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Editoriale
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Cinema: Ayrton Senna, la leggenda è diventata un film
Tron Legacy
Omaggio a… Pina Bausch
Libri: Elettra Morini. Ballerina
La riapertura della Casa delle Vestali a Roma
Nuovo fondo POR per il Venture Capital
Minori scomparsi: una proposta di legge nel Lazio
Intervista a Luigi Celori
Alleanza per l’Agricoltura, un percorso per uscire dalla crisi
Booklive
Parte nel Lazio il progetto Frutta Nelle Scuole
La storia dell’EUR
Gli Itinerari del Gusto
Linea diretta con l’Assessorato all’Agricoltura
Consiglio Regionale Informa
Municipio XII Informa
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Eur Torrino News pubblicazione mensile
ANNO IX n° 2 febbraio 2011
Editrice: Service & Business 2001
Direttore responsabile: Sergio Di Mambro
Redazione: Viale degli Eroi di Rodi, 214
Tel. 06.5083731
Grafica: Fabio Zaccaria
Stampa: Ripoli snc
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Hanno collaborato:
Irene Giarracca, Valeria Torre,
MariaFrancesca Piemontese, Corinna
Lucianelli, Stefano Coccia, Valerio Ceddia,
Fabio Zaccaria, G.M. Ardito.
Concessionaria pubblicitaria:
Media Live s.r.l.
Tel.: 06.50797732
Cell.: 380.3965716
e-mail: [email protected]
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La direzione si riserva il diritto
di valutare i testi pervenuti.
Il materiale non verrà restituito.
Finito di stampare nel mese di:
febbraio 2011
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Editoriale:
Cari Lettori,
come ogni mese abbiamo lavorato per offrirvi un ampia veduta sugli aspetti economici,
sociali e culturali che hanno caratterizzato
questo intervallo di tempo.
Non molto sembra cambiato eppure qualcosa si è mosso. Cosa accade nel nostro territorio? Lo abbiamo chiesto ai rappresentanti del
Municipio XII, la cui sede si è distinta anche
sotto il profilo culturale, con la presentazione
di Europa Cristiana Libera, l’ultimo romanzo
di Magdi Cristiano Allam, che ci conduce ad
una riflessione sui rischi che minacciano la
nostra società, come bene dimostrano gli ultimi avvenimenti di cronaca: dalla scomparsa
delle piccole gemelline Alessia e Livia a quella dei 4 bambini deceduti nell’incendio del
campo nomadi di Roma: tristi pagine della
nostra storia che stimolano una riflessione
sulla necessità di risposte concrete da parte
delle istituzioni. A tal proposito vi proponiamo tra le pagine di questo mese un intervento dell’On. Claudio Bucci in merito ad una
proposta di legge a sostegno delle famiglie
dei minori scomparsi.
Troverete poi, come di consueto, tutte le principali attività del Consiglio regionale:
gli interventi di sostegno alle imprese, sia in
ambito agricolo che industriale, per conclu-
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eur torrino news
] di Sergio Di Mambro [
dere poi con tanti interessanti proposte culturali: omaggi alle icone della danza, novità
cinematografiche, ricette, storia del nostro
Quartiere, e la riapertura di importanti siti archeologici della Capitale.
Vi segnaliamo infine una approfondita intervista al Presidente di A.D.L. Luigi Celori con
cui abbiamo parlato di infrastrutture, fisco,
impresa e politica.
…Buona lettura
Intervista
al Dott. Marco Amati,
Direttore dell’Agenzia Italiana Investigazioni
Il dottor Amati è da sempre uno sponsor del
nostro giornale Eur Torrino News, è proprio
dai lettori del nostro giornale che sono arrivate delle lettere alla nostra redazione indirizzate alla sua attenzione. Ma prima di parlare di queste, ci spiega nuovamente di cosa
si occupa la sua agenzia?
Abbiamo deciso di creare una società investigativa nuova, che prendesse atto dei cambiamenti in corso, non ha più senso di esistere la figura dell'investigatore che sta dietro una scrivania e poco sul territorio. Noi siamo dei professionisti che si rivolgono a persone normali,
che hanno delle problematiche normali. Un
tempo vi era una certa riluttanza ad affidarsi all'investigatore per risolvere gli eventuali problemi, adesso la situazione sta cambiando e sono
sempre di più le persone che si rivolgono a noi
per i motivi più svariati; genitori preoccupati per
la strada intrapresa dai propri figli, mariti sospettosi nei confronti della moglie, aziende che
temono uno spionaggio interno alla loro stessa
struttura. Noi ci occupiamo, attraverso un'indagine accurata, che tiene ben presente anche
l'aspetto psicologico di ogni situazione, di fornire le eventuali prove, così da fugare ogni dubbio, o nel caso che tali sospetti vengano confermati, forniamo gli elementi da portare in giudizio
là dove fosse necessario.
In redazione è arrivata una lettera da parte di
un'azienda. A scriverci è il titolare che racconta come, qualche giorno fa, qualcuno sia
entrato nel suo ufficio e gli abbia sottratto il
suo computer personale, contenente ovviamente molta della documentazione inerente
all'azienda, oltre a sue cose personali e il
suo cellulare di servizio, di un valore commerciale quasi nullo. Aggiunge, inoltre, che
nell'ufficio, al momento del furto, c'erano
quasi tutti i suoi collaboratori, che però non
hanno visto e sentito nulla. Il titolare chiede
se, secondo lei, si è trattato di un ladro saltuario o di una talpa presente in ufficio. Dice
anche che ha già provveduto a fare regolare
denuncia alla polizia postale.
Questa lettera è molto interessante, poiché se
si hanno già delle ritrosie a parlare delle proprie
problematiche personali, ancora più difficile è
farlo quando si tratta di lavoro. Infatti, il posto di
lavoro è normalmente il luogo dove passiamo
più tempo, un imprenditore può passare fino a
12 ore al giorno in ufficio, di conseguenza i collaboratori diventano quasi una nuova famiglia. Il
tarlo, che certe situazioni possono suscitare in
una persona, può essere fortissimo, si comincia
a dubitare dei propri dipendenti e si viene a
creare una situazione di sgomento e prostrazione. Tornando alla lettera, io penso che sia
più facile si tratti di una persona interna all'azienda e penso si debba valutare attentamente
quello che è stato il vero obiettivo alla base di
questo atto. Spesso si creano dei falsi obiettivi
per nascondere una diversa volontà di partenza, per esempio io rubo un computer, ma ciò
che mi interessa veramente non è rivenderlo,
ma ottenere le informazioni che questo contiene. Conviene quindi partire a “pagina pulita”
analizzando settore per settore, considerando
oltretutto che, chiunque faccia qualcosa, lascia
sempre delle tracce, che prima o poi vengono
individuate; ad esempio, se io rubo un cellulare,
appena lo riaccendo posso essere individuato.
Comprendo a pieno quindi come una situazione
del genere possa essere frustrante, ma se viene affrontata in maniera delicata e accurata, si
riesce, prima o poi, a capire chi c'è dietro.
Il signore si potrebbe quindi rivolgere a lei?
Dopo aver fatto la denuncia, sicuramente sì.
Dice inoltre che, visto la delusione cocente,
vorrebbe far installare delle telecamere. È
possibile?
Le telecamere, in orario lavorativo, possono essere messe, a patto che i collaboratori ne siano
informati, altrimenti si possono posizionare solo
come sorveglianza, quando l'ufficio è chiuso. Io
penso, comunque, che queste non siano un
buon deterrente e, anche da un punto di vista
morale, la trovo una soluzione non valida.
Leggiamo un'altra lettera sempre indirizzata
alla sua attenzione, anche se non sono sicuro che sia un suo ambito di competenza.
A scriverci è, ancora una volta, un imprenditore del settore informatico che si lamenta
dei suoi dipendenti, asserendo che questi,
in sua assenza, trascorrono il tempo su Facebook, o siti simili, anziché lavorare. Ci
chiede quindi cosa si può fare per arginare
questo problema, magari bloccando l'accesso a questi siti.
Per quel che mi consta, direi che è possibile fare delle azioni volte ad arginare questo problema, interpellando, però, prima un legale e poi
procedendo con le varie azioni. Tuttavia, io, personalmente, ritengo che un dipendente che
stacchi, anche una mezz'oretta, dal suo lavoro
per “chattare”, quando riprende ha una resa lavorativa maggiore.
Benissimo, la ringrazio ed ora andiamo
avanti a parlare di un altro signore che ci
scrive, sempre su questioni lavorative. Questo signore lavora in un'azienda e ci dice
che spesso si sente sotto controllo, teme
che il suo cellulare e il suo ufficio siano sorvegliati. Non sa se sia la sua azienda o un'azienda concorrente, in ogni caso ci chiede
che cosa si può fare in questi casi.
Ultimamente c'è un po' questa psicosi di essere
intercettati, anche se, effettivamente, in molti
casi, di cui ci siamo occupati noi, questo è capitato realmente. Tralasciando, ovviamente, quelle situazioni “legali”, in cui è l'autorità preposta
che se ne occupa, ci sono casi in cui ciò avviene, ad opera magari di concorrenti sleali, che
cercano, attraverso l'intercettazione, di trarre
vantaggi per il proprio lavoro. Pensiamo ad una
gara di appalto ad esempio, dove ascoltando
una conversazione, magari si riesce a sapere in
anticipo l'offerta economica del proprio avversario. Mettere una microspia è un lavoro relativamente facile ed economico; a fronte di un costo esiguo il danno può essere molto ingente
per chi lo subisce. D'altra parte, è opportuno, a
mio avviso, evidenziare come fare una bonifica
ambientale e telefonica non richieda molto tempo. Noi, come Agenzia Italiana Investigativa, ci
occupiamo anche di questo tipo di interventi.
cinema
] di Valerio Ceddia [
Ayrton
Senna
la leggenda è diventata un film
E
ra il 1994 quando in un tragico incidente morì l’asso dell’automobilismo Ayrton Senna. Talmente personaggio in vita, non si è affatto offuscato il ricordo del campione brasiliano fino ai nostri giorni, un ricordo la cui drammatica fine mortale ha poi contribuito ulteriormente a trasformare in mito.
Un evento abbastanza inusuale nell’attuale società dell’immagine che dimentica tutto molto
in fretta, moltiplicando, sostituendo, vanificando molte celebrità, sempre più temporanee
a livello di fenomeni di massa.
Proprio per questa intatta aurea leggendaria vi
era molta attesa per il documentario dell’inglese di origine indiana Asif Kapadia (che diresse
qualche anno fa L’incubo di Joanna Mills), intitolato con estrema semplicità: Senna. Un’attesa
che dopo la proiezione in anteprima appare
ampiamente ripagata.
Il film ripercorre in modo piuttosto lineare la
figura di Senna dall’infanzia fino alla morte,
raccontata grazie a un coro di voci narranti, tra
cui un giornalista brasiliano, un altro della
BBC, i componenti della famiglia, alcuni padroni delle varie marche automobilistiche di
cui Senna fu pilota, ovvero Ron Dennis (Mclaren) e Frank Williams (Williams), brevi inserimenti di piloti come Alain Prost, e altri protagonisti del circo della Formula Uno, dell’epoca
e attuali; il tutto inframezzato da tanti piccoli
stralci di interviste a Senna. Una successione
cronologica che, totalmente frutto di materiale
di repertorio, traccia una linea unica tra pubblico e privato e che sembra ricalcare gli schemi del più classico dei romanzi di narrativa, se
non della tragedia antica.Vi è dunque il ruolo
di predestinato: sin dalle prime affermazioni
sui Kart, che si intuisce dallo sguardo e dalle
prime parole di ragazzo che ambisce ad ogni
costo alla gloria, alla fama, e che fa coincidere il
proprio successo individuale con quello sportivo. Il regista inglese come in ogni dramma
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che si rispetti presenta poi i grandi avversari e
le grandi sfide sul percorso a ostacoli del proprio eroe: viene dunque dato ampio risalto alla
rivalità col pilota francese Alain Prost a cui
contenderà diversi titoli mondiali (alla fine
Senna ne vincerà tre).
Una rivalità che si trasformerà in odio irrevocabile per entrambi, e che all’epoca ebbe grande risalto mediatico. Fino alla ricostruzione fatale degli ultimi giorni della sua vita, ovvero il
week end di gare ad Imola, dove appunto il
campione si schiantò su un muretto dando anche vita a molti misteri, supposizioni, illazioni
cospirative e digressioni romanzesche, ciò che
ne esce fuori è il ritratto di un uomo che pare
essere vissuto appositamente per essere scritto
e raccontato in un film. Proprio la morte sembra nel film l’unica conclusione di un’epopea
romantica o tragica, alla cui grande gloria cor-
risponde beffardamente un prezzo caro da pagare, qualcosa di cui Senna pare esser consapevole ma inerme. Una fine a cui la pellicola
di Kapadia ci porta raccontandoci una lunga
catena di tristi presagi, in un crescendo degno
dei migliori thriller.
Non privo di momenti commoventi ma senza
mai esser sentimentale o retorico, Senna è in
parole povere un documentario assolutamente
imperdibile, sia per chi conosceva, amava o
forse disprezzava la controversa figura del brasiliano, sia per gli amanti della Formula Uno
che vedranno ricostruiti con minuzia di particolari alcuni episodi di gran premi a cavallo tra
gli anni Ottanta e Novanta, sia per chi avulso a
taluni eventi sportivi, voglia farsi trascinare
dalla grande forza umana e poetica del personaggio.
] di Stefano Coccia [
U
scito alla fine di dicembre
in Italia, dove ha retto bene
in sala almeno fino alla
metà di gennaio, Tron Legacy era senz’altro tra i film
in 3D più attesi della stagione. La Disney
ha scelto contributi artistici di rilievo per
questo coraggioso remake. Coraggioso,
perché è vero che così si è reso omaggio
a un film considerato “cult” dai fan più
accaniti, ma per inciso è giusto ricordare
che il Tron originale, firmato da Steven
Lisberger, non rese al botteghino quanto
una simile produzione (decisamente impegnativa, per i primi anni ‘80) faceva
sperare. Alla prova del nove la dimensione contemplativa, l’andamento sornione
e le seducenti scenografie digitali tendenti al dark hanno rappresentato, per il
remake terminato nel 2010, una scommessa vincente.
L’appeal del lungometraggio diretto da
Joseph Kosinski ha radici che si poggiano, tra l’altro, su una sorta di effetto
nostalgia, vidimato in qualche modo dalle scelte di casting; significativa, infatti, la
scelta di recuperare due interpreti di
assoluto spessore dal cast del 1982: il
protagonista di allora Jeff Bridges (Kevin
Flynn alias Clu) e un comprimario importante come Bruce Boxleitner (Alan
Bradley alias Tron). Non ha deluso poi la
scelta dei nuovi protagonisti, con il giovane Garrett Hedlund ad interpretare il
figlio di Kevin Flynn, Sean, coinvolto suo
malgrado in una esplorazione dello spazio cibernetico consequenziale alla disperata ricerca del padre, scomparso da
anni; ed ecco brillare al suo fianco la rivelazione Olivia Wilde, che con quei deliziosi capelli a caschetto dà vita a un
enigmatico personaggio femminile, Quorra, rispetto al quale si lascia intendere che
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possa essere una creatura della rete, diversa sia dai “creativi” che dai loro programmi.
Molto curata è l’atmosfera del film, in
cui si allude alla rete e alle conquiste dell’informatica quale terreno di scontro tra
determinate concezioni autoritarie e
quella liberalizzazione delle idee, dei
canali di informazione, che costituirebbe
un sicuro elemento di crescita per l’umanità intera. Sempre sottile è all’interno
dell’opera il confine tra distopia dal
retrogusto totalitario e utopia umanistica. Ma dal 1982 ne è passata di acqua
sotto i ponti, per cui a livello iconografico e tematico Tron Legacy appare debitore di svariate saghe cinematografiche,
da The Matrix alla nuova trilogia di Star
Wars. L’aspetto quasi miracoloso, semmai, è che nonostante la natura derivativa degli innesti il film di Kosinski conservi un gusto del tutto peculiare per
l’immagine, per la ricostruzione ammiccante e fantasiosa di un universo alternativo. L’evoluzione del cinema digitale si
avverte in tutta la sua forza (compreso il
ricorso al 3D) nel necessario “update”
delle scene cult, con cui è stato spesso
identificato il precedente lungometraggio: ad esempio la crudeltà dei giochi
gladiatori cui vengono sottoposti i programmi ribelli, in particolare la corsa
delle moto e i combattimenti coi dischi.
Ma il discorso del confronto generazionale viene anche ripreso nel turbolento
rapporto tra Sean e Kevin Flynn (col suo
“doppio” negativo Clu 2.0 a movimentare ulteriormente il quadro), rapporto
delineato in modo ruvido ma efficace dai
co-sceneggiatori Edwars Kitsis e Adam
Horowitz, già attivi nel team della serie
televisiva Lost. A impreziosire il tutto,
l’ipnotica colonna sonora realizzata dai
sempre geniali Daft Punk.
cinema
Titolo: Tron Legacy
Nazione: USA
Genere: Azione, Fantascienza, Thriller
Durata: 127’
Anno: 2010
Cast: Michael Sheen, Olivia Wilde, Jeff
Bridges, James Frain, Garrett Hedlund,
Bruce Boxleitner, Serinda Swan, Amy
Esterle, Beau Garrett, Brandon Jay McLaren
Regia: Joseph Kosinski
Produzione: LivePlanet, Walt Disney Pictures
Il successo di
nicchia che ha
avuto, anche in
Italia, un film
così brillante
a livello di effetti speciali come Tron Legacy, ci spinge a
investigare sulle origini del mito. I veri appassionati sanno già molto a riguardo: il capostipite Tron, realizzato dalla Disney nel 1982, non
fu all’epoca un campione di incassi, ma rappresentò ugualmente una piccola rivoluzione
nel cinema digitale, diventando col tempo un
“cult movie” e un punto di riferimento per il
pubblico della science fiction. A rivederlo oggi, il film scritto e diretto da Steven Lisberger
ha conservato intatto il suo fascino, fatto di
scenari futuribili e di invenzioni scenografiche
che, paradossalmente, hanno acquisito un particolare effetto “vintage”. La pazzesca avventura del “creativo” Kevin Flynn (alias Jeff Bridges), fatto scivolare da macchine divenute intelligenti all’interno di un mondo virtuale, dove
dovrà persino combattere con altri programmi
per la propria sopravvivenza, è infatti intrisa
dell’estetica e delle modalità di gioco dei videogames di una volta. Dai giochi da bar, in
cui Kevin è un asso, a un universo parallelo
che di quei giochi e di altri programmi sempre
più sofisticati è lo specchio.
Con le sue dinamiche sentimentali semplici,
quasi infantili, sia che si tratti del mondo reale
sia che ad essere umanizzati siano i programmi in funzione nel mondo appena “scoperto”,
Tron sprigiona un magnetismo tutto particolare. La tematica cara alla letteratura “cyberpunk” delle grandi multinazionali (in questo
TRON
Le origini
caso la ENCOM, colosso dell’informatica), che
fanno un uso distorto delle acquisizioni del
progresso scientifico, vi risulta appena accennata, ma serve a costruire suspance intorno a
un plot avventuroso, in cui non mancano certo
colpi di scena e personaggi cui affezionarsi. La
carica ansiogena che comunque traspare
venne ben recepita in un articolo, cui affidiamo volentieri le nostre conclusioni, comparso
a suo tempo sulla rivista Segnalazioni cinematografiche: “Una paura traspare nel film, la
paura del ventunesimo secolo: l’uomo, stregone, apprendista, che diventa schiavo della tecnica elettronica da lui stesso inventata e che
non riesce più a controllare. Già questo asservimento si era presentato all’inizio dell’era
industriale, con il diffondersi della macchina;
ma la schiavitù della macchina riguardava prevalentemente il piano materiale, con le inevitabili conseguenze sul piano psicologico,
morale e sociale: ora si tratta invece della libertà dell’uomo, di una schiavitù che annienta
la persona umana e riduce l’uomo ad un ingranaggio di un’enorme, mostruosa macchina.
Tuttavia gli spettatori possono rassicurarsi e
non perdere la pace. Da un elaboratore elettronico può uscire
solo ciò che è entrato e la sua cosiddetta ‘intelligenza’ è
programmata dall’intelligenza umana. In
‘Tron’ due mondi si
contrastano: quello
dei ‘creativi’ e quello dei ‘programmati’.”
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Osteria del Malpasso:
Una storia lunga un secolo
N
el XII Municipio, in via Romeo
Collalti 169 nella zona di Spinaceto, dal 1910 c’è l’Osteria
del Malpasso. Una storia che
inizia anche prima di questa
data ma difficile da ricostruire.
Chi può raccontarla è sicuramente il proprietario, Armando Branciani, che dal 1990 ha ceduto l’attività ai nipoti e alle loro figlie, Alessandra
ed Emilia.
Alessandra Raponi
Alessandra, cosa ricorda della storia dell’Osteria Malpasso?
Ho dei ricordi veramente molto belli perché questo posto era dello zio di mio padre. Io venivo
qui a giocare, i miei sono i ricordi di una bambina che veniva a trovare lo zio e mangiava cucina
buonissima. Ricordi d’infanzia.
