mata Capitale della cultura islamica per il 2009
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mata Capitale della cultura islamica per il 2009
w w w Marzo 2009 . i l d i a l o g o m e d i t e r r a n Aut. Trib. Roma n. 00188/97 - S t a m p a A r t i G r a f i c h e P i c e n o - La virtù della fortezza di Vincenzo Porcasi Bento de Spinosa affermava, nell’Etica, che la virtù è il proprio bene, così male interpretando il Suo pensiero il capitalismo si è liberato della solidarietà, venendo meno ad uno degli insegnamenti che il fallimento delle economie collettive ha lasciato: la soddisfazione del consumatore. Fra le tante cause interne che hanno portato quel grande statista che è Gorbaciov a concludere quell’esperienza vi è il tema della distribuzione sul territorio dei beni prodotti nell’area del patto di Sofia (Comecon), non era certo l’armata rossa che poteva trasportare broccoli o carciofi , scarpe e tanga da Erevan o da Sibiu a Vladimir o alla città delle stelle.Essa infatti trionfava in Cecoslovacchia ma nonostante la bravura del Generale Lebed doveva chinare il capo dinanzi ai combattenti afgani, facendo venir meno così la credibilità ni del culto, del pensiero e della cultura, nonché ospiti della Tunisia, è stata segnata dall'allocuzione del Presidente Ben Ali, pronunciata a nome suo dal Primo Ministro Mohamed Ghannouchi. Il Capo dello Stato ha, per l'occasione, sottolineato la posizione privilegiata che la città di Kairouan occupa nel cuore dei musulmani e più in generale nella storia della cultura universale, mettendo Continua pag 4 Dal G20 "sforzo prolungato" per la crescita. Tremonti: "Il problema è l'export" I ministri della Finanza dei Paesi del G20 si impegnano a mettere in atto uno "sforzo prolungato" per riavviare la crescita. "Ci siamo impegnati ad avviare uno sforzo necessario per rimettere in vigore la crescita dell'economia", precisano i Paesi del G20 in una nota, dopo i colloqui avvenuti tra i ministri economici e i banchieri centrali. I ministri delle Finanze e i banchieri centrali del G20, riuniti a Horsham nel West Sussex, si sono accordati per un aumento "significativo" delle risorse del Fondo Monetario Internazionale. Lo si apprende da fonti europee. La lunga marcia del risanamento Non finira' il 2 aprile prossimo, con il vertice dei leader del G20, il percorso di risa- Continua pag 2 Continua pag 12 di Francesco Tortora Festa della donna ad aprilia: il ruolo della donna, la Tunisia e l’Italia Si è svolta con grande successo di affluenza e di pubblico la manifestazione “2009 Anno Multiculturale della Donna, La valorizzazione del ruolo della donna nel processo di integrazione e convivenza culturale, Una giornata di solidarietà ed impegno contro la discriminazione e la violenza sulle donne”, con il titolo principale: “La violenza sulle donne non ha colori! Ad Aprilia. Le donne si raccontano per dire: Mai più! Fermiamo la violenza sulle donne”, manifestazione tenutasi presso gli ampi locali dell’Asso-ciazione ItaloTunisina “il Colosseo”, in occasione dell’8 marzo Festa della Donna, presso la sede dell’exClaudia, Padiglione N. 1. L’organizzazione dell’evento, è stata tutta nelle cure dell’Associazione Continua pag 15 L'Iran accetta l'invito degli Usa, parteciperà alla conferen za sull'Afghanistan pag 2 Il Commissario Ue alla giustizia e alle libertà civili in visita a pag 6 Lampedusa Atr 72 Anpac: E' inaccettabile indicare piloti come principali pag 5 responsabili Precisioni della compagnia Tuninter A pag p1a0g 5 Kairouan, Città Sacra proclamata Capitale della cultura islamica per il 2009 Kairouan, la capitale degli Aghlabiti e quarto luogo Sacro dell'Islam dopo la Mecca, la Medina e Gerusalemme, è stata proclamata “capitale della cultura islamica per l'anno 2009”; si tratta di un evento all'occasione del quale sono previste delle manifestazioni, un centinaio circa, che interessano varie espressioni artistiche e culturali e che si svolgeranno in gran parte a Kairouan medesima, ma anche all'estero e più precisamente in Francia, Spagna e Algeria. A questo grande evento aderiranno ministeri, organizzazioni nazionali, enti pubblici e associazioni, con inoltre la partecipazione dell'Organizzazione islamica per l'istruzione, la cultura e le scienze (ISESCO) promotrice di un ambizioso programma che mira a mettere in rilievo le città che hanno contribuito attivamente alla diffusione e l'espansione della religione e della cultura islamiche. di Tejeddine Gmati Moschea Oqba Ibn Nafaa Continua pag 8 o . i t P r e z z o 1 . 5 0 Eur o € Costante attaccamento della Tunisia a consa crare la continuità tra il passato e il presente Su istruzioni del Presidente Zine El Abidine Ben Ali, il Primo Ministro Mohamed Ghannouchi, ha presieduto domenica 8 Marzo nella moschea Oqba Ibn Nafaa a Kairouan, l'avvio dei programmi per la celebrazione di “Kairouan, capitale della cultura islamica per l'anno 2009”. La cerimonia organizzata per l'occasione ed alla quale hanno preso parte numerose personalità nazionali, uomi- e Ridare fiducia non solo a parole alle famiglie italiane in difficoltà di Carmelo Occhino Tutto il mondo attendeva di conoscere le decisioni di Obama ed ora guarda agli Stati Uniti come al laboratoriolocomotiva che potrà contribuire a portare il mondo fuori dalla crisi. Quello americano sarà il contributo più importante e anche determinante, ma non servirà a nulla se uguale sforzo non sarà fatto con coraggio e capacità dagli altri paesi, in particolare in Europa, anche se in situazioni e collocazioni diverse. Qui, stando ai fatti, non sembra che ci sia unità d’intenti, anche perché ciascun paese – parliamo dei 27 che fanno parte dell’Unione europea – ha situazioni spesso differenti rispetto agli altri. I vasi di coccio sono alcuni stati, trequattro, tra i quali l’Italia, peraltro appesantita da un debito pubblico, cresciuto a dismisura, che nessuna scure potrà tagliare se contemporaneamente non si eliminano gli sprechi, i Continua pag 10 di Habib Mastouri L'esperienza tunisina per sostenere i migranti e l’appli cazione del principio della democrazia sociale L'economia tunisina si inserisce nel quadro della economia dei paesi mediterranei in maniera preponderante vicina a quella dell’U:E., nel senso che si tratta di una economia in crescita rapida ma sicura, tesa ad assicurare oltre alla sicurezza degli investimenti effettuati e quindi del diritto di proprietà anche una puntuale attività sociale, tesa a eliminare le sacche di povertà materiale e quindi morale, dando vita ad un equilibrato modello di sviluppo che contempera le esigenze del mondo capitalistico a quelle della giustizia sociale. In tal senso l'esperienza tunisina si pone fra le più avanzate del mondo moderno, nella misura in cui saggiamente, il legislatore utilizza il prelievo fiscale come strumento di redistribuzione del reddito attraverso un'azione di “pietas” che si po' considerare Continua pag 11 Mondo 2 Marzo 2009 A cura della redazione da Pag - 1 - da Pag - 1 - Riprende il dialogo Usa Siria. Washington al lavoro dal Medio Oriente alla Russia Due emissari del governo statunitense hanno incontrato a Damasco il ministro degli Esteri siriano; e l'incontro, il primo dal 2005, e' un altro segnale della nuova strategia della Casa Bianca in Medio Oriente. Il segretario di Stato aggiunto per il vicino Oriente, Jeffrey Feltman, e Dan Shapiro, del Consiglio Nazionale di Sicurezza, hanno incontrato il capo della diplomazia Siriana, Walid elMoualem. Il viaggio in Siria di Feltman e Shapiro fa parte degli sforzi del Dipartimento di Stato di avvicinare il regime di Damasco e chiude un'epoca di tensioni e accuse reciproche. La missione fa seguito all'incontro del 2 marzo in Egitto del segretario di Stato Usa, Hillary Clinton con il suo collega siriano. Svolta diplomatica Un'inversione di rotta rispetto all'amministrazione Bush che aveva deciso di imporre nel 2004 sanzioni economiche commerciali alla Siria, accusata di sostenere il "terrorismo" in Iraq e nei territori palestinesi e di "destabilizzare" il Libano. Gran lavoro diplomati co L'amministrazione Obama sta lavorando a reintrecciare le relazioni diplomatiche dal Medio Oriente alla Russia. Si va dall'apertura all'Iran per la c o n f e r e n z a sull'Afghanistan, proposta che Teheran giudica ricevibile. Dopo la crisi caucasica si riapre il dialogo con la Russia dopo l'incontro a Ginevra tra la Clinton e suo omologo Lavrov è uscito un comunicato d'intesa per lavorare su disarmo: stop allo scudo spaziale in primo luogo ma anche accordo sul bando dei test nucleari e Start allargato dalle testate atomiche ai vettori. Nell'agenda della Clinton c'e' anche il Libano, il ruolo di Hezbollah, le trattative con Israele partite nel 1991 e mille volte arenatesi e ultimo ma non meno importante, il fronte palestinese da dove arriva un segnale di dialogo con il premier Salam al Fayyad che si e' dimesso per dare vita a un governo unitario con Hamas. Obama accelera il ritiro dall'Iraq. Attentato a Baghdad, strage di reclute Il generale Usa David Perkins ha confermato che 12.000 soldati americani e 4.000 militari britannici lasceranno l'Iraq entro il prossimo mese di settembre. Il ritiro Usa era stato annunciato dal governo di Baghdad. Il generale ha precisato che il comando Usa ridurrà le unità di combattimento, che passeranno da 14 a 12 brigate, mentre con il ritiro dei 4.000 soldati britannici non rimarrà un solo militare di Sua maesta' sul suolo iracheno. Al momento ci sono circa 135.000 soldati americani nel Paese. Il Presidente Barack Obama ha annunciato nei giorni scorsi che il disimpegno totale Usa dall'Iraq sarà completato entro la fine del 2011. L'Iran accetta l'invito degli Usa, parteciperà alla conferenza sull'Afghanistan L'Iran accetta l'invito degli Usa e parteciperà alla conferenza Nato-Onu s u l l 'Afgh a n i sta n che si terrà il prossimo 31 marzo all'Aja. Lo riferisce il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Hassan Q a s h q a v i . "L'Afghanistan e l'Iran condividono un lungo tratto di confine: per questo la stabilità e lo sviluppo in Afghanistan sono naturalmente delle priorità per noi", dice il portavoce citato dall'agenzia di stampa iraniana Fars. Aspettiamo l'invito La notizia è stata anche confermata dal vicepresidente Esfandiar Rahim Mashaie da Ottawa dove si trova in visita. In particolare Mashaie ha spiegato che Teheran attende ancora di essere invitato al summit. "Ci e' stato accennato qualcosa circa le aperture della signora (Hillary) Clinton ma non abbiamo ancora ricevuto alcun richiesta di partecipare", ha spiegato il vicepresidente. Obama prolunga le sanzioni contro l'Iran di un anno Intanto, in attesa della carota, il dialogo, Barack Obama ricorre ancora al bastone contro l'Iran. Il presidente americano ha deciso di prolungare di un altro anno le sanzioni unilaterali, in vigore dal 1995, contro Teheran perché il programma nucleare iraniano e il sostegno alle organizzazioni terroristiche rappresenta una "minaccia inusitata e straordinaria " agli Stati Uniti. Lo rende noto la Casa Bianca. Dal G20 "sforzo prolungato" per la crescita. Tremonti: "Il problema è l'export" namento dell'economia mondiale. Queste le parole del governatore di Banca d'Italia e presidente del Financial Stability Forum, Mario Draghi, durante una conferenza stampa congiunta con il ministro del Tesoro Giulio Tremonti. Draghi, a chi gli chiedeva se questa moltiplicazione dei vertici internazionali non rischi di annacquarne l'efficacia, ha comunque osservato che "piu' se ne fanno, piu' c'e' il rischio". "In settembre-ottobre il problema era la liquidita', un problema finanziario. Oggi il problema e' l'export, in tutto il mondo si e' piantato un pezzo del commercio": ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, in conferenza stampa. "Il motore di ricerca verso standard di regole e principi e' partito, si e' avviato, anche se quando si stabilizzera' e' difficile dirlo". Ha concluso Tremonte. Esplicito impegno Le principali economie mondiali devono prendere "un esplicito impegno" ed essere pronte a mettere in campo nuove misure di stimolo fiscale per l'economia, se necessario. Lo ha detto il cancelliere dello Scacchiere britannico Alistair Darling all'avvio dei lavori del G20 finanziario, avvertendo che se non ci saranno azioni coordinate la recessione potrebbe peggiorare. La presa di posizione di Darling, simile alla linea degli Usa, appare invece in contrasto con il punto di vista dei maggiori paesi europei - Germania e Francia in testa - che sembrano privilegiare piuttosto una riforma delle regole prima di adottare nuovi piani di spesa. "Non diciamo ai singoli paesi, ecco le cinque cose che dovete fare - ha detto Darling a Bbc 4 - Quello La Cina avverte: nessuno ospiti il Dalai Lama Il Dalai Lama "vuole un Tibet più grande, che comprenda un quarto dell'intero territorio cinese". E' la preoccupazione della Cina, che ha messo in guardia i Paesi che dialogano con il leader spirituale: nessuno permetta al Dalai Lama di usare il proprio territorio per azioni che incoraggiono la separazione del Tibet da P e c h i n o . L'avvertimento è arrivato dal ministro degli Esteri, Yang Jiechi a tre giorni dal 50mo anniversario dell'insurrezione di Lhasa contro Pechino. Dal 10 marzo del 1959 il Dalai Lama è costretto all'esilio insieme ad altri 100mila tibetani. Secondo Jiechi il Dalai Lama e i suoi fedeli "vogliono cacciare le forze armate cinesi e chiedere ai non tibetani di andare a vivere altrove. E voi definite questa persona autorità religiosa". che diciamo e' che ognuno deve valutare quel che succede a casa propria, prima di dire che misure intendi appoggiare, e a che livello. Quello in cui spero e' un impegno esplicito comune per affrontare la recessione". In vista del vertice del 2 aprile, Darling ha detto che l'obiettivo dell'incontro preparatorio di oggi e' di arrivare a un impegno per il quale "i paesi non si tireranno indietro di fronte alla necessita' di immettere nuove risorse nell'economia, se sara' necessario". Il ministro francese dell'Economia Christine Lagarde e il collega italiano Giulio Tremonti avevano enfatizzato l'importanza per l'Europa di presentarsi con una posizione comune, e di puntare prima di tutto su una valutazione effettiva delle misure gia' adottate. Lavrov: "E' il momento di veri passi avanti per disarmo globale" Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha dichiarato che "e' giunto il momento di fare dei veri passi avanti, riprendendo il processo globale di disarmo". Lavrov e' intervenuto alla conferenza sul disarmo organizzata dall'Onu a Ginevra. Il ministro ha quindi esortato la conferenza ad uscire da una "nefasta inerzia" e ad andare "piu' lontano nel disarmo nucleare". Lavrov ha concordato con il suo omologo americano, Hillary Clinton, di collaborare per arrivare a un accordo sul Trattato di riduzione delle armi strategiche (Start-1) entro la fine del 2009. 