Generalità sui sistemi radiomobili Il sistema GSM Il sistema UMTS
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Generalità sui sistemi radiomobili Il sistema GSM Il sistema UMTS
Generalità sui sistemi radiomobili Il sistema GSM Il sistema UMTS Docente: Dr. Luca De Nardis 1 Servizi e Reti di Telecomunicazione Reti Radio-mobili Cellulari Reti e Servizi “Una rete di telecomunicazione è un sistema che fornisce servizi relativi al trasferimento di informazioni ad una popolazione di utenti distribuiti geograficamente”. M. Ajmone Marsan, F.Neri (http://ulisse.vercelli.polito.it/materiale_com/T4534/disp_rtlc1.pdf) utente A RETE DI TLC utente B 3 Rete di Accesso e Rete Interna utente Ret utente ed i Ac ces so utente utente RETE INTERNA (“core network”) utente utente utente 4 Commutazione di circuito e di pacchetto Rete a commutazione di circuito: circuito viene riservato un collegamento dedicato da estremo a estremo per il trasferimento dell’informazione. La capacità del collegamento è interamente dedicata ad una specifica comunicazione (anche quando non viene trasmesso alcun dato). Può portare a perdite di efficienza. Rete a commutazione di pacchetto: pacchetto l'informazione da trasmettere è suddivisa in pacchetti, che vengono inviati individualmente attraverso la rete e riassemblati nella loro forma originale quando giungono a destinazione. Non viene assegnato un collegamento dedicato, in quanto il canale di trasmissione viene utilizzato solo per il tempo strettamente necessario. 5 Servizi di telecomunicazione Servizi “voce” Servizi “dati” Servizi “multimediali” 6 Servizi “voce” Necessitano di una trasmissione di tipo “real-time” : Ritardi contenuti. Variabilità dei ritardi ridotta. Possono ammettere un certo numero di errori in trasmissione. 7 Servizi “dati” Web browsing (HTTP) FTP E-MAIL FAX File Sharing (P2P…) Non necessitano di una trasmissione di tipo “real-time” Ammettono un numero estremamente limitato (spesso nullo) di errori in trasmissione. 8 Servizi “multimediali” Video-conferenza Video on-demand Streaming Audio Streaming Video Giochi on-line Necessitano di una trasmissione di tipo “real-time”, soprattutto in termini di variabilità dei ritardi. Possono ammettere un numero limitato di errori. Necessitano spesso di ingenti capacità trasmissive. 9 Propagazione radio ideale La corrente elettrica che scorre nell’antenna trasmittente genera un campo elettromagnetico che si propaga nell’ambiente circostante. Il campo elettromagnetico che incide sull’antenna ricevente genera su questa una corrente elettrica. In condizioni ideali, le onde elettromagnetiche prodotte dall’antenna trasmittente si irradiano nello spazio in modo uniforme. La potenza decresce con il quadrato della distanza percorsa dal campo elettromagnetico. r(t) s(t) Pr Pt Pt ! K Pr = 2 L 10 Propagazione radio reale La legge ideale di attenuazione della potenza non può essere applicata alle comunicazioni terrestri. Il segnale emesso dall’antenna trasmittente interferisce con gli elementi presenti nell’ambiente propagativo (terreno, vegetazione, edificati…). La potenza emessa dall’antenna trasmittente decresce più rapidamente con la distanza rispetto al caso di propagazione ideale. Pt " K Pr = ! L 2!" !5 11 Propagazione radio ideale In un canale radio ideale il segnale ricevuto è associato ad un unico cammino diretto tra l’antenna trasmittente e l’antenna ricevente. Gli unici effetti di disturbo che osserviamo in ricezione sono legati alla presenza di un’attenuazione (funzione della distanza) e del rumore termico. 