programma v 2013-2014 - FONDAZIONE San Benedetto

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programma v 2013-2014 - FONDAZIONE San Benedetto
LICEO SCIENTIFICO S. BENEDETTO
PROGRAMMA DI STORIA DELL’ARTE
Svolto nell’Anno Scolastico 2013-2014
Classe V^ A
INSEGNANTE: Marcella Fariselli
LIBRO DI TESTO:
Negri Arnoldi: “Guida alla storia dell’arte: dalla fine del Seicento ai
giorni nostri”. Vol. 3
Ed. Sansoni per la Scuola
PROGRAMMA SVOLTO DAL 19-09-2013 AL 23-10-2013
DISPENSE
“Evoluzione storica del giardino Rinascimentale e Barocco in Europa”, di
cui il Chiostro, nucleo più importante del Monastero, quale adattamento
della simbologia del “giardino paradiso” di tradizione islamica di Maurizio
Marchetti;
“Cenni di storia dei giardini” di Maria Rosaria Iacono;
Il Monastero, origini e impianto architettonico secondo la regola di S.
Benedetto.
GUIDA ALLA STORIA DELL’ARTE Vol. 2
1 IL QUATTROCENTO
Alle origini del Rinascimento. I caratteri e i temi dell’arte del ‘400.
Pagg. 64-65-66-67-68-69-70
2 IL CINQUECENTO
L’Architetto Donato Bramante
Pag. 127
A Milano alla corte di Ludovico il Moro. Tra i suoi interventi S. Maria presso San Satiro, S.
Maria delle Grazie.
A Roma per Papa Giulio II, il cortile del Belvedere, il progetto per la nuova Basilica di S.
Pietro, Tempietto di S. Pietro in Montorio (è un’architettura volumetrica, vale cioè come
volume nello spazio, non tanto come volume che racchiude e valorizza lo spazio interno).
La stagione dei giardini all’Italiana si svilupperà a partire dal ‘500, con Bramante attraverso
la realizzazione dei Giardini per il cortile Belvedere, commissionati da papa Giulio II. Sarà
tale la specializzazione degli artisti dei giardini, diventando una moda per tutte le corti
prestigiose anche Europee. L’Italia, per questo motivo verrà considerata dai più grandi
viaggiatori da Goethe a Stendhal a Carlo d’Inghilterra “Il giardino d’Europa”. Questo spazio
all’aperto, un grande cortile rettangolare, è progettato secondo gli schemi classici. Lo spazio
interno è articolato con terrazzamenti e scalinate scenografiche, al fine di gestire i dislivelli
del terreno, arricchiti da fontane e giardini. Questo progetto testimonia la conoscenza dei
modelli antichi delle ville imperiali.
L’ArchitettoAndrea Palladio
Pag. 316 - Pag.321
Le Ville per l’aristocrazia veneta colta e operosa, dove sperimenta i principi dell’architettura
classica reinterpretandoli, esempio: “La Rotonda”, il Teatro Olimpico a Vicenza. La capriata
Palladiana e i concetti di utilità, solidità, bellezza (Palladio Attualità della tradizione di Franco
Laner).
I concetti architettonici espressi dal Palladio, saranno ripresi in epoca neo-classica.
PREMESSA AL NEOCLASSICISMO
Il Barocco
Gian Lorenzo Bernini, l’esempio di Piazza San Pietro
Francesco Borromini, gli esempi di Sant’Ivo alla Sapienza, risolto attraverso un’alternanza di
superfici concave e covesse; la Galleria di Palazzo Spada, dove attraverso l’inganno visivo,
utilizzando all’estremo i concetti della prospettiva centrale, realizza una “visione
ingannevole”, facendo sembrare più lunga la galleria di quanto non lo sia in realtà.
DISPENSE
Dalla metà del 1600 si affermeranno i giardini francesi. Artefice sarà Andrè Le
Notre che, attraverso i suoi giardini scenografici, fatti per stupire,
rappresenterà al meglio la Francia del Re Sole.
Maurizio Marchetti e Maria Rosaria Iacono.
GUIDA ALLA STORIA DELL’ARTE Vol. 3
Il tardo Barocco nei Giardini scenografici nel regno di Napoli per la Reggia di Caserta, del
Vanvitelli
pagg. 15-16
Il tardo Barocco a Torino nell’intervento scenografico di Filippo Juvarra nella basilica di
Superga.
pagg. 22-23-24
GUIDA ALLA STORIA DELL’ARTE Vol. 3
2 IL NEOCLASSICISMO
Alla ricerca della perfezione
pagg. 44-45-46-47-48-49
La fine del 1700 rappresenta un nuovo periodo di fervore intellettuale, coincidente con la
Rivoluzione Francese. In questo periodo la cultura artistica, che rispecchia gli sconvolgimenti
in atto nella società, non si riconosce più negli eccessi del Barocco e tardo Barocco, un’arte
rappressentativa delle monarchie assolute e, in Italia, soprattutto della Roma papale, il cui
potere venne messo in discussione dalla Rivoluzione Francese.
