La storia di Mina - Tribu dei Lettori

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La storia di Mina - Tribu dei Lettori
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DAVID ALMOND
SALANI
T R A M A
M ina se ne sta su un albero, appollaiata per ore, e guarda,
ascolta, annusa, pensa, immagina. Nulla le piace di più dello stare
a diretto contatto con le foglie, il tronco, gli uccelli, il cielo,
del sentirsi parte della natura e del mondo. La sera entra
di soppiatto nella casetta che il nonno le ha lasciato in eredità,
ormai in rovina, e spia i gufi che hanno fatto il nido in soffitta,
in attesa del momento magico in cui si svegliano e prendono
il volo dalla finestra rotta. Per queste, e altre bizzarre passioni,
è considerata da tutti svitata, i bambini le urlano dietro
e scappano, la chiamano strega e stramba, ma lei sorridendo
continua ad amare la bellezza di tutto ciò che la circonda.
Nemmeno gli insegnanti sanno più che fare con lei, e quando
riempie le pagine del test nazionale di valutazione con uno
strabiliante nonsense che nulla ha a che fare con il tema richiesto,
la sbattono fuori da scuola. Così Mina inizia a scrivere il suo diario,
libero e meraviglioso, in cui l’unica traccia da seguire
è il disordine, la poesia, la filosofia, le cose belle della vita,
le acrobazie con le parole e con i pensieri, perché in fondo sa
che “la mente è un luogo dove vagabondare”.
D E L L O
S T E S S O
A U T O R E
· Argilla, Salani, 2010
· Skellig, Salani, 2009
· Dave McKean, Il selvaggio,
Edizioni BD, 2009
· L’uomo che mangiava il fuoco,
Mondadori, 2006
· Occhi di cielo, Mondadori, 2004
· Contare le stelle, Mondadori, 2002
· Il grande gioco, Mondadori, 2001
DAGLI 11 AI 13 ANNI
L A
La storia di Mina
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«
Mi chiamo Mina e adoro la notte. Tutto sembra possibile di notte,
quando il resto del mondo dorme. La casa è buia e silenziosa,
ma se tendo l’orecchio, sento il tum tum tum del mio cuore.
Sento gli scricchiolii della casa. E il respiro leggero della mamma
che dorme nella stanza accanto.
Scivolo giù dal letto e mi siedo al tavolo vicino alla finestra. Apro
la tenda. In mezzo al cielo c’è la luna piena. Inonda il mondo
della sua luce argentata. Splende su Falconer Road, sulle case
e sulle strade, sui tetti e sulle guglie della città, sulle colline
e sulle brughiere lontane. Splende nella mia stanza e su di me.
Dicono che bisogna distogliere lo sguardo dalla luna piena.
Dicono che faccia impazzire. Io invece la guardo e rido. Fammi
impazzire, sussurro. Dai, fai impazzire Mina.»
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COMMENTO
L E
L a storia di Mina è un buffo e riuscitissimo esperimento, da qualsiasi parte
lo si guardi. Da un lato, i lettori di quel grande autore che è Almond non potranno
che riconoscere uno spin-off del suo più celebre romanzo, Skellig, perché Mina
viene proprio da lì. È infatti la comprimaria di quella storia, quasi più misteriosa
dell’essere metà mostro metà angelo che lei e Michael scoprono nel capanno
in giardino. Dall’altro Almond ci rivela subito che “Per me, Mina è sempre stato il
personaggio più importante di Skellig”, e ci fa entrare nella sua prodigiosa mente
con questo diario strampalato, regalandoci una della ragazze più forti, intense
e fuori dal comune della narrativa per ragazzi contemporanea, da avvicinare a
Stargirl di Spinelli o a Leslie di Un ponte per Terabithia: un vulcano di entusiasmo
e amore per la vita, ma anche una miniera di riflessioni sui grandi temi
e sulle piccole cose invisibili di ogni giorno. Non c’è schema o ordine, anzi l’unica
chiave di lettura è: “Mica posso soltanto scrivere che è successo questo, quello
e quell’altro ancora, fino alla nausea. No. Lascerò che il mio diario cresca come
cresce il pensiero, come crescono gli alberi e gli animali, come cresce la vita”.
