LatrattativasullʼImu vaavantinonostante i

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LatrattativasullʼImu vaavantinonostante i
CON IL PDL
ANNO LXI N.197
La trattativa sullʼImu
va avanti nonostante
i “capricci democratici”
Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76
E Gril o ora ha pure
la “sora” Capanna:
dalla Taverna sonetti
in romanesco contro i dissidenti
Corrado Vitale
Si fa anche in versi lʼinvettiva
contro i dissidenti a Cinque
Stelle. Tra il serio e il faceto il
blog di Grillo pubblica una
poesia della senatrice Paola
Taverna dedicata ai dialoganti, agli “Aperturisti”, quelli
che danno il nome al componimento in vernacolo romaesco. La poesia tocca il punto
centrale della questione del
Movimento, quella su cui da
mesi anche la stampa si arrovella. «Ma quanti sete 5, 7,
20… Perché nun ve ne andate felici e contenti?».
Ecco, di seguito altre strofe
del sonetto . «Che meraviglia
sei diventato senatore /E moʼ
te senti er piuʼ gran signore
/Lasci interviste e fai er politico sapiente/ Pe me e peʼ
troppi ancora sei poco più de
WWW.SECOLODITALIA.IT
d’Italia
REDAZIONE PAG.2
gnente /Te guardo incredula
seduto proprio accanto/ E
penso che non sai quale gran
rimpianto /De quelli che vicino
me stavano ai banchetti /E
mercoledì 28/8/2013
➼
senza dubbio alcuno capivano
i concetti/ So poche cose giuro
semplici e banali /Ma te le voi
stravolge e rende particolari
/Proponi accordi strani e vedi
prospettive/ Mentre io guardo
ste merde e genero invettive /
So io quella sbagliata che ha
perso er movimento?…». Il
”sonetto” continuerebbe ancora, ma il Secolo ha deciso di
non sottoporre ulteriormente i
lettori allʼinutile supplizio della
”lirica” della senatrice Taverna
(che dovrebbe, per la verità,
dedicarsi meglio, non alla poesia, ma allʼarida prosa degli atti
parlamentari).
La poesiola, per la verità, non
è un granché. Ma a Grillo va
bene lo stesso, perché può
ben dire di aver inventato un
nuovo genere politico: la purga
(staliniana) in versi. Non sappiamo però dove abbia tratto
ispirazione la “poetica” della
senatrice Taverna. Il primo
nome che ci viene in mente è
quello del sor Capanna, popolare personaggio della Roma
umbertina, aduso a lanciare
stornelli e sonetti satirici contro
i costumi e la politica del suo
tempo. Ma, se è così -e per la
regola secondo la quale chi la
fa se lʼaspetti- dedichiamo alla
poetessa grillina questa terzina
conclusiva: «Paola Taverna, la
sora Capanna/ che a capì
ʻnpoʼ de politica / nun
sʼafanna»
Sorpresa: le Femen e le femministe non vanno dʼaccordo.
Le nuove amazzoni resteranno “vittime” del marketing?
Annalisa Terranova
Le Femen sono le paladine di un nuovo
femminismo? Il dibattito è apertissimo,
e controverso. Lo dimostra il documentario fuori concorso a Venezia che racconta i retroscena del movimento nato
in Ucraina nel 2008 e capeggiato da
Anna Hutsol (una delegazione di
Femen dovrebbe partecipare alla Mostra). Per la regista Kitty Green le attiviste in topless non avrebbero come
obiettivo la guerra tra i sessi ma il monopolio mediatico su questioni che lambiscono lʼuniverso femminile e in
particolare i diritti.
In pratica il vecchio femminismo rests
spiazzato dal look aggressivo e urlato
di queste amazzoni a seno nudo e infatti non tutte le femministe sono disposte ad applaudire il movimento.
Alcune, come Lea Melandri, non si ritrovano proprio in forme di provoca-
zione come quelle inscenate dalle
Femen. Da una parte il “femenismo”,
quindi, dallʼaltra il femminismo. “Io sono
critica – ha spiegato Lea Melandri al
Corriere – perché da questo movimento viene messo sotto silenzio tutto
quel patrimonio di cultura e pratica politica che è il pensiero del femminismo,
si rischia di cancellare un pezzo di storia del movimento. Anche la provocazione alla religione di queste ragazze
la trovo fuori luogo: la religione va interrogata, messa in discussione.
