Come da piano, anzi meglio: più che dimezzato il deficit

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Come da piano, anzi meglio: più che dimezzato il deficit
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Anno 2 - n.4 - 18 luglio 2007
Poste Italiane S.p.A - Sped. in A.P. 70% - REGIME LIBERO - AUT. DR/CBPA/CENTRO 1 - Valida dal 15/02/06
Come da piano, anzi meglio:
più che dimezzato il deficit
È il bilancio positivo del consiglio di amministrazione: recuperati 6 milioni di euro
Il consiglio di amministrazione di Ataf, insediatosi nel marzo del 2004, dopo
una verifica dei punti di criticità dell’azienda ha redatto e agito secondo le direttrici
di un piano industriale. In tre anni di esercizio il bilancio è stato chiuso con performance migliori di quelle previste dal piano. Nel 2004 il conto economico ereditato
dalla precedente gestione fu di circa meno 10 milioni di euro. Nel 2006 a fronte di
una perdita prevista dal piano industriale di 6,4 milioni di euro è stato registrato un
meno 5,8 milioni di euro. L’andamento del primo semestre 2007 è in linea con il
budget e si prevede una chiusura a meno 3,9 milioni di euro. Ad oggi sono quindi
6 i milioni di euro recuperati dall’azienda. E la previsione di pareggio al 2009 resta
invariata.
La bontà dei risultati raggiunti negli ultimi tre anni si deve ad una serie di operazioni
indicate nel piano industriale e perseguite dal consiglio di amministrazione con
il costante sostegno dei Comuni soci. In generale sono migliorati il valore della
produzione e la redditività aziendale. Inoltre nel 2006 è stato portato a termine
l’aumento di capitale necessario a dare continuità al risanamento aziendale.
Il percorso di miglioramento dei conti assume ancora maggior valore considerando che dal 2004 ad oggi sono intervenuti una serie di fattori negativi esterni che
hanno imposto uno sforzo ulteriore per il rispetto degli obiettivi. Per esempio il
trattamento di malattia, prima quasi del tutto a carico dell’Inps, poi al contrario
principalmente sulle spalle delle aziende, è costato 1 milione di euro; il bonus per
il posticipo del pensionamento ha influito negativamente per 550mila euro; inoltre
c’è stato un forte incremento dei prezzi di metano e gasolio (fino al 20 per cento),
e alcune variazioni in organico non previste come l’assunzione di 49 dipendenti ex
Lazzi per effetto della vittoria nella gara di aggiudicazione del servizio di trasporto
pubblico locale bandita dalla Provincia di Firenze. Ataf, comunque sia, secondo uno
studio di settore ha saputo reagire meglio di tutte le maggiori aziende di trasporto
italiane di fronte alla congiuntura economica negativa.
Altre azioni di risanamento. Il personale in generale, e in particolare quello indiretto,
cioè “non alla guida”, indicato nel piano industriale del 2004 come uno dei più
alti in media in Italia è stato ridotto attraverso il
blocco del turn over. Dal picco del marzo 2005,
dato dall’assunzione del personale ex Lazzi, di
1.465 unità, si è oggi arrivati a 1.356 dipendenti. E il rapporto tra personale diretto e indiretto
è stato riequilibrato. Tra le voci che hanno reso
possibile il miglioramento dei conti va inoltre ricordato il contenimento degli straordinari che ha
prodotto benefici per 1,2 milioni di euro tra il
2004 e il 2006.
Al risanamento ha contribuito in maniera sostanziale l’accordo sindacale del gennaio 2006
all’interno del quale sono state decise e concordate dalle parti le azioni guida del processo di
risanamento dell’azienda attraverso l’aumento
della produttività e la razionalizzazione dei costi,
l’ottimizzazione delle prestazioni lavorative, la
flessibilità dell’impiego, e uno sviluppo dei ricavi
da traffico ottenuto incentivando il personale diretto ad un maggior controllo dell’evasione.
Le azioni di risanamento hanno inciso sul costo dei servizi. Per esempio, sono state tagliate
Legenda:
687mila euro alla voce “consulenze esterne”.
