i 3000 di Chiaia - Chiaia Magazine
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i 3000 di Chiaia - Chiaia Magazine
www.chiaiamagazine.it m a ga z i n e CHIAIA Anno III - n.10 ottobre 2008 Distribuzione gratuita S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo IUPPITER EDIZIONI 4 IL CASO Una «casta» apparentemente inossidabile, una classe dirigente che non molla le poltrone: da qualche anno, però, contro la malapolitica è sceso in campo l’associazionismo civico. Il 10 novembre 2007, la società civile marciò nel cuore di Napoli in nome della legalità. Furono i 3000 di Chiaia Scesero in strada per riprendersi la città. Quel giorno è diventato un libro: «I 3000 di Chiaia», storia di una clamorosa protesta che stupì l’Italia. Per i protagonisti di allora il lavoro non è ancora finito: tutti in piazza a novembre. Poi avanti tutta con il progetto della lista civica. I gazebo della discordia Ecco cosa dice la legge 5 LA STORIA Viale Gramsci, vince il killer delle palme 6 PARADOSSI Municipalità: arrivano i giardinieri «fantasma» 9 LA DENUNCIA Galleria Umberto, i barboni sui ponteggi 14 CULTURA Comunità luterana tra musica e letteratura SOS CHIAIA OTTOBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE Come migliorare la Municipalità 1? Scrivi a: AI NOSTRI LETTORI Invitiamo i nostri lettori a indicarci cosa non va nel quartiere e a proporci soluzioni per rendere più vivibile la città. Contiamo su di voi. Le lettere, firmate con nome e cognome, vanno inviate a Chiaia Magazine Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli oppure alla e-mail [email protected] NUMERI UTILI EMERGENZE-SICUREZZA CARABINIERI 112 Stazione CC (via Orazio 73) Tel. 081.681122 Stazione CC (Ferrantina a Chiaia 1) Tel. 081.417486 POLIZIA 113 Comm. Posillipo (via Manzoni 249) Tel. 081.5983211 Comm. S. Ferdinando (Riv. di Chiaia 185) Tel. 081.5980311 POLIZIOTTI DI QUARTIERE Tel. 335.5292755 (Pattuglia Chiaia) Tel. 349.2142396 (Pattuglia S. Ferdinando) Tel. 347.0752926 (Pattuglia Santa Lucia) POLIZIA STRADALE Tel. 081.5954111 SOCCORSO STRADALE Tel. 081.803116 VIGILI URBANI Tel. 081.7513177 Unità oper. Riviera di Chiaia 105 Tel. 081.7619001 VIGILI DEL FUOCO 115 GUARDIA DI FINANZA 117 PRONTO SOCCORSO 118 AMMINISTRAZIONE MUNICIPALITÀ 1 Sede Consiglio Tel. 081.7644876 Anagrafe decentrata Tel. 081.7950501 SANITÀ PRONTO SOCCORSO LORETO-CRISPI Tel. 081.2547256 GUARDIA MEDICA LORETO-CRISPI Tel. 081.7613466 OSPEDALE PAUSILIPON Tel. 081.2205111 OSPEDALE FATEBENEFRATELLI Tel. 081.5981111 - 081.5757220 DISTR. SAN. 44 Assistenza Anziani Tel. 081.2547715 Assistenza Diabetologica Tel. 081.2542928 Assistenza Veterinaria Tel. 081.2547074 [email protected] IL PUNTO. LA VICENDA GAZEBO E L’ISOLA PEDONALE di NINO DE NICOLA Chi amministra Napoli? Non si sa. Forse il sindaco «Improvvisazione»? Forse l’assessore «Confusione»? Vedi il caso gazebo di piazzetta Rodinò: sigilli alle strutture, imprenditori spiazzati, Comune e Sovrintendenza in stato confusionale. Chi paga? Il cittadino. Come sempre. Siamo stati i primi con «Chiaia Magazine» a sollevare il problema gazebo, dando voce a tutte le parti, come è nostro costume. Dopo i sigilli, poi, anche gli altri giornali si sono occupati di questo emblematico caso di malgoverno cittadino. Leggo che si sta pensando a una cabina di regia - l’en- Riviera di Chiaia: binari sì, binari no Caro direttore, non sarò certo io ad assumere il ruolo di paladino - difensore dell'assessore Claudio Velardi. A parte che non credo ne abbia bisogno; ma poi confermo le mie posizioni critiche, peraltro già espresse su vari quotidiani, tese ad evidenziare il comportamento celebrativo di sé stesso, autoreferenziale, e comunque politicamente incomprensibile dell' ex figlioccio di D’Alema. Ma rispetto al discorso dei «cantieri in libertà» ben sottolineato da Velardi la scorsa estate, vorrei fornire un esempio credo abbastanza evidente. Ossia i binari della Riviera di Chiaia. Non più di quattro anni fa qualcuno decise di rimuoverli, spendendo fondi dal bilancio comunale per diversi milioni di euro. L’anno scorso poi, si è deciso di riportare lo stato delle cose esattamente al punto di partenza, spendendo ulteriori milioni (ho cercato di indagare attraverso il gruppo di AN a Palazzo San Giacomo ma, al momento, non si riesce ad avere un consuntivo preciso). I lavori sono in corso. Come se non bastasse, nel frattempo, si è andati avanti con la LTR, i cui binari passano esattamente sotto la nostra «linea tranviaria a corrente alternata». E’ evidente che il tram avrebbe potuto in qualche modo transitare da lì, risparmiando tutti i sopraccitati affanni. Ma, tranquilli, tanto per la LTR paga il ministero. Salvo Iavarone Coord. reg. Italia Protagonista nesima - per risolvere la questione: speriamo che si arrivi presto a una soluzione, equa e di buonsenso, affinché la piazzetta si rianimi, ovviamente sempre nel pieno rispetto delle regole. Intanto con la manifestazione «Chiaia Notes» è partita la sperimentazione della Zona a Traffico Limitato. L’assessore comunale alla Viabilità Agostino Nuzzolo ha, quindi, «aperto» all’isola pedonale (solo di sabato): la nostra speranza è che con la costruzione di parcheggi interrati, con i varchi presidiati seriamente dai vigili (e, un giorno, anche da un funzionale sistema di videorsorveglianza) e con l’apertura del Garage Morelli, si possa in futuro pensare a un’isola pedonale non solo il sabato. Se si lavora in questa direzione, l’isola pedonale a Chiaia non sarà più solo un sogno. Tabelloni pubblicitari: il pasticciaccio del Comune La vignetta di Malatesta Ammiro la battaglia che Chiaia Magazine sta facendo contro l’invasione dei tabelloni pubblicitari ma sono arrivata alla conclusione che il Comune di Napoli non ha interesse ad abbattere le installazioni «sotto accusa». Temo che a Palazzo San Giacomo abbiano già concordato con la società che gestisce gli spazi, un determinato quantitativo di tabelloni, senza preoccuparsi dove queste ingombranti strutture sarebbero state installate. Il Comune non può più fare marcia indietro. Il pasticciaccio è stato compiuto. Vedremo, dunque, altri vergognosi tabelloni assediare la città. Carmela Criscuolo Via dei Mille: quella fermata soppressa Furto a via Filangieri: appello di una madre Sembra assurdo eppure è successo, precisamente sabato 6 ottobre 2008, che in una strada importante come via Filangieri, affolatissima, soprattutto il sabato, sia stato commesso un furto di tale gravità da lasciare la famiglia, che abita nell’appartamento svaligiato del palazzo di Cimmino, senza più nulla. I ladri hanno violentato, senza infischiarsene, l’intimità altrui, i ricodi cari di una famiglia già duramente provata dalla perdita di una figlia straordinaria. I delinquenti hanno sradicato perfino l’allarme del balcone ma nessuno ha visto niente! Faccio un appello a chi ha svuotato la mia casa: restituitemi almeno il ritratto di mia figlia! Ha solo un grandissimo valore affettivo. A che vi porterà tanta ferocia? Per gli anziani la vita in questa città diviene sempre più difficile. Abito a Salita Betlemme e, da quando sono iniziati i lavori di restyling a Chiaia, i disagi, per noi fruitori di mezzi pubblici, sono decisamente aumentati. A via dei Mille, ad esempio, all’altezza della Banca Sella, è stata soppressa la fermata dell’autobus dove ero solito prendere il C4. Sono costretto, quindi, a raggiungere la fermata di via Filangieri. Un tratto in più da percorrere che, per chi come me non è giovane e ha qualche acciacco, è sicuramente un ostacolo in più C’è la possibilità di ripristinare la fermata di via dei Mille? dotto.ssa Masturzo Attilio Lo Gatto m a ga z i n e CHIAIA SA P E R V I V E R E L A C I T TÀ Anno III n. 10 - ottobre 2008 Direttore Editoriale Nino De Nicola Direttore Responsabile Alvaro Mirabelli Art Director Massimiliano De Francesco Responsabile Saper Vivere Laura Cocozza Redazione Iuppiter Group Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli Tel.: 081 19361500 - Fax: 081 2140666 [email protected] Società Editrice Iuppiter Group Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli Responsabile commerciale Fabiola Morano Tel.: 393.1364776 Quelli di Chiaia Magazine Beppe Airoldi, Leo Aruta, Antonio Biancospino, Aurora Cacopardo, Antonella Carlo, Paolo D’Angelo, Giada De Francesco, Antonella Esposito, Rossella Galletti, Rita Giuseppone, Francesco Iodice, Massimo Lo Iacono, Malatesta, Annalicia Mozzillo, Renato Rocco, Francesco Ruggieri, Fabio Tempesta, Massimiliano Tomasetta, Tommy Totaro Stampa Arti grafiche Litho 2 Via Principe di Piemonte, 118 Casoria Reg. Tribunale di Napoli n. 93 del 27 dicembre 2005 2 IL MORSO DELLA TARANTA di PAOLO D’ANGELO HANNO UCCISO PULCINELLA Il tempo stringe e Napoli non può più far finta di niente, Idomandati noi tutti non possiamo far più finta di niente . Vi siete mai in questi giorni «ma come è possibile che in così poco tempo si è riusciti a eliminare l’immondizia dalle strade?» Come è possibile che, dopo anni di emergenza rifiuti, criminalità, dove nessuno sembrava capace di risolvere il problema, ad un certo punto un uomo arriva nella nostra città e con la bacchetta magica... phaff … e la munnezza non c'è più? Poiché da tempo e dopo vari arresti di impostori fortunatamente nessuno crede più ai maghi, risultano essere quindi evidenti le disgustose linee comportamentali di una certa nostra classe politica che ha sempre adottato la linea del non far nulla per arrivare all'emergenza come suo vero ed unico obiettivo. Con la cultura dell'emergenza di questi anni non si è progettato il futuro ma si è cercato solo di attingere dalle risorse economiche del Comune, della Regione e dello Stato, senza dover dare nulla in cambio . In poche parole si è ingoiato denaro pubblico a fiumi, senza un progetto da realizzare e senza l'obbligo di dover produrre risultati. Sinceramente non sono mai stato un estimatore di Berlusconi ma il suo impegno, il suo attaccamento dimostrato per la nostra città e regione e la sua capacità di risolvere i problemi me lo hanno fatto apprezzare . Ho notato che più aumenta la mia stima nei suoi confronti e più aumenta dentro di me una rabbia da schifo totale nei confronti di quella razza di politici che hanno trasformato Napoli in un Pulcinella deriso, soffocato. Hanno ammazzato Pulcinella. Sembra tutto chiaro? No, purtroppo, non lo è! Non lo è e mi domando perché continuano ad essere tutti lì? Perché non sono andati a casa? Perché continuano a gestire il potere quelle stesse persone che hanno fatto scoppiare un Vesuvio carico di munnezza, criminalità, disoccupazione e che ha portato poi alla inevitabile morte di Pulcinella agli occhi di tutto il mondo? Cari amici se vogliamo resuscitare Pulcinella, non ci serve un altro re - piazza del Plebiscito ne è piena - serve, invece, chi è in grado di progettare il futuro che passa per Bagnoli, il porto, i parcheggi, le strade ed un centro storico realmente protetto ed in primis per un economia che sa strappare i nostri figli alla criminalità. Non un re solo ma uomini della nostra terra che hanno un vero progetto da realizzare per Napoli, un progetto da seminare nella terra arida di questi anni e che, nel tempo e nella direzione giusta, dia poi i suoi frutti . Ora mi domando e dico, a parte Berlusconi, che prima o poi andrà via ma nella nostra città chi è veramente in grado di offrire un progetto serio, in alternativa alla devastante classe politica partenopea di questi anni? Pulcinella è morto e altre maschere in giro sinceramente non ne vedo ancora, a parte il Ciuccio che ci sta dando qualche soddisfazione. Se qualcuno c'è batta un colpo alla taranta! PRIMO PIANO OTTOBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE 3 «I 3000 di Chiaia» sono diventati un libro INIZIATIVE. Il volume racconta una stagione di lotta e la marcia del 10 novembre 2007. Intanto la società civile rilancia la mobilitazione e progetta la lista civica IL CORSIVO di MASSIMILIANO DE FRANCESCO LA GIUSTA SOCIETÀ el vuoto della politica partenopea, mentre N la sindaca, insolentita dalle vicende giudiziarie che hanno atterrato assessori el ground zero della politica napoletana l'unico soffio vitale è stato ed è l'associazionismo civile. Due anni di fermenti, il 2007 e il 2008, hanno prodotto una casa comune dei cittadini stanchi di subire e la voglia di regolare i conti in sospeso con sprechi, risvolti