Progetto sicur internet

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Progetto sicur internet
1. Introduzione
Il presente periodo storico è caratterizzato da profondi cambiamenti culturali e sociali, da condizioni
di vita maggiormente frenetiche e da uno sviluppo tecnologico sempre più innovativo.
Le nuove tecnologie hanno, nell’attuale tessuto sociale, un impatto immediato e decisivo sui
rapporti umani. La rete è un villaggio globale, un luogo di partecipazione e di condivisione; è un
ambiente culturale che determina uno stile di pensiero e crea nuove forme di comunicazione.
Questa progressiva evoluzione della modalità di comunicazione e connessione con altre persone,
realtà e servizi non è una prerogativa dei Paesi occidentali ma riguarda praticamente tutto il mondo.
We Are Social ha pubblicato una ricerca che evidenzia che oggi il 35% della popolazione mondiale è
connessa a Internet, e che il 26% degli abitanti del pianeta ha almeno un account su un social
network. Facebook è il più utilizzato nel mondo, e la penetrazione delle connessioni mobile
raggiunge il 93% della popolazione mondiale.
In Italia dal 2000 al 2014 la percentuale degli internauti è cresciuta esponenzialmente. Ad oggi,
secondo i dati diffusi da EMarketer, oltre il 50% degli italiani non riesce a fare a meno della Rete.
In particolare la percentuale assoluta degli utenti mensili connessi ad Internet è passata dal 49.3%
del 2011 al 53.1% del 2013. Esaminando più da vicino i dati riportati dall’analisi, si rileva come il
79.6% degli individui con età compresa tra gli 11 e i 74 anni ha effettuato almeno un accesso ad
Internet nel 2012, e la percentuale sale vertiginosamente fino a sfiorare il 94.5% qualora si
considerino i soli teen-agers.
Internet è una rete, una rete di contatti, che ha reso il computer un formidabile mezzo interattivo
con il quale è possibile comunicare con gli altri, come non si era mai fatto prima. Si tratta di un
mondo parallelo al nostro che può essere funzionale ai nostri desideri, e talvolta può costituire
un'alternativa alla realtà a cui siamo abituati; un mondo che cresce e si rinnova senza sosta.
Internet non è stato pensato per essere uno strumento pericoloso e il suo uso risponde a molteplici
funzioni positive, permettendo di soddisfare importanti dimensioni dell'esistenza:
- ludica: il bisogno di giocare e divertirsi;
- partecipativa: il bisogno di appartenere a gruppi e di partecipare a iniziative politiche, culturali e
sociali;
- utilitaristica: il bisogno di avere informazioni, di consultare esperti e di fare acquisti;
- intima: il bisogno di essere sempre in contatto con le persone importanti e significative della
propria vita.
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È necessario però tenere in considerazione che è uno strumento con notevoli rischi su vari livelli, ed
è necessaria una vera e propria educazione all'uso di internet affinché non si trasformi in abuso.
Alcune persone infatti sviluppano forme di dipendenza da Internet e manifestano comportamenti
che mettono a repentaglio i loro rapporti, il loro futuro emotivo, lavorativo e la loro salute
psicologica e quella di chi li circonda.
Molte delle attività svolte nella vita quotidiana (fare spese, giocare, dialogare etc.) possono essere
fatte sul web con maggiore facilità e risparmiando tempo e spostamenti. Questa potenzialità rende
Internet un mezzo affascinante e sempre più indispensabile nella vita di ciascun individuo, ma finisce
anche per creare una forte possibilità di distacco e di isolamento dal mondo reale: una persona
"connessa" può vivere e fare quasi tutto attraverso Internet, ritirandosi da qualunque altro contesto
o relazione sociale.
La rete favorisce la reperibilità degli altri e la velocità di risposta del computer ai comandi può
contribuire a generare o mantenere l'illusione che tutto sia facilmente raggiungibile, ottenibile,
controllabile.
Il quadro diventa ancora più complesso se si prende in considerazione l'approccio al mondo di
internet che hanno gli utenti adolescenti. Come è noto, infatti, l'adolescenza è una fase della crescita
molto delicata, in cui il soggetto, non più bambino ma non ancora adulto, attraversa un periodo di
"crisi" (inteso come "cambiamento", conformemente al senso etimologico) caratterizzato da
maturazione biologica e psicologica, riorganizzazione del proprio mondo interiore e delle proprie
relazioni, progressiva costruzione dell'identità e continua ricerca di stimoli. Le suddette
caratteristiche fanno dell'adolescente un individuo estremamente vulnerabile ai rischi connessi
all'uso scorretto e all'abuso di Internet.
