LA CONOSCENZA DEL MONDO Oggetti,fenomeni,viventi NADIA
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LA CONOSCENZA DEL MONDO Oggetti,fenomeni,viventi NADIA
INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA 18 NOVEMBRE 2012 LA CONOSCENZA DEL MONDO Oggetti,fenomeni,viventi NADIA SOZZI Numero e spazio BARBARA SCARPELLI • Punti forza • Criticità PUNTI DI FORZA 1-“I bambini esplorano continuamente la realtà e imparano a riflettere sulle proprie esperienze descrivendole, rappresentandole, riorganizzandole con diversi criteri. Pongono così le basi per la successiva elaborazione di concetti scientifici e matematici che verranno proposti nella scuola primaria” Sulla parola ESPERIENZA occorre soffermarci perché è solo attraverso di essa che i bambini entrano in contatto con i saperi più formalizzati. Agire concretamente, toccare, entrare in contatto con la realtà esterna attraverso tutti i canali sensoriali è la prima “forma di pensiero”. L’esperienza da sola però non basta, deve essere supportata dalla RIFLESSIONE attraverso: • La descrizione , linguaggio verbale; • La rappresentazione, linguaggio corporeo e grafico; • La riorganizzazione, linguaggio simbolico. Si evidenzia la curiosità naturale dei bambini nell’esplorazione della realtà. Ora se la curiosità nell’esplorazione del mondo esterno è innata, quello che invece non è innato e va quindi promosso, curato è il metodo che il bambino si dà nel conoscerlo. Imparare a riflettere sulle proprie esperienze non è quindi un processo naturale e innato ma è la scuola che deve favorire questo atteggiamento attraverso percorsi didattici adeguati che favoriscono nel bambino di questa età un corretto approccio alla realtà, potenziando la sua curiosità, la spinta ad esplorare e a capire, a mettere alla prova il pensiero. 2- Si avviano così le prime attività di ricerca che danno talvolta risultati imprevedibili, ma che costruiscono nel bambino la necessaria fiducia nelle proprie capacità di capire e di trovare spiegazioni. Valorizzare la prospettiva personale, il pensare con la propria testa, non penalizzare l’errore, accresce la fiducia nelle proprie capacità, potenzia l’autostima e contribuisce a creare un clima relazionale positivo. Lo stare bene emotivamente, insieme alla motivazione e all’interesse favorisce i processi di apprendimento 3- Esplorando oggetti, materiali e simboli, osservando la vita di piante e animali, i bambini elaborano idee personali da confrontare con quelle dei compagni e degli insegnanti. Da una prospettiva personale, egocentrica si passa ad una prospettiva più socializzata. La discussione collettiva, la condivisione e l’interazione che ne consegue favorisce il pensiero e il ragionamento individuale. Il confronto con gli altri porta ad assumere una mentalità più aperta, a rispettare le opinioni altrui e a rendere consapevoli che si accrescono le proprie conoscenze. CRITICITA’ Oggetti,fenomeni, viventi 1- I bambini ….portano la loro attenzione sui diversi aspetti della realtà, sulle caratteristiche della luce e delle ombre, sugli effetti del calore. I bambini di questa età hanno delle grandi potenzialità, ma sono ancora in una fase del loro sviluppo cognitivo legato alla percezione sensibile della realtà, la scelta dei contenuti costituisce il punto nodale. Contenuti inadeguati all’età mettono in atto processi che non solo portano a conclusioni errate e quindi a misconcetti ma determinano metodi procedurali che difficilmente possono essere sostituiti. 2-Osservando il proprio movimento e quello degli oggetti ne colgono la durata e la velocità, imparano ad organizzarli nello spazio e nel tempo e sviluppano una prima idea di contemporaneità Se i problemi presentati non sono concettualmente dominabili si corre il rischio che la formulazione di ipotesi si trasformi in un esercizio di preveggenza, che si faccia ricorso al pensiero magico, proprio perché i bambini traducono in strutture a loro più familiari quello che non riescono a comprendere, facendo per esempio ricorso al fantastico, in questo caso ciò è improduttivo se non dannoso ai fini cognitivi. 