Quello che temo è che attirino più lʼocchio che le coscienze evocando un atteggiamento voyeristico e non di
pensiero”. Elucubrazioni inutili per le
Femen che a loro volta si sentono distanti dal femminismo “classico”. Dice
Josephine Witt, tedesca di ventʼanni,
arerstata in Tunisia per la protesta in topless a favore di Amina, lʼattivista che
aveva messo su Fb una sua foto a
seno nudo: “Il problema delle femministe è che sono troppo cerebrali. Noi
siamo per una protesta di strada, loro
dagli anni Novanta si sono chiuse nei
loro circoli, nelle università, a fare la
gara tra le intellettuali. La genialità di
Femen consiste nellʼaver trovato una
forma di protesta minimalista che funziona splendidamente”.
A pensarci bene, però, tra feministe e
sorelle maggiori femministe un collegamento cʼè: la distanza dalla gran
quantità di donne che assistono a queste mobilitazioni senza partecipare e
senza comprendere. Una certa tendenza a parole dʼordine elitarie, incapaci di penetrare in profondità nel
tessuto sociale. È difficile immaginare
che certe provocazione possano diventare di massa (anche perché le
Femen si addestrano fisicamente e psicologicamente, pare, per le loro performance). Fu lo spirito elitario lʼerrore di
fondo del femminismo. Lo stesso che
porterà presto le Femen ad essere dimenticate, magari dopo che il loro “minimalismo” sarà sfruttato a dovere dal
marketing globale. Con buona pace dei
bisogni reali e delle speranze delle
donne vere, quelle per cui i riflettori non
si accendono mai.
Imu, la trattativa va avanti
nonostante le frenate del Pd
Secolo
2
Redazione
In attesa del Consiglio dei
ministri di mercoledì sul destino della rata di dicembre
dellʼImu, Pd e Pdl sono ancora divisi da una somma di
due miliardi di euro. Angelino Alfano incontra Saccomanni
e
Brunetta
e
allʼuscita twitta: «Incontro
costruttivo». Allʼincontro ristretto si è discusso del taglio
dellʼImu.
Il
vicepresidente del Consiglio, ha quindi voluto testimoniare
del
felice
proseguimento delle trattative con il ministro dellʼEconomia Saccomanni e il
capogruppo Pdl alla Camera, Brunetta. Proprio
questʼultimo ha più volte polemizzato con il titolare dellʼEconomia sul tema: «Non
ho avuto alcun testo da
parte di Saccomanni, sono
passati tre mesi e mezzo,
non credo che sia buon
modo di procedere da parte
del governo. Non esiste alcuna proposta del ministro.
Come dirsi ottimisti o pessimisti di fronte al nulla?»,
aveva ribadito anche mar-
d’Italia
tedì mattina. Ma il Pd è in fribillazione, la riunione tra
Brunetta e Saccomani provoca il malumore di Guglielmo Epifani che subito
mette i paletti: «Non accettiamo ultimatum. È anche interesse nostro riformare
lʼImu ma non cʼè solo lʼImu».
Il segretario del Pd precisa
peraltro che il Pd «non sta
valutando nessuna nuova
maggioranza. Stiamo cercando di fare le cose che il
Paese chiede. Il governo
non rischia se fa le cose
fatte bene per il Paese e se
tutti usano la testa. Se invece si usano ideologismi o
altro, non si fa un buon ser-
MERCOLEDì 28 AGOSTO 2013
vizio al Paese». Dal canto
suo, il ministro Zanonato, al
termine dellʼincontro nella
sede del Pd tra il segretario
Epifani e i ministri dem sul
tema dellʼImu ha subito chiarito che «non cʼè nessuna
ipotesi» di aumentare altre
accise per cancellare lʼimposta sugli immobili.
Mentre il viceministro dellʼEconomia Stefano Fassina
puntualizza: «Bisogna evitare di fare operazioni che
spostano da una parte allʼaltra il carico fiscale soprattutto quando lʼintervento può
avere effetti regressivi». E
lasciare salire lʼIva per cancellare lʼImu (con le famiglie
che spenderebbero «più di
quanto risparmiato») «potrebbe far gridare a qualcuno che ha vinto ma poi a
pagare sarebbero gli italiani».
In questo quadro, per Fassina, «dove ci sono altre
priorità», dai disoccupati agli
esodati, «un intervento generalizzato che togliesse
lʼImu anche a uno come me
che la può pagare sarebbe
unʼingiustizia».
Mps, terza riunione per la nomina del presidente della Fondazione. Il Pdl:
«Perché tutti tacciono sulla lottizzazione del Pd?»
