Come da piano, anzi meglio: più che dimezzato il deficit
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Come da piano, anzi meglio: più che dimezzato il deficit
2104 Anno 2 - n.4 - 18 luglio 2007 Poste Italiane S.p.A - Sped. in A.P. 70% - REGIME LIBERO - AUT. DR/CBPA/CENTRO 1 - Valida dal 15/02/06 Come da piano, anzi meglio: più che dimezzato il deficit È il bilancio positivo del consiglio di amministrazione: recuperati 6 milioni di euro Il consiglio di amministrazione di Ataf, insediatosi nel marzo del 2004, dopo una verifica dei punti di criticità dell’azienda ha redatto e agito secondo le direttrici di un piano industriale. In tre anni di esercizio il bilancio è stato chiuso con performance migliori di quelle previste dal piano. Nel 2004 il conto economico ereditato dalla precedente gestione fu di circa meno 10 milioni di euro. Nel 2006 a fronte di una perdita prevista dal piano industriale di 6,4 milioni di euro è stato registrato un meno 5,8 milioni di euro. L’andamento del primo semestre 2007 è in linea con il budget e si prevede una chiusura a meno 3,9 milioni di euro. Ad oggi sono quindi 6 i milioni di euro recuperati dall’azienda. E la previsione di pareggio al 2009 resta invariata. La bontà dei risultati raggiunti negli ultimi tre anni si deve ad una serie di operazioni indicate nel piano industriale e perseguite dal consiglio di amministrazione con il costante sostegno dei Comuni soci. In generale sono migliorati il valore della produzione e la redditività aziendale. Inoltre nel 2006 è stato portato a termine l’aumento di capitale necessario a dare continuità al risanamento aziendale. Il percorso di miglioramento dei conti assume ancora maggior valore considerando che dal 2004 ad oggi sono intervenuti una serie di fattori negativi esterni che hanno imposto uno sforzo ulteriore per il rispetto degli obiettivi. Per esempio il trattamento di malattia, prima quasi del tutto a carico dell’Inps, poi al contrario principalmente sulle spalle delle aziende, è costato 1 milione di euro; il bonus per il posticipo del pensionamento ha influito negativamente per 550mila euro; inoltre c’è stato un forte incremento dei prezzi di metano e gasolio (fino al 20 per cento), e alcune variazioni in organico non previste come l’assunzione di 49 dipendenti ex Lazzi per effetto della vittoria nella gara di aggiudicazione del servizio di trasporto pubblico locale bandita dalla Provincia di Firenze. Ataf, comunque sia, secondo uno studio di settore ha saputo reagire meglio di tutte le maggiori aziende di trasporto italiane di fronte alla congiuntura economica negativa. Altre azioni di risanamento. Il personale in generale, e in particolare quello indiretto, cioè “non alla guida”, indicato nel piano industriale del 2004 come uno dei più alti in media in Italia è stato ridotto attraverso il blocco del turn over. Dal picco del marzo 2005, dato dall’assunzione del personale ex Lazzi, di 1.465 unità, si è oggi arrivati a 1.356 dipendenti. E il rapporto tra personale diretto e indiretto è stato riequilibrato. Tra le voci che hanno reso possibile il miglioramento dei conti va inoltre ricordato il contenimento degli straordinari che ha prodotto benefici per 1,2 milioni di euro tra il 2004 e il 2006. Al risanamento ha contribuito in maniera sostanziale l’accordo sindacale del gennaio 2006 all’interno del quale sono state decise e concordate dalle parti le azioni guida del processo di risanamento dell’azienda attraverso l’aumento della produttività e la razionalizzazione dei costi, l’ottimizzazione delle prestazioni lavorative, la flessibilità dell’impiego, e uno sviluppo dei ricavi da traffico ottenuto incentivando il personale diretto ad un maggior controllo dell’evasione. Le azioni di risanamento hanno inciso sul costo dei servizi. Per esempio, sono state tagliate Legenda: 687mila euro alla voce “consulenze esterne”. P.I.