12 Propagazione radio affetta da cammini multipli In un ambiente indoor, il segnale ricevuto è composto dalla sovrapposizione di molteplici contributi, associati a differenti percorsi e dunque differenti interazioni con l’ambiente propagativo (MULTIPATH). MULTIPATH 13 Le fluttuazioni a breve termine del segnale Ognuno dei segnali replicati che giunge in ricezione è contraddistinto da una propria ampiezza e una propria fase. fase La somma dei segnali può produrre in ricezione un’interferenza costruttiva o distruttiva. Se il terminale è in movimento, sperimenterà continue variazioni nelle ampiezze e nelle fasi dei cammini multipli, con effetti che si manifestano già per spostamenti contenuti in qualche unità della lunghezza d’onda del collegamento. Questo tipo di fluttuazione è detta a breve termine, e le variazioni del livello di potenza ricevuta possone essere notevoli. 14 Le fluttuazioni a lungo termine del segnale fluttuazioni a breve termine e fluttuazioni a lungo termine Se il terminale compie spostamenti maggiori, anche il livello medio del segnale è soggetto a variazioni. Con spostamenti di una certa entità, infatti, si verifica che alcuni cammini scompaiono e ne compaiono di nuovi. solo fluttuazioni a breve termine 15 La selettività in frequenza In ogni trasmissione radio reale, il canale non si comporta mai nello stesso modo nella banda del segnale. Nel caso di trasmissione affetta da cammini multipli la deformazione subita dalla risposta in frequenza è di entità non trascurabil: fenomeno della selettività in frequenza. frequenza Si manifestano delle forti attenuazioni (notch – nulli nella risposta in frequenza) causate dal fatto che gli sfasamenti relativi delle diverse componenti possono produrre la cancellazione di alcune frequenze. Per le trasmissioni a banda stretta, la presenza di un nullo nella risposta in frequenza può portare alla perdita dell’intero segnale. La selettività in frequenza produce distorsioni sul segnale. 16 Esempio di canale selettivo in tempo 17 Esempio di canale selettivo in frequenza 18 Canale selettivo in tempo e in frequenza 19 L’interferenza inter-simbolica Il segnale ricevuto in ambiente multipath è composto dalla sovrapposizione di repliche del segnale trasmesso: queste giungono in ricezione con differenti ritardi (dovuti alle diverse lunghezze dei percorsi associati ai vari cammini). L’energia ricevuta, pertanto, è allargata nel tempo. In un sistema digitale, l’allargamento temporale del segnale ricevuto è causa di Interferenza Inter-Simbolica. Per ovviare all’interferenza inter-simbolica generata dal multipath, in passato era necessario ridurre il bit-rate del trasferimento, oppure procedere ad una complessa equalizzazione del canale tempo-variante. 20 Schema riassuntivo dei disturbi presenti sul canale radio Rumore Termico Rumore Disturbi da accesso multiplo Rumore di intermodulazione Interferenza all’interno della cella Interferenza dalle celle adiacenti Interferenza co-canale Interferenza dai canali adiacenti Attenuazione con la distanza su larga scala Attenuazion e su breve scala Fluttuazioni attorno al valore medio Allargamento temporale Tempo-varianza del canale Attenuazione piatta Selettività in frequenza Fluttuazioni a breve termine Fluttuazioni a lungo termine 21 Area di copertura Potenza ricevuta PR SNR = N Rumore al ricevitore Ogni ricevitore è caratterizzabile con la sua sensibilità S, definita come il minimo rapporto segnale rumore che garantisce le prestazioni volute. All’aumentare della distanza del ricevitore dal trasmettitore la potenza ricevuta decresce, quindi il valore del rapporto SNR decresce. Oltre una certa distanza d(max), il valore del rapporto SNR raggiungerà il valore della sensibilità del ricevitore: d(max) rappresenta una misura dell’area di copertura del trasmettitore. Fissata la sensibilità del ricevitore, l’area di copertura è una funzione della potenza trasmessa. 