Rivedere il Piano cave di montagna?
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Rivedere il Piano cave di montagna?
Economia 11 L’ECO DI BERGAMO MARTEDÌ 20 SETTEMBRE 2016 Cave di montagna La Provincia vuole riaprire il piano Il piano cave di monte Cave da riattivare Cave da modificare e ampliare Valgoglio Granito di vari colori Ardesio Marmo nero e arabescato Richiesta. Obiettivo riattivarne due e ampliarne sei Via Tasso alla Regione: servono 200 mila euro «Così si rilancia l’occupazione nelle nostre valli» DIANA NORIS Riattivare due cave di marmi lapidei e ampliare l’attività di sei siti già operativi nelle valli, da Ardesio a Sarnico. È l’obiettivo del presidente della Provincia Matteo Rossi, pronto ad inviare a Regione Lombardia una richiesta di contributo - circa 200 mila euro - per redigere e chiudere un piano delle cave di monte entro 18 mesi. Di questo infatti parliamo, delle montagne che nascondono giacimenti di granito, marmo nero o pietra di Grè, materiali preziosi che «possono attirare l’interesse dei mercati. Lo stiamo vedendo con l’arabescato della Valle Brembana e i clienti asiatici: è un mercato che non teme crisi», assicura Giorgio Violi, direttore della Lia. Un’attrattività che potrebbe generare «circa 100 nuovi posti di lavoro, senza considerare l’indotto», aggiunge Angelo Chiari, segretario generale della Fillea-Cgil di Bergamo. Sono due le cave da riattivare: la prima di marmo nero nella media Valle Seriana e la seconda di granito a Valgoglio. Per altri sei insediamenti si tratta invece di ampliarne la fruibilità o di lavorare sull’agibilità dei siti. Parliamo delle due cave di Credaro e di quelle di Ardesio, Castro, Gandosso e Solto Collina (in quest’ultimo caso il sito è ipogeo). Al momento il comparto conta una trentina di aziende attive con circa 230 dipendenti, secondo una stima della Fillea, ma il numero potrebbe crescere di almeno un terzo. Da qui la volontà di porre la questione ai tavoli regionali: «Riteniamo utile riaprire la discussione sul piano cave, per la parte di monte, per dare nuove occasioni di lavoro alle nostre valli – spiega Rossi -. L’avvio del nuovo Ptcp (Piano territoriale di coordinamento) è la cornice dentro cui collocare la discussione». La missiva sarà inviata «ai consiglieri regionali e all’assessorato all’Ambiente per n Opportunità per le imprese grazie a prodotti come il nuvolato e il marmo nero valutare il consenso attorno alla proposta», dice Rossi. Che ritiene «doveroso, anche se non obbligatorio, condividere questo percorso con Regione Lombardia. Noi abbiamo personale capace di chiudere l’iter amministrativo in 18 mesi, ma sarebbe utile un contributo di 200 mila euro per le spese». Il sindacato appoggia «l’apertura di una discussione serena – afferma Chiari -. In un territorio disagiato come quello delle valli, decine di posti di lavoro possono essere preziosi. È opportuno riaprire il discorso, ovviamente con tutte le cautele sulla sicurezza e il ripristino ambientale dei siti». Due aspetti che, sottolinea anche Ivan Comotti, segretario regionale della Fillea-Cgil: «Ci sono tre capisaldi da cui ripartire con il comparto lapideo: la professionalità degli addetti, i contratti e la sicurezza, che al momento è un’urgenza. Si deve inoltre lavorare sull’aggregazione delle aziende, già è stato creato il marchio “Lombardia stone”. Le aziende lombarde sono molto piccole e vengono massacrate dai colossi. Infine c’è l’aspetto ambientale: siamo tanto voraci nel tagliare, meno nel ristabilire l’ecosistema». Centrale nella discussione sarà la quantità di materiale cavato, ma Violi premette: «Il piano cave 2008-2010 per i lapidei prevede 300 mila metri cubi. I dati di produzione dichiarati dal 2008 al 2012 sono di 102 mila metri cubi a cui si dovranno aggiungere i circa 100 mila cavati in questi quattro anni. Ne restano dunque altri 100 mila, cubature che non chiediamo per forza di aumentare. A breve