Noi non ci stiamo ! Perché ridurre la politica a resa dei conti è roba

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Noi non ci stiamo ! Perché ridurre la politica a resa dei conti è roba
Note a margine della querelle Congiu -Piras
Noi non ci stiamo !
Perché ridurre la politica a resa dei conti è roba da guappi …
Perché ritenere di godere di chi sa quale superiorità morale,
specie
se
si
è
filiazione
della
medesima
esperienza
amministrativa,
costituisce offesa all’intelligenza degli jerzesi …
Perché affermare che i finanziamenti pubblici non arrivano in
ragione della presunta incapacità della classe politica locale è ipocrita nella
parte in cui, pur assodata la detta responsabilità politica, non si punta il
dito anche nei confronti di chi fa materialmente i progetti (la burocrazia
comunale o chi per Lei…) … ma, si sa, tutti tengono famiglia ed amici
(financo amici degli amici, financo elettori progettisti con incarichi promessi
…) …
Perché,
inoltre,
sostenere
che
i
finanziamenti
pubblici
costituiscano l’unico volano dello sviluppo economico locale è sintomo di
cecità assistenzialista che non merita commento …
Noi non ci stiamo!!
Perché non si può utilizzare e strumentalizzare il sito istituzionale del
Comune, luogo di ritrovo dell’intera comunità e non di una parte, e deputato
al corretto rapporto tra cittadini e amministrazione, trasformandolo in
un’arena,
e utilizzandolo al pari di una clava contro un consigliere
comunale.
Perché, ben altra energia e profusione di risorse intellettuali ed etiche
ci attenderemo dal rappresentante della comunità, comportamenti piuttosto
rivolti al perseguimento del benessere collettivo. Ma, ahinoi, tutto va nel
senso contrario, come se un'irrefrenabile coazione a ripetere sembrerebbe
impedire anche la semplice pratica del buonsenso (vedi, tra le altre, il
freschissimo atto di indirizzo che autorizza il Sindaco ad assumere un
esperto con funzioni di competenza "... relazionale e comunicativa ..." sic ....).
Perché non si può accettare di assistere passivi, mentre il paese brucia
sotto i riflettori di una (finta e strumentale) battaglia personale, tutta
Note a margine della querelle Congiu -Piras
giocata sulle macerie e ceneri di un paese spolpato vivo, smembrato anche
dagli stessi attori oggi degni protagonisti del remake in salsa Jerzese della
celebre commedia Shakesperiana di Windsor.
Noi non ci stiamo!!!
Siamo
altro,
diversi,
non
peggiori,
forse
anche
non
migliori,
sicuramente altro da questo berciare, da questa pratica da baruffa
chiozzotta, allegre comari che starnazzano pur di far intendere che si
occupano dei destini della comunità, pulpiti violenti che rifuggiamo con
orrore.
Quando proponiamo equità e redistribuzione delle risorse, quando
diciamo che le burocrazie vanno motivate e condotte con mano ferma nel
solco di un sistema che premi il merito e le capacità, quando sosteniamo che
da una parte la pratica dell’umiltà, che è insieme consapevolezza della
complessità
dei
problemi
e
della
fatica
dell’amministrare,
dall’altra
l’ambizione di servire il paese con animo sgombro da personalismi, sono la
nostra stella polare, osiamo, appunto, affermare che siamo svincolati da
logiche settarie, che ci sentiamo liberi da condizionamenti, liberi anche di
sbagliare e di ricevere, perciò, le giuste censure.
Liberi, dunque, eppure assolutamente consapevoli della durezza
delle prove che ci attendono ma fiduciosi che le migliori menti, le più
preziose energie, le passioni più nobili si uniranno a noi nel progetto di
costruire….
Jerzu Libero