CriticaLetteraria - Racconti dal carcere
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Chi siamo Rubriche Redazione Contatti Seguici CriticaLetteraria Uno sp azio in p iù , imp e gnato, f r e q u e ntato d a ch i cr e d e ne l p ote r e d e lle p ar ole . Cerca Cerca CriticaLe… 11k likes Condividi su: All'inferno fa freddo. La scrittura come liberazione e rinascita di Carolina Pernigo 27.12.15 Tweet Mi piace 2 2 All’inferno fa freddo. Racconti dal carcere a cura di Antonella Bolelli Ferrera Be the first of your friends to like this Parolechiave 'ndrangheta #100libridaleggereprimadimorire #1963 #Anteprima #BCM13 #BCM14 #BCM15 #bellochilegge #BigJump #Bookcity13 #bookcity14 #BookLife #BrunchSophia #CriticaNera #criticarte #CritiMusica #EditoriaInProgress #FestLet #FFF2015 #foodblogging #françoisweyergans #ariannadifratta #lorma #ioleggoperché #Islam #LectorInFabula #LetMiFest #Lettidinotte #LibriAlCentro #LibrinTrincea #memoria #pnlegge2014 #PoetryDay #ribeyriana #SalTo13 #SalTo14 #SalTo15 #specialeCAMUS #SpecialeSCUOLA #Strega13 #Strega14 #Strega15 #TolkienDay #trequarti13 #TreQuarti14 #unlibroèunlibro #vivasheherazade #Youcrime 0111 edizioni 1914 20 lines 2011 2014 2015 21 editore 66thand2nd A. Dario Greco A. Ferrari A.E.W. Mason A.R. Torre ab/arte Absburgo accessibilità Acciaio Ad est dell'equatore Adam Johnson Adam Thirlwell Addio a Berlino Adelaide Anne Procter Adelaide Cioni Adele Marini Adelphi adolescenza Adolf Hitler Adolfo Bioy Casares adolfo wildt Adriana Cavarero Adriana Chemelli Adriana Pedicini Adriano Morea Adriano Sofri Adriano Tilgher Adrien Bosc Adrienne Sharp Aerostella Editore Afghanistan aforismi Africa Agatha Christie agente Kasper Agnese Palumbo Agota Kristof AIE Aimee Bender Aìsara Edizioni Alain Mabanckou Alan Bennett Alan Parker Alan Zamboni Alba De Cèspedes alberi Albert Camus Alberto Arbasino Alberto Alberto Alberto Alberto Alberto Alberto Alberto Alberto Alceste Twitter timeline Archivio Tweets CriticaLetteraria @CLetteraria Rai Eri, 2015 pp. 368 € 12,00 Like Page Asor Rosa Alberto Bagnai Bertoni Alberto Bevilacqua Cadioli Alberto Capitta Garlini Alberto Moravia Mossino Alberto Paleari Patrucco Alberto Piccinini Savinio Alberto Savino Sinigagli Albino Pierro Engelini alcolismo Alda Merini Aldo Busi Aldo Dalla Vecchia Aldo Grasso aldo manuzio Sezione adulti Nel sentir parlare del Premio letterario Goliarda Sapienza, che raccoglie e valorizza i migliori racconti scritti dai detenuti nelle carceri italiane, la mia prima reazione è stata di curiosità non certo libera da un moderato scetticismo. Mi sono offerta di leggere il volume attirata dall’idea, più che dalla speranza di imbattermi in una buona prova di letteratura. Mi aspettavo che, dato il contesto in cui si trovano inseriti gli scriventi, la valutazione sarebbe stata indulgente, che ad essere giudicati sarebbero stati i casi umani piuttosto che i racconti. Mi sbagliavo. All’inferno fa freddo è un’opera forte, importante. I venti testi che compongono la sezione degli adulti differiscono per forma e contenuti, ma sono accomunati da un’uguale istanza comunicativa: la scrittura diventa occasione di libertà, non tentativo di autolegittimazione. Non si legge nelle storie un desiderio di suscitare compassione. La violenza viene presentata come qualcosa di banale, ovvia conseguenza di una serie di eventi che in parte derivano da scelte errate e in parte trascendono la volontà del colpevole, e per questo sconcerta tanto di più il fruitore impreparato. Lo denuncia Stefano Lemma, autore del racconto secondo classificato: “Sono gli eventi che cambiano la vita, e la vita cambia le persone” (42). La tecnica della