Untitled - Forza Italia
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A cura di: DIPARTIMENTO NAZIONALE POLITICHE DEL LAVORO E SINDACALI Progetto e realizzazione: Agenzia di comunicazione Publicom Palazzo D’Ardia, Largo Plebiscito, 23 - 00053 Civitavecchia Fotografie: Edmondo Zanini Nell’era della globalizzazione e delle grandi trasformazioni strutturali, le spinte verso la flessibilità e la mobilità nel mondo del lavoro, l’incertezza e l’instabilità sociale che ne derivano e la conseguente esigenza di nuove forme di tutela, pongono con forza nell'agenda delle parti sociali e della politica la questione della rappresentanza e della contrattazione. Mentre il contratto nazionale resta necessariamente il fulcro della regolamentazione dei rapporti tra lavoratore e datore di lavoro, il corollario degli accordi stratificato nell'ultimo quarto di secolo non appare più utilizzabile di fronte all'irruzione di norme e di aziende transnazionali o al perdurare della stagnazione economica che ha tolto centralità, per esempio, al tema dell'inflazione. Tutti gli attori in campo stanno cercando risposte alla necessità di interpretare questi cambiamenti: ognuna, però, sembra volerlo fare per proprio conto. Se si è definitivamente chiusa l'epoca della "concertazione" questo non vuol dire, però, che non sia necessario almeno provare a recuperare quel dialogo sociale che dovrebbe rappresentare la via maestra in una società complessa e articolata come la nostra. Provvedimenti assunti "inaudita altera parte", stanno producendo effetti nefasti e probabilmente costi maggiori dei risparmi sperati: basti pensare al clamoroso caso dei lavoratori "esodati" o agli ormai famosi "Quota96" del settore scolastico. Eppure proposte in campo ci sono, sia da parte "sindacale" - anche con significative "novità" -, sia da parte governativa. In Parlamento, poi, giacciono proposte di legge - che vanno dalla previdenza fino alla rappresentanza - che potrebbero offrire un valido contributo ai problemi che abbiamo sul tavolo. Far ripartire il confronto tra chi rappresenta interessi deboli e diffusi ed il legislatore non può che far bene alla democrazia ed al mondo del lavoro e delle imprese. 3 CONTRATTAZIONE E RAPPRESENTANZA. LA VIA MAESTRA DEL DIALOGO L a Camera ha scelto di essere un palazzo aperto ad incontri di riflessione culturale, politica e sociale. L'augurio è che questa sia un'occasione per promuovere il dialogo, che come recita il titolo dell'incontro, è e resta la via maestra per offrire stimoli al confronto democratico nel Paese. In questi decenni, abbiamo assistito a comportamenti estremi ed opposti da parte dei governi: da un lato il ricorso prioritario alla concertazione, che scavalcava il Parlamento e il dibattito tra le forze politiche, o, dall'altro, l'assenza completa di dialogo con le forze sociali. Mi pare che in questo particolare momento storico ci troviamo esattamente in quest'ultima circostanza. Ed è singolare che un'occasione come questa per discutere con le forze politiche e con i vertici sindacali del paese di temi come la rappresentanza e la contrattazione venga offerta proprio da una esponente di una forza di opposizione, e non se ne faccia carico, invece, la maggioranza che sostiene il Governo. Non essere capaci Appartengo ad una generazione che ha visto il sindi accettare sfide dacato incapace di cogliere sfide come quella delcome queste l'equità intergenerazionale sul fronte della significa rischiare previdenza e del lavoro privato o, nel pubblico impiego, la tutela dei diritti dei vincitori di concorso e di passare dalla la lotta ai cosiddetti fannulloni. parte del torto Non essere capaci di accettare sfide come queste significa rischiare di passare dalla parte del torto agli occhi dell'opinione pubblica. La commistione tra sindacato e forze