Chi veniva presso quest’osteria?
Per parlarne il più adatto è senz’altro mio zio,
ascoltavo sempre i suoi racconti. Ci parlava della
Pincipessa Iolanda e di Federico Fellini, che ha
conosciuto anche mia madre. Infatti lei, dall’età
di 18 anni, è venuta a lavorare qui ed ha conosciuto il “Grande Maestro”, mi raccontava che
era solito chiedere un’insalatiera con la frutta, e
tanti altri piccoli aneddoti che sicuramente
meglio di me può raccontare mio zio Armando.
Chi viene oggi all’Osteria?
Una clientela molto particolare, artisti, politici,
imprenditori, liberi professionisti, famiglie. Insomma una clientela selezionata ma non per
nostra scelta. Noi accettiamo tutti!
Parliamo di Lei, visto che la Sua attività è
un’altra…
Sì, in realtà sono un soprano; una cantante lirica. È una passione che coltivo da quando avevo
3 anni. Ho iniziato a cantare nei cori parrocchiali
fino a 18 anni poi ho iniziato a studiare canto e
pianoforte privatamente. Ho coltivato questa
passione che mi accompagna tutt’ora. Ho cantato in grandi teatri, ad esempio quello di Taormina e ho avuto una piccola parte nel Teatro
dell’Opera di Roma diretta dal Maestro Placido
Domingo, una persona che desideravo conoscere da una vita. Studio tutt’ora e la mia vera
professione è questa, anche se non mi sento di
abbandonare l’Osteria, e di far venire meno
l’aiuto ai miei genitori. Avrei anche intenzione
di organizzare, presso i locali dell’Osteria del
Malpasso, delle serate di musica classica e jazz.
Mia madre è la cuoca, mio padre si occupa di
fare la spesa, perché il locale è come una grande casa. Io e mia sorella ci occupiamo delle relazioni in sala. Resta il fatto che non ho abbandonato la mia professione. Tra poco dovrò sostenere infatti un’audizione importante e frequento un corso di perfezionamento con uno
dei miei maestri, Simone Alaimo, baritono celeberrimo.
In pochi ascoltano la musica classica e forse
non si è ancora “aperti” per andare oltre
quello che ci viene proposto dai media.
Cosa trasmette questo tipo di musica?
Io posso parlare ovviamente per quanto mi
riguarda. Ho iniziato con la musica leggera, con
il karaoke. La differenza che dà il cantare la musica leggera piuttosto che interpretare un’opera
lirica personalmente non c’è. È qualcosa che
sento dentro e che comunque viene da me.
Quando canto un brano di Mina è come se
cantassi un’opera, l’impegno è esattamente lo
stesso. Cerco d’entrare nel personaggio, a volte
nella tragedia, spesso interpreto eroine che si
fanno uccidere per amore o donne che si sacrificano, che combattono, regine vigorose. Chiaramente c’è una differenza, è l’insieme che è
diverso, il contatto con il pubblico, il pianoforte,
l’orchestra, i personaggi e i colleghi con cui
scherzi dietro le quinte e poi magari vedi sul
palco per cantare una tragedia. L’impegno resta
comunque lo stesso.
Quando deve interpretare un ruolo, oltre
all’aspetto vocale e sonoro, come riesce ad
entrare in empatia con il personaggio?
Mi aiuta molto la musica e dai miei maestri mi
è sempre stato insegnato di ascoltarla attentamente perché ti dà una traccia. Dipende molto
dal vissuto della persona, da quello che uno ha
dentro, dalle esperienze vissute che si riflettono
nell’interpretazione. Poi bisogna dire che l’artista dice molto spesso ciò che vuole: Verdi ad
esempio scriveva tutto, Bellini e Mozart lo stesso. Studiando si comprendono molte cose. E
quando canto emerge ciò che sono. L’importante è interpretare ciò che si canta. Non esiste
cosa più brutta che ascoltare un cantante che
canta benissimo, una grande tecnica ma che
non trasmette assolutamente nulla. Nel mio
piccolo cerco di trasmettere qualcosa. Chi ti
guarda e ti ascolta deve vivere ciò che sta ascoltando e tu stai interpretando, quello che tu sei
e stai cantando.
Emilia, anche a Lei chiediamo cosa ricorda
di questo luogo?
La prima volta che sono venuta qui ero una
neonata. Venivo con mia madre a trovare gli zii.
Infatti abitavamo nei pressi. Una parte della mia
infanzia l’ho trascorsa qui. Se c’era da lavorare
si lavorava altrimenti si stava insieme a giocare
con gli altri bambini. Successivamente le cose
sono cambiate se non altro perché ci siamo trasferiti da Roma per poi tornare nuovamente. Io
ho iniziato a studiare all’università e, successivamente a lavorare. Mio padre, proprio quando
mi sono laureata ha rilevato l’Osteria dagli zii,
facendomi lavorare inizialmente qui. Io naturalmente ho proseguito il mio percorso di studi
facendo essenzialmente due lavori: aiutavo i
miei genitori con il locale e svolgevo l’attività
per cui ho studiato. Sono un’insegnante di francese ma nel tempo libero sono terapeuta: mi
occupo di yoga e naturopatia.
Emilia Raponi
Cosa l’ha spinta ad avvicinarsi a queste
discipline?
Inizialmente un interesse puramente culturale.
La mia formazione universitaria è di tipo umanistico e da sempre ho effettuato ricerche di
natura comparata. Quindi sono abituata a mettere in comparazione elementi che all’apparenza sono molto diversi tra loro.
In più i miei genitori hanno sempre curato me e
mia sorella con l’omeopatia. Questo ha fatto sì
che ci avvicinassimo a un determinato discorso
salutistico. Successivamente ho frequentato
una scuola per naturopati, in cui ho studiato
filosofia indiana. È durato 3 anni, e sono stati
anche molto duri. Sono stata in India dove ho
sostenuto molti esami.
Tra il pensiero occidentale e quello orientale quali sono le differenze?
Non è facile rispondere e non credo d’avere una
conoscenza tale per poterlo fare. Posso dire cosa
ho trovato io d’interessante: l’approccio nei confronti della vita, il mettere in sintonia il corpo con
la mente. Ad esempio con lo yoga, il mangiare,
i piccoli gesti della quotidianità. Tutto questo
può essere un indice di grande equilibrio.
Osteria del Malpasso
Via Romeo Collalti, 179
00128 Roma
Tel. 06.5070034
Tel./fax 06.5073304
Omaggio a…
Pina Bausch
Numerosi i coreografi di origine tedesca che hanno arricchito il
patrimonio della danza dagli inizi del Novecento: Kurt Jooss,
Albrecht Knust, Mary Wigman e il primo fra tutti Rudolf Laban,
autore del metodo denominato Labanotation. Tutti nati all’incirca a fine Ottocento hanno influenzato notevolmente il percorso artistico di una delle esponenti della danza moderna corrente, Philippine Bausch, nota come Pina Bausch.
Classe 1940 nasce a Solingen in Germania, iniziando a quindici anni nella scuola di Kurt Jooss e apprende così le basi dell’arte della danza espressionista promosse da Laban. Si è poi avvicinata alla recitazione, studiando anche a New York presso la
Juillard School. Poi la chiamata più importante della sua vita,
viene scritturata come ballerina al New American Ballet e al
Metropolitan Opera. Dal 1968 inizia anche a comporre coreografie per la sua prima scuola la Folkwang Hochschule che poi
inizierà a dirigere nell’anno successivo.
È il 1973 a Wuppertal dirige il Tanztheater (teatro-danza), un tipo di danza che aggiunge
ai passi momenti recitativi e parole,
molto in voga negli anni Settanta. Per
questo proprio quell’anno fonda il
Tanztheater Wuppertal Pina Bausch.
Amatissimi da subito i suoi spettacoli
si ispirano a capolavori letterari e teatrali.
Il suo più celebre spettacolo è Cafè Muller
del 1978: è semplicemente il racconto
della sua infanzia nella Germania del
dopoguerra. Il Cafè non è altro il locale dove lavorava il padre e Pina
danza, passeggia, si muove leggiadra tra le sedie, fil rouge di molti
suoi spettacoli. Le drammatiche
note di Purcell ben ritraggono
l’amara vita di quegli anni. Ogni
sguardo, ogni gesto rivelano
questo disagio così profondo.
Vince ben tre Premi Ubu, il
più autorevole premio per il
teatro e riceve la laurea honoris causa in arti performative dall’Università di
Bologna. Nel 2003 viene
nominata Cavaliere dell’ordine nazionale della Legion d’onore a Parigi e a
Londra, riceve il Laurence
Olivier Award. Infine
l’Accademia Nazionale
di Danza di Roma la designa direttrice onoraria. Questa eminente
figura ci è stata portata via da un male in-
] di Corinna Lucianelli [
curabile il 30 giugno 2009.
Proprio nel mese di febbraio è attiva all’Auditorium Parco della
Musica una retrospettiva fotografica e video in suo onore durante la manifestazione Festival della nuova danza. Precisamente il 15 febbraio Cristiana Morganti da ben diciotto anni
solista Tanztheater di Wuppertal, propone un viaggio nell’universo di Pina Bausch. Porterà in scena “Moving with Pina”, un
sentito saluto da chi come lei ha vissuto e respirato l’aurea di
quest’artista.
Per la sua dedizione al lavoro, per la sua passione in tanti hanno omaggiato alla sua persona e lo facciamo anche noi citando
le sue parole: ”I danzatori sono persone speciali e non conta se
hanno vent’ anni, cinquanta o sessanta, sono sempre in crescita e la loro fantasia è senza fine. In loro ci sono ancora tante cose inesplorate che loro non hanno ancora
toccato. Amo mettere
insieme le cose e creare con questa mescolanza. La cosa più bella è che i giovani imparano sempre dagli
altri e i vecchi imparano a loro volta dai giovani, è una nuova
energia, una meravigliosa mescolanza”.
Mal di gola cronico? Via le tonsille
ma poi arrivano i chili di troppo
Mal di gola cronico, problemi di deglutizione e qualche linea
di febbre che stenta a sparire: i sintomi tipici di un’infiammazione alle tonsille. L’asportazione è generalmente risolutiva,
sparisce il dolore, ma…ecco che a distanza di mesi la bilancia
comincia a segnare qualche chilo di troppo.
Stando ai risultati di una ricerca della St Louis University
Medical School, il fenomeno sarebbe piuttosto frequente a
seguito dell’operazione di tonsillectomia, soprattutto fra i
bambini e i ragazzi.
L’equipe che ha condotto lo studio ha posto sotto osservazione 795 soggetti appartenenti ad una fascia di età che va da 0
a 18 anni, tutti operati di tonsille, e in più del 50% di loro è
stato rilevato un aumento di peso nei mesi immediatamente
successivi all’intervento.
Secondo i medici il fenomeno potrebbe trovare una spiegazione nel fatto che, tolte le tonsille infiammate, vengono meno
anche quei problemi di disfagia o
odinofagia che
spesso accompagnano la tonsillite e che fanno si che l’organismo assuma meno calorie. L’assenza di dolore,
peraltro, spinge a
mangiare di più.
In sostanza, dicono
gli esperti, per non
incorrere nel rischio di ingrassare dopo un’operazione alle
tonsille è bene prestare un’attenzione maggiore all’alimentazione.
L’insonnia è correlata ad un maggior rischio
di malattie cardiache e ictus
Ore ed ore nel letto senza riuscire a prendere sonno, eppure
la stanchezza c’è, un pò di riposo ci vorrebbe davvero ma,
niente da fare, gli occhi sono ancora aperti e vigili. E mentre
ci si rigira fra le coperte, immaginandosi già il giorno seguente girovagare in ufficio come uno straccio, è bene sapere che
le conseguenze dell’insonnia protratta nel tempo potrebbero
essere ben peggiori di un semplice mal di testa o qualche ruga
di troppo. I ricercatori dell’università di Warwick, infatti,
spiegano che la mancanza cronica di sonno risulta essere correlata ad un maggior rischio di incidenza di malattie cardiovascolari e di ictus. Le percentuali di rischio aumenterebbero
del 48% per quel che riguarda eventuali attacchi cardiaci, e
del 15% se si parla di ictus.
La ragione risiederebbe nel fatto che in situazioni di protratta
carenza di sonno l’organismo produrrebbe una maggior quan-
tità di ormoni e di sostanze chimiche nocive per la salute e
strettamente connesse alle malattie cardiache.
I dati dello studio, pubblicati sull’European Heart Journal e resi
noti sul Guardian, non devono
allarmare, ma piuttosto sollecitare
le persone con problemi di insonnia ad intraprendere terapie adeguate per ristabilire un corretto
ciclo sonno-veglia. Mentre chi non
dorme perché amante delle uscite
notturne, ci pensi su per rivedere il
proprio stile di vita.
La sindrome di Ikikomoro
sta prendendo piede anche in Italia
Finora se ne era sentito parlare solo in Giappone invece il
fenomeno degli internet dipendenti è appordato anche in Italia. Si tratta di ragazzi appartenenti ad una fascia d’età compresa fra i 15 e i 21 anni che rifiutano qualsiasi rapporto
umano, passando le loro giornate chiusi in camera a navigare
su internet o a giocare a video giochi, non vanno a scuola, non
hanno amici, non hanno rapporti con nessun essere umano
anche per anni. In Italia sono stati messi in piedi tre gruppi di
lavoro, coordinati dagli psichiatri Massimo Di Giannantonio,
Luigi Janiri, Daniele La Barbera, che hanno avuto modo di
visitare ben 100mila ragazzi con una forma più o meno garve
di questa sindrome. Non stati attualmente raccolti dati epidemiologici sull’incidenza del fenomeno in Italia, tuttavia è in
crescita, come lo sono altre forme di dipendenza, come quella dai giochi d’azzardo, sempre più alla portata di tutti, e quella dallo shopping. Sono solo tre i centri in Italia in cui si sta
studiando il fenomeno, Il Dipartimento di
Neuroscienze dell’Università di Palermo, il Policlinico Gemelli di Roma,
e l’Università
D’Annunzio
di Chieti, tuttavia attualmente
non è stato aperto alcun centro di
recupero pensato
appositamente per
le persone affette da
questo tipo di disturbo.
a
r
t
t
e
l
E rini
o
M
] di Corinna Lucianelli [
Ballerina
la mia vita in punta di piedi
Era il 1948. Un anno davvero
importante per il nostro Paese infatti entra in vigore la
Costituzione, a Roma lo studente Antonio Pallante ferisce Palmiro Togliatti, Bartali
vince il secondo Tour de
France. Grandi eventi che si
possono paragonare all’inizio dell’avventura di una piccola bambina di nome Elettra che entra a far parte della
Scuola di Ballo della Scala di
Milano.
Un periodo quello vissuto da
Elettra Morini che ha visto
nascere i principali talenti
della danza classica degli anni Sessanta e Settanta, come
Carla Fracci, Luciana Savignano. Un racconto semplice ma accurato di ogni dettaglio per farci assaporare i
piccoli e grandi momenti
della vita dell’Accademia. Un
universo di solito così nascosto, conosciuto solo dagli
addetti ai lavori, che finalmente affiora dalle parole e
dai ricordi di questa straordinaria ballerina. Il libro si può
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eur torrino news
dividere in due parti ben distinte, dapprima l’esperienza di ballerina, la seconda la storia con l’uomo della sua vita,
Tony Renis. La Morini descrive ogni emozione dal primo giorno di lezione agli incontri con maestri come Leonide Massine, George Balanchine, Zeffirelli, Erik
Bruhn, Nureyev, i primi amori, le amicizie
ma anche le delusioni, gli spettacoli, il
duro lavoro che c’è e che invece sul palco
viene ben mascherato.
Elettra nasce principalmente ballerina
classica, ma col passare degli anni emerge un suo innato talento per la danza di
carattere, questo poi ancor più rimarcato
dalla sua fisicità, i suoi colori mediterranei, gli occhi magnetici di chi ha il fuoco
della passione ardere in corpo. Nella
scuola notarono questo e non mancarono infatti incontri importantissimi con
uno dei maestri del flamenco del XX secolo, Antonio Gades. Elettra delinea uno
spaccato di quegli anni vissuti così intensamente che rimarranno per sempre nella sua mente. Davvero toccante la descrizione del momento in cui la ballerina
lascerà definitivamente nel 1981 la danza-“al momento giusto e senza rimpianti-“ per lasciar spazio al suo amore, al secondo protagonista della storia, il cantante Renis che la trasporterà nel magico
mondo di Hollywood per intraprendere
un’altra vita insieme. Il libro non è assolutamente un manuale sterile sulla danza e il balletto, ma in delicato e sentito ricordo che fa innamorare, emozionare
anche chi è lontano da questa realtà a
volte ritenuta superficiale e snob.
Dati del libro: Elettra Morini: «Ballerina, la mia vita in
punta di piedi», Mondadori, pagine 214, euro 14,97
Dopo vent’anni
riapre la
Casa delle Vestali
] di MariaFrancesca Piemontese [
“... si udì una voce proveniente dal bosco sacro a Vesta, che
dai piedi del Palatino scende verso la Via Nuova: la voce ammoniva che si ricostruissero le mura e le porte; se non si provvedeva, Roma sarebbe stata presa dai nemici” De Divinatione,
I, 42-45 Cicerone, un avvertimento profetico che sembra es-
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eur torrino news
sere stato finalmente colto, dopo vent’anni di lavori, infatti, è
stata riaperta la casa delle Vestali. Al di là delle citazioni, un altro tassello importante nella ricostruzione di uno dei patrimoni archeologici più importanti del mondo è stato ricollocato;
nella scenografia del centro del mondo antico, il foro romano,
la Casa delle Vestali occupa un posto di primaria importanza a
testimonianza del valore del culto stesso e delle sacerdotesse
che ad esso si dedicavano. L’accesso a questi ambienti, fino a
poco tempo fa negato, rappresenta un occasione in più per
conoscere e riflettere su un altro aspetto della civiltà romana,
quello legato alla figura della donna.
Poco o nulla ci viene tramandato direttamente sulla vita di una
singola donna romana, ma molto si può desumere quelli che
dovevano essere i diritti e doveri di quest’ultima. Limitandoci a
parlare di donne libere, la loro posizione era decisamente migliore rispetto a quella delle loro sorelle greche; sicuramente a
Roma le donne avevano una maggior possibilità di movimento, potevano uscire ricevere ospiti, sia uomini che donne, le nubili potevano, grazie ad una serie di cavilli, amministrare il loro
patrimonio, anche se ufficialmente non avevano “potestas”
neanche sui figli naturali. Un capitolo a parte richiederebbero
le grandi donne del potere, da Livia a Poppea, dalle varie Giulie ad Agrippina, che a loro modo influenzarono le sorti dell’impero, tutte, però, usando una terminologia moderna, lo
fecero in sordina. Niente alla luce del sole, non posizioni dichiarate pubblicamente, ma giochi di potere all’interno dei
palazzi, anche i comportamenti sociali femminili, che, soprattutto in epoca imperiale risultavano alquanto dissoluti, dovevano essere dissimulati, nascosti, tutti sapevano ma nessuno
parlava, al limite si insinuava, e quando si esagerava ecco il
potere, la tradizione, l’ideale della matrona romana dedita alla casa e ai figli, riemergere ed ecco un padre, un imperatore,
Augusto, arrestare ed esiliare la stessa figlia.
In un panorama come quello appena delineato, in cui le donne si muovevano
astutamente all’interno di confini delineati dall’uomo e grazie a questo ottenevano la loro collocazione nella società,
le vestali rappresentavano un’eccezione.
Scelte tra 20 bambine di un’età compresa tra i 6 e i 10 anni, tutte appartenenti a
famiglie aristocratiche e prive di difetti, le
prescelte, la cui consacrazione avveniva
ad opera del Pontefice Massimo, erano
inizialmente 4, in seguito divennero 6;
queste dedicavano trent’anni della loro
vita a servire la Dea Vesta, la divinità del
focolare domestico, venerata in ogni casa, il cui culto consisteva principalmente
nel mantenere acceso il fuoco sacro che
rappresentava la vita della città stessa.
Primo compito di queste sacerdotesse,
quindi, era vigilare sul fuoco sacro, ma
queste si occupavano anche di preparare
gli ingredienti per qualsiasi sacrificio
pubblico o privato. La fondazione di
questo ordine sacerdotale sembra affondare le sue origini ancora prima della nascita di Roma, la tradizione tramanda,
infatti, che rea Silvia, madre di Romolo e
Remo, fosse una vestale. L’appellativo
rea, che sempre si accompagna al nome
della madre dei fondatori di Roma, si deve alle conseguenze di aver disatteso a
quello che era un obbligo imprescindibile per le vestali, quello della castità. La
tradizione racconta come il dio Marte si
sia invaghito della sacerdotessa Silvia, da
questa infatuazione nacquero i gemelli,
ma essendo stata consacrata alla dea Ve-
sta, alla nascita di questi, che avrebbero
dovuto essere uccisi, lo zio di Silvia, il re
di Alba Longa, Numitore, fece applicare
la pena prevista per questo tipo di reato,
fece murare viva la nipote.
