Le politiche del Comune di Peterborough a favore dello sviluppo

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Le politiche del Comune di Peterborough a favore dello sviluppo
Primo forum internazionale dei governi locali
Le politiche del Comune di Peterborough
a favore dello sviluppo locale
di Alex Mackay
Peterborough si trova nella parte orientale dell’Inghilterra, a circa 130 chilometri a nord di Londra e a circa 50 chilometri a nord di Cambridge. È in una posizione molto importante per quanto riguarda l’accesso verso nord e sud ed anche
verso est ed ovest.
La storia di Peterborough è antica: essa è stata profondamente ispirata dalla
civiltà romana. Preziosi oggetti d’argento furono ritrovati molto vicino alla città e
ora fanno parte di una pregevole collezione. Gli inizi dell’età moderna risalgono
invece al Medio Evo e alla nascita della Cattedrale che, situata al centro di
Peterborough, rappresenta il cuore della sua vita culturale. Durante il Medio Evo,
la Cattedrale rappresentava il punto governativo ed amministrativo della città e
l’embrionale cuore dello suo sviluppo economico.
Un ruolo determinante nello sviluppo di Peterborough è stato giocato dalle
ferrovie che costituiscono una parte molto importante dell’economia della città a
partire dal 1840 fino ai nostri giorni.
Secondo una precisa statistica, nel 1901 il 25% dei maschi adulti di Peterborough era impiegato nelle ferrovie e nelle industrie ad esse connesse. Per questo
motivo ancora oggi Peterborough resta un magico crocevia tra i percorsi est-ovest
e nord-sud.
Un altro ruolo importante a livello storico nello sviluppo economico di
Peterborough è stato svolto dalle murature in mattoni. E ciò è accaduto a partire
dalla fine del diciannovesimo secolo fino ai nostri giorni. Anche gli italiani sono
stati qui e hanno aiutato la città a sviluppare quell’industria primaria.
Al momento è in corso di costruzione un nuovo distretto amministrativo,
ampio e privato, chiamato “Hampton”. Per rendere possibile questo sviluppo è
stato necessario sradicare il sentimento di attaccamento alla terra. Ci saranno fino a
ottomila nuove case, il che è chiaramente uno sviluppo assai significativo per la
città.
La città moderna nasce idealmente alla metà degli anni ’60, quando fu nominata città satellite (new town) e quando fu fondato un ente di sviluppo (‘development
corporation’). Si tratta di un istituzione speciale nel Regno Unito, tesa ad offrire
piani e finanziamenti che permettano la realizzazione di sempre più importanti complessi urbani. Così un numero di città satelliti furono disegnate allo stesso tempo e
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fuse tra di loro. La popolazione in Peterborough crebbe del 50%, cifra che rappresenta il maggiore tasso di crescita del periodo.
L’ente di sviluppo usò anche finanziamenti in grado di portare molte più
industrie e servizi a Peterborough. Questo è il periodo in cui il cosiddetto ‘centurione
romano’ fu adoperato per fare una campagna di marketing per la città.
Dagli anni settanta ad oggi la popolazione è aumentata sino a raggiungere
150.000 abitanti. La città ha pianificato anche una crescita maggiore per i prossimi
15 anni, fino a raggiungere un’eventuale popolazione di circa 180.000 abitanti. Non
è un caso che Peterborough sia realmente una delle città con la crescita più veloce
dell’Inghilterra orientale.
L’economia è pienamente bilanciata con un buon mix di industrie manifatturiere e di servizi. Siamo particolarmente forti nel settore della finanza e delle assicurazioni. Queste sono le aree in cui l’ente di sviluppo sta concentrando la sua attenzione e sta portando alla luce nuove società.
Il settore agricolo è molto più sviluppato di quanto appaia, perché molte industrie di trasformazione sono collocate a Peterborough. La percentuale d’impiego è
alta, ma dal punto di vista economico le industrie legate all’agricoltura e alla lavorazione degli alimenti sono molto più numerose di quanto non emerga dalle cifre.
Tali sono le compagnie attualmente ubicate in Peterborough. È evidente che
esse costituiscono la base per molte multinazionali, anche se alcune di loro, dopo gli
eventi dell’11 settembre, stanno valutando le possibili strategie di ripresa. Noi speriamo che si tratti di un fenomeno temporaneo e che l’economia ritrovi la sua forza.
Considerando la salda relazione esistente con le maggiori compagnie di provenienza italiana, sarà molto interessante discutere sul rafforzamento dei legami tra
Peterborough e l’Italia, in modo particolare con Foggia. Naturalmente la nostra
ottica commerciale tiene in conto un forte rapporto con l’Italia. Ho appena spiegato la maniera in cui l’economia di Peterborough funziona nel particolare contesto
in cui opera, ma chiaramente lo sviluppo economico di qualsiasi area è soggetto a
molte e differenti influenze. Non si tratta unicamente di ciò che accade a livello
locale e neppure su base regionale. Si tratta anche di come si reagisce all’andamento
dell’economia nazionale e di come ci si relaziona all’economia europea ed internazionale.