3 MONDO Marzo 2009 La Francia torna nel comando militare della Nato. Sarkozy: saremo più forti Il presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy ha annunciato il rientro della Francia nel comando militare integrato della Nato ed ha subito precisato: "Avremo pienamente il nostro posto negli alti comandi alleati". Il ritorno della Francia nella Nato avviene "nell'interesse della Francia e dell'Europa". Mettendo fine a 43 anni di assenza dal comando dell'Alleanza, Sarkozy ha detto che "la Francia sarà più forte e influente, perché gli assenti hanno sempre torto; perché la Francia deve dirigere e non subire; perché noi dobbiamo essere là dove si elaborano le decisioni e le norme, non aspettare di fuori che ce le notifichino". Il capo dello Stato francese ha aggiunto che Parigi "conserverà la sua dissuasione nucleare indipendente". "Il ravvicinamento con la Nato rafforzerà la nostra indipendenza nazionale. L'allontanamento dalla Nato proclamato ma mai realizzato, limita la nostra indipendenza nazionale". La politica attuale è ormai "incomprensibile": "Chi può capire che si mandano i nostri militari sul campo e non si partecipa alle decisioni? Si decide che non si vuole essere presenti, non si vuole essere influenti". La svolta francese Dopo 43 anni la Francia cambia strategia e decide di rientrare nella Nato. La 'svolta' dalla clamorosa decisione del 1966 dell'allora presidente Charles De Gaulle che voleva il Paese "indipendente" dagli Usa nelle sue decisioni di politica militare e civile, è stata annunciata da Nicolas Sarkozy. "Il riavvicinamento con la Nato - ha detto oggi in un convegno all'Ecole militaire - rafforzerà la nostra indipendenza nazionale". "E' arrivato il momento - ha aggiunto - di porre fine a questa situazione. E' negli interessi della Francia e della stessa Europa". "Basta nascondere le nostre teste nella sabbia - ha proseguito Sarkozy - siamo capaci di proteggere noi e gli altri". La Francia di fatto, tra i Paesi fondatori della Nato, non è mai uscita del tutto dall'Alleanza atlantica ed è il quarto Paese contributore per bilancio e il quinto per il numero di truppe impegnate. La scelta di De Gaulle nel 1966 era per garantire al Paese una maggiore indipendenza e libertà all'interno dell'Alleanza, soprattutto in materia di nucleare. La decisione, presa nel bel mezzo della guerra fredda, fu il culmine delle tensioni tra Francia e Stati Uniti sul controllo dell'Alleanza e delle armi nucleari. "Manterremo - ha comunque precisato Sarkozy - indipendente il nostro deterrente nucleare. Possiamo avere un dibattito su questo o anche sul disarmo ma - ha aggiunto il presidente francese - non condivideremo le decisioni sulla nostra forza nucleare". Di fatto la Francia reintegrerà il comando militare ma continuerà a non sedere nel gruppo di pianificazione nucleare mantenendo in questo quindi la sua "indipendenza". Martedì l'Assemblea Nazionale dovrà ratificare la decisione dell'Eliseo per permettere a Sarkozy di arrivare al vertice del 3-4 aprile a Strasburgo con un fiore all'occhiello. In tutto però dovrà avvenire superando le polemiche interne. L'eccezione francese infatti piaceva molto all'opposizione perché aveva permesso alla Francia di opporsi ad esempio alla guerra in Iraq. E Segolene Royal ha già chiesto un dibattito sulla questione. Secondo un sondaggio che apparirà domani su Paris Match comunque il 58% dei francesi approvano la scelta di Sarkozy. Intanto il segretario della Nato, Jaap De Hoop Scheffer, ha espresso tutta la sua soddisfazione per il rientro di Parigi: "La piena partecipazione della Francia in tutte le decisioni civili e militari della Nato non potrà che rafforzare ulteriormente l'alleanza". "Sono sicuro - ha detto - che saranno fatti tutti i passi necessari per realizzare la decisione". I rapporti con Israele condizionano la scelta dei vertici dell'intelligence Usa Riportiamo un interessante articolo sui retroscena della scelta di un altissimo dirigente della comunità dell'intelligence statunitense. Il testo è molto eloquente a proposito dell'influenza della cosiddetta lobby israeliana nell'indirizzare la politica estera degli Usa, e non solo. di Mark Mazzetti e Helene Cooper International Herald Tribune Quando Dennis Blair, il direttore dell'intelligence nazionale, ha annunciato che avrebbe voluto collocare Charles Freeman Jr. in una posizione eminente nell'intelligence, la sua decisione ha sorpreso chi alla Casa Bianca temeva che questa scelta avrebbe potuto essere controversa ed un'inutile perdita di tempo, a parere dei funzionari del governo. Quanto la scelta sarebbe stata controversa, quando Freeman, un ex ambasciatore in Arabia Saudita durante la presidenza di George H.W. Bush, ha ritirato il proprio nome dalla possibile candidatura accusan- x do di essere vittima di una campagna concertata da quella che ha definito, "la lobby di Israele". Freeman è da tempo apertamente critico nei confronti di Israele, con una energia che raramente i funzionari americani esprimono apertamente nei confronti di un convinto alleato degli Stati Uniti. Nel 2006 ha avvertito che "se lasciato ai proprio orien- tamenti, la classe dirigente israeliana prenderà decisioni che danneggiano Israele, minacciano tutti i suoi alleati e creano ostilità in coloro che non lo sono". Freeman non ha attenuato i suoi toni nemmeno mercoledì affermando in una intervista che "Israele si sta dirigendo verso il precipizio ed è da irresponsabili non mettere in discussione la politica israeliana e valutare in base agli interessi del popolo americano". I critici che hanno diretto il tentativo di ostacolare Freeman sostengono che una visione come la sua dimostra un'opinione negativa che non può essere tollerata in una persona che, come membro del National Intelligence Council, avrebbe la supervisione della produzione di quelle che si suppone debbano essere valutazioni delle informazioni politicamente neutrali, destinate alla scrivania del presidente. I difensori di Freeman dicono che il suo punto di vista su Israele è radicale solo se considerato attraverso le lenti della politica interna americana, e si domandano se sia ancora possibile mettere in discussione il sostegno americano a Israele senza essere Chavez: "Via la statua di Colombo" Milano - Il mondo è bello perché è vario. E ognuno ha un modo "diverso" di vedere le cose. Alle volte, molto diverso. Cristoforo Colombo? "Il comandante di un’invasione che produsse un genocidio, il più grande che la Storia ricordi". A parlare così è il presidente venezuelano Hugo Chavez che ha applaudito la decisione del sindaco di Caracas di rimuovere una statua dell’Ammiraglio che sorgeva da circa un secolo in un parco della capitale. Macché Columbus Day... Giornata di Resistenza Indigena Come riporta il quotidiano venezuelano El Nacional, nel suo programma televisivo Chavez ha suggerito che al posto di Colombo "bisogna collocare la statua di un indio o una india che indichi la rotta della liberazione dei popoli, la rotta del socialismo". Chavez - che da sempre fa sfoggio delle sue radici indigene - aveva già provveduto nel 2002 a ribattezzare l’anniversario della scoperta dell’America (il "Columbus Day" statunitense) come "Giornata della Resistenza Indigena". Una data d’altronde non priva di vicissitudini anche in Spagna, dove viene considerata festa nazionale: nel 1918 era stata istituita e battezzata come "Giornata della Razza (ispanica)", per poi assumere la denominazione di "Giornata dell’Ispanicità". costretti al silenzio ed emarginati. "La realtà di Washington è - dice Robert Jordan, che è stato ambasciatore in Arabia Saudita dal 2001 al 2003, che nel nostro panorama politico si ha difficoltà ad accettare qualsivoglia critica rivolta a qualsiasi componente della leadership israeliana. Giacché lo stesso presidente Barack Obama è stato visto con sospetto da diversi gruppi filo-Israele, gli attacchi contro Freeman hanno avuto il potere di toccare un punto critico. Diversi di questi gruppi hanno plaudito alle nomine di Hillary Rodham Clinton come segretario di Stato e di Dennis Ross come consigliere speciale per l'Iran e i problemi del Golfo Persico, ma rimangono perplessi nei confronti di altri membri di questo governo che dovranno occuparsi della questione araboisraeliana. Dopo le critiche da parte di alcuni gruppi filo-israeliani durante la campagna per la presidenza, Obama ha preso le distanze da Zbigniew Brzezinski, il consigliere per la sicurezza nazionale sotto la presidenza di Jimmy Carter, che varie volte è stato critico nei confronti di Israele. Al Baschir sfida la corte dell’Aja e visita il Darfur Il presidente sudanese Omar al Bashir visitera' la regione occidentale del Darfur, teatro di una guerra civile dal febbraio 2003 che ha causato almeno 300.000 morti e 2,7 milioni di profughi. Il 4 marzo, la Corte penale internazionale dell'Aja (Cpi) ha emesso contro Bashir un mandato di arresto per crimini di guerra e contro l'umanita' commessi in Darfur. Stando a quanto riferito da responsabili del ministero delle comunicazioni, il Presidente sudanese sara' a El Fasher, capitale del Darfur del Nord. Il governatore del Darfur del Nord, Osmane Yusuf Kibir, aveva annunciato che il presidente sudanese si sarebbe recato in visita nella regione, ma la notizia non aveva trovato conferma a Khartoum. Politica Mediterranea 4 A cura della redazione Marzo 2009 Dalla prima pagina “Kairouan, capitale della cultura islamica” offre la prova del costante attaccamento della Tunisia a consacrare la continuità tra il passato e il presente in rilievo la cooperazione proficua che portano avanti la Tunisia e l'Organizzazione Islamica per l'Istruzione, le Scienze e la Cultura (ISESCO) e rendendo omaggio ai responsabili di questa organizzazione per il loro attaccamento all'esaltazione degli apporti in termini di cultura e civilizzazione delle città islamiche che hanno giocato un ruolo attivo e determinante nella diffusione dell'Islam, tra le quali una delle più note che non è altro che Kairouan. Il Presidente della Repubblica ha sottolineato che la celebrazione di “Kairouan, capitale della cultura islamica” offre la prova del costante attaccamento della Tunisia a consacrare la continuità tra il passato e il presente e a lavorare per preservare l'identità religiosa e culturale del paese. Il Presidente Ben Ali ha messo l'accento sulla posizione privilegiata che occupa la città di Kairouan nell'Islam e ha aggiunto che è la quarta città santa dell'Islam ed antica metropoli dell'Islam e dei musulmani nei paesi del Maghrab. È stata il punto di partenza dell'espansione dell'Islam, la culla della principale scuola di Fiqh, la dottrina malekita, che predica la moderazione e il giusto equilibrio, e un distinto luogo della scienza e della giurisprudenza islamiche. Il Presidente ha fatto notare che la città di Kairouan fondata nell'anno 50 dell'Hijra (emigrazione del Profeta dalla Mecca alla Medina) che corrisponde all'anno 670 nel calendario gregoriano da Oqba Ibn Nafaa, accompagnato in Ifriqya (l'antico nome della Tunisia) da 25 valorosi Sahaba (Compagni del Profeta Mohamed) e di una pleiade di virtuosi Muhajirin (Musulmani emigrati dalla Mecca per raggiungere il Profeta alla Medina), Ansar (nuovi convertiti all'Islam originari della Medina) e Tabi'un (Musulmani della seconda generazione dopo il Profeta) è diventata un luogo dove si sono installati i Compagni del Profeta, la terra accoglie la Libia - Berlusconi: Altri paesi dovrebbero seguire nostro esem pio Noi abbiamo chiuso l'epoca coloniale, altri ancora no Cernobbio (Como), 15 mar. (Apcom) - Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è tornato sull'accordo raggiunto con la Libia per cancellare i contrasti legati al passato coloniale e ha aggiunto che altri Paesi dovrebbero seguire l'esempio dell'Italia con i governi che sottomisero durante il colonialismo. "Credo sia un'epoca della storia che abbiamo chiuso - ha detto durante il Forum di Confcommercio - e adesso ci sono le giuste richieste di Algeria e di altri Paesi nei confronti di altri Paesi che secondo me dovrebbero seguire ciò che abbiamo fatto". "E' una cosa veramente incredibile - ha continuato il Premier - quello che i Paesi occidentali hanno fatto nei Paesi che hanno deciso di sottomettere al proprio dominio con il colonialismo". Frattini in Siria e Libano 6- 8/4 Lo ha annunciato il Ministero degli Esteri (ANSA) - ROMA, 26 MAR - Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, sara' in Siria e Libano dal 6 all'8 aprile prossimi. Lo ha annunciato il capo del servizio stampa della Farnesina, Maurizio Massari. La missione del ministro si inserisce nel quadro 'della diplomazia attiva dell'Italia in Medio Oriente', ha spiegato Massari, ricordando anche l'ingente impiego di truppe italiane nel Libano. tomba d'Abou Zamaa Al-Balawi, Compagno del Profeta e uno dei primi ad avergli giurato fedeltà “sotto l'albero”. Il Presidente della Repubblica ha passato in rassegna i simboli che hanno dato fama a Kairouan nel campo delle scienze religiose e non solo, mettendo l'accento sullo slancio che ha conosciuto questa città nel campo dell'architettura e delle attività idrauliche, illustrato dal bacino degli Aghlabiti e dai monumenti religiosi di cui soprattutto la moschea di Oqba Ibn Nafaa. Il Capo dello Stato ha fatto notare come la scelta di far coincidere l'avvio delle manifestazioni culturali programmate per Kairouan con la vigilia del Mouled è dettata dalla volontà di commemorare nel dovuto modo l'anniversario della nascita del Messaggero di Dio, il profeta Mohamed e di consacrare ancora e sempre questa nobile tradizione che i kairouanesi hanno l'usanza di celebrare da sempre. Ha aggiunto che si tratta ugualmente di una considerazione al ruolo della moschea di Oqba Ibn Nafaa dove raggiano le luci della fede e del sapere trasmesso agli studiosi venuti da tutti gli orizzonti. Il Presidente della Repubblica ha ricordato le decisioni adottate sin dal cambiamento del 7 Novembre 1987, al fine di proteggere la cultura tunisina da ogni forma di sradicamento e di depersonalizzazione, di riabilitare la religione islamica, di salvaguardare i suoi monumenti e di rivitalizzarne i riti, annunciando, in questo ambito, la sua decisione di procedere alla recitazione in continuazione, 24 ore su 24, durante tutto l'anno, del Sacro Testo, il Corano, nella moschea Oqba Ibn Nafaa. Hanno assistito alla cerimonia i membri dell'ufficio politico del RCD, i membri del Governo, il Mufti della Repubblica, i segretari generali dei partiti politici e i presidenti delle organizzazioni nazionali, nonché i capi delle missioni diplomatiche accreditate a Tunisi. Cooperazione nucleare italo francese e non solo Italia e Francia competono da anni nel settore vinicolo e nella moda per conquistare il primato mondiale in questi settori produttivi. A smentire questa consolidata rivalità, ben nota alla maggior parte di noi, hanno pensato il presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi e il presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy che recentemente, al termine del vertice italo francese, hanno sottoscritto una alleanza tra i rispettivi Paesi. La cooperazione tra i due partner prevede la costruzione di quattro centrali nucleari che sorgeranno nel nostro Paese, la prima delle quali sarà operativa nel 2020. La costruzione di questi quattro impianti sarà il prodotto della collaborazione tra le due aziende di Stato che si occupano di energia: l’italiana Enel e la francese Edf. La cooperazione riguarda tutti gli aspetti del nucleare, dalla collaborazione in ambito europeo ai temi della sicurezza, dalla collaborazione tecnologica alla formazione dei tecnici, dallo smantellamento degli impianti alla collaborazione industriale in paesi terzi. Ognuna delle costruende centrali avrà una potenza di 1600 megawatt, per un totale di 6400 Mw: vale a dire il 25% dei consumi di energia nel nostro Paese. Il documento che sancisce questa ritrovata cordialità di rap- porti tra i due Stati, prevede la creazione di una alleanza strategica tra Enel e Edf per la progettazione e la realizzazione di quattro impianti nucleari di terza generazione nel nostro territorio. Enel avrà la maggioranza sia del controllo che dell’esercizio delle centrali mentre paritetica sarà la parte relativa allo sviluppo della progettazione degli impianti. Enel potrebbe però non essere l’unico protagonista italiano di questa operazione infatti uno dei due memorandum sottoscritti dai due partner prevede che il capitale della joint – venture sia aperto all’ingresso di altri soci gli operatori del settore come Edison, Sorgenia, le municipalizzate con la diluizione proporzionale delle quote in capo all’Enel e all’Edf. L’altro memorandum sottoscritto invece consolida la presenza di Enel in Francia: dopo la partecipazione al 12% nel progetto del reattore di Flamanville, il gruppo energetico italiano ottiene la stessa quota nella realizzazione del secondo impianto di terza generazione, quello di Penly in Normandia. Per quanto riguarda il coinvol- gimento delle aziende che dovranno costruire le centrali, i documenti sottoscritti dal nostro premier con il presidente francese Sarkozy, prevedono lo sviluppo della cooperazione industriale tra le imprese nucleari dei due paesi, in modo particolare tramite la realizzazione di partenariati strategici industriali tra imprese italiane e francesi competenti per l’ingegneria e la realizzazione di ogni tipo di apparecchiature per le centrali elettronucleari. Il che significa, che una jointventure come quella tra Enel e Edf potrebbe nascere tra l’Ansaldo e un’analoga impresa francese: un’apertura del mercato francese per la società del gruppo Finmeccanica che oggi produce prevalentemente centrali. L’asse Roma – Parigi ha portato ad accordi anche nel campo della difesa: nascerà un battaglione misto italo francese da dislocare in Libano e da utilizzare in altre missioni. Si pensa anche ad una portaerei per l’uso congiunto. E’ stato inoltre rilanciato l’impegno per la Lione Torino, il progetto dell’alta velocità ferroviaria che collegherà le due città passando per la Val di Susa. Si punta a ridurre i tempi di realizzazione di questo progetto infrastrutturale. Politica Mediterranea Emissari Usa in visita ufficiale in Libano e Siria BEIRUT - E' iniziata il 6 marzo a Beirut la visita ufficiale in Libano e Siria di Jeffrey Feltman e Daniel Shapiro, rispettivamente vice segretario di Stato ad interim per il Medio Oriente e componente del Consiglio di Sicurezza nazionale Usa. Lo riferisce la tv libanese Lbc. L'emittente precisa che Shapiro e Feltman, quest'ultimo ex ambasciatore americano in Libano, sono giunti a Beirut ieri sera da Amman e che stamani sono impegnati in incontri con le più alte cariche istituzionali del Paese. Al termine della visita, che prevede colloqui anche con i leader cristiani, sunniti