Ma tornando alle vestali che abitavano il
foro romano, queste, dunque, per tutto
il periodo del loro servizio dovevano rimanere vergini, essendo la vita media
molto più corta in epoca romana rispetto
ad oggi, difficilmente una volta sciolti i
voti queste potevano per così dire crearsi una famiglia, tuttavia essere vestali
aveva dei privilegi unici nel panorama
dell’epoca.
La loro abitazione, che si trova dove la
piazza del Foro romano comincia a salire
verso il Palatino, tra la via Nova e la via
Sacra, era accanto al Tempio di Vesta,
dove si svolgeva gran parte della loro vita, tuttavia queste erano libere di muoversi come meglio credevano, erano le
uniche donne che avessero uno stato
giuridico non dipendente da un uomo,
potevano fare testamento, potevano essere sepolte all’interno della città, cosa
assolutamente vietata a chiunque, potevano richiedere la grazia se passando per
strada incrociavano un condannato a
morte, avevano posti d’onore ovunque
andassero, a loro chiunque doveva cedere il passo, potevano testimoniare davanti ai magistrati senza prestare giuramento.
Tutta una serie di privilegi unici, quindi,
che rendevano queste donne uniche; se
fossero felici per questo non è dato sapere, visto che le fonti non dicono nulla
a questo proposito, ma i resti di quella
che fino al 391 d.c., anno in cui l’imperatore Teodosio I decise di abolire questo culto spegnendo per sempre il fuoco
sacro, ci raccontano di come almeno all’apparenza la loro vita dovette essere
più che agiata
La fase storica della struttura che è stata
oggetto dei lavori di restauro è da ascriversi all’epoca Traianea, infatti, nonostante l’edificazione di questa struttura
sia molto più antica, essa ha subito diverse ricostruzione e rimaneggiamenti,
mentre l’aspetto del complesso, la sua
organizzazione, così come è giunta a
noi, è opera di un adattamento più tardo, precisamente di epoca Severiana.
Varcato l’atrio di ingresso, un corridoio,
che doveva essere coperto, corre lungo
tutto il perimetro interno della struttura
e fa da cornice ad un cortile al cui centro
troviamo vasche di forme differente. Ai
margini di questo cortile una serie di basamenti sorreggono le statue delle Vestali Massime che abitarono questi luoghi, le incisioni su questi riportano il nome di alcune di loro. L’idea che si ha, ad
un primo sguardo, è quello di un luogo
di serenità, raccolto, e l’idea continua
ammirando i resti di quelle che dovettero
essere le stanze utilizzate a vario titolo,
dalla cucina ai magazzini, dalle dispense
alle stanze vere e proprie delle vestali, la
cui ubicazione è ipotizzata essere posta
al piano rialzato di cui restano, però, solo le rampe di scale. Una serie di fondazioni e di mura, più o meno conservate,
che rendono l’idea di un oasi di pace affacciata sul cuore pulsante dell’impero.
eur torrino news
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Nuovo Fondo POR
per il Venture Capital
] di Irene Giarracca [
È stato presentato dalla Presidente Renata Polverini e dall’Assessore al Bilancio Stefano Cetica il nuovo Fondo POR per lo
sviluppo delle piccole e medie imprese interessate all’attivazione di progetti di innovazione che consentano una maggiore competitività sul mercato.
Si tratta di un progetto a cui la Regione Lazio e importanti realtà finanziarie del territorio stanno lavorando da mesi con un
impegno che ha reso possibile ottenere il via libera dell’Unione
Europea all’utilizzo dei fondi inseriti nell’Asse 3 del POR per
l’incentivo del Venture Capital nella regione. Il Bando rappresenta una novità per le aziende italiane, essendo gli investimenti di Venture Capital una prassi poco diffusa nel panorama
italiano. La Regione Lazio ha messo a disposizione un totale di
20 milioni di euro che saranno rinforzati dalla partecipazione al
capitale di rischio di investitori privati. Il Fondo si struttura in
due Bandi di cui uno sarà indirizzato a raccogliere le proposte
progettuali delle piccole e medie imprese, mentre l’altro sarà rivolto agli investitori, ovvero Istituti finanziari, società di venture capital o anche singoli soggetti, incentivati ad investire da
strumenti come: il Risk mitigation ovvero l’erogazione di garanzie parziali sulle perdite, in caso di minusvalenze, da parte
della Regione, e l’Equity Kicker, ossia un maggior ritorno sull’indice di redditività finanziaria dell’investimento in caso di
plusvalenza, attraverso il sostegno regionale. Il Bando è indirizzato principalmente ad alcuni settori strategici come l’aereospazio, il chimico/farmaceutico, le bioscenza/biotech, energetico, ict/audiovisivo, economia del turismo dei servizi culturali e del mare. Il bando gestito dalla Filas è già visionabile sul
sito della società. La presidente Renata Polverini si è detta soddisfatta del provvedimento: “Uno strumento nuovo che consentirà al Lazio di competere con le regioni più all’avanguardia.
Tengo a precisare che la nostra regione è la prima in Italia ad
essersi dotata di questo strumento, che per il momento consente di finanziare i singoli progetti di risorse pari ad un milione di euro. Abbiamo tuttavia chiesto all’Unione Europea di
ampliare i finanziamenti a 2 milioni, come previsto peraltro
dal progetto stesso”. Il Presidente della Camera di Commercio
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eur torrino news
di Roma Giancarlo Cremonesi ha poi aggiunto: “Si tratta di un
Fondo con delle caratteristiche molto importanti perché riesce
a coniugare i finanziamenti pubblici con quelli privati, una sfida che potrebbe risultare vincente per attrarre i capitali privati
verso le imprese del nostro territorio”.
Il Presidente della Regione Lazio Renata Polverini
Il Presidente della Camera di Commercio di Roma
Giancarlo Cremonesi
Grafica: Romalive
Minori scomparsi:
una proposta di legge nel Lazio
] di Valeria Torre [
Una proposta di legge a sostegno delle famiglie dei minori scomparsi: questa la proposta che Claudio Bucci, Consigliere regionale
del Lazio dell’Idv, ha presentato alla fine di Gennaio, fiducioso, data la delicatezza dell’argomento, in una larga condivisione da parte di tutte le forze politiche.
Un disegno di legge accolto con favore dall’Associazione Penelope, che riunisce le persone che hanno vissuto l’esperienza dolorosa della sparizione improvvisa di un loro caro, come Natalina Orlandi – sorella di Emanuela Orlandi, misteriosamente scomparsa
nel 1983 – oggi Presidente di Penelope Lazio.
«Una proposta che rappresenta un primo passo per affrontare
sul territorio il fenomeno della scomparsa dei minori», dichiara la
Orlandi, che tuttavia non nasconde di essere ancora in attesa di un
provvedimento su scala nazionale.
Che cosa prevede il testo?
Le famiglie che si trovano ad affrontare il dramma della scomparsa di un minore, spesso devono fare i conti anche con la totale
mancanza di sostegno da parte della società.
In qualità di rappresentante delle istituzioni, ho lanciato una proposta di legge che, nella sua semplicità, cerca di dare un aiuto
concreto.
L’idea è quella di creare una banca dati regionale - una sorta di report di tutti i ragazzi scomparsi sul territorio del Lazio - e di istituire un numero verde e un fondo di sostegno per tutte le associazioni che operano nel settore.
Ci sarà un rapporto con le forze dell’Ordine?
Per quello che è di competenza regionale, ci sarà un rapporto
continuativo con le Forze dell’Ordine. L’auspicio è che anche le
Province sostengano questo percorso: dal momento che operano
sul territorio ad un livello ancora più profondo, il loro contributo è
importante.
Quando la proposta sarà portata in discussione in Consiglio?
Chiederemo alla Presidente Polverini. Chiaramente il tema è molto
sentito, c’è già un’ampia condivisione, per questo credo che la proposta potrà approdare in aula già fra un paio di mesi e ritengo che
ci siano buoni margini perché venga approvata senza difficoltà.
Quali sono i dati sulle sparizioni di minori nel Lazio?
I dati sono allarmanti: i rapporti dicono che in Italia, a partire dal
1974, sono scomparsi 9000 minori, e purtroppo il Lazio è fra quelle regioni, insieme alla Lombardia e alla Sicilia, in cui si registra il
maggior numero di casi. Ma il fenomeno è di difficile interpretazione perché, per esempio, la Polizia di Stato riporta dati diversi,
facendo scendere notevolmente il numero delle sparizioni. Questo è dovuto al fatto che i rapporti ufficiali della Polizia tengono
conto soltanto di chi allo stato attuale è ancora un minore, tralasciando i casi di chi, pur essendo minorenne al momento della
scomparsa, sarebbe, ormai, oggi maggiorenne. Noi, invece, vogliamo che l’attenzione si sposti sul fatto che si tratta pur sempre
di persone svanite nel nulla, e che pertanto non devono essere dimenticate.
Qual è il rapporto tra i casi risolti e quelli che, invece, rimangono aperti?
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eur torrino news
Non è facile capirlo, peraltro spesso le vicende si riescono a sbrogliare grazie all’intervento del programma televisivo Chi l’ha Visto,
che sinora ha colmato le carenze delle istituzioni. Devo dire che da
quando l’Associazione Penelope si è data da fare, l’opinione pubblica è molto più coinvolta e anche le istituzioni hanno cominciato a muoversi in maniera diversa. Ce lo hanno dimostrato gli ultimi due casi (la scomparsa di Sara Scazzi e quella di Yara Gambirasio, le due ragazze scomparse nel corso degli ultimi mesi, le cui vicende sono state al centro delle pagine di cronaca della stampa
nazionale): c’è stata davvero una partecipazione collettiva.
Che tipo di attività svolge l’Associazione Penelope?
La nostra associazione non ha la possibilità di fare ricerche, avviciniamo le famiglie che si trovano a vivere questo dolore e cerchiamo di non farle sentire sole. Anche in questo caso è la redazione di Chi l’ha Visto a dare un contributo importante, perché attraverso i suoi collaboratori, se le famiglie coinvolte sono d’accordo, prendiamo i primi contatti. Non pensiamo solo ai minori, ci
sono tante persone sparite nel nulla, un malato di Alzheimer è indifeso quanto un minore.
Secondo Lei c’è un vuoto normativo che non favorisce la
risoluzione dei casi?
L’associazione Penelope da tempo cerca di portare all’attenzione
del mondo politico una legge che abbia competenze a livello nazionale, ma il testo viene continuamente manipolato, modificato.
Proprio recentemente, prima del Natale, abbiamo cercato di avvicinare la commissione che attualmente si occupa della materia,
ma tutto è ancora fermo, c’è sempre qualcosa di più urgente da
portare avanti. Allora partiamo dal basso, con questa proposta
avanzata sul territorio regionale, sperando che arrivi presto un
provvedimento di respiro nazionale.
Lei è stata toccata personalmente da una vicenda di sparizione. Che cosa si prova di fronte alla scomparsa di un famigliare?
Un sentimento fortissimo di impotenza.
Parlando del caso specifico di mia sorella, poi, si deve parlare di rapimento, perché ormai è stato provato che di questo si è trattato.
Vorre, comunque, lanciare un appello a tutte le famiglie che purtroppo si devono confrontare con questo dramma, vorrei consigliare comunque di non tralasciare niente, di dire qualsiasi cosa,
anche quella apparentemente più banale, per dare un indirizzo alle ricerche. È chiaro che in queste situazioni la confusione è tanta,
ma ci vuole mente fredda, qualcuno deve tenere le redini della situazione.
Il Consigliere Segretario della Regione Lazio
Claudio Bucci
Il logo dell’Associazione
Penelope
I nuovi impegni di Luigi Celori
Presidente di A.D.L.
mento di richiamo turistico, la nuova strada offrirà un ottimo
collegamento dell’area con l’aereoporto di Fiumicino.
Prima ancora di essere presidente della A.D.L., Lei è anzitutto un uomo politico; parliamo, allora, dello scenario
della politica nazionale. Come valuta la situazione del
Presidente del Consiglio?
Mi sembra che la Sinistra non abbia altri argomenti, il suo atteggiamento dimostra che non ha un piano di sviluppo per il
paese.
Lei è stato un estimatore di Gianfranco Fini. Che cosa
pensa del suo “divorzio” da Berlusconi?
L’ultima volta che lo abbiamo incontrato era in tempi di campagna elettorale. Di lì a breve i cittadini del Lazio sarebbero stati chiamati alle urne per esprimere una preferenza in merito allo schieramento da indicare alla guida della Regione. Nell’ipotesi di una vittoria del Centrodestra, Luigi Celori (Pdl), consigliere regionale uscente, sognava una carica di Assessore al Turismo. Ma poi le cose sono andate diversamente: il Centrodestra ha vinto, sì, ma il Pdl romano era già fuori scena, escluso
dalle elezioni a causa di un ritardo nella presentazione delle liste. Oggi, a distanza di mesi, Celori è Presidente della A.D.L.
Ci racconta di questo suo nuovo incarico, ma da uomo politico
non si sottrae ad una considerazione sull’attuale situazione del
Paese, e ha già in cantiere altri futuri progetti politici.
È recente la sua nomina a Presidente della A.D.L. Ci dica
innanzitutto di che realtà si tratta.
Si tratta della società Autostrade per il Lazio, partecipata per un
50% dalla Regione Lazio e per un altro 50% da Anas, nata con
lo scopo di provvedere alla realizzazione dell’autostrada RomaLatina: un’opera di rilievo che non soltanto risolverà i problemi
di mobilità sul territorio, ma innescherà anche un meccanismo
virtuoso per l’economia del Lazio, garantendo circa 10.000 posti di lavoro, cui si andranno ad aggiungere tutti quelli derivati
dall’indotto.
Quindi la realizzazione della Roma-Latina può essere
considerata un’occasione per rimettere in moto l’economia e l’occupazione del Lazio…
Certamente. E perché sia davvero funzionale sul piano della
mobilità, è un bene che l’opera venga realizzata così come era
stata pensata al tempo della Giunta Storace, ovvero come una
strada che crei un collegamento tra la città di Latina e quella di
Roma, prolungandosi fino alla zona di Decima; questo, infatti,
permetterà di ridurre il traffico anche sulla Pontina. Durante il
periodo della Giunta Marrazzo, invece, il progetto era stato rivisitato, ipotizzando che la strada trovasse la sua conclusione a
Castel Romano, ma questa prospettiva avrebbe reso l’intervento inutile, non cotribuendo, di fatto, a snellire i flussi di traffico
a Roma. E, quindi, positivo che si sia tornati al disegno originario. Inoltre, nella prospettiva della prossima apertura del parco
di divertimenti a Castel Romano, che sarà indubbiamente ele28
eur torrino news
Ho un ottimo rapporto con lui, tuttavia comprendo poco la sua
attuale posizione, non vedo che spazio politico potrebbe avere,
ancor di meno ipotizzando un’eventuale alleanza con il Pd.
Forse sarebbe stata meno indecifrabile la costituzione di un
gruppo autonomo che scegliesse comunque di dialogare con il
Governo. Adesso, invece, c’è un atteggiamento di opposizione.
Secondo Lei che cosa può fare il Governo per risolvere il
problema della disoccupazione?
La sburocratizzazione è una strada. Aprire un’azienda oggi significa andare incontro ad un’odissea burocratica che scoraggia l’imprenditore; sarebbe importante sostenere un provvedimento che renda possibile l’apertura in tempi celeri, rinviando
ad una fase successiva i controlli. D’altronde la sfera pubblica
non è in grado di assorbire tutti i lavoratori, quindi è necessario
incentivare il privato.
Per rilanciare l’attività delle imprese sarebbe opportuno
anche ridurre le tasse…
Un abbassamento delle tasse determinerebbe necessariamente una carenza di risorse per altri settori. Mentre avviare un’opera di semplificazione del percorso burocratico permetterebbe
alle aziende di evitare un carico di spese notevole, e questo di
per sé sarebbe già un contenimento dei costi.
Molte aziende sono in sofferenza anche a causa del ritardo nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione. Lei è stato uomo di punta del consiglio regionale del
Lazio, e proprio dalla Regione Lazio molte imprese aspettano di essere pagate. Che cosa si può fare a questo proposito?
Be’, la Regione Lazio potrebbe risparmiare, per farlo potrebbe
anzitutto avviare una razionalizzazione dei costi destinati alla
gestione del consiglio. Ci sono tanti sprechi: troppe commissioni, troppo personale, anche i gruppi politici sono in numero
eccessivo, e se si pensa che ognuno di essi dispone di un proprio
ufficio stampa, si capisce bene come le uscite si moltiplichino.
Inevitabilmente anche la gestione del settore sanitario va razionalizzata, perché proprio questo è il comparto che assorbe
più spese. Tuttavia, se quando si avvia la riconversione di un
ospedale si mantiene il personale amministrativo in ambito sa-
nitario, le cose non cambiano. Indubbiamente gli operatori sanitari devono essere reimpiegati nella sanità, ma chi lavora in
amministrazione potrebbe essere spostato anche in altri settori. Peraltro molte aziende, pur di avere garanzie di ricevere il
pagamento in tempi celeri, sarebbero disposte ad offrire i loro
servizi a costi agevolati; questo significa che se la pubblica amministrazione riuscisse a garantire tempi certi per i pagamenti,
potrebbe risparmiare in maniera notevole.
Che cosa ha provato di fronte all’esclusione del Pdl dalla
tornata elettorale?
L’esclusione a causa della mancata presentazione delle liste mi
ha amareggiato. Il Pdl poteva vantare consiglieri con un passa-
to politico molto solido, che invece sono rimasti fuori. Adesso in
Consiglio, così come in Giunta, siedono persone sicuramente
valide, tuttavia prive di esperienza.
Quale sarà il suo prossimo impegno politico?
Probabilmente mi dedicherò al mio comune, quello di Pomezia,
dove penso di candidarmi come sindaco. Anche in ambito comunale spesso vengono sprecate occasioni importanti: talvolta
i finanziamenti ci sono, tuttavia non vengono adeguatamente
investiti nella realizzazione di opere. Essendo stato consigliere
regionale conosco il meccanismo dei finanziamenti; da sindaco
potrei promuovere operazioni efficaci per il territorio.
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Alleanza per l’agricoltura:
un percorso condiviso per uscire dalla crisi
] di MariaFrancesca Piemontese [
Si parla di crisi, si parla di paralisi dell’economia, di crescita
zero, le imprese chiudono e i lavoratori diventano sempre più
precari, ma qualcosa si sta muovendo? Come si esce da una
situazione come questa? Per tentare di dare una risposta,
almeno in parte a questi quesiti, abbiamo intervistato il presidente di LegacoopAgroalimentare del Lazio, Giuseppe
Codispoti, rappresentante di un settore trainante per l’economia laziale. La cooperazione, complessivamente, rappresenta il fulcro del comparto agroalimentare laziale, alla sola
Legacoop del Lazio aderiscono oltre 120 cooperative, tra le
quali nomi come Granarolo, Apofruit, come ci ricorda lo
stesso Codispoti, quindi senza dubbio un punto di osservazione privilegiato per poter comprendere la reale situazione
che sta vivendo la nostra regione. Il settore agricolo ha risentito come gli altri settori della crisi attuale, spiega il Presidente, che entrando nello specifico della realtà laziale, però,
aggiunge come i dati relativi ai primi 9 mesi del 2010 abbiano fatto registrare una leggera ripresa del mercato, le aziende associate a Legacoop, per esempio, hanno retto bene alla
crisi e in alcuni casi hanno incrementato e consolidato la propria attività.
Tuttavia, nonostante questi dati siano incoraggianti, continua Codispoti, la realtà è che la crisi è strutturale e non solo
per quanto concerne il comparto agricolo, ma in tutti i settori dell’economia. La cooperazione risulta, quindi, ancora
più importante per superare questo momento, per creare
delle linee guida uniche, per questo motivo, spiega il presidente, nel mese di dicembre 2010 è stato presentato il progetto di un forum unitario “Alleanza per l’agricoltura” che
ha visto riunirsi tutte le associazioni di categoria, ad eccezione della Coldiretti, per ideare un percorso condiviso.
Ma oltre alle imprese, alla cooperazione, ci sono anche le istituzioni che possono e devono giocare un ruolo fondamentale in questo momento ed è per questo che non si può esulare dal chiedere al Presidente come siano i rapporti tra queste realtà; a detta dello stesso, formalmente sono buoni, anzi
sono migliorati, ma la situazione rimane ancora bloccata,
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eur torrino news
non ci sono stati grandi cambiamenti, ma, forse, aggiunge,
“è ancora presto per dare giudizi, aspetteremo e tra qualche
mese ci esprimeremo”.
In attesa di un giudizio definitivo, Legacoop ha già messo in
piedi le sue strategie, perché come rimarca Codispoti la crisi
è strutturale e per aiutare le imprese, per lo più piccole realtà, oltre a dare sostegno con i servizi, cosa di cui Legacoop si
occupa abitualmente, dalla consulenza fiscale ai supporti per
l’accesso al credito, bisogna dare supporto con l’attività politico istituzionale.