giudiziari, monnezzopoli, maxidebito sanitario, debiti fuori bilancio, assenteismo spinto ai Consigli regionale e comunale, parcheggi bloccati, milioni buttati in piedigrotte assortite e arte contemporanea, auto blu, pali e buche assassini, vigili in bolletta, intellettuali asserviti. Il movimento civile non vuole la luna ma solo normalità: ed in piazza è andato per questo. Come nel caso del «Movimento Società Civile - Chiaia per Napoli», associazione civica ideata nel giugno 2007 da Paolo Santanelli, Giuseppe Marasco e Nino De Nicola, che nella Napoli umiliata dalla malapolitica ha trovato le ragioni della sua esistenza e si è poi propagato da Chiaia a tutti i quartieri cittadini. La storia ancora acerba di questo N gruppo di complottisti che già dalla primavera del 2007 ha iniziato a incalzare i palazzi del potere, esercitando il dissenso civile, ha un suo punto di non ritorno, una sua data speciale in cui ha spaventato i vecchi tromboni della politica professionale: il 10 novembre 2007. Quel giorno, nel cuore di Chiaia, fu organizzata la marcia per la legalità. Era previsto un migliaio di persone. E invece arrivarono in tremila. La gente non aveva resistito. Gente che aveva messo su un piatto della bilancia il fallimento del vecchio regime e sull'altro il proprio avvilimento no limits. Gente che marciò da piazza dei Martiri a piazza San Pasquale a testa alta. Quel 10 novembre fu la scintilla di un'azione di protesta e di denuncia che non si è più fermata e che ora affianca al linguaggio della piazza anche quello della letteratura in trincea: nasce, quindi, da ciò I 3000 di Chiaia, libro che è cronaca di una resistenza civile ma anche guida pratica alla disobbedienza antiregime. La presentazione ai media è prevista alla fine di ottobre: ma se ne parlerà anche in 2 successivi confronti, prima con gli esponenti della cultura e poi con i politici. Niente intellettualismi, però. Perché «I 3000 di Chiaia» costituisce anche il trampolino di lancio verso un progetto liberatorio: con i partiti che colano a picco, i leader del Movimento Società Civile decidono, infatti, di prendere in prima persona le redini del proprio destino. Come? Lavorando ad una lista civica che debutti alla prossima tornata elettorale. «E per far capire alla “casta” - dicono quelli del Movimento - che aria tira tra la gente qualunque, il libro sarà anche il preludio ad una grande protesta civile in agenda a metà novembre». «I 3000 di Chiaia» è stato curato dal gruppo Iuppiter Edizioni. Carta d'identità del volume: 128 pagine, 18 capitoli, un'appendice con i nomi di circa 500 partecipanti alla marcia del 10 novembre ed un'altra con gli interventi di 9 esponenti della società civile, vale a dire i 3 leader del Movimento (Paolo Santanelli, Giuseppe Marasco e Nino De Nicola), il notaio Giancarlo Laurini, l'imprenditore Sergio Fedele, l'esperto di urbanistica Antonio Guizzi, il giornalista Aldo De Francesco, l'avvocato Andrea Sepe e l'avvocato Furio Francesco Stasi. Il volume sarà distribuito nelle librerie (e in alcune edicole) di Napoli e della Campania, ma anche a Roma e Milano. strategici, medita il «rimpasto del rimpasto», e mentre il governatore, dopo aver incassato il ruolo di «spalla» del Cavaliere, ha affidato il cambiamento alla tintura dei capelli, monta il clamore sulle liste civiche. Il tormentone «società civile», di questi tempi, è più insistente del refrain «Non ti scordar mai di me» di Giusy Ferreri. Domanda: quale società civile ha la voglia e il talento di cantare il futuro di Napoli? Quale parte della città ha coraggio e credibilità per avanzare sul proscenio elettorale e intonare le note del risveglio? Chi di Napoli conosce tasche e tresche, è convinto che la società civile, da queste parti, non ci sia mai stata. Troppo connivente con il potere, da sempre. Quindi, poco libera, facilmente comprabile, astutamente accucciata nei centri di cultura, abile maneggiatrice di forchette alla spaghettata delle consulenze. Nell’aprire il libro nero della storia napoletana degli ultimi vent'anni, come si può dar torto a chi afferma l'inesistenza di una società civile? Non è un caso, ad esempio, che il bassolinismo, in tutte le sfere istituzionali e paraistituzionali (Comune, Provincia, Regione, commissariati di Governo, società miste…), abbia sfornato più cortigiani che artigiani, più classe digerente che dirigente. Un sistema che ha puntato su una «produttività» clientelare, capace di bruciare «’e denare» senza la minima preoccupazione di costruire un autentico futuro produttivo, ambientale, sanitario. La società servile, dunque, non può che consegnare un domani ignobile. Quella civile, invece, va stanata, o meglio, va ricompattata. In questa direzione deve muoversi il movimentismo civico che alla fase di denuncia (encomiabili le battaglie contro gli sprechi che comitati e associazioni portano avanti con incrollabile tenacia) può passare a quella della correzione di rotta. Il passaggio è la lista civica. Una scommessa che merita di essere fatta. Un progetto ambizioso, estremamente complicato, che ha possibilità di successo se, chi se ne farà carico, riuscirà non solo ad essere autonomo dal potere politico locale ma soprattutto sarà capace di aggregare sotto un unico simbolo rabbia e riscatto della giusta società. Riusciranno i nostri eroi… PRIMO PIANO OTTOBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE Sprecopoli senza tregua L’INCHIESTA. Regione, nel mirino due elargizioni stellari: il Forum delle Culture e la Città del Gusto precopoli in riva al golfo. Dopo aver fatto, negli ultimi mesi, i conti in tasca ai finanziamenti a pioggia deliberati dal Comune di Napoli, ora è il caso di puntare i riflettori su un paio di elargizioni targate Regione Campania. Stesso andazzo: odore di scialo. Le cifre, però, sono stellari. E' il caso del Forum Universale delle Culture che si terrà a Napoli nel 2013 quando convergeranno in città, in nome della cultura, i rappresentanti di 101 paesi del mondo. Sarà un big event, attirerà capitali per la riqualificazione di Napoli ovest e produrrà ritorno d'immagine: a patto, però, che il denaro sia ben gestito. Ma, intanto, già da subito l'antipasto della kermesse comincia a costare una cifra blu ai contribuenti napoletani e campani. Già a giugno, infatti, Chiaia Magazine scriveva: «L'evento si preannuncia come il fuoriclasse degli sprechi. I compagni di pizzetto Nicola Oddati (assessore comunale alla Cultura con delega al Forum) e Corrado Gabriele (assessore regionale al Lavoro) a maggio hanno già inaugurato il primo corso di formazione professionale all'evento. Per 5 anni, 160 docenti insegneranno ai giovani i 5 temi della miracolosa manifestazione: la pace, lo sviluppo sostenibile, la conoscenza, la diversità culturale e la memoria del futuro. Costo della prima fase del progetto: 1 milione e 500mila euro». Al rientro dalle vacanze se ne è saputo di più. Il lauto stanziamento, deciso dal governo regionale su iniziativa dell'assessore alle Politiche Sociali Alfonsina De Felice, è piovuto sul cosiddetto «Accampamento della pace», prima tappa di avvicinamento al Forum, in concreto un gran meeting tra 200 ragazzini di tutto il mondo con base alla Mostra d'Oltremare: per loro, fino al 25 ottobre, giochi, conferenze, dibattiti, laboratori d'arte/musica/sport/teatro/cinema, visite guidate alle bellezze del territorio, un concerto di Bocelli e un'orgia di dibattiti S Nicola Oddati a base di pace, guerra, fame, lotta alla povertà e diversità culturale. Splendido: ma quanto ci sta costando! Se l’è detto anche l'imprenditore Sergio Fedele, portavoce dell'«Associazione Napoli Punto A Capo», che poi ha girato alla De Felice alcune inquietanti domande. Le seguenti: vorremmo conoscere in dettaglio come è stato speso questo milione e mezzo di euro (viaggi, sistemazione degli ospiti, alberghi, consulenze etc.); vorremmo conoscere come sono stati affidati gli appalti per la scelta degli alberghi, degli artisti, delle installazioni etc., perché non abbiamo notato alcun bando pubblico; vorremo conoscere dove e chi ha deciso la manifestazione visto che l'assessore regionale al Turismo Claudio Velardi, che ha firmato il provvedimento di spesa, afferma di aver saputo dell'iniziativa stessa solo all'atto della firma; vorremmo sapere se c'è stata una discussione sulle priorità di spesa; vorremmo sapere se i fondi utilizzati sono quelli europei e, se sì, come è stato possibile visto che i fondi europei sono destinati a far uscire la Campania dalle regioni europee povere; vorremmo sapere se all'Accampamento della Pace sono destinati altri fondi. L'altro schiaffo all'austerità è contenuto nella delibera di giunta n. 1348 del 6 ago- sto scorso, finita nel mirino di Francesco D'Ercole, capo del centrodestra in Consiglio Regionale. Lui, nel suo sito internet, riassume la storia così: mesi addietro, la Giunta Regionale, che è tra i soci della «Fondazione Melanoma», ha deciso di destinare ad essa un euro da impiegare per la ricerca, la diagnosi precoce e il trattamento del melanoma maligno. La stessa giunta, poi, con la delibera 1348, ha invece investito oltre 730mila euro per acquisire in proprio il 50% del capitale sociale della «Città del Gusto spa», un supercentro enogastronomico con sede a Bagnoli: la quota era detenuta in precedenza da «Città della Scienza» che è una società regionale. Dov'è la rogna? Spiega D'Ercole: «Bisogna ammettere che l'uscita di scena di “Citta della Scienza” dal capitale della “Citta del Gusto” è conseguenza della legge 248 del 2006 che impone provvedimenti per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica. Ma, in tempi di magra per il Paese e per la Campania, non era meglio che la quota la rilevassero soggetti terzi? La Regione, insomma, avrebbe dovuto evitare quest'ulteriore sacrificio economico». In altre parole l'Ente Regione è entrata in scena per un pronto soccorso a «Città della Scienza» che, appunto, è una sua società: la perplessità è che lo ha fatto col denaro dei contribuenti. Tutto il diritto di farlo, per carità! Ma eticamente censurabile se poi la crociata antimelanoma viene finanziata con un euro: questo il succo della tirata di D'Ercole. E mica è finita. Secondo il politico, la Giunta avrebbe già pronti altri 700mila euro per aumentare il capitale sociale di «Città del Gusto» (ndr. Il capitale sociale è detenuto in comproprietà con la G.R.H. Spa che appartiene al noto marchio «Gambero Rosso»): tutto questo, argomenta D'Ercole, «per realizzare l'Enoteca Regionale della Campania che dovrebbe valorizzare vini tipici della regione». Risultato finale: Città del Gusto 1 - Melanoma 0. IL CASO I gazebo della discordia Ecco cosa dice la legge Gazebo della discordia. A piazzetta Rodinò i sigilli sono confermati e i sequestri fioccano in tutta ChiaiaPosillipo. Gli imprenditori avvertono: «Siamo costretti a licenziare». Il pasticcio lo hanno combinato Comune e Sovrintendenza che non si parlano. Risultato: permessi incompleti e strutture fuorilegge. Gli stessi gazebo sono accusati di essere troppo invasivi. Ma il punto è un altro: il cittadino che chiede autorizzazioni ha bisogno di procedure semplici e certe. E invece è caos totale. Allo studio legale «Picozzi & Morigi» abbiamo chiesto di dipanare la matassa giuridica. Qual è o dovrebbe essere l'iter procedimentale per ottenere un permesso per il posizionamento di gazebo in un’area pubblica ed in una zona urbana sottoposta a vincoli storico-culturali o paesaggistici? Orbene, nell'assetto normativo del 1999 il «Codice dei beni culturali e del paesaggio» prevedeva all'art. 36 un dialogo tra le amministrazioni: difatti la Soprintendenza, dopo la ricezione della richiesta di autorizzazione, trasmetteva direttamente al Comune il proprio parere. Invece, nello schema prefigurato dall'attuale «Codice dei beni culturali e del paesaggio», all'art. 23, i due procedimenti sembrerebbero nettamente separati: è il privato a dover produrre, sin dall'inizio della richiesta di autorizzazione presso gli uffici comunali, il titolo autorizzatorio rilasciato dalla soprintendenza attestante la compatibilità storico/artistica del progetto. Tuttavia, alcune leggi regionali sono intervenute sul punto e, pur facendo salvo il principio del necessario nulla osta storico-artistico, hanno reintrodotto la possibilità di acquisizione dei necessari pareri di altre amministrazioni (appunto