Affari con Teheran Azienda scledense nella black list Usa

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Affari con Teheran Azienda scledense nella black list Usa
2/9/2014
Il Giornale di Vicenza Clic - ECONOMIA - Stampa Articolo
martedì 02 settembre 2014 – ECONOMIA – Pagina 6
IL CASO. La Dettin si difende: «Autorizzati»
Affari con Teheran
Azienda scledense
nella black list Usa
SCHIO
Un´azienda scledense - la Dettin Spa - è stata inserita nella black
list del Governo americano per aver fatto affari con Teheran. The
“Us Department of State” - il governo americano appunto - in una
nota scrive di «sanctions» nei confronti di 25 aziende accusate di
fare affari non autorizzati con la Repubblica islamica dell´Iran con
cui gli Stati Uniti sono in rotta di collisione per i possibili usi militari
inseriti nel programma nucleare.
Tra queste aziende c´è un´impresa italiana, la Dettin Spa, con
sede a Schio in via Campania, 50 dipendenti, specializzata nella
lavorazione degli acciai inossidabili. L´azienda a sua volta, in una
nota, esprime «stupore e disappunto» per quanto comunicato
dagli Usa evidenziando «di aver ricevuto autorizzazioni all Dipartimento di Stato Usa
´esportazione da parte del Ministero degli Esteri del Governo
italiano».
La Dettin è accusata di aver fornito beni per un valore superiore a 250 mila dollari al settore
petrolchimico di Teheran. Il regime delle sanzioni contro il programma nucleare iraniano esiste da molto
tempo ma è stato alleggerito dopo l´intesa “Joint Plan of Action” in base alla disponibilità mostrata da
Teheran al tavolo delle trattative. A metà settembre i negoziati già avviati saranno ripresi, nel frattempo
gli Usa controllano che non avvengano violazioni. L´Iran, in buona sostanza, appare ancora vietato fino a
che non verrà siglato un accordo per la rinuncia ai potenziali usi militari nel suo programma nucleare.
Gli alleggerimenti fin qui previsti consentono l´export limitato di prodotti petrolchimici, ma non includono
la fornitura di beni e servizi per la manutenzione e l´espansione del settore. Per questo la Dettin ora si
trova nella “black list” e teme per i i suoi affari esteri (esporta il 75% della sua produzione).
L´azienda, in riferimento alla nota emessa dall´U.S. Department of State riguardante eventuali sanzioni
da applicare nei suoi confronti a causa di rapporti commerciali intrattenuti con aziende iraniane nel
recente passato, ieri ha replicato: «Esprimiamo il nostro sincero stupore e disappunto per essere stati
inclusi tra le entità non rispettose di regolamenti vigenti a livello internazionale. In merito a quanto
contestato, si conferma l´assunzione di un ordine con una società di engineering iraniana durante l´anno
2010 riguardante la fornitura di apparecchi non duali inseriti in un impianto destinato alla produzione di
polimeri, al quale hanno peraltro partecipato molte altre aziende europee». L´azienda ribadisce con
determinazione «di avere ricevuto tutte le necessarie autorizzazioni all´esportazione da parte del
Ministero degli Esteri del governo italiano e di avere dunque ottemperato all´insieme delle normative
previste». La ditta - esprime la nota - si rende in ogni caso disponibile in qualsiasi momento a chiarire la
propria posizione nei confronti di qualsiasi autorità.
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