Ritornando alle strategie, il presidente ci parla di 3 progetti;
2 già attivi e uno in fase di start up. Il primo riguarda il settore ortofrutticolo che ha visto la costituzione, due anni fa,
di Agrigroup Lazio, il primo consorzio per valore di produzione del Lazio, ad oggi vi hanno aderito 7 cooperative. Il
secondo progetto interviene sul settore dell’olio, ad oggi ci
sono più di 300 frantoi, quando in realtà ne basterebbero
una decina, per questo si è pensato ad un “ frantoio del
Lazio”. L’idea è quella di uscire con un prodotto regionale,
un olio di qualità, ma a prezzi accessibili. L’ultimo di questi
programmi riguarda la costituzione di una rete di negozi,
alcuni già esistenti, altri saranno un’espansione di Legacoop,
che diventeranno una vetrina dei loro prodotti, che già si trovano nella grande distribuzione, ma in questi punti vendita
vogliono esaltarne le caratteristiche. Altro punto che emerge
dalla chiacchierata con il dottor Codispoti è quello che vede
la necessità di creare una vetrina internazionale, il Lazio
esporta troppo poco e non solo nel settore agroalimentare,
sottolinea il presidente, l’esportazione potrebbe diventare un
veicolo capace di sostenere lo sviluppo agroalimentare, la
nuova Fiera di Roma, ad esempio, potrebbe svolgere un
ruolo decisivo da questo punto di vista. A questo punto salutiamo il dottor Codispoti con la promessa di riaggiornarci,
non solo sui lavori di Legacoop, ma anche su quelli di
“Alleanza per l’Agricoltura”, del resto si sa che non è più il
tempo del “dividi et impera”.
Mario Napolitano
è uno dei più affermati
esponenti della sartoria
romana, operante con il proprio atelier dal 1960 nel centro direzionale
della Capitale: l’EUR.
Di lui si può dire che sia nato “sarto”.
il suo percorso, infatti, inizia giovanissimo nel laboratorio dello zio
paterno. Da allora ha sempre perseguito la via intrapresa con costanza
e amore: amore per il proprio lavoro e per la sartoria in genere, che
ancora oggi lo contraddistingue e fa di lui un protagonista
nell’intuizione di nuove linee e di rari particolari, che evidenziano anche
il suo ruolo di stilista.
Sua è, pertanto, l’eleganza classica che si evolve nell’attualità delle
linee e dei volumi sempre al passo con i tempi.
Non è casuale, infatti, che la sua clientela sia composta da dirigenti,
politici, imprenditori, prìncipi ed ambasciatori, ma anche da personaggi
diversi per estro e cultura.
Molti sono i riconoscimenti al suo lavoro in Italia e
all’estero. Nel 2003, a Treviso, durante il congresso
Mondiale dei Maestri Sarti è stato nominato Presidente
della World Federation of Master Tailors, federazione nata
a Bruxelles nel 1865.
Nel 2007 A Taiwan, durante il 33° World Congress è stato riconfermato.
Ricorda agli operatori del settore che dal 5 al 10 Agosto 2011 si svolgerà a
Roma il 34° Congresso Mondiale dei Maestri Sarti allo Sheraton Golf Hotel.
Per gli interessati l’indirizzo e-mail è:
[email protected]
Mario Napolitano dal 1960
Via Laurentina 595- Roma
Tel-fax: 06 5924020
www.sartorianapolitano.com
la sartoria su misura, pur con l’evolversi del tempo e con l’avvento di
nuove tecnologie, dovrà rimanere patrimonio storico, ecco perché
dobbiamo avere una particolare attenzione verso i giovani, purtroppo è
un mestiere che non attrae le nuove generazioni.
– Oscar Wilde nell’800 diceva che per avere il massimo di abito ci voleva un tessuto
inglese ed un sarto italiano, ma oggi possiamo dire che anche il tessuto italiano è il
migliore al mondo.
– Un abito di sartoria non è mai fuori moda.
BookLiveBookLiveBooQuesto mese, alcune scelte dei libri che potrete acquistare online dal sito www.booklive.it
Aurelia Rottigli
ALIMENTAZIONE VEGETARIANA
Teoria e Pratica dell’alimentazione. Contiene 150 ricette provenienti da tutto il
mondo e un capitolo dedicato all’alimentazione del neonato.
Mondadori.
Pagine: 304 - Formato: 13,5x20,5 cm
Prima edizione: Giugno 2008
Prezzo: € 13,50 IVA inclusa
Tutto sulla teoria e pratica dell’alimentazione vegetariana racchiuso in un
volume tra i più aggiornati e approfonditi sull’argomento. Nata dalle lunghe ricerche che l’autrice ha condotto negli Stati Uniti, dove la cultura del
vegetarianesimo è molto approfondita e diffusa, questa magnifica guida
smaschera luoghi comuni ed errate credenze legate alla scelta di un’alimentazione vegetariana.
Aggiornata su molte delle più recenti scoperte, come l’integrazione naturale degli amminoacidi mancanti o l’azione effettiva delle vitamine, la
Gregg Braden
LʼEFFETTO ISAIA
Una nuova illuminante interpretazione delle pergamene del Mar Morto
Mondadori.
Pagine: 256 - Formato: 17x24 cm
Prima edizione: Aprile 2001
Prezzo: € 15,50 IVA inclusa
Sviluppata agli inizi del ventesimo secolo, la fisica quantistica offre degli
sviluppi che non siamo ancora in grado di comprendere a pieno. Basata su
alcuni princìpi secondo i quali il tempo, la preghiera e il nostro futuro possono essere messi in relazione secondo modalità che stiamo appena
cominciando a concepire.Una delle più affascinanti proprietà della teoria
dei quanti è quella di ammettere l’esistenza di risultati finali diversi nello
stesso momento. Come nelle parole evangeliche secondo cui «nella casa
del Padre mio vi sono molte dimore», il nostro mondo è per noi la dimora
di molti esiti possibili per le condizioni che creiamo nella nostra vita. Anziché creare la nostra realtà, è più esatto dire che noi creiamo le condizioni
con le quali attiriamo dei risultati futuri, già stabiliti, mettendoli a fuoco
nel presente. Le scelte che facciamo in quanto individui determinano
quale dimora, o possibilità quantistica, sperimentiamo nella nostra esistenza. Poiché le scelte individuali confluiscono entro vaste categorie che possono affermare o negare la vita nel mondo in cui viviamo, accade che le
scelte di tanti si fondano in una singola risposta collettiva alle sfide del
Benito Li Vigni
LE VERITÀ NEGATE
Tutto quello che non leggerete nei libri di Storia e nei giornali
Romalive Edizioni.
Pagine: 169 - Formato: 11,5 x16,5 cm
Prima edizione: maggio 2009
Prezzo: € 5,00 IVA inclusa
Il giornalismo è informazione e soprattutto professione di libertà e
coscienza civile. Il giornalismo vero non si lascia condizionare o imbavagliare da potenti o lobby, dal potere politico e da quanti vogliono nascondere la verità. Il giornalismo vero è dunque coraggio civile, è missione
democratica, perché non c’è democrazia dove l’informazione non è coraggiosa, dove l’informazione non attacca il potere, quando il potere sbaglia.
Una democrazia che non vanta un’informazione senza “bavaglio”, che
nasconde le verità, ancorché scomode, è una democrazia incompleta e
forse “malata”.
34
eur torrino news
guida offre ai lettori un quadro generale e completo riguardo a questo
tipo di alimentazione. Il testo è arricchito da un’interessante panoramica
sui vantaggi economici ed ecologici
legati a questa scelta e da un intero
capitolo dedicato all’alimentazione
vegetariana del neonato, dall’allattamento alla prima infanzia.
L’accurata selezione di 150 ricette vegetariane, ricche di vivaci colori e di gusti
provenienti dalle tradizioni di tutto il
mondo rendono ancora più prezioso
questo indispensabile manuale, per
un’alimentazione sana e natuarle. L’autrice, Aurelia Rottigli, si è laureata in
Medicina e Chirurgia presso l’Università
degli studi di Milano, specializzandosi in
Pediatria e Igiene Scolastica presso L’Università di Padova. Ha diretto ambulatori pediatrici della Provincia e della città
di Bergamo per più di trent’anni.
momento. Per esempio, scegliere il perdono, la compassione e la pace
attira un futuro che riflette queste qualità. La bellezza dell’analogia di
Ermete a cui si è accennato in precedenza, «come in alto, così in basso»,
sta proprio nel mostrarci l’importanza di ciascuna scelta, fatta da ogni
uomo o donna di qualunque ceto, in qualunque momento. In assenza di
criteri basati su censo o privilegi, ogni scelta possiede eguale forza e valore. Chiaramente, navigare attraverso le possibilità della vita è un processo
di gruppo. In un mondo quantistico non vi sono fattori nascosti, ogni azione compiuta da ciascun individuo conta. Noi esistiamo nel mondo che
creiamo insieme.Nessuna profezia, né antica né moderna, può predire il
nostro futuro; noi ridefiniamo le nostre
scelte in ogni momento! Sebbene possa
sembrare che stiamo percorrendo un sentiero destinato ad avere un certo esito, questo sentiero può cambiare radicalmente e
produrre un altro risultato del tutto inatteso
(nell’arco di trenta minuti, come nell’esempio dell’Iraq). Le predizioni presentano solo
delle probabilità. Il fisico Richard Feynman,
considerato uno fra i maggiori innovatori
del pensiero dopo Albert Einstein, ha parlato precisamente di questa chiave profetica
quando ha affermato: «Non siamo in grado
di predire ciò che accadrà in una data circostanza. La sola cosa che può essere predetta è la probabilità di eventi diversi».
L’Italia dei troppi misteri irrisolti, ha sofferto negli anni di un’informazione
molto spesso “ammaestrata” a negare la verità a mistificarla, nell’interesse
di certi poteri. Un libro al servizio della comunità, un impegno civico che
ripercorrendo tappe importanti e centrali della nostra storia fa luce sui lati
oscuri della vita politco-istituzionale, dal movimento dei fasci siciliani al
rapporto fra mafia e politica, per giungere ai fatti più recenti della scena
internazionale come l’impegno americano in Afghanistan.
Benito Li Vigni (Palermo1935) giornalista e studioso di storia sociale e politica è stato stretto collaboratore di Enrico Mattei e alto dirigente del
Gruppo Eni.
Attualmente è libero docente di Geopolitica e
membro della Commissione Nazionale Energia.
Come saggista e narratore ha sempre dedicato
molta attenzione ai grandi misteri d’Italia e alla
geopolitica del petrolio.
BookLiveBookLiveBooVadim Zeland
REALITY TRANSURFING
LO SPAZIO DELLE VARIANTI
Come Scivolare Attraverso la Realtà
Mondadori.
Pagine: 246 - Formato: 13,5x20,5 cm
Prima edizione: Novembre 2009
Lo Spazio delle Varianti è il volume che apre la trilogia del Transurfing,
nuova e straordinaria tecnica di interpretazione della realtà che rappresenta una delle più innovative modalità per esercitare le proprie capacità e la
propria intelligenza. Nell’arco del 2010 saranno pubblicati, sempre da
Macro Edizioni, i successivi due volumi: Il fruscio delle stelle del mattino e
Avanti nel passato.
Chi pratica il Transurfing scivola senza sforzo tra le onde del quotidiano e
cavalca la vita con leggerezza, senza sprofondarvi dentro. Libero da legami
di dipendenza e consapevole di ogni cosa che fa, il transurfer non attribuisce mai troppa importanza agli eventi, che in questo modo perdono la
loro connotazione positiva o negativa e non hanno più il potere di influire
sulla sua esistenza. Attento a non disperdere la propria energia lottando
inutilmente contro i pendoli – strutture mentali vincolanti che si rafforzano
quanto più le persone danno loro risonanza – il transurfer preferisce essere spettatore attivo invece che attore, assumendo in questo modo una
prospettiva più distante, rilassata e obiettiva. Metafora perfetta del Transurfing è il principio alla base dell’aikido. In quest’antica disciplina chi
viene preso di mira non si oppone all’attacco, ma accompagna l’avversario
nei suoi movimenti, sfruttandone la forza a proprio vantaggio. Nel Tran-
Corinne Gouget
GUIDA TASCABILE
AGLI ADDITIVI ALIMENTARI
La verità sui coloranti E 621 ed E 951
di fronte a sigle e nomi quasi impronunciabili, di cui non conosciamo il significato. L’autrice svolge un’indagine precisa e completa sugli additivi alimentari che troviamo abitualmente nei nostri cibi – coloranti, addensanti, edulcoranti, stabilizzanti, aromatizzanti, conservanti
e altri, sintetizzati in una semplice tabella:
Mondadori.
• la provenienza (naturale o di sintesi)
Pagine: 172 - Formato: 11x17 cm
Prezzo: € 7,90 IVA Inclusa
• il grado di pericolosità e gli eventuali disturbi
e patologie che possono provocare
Guida Tascabile agli Additivi Alimentari è uno strumento – pratico, facile
da consultare e da portare con sé al supermercato – per imparare finalmente a fare la spesa scegliendo consapevolmente quali cibi acquistare in
base a ciò che realmente contengono.
Perché dovremmo aver bisogno di una Guida agli Additivi Alimentari?
Nelle etichette dei prodotti enogastronomici dovremmo trovare un prezioso
alleato per la nostra salute. La maggior parte delle volte però, ci troviamo
• l’aggiornamento delle ricerche scientifiche
sui danni causati alla nostra salute.
Gregg Braden
cità di superare il dubbio che spesso accompagna i nostri desideri, sviluppando le tecniche e gli atteggiamenti che nel libro vengono spiegati accuratamente.
Sono le scuole di antica saggezza che ci
hanno tramandato questo stile di preghiera, lo stesso che ancora oggi viene
praticato nei monasteri arroccati sulle
montagne del Tibet.
Gregg Braden ci spiega che non è
necessario usare parole specifiche, tenere le mani in una data posizione o esprimere qualcosa esteriormente, attraverso
il corpo; questa antica modalità di preghiera ci invita piuttosto ad assumere
un ruolo attivo per ottenere la guarigione fisica, per richiamare l’abbondanza
sui nostri amici e familiari e per portare
la pace nel mondo.
LA SCIENZA PERDUTA
DELLA PREGHIERA
Il potere nascosto della Bellezza, della Benedizione, della Saggezza e del Dolore
Mondadori
Pagine: 212 - Formato: 14x19 cm
Prima edizione: Novembre 2006
Prezzo: € 12,90 IVA inclusa
In questo suo nuovo libro Gregg Braden condivide con noi ciò che ha appreso durante lunghi viaggi e ricerche presso popoli e culture molto diversi.
La preghiera come la conosciamo oggi nella società occidentale si differenzia
sensibilmente dalle forme che si sono tramandate per migliaia di anni nelle
antiche tradizioni. Con grande competenza Braden ci introduce al modo
giusto di pregare per ottenere che la nostra richiesta venga sempre esaudita.
Scopriremo che la preghiera non riguarda tanto il chiedere, quanto la capa-
36
surfing non c’è posto per l’opposizione diretta alla realtà, ma solo per un
sapiente utilizzo dell’energia nella direzione a noi più favorevole.
Transurfing ha già conquistato decine di milioni di persone, che si sono
appassionate e hanno apprezzato gli stimolanti e innovativi contenuti proposti da Vadim Zeland nelle sue opere.
«VIVETE IN BALIA DELLE CIRCOSTANZE.
LA VITA INTORNO A VOI “ACCADE”.
E COSI SARÀ SEMPRE FINO A CHE NON SAPRETE COME SI PUÒ GESTIRE
LA REALTÀ.»
Il Transurfing è una tecnica nuova ed estremamente potente che permette
di creare cose impossibili dal punto di vista comune e più precisamente di
gestire il proprio destino a proprio piacimento. Nessun miracolo però.
Vi aspetta qualcosa di ben altra entità. Vi convincerete che la realtà ignota
è molto più stupefacente di qualsivoglia magia. La tecnica del Transurfing si
è diffusa in Russia nel 2003, prima via Internet, e nell’arco di due anni ha letteralmente
invaso gli scaffali delle librerie. Di Vadim
Zeland sappiamo solamente che è russo ed è
un esperto di fisica quantistica, divenuto
“trasmettitore” di questa incredibile tecnica.
Nei suoi libri, Zeland propone ai lettori un
viaggio fantastico nella realtà, dove la destinazione non è un punto d’arrivo ma un processo, il vivere quotidiano in un’atmosfera di
festa ininterrotta. Poiché, per colui che impara a gestire e scegliere il proprio destino e a
ottenere ciò che desidera, la festa è ogni
giorno, nel qui e nell’ora.
eur torrino news
Alcune sezioni di approfondimento sono dedicate all’aspartame e al glutammato monosodico,
additivi fra i più diffusi e nocivi in commercio.
BookLiveBookLiveBooMarcello Pamio
IL LATO OSCURO
DEL NUOVO ORDINE MONDIALE
“ Avremo un governo mondiale, che ci piaccia o no. Si tratta di sapere se verrà
creato con la conquista o con il consenso” Senato americano, 1950.
Macro Edizioni.
Pagine: 208 - Formato: 20,5 cm
Prima edizione: 2004
Prezzo: € 10,50 IVA inclusa
Non appartengono a nessuna razza o religione i padroni del mondo, sono
i creatori del Dio denaro, stravolgono e nascondono la verità, ammazzano
quando lo ritengono opportuno.
Prendendo spunto dall’analisi dei maggiori organismi di politica ed economia internazionali (il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale,
l’Onu, l’Organizzazione per il Commercio, ecc…) e di quelli che sono, in
Claudia Benatti
VIRUS LETALI E TERRORISMO MEDIATICO
Perché dobbiamo vivere nella paura? Come funziona il sistema che ci inganna?
Macro Edizioni.
Pagine: 104 - Formato: 24 cm
Prima edizione: 2002
Prezzo: € 9,50 IVA inclusa
La tragedia americana dell’11 Settembre 2001 ha portato con sé i fantasmi
di una grande insicurezza politica e sociale e la sensazione della fine dell’epoca di serentià e pace che prima caratterizzava perlomeno il mondo industrializzato. Tra gli altri pericoli che si sono ventilati come incombenti sulla
opulenta società occidentale, sicuramente uno dei più angoscianti è quello
della minaccia di epidemie catastrofiche propagate ad opera di bioterroristi
che diffonderebbero impunemente virus e batteri nei luoghi pubblici e privati della nostra collettività.
Tutti i mass media si sono concetrati per mesi su queste notizie allarmanti
con un’insistenza veramente straordinaria... ma quanto c’è di vero in tutto
ciò? Sarebbe veramente possibile un insieme di eccezzionali epidemie mor-
Gregg Braden
IL CODICE DEL TEMPO – FRACTAL
TIME
Il segreto del 2012 e l’ arrivo della Nuova Era
Mondadori.
Pagine: 302 - Formato: 13,5x20,5 cm
Prima edizione: Ottobre 2009
Traduttori: Nicoletta Cherubini
Prezzo: € 18,90 IVA inclusa
Ne Il Codice del Tempo Gregg Braden ci offre una visione chiara e approfondita delle conclusioni a cui gli studiosi di diverse discipline stanno giungendo
in merito alla data cruciale del 2012.
Egli illumina da una nuova ottica il passato della nostra civiltà e getta luce su
ciò che ci riserva il futuro. Secondo l’antico popolo dei Maya il tempo è una
danza infinita di cicli, che si ripetono costantemente era dopo era. Cicli più
piccoli all’interno di cicli più grandi. In base al loro calendario alcuni di essi si
chiuderanno nel 2012, in coincidenza con il solstizio d’inverno.
Dall’altra parte, i più moderni studi astronomici sostengono che quello stesso giorno il nostro pianeta si troverà nel punto più lontano dal centro della
galassia, in un allineamento particolare con esso. Tutto ciò comporterà una
serie di conseguenze che potrebbero provocare la fine di un’era e un nuovo
38
eur torrino news
realtà, i compiti da questi svolti, Marcello Pamio ci introduce in un mondo
di corruzione e cospirazione, di massoneria e sette segrete, di personaggi
che lavorano dietro le quinte per mantenere il potere nelle mani di poche
famiglie, “i burattinai”.
Osservando come operano e da chi sono
gestite le grosse multinazionali, le banche e
le organizzazioni internazionali, l’autore
porta alla luce una rete di collegamenti tra
uomini politici di tutto il mondo e un piccolo gruppo di famiglie, per lo più banchieri, il
cui obiettivo è mantenere il controllo totale
sul mondo e sugli individui, anche attraverso la manipolazione della salute e la diffusione delle malattie.
Un libro completo e chiaro, che fa nomi e
cognomi dei personaggi implicati. Un testo
di controinformazione che tutti dovrebbero
leggere prima di fare la spesa, ascoltare un
telegiornale e dare il proprio voto!
tali diffuse da fanatici privi di ogni sofisticata strumentazione adatta allo
scopo? Sono veramente così propagabili questi virus tanto temuti? È vero
che non ci sono rimedi per far fronte a queste patologie a parte (forse)
altrettanto pericolosi vaccini sperimentali?