cronaca imparziale, quasi asettica, viene spesso adottata, e ferisce in quanto lascia intravedere sotto la superficie abissi di dolore non descritti, non esposti. È forse sui racconti non premiati che vale la pena soffermarsi: quei racconti in cui minore è l’elaborazione retorica, minore la mediazione, e dunque ancora maggiore l’impatto emotivo. Sono i momenti in cui lo stile di indebolisce quelli in cui più emerge l’urgenza del narratore, il bisogno pressante di dire di sé e della propria condizione di recluso. Sono i momenti in cui c’è meno controllo sullo stile quelli in cui si percepisce maggiormente una verità senza filtri, che condanna magari sintassi e grammatica, ma graffia il cuore del lettore. A questo impulso alla riscoperta di sé si deve la predominanza quasi assoluta della narrazione in prima persona, che porta ad esporsi senza vergogna, senza reticenze, allo sguardo forse implacabile dell’altro, che pure proprio per questo si scopre comprensivo, simpatetico, anima affine nonostante l’iniziale ritrosia. Ciò che appare evidente nei testi non è mai un desiderio di rinnegare ciò che si è o le azioni compiute, quanto la volontà di sottolineare che esiste una possibilità di cambiamento, che la reclusione può tramutarsi, se vissuta con consapevolezza, in un’occasione di crescita: “A differenza degli oggetti senz’anima, noi abbiamo un vantaggio: il tempo passa e ci riscatta. Altrimenti saremmo nient’altro che spurghi della società, giocattoli rotti, anche noi saremmo oggetti senza funzione, dannati ed inutili” (114). In queste parole tratte dal racconto di Federico Marsi si intuisce il desiderio, comune a molti altri, di recuperare lo status di individuo in un ambiente che tende alla disumanizzazione, a ridurre l’uomo alla propria matricola. Il carcere diventa il luogo in cui si realizza un percorso di ravvedimento e di riscatto, che passa attraverso la definizione e l’accettazione di sé come delinquente. L’autore (o, come in questo caso, l’autrice) spesso scopre di essere diventato quello che è, nel male ma anche nel bene, grazie ai propri trascorsi: “Certo, devo essere stata amata prima della loro cecità, prima del loro alcolismo, quando un gesto d’amore tagliò l’ormeggio ombelicale per farmi iniziare il viaggio della vita. Sarei potuta nascere regina o forse solo una ricca borghese, ma cosa sarei stata? Forse non avrei sentito quel che sento, l’inquietudine che mi produce il vento, […] l’alito del mondo nelle anime che vi tremano dentro… Forse sarei stata pigra e altezzosa, non docile né umile con quella forza che mi cresce nel cercare l’amore. Non sarei stata attenta con i miei figli. Non avrei avuto l’energia di resistere alle umiliazioni, mantenendo l’anima casta, sospesa come un bagaglio prezioso salvato dalle acque nel guado” (Mica Dolic, 265). Ugualmente sferzanti nella loro incisività sono del resto anche gli sporadici racconti scritti in terza Alla @GAM_Milano siamo andati a vedere la mostra dedicata all'ultimo simbolista... La cronaca di Elena Arzan criticaletteraria.org/2015/12/critca CriticaLetteraria @CLetteraria Cosa fareste, voi, se scopriste un piccolo ladro di libri nella vostra libreria? Questa è una storia commovente... fb.me/6Zc9BzHvL Show Summary Tweet to @CLetteraria I più letti della settimana libri sotto l'albero 2015 | che abbiamo amato e reg a Natale A noi di CriticaLetteraria regalare libri. Soprattutt Natale, la festa della condivisione per eccellenza. E cosa me q... it’s not on... #CritiCinema : Only love alive Did you know that there diamond up there the si planet? It’s a white dwa compressed heart of a st #CriticARTe Steve McC “India” Steve McCurry “India” Dicembre 2015, Lecture IED di Milano incontrato la stampa e g studenti dello I... All'inferno fa freddo. La come liberazione e rinas All’inferno fa freddo. dal carcere a cura di Ant Bolelli Ferrera 368 € 12,00 Sezione ... 