Corea del Sud - amnesty :: Rapporto annuale

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Corea del Sud - amnesty :: Rapporto annuale
AMNESTY
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DUEMILA
AMNESTY INTERNATIONAL RAPPORTO 2013
LA SITUAZIONE DEI DIRITTI UMANI NEL MONDO
ASIA E PACIFICO
COREA DEL SUD
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ASIA E PACIFICO
sia il Terzo comitato dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite hanno approvato risoluzioni senza il voto, rispettivamente a marzo e novembre. Entrambi hanno espresso
grave preoccupazione per le continue notizie di sistematiche, diffuse e gravi violazioni
dei diritti civili, politici, economici, sociali e culturali in Corea del Nord.
COREA DEL SUD
REPUBBLICA DI COREA
Capo di stato: Lee Myung-bak
Capo del governo: Kim Hwang-sik
La legge sulla sicurezza nazionale (National Security Law – Nsl) è stata impiegata in maniera crescente e arbitraria per limitare le libertà d’associazione ed espressione. Tali restrizioni si sono estese anche a Internet, dove il dibattito online sulla Repubblica
democratica popolare di Corea (Corea del Nord) è stato oggetto di stretti controlli. Gli
operatori dei mezzi d’informazione hanno intrapreso azioni sindacali per protestare contro
il mancato rispetto da parte dello stato del loro diritto alla libertà d’espressione. I diritti
dei lavoratori sono rimasti a rischio, così come sono rimaste irrisolte annose dispute sindacali. Lavoratori migranti hanno continuato a essere vittime di discriminazione e di
sfruttamento. Non ci sono state esecuzioni.
CONTESTO
A dicembre, Park Geun-hye è stata eletta quale prima donna presidente della Repubblica
di Corea (Corea del Sud) e avrebbe assunto la carica nel febbraio 2013. Ad aprile, le
elezioni all’assemblea nazionale hanno visto il Partito Saenuri ottenere 152 dei 300
seggi, mentre il principale partito d’opposizione, Partito democratico unito, ne ha ottenuti
127. Ad agosto, Hyun Byung-chul è stato rinominato presidente della commissione per
i diritti umani della Corea, senza che fosse condotta un’opportuna consultazione con gli
interlocutori interessati, sollevando dubbi circa la sua indipendenza e credibilità. A ottobre, la situazione dei diritti umani della Corea del Sud è stata analizzata secondo
l’Esame periodico universale delle Nazioni Unite.
LIBERTÀ D’ESPRESSIONE
Le autorità di polizia hanno fatto ricorso a disposizioni dalla formulazione vaga contenute
nella Nsl per detenere 41 persone al fine di interrogarle e/o incriminarle. Hanno conti307
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nuato a essere applicati articoli contenuti nella Nsl per controllare il dibattito online
sulla Corea del Nord.
Il 22 febbraio, una corte d’appello ha condannato a sei mesi di reclusione Kim Myeong-soo, pena poi sospesa per due anni, dopo che la pubblica accusa era ricorsa in appello contro un verdetto di non colpevolezza, emesso nel maggio 2011. Kim Myeong-soo si è appellato alla Corte suprema contro la sua ultima
sentenza di condanna.
Il 21 novembre, Park Jeong-geun è stato condannato a 10 mesi di reclusione, pena poi sospesa per due
anni, per violazione della Nsl. Era sotto indagine dal settembre 2011, dopo aver ritwittato in maniera satirica messaggi provenienti da un sito web nordcoreano. Nonostante la sentenza avesse riconosciuto che
alcuni dei suoi post erano una parodia, stabiliva che nel complesso le sue azioni equivalevano a “sostenere
e a unire le forze con un’entità antistatale”.
Ad alcune persone è stato negato l’ingresso in Corea del Sud nel tentativo di ridurle al
silenzio.
Ad aprile e ottobre, a sei dipendenti di Greenpeace è stato negato l’ingresso all’aeroporto internazionale
di Incheon. A dicembre, Greenpeace ha presentato ricorso contro il governo per quelli che l’organizzazione
ha definito “tentativi di impedire critiche antinucleari”.