E se il tutto non fosse completamente
reale e veritiero, perché governi, stampa
e reti radiotelevisive di mezzo mondo
avrebbero dovuto montare una farsa di
dimensioni così impressionanti?
Cosa si propone la potenza americana? A
cosa e a chi sarebbe funzionale uno stato
generalizzato di paura? Del resto, quale
strumento di controllo è migliore di quest’ultima? Una ricerca appassionata, inappuntabile, documentata e con dei retroscena che potrebbero stravolgere le
vostre conoscenze sul funzionamento e
le motivazioni dell’attuale sistema politico-economico mondiale. Un’analisi
oggettiva che si rivela nel suo dipanarsi
così lucida e ovvia da suonare talvolta
profetica.
inizio per il pianeta e l’umanità intera. Ma cosa accadrà veramente il 21
dicembre dell’anno 2012? Pagine ricche di scienza e spiritualità nelle quali le
scoperte della matematica dei frattali applicate ai cicli cosmici e individuali
sono trattate con il linguaggio semplice e divulgativo. Il Codice del Tempo
mostra chiaramente come le condizioni che hanno creato la storia si ripetano, riflettendo gli schemi che si trovano in natura e come, a fronte di ciò, sia
possibile affrontare i momenti critici per evitare gli errori del passato.
E come possiamo sapere quello che ci aspetta?
Grazie al Computo del Codice Temporale che
Braden illustra minuziosamente all’interno di
quest’opera. Un calcolo matematico che permette di scoprire, a partire da un evento del
passato conosciuto, personale, come un
trauma o un importante successo, o collettivo, come una guerra o una dichiarazione di
pace, lo schema e i tempi secondo i quali si
ripeteranno le condizioni affinché possa verificarsi un evento simile. Uno strumento prezioso per orientarsi nelle scelte più significative di quest’epoca. Un libro straordinario che
consente di comprendere a fondo la complessa situazione in cui l’umanità è venuta a
trovarsi, le incredibili opportunità che abbiamo in questo momento e come fare per
non lasciarsele sfuggire.
OSSIGENO IPERBARICO ESTETICO:
la novita’ del nuovo millennio nel ringiovanimento cutaneo
a cura della Dr.ssa Leda Moro, Medico Estetico di Roma (www.brazilsystem.com)
In un’epoca orientata verso sistemi sempre più evoluti e poco invasivi, l’ingegneria biomedica risponde sfruttando il presidio più naturale che esiste: l’ossigeno.
Dei suoi effetti biologici sui tessuti la scienza parla chiaro: ben 17
sono le patologie attualmente curabili con la terapia di Ossigenazione in camera iperbarica, pressurizzata due o tre volte la pressione
atmosferica normale.
Spostare l’attenzione di questi benefici sul ringiovanimento cutaneo
è stato un passo breve, l’uso dell’ossigeno iperbarico estetico è approdato anche in Europa, dove ha assunto un carattere più “terreno”
e destinato a tutti, dai vip alle persone comuni.
COS’È
L’ossigeno iperbarico estetico è una tecnica di infusione percutanea, tramite un sofisticato apparato costituito da un generatore che
trasforma l’aria (costituita al 21% da ossigeno e al 79% da azoto) in
ossigeno puro, iperbarizzandolo (portandolo cioè ad una pressione
superiore rispetto a quella atmosferica di 1 Bar). Al compartimento
iperbarizzante è collegato un deflussore a manipolo simile ad una
pistola pneumatica che “spara” il gas ottenuto sulla cute, con un
sistema a scansione e di intensità graduabile dal Medico.
MECCANISMO D’AZIONE
Un po’ di storia e cenni di ricerca scientifica: dagli studi del fisico Von Ardenne
(1990), l’invecchiamento è legato al
minor apporto di sangue ai tessuti, a
sua volta conseguenza di un deficit
della circolazione a livello dei tratti
terminali dei capillari. Altri studi
(Stuttgen G.) confermano che il
numero di capillari attivi cutanei
diminuisce con il passare degli
anni. Lavori recenti (Stucker et
al.) mostrano che gli strati
superiori della pelle umana
sono quasi esclusivamente
riforniti di ossigeno dall’ambiente esterno, e i ricercatori della Clinica Universitaria
di Berlino hanno infine dimostrato come l’impiego di
ossigeno attivo topico favorisca la microcircolazione
ed il metabolismo cutaneo.
In termini pratici, invecchiamento, stress, inquinamento, malattie, sono tutti fattori che colpiscono i microcapillari avviando un processo di
degradazione del collagene
e dell’elastina: ossigenare
la pelle vuol quindi dire “rivascolarizzarla” rendendola più sana, tonica, luminosa e morbida. Tuttavia, se il primo beneficio del trattamento topico è una rivitalizzazione diretta degli
strati cutanei, ne esiste un secondo: il
gas iperbarico è
anche un potenziatore metaboli-
co e veicolatore di alcune molecole
attraverso gli strati dermo epidermico.
Se ne deduce che il grande successo
che questa tecnica sta riscuotendo in
tutto il mondo è legato sia al potere
dell’ossigeno stesso che all’azione dei
farmaci antiaging scelti dal Medico e
veicolati.
INDICAZIONI
Invecchiamento cutaneo e non solo: molte patologie dermatologiche del viso e del corpo traggono enormi benefici dall’ossigenazione percutanea (acne in tutte le sue forme, iperpigmentazioni, lassità,
edemi post chirurgici, cellulite, smagliature, ecc…) al punto da rendere questa strategia indicata in molti campi d’azione. La sua assenza totale di effetti collaterali, dolore e traumi la rende peraltro completamente priva di controindicazioni e adatta a qualsiasi età.
PROTOCOLLI INDIVIDUALI
Esistono al momento diversi protocolli, che derivano essenzialmente
dal grado di invecchiamento cutaneo e, soprattutto, dal fatto che il
trattamento venga effettuato da una estetista o da un medico. Nel
caso in cui l’operatore sia un medico, i principi attivi saranno veri e
propri “farmaci” e l’ossigeno iperbarico rappresenterà una sorta di
siringa virtuale con cui iniettare, senza aghi, tossina botulinica, fattori di crescita ed altre molecole “medical device”. I protocolli di trattamento “strong” possono essere articolati in sedute intensive a cadenza mensile, della durata di circa 60 minuti, il cui costo dipende dai
materiali veicolati (dai 200 ai 250 euro a seduta). Lo schema “strong”
mensile è ottimale in abbinamento ad altre strategie antiaging che
ottimizzino il risultato: radiofrequenza bipolare, bioristrutturazione
con polinucleotidi, carbossiterapia, peelings, ecc… Altri protocolli
prevedono invece 4-6 sedute “soft”, di circa trenta minuti, (da 100 a
200 euro a seduta) con cadenza settimanale, e qualche richiamo
mensile. Tale schema è adatto a pelli più giovani e rientra in un programma di prevenzione antiaging o di mantenimento o, ancora, nel
pre e post chirurgico (lifting). In ogni caso, le modalità, i tempi, i farmaci da veicolare e le associazioni con altre terapie saranno quindi
“strettamente personalizzati” e individuati in una valutazione medica essenziale per un risultato visibile e duraturo.
RISULTATI
La tecnica è recente ma le nostre casistiche attuali (condotte nei tre
centri medici pilota di Napoli, Roma e Milano), si fondano su più di
un anno di sperimentazione e su un “Customer Satisfaction” in cui i
pazienti hanno definito il “ringiovanimento ottenuto” superiore alle
aspettative (il 70 % definisce il risultato molto significativo, il 22%
abbastanza significativo, il 6 % risultato mediocre e soltanto il 2%
riferisce risultato nullo). Detti risultati sono così descrivibili: Dopo
circa dieci giorni dalla prima seduta è già molto evidente l’evoluzione di tutti i parametri morfologici cutanei (turgore, elasticità, tessitura) e il miglioramento in termini di luminosità,
tono e spessore della zona trattata. Notevole la diminuzione
delle rughe dinamiche e statiche, il restringimento dei pori
cutanei, l’involuzione dei processi acneici attivi e degli esiti
cicatriziali post acneici. Nel pre e post chirurgico, ottimizzazione del risultato operatorio con regressione veloce degli edemi
e assestamento cutaneo veloce. Tutti i risultati subiscono un
ulteriore incremento al progredire delle sedute e, in follow up
ad un anno, restano stabili e duraturi.
PER INFORMAZIONI:
tel 0666154318, www.brazilsystem.com
BookLiveBookLiveBooNicole Boudreau
IL DIGIUNO PER LA PROPRIA SALUTE
Uno straordinario metodo per disintossicarsi e ringiovanire.
Mondadori.
Prima edizione: Settembre 2005
Prezzo: € 12,00 IVA inclusa
Il digiuno, nell’era dei fast food, nella società del divertimento e del piacere poco incline al sacrificio, potrebbe apparire una privazione eccessivamente rigida.
Invece, la ricerca scientifica ci riconduce oggi sempre più di frequente al
fondamento della salute umana: il corpo possiede i mezzi per rigenerarsi,
la vita cellulare è dinamica, si rinnova costantemente e il digiuno stimola
questo processo.
Infatti effettuato a riposo e lontano dallo stress, permette all’organismo di
digerire ed eliminare le proprie tossine, rinnovare le proprie cellule e i tessuti danneggiati, mettendo in atto un meccanismo di disintossicazione e
Gregg Braden
IL LINGUAGGIO DELLA MATRIX DIVINA
Come funziona e come imparare ad usarlo
Macro Edizioni.
Tipo: DVD + Libretto - Durata: 320 Minuti
Prima edizione: Novembre 2007
Prezzo: € 35,50 IVA inclusa
Gregg Braden spiega con straordinaria chiarezza e profondità come conoscere ed esplorare quel campo delle infinite potenzialità (matrix, campo
quantico, o coscienza) e soprattutto come comprenderne il linguaggio,
imparare ad usarlo per portare gioia, guarigione e pace nella nostra vita
ed in quella dell’umanità.
L’autore attraverso una sinergia esplosiva tra le più recenti scoperte scientifiche e la più grande saggezza spirirtuale, antica, perduta o nascosta nei
secoli ci riconsegna le segrete tecniche e gli strumenti per tradurre i desideri più puri del nostro cuore nella concreta trasformazione della realtà.
Antonio Sacca
VITE PRIVATE DI UOMINI PUBBLICI
Mondadori
Pagine: 158
Prezzo: € 14,00 IVA inclusa
“ Morire o vivere, per uno sguardo, una parola, un sorriso. Uomini che
sembrerebbero dominatori del mondo, potenti nell’opera o nell’azione,
sospesi, invece, alle decisioni di una donna, di un congiunto, di un amico.
Uomini, eccessivi, tragici, sempre in bilico tra la vita e la morte, uomini che
nonostante l’ estrema sensibilità hanno una rovinosa difficoltà a trovare
pur tra migliaia e migliaia l’intesa appropriata. Poco o niente sentire gli
altri, troppo sentire qualcuno, uno. E la coscienza arrovellata dalla tremenda condizione dell’esistenza, solitudine e morte, morte e solitudine, e dal
Tempo, dal bisogno di colmare la destinazione annientatrice dei nostri
giorni, il nostro ingegno permette di considerarci, se pur mortali, non
sprecati. Amore, amore perché la vita non si imprigioni esclusivamente nel
ringiovanimento.
L’autrice, seguendo i casi più disparati, ha raccolto una mole veramente
considerevole di informazioni su questa forma di purificazione. Nel testo il
lettore potrà trovare tutti i consigli per una pratica del digiuno serena e
senza complicazioni, nonché la descrizione
di tutti gli effetti e le malattie che si possono
sconfiggere con questo “rimedio” naturale.
A completamento sono raccontati anche
casi concreti di persone che, spossate dal
consumismo e da un ambiente costrittivo,
riscoprono questa terapia antica quanto il
mondo e condividono con noi i benefici di
questa riscoperta.
Un testo aggiornatissimo che presenta tutte
le ultime scoperte scientifiche riguardo questa pratica. Nicole Boudreau è una biologa,
ha affinato le sue teorie, messe in partica in
diversi centri e cliniche del digiuno che sono
sotto la sua supervisione.
Designer esperto di sistemi informatici e supervisore operativo tecnico,
Braden è considerato attualmente un’autorità nel collegare le conoscenze
del passato con la scienza e la medicina.
Oltre ad una accurata preparazione tecnico scientifica arricchisce la sua formazione attraverso innumerevoli viaggi in
remoti villaggi montani, monasteri e
antichi templi, background che gli ha
permesso di coniugare armonicamente
antico e moderno. La solitudine delle
montagne del New Mexico e le coste a
sud della Florida sono luoghi prosperi da
cui l’autore trae ispirazione. Ha avuto
molteplici riconoscimenti dalla comunità
internazionale grazie alle partecipazioni
a conferenze mondiali e special televisivi
portando il suo contributo come esperto
conoscitore di spiritualità e tecnologia.
combattimento tra un individuo solo e la sua morte. Leone Tolstoj non
ebbe questa sorte, visse con una moglie
che lo afflisse di gelosie. Ludwig Van Beethoven i tormenti li subì da un nipote al
quale sfortunatamente volle fare da
padre. Friederich Nietzsche venne irriso da
Lou Salomè. E tardi, troppo tardi Richard
Wagner incontrò la felicità con Cosima
Liszt, tardivo anche Fedor M. Dostoevskij
che ormai non aveva fiducia neanche
nella limpida Anna Grigor’evna. Goethe
amò finchè visse e Byron bruciò la vita
nell’amore. Per il sorriso di Beatrice, Dante
Alighieri viaggio l’intero aldilà. Caio Giulio
Cesare e Karl Marx non soffrirono per
amore. Cesare, forse, non amò che la
madre; Carl Marx fu amato da Jenny von
Westphalen".
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Rigenerazione ossea e trattamento terapeutico
della parodontite (piorrea)
Una tecnica di ricostruzione ossea testata da numerosi anni di attivita' permette di rigenerare osso per
consentire l'inserzione di impianti dove non sarebbe possibile e di apportare osso sui denti affetti
dalla piorrea permettendo la loro permanenza in bocca.
Parliamo dei chirurghi fondatori dell’A.I.P.
Il gruppo di chirurghi che ha fondato l’Aip proviene da una lunga
esperienza ospedaliera, nel corso della quale sono stati effettuati un
numero cospicuo di interventi. L’attività è incentrata sia sull’implantologia classica, sia nell’utilizzo di una tecnica di rigenerazione
ossea con la quale è possibile salvare denti che generalmente vengono estirpati. Consente inoltre di rigenerare le strutture ossee del
mascellare e della mandibola, perdute in seguito a traumi o infiammazioni.
In questi casi, successivamente al riassorbimento della sostanza, che
si trasforma in osso, si può anche procedere all’installazione degli
impianti. È possibile così ottenere ricostruzioni buccali anche complete in situazioni generalmente considerate irreparabili.
Qual è la soluzione alternativa?
Si è cercato di ovviare a queste complicazioni utilizzando biomateriali in luogo dell’osso autologo. I biomateriali sono di varia origine,
composti prevalentemente da fosfato di calcio, ma sia in sperimentazione che in commercio ne esistono di moltissimi tipi.
Noi utilizziamo da circa 20 anni un sostitutivo d’osso che ci ha dato
risultati superiori alla norma, si tratta di un biomateriale, costituito
da sostanze biologiche tra cui il fosfato di calcio, estratto dal corallo. Il fosfato viene miscelato con un’altra sostanza chiamata colla di
fibrina, anch’essa biologica ed utilizzata in questo ambito da circa
40-50 anni da tutti i chirurghi del mondo. Le due sostanze miscelate insieme danno vita ad un materiale plastico che può essere
modellato, facilitando l’opera del chirurgo, nell’ambito della ferita
e che permette in un determinato periodo di tempo la trasformazione dei sostituti d’osso in osso vero e proprio.
In quali altre situazioni è possibile utilizzare questa tecnica?
Un’altra situazione importante in cui si utilizza la miscela è nella
ricostruzione di osso mandibolare o mascellare distrutto da cisti
invasive, la ricostruzione può essere effettuata sia durante che
prima degli interventi di implantologia. Oltre alla ricostruzione
ossea a seguito dell’asportazione di cisti è possibile effettuare rialzi
Dott. Aldo Casti
Nato a roma l’8 gennaio 1959.
Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Universià La Sapienza di roma nel 1983 specializzato in chirurgia generale presso la stessa università da circa 15
anni svolge la sua attività nel
campo della chirurgia orale, dell’implantologia e della chirurgia
maxillo-faciale nel corso dell’attività incamera una importante
esperienza nel campo della rigenerazione ossea diventando uno
dei maggiori esperti nella ricostruzione ossea con utilzzo di
biomateriali (idrossiapatite-organizzata come corallo, e colla di
fibrina).
di seno mascellare o di
cresta che trovano l’elezione con questo
materiale, poiché grazie alla sua plasticità
permette la stabilità
dell’innesto, che altrimenti presentandosi
sotto forma di granuli
liberi potrebbe andare
incontro ad una perdita meccanica.
Possono esserci delle controindicazioni?
Mi piace sottolineare il
fatto che si tratta di
una sostanza completamente innocua, infatti in nessun paziente
sono state riscontrate controindicazioni o rilevati disturbi di alcun
genere.
Quali sono i costi di gestione di questi materiali?
La maggior parte dei colleghi si imbatte in problemi economici legati alla gestione del materiale che presenta un costo leggermente più
elevato di altri, ma con questa tecnica gli interventi possono essere
realizzati anche negli studi privati, mentre generalmente il prelievo
di osso autologo viene effettuato solo nelle strutture ospedaliere.
Per questo qualsiasi professionista ben organizzato dal punto di
vista logistico può farne uso presso la sua attività, oppure in alternativa può risolvere il problema organizzativo rivolgendosi all’Aip
dove, chiunque voglia, può non solo utilizzare questa sostanza nel
miglior modo possibile grazie ai presidi adibiti, ma anche avere
delucidazioni in merito alle modalità di utilizzo essenziali ad una
resa ottimale. Ciò che incide maggiormente nel suo rendimento è
l’esperienza, e presso l’Aip è possibile trovare un servizio di tutor
per mezzo del quale i colleghi possono essere avviati nell’utilizzo di
questa tecnica.
Dott. Fabrizio Ferrazza
Laureato in Odontoiatria e Protesi
Dentaria presso l’Università degli
Studi di Roma La Sapienza, e
iscritto presso l’Ord. Prov. dei
Medici Chirurghi ed Odontoiatri di
Roma, nel 2004 iniziava a svolgere, nel proprio studio in Roma,
attività chirurgica associandola
alla normale attività di odontoiatra, facendo circa 50 interventi tra
implantologia e rigenerazione
ossea e parodontale. Da Gen 2005
a Dic 2009 ha eseguito una media
di 500 interventi annui finalizzati
alla risoluzione di tutte le problematiche inerenti la chirurgia orale
utilizzando sempre la stessa tecnica rigenerativa.
Che cos’è l’A.I.P.?
800.911.983 - 06.84242545
Come nasce e finalità…
www.aip-on.org
L’A.I.P., Accademia di Implantologia e Parodontologia, è un’Associazione fondata da cinque chirurghi provenienti da percorsi diversi che hanno in comune l’aver operato in alcune
strutture ospedaliere.
offrire un servizio a costi estremamente contenuti.
L’economicità del servizio è dovuta anche alle aziende fornitrici con
le quali collaboriamo sin dall’esperienza ospedaliera, e dalle quali
acquistiamo i materiali a prezzi calmierati.
Come nasce l’idea di tale servizio?
Come è noto, le operazioni dentistiche ed in particolar modo quelle chirurgiche, hanno costi rilevanti, dovevamo quindi coniugare
necessità terapeutiche del paziente e le sue esigenze economiche
studiando forme che portassero ad un abbattimento dei costi e un
progetto che riuscisse a calamitare interesse e finanziamenti privati. Successivamente, grazie ad un riscontro positivo dei nostri interlocutori, per non disperdere il patrimonio accumulato, abbiamo
ritenuto opportuno fondare l’A.I.P. Attraverso l’Accademia ci siamo
uniti in consorzio, ed abbiamo ricreato quelle condizioni che ci consentono di continuare ad effettuare interventi chirurgici con costi
estremamente ridotti. Ed è grazie a ciò che moltissime persone
hanno avuto accesso alle cure.
Oltre alle cure, l’Accademia fornisce altri servizi?
L’attività principale è quella di cura diretta, tuttavia l’Accademia si
rivolge anche a colleghi, che hanno rinunciato a prendere la strada
dell’implantologia a causa di costi eccessivamente elevati nella
gestione dello strumentario e nel magazzino, ma che se interessati, possono rivolgersi presso di noi ed usufruire di un servizio di
tutoraggio nella gestione del piano di trattamento e nella realizzazione dell’intervento o semplicemente affittare la struttura per eseguire i propri interventi.
C’è inoltre la possibilità di utilizzare l’ortopantomografo digitale, a
basse emissioni di radiazioni, per verificare al termine dell’intervento la sua riuscita oppure una ortopanoramica prima dell’inizio dello
stesso qualora si rendesse necessario.
Quanti professionisti operano nella struttura?
