Gennaio-Febbraio 2010
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Gennaio-Febbraio 2010
Direttore Editoriale: Dott. Giulio Fornero Direttore Responsabile: Dott. Pier Carlo Sommo Caporedattore: Dott.ssa Silvana Patrito Ha collaborato: Dott.ssa Piera Marcarino Redazione: Strada dell’Arrivore 25/a - 10154 Torino Tel. 011 2402683 -Fax 011 2420347 Email: [email protected] Sede legale: A.S.L. TO 2 C.so Svizzera 164 - 10149 Torino Fotocomposizione e stampa: Litografia Tipografia C2 s.r.l. Trofarello (TO) Tutti i diritti riservati Registrazione Tribunale di Torino N. 5083 del 26/11/1997 Bimestrale di informazione dell’Azienda Sanitaria “Torino Nord” Diffusione: 3000 copie - Distribuzione gratuita Anno 13 - N. 1 Gennaio-Febbraio 2010 ASL TO 2 PRIMA ASL ITALIANA DOTATA DI APPARECCHIATURE TC A 64 STRATI TUTTE A RISPARMIO DI DOSE Il Dipartimento di Diagnostica per Immagini della ASL TO 2 è il primo in Italia ad essere dotato di apparecchiature TC a 64 strati tutte a risparmio di dose: tutte le macchine, mediante l'uso di nuovi algoritmi (nome tecnico: ASIR) e di detettori di ultima generazione, forniscono studi che, a parità di valore diagnostico, consentono di erogare dosi di circa la metà rispetto alle macchine tradizionali. La dotazione attuale di apparecchiature TC dell'Azienda Sanitaria ASL TO2 è di 4 macchine, tutte di ultima generazione. Le installazioni nei due Ospedali sono le seguenti: - San Giovanni Bosco: due macchine a 64 file di detettori (quindi adatte allo studio del cuore), di cui una che ha un nuovo detettore che consente esami con acquisizioni in "dual energy", ovvero acquisizioni di volumi di studio con doppia energia dei fotoni per una migliore caratterizzazione dei tessuti. - Ospedale Maria Vittoria: due macchine di cui una a 16 file di detettori ed una a 64 file di detettori. Le nuove apparecchiature consentono una migliore tipizzazione e definizione delle piccole lesioni, una miglior visualizzazione del flusso attraverso stent piccoli (es. coronarici) e una notevole riduzione degli artefatti da metallo per i portatori di protesi o pacemaker. Negli studi TC del cuore, con le macchine a 64 strati in particolare, l'uso della tecnica cosiddetta "prospettica" (erogazione di energia soltanto durante precisi momenti del ciclo cardiaco), associata alla dotazione tecnica sopra descritta, consente di effettuare una "coronaro-TC" con dosi al paziente di 1-3 millisievert al posto dei 15-20 ms delle macchine tradizionali, con una riduzione di circa 7 volte. Le dosi erogate sono tra l'altro nettamente inferiori a quelle di una coronarografia tradizionale. Dell’apparecchiatura con acquisizione in dual energy esiste solo un’altra installazione in Italia e sono in corso solo una decina di installazioni in Europa, oltre al sito "storico" di Parigi (CCNU Saint-Denis) dove una apparecchiatura di questo tipo è in funzione da circa 8 mesi. Il Settore di Diagnostica TC e RM è anche dotato di due macchine per Risonanza Magnetica Nucleare, una delle quali è modernissima (1.5 tesla) e dispone di bobine e di accessori adatti allo studio di tutti i distretti corporei, con particolare riguardo agli studi neurologici e vascolari. Il Dipartimento di Diagnostica per Immagini della ASL TO 2, diretto dal Dr. Carlo Alberto Cametti, è articolato in diverse Strutture appartenenti ai tre Ospedali aziendali: Radiologia dell’Ospedale San Giovanni Bosco (diretta dal Dr. Carlo Alberto Cametti), Neuroradiologia (diretta dal Dr.. Dr. Giacomo Paolo Vaudano), Radiologia Diagnostica dell’Ospedale Maria Vittoria (diretta dal Dr. Giancarlo Cortese), Radiologia Diagnostica dell’Ospedale Amedeo di Savoia, con vari settori di attività di tipo diagnostico e di tipo interventistico per pazienti interni ed esterni alle strutture ospedaliere: - Radiologia convenzionale ed Ecografia - Diagnostica TC ed RM - Diagnostica vascolare ed interventistica extracoronarica – gestita in integrazione con l’Équipe di Cardiologia del Dr. Massimo Minelli presso l’Ospedale San Giovanni Bosco - Diagnostica vascolare ed interventistica coronarica, svolta presso l’Ospedale Maria Vittoria dall’Equipe della Dr.ssa Rita Trinchero e presso l’Ospedale San Giovanni Bosco dall’Equipe del Dr. Massimo Minelli, in collaborazione con il Dipartimento di Diagnostica per Immagini. Nell’ambito del programma regionale di innovazione tecnologica, l’avanzatissimo sistema PACS RIS di trasmissione digitale di referti e immagini, con una rete wi-fi che porta i monitor di visualizzazione su carrelli mobili fino al letto del paziente, già attivo dall’anno 2007 nel Servizio di Radiologia del San Giovanni Bosco, è in via di estensione anche agli Ospedali Maria Vittoria e Amedeo di Savoia ed agli ambulatori territoriali dei Distretti delle Circoscrizioni 4 e 5 della Città di Torino. E’ stato installato al Maria Vittoria un Sistema PACS-RIS che verrà totalmente integrato con i Sistemi già funzionanti; la stessa cosa sarà fatta entro la metà di febbraio 2010 all’Amedeo di Savoia e quindi negli ambulatori territoriali. Come già avvenuto nei distretti delle Circoscrizioni 6 e 7, i Medici di Medicina Generale che operano nel territorio dei Distretti delle Circoscrizioni 4 e 5 saranno coinvolti nell’iniziativa. A completamento del progetto, in tutti gli Ospedali e in tutti gli Ambulatori Territoriali della ASL TO2 sarà possibile gestire e consultare immagini e referti radiologici riferiti ad esami prodotti in una qualunque delle sedi suddette. Il volume complessivo degli esami eseguiti dal Dipartimento di Radiodiagnostica dell’ASL TO 2 è di circa 250.000 esami all’anno. Segue a pagina 2 UN MOSAICO E UN OSPEDALE Un mosaico: l’Arcangelo che lotta con la spada contro il demonio, simbolo di lutti e sofferenze. Una scritta dall’Ecclesiastico (o Siracide), il testo biblico molto usato nelle prime assemblee cristiane: “Onora il medico. Anch’egli è stato creato dal Signore”. Un invito all’alleanza terapeutica tra professionisti sanitari e pazienti, all’impegno di tutti per la salute. Un pittore: Enrico Paulucci che, con il gruppo dei “Sei di Torino”, rappresentò uno dei più importanti fenomeni della pittura piemontese del XX secolo. Un restauro che restituisce luce al mosaico e a un luogo di accoglienza, l’atrio dell’ospedale San Giovanni Bosco. 