22 Modelli di previsione della propagazione elettromagnetica Nel dimensionamento dell’area di copertura, l’elemento più delicato consiste nell’individuare il legame tra l’attenuazione della potenza trasmessa e l’ambiente di propagazione. Nel corso degli anni, numerosi modelli matematici e strumenti software sono stati sviluppati per la stima di campo elettromagnetico. Nella definizione di un modello di previsione, il problema fondamentale è trovare il giusto trade-off tra costi e accuratezza della stima. stima Il costo della stima va espresso in termini di complessità computazionale e di acquisizione dei dati geografici. http://www.awe-communications.com 23 Dimensionamento dell’area di propagazione in base alla potenza trasmessa dalla stazione La potenza disponibile in trasmissione è una grandezza fissa. Allontanandosi dal trasmettitore la potenza ricevuta decresce, e con lei il valore del rapporto SNR al ricevitore. Quando si giunge ad un valore di SNR che coincide con la sensibilità S del ricevitore, si individua la distanza massima al quale può trovarsi un utente in grado di ricevere il segnale a livelli soddisfacenti. max) individua l’area di copertura della stazione. Tale distanza d(max) 24 Dimensionamento della potenza trasmessa dalla stazione in funzione della dimensione dell’area di copertura max) alla quale può trovarsi un utente, si valuta Partendo dalla distanza d(max) l’attenuazione introdotta dal canale nel percorso che va dalla stazione trasmittente a questa posizione limite. Conoscendo il valore della sensibilità, dunque il valore della minima potenza ricevuta necessaria a garantire il funzionamento dell’apparato, è possibile risalire al valore di potenza che deve essere trasmessa dalla stazione. 25 Margini di attenuazione La valutazione dell’area di copertura implica l’individuazione dell’attenuazione che subisce la potenza trasmessa all’aumentare della distanza dal trasmettitore. Per un utente al confine dell’area di copertura, il livello di potenza ricevuta è al limite della sensibilità del suo ricevitore: qualsiasi variazione nelle condizioni del canale porterebbe ad una situazione di fuori servizio. Le variazioni delle prestazioni possono essere stimate solamente per via statistica. Nel dimensionamento dell’area di copertura, allora, viene introdotto un margine tale da garantire il corretto funzionamento del sistema per una fissata percentuale di tempo. Introdurre un margine, a livello pratico, significa aumentare la potenza di trasmissione oppure ridurre l’area di copertura a partire dal dimensionamento operato sul caso ideale. 26 L’impatto della mobilità nelle comunicazioni radio Reti Radio-mobili Cellulari Impatto della mobilità a livello di sistema Gestione della localizzazione Handover Roaming Sicurezza 28 Gestione della localizzazione La mobilità degli utenti in all’interno della rete, impone la definizione di procedure per la ricerca dell’utente che deve ricevere una chiamata. Esistono 3 approcci differenti per risalire all’informazione di localizzazione: Aggiornamento della localizzazione da parte dell’utente (con continue segnalazioni ad ogni spostamento). Ricerca dell’utente da parte della rete (senza alcuna informazione di localizzazione). Introduzione delle aree di localizzazione (scelta intermedia). 29 Handover (1/2) La mobilità dell’utente porta a dover considerare il problema della raggiungibilità del terminale da parte della stazione radio (fuoriuscita dall’area di copertura). All’allontanarsi dalla stazione radio base, la qualità del segnale percepito dal terminale decresce rapidamente al di sotto della soglia minima stabilita. In assenza di alcun meccanismo di controllo, la chiamata è destinata ad essere interrotta. Il problema è tanto più grave quanto è piccola l’area di copertura, nel senso che diventa maggiore la probabilità che un utente in movimento esca dal raggio di copertura della stazione radio base. L’unico modo per non interrompere la chiamata, è quello di trasferirne il controllo ad una nuova stazione radio base, in grado di assicurare il soddisfacimento dei vincoli sulla qualità del segnale ricevuto. Tale procedura prende il nome di handover. handover 30 Handover (2/2) TX A TX B Il processo di trasferimento della chiamata da una stazione radio base ad un’altra richiede la risoluzione di due problematiche differenti: Occorre definire le modalità per accorgersi che è necessario procedere ad un handover. Occorre rendere il trasferimento della chiamata il più possibile trasparente per l’utente del servizio. 