PREVENZIONE DELLE PIAGHE DA DECUBITO

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PREVENZIONE DELLE PIAGHE DA DECUBITO
3 ° CORSO
FORMATIVO/INFORMATIVO
MESORACA
2 -5-6- SETTEMBRE 2016
PREVENZIONE DELLE
PIAGHE DA DECUBITO
DOTT. EUGENIO PELUSO
DOTT.SSA ANASTASIA WANDA
CARCELLO
PIAGHE DA DECUBITO
DEFINIZIONE
Le piaghe da decubito, dette anche da compressione o
ulcere da decubito, sono lesioni cutanee di difficile
guarigione, che portano di solito a necrosi del tessuto
Tali lesioni non interessano solo gli strati superficiali
della cute (epidermide, derma) ma si addentrano in
profondità, fino a raggiungere gli strati sottocutanei,
la muscolatura e le ossa
Classificazione topografica
Esiste una precisa correlazione tra la posizione assunta
dal paziente e le sedi anatomiche delle lesioni
Posizione supina: regione sacrale, apofisi spinose
vertebrali, spina della scapola, nuca e talloni.
Posizione laterale: regione trocanterica, cresta iliaca,
malleoli, bordo esterno del piede, ginocchio, spalla,
gomito, padiglione auricolare.
Classificazione topografica
Posizione prona: zigomo,
regione temporale,
padiglione auricolare,
arcate costali, spina iliaca
antero-superiore
Posizione seduta: gomito,
coccige, regione ischiatica,
aree compresse dai bordi
della sedia, da ciambelle,
cuscini
Classificazione topografica
La formazione di un
decubito ci indica un
rapporto diretto tra
pressione sull’area
anatomica ed il
tempo di
permanenza in quella
posizione coatta
Classificazione topografica
Classificazione in
stadi
sec. SHEA
1 °STADIO: infiammazione e distruzione dell'epidermide;
2°STADIO: distruzione del derma;
3°STADIO: distruzione del sottocute e del pannicolo
adiposo;
4°STADIO: necrosi dei muscoli e del periostio fino all'osso
Classificazione in stato: in che stato si
presenta la PIAGA DA DECUBITO?
Necrotica
Colloquiata
Infetta
Fibrinosa
Fibrino-membranosa
Detersa
Tessuto di
granulazione
Odore
La lesione può essere
Poco Essudante,
Essudante,
Molto Essudante Sottominata e/o con Tramiti
Fistolosi
Prevenzione piaghe da decubito
La prevenzione ed il trattamento 
rappresentano un’ area PREMINENTE
dell’assistenza infermieristica con la
collaborazione degli OOSS
La condivisione e l’utilizzo di linee guida porta
ad una riduzione dell'insorgenza delle piaghe da
decubito e ad un miglioramento delle
prestazioni assistenziali
CAUSE DELLE PIAGHE DA DECUBITO
• Prolungata pressione sulla regione anatomica le forze
di compressione sulla cute superano la pressione nei
capillari arteriolari e venosi.
• La prolungata pressione ( oltre 2 ore) anossia ed
acidosi nelle cellule morte
• Anche forze da taglio e di sfregamento, frizione ( come
quando il paziente scivola verso il basso se è seduto in
poltrona o a letto) determinano una lesione da decubito
Esempio di forza di frizione : quella esercitata dalla superficie
delle lenzuola sullo strato esterno dell’epidermide quando
l’ammalato viene “trascinato” per gli spostamenti nel letto
Fattori di rischio
Condizioni generali
Immobilità
Incontinenza
Diabete
Vasculopatie
Malnutrizione
Disidratazione
Anziani
Patologie neurodegenerative
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
NEL PAZIENTE CON DEMENZA
La valutazione iniziale del
rischio in pazienti con
riduzione motoria (in
carrozzina o poltrona e a
letto) permette di
prevenire le lesioni o
monitorarle con
rivalutazione periodica
per verificare l’efficacia
del trattamento
CORREZIONE DEI FATTORI DEI
RISCHIO
Cachessia
Dispepsia
Sindrome da
malassorbimento
Disidratazione
Malnutrizione(iponutrizione,
ipovitaminosi, ipoprotidemia)
Anemia
Depressione
PROTOCOLLO DI
PREVENZIONE
EDUCAZIONE E ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO
LA MOBILIZZAZIONE
L'ALIMENTAZIONE
L'IGIENE PERSONALE
IL LETTO E LA BIANCHERIA
L'INCONTINENZA
LA MOBILIZZAZIONE
ATTIVA
PASSIVA
PIANO DI MOBILIZZAZIONE
NEI PAZIENTI ALLETTATI
Cambi di postura mirati al
mantenimento dello
schema posturale
fisiologico
Rotazione periodica delle
posture ogni 2 ore o più
frequentemente nei
soggetti con maggiori
fattori di rischio
PREVENZIONE PIAGHE DA DECUBITO
IGIENE PERSONALE
La cute se integra, ben idratata
e pulita, resiste di più alla
colonizzazione batterica e
alla forza esercitata dalla
pressione sul microcircolo
Nell’anziano inoltre la cute è
fragile per la riduzione del
film idrolipidico che
rappresenta la principale
barriera contro gli agenti
fisici e chimici.
Il paziente con demenza
non è in grado di
provvedere
autonomamente alla sua
igiene personale
Sono gli operatori sanitari
che ravvisano per primi
i segni premonitori sulla
cute
(lieve arrossamento)
PREVENZIONE
DELLE INFEZIONI
BATTERICHE
Nella valutazione del paziente allettato
l'attenzione dell'operatore sanitario di
solito è rivolta alla piaga da decubito,
trascurando l'area cutanea perilesionale.
Questa zona critica può essere colpita
da lievi alterazioni dermatologiche,
che vanno precocemente identificate e
immediatamente trattate per evitare la
sovra-infezione batterica
Possono
comparire
lesioni
eritematoedematovescicolose
SEGNI DI
INFEZIONE BATTERICA
In presenza di:
• secrezione giallastra, color miele, indice di
contaminazione da batteri gram+ ;
• secrezione verdastra e maleodorante indice di
infezione da pseudomonas;
• ipertermia
QUALI SONO LE FIGURE CHE INTERVENGONO
NELLA TERAPIA?
TRATTAMENTO MULTIDISCIPLINARE
• Il medico curante per il piano di trattamento
• Infermieri e assistenti sanitari
• Un fisio-terapista della riabilitazione per il piano di
mobilizzazione posturale
• Una nutrizionista per i bisogni nutrizionali
• Un chirurgo, chirurgo ortopedico o chirurgo plastico,
per le complicanze gravi
• Assistente sociale e/o supporto psicologico che aiuti
la famiglia del paziente con demenza, sulle
preoccupazioni emotive relative al recupero a lungo
termine
PIAGA DA DECUBITO IN
TRATTAMENTO
PRESIDI ANTIDECUBITO
GRAZIE DELL’ATTENZIONE