29 gennaio 2010: una presentazione che unisce la nuova luce del mosaico, le nuove tecnologie di avanguardia ad altissima definizione e a minore emissione di radiazioni, la gestione in rete delle immagini radiologiche al letto del malato, in sala operatoria, e nello studio del medico di famiglia, l’avvio del progetto di fascicolo sanitario elettronico del paziente, la nuova degenza di terapia sub-intensiva di medicina d’urgenza, la rete capillare di servizi sanitari e socio-sanitari che si è creata a Torino, in continuità assistenziale tra ospedale e territorio, a favore degli anziani, dei disabili, delle donne e dei bambini, di tutti i soggetti fragili, dei pazienti con patologie croniche e di quelli che necessitano di interventi in urgenza-emergenza. ASL TO2 informa 2 INTENSITA’ DI CURE REGOLATA SULLE ESIGENZE DEL PAZIENTE: La Medicina d’Urgenza e Terapia Medica Subintensiva del San Giovanni Bosco Negli ultimi anni all’Ospedale San Giovanni Bosco sono in via di attuazione interventi strutturali ed organizzativi dedicati ad implementare un modello di ospedale basato su diversi livelli di intensità di cura in base alle caratteristiche dei pazienti. Oggi le possibilità tecniche della Medicina e Chirurgia contemporanee allargano notevolmente le possibilità di trattamento per pazienti acuti che, pur non necessitando di terapia intensiva, richiedono un continuum di cura ed assistenza molto avanzato e specifico. Dall’osservazione che non solo un’intensità di cura insufficiente ma anche una eccessiva possono compromettere la prognosi del paziente, sia dal punto di vista delle complicanze che da quello della mortalità, si è evidenziata la necessità di poter disporre di diversi livelli di intensità di cura ed assistenza. In quest’ottica è particolarmente significativa la realizzazione della nuova Medicina d’Urgenza e Terapia Medica Subintensiva del San Giovanni Bosco, diretta dal Dr. Franco Aprà. La struttura, che da oltre un decennio opera con caratteristiche di terapia semintensiva, per pazienti provenienti sia dal Pronto Soccorso sia dall’interno dell’Ospedale, nella nuova sede al V piano del San Giovanni Bosco è stata riorganizzata con 7 posti letto monitorizzati e 6 posti letto ordinari, con un rapporto infermieri/ pazienti di 1 a 4 nella parte monitorizzata. Ogni posto monitorizzato è dotato di monitor multiparametrico, ventilatore e possibilità di eseguire trattamenti emodepurativi e aferetici. E’ sempre presente almeno un medico 24 ore su 24. Attività di eccellenza del reparto sono la ventilazione non invasiva e l’ecografia clinica al letto del malato. In particolare la ventilazione non invasiva è una metodica che mira a ridurre il tasso di intubazione nei pazienti con insufficienza respiratoria. Nella S.C. Medicina d’Urgenza vengono trattati in questo modo circa 200 pazienti all’anno. L’organizzazione innovativa della struttura si basa sul lavoro al letto del malato da parte di medici ed infermieri, in collaborazione con tutti i colleghi dell’ASL TO2: il continuo lavoro direttamente con il paziente permette un approccio non solo tecnologico ma clinico nel senso più classico del termine in cui il paziente è sempre protagonista nelle scelte diagnostiche e terapeutiche. Si tratta di una struttura per il ricovero e il trattamento di pazienti con problematiche di insufficienza respiratoria, emodinamica, metabolica, emocoagulativa, etc, indipendentemente dalla loro provenienza e competenza nosologica: pazienti acuti con insufficienza respiratoria acuta provenienti dal Pronto Soccorso o dai reparti medici, pazienti chirurgici che si complicano durante la degenza, pazienti che hanno subito interventi vascolari con problemi pressori, pazienti provenienti dalla Terapia Intensiva per lo svezzamento dal ventilatore, pazienti traumatologici con insufficienza d’organo, e molti altri. Per ciascuna tipologia si è identificato il livello di cura ed assistenza più idoneo che può essere erogato in questa struttura: monitoraggio delle funzioni vitali con mezzi non invasivi o minimamente invasivi; sostegno della funzione respiratoria con ventilazione non invasiva ed invasiva per i tracheostomizzati; impiego di farmaci vasoattivi; applicazione delle tecniche sostitutive renali (in collaborazione con la Nefrologia); trattamenti aferetici (in collaborazione con la Immunoematologia); ecografia clinica sia diagnostica al letto del malato, sia di guida alle procedure invasive; broncoscopia al letto del malato (in collaborazione con la Broncoscopia). La Medicina d’Urgenza e Terapia Medica Subintensiva opera ad elevato livello di integrazione con le altre Strutture, sia intensive che non intensive. I miglioramenti clinici vengono ottenuti con una importante attività formativa per tutto il personale. Sono inoltre in atto importanti collaborazioni con le Scuole di Specializzazione in Medicina Interna delle due Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Torino (Molinette e San Luigi) e con i corsi di Laurea in Infermieristica della sede ASL TO2 dell’Università di Torino e dell’Università Cattolica. Il direttore della Medicina d’Urgenza e Terapia Medica Subintensiva del San Giovanni Bosco è titolare di insegnamento nelle due Scuole di Specializzazione in Medicina Interna e nella Struttura viene svolta attività di tirocinio e formazione per gli specializzandi. Inoltre la Struttura è sede di tirocinio formativo per gli studenti della Laurea in Infermieristica. Attualmente, la Medicina d’Urgenza del San Giovanni Bosco tratta circa 800 pazienti all’anno, con una percentuale del 15% di pazienti di interesse chirurgico. IL SISTEMA INFORMATIVO INTEGRATO IN SCALA CITTADINA PER LA GESTIONE IN RETE DELLE IMMAGINI RADIOLOGICHE A Torino il progetto denominato “Immagini in Rete” promosso e finanziato dall’Assessorato Università, Ricerca, Politiche per L'innovazione e L'internazionalizzazione, Telecomunicazioni, E-Government, Industria ed Energia della Regione Piemonte, è stato disegnato con un ambito territoriale che comprende tutta la città di Torino e quindi, in particolare, coinvolge anche l’ASL TO2. Principali obiettivi del progetto sono: -Realizzare in ciascuna delle ASL cittadine il collegamento dei sistemi di archiviazione delle immagini radiologiche e dei referti (PACS/RIS) in un’unica rete, in modo da: -far evolvere i Servizi di Radiologia di ciascun ospedale aziendale verso un’organizzazione che prevede il progressivo abbandono delle pellicole tradizionali a favore della digitalizzazione