Soprintendenza) per iniziativa diretta del Comune o anche dello “Sportello Urbanistico” comunale, istituito con il D.P.R. n. 380/2001 (c.d. Testo unico delle disposizioni in materia edilizia). Allo Sportello Urbani- stico, secondo l'art. 41 della Legge Regionale Campania n.16 del 22.12.2004, sono affidati i seguenti compiti: 1) ricezione delle denunce di inizio attività, delle domande per il rilascio di permessi di costruire e dei provvedimenti e certificazioni in materia edilizia, e 2) soprattutto, per quanto ci riguarda, l’acquisizione di pareri e nulla-osta di competenza di altre amministrazioni. E' ovvio che il fine di questa legge (a differenza della norma vigente in precedenza, ossia il Decreto Leg. n. 490/1999) è stato quello di snellire il procedimento amministrativo, sgravando il cittadino da oneri e mettendolo in posizione marginale rispetto all'iter procedimentale interno della pubblica amministrazione. Difatti, presentata l'istanza, è compito dell’Ufficio Urbanistico procedere all'istruttoria ed all'acquisizione di tutti i pareri e/o nulla osta che si rendano necessari per il rilascio o non della relativa autorizzazione richiesta. Con queste premesse, allora, l'unico onere che graverebbe sul cittadino è la semplice presentazione di un progetto che descrive l'operazione che si vuol fare: tale progetto, corredato dagli elaborati tecnici, planimetrie ed autocertificazioni, deve essere dunque presentato presso lo Sportello Urbanistico (ndr. in via Diocleziano 330). Fin qui la teoria. In pratica, però, questa procedura spesso è ignorata: anzi vengono rilasciate autorizzazioni prive di determinati nulla osta. Ovvio allora che il provvedimento finale, anche se rilasciato da una pubblica amministrazione, risulta essere incompleto e viziato perché mancante di pareri necessari e normativamente previsti. E così vengono lesi l'interesse del cittadino e anche l'interesse dello Stato che, non a caso, prevede la formalizzazione di alcuni nulla osta per la tutela di un diritto sovrano che, nel “caso Rodinò”, è l'interesse tutelato con il vincolo storico-artistico della piazza. 4 PRIMO PIANO OTTOBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE 5 Viale Gramsci, vince il killer delle palme LA STORIA. Il Comune non investe nella lotta al punteruolo rosso. Il risultato? Venti alberi abbattuti. Il flagello dilaga. Ma c’è una speranza: la lotta biologica Alvaro Mirabelli ranne poche eccezioni, all'inizio non se n'è accorto nessuno: quando poi il Punteruolo Rosso, un feroce parassita la cui larva divora le palme e le uccide, ha iniziato a far stragi in città (ma il problema riguarda tutti paesi mediterranei) era già troppo tardi. Nemico invincibile. Ora, dopo due anni, il coleottero killer, secondo gli esperti, è ufficialmente insediato in Campania: e le palme se le mangia vive a una velocità impressionante. Una specie di Alien, in apparenza invulnerabile che di suo ha già una forza d'urto ad alto impatto epidemico, ma che a Napoli ha trovato un'autentica pacchia nella negligenza istituzionale. Del flagello vegetale, della svogliatezza colpevole che ha scortato la strategia di contrasto al letale insetto, Chiaia Magazine si è occupata a più riprese, concentrandosi su uno degli scenari più devastati dal punteruolo: viale Gramsci. Nello splendido boulevard di Chiaia, de- T nunciava a febbraio la rivista, il trattamento delle prime 5 palme infette individuate si era risolto in uno sgangherato bricolage di misure tampone. L'allarme lo aveva lanciato per primo il consigliere municipale Massimo Gallotta. Seguì, poi, a ruota l'Sos dei residenti, documentato da foto inquietanti: dopo il taglio degli apici e delle chiome, infatti, le parti superiori dei monconi, secondo la rigorosa normativa ambientale, erano state incappucciate in attesa di un abbattimento integrale da effettuare in tempi strettissimi. Le istantanee, scattate il giorno dopo l'intervento dai cittadini, rivelarono però numerosi residui infestanti abbandonati sul terreno: e qualcuno si prese persino il disturbo di mettere sotto vetro alcune larve. Niente fondi per le palme. Testimonianze a parte, però, il vero guaio è stato un altro: alla faccia di tutti protocolli ambientali in materia, i 5 monconi, invece di essere tagliati e distrutti immediatamente, sono restati lì a far danni per mesi. Sotto il profilo fitosanitario un vero e proprio autogol. Non casuale. Inevitabile anzi. E per una ragione precisa: la Giunta Iervolino non aveva fondi da investire contro la peste delle palme. Così a settembre è arrivato il peggio: proprio mentre i politici di Palazzo San Giacomo finanziavano Piedigrotta 2008 con 1.600.000 euro, ai demoralizzati tecnici del Servizio Parchi (che dipende dall'assessorato comunale all'Ambiente) non è restato che constatare l'irreparabile: la strage marciava a ritmi esponenziali. Dopo le prime 5, ad esempio, in viale Gramsci altre 15 piante sono andate in malora. Per non parlare di quelle sospettate di essere infette. Un salvagente al Comune, però, lo ha lanciato la Regione Campania: un «aiutino» economico, ma quanto è bastato, ad esempio, per programmare l'abbattimento ad horas delle 20 palme malate di viale Gramsci. E così, il 7, l'8 e il 9 ottobre è entrato in azione il Servizio Parchi Comunale che ha capitalizzato alla meglio le scarse risorse disponibili, procedendo ad abbattere alla radice le piante ormai collassate e a distruggere i tronchi sul posto tramite tritatura. Speranza biologica. Ma i tecnici del Servizio, che contro il punteruolo ci stanno mettendo l'anima, hanno fatto pure di più. Nell'operazione, infatti, hanno coinvolto la Bioplanet, ditta romagnola specializzata nella lotta biologica al coleottero mangiapalme (ndr. in città è impensabile l'uso di antiparassitari chimici). E così la Bioplanet è sbarcata a Napoli con la sua arma totale: un buon carico di nematodi, microscopici insetti vermiformi in grado di insediarsi nella larva del punteruolo e di ucciderla. Quattro le piante campionate e trattate, ognuna con un diverso grado di infestazione: “Speriamo non sia tardi. Il massimo dicono i tecnici - si ottiene vaccinando le piante sane”. Così adesso almeno c'è una speranza: la lotta biologica. Che finirà su un binario morto se non arrivano i soldi per trattare a colpi di nematodi le palme partenopee. Gli spagnoli, a casa loro, hanno investito 20 milioni di euro sull'opzione biologica e hanno avuto ragione. Anche a Palermo e Pescara non hanno lesinato sugli euro. A Napoli invece, conti in rosso a parte, a preoccupare di solito sono i criteri con cui si spende il denaro pubblico: e quella di eliminare il killer delle palme non sembra essere una priorità. Un po’ di conti per capire. Le palme in città sono 2.400: per salvarle tutte con la lotta biologica occorre far presto. Ma resta l'incognita finanziaria: per ogni pianta, infatti, servono 2.000 euro da spendere in una decina di applicazioni a base di nematodi da praticare nell'arco di 2 anni. L'importo globale dell'intervento ammonterebbe, quindi, a 4.800.000 euro: una somma in cui il prezzo del prodotto biologico incide in minima parte mentre invece pesa il costo operativo (tecnici, operai, mezzi meccanici etc). La via è questa: altre alternative non ce ne sono. E il tempo è quasi scaduto. LA FOTO I PESCATORI DI MERGELLINA. Quello del 13 e 14 settembre è stato un grande evento per l'«Associazione Pescatori di Mergellina»: l'anima popolare del quartiere è scesa in strada per la solennità in onore di Maria Santissima dell'Arco. E proprio i pescatori locali hanno accolto i «battenti» del resto della città in un abbraccio di devozione. Poi la «festa»: con musica e spettacoli pirotecnici. Un genuino momento di fede che i pescatori di Mergellina hanno dedicato ai fondatori della loro associazione: i fratelli Raffaele e Luigi Chiaiese. (foto inviataci da Giuseppe Giuseppone) QUARTIERISSIME OTTOBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE 6 La sai l’ultima sul Servizio Giardini? PARADOSSI. Palazzo San Giacomo trasferisce la gestione del verde pubblico alle Municipalità. Ma è una scatola vuota: poco personale e attrezzature inesistenti urocrazia anno zero. Ormai i colletti bianchi di Palazzo San Giacomo sono ai giochetti di prestigio. Mandrake gli fa un baffo. Harry Potter non è nessuno. Stavolta infatti i burosauri si sono superati: il sortilegio riguarda il Servizio Giardini che scompare da una parte e riappare da un'altra. Una storia stregata dove si ride, ma si piange pure. Cominciamo da capo. Innanzitutto facciamo i conti in tasca al famigerato servizio. E' mai esistito? In teoria sì, perché sulla carta fino a qualche tempo fa era menzionato nell'organigramma funzionale del Comune di Napoli: ma ora, sim sala bim, è semplicemente sparito dai quadri di Palazzo San Giacomo. Andiamo avanti. Da chi dipende,o dipendeva? Dall'assessore all'Ambiente Rino Nasti. A cosa serve, o serviva? Beh, a pulire aiuole, potare rami, piantare fiori. Pulire? Potare? Piantare? Parole grosse. Perché se qualcuno ha visto giardinieri in azione, parli adesso o mai più; anzi se c'è qualcuno che ha visto in giro un'aiuola decente, ci dica dove perché è un evento. Qualcuno racconta di un giardiniere avvistato nel 2001 a piazza dei Martiri ma nessuno gli crede. Insomma, il Servizio Giardini c'è ma non c'è. Un'illusionismo alla Silvan? No. La spiegazione è più terra terra e ci racconta di un'amministrazione comunale dalle mani bucate che spende dappertutto tranne dove dovrebbe. E a questo punto indovinate chi sono le cenerentole di Palazzo San Giacomo, gli ultimi mento di alcune deleghe ai governi di quartiere è previsto dal decentramento. C'è solo un ma: il Servizio Giardini, che già era una scatola vuota, resta una scatola vuota anche alle dipendenze delle Municipalità. Insomma solo una sigla: dietro c'è il vuoto assoluto. Riepilogando: una cosa che non esiste e che tuttavia scompare da una parte e riappare da un'altra. Magistrale! Alla Municipalità Chiaia-Posillipo-S. Ferdinando, ad esempio, stanno ancora applaudendo. Il fatto è che al presidente Fabio Chiosi e al suo vice Maurizio Tesorone, la mattina del primo ottobre si è presentato a sorpresa un agronomo. Chi era? Il Servizio Giardini in carne e ossa che si metteva a disposizione. Lui solo e basta. Spedito lì dall'assessorato all'Ambiente. «Con me - ha però confessato - arriveranno 15 giardinieri, 7 per Chiaia, 8 per Posillipo, nessuno per S. Ferdinando». E poi è andato ai dettagli. E cioè che i giardinieri non hanno un caposquadra, non hanno le tute regolamentari, del resto inutili visto che non esiste uno spogliatoio dove cambiarsi, non hanno le scarpe anti-infortuni, hanno 4 tagliaerbe ma 3 sono rotti e uno funziona quando gli pare, hanno una falciatrice elettrica ma è fuori uso, infine hanno una grotta in via Chiatamone dove riporre gli «attrezzi». Insomma «l’Armata Brancaleone» aggiornata al 2008. L'aplomb istituzionale di Chiosi è andato in frantumi: «Se il Comune vuole affossare la Municipalità, allora è sulla buona strada». B della lista quando si tratta di ricevere fondi, gli extracomunitari della macchina comunale. Ve lo diciamo noi: quelli del Servizio Giardini. Gli stessi che da 2 anni provano a combattere senza quattrini contro il coleottero che uccide le palme di Napoli; gli stessi che, per fare il proprio dovere, da sempre bussano invano a denari alla porta della giunta Iervolino. Insomma: giardinieri, realtà virtuale. E a questo punto la storia si complica perché rispuntano i maghi di prima con un altro prodigio: questa «cosa», che di per sè non esiste, dal 29 settembre, per disposizione del Direttore Generale del Comune Luigi Massa, ha cambiato padrone. Nel senso che d'ora in poi gli addetti al Servizio Giardini non sono più diretti dall'assessore all'Ambiente, ma dalla Municipalità in cui operano: e fin qui va bene perché il trasferi- L’ORA LEGALE di ANTONELLA ESPOSITO GAGLIARDI SULLE CARTELLE ESATTORIALI La Corte Costituzionale, con l'ordinanza n.377 del 9.11.2007, ha messo ordine anche in questa materia stabilendo che «l'obbligo imposto ai concessionari di indicare nelle cartelle di pagamento il responsabile del procedimento….ha lo scopo di assicurare la trasparenza dell'attività amministrativa, la piena informazione del cittadino e la garanzia del diritto di difesa, che sono altrettanti aspetti del buon andamento e dell'imparzialità della pubblica