3-Il proprio corpo è sempre oggetto di interesse, soprattutto per quanto riguarda i processi nascosti e la curiosità dei bambini permette di avviare le prime interpretazioni sulla sua struttura e sul suo funzionamento. Considerato che il bambino di questa età ha bisogno di vedere e sperimentare attivamente e che spesso c’è una relazione complessa se non contraddittoria tra la maggior parte dei concetti scientifici e le concezioni elaborate dal senso comune, contenuti inadeguati alle modalità di comprensione determinano atteggiamenti che di scientifico non hanno niente. CRITICITA’ Numero e spazio 1-I concetti matematici si limitano all’aspetto del numero facendo specifico riferimento al contare, accompagnato dal gesto. Pur condividendo che è importante partire dal contare,per avviare un percorso con i bambini di questa età,le attività che riguardano la struttura delle prime operazioni deve essere opportunamente studiata dai docenti per individuare percorsi di senso e adatti alle varie età. 2-…suddividono in parti i materiali e realizzano elementari attività di misura. Iniziare con i bambini a individuare strumenti che possano rappresentare una delle unità di misura deve essere un’offerta che la scuola programma in modo costante e invitante. Ogni occasione ludica può consentire di sviluppare questo argomento, permettendo di sollecitare la curiosità individuale e la voglia di provare e trovare strategie personale ma significative. 3-Gradualmente, avviando i primi processi di astrazione imparano a rappresentare con simboli semplici i risultati delle loro esperienze. Tutti i giochi e le attività dovrebbero essere pensate e proposte a seconda dell’età discostandosi, sempre più dagli aspetti concreti per lasciare spazio all’astrazione. Richiedere ai bambini di rappresentare l’esperienza vissuta, in modi sempre diversi permette di raggiungere la capacità di scrivere e rileggere simboli in modo quasi naturale. 4-Muovendosi nello spazio, i bambini scelgono i percorsi più idonei per raggiungere una meta prefissata scoprendo concetti geometrici come quelli di direzione e di angolo. Ogni possibilità di lavorare con il proprio corpo facilita e accresce l’acquisizione di concetti che altrimenti farebbero fatica ad essere compresi. Saper eseguire percorsi, saperli verbalizzare,permette ad ogni individuo di consolidare le proprie capacità di orientamento, linguistiche e logiche. 5- Sanno descrivere le forme tridimensionali, riconoscendo le forme geometriche e individuandone le proprietà( ad es. riconoscere nel “quadrato” una proprietà dell’oggetto e non l’oggetto stesso) Avvicinare i bambini al riconoscimento di forme partendo dalla tridimensione è significativo; saper riconoscere le proprietà di una forma richiede un percorso costante,duraturo e via via sempre più complesso per affinare le capacità osservative, linguistiche e rappresentative. 6- Operano e giocano con materiali strutturati, costruzioni, giochi da tavolo. Le situazioni di gioco che sono presenti quotidianamente nella scuola dell’infanzia, devono essere favorite non solo con giochi strutturati ma anche con materiali di recupero adatti allo scopo da raggiungere. Tali situazioni devono essere preparate dall’insegnante che ha predisposto materiali, angoli, controllato che i pezzi dei vari giochi siano completi,rispettando spazi adeguati e ordine che permette ai bambini di saper leggere e rileggere quello che stanno facendo senza essere disturbati da altri compagni o giochi che si “accavallano” o si confondono con quello che essi stanno costruendo o facendo. Riconosciuta l’importanza di queste attività sia nella routine che in proposte più mirate manca qualsiasi riferimento alle abilità matematiche riguardanti la soluzione dei problemi. • Per soluzione ai problemi si fa riferimento alla quotidianità che spesso porta i bambini a confrontarsi in situazioni problematiche. E’ proprio partendo dall’esperienze concrete e da contesti di vita reale che si porta i bambini a porsi domande, a cogliere connessioni e incongruenze e a individuare situazioni problematiche e le possibili soluzioni. • Nei giochi di strategia, che non devono assolutamente mancare, i bambini, si avviano ad individuare, ricercare e provare strategie di soluzione ai problemi che il gioco stesso richiede.