politiche negli anni passati ha assunto a sinistra un livello strutturale: i vertici sindacali passavano in modo sistematico ad incarichi dentro i partiti e, attraverso questi, nelle istituzioni rappresentative. Nel centrodestra, invece, il percorso di Renata Polverini e' una eccezione e non la regola. AT T I D E L C O N V E G N O ON. SIMONE BALDELLI Vicepresidente della Camera dei Deputati - FI 5 AT T I D E L C O N V E G N O CONTRATTAZIONE E RAPPRESENTANZA. LA VIA MAESTRA DEL DIALOGO ON. RENATA POLVERINI R Vice Presidente XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato - FI, Resp. Dipartimento Nazionale Politiche del Lavoro e Sindacali FI 6 ingrazio sentitamente tutti coloro che hanno deciso di condividere con Forza Italia questo momento di riflessione su un tema molto importante come quello del lavoro e della rappresentanza. In questa legislatura, il governo di centro sinistra ha deciso di interrompere non solo la concertazione, ma persino il dialogo sociale che pure l’Europa individua come un percorso necessario in una fase di trasformazione come quella che stiamo vivendo. L'Esecutivo ha deciso di intervenire a gamba tesa - attraverso il jobs act - sulle tutele più importanti per i lavoratori ed ha messo in discussione fondamenti del diritto costituzionale come il diritto di sciopero, addirittura con un decreto legge. Dopo anni di battaglie di confronti costruttivi portati avanti con il sindacato l’accordo di San Valentino del 1992, l’accordo sulla politica dei redditi del ‘93, il Patto per l’Italia del 2002 con il governo Berlusconi - ci troviamo oggi di fronte a campagne denigratorie nei confronti delle associazioni di categoria nel vano tentativo di delegittimare quei corpi intermedi che rappresentano la spina dorsale di ogni democrazia. Gli stessi 80 euro “distribuiti” da Renzi alla vigilia delle elezioni europee hanno avuto il compito di dimostrare che il sindacato forse non è più così importante nemmeno per quella che è la sua materia Il Governo ha principale, ovvero negoziare migliori condizioni e deciso di salari più alti per i lavoratori. Abbiamo, dunque, vointerrompere luto rimettere il tema della rappresentanza e della la concertazione contrattazione al centro del dibattito sperando si e il dialogo sociale possa recuperare un percorso di dialogo e dare un contributo. In commissione lavoro c’è un clima diverso rispetto alle altre commissioni e credo che il Governo, in questo momento, potrebbe far tesoro di tutte quelle esperienze che comunque sono presenti in Parlamento. Sulla legge di rappresentanza, oltre ad esserci la mia proposta, ce ne sono altre che i gruppi parlamentari hanno presentato che vogliono essere un sostegno a quella che è l’attività propria delle parti sociali. Per quanto riguarda la riforma Fornero, sono tre anni che in commissione lavoro abbiamo tutti la stessa posizione: maggioranza e opposizione sono unite e vanno con convinzione verso una flessibilità in uscita. Faccio però un appello ai sindacati: bisogna fare in modo di anticipare il governo rispetto ad alcune mosse. Concludo dicendo che questa è la prima iniziativa che ho voluto mettere in campo come dipartimento lavoro di Forza Italia, ma ne saranno organizzate altre per rimettere il lavoro al centro dell’agenda delle politiche del Governo. CONTRATTAZIONE E RAPPRESENTANZA. LA VIA MAESTRA DEL DIALOGO AT T I D E L C O N V E G N O U SUSANNA CAMUSSO n Governo che non accetta l’autonomia delle parti sociali nel definire quali sono le regole e le modalità con cui si esercitano i diritti dei lavoratori, dimostra di non voler rispettare quel principio di partecipazione che è fondamentale nel sistema democratico. Con l’accordo sulla rappresentanza abbiamo raccolto un insieme di regole trasparenti e democratiche frutto di un’importante scelta