L’Urbanistica nelle principali capitali Europee
pag. 50
A S.Pietroburgo l’Arch. Giacomo Quarenghi
pag. 60
A Milano l’Arch. Giuseppe Piermarini
pagg. 51-52
In quest’epoca risalgono i primi progetti di ammodernamento e trasformazione delle città.
DISPENSE
In quest’epoca, caratterizzata dalle ricerche scientifiche, cambia anche la
visione del giardino. “Il giardino di paesaggio o all’inglese”, secondo la
moda che si andava diffondendo in tutta Europa. Caratteristica di questo
periodo sono inoltre la diffusione dei giardini botanici, tra gli altri i l giardino
inglese della Reggia di Caserta e i Giardini Hambury a Ventimiglia, nati come
centri di studio, in cui verranno raccolte specie provenienti da tutto il mondo.
Maria Rosaria Iacono.
Nella scultura, l’artista rappresentativo del neoclassicismo è Antonio CANOVA pag. 62
Tra le sue opere: “Amore e Psiche” e “Ritratto di Paolina Borghese nelle vesti di Venere
vincitrice”.
pagg. 66-68-69
Tra le ultime opere: “Il Tempio di Possagno” a Treviso
pagg. 66-67
PROGRAMMA SVOLTO DAL 28-11-2013 AL 05-12-2013
GUIDA ALLA STORIA DELL’ARTE Vol. 3
3 L’OTTOCENTO
UN SECOLO DI MUTAMENTI
L’eredità del secolo dei lumi; Le nuove tendenze artistiche;
Il contributo delle tecniche.
pagg. 86-87
L’architettura europea
pagg. 92-93-94-95
Lo stile neo-gotico e l’importanza della prima Esposizione Universale del 1851.
L’architettura italiana:
Il ritardo italiano;
Gli architetti neogotici: Alfredo D’Andrade;
Alessandro Antonelli: La Mole Antonelliana a Torino;
La Galleria Vittorio Emanuele a Milano: Giuseppe Mengoni.
pag. 98
pag. 99
pag. 99
pag.100
PROGRAMMA SVOLTO DAL 15-01-2014 AL 05-03-2014
LE ESPOSIZIONI INTERNAZIONALI: Lavori dei gruppi e dei compiti di Natale 2013
L’Ottocento rappresenta l’epoca della rivoluzione industriale, delle nuove tecnologie e della
realizzazione di materiali innovativi, che porterà all’inaugurazione di un nuovo modo di
confrontarsi tra i popoli di tutto il mondo.
L’esempio delle Esposizioni Internazionali, dalla prima Esposizione Universale di Londra del
1851 e il Crystal Palace, dalle tematiche sulla sostenibilità ambientale dal 2000
all’Esposizione di Shanghai (Cina) del 2010, per arrivare alla futura Expo di Milano
2015.
GUIDA ALLA STORIA DELL’ARTE Vol. 3
JEAN-AUGUST-DOMINIQUE INGRES (1780-1867). Tra gli esponenti dell’Ottocento
“romantico”.
Pagg. 102-103
La sua pittura verrà definita “Arte senza tempo” a significare che è eterna, immutabile nei
suoi valori. La sua ricerca sarà coerente e costante per tutta la sua produzione artistica, tesa
alla conquista di una perfezione formale ideale. Tra le sue opere: La bagnante di Valpinçion
(1808), Il voto di Luigi XIII (1820-1824), Il bagno turco (1862).
-in occasione dell’Esposizione Universale di Parigi nel 1855 venne allestita una mostra
retrospettiva dell’opera di Ingres I SALON le Istituzioni Ufficiali per le esposizioni d’arte a Parigi. Per tutto l’Ottocento
dominati dai professori dell’Ecole des Beaux-Arts, saranno contrastati, dalla fine
dell’Ottocento, da parallele mostre e Salon indipendenti, in opposizione e in controtendenza,
rispetto all’accademismo e al conformismo di quelle ufficiali. Tra gli altri esporranno Manet,
Cézanne.
EUGÈNE DELACROIX (1798-1863) capo della scuola romantica.