Giovanna Taormina
Pioggia e fulmini su Mps. Lʼauspicato accordo
per definire i nuovi vertici della Fondazione
sembra ancora lontano. Terza riunione in
quindici giorni della deputazione generale
della Fondazione Mps chiamata a nominare
il presidente, la deputazione amministratrice
e il collegio dei sindaci revisori. Dopo due fumate nere, difficilmente anche oggi si raggiungerà unʼintesa tra i membri della
deputazione generale che devono raggiungere la maggioranza di 11 su 14 per le nomine. Sul tavolo, per la carica di presidente,
sembrano esserci i nomi di Francesco Maria
Pizzetti, Marcello Messori e Renzo Costi ai
quali potrebbero aggiungersi quelli di Antonella Mansi e Pierluigi Ciocca. «Tutti nomi
degni della carica – ha sottolineato Sergio
Betti, membro della deputazione generale
della Fondazione Mps prima dellʼingresso in
riunione – ma lʼelezione è complicata. Chi ha
pensato lo statuto ha ingarbugliato le carte e
ha fatto in modo che lʼelezione fosse complicata. Per me Pizzetti è il nome migliore, ve-
diamo cosa diranno gli altri. Speriamo comunque di uscire oggi da questo imbarazzo». Lo scontro allʼinterno del Pd è
fortissimo, le divisioni interne ai democrats
hanno impedito fino ad ora la scelta del presidente e dei consiglieri che dovranno amministrare lʼente. «Ma con quel che è
successo al Monte dei Paschi di Siena – osserva Maurizio Gasparri – diverse autorità
non dovrebbero dire qualcosa sullʼennesima
lottizzazione rossa in corso sulla Fondazione
con consueto scontro tra correnti Pd? Banca
dʼItalia e Saccomanni non hanno nulla da
dire? E il toscano Letta? E anche il Quirinale
giustamente attento alle questioni economiche fondamentali?». Per il vicepresidente del
Senato: «Lo Stato rischia di pagare le conseguenze delle avventure rosse del Monte.
E tutti tacciono in modo vergognoso? Ci penseremo noi a presentare il conto. E non riguarderà solo gli esponenti locali. Ci fu chi
doveva vigilare e non lo fece in modo adeguato
come
Alice-nel-paese-dellemeraviglie-Tarantola».
I falchi del Pd "sparano” pure su Violante:
per il Cav ci vuole la forca, punto e basta
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Secolo
d’Italia
Fulvio Carro
Sono giorni che lo ripetono, il
Cav va messo politicamente a
testa in giù, “in galera, in galera”, come se fossimo in un
corteo dei centri sociali e non in
Parlamento. Le parole di Luciano Violante («noi siamo una
forza legalitaria. La legalità
comprende il diritto di difesa e
impone di ascoltare le ragioni
dell'accusato») hanno avuto l'effetto di un pugno nello stomaco
tra i falchi “democratici”, quelli
che vogliono "la forca” per il loro
nemico storico. Lo stesso effetto
ha avuto la presa di posizione
che l'esponente storico del Pd
ha avuto sulla giunta («il senatore Berlusconi deve spiegare
alla Giunta perché a suo avviso
la legge Severino non si applica. E i membri della Giunta
hanno il dovere di ascoltare e
valutare la sua difesa»). Immediatamente c'è il “non ci sto” di
Luigi Zanda, capogruppo del Pd
al Senato: «Quella di Violante
mi sembra una riflessione, aperture non ne vedo». Una scorciatoia per evitare di parlarne e
soprattutto di approfondirne il
concetto. «Zanda nel ruolo di
guardia rossa della rivoluzione
– risponde Maurizio Gasparri –
si erge a interprete autentico del
pensiero di Violante, che non
credo avverta il bisogno di cotanto decodificatore. La verità è
che i veri fautori dello scontro
totale sono alcuni gruppi editoriali che danno ordini a larghi
settori del Pd che, privi di autonomia intellettuale, eseguono
puntuali gli ordini. In termini di
diritto Berlusconi ha mille ragioni. In termini politici ne ha
diecimila. E quando parla di persecuzione afferma una incontrovertibile verità. Se fosse un
ufficiale americano gli stenderebbero tappeti rossi». Ma
anche un altro "duro e puro” del
Pd alza barriere. È Davide Zoggia, membro della segreteria
nazionale del partito: «Tutte le
opinioni sono autorevoli, ma in
questo caso siamo una forza
politica ed è evidente che le parole pronunciate dal nostro segretario sono parole a cui
dobbiamo non solo attenerci,
ma riconoscerle come nostre».