e della gestione in rete delle immagini e dei referti con firma digitale (filmless/paperless) -integrare i Servizi di Radiologia su unica rete in modo da consentire agli operatori sanitari delle ASL cittadine l’accesso ad un unico archivio dei referti e ad un unico archivio delle immagini. L’archivio delle immagini è ovviamente virtuale essendo costituito dal collegamento in rete dei sistemi PACS degli ospedali aziendali -Partecipare al disegno e alla realizzazione di un sistema centrale, a livello cittadino, per la raccolta e l’archiviazione dei dati clinici (immagini, referti) prodotti dai Servizi di Radiologia di tutte le ASL cittadine -Gestire le attività di backup/ripristino nell’eventualità di perdita di dati presso uno dei Servizi di Radiologia in rete -Ridurre i tempi di distribuzione dei referti e delle immagini diagnostiche ai professionisti sanitari interessati e ai pazienti -Incrementare la qualità dei servizi sanitari territoriali, soprattutto per quanto attiene alla continuità assistenziale (rapporto ospedale-territorio) -Ridurre i tempi e i costi dei cittadini per accedere ai servizi -Disporre della visibilità integrale delle informazioni sanitarie dei pazienti, riferite alla diagnostica per immagini -Ridurre la possibilità di duplicazione di prescrizione di indagini diagnostiche -Disporre di maggiori informazioni utili per la razionalizzazione dei costi. Dall’anno 2007 all’ASL TO 2 l’Area ICT, diretta dalla Dott.ssa Maria Teresa Valente, in collaborazione con tutte le Strutture coinvolte, presso l’Ospedale Torino Nord Emergenza San Giovanni Bosco, ha messo in funzione il sistema di digitalizzazione e della gestione in rete delle immagini e dei referti con firma digitale. Con l’utilizzo di questo sistema, presso i reparti e le sale operatorie dell’Ospedale è possibile visualizzare le immagini e i referti radiologici su computer sistemati su carrelli mobili, supportando il medico nei suoi interventi, direttamente al letto del malato. Con l’installazione del sistema di archiviazione delle immagini radiologiche e dei referti anche presso gli Ospedali Maria Vittoria e Amedeo di Savoia, potrà essere replicata la stessa funzionalità di visualizzazione delle immagini e dei referti al letto del malato presso i vari reparti. Sarà permessa inoltre la consultazione dei referti e delle immagini tra gli Ospedali San Giovanni Bosco, Maria Vittoria e Amedeo di Savoia e i Servizi Territoriali. In tal modo, l’ASL TO2 parteciperà al progetto regionale di realizzazione di un sistema centrale, a livello cittadino, per la raccolta e l’archiviazione dei dati clinici (immagini, referti) prodotti dai Servizi di Radiologia di tutte le ASL cittadine. PROGETTO PILOTA DEL FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO: storia clinica dei pazienti consultabile da tutte le Asl piemontesi L’ASL TO 2 è stata scelta come “pilota” nel progetto di un Fascicolo Sanitario Elettronico Aziendale (FSE), progetto promosso e finanziato dall’Assessorato Università, Ricerca, Politiche Per L'innovazione E L'internazionalizzazione, Telecomunicazioni, E-Government, Industria Ed Energia della Regione Piemonte, e realizzato dal CSI Piemonte in collaborazione con l’Area ICT dell’ASL TO2, diretta dalla Dott.ssa Maria Teresa Valente, e tutti i Servizi coinvolti. Il Fascicolo Sanitario Elettronico Aziendale (FSE) è la costruzione di una banca dati degli episodi e delle informazioni cliniche significative riguardanti il paziente. In pratica, un dossier con tutti i dati sulla salute del paziente (referti ambulatoriali, verbali di Pronto Soccorso, lettere di dimissione da ricovero) consultabile con un computer. Principale obiettivo del progetto è fornire la disponibilità, all’operatore autorizzato, di visualizzare la storia clinica del paziente in cura con i suoi dati presenti e passati, da qualunque postazione di lavoro aziendale e la futura estensione di utilizzo del fascicolo anche alle altre ASL, con la possibilità di condividere le informazioni raccolte, dando all’operatore autorizzato la possibilità di accesso alla storia clinica del paziente in cura, qualunque sia stata la struttura sanitaria di precedente contatto. Il progetto è stato realizzato in completa conformità con gli standard del Programma SIRSE - Sistema Integrato Regionale di Sanità Il Programma SIRSE - Sistema Integrato Regionale di Sanità Elettronica, approvato con DGR 21 aprile 2008, n. 15 - 8626, propone un modello di “sanità in rete” di cui le tecnologie ICT costituiscono fattore abilitante per la realizzazione di nuovi modelli assistenziali facilitando l’accesso degli operatori sanitari alle informazioni cliniche e la fruizione di servizi ai cittadini. Il Programma costituisce un documento di indirizzo per tutti gli interventi organizzativi e progettuali in ambito sanitario, sia a livello locale che a livello centrale, per garantirne la coerenza con il disegno del nuovo sistema informativo sanitario regionale. Il modello di sanità in rete si basa sull’interoperabilità, cioè sulla capacità di un sistema di interagire con altri sistemi in modo trasparente per l’utilizzatore. L’interoperabilità deve essere garantita a vari livelli:ASR (Aziende Sanitarie Regionali), Sistema Informativo Regionale (SISR), MMG/PLS (Medici di Medicina Generale/ Pediatri di Libera Scelta), Servizi ai cittadini. UN’AZIENDA ALTAMENTE INFORMATIZZATA La scelta da parte della Regione Piemonte di affidare alla ASL TO2 il compito di sviluppare il FSE per tutto il territorio regionale ha la sua spiegazione nell’alto grado di informatizzazione raggiunto in questi anni dalla azienda sanitaria. Inoltre, il processo di informatizzazione ha consentito di realizzare ed attivare nel corso dello scorso anno importanti progetti spesso condivisi fra gli ospedali Maria Vittoria e San Giovanni Bosco. E’ attivo e condiviso fra i due Ospedali un percorso anestesiologico totalmente informatizzato che, partendo dalla valutazione preoperatoria, giunge al trattamento postoperatorio. Lo stesso programma supporta le Rianimazioni Generali degli Ospedali San Giovanni Bosco e Maria Vittoria e la Rianimazione Neonatale del Maria Vittoria: tutti i parametri registrati dalle strumentazioni, l’esame clinico, la diagnostica di laboratorio sono raccolti in automatico e resi disponibili per rivalutazioni a posteriori. La gestione del processo di analisi cliniche, microbiologiche