continua - Bolzano bella

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MALA POLITICA - LA DISCARICA DI CASTELFIRMIANO
Le licenze edilizie all'ENDAS, a firma dell'Arc. Marinelli sono quattro con data: 1-10-1980 - 15-121989 - 16-1-90 e 12-9-94
E questa è la prima anomalia perché le licenze di solito sono richieste dal proprietario che dal 4-21928 è sempre stato il Comune di Bolzano.
La prima del 1 ottobre 1980, riguarda la costruzione di due campi da tennis e di un fabbricato per
gli spogliatoi. L'inizio dei lavori era subordinato al perfezionamento degli atti relativi alla
disponibilità dei terreni, alla disponibilità dei terreni, e all'approvazione del progetto per lo scarico
dei liquami. Dalla pianta erano previsti due spogliatoi in un fabbricato di un piano con vasca
biologica. Si dovrà aspettare fino alla fine del 1989 per la realizzazione dell'area sportiva in
concessione con relativo contratto in data 13-10-1989
La seconda licenza è del 15-12-89 (sono appena stati ultimati i lavori di impermeabilizzazione
della discarica comunale). Viene autorizzata solo la costruzione dei due campi da tennis e dei
parcheggi. Non viene autorizzata la creazione di un volume nuovo per gli spogliatoi.
Evidentemente si teme che la costruzione possa rovinare l'impermeabilizzazione.
Passano solo sette mesi e il Comune cambia idea. Il 18-7-90 viene concessa la licenza edilizia per
l'edificio uso campi da tennis con la creazione della zona sportiva convenzionata Castelfirmiano.
Il rischio di rovinare la pavimentazione non sussiste più?
L'edificio è composto da due spogliatoi e un locale bevande (bar), ufficio e locale attrezzi. Fra le
prescrizioni : il regolare svuotamento della vasca liquami raccolti dovranno essere conferiti
all'impianto di depurazione di Bolzano.
L'ultima licenza è del 12-9-1994 e riguarda la sopraelevazione del fabbricato. Al piano terra come
prima, al primo piano: 42 mq di archivio (uffici) wc e anti wc, autoclave. Il primo piano diventa la
sede dell'ENDAS di Bolzano (Via Castel Firmiano, 47, 39057 Frangarto BZ). A tutt'oggi lo è!
Campi da tennis e sede: bel colpo!
Il canone di concessione per il tutto è di 10.000 euro l'anno (833 al mese). Un campo è a
disposizione dei soci, l'altro di tutti quelli che vogliono giocare, naturalmente se mancano i soci
Endas possono giocare altri. I costi per la realizzazione degli impianti sportivi e del fabbricato sono
a carico dell'Endas, cosi come quelli delle forniture di energia elettrica, gas, acqua e rifiuti. Peccato
che di questi impianti sportivi non vi sia mai stata traccia al Catasto e al Tavolare, obbligo di
denuncia che spettava al proprietario (Comune di Bolzano).
Alla scadenza della concessione prevista per 14 anni (31-07-2003) il Comune sarebbe dovuto
diventare proprietario degli impianti e del fabbricato.
Dopo la concessione edilizia del 1994, la Giunta Municipale concede in data 17-07-1995, la
proroga della concessione al 31-07-2005 per permettere all'ENDAS di ricevere il contributo
provinciale per i lavori relativi alla sopraelevazione del fabbricato, sistemazione spazi verdi e
parcheggi, potenziamento impianto elettrico e servizi igienico sanitari.
Il Comune è di fatto diventato proprietario dell'impianto sportivo con annessi e connessi in data 1707-1995. Tuttavia ha dovuto aspettare ben 10 anni, con innumerevoli solleciti, per ottenere
dall'ENDAS la necessaria collaborazione per ricevere la documentazione urbanistico edilizia, in
possesso dell'associazione costruttrice, necessaria per definire d'ufficio la procedura.
Nel frattempo l'ENDAS ha continuato imperturbabile la sua attività sportiva, fino a quando è stata
sospesa nel 2014 a causa delle maleodoranti e tossiche esalazioni che provenivano dalla discarica.
Una storia che ha dell'incredibile e dove le responsabilità del Comune e dell'ENDAS, presieduta da
Gianfranco Jellici, sono evidenti.