P.I.= Piano
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industriale
All’interno
• Il 2006 chiude a - 5,8 mln
• Nuove assunzioni
• L’accordo che salvò l’azienda
• Partecipate razionalizzate • Il cda si congeda a pag. 2
a pag. 2
a pag. 2
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a pag. 4
Fonte: Axteria
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L’accordo sindacale alla base del rilancio
Il 27 gennaio 2006, in Prefettura, arriva la firma tra sindacati e azienda. Scongiurato il rischio del fallimento
Giorni difficili. Un inverno caldo quello a cavallo tra la fine del 2005 e
l’inizio del 2006. Azienda e soci proprietari da una parte, sindacati dall’altra. Ataf è
in grave difficoltà economica. L’accordo tra le parti è appeso ad un filo. Si paventa
anche l’ipotesi di portare i libri in tribunale. L’azienda potrebbe fallire ed essere poi
venduta. Lo spettro di quello che è successo a Genova si allunga su Firenze. Si
decide anche di ricorrere al Prefetto per riuscire non solo a salvare Ataf ma anche
a sancire una piattaforma di risanamento per il rilancio. Finalmente si arriva ad una
soluzione comune e condivisa da tutti i soggetti interessati. Il frutto della trattativa
è un doppio accordo. Il 27 gennaio 2006 vengono siglate due intese che chiudono
la partita. La prima, quella che riguarda l’amministrazione comunale, è il frutto del
confronto tra Comune e organizzazioni sindacali sul tema della mobilità territoriale;
la seconda verte invece sui temi del risanamento e dello sviluppo di Ataf, e arriva al
termine della trattativa tra azienda, rsu e sindacati territoriali.
“Questi accordi sono essenziali per il mantenimento e il rafforzamento del ruolo
dell’azienda pubblica, e sono una delle premesse indispensabili per potenziare il
trasporto pubblico locale in città e nell’area” sottolinea il sindaco di Firenze Leonardo Domenici. Fondamentale per il loro raggiungimento è stata anche la mediazione
del prefetto De Martino.
La trattativa aveva visto ad un certo punto l’azienda costretta a disdettare tutti gli
accordi integrativi presenti in Ataf, centinaia a partire dal 1932, che impedivano
in maniera decisiva la possibilità di nuove intese. Giorni difficili seguono dopo la
disdetta. Le relazioni tra i soggetti coinvolti, Comuni soci, azienda, organizzazioni
sindacali si susseguono giorno dopo giorno, ora dopo ora. Il 27 gennaio arriva la
firma.
Alla base dell’accordo ci sono tutti gli elementi di rilancio dell’azienda, che saranno
portati avanti nei mesi successivi con esito positivo. Tra i principali la vendita del
biglietto a bordo autobus da parte degli autisti, l’allungamento dell’orario di lavoro
in modo da migliorare il servizio nelle ore di punta, il ritorno alla guida di autisti impegnati in altre mansioni, e intese quadro grazie alle quali Ataf può non solo tirare
un sospiro di sollievo ma guardare al futuro con chiarezza e ottimismo.
159 esuberi? No, grazie
46 nuove assunzioni
Quando il piano industriale di Ataf prese luce, nell’estate del 2004,
i giornali paventarono esuberi in azienda per una cifra di 159 unità.
Nei tre anni di mandato del consiglio di amministrazione uscente non
solo non è stato licenziato nessuno, ma grazie ad un progressivo risanamento dei conti dallo scorso dicembre è stato possibile tornare ad
2006, i conti tornano
assumere. Sono così ad oggi 46 i nuovi autisti in Ataf, 17 selezionati
Chiuso il bilancio: meno 5.8 milioni
La previsione era meno 6.4 milioni
di giugno scorso: hanno presentato domanda in 400 e le selezioni si
con una vecchia graduatoria e 29 con l’ultimo concorso bandito nel
2006. E non è finita qui perché già un altro bando è uscito il primo
svolgeranno entro settembre 2007. Dalla graduatoria che ne verrà
fuori l’azienda attingerà per coprire il proprio fabbisogno fino a tutto il 2008.
