Si comunica che il 6 e 7 ottobre nell`Università degli Studi di
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Si comunica che il 6 e 7 ottobre nell`Università degli Studi di
Si comunica che il 6 e 7 ottobre nell'Università degli Studi di Salerno si è tenuto un Forum Nazionale della Rappresentanza a cui hanno aderito le Università di :Salerno, Napoli FederdoII, Napoli Parthenope, Piemonte l'Orientale, Torino, Brescia, Pavia Parma, Palermo, Perugia, "jean Monnet" Lum, Reggio Calabria e Chieti. Il tema del forum è stato "Una Riflessione sulla didattica,diritto allo studio, governance delle università italiane". Al Forum hanno partecipato i presidenti del consiglio degli Studenti o i rappresentanti con più alta carica. Ad un anno dalle proteste ancora non si è parlato di riforma, l'Onda si è fermata dopo tanto clamore, e noi rappresentanti che collaboriamo da sempre con gli organi di ateneo e che conosciamo le vere problematiche abbiamo voglia di partecipare al miglioramento di una istituzione strategica per il nostro Paese. Al termine del forum è stata stilata una mozione(in allegato), inviata al Cnsu, alla Crui, al Ministro Gelmini e a tutte le Università che vorranno sottoscriverla. E' Stata un esperienza bellissima e di forte dialogo tra realtà diverse che hanno dato insieme un contributo alla stesura di una mozione che crediamo importante perchè carica di contenuti e non di semplice protesta ma di proposte per migliorare il sistema universitario. Sicuri della vostra attenzione, porgo cordiali saluti. Il presidente del Consiglio degli Studenti Salerno Dott. Alfredo Galdieri Francesco Colucci Capo Ufficio rapporti con la stampa e promozione d’ateneo Direttore responsabile Unis@und webradio d’ateneo Università degli Studi di Salerno – 84084 Fisciano (SA) tel.: +39 089.966166 fax: +39 089.966135 http://www.unisa.it/ FORUM NAZIONALE DELLA RAPPRESENTANZA STUDENTESCA 6 – 7 OTTOBRE 2009 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI SALERNO Questa due giorni di forum della rappresentanza studentesca è stata un’esperienza di confronto tra i vari rappresentanti di diverse università italiane, un utile strumento per confrontare le differenze delle varie realtà, con lo scopo di sintetizzare un modello comune e condiviso di università. Crediamo sia fondamentale attingere alla freschezza, all’energia e all’entusiasmo dei giovani per far emergere quel valore aggiunto capace di consentire al nostro sistema economico politico e industriale di essere competitivo nel mondo. Puntare sui giovani significa investire su un’università che sia realmente meritocratica, libera, democratica e di qualità. In un momento di crisi non solo economica ma anche di valori, crediamo sia fondamentale che le istituzioni ritornino ad investire concretamente nell’università , riconoscendo il ruolo centrale del sapere nella nostra società. Riteniamo perciò fondamentale una riforma dell’università , che consenta realmente di tutelare i diritti degli studenti. Una riforma che non può certo basarsi su dei tagli ma solo ed unicamente su un concreto incremento dell’FFO, che ci consenta di raggiungere almeno gli standard degli altri paesi europei. Solo in quest’ottica è possibile premiare gli atenei meritevoli; attuando la ripartizione dei fondi secondo criteri univoci e trasparenti, e stilando una classifica che non tenga conto solo del peso politico dei singoli atenei. Anche in considerazione di questo non è accettabile comparare il titolo di studio di una vera università a quello delle università telematiche. Siamo fermamente contrari alla trasformazione delle università pubbliche in fondazioni di diritto privato. Pertanto chiediamo l’abrogazione dell’art. 16 della l. 133, fatto salvo il diritto alla libera scelta formativa. Crediamo che il diritto allo studio sia il fondamento di un università meritocratica: perciò pretendiamo fin da subito la copertura del 100% delle borse di studio a livello nazionale, non solo per l’anno corrente ma anche per tutti gli