amministrazione». Questa pronuncia è significativa sia perché contrasta con quanto sostenuto da vari giudici di merito, anche tributari, sia per la vasta applicabilità del principio enunciato a tutte le cartelle di pagamento, per intenderci anche - quelle odiose ed invise - emesse dal Servizio Nazionale di Riscossione ex Gest Line, ora Equitalia spa sia, infine, per la parificazione alle amministrazioni pubbliche delle Regioni, delle Province, dei Comuni e di tutti gli Enti che gestiscono servizi pubblici o svolgono comunque attività di pubblica utilità. Secondo la Corte, l'attività svolta dai concessionari della riscossione al fine di formare la cartella - cioè il provvedimento - costituisce un vero e proprio procedimento amministrativo per il quale, quindi, è necessario uniformarsi a tutte le regole stabilite dalla L.241/90 e successive modifiche in cui sono indicati i principi generali in materia di procedimento amministrativo come a quelle contenute nello Statuto dei diritti del Contribuente. Tale principio è espressione della salvaguardia dei diritti del cittadino che deve essere garantito, nell'attività con la Pubblica Amministrazione, che questa, essendo in posizione di supremazia, impronti la sua attività ai criteri di imparzialità, trasparenza, efficacia, pubblicità e buon andamento. Ma per il lettore qual è la conclusione? Alla notifica della prossima cartella - prima o poi ci siamo capitati tutti - è necessario prestare attenzione anche alla corretta stesura del provvedimento emesso. Se questo è sprovvisto dell'indicazione del responsabile del procedimento che ha dato vita al provvedimento notificato, vi è sicuramente un motivo - salvi gli altri eventualmente nel merito - per proporre opposizione. In bocca al lupo! CIAO AFRICA FINALMENTE TUA LA EXCLUSIVE CARD PARTENOPEO? FIGLIO D’ATALANTA Per i possessori della Card e occasionissime! di BEPPE AIROLDI a Wikipedia D ho imparato perché, nonostante sia bergamasco, voglio bene ai Napoletani. «Atalanta, che era una ninfa, per accontentare il padre, sicura dei propri mezzi, promise di sposarsi solo con chi l'avesse battuta in una gara di corsa. La posta era altissima: ciascun pretendente che non ne fosse uscito vincitore, sarebbe stato ucciso. Nessuno riuscì a batterla finché non arrivò Melanione (insieme con lei nel quadro di Guido Reni) che, profondamente innamorato, volle cimentarsi nella rischiosissima impresa chiedendo aiuto ad Afrodite. La dea diede allora a Melanione tre mele d'oro tratte dal Giardino delle Esperidi ed egli, seguendone il consiglio, lasciò che cadessero una ad una durante la corsa. Atalanta ne risultò irresistibilmente attratta e si fermò ogni volta a raccoglierle perdendo così terreno prezioso e, infine, la stessa gara. Tempo dopo i due sposi incorsero nelle ire di Afrodite, offesa per averli scoperti ad amarsi in un tempio dedicato a Cibele. Per punirli decise di trasformarli in leoni perché i greci ritenevano che i leoni non si accoppiassero tra loro. Nonostante ciò Atalanta ebbe da Melanione un figlio: Partenopeo».Site piezz 'e core. sconti LE CONVENZIONI • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • E.MARINELLA - cravatte Riviera di Chiaia, 287 NINO DE NICOLA - abbigliamento Via S. Caterina 69 - P.zza dei Martiri LUCIA DE VINCENZO - abbigliamento Via Calabritto 24/25 GLAMOUR - abbigliamento Via Calabritto 20 MARINO - abbigliamento Via S. 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Q.E.N., è infatti l'acronimo per «Questa è Napoli», dichiarazione di orgoglio partenopeo che nasce da un preciso progetto: dimostrare che anche a Napoli, nonostante tutto, «si può fare». Gli ideatori del marchio e della filosofia che ne è alla base, sono Fabio Sannino e Luca D'Alessandro, titolari della «Starbox Communication». Insieme hanno brindato al- l'inizio della nuova avventura imprenditoriale offrendo un cocktail aperitivo ad amici e conoscenti che hanno partecipato all'inaugurazione, seguita in diretta da «Radio quinta rete» e rallegrata dalla musica live del mandolinista Pierangelo Fevola. Erano presenti, tra gli altri: Tullio Mattone, Alan De Luca, Yuliya Mayarchuk, Angelo Di Gennaro, Marco Fasano, Fabrizio Fierro, Gigi Gison, Enzo Busiello, Antonio Pugliese, Angelo Savino. Il negozio, oltre ad essere punto vendita dell'omonimo marchio di abbigliamento femminile, è anche un outlet di grandi firme uomo e donna. All'interno, inoltre, un corner dedicato alle esclusive borse «Momaboma», pezzi unici dal gusto vintage, realizzate con vecchi giornali, dischi in vinile, pagine di quaderni riciclati. Riguardo allo stile, il marchio Q.E.N. è orientato a una moda giovane, Nuovo store a via Cappella Vecchia 47 nel segno dell’orgoglio partenopeo. Outlet di grandi firme e moda al femminile: da un’idea del duo Sannino D’Alessandro sportiva e di classe. Alla ricca collezione di jeans dal taglio super femminile - il pezzo forte della nuova griffe - si affiancano la maglieria, le felpe e i giubbotti. Dietro ogni capo c'è un'accurata ricerca di tessuti, manifatture e tendenze moda, proiettata alla realizzazione di un prodotto d'abbigliamento femminile dall'ottimo rapporto qualità-prezzo e, soprattutto, interamente ideato, fabbricato e distribuito a Napoli. Indossare un capo Q.E.N. significa, quindi, non solo scegliere qualità e bellezza, ma anche dire a tutti «orgogliosa di essere napoletana». E non solo. Q.E.N. significa anche impegno sociale. Infatti, acquistando un prodotto del marchio si devolve automaticamente 1 euro a favore di una associazione benefica che opera sul territorio partenopeo. Si comincia con il carcere minorile di Nisida. QUARTIERISSIME OTTOBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE 8 Via Vittoria Colonna,spuntano i dissuasori RIQUALIFICAZIONE. Una lettera su Chiaia Magazine sollevò il problema dell’assenza dei paletti. Paolo Santanelli: «Subito una conferenza itinerante sull’esito dei lavori» el numero di settembre di Chiaia Magazine, un lettore, Eugenio De Maria, segnalò, con una lettera pubblicata nella pagina «Sos Chiaia», la mancata installazione dei dissuasori in via Vittoria Colonna, inizialmente prevista nell’ambito dei lavori per il restyling della zona. Per rispondere al quesito, manifestato con disappunto dal lettore, interpellammo l’architetto Luigi Ugramin, responsabile del Servizio comunale di Arredo Urbano e direttore dei lavori di riqualificazione che nell’occasione dichiarò: «Da alcuni residenti di via Vittoria Colonna mi sono giunte anche richieste precise di non mettere i dissuasori. In ogni caso la scelta di non utilizzare i paletti è stata imposta dal Servizio Traffico e Viablità che effettivamente considera i marciapiedi di via Vit- N Scatti da via Vittoria Colonna (foto tratte dal blog www.chiaiapernapoli.org) toria Colonna troppo stretti per sopportare un ulteriore restringimento nel caso si installassero i dissuasori che, così, provocherebbero disagi ai pedoni. In ogni caso il rischio di sosta selvaggia, segnalato dai cittadini, verrà va- lutato attentamente». E, in effetti, più che valutato, è stato rivalutato in quanto, dopo una decina di giorni dalla nostra segnalazione, in via Vittoria Colonna sono comparsi i dissuasori atti a salvaguardare l’invasio- ne dei marciapiedi da parte delle auto in sosta. La questione è saltata agli onori della cronaca anche grazie alla denuncia di Paolo Santanelli, presidente di Chiaia per Napoli-Movimento Società Civile che, in un articolo pub- CHIAIA, SPARITE LE CAMPANE PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA ZONA A TRAFFICO LIMITATO: ACCORDO TRA NUZZOLO E CHIOSI Due segnalazioni dai nostri lettori. La prima. A via Chiaia residenti e commercianti sull'orlo di una crisi di nervi: motorini che vanno e che vengono, auto in un senso e nell'altro, sosta selvaggia. Ma zero controlli: vigili impotenti di fronte alla trasgressione di massa. La seconda. «Che fine hanno fatto - si chiede il signor Peppe Esposito - le campane per la differenziata in via Martucci? E quelle vicino al Pan? E quelle a piazza Amedeo? E a via Chiaia mancano. Vergogna!» Dal 25 ott. una nuova Ztl nel cuore di Chiaia. Ogni sabato (dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 16 alle 21) potranno accedere alla Ztl solo le auto di residenti, disabili, forze dell'ordine e di emergenza. 2 i varchi di accesso, a via Morelli e a via Belledonne, Intanto un’altra misura antitraffico prevede l'uso della corsia preferenziale per i veicoli diretti da piazza S. Pasquale a piazza della Repubblica. L'iniziativa nasce da un'intesa tra l'assessore alla Viabilità Agostino Nuzzolo e il presidente della Mun.1 Fabio Chiosi. MEDICINA: INTERVISTA ALL’ANDROLOGO FRANCO IACONO Centro Urolab, la terapia dell’«elisir» «L’invecchiamento è un processo fisiologico, non uno stato di malattia spiega il professor Franco Iacono (nella foto), urologo, andrologo e creatore del Centro Urolab a via Caracciolo (tel. 081 7611398), costretto a dedicare metà del tempo di ogni visita a tirare su il morale a pazienti che non si sentono più all'altezza della situazione - . L'invecchiamento è inevitabile, sono però evitabili molte delle complicanze legate all'invecchiamento. Alcune malattie sono tipiche dell'età più avanzata e la scienza più moderna ci consente non solo di curare ma anche di prevenire molti degli eventi patologici legati all'invecchiamento». L'andrologia, specialità medica dedicata alla sessualità maschile, con i successi scientifici più recenti e l'avvento di molecole finalizzate al trattamento del deficit erettile, consente al maschio una funzione sessuale praticamente senza limiti di età. Le ultimissime ricerche sulle alterazioni microstrutturali dei corpi cavernosi e del ruolo svolto nel determinismo del deficit erettile, pubblicate da Iacono sulle più autorevoli riviste scientifiche internazionali e raccolte in una monografia (Deficit Erettile, ELI editore), han- blicato su Il Corriere del Mezzogiorno del 5 ottobre e sul blog www.chiaiapernapoli.org, ha posto l’accento sulla «qualità dell’esecuzione dei lavori e la loro tenuta nel tempo». Santanelli, infatti, ha sottolineato come quello dell’installazione dei paletti sia stato «l’unico dato positivo in questa storiaccia, avendoci consentito di rientrare a casa passando comodamente su marciapiedi senza essere costretti alla oramai abitudinaria gimcana fra le auto». Per continuare ad informare cittadini ed istituzioni sullo stato attuale dei lavori, Santanelli ha anche lanciato l’originale proposta di un sopralluogo coi giornalisti lungo le strade del restyling, una sorta di conferenza stampa itinerante, iniziativa alla quale la prima Municipalità però non ha ancora aderito. (r.g.) no aperto la strada a nuove proposte terapeutiche per ripristinare e conservare sempre giovane la funzione sessuale. Ma la ricerca non si ferma. Il medico napoletano e la sua equipe stanno conducendo uno studio sull'impiego dell'associazione di piccole dosi giornaliere di testosterone ad assorbimento trans-dermico, sildenafil per via orale e applicazioni di onde d'urto sul tessuto cavernoso. Molto incoraggianti i risultati sul mantenimento-recupero della funzione sessuale dei soggetti anziani o affetti da deficit erettile. Questa associazione terapeutica potrebbe costituire al momento il vero e proprio «elisir» di lunga vita sessuale nel maschio. QUARTIERISSIME OTTOBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE 9 Galleria Umberto, barboni sui ponteggi LA DENUNCIA. Il permanere delle impalcature offre riparo a numerosi senzatetto Emergenza igienico-sanitaria: insorgono i commercianti. Disagi fino al 31 dicembre Rita Giuseppone amerata sita al centro di Napoli, zona San Ferdinando, decine di posti letto su più piani, servizi in comune, vista panoramica, alloggio gratuito. Questo potrebbe essere l’annuncio per descrivere lo stato attuale della Galleria Umberto I che qualcuno ha ribattezzato con ironia «Grand Hotel Umberto». I lavori di ristrutturazione, che sono partiti più di un anno e mezzo fa, sono ancora in alto mare e le impalcature issate per permettere le operazioni di manutenzione sono diventate l’incubo di commercianti, turisti e passanti, nonché dimora di numerosi senzatetto. Oltre all’ingombro dello spazio, e il conseguente danno agli esercizi commerciali ubicati all’interno della struttura, la presenza delle impalcature ha scatenato un’emergenza