= Piano segue a pag. 3 industriale All’interno • Il 2006 chiude a - 5,8 mln • Nuove assunzioni • L’accordo che salvò l’azienda • Partecipate razionalizzate • Il cda si congeda a pag. 2 a pag. 2 a pag. 2 a pag. 3 a pag. 4 Fonte: Axteria 2104 L’accordo sindacale alla base del rilancio Il 27 gennaio 2006, in Prefettura, arriva la firma tra sindacati e azienda. Scongiurato il rischio del fallimento Giorni difficili. Un inverno caldo quello a cavallo tra la fine del 2005 e l’inizio del 2006. Azienda e soci proprietari da una parte, sindacati dall’altra. Ataf è in grave difficoltà economica. L’accordo tra le parti è appeso ad un filo. Si paventa anche l’ipotesi di portare i libri in tribunale. L’azienda potrebbe fallire ed essere poi venduta. Lo spettro di quello che è successo a Genova si allunga su Firenze. Si decide anche di ricorrere al Prefetto per riuscire non solo a salvare Ataf ma anche a sancire una piattaforma di risanamento per il rilancio. Finalmente si arriva ad una soluzione comune e condivisa da tutti i soggetti interessati. Il frutto della trattativa è un doppio accordo. Il 27 gennaio 2006 vengono siglate due intese che chiudono la partita. La prima, quella che riguarda l’amministrazione comunale, è il frutto del confronto tra Comune e organizzazioni sindacali sul tema della mobilità territoriale; la seconda verte invece sui temi del risanamento e dello sviluppo di Ataf, e arriva al termine della trattativa tra azienda, rsu e sindacati territoriali. “Questi accordi sono essenziali per il mantenimento e il rafforzamento del ruolo dell’azienda pubblica, e sono una delle premesse indispensabili per potenziare il trasporto pubblico locale in città e nell’area” sottolinea il sindaco di Firenze Leonardo Domenici. Fondamentale per il loro raggiungimento è stata anche la mediazione del prefetto De Martino. La trattativa aveva visto ad un certo punto l’azienda costretta a disdettare tutti gli accordi integrativi presenti in Ataf, centinaia a partire dal 1932, che impedivano in maniera decisiva la possibilità di nuove intese. Giorni difficili seguono dopo la disdetta. Le relazioni tra i soggetti coinvolti, Comuni soci, azienda, organizzazioni sindacali si susseguono giorno dopo giorno, ora dopo ora. Il 27 gennaio arriva la firma. Alla base dell’accordo ci sono tutti gli elementi di rilancio dell’azienda, che saranno portati avanti nei mesi successivi con esito positivo. Tra i principali la vendita del biglietto a bordo autobus da parte degli autisti, l’allungamento dell’orario di lavoro in modo da migliorare il servizio nelle ore di punta, il ritorno alla guida di autisti impegnati in altre mansioni, e intese quadro grazie alle quali Ataf può non solo tirare un sospiro di sollievo ma guardare al futuro con chiarezza e ottimismo. 159 esuberi? No, grazie 46 nuove assunzioni Quando il piano industriale di Ataf prese luce, nell’estate del 2004, i giornali paventarono esuberi in azienda per una cifra di 159 unità. Nei tre anni di mandato del consiglio di amministrazione uscente non solo non è stato licenziato nessuno, ma grazie ad un progressivo risanamento dei conti dallo scorso dicembre è stato possibile tornare ad 2006, i conti tornano assumere. Sono così ad oggi 46 i nuovi autisti in Ataf, 17 selezionati Chiuso il bilancio: meno 5.8 milioni La previsione era meno 6.4 milioni di giugno scorso: hanno presentato domanda in 400 e le selezioni si con una vecchia graduatoria e 29 con l’ultimo concorso bandito nel 2006. E non è finita qui perché già un altro bando è uscito il primo svolgeranno entro settembre 2007. Dalla graduatoria che ne verrà fuori l’azienda attingerà per coprire il proprio fabbisogno fino a tutto il 2008. Il risultato dell’esercizio 2006, pari a meno 5,796 milioni di euro è migliore rispetto al budget per il medesimo anno, che prevedeva una perdita di 6,4 milioni di euro, e alla chiusura 2005 (perdita: meno 7,558 milioni euro). Un miglioramento, quindi, rispetto al 2005 di 1,762 milioni di euro. Il 2006 è stato caratterizzato dall’incremento di ricavi gestionali