politica. Un’intesa, dunque, che si basa su un sistema di definizione degli accordi e sulla rappresentanza: da un lato, quindi, il principio democratico, dall’altro il parere vincolante dei lavoratori. Se il Parlamento farà una legge sulla rappresentanza ci piacerebbe Bisogna cambiare una misura di questo tipo anche per le imprese: si la legge Fornero, tratta di un principio democratico che deve valere come sindacati per tutti. stiamo ancora L’attuazione dell’art.39 della Costituzione, quindi l’efaspettando una ficacia erga omnes dei contratti collettivi, è necessaria per due motivi: il primo perché, al di là del punto convocazione da di equilibrio tra primo e secondo livello, il nostro siparte del Governo stema produttivo è frantumato e il tema del salario di riferimento non è risolvibile senza i contratti collettivi nazionali; secondo, perché il principio erga omnes sgombra una discussione sul tema dei compensi orari minimi che, se fossero inferiori al minimo di quanto previsto dal contratto con minor valore economico, comporterebbero solo l’indebolimento del potere d’acquisto delle retribuzione dei lavoratori. Inoltre, bisogna cambiare la legge Fornero e come sindacati stiamo ancora aspettando una convocazione da parte del Governo. Vista dunque l’assenza dell’Esecutivo, se il Parlamento provasse a fare queste scelte darebbe una risposta ai numerosi lavoratori che sono in attesa da tanto tempo. Segretario Generale Cgil 7 AT T I D E L C O N V E G N O CONTRATTAZIONE E RAPPRESENTANZA. LA VIA MAESTRA DEL DIALOGO GIGI PETTENI I Segretario Confederale Cisl 8 n questo ultimo periodo, si è fatto di tutto per colpire il sindacato che nonostante tutto ha continuato a garantire la coesione sociale. Per parlare di contrattazione e rappresentanza è necessario tenere presente il tessuto industriale del nostro Paese dove il 35% delle aziende sono innovative e competitive, l’altro 35% sono tradizionali e cercano di gestire la crisi economica, il restante 30% competono in termini di costi. Per questo motivo, riteniamo importante un contratto nazionale che interagisca rispetto alle condizioni e alle possibilità attuali e che tenga conto di queste diversificazioni. Per quanto riguarda la produttività, in Italia ogni impresa che ha deciso di investire ha trovato nelle organizzazioni sindacali il massimo della disponibilità, a meno che le condizioni proposte non fossero a sfavore dei lavoratori e del Paese. Il sistema della produttività, però, non riguarda esclusivamente solo ciò che avviene all’interno dell’azienda, come gli orari o l’organizzazione del lavoro, ma anche altri aspetti. Per Serve un luogo, questo motivo serve un luogo, come era una volta il Cnel, che sia più strutturato e più snello dove si dicome era una volta scuta di tutti gli elementi che competono ad una il Cnel, dove si maggiore produttività. Il ruolo della contrattazione discuta di tutti è importante perché essa rappresenta una vera e gli elementi propria dinamica di sviluppo, grazie alla quale si che competono creano le condizioni per produrre più ricchezza. Questo è il motivo per cui dobbiamo rilanciare il suo ad una maggiore ruolo e sarà possibile solo interagendo e dialogando. produttività In merito alla rappresentanza, le organizzazioni sindacali si sono mostrate da subito disponibili ad una misurazione dando prova di una disponibilità al cambiamento. Tutto ciò a dimostrazione del fatto che è possibile dialogare e trovare una sintesi anche per proposte molto diverse tra loro interrogandoci umilmente sull’importanza e la ricchezza di ogni punto di vista. CONTRATTAZIONE E RAPPRESENTANZA. LA VIA MAESTRA DEL DIALOGO I l dialogo sociale è fondamentale, ma è ancora un tassello fragile in Italia: il nostro premier non si confronta con i sindacati. In Germania, al contrario, la Merkel ha