Così il diario, fatto di collegamenti incongrui, si riempie di grafismi che fanno
esplodere le parole, di poesie e leggende, di ricordi e “attività straordinarie”,
cioè compiti di scrittura creativa che Mina si impone e di cui gode enormemente,
costruendo di fatto una scuola alternativa a quella che frequenta,
che non è riuscita ad approfittare delle sue geniali caratteristiche. Ne viene fuori
un condensato di domande filosofiche, riflessioni argute e con punti di vista
sempre obliqui, un vero inno all’anarchia, alla poesia come occhio sul mondo.
1. Quanto costa essere diversi:
per le sue stranezze Mina è isolata
da tutti, addirittura insultata
dai bambini ed espulsa da scuola.
Eppure non molla, ha deciso di non
accontentare nessuno, ed essere
solo se stessa, costi quel che costi.
E ci insegna che è una scelta dura,
ma che vale assolutamente la pena.
2. Funziona questa scuola?
Non c’è dubbio che Mina sia
un genio; eppure a scuola nessun
insegnante la capisce, e nemmeno
il test di valutazione nazionale
è capace di valutare le sue doti.
Quale dovrebbe essere il vero
compito della scuola? Non si rischia
di sprecare delle potenzialità
enormi? Come fare perché ogni
ragazzo si realizzi al meglio?
D I C O N O
P R O L U N G A M E N T I
di Marcus Sedgwick | in “The Guardian”, 4 settembre 2010
· Per incontrare altre ragazze
straordinarie:
Jerry Spinelli, Stargirl, Mondadori,
2001
Katherine Paterson, Un ponte
per Terabithia, Mondadori, 2007
Astrid Lindgren, Pippi Calzelunghe,
Salani, 2008
Silvana De Mari, Il gatto dagli occhi
d’oro, Fanucci, 2009
· Per altri personaggi appassionati
di natura:
Hayao Miyazaki, Principessa
Mononoke, Giappone, 1997
Jean Craighead-George, Io sto nei
boschi, Giunti, 2007
Jacqueline Kelly, L’evoluzione
di Calpurnia, Salani, 2011
· Per seguire altri ragazzi solitari:
Tim Wynne-Jones, Stephen
l’Oscuro, Mondadori, 2000
Frank Cottrell Boyce, Millions,
Fabbri, 2004
Michael Gerard Bauer, L’uomo
che corre, Giunti, 2008
G R A N D I
D I
D O M A N D E
Q U E S T O
D E L
L I B R O
3. L’amore per la natura: oggi la vita
di città ci ha distratto dalle meraviglie
della natura, di cui sappiamo ben
poco. Eppure basterebbe un po’
di attenzione in più alle piccole cose
che abbiamo intorno per
innamorarsi di tutto, come fa Mina.
Come possiamo fare per recuperare
questo sguardo così entusiasta?
4. Giocare con le parole: c’è chi
si annoia quando deve scrivere,
e lo vive come un’attività inutile e
vuota. Mina capovolge la situazione,
e trasforma un compito in un gioco
divertente ed emozionante, capace
di farle esprimere i suoi sentimenti
più profondi. Quanti esperimenti
si possono fare con le parole?
E quante prospettive nuove possono
far nascere?
L I B R O
M ina compila con un nonsense il suo test ministeriale, pieno di meravigliose
parole nuove nate dalla sua creatività, come “stonfolante”, “snaloquace”
e “claminosità”. Ed è questa invenzione che porta al suo allontanamento
dalla scuola tradizionale, cosa di cui lei (e segretamente, anche sua madre)
è molto soddisfatta.
Attraverso la deliziosa Mina, Almond tocca diversi argomenti: temi forti come
la morte e la perdita; temi ordinari come la vera natura dell’istruzione. E mentre
il sistema scolastico funziona bene per la maggioranza dei bambini, ci ricorda
che dovrebbe esistere un posto alternativo per l’istruzione di ragazzi e ragazze
come Mina. E tutti hanno incontrato almeno una volta qualcuno come Mina,
che (metaforicamente) siede su un albero, guarda giù verso il mondo, si stupisce
e si dice sottovoce quanto tutto sia incantevole. (…)
Ma come ho detto, La storia di Mina è un libro meraviglioso in sé, forse anche
migliore di Skellig. È gioioso. Grazie, David Almond; non riesco a ricordare
l’ultima volta che un libro mi ha colmato di così tanta claminosità.
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