martino ceretta biografia
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martino ceretta biografia
MARTINO CERETTA Martino Ceretta nasce a Padova il giorno 08 Agosto 1980 da Marino Ceretta; la sua memoria non rammenta nulla di più remoto del 1983, quando aveva l’età di tre anni. Nello stesso anno ha seguito alla televisione “Al Paradise”, il varietà di Rai Uno in onda il sabato sera e condotto da Oreste Lionello. Vedendolo, è rimasto affascinato da questa struttura scenografica ispirata proprio ad un teatro classico, con tanto di riflettori, sipari e quinte (decorate con statue di cavalli, leoni ed elefanti), ma soprattutto dal fatto che da dietro il sipario (dopo l’annuncio di un elegante Oreste Lionello vestito in bombetta rossa e giacca dello stesso colore) entravano in scena diversi ospiti, che si esibivano in pubblico dando prova delle loro abilità ad un vasto e applaudente pubblico (chi cantava, chi recitava, chi saltava nei cerchi infuocati e molto altro). Martino si è subito reso conto di desiderare questa esperienza del provare il grande brivido dell’applauso in palcoscenico o comunque di provare ad entrare a far parte di quello che poteva aver attinenza con il mondo dello spettacolo. Con l’avanzare degli anni, guardando svariate trasmissioni televisive, films, spot e simili, questa passione cresceva ed ha avuto modo di appurare che tra i suoi interessi, i pupazzi animati potevano collocarsi al primo posto. Erano i primi anni 80, un’epoca in cui questi colorati e bislacchi fantocci parlanti non lasciavano certo a farsi desiderare alla televisione e si parla del ventriloquo Josè Luis Moreno, che prestava la voce ai suoi pupazzi Rockfeller il corvo (di cui si fece regalare una versione giocattolo) e Monchito il poppante nelle trasmissioni di Pippo Baudo prima e di Mike Bongiorno poi, quando avrà modo di lanciare il suo terzo pupazzo e cioè il contadino Onorio. Martino non è certo rimasto indifferente alle sitcom americane del Muppets Show o dagli interventi di Topo Gigio in trasmissioni quali “Lo Zecchino D’Oro”, da Carlotta e Pompeo (i paperi antropomorfi mascotte della 6^ edizione di Fantastico, il programma di Rai Uno abbinato alla Lotteria Italia) ma il pupazzo animato che lo colpì più di tutti fu Uan, il cagnone dal pelo rosa, protagonista del contenitore per bambini e ragazzi di Italia Uno intitolato “Bim Bum Bam”. La formula di questo programma era basata su di una tecnica tutt’altro che televisiva (escludendo i cartoni animati che intervallavano una scenetta e l’altra dei vari conduttori), perché poteva equipararsi ad un reality show, visto il modo di condurre da parte di Paolo Bonolis e Manuela Blanchard (alle prese con il già citato pupazzo Uan), in maniera quasi verosimile. I tre personaggi si cimentavano in situazioni che ricordavano una vita familiare composta da tre persone, fra cui un bambino monello e vivace, impersonato dal cane antropomorfo Uan, che veniva interrogato nelle materie scolastiche, creando battute basate sulla sua pigrizia ed ignoranza (es. “i sette re di Roma sono Romolo, Brontolo, Pisolo, Mammolo, Eolo e Brufolo”) e combinando guai, determinando quindi il fulcro delle varie scenette, gag e situazioni comiche. Ogni bambino e bambina poteva pertanto riconoscersi in questo pupazzo, quindi Martino ha sentito il desiderio di condurre anche lui uno show sulla falsa riga di Bim Bum Bam, affiancato da uno o più pupazzi parlanti che gli facessero da spalla. Nell’estate del 1988 Stiephan, il collega di lavoro di suo padre, gli ha venduto una videocamera da 8mm e grazie a questa, ha avuto modo di affrontare alcune riprese video della sua vita comune (dopo le riprese mute con mini cinepresa a pellicola di quando era appena nato), di alcune scenette infantili affiancato dalle sue due cugine Arianna e Silvia o da alcuni suoi amici, ma soprattutto delle recite scolastiche natalizie, allestite dalla nuova maestra a partire dalla terza elementare. Alla fine del 1988, sua madre lo ha iscritto contro la sua volontà nel gruppo Scouts “Agesci Abano 1”, dove ha conosciuto (salvo alcune eccezioni) molte persone antipatiche e violente, che lo costringevano brutalmente a mangiare la minestra o il formaggio, prendevano a schiaffi chi piangeva nel corso dei campi estivi a motivo della nostalgia di casa, tiravano i capelli a chi non sapeva apprezzare alcuni giochi noiosi e ripetitivi, impedivano spesso e volentieri ai ragazzi di avvicinarsi alle ragazze e molto altro oppure i ragazzi più vecchi picchiavano i più giovani, ma Martino, stringendo