e drusi della maggioranza parlamentare oltre che con i rappresentanti religiosi delle comunità cattolicomaronita e sciita, i due rappresentanti della nuova amministrazione Usa si recheranno a Damasco per incon- trare il presidente siriano Bashar alAssad e il ministro degli esteri Walid al-Muallim. La missione di Shapiro e Feltman a Damasco, la prima dal 2005 di alti rappresentanti della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato Usa, era stata annunciata martedì scorso a Gerusalemme dal segretario di Stato Hillary Clinton con l'obiettivo di "esaminare con la Siria questioni bilaterali". Globe09: sguardo ottimistico al futuro e radici nel Mediterraneo "Globe è un momento importante non solo di esposizione, ma anche di dibattito e di commercializzazione per la città di Roma nel suo contesto mediterraneo". Eugenio Magnani, direttore generale Enit, esalta la vocazione all'accoglienza della Capitale durante la conferenza di presentazione della 5 A cura della redazione Marzo 2009 terza edizione della fiera b2b, come pure Patrizia Prestipino, assessore al Turismo della Provincia di Roma, la quale afferma che "Globe è il fiore all'occhiello della nostra Fiera, con una vocazione alla leadership nel settore turistico del Mare Nostrum". Federica Alatri, presi- dente dell'Agenzia per il Turismo di Roma e Lazio, sottolinea invece la visione futurista della manifestazione che guarda "al web, alle politiche di abbattimento dei costi, alla Roma del 2020, al trasporto aereo di domani e anche agli aspetti umani essenziali della formazione" Spagna 5 anni dalle stragi di Madrid, commemorazione con polemiche MADRID - Nel quinto anniversario delle stragi dell'11 marzo 2004, Madrid ha ricordato questa mattina le 191 vittime degli attentati alle stazioni firmati dal terrorismo islamico. La cerimonia commemorativa, che si è svolta al suono del Requiem di Mozart davanti al municipio di Madrid in presenza del sindaco della capitale Alberto Gallardon e della presidente dalla Comunità (regione) madrilena, Esperanza Aguirre, è stata accompagnata da polemiche. Non vi hanno partecipato in segno di protesta contro Aguirre (Partido Popular) - per la chiusura anticipata dei lavori di una commissione d'inchiesta In Spagna boom di elettricita'fonti rinnovabili ROMA - Secondo un'inchiesta di 'El Pais', in Spagna si e' raggiunto il 30% di elettricita' da fonti rinnovabili. Nei mesi di gennaio e febbraio, complici abbondanti piogge e un calo della domanda rispetto agli scorsi anni a causa della crisi, le energie rinnovabili hanno raggiunto il 30% del consumo di elettricita'. Il dato va al di la' dell'obiettivo fissato nel 2001 dall'Unione europea per la Spagna del 29,4% al 2010. La domanda di energia elettrica nel mese di gennaio si e' ridotta del 2,9% rispetto allo stesso mese del 2008, e la riduzione si e' accentuata nel mese di febbraio (9,8% rispetto a febbraio 2008). L'aumento delle precipitazioni, inoltre, ha incrementato la produzione di energia idroelettrica del 126,47 per cento tra gennaio e i primi di marzo, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Risultati ancora piu' ragguardevoli potranno essere conseguiti quando si riuscira' a superare ostacoli infrastrutturali, che ancora penalizzano il trasporto e lo stoccaggio dell'energia nel Paese iberico. regionale su una presunta trama di spionaggio politico - i rappresentanti del partito socialista del premier José Luis Zapatero. Per la prima volta quest'anno non sono state previste commemorazioni da parte del governo spagnolo. La portavoce delle famiglie delle vittime Pilar Manjon, che negli attentati alle stazioni ha perso il figlio Daniel, 20 anni, in una intervista a El Pais ha chiesto al governo spagnolo di "non dimenticare le vittime". Le famiglie, ha inoltre affermato, continuano a ricevere "insulti e minacce" da ambienti dell'integralismo musulmano. Benvenuto Il Direttore Sen. Habib Mastouri e la redazione del giornale “Il Dialogo Mediterraneo” danno il benvenuto a S.E Ambasciatore Habib Achour e gli presentano le loro sin cere felicitazioni per la Sua nomina a Capo dell'Ambasciata tunisina a Roma, augurandogli una buona permanenza e buon lavoro. Precisioni della compagnia Tuninter Tunisie 24 marzo 2009 La compagnia Tuninter esprime il suo sconcerto per le condanne pronunciate dal tribunale di Palermo. Questa decisione suscita le osservazioni seguenti: 1.Il tribunale italiano ha avocato a sé la competenza giuridica di questo processo nonostante perizie internazionali abbiano dimostrato che l’ammaraggio fosse avvenuto in acque internazionali. 2.Un indennizzo di un ammontare totale pari a 22 milioni di euro è stato versato ai superstiti ed alle famiglie delle vittime, in un tempo record (in meno di un anno). Quest’indennizzo è stato versato dagli assicuratori della compagnia Tuninter e dal costruttore dell’apparecchio (ATR). 3. Le pene comminate sono nettamente più pesanti di quelle decise in Italia per incidenti aerei più gravi. 4. E’ paradossale constatare che il pilota riconosciuto come eroe dai media, dall'associazione dei piloti e dall'opinione pubblica italiana sia stato condannato, mentre è riuscito a salvare i due terzi dei passeggeri con un ammaraggio straordinario. 5.E’ stato dimostrato dai periti italiani riconosciuti sul piano internazionale che l’incidente è ampiamente imputabile alle insufficienze tecniche dell’apparecchio. Pertanto, i tentativi che mirano a coinvolgere i dirigenti ed i responsabili tecnici della compagnia Tuninter non sono affatto giustificabili. 6.C’è da deplorare la svolta mediatico-politico presa dalla vicenda e le pressioni che sembrano esercitarsi da alcune parti che cercano di occultare la responsabilità che altre parti assumono in modo innegabile di cui soprattutto il costruttore italo-francese dell’apparecchio. 7. La compagnia Tuninter ha dato incarico i suoi avvocati per fare appello in seguito alla sentenza pronunciata dal tribunale di Palermo. Anpac: E' inaccettabile indicare piloti come principali responsabili I piloti dell'Anpac ‘Principale sindacato della Associazione Nazionale Piloti Aviazione Commerciale’, esprimono "profondo disagio e numerose perplessità" in merito alla sentenza sul disastro dell'Atr 72 della compagnia Tuninter ammarato al largo di Palermo il 6 agosto 2005. Sottolineando il cordoglio ed il rispetto per i famigliari delle vittime, l'Anpac evidenzia in una nota come "le pesanti pene inflitte ai piloti dell'aeromobile, a nostro giudizio ed in attesa delle motivazioni della sentenza, non abbiano doverosamente tenuto conto del contesto 'di un sistema organizzativo potenzialmente fallace' come definito dalla Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (Ansv) nella propria inchiesta". Secondo l'Anpac bisogna "conoscere la verità dei fatti" perchè le primarie responsabilità "appaiono invece in capo ad una pluralità di soggetti". Proprio come ricostruito dalla Ansv, è evidente che indicare i piloti come principali responsabili del disastro appare inaccettabile". Inoltre, continua l'Anpac, "la scelta degli investigatori di replicare l'evento con un simulatore di volo al fine di dimostrare che fosse possibile raggiungere l'aeroporto di Palermo e, conseguentemente, definire le responsabilità dei piloti, trova la comunità nazionale ed internazionale dei piloti estremamente perplessa". I piloti dell'associazione sottolineano che "un evento reale vissuto in un velivolo, di smisurata complessità quale quello innescato dalla perdita totale dei propulsori e successivo ammaraggio, che risente delle condizioni ambientali e tridimensionali del momento, non è correttamente duplicabile all'interno di un simulatore di volo". L'8 aprile, in occasione dello sciopero già proclamato nel settore, Anpac "procederà ad evidenziare le anomalie esistenti in Italia nel settore dell'investigazione degli incidenti aeronautici al fine di contribuire a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'esigenza di procedure innovative e finalizzate ad una migliore comprensione degli eventi e ad una efficace prevenzione che, ricordiamo, è obbiettivo primario dell'Associazione". PRIMO PIANO 6 A cura della redazione Marzo 2009 Il Commissario Ue alla giustizia e alle libertà civili in visita a Lampedusa ''Se corriamo questo rischio è perché siamo disperati'' Il giorno 13-3-09 a Lampedusa è arrivato il Commissario Ue alla giustizia e alle libertà civili, Jacques Barrot, per "comprendere meglio la situazione, verificare i livelli di accoglienza riservata agli immigrati e a chi chiede asilo e portare la solidarietà dell'Unione europea ai Paesi costieri più esposti". Amnesty International proprio in vista dell'arrivo di Barrot a Lampedusa gli ha mandato un messaggio: "L'Unione europea deve esercitare una maggiore pressione sull'Italia per assicurare che i diritti umani non siano violati a Lampedusa. Amnesty esprime la sua preoccupazione per il trattamento a cui sono sottoposti i richiedenti asilo e gli immigranti a Lampedusa secondo un decreto ad hoc del ministro degli interni dello scorso gennaio". "La decisione dell'Italia di detenere i migranti e i richiedenti asilo a Lampedusa per tutta la durata del procedimento, anziché trasferirli sulla terraferma ha avuto un grave impatto sui loro diritti umani", ha aggiunto Nicolas Beger, direttore dell'ufficio Ue di Amnesty. "La situazione attuale a Lampedusa - ha detto ancora - ostacola la costruzione nell'Ue di una vera area di giustizia, libertà e sicurezza basata sul rispetto dei diritti fondamentali". E il giorno prima Rosa Villecco Calipari e Jaen Leonard Tuoadi, deputati del Partito democratico, si sono recati in visita nel centro di Lampedusa. "Le condizioni di vita all'interno del centro di identificazione ed espulsione continuano ad essere terribili hanno detto -: abbiamo potuto constatare che i diritti umani in questa struttura sono del tutto negati. Il ministro Maroni non può chiudere gli occhi: proprio oggi anche Amnesty International si è rivolta all'Europa chiedendo di fermare queste violazioni e noi speriamo che l'Europa farà sentire la propria voce". A Lampedusa, secondo quanto hano raccontano i deputati, "in una stanza in grado di accogliere quattro persone ne vivono diciotto o venti. Abbiamo avuto la conferma che negli ultimi mesi i migranti sono stati trattenuti nel centro per un periodo ingiustificatamente prolungato, senza nessun provvedimento da parte dell'autorità giudiziaria". "Tuttavia - hanno concluso -, a fronte della persistente mancanza di diritti e minime condizioni di dignità, è naufragato il tentativo di creare una piccola Guantanamo perché gli abitanti dell'isola non intendono assecondare questo progetto". Secondo il Commissario Barrot, invece, "nonostante tutto, mi pare che le autorità italiane stiano facendo tutto quello che possono per garantire condizioni decenti ai migranti. Oltre al rispetto dei diritti e della dignità degli extracomunitari, però, resta il problema del destino delle persone: anche a questo dovremmo trovare soluzione". "Ho avuto la garanzia che qui a Lampedusa c'è il pieno rispetto delle procedure per le richieste di asilo politico; che i migranti sono messi a conoscenza, anche attraverso le Ong presenti, della possibilità di presentare l'istanza e che i loro dossier vengono istruiti regolarmente". Il commissario lasciando il Cie, diretto al Cpa dell'isola, allestito nell'ex base navale Loran, ha più volte ribadito che "al centro delle sue preoccupazioni ci sono soprattutto i possibili richiedenti asilo. Ho visto casi dolorosi di tunisini che vogliono tornare nel loro paese e che aspettano l'autorizzazione per ricongiungersi alle loro famiglie; ci sono questi problemi specifici insieme a tutto il resto. Mi hanno molto toc- cato i racconti dei ragazzi con cui ho parlato, disperati perché non sanno quale sarà il loro avvenire". Per Barrot "occorre capire come far sì che l'Europa possa rimanere rigida rispetto al problema dell'immigrazione irregolare e al contrasto dei traffici che ci sono dietro i viaggi verso il nostro continente e, allo stesso tempo, sia aperta e solidale nei confronti dei migranti. I Paesi dell'Unione europea devono essere più solidali, ad esempio attraverso una politica dei visti più generosa. Non va trascurato, però, come ho cercato di spiegare ai migranti che ho incontrato che i nostri Paesi, in questo momento attraversano un periodo di crisi grave". "Siamo disperati, ci aiuti" "Scappiamo dai nostri Paesi per fuggire dalla miseria e dalla fame. Siamo disperati. Ci aiuti". Questa è una delle richieste d'aiuto rivolte al Commissario Jacques Barrot da un clandistino di 29 anni, ospite del Cie di Lampedusa. Il commissario si è trattenuto a lungo all'interno della struttura fermandosi, in un fuori programma, a parlare con i migranti, ad ascoltare le loro storie e le loro richieste. Una visita, quella di Barrot, durata oltre un'ora. Il commissario, accompagnato dal capo del dipartimento immigrazione del Viminale, Mario Morcone, è entrato nelle cucine del Cie, ha chiesto informazioni sul menù offerto ai migranti, ha domandato se ci fossero extracomunitari in sciopero della fame e ha poi visitato la mensa e le camerate. Ma la parte più significativa della visita al Cie, durante la quale Barrot ha chiesto spiegazioni sul trattamento riservato ad eventuali minorenni, sul rispetto delle procedure per le richieste di asilo, è stata quella dell'incontro con gli ospiti della struttura. Barrot ha ascoltato i racconti di viaggio degli immigrati e ha più volte chiesto in particolare ai presenti, perchè scelgono di affidarsi agli scafisti anzichè entrare in Italia regolarmente. "Il visto costa troppo - gli hanno risposto tutti - ed è difficilissimo ottenerlo se non sei ricco, se non dai garazie". Molti migranti hanno chiesto aiuto al commissario per poter lasciare l'Italia e ricongiungersi ai familiari che si trovano in altri Paesi europei; solo alcuni hanno detto di voler rimanere in Italia per lavorare. "E' meglio che vi si dia aiuto favorendo una politica dei visti più generosa, magari cercando di ridurne i costi - ha detto Barrot -, bisogna favorire l'ingresso regolare. Affrontare il viaggio da clandestini, via mare non è la soluzione". Ma all'invito del commissario ad abbandonare i cosiddetti viaggi della speranza, un migrante, a Lampedusa da tre mesi, ha risposto: "Sappiamo che solo il 20% di quelli che si mettono in mare ce la fa. Se corriamo questo rischio è perché siamo disperati". 