Redazione
È stata e sarà davvero una stagione lacrime e sangue. Una
“stangata” da 9,2 miliardi quella
che gli imprenditori hanno pagato
nel 2012 sotto forma di Imu sugli
immobili. Stangata che oltretutto
è anche già diventata più pesante “grazie” a un meccanismo
di rincaro automatico. I conti, alla
vigilia del Cdm che dovrà rivedere l'intera materia, li fa Confartigianato che lancia anche un
ulteriore allarme: con l'arrivo della
Tares alcune piccole imprese artigiane si troverebbero a pagare
il 300% in più. Come le pizzerie
al taglio, i panifici (93%) o le pasticcerie (181%). Con effetti prevedibili sulle stesse aziende. Nel
2012 – spiega Confartigianato –
gli imprenditori italiani per l'Imu
sugli immobili produttivi hanno
pagato 9,3 miliardi, il 39,1% dei
23,7 miliardi di gettito. Ma da
gennaio 2013 l'imposta sui capannoni è anche più costosa:
l'aumento automatico del moltiplicatore da applicare alle rendite
catastali per gli immobili produttivi, ha fatto lievitare il prelievo
dell'8,3%, cioè +491,2 milioni per
le aziende. Non solo: con la Tares
le tasse su imprese e famiglie
cresceranno del 17,6%. E si scopre che, rispetto all'Ici, l'Imposta
municipale sugli immobili ha generato un maggiore prelievo fiscale di 14,5 miliardi sui
contribuenti italiani. A pagare di
più, nel passaggio da Ici a Imu,
sono stati gli imprenditori. Infatti il
50,6% dei Comuni italiani ha aumentato l'aliquota base da applicare agli immobili produttivi, il
47,9% ha mantenuto l'aliquota
base del 7,6 per mille e soltanto
l'1,6% dei Comuni l'ha ridotta:
con il risultato che l'aliquota
media applicata agli immobili produttivi è pari al 9,4 per mille, a
fronte del valore base del 7,6 per
mille. Se l'Imu ha aumentato il
prelievo fiscale sulle imprese, le
cose non sembrano migliorare
con la Tares. Secondo Confartigianato, l'applicazione del nuovo
tributo su rifiuti e servizi provocherà un aumento medio di 26
euro per abitante, pari al 17,6% in
più rispetto a quanto avviene con
l'applicazione degli attuali tributi
sui rifiuti: Tarsu e Tia. I rincari derivanti dalla Tares andrebbero a
sommarsi ai continui aumenti registrati in questi anni dalle tariffe
dei rifiuti: tra marzo 2012 e marzo
2013 sono cresciute del 4,9%, tra
marzo 2008 e marzo 2013 gli aumenti sono stati del 22,1% e, addirittura, negli ultimi 10 anni
hanno raggiunto il + 56,6%.
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Stop al salasso sulla prima
casa: le ricadute
sulle famiglie
sono troppo forti
Tra Imu e Tares arriva una stangata da incubo
per le imprese. A rischio anche i panifici
Redazione
S0lo a sinistra non lo capiscono, chiusi come sono nel
vecchio ideologismo. «Gran
parte del peso dell'Imu per imprese ed esercenti (circa il sessanta per cento) viene scaricato
sui cittadini», avverte con una
nota Federconsumatori, perché
«qualsiasi costo o aggravio a
carico delle imprese inevitabilmente ricade sulla determinazione dei prezzi e delle tariffe».
L'associazione di consumatori
calcola che «le ricadute indirette
dovute al pagamento dell'Imu
da parte di aziende, esercenti,
ecc. sui prezzi e sulle tariffe è
pari complessivamente a 480
euro annui a famiglia». Cifra
«che si aggiunge a quanto i cittadini dovranno pagare in termini diretti per tale imposta e
che si somma alla stangata del
2013 per l'aumento di prezzi e
tariffe, che complessivamente
comporta aumenti pari a +1.492
euro a famiglia». Se non venisse eliminata l'Imu sulla prima
casa, anche escludendo case di
lusso e ville, «i cittadini si troveranno a far fronte a costi insostenibili, pari a circa +683 euro
annui. Importo che equivale, per
fare un esempio, a un mese e
mezzo di spesa alimentare di
una famiglia media».
Nuovi tweet di Papa Fancesco:
no agli egoismi e alle indifferenze
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Roberto Mariotti
Sono due i nuovi tweet diffusi
da papa Francesco. «Gesù è
la porta che conduce alla salvezza ed è una porta aperta
per tutti», scrive il Pontefice
nel primo, che riprende il tema
dell'Angelus di domenica.
