Preghiera del 9 dicembre 2011 - Piccole Suore della Sacra Famiglia
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Preghiera del 9 dicembre 2011 - Piccole Suore della Sacra Famiglia
ASSOCIAZIONE FAMIGLIA DI NAZARETH La testimonianza della Parola nel periodo di AVVENTO MEZZORE DI PREGHIERA COMUNITARIA “..Elisabetta e la gioia nell'attesa..” CANTO A TE, MARIA RIT. Nella casa Tua io canto a Te Maria prendi tra le mani Tu la vita mia accompagna il mio cammino verso Lui sulla strada che hai percorso Tu Maria. Tu che hai vissuto nella verità, Tu vera donna della libertà, dal cuore Tuo l'amore imparerò e nel mondo io lo porterò. RIT. Nella casa... Resta vicino a me Madre di Dio, del Tuo coraggio riempi il cuore mio, solo l'amore allora mi guiderà sarò luce per l'umanità. RIT. Nella casa... Luca 1, 39-57 In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore".Allora Maria disse: "L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio,ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni,ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi. Ha soccorso Israele, suo servo,ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri,ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre". Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.57Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio Maria ha fretta di incontrare Elisabetta, non sta nella pelle. Se Elisabetta ha vissuto un'esperienza simile alla sua , forse potrà confrontarsi e capire. E se, invece, non c'è nessun bimbo in arrivo, significa che sta impazzendo. E ACCADE. Immaginiamo i dintorni di Ain Karem...Elisabetta col pancione si affaccia all'uscio di casa, pulendosi le mani con il grembiule, e si aggiusta il velo che ha in testa, sorride e scuote la testa. In quel momento Giuseppe entra in casa, tirandosi dietro un asinello, Maria invece saluta con la mano Elisabetta e dice timidamente “Shalom”. Giuseppe aiuta Maria a scendere e le due donne si avvicinano...attimi densi e silenziosi, ed Elisabetta che esclama a gran voce … “la Madre del mio Signore è venuta fino da me! Il mio bambino ha riconosciuto il tuo, appena mi hai salutata! Ma come hai potuto credere in una cosa così folle?”...Maria è beata perché ha creduto, vive nella gioia di Dio, perché ha creduto nel Dio dell'impossibile. Ma è tutto vero, Dio si è ricordato del suo popolo , Dio viene, Dio ci salva, e lo fa attraverso la disponibilità un po' folle di queste due donne. Ora Maria canta e cuce tutte le parole di speranza che lei sentiva nella sinagoga di Nazareth fin da piccola, nel primo libro di Samuele il canto di Anna, …..nasce il Magnificat.. Dio finalmente viene. Ci sono dei momenti difficili nella vita, momenti in cui dubitiamo di farcela, o di credere, momenti in cui l'ombra e il dolore sembrano prevalere, momenti di assoluto scoraggiamento. In quei momenti bisogna mettersi in viaggio e andare a trovare qualcuno che ha incontrato Dio da vicino e parlare e ricordarsi di tutte le cose belle che Dio fa nella nostra e nell'altrui vita. (P:Curtaz) TU SEI Tu sei la prima stella del mattino tu sei la nostra grande nostalgia tu sei Il cielo chiaro dopo la paura dopo la paura d’esserci perduti e tornerà la vita in questo mare rit. Soffierà soffierà il vento forte della vita / soffierà sulle vele e le gonfierà di te Soffierà soffierà il vento forte della vita / soffierà sulle vele e le gonfierà di te Tu sei l’unico volto della pace tu sei speranza nelle nostre mani tu sei il vento nuovo sulle nostre ali sulle nostre ali soffierà la vita e gonfierà le vele per questo mare rit. Soffierà……… Elisabetta è incredula..il suo bambino che verrà ha esultato di GIOIA nel suo grembo appena ha udito la voce della madre del Signore...negli incontri