e virologiche dei Laboratori Analisi ospedalieri, dall’accettazione nei centri prelievo ai reparti, è su supporto elettronico ed i referti sono trasmessi in formato elettronico ai reparti; i dati sono inseriti direttamente nella cartella informatizzata dei reparti che ne sono dotati. Analogamente la terapia anticoagulante orale (TAO) è gestita su un supporto elettronico diffuso anche sul territorio. I due Ospedali dispongono di una cartella clinica di Pronto Soccorso che consente la gestione del paziente dall’accettazione alla dimissione o al ricovero. I dati clinici dei pazienti affetti da patologie cardiovascolari avviene su supporto elettronico condiviso dalle due Cardiologie e dal territorio. Anche le Anatomie Patologiche, la Immunoematologia e Medicina Trasfusionale, le Diabetologie e le Unità di Valutazione Geriatrica sono ad alta informatizzazione. Le Radiologie dispongono di nuovi PACS-RIS Radiologici che consentono la gestione di esami, immagini e referti radiologici digitalizzati e la distribuzione in rete nei Presidi Ospedalieri, territoriali per Medici e Pediatri di famiglia (Progetto Regionale Immagini in Rete). E’ funzionante un progetto sperimentale (DOMUSNET) di comunicazione telematica in mobilità fra gli Operatori sanitari domiciliari ed i Medici di Famiglia. All’Ospedale Maria Vittoria, inoltre, la Neurologia gestisce su supporto informatico i dati clinici dei pazienti. All’Ospedale Giovanni Bosco l’informatizzazione avanzata ha raggiunto anche il reparto di Dialisi e la Pneumologia territoriale. Segue da pagina 1 Nella Radiologia dell’Ospedale Maria Vittoria è inoltre in corso un articolato processo di ammodernamento che riguarda sia l’organizzazione dei locali sia la dotazione tecnologica e di personale. Tutto ciò allo scopo di adeguare il Servizio di Diagnostica per Immagini alle mutate esigenze dell’Ospedale, che vede aumentare progressivamente l’afflusso di pazienti al D.E.A., con la conseguente necessità di fornire risposte diagnostiche non solo, ovviamente, corrette, ma anche nel più breve tempo possibile. In quest’ottica deve essere inquadrata l’installazione delle 2 nuove TAC, in grado di esaminare in tempi rapidissimi qualunque distretto corporeo, e l’avvio del sistema PACS per la trasmissione delle immagini all’interno della Radiologia, dei diversi reparti dell’Ospedale e degli altri presidi aziendali, riducendo al minimo il tempo di condivisione dei risultati diagnostici ottenuti. Parte dello stesso processo di evoluzione tecnologica è l’imminente avvio del cantiere per l’installazione di una ulteriore Sala di Diagnostica Radiologica dedicata al Pronto Soccorso, dotata delle apparecchiature tecnologicamente più avanzate, in grado di minimizzare i tempi di esecuzione degli esami anche in pazienti in condizioni critiche e di ridurre la dose di radiazioni, nonché di una nuova Sala di diagnostica ecografica anche vascolare. Anche nel settore della diagnostica senologica la Radiologia è prossima ad un significativo passo in avanti con l’avvio dell’attività di una mammografo digitale diretto di elevate prestazioni. In questo modo tutta l’attività della Radiologia del Maria Vittoria sarà interamente basata su tecnologie digitali, con l’abbandono dei tradizionali sistemi analogici che necessitano di sistemi chimici per fissaggio e sviluppo e non possono essere integrati nei sistemi di trasmissione delle immagini. ASL TO2 informa 3 LA CITTÀ LABORATORIO DI INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA Oltre 500 tipologie di risposte organizzate per fasce d’età e macro aree di bisogni primari, sono il risultato della prima ricognizione delle risorse, consolidate, innovative e sperimentali, che la Città offre. Per la prima volta una Città metropolitana tenta una ricognizione e una rappresentazione organica degli interventi realizzati aggregati secondo un modello tridimensionale che incrocia risposte ai bisogni, età della vita e nuovi luoghi di cura. Tale esplorazione è stata realizzata dalla Città nel suo complesso, per rendere evidenza alle risorse attivate in condivisione con tutti i partners: Comune, Aziende Sanitarie, Enti e Organizzazioni del privato sociale e imprenditoriale, organizzazioni sindacali. Emerge quanto, come e da quanto tempo “Torino si integra” tra i soggetti diversi, nelle progettualità e nelle azioni che realizza. Un livello di integrazione a favore dei cittadini e delle loro famiglie, per facilitare consapevolezza e accessibilità. A tale scopo è stato pensato il nuovo sito internet La Salute a Torino, uno strumento informativo progettato per rendere maggiore trasparenza e fruibilità al sistema. Tale strumento rivolto a tutti i cittadini, volontari e operatori è presentato nella sua architettura in fase di costruzione perché possa arricchirsi con gli apporti di tutti i partners e accompagnare la crescita di una cultura comune. Il Modello Torino: Integrazione Socio Sanitaria, Strategie di Sviluppo, Comunicazione e Accessibilità è stato presentato venerdì 5 febbraio alla GAM Torino in un incontro organizzato dal Comune di Torino, ASL TO 1 e ASL TO 2 Nord, per illustrare il nuovo sito internet dedicato (www.comune.torino.it/pass/salute). “Questa organizzazione socio sanitaria integrata offre luoghi di cura sempre più diversificati e prossimi ai cittadini, nuovi percorsi di continuità assistenziale e presa in carico per rispondere ai bisogni di cura nelle età della vita – commenta Giulio Fornero, Direttore Generale ASL TO 2 Nord - Una risposta anche alle difficoltà degli Ospedali per acuti, per consentire il buon funzionamento dei Dipartimenti di Emergenza-Urgenza e delle attività in elezione e per migliorare la comunicazione tra pazienti, familiari e professionisti” TOSSICODIPENDENZA DEI DETENUTI: COLLABORAZIONE TRA LA CASA CIRCONDARIALE “LO RUSSO E CUTUGNO” E L’ASL TO2 Con gli infermieri domiciliari campagna di prevenzione delle ustioni rivolta agli anziani La Casa Circondariale non è più solo luogo di detenzione ma è divenuta anche luogo di cura per i detenuti affetti da tossico- L'80% dei casi di ustione che arrivano al Centro grandi ustionati del dipendenza (circa il 27% della popolazione carceraria). Questo è quanto è emerso dall’affollatissimo convegno del 10 dicem- CTO si verificano in casa e sono dovuti a comportamenti pericolosi bre scorso, presso la C.C. Lo Russo e Cutugno di Torino, cui