7 PRIMO PIANO Marzo 2009 Il caso Strada difende Bashir: «Una manovra politica contro gli africani» «Cure gratis nel nostro ospedale a Khartoum» NAIROBI — Gino Strada, il fondatore e animatore di Emergency che a Khartoum ha realizzato un ospedale cardiologico modello (unico nel Continente se si esclude il Sudafrica) non ha dubbi: «Il mandato di cattura emesso dal tribunale internazionale contro il presidente Omar al Bashir è grottesco. Come fa un istituto come la Corte che non è riconosciuto dal Sudan ad emettere un provvedimento contro un cittadino sudanese e per di più presidente?». «E' vero che è stato il Consiglio di Sicurezza ad affidare alla Corte Penale Internazionale il compito di indagare sulle violenze in Darfur, ma non riesco a comprendere come il massimo organismo dell'Onu possa investire di un compito così delicato un istituto che non è riconosciuto da tutti i Paesi — continua Gino Strada —. La credibilità del Tribunale de l'Aja è così minata per sempre. Inoltre sembra ci sia un accanimento sugli africani. Perché nessuno indaga George W. Bush, per le violenze in Iraq, o Ehud Olmert, per i massacri dei civili a Gaza, o Vladimir Putin, per i crimini di guerra commessi in Cecenia? Non andrebbero quanto meno investigati per le atrocità commesse dalle loro truppe? La corte sembra essere manovrata, indirizzata verso coloro che non sono ortodossi. Insomma sembra quasi che le sue decisioni siano prese in base a un'agenda politica e con profondi pregiudizi». Il Sudan ha espulso 13 organizzazioni non governative accusate di aver collaborato con gli investigatori del tribunale. Nessuna di esse è italiana. Per altro il nostro governo ha evitato di assumere una precisa posizione a riguardo del mandato di cattura per crimini di guerra e contro l'umanità e questo ha garantito sia al business italiano in Sudan (che è parecchio) che alle organizzazioni non governative, di continuare a operare senza problemi. Emergency sta per aprire un ospe- dale a Nyala, capoluogo del Darfur Meridionale. «Un centro pediatrico nel quale ovviamente non cureremo solo le malattie, ma daremo anche assistenza nutrizionale. Le cose, come si può immaginare sono strettamente collegate», spiega Strada. I lavori per la costruzione cominceranno tra un mese e tra sei mesi l'unità sarà operativa e funzionante. I medici arriveranno da un centro analogo inaugurato recentemente a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana. Il Centro Cardiologico «gioiello» di Emergency a Khartoum farebbe invidia a parecchi ospedali italiani. I pazienti sono arrivati da 15 Paesi diversi, non solo africani anche mediorientali. «Sono venuti ragazzini anche dal Ciad, un Paese in guerra con il Sudan che ha concorso per le spese. Le cure da noi sono gratuite. Facciamo almeno 4 operazioni a cuore aperto al giorno». La crisi economica ha colpito anche Emergency, organizzazione che si vanta di non avere finanziamenti pubblici per evitare condizionamenti di alcun tipo: «L'indipendenza si paga — sostiene Strada — e siccome i soldi in tasca scarseggiano, abbiamo una contrazione degli introiti. Speriamo però che il flusso ricominci a breve». Con la nuova politica in Medio Oriente, Obama entra nell’era del “post-11 settembre” Il tono che il presidente statunitense Obama sta dando alle relazioni fra il suo paese ed il Medio Oriente appare certamente più pacato di quello adottato durante otto anni dal suo predecessore George Bush. Lui del resto lo aveva detto anche il 26 gennaio scorso, quando aveva rilasciato la sua prima intervista ad un giornale arabo, assicurando che gli Stati Uniti sono pronti ad avviare con il mondo musulmano una nuova collaborazione, basata sul rispetto e sul reciproco interesse. A fare un’analisi della nuova visione americana dei rapporti con il mondo arabo è il quotidiano francese Le Monde, il quale spiega come Obama punti in particolar modo sulla Siria, un paese che ritiene capace di giocare un ruolo fondamentale e costruttivo nella regione, in particolare per quanto riguarda le problematiche con il movimento Hamas, con l’Hezbollah libanese e con gli oppositori sunniti del regime sciita iracheno del premier Al Maliki. Due responsabili della diplomazia americana, il Sotto Segretario di Stato per il Medio Oriente e un responsabile del Consiglio nazionale per la sicurezza, sono stati mandati in missione a Damasco, dove hanno potuto appurare che un potenziale terreno d’intesa fra Stati Uniti e Siria effettivamente esiste. Il presidente siriano Bachar Al Assad vuole naturalmente valutare cosa gli Stati Uniti porteranno al suo paese in cambio del suo coinvolgimento in un processo di pacificazione della regione. Ad esempio, vuole la fine progressiva delle sanzioni americane contro il suo regime, vuole che la Siria venga tolta dalla lista dei paesi che sostengono il terrorismo e soprattutto vuole che Washington obblighi Israele a sloggiare dal Golan, territorio “occupato abusivamente” da quattro decenni. Al Assad sa quale sia la portata delle sue richieste. Assicura però che gli basterebbe vedere da parte di Obama anche un solo cenno di buona volontà per dare avvio ad una nuova stagione di collaborazione. In particolare, i paesi arabi attendono da Obama che modifichi sostanzialmente e in maniera più equilibrata il rapporto fra gli Stati Uniti e Israele. Questo sarebbe uno dei “cenni di buona volontà” a cui accenna il presidente siriano Al Assad. Ne è anche convinto un diplomatico occidentale di stanza al Cairo: “Non si giungerà mai all’esistenza di due stati separati e indipendenti, uno Stato palestinese e uno Stato israeliano, fino a quando Washington avrà paura di Israele. Questo nuovo presidente deve trovare il coraggio politico di obbligare il prossimo governo di Benjamin Netanyahu a mettere un termine alle ingiustizie e alla confisca illegale delle terre palestinesi. In caso contrario non si giungerà mai alla fine del conflitto.” Infine, non vi è da dimenticare l’Afghanistan, dove Obama conta di inviare nuove truppe per aiutare il paese in un periodo in cui i talebani sembrano riemergere verso le sfere del potere. Anche nei loro confronti Obama parla di apertura, dicendosi pronto a trattare con i leader talebani moderati. news news news news news news news news news news news news news news news news news news news news news news news news news news news news news news news news news news "La Tunisia si allena per il record" Le strategie 2009 della Tunisia per il mercato italiano, illustrate dal direttore per l'Italia dell'Ente del turismo Mustapha Nasri. La destinazione nordafricana punta a crescere del 5% sul nostro mercato, totalizzando mezzo milione di arrivi. "Vogliamo diversificare la nostra offerta - specifica Nasri -. Wellness, golf, meeting e turismo religioso i segmenti che sviluppiamo". Importante anche il ruolo che avrà il nuovo collegamento Tuniair tra Malpensa e Tozeur. Vietati sigarette e alcolici ai minorenni francesi Parigi - La Francia spegne le bionde. Giro di vite proibizionista. Stop ad alcol e fumo per i minorenni. L’Assemblea nazionale francese ha approvato un progetto di legge che vieta la vendita di alcol e di tabacco ai minori di 18 anni. La camera bassa ha elevato il divieto attuale, che è 16 anni. Il progetto di legge era stato presentato dal ministro della Sanità, Roselyne Bachelot. Per entrare in vigore, il testo dovrà essere votato anche al Senato. ccia padova: incontri d'affari in tunisia (13/17 giugno) Azienda Speciale della Camera di Commercio di Padova, organizzerà una missione economica in Tunisia (Tunisi) dal 13 al 17 giugno 2009 con il supporto dell’ufficio ICE di Tunisi. La Missione è rivolta alle aziende interessate ad una prima presa di contatto con la realtà economica tunisina per degli approfondimenti sulle opportunità di business offerte dal mercato locale La missione è plurisettoriale, tuttavia i settori di maggiore interesse per il mercato tunisino sono: meccanica, componentistica, mobili/arredamento, agroalimentare, elettronica. Per maggiori informazioni sul programma ed i costi, si prega di scaricare la circolare dell'iniziativa. Per partecipare, compilare il modulo di adesione ed il company profile secondo le modalità riportate all'interno della circolare stessa. news news news news news news news news news news news news news news news news news Cultura 8 Marzo 2009 Kairouan, Città Sacra proclamata Capitale della cultura islamica per il 2009 di Tejeddine GMATI Ed è in questo ambito che l'ISESCO ha proposto e sostenuto la città di Kairouan come “epicentro” culturale dell'Islam per il 2009, proposta trasformatasi in decisione definitiva nella 4a conferenza islamica dei Ministri della Cultura, tenutasi ad Algeri nel Dicembre del 2004. Si tratta di una iniziativa che riconosce a questa importantissima città il merito storico di aver diffuso il Messaggio Maomettano in tutta la regione del Maghreb che ha origini berbere, assumendo un ruolo primordiale nella storia del bacino occidentale del Mediterraneo, raggiungendo l'Andalusia e la Sicilia ma anche l'Africa sub sahariana. La città di Kairouan può ritenersi la culla di una scuola o di una corrente teologica malekita sotto l'impulso, tra l'altro, dell'Imam Sahnoun Ben Said, che promuoveva la moderazione, la tolleranza e l'Ijtihed inteso come lo “sforzo” volto ad interpretare l'Islam grazie ad una lettura di certo rigorosa ma priva di ogni forma di dogmatismo ed estremismo. Kairouan brilla inoltre grazie a varie figure, come quella del medico-scienziato Ibn El Jazar ma grazie anche a sontuose realizzazioni urbanistiche ed architetturali di cui la Moschea Okba Ibn Nafaa; si tratta di opere che hanno dotato la città di uno stampo architettonico specifico riconosciuto a livello mondiale e la cui influenza aveva segnato la Sicilia. Considerata come la prima capitale dell'Islam in Ifriqiya (l'antico nome della Tunisia) e in Andalusia, questa città fondata dal generale arabo Okba Ibn Nafaa nel 670 D.C. è servita di punto di collegamento per le conquiste islamiche, per diventare tra gli anni 800 e 900 D.C., un periodo d'oro per la città, la capitale dell'Emirato fondato da Ibrahim Ibn al Aghlabi al Tamimi, capitale degli Aghlabiti appunto dal nome del fondatore. Kairouan era allora diventata un polo culturale ed intellettuale che ha conosciuto la fondazione di Beit Al-Hikma (la Casa della saggezza/sapere) a Rakkada, prima Università scientifica d'Ifriqiya e del Maghreb dove insegnavano eminenti professori di grande caratura. Grazie a Beit Al-Hikma sono stati tradotti importanti saggi dal latino e dal greco all'arabo, diffuse le scienze della Medicina, della Filosofia e dell'Astronomia. Dopo la caduta dell'era Aghlabita, Kairouan ha conservato il suo ruolo religioso e culturale durante l'epoca Fatimita (909-976) ma anche durante quella dei Sanhaji (1121-1148). Con l'avvento degli Ottomani nel 1574, la Dinastia Husseinita che ha governato il paese, ha continuato ad attribuire a Kairouan il ruolo privilegiato che le spettava come polo islamico moderato e aperto con una dimensione spirituale e un ruolo di primo ordine che ha dato un valore aggiunto al pensiero e alla civilizzazione islamici. Ed è per questo motivo che nel 1988 è stato creato in Tunisia un Centro di studi islamici con la specifica missione di far conoscere appunto questa grande civilizzazione al fine di valorizzare il patrimonio islamico, fornendo dati e informazioni sull'Islam e sulle illustre figure della Tunisia e di Ifriqiya e le loro opere nel campo scientifico, culturale e religioso. Oggi giorno, la Tunisia e quindi Kairouan fanno pienamente parte della rivoluzione informatica e numerica globale , ma non per questo la gloriosa storia della capitale Aghlabita si ritiene superata o tanto meno dimenticata, basti pensare che nel 1988 l'UNESCO l'ha dichiarata patrimonio dell'umanità; saper infatti ricordare la Storia pur costruendo un futuro ambizioso e moderno sta a riassumere il vero significato di fondo della celebrazione di una città tunisina, appunto Kairouan, come capitale della cultura islamica per il 2009 e quindi come simbolo di una buona fetta dell'identità nazionale e culturale della civilizzazione non solo tunisina ma anche arabo-musulmana. Venendo alla celebrazione della manifestazione vera e propria, essa prevede un programma con tanto di cerimonia di apertura l'8 Marzo, la vigilia del Mouled (festa della nascita del profeta Mohammed) con un grande show notturno all'aperto caratterizzato da uno spettacolare effetto speciale che proietta delle immagini gigantesche sincronizzate grazie a particolari luci, intitolato “Kairouan eterna” e che comporta delle scene che raccontano le diverse epoche storiche della città, una vera e propria opportunità per veder sfilare, tra le altre cose, degli autentici costumi d'epoca, accompagnati dai suoni di versetti coranici, musica e poesia. Il menù della manifestazione è poi ricco e prevede un ampio ventaglio di appuntamenti culturali e artistici tra cui colloqui e tavole rotonde, festival, concorsi, mostre di dipinti, esposizioni di antichi manoscritti arabi, concerti musicali, rappresentazioni cinematografiche, pièces teatrali..., saranno inoltre pubblicate le opere complete di Ibn Al Jazzar. Sono stati inoltre elaborati un emblema ufficiale della manifestazione che porta il titolo di “Kairouan, capitale della cultura islamica” in tre lingue: l'arabo, il francese e l'inglese, un inno prodotto dalla Radio nazionale con inoltre la nascita di un apposito sito Web e l'emissione di un francobollo postale in guisa di celebrazione dell'evento. Il festival del tappeto di cui Kairouan è grande specialista farà parte della prima sessione della manifestazione insieme ai canti sacri ossia soufi, queste attività si svolgeranno nel complesso culturale l'hôtel Kasbah e nei monumenti storici della città. 9 CULTURA E TURISMO Marzo 2009 Per due giorni Genova sarà capitale del Mediterraneo Un Forum permanente a Genova per creare una rete di cooperazione fra le Regioni, la società civile e le istituzioni locali delle due sponde del Mediterraneo. E’ questo l’obiettivo di fondo dell’iniziativa internazionale “Dialoghi del Mediterraneo occidentale, Le Regioni e la società civile per la cooperazione decentrata e la democrazia partecipativa” che si terrà per la prima volta a Genova venerdì e sabato prossimi ai Magazzini del Cotone su iniziativa della rappresentanza italiana della Commissione europea, dell’Assemblea e della Giunta regionali con l’alto patrocinio del Presidente della Repubblica. “Il Mediterraneo – ha ricordato il presidente del Consiglio regionale Giacomo Ronzitti questa mattina nel corso di una conferenza stampa – è un’area cruciale per lo sviluppo economico, la stabilità, la pace e il dialogo fra le culture. Un’area dove possono nascere grandi opportunità per la Liguria che anche nello Statuto della Regione viene definita “porta del Mediterraneo” sul mondo. L’idea del Forum permanente nasce dalla convinzione che il necessario ponte fra le due sponde non può essere solo opera dei Governi ma deve coinvolgere la società civile in tutte le sue espressioni, le Regioni e la democrazia partecipativa”. Quella di venerdì e sabato non è che una tappa di un percorso iniziato molti anni fa e che spesso attraversa battute d’arresto. Lo ha ricordato Pier Virgilio Dastoli, direttore della rappresentanza in Italia della Commissione europea: “Il percorso è iniziato negli anni ‘70 e ha portato, dopo la nascita a Barcellona del segretariato per la cooperazione di cui sono copresidenti Sarkosy e Mubarak e alla nascita, a Parigi nel 2008, dell’Unione per il Mediterraneo che coinvolge cinque Paesi europei costieri: Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Malta e cinque che fanno parte dell'UMA, Unione del Maghreb arabo: Mauritania, Marocco, Algeria, Tunisia e Libia. Anche in questo caso fondamentale è stato l’impegno del presidente francese. I punti dove è importante la collaborazione, anche a livello di Regioni, sono moltissimi: lo sviluppo sostenibile, l’immigrazione, l’ambiente, la crescita della democrazia partecipata”. “Una cosa è chiara - ha aggiunto il vicepresidente della Giunta Massimiliano Costa – la democrazia e la cooperazione non si possono calare dall’alto o imporre. Per questo è fondamentale il ruolo della cooperazione decentrata, della società civile, delle comunità locali. E’ un processo lento e anche difficile da realizzare. A Genova vogliamo lanciare un seme, il germe del dialogo e della cooperazione”. Venerdì, dopo l’apertura dei lavori da parte del presidente del Consiglio regionale Giacomo Ronzitti, sono previsti, fra gli altri, gli inter- farnesina: frattini, in collezione design meglio di cultura italiana ''Una grande intesa tra cultura, impresa e politica estera, con quest'ultima che mette a disposizione la sua rete diplomatica nel mondo per far conoscere il meglio della cultura italiana''. Cosi' il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha presentato oggi a Villa Madama, insieme al ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola e il ministro per i Beni e le attivita' culturali, Sandro Bondi, la ''Collezione Farnesina Design'', progetto voluto dal capo della diplomazia italiana che mira a valorizzare sul piano internazionale la valenza culturale del design italiano. L'iniziativa, ha spiegato il responsabile della Farnesina, ''sara' un complemento della collezione di arte contemporanea'' allestita nella sede del ministero e portata con mostre importanti nelle maggiori capitali mondiali. Il progetto, ha aggiunto Frattini, sara' coordinato da un comitato scientifico presieduto da Sergio Pininfarina, che ha gia' messo a punto un progetto che identifica 15 categorie nelle quali possono essere ricondotte le tante espressioni del design moderno. Da parte sua, Scajola ha osser- vato che ''da qui parte un'iniziativa che vuole essere l'apertura di un percorso''. ''L'obiettivo - ha spiegato - e' far si' che che si possa mettere insieme delle iniziative frammentarie che impegnano risorse economiche e non danno i risultati che potrebbero dare''. ''Il significato dell'incontro di oggi - ha continuato - e' aprire la strada affinche' possano nascere iniziative che diffondono la nuova arte e creare un percorso di crescita per le nuove generazioni''. Bondi ha invece sottolineato come il ministero di cui e' titolare debba ''sostenere e pro- muovere il lavoro degli uomini di cultura del nostro tempo'' e non solamente ''tutelare e custodire il patrimonio storico del nostro passato''. Rassegna di cinema contemporaneo italiano a Tunisi Dal 26 al 30 marzo a Tunisi andrà in ‘scena' la seconda edizione della Rassegna Un Anno di Cinema italiano contemporaneo a Tunisi organizzata anche questa volta da MedFilm Festival Onlus e l'Istituto Italiano di Cultura della capitale nordafricana, una delle più attive a livello culturale del bacino del sud Mediterraneo. La rassegna si svolgerà sulla base di 7 film italiani usciti nelle sale nell'anno 2007-2008 che verranno proiettati. Al termine della proiezione dei film, da maggio sino a dicembre, poi, vi saranno mensilmente degli incontri, per un totale di 12 opere presentate durante l'arco della rassegna. Il progetto intende stimolare relazioni e sinergie tra i due Paesi attraverso una presenza strutturata e continuativa con cui