31 Roaming Nei sistemi di telecomunicazione fissi, la scelta dell’operatore che fornisce il servizio è fatta al momento della sottoscrizione ed una volta per tutte. Con l’introduzione della mobilità e del concetto di area di copertura, differenti operatori possono co-operare tra loro per offrire ai propri utenti un’area di copertura decisamente maggiore di quella che ognuno di essi potrebbe garantire singolarmente. Un accordo di questo tipo prende il nome di roaming. roaming L’introduzione del roaming è possibile a patto che i differenti operatori riescano a definire un insieme necessario di requisiti tecnico-amministrativi comuni. L’utente deve disporre di un’apparecchiatura in grado di accedere alle reti dei differenti operatori (stessa interfaccia radio). La definizione di uno standard è fondamentale! 32 Sicurezza La trasmissione radio, per sua natura, è maggiormente soggetta ad intercettazioni fraudolente. Per garantire la sicurezza contro questo problema, in generale, si protegge l’informazione trasmessa attraverso procedure di cifratura. La mobilità del terminale, però, è causa di un ulteriore problema: la gestione della sicurezza nell’accesso alla rete. rete Per garantire la sicurezza contro accessi non autorizzati vengono applicate procedure di autenticazione. Un’altra problematica che può sorgere nell’ambito di una rete radiomobile è quella della difesa della privacy. privacy 33 La tecnologia cellulare Reti Radiomobili Cellulari L’interferenza co-canale Due trasmissioni con bande di frequenza che non si sovrappongono possono essere ricevute separatamente senza interferenza. Due trasmissioni con bande di frequenza che si sovrappongono anche parzialmente interferiscono al ricevitore. In assenza di meccanismi di codifica, si rischia di perdere l’informazione su entrambi i canali. P(f) P(f) f1 f2 f1 f2 f f 35 Il riutilizzo spaziale delle frequenze (1/2) A causa della disponibilità estremamente limitata di bande di frequenza, una rete radiomobile dispone di un numero relativamente ridotto di canali disponibili. Il sistema GSM, ad esempio, dispone di una banda di 25MHz nella banda dei 900MHz, che corrisponde a 125 sotto-bande larghe ciascuna 200KHz. Nel computo effettivo dei canali a disposizione, è inoltre necessario considerare anche la presenza di bande di guardia e di canali di segnalazione. banda totale assegnata all’operatore sotto-banda (caratterizzata dalla frequenza) 36 Il riutilizzo spaziale delle frequenze (2/2) Per essere in grado di soddisfare alle richieste di traffico di milioni di utenti, le frequenze delle sotto-bande devono poter essere riutilizzate spazialmente. Se si assicura che due trasmissioni sulla stessa frequenza avvengono a distanza tale da non interferire sensibilmente l’una con l’altra, due utenti possono utilizzare la stessa sotto-banda in modo simultaneo. Attraverso una distribuzione spaziale accurata delle sotto-bande, il numero totale di trasmissioni simultanee sostenibili dalla rete cresce sensibilmente. Il concetto di riutilizzo spaziale delle frequenze ha dato vita allo sviluppo della tecnologia cellulare. 37 Concetti di base della tecnologia cellulare (1/3) L’area di copertura che deve essere servita dalla rete viene suddivisa in celle. Per una gestione più semplice dal punto di vista analitico, le celle vengono generalmente rappresentate in forma esagonale. La maggior parte dei modelli, considera la stazione radio base posta al centro della cella 38 Concetti di base della tecnologia cellulare (2/3) Ad ogni cella viene assegnato un sottoinsieme di frequenze, frequenze selezionate dall’insieme totale di frequenze assegnate all’operatore. Due celle confinanti non possono mai utilizzare le stesse frequenze, in quanto ciò porterebbe ad un’eccessiva interferenza co-canale tra celle adiacenti. Una frequenza appartenente ad un sottoinsieme può essere riutilizzata solamente ad una distanza D. Se D è scelto