Pagg.106-107-108-109
Pittore più rappresentativo del movimento romantico, fu amico dei più illustri personaggi del
suo tempo. Incline alla malinconia, all’isolamento. Di indole riflessiva e come scrisse
Baudelaire “freddamente determinato a cercare i mezzi per esprimere la passione nella
maniera più evidente”. Per Baudeaire, Delacroix rappresenterà l’incarnazione del proprio
ideale di artista.
Tra le sue opere: Il massacro di Scio (1824), La morte di Sardanapalo (1827), La Libertà che
guida il popolo (1830), La caccia ai leoni (1855, danneggiato da un incendio nel 1870).E’
proprio con il romanticismo di Delacroix che l’arte cessa di rivolgersi all’antico, cominciando
a proporsi ed essere arte del proprio tempo, esercitando una forte influenza della pittura
francese della seconda metà dell’Ottocento.
Nele sue opere caratteristiche saranno soprattutto l’uso della luce e del colore, che assumono
toni e soluzioni innovative preannunciando Manet e Cézanne. Il colore è il protagonista nelle
sue ultime opere, tanto che Baudelaire disse osservando un suo quadro: “giammai colori più
belli, più intensi penetrarono fino all’anima per il canale degli occhi”.
PROGRAMMA SVOLTO DAL 26-03-2014 AL 02-04-2014
GUIDA ALLA STORIA DELL’ARTE Vol. 3
GUSTAVE COURBET (1819-1877) caposcuola della pittura realista.
Pagg. 110-111-112-113
A metà Ottocento si andrà affermando in Francia una nuova tendenza, di cui il caposcuola
sarà G. Courbet, il primo a rappresentare la vita della società del tempo, attribuendo all’arte
questa precisa funzione. Una rappresentazione sgombra da qualsiasi implicazione
intellettuale, come diceva Courbet: “rappresentare i costumi, le idee, l’aspetto della mia epoca
secondo il mio giudizio, essere non solo un pittore ma un uomo, fare dell’arte viva”.
Tra le sue opere: Autoritratto con cane (1842), Funerale a Ornans (1849), L’Atelier (1885),
Le domoiselles des bords de la Seine (1857), Mare in tempesta (1869).
PROGRAMMA SVOLTO DAL 09-04-2014 AL 15-05-2014
GUIDA ALLA STORIA DELL’ARTE Vol. 3
3.2 - L’IMPRESSIONISMO E IL POSTIMPRESSIONISMO
LA FOTOGRAFIA: UNA NUOVA ARTE
Pagg. 140-141-142
Nadar, pseudonimo di Gaspar-Felix Tournachon (1820-1910), intellettuale, pittore,
caricaturista, che fu tra i primi a comprendere l’importanza dell’arte fotografica. Aprì uno
studio a Parigi, e ritrasse i maggiori esponenti dell’arte e della cultura del suo tempo, tra gli
altri Courbet (1865), Rossini, Hugo, l’attrice teatrale Sarah Bernhardt (1855).
Il legame tra la nuova generazione di pittori con la fotografia, il nuovo mezzo rivoluzionario,
è da subito molto stretto, infatti la prima mostra degli Impressionisti, nel 1874, sarà allestita
nello studio del fotografo Nadar.
DISPENSE:
LA PERCEZIONE DEL COLORE “(...) I pittori impressionisti studiavano la
fonte luminosa, con particolare attenzione al colore della luce, all’intensità
luminosa, osservando se fosse forte, media, scura. I loro studi erano rivolti ai
colori dei corpi, degli oggetti e dello spazio circostante che ricevevano i raggi
riflessi dai corpi colpiti direttamente dalla luce. Di conseguenza, lo studio
dell’ambiente colorato da questi raggi riflessi.(...)”. Arch. Marcella Fariselli.
EDOUARD MANET (1832-1883)
Pagg. 144-145-146-147
Parlare di Impressionismo vuol dire parlare innanzitutto di Manet, che anche se non volle far
parte del gruppo degli Impressionisti, questi lo considerarono la loro guida ideale, in quanto il
suo apporto fu determinante al rinnovamento radicale del linguaggio artistco.
Tra le sue opere: Le dejeuner sur l’erbe (1863), Olympia (1863), Bar alle Folies
Bergère” (1882).
3.2.2. L’IMPRESSIONISMO ebbe vita tra il 1873 e il 1880.
Da pag. 147 a pag. 158
I maggiori esponenti, l’influenza delle stampe dei grandi maestri giapponesi, presentate in
occasione dell’Esposizione Internazionale di Parigi del 1867, le realizzazioni en plein air, in
modo da cogliere il colpo d’occhio del paesaggio, la realtà del momento, dipingendola con
impresione immediata:
Claude Monet (1840-1926), considerato il capogruppo degli impressionisti, tra le
opere: La Grenouillère (1869) considerato il manifesto della nuova pittura; Impression, Soleil
levant (1872) che suscitò aspre critiche alla prima mostra collettiva, nel 1874, allestita nello
studio di Nadar.