igienico-sanitaria degna di quella dei tempi del colera e del conseguente Risanamento del 1885 che portò al progetto e alla realizzazione della Galleria stessa. «Abbiamo toccato il fondo, ora non ci resta che scavare». E’ la triste osservazione di Antonio Barbaro, titolare del gruppo di negozi d’abbigliamento presenti in più punti della struttura e presidente del Comitato Commercianti Galleria Umberto I, che, con una pittoresca manifestazione, ha occupato le impalcature lo scorso 15 settembre, bloccando i cantieri in segno di protesta. LA SEGNALAZIONE C di MASSIMO GALLOTTA VIA CATULLO E I PALETTI ARRUGGINITI pesso le nostre strade e i S nostri marciapiedi restano abbandonati e degradati fino a quando non accade qualche incidente o infortunio. In via Catullo sono Galleria Umberto, posti letto tra i ponteggi La rivolta dei commercianti ha sortito l’effetto di mobilitare Felice Laudadio, assessore all’Edilizia del Comune di Napoli, che si è offerto di sedersi al tavolo delle trattative coi rappresentanti del comitato dei commercianti e la società appaltatrice dei lavori. «Ringraziamo Laudadio per la sollecitudine mostrata - spiega Barbaro - grazie a lui abbiamo potuto esporre le nostre difficoltà e giungere ad un accordo che speriamo s’impegnerà a rispettare». Il documento, firmato in Comune agli inizi di ottobre da tutte le parti coinvolte, prevede la messa in atto di diverse misure per la tutela di commercianti e pedoni, in primo luogo tempistica e logistica dei lavori: le impalcature dovranno sparire entro il 31 dicembre e gli operai interverranno all’interno della galleria a zone alterne, cosa già prevista dal progetto originario, come ci spiega anche Barbaro: «Dovevano ristrutturare le navate e la cupola in momenti diversi -precisa - ma lo slittamento dei lavori ed il timore di perdere i fondi europei che li finanziano, hanno costretto il Comune ad accelerare i tempi, impegnando la Galleria sia al centro che in tutte le entrate. Inoltre, abbiamo ottenuto che si torni all’utilizzo del deposito per i materiali di via Verdi, dato che in questo momento sono accantonati anch’essi sotto la Galleria, bloccando l’entrata antistante al San Carlo e diventando le suites preferite di barboni ed extracomunitari con tanto di servizi igienici inclusi». Il comitato ha anche richiesto l’illuminazione dei passaggi pedonali tra le impalcature e la rimozione delle acque piovane. Più decisi, invece, sono i toni di Antonio Pace, pre- sidente dell’Ascom Napoli, il quale denuncia «una grossa incompentenza da parte della società appaltatrice, per il tipo di impalcature che hanno scelto di realizzare, soprattutto per ristrutturare la cupola nella quale verrà installata una struttura assurda, e per come le hanno realizzate: quando c’erano i ponteggi nella navata che dà sul San Carlo avevano lasciato a stento lo spazio per far passare un pedone alla volta». E conclude sollevando un lecito dubbio sulla regolarità della progettazione e sullo svolgimento dei lavori: «Sono ragionevolmente scettico. Basti pensare che hanno impiegato 14 mesi per ristrutturare due navate. Ora ci promettono di realizzare le restanti due navate e la cupola in tre mesi. Se ci riusciranno è bene ma viene spontaneo chiedersi: che cosa hanno fatto fino ad oggi?» presenti dei paletti (nella foto) che da tempo hanno raggiunto un tale livello di ruggine che basta toccarli inavvertitamente con la mano per rischiare una infezione. Immaginiamo se qualcuno ci sbatte contro con uno scooter! La rabbia è che basterebbe una leggera verniciatura, anche una sola volta all’ anno, per non farli ridurre in queste condizioni assurde. QUARTIERISSIME OTTOBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE 10 Morti bianche, dibattito alla Parthenope L’EVENTO. Presentato il saggio «Il costo umano del lavoro» di Giovanni Grieco Il rettore Gennaro Ferrara: «Il libro merita di essere adottato dall’Università» PIAZZETTA ERITREA: DISAGI PER LINEA 6 Residenti contro il cantiere Nicola Sellitti ambiare pagina. Una svolta tecnologica cha abbatta il muro dei tragici incidenti che ogni giorno avvengono sui posti di lavoro del nostro Paese. E’ l’unica soluzione al problema delle morti bianche che emerge da «Il costo umano del lavoro - Morti bianche e speranza tecnologica», volume realizzato da Giovanni Grieco(nella foto in alto), docente di Medicina del Lavoro, con esperienza nel Centro studi del ministero della Sanità, ed edito da Iuppiter Edizioni. Il testo analizza l'enorme costo umano delle morti bianche ma anche di malattie, infortuni, durata e qualità della vita che segnano l’esistenza di chi lavora, in ba- C se alla mansione esercitata. Secondo l'autore solo le nuove tecnologie possono dar luogo a una trasformazione «ergonomica» del sistema lavorativo italiano che sia rispettoso della salute psicofisica dell'uomo, il quale avrebbe nell'inabilità biologica dovuta alla vecchiaia il solo limite alla sua operosità. L’autore, insomma, invoca un cambio di ottica soprattutto nel rapporto padrone-lavoratore, che migliori le condizioni di vita degli ultimi e che superi, forse per sempre, le logiche finanziarie risarcitorie per i danni alla salute. Grieco analizza anche gli ostacoli al cambiamento del «sistema lavoro». Come la carenza nel parco lavoratori di addetti capaci di utilizzare le nuove tecnologie op- LO SPORTELLO di FERNANDO LUDIONE* COSA SONO I FONDI EUROPEI a tempo, oramai, si sente parlare, al fine dell'attuazione di una potenziale idea imprenditoriale, di ottenere sostegno dai fondi europei. La politica regionale dell'Unione Europea ha come obiettivo la riduzione delle disparità esistenti fra le Regioni che fanno parte dell'Unione Europea con la promozione della solidarietà fra le Regioni e della coesione economica e sociale per garantire maggiore competitività e scambio di «buone pratiche». I Fondi strutturali sono lo strumento finanziario della politica regionale dell'U.E. destinato a ridurre il divario dei livelli di sviluppo socio-economico tra le varie Regioni, promuovendo la crescita di quelle meno favorite, I Fondi strutturali, riprogrammati ogni sette anni e approvati dalla Commissione Europea, sono erogati tramite la mediazione delle autorità nazionali, regionali o locali e si concentrano su tre obiettivi prioritari (Convergenza, Competitività, Cooperazione territoriale europea). La nuova programmazione per il 2007-2013 (costituita da 5 pacchetti normativi pubblicati in GUUE del 31 luglio 2006) ridisegna il quadro della politica di coesione nel contesto dell'Europa allargata a 27 e si ispira agli orientamenti dell'Unione Europea delineati dalla Strategia di Lisbona per la crescita, la competitività e l'occupazione. I fondi a disposizione sono: Fondo di coesione contribuisce agli interventi nel settore dell'ambiente e delle reti transeuropee, destinato agli Stati membri con un reddito nazionale lordo (RNL) inferiore al 90% della media comunitaria; Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) promuove investimenti pubblici e privati nonché la riduzione degli squilibri regionali dell'Unione; Fondo sociale europeo (FSE) sostiene D pure come la mancanza di una cultura diffusa nell'uso dei suoi prodotti innovativi. Una sala gremita di professionisti, studenti e curiosi ha assistito alla presentazione del volume, avvenuta il 10 ottobre, a Villa Doria D'Angri, presso l'Università degli Studi di Napoli «Parthenope». Nel corso della conferenza hanno tenuto a battesimo il libro i professori Francesco De Simone, Marco Esposito, Luigi Moschera, Alfredo Arpaia, il Preside della Facoltà di Giurisprudenza Federico Alvino e il Rettore dell'ateneo di via Petrarca, Gennaro Ferrara. Quest'ultimo non ha escluso che il volume scritto da Grieco possa in futuro essere «adottato» dalla Parthenope per il proprio corso di studi. *Picozzi & Morigi - Studio Legale Napoli, piazza Piedigrotta, 15 Tel. 081.7618008 - Fax 081.664465 ([email protected]) le politiche riguardanti la promozione e il miglioramento dell'occupazione, della qualità e della produttività del lavoro; Fondo europeo pesca (FEP) è volto a garantire la stabilità delle attività di pesca e a equilibrarle rispetto alle risorse ittiche disponibili; Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale (FEASR) contribuisce alla promozione dello sviluppo rurale sostenibile nell'Unione Europea. L'azione dei Fondi strutturali nella nuova programmazione contribuisce al conseguimento di tre obiettivi: l’obiettivo Convergenza (relativo a FESR, FSE e Fondo di coesione) intende favorire lo sviluppo delle Regioni meno avanzate con investimenti su risorse umane, ricerca e innovazione; di questo obiettivo fa parte la Calabria; l’obiettivo Competitività regionale e occupazione (relativo a FESR e FSE) mira a rafforzare la competitività delle regioni nonché l'occupazione a livello regionale; l’obiettivo Cooperazione territoriale europea (relativo al FESR) intende promuovere la cooperazione transfrontaliera con iniziative congiunte a livello locale e regionale. Una novità della programmazione 2007-2013 consiste nell'adozione, da parte della Commissione Europea, di tre nuove iniziative di coesione, le cosiddette tre «J»: Jaspers (Joint Assistance to Support Projects in European Regions) promuove assistenza congiunta per sostenere progetti nelle regioni europee, Jeremie (Joint European Resources for Micro to Medium Enterprises) garantisce risorse congiunte europee per micro, piccole e medie imprese; Jessica (Joint European Support for Sustainable Investment in City Areas) offre supporto congiunto europeo per investimenti sostenibili nelle aree urbane. Sos da piazzetta Eritrea: il cantiere qui allestito da qualche settimana con funzione di appoggio logistico ai lavori di realizzazione della linea 6 del metrò provoca, secondo i residenti, non pochi problemi. Tutte le segnalazioni concordano su un punto: il generatore presente all'interno della recinzione è fonte di inquinamento acustico ed il rumore della macchina, a volte in funzione per giornate intere, è in grado a volte di disturbare la conversazione anche a parecchie decine di metri di distanza. La struttura stessa della piazza, poi, che ha la forma di un bunker, amplifica a dismisura i decibel prodotti dalle macchine. Il cantiere assolve il ruolo di snodo dei materiali estratti dal sottosuolo e provvede anche al compito importante di ventilare, tramite due enormi silos, lo scavo sotterraneo. I residenti, però, segnalano anche un altro inconveniente: all'interno dell'area è in funzione un camino dal quale frequentemente fuoriesce un fumo denso e maleodorante che si sparge sulle abitazioni circostanti. L'interrogativo dei cittadini riguarda appunto la natura e la composizione di queste emissioni, e qualcuno, a scopo precauzionale, ha presentato anche un esposto ai Carabinieri. L'intenzione, quindi, è quella di ottenere spiegazioni e garanzie dall'Ansaldo, concessionaria dei lavori, circa l'innocuità delle esalazioni. L'altra legittima esigenza è quella di conoscere la durata del cantiere anche se i soliti bene informati ne indicano la chiusura entro l'anno. Il problema è stato portato a conoscenza della prima Municipalità PIAZZETTA ASCENSIONE Nuova stagione al Blue Cafè Riapre i battenti il Blue Cafè in piazzetta Ascensione 2, con un combattivo programma di offerte per la propria clientela. Il popolare locale nel cuore di Chiaia si propone alla movida con un'immagine rinnovata, ossia nella doppia veste di bar dalle 7.30 alle 17 e di pub dalle 20 fino a notte inoltrata. Un passo ambizioso giustificato dall'abbondanza di spazio: nell'ambiente frontestrada a colpire è il design modernista degli arredi e del bancone metallico, in elettrizzanti toni blu e azzurri, mentre, al piano inferiore, si volta pagina con un'accogliente tavernetta in stile tradizionale. Tra le carte vincenti del ritrovo quella di un buffet con un appetitoso assortimento di stuzzicherie: infatti accanto ai panini, alle bruschette, ai crostoni e alle «zingare», si fa onore una sfiziosa esposizione di contorni tipicamente napoletani. Di sera, invece, il Blue Cafè cambia pelle, rilanciandosi come wine bar e cocktail point: in tempi stretti, poi, la tavernetta ospiterà anche session di musica. La struttura è aperta a mostre e iniziative culturali. Tel. 081.6583974 VIA SANTA TERESA A CHIAIA Si rinnova «Il marciapiede» Originale, sorprendente, decisamente trendy: si rinnova «Il marciapiede», (Via S. Teresa a Chiaia 41 b, tel. 081.413719), wine bar che si propone di divenire uno dei punti di riferimento della movida partenopea. Vedendo l’affluenza nel locale negli scorsi weekend, l’impressione è che «Il marciapiede» sia già entrato nella hit parade dei luoghi più gettonati del by night di Chiaia. Buon vino, cocktail fantasiosi, stuzzicherie gustosissime (vi consigliamo le parigine e le mozzarelline), musica di qualità e soprattutto un’accoglienza davvero speciale: queste le carte vincenti messe sul tavolo da Francesco Papaccio, proprietario e deus ex machina del ritrovo che, con l’aiuto del cugino Giuseppe Papaccio e di Nicolò Palestino, è riuscito a rilanciare alla grande il locale. Tra gli appuntamenti da non perdere al Marciapiede segnaliamo il 31 ottobre la festa di Halloween. Come da tradizione, tra zucche, dolcetti e scherzetti. c h i a i a m a ga z i n e SAPERVIVERE SOCIETÀ • COSTUME • RELAX • MOVIDA • EVENTI • CURIOSITÀ ChiaiaNotes detta il ritmo della movida IL PROGRAMMA. 