Il settore della lavorazione delle materie plastiche, in grande
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Il settore della lavorazione delle materie plastiche, in grande
Sesto Fiorentino 21 /09/2007 Carla Poli PRODUZIONE E LAVORAZIONE DI FILM PLASTICI : RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI PERICOLOSI Il settore della lavorazione delle materie plastiche, in grande espansione dopo la fine della seconda guerra mondiale, si caratterizza per la grande varietà di materie prime di derivazione petrolifera costituite da polveri, granuli e talvolta liquidi nessuna delle quali è classificata come pericolosa. 1 Le materie plastiche sono sostanze che hanno la caratteristica di modificarsi una volta riscaldate (rammolliscono) e raggiungono la configurazione definitiva con il raffreddamento. Termoplastiche Formate col calore ma non modificate nella struttura, e quindi tali da poter essere rimodellate utilizzando il calore. Termoindurenti Prendono forma con il calore che modifica in modo irreversibile la loro struttura chimica e quindi non possono essere più rammollite. Il Polietilene ( PE), Polipropilene (PP) ed il Policloruro di vinile ( PVC) sono polimeri termoplastici con cui si realizzano prodotti da imballaggio 2 Per la realizzazione del prodotto finito occorre l’aggiunta di additivi che esaltano o attenuano le proprietà • Coloranti • Agenti antifiamma, ossidanti, antistatici, plastificanti • Cariche che ne aumentano la rigidità o migliorano le proprietà meccaniche, • Espandenti che ne aumentano la leggerezza Il polimero in forma granulare viene trasformato in un film avvolto in bobine I film hanno avuto un largo uso nell’industria dell’imballaggio e del confezionamento 3 Filmatura per soffiaggio il granulo alimenta un estrusore che tramite calore rammollisce il polimero che viene spinto attraverso un foro anulare. L'estruso, in forma di tubo, viene tirato lungo la direzione d'uscita per mezzo di rulli posti ad una certa distanza dalla testa d'estrusione. Durante lo stiro viene introdotta aria all'interno del tubo che quindi viene gonfiato formando una bolla. le temperature sono comprese tra 160-225°C 4 • La bolla viene quindi schiacciata fra rulli formando il Film che viene poi avvolto in bobine Il film prodotto, può essere stampato 5 il film può essere tagliato e saldato per la produzione di sacchi o buste Durante la lavorazione del PE, PP e del PVC, è previsto l’impiego di elevate temperature (160-250 C°) , con possibile degradazione termica e rilascio di prodotti di decomposizione : Alcani, Alcoli, Aldeidi e Chetoni e HCl per il PVC MAIRESS M., CHERON J., FALCY M., Produits de Dégradation thermique des materiées plastiques, Cahiers de notes documentaires-Hygéne et sècuritè du travail - 174, 1°trimestre 1999. 6 Nessun documento di valutazione del rischio delle 5 aziende oggetto di studio riportava l’ipotesi della presenza di prodotti di degradazione termica del polimero in lavorazione Da qui la necessità di un approfondimento costituito da 1. studio delle materie prime, del ciclo di lavorazione 2. esecuzione di campionamenti ambientali 3. accertamenti sanitari sui lavoratori • Solo il 35% delle “schede informative” dei polimeri utilizzati riportava la possibilità di un rilascio di inquinanti durante la lavorazione, • senza indicare le temperature critiche e le classi di appartenenza degli agenti chimici emessi (punto 10 schede di sicurezza- stabilità e reattività ) 7 ALDEIDI ALIFATICHE: sono la classe di composti maggiormente riscontrata nei fumi di decomposizione termo-ossidativa dei polimeri . Si formano ad alte temperature per successive