Come precedentemente accennato siamo cinque chirurghi, la
nostra professionalità è maturata durante l’esperienza ospedaliera,
durante la quale ciascuno di noi effettuava circa 1000 interventi
l’anno.
Dove si trova la struttura?
La struttura si trova in Via Sebino 16, scala 1, interno 2. La strada è
la prosecuzione di Via Tagliamento ed è all’angolo con Via Chiana.
La clinica ha una sala d’attesa per i pazienti, una sala in cui vengono svolti gli interventi chirurgici con annessa sala di sterilizzazione,
una sala con denta-scan di ultima generazione, dove le immagini
escono in maniera tridimensionale, che può essere utilizzata sia
come pre-chirurgica per l’allestimento del piano di trattamento che
come post chirurgica per TAC a fine
intervento
Da quanto tempo è attiva la struttura?
La struttura in cui operiamo è attiva da circa due anni, rispetta il
protocollo in merito alla normativa vigente, ed è stata organizzata
e strutturata in modo ottimale, permettendoci di avere tempi di
attesa estremamente ridotti e di offrire al paziente un ambiente
confortevole. Durante l’intervento il paziente può essere supportato da un anestesista, questa procedura è attuata sia sui cosìddetti
pazienti odontofobici, sia su pazienti che hanno patologie a carattere sistemico che richiedono un monitoraggio.
In che modo avete ottenuto l’abbattimento dei costi?
Il lavoro viene svolto in collaborazione con una Onlus, che supporta la nostra attività eseguendo raccolte fondi che ci permettono di
Dott. Fabrizio Diofebi
Nato a Roma il 3 luglio 1954.
Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università La
Sapienza nel 1980. Specialista in Odontostomatologia
dal 1985. Lavora come libero professionista presso i
suoi studi di Roma. Ha operato presso alcune cliniche
della capitale fino al marzo
2009. Collabora con il dr.
Casti presso il suo studio di
via Tagliamento. È presidente dell'AIP e segretario dell’AIP-on ONLUS.
Per concludere, i tempi di attesa
sono lunghi?
In genere gli appuntamenti per l’operazione vengono dati con una cadenza abbastanza ampia per evitare che
il paziente rimanga molte ore in sala
d’attesa, e per evitare il rischio di
ansia pre-operatoria.
Parte nel Lazio il progetto
] di Valeria Torre [
Mattina seduti ai banchi di scuola, pomeriggio sul divano
davanti alla televisione: trascorrono così le loro giornate i
bambini di oggi. E quando arriva l’ora della merenda, niente più genuine torte della mamma fatte in casa, ma soltanto
merendine e biscotti della grande distribuzione. Con il risultato che sono sempre più diffusi, nei paesi industrializzati, i problemi di salute in età infantile legati alle cattive abitudini alimentari e a uno stile di vita sedentario. E, sorpresa,
l’Italia è in Europa il paese in cui si registra il più alto tasso di
patologie di questo tipo, con il 30% di bambini in sovrappeso, per il 3% dei quali si può parlare di vera e propria
obesità.
Un brutto colpo per la patria della Dieta Mediterranea, che
proprio per la qualità e la varietà dei suoi principi nutrizionali ha ottenuto addirittura il riconoscimento dell’Unesco.
Sono perfino belli a vedersi i piatti della nostra cucina, un
trionfo di colori che nasce dalla grandissima varietà dei prodotti ortofrutticoli che le nostre terre ci regalano. Ma frutta
e verdura non sono certamente al primo posto nell’ordine
delle preferenze di gusto dei più piccoli, e in questo i bambini italiani non si discostano di molto dai loro coetanei degli altri paesi europei. Per questo l’UE, già da qualche anno,
promuove il programma Frutta nelle Scuole, che prevede la
distribuzione gratuita di porzioni di frutta e verdura ai bambini degli istituiti scolastici primari, al fine di incoraggiare il
consumo di prodotti ortofrutticoli e promuovere una cultura della corretta alimentazione sin dalla prima infanzia, riconoscendo in un
corretto stile alimentare un valido strumento di prevenzione contro l’insorgenza di varie patologie.
Non solo frutta e verdura
gratis, ma anche percorsi educativi che
sfruttino i canali di comunicazione più adatti all’apprendimento
Frutta
dei bimbi (laboratori, giochi di gruppo, proiezione di cartoni animati a scopo informativo): tutti interventi mirati che
vanno nella stessa direzione.
L’iniziativa, che in Italia è gestita dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf), ha incontrato
grande successo nel Lazio, dove si è registrata l’adesione di
ben 300 plessi scolastici, per un totale di 5.557 classi coinvolte: oltre 100.000 bambini che, accanto ai frutti e agli ortaggi gustosi che può vantare in grande varietà l’Italia, impareranno a riconoscere e ad apprezzare anche i prodotti tipici del loro territorio laziale.
Il Progetto, infatti, nelle modalità con cui viene declinato
nelle Scuole
questo non significa necessariamente mangiare alimenti poco gustosi. Iniziative di questo tipo non solo hanno grande
valore sul piano dell’educazione alimentare, ma sono anche
un momento di riscoperta dei sapori genuini dei prodotti
della terra”.
in Italia, prevede che in ogni regione la distribuzione di frutta e ortaggi provenienti da tutto il territorio nazionale sia
affiancata da una quota minima di produzioni caratteristiche locali. Un programma che si inserisce bene nel quadro
degli interventi che l’Assessorato alle Politiche Agricole della Regione Lazio porta avanti per la promozione delle produzioni agricole locali e per la diffusione di un sano modello alimentare.
La Regione Lazio sostiene con entusiasmo il Progetto”, dichiara, infatti, l’Assessore Angela Birindelli, “perché esso
offre l’opportunità di promuovere un modello di alimentazione sana ed equilibrata, insegnando, al tempo stesso, che
Investi nel futuro,
Partecipa in prima persona alla ricerca
sulla prevenzione dei tumori al seno.
«Sperimenta la ricerca,
alimenta la speranza».
Il tumore al seno
Che cos’è
È il tumore più diffuso nel sesso femminile dei paesi occidentali.
È causato da una divisione incontrollata
di alcune cellule della ghiandola mammaria.
Ogni anno si ammalano in Italia circa
38.000 donne.
Cosa si può fare
per prevenirlo?
Attualmente non esistono indicazioni
specifiche per la prevenzione della malattia.
Il Progetto Tevere è uno dei primi studi
che intende valutare se un intervento farmacologico può, in effetti, impedire alla
malattia di insorgere.
Esistono alcune indicazioni molto generali che possono avere rilevanza in termini di prevenzione, quali: limitare l’assun-
zione di alcool, l’aumento di peso in menopausa e l’eccessiva assunzione di grassi e zuccheri nella dieta.
È inoltre importante per la diagnosi precoce, ma non per la prevenzione dei tumori, sottoporsi con regolarità ai controlli (visita senologica, autopalpazione,
mammografia…), poiché prima viene
scoperto il tumore, maggiore è la probabilità che sia di dimensioni limitate e
maggiori le possibilità di guarigione.
Progetto Tevere
Il Progetto Tevere, nato dalla volontà del
Centro Ricerca Oncologica dell’Istituto
Nazionale Tumori Regina Elena di Roma,
è un progetto di prevenzione primaria dei
tumori al seno.
Lo studio prevede la partecipazione di
16.000 donne volontarie.
Per partecipare a questo studio le donne
dovranno essere in buona salute, non dovranno essere affette da diabete, da malattie cardiovascolari e non dovranno
aver avuto diagnosi di tumore maligno.
L’esecuzione di questo studio, approvata
dal Comitato Etico degli IFO di Roma e
dai Comuni Etici dei centri presso cui si
svolgerà la ricerca, sarà conforme alle
Norme di Buona Pratica Clinica, al fine di
assicurare la salvaguardia dei diritti, nel
rispetto dell’inderogabile principio dell’inviolabilità, dell’integrità psicofisica e
della vita dei soggetti coinvolti nello studio in questione.
L’obiettivo di questo studio è comprendere se sia possibile diminuire la probabilità di sviluppare un tumore al seno e l’insorgenza di malattie cardiovascolari attraverso la somministrazione di un farmaco antidiabetico di diffuso utilizzo.
Per avere maggiori informazioni
chiamare dal Lunedì al Giovedì dalle 10.00 alle 13.00 e
dalle 14.30 alle 17.30.
La segreteria telefonica è sempre attiva.
Info: 06 5266 3333
www.progettotevere.it – info@[email protected]
Il Progetto
Tevere
Parla la Prof.ssa
Paola Muti
Direttrice scientifica
dell’Istituto
Nazionale Tumori
Regina Elena di
Roma.
Il progetto Tevere, nato dalla volontà del
centro ricerche del Regina Elena e implementato grazie alla collaborazione con
l’Istituto Nazionale Tumori di Milano e l’Istituto Europeo di Oncologia di Catania,
è un progetto di prevenzione primaria dei
tumori al seno.
Il progetto si articola in tre direzioni:
la prima, seguita dall’Istituto Europeo di
Oncologia, si occupa di studiare gli effetti della somministrazione di un farmaco,
derivato dalla vitamina A, sulle giovani
donne;
la seconda, seguita dall’Istituto Nazionale Tumori, è uno studio sulle facoltà preventive della dieta.
la terza, seguita dall’Istituto Regina Elena,
è la ricerca sugli effetti della somministrazione di metformina a pazienti sani.
La metformina è usata, normalmente,
per curare persone diabetiche e, proprio
tra tutte coloro che ne facevano uso si è
notata una diminuzione delle insorgenze
tumorali. Questa parte del progetto, di
cui si occupa il mio Istituto, prevede quindi di effettuare uno screening su 16 mila
volontarie, scelte in base a criteri ben precisi, per poter verificare se la metformina
può, in un futuro prossimo, essere utilizzata come agente preventivo contro il
cancro al seno, ma anche per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e, potenzialmente, dei tumori al colon.
La scelta delle volontarie presuppone dei
requisiti precisi, devono essere entrate in
menopausa, ed essere sane.
Quindi, tutte quelle donne che hanno
avuto tumori o hanno altri tipi di malattie
(come il diabete) sono escluse a priori.
Le volontarie dovrebbero inoltre possedere alcune di queste caratteristiche: essere leggermente sovrappeso, avere la
pressione alta, i trigliceridi alti, un basso
livello del colesterolo e così via.
Il Progetto Tevere è completamente italiano, è il più grande Trial al mondo che tratta della prevenzione dei tumori al seno ed
è una novità, anche perché finanziato interamente dal Ministero della Salute.
Sicuramente ci sono altri studi sulla metformina in diverse parti del mondo (in Inghilterra, negli Stati Uniti), ma la metformina utilizzata come prevenzione primaria è studiata solo qui in Italia.
La sperimentazione sarà relativamente
breve, 4 o 5 anni, stiamo valutando l’azione sulle cellule tumorali. Da esperimenti effettuati in laboratorio, trattando
delle cellule tumorali umane con metformina, queste sono state modificate ritornando ad essere cellule normali. Si tratta
sicuramente di un ottimo risultato.
La storia dell’EUR
dalle origini ad oggi
] a cura di Elisa D’Alto [
IV Puntata:
La Chiesa dei SS. Pietro e Paolo
1
Situata su un colle, nella zona più elevata
dell'Eur, la chiesa dei SS. Pietro e Paolo è
uno degli edifici più riconoscibili da lontano, insieme al palazzo della civiltà italiana,
di tutta l'esposizione. Una scelta non casuale. Il "Colosseo quadrato", infatti, rappresentante di un'idea laica di civiltà, e la
chiesa, simbolo per eccellenza della religione cattolica, dimostravano affiancati il clima di concordia tra Stato e Vaticano sancito dai Patti Lateranensi. L'edificio è posto in
asse lungo il viale che porta all'attuale Archivio Centrale dello Stato, costruito all'epoca per ospitare la mostra delle corporazioni e dell'autarchia. Progettata nel 1938
dall'architetto Arnaldo Foschini, la chiesa
ha una pianta a croce greca (decisamente
atipica per le realizzazioni dell'epoca, tutte
a croce latina), sormontata da una grande
2
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eur torrino news
cupola, con un diametro di 31 metri, seconda solo a quella vaticana e che inizialmente doveva essere giallo oro, per risaltare maggiormente. La particolare difficoltà
dell'impresa costrinse però i costruttori a
scegliere una copertura di squame di ardesia di colore grigio, più adatta al resto dell'edificio. Le pareti esterne della chiesa sono
ricoperte da pietra di “Chiampo paglierino
di Vicenza” e travertino romano. All’interno alle pareti chiare fanno da contrasto le
pitture colorate della cappella, le vetrate
istoriate degli occhialoni e il marmo colorato del pavimento. Allo scoppio della guerra
l'edificio doveva ancora essere completato,
ma il grosso del lavoro era stato fatto. Il 29
giugno del 1955 la chiesa fu aperta ufficialmente al culto. La dedica a S.Paolo è suggerita dalla vicinanza con le Tre Fontane,
luogo del suo martirio, un aspetto che si
carica anche di significato politico, così come suggeriscono le parole del Mons. Enrico
Pucci: "Non mancheranno riferimenti palpitanti alla realtà del regime fascista come
quella offerta dal passaggio dell'Apostolo
attraverso le paludi pontine, e soprattutto
la rievocazione della grandezza imperiale
di Roma”. Caratteristica della chiesa sono
anche le due colossali statue di S.Pietro e
S.Paolo. Già nel giugno 1942 figuravano i
due modelli in gesso alla sommità della scalinata. Lo scultore del S.Pietro, Domenico
Ponzi, realizza ben sei bozzetti per la statua e, una volta realizzati entrambi i modelli (lo scultore Francesco Nagni si occupava di S.Paolo), raccomanda che: “…non
rimangano ulteriormente esposti alle intemperie e […] alle sollecitazioni dei venti
forti”. Una preoccupazione ben fondata,
visto che il 27 settembre il modello di S.Pietro cede alla violenza di un uragano andando in mille pezzi. La versione definitiva viene ideata sempre dallo scultore Ponzi, è
portata a termine - nel 1957. Un destino
più “tranquillo” ha avuto invece la statua di
S.Paolo. Il modello viene tradotto in travertino negli scantinati del palazzo della civiltà
italiana e terminato nell'agosto del 1943,
ma non viene posto in opera per la mancata esecuzione del piedistallo. Verrà istallata
solo nel giugno ’55 in occasione dell'apertura al culto della chiesa. SS. Pietro e Paolo
è un dei pochi edifici del progetto E42 portati a termine, anche se non completamente, allo scoppio della guerra. Così come le
altre costruzioni dell'Eur, ha subìto i danni
della guerra, per essere ristrutturato a partire dal ‘45. E se, come abbiamo detto, nel
'55 viene aperto al pubblico, dieci anni più
tardi, nel '65, ha assunto il titolo di basilica.
3
4
1- Veduta della Chiesa dei SS. Pietro e Paolo
2- Particolare del lato Ovest
3- Particolari delle due statue
4- Studio per la basilica dei SS. Pietro e Paolo
eur torrino news
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RINGIOVANIMENTO
La radiofrequenza
L’ossigeno iperbarico estetico
COS’È
CO
OS’È
E’ un trattamento non invasivo che sfrutta il passaggio di una energia elettromagnetica ad alta frequenza attraverso la pelle inducendo
una neo-produzione di collagene. Questa tecnologia è approvata
dalla FDA Americana per il trattamento del viso e delle lassità
cutanee del corpo.
L’ossigeno iperbarico estetico è una tecnica di infusione percutanea, tramite un sofisticato apparato che trasforma l’aria (costituita
al 21% da ossigeno e al 79% da azoto) in ossigeno puro, iperbarizzando (portandolo cioè ad una pressione superiore rispetto a quella
atmosfenca di 1 Barr).
EFFETTI E RISULTATI
EFFETTI E RISULTATI
L’effetto lifting cutaneo è quasi immediato dopo le prime sedute,
tuttavia il vero risultato della radiofrequenza si manifesta appieno
dopo un periodo di 3-6 mesi, cioè quando la formazione indotta
dal nuovo collagene sarà completata. Le zone che appaiono più
visibilmente migliorate sono il collo, le braccia, l’interno cosce
e l’addome.
Gli effetti sulla pelle sono una “rigenerazione”: dopo circa dieci
giorni dalla prima seduta è già molto evidente l’evoluzione di tutti i
parametri morfologici cutanei (turgore, elasticità, tessitura) e il
miglioramento in termmi di luminosità, tono e spessore della zona
trattata. Notevole la diminuzione delle rughe dinamiche e statiche, il
restringimento dei pori cutanei, l’involuzione dei processi acneici
attivi e degli esiti cicatriziali post-acneici.
FREQUENZA
Le sedute vengono eseguite con un manipolo e la quantità di calore
prodotto viene stabilita dal medico. La radiofrequenza è una tecnica
selettiva sul derma, non danneggia gli altri tessuti (venoso linfatico,
muscolare o nervoso), non è dolorosa (durante la seduta si avverte
solo calore nella parte trattata), non ha conseguenze se non
un lieve rossore destinato a sparire in un paio d’ore.
Il trattamento completo prevede da 6 a 10 sedute ed i risultati
sono veloci e duraturi. Ottimo l’abbinamento con ossigeno
iperbarico.
PER CONCLUDERE
Questa tecnica innovativa opera un
netto miglioramento del tono della
pelle con forte riduzione delle pieghe,
lassità cutanee
e smagliature. La sua efficacia
è provata clinicamente e rappresenta
la soluzione ideale per chi desidera
un ringiovanimento visibile,
efficace, duraturo e senza chirurgia.
FREQUENZA
Ci sono vari protocolli: nel caso in cui l’operatore sia un medico, i
principi attivi saranno veri e propri “farmaci” e l’ossigeno iperbarico
rappresenterà una sorta di siringa virtuale con cui iniettare. I protocolli di trattamento “strong” possono essere articolati in sedute
intensive a cadenza mensile, della durata di circa 60 minuti, e in
abbinamento ad altre strategie antiaging che ottimizzino il risultato:
radiofrequenza bipolare, bioristrutturazione con polinuclieotidi carbossiterapia, peelings, ecc. I protocolli “soft” prevedono invece 610 sedute di circa trenta minuti e qualche richiamo mensile. Tale
schema è adatto a pelli più giovani e
rientra in un programma di prevenzione antiaging o di mantenimento o,
ancora, nel pre e post chirurgico (lifting). In ogni caso, le modalità, i tempi,
i farmaci da veicolare e le associazioni
con altre terapie saranno quindi “strettamente personalizzati” e individuati in
una valutazione medica essenziale per
un risultato visibile e duraturo.
DIMAGRIMENTO DISTRETTUALE
La carbossiterapia
La cavitazione
CO
OS’È
CO
OS’È
Terapia elettiva delle adiposità localizzate e della cellulite, consiste
nell’introduzione a livello sottocutaneo di CO2. Tale metodica non
ha effetti collaterali e non presenta alcuna tossicità, dato che la CO2
è un normale metabolita cellulare e possiamo definirla un farmaco
naturale.
Tecnica innovativa per la riduzione non chirurgica delle Adiposità
Localizzate, che utilizza Ultrasuoni a bassa frequenza (da 30 a 50
KHz) con sistema di scansione multifrequenza. Efficace e sicura,
non invasiva, indolore e senza effetti collaterali. Consente di sciogliere ambulatorialmente il grasso in sicurezza, senza anestesia e
tempi di convalescenza.
A COSA SERVE
Gli effetti terapeutici della carbossiterapia sono: azione diretta sul
microcircolo e potente effetto lipotico. Se si considera che la
cellulite non è altro che l’espressione di fenomeni degenerativi
indotti nel sottocutaneo da alterazioni morfofunzionali
del microcircolo, il miglioramento del flusso indotto dalla
carbossiterapia giustifica,
razionalmente, l’utilizzo di questa
anche in tale patologia.
EFFETTI SUL GRASSO
Tramite il passaggio di una sonda sull’area da trattare, gli
Ultrasuoni bersagliano il tessuto adiposo edeterminano la rottura
meccanica delle strutture cellulari adipocitarie. La Cavitazione è
altamente selettiva versoil tessuto adiposo, e nessun altro organo o tessuto risulta alterato.
LA CARBO-CAVITAZIONE
L’utilizzo alternato di
Carbossiterapia e Cavitazione,
potenzia il risultato finale, conferendo un poderoso effetto lifting
sui tessuti ed una rapida riduzione delle masse adipose.
IN COSA CONSISTE
La CO2 viene somministrata tramite iniezioni sottocutanee nelle
sedi colpite da adiposità Iocalizzata. Si utilizzano aghi di piccolissima sezione (30 G) per minimizzare la traumaticità ed
il fastidio al paziente. E’ estremamente rara la comparsa
di ematomi. Date le spiccate capacità lipolitiche, ma anche
di miglioramento su elasticità e tono cutaneo. Ia CO2 viene
utilizzata anche con lo scopo di rassodare i tessuti.
RISULTATI
Sono sempre estremarnente gratificanti e immediati (4 sedute
circa). I risultati migliori si ottengono tuttavia a breve distanza,
quando il grasso sciolto verrà smaltito totalmente.
