Il ritardo della metanizzazione in Sardegna

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Il ritardo della metanizzazione in Sardegna
Energia.
Il ritardo della metanizzazione in Sardegna:
analisi di soluzioni alternative al GALSI
Con il gas naturale liquido meno costi per infrastrutture e più concorrenza
La Sardegna ha bisogno di definire una propria politica energetica che possa
finalmente consentire l’introduzione del gas naturale nel territorio, tenendo conto delle
peculiarità regionali come la distribuzione della popolazione e la dimensione della
domanda. Per cogliere questa opportunità, è ormai imprescindibile tener conto di
come soluzioni di trasporto del metano in forma gassosa basate sulla costruzione di
grandi infrastrutture(1) possano rivelarsi nel loro insieme critiche in termini di tempi,
entità dell’investimento e relativo ritorno economico rispetto a soluzioni potenzialmente meno costose ed impattanti, oltreché di realizzazione più rapida.
La mancata attuazione degli indirizzi pianificativi sulle modalità di approvvigionamento del metano contenute nel Programma di metanizzazione della Sardegna
costituisce una comprova di quanto sopra. Se da un lato l’uscita dal GALSI può
essere vista come l’ennesima occasione perduta per la Sardegna, dall’altro essa può
rappresentare un’opportunità nell’accelerare l’identificazione e l’implementazione in
tempi brevi di soluzioni più efficaci e snelle, anche in un’ottica di controllo e limitazione
dell’investimento pubblico, valorizzando i distretti gas già esistenti e creando nuove
opportunità per i diversi settori economici.
Lo scenario energetico internazionale, in continua evoluzione, vede un sempre
maggiore utilizzo di tecnologie basate su un mercato di natura concorrenziale in cui
gli approvvigionamenti vengono stabiliti in base al prezzo giornaliero del gas (mercato spot, prezzi slegati dal petrolio), rispetto alle dinamiche tradizionali basate sul
trasporto attraverso grosse infrastrutture fisiche (pipelines) con accordi pluriennali
vincolanti (take or pay).
Le tecnologie attualmente disponibili permettono infatti l’adozione di soluzioni
alternative alla costruzione di grandi infrastrutture fisiche per la distribuzione del
gas, come ad esempio le pipelines virtuali, mediante utilizzo del GNL (Gas Naturale
Liquido) attraverso depositi costieri di facile accesso marittimo e stradale, che favoriscano in prima istanza la distribuzione attraverso idonee autocisterne(2), o anche
via costa, attraverso specifiche bettoline.
Tale scenario, oltre ad avere minori tempi di implementazione, ha il pregio di
consentire una diversificazione delle fonti di approvvigionamento e delle tipologie
di distribuzione, favorendo economie nell’acquisto, maggiore concorrenza, minore
dipendenza dai fornitori ed una logica di scalabilità, nell’ottica di una infrastrutturazione progressiva della rete. È il caso ad esempio dell’esperienza norvegese, che
prevede la distribuzione del gas anche attraverso pipelines virtuali, in totale sinergia
con l’utilizzo di GNL come combustibile per il trasporto marittimo, di cui la Norvegia
è leader a livello mondiale(3).
 È importante insomma valutare le potenzialità, i benefici ambientali e i vantaggi economici del ricorso al gas naturale, nelle sue diverse forme e utilizzi: per la
propulsione navale, l’autotrasporto, i trasporti pubblici (stradali e ferroviari), l’industria
e il terziario, il bunkeraggio, in una logica di mercato estesa all’area del Mediterraneo.
In questo modo si creerebbero anche le condizioni per il completamento e proficuo
utilizzo delle reti di distribuzione urbana del gas già finanziate ed avviate, coinvolgendo le società concessionarie e le autorità di bacino, al fine di minimizzare le criticità
esistenti legate principalmente all’abbandono del progetto GALSI e alla mancanza
di competitività economica dei gas combustibili attualmente eserciti in sostituzione
del metano.
Tutto ciò richiede una pianificazione multidisciplinare che valuti preventivamente le soluzioni tecnologiche in funzione delle ricadute economiche ed ambientali
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25
GLI AUTORI.