hanno partecipato circa 200 professionisti provenienti da tutto il ma diffusissimi perché considerati innocui: fumare a letto, sbagliare a Piemonte e dalla Valle d’Aosta. L’incontro è stato organizzato dal Dipartimento Dipendenze 1 – Servizio Assistenza Detenuti miscelare l’acqua del rubinetto bruciandosi la pelle, buttare alcol sulla (S.A.D.) diretto dal Dr. Emanuele Bignamini e curato dal Dr. Enrico Teta. fiamma per ravvivare il fuoco. E le cifre dimostrano che per questo Grazie alla collaborazione fra l’Amministrazione Penitenziaria e l’A.S.L. TO2 sviluppatasi da alcuni anni all’interno della C.C. genere di incidenti gli anziani sono più a rischio: oltre un terzo coinLorusso e Cutugno e divenuta punto di riferimento in tutta Italia, è stato possibile sviluppare dei progetti di cura per la tossi- volge infatti persone con più di 65 anni. codipendenza, che hanno portato ad un significativo miglioramento della qualità dei trattamenti rivolti ai dipendenti da sostan- Di qui il progetto “Teniamoci cara la pelle” promosso dal CTO in colze in stato di detenzione. laborazione con ASL TO1 e ASL TO2, una campagna di informazioLe statistiche ci dicono che siamo passati dai 35.469 detenuti del 1991 agli oltre 65.000 attuali. Nel 2008, su un totale di 58.127 ne per promuovere comportamenti corretti nella popolazione anziana, detenuti, 15.772 sono risultati tossicodipendenti (27,1%). Anche in Piemonte la presenza dei tossicodipendenti nelle carceri al fine di ridurre il rischio di ustione da incidente domestico. risulta molto elevata, sia pure con una percentuale leggermente più bassa rispetto al dato nazionale: nel 2008, su un totale di Si è partiti con un corso di formazione rivolto in particolare agli infer4.357 detenuti il 25,7% (1.153) sono risultati tossicodipendenti. Sono cifre allarmanti perché riguardano soggetti che, accan- mieri dell'Assistenza domiciliare delle ASL cittadine: il corso, tenuto to al problema della dipendenza, sono spesso portatori anche di molte altre da medici e infermieri del Centro Grandi Ustionati, ha fornito ai parproblematiche sanitarie (patologie infettive, cardiopatie, patologie dentatecipanti gli strumenti clinici necessari per gestire il trattamento delle rie, epatiti, etc). Si tenga inoltre presente che il 25% dei soggetti trattati lesioni minori da ustione e il materiale informativo messo a punto per sono stranieri. la campagna. Ma cos’è il S.A.D. ? Il S.A.D. è un Servizio del Dipartimento In questi giorni prende il via la seconda fase del progetto. Anche nel Dipendenze1 dell’A.S.L. TO2 che si occupa di tutti gli interventi per la territorio dell’ASL TO2, gli infermieri che svolgono attività di cure dipendenza da sostanze all’interno dell’Istituto Penitenziario Lorusso e domiciliari nell’ambito dell’assistenza ai pazienti anziani rileveranno Cutugno, dall’ingresso in carcere del detenuto tossicodipendente fino alla nelle case del loro territorio i potenziali pericoli, aiutandosi con una sua dimissione. scheda che sarà compilata in modo rigorosamente anonimo, e spiegheSotto il profilo clinico-organizzativo il S.A.D. si articola in due principali setranno come scongiurare il rischio di ustioni consegnando opuscoli tori che sono il Trattamento di Primo e Secondo Livello. informativi e adesivi da distribuire in casa per segnalare i punti a - Trattamento di I Livello: si occupa della valutazione del detenuto rischio. all’ingresso in carcere ai fini della diagnosi di dipendenza da sostanze e I dati raccolti con le schede di rilevazione dei comportamenti a rischio della terapia farmacologica di disassuefazione. Assicura la continuità con saranno poi elaborati per implementare ulteriori interventi di preveni programmi terapeutici già avviati all’esterno e favorisce la presa in carizione primaria delle ustioni in ambiente domestico. co del soggetto non precedentemente seguito da un Servizio Dipendenze. In questa fase viene effettuata anche una terapia di sostegno e motivazione del paziente che sta vivendo una doppia sofferenza: la detenzione e l’astinenza dalle sostanze. - Trattamento di II Livello: sono ammessi al Trattamento di Secondo Livello quei soggetti che siano disponibili a intraprendere un programma terapeutico e socio riabilitativo, all’interno della Casa Circondariale o all’esterno in misura alternativa alla detenzione, qualora consentito dalla situazione giudiziaria. Il Trattamento di Secondo Livello ha sede presso il Padiglione E, che si distingue dagli altri padiglioni per un regime penitenziario definito “a custodia attenuata”, col fine di dare una maggiore connotazione terapeutica alla struttura. Il Trattamento di Secondo Livello comprende la “Sezione Arcobaleno”, dove viene svolto un programma terapeutico comunitario, e la “Sezione Aliante”. Quest’ultima è una nuova sezione, con carattere sperimentale, destinata soprattutto a quei soggetti che presentano le condizioni per potere accedere a percorsi terapeutici esterni. In essa verranno attivati percorsi di cura individualizzati e mirati, con terapie “a mantenimento” con farmaci agonisti degli oppiacei, interventi motivazionali e di orientamento, psicoterapie focali e attività di gruppo. - All’interno delle S.C.A. si propongono anche gruppi di auto-mutuo-aiuto, corsi scolastici e professionali, attività teatrali, musicali e di arteterapia. - Cura della dimissione: è intenzione del S.A.D. prestare particolare attenzione a questa fase, in cui il rischio di overdose da sostanze stupefacenti risulta particolarmente alto. In accordo con l’Amministrazione Penitenziaria, i Servizi Sociali, i Ser. D. e gli eventuali altri Servizi Territoriali coinvolti, vogliono sviluppare interventi preventivi per tutelare il soggetto dai rischi correlati al recupero della libertà. L’approccio sopra esposto vuole proporre il carcere come una tessera del processo di cura, tale da trasformare la detenzione da periodo vuoto di senso, con vissuti di fallimento, in opportunità terapeutica. Affrontare il problema della dipendenza da sostanze in carcere costituisce, del resto, una strategia utile e necessaria in termini terapeutici e sociali. Come evidenzia il Dr. Teta “senza la cura la sospensione del consumo di sostanze dovuta al carcere diventa transitoria e circa il 90% ricade dopo la detenzione” L’importanza della necessità di sviluppare programmi di cura per i tossicodipendenti detenuti è stata