rapporti costanti con il mondo sindacale e non a caso il modello tedesco è quello a cui fanno riferimento in tutta Europa. Tra i tanti passi fatti dal sindacato con grande soddisfazione annovero l’elezione di Luca Visentini, un italiano, a segretario generale della Confederazione europea dei sindacati (CES). Nella legge di stabilità non ci sono le risorse per la È necessario flessibilità in uscita né per i contratti né per il Sud e lo sviluppo. E il Governo non può pensare di andare recuperare il potere avanti così. Noi faremo la nostra parte. E vogliamo d’acquisto per i anche scommettere sulla crescita, tant’è che ablavoratori e per i biamo predisposto una proposta di riforma del mopensionati, che dello contrattuale che leghi gli incrementi salariali sono i primi al Pil. In sintesi, proponiamo un modello contrattuale che ammortizzatori ha il contratto nazionale come cornice, dove non c’è sociali del Paese contrattazione di secondo livello e i soldi vanno sul contratto nazionale. Dove invece c’è contrattazione di secondo livello, si articola la crescita economica fra il livello nazionale e quello decentrato, territoriale o aziendale. E si decidono gli orari di lavoro e le altre condizioni. Nello stesso tempo, proponiamo un allungamento della durata del contratto da tre a quattro anni. Nell’intermezzo dei quattro anni si realizza la contrattazione di secondo livello evitando così l’accavallamento che si verificava prima con il contratto a tre anni. Si tratta, oltretutto, dell’unica proposta sul tappeto. Inoltre, è necessario recuperare il potere d’acquisto per i lavoratori e per i pensionati, che sono i primi ammortizzatori sociali del nostro Paese, perché in una famiglia - e sono tante - dove c’è un giovane in cassa integrazione, un esodato, un disoccupato, è la pensione della madre, della nonna, del padre o del nonno che ha permesso e permette di andare avanti. Ridare potere d’acquisto a questi soggetti significa, dunque, rilanciare i consumi, la domanda interna e, per questa via, dare impulso all’economia del Paese. AT T I D E L C O N V E G N O CARMELO BARBAGALLO Segretario Generale Uil 9 AT T I D E L C O N V E G N O CONTRATTAZIONE E RAPPRESENTANZA. LA VIA MAESTRA DEL DIALOGO FRANCESCO PAOLO CAPONE A Segretario Generale dell’Ugl 10 bbiamo sottoscritto un accordo sulla rappresentanza in cui si prevede il conteggio della rappresentatività di ogni organizzazione. Se però i sindacati vengono “pesati” fino all'ultimo numero sarebbe interessante capire anche quanto “pesano” alcune controparti perché è del tutto evidente che anche sul fronte aziendale ci troviamo davanti ad una parcellizzazione estrema. L’accordo che abbiamo sottoscritto si è basato sul modello “storico” che è quello del pubblico impiego, Se i sindacati con conteggio del dato associativo e di quello elettorale. Quest’ultimo, però, è completamente scomvengono “pesati” parso per quello che riguarda il settore di fino all'ultimo Confindustria e aspettiamo di vedere se verrà indivinumero sarebbe duato un luogo per la raccolta e la certificazione dei interessante capire dati. anche quanto Per misurare il peso di un’organizzazione sindacale, che non è rappresentato soltanto dal dato associa“pesano” alcune tivo, l’accordo sulla rappresentatività di Confcomcontroparti mercio può essere un esempio perché oltre al dato associativo e a quello elettorale, registra e cerca di raccogliere anche quello organizzativo dei sindacati e quindi il numero di vertenze collettive, di vertenze individuali, di servizi erogati, il livello di presenza sull’intero territorio. Oltre a discutere di rappresentanza e contrattazione bisogna riconoscere che il problema vero è la mancanza di dialogo sociale: non si tratta di avere nostalgia della concertazione, ma della necessità di un confronto tra il Governo e le