«Lasciamo entrare Gesù nella
nostra vita – dice poi nel secondo – uscendo dagli egoismi, dalle indifferenze e dalle
Secolo
d’Italia
chiusure verso gli altri». Frasi
significative. scritte nel giorno
in cui fa il giro del mondo la
notizia della telefonata fatta
alla donna argentina vittima di
uno stupro. Papa Francesco
celebrerà alle 18 di questa
sera, in forma privata, una
messa nella chiesa di Sant'Agostino, nel centro di
Roma, nella zona di Piazza
Navona. L'occasione, nella ri-
correnza liturgica di Sant'Agostino,
è
l'apertura
del
184.esimo capitolo generale
dei Padri agostiniani, che terrà
i suoi lavori fino a metà settembre all'Istituto Patristico
Augustinianum, in via Paolo
VI. La messa di oggi del Pontefice è riservata esclusivamente ai membri dell'Ordine e
alle persone ad esso legate,
come già avvenuto per i Gesuiti nella chiesa del Gesù il
31 luglio scorso, festa di Sant'Ignazio di Loyola. Nel capitolo generale dell'Ordine di
Sant'Agostino, cui parteciperanno novanta padri capitolari
presieduti dal vicario generale
padre Michael Di Gregorio, si
dichiarerà concluso il mandato
dell'attuale priore generale,
padre Robert F. Prevost, che
consegnerà al preside il sigillo
dell'Ordine come segno della
cessazione dall'ufficio. Si procederà quindi alla nuova elezione. Nelle sessioni plenarie
si preparerà il programma dell'Ordine per i prossimi sei
anni.
Basta ricostruzioni fantasiose, Cota chiarisce:
«Mi ricandido alla presidenza del Piemonte»
Redazione
Troppe voci incontrollate,
troppe ricostruzioni fantasiose. «Io voglio fare il presidente della Regione. Avrei
avuto mille occasioni in questi anni per andarmene, ma
sono rimasto e ho salvato la
barca: dovrei abbandonarla
adesso?». Ad affermarlo in
modo netto è stato il governatore del Piemonte, Roberto
Cota. Quanto alla possibile
candidatura di Sergio Chiamparino per il centrosinistra,
Cota si è limitato ad affermare che l'ex sindaco di Torino «aveva dato la sua
parola che non avrebbe fatto
ritorno in politica e non ho
elementi per pensare che voglia fare il contrario». Poi ha
aggiunto: «Girando il territorio come un matto, ho toccato
con mano come il Piemonte
concretamente sia la Regione che ha fatto di più
come contratti di insediamento, sgravi per gli assunti
nelle nuove realtà produttive
e come investimenti su ricerca e innovazione», le sue
parole.
«Noi abbiamo fatto di tutto
per sostenere le nostre
aziende, soprattutto per coloro che vogliono vincere la
sfida dell'innovazione e dell'internazionalizzazione. Ma il
margine di manovra della
Regione è ancora troppo piccolo per poter essere risolutivo, se nel contempo lo
Stato centrale non fa il suo
dovere e non predispone una
seria ed organica politica industriale. Siamo all'assurdo
– ha concluso Cota – perché
facciamo più noi, nonostante
i tagli di Roma e il deficit di
competenze,dello Stato. Da
qui viene la nostra richiesta
di attuazione del federalismo».
MERCOLEDì 28 AGOSTO 2013
Venezia, dopo le grandi
navi c'è il Mose:
è allarme sui finanziamenti
del governo
Redazione
Non solo le polemiche sulle
grandi navi a Venezia (che
però portano tanto turismo), sui
gondolieri, su Celentano che
interviene.. Ora c'è anche la
questione del Mose e dei finanziamenti a scatenare il confronto in Veneto. Un confronto
che va oltre le polemiche strumentali della sinistra. «Aspet-
tiamo di vederlo finito, il Mose,
per capire se funziona: non
sono un tecnico, ma a mio vedere come tutte le opere sperimentali potrà dare grandi
risultati come delle criticità», ha
detto senza mezzi termini il governatore del Veneto, Luca
Zaia parlando del sistema di
barriere mobili in costruzione
per la difesa di Venezia dall'acqua alta. Per Zaia l'unica preoccupazione, al momento, è la
certezza costante di finanziamenti per l'opera. «Dobbiamo
capire – ha rilevato – cosa intende fare il governo per finanziare l'opera che deve volta per
volta passare per il Cipe. Un
elemento che resta un'incognita e che rischia di far realizzare
un'incompiuta,
una
cattedrale nel deserto. Sotto
questo aspetto – ha concluso –
saremo più tranquilli quando
sarà dato fino all'ultimo euro
necessario».
Damasco: «Chi ha le prove sui gas le tiri fuori».
Bonino: «Non interverremo senza l'Onu»
MERCOLEDì 28 AGOSTO 2013
Secolo
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d’Italia
Amnesty: «Dalle Nazioni
Unite scarsi risultati
in Kosovo: 1800 tuttora
i dispersi»
Antonio Pannullo
Gli ispettori dell'Onu sull'uso di
armi chimiche non si sono potuti recare in una località vicino
a Damasco dove volevano accedere a causa di un mancato
accordo tra diversi gruppi ribelli, ha affermato il ministro
degli Esteri siriano Walid al
Moallem. Dopo l'attacco di lunedì al team sulle armi chimiche dell'Onu una valutazione
globale ha stabilito che la visita
prevista a un nuovo sito «deve
essere rinviata di un giorno, al
fine di migliorare la preparazione e la sicurezza per la
squadra». Lo afferma una nota
pubblicata dalle Nazioni Unite.
