Nella cameretta di Agnese

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Nella cameretta di Agnese
I racconti
dei ragazzi Gea
Moreno Destro
Nella cameretta
di Agnese
Le attività educative di Gea favoriscono le iniziative personali dei ragazzi, quotidianamente alcuni di
loro sono impegnati in momenti in cui possono esprimere la loro creatività attraverso disegni, poesie e
racconti.
Tale materiale costituisce un’importante strumento volto alla rielaborazione delle emozioni e delle
esperienze vissute.
Premessa
Mi chiamo Moreno Destro, sono nato il 19 .6 .71 a Novara.
Oggi 23. 04 . 2012 vi scrivo:
Ho cominciato per caso il computer e grazie al suo utilizzo ho imparato a correggere i miei errori
ortografici, con la mia enorme fantasia potevo andare anche lontano senza muovermi, andare
avanti e indietro nella storia.
La mia passione per la scrittura è nata sette anni fa, avevo difficoltà nel parlare e scrivere e ho
dovuto imparare tutto dall’inizio e grazie alla lettura e nata la mia passione.
Vi regalo questo racconto scritto da me, spero che vi piaccia.
Nella cameretta di Agnese
Nella cameretta sotto le lenzuola e le coperte c’è una bambina che dorme.
Dalla finestra entra un vento caldo e le stelle sorridono alla bambina.
Sul pavimento ci sono bambole di porcellana e di stoffa.
Sulle pareti sono appesi alcuni quadri.
Si vede una brocca con un catino, un pezzo di sapone e uno strofinaccio. Un
armadio di noce aperto: dentro si vedono i vestiti delicati. Un profumo di rosa
nell’aria.
Sul letto di ottone c’è un orso di pezza con le cuciture dalle quali esce il cotone.
Chissà quante avventure gli sono capitate nella casa con la bambina!
E’ senza occhi, però penso che da come lo tiene la bambina, lei ci tiene molto a
lui. Gli tiene strette le zampe con le sue piccole mani.
Improvvisamente le tende si alzano ed entra una luce dorata che gira intorno alla
bambina, la testa dell’orso si muove lentamente e guarda la luce. L’orso dice:
“Chi sei, come ti chiami ?”
“Mi chiamo Lucciola e sono una fatina”, continuò a volare, si mette sul letto, è
vestita con camicia in pelle e una gonna, ha delle scarpette d’oro e argento e
capelli raccolti dietro la testa .
L’orso si alza sulle zampe e comincia a camminare verso la fatina, lei dice: “
Vorrei portare la tua bambina nel mondo fatato dove ci sono caramelle, biscotti,
giostre, mille arcobaleni dove si può camminare sul ponte che fa arrivare sulla
terra nel mondo fatato, non c’è pericolo in questo mondo fatato, non c’è nessun
male, chiamerò altre fate e con la loro polvere con il letto la porteremo
sull’arcobaleno”.
L’orso chiese: “ Ma potrà tornare dalla sua madre e suo padre?”
La lucciola rispose: “Una volta partita non c’è ritorno su questa vita di lacrime,
solo con la dimenticanza, non ricorderà più sua mamma e papà, non ricorderà
niente e non crescerà non invecchierà mai più”.
L’orso: “Non te la farò portare via lontano dai suoi cari, farò una guerra con te,
darò vita alle bambole di porcellana e di pezza, diventerò grande, sarò coperto
da un armatura con scudo e spada salirò sul cavallino di legno che si muoverà”.
La fatina rispose: “Il costo è troppo alto, nessuna risata nessun battito di mani mi
farà tornare in vita e tra poco sarà alba perciò partirò da questa casa questa
notte stessa e non farò più ritorno”.
Moreno Destro