Gli adolescenti di oggi manifestano la tendenza a trascorrere la maggior parte del tempo disponibile
davanti al computer. Se questo per tanti genitori rimane un mistero, per alcuni è diventato un
problema.
Lo scrittore americano Prensky ha coniato l'espressione "nativi digitali", che individua i ragazzi nati
tra la fine degli anni '90 e i primi anni del 2000 come la prima generazione di giovani nati immersi
fin dalla nascita nelle nuove tecnologie quali cellulari, videogiochi, Internet e nuovi media in
generale.
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Questi ragazzi hanno un diverso modo di organizzare il pensiero sulla base di concetti come
multitasking, ipertestualità, interattività, che rappresentano un nuovo stadio dell'evoluzione
umana.
Le nuove tecnologie della comunicazione coinvolgono direttamente la famiglia e il rapporto tra
genitori e figli, caratterizzato da un forte divario di conoscenza e di comprensione dei nuovi
strumenti di comunicazione. Il mondo della rete ha infatti moltiplicato i contatti tra ragazzi della
stessa età e ha quasi fratturato la comunicazione con la generazione precedente. Gli adulti, i genitori
e gli insegnanti, si trovano a dover fare i conti e ad apprendere il nuovo metodo di relazione e di
linguaggio, adeguandosi alla nuova generazione e alla nuova evoluzione del pensiero e dell'agire
umano.
Molti giovani, con immaturità emotiva e affettiva, trovano su Internet un ventaglio di opportunità
molto allettanti: il rischio è che vivano dentro la rete, ma restando fuori dalla realtà.
I problemi rischiano di sorgere non tanto quando la realtà virtuale supporta e affianca la normale
sperimentazione adolescenziale di ruoli e identità alternative, ma quando finisce per sostituirsi alla
realtà, costituendo l'unico luogo dove l'adolescente si definisce e nel quale si riconosce.
L'immersione nel mondo virtuale dà la possibilità di non pensare ai problemi della vita di tutti i giorni
e di non sentire le emozioni a essi connesse. Con il tempo ci si può rendere conto che tutto quello
che spesso si riesce a fare con uno sforzo o con un investimento emotivo e personale, come uscire
di casa e vedere gli amici, ottenere soddisfazioni a scuola, nel gioco o nello sport, è molto più facile
di fronte a un computer, senza limiti di tempo o di spazio.
Gli adolescenti di oggi inoltre frequentano assiduamente i social networks che, secondo la
definizione di Boyd ed Ellison (2007), sono quei servizi web che permettono la creazione di un profilo
pubblico o semipubblico all'interno di un sistema vincolato, l'articolazione di una lista di contatti e
la possibilità di scorrere la lista di amici dei propri contatti. In tal modo questi servizi permettono di
gestire e rinsaldare on-line amicizie preesistenti o di estendere la propria rete di conoscenze.
Quelli usati principalmente oggi sono Facebook, Twitter e Youtube. Nove ragazzi su dieci hanno un
profilo su un social network, ma meno della metà sa come impostare le regole di privacy.
Gli adolescenti sono immersi in un vissuto di profondo cambiamento e questo li rende più vulnerabili
verso ogni condotta di abuso, dall'assunzione di sostanze alla reiterazione di comportamenti a
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rischio. Può succedere che per alcuni individui navigare in rete assuma la caratteristica di una vera
e propria dipendenza, che rientra nelle "new addictions", ovvero nelle nuove forme di dipendenza
in cui l'oggetto è un'attività socialmente accettata o lecita e non vi è alcun utilizzo di sostanze
chimiche, ciò nonostante per alcuni soggetti può portare a gravissime conseguenze. La dipendenza
da Internet è un problema sempre più diffuso in Italia per tutte le fasce d'età, ma è un dato in
aumento soprattutto nei giovani. Generalmente, si tratta di ragazzi timidi che non riescono a
superare il disagio, riuscendo a esprimersi solo sui social network.