moltiplicare le occasioni di incontro e conoscenza. La vera novità del 2009 è la collaborazione con la casa di moda Maison Gattinoni, ospite d'onore della II edizione della manifestazione che presenterà il Prêt-à-porter e l'Haute Couture Primavera/Estate 2009 di abiti realizzati da Guillermo Mariotto e alle- stirà, presso l'Istituto Italiano di Cultura, una mostra con i costumi di scena indossati da attrici straordinarie icone del nostro cinema nel mondo. I sette lavori cinematografici che verranno proiettati nella 4 giorni di programmazione possono essere considerati come un vero e proprio tour nella "penisola italiana un viaggio che fotografa il nostro paese e che soprattutto propone una o più generazioni di autori che hanno saputo restituire identità, corpo e anima ai loro conterranei. Lo sguardo di autori affermati, accompagnato dalla freschezza dei cineasti esordienti, regala al pubblico tunisino una panoramica completa su vizi, gioie, virtù e soprattutto paesaggi del bel Paese". I film saranno i ‘drammi' La giusta distanza di Carlo Mazzacurati; Centochiodi di Ermanno Olim; Uno su due di Eugenio Cappuccio, Piano Solo di Riccardo Milani, la commedia leggera Lezioni di cioccolato di Claudio Cupellini e le opere prime di Enrico Pitziani e Lisa Romano rispettivamente Tutto torna e Se chiudi gli occhi, quest'ultimo vincitore del Grand Prix al Festival del Cinema Italiano di Annecy. Domenica 29 marzo alle ore 11h00, presso l'Espace Ness El Fen, verrà proiettato il documentario I nostri trent'anni. Generazioni a Confronto di Giovanna Taviani, in presenza della regista: un magnifico viaggio di poco più di un'ora nel cinema italiano degli ultimi quarant'anni alla quale proiezione seguirà una tavola rotonda organizzata da ATCPP e Nomadis Image dal nome Cinéma Italien et Cinéma Tunisien: Influences en partage, sulle relazioni a livello cinematografico tra Italia Tunisia. "L'evento di Tunisi è parte del programma Medfilm International 2009, che si occupa della ideazione e realizzazione di eventi internazionali finalizzati a sostenere, grazie alla fondamentale collaborazione degli Istituti Italiani di Cultura, la cooperazione tra i paesi dell'area mediterranea e la promozione della cultura italiana all'estero, in particolare attraverso il nostro cinema, amato e conosciuto in quest'area del mondo, che con i suoi circa 90 milioni di spettatori rappresenta un mercato dalle grandi potenzialità". venti del presidente del Parlamento della Catalogna Ernest Benach, del direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea Pier Virgilio Dastoli, del presidente della Giunta Claudio Burlando, di Rachidi Abdelmaksoud, presidente della piattaforma Euromed delle organizzazioni non governative, di Muriel Dunbar direttore di European Training Foundation. Venerdì pomeriggio i lavori si articoleranno in 4 sessioni parallele: cooperazione, immigrazione e integrazione; democrazia partecipativa e parità uomo donna; protezione dell’ambiente e sviluppo sostenibile, promozione del mutuo riconoscimento delle culture attraverso mobilità ed educazione. Sabato i gruppi di lavoro presenteranno i risultati dei rispettivi confronti, seguirà una tavola rotonda sul ruolo delle Regioni e della società civile per lo sviluppo del Mediterraneo occidentale. Moses Levy quaran t’anni dopo Lunedì 9 marzo ore 17,00 presentazione in Consiglio regionale del libro che celebra il quarantennale della scomparsa del pittore e incisore che fu allievo di Giovanni Fattori Le spiagge e i bagnanti della Versilia, le scene di vita e i colori della Tunisia. L’intera vita artistica di Moses Levy, pittore e incisore scomparso nel 1968 a Viareggio, si dipana nella rappresentazione delle sue due patrie: Tunisi, dove era nato nel 1900 da padre inglese e madre italiana, e la Toscana, dove la famiglia si stabilì a partire dal 1907. Compagno di studio di un altro grande artista toscano, il pittore Lorenzo Viani, e allievo presso la scuola di nudo di Giovanni Fattori, Moses Levy è stato uno dei protagonisti della pittura italiana. Per celebrare il suo talento e la sua opera, lo scorso anno è uscito il libro “Moses Levy – Quarant’anni dopo”, che attraverso flash di artisti e persone che lo hanno conosciuto ne tracciano un ritratto a tutto tondo. Dopodomani, lunedì 9 marzo, il libro sarà presentato, con inizio alle ore 17,00, nella sala Gigli di Palazzo Panciatichi, sede del Cosniglio regionale. Alla presentazione interverranno Ambra Giorgi, presidente della commissione Cultura del Consiglio regionale, Marcello Ciccuto, docente di Letteratura italiana all’Università di Pisa, Francesco Bosetti, docente di Diritto privato sempre all’Università di Pisa, e Stefano Cipolat, incisore. Diritto e Società 10 Ridare fiducia non solo a parole alle famiglie italiane in difficoltà Marzo 2009 di Carmelo Occhino clientelismi, le regalie chiamate “consulenze”, le spese della politica e della partitocrazia. Dunque, l’Italia ha bisogno di una cura d’urto con medicine appropriate, che non sono i tagli ai posti di lavoro nei servizi essenziali – si pensi alla scuola e alla sanità – e indispensabili allo sviluppo sociale ed economico. E’ la razionalizzazione dei comparti e dei settori che bisogna perseguire con intelligenza e non con la rozzezza della “falciatura” indiscriminata di posti di lavoro che metterà sul lastrico le famiglie, deprimendo i consumi e provocando chiusure a catena, che purtroppo moltiplicheranno la disoccupazione e acuiranno le tensioni sociali. Sono necessari interventi di spesa concreta e produttiva diffusa sul territorio, che possa avviare un ciclo virtuoso che rivitalizzi il tessuto sociale ridando fiducia. Crediamo che questo obiettivo non si possa raggiungere con mere dichiarazioni d’intenti o con investimenti a tutto-cemento per opere che saranno attive soltanto tra decenni, come le centrali nucleari – a tecnologia peraltro superata - e il ponte sullo stretto di Messina. Forse si vuole stupire, certamente ne beneficerà qualche comparto ma non si contribuirà a sviluppare nell’immediato l’economia diffusa del paese. Le ultime notizie, preoccupanti, dicono che a febbraio la cassa integrazione non solo coinvolge tutti i comparti produttivi italiani ma ha segnato un incremento del 553 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si hanno anche stime tristemente al ribasso sul prodotto interno lordo, dati che sembravano già acquisiti e che invece non finiscono di allarmare. Ciò vuol dire che se tanti lavoratori contrattualizzati hanno già perso il posto ci sono e ci saranno, a fronte, tanti altri lavoratori precari che si troveranno improvvisamente a zero euro e con spese correnti di vita, mutui e impegni presi ai quali improvvisamente non potranno fare fronte. Peraltro, innescando la miccia di contenziosi che renderanno la vita impossibile a tante famiglie, che rischieranno anche di sfasciarsi. Questo succede in Italia, un paese nel quale, specialmente da parte di chi è alla ricerca di consensi, si dice continuamente di voler tutelare la famiglia, mentre nei fatti nulla si fa per darle sostegno e sicurezza. E’ un’occasione da non perdere, con umiltà, spirito di servizio ed onestà intellettuale. pmi: a milano nasce centro imra a sostegno imprenditrici marocchine Milano, 10 mar. (Adnkronos) - Promuovere e favorire la partecipazione economica e sociale delle donne marocchine con la realizzazione di progetti imprenditoriali in Italia e in Marocco. E' l'obiettivo del "Centro Imra - Sviluppo di impresa migrante al femminile", iniziativa di Soleterre Onlus, in collaborazione con l'Assessorato alla Pace e Cooperazione Internazionale della Provincia di Milano e la Regione Lombardia. Il Centra Imra, 'donna' in arabo, e' stato presentato oggi a Milano, alla presenza del console generale del Marocco, Mohiedine El Kadiri Boutchich. "Questa iniziativa -ha spiegato El Kadiri Boutchich- e' veramente molto importante nell'ambito dello sviluppo dell'imprenditoria femminile marocchina in Lombardia. E penso che le istituzioni della Regione e della Provincia di Milano debbano fare anche di piu' per la donna marocchina, che anche nella nostra societa' ha un ruolo molto importante". Il console generale del Marocco ha ricordato che le riforme realizzate nel Regno negli ultimi dieci anni "sono state molto importanti perche' hanno consacrato l'uguaglianza dell'uomo e della donna nei diritti e nei doveri. Anche in Lombardia le donne marocchine sono molto attive e presenti in tutti i campi. Quindi e' molto importante dare l'appoggio necessario alla donna". Con master, dottorati e specializzazioni, permesso per lavoro senza passare per i flussi Anche un titolo post-laurea conseguito in Italia dà diritto agli studenti stranieri che hanno trovato occupazione di avere un permesso per lavoro indipendentemente dal decreto flussi. Potranno chiedere la conversione del loro permesso in ogni momento dell’anno, senza preoccuparsi di aggiudicarsi una quota. Finora solo gli studenti stranieri che conseguivano una laurea in Italia, insieme a quelli regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale al raggiungimento della maggiore età, potevano convertire il permesso di soggiorno da studio a lavoro al di fuori del decreto flussi. Gli altri dovevano presentare domanda dopo la pubblicazione del decreto (che ogni anno dedica alcune quote alle conversioni), armarsi di pazienza e incrociare le dita. Una recente circolare del ministero dell’Interno spiega però che è stata ampliato la lista dei titoli conseguiti presso università italiane che danno diritto alla conversione da studio a lavoro. Eccoli: - Laurea (3 anni, 180 crediti formativi universitari); Laurea specialistica/magistrale (300 crediti, comprensivi dei 180 cre- diti universitari della Laurea o 180 CFU della Laurea oltre ai 120 CFU per la laurea magistrale); - Diploma di specializzazione (minimo due anni); Dottorato di ricerca (minimo 3 anni); Master universitario di I livello (durata minimo 1 anno -60 crediti), cui si accede con la laurea; - Master universitario di II livello (minimo 60 crediti universitari) cui si accede con il diploma di laurea, ex legge n. 341/90 o con laurea specialistica o con laurea magistrale. Fini: "Non si può dire ‘torna a casa’ a chi perde il post Il presidente della Camera: "Ingiusto discriminare i lavoratori stranieri" Non si può dire "tornate a casa" agli immigrati che perdono il lavoro e non è giusto penalizzare i lavoratori stranieri a favore degli italiani. La pensa così Gianfranco Fini, che oggi ha incontrato la stampa estera. "Di fronte alla crisi economica - ha detto il presidente della Camera - c’è il rischio di perdere il lavoro per tutti, non solo per lo straniero che si era integrato, e io non dirò mai, come fa qualcuno: a parità di condizioni facciamolo perdere prima allo straniero e poi all'italiano". Secondo Fini, "il problema di coloro che sono in Italia perché avevano il lavoro e rischiano di perderlo non potrà essere risolto in modo semplicistico: non hai più il lavoro, devi tornare al tuo paese". "Spero però che il problema non si presenti con tutta questa drammaticità, anche perché è vero che la crisi c'è, ma è anche vero che noi abbiamo un sistema di ammortizzatori sociali maggiore di altri paesi". "In ogni caso – ha aggiunto - fin d'ora dico che il lavoratore non può essere discriminato in ragione del fatto di essere italiano o straniero. E' sempre un lavoratore e, di fronte al rischio che c'e' per tutti di poter perdere il lavoro, dobbiamo fare tutto quello che si può per evitare che si creino Bonus famiglia: ultimi gior ni per le domande. Più tempo per colf e badanti delle condizioni di tale emergenza sociale". Proprio la legge Bossi-Fini ha però ridotto da un anno a sei mesi la durata del permesso per attesa occupazione. E passati sei mesi, il cittadino straniero che non ha trovato un nuovo posto di lavoro dovrebbe tornarsene a casa. Ma per Fini quanto sta accadendo in questo periodo è "un fenomeno imprevisto e imprevedibile". "La legge FiniBossi partiva dal presupposto che in Italia abbiamo bisogno di lavoratori stranieri, poiché ci sono settori in cui se non ci fossero loro non riusciremmo più neppure a produrre". Roma – 26 marzo 2009 - Rimangono pochi giorni per chiedere il bonus famiglia, il contributo assegnato quest’anno ai nuclei più bisognosi come misura straordinaria per fronteggiare la crisi economica. Lavoratori dipendenti e i pensionati che hanno preso come riferimento il 2008 per calcolare reddito e componenti del nucleo familiare dovranno presentare domanda entro martedì 31 marzo, i primi ai datori di lavoro, i secondi all’Inps. Moduli e istruzioni possono essere scaricati dal sito www.agenziaentrate.it, ma conviene rivolgersi a un patronato per avere informazioni e assistenza gratuita. Avranno invece più tempo i lavoratori domestici, che devono presentare la domanda direttamente all’Agenzia delle Entrate: - entro il 30 aprile 2009, se per il calcolo di reddito e familiari si considera l’anno 2007; - entro il 30 giugno 2009, se si considera l’anno 2008, per chi non è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi - insieme alla dichiarazione dei redditi 2008, per chi è tenuto a presentarla, se si considera l’anno 2008 Confermate le pene contro gli aguzzini di centinaia di brac cianti in Puglia. “Primo proces so in Italia per riduzione in schiavitù sul lavoro” Roma – 26 marzo 2009 - Lavoravano nei campi anche quindici ore al giorno, a due euro l’ora. Mangiavano poco e dormivano in casolari diroccati in condizioni igieniche penose, sotto la minaccia costante di caporali armati. Per chi si ribellava o cercava di scappare erano botte e la violenza dei caporali potrebbe essere stata anche la causa di morti e suicidi sospetti, così come di decine di sparizioni. Centinaia di braccianti stranieri, soprattutto polacchi, hanno vissuto in questo inferno nel tavoliere delle Puglie. Nel luglio del 2006, i carabinieri di Bari, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia, arrestarono 16 persone nel corso dell’Operazione 'Terra Promessa', seguita a quella che l’estate precedente portò alla scoperta di un accampamento, denominato 'Paradise' dove furono scoperti un centinaio di “schiavi”. Oggi la Corte di Appello di Bari ha confermato le condanne per associazione a delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani e alla riduzione in schiavitù per sedici 11 DIRITTO E SOCIETA’ Marzo 2009 Flussi. Stagionali: domande all’inizio di aprile L'esperienza tunisina per sostenere i migranti e l’applicazione del principio della democrazia sociale di Habib Mastouri fra le più avanzate del mondo moderno. In questo senso è originale il rapporto lungimirante che si è venuto a stabilire fra tolleranza ed economia attraverso l'uso progressivo del microcredito come fattore fondante di un modello di sviluppo, così come avvenuto in Italia nel secolo passato con l'attività congiunta della casse rurali e artigiane, della federconsorzi e del loro strumento associativo: la coldiretti e le altre associazioni categoriali come la Lega delle Cooperative. La solidarietà realizzata in Tunisia accorda ai cittadini la possibilità di sviluppare l’iniziativa privata in un clima di libero mercato, ma il cittadino ha anche l’opportunità di sfruttare il suo bene non solamente per il suo godimento personale, ma anche per il profitto degli altri (esseri umani) in maniera tale che una buona qualità della vita non sia riservata alle mani di un piccolo numero di persone. Affinché il potere materiale non sia ristretto a un gruppo limitato bisogna che non ci siano sproporzioni fra le capacità di soddisfare i bisogni della vita della gente. Il ruolo dello Stato è quello di dare la possibilità agli uomini di usare delle ricchezze anche per promuovere il bene della società e una comune progressiva prosperità Anche in economia si può e deve applicare il principio della democrazia sociale, cosi’ come concepita dal Presidente Zine El Abidine Ben Ali, eppertanto le iniziative che l’emigrato vuole realizzare con le rimesse possono essere assistite con quegli strumenti che in Tunisia sono stati realizzati con il Fondo nazionale del Lavoro. Al fine di dare concreta attuazione a quanto sopra, si propone: 1 - la creazione di una commissione permanente mediterranea per la elaborazione delle linee guida di un modello di solidarietà produttiva mediterranea, cui i remittenti possano essere rappresentati, cosi’ come avviene in Tunisia dove una branca del ministero degli affari sociali e dei tunisini all’estero si occupa di sostenere i migranti, che attraverso un apposito Ente stipula accordi internazionali per assicurare la loro tutela all’estero e in patria anche per l’assistenza anche sanitaria e per le attività previdenziali atte ad assicurare le pensioni al momento opportuno. 