In realtà il Comune ammette, nella lettera di spiegazioni da noi sollecitata, che poteva risolvere
d'Ufficio la situazione, ma avrebbe dovuto anticipare ben 12.000 euro di spese per i costi della
procedura.
Per non anticipare questa enormità ha concesso per altri 10 anni tacitamente la concessione
all'ENDAS sempre allo stesso canone.
Viene da chiedersi il perché di tanta generosità e taccagneria insieme? Forse perché l'ENDAS era
l'unica a chiudere un occhio sulla situazione della discarica (o meglio a tapparsi il naso)?
Ci siamo rivolti a uno dei più noti tecnici dell'ISPRA (ARPA UMBRIA) , nel settore discariche,
che tiene lezioni in parecchie università italiane e che ora sta fornendo consulenze in Cina, Gli
abbiamo chiesto se il nuovo progetto di incapsulamento della discarica deliberato dal Comune di
Bolzano (costo per il momento circa 5 milioni di euro, ma destinato a crescere di parecchio) è
valido. Il tecnico ci ha spiegato che anche se le sorgenti vengono dirottate, l'incapsulamento non
riuscirà mai ad eliminare il percolato. L'acqua, ha spiegato, non si controlla. L'unica soluzione
sicura sarebbero le saline tedesche, ma per quelle ci vogliono un centinaio di milioni. Sempre nel
2014 la Commissione Bilancio del Comune ha dovuto affrontare una variazione di bilancio a causa
del peggiorare della situazione nella discarica. A Vadena non c'era più posto disponibile per i
liquami e nemmeno in altre località della Regione. Così il Comune è stato costretto a cercare altre
discariche in Italia disponibili a ospitare i liquami a più caro prezzo (altro che i 12.000 euro di
anticipo). Fra l'altro risultava che una parte dei liquami era stata sversata nella fogna di
Appiano. Il tecnico dell'ISPRA da noi interpellato ci ha spiegato che in base ad una serie di
sentenze un'operazione del genere è considerata reato (Percolato: Commento alla sentenza
Cassazione Penale - Sez. III - del 25 febbraio 2011 n. 7214).
E veniamo al progetto del Comune
Si preoccupa meno “dell'inserimento ecologico nell'ecosistema del Monte di Mezzo, in modo che le
aree interessate possano, il più possibile costituire, assieme ad esso, un ambiente adatto alla vita
delle persone, piante e animali” che delle CONDIZIONI DI CONTORNO INDEROGABILI.
Vale a dire: “ Parcheggi privati Dallo Specchio, area dell'ex tiro al piattello e gli impianti e servizi
ricreativi/sportivi (campi da tennis della società ENDAS) - chiaramente scritto fra parentesi nel
progetto - previsti nelle zone pianeggianti del rimodellamento”. I campi sono diventati
dell'ENDAS, nonostante siano da sempre del Comune. Lapsus freudiano che significa che sarà
ancora l'ENDAS a occuparsene!
Le condizioni sono inderogabili, ma si legge che “ il Comune di Bolzano non ha assunto ancora
nessuna decisione in merito e che la progettazione di dettaglio relativa a queste aree viene
rimandata ad un momento successivo”
In data 9.06.2015 il Comune ha cercato di sanare la situazione con il G.N 12076/15, distaccando mq
1236 dalla pf 1731/2 (bosco) per creare la nuova pf 1731/8 (bosco) di mq 1236. Distaccando
sempre dalla pf 1731/2 mq 2582 per creare la nuova p.ed 4961 di mq 2582. Nello stesso tempo ha
chiesto di escorporare la pf 1731/2 dalla P.T 206/II CC Gries per incorporarla in una nuova partita
tavolare (PT) ancora senza numero. La nuova particella edificabile dovrebbe finalmente prevedere
la struttura sportiva a tempi futuri.
Il paradosso: quando la struttura funzionava non esisteva, adesso che esiste non funziona.
Come si vede dell'ambiente e della salute delle persone ci si preoccupa molte meno che dei campi
da tennis e dei parcheggi!
Una storia infinita di mala politica alla ricerca del favore sostenendo, ma nello stesso tempo
danneggiando per la perdita di credibilità, le Associazioni di appartenenza.
In quel luogo nessuna attività sportiva è praticabile senza mettere a rischio la salute di chi la pratica.
Un concetto evidente che non dovrebbe essere difficile da capire, ma che volutamente di è ignorato
per più di vent'anni.
Movimento 5 Stelle Alto Adige.