i denti, è rimasto nel gruppo lo stesso, quando ha saputo che nel 1996 si sarebbe gestito al Teatro Marconi di Abano Terme uno spettacolo teatrale basato sulla commedia “Molto Rumore Per Nulla” di William Shakespeare, quindi lui è stato ingaggiato nel ruolo del commissario Carruba, sotto la regia e l’organizzazione di Giacomo Magello (fra i partecipanti va segnalato anche Riccardo Mastrolillo, regista e fondatore della compagnia teatrale aponense “I Ricci”). Un anno dopo, finalmente Martino è passato dal ruolo di esploratore della branca “reparto” a quello di novizio. Nel corso di una riunione, ha tirato fuori dal cilindro magico un’idea maturata nella più tenera età e lasciata a fiorire nel corso della sua vita, in attesa della giusta occasione; quella di fare un teatro di burattini, mettendo in scena dei personaggi creati da lui e ispirati proprio ai pupazzi animati televisivi da lui notati negli anni precedenti. Sulle prime, pareva che l’idea potesse dirsi azzeccata, ma Martino era intenzionato a mettere in scena pupazzi di sua progettazione, molto curati nei dettagli, di dimensioni piuttosto vistose, ma soprattutto dalle bocche apribili, con vestiti di colori specifici e stoffe di buona qualità. In un secondo luogo, l’idea fu scartata, visto lo scarso entusiasmo da parte dei componenti del gruppo di realizzare qualcosa di molto elaborato (in analogia con l’organizzazione che ci fu per realizzare i costumi di scena per la commedia dell’anno precedente), ma un anno dopo, Sergio Belia, il buon capobranco dei Lupetti (i bambini Scouts di età compresa tra gli 8 e i 12 anni), una delle poche brave persone che Martino conobbe in quegli ambienti, rivalutò l’iniziativa e gli insegno la realizzazione di pupazzi animati in cartapesta. Dopo una lezione accelerata, Martino imparò questa tecnica, iniziando a realizzare i suoi primi personaggi oggetto della sua fantasia; si trattava del gatto rossiccio Gigi (ispirato vistosamente al cane Uan di Bim Bum Bam), del coniglio Serafino e del ranocchio Kevin e di molti altri. I pupazzi erano a base di teste, mani, scarpe, ma privi di vestiti, i quali avrebbero espletato la funzione del corpo, quindi Sergio promise a Martino che si sarebbe dato da fare per cercargli persone disponibili alla realizzazione di queste vesti, tuttavia due anni dopo, in seguito ad un litigio con il cambusiere da parte di Sergio e di un litigio da parte di Martino con la ex caporeparto (ormai promossa a capogruppo di tutta l’associazione Scouts), sia Martino che Sergio decisero di andarsene dal gruppo, perciò nessuno più riprese in mano questa iniziativa. Facendo un salto indietro nel tempo, va precisato che nel Natale 1996, Martino ha cantato la canzone “Sogni di Rock & Roll” di L. Ligabue al concerto scolastico del suo istituto L.B. Alberti da lui frequentato, nell’estate 1997 ha condotto il Tg Grest, nell’inverno dello stesso anno ha cantato Bar Mario alla festa del suo istituto, ma soprattutto si è fatto interrogare davanti a tutti dal professor Franco Santinello nella sua materia preferita e cioè le aziende dei detersivi e prodotti per la pulizia vari (chi ha conosciuto Martino personalmente sa che basta dirgli un nome commerciale di un prodotto per la pulizia e l’igiene e lui risponde con l’azienda produttrice e altre informazioni relativi all’ubicazione di questa) e nel 1998 ha affiancato il suo compagno di classe Matteo Ferrato, che alla festa d’istituto ha imitato perfettamente il preside. Tg Grest 1997 Martino Ceretta e Angela Donola Festa dell’Istituto “ L.B. Alberti”1997 Martino Ceretta (a sinistra) e Franco Santinello Festa dell’Istituto “L.B. Alberti”1997 Matteo Ferrato (a sinistra) e Martino Ceretta Dal 2000 al 2003 Martino, in attesa di un’occupazione lavorativa stabile, ha frequentato diversi corsi di informatica (alcuni finanziati dal fondo sociale europeo e altri a pagamento da parte dei suoi genitori) ed ha lavorato come messo comunale in occasione del censimento organizzato dall’Istat. Alla fine del 2004, però, ha aperto una pagina del “Gazzettino”, dove ha trovato miracolosamente un annuncio, nel quale si parlava di un certo signor Fulvio Musco, presidente e regista di una compagnia teatrale denominata “Bertha”, alla ricerca di nuovi talenti da inserire nel nuovo spettacolo. Questo regista era illustrato nell’articolo quasi come un vero asso nel mondo dello spettacolo, perché la sua biografia era ricca di comparse cinematografiche (nel film “La lingua del Santo” e molti altri), spot pubblicitari, apparizioni televisive