tipici rispetto al 2005 (vendita titoli di viaggio, ricavi per pubblicità statica e dinamica, vendita di servizi tecnici e amministrativi a terzi e società partecipate) che ha compensato l’assenza di alcuni componenti straordinari di reddito che avevano caratterizzato l’esercizio precedente. Grandi risultati sul versante del contenimento dei costi tramite azioni che, da un lato, hanno contrastato il trend di aumento anomalo delle materie prime di trazione e i costi generali e assicurativi, dall’altro si sono focalizzate sul contenimento e la razionalizzazione dei principali costi aziendali. Si è significativamente ridotto il numero dei dipendenti: rispetto a marzo 2005 (1.465 dipendenti totali) all’ 1/1/2007 il numero era pari a 1.356. Parallelamente sono diminuite, rispetto al 2005, le ore di straordinario del 25%, soprattutto nel settore degli indiretti (riduzione del 40%). I risparmi sul costo del lavoro derivanti da queste azioni e dagli elementi di maggior flessibilità introdotti nella gestione sono stati molto significativi. Prosegue quindi l’azione di risanamento e sviluppo che aveva già visto importanti risultati nell’esercizio 2005 rispetto al 2004 che aveva chiuso con una perdita di quasi 10 milioni di euro. I neo autisti sono stati e verranno assunti con contratto di apprendistato della durata di 36 mesi, costituito da prestazioni lavorative e da un percorso formativo individuale che mira a far acquisire le competenze e la qualifica professionale necessarie al ruolo. Al termine del periodo di apprendistato il dipendente viene valutato ai fini della trasformazione del contratto in assunzione a tempo indeterminato. Alle selezioni sono ammessi candidati che possiedono requisiti validi ai sensi del bando (età 21-28 anni, patente D per mezzi pesanti – autobus, più un certificato di abilitazione professionale per il trasporto di passeggeri, eccetera). I candidati sono sottoposti a prove d’esame in parte scritte (quiz di natura psicoattitudinale) e colloqui individuali volti a valutare la predisposizione al ruolo di autista, le motivazioni e la disponibilità. Le modalità di assunzione sono state definite nell’accordo interno, sancito a dicembre, che riprende i termini dell’accordo del gennaio 2006 firmato in Prefettura con le Organizzazioni sindacali (Cgil-Filt, Cisl-Fit, Uil Trasporti, Faisa-Cisal e Ugl Trasporti). 2104 2104 Una strategia chiara: razionalizzare le partecipate Il consiglio di amministrazione ha posto da subito particolare attenzione alla galassia delle aziende partecipate da Ataf con l’obiettivo di razionalizzarne la funzione. Si è andati a scandagliare quelle che non rientravano in una logica di concreta sinergia o di reciproca utilità con l’azienda di trasporto. Ne sono state chiuse due, un’altra è stata liquidata e da un’altra ancora l’azienda è uscita. E sono attualmente in corso le operazioni per alienare le quote in altre cinque aziende partecipate (vedi tabella in pagina). Ne sono poi state create tre nuove strategiche: la scarl Ataf&Li-nea che gestisce il contratto di tpl a seguito della gara bandita dalla Provincia di Firenze, vinta dalla scarl stessa; Gest che gestirà la tramvia di Firenze; Tram che ha il compito invece di realizzarla. Ataf ha poi deciso di entrare in Car Sharing per sostenere la mobilità cittadina. ATAF SPA - SOCIETA’ PARTECIPATE Denominazione Quota nom. SOCIETA’ DA MANTENERE 1 ATAF & Li-Nea scarl 83,13% 2 Car Sharing S.r.l. 17,00% 3 Firenze City Sightseeing S.r.l. 60,00% 4 GEST SpA 49,00% 5 I-MAGO S.p.A. 58,00% 6 LI-NEA S.p.A. 34,00% 7 SIGER SrL 100,00% 8 Thecla S.r.l. 26,67% 9 Tram SpA 24,10% SOCIETA’ DA MANTENERE A CONDIZIONI DIVERSE 10 OPI-TEC S.p.A. 35,00% AVVIATO PROCESSO ALIENAZIONE O CHIUSURA 1 Firenze Parcheggi S.p.A. 5,19% 2 Ti Forma 2,20% 3 Consorzio Rasena 25,00% 4 Soc.Consortile Trasporti-TAAS 23,00% 5 S.M.S. 8,00% SOCIETA’ CHIUSE O NON PIU’ PARTECIPATE DA ATAF 1 TP Fin 20,00% 2 TP net 20,00% 3 Sitimet S.p.A. 12,25% 4 Firenze