Il risultato dell’esercizio 2006, pari a meno 5,796 milioni di euro è migliore rispetto al budget per il medesimo anno, che prevedeva una perdita di 6,4
milioni di euro, e alla chiusura 2005 (perdita: meno 7,558 milioni euro). Un miglioramento, quindi, rispetto al 2005 di 1,762 milioni di euro. Il 2006 è stato
caratterizzato dall’incremento di ricavi gestionali tipici rispetto al 2005 (vendita
titoli di viaggio, ricavi per pubblicità statica e dinamica, vendita di servizi tecnici e
amministrativi a terzi e società partecipate) che ha compensato l’assenza di alcuni
componenti straordinari di reddito che avevano caratterizzato l’esercizio precedente. Grandi risultati sul versante del contenimento dei costi tramite azioni che, da un
lato, hanno contrastato il trend di aumento anomalo delle materie prime di trazione
e i costi generali e assicurativi, dall’altro si sono focalizzate sul contenimento e la
razionalizzazione dei principali costi aziendali. Si è significativamente ridotto il numero dei dipendenti: rispetto a marzo 2005 (1.465 dipendenti totali) all’ 1/1/2007
il numero era pari a 1.356. Parallelamente sono diminuite, rispetto al 2005, le
ore di straordinario del 25%, soprattutto nel settore degli indiretti (riduzione del
40%). I risparmi sul costo del lavoro derivanti da queste azioni e dagli elementi di
maggior flessibilità introdotti nella gestione sono stati molto significativi. Prosegue
quindi l’azione di risanamento e sviluppo che aveva già visto importanti risultati
nell’esercizio 2005 rispetto al 2004 che aveva chiuso con una perdita di quasi 10
milioni di euro.
I neo autisti sono stati e verranno assunti con contratto di apprendistato della durata di 36 mesi, costituito da prestazioni lavorative e da un
percorso formativo individuale che mira a far acquisire le competenze
e la qualifica professionale necessarie al ruolo. Al termine del periodo
di apprendistato il dipendente viene valutato ai fini della trasformazione del contratto in assunzione a tempo indeterminato.
Alle selezioni sono ammessi candidati che possiedono requisiti validi
ai sensi del bando (età 21-28 anni, patente D per mezzi pesanti – autobus, più un certificato di abilitazione professionale per il trasporto
di passeggeri, eccetera). I candidati sono sottoposti a prove d’esame
in parte scritte (quiz di natura psicoattitudinale) e colloqui individuali
volti a valutare la predisposizione al ruolo di autista, le motivazioni e
la disponibilità.
Le modalità di assunzione sono state definite nell’accordo interno, sancito a dicembre, che riprende i termini dell’accordo del gennaio 2006
firmato in Prefettura con le Organizzazioni sindacali (Cgil-Filt, Cisl-Fit,
Uil Trasporti, Faisa-Cisal e Ugl Trasporti).
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Una strategia chiara: razionalizzare le partecipate
Il consiglio di amministrazione ha posto da subito particolare attenzione
alla galassia delle aziende partecipate da Ataf con l’obiettivo di razionalizzarne la funzione. Si è andati a scandagliare quelle che non rientravano in una logica di concreta
sinergia o di reciproca utilità con l’azienda di trasporto. Ne sono state chiuse due,
un’altra è stata liquidata e da un’altra ancora l’azienda è uscita. E sono attualmente
in corso le operazioni per alienare le quote in altre cinque aziende partecipate (vedi
tabella in pagina).
Ne sono poi state create tre nuove strategiche: la scarl Ataf&Li-nea che gestisce
il contratto di tpl a seguito della gara bandita dalla Provincia di Firenze, vinta dalla
scarl stessa; Gest che gestirà la tramvia di Firenze; Tram che ha il compito invece
di realizzarla. Ataf ha poi deciso di entrare in Car Sharing per sostenere la mobilità
cittadina.
ATAF
SPA - SOCIETA’ PARTECIPATE
Denominazione Quota nom.