e molte conoscenze di pezzi grossi in questo settore, quindi Martino non ha perso tempo a contattarlo. Tra molte difficoltà, è riuscito ad entrare nella compagnia nel ruolo di attore e precisamente come il sior Tonin (fidanzato di Bianca della commedia “Xe arivà el castigamati” di Giulio Svetoni e Arnaldo Boscolo da Venezia nel 2005), Bepi (amico di Toni della commedia “La gelosia fa bruti schersi” di Fulvio Musco nel 2006 e ripresa poi nel 2008/09 con i nuovi componenti della compagnia, molti di questi contattati dallo stesso Martino e altri da Federico Zella, suo collega del corso di dizione da lui frequentato e attore della compagnia nel 2006 e nel 2008. Nel 2009, la compagnia Bertha ha vinto il primo premio per la recitazione collettiva a Sandrigo), Salvatore (promesso sposo di Rita e figlio di Domenico e Donna Rachele della commedia “Abbiamo vinto al superenalotto” di Germano Benincaso, per la prima volta in lingua italiana, in coproduzione con una compagnia teatrale di Spinea, approdata dopo il primo rinnovo dell’associazione). “Xe a r i v à e l C a s t i g a m a t i” da sinistra Martino Ceretta, Arianna Avancini e Fulvio Musco “A b b i am o v i n t o al SuperEnalot to” da sinistra Alberto Guariento, Silva Garbi, Martino Ceretta e Paolo Dario “La gelosia fa bruti schersi ” da sinistra Martino Ceretta e Lucio Mantovani Grazie all’attività teatrale ha avuto modo di conoscere altre persone che gli hanno concesso di sperimentare esperienze interessanti fra cui la partecipazione come comparsa al film “La giusta distanza” di Carlo Mazzacurati, in veste di apprendista avvocato (nel 2006), la sfilata medievale per le vie di Montegrotto Terme, andata poi in onda nel corso del programma televisivo “A Briglia Sciolta” di Bruno Agrimi sulle reti La 8 e La 9 (nel 2007), la partecipazione al cortometraggio “Psiche” di Rocco Cosentino con un piccolo ruolo (uno psicopatico in pigiama nell’ospedale psichiatrico di Galliera Veneta, dove Martino ha avuto modo di recitare nuovamente le battute del personaggio di Salvatore della commedia “Abbiamo vinto al superenalotto”. Va ricordato il tormentone “Praticamente...è vero!” con la voce in falsetto) e la partecipazione al film “L’appello” di Emilio Briguglio in veste di paziente del dentista (interpretato dallo stesso Briguglio) a Borgoricco nel 2008/09. Tramite il Teatro Bertha ha conosciuto anche il collettivo artistico scientifico europeo “Caso” (nato dal gruppo informale Caso Art), originalmente in collaborazione con il Teatro Bertha. Grazie a questo gruppo, si è cimentato in un breve filmato inserito su YouTube denominato “Martino Ceretta Show”, nel corso del quale ha finalmente messo in scena tre dei suoi pupazzi animati (i cui vestiti erano stati realizzati da Erika Biondi, una ex attrice e sarta del Teatro Bertha) Gigi, (animato da Luca Tasinato e Laura Trevisan) Kevin e Serafino, ai quali ha prestato la voce. Tramite Kevin ha cantato anche la sigla di coda musicata da Massimo Perseghin e Luca Guariento. 2006 La giusta distanza Tribunale di Padova 2007 Sfilata di Berta Montegrotto T. (PD) 2008 Martino Ceretta Show CASOVideo Battaglia T. (PD) Tramite lo stesso collettivo Caso, ha conosciuto Assunta Gallippi, che gli ha consentito di fare da speaker fuori campo nel corso delle sue rappresentazioni di danze da parte delle bambine sue allieve al Teatro Palaturismo di Montegrotto Terme. Nel 2009 ha partecipato come comparsa al film “Camorra Live Show” ambientato nei pressi della stazione di Montegrotto Terme. Ancora oggi Martino Ceretta è impegnato con l’associazione culturale Teatro Bertha in veste di attore e molte attività correlate, fra cui l’addetto alla lettura e.mail e altri servizi informatici come la battitura delle lettere, dei copioni, l’addetto al montaggio e smontaggio delle scenografie e al contributo per le videosigle di testa dei DVD delle varie rappresentazioni teatrali. Dal 2008/09 sono in molti a chiedersi se è lui il testimonial pubblicitario di una nota marca di caramelle, celebre per la frase tormentone “a Marco piace” o se si tratta di una semplice somiglianza. Nello stesso anno, ha partecipato come pubblico al programma televisivo “Cantando Ballando” in onda su Canale Italia. Per la stessa rete ha partecipato in veste di membro della giuria al programma “Ho imparato una canzone” condotto da Giuseppe Povia e Perla Pendenza. Nel 2011 ha preso parte al cortometraggio “Il piacere va condiviso” di Andrè Guidot e nel 2012 ha partecipato come pubblico al programma “Calcio in smoking” in onda su “La 13.