parti sociali. Il ruolo del sindacato è stato dal dopoguerra a oggi fondamentale per mantenere il Paese stabile. Sentiamo l'esigenza di confrontarci con il Governo che deve ricordarsi che la democrazia non si basa solo sul voto di fiducia. CONTRATTAZIONE E RAPPRESENTANZA. LA VIA MAESTRA DEL DIALOGO I n questi anni, abbiamo tentato di costruire un sistema di regole che riuscisse a dare compimento a un ordinamento intersindacale in grado di disciplinare le nostre relazioni con le parti sociali che sono necessarie e da coltivare. Dall’accordo del 2011, abbiamo avviato un percorso per cambiare quei principi, come l’auto riconoscimento, che erano alla base dei passati rapporti con le OO.SS, creando un sistema che tenesse conto invece della rappresentanza e della rappresentatività per dare più certezza alle regole. Abbiamo disciplinato il principio del ‘chi rappresenta chi’, per capire se nel momento in cui viene firmato un contratto per un determinato settore, questa firma sia fatta con chi rappresenta la maggioranza dei lavoratori. L’accordo sulla rappresentanza, però, oltre a regolare questo Considerando principio, è una disciplina funzionale rispetto alla stipula dei contratti collettivi. Per quanto riguarda la che il contesto contrattazione, non siamo ancora riusciti a trovare economico in cui un’intesa e abbiamo preferito che i contratti definisstiamo vivendo è sero un loro equilibrio negoziale settore per settore. diverso dal passato, Considerando che il contesto economico in cui definire un modello stiamo vivendo è diverso dal passato e, soprattutto, che ogni settore ha caratteristiche differenti, definire idoneo a tutti i un modello idoneo a tutti i comparti è rischioso ed è comparti è rischioso del tutto normale che non si riesca a trovare ancora un accordo. Dobbiamo renderci conto che rappresentanza e contrattazione sono due aspetti molto importanti per la società e prima di qualsiasi cambiamento è necessario avere un’idea compiuta di ciò che si vuole fare e delle ricadute che determinate alterazioni comporterebbero. AT T I D E L C O N V E G N O PIERANGELO ALBINI Direttore Area Welfare e Lavoro Confindustria 11 AT T I D E L C O N V E G N O ON. GIUSEPPE ZAPPULLA Relatore sulla Rappresentanza XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato- PD 12 CONTRATTAZIONE E RAPPRESENTANZA. LA VIA MAESTRA DEL DIALOGO V oglio fare i complimenti per questa iniziativa e seppure sussistano delle differenze politiche saluto positivamente la scelta di organizzare un confronto a più voci su un tema così importante che nei prossimi mesi sarà all’attenzione non solo della Commissione lavoro, ma anche del Governo. Dobbiamo ragionare su una logica di miglioramento e non di attacchi reciproci rimettendo al centro del dialogo i temi del lavoro. Penso che i diritti del lavoro siano una condizione irrinunciabile per uno sviluppo sostenibile e, altresì, la qualità della competitività di un sistema Paese non può far a meno anche della qualità dei diritti nel lavoro. Da qualche anno, c’è la necessità di rilegittimazione del sistema complessivo e sono convinto che anche per il sindacato ci sia l’esigenza di misurarsi coi cambiamenti tumultuosi e profondi del mercato del lavoro. Anche nel settore privato, una buona legge sulla rappresentanza e sulla rappresentatività deve essere frutto di un confronto aperto con il contributo determinante delle forze sociali. La legge non può essere il cavallo di Troia per comprimere surrettiziamente il La soglia del 5% diritto allo sciopero e non può rappresentare uno strumento subdolo per alterare o cancellare il ruolo dovrebbe essere del contratto nazionale dal modello di contrattail parametro zione. Bisogna costruire un testo partendo dal docuper certificare mento base prodotto dalle intese con le parti sociali la