10 artisti in concerto per il primo festival musicale itinerante nei locali e teatri di Chiaia. Dal Trip al Sannazaro tra chill out, funk e black music Laura Cocozza i scrive Chiaia Notes e si legge dodici ore di musica non stop per le strade di Chiaia: il primo festival musicale organizzato dalla Municipalità I porta a Napoli una carovana di giovani artisti provenienti da tutta Europa, per dare vita ad una rassegna di musica live interamente gratuita. Un primo esperimento di “movida disciplinata”, nato su iniziativa dell’assessore municipale al Divertimento Notturno, Alfonso Brancaccio, che diventa un’occasione per tutti di ascoltare dal vivo dieci artisti riconosciuti all’avanguardia nel loro genere. Lo start d’inizio è dato alle 12 al Trip di via Martucci che ospita Climnoizer, napoletano di nascita e berlinese di adozione, con il suo live di elettronica pura e concettuale, degno delle rarefatte atmosfere inglesi made in Boards of Canada e dello sperimentalismo eclettico targato Matmos. Dalle ore 17 in itinere per le strade di Chiaia La Mescla, gruppo composto da musicisti di diverse nazionalità, che mescolano e ricompongono elementi nucleari di culture tradizionali del Mediterraneo con incursioni nel jazz, rock e punk. Alle 18 al Maxi Ho spa cafe via C. Poerio si esibisce Joyce Muniz, dj ed Mc dalla voce calda e leggera che, da San Paolo del Brasile si è trasferita a Vienna alla fine degli anni '90, affermandosi a soli sedici anni nell'attiva scena elettronica cittadina. Il suo sound spazia dal funk al minimalismo elettroni- L’INAUGURAZIONE S Bluestone, notti speciali Alcuni artisti che partecipano al «Chiaianotes festival»: da sin: Dani Siciliano, Joyce Muniz, The Heavy, Alessio Bertallot, Atari e K*Blast co, a cui aggiunge spesso una nota di esotismo. Alle 19, l’ora dell’ormai fatidico aperitivo, quattro diversi appuntamenti: al teatro Sannazaro esibizione degli Atari, il gruppo che prende il nome dalla famosa consolle di videogiochi degli anni '80, per l'essenzialità del suo sound vintage a 8 bit e per i riferimenti alla realtà virtuale. Grazie al loro primo lavoro “Sexy games for happy families” sono stati definiti dalla critica come la più fresca ed interessante band in circolazione nella scena indipendente nazionale. Nel frattempo, allo Chandelier di vico Belledonne, Fiore dj elabora eleganti atmosfere chill out seguendo i dettami del suo "guru" Alessio Bertallot. Sempre alla stessa ora, al Labra di via Ferrigni Luyo Sound System dj presenta una selezione di mu- sica Reggae, mentre allo S'Move di vico dei Sospiri, K*Blast, che di recente ha diviso il palco con il rapper italiano Fabri Fibra, rende omaggio alla musica black di ultima generazione con un singolare dj set. Alle 20 La Garconne di Via S. M. Cappella Vecchia ospita lo storico dj Alessio Bertallot, conduttore radiofonico e televisivo e alfiere della club culture in Italia, nonchè voce degli Aeroplanitaliani e dj resident dei Magazzini Generali a Milano. Dalle 20,30 in poi, tris di esibizioni al teatro Sannazaro. Si comincia con la proiezione di una breve rassegna di artvideoclips. A seguire alle 21, la musica di Dani Siciliano cantante e dj californiana che si esibisce in virtuosismi vocali elaborati e modificati attraverso l'impiego di tre microfoni in contemporanea, in una cornice di suoni e ritmi minimali intensi e coivolgenti. Ai suoi valzer elettronici e sensuali esperimenti canori si è appassionato da subito Matthew Herbert, il produttore più ammirato e citato di tutto il panorama elettronico degli ultimi anni. Il finale della rassegna è affidato alle 22 ad un funk moderno, potente e morbido allo stesso tempo, con innesti soul e blues, suonato con una decisa attitudine rock: è il “peso” con cui i The Heavy arrivano a Napoli dai dintorni di Bristol, sud-ovest del Regno Unito. Il titolo del loro primo album rende omaggio a Pulp Fiction ed i loro strumenti, rigorosamente vintage, e il look del cantante che, per qualità canore, ricorda sorprendentemente Curtis Mayfield, sembrano usciti da un Bmovie anni '70. Non più Farinella ma Bluestone: il locale di via Alabardieri cambia pelle e si trasforma in qualcosa di mai visto prima, non solo a Chiaia ma anche in città. Bluestone come “blues”, che sarà la musica prevalente, ma anche come “pietra blu”, il colore che domina gli interni, completamente rinnovati. Un luogo multifunzionale e dagli “effetti speciali” dove prendere l’aperitivo, cenare con le prelibatezze di un rinomato chef, ascoltare buona musica live, presentare iniziative, allestire mostre. Bluestone sarà tutto questo ed anche di più. Attesissimo l’evento di giovedì 23 ottobre, quando Rossana Casale inaugurerà il palco ad alta tecnologia, con un concerto dal vivo. A seguire, martedì 28, esibizione degli Avion Travel. CENA-SPETTACOLO AL «NONLOSÒ» Magie all’Open party La Sardegna chiama Napoli e Napoli risponde. Gemellaggio tra movide giovedì 23 ottobre 2008 al «Nonlosò» in via Orazio 2. Lo staff dell’Open PartyPorto Cervo, infatti, ha organizzato una cena spettacolo che si preannuncia davvero vibrante. Due menu a scelta (uno a base di carne uno di pesce), ragazze immagine da mille e una notte, musica formidabile con il deejay Fabio M., mattatore quest’estate delle notti in Costa Smeralda, voice di Angelo Cervo, instancabile animatore del by night nazionale. Insomma non resta che prenotarsi, riscaldarsi e lanciarsi sui tavoli per ballare finché ce n’é. L’organizzazione dell’evento è affidata al sorprendente Marco Monizio (nella foto con un’amica) e al carismatico Davide Tosi. Per prenotare un tavolo alla cena Open party: 3382296037. SOCIETÀ&COSTUME OTTOBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE 12 Spegnere la mente e accendere i sensi NOVITÀ. Centri del Sole RA di via Martucci: trattamenti innovativi per il benessere psicofisico. Dall’oriente arriva «shirodara», pratica ayurvedica dall’effetto terapeutico RIFLETTORI LDV UOMO OPEN DAY a frenesia della vita in città non conosce sosta, e, sempre più spesso per la cura del corpo ed il relax ci si affida a strutture termali e beauty farms, magari in luoghi lontani dal caos della città. Purtroppo non tutti hanno un week-end o addirittura una settimana da dedicare a sé stessi. Per questo Stefania Castaldo, insieme al marito, Gianluca Salierno, specialista del settore, ha scelto di ricreare vere e proprie oasi di benessere in città con i Centri del Sole RA (in via Martucci 32 a Napoli, c.so Umberto, 78 a Caivano, via Bramante, 7/9 a Caserta, all'interno delle Officine del Benessere di via Taverna Rossa, 157/A a Casoria e prossimamente anche a Milano). Gianluca e Stefania hanno concepito tutti i centri secondo una filosofia che abbraccia psicologia, tecnologia e svariati anni di studio per offrire ai clienti L molto più che un trattamento estetico: entrare in uno dei quattro saloni Centri del Sole Ra è un'esperienza rilassante e terapeutica, come ci spiega la stessa Stefania: «I nostri centri si propongono come un'oasi all'interno della metropoli cittadina. I clienti trovano un ambiente rilassante, sia per gli occhi che per la mente, con musica soft e luci basse, accorgimenti questi che richiamano il totale relax fisico che stanno per sperimentare grazie ai trattamenti specifici oltre all'estetica tradizionale». Sorprende, infatti, l'originalità e l'efficacia dei trattamenti benessere offerti nei Centri: dopo aver lanciato la cioccoterapia e lo «stone massage», Stefania e Gianluca hanno spostato la propria attenzione su trattamenti naturali, che mirano al benessere totale del cliente, seguendo la strada tracciata dalle antiche culture orientali, pioniere della ricerca dell'equilibrio psicofisico. «È a questo che mira il bamboo treatment, indicato per tutti, in quanto riduce le tensioni, ristruttura la silhouette e leviga la pelle, grazie all'olio e agli speciali bastoni in canna di bambù che hanno effetti drenanti, decontratturanti e defatiganti». I trattamenti si concludono con la pratica dello shirodara, terapia ayurvedica che prevede una lenta colata di olio caldo sul terzo occhio, il punto al centro della fronte in cui si accumulano le tensioni, mitigando così l'ansia, riaccendendo i sensi e migliorando vista, memoria o problemi di concentrazione. Di ispirazione orientale è anche il Tibet, trattamento eseguito con sacchettini di spezie. La vera novità in fatto di benessere Stefania la individua nel cranial massage: «Di solito si tende a curare il corpo perché è lì che si concentrano disturbi e dolori - spiega - senza pensare però che è la testa la chiave del benessere psicofisico. Proprio per questo il “cranial massage”, rieducazione al movimento craniale attraverso manipolazioni, è indicato per tutti i disturbi legati al cranio come emicrania, cefalea, cervicale, ma anche problemi di natura mentale e nervosa. Se praticato con periodicità, stimola anche la ricrescita del bulbo pilifero, per cui è indicato anche per l'uomo, e rilassa i tratti del viso e la sua muscolatura, stressata da posizioni scorrette mantenute per lungo tempo (ad esempio davanti al computer)». Coccolarsi in totale relax nei Centri del Sole RA è possibile anche grazie al soap dream, eseguito con spugne naturali, sapone di Aleppo, e olio di Argan, elementi puri e preziosi, dalle proprietà ringiovanenti, esfolianti e antiossidanti. Sabato 8 novembre LDV Uomo, il negozio in via Filangieri 19 dedicato ad un raffinato sportswear maschile, celebra il suo primo anno di attività. Per l'occasione Renato Gagliardi e la moglie Annamaria hanno deciso di festeggiare con un “open day” rivolto a amici e clienti, abituali e non. Il negozio, che è diventato un punto di riferimento per agli amanti del cachemire d'autore targato Brunello Cucinelli, oltre ai famosi e colorati pullover del marchio, le pashmine, le giacche e i pantaloni, propone anche accessori da viaggio quali valigie e borse da lavoro in pellami naturali con profili in cachemire a contrasto. PAOLA E ISIDORO Grande ricevimento a Villa Cilento, in una Posillipo ammantata dal sole, per festeggiare il matrimonio di Paola Russo e Isidoro Sommella che si sono promessi amore eterno nella suggestiva Chiesa Corpus Christi di via Manzoni. Damigelle dell’evento le splendide Anna Lisa Russo, Silvia Wurzumburger e Valentina Mirando. SOCIETÀ&COSTUME OTTOBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE 13 «Napoli, tanta energia ma poco coraggio» L’INTERVISTA. Il professore Francesco D’Episcopo, fresco vincitore del «Premio Masaniello», analizza virtù e vizi della città. Tra le sue passioni Gatto e Striano Antonella Carlo a letteratura non sta soltanto nei libri, negli scaffali appesantiti dalla polvere e dal tempo, nei codici dimenticati in un lontano ed inaccessibile archivio: la letteratura è un mondo colorato e complicatissimo, in cui i linguaggi si mescolano, le emozioni si irradiano veloci e fanno girare una pagina dopo l'altra alla luce di una torcia da campo. È all'ordine del giorno, ormai, il dibattito sul senso della cultura umanistica: come rapportarsi alle lettere, alla filosofia ed all'arte nell'epoca dell'hightech? Ci risponde Francesco D'Episcopo, docente di Letteratura italiana e Letterature comparate all'Ateneo federiciano. Insignito quest'anno del prestigioso «Premio Masaniello» per la sezione «Critica letteraria», il professore è da sempre un