ossidazioni a partire dagli alcheni, generati direttamente dalla rottura radicalica della catena polimerica. Zitting A., The Nordic Export Group for Criteria Documentation of Health Risks from Chemicals, 1998; Andersson T. et al., Journal of Applied Polymer Science, 2002; Marchesini B. et al., Risch’2002, 2002) Le aldeidi sono agenti chimici ad azione irritante per pelle, mucose, e vie respiratorie provocano facilmente allergie cutanee e respiratorie fino all'asma. 8 H-CH=O • La Formaldeide è classificata cancerogena dallo IARC gruppo 1 : Cancerogeno certo per l’uomo: vi è sufficiente evidenza di cancerogenicità nell’uomo in studi epidemiologici adeguati • -per l’Europa è Carc.Cat.3- sostanze da considerare con sospetto per gli effetti cancerogeni con frase di rischio R 40 possibilità di effetti irreversibili). CH3-CH=O • L’Acetaldeide è classificata nel gruppo 2B dalla IARC: Sospetti cancerogeni per l’uomo, sulla base di evidenza limitata nell’uomo e evidenza non del tutto sufficiente negli animali da esperimento oppure di evidenza sufficiente negli animali ed evidenza inadeguata nell’uomo. • per l’Europa è Carc.Cat.3; 9 CH2=CH-CH=O • L’Acroleina è classificata nel Gruppo 3 dalla IARC: Non classificabile quanto alla relativa carcinogenicità agli esseri umani • per l’Europa è Carc.Cat.3 E’ stata studiata l’esposizione ad aldeidi ed a chetoni sia per gli addetti alla produzione di film plastici (PE, PPE e PVC) che al taglio/saldatura Gli inquinanti ricercati sono stati: l’aldeide formica, acetica e l’acroleina l’acetone ed il MEK . 10 • Sono stati utilizzati campionatori passivi (“Radiello”) contenenti una cartuccia adsorbente specifica per le aldeidi ed una per i SOV “ Solventi Organici Volatili”. 11 risultati • acetone e MEK e Acroleina sono stati rilevati sempre in concentrazioni inferiori al limite di rilevabilità (LR) del metodo di analisi utilizzato • come pure l’Acido cloridrico nella lavorazione del PVC Limite Rilevabilità valore limite Metodo di analisi ambiente di lavoro acetone 0,6 mg/mc 1210 mg/mc < MEK 1mg/mc 600 mg/m acroleina 0,012 mg/mc 0,23 mg/mc 12 dati biologici di esposizione a chetoni 1,2 1 1 0,8 Media geom (mg/L) 0,6 VR ( mg/L) 0,38 0,4 0,2 0,02 0,04 0 acetone (47) MEK (47) valori BEI Acetone=50mg/L MEK = 2mg/L VR= valori riferimento popolazione e sp o si z i o n e a d a c e t a l d e i d e 45,000 50 45 Mg/mc 40 35 30 25 20 15 10 5 0 0,009 0,007 estr usor e tagl i o (33) sal datur a 0,003 ester no TLV* (5) (18) ma ns i oni 13 esposizione a formaldeide (33) (18) (6) addetti estrusore taglio/saldatura esterno media geometrica 0,007 0,008 0,003 TLV-C 0,370 0,370 0,370 VL NIOSH 0,020 0,020 0,020 0,400 mg/mc 0,300 0,200 0,100 0,000 conclusioni Dai risultati dell’indagine si conferma che i polimeri nei processi di filmatura per soffiaggio e nel taglio saldatura hanno una degradazione termica che origina emissione di inquinanti nei processi produttivi esaminati, con le attuali temperature di lavorazione, si sono rilevati livelli di inquinanti non significativi 14 è stata rilevata la presenza delle aldeidi formica e acetica, la prima classificata cancerogena per l’uomo ( gruppo 1 IARC) e la seconda come possibile cancerogeno ( gruppo 2B IARC). • Non essendo noto, per questo tipo di sostanze, un livello di esposizione al di sotto del quale si possa avere la sicurezza che l’effetto cancerogeno non si esplichi, rimane l’indicazione a mantenere sempre vigile l’attenzione controllando attentamente le temperature del processo produttivo Garantendo un’adeguata areazione degli ambienti di lavoro e mantenendo in efficienza gli impianti di aspirazione localizzata . 15