«Considerando la complessità
del sito - prosegue la nota - la
conferma di accesso non è
stata ottenuta, ma è attesa più
tardi in giornata». Il ministro
degli Esteri siriano da parte
sua sfida «chiunque abbia
anche una sola prova sull'uso
di armi chimiche da parte nostra di farla vedere all'opinione
pubblica mondiale», ha detto
al Moallem, negando categoricamente l'impiego di gas da
parte delle forze siriane. E la
Casa Bianca si prepara a pubblicare un rapporto con le
prove che giustificherebbero
un attacco militare contro la
Siria, riporta la Cbs. Il rapporto, che dovrebbe precedere
qualsiasi tipo di intervento in
rappresaglia per l'attacco chimico sui sobborghi di Dama-
sco, dovrebbe essere diffuso
nei prossimi giorni. Sempre
secondo la Cbs il dossier punterebbe i riflettori su quelle
che, a giudizio di Washington,
sono le violazioni siriane alla
Convenzione di Ginevra e alla
Convenzione sulle Armi Chimiche. In ogni caso, «l'Italia non
prenderebbe parte a soluzioni
militari al di fuori di un mandato del Consiglio di sicurezza
dell'Onu». Lo ha detto il ministro degli Esteri Emma Bonino
alle Commissioni Esteri congiunte, sottolineando che per
l'Italia un mandato del Consiglio di sicurezza dell'Onu è
l'unico quadro di riferimento
giuridico per un intervento militare contro la Siria.
Giovanni Trotta
La libertà di Hosni Mubarak è «inaccettabile e nei prossimi giorni organizzeremo qualcosa contro di lui»,
ha detto Ahmed Maher, fondatore e
leader del gruppo "6 Aprile", protagonista della rivolta anti-Mubarak e
anti-Morsi. «Dei militari non ci si può
fidare, non mantengono le promesse», sottolinea. Per questo i
movimenti anti-Mubarak collegati al
gruppo "6 Aprile" hanno indetto una
mobilitazione contro la scarcerazione di Hosni Mubarak e per la liberazione «degli innocenti nelle
carceri», hanno annunciato i leader
in conferenza stampa. Il ministro
degli Esteri Emma Bonino alle commissioni Esteri congiunte ha detto
che «prima delle stragi nelle piazze
del Cairo, per una volta, come volevamo tutti, l'Europa ha parlato con
una voce sola. Ma quella mediazione è fallita. Ed è duro ammetterlo, più duro che se fosse stata
lenta o assente». «Temo che voler
sradicare la Fratellanza musulmana
significa spingere alcuni di loro su
posizioni estremistiche, e anche la
formazione di gruppi terroristici, che
non si limiterebbero a vivere in
Egitto o in Nordafrica ma che avrebbero ampia capacità di movimento», ha poi detto lanciando un
allarme terrorismo e spiegando:
«La versione ufficiale in Egitto è che
autorità transitorie e forze militari
stiano combattendo il terrorismo,
termine che rischia di includere
chiunque sul fronte islamico, e non
solo, si opponga alla prova di forza
dei militari. È arduo pensare che da
questa premessa possa derivare un
processo politico democratico basato su quella che è stata presentata come road map. Ma è
importante - ha aggiunto - dare una
chance a questa possibilità, avanzando la richiesta di liberare almeno
alcuni esponenti politici dei Fratelli
musulmani e che siano sottoposti a
processi trasparenti e giusti».
Egitto, le opposizioni non mollano:
ora in piazza contro Mubarak
Redazione
Amnesty International (Ai) ha
denunciato gli scarsi risultati ottenuti dalla missione dell'Onu in
Kosovo (Unmik) nelle indagini
sulle persone, in larga parte
serbi, rapite e date ancora per
disperse dopo il conflitto armato
del 1998-1999 in Kosovo. «Il
fatto che l'Unmik non abbia indagato sui ripetuti e sistematici
attacchi contro i civili, come
pure su possibili crimini contro
l'umanità, ha contribuito al
clima di impunità che regna in
Kosovo», ha detto in un comunicato Sian Jones, esperta di
Amnesty per le questioni del
Kosovo. I parenti degli scomparsi, in maggioranza serbi del
Kosovo, hanno presentato circa
150 ricorsi nei quali si afferma
che Unmik non ha indagato sui
rapimenti e sulle successive uccisioni dei loro cari. In molti
casi, si sottolinea, Unmik non è
stata in grado di dimostrare l'avvio di una indagine. Ciò, si afferma, riguarda anche gli
scomparsi di etnia albanese.