anni a seguire. Passo successivo non può che essere l’allargamento della platea degli studenti in grado di beneficiare delle borse di studio, realizzabile tramite un deciso innalzamento della soglia ISEE. In tutti gli atenei deve essere fatto rispettare il limite del 20% nel rapporto tasse-FFO, come previsto dall’art. 5 DPR 306/97. Il nostro sistema universitario è caratterizzato da un forte immobilismo territoriale. Molti studenti, troppo spesso, non possono scegliere, causa difficoltà economiche, di frequentare l’università che vorrebbero. Sono invece costretti a scegliere quella più vicina a casa. Combattere questo fenomeno è indispensabile per far si che l’università italiana diventi finalmente un mezzo di mobilità sociale. Una soluzione potrebbe essere la revisione del sistema di assegnazione delle borse di studio, introducendo l’assegnazione anticipata delle stesse a livello nazionale. In un mondo sempre più cosmopolita è importante incentivare la mobilità studentesca internazionale, promuovendo interscambi culturali fondamentali per l’iter formativo degli studenti. Si tratta infatti degli unici mezzi per poter maturare esperienze capaci di arricchire di nuove idee i mercati italiani. Non si può sperare di fronteggiare i colossi asiatici avendo come seconda lingua il dialetto locale. Rifiutiamo una riforma universitaria per decreto; crediamo che un qualsiasi intervento debba tenere in forte considerazione la voce e il punto di vista dei veri protagonisti dell’università, gli studenti. Perciò è fondamentale che in tutti gli organi di governo dell’università (dai consigli di facoltà al consiglio d’amministrazione) sia previsto un incremento sostanziale della rappresentanza studentesca. E’ importante che in tutti gli atenei sia garantita la rappresentanza anche di tutte le altre componenti che vivono la realtà universitaria: personale tecnico-amministrativo, dottorandi e specializzandi. Tali rappresentanze devono essere ovunque previste nei nuclei di valutazione d’ateneo e nazionali. A maggior ragione non è pensabile che il consiglio direttivo dell’agenzia Nazionale di Valutazione (ANVUR) sia nominato solo su proposta del Ministro dell’Università; è necessario prevedere un meccanismo di nomina indipendente. Ogni ateneo deve prevedere una carta dei diritti degli studenti ed un garante degli stessi al quali appellarsi; sarebbe fondamentale che ogni comune universitario garantisse un reale diritto di cittadinanza agli studenti fuori sede. E’ necessaria una revisione delle modalità di accesso per tutte le facoltà con corsi ad accesso programmato (legge 264/99). D’altro canto l’attuazione del decreto 270 da nessuna parte deve essere il pretesto per l’introduzione di nuovi numeri chiusi o sbarramenti alle immatricolazioni. In questo nuovo modello di università deve esserci una seria responsabilizzazione di tutte le categorie accademiche, a partire dai singoli professori. Diritto allo studio è anche la garanzia della presenza dei docenti a lezione, durante il ricevimento studenti, della pubblicazione dei programmi d’esame, della tempestività della comunicazione delle date degli appelli, della facilità del reperimento del materiale didattico ecc. I lavori di questa due giorni vogliono essere un punto di partenza per sviluppare un confronto costante tra le rappresentanze studentesche degli atenei italiani e riteniamo per questo fondamentale prevedere ulteriori date di dibattito, aprendo tali iniziative a quante più realtà universitarie possibili. I rappresentanti degli studenti intervenuti università: Università degli studi di Salerno Università degli studi di Pavia Università degli studi di Brescia Università degli studi di Parma Università degli studi di Napoli Parthenope Università degli studi di Palermo Università degli studi di Chieti Università degli studi di Reggio Calabria Università LUM Jean Monnet Università degli studi di Perugia Università degli studi di Torino Università degli studi di Napoli Federico II al forum, delle