rappresentatività quanto più condiviso con la stessa normativa esidel sindacato stente nel pubblico impiego con le diverse proposte presentate alla Camera dei deputati e al Senato della a livello nazionale Repubblica. E’necessario, inoltre, assicurare la rape locale. presentanza sindacale in tutti i luoghi di lavoro tra le associazioni sindacali firmatarie o che dimostrino di avere il 5% degli iscritti in quel luogo di lavoro. Questa soglia poi dovrebbe essere il parametro per certificare la rappresentatività del sindacato a livello nazionale e locale. Bisognerebbe anche introdurre il comitato consultivo delle grandi imprese quale organismo di coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti. Vorremmo, infine, suggerire di mettere in cantiere, come sembra voglia fare il Ministro Boschi, la riforma della rappresentanza sindacale. Insieme a questa legge poi sarebbe il caso di pensare ad una legge sulla previdenza che immagini la flessibilità in uscita. CONTRATTAZIONE E RAPPRESENTANZA. LA VIA MAESTRA DEL DIALOGO I l tema sulla rappresentanza è importante e ringrazio la Vicepresidente della Commissione Lavoro, On. le Renata Polverini per aver organizzato questo convegno. La politica e i partiti sono obbligati a consegnare i proprio bilanci alla commissione di controllo di Camere e Senato e poi verificati. Non mi sembra che le rappresentanze sindacali abbiano questo obbligo e questa trasparenza. Sarebbe utile attuare l’articolo 39 della Costituzione anche in termini di trasparenza e di effettiva trasmisPer le rappresentanze sione dei dati. Sono d’accordo sulla logica della flessibilità in uscita e mi rammarico che il governo non sindacali sarebbe abbia frequentato la Commissione lavoro. Ogni parutile attuare l’art. 39 tito ha fatto le sue proposte di legge. La Lega ha prodella Costituzione posto la quota 100 ovvero l’uscita dai 58 anni di età anche in termini con 42 anni di contributi o 35 anni di contributi e 65 di trasparenza anni di età. Abbiamo deciso in commissione di utilizzare la base della proposta di legge Damiano ove di trasmissione vero quella che dà delle premialità se si esce dei dati successivamente ad una determinata data o delle penalizzazioni se si esce prima dei 66 anni e nove mesi. La quantificazione economica che l’Inps ha dato sulla base di 63 anni e 7 mesi e 35 anni di contributi con 3 punti percentuali di penalizzazione annua quindi il 9 per cento è di circa di un miliardo e mezzo per il 2017, se questa opzione partisse il primo gennaio del 2017, di 2,5 miliardi per il 2018 e a decorrere dal 2019 di circa 3,2 miliardi. Se si vuole attuare questa proposta che la Lega appoggia, a queste cifre, è possibile trovare le risorse. La politica così come le parti sociali deve far tesoro di questa giornata di lavoro perché sono iniziative tese a consegnare proposte per il Paese. AT T I D E L C O N V E G N O ON. ROBERTO SIMONETTI Capogruppo Lega Nord XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato 13 AT T I D E L C O N V E G N O ON. RENATO BRUNETTA Capogruppo alla Camera dei Deputati FI 14 CONTRATTAZIONE E RAPPRESENTANZA. LA VIA MAESTRA DEL DIALOGO N on è un paradosso che Forza Italia senta l’esigenza di organizzare un incontro sul tema della rappresentanza e della contrattazione, per la semplice ragione che, all’interno del partito, ci sono anime, culture e sensibilità che affondano le loro radici in anni di esperienza ed impegno nell’ambito sindacale, sociale e politico. Proprio come nel caso dell’organizzatrice di questo importante evento, l’on. Renata Polverini, e del sottoQualsiasi legge scritto. Ho diretto per quasi venti anni la fondazione o Jobs Act senza ‘Giacomo Brodolini’. Proprio a questa importante fiuna base di gura è legata la mia cultura accademica e sindacale: crescita annuale “Da una parte sola. Dalla