sufficientemente grande, l’interferenza co-canale rimane ad un livello tollerabile che non inficia la qualità desiderata per la trasmissione radio. Ogni frequenza del sotto-insieme assegnato ad una cella, può essere assegnata solo a sottoinsiemi di celle a distanza maggiore o uguale alla distanza D. 39 Concetti di base della tecnologia cellulare (3/3) La ripetizione spaziale delle frequenze è realizzata in modo regolare: regolare tutte le celle che dispongono dello stesso sotto-insieme di frequenze distano l’una dall’altra della stessa distanza D. 40 Modelli cellulari reali Nella realtà, le celle non sono nè perfettamente circolari né esagonali. La forma che assume l’area di copertura della singola cella dipende dalla variabilità delle condizioni di propagazione. 41 Dimensionamento della cella in base al traffico (1/3) La capacità massima di traffico smaltibile da una singola cella dipende dal numero di canali a disposizione. Conoscendo il numero di canali a disposizione di una cella, e conoscendo il numero medio di utenti all’interno della cella, è possibile valutare la probabilità di blocco di una chiamata. Se una cella contiene un numero elevato di utenti, deve possedere un numero elevato di canali per mantenere la probabilità di blocco al di sotto di una soglia prefissata. Le specifiche sulla qualità del segnale e sulla probabilità di blocco possono portare a soluzioni discordanti!! 42 Dimensionamento della cella in base al traffico (2/3). Una soluzione a questo problema consiste nel ridurre la dimensione delle celle in presenza di un’elevata densità di utenti. Riducendo la dimensione delle celle: Diminuisce il numero di utenti per cella. Diminuisce il numero di risorse (frequenze) necessarie per ogni cella. Possiamo aumentare la distanza tra celle interferenti. Il dimensionamento di una cella non dipende solamente da problematiche di copertura, copertura ma anche da problematiche di traffico da smaltire. smaltire In ambienti rurali scarsamente abitati, gli operatori installano solitamente Macro-celle con raggi di copertura maggiori del chilometro. In ambienti urbani densamente abitati, la rete cellulare si basa su microcelle o pico-celle. 43 Dimensionamento della cella in base al traffico (3/3) 44 Il sistema GSM Caratteristiche di trasmissione Bande di frequenza: Portanti: spaziate di 200 KHz Allocazione Frequenze in Italia Febbraio 2001 www.ero.dk 46 Elementi fondamentali dell’architettura interna 47 MS – La stazione mobile La stazione mobile generalmente rappresenta l’unica apparecchiatura dell’intero sistema direttamente accessibile dall’utente. La stazione mobile consiste di due elementi principali: Il terminale mobile (MT MT – Mobile Termination) Il modulo di identificazione di utente (SIM SIM – Subscriber Identity Module). Solamente la presenza della SIM di un utente rende l’apparecchio terminale una Stazione Mobile, in grado di accedere ai servizi forniti dal sistema GSM. Grazie all’estraibilità della SIM e grazie alla standardizzazione della sua interfaccia con il terminale mobile, di fatto è possibile operare il SIM ROAMING. MS = MT + SIM 48 Accesso Multiplo sull’interfaccia radio (1/3) frequenza frequenza Il sistema GSM si basa su uno schema di accesso multiplo che è una combinazione di FDMA e TDMA con l’aggiunta di un meccanismo di Frequency Hopping. Hopping C3 C2 C1 C0 tempo FDMA - Frequency Division Multiple Access C0 C1 C2 C3 C0 C1 tempo TDMA - Time Division Multiple Access 49 Accesso Multiplo sull’interfaccia radio (2/3) L’unità di trasmissione è il BURST, equivalente ad un pacchetto di 148 bit trasmesso in una finestra temporale di (15/26)ms e in una finestra frequenziale di 200KHz. Utilizzare un canale significa trasmettere burst in determinati istanti e a determinate frequenze. Definire un canale significa specificare quali slot fanno parte del canale stesso. I canali bidirezionali hanno tra loro 45MHz di distanza in frequenza (FDD) e i flussi sono spaziati in tempo di 3 slot. 50 Accesso