recepita anche nel protocollo di intesa fra L’Assessorato Tutela della Salute e Sanità della Regione Piemonte e il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta, il quale sancisce che “nei confronti dei detenuti tossicodipendenti o alcoldipendenti ristretti negli Istituti Penitenziari piemontesi dovranno essere garantiti interventi sanitari, psicologici e socio-rieducativi il più possibile omogenei e coerenti con l’offerta terapeutica praticata all’esterno”. Naturalmente non mancano i problemi e le difficoltà legate alle peculiarità del luogo di intervento, dove le esigenze della cura devono conciliarsi con quelle di custodia. A ciò si aggiunge la complessità correlata alla necessità di integrare e conciliare gli interventi di servizi e professionalità diverse (medici, infermieri, psicologi, educatori, assistenti sociali, etc), i problemi logistici e di comunicazione con l’esterno, i rapporti con l’autorità giudiziaria e con tutti gli enti coinvolti nella gestione dei detenuti. Tutto ciò può risultare fonte di forte disagio e stress per gli operatori, che richiedono quindi interventi di supporto e tutela. Un carcere dal volto più umano “una vera e propria rivoluzione del sistema dove anche la Casa Circondariale si fa carico di un problema sociosanitario” commenta il Dr. Carlo Romano – Direttore del Distretto Circoscrizione V. Il contributo di tutti i soggetti operanti all’interno e all’esterno dell’Istituto Penitenziario contribuisce, pertanto, ad aumentare il benessere individuale e collettivo. Il Dr. Giulio Fornero, Direttore Generale dell’A.S.L. TO2, nel suo intervento ringrazia per il notevole lavoro svolto dal Dipartimento Dipendenze 1 e dal Dipartimento di Salute Mentale in questi anni e sottolinea che dal 2008 la Sanità Penitenziaria è passata dal Ministero della Giustizia al Servizio Sanitario Nazionale. Tale passaggio richiede la soluzione di complesse difficoltà, anche dal punto di vista amministrativo, oltre alla necessità di mantenere un alto livello del servizio. Dott.ssa Gabriella Martinengo S.C. Relazioni Esterne ASL TO 2 ENRICO PAULUCCI: LA BIOGRAFIA OSPEDALE E TERRITORIO: DUE REALTÀ A CONFRONTO Enrico Paulucci nasce a Genova il 13 ottobre 1901. Da adolescente si trasferisce a Torino dove consegue la laurea in giurisprudenza e, poi, in scienze economiche. L'arte però, è la sua vera grande passione. A Torino stringe amicizia con Felice Casorati fondando con lo stesso lo studio Casorati - Paulucci, dove organizza mostre di avanguardia. A 27 anni partecipa alla Biennale di Venezia e l’anno successivo è tra i fondatori del gruppo dei Sei di Torino, che rappresentò il più importante fenomeno nella pittura piemontese del XX secolo. Nel corso degli anni la sua creatività trova nuovi linguaggi per esprimersi con una carica cromatica caratterizzante. I colori squillanti e brillanti, la loro vivacità sono legati ad una parentesi parigina che ne ha aumentato il gusto per il colore e per la solarità, riscontrabile nelle sue opere a soggetto marino con i porti e le vele. Queste opere, soprattutto dagli anni Cinquanta, sono tutte giocate sulla contrapposizione dei colori dove l'idea del soggetto rappresentato è data dall'accostamento di tacche o di segni. Nel dopoguerra rinnova le sue esperienze come testimoniano le due sale personali allestite nel 1956 e nel 1966 alla Biennale di Venezia. Nel 1952 fa parte del gruppo degli "Otto", di Lionello Venturi, sviluppando una ricerca di tipo astratto - informale (sempre con riferimenti naturalistici). Successivamente ritorna alla figurazione. Insegnante di cultura all'Albertina Accademia dal 1939, ne diventa il direttore nel 1955. Muore il 22 agosto del 1999 a Torino. Rispondendo alle richieste di un continuo miglioramento del servizio e di una più stretta collaborazione tra ospedale e territorio che la Direzione Aziendale dell’ASL TO 2 ha sempre sollecitato, sono state realizzate nel secondo semestre del 2009 due iniziative parallele di collaborazione con il Distretto TO 2, i medici di medicina generale e la Circoscrizione 5. Infatti è stato attivato sperimentalmente per sei mesi un “Servizio di consulenza urgente ospedaliera a domicilio” di supporto al M.M.G. e si è organizzato un ciclo di undici incontri nei diversi Centri della Circoscrizione 5 dal titolo “Migliorare servizio ed efficienza con una corretta informazione”. Entrambe le iniziative hanno riscosso un buon successo grazie alla fattiva collaborazione del Dr. Carlo Romano, responsabile del Distretto sanitario della Circoscrizione 5, dei Medici di Medicina Generale, dell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) coordinata dalla Dr.ssa Daniela Bodda e del Coordinatore della IV commissione della Circoscrizione 5, Vincenzo Buda. Agli incontri hanno partecipato centinaia di cittadini con i quali sono stati affrontati argomenti vari: dalla illustrazione delle strutture presenti sul territorio ai nuovi gruppi di cure primarie, dalla medicina di gruppo all’organizzazione del Servizio di Consulenza Domiciliare, dall’informazione sull’epidemia influenzale all’utilizzo corretto del Pronto Soccorso. Soprattutto quest’ultimo tema è stato affrontato in modo approfondito perché per il corretto funzionamento di un Pronto Soccorso è indispensabile anche l’aiuto dei cittadini. Si è insistito sulla necessità di un utilizzo di tale servizio soltanto da parte di chi necessiti realmente di un intervento immediato ed urgente per non intasare una struttura che, nel caso del Maria Vittoria (l’ospedale territoriale di riferimento), pur notevolmente potenziata negli ultimi tempi, deve rispondere ad un numero di accessi (circa 100.000 l’anno) che è il più elevato della Regione Piemonte! Sono stati illustrati anche il funzionamento e le dinamiche interne di un Pronto Soccorso, partendo dal triage e dal significato dei codici di accettazione, per proseguire con la descrizione di ciò che avviene a partire dal momento della visita, chiarendo i motivi dei tempi di attesa e d’intervento e le modalità di ricovero o dimissione. Sono spesso seguiti dibattiti, anche accesi ma costruttivi, che hanno contribuito a chiarire problematiche e a determinare nuove proposte organizzative e strutturali. Per quanto riguarda la sperimentazione di un servizio di consulenza domiciliare, è stata realizzata nell’ottica di migliorare l’integrazione tra ospedale e territorio, specie