SOCIETA’ DA MANTENERE
1 ATAF & Li-Nea scarl
83,13%
2 Car Sharing S.r.l.
17,00%
3 Firenze City Sightseeing S.r.l.
60,00%
4 GEST SpA
49,00%
5 I-MAGO S.p.A.
58,00%
6 LI-NEA S.p.A.
34,00%
7 SIGER SrL
100,00%
8 Thecla S.r.l.
26,67%
9 Tram SpA
24,10%
SOCIETA’ DA MANTENERE A CONDIZIONI DIVERSE
10 OPI-TEC S.p.A.
35,00%
AVVIATO PROCESSO ALIENAZIONE O CHIUSURA
1 Firenze Parcheggi S.p.A.
5,19%
2 Ti Forma
2,20%
3 Consorzio Rasena
25,00%
4 Soc.Consortile Trasporti-TAAS
23,00%
5 S.M.S.
8,00%
SOCIETA’ CHIUSE O NON PIU’ PARTECIPATE DA ATAF
1 TP Fin
20,00%
2 TP net
20,00%
3 Sitimet S.p.A.
12,25%
4 Firenze Convention Bureau
0,40%
Riportare ordine nella galassia delle partecipate non ha significato solo uscire da
alcune, ma anche valorizzare attraverso un controllo più efficace quelle considerate
di importanza strategica. Per questo motivo si è ritenuto necessario inserire nei vari
organi societari membri del consiglio di amministrazione o dirigenti di Ataf. In tutte
le società in cui questa operazione è andata in porto sono stati ridotti in maniera
significativa i compensi, fino alla gratuità. Le partecipazioni ai consorzi che comprendono altre aziende di trasporto pubbliche diffuse sul territorio nazionale sono
state riviste. È stato deciso infatti di focalizzare per prima cosa l’attenzione sull’area
metropolitana fiorentina nella quale Ataf insiste ed opera, per poi stabilire in futuro
nuove alleanze. Le altre società partecipate che l’azienda ha deciso di mantenere
sono di scopo: Li-nea, Siger, Thecla e Opi-tec; oppure producono utili come Firenze
City Sightseeing e I-Mago.
I certificati
Nel corso del triennio 2004-2007 i tre sistemi di gestione di Ataf sono stati
costantemente mantenuti attivi e conformi alle normative internazionali di
riferimento.
Per quanto riguarda il sistema di gestione per la Qualità, l’azienda di trasporto ha ottenuto il certificato nel 2001 e un primo rinnovo nel 2004. La
prossima ricertificazione è programmata per novembre 2007. Per il sistema
di gestione Ambientale, Ataf ha ottenuto il certificato nel 2003 ed il rinnovo
nel 2006. Per il sistema di gestione della Responsabilità Sociale, il certificato è stato ottenuto nel 2003, il rinnovo nel primo trimestre 2007. Tutti e tre
questi sistemi sono caratterizzati dall’approccio pdca, il cosiddetto “ciclo di
Deming”, il cui scopo è quello di assicurare il miglioramento continuo delle
prestazioni dell’azienda.
Gli obiettivi della Qualità sono complementari a tutti gli obiettivi aziendali, come
la competitività, il controllo dell’ambiente, la salute e la sicurezza sul luogo di
lavoro. Un buon “Sistema di gestione integrato” permette quindi di possedere
uno strumento in grado di aiutare l’azienda a crescere e ad ottimizzare i costi.
Tra le ultime iniziative adottate Ataf ha così messo in atto un proprio Sistema
di Gestione Integrato che comprende Qualità, Responsabilità Sociale e Ambiente. E ad oggi può vantare una visione unitaria del sistema aziendale che
valorizza tutta l’organizzazione attraverso una migliore visibilità degli obiettivi
comuni, il coinvolgimento delle risorse umane, l’ottimizzazione di tutte le
risorse ed una migliore integrazione delle competenze.
segue da a pag. 1
Oltre a contenere i costi della produzione con azioni di risanamento l’azienda ha incrementato il fatturato complessivo di 3,6 milioni di euro per effetto dello sviluppo
del core business. I ricavi derivanti dalla vendita dei titoli di viaggio sono cresciuti
dal 2004 al 2006 di 1,2 milioni di euro grazie soprattutto all’incremento degli abbonamenti. Gli effetti positivi della manovra tariffaria, applicata a partire dal primo
settembre 2006, sono intervenuti solo marginalmente, e saranno sentiti piuttosto
nel bilancio del 2007. Gli abbonamenti annuali hanno registrato l’aumento maggiore. Sono saliti di numero anche i passeggeri trasportati.
Ataf è riuscita a sviluppare inoltre in questi anni alcuni extra-ricavi da traffico, in
particolare grazie alle iniziative di marketing e comunicazione. È stata applicata la
rivisitazione dei contratti con I-Mago, la concessionaria di pubblicità dell’azienda, e
sono state sviluppate nuove opportunità di business. In particolare la realizzazione
dell’iniziativa legata alla sponsorizzazione delle paline delle fermate ha consentito
all’azienda di incrementare i ricavi pubblicitari attraverso uno strumento di marketing innovativo nel settore del trasporto pubblico locale, tanto che Ataf lo ha brevettato. Continua inoltre il trend positivo dei ricavi verso il mercato attraverso i servizi
tecnico-amministrativi che l’azienda vende all’esterno come consulente, e per altri
servizi verso le società partecipate.