presenteremo una richiesta collettiva di modifiche del piano». E ancora: «Gli imprenditori vogliono cavare nuovi prodotti come il nuvolato – spiega Violi -. Anche il marmo nero è interessante e ad oggi viene importato dal Belgio». ©RIPRODUZIONE RISERVATA Escalation di scuole al Pmi Day «Industriamoci», vince Calusco Numeri in rapida crescita quelli della Pmi Day di quest’anno, iniziativa pensata dal Comitato Piccola Industria di Confindustria di Bergamo. Ieri all’Istituto Paleocapa sono state premiate tutte le aziende partecipanti alla sesta edizione: «Rispetto alla prima edizione i numeri delle scuole aderenti sono raddoppiati (da 36 a 72), mentre le aziende sono passate dalle 31 del primo anno alle 81 di questa edizione», spiega la coordinatrice del gruppo di lavoro Pmi Day Confindustria Lombardia, Miriam Gualini. «L’iniziativa è pensata per diffondere la cultura d’impresa fra i giovani facendo loro visitare le aziende per fargli scoprire come si svolge il lavoro nella varie realtà», aggiunge Giancarlo Losma presidente del Comitato Piccola Industria efJfznfTvwG+13nDhv8Ap7Epws0fHzHqM63U9on/7P4= Un momento della cerimonia di premiazione delle aziende FOTO FRAU Confindustria Bergamo. Gli istituti aderenti al progetto sono scuole medie inferiori: «Abbiamo deciso di interagire con i ragazzi di terza media perché sono in un momento particolare della loro vita. In questo modo potranno avere idee più chiare su cosa scegliere di fare nel loro futuro», con- clude il presidente. Nella stessa giornata sono state presentate anche le prime tre scuole classificate partecipanti al progetto «Industriamoci», organizzato dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Bergamo. Nello specifico, le classi hanno visitato le aziende e in seguito Castro Ceppo e nuvolato Solto Collina Ceppo e nuvolato 2 a Credaro Pietra di Credaro Media Valle Seriana Marmo nero Gandosso Pietra di Sarnico Identità digitale Register.it si candida al servizio Spid La controllata bergamasca di Dada, Register.it (ha una cinquantina di dipendenti con circa 180 mila clienti e un fatturato 2015 di 25 milioni di euro) ha intrapreso il processo finalizzato alla richiesta di accreditamento come Identity Provider dello Spid in Italia: in pratica ha richiesto di essere accreditata per la gestione dell’identità digitale. In futuro la gestione dei servizi di registrazione e di messa a disposizione delle credenziali e degli strumenti di accesso in rete nei riguardi di cittadini e imprese per conto delle pubbliche amministrazioni po- hanno presentato degli elaborati: «La parola d’ordine delle nostre iniziative è sinergia. Noi adulti cerchiamo di darvi gli strumenti e i consigli giusti per diventare imprenditori e sta a voi cogliere i nostri suggerimenti - dichiara Marco Manzoni presidente dei Giovani di Confindustria -. Le scuole partecipanti hanno voluto attivare una didattica per competenze e noi li affianchiamo». Primo classificato è stato l’Istituto Maria Consolatrice di Calusco D’Adda con un progetto in collaborazione con l’azienda Mi Metal. Secondi ex equo l’Istituto di Osio Sopra con Santini Maglificio Sportivo e l’Istituto Giovanni XXIII di Brembate Sotto con Calzificio Bresciani e terzo classificato l’Istituto La Sorgente insieme alla Colombo Filippetti. All’evento ha partecipato anche il sindaco Giorgio Gori che si è dichiarato soddisfatto nel vedere giovani imprenditori con un’accesa passione per il loro lavoro e con la voglia di trasmetterla alle giovani generazioni. Alessio Malvone trebbe rivelarsi un business molto interessante. Nel frattempo Dada ha superato nel 2016 la soglia dei 600.000 clienti complessivamente gestiti a livello europeo. La base clienti complessiva, si legge in una nota, ha registrato nel corso del 2016 un incremento netto dell’8% rispetto al dato del 31 dicembre 2015. «Siamo particolarmente soddisfatti di questo importante traguardo», dichiara Claudio Corbetta, amministratore