Multiplo sull’interfaccia radio (3/3) Nel dominio del tempo, gli slot sono organizzati in trame di 8 slot. All’interno della trama gli slot sono numerati con un TN (Timeslot Number) che va da 0 a 7. Senza meccanismo di Frequency Hopping, un canale radio è dato da uno schema periodico di utilizzazione degli slot con un dato TN. Tutti gli slot di un canale si trovano sulla stessa frequenza. Nel caso di Frequency Hopping, la frequenza può essere cambiata da slot a slot: si aggiunge una periodicità in frequenza. senza FH con FH 0 1 2 3 4 5 6 7 0 1 2 3 4 5 6 7 0 1 2 3 4 5 6 7 0 1 2 3 4 5 6 7 51 Trasmissione della “voce” (1/2) Il percorso della voce è soggetto ad una serie di codifiche e adattamenti. Conversione A: A all’interno della stazione mobile il segnale vocale “analogico” viene trasformato in un flusso binario a 13Kbit/s ed inviato in aria. Conversione B: B un opportuno “transcoder” (TRAU – Transcoder Rate Adaptor Unit) genera un flusso a 64Kbit/s a partire da quello a 13Kbit/s. A B 52 Trasmissione della “voce” (2/2) Il flusso di dati trasmesso in aria è un flusso binario a 13Kbit/s, 13Kbit/s ottenuto dalla conversione digitale del segnale analogico vocale. dal segnale vocale analogico 13kbit/s Vengono aggiunti bit di ridondanza per la protezione da errore I 456 bit risultanti dalla codifica di canale vengono divisi in 8 pacchetti da 57 bit ciascuno (burst) Dalla codifica della sorgente vocale, vengono prodotti 8 bursts ogni 20 ms. 53 GPRS – General Packet Radio Service GPRS – Introduzione (1/3) Nel sistema GSM è standardizzata l’interconnessione con le reti pubbliche per dati a commutazione di pacchetto. Un accesso di questo tipo, in ogni caso, riserva sull’interfaccia radio un canale di traffico a commutazione di circuito per l’intera durata della connessione. In caso di traffico intermittente (ad esempio il traffico Internet), un accesso di questo tipo provoca un utilizzo altamente inefficiente della risorsa trasmissiva. Per traffico dati intermittente, la soluzione migliore è senza dubbio quella di introdurre un servizio portante a commutazione di pacchetto: Il canale a pacchetto verrebbe allocato solo quando necessario. Una molteplicità di utenti possono condividere lo stesso canale fisico. 55 GPRS – Introduzione (2/3) Con lo scopo di risolvere le inefficienze dell’accesso a commutazione di circuito, il sistema GPRS (General Packet Radio Serivice) è stato sviluppato all’interno della fase 2+ del GSM. Il GPRS offre un servizio portante a commutazione di pacchetto per il GSM anche sull’interfaccia radio. Il GPRS, inoltre, semplifica e migliora l’accesso radio allre reti dati. Supportate a pieno le reti basate sul protocollo IP (Internet). Per introdurre il GPRS nelle reti GSM esistenti, si sono rese necessarie alcune modifiche sia nell’infrastuttura di rete che nelle stazioni mobili. 56 GPRS – Introduzione (3/3) Gli utenti GPRS beneficiano di ritmi di trasferimento maggiori e tempi di accesso ridotti. ridotti Nel GSM, l’instaurazione di una connessione dura alcuni secondi e i ritmi di trasferimento per la trasmissione dati sono ristretti a 9.6Kbit/s. Nel GPRS, la connessione offre ritmi di trasferimento fino a 40-50Kbit/s (171.2Kbit/s massimi nominali) e l’instaurazione di una sessione dura meno di un secondo. Il GPRS supporta un sistema di tariffazione adeguato alla trasmissione dati: Nelle reti a commutazione di circuito, la tariffazione si basa sulla durata della connessione. Nelle reti a commutazione di pacchetto, la tariffazione può essere basata sulla quantità di dati trasferita e sulle specifiche richieste di Qualità del Servizio (QoS). 