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Anno 2 - n. 4 - 18 luglio 2007
Reg. Tribunale di Firenze n. 5466 del 17/01/2006
Direttore responsabile: Mirco Cantelli
Caporedattore: Jacopo Cosi
Redazione: Viale dei Mille 115, Firenze
Tel. 055 56501 Fax 055 5650242 - [email protected]
Realizzazione editoriale e impaginazione:
Aida srl, via Maragliano 31a, Firenze
Tel. 055 321841 Fax 055 3216215
www.aidanet.com - [email protected]
Stampa: Nuova Grafica Fiorentina, Firenze
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Un grazie sincero a tutti
Tre anni di intenso lavoro hanno caratterizzato il mandato di questo consiglio di amministrazione. Dalla redazione del piano industriale al nodo cruciale
dell’accordo sindacale firmato il 27 gennaio del 2006, al recupero del deficit di
bilancio, fino a tutta una serie di innovazioni nel settore, l’azienda ha avuto vita
intensa.
Appena insediato il nuovo cda si è trovato a fronteggiare un deficit di quasi 10
milioni di euro con il serio rischio di trovarsi davanti al baratro del fallimento. Se la
situazione fosse stata risolta con il solo innesto dei contributi pubblici e Ataf non
avesse messo in piedi un piano industriale oggi avrebbe chiuso il 2006 con un
deficit di 13,4 milioni di euro. Non è andata così. Grazie a tutte le manovre effettuate durante il mandato del consiglio di amministrazione l’azienda chiude i conti
a meno 5,8 milioni di euro e nel primo semestre del 2007 è in linea con il budget
e la previsione di bilancio a meno 3,9 milioni di euro. Resta quindi ben salda sulla
rotta del pareggio al 2009.
Appena insediato nel marzo 2004 il nuovo cda ha provveduto a modificare lo statuto societario per adeguarlo alle innovazioni normative. Grazie a queste modifiche
è stato possibile costruire un modello di governance efficace e rispondente alle esigenze di una società per azioni. Quindi si è dato seguito all’esecuzione di una “due
diligence” (indagine conoscitiva) per analizzare la reale situazione della gestione
amministrativa. Ed è stato poi redatto un piano industriale che alla base aveva il
concetto fondamentale di trasformare Ataf da mera società di trasporto a moderna
azienda di servizi.
Gli obiettivi del piano sono stati fin qui rispettati. Anzi sia per quanto riguarda il
bilancio, che per le altre attività, i risultati ottenuti sono stati migliori delle previsioni
per tutte e tre le macro-voci di intervento stabilite nel piano: “Risanamento”, che
prevedeva la razionalizzazione dei costi e l’incremento dell’efficienza interna; “Rafforzamento”, che prevedeva l’incremento dei ricavi e il miglioramento del servizio;
“Sviluppo”, che riguardava lo sviluppo appunto dei clienti/servizi e la razionalizzazione delle partecipate.
Le azioni non hanno riguardato solamente la correzione della gestione ordinaria,
ma è stato altresì impostato un lavoro di modifica strutturale delle regole, delle
procedure, dei metodi e della cultura gestionale di Ataf. Un lavoro che è proseguito
fino alla istituzione di un Organismo di Vigilanza per la prevenzione dei reati societari (come dalla norma del decreto 231 oggi applicata in azienda) e la revisione del
Regolamento per le spese.
In questi tre anni Ataf non solo non ha licenziato nessuno, come paventato dai giornali appena fu varato il piano industriale, ma dalla fine dello scorso 2006 è tornata
ad assumere. Di questo va reso merito, ma non è il solo effetto positivo, all’accordo
del 27 gennaio 2006, che ha permesso di ricondurre in un clima positivo e non più
di muro contro muro le relazioni sindacali.
Fin dal suo insediamento il nuovo cda ha deciso di applicare una linea di rigore e
trasparenza nella gestione dell’azienda. Nella sua prima seduta (19 marzo 2004) il
consiglio ha attribuito alla presidenza tutte le deleghe senza emolumenti aggiuntivi
con un risparmio immediato di quasi 70mila euro. Successivamente è intervenuto
con determinazione per abbattere i costi della dirigenza e del consiglio medesimo.