Pierre-Auguse Renoir (1841-1919), dipinge a piccoli tocchi, ciascun di essi depone
sulla tela una nota cromatica, la più pura possibile, giusta nel timbro che la isola e nel tono
che la raccorda con le altre. La luce del quadro non è quella naturale, ma emenata dalle
miriade delle note colorate. Tra le opere: Le moulin de la Galette (1876);La première sortie
(1875-1876); Bagnante seduta (1883).
I due artisti lavorarono spesso insieme, e l’Impressionismo nasce dal loro sodalizio, al fine di
trovare una pittura che redesse la “impressione” visiva dell’immediatezza del momento. Allo
scoglimento del movimento, Renoir, in Italia, studiò nuovamente i maestri antichi,
risvegliando il senso del disegno. Nei suoi dipinti ritroveremo il tema della figura e del nudo
femminile, ispirato ai maestri veneti del Cinquecento, a Rubens ed Ingres.
Edgard Degas (1834- 1917), non si dedicò solo alla veduta en plein air, predilgendo
soggetti ritratti nell’ambiente. Ad esempio i campi di corse dei cavalli, o dal mondo dello
spettacolo, celebri infatti le sue danzatrici classiche. Ma anche scene della Parigi notturna, in
cui indagò e ritrasse la componente psicologica dei personaggi. La pittura, per Degas, deve
rendere visibile cose che l’occhio non vede. La fotografia dà un istante, la pittura una sintesi
del moto, perciò la pittura non può essere sostituita dalla fotografia.
Tra le opere: La prova di ballo sulla scena (1874), Classe de danse (1874), L’absinthe (1876),
Donna che si spugna nella vasca da bagno (1883-1884); la scultura Grande ballerina vestita
(1881).
VIDEO DA YOU-TOUBE:
http://www.youtube.com/watch?v=wSo7aMhCUog
3.2.3 IL POSTIMPRESSIONISMO
Da pag. 159 a pag. 171
L’evoluzione del rinnovamento della pittura impressionista dopo il 1880, i suoi protagonisti:
Paul Cézanne (1839-1906), che aprì definitivamente la strada verso
un’interpretazione soggettiva del fatto artistco, propria dei movimenti d’avanguardia del ‘900
e del cubismo, attraverso la semplificazione geometrica delle forme. Tra le opere: Orologio
nero (186-1870), I giocatori di carte (1890-1895), e Le Bagnanti (1890-1892), tela ammirata
dalla nuova generazione di pittori, tra cui Matisse e Picasso per la sintesi formale, il senso
volumetrico spaziale delle figure, modellati plasticamente con lo spessore del colore. La
materia pittorica viene stesa con la spatola, al fine di “solidificare l’Impressionismo”.
La tecnica in parte mutò nelle opere tarde, per arrivare ad una stesura più fluida ed una
pennellata più leggera, quale la celebre Montagna Sainte-Victoire (1904-1906), visibile dal
suo studio, dove si accentua la scomposizione dei volumi.
Georges Seurat (1859-1892), caratterizzato da uno stile del tutto personale, basato
sulla scomposizione dei colori e sulle ricerche effettuate in campo scientifico relative al
fenomeno della sintesi ottica, che si chiamerà Pointillisme (Puntinismo). L’effetto, all’occhio
dell’osservatore posto ad una certa distanza, è quello di colori composti, esaltati inoltre nella
luminosità e dal tono, poichè tra un punto e l’altro traspare il bianco della tela. Tra le sue
opere: Une baignade à Asniére (Un bagno ad Asniére)1883-1884, rifiutato al Salon ed esposto
alla prima mostra della Société des Artistes Indépendants nel 1884; Un dimanche après-midi à
l’Ile de la Grande Jatte 1884-1886, cronaca di una domenica pomeriggio dei parigini in riva
alla Senna.
Le sue composizioni sono caratterizzate da una grande chiarezza e ordine, che si richiama ad
una visione dei pittori italiani del Quattrocento, soprattutto Piero della Francesca. La sua è
una visione di un mondo aperto e luminoso, pervaso da una sottile e penetrante poesia in
quanto sospeso tra astrazione e concretezza.