con la SC Cure domiciliari, come da Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2010, di ridurre drasticamente i tempi per consulenze specialistiche domiciliari e/o esecuzione di esami/ terapie, di permettere un utilizzo più appropriato delle risorse ospedaliere, con miglioramento della qualità dell’assistenza e riduzione degli accessi al Pronto Soccorso. Sono state effettuate prestazioni specialistiche ( visite rianimatorie, internistiche, effettuazione di ecg domiciliari) e consulenze telefoniche che hanno permesso sia di mantenere a casa pazienti, alleviandone il disagio e riducendo l’afflusso al Pronto Soccorso, sia dimissioni protette dai reparti e dal Pronto Soccorso stesso. I cittadini coinvolti nell’iniziativa ed anche i Medici di Medicina Generale hanno manifestato il loro gradimento per tale proposta sperimentale. Dr. Umberto Stralla Responsabile Attività Mediche d'Urgenza Ospedale Maria Vittoria Daniela Magnetti Critico d’Arte ASL TO2 informa 4 RISTRUTTURAZIONE POLIAMBULATORI DEL DISTRETTO 4 E TRASLOCO CENTRO PRELIEVI E TAO DEL MARIA VITTORIA GESTIONE DEL PAZIENTE CON INSUFFICIENZA RENALE ACUTA IN AREA CRITICA Nei poliambulatori del Distretto della Circoscrizione 4 è in corso una serie di lavori con un duplice obiettivo: adeguare e modernizzare i locali e, al contempo, razionalizzare la distribuzione dei servizi e i flussi di accesso attraverso spostamenti che, a ristrutturazione ultimata, coinvolgeranno anche il Centro prelievi e il Centro terapia anticoagulante orale (TAO) dell’Ospedale Maria Vittoria. A lavori ultimati, il trasferimento in questa sede del Centro prelievi del Maria Vittoria consentirà di spostare i prelievi e la consegna referti per i pazienti in terapia anticoagulante orale (TAO) al piano terra della stessa palazzina dell’ospedale, eliminando gli attuali disagi per gli utenti e migliorando i flussi di accesso (circa 170 passaggi al giorno). In questi ultimi anni gli episodi di Insufficienza Renale Acuta (IRA) con indicazioni alla dialisi sono diventati più frequenti sia nei reparti di nefrologia sia nelle terapie intensive, in conseguenza della crescente incidenza di danno renale in corso di insufficienza multiorganica (MOF) spesso associata a sepsi, e sono gravati da un’elevata mortalità. L’approccio multidisciplinare all’IRA in area critica vede il nefrologo, il rianimatore e il cardiologo alleati nell’affrontare il difficile percorso di tale patologia. La SC di Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale San Giovanni Bosco diretta dal Dr. Francesco Quarello da anni segue questa tipologia di pazienti. Negli ultimi anni, sotto la responsabilità del Dr. Marco Pozzato, i trattamenti dialitici continui sono stati impostati e seguiti nei vari reparti di terapia intensiva, con un utilizzo di 11 monitor dedicati. L’aumento progressivo dei trattamenti effettuati ha reso necessario lo sviluppo e l’attuazione di un corso di formazione accreditato ECM articolato in numerose edizioni per aggiornare tutto il personale medico e infermieristico che opera in terapia intensiva. La nascita dell’ASL TO2 ha richiesto lo sviluppo presso le SC di Rianimazione e di Cardiologia dell’Ospedale Maria Vittoria di una attività clinica identica a quella già attuata al San Giovanni Bosco. Nel 2009 sono stati organizzati presso la SC di Nefrologia e Dialisi corsi di formazione del personale medico e infermieristico al fine di uniformare le procedure da attuare in caso di insorgenza di IRA, e di effettuare il trattamento dialitico in loco dei pazienti. Sono stati creati due punti dialitici all’Ospedale Maria Vittoria, uno in Rianimazione, uno in Terapia Intensiva Cardiologica con l’utilizzo di monitor identici a quelli utilizzati presso la SC di Nefrologia e Dialisi, ed è stata programmata una rete di consulenze al fine di garantire un supporto nefrologico costante. Questo programma, fortemente voluto dai Responsabili delle varie SC e attuato dal Responsabile del Settore Dialisi per Acuti, ha permesso finora di dializzare pazienti con IRA ma anche in scompenso cardiaco refrattario alla terapia diuretica o in condizioni di shock settico. L’integrazione tra le varie professionalità e l’approccio multidisciplinare all’insufficienza renale acuta rappresentano una sfida stimolante che pone e porrà sempre di più il paziente al centro dell’attenzione per risolvere situazioni cliniche oggi sempre più complicate da comorbidità legate all’invecchiamento della popolazione generale. AL MARIA VITTORIA ATTIVATO AMBULATORIO PER IL TRATTAMENTO DELLA MANO REUMATICA SISTEMA INFORMATIVO INTEGRATO PER LA GESTIONE DEI LABORATORI DI ANALISI Un ambulatorio per il trattamento della mano reumatica è stato attivato all’Ospedale Maria Vittoria grazie alla collaborazione tra la Medicina fisica riabilitativa della dott.ssa Tiziana Iacomussi e la Chirurgia plastica e della mano diretta dal dott. Guido Borsetti. L’ambulatorio si occupa in particolare di rizoartrosi, un’alterazione degenerativa dell’articolazione che sta alla base del pollice (dal greco “rhizos”, che significa radice), detta articolazione trapezio-metacarpale. Si tratta di una patologia che rappresenta l’artrosi più frequente a livello della mano (circa il 10% del totale) e che colpisce soprattutto le donne tra i 50 e i 70 anni. Molto diffusa e dolorosa, può diventare invalidante e compromettere anche le più banali attività quotidiane, come aprire un barattolo o strizzare un panno; con il tempo il dolore diventa più frequente e costante, condizionando operazioni come mangiare o scrivere. Nelle fasi avanzate compare una vera e propria deformità ossea. L’ambulatorio del Maria Vittoria mira al recupero funzionale sia dei pazienti con forme più lievi sia di quelli che hanno subito un intervento chirurgico. “Nelle forme iniziali – spiega la dott.ssa Iacomussi - il dolore può essere dominato con l’uso di un tutore di posizione, che serve a mantenere il pollice in posizione corretta e viene prescritto dopo una visita. Inoltre vengono forniti ai pazienti accorgimenti ed indicazioni per la corretta gestione dell’articolazione al fine di evitare il dolore e ritardare l’evoluzione della malattia”. Nel corso di incontri con piccoli gruppi (3-4 persone), i fisioterapisti dispensano consigli su come trasportare ed afferrare piccoli oggetti, modificare utensili di vita quotidiana (posate, penne, apribottiglie…) per