Gli stipendi dei dirigenti sono stati divisi tra una parte fissa ed una variabile da erogare solo a risultato ottenuto. I compensi degli amministratori sono invece passati
dai 219mila euro totali del 2003 ai 175mila euro del 2006, senza prevedere ulteriori benefit, nonostante l’attribuzione di alcune deleghe.
Ataf ha sviluppato il servizio e allargato gli orizzonti della propria strategia e immagine. Le cose fatte in questi tre anni sono davvero molte. Dal punto di vista dell’esercizio nel senso stretto l’azienda ha disegnato una nuova rete di trasporto pubblico
locale che tiene conto dell’avvento della tramvia. Ataf sarà infatti gestore, grazie alla
costituzione della società Gest nella quale partecipa al 49 per cento (il 51 è di Ratp,
l’azienda francese che ha vinto il project financing sulle tre linee). La nuova rete
prevede un redistribuzione delle fermate con la stazione di Santa Maria Novella non
più al centro dell’arrivo o del passaggio di ogni linea, nuovi percorsi circolari intorno
alla città, il centro storico pedonalizzato e servito solo da autobus elettrici e tram.
A questo c’è da affiancare un altro importante studio di Ataf per il miglioramento
del trasporto pubblico fatto sulle linee che portano più passeggeri (1, 6, 14, 17,
20, 22, 23). Per dare agli utenti un servizio regolare è necessario che gli autobus
arrivino in orario. L’unico modo perché questo possa accadere è toglierli dalla mischia del traffico privato. Per questo lo studio chiamato “Linee Flash” prevede la
costruzione di corsie preferenziali dove possano passare solo i mezzi di trasporto
pubblico e quelli di pubblica utilità.
Il sito internet di Ataf è stato cambiato alla luce delle nuove tecnologie presenti sul
mercato. Oggi l’utente che naviga sul web si trova davanti ad una pagina semplice
ed essenziale nella sua offerta informativa.
Un’innovazione che sta diventando fonte di mantenimento del decoro urbano, a
carico di privati nell’interesse del pubblico, è la sponsorizzazione delle fermate.
Un’idea tanto originale che Ataf l’ha addirittura brevettata. Dalla prima fermata in
piazza Santa Maria Novella, che si chiama oggi “Museo Alinari”, alle centinaia di
richieste pervenute e andate in porto sono davvero molte le paline che grazie al
contributo di negozi, istituti e musei possono essere mantenute con il canone di
affitto.
Una delle ultime azioni compiute da Ataf è stata avvicinare durante un convegno in
Palazzo Vecchio il vicepresidente della Commissione Esteri del Venezuela e raggiungere con lui, attraverso un incontro al quale erano presenti la presidente Elisabetta
Tesi e il vicesindaco Giuseppe Matulli, una prima intesa. Sull’esempio di Londra
quindi anche Firenze potrebbe ottenere dal Venezuela petrolio a prezzi scontati in
cambio di know-how sulla gestione della cosa pubblica fornito dal Comune o da Ataf
stessa al Paese sudamericano. La notizia come successo per la capitale inglese
ha fatto il giro del mondo, e le lettere per avviare il dialogo con il presidente Hugo
Chavèz da parte del sindaco di Firenze e della presidente di Ataf sono già partite.
Si è calcolato che da questa operazione l’azienda potrebbe ottenere risparmi sul
carburante per due milioni di euro. Dall’altro lato, invece, il Venezuela avrebbe in
cambio conoscenze tecniche e amministrative di cui è carente e a causa della mancanza delle quali è uno dei Paesi più poveri del mondo.
Tornando al trasporto pubblico locale il cda uscente ha varato una nuova manovra
tariffaria. Dal primo settembre 2006 i titoli di viaggio della scarl Ataf-Linea hanno
un costo diverso. La manovra è un tassello fondamentale della strategia dell’azienda come stabilito nel piano industriale. Sottoscritta dalle organizzazioni sindacali,
associazioni dei consumatori, Comune di Firenze, e autorizzata dalla Provincia di
Firenze, è stata studiata per incentivare i cittadini ad usare il mezzo pubblico e
premia gli utenti fedeli. Per questi motivi non è stato aumentato l’abbonamento
annuale, ne è stato istituito uno per i giovani sotto i 15 anni, ed stato infine deciso
di favorire le categorie economiche svantaggiate. Sempre per quanto riguarda i
titoli di viaggio grazie all’accordo del 27 gennaio 2006 è stato possibile istituire il
biglietto a bordo.