Amnesty International lancia
per questo un appello a Unmik
e a Eulex (la missione civile europea in Kosovo) a fare piena
luce sulla sorte di tutte le persone che risultano ancora
scomparse in Kosovo, appartenenti a tutte le comunità. Il conflitto in Kosovo alla fine degli
anni Novanta è costato la vita a
circa 13 mila persone, in maggioranza di etnia albanese.
Nulla si sa sulla sorte di quasi
1.800 persone date ancora per
disperse.
La terra torna a tremare, a Gubbio grande paura
e gente in strada per tutta la notte
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Redazione
La terra torna a tremare provocando paura. Il terremoto
sembra dislocarsi un po'
ovunque, nelle ultime settimane, con una sorta di "toccata e fuga" in Umbria,
Toscana e Calabria. Sono
state parecchie le scosse di
terremoto che si sono verificate nella scorsa notte a
Gubbio, in provincia di Peru-
Secolo
d’Italia
gia. La più forte è stata registrata alle 00.09 con una
magnitudo di 3.7. Dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione
Italia
del
Dipartimento della Protezione Civile non sono risultati danni a persone o cose.,
così come nessuna segnalazione è arrivata a Vigili del
fuoco o Protezione civile.
Dopo la scossa di poco dopo
mezzanotte, avvertita nettamente dalla popolazione fino
ad Assisi, Foligno, Città di
Castello e Perugia, in molti
hanno deciso di non dormire
nelle proprie case e sono
scesi in strada. La paura si è
allargata a macchia d'olio
fino a quando la situazione si
è normalizzata. Ma non è
stato facile: durante la notte,
infatti, ci sono state oltre cinquanta repliche, tutte scosse
di minore intensità che però
hanno tenuto i residenti col
fiato sospeso.
Secondo i rilievi registrati
dall'Istituto Nazionale di
Geofisica e Vulcanologia
scosse si sono verificate alle
3.14 una di magnitudo 2, alle
4.38 magnitudo 2.5, alle 5.04
magnitudo 2.1 e alle 5.14
un'altra di magnitudo 2.5.
Una nuova scossa di magnitudo 2.7 è stata avvertita
anche nella mattinata di ieri
dalla popolazione nella provincia di Perugia alle ore
09.19.
Le località prossime all'epicentro sono Gubbio, Scheggia e Pietralunga.
stato visto proprio dalle due
donne, che lo cercavano nel
piazzale dell'esercizio commerciale, mentre il 78enne gli
toccava le parti intime e il
capo, sopra i vestiti, e che
poi e' fuggito immediatamente.
Un marinaio ha sentito le due
donna chiedere aiuto urlando
e ha bloccato l'uomo che
scappava, chiamando subito
dopo la polizia. Sono stati gli
agenti a salvare il pensionato dal linciaggio dei clienti
del supermercato.
Ora, al vaglio dei poliziotti ci
sono anche altre segnalazioni: l'uomo aveva in uso
una Opel Combo bianca, e i
poliziotti della mobile stanno
ricostruendo alcune segnalazioni analoghe che riferivano di un uomo a bordo di
un furgone bianco che molestava bambini.
L'uomo secondo gli agenti
potrebbe essere responsabile di episodi analoghi nel
quartiere cagliaritano di Is
Mirrionisa. Si alza quindi la
tensione, l'allarme resta alto
e la rabbia della gente cresce a dismisura.
Un altro episodio di molestie a un bambino e un altro
tentativo di linciaggio: è un fine estate a rischio
Redazione
Questa estate continua a
"raccontare" vicende gravissime che riguardano bambini
sottoposti improvvisamente
alle attenzioni morbose di pedofili o presunti tali.