parte dei lavoratori”. E condel 2% servirà solo tinuo a pensarla così al di là delle ‘mode’ e anche degli scontri. a ‘anestetizzare’ il Questo è l’ottavo anno di crisi per il nostro Paese, per sistema l’Europa. Una recessione economica così prolungata non si era mai registrata nella nostra storia economica contemporanea. Una crisi aggravata anche dall’assenza, da parte dei Governi, del passaggio ‘sociale’, dalla carenza di concertazione con i corpi intermedi. La ricetta ‘del rigore’ che si è affermata in Europa oltre che non aver avuto mai nessuna valutazione di carattere scientifico o accademico, cioè quale fosse la risposta migliore di fronte ad una crisi così imponente, non ha avuto altresì nessuna valutazione, nessun analisi neanche dal mondo delle parti sociali. Mai che in Europa si sia discusso di ricette o messo sotto analisi le ricette contro la crisi. I temi della rappresentanza e della contrattazione non potranno mai essere risolti se, anzitutto, non si ha un’Europa capace di raggiungere, per tutti, almeno un tasso di crescita superiore al 2 % l’anno e non si crea occupazione aggiuntiva. Qualsiasi legge o Jobs Act senza questa base di crescita servirà solo a ‘anestetizzare’ il sistema non creando alcuna possibilità di occupazione aggiuntiva. Concludo aggiungendo che non esiste il livello ottimale di contrattazione e che, quest’ultimo, è strettamente legato alla dinamica tecnologica dei singoli settori, quindi il modo più intelligente per ottenerlo è lasciare la libertà alle parti sociali di individuare, di volta in volta, quale il livello ottimale che valorizzi produttività, salario e competitività. CONTRATTAZIONE E RAPPRESENTANZA. LA VIA MAESTRA DEL DIALOGO È necessario avviare una riflessione approfondita partendo da due aspetti che coinvolgono tutti. Non c’è dubbio che ci troviamo di fronte ad una crisi di rappresentatività non soltanto delle forze sociali, ma anche della politica. La crisi di rappresentatività trasversale impone una riflessione sulle nuove forme di espressione compreso il confronto stesso. Il dibattito parlamentare in questa legislatura si è trasformato anche per il diverso quadro politico che si è delineato e per gli interlocutori presenti. La nuova rappresentanza del Movimento 5stelle ha portato un cambiamento della dialettica politica e la crisi dei partiti tradizionali accentua tutto questo. La crisi della rappresentatività, però, coinvolge anche le parti sociali e i movimenti di opinione. C’è inoltre un secondo tema da affrontare ovvero quello di un tasso di corporativismo diffuso nella società italiana che attualmente è molto stratificato. Di conseguenza, più si porta avanti una strategia di riforme più si impatta su questo punto. Questo è il punto poSe persiste litico dal quale ripartire. Sono convinto che se contiuna politica nua a persistere una politica autoreferenziale e i sindacati continuano a sentirsi estraniati dal gioco autoreferenziale il risultato è che la stagione delle riforme faticherà e i sindacati ad andare avanti. continuano a Come dimostra il dibattito di questo anno e mezzo sentirsi estraniati, di legislatura, ci si rende conto che se sappiamo coil risultato è che la gliere la dialettica e facciamo in modo che “i falchi stagione delle che volano alti siano condizionati dalle colombe” poriforme faticherà tremmo riuscire a pensare che una stagione di ripresa e confronto possa riprendere. ad andare avanti Per ottenere delle risposte concrete è necessario andare oltre le persone e le sigle e lavorare insieme, in un percorso comune, per obiettivi unici, tutti legati al benessere, al rispetto e al riscatto morale ed economico del Paese. AT T I D E L C O N V E G N O ON. PIER PAOLO BARETTA Sottosegretario di Stato all'Economia e alla Finanza PD 15 14 MARZO 2016 | PALAZZO MONTECITORIO, ROMA