delle settimane passate abbiamo riflettuto sulla “ricerca del Signore” e su quel “Scuotiamoci!Dio viene”, e ora il sussulto di Giovanni il Battista nel grembo di Elisabetta ... ecco viene la madre , cresce l'attesa, Dio sta per venire, la gioia sta per esplodere... Dio verrà: sarà un neonato con i pugni chiusi e la pelle arrossata, gli occhi che mal sopportano la luce e la piccola bocca che cerca l’acerbo seno della madre. Dio verrà: sarà un bambino impotente, fragile, che va lavato e scaldato, cambiato e baciato, e sarà tenuto a contatto della pelle ruvida del padre, Giuseppe, che lascerà l’emozione inumidirgli gli occhi per poi tornare alla concretezza di una situazione problematica....preghiamo per tutti i bimbi che nascono ogni giorno nell'incertezza, nella fame , nella solitudine, nell'aridità dei valori, perché capiamo che non sono dei giocattoli buoni a soddisfare i nostri egoismi, ma essi sono segno tangibile del capolavoro di Dio...., diciamo insieme,AVE MARIA Dio viene: non dona, chiede, non ha deliri di onnipotenza, ha svestito i panni della regalità, li ha deposti ai piedi della nostra inquieta umanità. Di lui non si occupano gli angeli, ma una ragazza inesperta e generosa Dio viene: è un neonato tra decine di migliaia di neonati del terzo mondo destinati alla dissenteria e alla morte, un neonato figlio di poveri, che non finisce sulle pagine dei rotocalchi, figlio del vip di turno. Dio è così, semplicemente.....preghiamo perché finalmente rivolgiamo il nostro cuore a quanto veramente vale, perché ci si faccia il regalo di assaporare ogni momento che ci viene regalato, di fermarci ad ascoltare, ad asciugare le lacrime e a condividere le gioie...., diciamo insieme : AVE MARIA Buffo: vorrei un Dio che mi risolvesse i problemi, non un Dio che me li crea. Vorrei un Dio potente e forte, non un neonato bisognoso di tutto. Vorrei un Dio più efficiente, non perdente. Schierato con i forti, non difensore dei deboli. E invece. Dio è così: prendere o lasciare,accogliere o rifiutare. O, peggio, mistificare, ingannare, intorbidire. Addolcendo troppo l’amarezza del Natale, la disarmante fragilità di Dio, la sua follia d’amore, riducendo la Notizia a cronaca, sostituendo il luminoso e splendido volto della gloria di Dio con l’antipatico volto del dio delle nostre piccinerie, lasciandoci travolgere dall’onda di emozioni (sempre più usurate, sempre meno autentiche) scordando la fede.....preghiamo perché ogni giorno sia il Natale dei bisognosi di tutto, sia un Natale dei difensori dei deboli, sia un Natale dei fragili disarmati, ma soprattutto sia il Natale dei folli di quell'Amore insegnato da un Dio che si è fatto uomo , per questo diciamo....AVE MARIA Luca 1,57-79 Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei. All'ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni».Le dissero: «Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta, e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. ]In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Coloro che le udivano, le serbavano in cuor loro: «Che sarà mai questo bambino?» si dicevano. Davvero la mano del Signore stava con lui. Zaccaria, suo padre, fu pieno di Spirito Santo, e profetò dicendo: «Benedetto il Signore Dio d'Israele,perché ha visitato e redento il suo popolo,e ha suscitato per noi una salvezza potente nella casa di Davide, suo servo, come aveva promesso per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:salvezza dai nostri nemici,e dalle mani di quanti ci odiano. Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si è ricordato della sua santa alleanza, del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, di concederci, liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore, in santità e giustizia al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati, grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace». RIFLESSIONE PADRE FELICE Nasce Giovanni il Battista, il cerchio si sta chiudendo,.. Giovanni andrà predicando e spianando la strada per la venuta di Colui che riconobbe quel giorno mentre era ancora in pancia di sua madre Elisabetta...ma le folle, quelle folle sempre pronte a giudicare (abbiamo letto nel Vangelo di Luca su Elisabetta “che TUTTI dicevano sterile”) sempre pronte ad esaltarsi (“ecco è Giovanni il nuovo Messia”) , pronte a deridere (come dimenticarsi dell'episodio della figlia di Giairo dove la folla deride Gesù), ..bene , le folle ora si chiedono “Giovanni il Battista chi è?” Giovanni riceve la visita degli inviati del Sinedrio che si interrogano, loro, i detentori del potere a proposito di questo strano personaggio che non si spaventa neppure di fronte alle autorità religiose, che non ne enfatizza il ruolo, che tira diritto per la sua accidentata strada. «Chi sei?», chiedono. Giovanni è chiaro: lui non è il Cristo. Potrebbe pensarlo: gli altri lo pensano di lui (bisognosi come siamo di Cristi). Potrebbe approfittarne, cedere alla più subdola delle tentazioni, quella del delirio di onnipotenza. No, dice Giovanni, lui non si prende per Dio. Anche lui, come i penitenti, ne è disperatamente alla ricerca… Giovanni ci ammonisce: solo riconoscendo il proprio limite, che è opportunità e non mortificazione, possiamo diventare liberi per accogliere il Dio fragile che nasce. Solo riconoscendo che non abbiamo in noi tutte le risposte, possiamo metterci alla ricerca. Solo entrando nel profondo di noi stessi possiamo trovare la nostra vera identità in Dio. «Chi sei, allora?». Chi siamo, allora? La logica mondana dice: sei ciò che produci, sei ciò che appari, sei ciò che guadagni, sei ciò che guidi, sei ciò che conti, sei quanto urli. Giovanni sa che non è così, che è illusoria e menzognera questa logica, che, mai, siamo ciò che possediamo o facciamo. Giovanni ha pensato e ha capito, l’attesa spasmodica di un messia hanno creato dentro di lui uno spazio che saprà riconoscerlo e riconoscersi. «Chi sei, allora?». Un mistico? Un provocatore? Un guru? No, egli è voce. Voce, voce prestata ad una Parola, voce che amplifica un’idea non sua, voce, che fa riecheggiare un’intuizione di cui anch’egli è debitore. Poco, vero? O tutto? Ci immaginiamo sempre di essere dei grandi, di compiere (o scrivere) cose memorabili, di restare nella storia o, perlomeno, nella piccola storia delle persone che amiamo. Dio ci svela cosa siamo in profondità. Tu, amico, cosa sei? Cosa dici di te stesso? Forse sei pazienza, o attesa, o sorriso, o perdono, o sogno, o inquietudine. Cosa sei? (liberamente tratto da P.Curtaz - Ti racconto la Parola 11 dicembre 2011) JESUS CHRIST YOU ARE MY LIFE Jesus Christ you are my life alle-luia , alle-lu---ia / Jesus Christ you are my life you are my life alle-lu--ia Tu sei via sei Verità, Tu sei la nostra Vita camminando insieme a te vivremo in Te per sempre Rit. Ci raccogli nell'unità riuniti nell'amore nella gioia dinnanzi a te cantando la Tua gloria Rit. Nella gioia cammineremo portando il Tuo vangelo testimoni di carità figli di Dio del mondo Rit. LA TERZA MEZZORA DI PREGHIERA DEL PERIODO DI AVVENTO SI SVOLGERA' SABATO 17 DICEMBRE PRESSO LA CHIESA PARROCCHIALE DI S.MARIA GORETTI IN VALDELLORA ALLE ORE 20.45 L'ULTIMA MEZZORA DI PREGHIERA DEL PERIODO DI AVVENTO SARA' VENERDI' 23 DICEMBRE PRESSO LA CHIESA PARROCCHIALE DELLA SACRA FAMIGLIA ALLE ORE 20.45. IN ENTRAMBI I MOMENTI DI PREGHIERA CHI AVESSE DESIDERIO DI CONFESSARSI TROVERA' OCCASIONE GRAZIE ALLA DISPONIBILITA' FORNITA DA PARTE DEI SACERDOTI.