FREQUENZA SELLE SEDUTE E RISULTATI
La frequenza bisettimanale è quella consigliata, con cicli di 10-20
sedute. La risposta è sempre notevole e immediata;
levigazione della buccia d’arancia, diminuzione volumetrica
delle adiposità localizzate, effetto lifting sui tessuti
con risultati visibili e gratificanti in breve tempo.
Dott.ssa Leda Moro
MEDICINA E CHIRURGIA ESTETICA
Tel 06 66154318
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Per la pizza esiste una sorta di derby calcistico tra Roma e Napoli, in cui l’arguzia, le risposte pronte, le battute, valgono più della
pura esibizione agonistica e muscolare, tanto le parti sono convinte delle reciproche posizioni. I ristoratori e fornai laziali sostengono che la migliore pizza d’Italia si mangi a Roma, i napoletani
accolgono queste dichiarazioni con sufficienza. È certo che esiste
una grande differenza tra la pizza preparata a Roma e quella consumata a Napoli. La cucina romana propone una pasta sottile, fragrante e condita con innumerevoli varianti, è sofisticata e non
nasce come pasto dei poveri. Insomma la pizza a Roma non si è
sviluppata come un piatto sostitutivo e, si è arricchita di significati nel consumo di strada.
Al di là della rivendicazione del piatto simbolo della tradizione nazionale tra il Lazio e la Campania, c’è da dire che la
pizza è una vera locomotiva della produzione agroalimentare italiana. Come piatto semplice e popolare è riuscita a
travalicare i confini nazionali e ad esprimere nel mondo
un modo di essere italiani. È divenuta infatti merce
globalizzata, si consuma nelle strade di Bombay, come nelle Business class dei jet supersonici, nelle
perdute periferie metropolitane come nelle più
sofisticate strade delle megalopoli mondiali.
Ed è uno dei primi alimenti cotto a creare una specifica filiera commerciale,
oltre a prestarsi ad innumerevoli possibilità di personalizzare la ricetta.
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eur torrino news
Universo
Pizza
Infatti non sono pochi i pizzaioli che si vantano di aver aggiunto
al metodo di preparazione della pizza un tocco personale, pertanto è difficile uniformare la ricetta. Secondo le interpretazioni classiche la vera pizza alla romana contiene pomodoro, mozzarella,
origano, acciughe, e perfino i capperi. La su sfoglia è sottile, croccante e non deve avere il cornicione che è un rigonfiamento delle
pareti esterne tipica del prodotto napoletano. Quindi la pizza
bianca, rossa alla pala, al rosmarino, o con gli sfrizzoli, sono quelle più apprezzate dalla popolazione locale. Infatti nessun negozio
di generi alimentari si fa mancare una dotazione quotidiana. Venduta nella caratteristica carta pane rappresenta uno spuntino da
consumare nella prima parte della giornata o nel pomeriggio,
quando gli impegni di lavoro lo consentono.
È un piatto con radici molto antiche, addirittura l’etimologia
della parola alcuni storici la fanno risalire al participio passato del verbo pinsare, che significa schiacciare. Nel Seicento a Napoli, capitale del Regno Borbonico, la pizza
era bianca, condita con aglio, strutto e sale grosso nella
versione popolare. È solo nel Settecento che viene
introdotto il pomodoro, e che quindi assume i saAl di là della
pori e l’aspetto più vicino ai giorni nostri. Nella
rivendicazione del
nostra regione sono pochissime le sagre depiatto simbolo della tradidicate interamente alla pizza perché quezione nazionale tra il Lazio
sto alimento entra di diritto in tutti
e la Campania, c’è da dire
gli eventi popolari. Abbinamento
che la pizza è una vera
tipico, tra gli amici il sabato
locomotiva della produsera: pizza e birra.
zione agroalimentare italiana.
eur torrino news
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Linea diretta con
L’Assessorato alle Politiche agricole
e valorizzazione dei prodotti locali
della Regione Lazio
Vertenza Coldiretti: confronto con le Istituzioni regionali
] di Irene Giarracca [
Si sono riuniti a Viterbo i Vertici di Coldiretti e
delle Istituzioni regionali; presenti l’Assessore
all’agricoltura Angela Birindelli, il Commissario straordinario dell’Arsial Erder Mazzocchi,
Il Presidente della Commissione Agricoltura
Francesco Battistoni, e la Presidente della Regione Renata Polverini. Durante il primo incontro avvenuto lo scorso ottobre a Latina,
l’associazione aveva presentato una serie di
istanze al governo regionale, sottolineando
come la difficile situazione attraversata dal
settore non sia unicamente frutto della sfavorevole congiuntura economica, che unitamente ai deficit strutturali del settore, deve
essere affrontata attraverso precisi interventi
programmatici. Per questo l’associazione ha
fatto un’analisi molto attenta di quelli che sono gli aspetti più critici facendo precise proposte a livello normativo e organizzativo.
È necessario operare degli interventi di semplificazione burocratico-amministrativa che
consentano reali possibilità di accesso ai fondi del PSR, la vera e propria finanziaria dell’agricoltura, dice Coldiretti; è inoltre fondamentale operare delle rimodulazioni interne
ad organi regionali come le ADA, Aree Decentrate dell’Agricoltura, nate per semplificare i procedimenti burocratici, ma poco funzionali allo scopo. Tra le questioni affrontate
quella dell’accesso al credito, e della patrimonializzazione dei confidi, che associando
solo imprese agricole consentono degli interventi mirati per il settore. Ricorda l’associazione che è necessario favorire le concentrazioni di imprese per rafforzare la loro posizione sul mercato.
Queste istanze sono state presentate alle istituzioni regionali lo scorso ottobre.
Ad otto mesi di distanza dall’insediamento
della nuova giunta, alcune delle richieste
hanno trovato seguito attraverso l’adozione
di delibere e leggi, come quella sulla defini-
zione di un programma di riqualificazione
della filiera del latte bovino, la legge sul Km0,
quella di sostegno agli agricoltori vessati dalla Batteriosi del Kiwi. Le Istituzioni regionali si
sono adoperate affinché in sede di bilancio
fossero garantiti i fondi necessari all’attività di
garanzia dei Confidi. Sono inoltre in atto iniziative volte alla promozione delle eccellenze
enogastronomiche del nostro territorio. Il
Presidente di Coldiretti Lazio, Massimo Gargano ha ricordato alle istituzioni regionali di
tenere in considerazione il grosso peso ricoperto dall’associazione che rappresenta un
importante punto di riferimento per le aziende del settore. Il Presidente ha messo in evidenza l’impegno profuso dall’associazione
stessa per favorire l’accesso al credito delle
aziende, per esempio attraverso la creazione
di un proprio sistema bancario che si chiama
Agricredito:”La nostra associazione ha dimostrato di avere un grosso potere contenutistico, e di essere in sintonia con le esigenze
del territorio, per questo attraverso le nostre
proposte siamo convinti di poter dare un
grosso impulso ad una Regione che deve tornare a crescere e andare oltre rendite corporative obsolete”.
Il valore della Vertenza Coldiretti trova riconoscimento nelle parole dell’Assessore Angela Brindelli, che ricorda come le istanze
presentate abbiano trovato risposte concrete
in quanto effettuato in questi mesi dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione. Il più
importante degli obiettivi è stato raggiunto,
sono stati impiegati i 63 milioni di euro di
spesa del PSR, risultato che consente al Lazio
di avere a disposizione per il 2011 ulteriori
100 milioni di Euro, che come ricorda l’Assessore verranno al più presto messi a disposizione delle aziende. “Di concerto con le istituzioni europee stiamo valutando l’attuazione di modifiche per alcune misure specifiche
nel tentativo di andare incontro alle esigenze
di alcuni settori cardine come quello del latte” ha dichiarato l’Assessore; anche il Commissario straordinario dell’Arsial Erder Mazzocchi, ha ricordato l’impegno delle istituzioni nei confronti della filiera del latte, concretizzatosi in iniziative attualmente in fase di
implementazione indirizzate ad un efficientamento delle attività aziendali e della qualità
delle loro produzioni. “ Per evitare che le imprese di produzione del settore siano soggiogate a quelle di trasformazione ubicate in altre regioni, è necessario favorirne la nascita
anche nel nostro territorio”.
Giunta Lazio: nasce lo sportello unico per l'agricoltura
Nasce lo Sportello Unico Regionale dell'Agricoltura, un nuovo servizio innovativo a
costo zero che la Giunta del Lazio, approvando la delibera proposta dall’assessore
Birindelli, mette in campo per favorire la circolazione delle informazioni tra gli operatori del mondo agricolo laziale.
“Un’iniziativa su cui abbiamo puntato con
decisione – afferma la presidente Renata
Polverini. L’esperienza del PSR ci ha insegnato che il sostegno, non solo economico,
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eur torrino news
agli agricoltori è fondamentale oltre che per
il sostentamento del comparto, anche per
lo sviluppo di tutto l’indotto dell’agricoltura
del Lazio. Obiettivo del nuovo Sportello è
quello di diventare un luogo di informazione, comunicazione e assistenza per tutto il
mondo dell’agricoltura, curando l’erogazione di servizi integrati a favore degli imprenditori agricoli e delle filiere agroalimentari,
come anche di tutti gli operatori del mondo
rurale”.
“Lo Sportello Unico sarà uno strumento
radicato sul territorio - aggiunge Angela
Birindelli, assessore alle Politiche agricole e
Valorizzazione dei prodotti locali del Lazio in grado di offrire un servizio immediatamente riconoscibile e facilmente accessibile.
Proprio per questo sarà organizzato sfruttando le strutture della Direzione Regionale
Agricoltura già presenti nelle 5 province
laziali. L’operato dello Sportello Unico – prosegue l’assessore - sarà aperto anche a tutti
quei soggetti, non direttamente coinvolti,
che abbiano l’interesse di ricevere notizie
circa l’agricoltura laziale e tutto il materiale
ad essa collegato. Tutto questo per facilitare la consultazione dei materiali di interesse
– conclude Birindelli - prospettando le notizie più significative a livello europeo, nazionale, regionale e locale, e proponendo
anche soluzioni su alcuni argomenti ritenuti di particolare interesse quali l’agricoltura
sostenibile, prodotti tipici locali, la condizionalità in agricoltura”.
Agricoltura: Giunta Lazio approva la legge Prodotti a Km Zero
La Giunta regionale del Lazio, presieduta
dal presidente Renata Polverini, ha approvato la proposta di legge dell’Assessorato alle
Politiche agricole e alla Valorizzazione dei
prodotti locali per promuovere il consumo
dei prodotti agricoli a chilometri zero.
“La Regione – spiega Polverini - ha voluto
fortemente questa legge che, attraverso
uno stanziamento di 6 milioni per il triennio
2011-2013, intende garantire una maggiore sostenibilità ambientale dei sistemi di
produzione agricola e offrire ai consumatori una maggiore trasparenza sui prezzi insieme a un’adeguata informazione sull’origine
dei prodotti. Il provvedimento – aggiunge prevede l’introduzione dell'obbligo di indicare in etichetta la provenienza dei cibi in
vendita, la disponibilità del venti per cento
degli spazi riservati alla vendita diretta nei
nuovi mercati e, inoltre, l'incentivazione
dell’utilizzo di prodotti regionali nella ristorazione collettiva e ospedaliera, pubblica e
privata, e la promozione dei Farmer’s market nelle piazze cittadine”.
Per l’assessore alle Politiche agricole Angela
Birindelli “in questo momento di crisi economica globale è importante che vi siano
delle norme tese a dare una mano alle
nostre imprese e a sostenere i produttori
locali. Si tratta di un provvedimento molto
atteso anche da un crescente numero di
consumatori che vogliono acquistare prodotti freschi, naturali e del territorio. In questo senso anche la grande distribuzione
commerciale sta cogliendo i cambiamenti
dei comportamenti dei consumatori e sta
acquisendo coscienza del ruolo importante
che può avere all'interno della filiera attraverso l’offerta sugli scaffali dei prodotti del
nostro territorio. La normativa sui prodotti a
chilometri zero – prosegue l’assessore - darà
anche un forte sostegno alla diffusione dei
Farmer’s Market, i mercati di vendita diretta
che oggi rappresentano un grande riferimento per i cittadini laziali, un forte punto
di incontro tra il produttore e il consumatore in grado di stimolare la cultura del mangiar sano, educare all’acquisto di prodotti
sicuri e stagionali e valorizzare il territorio di
origine dei prodotti agricoli. Infine – conclude Birindelli - è importante sottolineare che
la legge favorisce l’utilizzo dei prodotti locali nei servizi di ristorazione collettiva, quali
mense, ospedali e scuole, indicando come
titolo preferenziale per l’aggiudicazione dei
bandi la fornitura di prodotti alimentari
laziali”.
Posticipata Chiusura caccia al 10 febbraio
Il Tar del Lazio ha respinto, in data 27 gennaio
2011, il ricorso presentato dalla Provincia di
Frosinone nei confronti del decreto regionale,
firmato dalla presidente Polverini, che ha per
oggetto la ‘nomina dei componenti della
Commissione provvisoria per il conseguimento dell’abilitazione all’esercizio venatorio presso la Provincia di Frosinone’, ribadendo, di fatto, la piena legittimità delle Commissioni di nomina regionale. Tale sentenza
rappresenta un elemento di notevole rilievo
giuridico in virtù dei ricorsi, ancora in itinere,
presentati dalla Regione Lazio contro le medesime Commissioni nominate dalle Province
di Roma, Frosinone e Latina.
“Una sentenza – dichiara l’assessore alle Po-
litiche agricole e valorizzazione dei prodotti
locali della Regione Lazio, Angela Birindelli –
che inizia a fare chiarezza sull’esclusiva competenza da parte della Regione, di nominare
le Commissioni provinciali per il rilascio dell’abilitazione venatoria. Voglio sottolineare –
aggiunge l’assessore – che, in questo senso,
non esiste nessuno scontro istituzionale tra
la Regione Lazio e le Province. È stato solamente accertato, in considerazione di una
normativa vigente in materia poco chiara, a
chi spetta il compito di nominare queste
Commissioni. E la sentenza del TAR, finalmente, ha dato un’indicazione precisa circa
l’esclusiva legittimità delle Commissioni regionali”.
eur torrino news
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Consiglio Re
2 Febbraio-Seduta del Consiglio Regionale del Lazio
La seduta del Consiglio regionale del 2 Febbraio si è caratterizzata per la discussione di
molte questioni poste all’attenzione dell’Aula e della Giunta.
Fra le attività di intervento proposte alla
Regione quella del sostegno alla promozione della Roma Tre Orchestra, una realtà giovane, che nonostante i 5 anni d’età ha già
ottenuto moltissimi riconoscimenti. La proposta è stata avanzata dalla Presidente della
Commissione scuola e diritto allo studio
Olimpia Tarzia che ha sottolineato il valore di questa realtà e ricordato l’alto livello
artistico della sua programmazione, nonché
la sua salda condizione economica. Nonostante le perplessità sollevate da parte di
alcuni consiglieri, che hanno fatto notare
che tale decisione potrebbe concorrere a
danneggiare altre realtà attualmente definanziate come l’Accademia giovanile di
Santa Cecilia, la proposta ha ottenuto parere favorevole.
Il capogruppo del PD alla Regione Esterino
Montino ha invece posto l’attenzione al
finanziamento destinato all’edilizia sanitaria
nel territorio dei Castelli Romani, ricordando che prima della definizione della legge di
Bilancio la Regione aveva dato il via libera
ad una gara d’appalto, conclusa, per la realizzazione del nuovo Ospedale dei Castelli
Romani. “ Si tratta di un impegno preso e di
una gara d’appalto conclusa è pertanto
necessario che la regione provveda, evitando di dover intervenire con atti di risarcimento nei confronti dell’azienda appaltatrice. Si è trattato solo di una temporanea
sospensione dei lavori, in attesa del riassetto della rete ospedaliera, è quindi doveroso
procedere alla loro ripresa”.
Ulteriori mozioni hanno ottenuto parere
favorevole da parte dell’aula, si tratta di
proposte di intervento infrastrutturale nella
provincia di Rieti, una riguarda la costituzione di una strada di collegamento tra il territorio e la Bassa Sabina, l’altra l’istituzione di
un Fondo di risarcimento a tutti i soggetti
che vennero colpiti lo scorso anno dagli
eventi calamitosi del 12 e 13 maggio, ed
infine della destinazione di risorse per l’attivazione di interventi infrastrutturali nel territorio di Rieti in vista dei Campionati europei di Atletica leggera che si terranno nel
2013.
A seguito di una mozione presentata dal
Consigliere Bonelli per la dichiarazione di
area ad alto rischio ambientale nella Valle
del Sacco il Consiglio ha stabilito che la
Giunta dovrà provvedere a tale dichiarazione entro sei mesi. Grazie a questo intervento sarà possibile mettere in atto una serie di
indagini e programmi di salvaguardia della
zona al fine di ristabilire le appropriate condizioni di salute ambientale. Il consigliere
Bonelli intervistato ai nostri microfoni ha
ben chiarito i rischi connessi agli elevati
gradi di inquinamento di questo territorio,
sono state riscontrate tossine addirittura nel
latte materno, a sottolineare come nessuna
delle popolazioni sottoposte a determinate
condizioni di inquinamento possa essere
esente da conseguenze dannose per la propria salute. Il Presidente della Commissione
sul pluralismo di informazione Francesco
Scalia ha votato a favore della mozione
chiedendo tuttavia che fosse emendata
quella parte che si riferiva al divieto d’apertura di nuovi stabilimenti industriali nella
zona soggetti a certificazione integrata
ambientale, a salvaguardia della salute economica del territorio.
Commissione Pmi chiede due audizioni
su Prae e "Small business act"
La commissione Pmi, commercio e artigianato, presieduta da Francesco Saponaro
(Lista Polverini), ha stabilito di procedere a
due audizioni prima di votare i due importanti provvedimenti di cui si sta occupando
in questi giorni. La proposta di legge regionale n. 134, "Disposizioni per favorire la
qualità e la semplificazione della normativa
regionale in pateria di piccola e media
impresa", illustrata oggi articolo per articolo dal Direttore regionale Mario Marotta,
sarà oggetto di un'audizione con le associa58
eur torrino news
zioni di categoria la prossima settimana. Il
Prae, Piano regionale delle attività estrattive, illustrato oggi dal dirigente regionale
Luigi Minicillo, sarà invece presentato ai sindaci e agli operatori del settore tra due settimane, in sala Mechelli, con l'ausilio del
Direttore del Ceri, Centro di ricerca dell'Università La Sapienza.
Entrambi i provvedimenti dovranno poi
essere esaminati nel dettaglio dai membri
della commissione e, se votati, trasmessi
all'Aula per l'approvazione definitiva. La
] di Irene Giarracca [
gionale informa
• Augusto Culasso
commissione ha stabilito anche che il termine ultimo per presentare emendamenti alla
proposta di legge n. 134, che recepisce le
indicazioni contenute nella comunicazione
della Commissione europea del 25 giugno
2008, sullo "Small business act" per le Pmi,
slitta a dopo l'audizione con i rappresentanti delle associazioni degli imprenditori.
Oltre agli otto membri della commissione,
ha partecipato alla seduta anche il consigliere della Lista Polverini Andrea Bernaudo,
il quale ha presentato alcuni emendamenti
per inserire anche le cosiddette "micro
imprese" nell'ambito di applicazione della
proposta di legge n. 134.
La Regione Lazio sostiene un progetto
di turismo integrato in Ciociaria
Regione Lazio, Provincia di Frosinone e Università di Cassino, tutte insieme verso un unico obiettivo: il rilancio turistico della Ciociaria. Un lavoro di squadra promosso dall’Associazione Format di Cassino che, attiva sul
territorio, si è messa alla guida di un progetto
finalizzato alla creazione di un Network Turistico Ciociaro, che sia in grado di coordinare
tutti gli attori locali che operano nel settore
del turismo.
Un programma che prevede anche un piano
di marketing territoriale che fa leva sull’individuazione e il potenziamento di tutte le risorse del territorio spendibili nel campo del
turismo, per metterle in rete e promuovere
azioni finalizzate ad individuare investimenti
sull’area.
Ne parlano Mario Abbruzzese, Presidente del
Consiglio regionale del Lazio, e l’Eurodeputato Alfredo Pallone.
Si inaugura un percorso che vuole porre
le basi per lo sviluppo del turismo integrato in Ciociaria: un primo passo verso
il rilancio di questo territorio?
Mario Abbruzzese: Effettivamente sì, questo progetto può essere considerato un primo passo per il rilancio del territorio.
Oggi c’è bisogno di progettualità e il turismo
può dare un contributo importante all’economia della Provincia e dell’intera Regione.
Alla base c’è anche una collaborazione
tra le istituzioni e le diverse realtà del
territorio…
M. A.: La sinergia tra le istituzioni è indispensabile, a questo proposito mi sento di ringra-
] di Valeria Torre [
ziare direttamente l’Associazione Format che
è stata in grado di mettere in cantiere una
collaborazione proficua tra Provincia e Regione, coinvolgendo anche l’Università di
Cassino e gli operatori del settore. In questo
momento di particolare difficoltà è quanto
mai utile “fare squadra”.