Questo articolo è stato elaborato dal
Gruppo strategie energetiche
all’interno della Commissione Energia
e Sostenibilità dell’Ordine degli
ingegneri della provincia di Cagliari.
e-mail: [email protected]
1) ad esempio uno o più rigassificatori regionali dai quali dipartono una o più dorsali
per il trasporto, l’interconnessione tra
dorsali e reti urbane di distribuzione.
2) autocisterne criogeniche per il GNL o
pressurizzate per il CNG (Compressed
Natural Gas).
3) ACER (Agency for the Cooperation of
Energy Regulators - Multiple Framework
Contract ACER/OPIDIRIO8/2013L0T 2/SC
03 Regulatory implication of new developments in the gas supply chain – Final
report October 2014 par 3.3.
INFORMAZIONE 126 INFORMAZIONE 126
Energia flotta NGV
(solo trasporto su strada)
nazione
Veicoli alimentati a gas naturale (NGV)
nel mondo e in alcuni dei principali
paesi dell’Unione Europea.
(fonte: ACER - Agency for the
Cooperation of Energy Regulators Multiple Framework Contract ACER/
OPIDIRIO8/2013L0T 2/SC 03
Regulatory implication of new
developments in the gas supply chain –
Final report October 2014)
totale NGV
% sul
totale dei
veicoli nel
paese
% sul
totale
mondiale
NGV
numero stazioni rifornimento
stazioni gas
naturale
compresso
stazioni
gas naturale
liquefatto
compresso
stazioni
gas
naturale
liquefatto
Iran
3.300.000
27,09%
18,61%
1.992
0
0
Pakistan
2.790.000
79,67%
15,74%
2.997
0
0
Argentina
2.244.346
17,53%
12,66%
1.916
0
0
Brasile
1.743.992
4,97%
9,84%
1.793
0
0
Cina
1.577.000
1,53%
8,89%
3.350
400
1.330
India
1.500.000
3,53%
8,46%
724
0
0
Italia
846.523
2,07%
4,77%
959
7
0
...
...
...
...
...
...
...
USA
250.000
0,10%
1,41%
1.438
0
46
Germania
96.349
0,20%
0,54%
915
0
0
Bulgaria
61.270
1,83%
0,35%
106
0
0
...
...
...
1.098.902
0,40%
6,20%
17.730.433
1,64%
...
totale EU
totale Mondo
...
...
...
2.969
34
43
22.162
441
1.433
dell’introduzione del gas naturale, in relazione anche alle altre fonti primarie attuali e
potenziali, all’evoluzione tecnologica e all’opportunità di un possibile sviluppo delle
smart grid per le quali l’uso del GNL/CNG avrebbe un indubbio effetto sinergico.
Per questo nuovo mercato dovrà essere valutata la migliore strategia di regolamentazione (pluralità dell’offerta, regime di concorrenza, monitoraggio e trasparenza,
ricorso a meccanismi di perequazione) e la sorveglianza da parte di un’Autority, onde
evitare che i prezzi al consumo possano risultare troppo squilibrati rispetto ai prezzi
praticati nel rwesto d’Italia.
Saranno da valutare infine le ricadute occupazionali che l’introduzione del metano con il GNL/CNG potrà portare sul mercato, rendendo più competitive le imprese
sarde attraverso la riduzione dei costi energetici, la generazione di nuove attività e
nuove imprese. Benefici quindi non solo nel breve ma anche nel lungo periodo, perché
le tecnologie legate all’uso del gas naturale nelle sue diverse forme potranno anche
favorire la creazione di nuove competenze e professionalità.
Si ritiene quindi opportuno supportare le precedenti considerazioni secondo
un approccio ingegneristico mediante uno studio di fattibilità relativo all’avvio e lo
sviluppo di filiere legate all’uso del gas naturale in Sardegna, che tenga conto degli
attuali e potenziali usi del gas, secondo gli indirizzi di pianificazione energetica regionale e nazionale, delle politiche e delle strategie energetiche dell’Unione Europea,
comprese le possibilità di cofinanziamento e incentivazioni. Si propone l’analisi e il
confronto dei seguenti scenari base:
1. scenario detto Zero, relativo allo stato attuale;
2. scenario relativo alla realizzazione di uno o più rigassificatori con reti di
trasporto attraverso pipeline fisiche;
3. scenario con uno o più depositi costieri e ricorso a pipeline virtuali;
4. scenari misti, con mix di soluzioni sopra indicate.
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