Basta un attimo, basta distrarsi per qualche secondo,
e il piccolo può trovarsi in situazioni a rischio. Le cronache parlano di un altro
episodio sconcertante e di
un'altra reazione rabbiosa
della folla. Stavolta è accaduto a Cagliari dove un uomo
di 78 anni - che non è nuovo
a simili vicende - ha rischiato
di essere linciato per aver
molestato un minore nel parcheggio di un ipermercato. Il
bambino, sfuggito per alcuni
secondi all'attenzione della
madre e della zia, sarebbe
MERCOLEDì 28 AGOSTO 2013
Prostituzione, sgominata
una "banda" attiva
in Veneto: reclutavano
con violenza ragazze
in Ungheria
Redazione
Un'operazione della polizia di
Stato contro il reclutamento,
sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, ha
portato, nel corso della
scorsa notte, a eseguire sei
provvedimenti restrittivi sgominando cosi' un'organizzazione albanese-ungherese
attiva in Veneto. Risultano irreperibili in Italia due indagati
che sono ricercati anche all'estero tramite il Servizio di
Cooperazione Internazionale
di Polizia. La Squadra Mobile
della Questura di Venezia ha
scoperto come uno strutturato gruppo criminale reclutava
giovani
ragazze,
appena maggiorenni, in Ungheria che venivano destinate a prostituirsi nel Veneto,
soprattutto sulla strada statale "Terraglio" che collega
Mestre a Treviso. Gli indagati
ricorrevano anche all'uso
della violenza fisica per affermare il proprio predominio,
tanto da minacciare le ragazze di altri gruppi pretendendo
il
"pizzo"
ed
imponendo una "tassa di stazionamento" pari a 50 euro a
sera per ogni ragazza. Le
giovani reclutate in Ungheria
dovevano consegnare al
gruppo quanto guadagnato,
e non dovevano intrattenersi
per non più di dieci minuti col
cliente. La 'mobile' lagunare
ha accertato anche transazioni di denaro tramite agenzie di money transfer per
svariate migliaia di euro, con
frequenza quasi giornaliera.
Mediaset trasforma Retequattro, La7 punta
sulle news, nel salotto Rai resta Bruno Vespa
Secolo
MERCOLEDì 28 AGOSTO 2013
d’Italia
Liliana Giobbi
La scelta è fatta, Mediaset punta molto sull'informazione dopo i risultati positivi registrati su Retequattro. La novità è l'arrivo di
Luca Telese destinato a condurre Matrix,
ma forse anche un nuovo format che potrebbe trovare spazio in prima serata dal
2014. Il progetto è trasformare Retequattro
nella rete dell'informazione popolare: confermato “Quinta colonna” di Paolo Del Debbio, il lunedì in prime time e nella versione
preserale quotidiana, e il venerdì “Quarto
grado”, che passa dalle mani di Salvo Sottile a quelle di Gianluigi Nuzzi. Su Italia1 la
versione 2.0 di “Lucignolo”. La7, invece.
più che una rete generalista prende le
sembianze di una all news. Il nuovo patron
Urbano Cairo, forte dei buoni risultati di
share della scorsa stagione, spinge ancora
sull'acceleratore con l'obiettivo di allargare
il pubblico, accaparrandosi più donne, ma
anche gli spettatori meno colti e quelli non
orientati a sinistra. Il martedì tocca al nuovo
arrivo Salvo Sottile che condurrà un programma di cronaca, il mercoledì all'ex Rai
Gialuigi Paragone che porterà sugli
schermi di La7 una versione riveduta de
“L'ultima parola”. Confermati Santoro e Lilli
Gruber. Per quanto riguarda la Rai, Bruno
Vespa con “Porta a porta” resta il padrone
incontrastato dell'approfondimento sulla
prima rete, mentre su Rai2 la novità è il ritorno in prima serata già nella stagione
estiva dell'informazione con “Virus - Il contagio delle idee” condotto dalla new entry
Nicola Porro.
Redazione
Segna il via delle celebrazioni per il bimillenario della morte di Augusto, avvenuta il 19 agosto del 14 d.C., la grande
mostra che si aprirà il 18 ottobre alle
Scuderie del Quirinale. Grazie a opere e
reperti archeologici di grande rilevanza
storica e artistica, provenienti dalle più
prestigiose raccolte di marmi antichi
d'Italia e del mondo, l'importante rassegna ripercorrerà le tappe dell'inarrestabile ascesa del primo imperatore di
Roma e, in parallelo alla nascita di una
nuova epoca storica, degli oltre 40 anni
di principato, duranti i quali introdusse riforme d'importanza cruciale per i secoli a
venire. Intitolata “Augusto”, la mostra è
stata organizzata dall'Azienda Speciale
Palaexpo, Scuderie del Quirinale e i
Musei Capitolini di Roma. Tra le opere di
assoluto pregio artistico figurano statue,
ritratti, arredi domestici in bronzo, argento e vetro, gioielli in oro e pietre preziose, e messo a punto un percorso
capace di intrecciare la vita e la carriera
di Ottaviano con la nascita di una nuova
cultura e di un nuovo linguaggio artistico,
tutt'ora alla base della civiltà occidentale.
Figlio adottivo e pronipote di Cesare,
Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto fu
infatti un personaggio dotato di un eccezionale carisma e di uno straordinario intuito politico. Riuscì, laddove aveva fallito
persino Cesare, a porre fine ai sanguinosi decenni di lotte interne che avevano
consumato la Repubblica romana e a
inaugurare una nuova stagione politica,
l'Impero.
A Roma lo splendore dell'imperatore Augusto:
una mostra a duemila anni dalla morte
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7 agosto 1990 n. 250