2 - la creazione di un laboratorio permanente della prossimità, che nell’ambito dei deliberati assunti dalla Conferenza di Tunisi dei 5+5 , proceda alla creazione di un diritto regionale comune per la libera circolazione nell’area non solo di merci, servizi e capitali, con la qualifica di nazionali, ma anche di persone fisiche e giuridiche: quasi una cittadinanza mediterranea delle attività produttive, commerciali e assistenziali, nonché di servizio. 3 - la creazione di un fondo per la produzione filmica e televisiva mediterranea abilitata a far parte delle produzioni ammesse alla libera circolazione e impiego nello spazio economico europeo; 4 - la creazione di una commissione permanente per la creazione della filiera produttiva mediterranea, capace di raccogliere in distretti della trasformazione del prodotto primario e della commercializzazione i prodotti primari e artigianali , realizzati con le rimesse emigrati. In tal modo il prodotto finito, divenuto offerta mediterranea di qualità certificata da un apposito creando Ente, sarà sostenuto da un marketing d’area sicuramente unico al mondo. dei loro aguzzini. In primo grado, furono condannate 5 persone, 3 polacchi, 1 ucraino e 1 algerino, a 10 anni di reclusione ciascuno. Si tratta dei principali esponenti dell'organizzazione, alcuni dei quali sono rinchiusi in carcere. Gli altri 12 imputati furono condannati a pene più lievi, a partire da 4 anni in su. Alcuni di questi si trovano agli arresti domiciliari, qualcuno è libero. Al processo si sono costituiti parte civile due vittime polacche il cui legale ha chiesto un risarcimento di un solo euro e la Cgil pugliese. "La richiesta di un euro è simbolica perchè i soldi di questi schiavisti ci fanno schifo: non li volevamo, non li vogliamo e li vorremo mai", ha detto l'avvocato di parte civile Pio Tommaso Caputo. "Credo che sia il primo processo in Italia, forse anche in Europa -ha spiegato Caputo - per questo tipo di reato di riduzione in schiavitù per motivi di lavoro. Altri processi li abbiamo fatti per motivi diversi, ad esempio per riduzione in schiavitù a fini sessuali o per accattonaggio”. Roma – 27 marzo 2009 - Dopo i ritardi accumulati negli scorsi mesi, si stringono i tempi sul decreto flussi che darà il via all’ingresso di 80mila lavoratori stagionali per agricoltura e turismo. “Il decreto arriverà in Gazzetta ai primi di aprile, comunque entro Pasqua. Da quel momento si potranno subito spedire online le domande di assunzione, quest’anno non dovrebbe esserci un periodo finestra destinato solo alle registrazioni sul sito del ministero dell’Interno” spiega Romano Magrini, responsabile politiche del lavoro della Coldiretti. Un data certa ancora non c’è, ma la pubblicazione è attesa per la fine della prossima settimana, al massi- mo con uno slittamento di qualche giorno. Del resto, al contrario dei flussi per non stagionali, non hanno senso le corse sul filo del secondo: “Ottantamila ingressi sono sufficienti, non ci sarà bisogno di contendersi le quote” sottolinea Magrini. Anche se si attendono istruzioni dettagliate, la procedura non avrà sorprese. Le domande d’assunzione potranno essere spedite online da singoli imprenditori o dalle associazioni di categoria, che dovranno registrarsi sul sito del ministero dell’Interno, precompilare i moduli e poi utilizzare il software “Sportello Unico immigrazione” scaricabile dallo stesso sito. Le associazioni di categoria stanno comunque già raccogliendo le domande. I datori di lavoro possono lasciare i dati agli sportelli territoriali, che poi li utilizzeranno appena partirà l’invio telematico. “In questo modo ci facciamo trovare pronti e le domande partono tutte appena il decreto flussi ce lo consente. Naturalmente i tempi per l’esame delle domande non dipendono da noi” spiega Laura Galvani, della Confagricoltura di Verona. Ma insomma quando arriveranno in Italia gli stagionali 2009? Galvani non si fa illusioni: “Verosimilmente, non prima di giugno, quando a Verona, per esempio, inizia la raccolta dei meloni. Per i raccolti di questa primavera è già troppo tardi”. Lo studio: nel 2050 i figli degli stranieri saranno maggioranza L'Italia è sempre più cosmopolita. Gli immigrati regolari in Italia sono circa il 6% della popolazione, le imprese gestite da stranieri crescono di oltre il 10% annuo, gli alunni con cittadinanza non italiana presenti nel sistema scolastico nazionale rappresentano il 6,4 per cento del totale degli alunni, corrispondenti a 574.133 unità, un bambino su 10 è figlio di immigrati e si stima che nel 2050 gli extracomunitari potrebbero rappresentare dal 17 al 20% della popolazione residente in Italia e se l'aumento percentuale dovesse restare costante, le nascite di bambini stranieri potrebbero addirittura superare quelle made in Italy. I dati che disegnano questo scenario sono del Centro Artes, specializzato nella diagnosi e nel trattamento della sterilità di coppia, che ha elaborato i dati ufficiali di Istat, Oms (Organizzazione Mondiale della Sanita') e le stime 2007 C.I.A. Una crescita, quella degli stranieri regolari in Italia, che incuriosisce anche la stampa estera. Secondo il quotidiano spagnolo ''El Periodico'', ''Gli immigrati sono la chiave dell'economia italiana. Senza gli immigrati l'Italia si bloccherebbe. I regolari rappresentano una forza fiscale di 2,3 milioni di euro all'anno; il 10% di loro lavo- Distribuiti i 150 mila ingressi ra nelle costruzioni e senza di loro il settore crollerebbe''. Anche il tedesco Der Standard pone l'accento sul tema, analizzando la situazione scolastica italiana: ''Piu' di mezzo milione di bambini stranieri frequentano le scuole italiane. Il numero degli stranieri nelle aule italiane negli ultimi 5 anni e' raddoppiato. In tutta Italia gli stranieri rappresentano il 6% degli alunni totali''. A riportare l'attenzione sul tema il caso di Roma, dove nella scuola elementare e materna ''Carlo Pisacane'', l'istituto nel popolare quartiere romano di Tor Pignattara, su 180 alunni 170 sono immigrati. I bambini stranieri iscritti nelle scuole italiane: solo a Milano, dei 5.495 bambini che quest'anno si sono iscritti alle scuole medie, il 66.42% e' composto da stranieri. Nelle scuole primarie (elementari), dei 9.832 che si sono iscritti quest'anno, gli immigrati invece sono ''solo'' il 40.28%. In Alto Adige, anche per la vicinanza con il confine tedesco, i bambini stranieri sono decuplicati nell'ultimo anno. Gli italiani, inoltre, fanno sempre meno figli. Le piu' recenti statistiche collocano il nostro Paese agli ultimi posti tra i paesi per tasso di fertilita', con un valore per il 2007 pari a 1,29 figli per donna. Il Bilancio demografico nazionale, pero', e' in positivo, un dato reso possibile dall'alto tasso di natalita' dei cittadini stranieri. E' figlio di immigrati un bambino su 10 (10%), mentre, paradossalmente, gli stranieri rappresentano il 5% della popolazione italiana. Il fenomeno del declino della fertilità è comune a quasi tutti i paesi industrializzati, ma in nessuno di essi ha avuto un'evoluzione così marcata come in Italia. Il tasso di fertilità nei 15 paesi dell'Unione Europea fra il 1960 e il 2007 è sceso da 2,59 a 1,50 figli per donna, mentre in Italia si è quasi dimezzato (dal 2,41 all'1,29). L'aumento demografico, invece, cresce grazie ai cittadini stranieri. Dato riscontrato anche dal portale giornalistico tedesco ''Suite101'': ''Le donne italiane fanno nascere sempre meno bambini, il tasso di natalita' resta comunque in aumento per la presenza di madri straniere, dato che se per dieci neonati italiani uno soltanto e' figlio di immigrati, questi ultimi rappresentano il 6% della popolazione''. ''Il calo delle nascite in Italia è un dato evidente - ha spiegato Alessandro Di Gregorio, Direttore del Centro Artes di Torino - Complice anche un'evoluzione della società che ha spostato in avanti, circa 35 anni, l'età media delle donne che scelgono di diventare madri. Le difficoltà a rimanere incinta, quindi, aumentano e l'introduzione della Legge 40 non ha migliorato la situazione. In soli 4 anni, dall'entrata in vigore della Legge, le nascite sono diminuite del 2,78%''. I cittadini stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2008 sono 3.432.651; rispetto al 1° gennaio 2007 sono aumentati di 493.729 unita' (+16,8%). Si tratta dell'incremento più elevato mai registrato nel corso della storia dell'immigrazione nel nostro Paese. La popolazione italiana, a gennaio del 2008 è pari a 59.619.290 persone (Dati Istat). Gli immigrati regolari in Italia sono quindi quasi il 6% della popolazione. Secondo i dati di Unioncamere, inoltre, negli ultimi cinque anni le imprese individuali gestite e controllate da immigrati sono piu' che raddoppiate, passando da circa 100mila nel 2001 a quasi 230mila nel 2006, con un tasso di crescita sempre superiore al 10% e che ha toccato il 24% nel 2001 e il 13% nel 2006. Le imprese italiane sono crescite nel corso del 2008 di solo 36mila unita', un incremento di appena lo 0,6% rispetto all'anno precedente e dovuto soprattutto agli imprenditori immigrati, cresciuti lo scorso anno di 15mila unità. Il ministero del Lavoro ha distribuito tra tutte le provincie le 150mila quote del decreto flussi 2008, che saranno assegnate alle domande d’assunzione che non sono riuscite ad aggiudicarsi una quota del decreto 2007. 44600 ingressi sono destinati, indipendentemente dal settore lavorativo, a cittadini di paesi terzi che hanno accordi con l’Italia, 105400 ingressi andranno invece a cittadini di altre nazionalità impiegati nel settore domestico (colf e badanti). La distribuzione tra le provincie è stata fatta in base al numero di domande ricevute da ogni sportello unico per l’immigrazione. In ogni provincia, l’assegnazione delle quote 2008 inizierà solo quando sarà finita quella delle quote 2007. Ci sono mezzo milione tra famiglie e imprese che aspettano ancora una risposta per i flussi d’ingresso degli anni passati: oltre 700mila hanno partecipato ai clic day, ma all’inizio di marzo le autorizzazioni rilasciate erano appena 130mila, 70mila erano i bocciati, tutti gli altri non sapevano che fine aveva fatto la loro domanda. Economia 12 Marzo 2009 A cura della redazione La virtù della fortezza Crescita a due cifre dell’export italiano verso il Mediterraneo nel 2008:+16,2% di Vincenzo Porcasi di una delle colonne del regime e il perno del patto di Varsavia. Solidarietà, dialogo sociale responsabilità sociale delle imprese, centralità della persona umana, spirito di servizio rispetto a qualsiasi Golem che fondasse la sua utilità sulla scommessa pura come predicato dalla nuova finanza, sono le chiavi, per costruire un sistema sociale non di omologati ma di esseri pensanti e che si riconoscono in ciò che fanno. Israele, non sa più trarre alcuna lezione dalla prima conquista del Libano: la droga distribuita gratuitamente ai soldati della bandiera blu e bianca; così come la sconfitta dell’armata rossa in Afganistan avvenuta grazie in parte alla stessa tecnica e in parte alla natura dei luoghi e per conseguenza della gente che vi abita, nulla ha insegnato alla Nato: Quel paese può essere controllato solo dall’interno, cioè del suo modello democratico ( disponendo fra l’altro di un’antichissima civiltà originale ma aperta alle migliori influenze e ai migliori stimoli, musica, poesia, moda, etc. provenienti dai tre grandi vicini :Persia, India e Cina ). Ma qualcuno dei cd. Democratici ha mai letto veramente la Sharia e le espressioni di democrazia diretta e partecipativa e includente anche dal punto di vista economico? Ci si è mai chiesto cosa piantassero i proprietari e i contadini prima di transitare all’economia di guerra fondata sulle coltivazioni di piante atte a produrre droghe e loro derivati medicali: giardini di albicocche e fiori, INTER ALIA? Finalmente un oggetto misterioso diventa concreto il Presidente Barak Obama degli USA, leggendo ascoltando i suoi discorsi mi sembra di risentire un certo Kennedy ma di più un certo Giovanni XXIII, un certo Giovanni Paolo I° e II° e ora Benedetto XVI: stare dalla parte sbagliata, cioè stare dalla parte degli emarginati e di quelli che non si vedono, perchè sono occupati a produrre ricchezza concreta dovunque nel mondo. Ci siamo dimenticati quale siano state ragioni che hanno portato gli USA a divenire la prima potenza mondiale militare prima e poi industriale, poi agricola,poi dei media quindi dei servizi, semplice:la produttività, l’organizzazione del lavoro e quella aziendale , il fordismo: la cazzuola cheusano i muratori italiani è piccola e triangolare e muove circa due chili di calce e materiale quella dei muratori degli USA è rettangolare e può muovere anche dieci chili di impasto. Obama ha il buon senso di considerare il buon senso della virtù non come il proprio bene ma come il bene comune cioè il bene di una comunità che vuole crescere insieme, ritrovando il piacere del fare e non dello scommettere, non delle lobbies, portatrici di valori autoreferenziali. Cioè Gli Usa vogliono ricominciare a produrre all’interno e non solo all’estero: Le transnazionali non riportano a casa gli utili maturati all’estero e lo scudo fiscale varato cinque anni fa dalla passata Amministrazione è fallita e allora consideriamoli perse :ricominciamo, sembra dire. Il mondo che sembra disegnare è il mondo dell’artigiano che esiste in America, colui che è capace di lavorare facendo realmente anche sei giornix settimana per 18 ore al giorno il suo prodotto, disposto a pagare tasse giuste a fronte dei servizi che riceve , ci ricordiamo di un contratto sociale firmato già nel 1214 in Inghilterra. Certo i problemi della sicurezza vi sono, visto il disastro ereditato, ma finalmente Obama autorizza la conoscenza dell’altro da sé :l’Iran imperoda 3000 anni, la Cina che non rivaluta il yuan/rembimbi, ma possiedebuona parte del debito americano, impero da 5000 anniche ancora persegue quel 15% del P:I:L: mondiale che aveva giustamente nel 1838 e via continuando. Intanto un altro grande alleato il Giappone riparte all’interno e all’estero con una proposta di democrazia diretta one village/one product , rinnovato modello di cooperazione dove l’assemblea della gente che vuole essere solocompiuta nel suo modo d’essere per camminare verso la felicità, sceglie cosa produrre dove e come e poi scambia con il villaggio vicino e il superfluo lo trasforma per immetterlo sul mercato regionale e lo realizza non solo nelle sue isole ma anche in Uganda e in Malati, nell’ambito della cooperazione internazionale. Modena - In un periodo di grande discontinuità come quello che sta attraversando l’economia globale, il Made in Italy sta ridisegnando la geografia della ripresa che verrà. Secondo un’elaborazione del Servizio Studi di BNL, sebbene nel 2008 l’export italiano abbia fatto registrare una crescita pari a zero rispetto al 2007, le esportazioni nei Paesi del Mediterraneo e del Golfo Persico (MeG) sono aumentate del 16,2%, portando tutta l’area a sud del Mediterraneo al secondo posto nella lista dei “migliori” clienti delle aziende italiane, a pari merito con la Francia (11,2% del totale delle vendite italiane) e seconda solo alla Germania con il 12,8% delle esportazioni italiane. Il ritorno allo sviluppo potrà essere più facile nelle aree e nei paesi dove più solide sono la disponibilità di risorse reali e la domanda di investimenti produttivi e infrastrutture. BNL, SIMEST e Assafrica & Mediterraneo: un attore unico Per supportare tale sviluppo BNL, Simest e Assafrica & Mediterraneo, si alleano per mettere a fuoco strategie comuni per dare soluzioni alle esigenze delle imprese. Nasce in questo modo un attore unico per le necessità di internazionalizzazione delle imprese italiane, un unico punto di accesso ai mercati esteri: Assafrica & Mediterraneo esplorando le diverse possibilità offerte dai mercati; SIMEST finanziando lo sviluppo commerciale delle imprese e partecipando con quote di capitale di rischio nei progetti; BNL aiutando le imprese nella realizzazione concreta di tali progetti, sia in Italia che all’estero, grazie alla propria rete internazionale e alle diverse banche locali appartenenti al Gruppo BNP Paribas. Il progetto comune è stato presentato oggi presso la sede di Confindustria Modena, che è stata partner dell'iniziativa, e ha visto tra gli altri la partecipazione di Pietro Ferrari, presidente degli industriali modenesi, Pierluigi d’Agata, direttore Assafrica & Mediter-raneo, Gian Carlo Bertoni, responsabile del Dipartimento promozione e marketing di Simest, Gianluca Lauria, responsabile Interna-zionalizzazione e trade finance di Bnl, Halima Hadir, responsabile dell'Ufficio Marocco per la promozione economica in Italia che ha illustrato le opportunità per le imprese italiane nel Paese. Gli attori - Assafrica & Mediterraneo è l’associazione per lo sviluppo delle imprese italiane nei Paesi dell’Africa, del Mediterraneo e del Medio Oriente. Specializzazione geografica e intersettorialità ne fanno