L’obiettivo è quello di trasformare il turismo in una forma di ricchezza economica?
M. A.: È una necessità, e indubbiamente l’obiettivo da perseguire è questo. La Provincia
di Frosinone, nonostante possa vantare una
discreta presenza di visitatori, non è ancora
stata capace di mettere in rete tutte le sue
bellezze. La Ciociaria è un territorio ricco di risorse paesaggistiche e offre possibilità nei diversi campi del turismo termale, religioso,
culturale; bisogna andare nella direzione di
una loro valorizzazione: la classe politica si
misura dalla capacità progettuale che pone in
essere.
Il progetto fa leva sul lavoro di squadra?
On Alfredo Pallone: Lavorare in maniera
congiunta deve essere un’operazione da portare avanti sul territorio in modo sistemico.
Quello che sinora è mancato è un piano di
programmazione integrata.
Bisogna tener conto di più fattori, in primis
della sostenibilità ambientale: non è pensabile scindere il turismo dal fattore ambientale,
c’è una densità turistica solo là dove c’è un
ambiente sano.
Per tracciare le linee generali di un progetto
turistico, il ragionamento da fare è questo:
la salvaguardia dell’ambiente coincide con la
tutela del turismo.
Mario Abbruzzese
Alfredo Pallone
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Le sedute del Consiglio riprendono sulle note di Mameli
] di MariaFrancesca Piemontese [
Teodoro Buontempo
Si è tenuta mercoledì 26 gennaio la prima seduta del 2011 del Consiglio Regionale del Lazio, iniziata con un omaggio all’Unità d’Italia,
che, come tutti sappiamo, festeggerà i suoi
150 anni il 17 marzo 2011. È stato, infatti, l’Inno di Mameli a dare l’avvio ai nuovi lavori, la
proposta di iniziare questa seduta, come sarà
per tutte quelle a seguire, con “Fratelli di Italia”
è venuta dal consigliere regionale Isabella Rauti ed è stata ratificata in Conferenza dei Capigruppo. Il Presidente del Consiglio ha, inoltre,
ribadito, sempre per quanto concerne i festeggiamenti per l’Unità di Italia, la volontà della
Regione di organizzare una serie di iniziative
volte, come l’Inno stesso, a rinvigorire il comune sentimento di appartenenza ad una sola
Nazione.
Fitto il calendario della seduta che ha visto iniziare i lavori con un ordine del giorno tutto all’insegna della cultura; l’oggetto della discussione è stata la rimodulazione dei fondi POR
FESR 2007-2013 sui Grandi Attrattori Culturali. Su questo argomento si sono espressi, ai nostri microfoni, diversi consiglieri, come su un
altro punto all’ordine del giorno, la cosiddetta
“Riforma Brunetta”, il recepimento a livello regionale delle norme introdotte dal decreto legislativo n.150 del 2009 in materia di “ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e
di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni”. Sul recepimento della cosiddetta “Riforma Brunetta” da parte della Regione,
il capogruppo del Pd, Esterino Montino, evidenzia come questa presenti delle lacunosità
su diversi aspetti, come non risolva complessivamente alcuni problemi come quello relativo
al lavoro precario che è presente anche nelle
pubbliche amministrazioni. Il consigliere Francesco Carducci si esprime, invece, sulla rimodulazione dei fondi POR, e spiega come in sede
di bilancio abbiano presentato una mozione
per il mantenimento di questi investimenti fatti sui Grandi Attrattori Culturali con i fondi europei che, in corsa, sono sempre rimodulabili,
oggi, quindi, conclude, sarà una semplice discussione su questo tema. Sulla stessa linea il
consigliere Angelo Miele che rimarca come
questa rimodulazione non andrà a definanziare nessuno dei progetti già approvati, la cui graduatoria è pubblicata sul BURL, aggiungendo,
inoltre, come la giunta Polverini intenda investire sempre di più in questo ambito. Di differente avviso il consigliere Ivano Peduzzi, che
parla di tagli alla cultura sia a livello nazionale
che regionale, tagli che stanno portando al disastro decine e decine di soggetti che operano
nel settore.
Sempre ai nostri microfoni, il consigliere Angelo Bonelli ha parlato di altre questioni che
60
eur torrino news
lui stesso ha sollevato, come quella relativa alla
necessità di dichiarare come area ad elevato rischio di crisi ambientale l’area di Malagrotta
nel territorio del Comune di Roma; questione
che il Consiglio regionale del Lazio ha approvato a maggioranza.
L’assessore Teodoro Buontempo, anche lui
presente alla seduta, dopo un commento sulla
“Riforma Brunetta” ha parlato delle azioni portate avanti dal suo assessorato, Politiche per la
Casa, 3° Settore, Serv. Civile e Tutela dei Consumatori, fra le quali emergono prioritarie le linee guida per dare risposte concrete al problema casa. Cita, ad esempio, la proposta del
“mutuo sociale” per favorire l’acquisto dell’immobile da parte di categorie, giovani e anziani, che diversamente non potrebbero permettersi tale acquisto; un muto che tiene conto del reale reddito dell’ acquirente e il cui importo non supera il 20% delle entrate mensile
dello stesso. Di azioni rivolte al miglioramento
dell’attuale situazione ci parla anche il Presidente della Commissione Piccola e Media Impresa, Commercio e Artigianato, Francesco
Saponaro, e lo fa parlando di micro e piccole
imprese riferendosi allo SBA, acronimo di Small
Business Act, una serie di azioni per sostenere e
rilanciare il sistema produttivo, strumento voluto dalla comunità europea, acquisito dal governo centrale e che, ora, verrà, con un attento
lavoro della commissione preposta, assorbito
dalla realtà regionale, così da ottenere dei principi guida e misure applicative finalizzati a sostenere la crescita e la maggiore competitività
delle imprese di piccola dimensione. Oltre allo
SBA il presidente Saponaro ha parlato anche
del Prae, il Piano regionale delle attività estrattive della Regione Lazio, un fatto epocale, come lui stesso evidenzia, la definizione di questo, infatti, porrà fine alla precarietà e alla incertezza in un settore vitale per l’economia regionale. Sempre di territorio, ma da un punto
di vista di infrastrutture, ha parlato il vice-presidente della Commissione Sanità, Lidia Nobili,
che ha presentato un ordine del giorno nel
quale evidenzia la necessità di dare un contributo al comune di Rieti per interventi relativi
alla manutenzione delle strade e degli arredi,
nonché dell’illuminazione pubblica nelle frazioni. L’importanza, continua il consigliere, di
rendere agibili le strade di “periferie” con una
corretta manutenzione, come quella delle zone
reatine soggette a forti sollecitazioni climatiche, ghiaccio, neve, gelo, permette a tutti coloro che le abitano di affrontare senza difficoltà
il pendolarismo verso i luoghi di lavoro, evitando così, che “sentendosi isolati”, questi pensino di abbandonare, e così spopolare, queste
zone. Si sposta sulla comunicazione il Consi-
Francesco Saponaro
Esterino Montino
gliere segretario Claudio Bucci, membro della
commissione di Vigilanza sul pluralismo dell’informazione, e ci parla dello stato di avanzamento dei lavori della commissione sulla sua
proposta di formulare un “Testo unico in materia di comunicazione” proposta nata dalla
presa di coscienza della grave crisi che colpisce
il settore radiotelevisivo.
Turismo: ok in Commissione a risoluzione per ostello di Roma
Una risoluzione che impegna il Presidente della Regione e la Giunta a risolvere il problema
della chiusura dell'ostello di Roma attraverso
l'istituzione di un tavolo interistituzionale e di
ogni altro atto idoneo allo scopo. È quanto
deciso all'unanimità nella seduta odierna dalla Commissione Sviluppo economico, innovazione, ricerca e turismo, presieduta da Giancarlo Miele (Pdl), che ne predisporrà un'altra
da far votare al Consiglio tutto.
Gestito dalla AIG (Associazione Italiana Alberghi della Gioventù), Ente Morale, Assistenziale e di Promozione Sociale senza finalità di lucro, l'ostello ha dovuto chiudere lo
scorso gennaio in quanto era venuto già da
tempo a scadenza il contratto di concessione. Sito nel complesso del Foro Italico, la struttura è stata quindi riconsegnata al Coni Servizi spa, società usufruttuaria di tutti gli impianti alla base di Monte Mario di proprietà demaniale. Quello del Foro Italico era l'unico
ostello romano della Federazione Internazionale degli Ostelli della Gioventù (HI - Hostel-
ling International), massimo organismo mondiale per la ricettività dei giovani.
Su proposta del vice presidente Mario Mei
(Api), accolta da tutti i commissari, verranno
poi convocati il Comune di Roma, il Coni Servizi e l'Agenzia del Demanio. "L'AIG può addirittura acquisire i beni confiscati alla mafia ha spiegato Miele - è quindi evidente che non
possono essere messi sullo stesso piano gli
ostelli privati con l'attività meritoria di promozione sociale dell'associazione". "È innegabile riconoscere la responsabilità del Comune
di Roma che non ha trovato un'alternativa alla chiusura - ha detto la consigliera Chiara Colosimo (Pdl) -. Inoltre si apre un altro problema: cosa il Coni vuole fare dentro quello stabile. Il nostro compito è anche vigilare sulla
destinazione d'uso".
Alla seduta erano presenti Nicola Illuzzi (Lista
Polverini), Claudio Mancini (Pd), Luciano Romanzi (Psi), Pietro Sbardella (Udc) e l'assessore al Turismo e Marketing del Made in Lazio
Stefano Zappalà.
Nuova Consulta femminile: 175 le associazioni ammesse
"Dopo il lavoro istruttorio degli uffici e dall'apposita sub commissione finalmente abbiamo approvato, con cinque voti a favore e
l'astensione dei tre membri dell'opposizione,
la nuova composizione di questo importante
organismo del Consiglio regionale". Lo ha dichiarato il presidente della la IX Commissione
Lavoro, pari opportunità, politiche giovanili e
politiche sociali, Maurizio Perazzolo (Lista Polverini), a conclusione dei lavori per la nuova
composizione della Consulta femminile per le
pari opportunità.
La sub commissione formata dai componenti
donna della IX Commissione - Annalisa D'Aguanno (Pdl), Isabella Rauti (Pdl), Olimpia Tarzia (Pdl), e Anna Maria Tedeschi (Idv) - ha esaminato le designazioni dei nuovi membri della Consulta femminile inoltrate da 214 associazioni femminili del territorio: ne ha ammesse 175 e ne ha escluse 39 con varie motivazioni, soprattutto per documentazione carente o per ritardo nella presentazione della
domanda. Tra gli esclusi compaiono anche
CGIL Roma e Lazio e CISL Lazio che però dovrebbero rientrare di diritto nella composizione definitiva in base alla legge regionale
(58/1976) che istituisce l'organismo del Consiglio regionale preposto a promuovere la pie-
na parità tra uomini e donne. La Consulta,
che deve essere rinnovata ogni quattro anni, è
composta da una rappresentante effettiva designata da ogni associazione che indica anche due membri supplenti.
Il lavoro istruttorio è stato contestato dalla
consigliera Tedeschi la quale con una lettera
indirizzata ai suoi colleghi della IX Commissione ha chiesto un nuovo esame delle domande di accesso in quanto non ha ritenuto il
lavoro svolto dalla sottocommissione "sia stato conforme a quanto previsto dalla legge n.
58/76, né dall'avviso pubblico", come si legge
nella lettera. Nel verbale dei lavori della sottocommissione si legge che la consigliera Tedeschi ha espresso parere contrario all'ammissione di alcuni soggetti come l'Accademia
della Cucina Italiana e l'Associazione nazionale amministratori immobiliari professionisti
e all'esclusione di CIGIL Roma e Lazio e CISL
Lazio. Da queste evidenze è nata una lunga e
accesa discussione che ha guastato il clima instauratosi nella prima parte della seduta durante la quale era stato approvato - all'unanimità e alla presenza dell'assessore al lavoro,
Mariella Zezza - lo schema di delibera di giunta sulla stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili.
"Colpisce che siano state esclusi soggetti di
un certo peso come Federlazio e Confesercenti, che pure erano presenti nella composizione uscente", ha notato Tonino D'Annibale
(Pd) il quale ha aggiunto: "Se manca un documento, perché non è stato richiesto?".
D'Annibale ha richiamato più volte la Commissione alla "ragionevolezza e al buon senso" e Luigi Nieri (Sel) ha chiesto un nuovo passaggio delle domande in sub commissione.
Dopo due ore di discussione, il presidente Perazzolo ha tirato dritto e messo ai voti il lavoro
svolto dalla sub commissione, non ostante le
vivaci proteste dei consiglieri di minoranza.
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MUNICIPIO
L’Acquario dell’Eur e
la Nuvola di Fuksas: tra
passi avanti e incertezze
] di Valeria Torre [
Per i bambini è il luogo del gioco e del divertimento, per gli adolescenti un punto di incontro, un posto dove poter trascorrere all’aperto gli assolati pomeriggi romani, e qualche volta, diciamolo pure, anche una bella
mattinata in cui si è deciso di non andare a
scuola.
Comunque per tutti, grandi e piccini, il laghetto dell’Eur, con le sue cascate scenografiche e quel suggestivo gioco di luci che si riflette nelle sue acque quando il sole del tramonto scende sulla città, è da sempre il simbolo del quartiere.
Uno spettacolo da ammirare e da vivere, e lo
sarà sempre di più, perché, se già sinora è
Il Presidente del Municipio Roma XII Eur:
Pasquale Calzetta
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stato sfondo romantico di baci fra innamorati, presto l’area accoglierà il primo acquario di Roma: uno spazio che, accanto a veri esemplari delle più diverse specie marine, avrà anche
un’ala riservata alla riproduzione tridimensionale di aree marine protette del Mediterraneo, così da offrire al pubblico un’occasione di conoscere i tanti aspetti legati al
Mare Nostrum, proprio questo il nome scelto
per questo nuovo progetto.
Un intervento destinato a trasformare questa zona dell’Eur in un polo di attrazione culturale e turistica, esattamente come la Nuvola di Fuksas, il centro congressi di prossima
apertura, attorno al quale graviteranno
eventi e convegni importanti, tali da richiamare un enorme affluenza di persone.
Un’opportunità di crescita importante per il
territorio, ma al tempo stesso una sfida: l’Eur
dovrà, infatti, misurarsi con la sue capacità
organizzative, e dovrà dimostrare di essere in
grado di offrire, insieme a nuove attrattive,
anche le adeguate infrastrutture per l’accoglienza. È proprio su questo punto che si sofferma il Presidente del Municipio Pasquale
Calzetta, perché, per esempio, «un’eventuale carenza di posti macchina potrebbe compromettere l’apertura delle nuove opere al
pubblico». È quello che si teme possa avvenire nel caso della Nuvola, e il Presidente del
Municipio ne sottolinea la gravità; infatti, se
già entro un paio di mesi sarà pronta una prima sezione dei parcheggi dell’acquario – che
offriranno una soluzione ai problemi di mobilità del quadrante V.le America-V.le Europa, ancora niente si sa di quelli previsti per il
polo congressuale: ben 1083 posti auto,
senza la cui realizzazione non sarà possibile
inaugurare la struttura. Il Municipio sta facendo pressioni sulla società Eur s.p.a., che
ha l’onere del progetto, affinché acceleri i
tempi di realizzazione.
Nel frattempo, procedendo i lavori dell’Acquario a buon ritmo, prende forma anche l’idea di avviare interventi di riqualificazione
dei sottoponti del laghetto, non escludendo
l’ipotesi di inaugurare in questi punti anche
piccole attività commerciali.
E, guardandosi intorno, Pasquale Calzetta
lascia cadere lo sguardo anche sulle cosiddette torri ex finanze, edifici per i quali si
prospetta un’operazione di riqualificazione
che dovrebbe portare la firma di Renzo Piano: un progetto, tuttavia, che fatica a decollare, sebbene il Municipio abbia già dato parere positivo, così come il Comune, che si è
espresso attraverso una delibera. «Quello
che interessa all’amministrazione municipale», ribadisce Calzetta, «è che gli incassi derivanti dagli oneri concessori vengano nuovamente investiti sul territorio del Municipio».
È la conditio sine qua non posta dalla dirigenza del Municipio XII che, distinguendosi
in questo dalle precedenti amministrazioni,
vuole che i proventi delle concessioni territoriali nell’area del Municipio siano destinati a
interventi infrastrutturali all’interno del Municipio stesso.
XII Informa
Incontri d’Autore
presenta: Europa
Cristiana Libera
] di Irene Giarracca [
Dopo 35 anni di giornalismo Magdi Cristiano Allam decide di abbandonare la sua professione e
la religione islamica, si
converte al cristianesimo,
e avvia una nuova fase
della sua vita dedicata alla politica.
Oggi è europarlamentare e leader del partito, da lui fondato, Io Amo L’Italia. Venerdì 28 Gennaio era nella sala consiliare del
XII Municipio per presentare il suo ultimo
libro Europa Cristiana Libera, edito dalla
Mondadori nella collana Frecce.
Attraverso il vissuto personale dell’autore
sono ripercorse tappe importanti della nostra storia e disegnati futuri scenari per
l’Europa. Il nostro sistema sociale e politico è fondato sul relativismo, che tutto
concede e tollera, è pertanto necessario,
dichiara l’autore, ristabilire un sistema di
valori universali e inalienabili che non siano alla mercè dei rapporti internazionali
fra gli Stati.
“Le regole devono valere per tutti, Istituzioni comprese” e aggiunge poi: “la nostra Costituzione sancisce stessi diritti e
doveri a prescindere dal sesso, dalla razza,
dalla lingua, dalla confessione religiosa,
dalle opinioni politiche, nei limiti nel ri-
spetto dei diritti inalienabili dell’uomo”.
Il libro è stato presentato in occasione dell’appuntamento Incontri d’autore, organizzato dal XII Municipio per dare ai residenti l’opportunità di affrontare un dibattito con importanti autori del panorama
italiano. L’evento ha infatti ospitato numerosi scrittori di prestigio e si è concluso lo
scorso Gennaio con la presentazione di
Europa Cristiana Libera, un testo che al di
là delle idee politiche invita alla riflessione
sulla società contemporanea.
Trasporto Scolastico –
Iscrizioni anno
scolastico 2011/2012
Dal 19 gennaio 2011 al 24 marzo 2011 sono
aperte le iscrizioni al trasporto scolastico per
gli alunni delle scuole dell'infanzia, elementari e medie ricadenti nel territorio del Municipio XII EUR.
Per gli alunni d.a. il servizio di trasporto è attivato per la frequenza alle scuole comunali e
statali pubbliche e non per quelle private o
paritarie, anche se specializzate per l'accoglienza di alunni portatori di handicap; il servizio è assicurato anche per gli alunni che
frequentano scuole pubbliche specializzate
anche fuori del territorio Municipale.
Le domande dovranno essere presentate
presso l'Ufficio Trasporto del Municipio XII
EUR sito in Viale Ignazio Silone 2° Ponte nei
seguenti giorni ed orari:
Lunedì – Martedì – Mercoledì – Giovedì dalle
ore 8.30 alle 12.30
Martedì e Giovedì dalle ore 14.30 alle 16.30
Si evidenzia che nei casi di richiesta di esenzione dovrà essere presentato, all'Ufficio Trasporto Scolastico a partire dal 06/06/2011 al
28/07/2011, il modello ISEE relativo ai redditi
dell'anno 2010.
Operazione di decoro
urbano sulla Laurentina
Rimossi i cartelloni pubblicitari abusivi, ripulite le aree verdi, sostituiti i cartelli stradali distrutti o imbrattati, rimossi discarica e rifiuti
abusivi sulla via Laurentina, dall’altezza del
Gran raccordo anulare fino alla via Cristoforo Colombo. La maxi operazione finalizzata
al decoro urbano è iniziata stamane e proseguirà nei giorni seguenti. Il Presidente del
Municipio XII Pasquale Calzetta, (ha seguito
l’operazione insieme all’assessore municipale all’Ambiente Maurizio Cuoci e al Presidente della Commissione Ambiente, Antonio
Tortosa), sottolinea l’importanza “di dare risposta alle richieste dei cittadini che, giustamente, non tollerano che la città somigli ad
una discarica o venga deturpata da chi, senza autorizzazioni, innalza cartelloni pubblicitari o affigge manifesti ovunque. Un’operazione di difesa del decoro urbano ma anche
della cultura della legalità” conclude il Presidente Calzetta, che ha ringraziato il sindaco
e la nuova giunta comunale per l’intervento.
L’operazione ha visto coinvolti l’ufficio per il
decoro urbano Pics, l’Ama, i Vigili urbani e l’VIII Dipartimento.
In particolare, sono state potate le piante e
ripulite le aree verdi spartitraffico, rimossa la
discarica abusiva in via Laurentina angolo
con via Boccabelli e i cartelloni pubblicitari
fuori legge e sostituiti i segnali stradali rovinati o ricoperti da locandine pubblicitarie. La
gran molte di lavoro richiederà più giorni di
intervento e sono già partite le prime sanzioni per l’affissione abusiva.
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