facilitare la presa e, soprattutto, su come effettuarla in modo corretto (T.O. terapia occupazionale), e insegnano piccoli esercizi per mantenere la mobilità della articolazione. Nelle forme più avanzate, dove esiste compromissione delle superfici articolari e deformità della articolazione con grave impotenza funzionale, il paziente viene indirizzato alla chirurgia della mano per essere sottoposto ad un intervento e a successivo trattamento riabilitativo. L’ambulatorio si trova nella palazzina E del Maria Vittoria, al piano rialzato, e vi si accede con impegnativa medica per “visita fisiatrica”. Presso l’ASL TO2 è anche in fase conclusiva di realizzazione il progetto per la creazione di un unico sistema integrato per la gestione delle attività svolte dai tre Laboratori Analisi esistenti: In via Pacchiotti 4 i lavori sono iniziati nel 2009 e, in fasi successive, coinvolgeranno i circa 3 mila metri quadri distribuiti su tre piani. Per agevolare il percorso degli utenti, è stata completamente rifatta la cartellonistica e ciascun piano è contraddistinto da un colore guida. I locali, a partire dall’atrio, sono stati completamente ritinteggiati privilegiando colori sorbetto che rendono più accoglienti gli ambienti. Gli arredi sono stati rinnovati per migliorare il comfort degli utenti, con una particolare attenzione all’area destinata all’attesa per le prenotazioni. Nelle quattro postazioni CUP (Centro unificato prenotazioni), in particolare, è stata potenziata la presenza di personale e sono state ammodernate le dotazioni tecniche e informatiche degli operatori addetti. Per quanto riguarda il CUP, si ricorda che la ASL TO2 partecipa al Sovracup della Città di Torino e dispone di un centinaio di punti prenotazione presso il San Giovanni Bosco, gli ambulatori del territorio e le farmacie che aderiscono al Farmacup (una ventina nel solo territorio del Distretto 4). Per migliorare i flussi d’accesso e potenziare l’offerta di servizi agli utenti che afferiscono al Distretto 4, al terzo piano sono stati ridistribuiti gli spazi nella sala d’attesa del centro prelievi ed è stata modificata l’accettazione, predisponendo il raddoppio delle postazioni degli operatori. Infine è stato ricavato un locale da destinare ai prelievi TAO, nella operazione di decentramento in corso nei Distretti 4 e 5 attraverso l’attivazione di punti TAO nei poliambulatori di via Pacchiotti, via Del Ridotto, corso Toscana e dei gruppi di Cure primarie. In via Le Chiuse 66 sono in corso lavori di ristrutturazione che consentiranno il trasferimento in una sede più ampia e confortevole del Centro prelievi dell’Ospedale Maria Vittoria (attualmente collocato al piano terra del padiglione P con ingresso da via Medail), un servizio cui accedono in media 150 persone al giorno. Nei circa 260 metri quadri del piano terreno della palazzina di via Le Chiuse saranno ricavati quattro sportelli per l’accettazione e la consegna referti, quattro box attrezzati per effettuare i prelievi e un’area attesa con 40 posti a sedere. - Laboratorio Analisi Ospedale Torino Nord Emergenza San Giovanni Bosco - Laboratorio Analisi Ospedale Maria Vittoria - Laboratorio di Microbiologia e Virologia Ospedale Amedeo di Savoia. Gli step che caratterizzano la fase operativa del progetto sono: informatizzazione delle attività svolte dal Laboratorio di Microbiologia e Virologia Ospedale Amedeo di Savoia; collegamento informatico tra i tre Laboratori, al fine di facilitare lo scambio di informazioni e la presentazione verso i richiedenti esterni di un unico Laboratorio virtuale; collegamento informatico dei reparti, dei PS, e dei centri prelievo territoriali al sistema unificato dei Laboratori, in modo tale da poter inoltrare con l’utilizzo di un computer richieste di prestazioni, indipendentemente da quale Laboratorio le processerà, avendo poi di ritorno i referti unificati, firmati digitalmente. Tutti i progetti sono gestiti a livello aziendale dall’Area ICT (Information and Communication Technology) con cui la ASL TO 2 intende rispondere a tutte le esigenze di innovazione organizzativa e tecnologica, raggruppando le fasi di studio, progettazione, sviluppo, implementazione, supporto e gestione soprattutto nel settore delle architetture telematiche, e ponendo in dialogo tra loro un elevato numero di professionisti, appartenenti a diverse professionalità e operanti sull’intero territorio aziendale. UN’ORA PER IL FUTURO DI MAMME E BIMBI DELL’ETIOPIA “1 ora, un futuro” si configura come iniziativa interna alla campagna “Dolce Attesa” a favore del miglioramento della salute materno-infantile e prevede la possibilità per i dipendenti dell'ASL TO2 di destinare un’ora del proprio stipendio a favore del progetto “Rafforzamento dei servizi di salute materno-infantile, Etiopia”. Ecco cosa può essere realizzato con il vostro apporto: - Con 1 ora del tuo stipendio per 1 anno garantisci l'assistenza al parto a due mamme. - Se tutti i dipendenti dell'ASL TO2 aderissero all'iniziativa per 1 anno si potrebbe realizzare un progetto triennale di assistenza sanitaria destinata a 75.000 mamme ed i loro neonati, garantendo la formazione di oltre 60 ostetriche e levatrici tradizionali e la ristrutturazione di 9 dispensari. L'iniziativa, realizzata in partnership con il Sistema Sanitario Nazionale Etiope, prevede il sostegno all'Ospedale di Goba e cinque dispensari dei nove previsti nel programma triennale. Il progetto prevede di mettere in atto misure adeguate ed efficaci durante le tre fasi di assistenza sanitaria per madri e neonati, cure prenatali, di assistenza al parto e postatali, beneficiando in maniera diretta le donne in età fertile (circa 135,000), le donne gravide (circa 37,000) e i neonati della Zona del Bale. Il CCM Comitato Collaborazione Medica è un Organizzazione non Governativa di cooperazione internazionale nata a Torino nel 1968. Oggi CCM è composto da più di 300 persone che condividono l'impegno per l'affermazione del diritto alla salute. Obiettivo della sua azione è il miglioramento delle condizioni di salute delle popolazioni dei paesi a basso reddito. Il CCM opera attualmente in Africa in Burundi, Etiopia, Kenya, Mali, Somalia e Sud Sudan. L’iniziativa, avviata nel mese di gennaio, sarà valida per l’intero 2010. Chi desidera aderire donerà sino a fine 2010 un’ora del proprio stipendio. Per maggiori informazioni: www.ccm-italia.org