La maggior parte degli studi condotti sull'argomento ha dimostrato che molti internet-dipendenti
hanno già alle spalle significativi problemi emotivi o psichiatrici ancora prima di entrare in contatto
con la rete (per esempio, depressione, disturbi bipolari, etc.). Allo stesso modo il web espone al
rischio di sviluppare comportamenti problematici anche le persone che non hanno mai avvertito
alcun disturbo psicologico.
I primi studi sulla "dipendenza da Internet" (Internet Addiction Disorder, IAD) sono riconducibili allo
psichiatra americano Ivan Goldberg (1995), che ha definito il concetto di dipendenza da Internet e
ha individuato i seguenti sintomi caratteristici:
1. Bisogno di trascorrere un tempo sempre maggiore in rete per ottenere soddisfazione;
2. Marcata riduzione d’interesse per altre attività che non siano Internet;
3. Sviluppo, dopo la sospensione o diminuzione dell’uso della rete, di agitazione psicomotoria,
ansia, depressione, pensieri ossessivi su cosa accade on-line, classici sintomi astinenziali;
4. Necessità di accedere alla rete sempre più frequentemente o per periodi più prolungati
rispetto all’intenzione iniziale;
5. Impossibilità di interrompere o tenere sotto controllo l’uso di Internet;
6. Dispendio di grande quantità di tempo in attività correlate alla rete;
7. Utilizzo continuativo di Internet nonostante la consapevolezza di problemi fisici, sociali,
lavorativi o psicologici provocati dalla rete.
Il fenomeno sembra essere trasversale perché coinvolge ogni livello sociale e conferma l'importanza
di osservare la frequenza con la quale si manifesta, così come di curare o prevenire la sua comparsa,
soprattutto quando si verifica più precocemente.
Inoltre, ad un uso intensivo di Internet può essere associata una vasta gamma di sintomi come
esperienze dissociative, alessitimia, controllo degli impulsi disregolato e deficit di attenzione ed
iperattività. Diviene inoltre elemento fondamentale il sistema familiare di riferimento del soggetto.
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Infatti condizioni familiari, come stile di educazione e comportamenti da parte dei genitori,
influenzano profondamente la psicologia e lo sviluppo della personalità degli adolescenti.
E’ possibile quindi che la presenza di IAD in un adolescente sia correlata ad una disfunzione familiare
e conflitti interfamiliari.
Un altro rischioso fenomeno che si è sviluppato a seguito dell’ampio utilizzo dei mezzi di
comunicazione online da parte di giovani e preadolescenti è il cosiddetto cyberbullismo. Il termine
indica l’atto di bullismo compiuto da un soggetto (cyberbullo) che, prevalentemente mediante i
social networks, offende la vittima mediante la diffusione di materiale denigratorio (testi, foto e
immagini) o la creazione di gruppi «contro».Il cyberbullismo consiste perciò in un uso inappropriato
della rete, realizzato fuori dal controllo degli adulti, con cui i ragazzi si scambiano contenuti violenti,
denigratori, discriminatori, rivolti a coetanei considerati «diversi» per aspetto fisico, abbigliamento,
orientamento sessuale, classe sociale, etc.
Dalla ricerca realizzata da Ipsos per l’organizzazione Save the Children si evince che i 2/3 dei minori
italiani riconoscono nel cyberbullismo la principale minaccia alla propria persona in tutti i contesti
che frequentano (casa, scuola, attività sportiva) e potenzialmente sempre presente.
E’ essenziale potenziare le azioni di prevenzione e di contrasto del cyberbullismo a causa delle
conseguenze gravi che possono prodursi: gli episodi di bullismo virtuale possono esser più dolorosi
di quelli reali, perché l'offesa e la denigrazione hanno, per chi li subisce, un'amplificazione
immediata, che non si cancella nel tempo. La solitudine accompagna frequentemente il percorso
doloroso della vittima, che tende a rifiutarsi di proseguire la vita sociale, difficilmente si confida e
cade in uno stato di prostrazione psicologica che può condurre a decisioni di assoluta gravità, come
il suicidio. D’altro canto, anche chi compie prepotenza tramite la rete può essere perseguibile nel
caso commetta reati di rilevanza penale.
Dalle considerazioni e dalle evidenze scientifiche fin qui descritte nasce l'esigenza di coinvolgere le
famiglie e la scuola.
E’ necessario dare alle famiglie gli strumenti di conoscenza del fenomeno perché possano
riconoscerlo ed intervenire in modo corretto, offrire il necessario sostegno nell’attività di denuncia
e disporre di interlocutori competenti ad operare sia in favore della vittima sia verso l’autore dei
comportamenti offensivi.