57 UMTS – Universal Mobile Telecommunication System Principali obiettivi dell’UMTS Fornire un sistema unico integrato nel quale l’utente può accedere ai servizi in modo semplice e uniforme rispetto all’ambiente. Fornire un’ampia gamma di servizi di telecomunicazione, telecomunicazione compresi quelli forniti dalle reti fisse (che richiedono ritmi binari di trasferimento fino ai 2Mbit/s) 2Mbit/s e quelli specifici delle comunicazioni mobili. Fino a 144Kbit/s OVUNQUE, fino a 2Mbit/s in ambito indoor. Servizi devono essere forniti con una Qualità del Servizio (QoS) confrontabile con quella delle reti fisse come ISDN. Fornire servizi attraverso dispositivi palmari, portatili, veicolari, terminali fissi e mobili, in tutti gli ambienti. Fornire supporto per il roaming, senza variazioni nella fruizione dei servizi per l’utente. 59 Principali obiettivi dell’UMTS Fornire servizi audio, dati, video e in particolare servizi multimediali. Provvedere alla possibilità, per un utente situato nel suo ambiente residenziale, di accedere a tutti i servizi comunemente forniti dalle reti fisse. Provvedere alla possibilità, per un utente situato all’interno di un ambiente lavorativo, di accedere a tutti i servizi comunemente forniti dalle reti locali (LANs). Provvedere alla possibilità di sostituirsi alle reti fisse in alcune aree a differente densità abitativa, ovviamente sotto il controllo delle appropriate autorità nazionali. 60 Bande UMTS: situazione in Europa Assegnati 215 MHz • 155 MHz TDD • FDD 60 + 60 MHz T D D (uso privato) • TDD 35 MHz FDD 1920 SAT 1980 2010 2025 2110 SAT FDD TDD SAT componente satellitare FDD TDD • 60 MHz 1900 componente terrestre: 2170 2200 61 Tecniche di accesso multiplo Lo schema di accesso multiplo CDMA assegna ad ogni utente l’intera banda a disposizione per tutto il tempo della comunicazione. FDMA : solo una porzione della frequenza per tutto il tempo. TDMA : tutta la frequenza ma solo per intervalli ridotti di tempo. 62 La tecnica CDMA Ad ogni utente è assegnato un codice differente. Tutti gli utenti utilizzano contemporaneamente la stessa banda di frequenza: non è necessaria nessuna allocazione di slot temporali o di sotto-canali frequenziali. La banda occupata da un segnale codificato è maggiore della banda originale del segnale dell’utente. La tecnica CDMA è una modulazione a “spettro espanso” (Spread Spectrum – SS ). L’operazione di espansione della banda viene denominata “spreading” del segnale. Le prestazioni di un sistema CDMA sono legate alla capacità del ricevitore di estrarre il segnale utile dalla sovrapposizione dei segnali trasmessi sulla stessa banda. Scelta opportuna dei codici. Controllo della potenza in trasmissione. 63 DS-CDMA (1/4) Cx x(t) s(t) CODIFICA frequenza banda di frequenza del segnale originale frequenza banda di frequenza del segnale codificato 64 DS-CDMA (2/4) Utente 1 Utente 2 65 Utente 1 Segnale codificato dell’utente 1 Utente 2 DS-CDMA (3/4) Segnale codificato dell’utente 2 Somma dei segnali codificati dell’utente 1 e dell’utente 2 66 DS-CDMA (4/4) codice assegnato all’utente 1 segnale ricevuto moltiplicatore segnale utente 1 segnale decodificato 67 Guadagno di codice e fattore di spreading (1/2) frequenza banda di frequenza del segnale originale frequenza banda di frequenza del segnale codificato banda del segnale trasmesso G= banda originale Rt R0 ! S G= = =S R0 R0 guadagno di codice Rt = ritmo binario trasmesso R0 = ritmo binario originale S = fattore di spreading (di allargamento) 68 Guadagno di codice e fattore di spreading (2/2) banda del segnale trasmesso S =G = banda originale banda del segnale trasmesso = S ! banda originale banda originale grande = piccolo fattore di spreading riesco a “schiacciare” poco lo spettro originale, quindi devo limitare la potenza del segnale da trasmettere se non voglio provocare troppa interferenza! banda originale piccola = elevato fattore di spreading riesco a “schiacciare” molto lo spettro originale, quindi posso permettermi di trasmettere a potenze maggiori. 