mano ad apparecchiare la tavola, il bicchiere rosa preferito. «Abbia
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mano ad apparecchiare la tavola, il bicchiere rosa preferito. «Abbia
mano ad apparecchiare la tavola, il bicchiere rosa preferito. «Abbiamo solo scelto di togliere la televisione, perché non eravamo in grado di controllare le immagini che poteva vedere – spiega la mamma –. Alessandro, che dopo la nascita della figlia ha letto molti libri sulla pedagogia e la psicologia dell’infanzia, è convinto che fino all’età di sette anni i bambini non vadano esposti alle notizie dei telegiornali, perché non ancora in grado di elaborarle». La differenza principale tra Antonella e Alessandro è che lei è cieca dalla nascita. Il suo mondo è quello e va bene così. Ma soprattutto ha imparato da subito a orientarsi e a saper vivere con quello che ha. E ancora oggi conserva lo spirito della bambina di un tempo, che scorrazzava da sola nel terreno davanti casa a Latina, senza rinunciare al piacere di giocare nell’orto dei pomodori. Non voleva perdersi nessuna esperienza allora, non è disposta a tirarsi indietro oggi. A maggior ragione con Michela, specialmente se si tratta del suo ruolo di madre. E così, come ogni mamma, accompagna la figlia al parco da sola. Non può sedersi a chiacchierare con gli altri genitori, deve restare concentrata tutto il tempo per non perdere mai il contatto con la voce e il suono dei passi di sua figlia. In quel momento non risponde al telefono e non c’è per nessuno, perché solo così può seguire, senza falla, quel filo impalpabile che la lega alla propria bambina. «Quando torno a casa sono spossata», racconta. Giornalista radiofonico Alessandro e funzionario pubblico Antonella, durante la settimana si fanno aiutare da una tata indiana e suo marito. Il sabato e la domenica, invece, si dedicano interamente alla figlia Michela. SuperAbile INAIL 13 Novembre 2016