Nell’est dell’Inghilterra notiamo che qualcosa come il 70% dei nostri scambi
avviene con altri paesi europei, inclusi i paesi dell’Europa orientale. Allora è molto
importante per noi, da un punto di vista sia regionale sia locale, rendere più saldo
questo vincolo commerciale.
Le strutture dei piani di sviluppo e le proposte che noi siamo soliti varare per
incrementare i progressi concernenti le infrastrutture ed i trasporti, le proposte in
termini di progettazioni sulla forza lavoro e sulla crescita demografica sono regolati da una rigida struttura all’interno della quale noi operiamo.
Innanzitutto, dobbiamo obbedire a normative di pianificazione regionali. E
ciò avviene in tutta l’area orientale dell’Inghilterra, che conta una popolazione di
cinque milioni di abitanti. Si tratta di una direttiva generale molto vasta finalizzata
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alla crescita e allo sviluppo. Tale è il contesto all’interno del quale a livello di contea
(quella del Cambridgeshire, di cui fa parte Peterborough), noi siamo chiamati a
sviluppare il ‘piano strutturale’ (structure plan, per una popolazione di 700.000 abitanti giustapposto al piano locale, il local plan).
Il piano locale fa unicamente riferimento alla città di Peterborough, anche se
il piano di sviluppo specifico deve essere sempre relazionato al piano strutturale a
livello di contea e alle norme di pianificazione regionali.
Una strategia chiave è legata allo sviluppo economico regionale. La prospettiva, molto ambiziosa, mira a porre la regione tra le prime venti in Europa entro
l’anno 2010. Attualmente siamo al trentaquattresimo posto su un totale di settantotto
regioni. Per raggiungere questo traguardo ci siamo posti una serie di obiettivi-chiave.
Innanzitutto, vogliamo cercare di rendere le nostre aziende più competitive.
Per essere tra le prime 20, dobbiamo raggiungere una percentuale media di crescita
del 3.2%. Attualmente abbiamo una percentuale di crescita del 2.3%. Quindi, si
può notare come sia necessario aggiungere in futuro quasi un 1% di crescita affinché si possa riuscire nell’intento.
Ciò che vogliamo fare è concentrarci sul genere giusto di industrie che possano assicurare il realizzarsi delle competenze e delle formazioni necessarie per il
miglioramento della produttività e per il conseguimento della maggiore crescita
che noi stiamo perseguendo.
Vogliamo anche porre la nostra attenzione sulla creatività imprenditoriale:
nell’Inghilterra orientale ci sono molte società che hanno principalmente concentrato la loro attenzione sulla ricerca e sullo sviluppo, guardando a nuovi modi di
produzione, in particolare studiando strategie alternative per vincere le sfide ambientali e sviluppare l’uso delle nuove tecnologie per numerose compagnie molto
forti nel settore tecnologico dell’Inghilterra orientale.
La Regione ha anche deciso di concentrarsi su un numero di industrie di
grande successo e, particolarmente, sulla conoscenza delle industrie dell’est, per
fare in modo che esse possano crescere.
Stiamo lavorando molto, inoltre, a quello che chiamiamo regeneration plus,
‘super rinascita’, per fare in modo che tutte le zone della Regione, e non solo quelle
che sono attualmente ricche, siano in grado di beneficiare dei miglioramenti economici. Quindi, ciò riguarda le strategie per coinvolgere le aree svantaggiate e fare in
modo che le persone che in questo momento non hanno accesso alle competenze
possano guadagnarle, in modo da non far parte di quella che la Commissione Europea chiamerebbe ‘sconfitta dell’esclusione sociale’ (overcoming social exclusion).
Noi vogliamo anche concentrarci sullo sviluppo delle infrastrutture, sia fisiche, in termini di trasporto, sia, ugualmente importantissime, in termini di telecomunicazioni, così da permettere lo scambio commerciale attraverso l’uso di internet
e lo sviluppo del commercio elettronico.
Infine, vogliamo migliorare il profilo internazionale delle regioni. Si tratta di
una regione nuova. È un’area non dotata di entità naturale e formata da 6 contee,
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che in realtà si sono unite negli ultimi due anni. Quindi, si tratta di definire l’identità dell’area e di fare in modo che essa sviluppi buoni legami con tutte le altre
regioni della comunità europea.
Per quanto riguarda le strategie di sviluppo economico a livello locale, stiamo adottando un nuovo approccio che si basa sull’associazionismo.
Noi ci troviamo proprio nel cuore dello sviluppo economico. C’è una nuova
aspettativa in Gran Bretagna, ovvero che gli enti locali diventino i capi della comunità e uniscano tutti i diversi attori per operare in associazione in vista di uno scopo
comune. È necessario, quindi, dare un filo conduttore all’ampia gamma di associazioni presenti sul territorio che sono variegate: abbiamo, infatti, associazioni che si
occupano dell’apprendimento scolastico, dello smaltimento dei rifiuti, della salute,
dei giovani, della sicurezza della comunità, della prevenzione del crimine. Ciò che
stiamo tentando di fare è dare senso e coesione a queste associazioni, in maniera
tale che esse non agiscano in direzioni separate, ma condividano scopi e strategie
comuni. Così ora stiamo sviluppando qualcosa che chiamiamo ‘strategia della comunità’. Ogni autorità locale in Gran Bretagna deve svilupparne una e deve fare in
modo che ciascun settore della comunità, privato, pubblico e del volontariato, sia
coinvolto e cooperi affinchè queste associazioni funzionino.