Convention Bureau 0,40% Riportare ordine nella galassia delle partecipate non ha significato solo uscire da alcune, ma anche valorizzare attraverso un controllo più efficace quelle considerate di importanza strategica. Per questo motivo si è ritenuto necessario inserire nei vari organi societari membri del consiglio di amministrazione o dirigenti di Ataf. In tutte le società in cui questa operazione è andata in porto sono stati ridotti in maniera significativa i compensi, fino alla gratuità. Le partecipazioni ai consorzi che comprendono altre aziende di trasporto pubbliche diffuse sul territorio nazionale sono state riviste. È stato deciso infatti di focalizzare per prima cosa l’attenzione sull’area metropolitana fiorentina nella quale Ataf insiste ed opera, per poi stabilire in futuro nuove alleanze. Le altre società partecipate che l’azienda ha deciso di mantenere sono di scopo: Li-nea, Siger, Thecla e Opi-tec; oppure producono utili come Firenze City Sightseeing e I-Mago. I certificati Nel corso del triennio 2004-2007 i tre sistemi di gestione di Ataf sono stati costantemente mantenuti attivi e conformi alle normative internazionali di riferimento. Per quanto riguarda il sistema di gestione per la Qualità, l’azienda di trasporto ha ottenuto il certificato nel 2001 e un primo rinnovo nel 2004. La prossima ricertificazione è programmata per novembre 2007. Per il sistema di gestione Ambientale, Ataf ha ottenuto il certificato nel 2003 ed il rinnovo nel 2006. Per il sistema di gestione della Responsabilità Sociale, il certificato è stato ottenuto nel 2003, il rinnovo nel primo trimestre 2007. Tutti e tre questi sistemi sono caratterizzati dall’approccio pdca, il cosiddetto “ciclo di Deming”, il cui scopo è quello di assicurare il miglioramento continuo delle prestazioni dell’azienda. Gli obiettivi della Qualità sono complementari a tutti gli obiettivi aziendali, come la competitività, il controllo dell’ambiente, la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro. Un buon “Sistema di gestione integrato” permette quindi di possedere uno strumento in grado di aiutare l’azienda a crescere e ad ottimizzare i costi. Tra le ultime iniziative adottate Ataf ha così messo in atto un proprio Sistema di Gestione Integrato che comprende Qualità, Responsabilità Sociale e Ambiente. E ad oggi può vantare una visione unitaria del sistema aziendale che valorizza tutta l’organizzazione attraverso una migliore visibilità degli obiettivi comuni, il coinvolgimento delle risorse umane, l’ottimizzazione di tutte le risorse ed una migliore integrazione delle competenze. segue da a pag. 1 Oltre a contenere i costi della produzione con azioni di risanamento l’azienda ha incrementato il fatturato complessivo di 3,6 milioni di euro per effetto dello sviluppo del core business. I ricavi derivanti dalla vendita dei titoli di viaggio sono cresciuti dal 2004 al 2006 di 1,2 milioni di euro grazie soprattutto all’incremento degli abbonamenti. Gli effetti positivi della manovra tariffaria, applicata a partire dal primo settembre 2006, sono intervenuti solo marginalmente, e saranno sentiti piuttosto nel bilancio del 2007. Gli abbonamenti annuali hanno registrato l’aumento maggiore. Sono saliti di numero anche i passeggeri trasportati. Ataf è riuscita a sviluppare inoltre in questi anni alcuni extra-ricavi da traffico, in particolare grazie alle iniziative di marketing e comunicazione. È stata applicata la rivisitazione dei contratti con I-Mago, la concessionaria di pubblicità dell’azienda, e sono state sviluppate nuove opportunità di business. In particolare la realizzazione dell’iniziativa legata alla sponsorizzazione delle paline delle fermate ha consentito all’azienda di incrementare i ricavi pubblicitari attraverso uno strumento di marketing innovativo nel settore del trasporto pubblico locale, tanto che Ataf lo ha brevettato. Continua inoltre il trend positivo dei ricavi verso il mercato attraverso i servizi tecnico-amministrativi che l’azienda vende all’esterno come consulente, e per altri servizi verso le società partecipate. 