l’associazione “focus” sull’area del Sistema Confindustria. Assafrica & Mediterraneo rappresenta e supporta le imprese italiane che operano o che vogliono operare in questi Paesi, lavorando con i principali attori nazionali ed internazionali per lo sviluppo delle aziende in mercati in cui la presenza italiana ha forte potenzialità di sviluppo. L’Associazione è il Country Desk Italia di BussinessMed, l’organizzazione delle Confindustrie del Nord Africa e Vicino Oriente. - BNL, attraverso la propria rete di Italian desk e anche grazie all’ampia presenza internazionale del Gruppo BNP Paribas (presente in oltre 85 paesi), accompagna le aziende italiane nel processo di internazionalizzazione con i propri prodotti e servizi offerti su base locale: dalle linee di credito ordinarie alle operazioni di finanza strutturata, dall’apertura di conti correnti alla gestione di incassi e pagamenti, alla gestione accentrata della tesoreria. Gli Italian desk di BNL, strutture dedicate alle aziende ed alle loro sussidiarie estere, sono attualmente presenti in Egitto, Libia, Tunisia, Turchia, Algeria, Francia, Marocco, Golfo Persico, Cina, Russia, India e Stati Uniti ed operano all’interno di banche locali partecipate del Gruppo BNP Paribas mediante personale specializzato di lingua italiana. - SIMEST, è la finanziaria di sviluppo che dal 1991 affianca con strumenti finanziari e servizi reali specializzati lo sviluppo dei progetti delle imprese italiane nei mercati al di fuori dell’Unione Europea. SIMEST per essere sempre più vicina alle imprese ha adottato, dal 2000, con il supporto del Ministero dello Sviluppo Economico - Commercio Internazionale, un sistema capillare di presenza sul territorio nazionale, su base regionale, per rispondere in maniera immediata e puntuale alle necessità delle aziende relative ai temi dell’internazionalizzazione. Questa rete è completata dall’insieme dei rapporti attivati con entità di sviluppo similari nei paesi del Mediterraneo e del Golfo. SIMEST, inoltre, è membro dell’EDFI (European Development Financial Institutions) e ciò le consente di attivare una rete di relazioni e informazioni che può mettere a disposizione delle imprese italiane per le loro attività all’estero. Assafrica & Mediterraneo è l’Associazione specializzata del Sistema Confindustria che rappresenta e supporta le imprese italiane operanti o interessate a svilupparsi nei 70 Paesi del Mediterraneo, Africa e Medio Oriente. Costituita nel 1980, è l’unica Associazione intersettoriale e focalizzata per area geografica del Sistema Confindustria e suo principale centro specialistico per l’internazionalizzazione delle imprese in tali mercati. Associa grandi gruppi industriali, banche e piccole e medie imprese. Le due caratteristiche portano l’Associazione ad effettuare un costante ed approfondito monitoraggio sull’evoluzione economica ed industriale della regione e delle opportunità dei suoi mercati, per supportare adeguatamente l’attività delle imprese italiane e soddisfarne la domanda di business e partenariato imprenditoriale, in collegamento con le organizzazioni imprenditoriali dei Paesi dell’area. BNL, fondata nel 1913, è uno dei principali gruppi bancari italiani e tra i più noti brand in Italia. Oggi fa parte del Gruppo BNP Paribas, leader europeo nel settore dei servizi bancari e finanziari di portata mondiale e una delle 4 banche più solide del mondo secondo la valutazione di S&P’s. Il Gruppo è presente in oltre 85 paesi, con più di 168.000 collaboratori, di cui 129.000 in Europa. Detiene posizioni chiave in tre grandi settori di attività: Banca d’Affari e di Investimento, Asset Management & Servizi e Banca Retail. BNL, con circa 900 punti vendita in Italia, offre un’ampia gamma di prodotti e servizi da quelli più tradizionali a quelli più innovativi per soddisfare le molteplici esigenze dei propri clienti (privati e famiglie, imprese e pubblica amministrazione). SIMEST S.p.A. è la finanziaria controllata dal Ministero dello Sviluppo Economico, partecipata da primarie banche italiane e dal sistema Confindustria, che ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo delle imprese italiane all’estero. Può acquisire partecipazioni nelle imprese all’estero (extra UE) fino al 49% del capitale sociale, sia investendo direttamente che attraverso il Fondo di Venture Capital. Gestisce, inoltre, incentivi per studi di fattibilità, assistenza tecnica, sviluppo commerciale, export credit. SIMEST fornisce anche servizi di assitenza tecnica e consulenza professionale (business scouting, match making, e procurement) alle aziende italiane che attuano processi di internazionalizzazione. Economia Oil China: 5^ fiera internazionale dell'olio di oliva e dell'olio commestibile in Cina Nel cuore del Distretto Economico Centrale di Pechino, all’interno del China World Trade Center, “il palazzo dove la Cina incontra il mondo”, dal 15 al 17 Marzo si svolgerà la quinta edizione di Oil China, la Fiera Internazionale dell’Olio di Oliva e dell’Olio commestibile. Unica manifestazione asiatica dedicata all’oro verde, Oil China si svolge in un paese che con oltre un miliardo e trecento milioni di potenziali consumatori, costituisce un rilevante polo d’attrazione per esportatori e produttori del settore a livello mondiale. L’olio d’oliva infatti, con le sue capacità nutrizionali, sta divenendo sempre più popolare in Cina, dove molte persone cominciano a consumarlo per ragioni di salute e per integrare la propria dieta. Le città che ne registrano il maggior consumo sono Pechino, Shanghai, Shenzhen, Canton, Tianjin e altre centri medio grandi. Nonostante la zona occidentale del Paese presenti delle regioni adatte alla coltivazione dell’ulivo, allo stato attuale quest’ultima non si è ancora estesa su larga scala per mancanza di tecnologie adeguate, semenze, fondi e tecnici preparati. Solo 20.000 ettari sono dedicati a piantagioni che risultano comunque ancora troppo giovani per garantire una buona produzione. Per questo nel mercato cinese sono comparsi 80 marchi di olio d’oliva importato da Spagna, Grecia, Italia, Turchia, Tunisia ed altre nazioni. Oil China fornisce dunque il luogo d’incontro più diretto ed efficiente tra produttori, esportatori, importatori, commercianti, distributori e agenti che insieme possono trovare il modo di promuovere l’espansione del proprio marchio. Inoltre, rende i consumatori più informati sull’impiego del prezioso alimento e del suo consumo a tavola. La quarta edizione della fiera, svoltasi dal 15 al 17 Maggio 2008 a Shanghai, ha visto la partecipazione di oltre 150 aziende provenienti da Spagna, Italia, Grecia, Turchia, Giordania, Siria, Portogallo, Tunisia, Germania, Austrialia, Svizzera, Israele, Cina e Hong Kong. Erano presenti a loro volta più di 5800 visitatori da Cina, Singapore, Corea, Giappone, Canada, Russia, Malaysia, Israele, Giordania, Spagna, Turchia, Tunisia, Marocco, Germania e Olanda. Ciò dimostra come l’evento, grazie all’enorme potenziale del mercato cinese, costituisca ormai un importante richiamo per gli importatori dei paesi limitrofi e i produttori dei paesi Mediterranei. Spagna, giù i prezzi esportazione Secondo l'istituto statistico iberico, l'Ine, nel mese di gennaio i prezzi prezzi import-export hanno visto nel paese una flessione. Infatti, secondo l'Ine, nel periodo i prezzi alle esportazioni hanno 13 A cura della redazione Marzo 2009 visto un calo dello 0,5% rispetto al mese precedente. A dicembre la contrazione congiunturale era stata molto più marcata, con un -2,3%. A questo punto il calo su base annua è dell'1,6%. Sempre a gennaio i prezzi all'importazione sono scesi dello 0,5% rispetto al mese precedente, dopo il -4,1% di dicembre, mostrando una forte contrazione del 4,9% su base annua. Economicamente: L'euro conviene ancora? Con la più grave crisi economica dal secondo dopoguerra (e che è ancora in divenire) alcuni dei paesi alla periferia dell’eurozona – Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo, Spagna – sono preoccupati dalla prospettiva, improbabile ma pur sempre possibile, di dover essere costretti a dichiarare la bancarotta o abbandonare la valuta comune. L’adozione dell’Euro, dieci anni fa, ha significato mettere insieme l’Europa economicamente e politicamente, finendo le battaglie svalutative tra valute di paesi vicini. Per l’Europa la nascita di una moneta comune ha creato la possibilità di poter rivaleggiare alla pari con gli USA. E per i paesi europei più poveri riuscire ad entrare nell’eurozona è stato un momento di orgoglio raggiunto con importanti riforme dei propri conti pubblici. Con la crisi in atto è emerso pero’ un nuovo punto di vista. C’è chi pensa che l’euforia dell’Euro ha permesso a paesi come Grecia, Spagna e Portogallo di sorvolare su problemi economici strutturali che ora sono emersi in primo piano. L’avere aderito all’Euro, infatti, non è stato la panacea dei problemi socio-economici di questi paesi e sono rimaste enormi differenze nella competitività e squilibri commerciali. Ad esempio la Grecia, sebbene con l’Euro non corra il rischio di una crisi valutaria, rischia una crisi creditizia dovuta al collasso della fiducia sulla sua solvibilità. Questo perchè le regole dell’eurozona impediscono in tempi difficili di aumentare prontamente la spesa pubblica se si è già molto indebitati. Pochi esperti credono che Grecia o altri paesi europei mediterranei rimarranno senza liquidità o lasceranno l’euro. Ma i rendimenti decennali dei titoli di stato di questi paesi, ovvero quanto pagano per prendere in prestito capitale dagli investitori, stanno divergendo grandemente da quelli del debito pubblico tedesco considerato il più sicuro d’Europa. In un anno il differenziale rispetto alla Germania è stato di quasi 3 punti percentuali per la Grecia, 2,5 per l’Irlanda e circa 1,5 per Portogallo, Spagna ed Italia. I problemi greci sono probabilmente i peggiori di tutta l’eurozona. Il debito pubblico rappresenta più del 90% del PIL ed il deficit annuale ha raggiunto circa il 14 percento in rapporto al PIL, il più alto d’Europa. Boeing offre Super Hornet a Grecia Boeing ha annunciato oggi che intende offrire alla Grecia il proprio F/A-18E/F Super Hornet Block II come «caccia della prossima generazione». Boeing è la prima azienda ad annunciare ufficialmente la propria candidatura per la sostituzione degli anziani Vought A-7 Corsair II e M c D o n n e l l Douglas F-4E Phantom della H e l l i n i k i Aeroporia. Il Super Hornet ricorda il costruttore americano - è stato già consegnato in oltre 380 esemplari alla US Navy mentre l’Australia ne ha già ordinati 24. La flotta in servizio ha totalizzato oltre 500.000 ore di volo. Tra i possibili concorrenti - osserva Dedalonews potrebbero esservi il Lockheed Martin F-16 (di cui la Grecia ha già oltre 130 esemplari nelle versioni C e D agli standard Blocco 30, 50 e 52), il Saab Gripen, il Dassault Rafale (la Grecia ha già il Mirage 2000 nelle versioni -5 ed E) e l’Eurofighter Typhoon (già selezionato anni addietro per un ordine di 60 macchine poi non perfezionato). Nessun interesse sembra esservi per il JSF, al cui programma partecipa però la rivale Turchia. Borsa Mediterranea del Turismo (BMT) dal 3 al 5 aprile 2009 a Napoli La manifestazione, organizzata dalla società specializzata Progecta, rappresenta un osservatorio di primaria importanza per il flussi turistici nel bacino del Mediterraneo, alla presenza di centinaia di espositori, buyers, operatori dell’incoming e dell’offerta congressuale, oltre che del turismo sociale. Le agenzie, le catene alberghiere e gli hotel, le aziende di noleggio auto, i ristoranti e i servizi di catering, i complessi turistici avranno modo di dialogare in un luogo d’incontro privilegiato tra domanda ed offerta turistica. Numerosi workshop si aggiungeranno all’offerta espositiva per completare il quadro di un evento dall’elevato profilo professionale portatore anche di aggiornamento e formazio- ne. L’edizione 2009 vedrà l’apertura della prima “Isola d’eccellenza” dedicata al turismo di lusso, con la partecipazione dell’Ente nazionale per il turismo di Cipro e di quello cinese, oltre all’esclusiva presenza di Costa Crociere. L’area “Mark & Tech” sarà dedicata alle tecnologie e al marketing applicati al turismo con lo scopo di andare incontro agli operatori che desiderano usare il web e le sue interfacce per vendere e comunicare. Un confronto ancor più diretto con il prodotto turistico campano avrà luogo all’interno dell’Educational Tour che quest’anno permetterà agli operatori turistici di visitare l’area vesuviana immergendosi tra storia, natura ed archeologia. Economia. Banche italiane le più care e le meno efficienti d’Europa Secondo un’indagine della Cgia di Mestre le banche italiane sono all'ultimo posto in Europa per quanto riguarda costi ed efficienza. Un’altra conferma della difficile situazione dell’economia e della finanza italiane. L'Italia in cifre - A pagare le conseguenze degli alti costi e della bassa produttività del sistema bancario italiano sono soprattutto gli imprenditori. Per quanto riguarda l'efficienza nei principali Paesi Ue l’indagine della Cgia (l’Associazione degli Artigiani e delle Piccole imprese di Mestre), basata su dati forniti dalla Banca Centrale Europea (Bce) e dalla Banca Mondiale, sembra parlare chiaro. In Italia le percentuali minime di spese di commissione e accessorie a carico delle piccole e medie imprese (pmi) sul prestito richiesto sono infatti le più care dei cinque paesi presi in esame. Nel nostro Paese il costo medio è del 4,8% del prestito richiesto, 1,5% nel Regno Unito, 1% in Francia e Spagna, 0,5% in Germania. Se, invece, come parametro di riferimento vengono presi i giorni necessari per la valutazione della pratica e l'attivazione del prestito alle Pmi, l'Italia è sempre ultima. Per questa procedura sono necessari mediamente 19 giorni, 5 nel Regno Unito, 4 in Francia e Spagna, 2 in Germania. Si tratta di un dato, come rileva Giuseppe Bortolussi, esponente dell’associazione, di due anni fa, ma c’è da considerare anche che “in questi ultimi anni le cose non sono migliorate” e “le operazioni di fusione tra le grandi banche hanno peggiorato la situazione”. IL PARERE - Bortolussi traccia poi un quadro complessivo del panorama eco- nomico e finanziario italiano, confrontandolo con quello europeo e internazionale. “Se teniamo conto che le sofferenze delle imprese italiane sono state anche negli ultimi mesi in costante calo l’inefficienza del nostro sistema creditizio si scarica soprattutto su quelle di piccole dimensioni, che sono indebitate prevalentemente a breve termine”. Il direttore dell’Ufficio Studi Cgia conclude poi con il monito a non “denunciare solo ciò che non va”. È giusto, infatti, “anche sottolineare che i nostri istituti di credito sono, tra quelli europei, i meno coinvolti dagli effetti nefasti della crisi finanziaria partita dagli Stati Uniti”. Merito più delle banche italiane o dell’usanza nostrana di tenere i soldi sotto il caro vecchio materasso? Gianluca Marchionne Ambiente, Cultura e Cooperazione A cura della redazione Marzo 2009 14 clima: wwf, biodiversita' in serio pericolo nel medi- Tunisia e Italia unite da una rete sottomarina terraneo x Il Mediterraneo profondo si sta riscaldando piu' velocemente degli altri mari ed il fenomeno piu' preoccupante e' forse l'alterazione dello scambio di nutrienti che avviene tra masse d'acqua profonde e superficiali. La perdita di biodiversita' che ne deriva e' preoccupante dato che gli oceani forniscono globalmente il 16% di proteine utilizzate in alimentazione umana e ''rendono' il 63% del valore finanziario dei servizi forniti dagli ecosistemi. Lo evidenzia il WWF che oggi ha presentato un dossier contenente le linee guida ''per una strategia nazionale di mitigazione e adattamento'' ai cambiamenti climiatici. Il riscaldamento del Mediterraneo - denuncia l'associazione del Panda - ha gia' comportato cambiamenti in termini di biodiversita': specie migrate a nord, ingresso di specie esotiche legate anche ai fenomeni di bloom tossici di alghe, , etc. 2-3 gradi Un hotel della cultura a Santa Ripa C* come aumento anomalo e prolungato delle temperature estive hanno indotto nei fondali una mortalita' massiva su 28 specie di invertebrati, principalmente quelle cosiddette bentoniche (spugne, gorgonie). E' necessario, dunque, ''creare un network di aree marine protette, estendere la protezione dei sistemi costieri a quelli profondi del Mediterraneo (es. i coralli di profondita'), sostenere pratiche di pesca sostenibile. Infine, intervenire sui sistemi di acqua dolce, a rischio perenne di esondazioni calamitose e con livelli scadenti di qualita' delle acque e prelievi esorbitanti di risorsa idrica per usi spesso sconsiderati. Sicurezza idraulica e rinaturalizzazione non sono in conflitto''. ''Investire risorse, ad esempio, per ricostruire gli spazi