Noi abbiamo sei priorità: promuovere la prosperità e l’inclusione sociale,
migliorare la sicurezza e fronteggiare il crimine, fornire un buon supporto politico
a persone vulnerabili, occuparci dell’ambiente naturale ed edilizio, promuovere lo
sviluppo della comunità, fornire un’alta qualità di vita e opportunità di apprendimento. Lo scopo che sta dietro tale strategia è favorire la coesistenza equilibrata di
tutte le singole priorità.
Il punto che vogliamo enfatizzare è che tutti all’interno della città hanno un
ruolo da svolgere nello sviluppo globale di essa. Ciò non riguarda solo l’autorità
locale o l’autorità sanitaria o gli organismi di sviluppo economico. È un tentativo
che tutti gli appartenenti agli enti locali devono compiere per lo sviluppo globale
della città. Vi sono alcuni progetti principali a cui stiamo lavorando nell’ambito
della strategia della comunità.
Il primo tra tutti è lo sviluppo di un’Università. Peterborough è una delle
città più grandi della Gran Bretagna che non ha una propria Università, e noi stiamo proprio iniziando una collaborazione con un ateneo vicino, contando di creare
una nostra autonoma nel giro dei prossimi 15 anni in modo da trattenere i giovani
talenti e, con essi, la competenza e la conoscenza intellettuale. Ciò è ancora necessario per creare una buona qualità di vita all’interno della città. Un settore in cui la
città è molto forte è il lavoro nel settore ambientale e noi stiamo sviluppando ciò
che è definito un “gruppo” o un “grappolo ambientale”. Praticamente stiamo unendo
tutte le diverse organizzazioni che sono coinvolte nell’ambiente o hanno un interesse economico in materia, in modo da poter condividere idee ed esperienze e
guardare allo sviluppo di progetti comuni.
Uno sviluppo molto ragionevole è la creazione di ciò che è definito un ‘centro d’innovazione’, vale a dire un centro che abbia la finalità di promuovere nuove
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attività commerciali. Ancora una volta la progettualità potrebbe essere focalizzata
sull’ambiente, ma si tratta soprattutto di fare in modo che quelle nuove attività
commerciali diano il giusto livello di supporto, non solo in termini di ricerca ma
anche in termini di supporto economico e di consulenza sul mercato, sull’esportazione e sullo sviluppo economico: si tratta di aiutare a ripartire il costo della fase di
“start up”, ossia a ripartire il peso dell’amministrazione, di eventuali frodi e altro
ancora.
Inoltre, siamo molto desiderosi di sviluppare un centro cittadino. Abbiamo
un centro di buona qualità, che ricopre un’importanza primaria a livello regionale
come centro commerciale. È un centro molto compatto che accoglie l’eredità della
città: la cattedrale, la piazza della cattedrale, il centro commerciale, il tutto concentrato all’interno di un’area facilmente percorribile a piedi. Sappiamo che dobbiamo
sviluppare il centro per migliorare le ricche offerte e le attrattive. E stiamo per lanciare una nuova iniziativa chiamata ‘società di rinascita urbana’, vale a dire una
società che unirà tutti i settori urbani (pubblico, privato e della comunità) secondo
una nuova ottica. Si tratta di una suddivisione della città e quindi di una divisione di
mercato tesa ad interessare quelli che curano il suo sviluppo. È un modo concreto
di svincolarsi da un’autorità locale piuttosto passiva, di proiettarsi verso l’esterno e
di attendere l’arrivo di operatori molto più attivi, più dinamici, che siano in grado
di sviluppare la città secondo quelle linee principali di cui desideriamo l’attuazione.
Per quanto riguarda il settore della sanità, stiamo ipotizzando lo sviluppo di
un nuovo ospedale nel giro dei prossimi sette anni. Esso potrebbe avvenire con un
accordo di collaborazione tra pubblico e privato, definito ‘iniziativa finanziaria privata’. Non credo che qualcosa del genere esista in altre parti d’Europa, ma l’anima
del progetto consiste nel fatto che il settore privato si assume il rischio finanziario.
Il settore pubblico non fa investimenti in termini di capitale all’inizio e il settore
privato corre tutto il rischio economico. Tuttavia, il settore pubblico risponde della
qualità dei servizi attraverso degli accordi con il settore privato riguardanti lo sviluppo del day hospital.
Infine, stiamo per prendere parte alle iniziative europee di finanziamento.
Peterborough prenderà parte allo svolgimento di un compito trans-nazionale per
individuare i modi migliori di sviluppo e di rinascita delle diverse parti della città.
In tal modo contiamo di rendere competitiva la nostra città e perfettamente rispondente alle logiche del mercato del lavoro.
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