2104 Anno 2 - n. 4 - 18 luglio 2007 Reg. Tribunale di Firenze n. 5466 del 17/01/2006 Direttore responsabile: Mirco Cantelli Caporedattore: Jacopo Cosi Redazione: Viale dei Mille 115, Firenze Tel. 055 56501 Fax 055 5650242 - [email protected] Realizzazione editoriale e impaginazione: Aida srl, via Maragliano 31a, Firenze Tel. 055 321841 Fax 055 3216215 www.aidanet.com - [email protected] Stampa: Nuova Grafica Fiorentina, Firenze 2104 Un grazie sincero a tutti Tre anni di intenso lavoro hanno caratterizzato il mandato di questo consiglio di amministrazione. Dalla redazione del piano industriale al nodo cruciale dell’accordo sindacale firmato il 27 gennaio del 2006, al recupero del deficit di bilancio, fino a tutta una serie di innovazioni nel settore, l’azienda ha avuto vita intensa. Appena insediato il nuovo cda si è trovato a fronteggiare un deficit di quasi 10 milioni di euro con il serio rischio di trovarsi davanti al baratro del fallimento. Se la situazione fosse stata risolta con il solo innesto dei contributi pubblici e Ataf non avesse messo in piedi un piano industriale oggi avrebbe chiuso il 2006 con un deficit di 13,4 milioni di euro. Non è andata così. Grazie a tutte le manovre effettuate durante il mandato del consiglio di amministrazione l’azienda chiude i conti a meno 5,8 milioni di euro e nel primo semestre del 2007 è in linea con il budget e la previsione di bilancio a meno 3,9 milioni di euro. Resta quindi ben salda sulla rotta del pareggio al 2009. Appena insediato nel marzo 2004 il nuovo cda ha provveduto a modificare lo statuto societario per adeguarlo alle innovazioni normative. Grazie a queste modifiche è stato possibile costruire un modello di governance efficace e rispondente alle esigenze di una società per azioni. Quindi si è dato seguito all’esecuzione di una “due diligence” (indagine conoscitiva) per analizzare la reale situazione della gestione amministrativa. Ed è stato poi redatto un piano industriale che alla base aveva il concetto fondamentale di trasformare Ataf da mera società di trasporto a moderna azienda di servizi. Gli obiettivi del piano sono stati fin qui rispettati. Anzi sia per quanto riguarda il bilancio, che per le altre attività, i risultati ottenuti sono stati migliori delle previsioni per tutte e tre le macro-voci di intervento stabilite nel piano: “Risanamento”, che prevedeva la razionalizzazione dei costi e l’incremento dell’efficienza interna; “Rafforzamento”, che prevedeva l’incremento dei ricavi e il miglioramento del servizio; “Sviluppo”, che riguardava lo sviluppo appunto dei clienti/servizi e la razionalizzazione delle partecipate. Le azioni non hanno riguardato solamente la correzione della gestione ordinaria, ma è stato altresì impostato un lavoro di modifica strutturale delle regole, delle procedure, dei metodi e della cultura gestionale di Ataf. Un lavoro che è proseguito fino alla istituzione di un Organismo di Vigilanza per la prevenzione dei reati societari (come dalla norma del decreto 231 oggi applicata in azienda) e la revisione del Regolamento per le spese. In questi tre anni Ataf non solo non ha licenziato nessuno, come paventato dai giornali appena fu varato il piano industriale, ma dalla fine dello scorso 2006 è tornata ad assumere. Di questo va reso merito, ma non è il solo effetto positivo, all’accordo del 27 gennaio 2006, che ha permesso di ricondurre in un clima positivo e non più di muro contro muro le relazioni sindacali. Fin dal suo insediamento il nuovo cda ha deciso di applicare una linea di rigore e trasparenza nella gestione dell’azienda. Nella sua prima seduta (19 marzo 2004) il consiglio ha attribuito alla presidenza tutte le deleghe senza emolumenti aggiuntivi con un risparmio immediato di quasi 70mila euro. Successivamente è intervenuto con determinazione per abbattere i costi della dirigenza