14 ... La psicosi contemporan secondo Bret Easton Ell American Psycho Ellis, Einaudi, 2001 di Giuseppe Culicchia edizione originale: 1991 Il pieno e il vuoto della poesia: Varian Maurizio Giudice Varianze di Maurizio Giudice ed., 2015 pp. 32 € 6 "Questo per dire q resta di qua della pagina Aldo Maria Morace Aldo Nove Aldo Palazzeschi Aldo Zelli Aldous Huxley Alejandro González Iñárritu Aleksandar Tišma Alessandra Arachi Alessandra Fiori Alessandra Giusti Alessandra Monasta Alessandra Paganardi Alessandra Palmigiano Alessandra Racca Alessandra Selmi Alessandra Serra Alessandra Stoppini Alessandria Alessandro Aquilio Alessandro Barbero Alessandro Baricco Alessandro Baronciani Alessandro Bastasi Alessandro Battara Alessandro Belotti Alessandro Benna Alessandro Canzian Alessandro Castagna Alessandro Cecconi Alessandro Alessandro De Cesaris Alessandro De Roma D'Avenia Alessandro Didoni alessandro fangano Alessandro Gnocchi Alessandro Greco Alessandro Manzoni Alessandro Marchi Alessandro Marzo Magno Alessandro Moscé Alessandro Perissinotto Alessandro Piperno Alessandro Puglisi Alessandro Sanna Alessandro Schwed Alessandro Serena Alessandro Stellino Alessandro Ticozzi Alessandro Tota Alessia Gazzola Alessio Brandolini Alessio Mussinelli Alessio Parretti Alessio Piras Alessio Pracanica Aletti Editore Alexander Maksik Alexandr N. Afanasiev Alexandre Dumas Alfabeto letterario Laterza Alfaguara Alfonso Berardinelli Alfonso Gatto Alfonso Maria Petrosino Alfred Döblin Alfred Hitchcock Alfredo Helman Alfredo Mogavero Alfredo Pigna Alfredo Pirri Alice B. Toklas Alice di Stefano Alice Keller Alice Mora Alice Munro Alida Airaghi Alina Marazzi Aliocha Wald Lasowki allegoria Allen Ginsberg Alvise Vianello Alyson Richman Alzheimer Amartya Sen Amazon Ambiente Ambrose Bierce Amedeo Feniello Amedeo Modigliani Amelia Rosselli Amélie Nothomb amicizia Amin Maalouf Amitav Ghosh Amleto de Silva Amnesty International amore Amos Edizioni Amos Mattio Amos Oz Amy Levy Amy Winehouse anafora Anaïs Nin analisi André Breton André Gorz Andrea Aprile Andrea Bajani Andrea Ballarini Andrea Barretta Andrea Bellandi Andrea Biondi Andrea Biscaro andrea camilleri Andrea Cortellessa Andrea D'Agostino Andrea D'Urso Andrea De Alberti Andrea De Carlo Andrea Felis Andrea Gatto Andrea Italiano Andrea Kerbaker Andrea Mantegna. Editore Olschki Andrea Marchesi Andrea Molesini Andrea Ribaudo Andrea Roselletti Andrea Vitali Andrej Belyj Andrej Longo Andrew Motion Andrzej Jawien Andrzej Sapkowski Andy Warhol ANED Angela Capobianchi Angela Carter Angela Giussani Angela Terzani Staude Angelica Editore Angelica Nigro Angelo Orlando Meloni Angelo Pellegrino Angelo Petrosino Angelo Poliziano Angelo Ricci angezia letteraria anime AnnMarie MacDonald Anna Banti Anna Casalino Anna del Monte Anna Foa Anna Frank Anna Laura Longo Anna Maria Carpi Anna Maria Ortese Anna Rastello Annalisa Manstretta Annalisa Margarino Annalucia Lomunno Annamaria Cielo Annamaria Tanzella Annarita Briganti Anne Percin anne rice Anne Sexton anni '60 anni '70 anni di piombo anni sessanta Annie Ernaux Annientamento anniversario Anobii Anoressia Anotnio Machado ANPI Anteprime12 Anteprime13 Anthony Burgess Anthony Carwright Anthony Colannino Anthony Trollope antifascimo ANTIFASCISMO Antoine Laurain antologia Anton Čechov Antonella Agnoli Antonella Anedda Antonella Bolelli Ferrera Antonella Boralevi Antonella Caprio Antonella Cilento Antonella Colonna Vilasi