appassionato difensore L Il professore Francesco D’Episcopo della ricchezza della tradizione culturale meridionale. «In un momento di estrema specializzazione dei saperi, letterari e scientifici, non bisogna perdere una visione globale delle problematiche che ci coinvolgono, come professioni- sti e come uomini», spiega D'Episcopo, «il vero segreto sta, forse, nella capacità antidogmatica di cogliere le differenze ed i rapporti tra codici che si combinano in maniera intrigante e suggestiva». Prosa, poesia e saggistica si confondono così, in una segreta magia: al lettore colto ed attento la capacità di decodificare questa trama fitta di rimandi e di reciproche contaminazioni. «Ogni autore non deve essere mai guardato in un'ottica esclusiva e monolitica», continua il professore, «un esempio concreto è offerto da Alfonso Gatto, considerato quasi soltanto nella sua dimensione poetica. Io ne ho riscoperto prose d'arte, articoli e diari (qualcuno inedito), ed ho tentato di ritrovare le note di un accento lirico particolarissimo e sofferto, che vibra in qualsiasi forma di scrittura». Eppure Francesco D'Episcopo non lega la sua fama di studioso alla sola opera di Gatto; al professore, infatti, spetta il ruolo di aver dedicato la prima ed unica monografia ad Enzo Striano: «Striano ci ha catapultato nel ventre di Napoli, una città storica e ferita che tanto somiglia alla metropoli caotica di oggi. E lo ha fatto con un linguaggio fisico e carnale, se pensiamo che Eleonora de Fonseca Pimentel modifica il suo corpo e la sua immagine in relazione alle “epoche” di Napoli. Questo fascino esercitato dallo spazio sull'individuo non può lasciarci indifferenti, neanche ora, in un momento così difficile per la nostra società». La consapevolezza della crisi non impedisce, però, al professore di rivolgere uno sguardo fiducioso verso il futuro: «Io credo che a Napoli le energie ci siano, manca forse la capacità di coordinamento ed interazione tra gli intellettuali: vorrei invitare i giovani a scommettere su questa città e sulla sua cultura, ma so che i rischi sono tanti. Eppure ci vorrebbe un po' più di coraggio e tutti riusciremmo a vivere meglio». AL VIA IL FESTIVAL DELLA LETTURA CORSI D’ARTE E RESTAURO A PARCO MARGHERITA PAGINE DA SOGNO «A VOCE ALTA» Studio Partenope, così si diventa artisti «Un modo coinvolgente per promuovere il libro e il piacere della lettura condiviso con gli altri». Questo è, secondo gli organizzatori, il leitmotiv della seconda edizione napoletana del «Festival della lettura - La pagina più amata», promosso dall’Università degli Studi di Napoli Federico II e dall’associazione culturale Onlus «A Voce Alta» nell’ambito del «Festival della Lettura - Incontri di Lettura». Il tema del sogno sarà quello predominante nelle pagine di prosa o di poesia preferite e selezionate dagli stessi lettori che le possono inviare al sito www.avocealta.net o spedirle per posta ordinaria all’Associazione «A Voce Alta» (via Piedigrotta 21, 80122 Napoli) entro il 25 ottobre. I testi inviati verranno pubblicati in un book on-line e quindi letti in pubblico dai partecipanti e dalle attrici Maria Basile e Patrizia di Martino durante l’evento che si terrà mercoledì 29 ottobre al Centro Congressi Federico II di via Partenope, a partire dalle 17.00. Ospiti della serata, insieme ai vincitori del concorso, che saranno premiati in buoni libro, il regista Mimmo Calopresti, il quale leggerà le sue pagine più amate sul sogno e il musicista Carmine Guarracino, che si esibirà alla chitarra con melodie oniriche. Inoltre verrà proiettato il video di Giuseppe Cembalo sulla chiusura della libreria «Il Pavone nero» di Napoli. Il 30 ottobre, invece, a Villa Pignatelli, attori e scrittori saranno presenti per dar vita agli «Incontri di lettura» dell’associazione Soup. Laura Cocozza Il seme dell'arte ha messo radici al Parco Margherita. Al civico 36b, nei locali del palazzo adiacente al villino “Paradisiello”, ha aperto a marzo scorso lo Studio d'arte Partenope. Un progetto nato dall'amicizia tra Stefania Andria e Marcella Fusco (nella foto), due donne ad alto tasso di creatività. Stefania, laureata in storia dell'arte medievale e moderna è esperta di antiquariato, studiosa e restauratrice di maioliche e porcellane. Marcella, in arte Fosca, invece, diplomata all'Accademia delle Belle Arti in pittura, è un'artista contemporanea. Insieme han- no deciso di dare vita ad uno spazio dove lo studio dell'arte e le sue applicazioni potessero incontrarsi. Ed ecco realizzato Partenope studio che, oltre ad essere l'atelier di Marcella e spazio espositivo per artisti emergenti, è anche un centro di forma- zione e di consulenza in campo artististico, antiquariale e del restauro pittorico, ligneo, lapideo e ceramico. Alle titolari si affianca un team di collaboratori qualificati. I corsi, ancora aperti a quanti vogliano avvicinarsi all'arte sia in modo ludico (pittura, pittura creativa, disegno e trompe l'oeil) che per scopi professionali (restauro pittorico e arredamento d'interni), hanno già dato buoni frutti: la prima mostra dal titolo “Riproduzione e sperimentazione” sarà inaugurata venerdì 24 ottobre alle 18 e proseguirà fino al 30 presso i locali dello studio Partenope. Per info: www.partenopestudio.it. SOCIETÀ&COSTUME CRISI E SORRISI. Alla Tabaccheria Postiglione di Largo Ferrandina a Chiaia tutti parlano di crisi. Bot, azioni, pensioni, assicurazioni, borse, pil, mibtel, ribassi e obbligazioni: si straparla solo di questo. Tra crisi e sorrisi, Alberto Postiglione, dalla sua cabina di regia dove smista «gratta e vinci» e numeri fortunati, anche questo mese ha le combinazioni per uscire dal tunnel della depressione. «Quante chiacchiere su & terni favole OTTOBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE questa crisi: il terno che consiglio è 10 (ottobre) - 90 (il popolo) - 46 (i soldi). Da giocare su Milano e su tutte almeno per 9 estrazioni». Postiglione non si ferma qui ma ha altri numeri da donare: «Un’altra combinazione da cogliere al volo è 84 (la crisi) - 59 (le banche) 48 (i governi): da giocare su Napoli, Roma, Milano e tutte le ruote fino a dicembre. In più - prosegue il nostro mago del lotto - un ambo tiene banco in queste ore: 7 e 89, l’ambo del caldo. Combinazione da giocare su Napoli e Bari per almeno 6 estrazioni». Infine, da tenere d’occhio, ci confida Postiglione, il terno di San Raffaele che fa 19 - 24 - 66. Terno da giocare su tutte le ruote, almeno per 11 estrazioni. Dalla crisi si può uscire anche con la fortuna... 14 L’adulazione è far indossare le penne di pavone a una gallina. La carezzà è sfogliare un libro senza leggerlo. Renato Rocco 29 OTTOBRE: PREMIO LETTERARIO «UNA PIAZZA, UN RACCONTO» SFIZI&NOTE di MASSIMO LO IACONO Superantologia per la decima edizione CARNET COMUNITÀ LUTERANA Antonella Carlo con successo la stagione d'autunno Scheideièsiinaugurata concerti della «Comunità evangelica luterana», tengono alla chiesa di via Carlo Poerio, alle 20,30, il mercoledì. Con un applaudito e bel recital del duo Aonzo-Buttiero, di mandolino e pianoforte, dedicato in particolare a pagine squisite del repertorio napoletano, con musiche cioè di autori ormai celebri date le recenti e frequenti esecuzioni di loro pezzi da parte di varie iniziative cittadine. Abbiamo quindi ascoltato Gervasio e Barbella, e Scarlatti jr. preceduto da Beethoven, la cui suggestiva musica con mandolino ci mostra un singolare aspetto del grande compositore nonché una tranche di gusto raffinatissimo dell'aristocrazia boema della fine secolo XVIII. A seguire c'è stato un altro inconsueto recital, questa volta di sassofono ed arpa, Andrea Corradi ed Alessandra Ziveri. 15 ottobre, 6 novembre e 26 novembre sono previsti concerti con pianoforte solo, affidati ad artisti giovani, Orazio Sciortino, Mattia Ometto, Pasquale Iannone, con interessanti locandine, soprattutto quella dell'ultima manifestazione, dedicata a grandi trascrizioni. Il trio Rocchino-Centurione-Verone eseguirà il 12 novembre musiche di autori francesi. Saranno presenti pure nel recital di Alessandro Crosta e Nadia Testa, gli auto francesi, accanto a Casella e Vanhal, al concerto del 22 ottobre. Si definisce così al solito una stagione ricca di sollecitazioni ad un ascolto colto e motivato dalla curiosità per pagine inconsuete. La conclusione del ciclo è affidata al coro «Axia» all’inizio di dicembre. Tutti i concerti sono gratuiti, sostenuti dai fondi dell’ «8 per mille». Mercoledì 29 ottobre pausa nei concerti e serata dedicata al premio letterario di narrativa della comunità, giunto alla decima edizione. I concerti invece sono giunti alla tredicesima edizione. Scrivere in libertà, seguendo la corrente magmatica delle idee e della fantasia: è questo il presupposto culturale del Premio «Una piazza, un racconto» organizzato dalla Comunità luterana di Napoli e destinato agli appassionati della letteratura. Dieci edizioni, migliaia di partecipanti, moltissime città, italiane e straniere, coinvolte in una curiosa e particolare gara della creatività: il certamen della scrittura venne inaugurato nel 1999, con una quarantina di brani sottoposti all’attenzione della giuria partenopea. Oggi i numeri sono aumentati in modo evidente, con duecentocinquanta dattiloscritti ed uno zoccolo duro di affezionati, che ad ogni bando del premio inviano le loro opere. E vincono più volte, come è capitato ad un architetto emiliano che ha fatto della letteratura una passione parallela all'attività professionale. «Il nostro premio ha conquistato una fama internazionale grazie alla fatica nella progettazione ed alla serietà nella scelta dei testi vincitori - spiega la coordinatrice culturale delle attività della Comunità luterana, la professoressa Luciana Renzetti -. All'inizio i lavori dovevano essere ambientati nella nostra chiesa ed a piazza dei Martiri, mentre oggi il tema è libero, proprio per garantire l'assoluta autonomia espressiva degli scrittori. Abbiamo estimatori in Italia, in Svizzera, in Inghilterra e siamo imparziali con tutti i nostri autori: se qualcuno è bravo e si attesta nella top ten merita di avere i riconoscimenti giusti». Alla vigilia della prossima premiazione-spettacolo, che si terrà il 29 ottobre prossimo alla chiesa luterana (nella foto), la Iuppiter edizioni LIBRIDINE Anatomia della camorra nel saggio di Isaia Sales Aurora Cacopardo Il saggio di Isaia Sales Le strade della violenza (Ed. L’ancora del Mediterraneo) ha richiamato alla mia mente l'affermazione di Carmine Donzelli circa le sette vite del Meridionalismo e la visione dei problemi del Mezzogiorno unitamente legata al tema dell'arretratezza e del sottosviluppo. L'analisi dell’autore mette in evidenza, invece, come cambiano negli anni le fasi, si modificano i termini, si evolvono radicalmente le forme della dipendenza, anche se la specificità della formazione meridionale resta subalterna e funzionale insieme all'economia della società italiana. Restano, infine, i grandi filoni di un ribellismo introverso che Sales fa partire dal 1400 per giungere al 1900. Ribellismo sociale congeniale alla camorra la quale non è la mafia. Essa, la mafia, ha origini rurali, legame con il latifondo ed è espressione dei ceti medi in ascesa sociale legati alla proprietà della terra, mafia che ha stabili relazioni politiche e istituzionali, consensi culturali e sociali dovuti spesso alla identificazione di mafiosità con sicilianità. La camorra non si identifica né con l’organizzazione chiamata «cosa nostra» né con quanto gli studi più recenti concordano nel definire mafia. La camorra, ripete l’autore, non è la mafia, non lo è stata alle origini, non lo è stata nel recente passato e non lo è oggi. Ribellismo sociale, dicevamo, che si manifesterà sotto forma di ideo- ha pubblicato l'antologia «Una piazza, un racconto»: in una sola raccolta, ecco i dodici finalisti di quest'anno e tutti i primi classificati dei premi precedenti, dal 1999 in poi. «Diffondere una silloge che incorona il lavoro svolto in un decennio significa dare spazio ad una vasta gamma di autori, più o meno noti, riconoscendo il prestigio della nostra associazione, che continua a lottare per la promozione della cultura del territorio: non è sempre stato facile, ma non abbiamo mai perso la serietà ed il rigore professionale nel rapportarci ad artisti ed intellettuali», continua Luciana Renzetti. Non solo letteratura, dunque, per la comunità luterana, ma anche tantissima musica, con i dieci concerti d'autunno ed i cinque concerti di primavera: jazz, classica, repertorio tradizionale vengono riproposti, con la solita raffinatezza, al pubblico partenopeo. Ed il 29 ottobre, anche quando si parlerà di letteratura, spazio alla melodia con la pianista Mariagrazia Ritrovato Buonoconto, che accompagnerà la lettura dei racconti vincitori del premio con musiche costruite ad hoc per l'occasione. logia giustificativa dei suoi comportamenti. Nei fatti, comunque, il pericolo di rivolta delle plebi sarà riassorbito dalla implicita legalizzazione delle attività illegali di sopravvivenza e dell'assegnazione ad una criminalità detta camorra di funzioni di controllo e di mitigazione del disordine sociale ed urbano. Con molta puntualità, Sales definisce la camorra un'associazione criminale sorta nel napoletano durante il dominio spagnolo e sviluppatasi poi nei secoli XIX e XX. A due secoli di distanza la camorra resta criminalità sociale. Per concludere l'autore pensa che nella integrazione economica, civile e culturale dei ceti sottoproletari c’è la risposta ai problemi che questa realtà pone alla comunità nazionale, napoletana e campana. Finora, questa risposta non c'è stata. Oggi come ieri in questo obiettivo mancato consiste l'insuccesso della Nazione verso Napoli e di Napoli verso la Nazione. SOCIETÀ&COSTUME OTTOBRE 2008 - CHIAIA MAGAZINE PAUSA BLOG LIBRERIA FELTRINELLI di LEO ARUTA SEDE DI PIAZZA DEI MARTIRI Infotel 081.402395 Ottobre 22. Studi al conservatorio, corista e solista alla «Scala», una voce magica: ora Malika Ayane sforna il suo primo album, omonimo, sostenuta da special guest come Paolo Conte e Negramaro. La cantante interviene e si esibisce dal vivo. Ore 18. 