e del consiglio medesimo. Gli stipendi dei dirigenti sono stati divisi tra una parte fissa ed una variabile da erogare solo a risultato ottenuto. I compensi degli amministratori sono invece passati dai 219mila euro totali del 2003 ai 175mila euro del 2006, senza prevedere ulteriori benefit, nonostante l’attribuzione di alcune deleghe. Ataf ha sviluppato il servizio e allargato gli orizzonti della propria strategia e immagine. Le cose fatte in questi tre anni sono davvero molte. Dal punto di vista dell’esercizio nel senso stretto l’azienda ha disegnato una nuova rete di trasporto pubblico locale che tiene conto dell’avvento della tramvia. Ataf sarà infatti gestore, grazie alla costituzione della società Gest nella quale partecipa al 49 per cento (il 51 è di Ratp, l’azienda francese che ha vinto il project financing sulle tre linee). La nuova rete prevede un redistribuzione delle fermate con la stazione di Santa Maria Novella non più al centro dell’arrivo o del passaggio di ogni linea, nuovi percorsi circolari intorno alla città, il centro storico pedonalizzato e servito solo da autobus elettrici e tram. A questo c’è da affiancare un altro importante studio di Ataf per il miglioramento del trasporto pubblico fatto sulle linee che portano più passeggeri (1, 6, 14, 17, 20, 22, 23). Per dare agli utenti un servizio regolare è necessario che gli autobus arrivino in orario. L’unico modo perché questo possa accadere è toglierli dalla mischia del traffico privato. Per questo lo studio chiamato “Linee Flash” prevede la costruzione di corsie preferenziali dove possano passare solo i mezzi di trasporto pubblico e quelli di pubblica utilità. Il sito internet di Ataf è stato cambiato alla luce delle nuove tecnologie presenti sul mercato. Oggi l’utente che naviga sul web si trova davanti ad una pagina semplice ed essenziale nella sua offerta informativa. Un’innovazione che sta diventando fonte di mantenimento del decoro urbano, a carico di privati nell’interesse del pubblico, è la sponsorizzazione delle fermate. Un’idea tanto originale che Ataf l’ha addirittura brevettata. Dalla prima fermata in piazza Santa Maria Novella, che si chiama oggi “Museo Alinari”, alle centinaia di richieste pervenute e andate in porto sono davvero molte le paline che grazie al contributo di negozi, istituti e musei possono essere mantenute con il canone di affitto. Una delle ultime azioni compiute da Ataf è stata avvicinare durante un convegno in Palazzo Vecchio il vicepresidente della Commissione Esteri del Venezuela e raggiungere con lui, attraverso un incontro al quale erano presenti la presidente Elisabetta Tesi e il vicesindaco Giuseppe Matulli, una prima intesa. Sull’esempio di Londra quindi anche Firenze potrebbe ottenere dal Venezuela petrolio a prezzi scontati in cambio di know-how sulla gestione della cosa pubblica fornito dal Comune o da Ataf stessa al Paese sudamericano. La notizia come successo per la capitale inglese ha fatto il giro del mondo, e le lettere per avviare il dialogo con il presidente Hugo Chavèz da parte del sindaco di Firenze e della presidente di Ataf sono già partite. Si è calcolato che da questa operazione l’azienda potrebbe ottenere risparmi sul carburante per due milioni di euro. Dall’altro lato, invece, il Venezuela avrebbe in cambio conoscenze tecniche e amministrative di cui è carente e a causa della mancanza delle quali è uno dei Paesi più poveri del mondo. Tornando al trasporto pubblico locale il cda uscente ha varato una nuova manovra tariffaria. Dal primo settembre 2006 i titoli di viaggio della scarl Ataf-Linea hanno un costo diverso. La manovra è un tassello fondamentale della strategia dell’azienda come stabilito nel piano industriale. Sottoscritta dalle organizzazioni sindacali, associazioni dei consumatori, Comune di Firenze, e autorizzata dalla Provincia di Firenze, è stata studiata per incentivare i cittadini ad usare il mezzo pubblico e premia gli utenti fedeli. Per questi