Antonella Di Martino Antonella Sanna Antonello Cresti Antonello Sacchetti Antonia Cosentino Antonio Catalfamo Antonio Colbertaldo persona, in cui non è affatto minore il coinvolgimento dell’autore. Dall’ironia e la leggerezza, con tanto di finale romantico a sorpresa, de “Il tempo siamo noi” di Giuseppe Rampello alla trama elaborata e convincente de “L’ottavo sacramento” di Sebastiano Primo; dalla perfezione stilistica di “La lunga strada verso casa”, in cui Michele Maggio descrive magistralmente personaggi e ambienti, creando un’atmosfera noir che rievoca locali fumosi e bicchieri di whisky alla Raymond Chandler, fino ad arrivare alla “Storia di Ele” di Alessandra Rosa. Vale la pena di spendere una parola su questo testo, uno dei due soli femminili compresi nel volume, nonché grande assente dal podio dei premiati tra cui avrebbe sicuramente meritato di trovarsi. Si tratta della cronaca dolente ed autobiografica dell'incontro fugace di una carcerata, Ale (che altri non è che l’autrice stessa), con una giovane donna che non riesce a sopportare l’umiliazione della prigionia. La scrittura di Alessandra è consapevole e dolorosa, senza fronzoli, efficace per la sua capacità di cogliere dettagli e immagini con poche, pregnanti parole. Al centro del racconto si colloca l’idea della solidarietà femminile di fronte alla morte, che cancella ogni differenza di ruolo: straziante è infatti la scena che mostra la disperazione della guardia carceraria con le unghie rosse spezzate mentre cerca di staccare Ele dalla finestra a cui si è impiccata. La defunta viene privata dal mondo di fuori della dignità di un nome o di un’identità (per i giornali è solo una “prostituta nigeriana”), spetta allora a chi è dentro restituirle post mortem ciò che le è stato tolto, tramite il ricordo e un nome che davvero la rappresenti (Ele, che in nigeriano significa “gazzella”). Forse proprio in questo epilogo si può leggere la morale dell’intera raccolta: dietro alle mura del carcere esistono persone e storie da raccontare troppo spesso dimenticate. Tocca allora a chi è dentro farsi testimone, urlare la propria verità, lanciare la propria matassa di parole oltre le sbarre, sperando che qualcuno la raccolga e aumenti, grazie ad essa, in consapevolezza e umanità. Carolina Pernigo ed., 2015 pp. 32 € 6 "Questo per dire q resta di qua della pagina La felicità è dietro l'ango smetti di cercarla): la "le contrario" di Oliver Burk La legge del contrario Burkeman Mondadori, 2 trad. italiana di Michele pp. 216, 19 € «La natura ... Questa è l'acqua. Second festival sonoro della lett Reggio Emilia 1820 dic 2015 Qualche anno fa una rag si era laureata su un aut tedesco, tornata dalla Germania, dove stata per scriver la tesi, mi ... i... Sezione Minori e giovani adulti “La prima volta è esperienza, la seconda è vita. È fondamentale cambiare le carte per vincere due volte allo stesso gioco. Bisogna avere un altro sguardo per amare ogni giorno la stessa persona. È essenziale cambiare vita, per vivere a pieno la stessa.” Quando cresci in una realtà ovattata, coccolata dalle persone che ami, libera di sbagliare e di scegliere di ribellarti, non riesci nemmeno a immaginare che tuoi coetanei non vivano gli stessi “drammi” quotidiani. Come concepire che, quando tu sei alle prese con l’ansia per un’interrogazione di greco classico, proprio in quel giorno in cui il tuo fidanzato ti ha chiesto di troncare, c’è qualcuno che si trova lontano da casa, in crisi d’astinenza da cocaina, in una stanza separata dal mondo esterno da due sbarre che lasciano entrare il sole con il contagocce? La tua mente non riesce ad avere una tale fantasia. Eppure gli