25. In «Amori proibiti. I concubini tra chiesa e Inquisizione» Giovanni Romeo racconta l'intolleranza e le persecuzioni di cui furono oggetto a Napoli, tra '500 e '600, le relazioni proibite. Se ne parla con l'autore. Letture di Ilaria Caputi. Ore 18. http://leoaruta.simplicissimus.it IL BOOM DI FACEBOOK bbiamo più volte citato, in questo spazio, A l'ascesa dei social network. Un recente raduno della community romana di Facebook, avvenuto lo scorso 11 ottobre nella capitale, ha messo insieme ben tremila persone. Il tam tam virtuale ha funzionato alla grande ed è così che Giovanni, 27 anni, si è ritrovato con i compagni delle elementari; Fabio ha rivisto Roberta, antica fiamma del «Mamiani» cui, ai tempi del liceo, non si era mai dichiarato e che ora ha potuto riabbracciare grazie a Facebook Il tutto al ritmo della musica dei «This Harmony» un gruppo, manco a dirlo, esploso in Facebook. Insomma tutto questo per dire che i social network oramai hanno permeato la nostra società e permettono alla gente di ritrovarsi dopo anni a dispetto delle distanze. Spesso sento dire, da persone non avvezze al mezzo, che coloro che frequentano i social network vivono una vita esclusivamente virtuale passando tantissimo tempo davanti al freddo schermo di un computer: niente di più sbagliato. Come si è visto a Roma, la Rete aiuta le persone a creare relazioni nuove o a riscoprire quelle passate, nella vita reale. Il tutto in nome dell'amicizia. Attenzione: qui il concetto di amicizia assume un valore nuovo. Essere in un social network significa aprirsi alla conoscenza di persone spesso sconosciute. E’ lo spirito fondamentale per chi si affaccia in questo mondo e se non si è disposti verso gli altri nessun problema, non si è costretti ad accettare richieste di amicizia. Però in tal caso è meglio restarne fuori: che senso avrebbe stare in un posto in cui si va per conoscere e farsi conoscere, per poi negarsi? Infine un'ultima considerazione sulla penetrazione di internet nella nostra società. Sento sempre più spesso citare, da persone che un anno fa non avevano nemmeno l'Adsl, termini come youtube, yahoo, msn, chat etc.. Inoltre vedo che il gioco on line cresce a ritmi vertiginosi,e non sono solo i ragazzi che giocano tra loro in Rete, ma sempre più adulti che giocano a poker o a burraco. 24. Per il ciclo di incontri con la musica classica, concerto degli allievi del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. Ore 18. 29. Goffredo Miano, operatore sanitario prima alle prese coi tossici dell'Ospedale Cotugno poi con gli emarginati di Scampia. Ora la sua esperienza finisce in un libro intitolato «Dottore col cuore»: cronache dure da un mondo senza redenzione. La testimonianza diretta dell'autore. Ore 18. 30. Incontro con l'artista Ernesto Tatafiore in attesa della mostra (a Castel dell'Ovo dal 1° novembre) «Filosoficoutopico». Occasione unica per commentare col maestro in persona la raffinata galleria di icone e ritratti (da Lenin a Diderot, da Vico a Ulisse) esposti nella rassegna. Ore 18 ARTE CONTEMPORANEA TEATRO SANCARLUCCIO Mostre d’ottobre, tour in 4 tappe Operazione «card» Galleria Monteoliveto (piazza Monteoliveto 11) inaugura un nuovo spazio espositivo con la mostra d'arte contemporanea «50 x 50», dedicata a 8 giovani autori delle arti visive. Fino al 23 ottobre. Patron dell'evento il professor Benedetto Gravagnuolo. Al Marshal Clubbing (via D. Morelli 8/10) le tele griffate con tempera di Mariagrazia Poggiagliolmi (un’opera nella foto), giornalista, ballerina e artista. Miscela di pop, colore, fantasia, swarovski, e un occhio a Klimt, Vermeer e Picasso. Fino al 30 ottobre. Il centro d'arte e cultura Il ramo d'oro (via Omodeo 124) ospita nei pro- pri ambienti la mostra «Sogni e segni migranti»: a firmarla con i propri lavori Nello Caruso e Raffaele Nastro, autori diversi tra loro che nella doppia personale sembrano tuttavia trovare valide affinità. Fino al 26 ottobre. All'Atelier Napoli Jsign (Largo Ferrantina 1) decolla, col Party Event del 24 ottobre (ore 18.30), una kermesse davvero speciale: «Pink Attitude Tour Exibition» è esposizione itinerante di emozionanti creazioni in bilico tra arte, moda e design. Con un unico denominatore comune: l'arte in rosa nel segno del «pop surrealismo». La bibbia in materia, quella cui si rifanno le 23 artiste/designer del tour, è il noto testo «Pink Attitude. The Contemporary Female Creativity». Fino al 4 novembre. Un autore sugli scudi. 30 anni, alle spalle una robusta e poliedrica esperienza espositiva in Italia e all'estero, all'attivo una credibilità artistica suggellata da numerosi riconoscimenti critici: è il profilo in sintesi del napoletano Loris Lombardo, reduce da una lusinghiero blitz alla Chair and Maiden Gallery di New York dove ha proposto l'opera «Strani Coriandoli». SAGGIO DI ANTONIO LAZZARINI Posillipo, mito e degrado del Mausoleo Rosario Scavetta Il Sacrario militare, meglio conosciuto come Mausoleo, è un edificio monumentale, espressione dell'architettura e della tecnica edile italiana, costruito tra il XIX° ed il XX° secolo. Posto sulla collina di Posillipo, venne progettato e costruito da Alfonso Guerra, su richiesta di Matteo Schilizzi, livornese trasferitosi a Napoli. Il celebre architetto partenopeo Guerra realizzò una fabbrica unica nel suo genere, quella che i manuali di architettura ancora oggi definiscono «il più ambizioso esempio di stile neo-egizio in Italia». Il complesso ospita le salme di oltre 2000 militari caduti durante le guerre mondiali e di 17 napoletani deceduti durante le «quattro giornate». Lo scrittore e studioso Antonio Lazzarini ha dedicato al cimitero militare una monografia di piacevole lettura intitolata: «Il Sacrario militare del Mausoleo di Posillipo» (Ed. Gabbiani Sopra il Mare, Napoli 2007, p.p. 60 - [email protected]). 15 Nel breve saggio, ben curato per documentazione e veste grafica, Lazzarini descrive la singolare storia di questo monumento che ebbe inizio nel 1880, evidenziando anche lo stato di abbandono e di degrado nel quale oggi versa. Scrive l'autore nel prologo: «...io non riesco a rassegnarmi e ad accettare in silenzio il palese degrado del Sacrario e cerco, anche attraverso i pochi meriti di questa pubblicazione, che rispecchia in parte la dolorosa realtà, di scuotere le pubbliche Istituzioni. Ad esse compete l'obbligo e il dovere di salvaguardare l'edifi- cio monumentale che rappresenta una delle più importanti testimonianze delle patrie memorie e delle radici religiose e culturali del popolo partenopeo». In effetti il Comune di Napoli, pur essendone il proprietario dal 1919, nel corso degli anni ha fatto ben poco o nulla per salvaguardare un monumento di così rara bellezza. Nonostante i vari appelli susseguitisi nel tempo, alcuni «gridati» dalle colonne di autorevoli giornali, le cose non sembrano cambiate. Mi sono recato pochi giorni fa in visita al Mausoleo, e con rammarico, ho riscontrato una situazione precaria, Chiaia Magazine in un articolo del giugno 2007 Ancora oggi la struttura si presenta così: impianto non a norma con fili elettrici scoperti, intonaci caduti, zone transennate, infiltrazioni d'acqua, crepe nelle pareti e addirittura i marmi delle lapidi pericolanti. E' veramente triste constatare che la memoria dei nostri eroi giace in un decadente Mausoleo sulla collina di Posillipo. Teatro, musica, cinema, laboratori poetici: ovvero il leggendario «Teatro Sancarluccio» in via S. Pasquale 49. E per la stagione 20082009 novità in arrivo. Ai propri aficionados, - «i cento amici del Sancarluccio», dice il patron Franco Nico (nella foto) visto che solo 100 sono i posti disponibili - ha deciso di proporre la «Sancarluccio Card»: chi l'acquista (50 euro) assisterà gratis a tutti gli spettacoli del cartellone teatrale, potrà portarsi una persona che entrerà a soli 8 euro, potrà assistere gratis ad un film e a un concerto a scelta, godrà di sconti per gli stages teatrali, parteciperà ad incontri esclusivi con gli artisti, infine godrà di sconti presso i negozi convenzionati. Infotel 347.2430342 SGUARDI LONTANI di FRANCESCO IODICE CENA A CASA DI VEDIO POLLIONE a volta scorsa accennammo ad una fastosa cena in casa di Vedio Pollione e, probabilmente, qualcuno si sarà chiesto: «Ma quale fu Lil menù del sontuoso banchetto offerto all'imperatore Augusto?». Seneca e Plinio, ci aiutano a soddisfare questa giusta curiosità. L'arrivo di Augusto alla villa Pausilypon provocò un certo scompiglio. Pollione sorrideva e faceva finta di niente, pur sapendo benissimo che l'imperatore, autoritario in battaglia ma anche in camera da letto, avrebbe provato a flirtare con sua moglie; d'altronde, invitare un tale personaggio significava mettere in preventivo una tale eventualità. Come da protocollo, all'ospite d'onore andò il posto migliore a tavola, il locus consularis, alla cui destra sedette il padrone di casa. Cominciarono le danze e ad Augusto furono servite delle vere prelibatezze: ostriche condite con la salsa romana, il garum; agnello allo spiedo e affumicato con rosmarino; ghiro farcito con carne di maiale, peperoni e nocciole e poi arrostito allo spiedo (vera specialità dell'anfitrione, ricavata dalla ricetta più apprezzata di Apicio che passò alla storia per le sue stravaganze culinarie); lumache allevate con latte (ma spesso con carne umana fino a farle raggiungere dimensioni tali da non poter rientrare nel guscio!) fritte in olio e servite con salsa di acciughe in vino bianco, e perfino fenicotteri. Ma il piatto forte fu il pesce. Per averlo sempre fresco, Pollione, possedeva una peschiera per l'allevamento domestico di ogni specie: i suoi preferiti erano le lamprede, saprofagi commestibili simili alle anguille, che erano nutrite con la carne degli schiavi che avevano mancato di rispetto al padrone (le lamprede avevano una bocca a ventosa che aderiva alla preda grazie alla sua lingua dentata). Naturalmente non mancava il vino che - man mano che scorreva - liberava i freni inibitori dei convitati e contribuiva a creare allegria che durava fino a notte alta. Ma per Augusto e Pollione la serata prese una piega del tutto diversa: magnifica per l'imperatore che - alle grazie della padrona di casa - preferì quelle di una giovane schiava; pessima per il padrone di casa che, come già accennato, fu costretto - su ordine perentorio di Augusto - a graziare lo schiavo Catone, reo di aver rotto un preziosa coppa di cristallo, e ad assistere impotente alla distruzione dell'intera sua collezione di vasa murrina. Si può ben dire che Pollione quella serata dovette ricordarsela per tutto il resto della vita!