naturali di esondazione dei fiumi, o conservare quei tratti naturali ancora integri'' sono solo alcune delle azioni proposte dal Comitato di scienziati che ha curato il Dossier, che sottolinea l'urgenza di gestire i nostri fiumi come ''sistemi piu' complessi, ovvero, su scala di bacino idrografico. Il caso del Po e' esemplare: le prolungate siccita' le modificazioni delle precipitazioni e dei tassi di evaporazione, l'erosione delle risorse idriche, l'intensificazione della piena catastrofica che si stanno verificando sono da ricondursi, secondo studi recenti, all'elevata artificializzazione del nostro fiume piu' importante''. Trenta milioni di euro per restaurare la Caserma Monti, da tempo inutilizzata, per farne un hotel con laboratori ' Open art' dove esporre installazioni permanenti. Ambizioso progetto, ma i finanziamenti ancora non ci sono Santa Maria Ripa Forlì, 9 marzo 2009 - Poco meno di trenta milioni di euro. 29,2 stando ai numeri. Questa la cifra che secondo i progettisti servirebbe per costruire un hotel dove ora sorge l’oramai inutilizzata Caserma Monti, in via della Ripa. L’idea di recuperare e restaurare castelli, ex caserme, fabbriche dismesse, ospedali ed ex carceri rientra nel progetto ‘Hotel della cultura’, presentato l’altro giorno a Roma su iniziativa di Civita e Ance, con il sostegno di Arcus, Unicredit e Federalberghi. L’immobile romagnolo, insieme alla Cavallerizza Reale a Torino, a Villa Favorita a Ercolano e al collegio dei Gesuiti a Noto figura tra i progetti pilota. L’architetto Levino Petrosemolo di Asset, società Huawei Marine Network ha recentemente annunciato la firma di un contratto con Tunisie Telecom per la fornitura di una rete sottomarina, chiamata “sistema HANNIBAL”, che unirà Tunisia e Italia. Il sistema HANNIBAL, tramite la rete sottomarina con capacità massima di 3,2 Tbps, si estenderà per 170 km attraverso il mediterraneo e collegherà Kelibia, in Tunisia, e Mazara, in Italia. Al termine del suo completamento, alla fine del 2009, fornirà una capacità di 10Gbit al secondo per 80 lunghezze d’onda per ogni coppia di fibra. È inoltre prevista la possibilità di un futuro upgrade, con una soluzione fino a 40Gbit al secondo, al fine di rispondere in modo adeguato alle crescenti necessità del settore della comunicazione internazionale. “Il sistema HANNIBAL giocherà un ruolo fondamentale per le comunicazioni extra territoriali della Tunisia. Huawei Marine Network è un’ottima scelta in quanto rappresenta un partner affidabile con soluzioni eccellenti di comprovata capacità” ha dichiarato Montassar Ouaili, Presidente e CEO di Tunisie Telecom. “Siamo onorati di contribuire alla costruzione del sistema HANNIBAL che porterà allo sviluppo e al miglioramento delle telecomunicazioni tunisine. La rete sottomarina, grazie alla sua affidabilità e capacità, rappresenterà un importante passo per l’operatore Tunisie Telecom e per la concretizzazione di futuri progetti di cooperazione” ha commentato Ian Douglas, CEO di Huawei Marine Networks. Tunisie Telecom è il più grande operatore nazionale in Tunisia. Negli ultimi anni ha ampliato il proprio business, con una gamma di prodotti che include le comunicazioni di rete fissa e mobile, soluzioni internet, business data e reti intelligenti. Il completamento di questo nuova rete sottomarina permetterà all’operato- che ha fornito supporto tecnico al progetto, spiega come "la proprietà della Caserma Monti (che è del demanio, ndr) resterebbe pubblica. Puntiamo, in tutti e quattro i casi, ad un sistema attraverso il quale il privato che investe ottenga l’immobile in concessione per un periodo di 30-40 anni. E che recuperi poi la somma spesa attraverso la gestione dell’hotel". Il punto è proprio questo: vallo a trovare, con questi chiari di luna, un privato che voglia sborsare 30 milioni di euro. L’obiettivo è infatti ambizioso. Su una superficie di 9.045 metri quadrati dovrebbe nascere un hotel di categoria 3 stelle superiore (con 290 posti letto), con tutti gli annessi ed i connessi del caso: ristorante, hall, sala colazioni via via fino (su un intero lato del chiostro, che fa parte del complesso di via della Ripa) a laboratori ‘Open art’ da 226 metri quadrati, "dove artisti di fama ed emergenti troverebbero condizioni favorevoli per operare ed allo stesso re di estendere la sua copertura internazionale e offrirà sistemi di ridondanza del traffico internazionale della Tunisia. Nel maggio del 2008 Huawei è stata responsabile del potenziamento della rete sottomarina DWDM (Dense Wavelength Division Multiplexing) di Telecom Italia Nautilus Ltd (“MedNautilus”), che le permette ora di raggiungere 640 Gigabit per doppino in fibra, con una velocità di trasmissione che può toccare tra i 2,5G e i 10G al secondo. Huawei ha offerto una soluzione avanzata con apparati WDM sottomarini OptiX BWS 1600S, sviluppata per integrare in maniera totale ed efficace il sistema preesistente e ridurre i costi globali, permettendo a MedNautilus di ampliare la propria capacità di trasmissione, predisponendola per successive implementazioni di servizi ultra-broadband. tempo esporre le loro installazioni permanenti". Il chiostro poi tornerebbe ad essere "il cuore del complesso. In prossimità della hall ed in continuità con i locali del lunch bar è stato pensato uno spazio per degustazioni e promozione dei prodotti enogastronomici". Completano il quadro una sala per eventi culturali e una biblioteca. All’oscuro del progetto si sono detti Comune e Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. Il motivo è semplice: i progettisti hanno avuto rapporti con i funzionari dell’Agenzia del demanio. Lo studio di fattibilità di Asset ha tenuto conto dei movimenti turistici a Forlì e Cesena, dove (confrontando il 2006 con il 2007) gli arrivi sono cresciuti del 15% e le presenze del 16,2%, oltre alla vicinanza con il Parco delle Foreste Casentinesi e alle mostre, di valore nazionale, che la nostra città ha (e sta) ospitando. Basterà per staccare un assegno da 30 milioni di euro? 2009 e oltre: il futuro è 'Rinnovabile' Nonostante la crisi che sta attraversando l'economia italiana sembra che le risorse rinnovabili abbiano un posto privilegiato e non abbiano risentito del peggioramento economico. Infatti, secondo le stime, se nel 2008 gli investimenti nel fotovoltaico con potenza di 220 MW sono stati di circa 800 milioni di euro, nel 2009 aumenteranno in modo notevole, riuscendo a toccare un fatturato di circa 1 miliardo e 250 milioni di euro. E' stato questo il tema dominante del convegno promosso da ANIE/GIFI nell'ambito della Fiera Energethica di Genova tenutosi giovedì 5 marzo 2009. Gli investimenti nel campo fotovoltaico hanno determinato la creazione di nuovi posti di lavoro, secondo uno studio condotto dalle aziende della Federazione ANIE e GIFI (Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane) nell'ambito del CNES; solo in Italia nel 2020 con l'istallazione di nuovi impianti fotovoltaici ci saranno circa 113.000 posti di lavoro. Oltre al risvolto economico la filosofia del fotovoltaico influisce anche su quello ambientale. Ogni kW prodotto da un impianto fotovoltaico diminuisce l'immissione di CO2 in atmosfera di circa 540 grammi. Nel corso del convegno i produttori di impianti fotovoltaici appartenenti alla Federazione ANIE e GIFI hanno chiesto maggiori delucidazioni sul calcolo dell'ICI da pagare per gli impianti e maggiori flessibilità per i finanziamenti. Hanno inoltre sottolineato l'importanza di creare nuove opportunità per la creazione di un mercato economico basato sul rinnovabile e una tariffa sostenibile per il Conto Energia a partire dal 2011. Un ruolo fondamentale quindi spetta alle banche che dovranno sostenere il mercato di tutte le energie rinnovabili. Un esempio è l'accordo tra la Banca Intesa San Paolo e la ANIE/GIFI che grazie a finanziamenti agevolati ha permesso la realizzazione di impianti fotovoltaici sia civili che industriali. Le novità sono due: la durata del finanziamento che può durare fino a 15 anni e le nuove competenze specialistiche nel settore capaci di analizzare i diversi casi delle varie imprese. Un altro importante apporto arriva anche dagli ultimi provvedimenti europei per lo sviluppo del rinnovabile tra i quali il pacchetto clima - energia, la direttiva sulle prestazioni energetiche in edilizia (EPBD) ed il SET Plan (tecnologie energetiche strategiche). L'economia del futuro punta tutto sulle energie rinnovabili e l'Italia, nonostante le diverse proposte, segue la scia dell'America di Obama. Gli imprenditori italiani hanno compreso che è economicamente e moralmente positiva la scelta di energia pulita. Elisa Falanga Attività associativa 15 di Francesco Tortora Marzo 2009 Festa della donna ad aprilia: il ruolo della donna, la Tunisia e l’Italia Italo/Tunisina “il Colosseo”, presieduta da Youssef May il quale da anni è impegnato in prima persona nel far conoscere l’attività della sua Associazione ma soprattutto nel trasmettere la cultura tunisina ed il lavoro svolto al suo interno sia sul territorio regionale e nazionale sia sul territorio internazionale, com’è accaduto anche nell’occasione della Festa della donna. La manifestazione ha coinvolto anche l’operato di altre Associazioni in intima e totale sinergia: Dialogo Onlus di Aprilia, Associazione Culturale per la Multiculturalità; Comunità Karibu-Centro Donne vittime di tortura di Sezze, Presidente Marie Terese M u k a m i t s i n d u ; Associazione Spirit Romanesc di Roma; l’Associazione Centro Famiglia e Vita A.P.S.. L’organizzazione, inoltre, ha visto anche la presenza di altre strutture associative come la Croce Rossa Comitato Locale di Aprilia; Associazione Culturale Rumena “Dacia”; Associazione “Senza Confine”; Associazione Nazionale “Oltre Le Frontiere” Anolf di Aprilia, Associazione Culturale “La Nuova Musa”; Associazione Culturale Internazionale “Terra Mater”, Associazione Culturale “Il Cenacolo della Poesia”, Università Popolare di Aprilia, Consulta delle Donne di Norma; Associazione Co.DIP (Centro Operativo di Psicologia). Le figure istituzionali che hanno partecipato e dato spessore all’evento sono state per l’Italia: il Vice Prefetto di Latina, Orlando Bramini, R e s p o n s a b i l e Immigrazione; il Consigliere Regionale, Onorevole Claudio Bucci; il Dirigente Comunale di Aprilia, dottor Rocco Giannini. Per la Tunisia annoveriamo figure prestigiose ed importanti: il Vice Ambasciatore Sabri Bachtobgi; il Presidente dell’Associazione dei Tunisini in Italia, Ridha Ghedira; il Presidente dell’Associazione dei Tunisini a Roma, Ezzedine Zribi. Il Tavolo dei Lavori è stato coordinato dal Presidente dell’Associazione ItaloTunisina “il Colosseo”, Youssef May in persona. Il tema della violenza sulle donne è diventato tristemente d’attualità, negli ultimi tempi, in Italia. In realtà si tratta di un tema che riguarda l’intero Pianeta e coinvolge numerose Nazioni, purtroppo. Il che induce a riflettere su tutto quello che si fa in ambito politico e nel mondo della società tutta, per dare spazio alle donne stesse, perché possano farsi luce nel proprio contesto culturale di riferimento. Nel caso specifico della Tunisia, l’incontro apriliano è stato un momento fondamentale per fare il punto della situazione non solo nel ristretto ambito locale ma soprattutto per illustrare il grande avanzamento conseguito dalla donna in Tunisia. Per fare degli esempi, utilizziamo alcuni indicatori (fonte: un articolo di Andrea Barron apparso su "The Globalist" di luglio 2007), la Tunisia infatti si proclama orgogliosamente Paese Musulmano e delle sue origini (araba, islamica, mediterranea) e del suo attenersi a valori di moderazione, tolleranza, pluralismo reli- gioso ed eguaglianza per le donne. Le donne costituiscono un terzo dei docenti universitari tunisini, il 58% degli studenti universitari, più di un quarto dei giudici, il 23% dei membri del Parlamento ed hanno forte rappresentanza in polizia e nelle forze armate. Il tasso di analfabetismo delle donne è crollato dall'82% del 1966 al 31% del 2004. La Tunisia ha le politiche più progressiste del mondo arabo rispetto alle donne, sin da quando il presidente Habib Bourguiba proclamò il Codice sullo status personale nell’agosto 1956, subito dopo aver dichiarato l’indipendenza del paese dalla Francia. Il Codice abolisce la poligamia senza eccezioni, e punisce l'uomo che sposi una seconda moglie con un anno di prigione e una multa. Proibisce ai mariti di divorziare unilateralmente e dà alle donne più diritti di custodia sui bambini. la Tunisia ha realizzato un ambizioso programma di pianificazione familiare, tramite l'informazione e l'accesso ai contraccettivi. Nel 1993, il Presidente Zine El Abidine Ben Ali, emendò il Codice sullo status personale per garantire alle donne maggiori diritti. In quel momento vi era un movimento femminista attivo a cui si deve molto per questi cambiamenti. Non era più richiesto ad una donna di obbedire a suo marito, fu stabilito un fondo speciale per dar sostegno alle madri divorziate, e fu possibile da allora per le donne tunisine trasferire la propria nazionalità ai figli. E l’articolo 207 del Codice penale che riduceva le pene per i "delitti d'onore" fu abolito. 16 Tv: in vendita la casa piu' cara d'America E' in offerta per 150 milioni di dollari la casa piu' costosa degli Stati Uniti. A metterla sul mercato e' stata Candy Spelling. E' la vedova del produttore Aaron Spelling,creatore di serie tv di successo come Dinasty.La casa, situata a Los Angeles,ha oltre 100 stanze,compresa una cantina,una stanza per incartare i regali, una palestra, una stanza multimedia, un salone di bellezza.Ma il vero gioiello e' la sala cinematografica con schermo che,pigiando un tasto,esce dal pavimento. ULTIMA PAGINA Marzo 2009 Crisi. Sindrome Del Risparmio Che Fa Ammalare In tempo di crisi e recessione, arriva una nuova malattia: la sindrome del risparmiatore. In barba alla mania dello shopping, oggi siamo tutti a rischio di incappare nel problema opposto, capace di rovinare l'umore e scatenare ansia e depressione. Almeno secondo gli psicologi americani che 'foto- grafano' il fenomeno sul 'New York Times'. La sindrome è stata battezzata 'iperopia' perché - proprio come chi soffre del disturbo della vista opposto alla miopia (meglio noto in italiano come ipermetropia) queste persone vedono molto bene da lontano, ma hanno difficoltà con il presente. Tata: una realtà Chi avrà fatto particolare attenzione alla cronaca automobilistica e industriale degli ultimi mesi avrà sentito nominare in modo ricorrente il marchio Tata. Tata Motors è una casa automobilista indiana facente parte del gruppo industriale Tata Group, attivo sin dal lontano 1868. Da qualche anno, parallelamente all’espansione economica dell’India, Tata Motors si sta affermando anche sul mercato occidentale, Italia compresa. Tata Motors però ha suscitato un grande clamore in occasione dello scorso Auto Expo di New Delhi, in cui ha presentato al mondo la prima utilitaria del mondo davvero low cost: 100 mila rupie chiavi in mano (1.730 euro). Museo spagnolo acquista Boeing 747 Jumbo Il Muncyt spagnolo ha comprato la parte anteriore dell'aereo che dopo la fine del franchismo riporto' dall'esilio la celebre tela Guernica. Il Boeing 747 Jumbo della compagnia Iberia nel 1981 riporto' a Madrid da New York il Guernica di Picasso, una delle testimonianze piu' tragiche sugli orrori perpetrati dalle forze franchiste e dai loro alleati durante la guerra civile (1936-1939). L'aereo sara' esposto nella nuova sede galiziana del Museo Nazionale di Scienza e Tecnologia, a La Coruna. Calcio: maglietta di Pele' La maglietta che Pele' indosso' nella finale dei Mondiali 1970, vinta 4-1 dal Brasile sull'Italia, e' in vendita su Internet fino al 13/4. La maglietta autografata viene battuta sul sito brasiliano dutraleiloes.com.br fra l'altro assieme ad un pallone utilizzato nella finale del Mondiale 1962 in Cile (anche quello vinto dal Brasile, 3-1 alla Cecoslovacchia). Skype annuncia lancio servizi per iPhone e BlackBerry Skype sia sta impegnando a rendere disponibile il proprio servizio su alcuni dei telefonini più popolari, con l'obiettivo di espandere la propria attività oltre i 400 milioni di utenti, in buona parte attirati dalla possibilità di chiamate gratuite o a prezzi contenuti usando un'applicazione del loro computer. "La richiesta numero uno che abbiamo dai clienti è di rendere Skype disponibile sugli iPhone", ha detto Durchslag nel corso di un'intervista alla fiera annuale dei portatili Ctia a Las Vegas, dove Skype prevede di lanciare domani il nuovo servizio. Il Dialogo Mediterraneo www.investintunisia.tn Quindicinale Indipendente - Roma Direttore responsabile: Bruno Latella - Condir. Caporedattore: Habib Mastouri - Graphics: A. El Moussa Indirizzo. Via Lisbona n. 2b - 00040 Pomezia-Roma - Telefax. 06 45419977 e.mail - [email protected]