autori dei racconti candidati al premio Goliarda Sapienza alla fantasia letteraria cedono senza paure, scegliendo di affidare alla parola scritta il loro bisogno di libertà e rinascita. Raffaele, Giulio, Coccinella, Fabrizio e Unknown scrivono brevi estratti della loro esistenza con una lucida determinazione e capacità di analisi che sorprendono vista la loro giovane età. Tutti hanno trascorso un periodo della loro vita tra CPA e IPM o si trovano ancora in comunità di recupero prima del ritorno a una vita che vogliono fortemente normale. Proprio poco tempo fa riflettevo sulle parole del protagonista dell’ultimo romanzo di Alain Mabanckou che rifiutava l’idea che un’infanzia vissuta tra violenza, tristezza e solitudine influenzi il futuro dell’adulto del domani. Gli autori dei racconti partono da questo presupposto e lo approfondiscono facendolo intimo, restituendolo al lettore con la semplicità del loro stile di scrittura, che con la sua asciuttezza scarnifica con evidenza la realtà. Secondo loro, la prospettiva della propria vita non è un percorso unico, predeterminato e forzato; la vita è la possibilità che si ha di scegliere, facendo tesoro del proprio passato, doloroso, difficile e crudo ma non per questo elemento determinante. Unknown, autore di Double Face dice infatti: “Non si nasce nella propria casa quasi mai,ci si trova,è dove sei libero,per sentirti come vuoi.Ora una cosa la devo dire, sarò sempre fiero del mio quartiere.Perché Noi non siamo quell’adesso,siamo tutti i secondi passatiche scorrono ancora dentro di noi.” Il primo classificato del concorso nella sezione minori dimostra una spiazzante maturità letteraria nel raccontare la vita nella periferia romana ed esemplifica con chiarezza la possibilità di un riscatto futuro. Giulio, secondo classificato con il racconto Vivo o morto, lascia la Tunisia a 14 anni per fuggire a una vita di abbandoni; giunge in Italia (a Lampedusa che scopre con sconforto non essere ancora “Italia”, isola di un’isola più grande in cui trasformerà la sua tristezza in violenza) e qui troverà un nuova solitudine negli istituti penitenziari minorili; solo in comunità riacquisterà la fiducia nell’umanità e nel prossimo, incontrando gli angeli che gli apriranno le porta del futuro: “Qui il tempo trascorre facendo ogni giorno passi in avanti nel mio percorso di cambiamento. Ora so che, quando sbaglio, avrò la forza per rialzarmi. Ora so che quel viaggio con la morte è ormai per me soltanto un ricordo lontano.” Questi, insieme agli altri racconti (inclusi i non vincitori) sono perle di saggezza condensata sul significato di libertà, che altra non è che la possibilità di essere migliori. Per i giovani detenuti la scrittura, allora, diventa sinonimo di liberazione: comunicare con il mondo oltrepassando i limiti fisici imposti dalle strutture penitenziarie. Per questo mi sento di ringraziare il loro impegno due volte. La prima per l’adolescente ignara che sono stata in passato, perché se avesse letto le loro testimonianze avrebbe capito cosa significa vivere; la seconda per la donna che sono adesso, per averle ricordato di non dimenticare mai che la realtà non è solo quella visibile con gli occhi. Federica Privitera Ti potrebbero anche interessare: Parole dal carcere: "Ancestrale", di Pillole d'Autore: La Io &Tolkien (prima Pillole d’autore – "Il Lokabrenna: il punto di bad boy del pantheon no Il canto del ribelle Harris Garzanti, 2015 Traduzione italiana di L Grandi pp. 320, € 16,90 #CriticaNera. La nuova del disincanto. Intervist Massimo Carlotto Foto di @daniela zedda Barcellona è invasa da u quasi irreale che dona al agli occhi sensazioni primaverili, anch