GIORNALISTI E OPERATORI DEI MEZZI D’INFORMAZIONE
Il personale della Munhwa Broadcasting Corporation (Mbc) è sceso in sciopero a gennaio
per rivendicare l’indipendenza editoriale; lo hanno seguito lavoratori della Korea Broadcasting System (Kbs), del canale di notizie via cavo Ytn e dell’agenzia di stampa Yonhap.
I lavoratori della Kbs e di Yonhap hanno concluso lo sciopero a giugno mentre quello
della Mbc, il più lungo della sua storia, è proseguito fino a luglio.
OBIETTORI DI COSCIENZA
A dicembre erano almeno 750 gli obiettori di coscienza ancora in carcere.
Ad aprile, l’attivista per i diritti umani Yoo Yun-jong è stato condannato a 18 mesi di reclusione per essersi
rifiutato di prestare il servizio militare.
LIBERTÀ DI RIUNIONE
Sono proseguite le proteste contro la costruzione di una base navale nel villaggio di Gangjeong, sull’isola di Jeju, per le quali molti residenti e attivisti sono incorsi in cause civili
e in accuse penali. Tra luglio 2009 e agosto 2012, la polizia ha arrestato 586 manifestanti.
A partire da ottobre, quando era iniziata la costruzione a orario continuato, almeno sei manifestanti sono stati ricoverati in ospedale, dopo che la polizia aveva cercato di farli spostare
con la forza di notte. A maggio, una lettera inviata congiuntamente al governo sudcoreano
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dai tre Relatori speciali delle Nazioni Unite esprimeva gravi preoccupazioni, citando notizie
di vessazioni, intimidazioni e maltrattamento di manifestanti pacifici.
DIRITTI DEI LAVORATORI
Annose dispute sindacali sono rimaste irrisolte. Le autorità hanno continuato a imporre
sanzioni penali, citando sempre più spesso in giudizio e avanzando cospicue richieste di
risarcimento per danni contro lavoratori che scioperavano e sindacati.
Il 20 settembre, la commissione ambiente e lavoro dell’assemblea nazionale ha tenuto un’audizione riguardante l’annosa disputa sindacale della Ssangyong Motors, in cui circa 2600 lavoratori avevano perso
il posto. A novembre, tre membri del sindacato dei lavoratori della Ssangyong Motors hanno iniziato una
protesta a nove metri di altezza su un pilone dell’elettricità, vicino allo stabilimento della Ssangyong
Motors, a Pyongtaek.
A luglio, secondo le notizie riportate, circa 200 dipendenti dell’impresa di sicurezza privata Contactus hanno
gettato proiettili di ferro appuntiti e picchiato con i bastoni circa 150 lavoratori, ferendo 34 persone. La polizia
non è intervenuta per proteggerli. I lavoratori stavano tenendo un sit-in di protesta davanti a una fabbrica di
proprietà della produttrice di componenti per l’auto Sjm, presso il complesso industriale Banwol, ad Ansan.
DIRITTI DEI MIGRANTI
Lavoratori migranti privi di documenti hanno continuato a essere arrestati ed espulsi, a
seguito del giro di vite attuato nei loro confronti.
A novembre, Suweto, cittadino indonesiano e lavoratore migrante senza documenti, è morto in ospedale a
seguito delle ferite riportate in una caduta, mentre tentava di sfuggire a un raid notturno condotto da funzionari dell’immigrazione.
Ad agosto, il Comitato delle Nazioni Unite per l’eliminazione della discriminazione razziale ha espresso preoccupazione per il fatto che in Corea del Sud “i lavoratori migranti
sono vittime di discriminazione, sfruttamento e salari più bassi o non pagati”.
PENA DI MORTE
Sono state pronunciate nuove sentenze capitali; non ci sono state esecuzioni. A dicembre, le persone in attesa di esecuzione erano almeno 60. Tre progetti di legge che chiedevano l’abolizione della pena capitale sono decaduti a seguito del termine della
legislatura. L’ultima esecuzione in Corea del Sud risale a dicembre 1997.
MISSIONI DI AMNESTY INTERNATIONAL
Un delegato di Amnesty International ha visitato la Corea del Sud ad aprile, giugno e novembre.
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