69 Vantaggi delle tecniche Spread Spectrum Resistenza all’interferenza radio a banda stretta e ai disturbi intenzionali (jamming). jamming Maggiore resistenza ai fenomeni di selettività in frequenza del canale radio. Bassa probabilità di intercettazione (LPI – Low Probability of Interception). Interception Capacità di accesso multiplo con un fattore di ri-uso pari ad 1. Riduzione dei tempi di accesso alla risorsa. A fronte di un controllo sul livello tollerabile di interferenza, un utente provvisto di codice può accedere direttamente alla risorsa radio senza attendere l’allocazione di un canale. Flessibilità nell’allocazione della risorsa. 70 Pianificazione cellulare per sistemi 3G schema di ri-uso frequenziale con fattore 7 schema di ri-uso frequenziale con fattore 1 Ogni trasmissione occupa l’intera banda a disposizione: la presenza del codice permette, in ricezione, di recuperare l’informazione di interesse e di scartare quella interferente. Non è più necessario il riutilizzo spaziale delle frequenze! frequenze E non è più necessario stilare un piano di distribuzione delle frequenze tipico dei sistemi di seconda generazione. L’aspetto critico nel progetto della rete diventa la pianificazione dei livelli di potenza per la gestione dell’interferenza. 71 Controllo dell’interferenza (1/2) Adoperando tecniche di accesso a spettro espanso, ogni segnale codificato viene ricevuto “mescolato” con differenti segnali di disturbo: Rumore di fondo (rumore termico) Interferenza a banda stretta (generata eventualmente da altri sistemi) Interferenza a banda larga generata dagli altri utenti della cella e dagli utenti delle celle adiacenti. Il dimensionamento delle celle deve tenere conto del limite massimo di interferenza che il sistema può sopportare. 72 Controllo dell’interferenza (2/2) Pr SNR = N+I All’aumentare del numero di utenti diminuisce gradualmente la qualità del servizio, servizio ovvero si innalza la percentuale di errori commessi in trasmissione. Questa degradazione “morbida” del servizio prende il nome di soft-blocking. soft-blocking La tecnica WCDMA soffre dell’effetto near-far per la tratta di Uplink: a parità di potenza trasmessa dai terminali, gli utenti più vicini alla stazione radio base tendono a coprire i segnali degli utenti più lontani. Servono procedure di controllo di potenza. L’area di copertura di ogni cella deve variare dinamicamente in funzione degli utenti presenti. 73 Il problema del Power Control In assenza di un meccanismo adeguato di controllo della potenza, un sistema WCDMA non è in grado di operare correttamente. Le tecniche di accesso FDMA e TDMA hanno prestazioni limitate dalla banda disponibile. Il controllo di potenza viene applicato per ridurre l’interferenza legata al ri-utilizzo spaziale della risorsa (interferenza proveniente dalle altre celle). La tecnica di accesso CDMA ha prestazioni limitate dal livello di interferenza. Il controllo di potenza viene introdotto principalmente per ridurre l’interferenza all’interno della stessa cella. 74 Controllo adattativo dell’area di copertura (1/5) Assumendo di applicare un meccanismo di Power Control, è immediato valutare il decadimento nelle prestazioni associato alla presenza di un certo numero di utenti all’interno della cella. G ! Pr SNR = N + ( K " 1) ! Pr G: guadagno di processo all’operazione di decodifica). (dovuto K: numero totale di utenti. Pr : potenza ricevuta da ogni terminale. 75 Controllo adattativo dell’area di copertura (2/5) G ! Pr SNR = N + ( K " 1) ! Pr All’aumentare del numero di utenti presenti all’interno della cella, le prestazioni del sistema decadono. Per un fissato valore di potenza ricevuta, è possibile valutare il numero massimo di utenti che è possibile ammettere nella cella tale da garantire il rispetto delle prestazioni richieste dalle applicazioni. 11 utenti 76 Controllo adattativo dell’area di copertura (3/4) Aumento del numero di utenti prestazioni insufficienti 77 Controllo adattativo dell’area di copertura (4/4) RIDUZIONE DEL RAGGIO DELLA CELLA Al variare delle condizioni di carico di una cella, l’area di copertura deve variare in modo da tenere il livello di interferenza al di sotto del livello massimo consentito. Il meccanismo di controllo adattativo della potenza prende il nome di “Cell Breathing” 78