motivi non è stato aumentato l’abbonamento annuale, ne è stato istituito uno per i giovani sotto i 15 anni, ed stato infine deciso di favorire le categorie economiche svantaggiate. Sempre per quanto riguarda i titoli di viaggio grazie all’accordo del 27 gennaio 2006 è stato possibile istituire il biglietto a bordo. Lo scorso anno inoltre l’Azienda di Trasporto dell’Area Fiorentina ha compiuto sessanta anni. Per l’occasione è stata fatta una mostra fotografica in collaborazione con la celebre azienda dei fratelli Alinari, è stato edito un libro vivace e colorato pieno di interventi di esperti di settore, ha preso il via una campagna di adesivi dalle scritte evocative con il marchio “60 anni nel cuore della città”. Infine è stato bandito un concorso per giovani registi e il mitico vecchio bipiano è tornato a nuova vita invadendo con tutta la sua carica di romanticismo le piazze più importanti della città proponendosi come punto di ascolto per gli utenti e come servizio di informazioni. È partita, sempre all’interno delle celebrazioni per i 60 anni, una nuova iniziativa editoriale: “De Gustibus”, una guida con i migliori ristoranti e gli autobus per raggiungerli. E da qui, poi, quattro nuovi itinerari presentanti di recente: non solo Ataf quindi come linea di trasporto urbano ma anche come mezzo per raggiungere perle di cultura spesso sottovalutate dalle guide turistiche. I quattro itinerari sono: De Gustibus, appunto, alla scoperta e assaggio dei luoghi del mangiar bene e delle leggende metropolitane; OcchioPinocchio, un viaggio che tocca tutti i principali personaggi di Carlo Lorenzini, detto Collodi; le Sacre Vie, alla scoperta delle pievi e gli oratori meno noti al pubblico ma ricchi di tesori artistici; i Movimenti Letterari, per andare a vedere i luoghi di nascita e di lavoro dei grandi letterati internazionali. Ataf ha rafforzato la sua vocazione al sociale. Dagli autobus mandati in Sicilia per aiutare le associazioni che coltivano i terreni confiscati alla mafia, alla destinazione dei pasti della mensa aziendale ai poveri, alle iniziative estive per gli anziani, allo studio in corso di un efficace sistema acustico per i non-vedenti, fino alle dotazioni dei nuovi autobus con spazio riservato per i disabili. E rafforzata è stata anche la vocazione all’ambiente, la lotta all’inquinamento. La costante sostituzione dei mezzi negli ultimi anni fa sì che oggi Ataf possa vantare una delle flotte più giovani d’Italia (7,1 anni di anzianità, contro una media nazionale di 9,2). Inoltre sono stati incrementati i mezzi a metano rispetto a quelli a gasolio. Vogliamo infine ricordare gli eventi culturali ai quali Ataf ha partecipato proponendo biglietti che davano la possibilità di sconti. L’ultima mostra, per fare solo un esempio, ma siamo stati praticamente attivi in tutti i maggiori accadimenti degli ultimi anni, quella di Cézanne, ha ricevuto uno straordinario successo di pubblico. Per non parlare delle navette fornite a sostengo della viabilità durante i grandi concerti, e della stampa dei nuovi biglietti tutti da collezionare che portano nel retro immagini di un evento in corso. Non sta sicuramente a noi giudicare la bontà o meno del lavoro di questo consiglio di amministrazione nei tre anni trascorsi alla guida dell’azienda. Nel congedarci vogliamo solo con sincerità dire grazie a tutti, in primo luogo ai Comuni soci che ci hanno garantito il sostegno condivedendo gli obiettivi del piano industriale, quindi ai dirigenti e ai dipendenti che l’hanno attuato, infine alle organizzazioni sindacali con le quali siamo riusciti a instaurare un dialogo costruttivo. E vogliamo augurare buon lavoro a tutti per il futuro: la stagione del rinnovo del trasporto pubblico a Firenze, in fondo, è appena cominciata. Elisabetta Tesi (presidente) Valerio Vannetti (vicepresidente) Leandro Chiarelli (Consigliere) Maria Grazia Martignoni (Consigliere) Maurizio Morandini (Consigliere D.to Affari generali e legali)