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Gli episodi di cyberbullismo hanno spesso inizio nei contesti scolastici e, poi, proseguono sulla rete.
Anche per questo le scuole hanno un valore strategico, che in quanto agenzia educativa ha la
responsabilità di sensibilizzare ad un uso appropriato e sicuro del web.
In conclusione, i media e le tecnologie possono costituire un validissimo strumento per la crescita e
l'innovazione, ma devono essere utilizzati in maniera più consapevole e responsabile dai giovani.
Occorre, dunque, un'adeguata cultura della rete e un’assunzione di responsabilità da parte del
mondo adulto nei confronti delle giovani generazioni.
2. Il Progetto
Il progetto vuole dare la possibilità ai ragazzi, alle loro famiglie e ai loro docenti di ricevere una
prevenzione efficace riguardo allo sviluppo di condotte devianti agendo sui fattori di rischio e
protettivi specifici a cui sono esposti i destinatari delle scuole coinvolte.
In linea con i valori sostenuti dalla Fondazione Mediolanum, si intende lavorare per il
raggiungimento dell'autonomia dei ragazzi affinché possano apprezzare il rispetto dei valori
universali dell'individuo e per creare e sviluppare valore aggiunto.
2.1 Soggetto promotore
Atipica cooperativa sociale (www.atipica.org) rivolge il suo intervento a minori e famiglie in
difficoltà. Nel corso degli anni ha avviato una serie di interventi e di servizi nel campo delle
dipendenze e in favore dei minori. Realizzando progetti diversi è riuscita a creare spazi ed
opportunità per attività educative e aggregative, sostegno psicologico e pedagogico, rivolgendo
particolare attenzione a coloro che vivono situazioni di disagio ed alle rispettive famiglie.
2.2 Obiettivi
A partire da tali considerazioni possiamo individuare i seguenti obiettivi generali del progetto
SICUR…INTERNET:
1. Promozione del benessere nella fascia adolescenziale intervenendo sui minori e sui loro
adulti di riferimento, con particolare attenzione all’uso consapevole di internet e delle nuove
tecnologie;
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2. Individuazione precoce dei minori portatori di un disagio significativo e intervento nei loro
confronti;
3. Promozione della consapevolezza da parte dei minori e degli adulti di riferimento dei
fenomeni di cyberbullismo, dipendenza da internet, e i rischi legati all’uso delle nuove
tecnologie;
4. Promozione di una continuità progettuale all’interno degli Istituti Scolastici coinvolti nel
corso del progetto S.O.S. Scuola.
Gli obiettivi generali possono quindi articolarsi nei seguenti obiettivi specifici:
1. Realizzazione di interventi di formazione ai genitori, volti a favorire il dialogo con i ragazzi,
all’adozione di uno stile genitoriale non negligente improntato al confronto, alla
comunicazione ma anche alla comprensione dei fenomeni di cyberbullismo, dipendenza da
internet, e i rischi legati all’uso delle nuove tecnologie;
2. Realizzazione di interventi con gli alunni, così definibili:
a. Interventi di promozione della salute sullo specifico tema dell’utilizzo responsabile di internet
e delle nuove tecnologie rivolti agli studenti delle classi volti a sviluppare la consapevolezza
dei ragazzi sulle conseguenze delle loro azioni;
b. Interventi di educazione all’affettività rivolti agli studenti delle classi terze volti a
comprendere la relazione tra sessualità e sentimento. Gli incontri saranno mirati in
particolare a rendere gli alunni consapevoli rispetto ai rischi dell’uso incondizionato di
internet e dei social network;
c. Interventi di supporto ai singoli alunni che si trovano in situazioni di difficoltà sia in relazione
all’uso dei mezzi di comunicazione (vittime di cyberbullismo, dipendenza da internet) che
rispetto alla fase evolutiva in cui si trovano/che stanno affrontando.
2.3 Destinatari
Il progetto coinvolge all’incirca 100 insegnanti, i genitori e gli alunni delle scuole medie, privilegiando
quegli Istituti Scolastici che tramite lettera d’intenti hanno manifestato il loro interesse per la
partecipazione al progetto (n°2 Istituti Scolastici). Si reputa di poter coinvolgere un massimo di altri
due Istituti Scolastici per un totale di 800 alunni.
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