Vincent Van Gogh (1853-1890), olandese, la cui opera è l’espressione di una vita
drammatica, che si concluderà con il suicidio dell’artista. Il primo periodo, fino al 1885, sarà
caratterizzato dalla rappresentazione della misera vita degli operai e dei contadini. Capolavoro
di quegli anni: I mangiatori di patate (1885), di forte realismo, dove già emergono i caratteri
distintivi della sua pittura. Tra il 1885 - 1887, a Parigi, entra in contatto con Pissarro e
Touluse-Lautrec, scoprendo il mondo dei colori e della luce della pittura impressionista e
delle possibilità espressive della linea dalle stampe giapponesi. Il suo stile progredì verso la
semplificazione delle forme e l’esaltazione del colore. In genere scelse l’accostamento di
colori complementari. Un esempio è nella sua opera: Il caffè di notte (1888).
Con il suo trasferimento ad Arles,Van Gogh rimase estasiato dalla luminosità e dall’intensità
dei colori del paesaggio della Provenza. Di questo periodo il crescendo del suo stato di
angoscia traspare dalle tele, tra cui: Autoritratto (1889), Campo di grano con corvi (1890), La
chiesa di Auvers-sur-Oise (1890), Oliveto (1889), Strada con cipresso sotto il cielo stellato, un
baroccio e viandanti (1890), Notte stellata (1889).
Dipinti che sprigionano una energia vitale attraverso l’esaltazione del colore puro, steso quasi
con furia, con spesse pennellate che strutturano le forme tormentate, alternando un tracciato
fitto e parallelo. La sua influenza sulla pittura del Novecento sarà notevole, aprendo nuove
possibilità espressive, sia del colore sia della fisicità della materia pittorica.
Paul Gauguin (1848-1903), dai suoi inizi come “pittore amatoriale”, a partire dal
1880 si dedicherà esclusivamente alla pittura, esponendo con gli Impressionisti nello stesso
anno e nel 1886, creando da sè la propria leggenda. Tra il 1886 e il 1891 fissò la sua dimora
in Bretagna, con alcuni viaggi a Panama e nella Martinica nel 1887, ad Arles nel 1888. Il suo
stile personale è caratterizzato da una composizione sintetica, basata su stesure di colore unito
e delimitata da un disegno netto ed essenziale. Tra le opere: La belle Angèle (1889), il cui stile
è influenzato dalla pittura di Degas, Cézanne, Van Gogh e Manet, oltrechè dalle stampe
giapponesi, presentate in occasione dell’Esposizione Internazionale di Parigi del 1867. Ma il
periodo certamente più noto è quello corrispondente al suo soggiorno a Tahiti. Nel 1891,
Gauguin si imbarcò per Tahiti, attratto da sempre da quei mondi primitivi ed esotici,
trascorendo l’ultimo periodo della sua vita. La bellezza fisica dei suoi abitanti, la semplicità,
la serenità e la spontaneità dei modi di vita, saranno i temi ricorrenti dei suoi dipinti. Il suo
stile raggiungerà il massimo della semplificazione compositiva e formale, dove le figure,
nettamente profilate, spiccano su campi di colore piatto, privo di ombre. Tra le opere: Donne
di Tahiti (1893), Siesta, Tahiti (1893), Il cavallo bianco (1898), Ta Matete (1892).
Hanri de Touluse-Lautrec (1864-1901), di famiglia aristocratica, sarà tormentato dalla sua
menomazione fisica, che lo portò a vivere una breve vita infelice. Stabilitosi a Montmartre,
dipingerà dal vivo le scene della vita parigina del tempo. La sua attenzione sarà soprattutto sui
personaggi che frequentavano i locali Parigi notturna, ritraendoli con straordinaria incisività e
acutezza, indagandone anche gli aspetti psicologici. Tra le sue opere: Al Moulin Rouge
(1892), Il signor Boileau al caffè (1893), La clownessa Cha-U-Kao (1895), La toilette (1896),
oltrechè schizzi e abbozzi eseguiti a impressione diretta.
L’elemento dominante del suo stile fu la linea di contorno, mossa, sinuosa, continua, derivante
dalle stampe giapponesi, presentate in occasione dell’Esposizione Internazionale di Parigi del
1867, che al meglio rappresentava le forme in movimento, quali le figure danzanti. Da questo
tipo di ritrattistica derivò la realizzazione di diverse Affiche, quali Jane Avril (1892), Divan
japonais (1892).
Touluse-Lautrec svolse una vasta attività di grafico, eseguendo litografie a colori, che fecero
di lui il primo divulgatore di un genere, l’arte del manifesto, che ebbe enorme fortuna nel
novecento.
Piacenza, lì ____________________
L’Insegnante: __________________
Gli Studenti: _______________________
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