Lo scorso anno inoltre l’Azienda di Trasporto dell’Area Fiorentina ha compiuto sessanta anni. Per l’occasione è stata fatta una mostra fotografica in collaborazione
con la celebre azienda dei fratelli Alinari, è stato edito un libro vivace e colorato
pieno di interventi di esperti di settore, ha preso il via una campagna di adesivi dalle
scritte evocative con il marchio “60 anni nel cuore della città”. Infine è stato bandito
un concorso per giovani registi e il mitico vecchio bipiano è tornato a nuova vita
invadendo con tutta la sua carica di romanticismo le piazze più importanti della città
proponendosi come punto di ascolto per gli utenti e come servizio di informazioni.
È partita, sempre all’interno delle celebrazioni per i 60 anni, una nuova iniziativa
editoriale: “De Gustibus”, una guida con i migliori ristoranti e gli autobus per raggiungerli. E da qui, poi, quattro nuovi itinerari presentanti di recente: non solo Ataf
quindi come linea di trasporto urbano ma anche come mezzo per raggiungere perle
di cultura spesso sottovalutate dalle guide turistiche. I quattro itinerari sono: De
Gustibus, appunto, alla scoperta e assaggio dei luoghi del mangiar bene e delle
leggende metropolitane; OcchioPinocchio, un viaggio che tocca tutti i principali personaggi di Carlo Lorenzini, detto Collodi; le Sacre Vie, alla scoperta delle pievi e gli
oratori meno noti al pubblico ma ricchi di tesori artistici; i Movimenti Letterari, per
andare a vedere i luoghi di nascita e di lavoro dei grandi letterati internazionali.
Ataf ha rafforzato la sua vocazione al sociale. Dagli autobus mandati in Sicilia per
aiutare le associazioni che coltivano i terreni confiscati alla mafia, alla destinazione
dei pasti della mensa aziendale ai poveri, alle iniziative estive per gli anziani, allo
studio in corso di un efficace sistema acustico per i non-vedenti, fino alle dotazioni
dei nuovi autobus con spazio riservato per i disabili.
E rafforzata è stata anche la vocazione all’ambiente, la lotta all’inquinamento. La
costante sostituzione dei mezzi negli ultimi anni fa sì che oggi Ataf possa vantare
una delle flotte più giovani d’Italia (7,1 anni di anzianità, contro una media nazionale di 9,2). Inoltre sono stati incrementati i mezzi a metano rispetto a quelli a
gasolio.
Vogliamo infine ricordare gli eventi culturali ai quali Ataf ha partecipato proponendo
biglietti che davano la possibilità di sconti. L’ultima mostra, per fare solo un esempio, ma siamo stati praticamente attivi in tutti i maggiori accadimenti degli ultimi
anni, quella di Cézanne, ha ricevuto uno straordinario successo di pubblico. Per non
parlare delle navette fornite a sostengo della viabilità durante i grandi concerti, e
della stampa dei nuovi biglietti tutti da collezionare che portano nel retro immagini
di un evento in corso.
Non sta sicuramente a noi giudicare la bontà o meno del lavoro di questo consiglio
di amministrazione nei tre anni trascorsi alla guida dell’azienda. Nel congedarci
vogliamo solo con sincerità dire grazie a tutti, in primo luogo ai Comuni soci che ci
hanno garantito il sostegno condivedendo gli obiettivi del piano industriale, quindi ai
dirigenti e ai dipendenti che l’hanno attuato, infine alle organizzazioni sindacali con
le quali siamo riusciti a instaurare un dialogo costruttivo. E vogliamo augurare buon
lavoro a tutti per il futuro: la stagione del rinnovo del trasporto pubblico a Firenze,
in fondo, è appena cominciata.
Elisabetta Tesi (presidente)
Valerio Vannetti (vicepresidente)
Leandro Chiarelli (Consigliere)
Maria Grazia Martignoni (Consigliere)
Maurizio Morandini (Consigliere D.to Affari generali e legali)