delegato della società fiorentina. La crescita, secondo Dada, «è in particolare da attribuirsi sia alle politiche commerciali e di marketing messe in atto già nel 2015, sia alla continua attività di sviluppo dei prodotti finalizzata ad offrire ai clienti crescenti livelli di performance, sicurezza ed affidabilità dei servizi erogati». AI RISPARMIATORI Primi rimborsi, via con Banca Etruria Sono partiti i rimborsi all’80% per i risparmiatori che hanno visto azzerate i loro bond subordinati con il salvataggio delle vecchie Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti. Il Fondo interbancario, che gestisce il processo, ha liquidato le prime 20 pratiche, «per la maggior parte - spiega Salvatore Paterna, vice direttore generale Fitd - si tratta di piccolissimi risparmiatori di Banca Etruria», che partivano da un investimento medio iniziale non superiore a 20 mila euro. Pronte per essere liquidate già circa 180 domande. Le domande arrivate finora al Fondo sono salite in pochi giorni da 600 a quasi 800 e la struttura dedicata sta lavorando a pieno ritmo, spiega sempre Paterna, per dare risposte nel più breve tempo possibile. Il fatto che finora si siano analizzate le richieste di piccoli obbligazionisti della vecchia Banca Etruria è detta- I dipendenti camerali «La riforma così non va» Riforma camerale, così non va. Almeno questo è il pensiero delle rappresentanze sindacali della Camera di commercio di Bergamo che contestano in linea generale alcuni aspetti, come «la riduzione dei costi del personale e del personale, compresa la riduzione dei fondi per la contrattazione collettiva decentrata integrativa», anche se per quanto riguarda largo Belotti, i vertici hanno assicurato a più riprese che «l’impatto risulterà più contenuto» e che a livello numerico addirittura la situazione per i dipendenti bergamaschi dovrebbe rimanere immutata. Le Rsu della Camera bergamasca chiedono comunque ai sindacati di farsi portavoce di un intervenire su alcuni punti del decreto che diventerà attuativo a novembre, giudicati vitali. Diritto annuale, no a calo del 50% Tra questi «il mantenimento delle sedi accorpate delle future Camere (anche se Bergamo non subirà accorpamenti); il mantenimento della riduzione del diritto annuale al 40%, scongiurando l’elevazione al 50% e la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali». Per le loro rivendicazioni, i dipendenti camerali hanno già messo in agenda una manifestazione nazionale che si terrà il 29 settembre, ma chiedono anche «che vengano messe in atto azioni sindacali forti e decise, per contrastare il decreto». Ma il personale camerale contesta anche il giudizio positivo del presidente di Unioncamere Lo Bello, secondo cui il decreto «è un passaggio determinante di un percorso di modernizzazione che rafforzerà il sistema delle Camere italiane», senza traumi per il personale. «Non è così - spiegano le Rsu -: i lavoratori del sistema camerale vengono pesantemente colpiti da una riforma che sostanzialmente riduce gli stipendi fermi tra l’altro da 7 anni». to solo dal fatto che sono stati i primi a presentare istanza (attraverso studi legali) che è risultata completa e non ha avuto bisogno di interrompere o sospendere i termini per integrare la documentazione. CONFARTIGIANATO Si spiegano le novità sulle canne fumarie Un seminario domani alle 18, organizzato da Confartigianato Bergamo nella sua sede di via Torretta dal titolo «Le novità sulle canne fumarie», rivolto a tutti gli operatori del settore. L’incontro è in collaborazione con Gbd, azienda leader specializzata nei sistemi di scarico dei prodotti della combustione, ha lo scopo di illustrare le principali novità introdotte dalla recente Uni 7129, pubblicata il 1° dicembre. Nel seminario verranno affrontati vari temi tra i quali la nuova direttiva sull’etichettatura degli impianti termici, lo scarico a parete, l’abbattimento delle polveri sottili e la norma Uni 10683-2012.