Novità normative per gli ambulatori veterinari

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Novità normative per gli ambulatori veterinari
Novità normative per gli ambulatori veterinari
Novità normative per gli ambulatori veterinari
Pubblicato il: 08/01/2007
Aggiornato al: 08/01/2007
di Gianluigi Saveri
1. Classificazione
Fino ad oggi la classificazione, in base al rischio elettrico, degli ambienti ad uso veterinario seguiva quella
dei locali ad uso medico basata sulla sezione 710 della norma CEI 64-8.
La conseguenza era che non fosse obbligatorio classificare un centro veterinario come locale ad uso
medico ma era caldamente consigliato. All’animale a contatto con apparecchi elettrici era ragionevole
applicare le stesse misure di protezione richieste per le persone per non pregiudicare gli sforzi profusi nella
cura dell’animale stesso.
Un centro veterinario poteva quindi essere dotato di più locali classificabili, a seconda della destinazione
d'uso, come locali di gruppo 0, 1 o 2 o locali di tipo ordinario:
•
Locale ordinario
•
Locale ad uso medico di gruppo 0 se non si faceva uso di apparecchi elettromedicali con parti
applicate al paziente-animale
•
Locale ad uso medico di gruppo 1 se si faceva uso di apparecchi elettromedicali con parti applicate
al paziente-animale
•
Locali ad uso medico di gruppo 2 (con pericolo di microshock) dove venivano utilizzate
apparecchiature con parti applicate destinate ad essere utilizzate in operazioni chirurgiche, o
interventi intracardiaci, oppure dove le funzioni vitali del paziente-animale potevano essere
compromesse dalla mancanza dell'alimentazione elettrica.
1
Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a
socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti.
Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono
possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito.
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2. Progetto C.969
A seguito di numerosi incontri tra il gruppo 64-56 del Comitato CEI e rappresentati dell’ANMVI
(Associazione nazionale Medici Veterinari Italiani), è nato un progetto normativo, il C.969 attualmente in
inchiesta pubblica (fino al 31 gennaio 2007) destinato a diventare una variante alla Guida CEI 64-56
(allegato P) che tratta delle raccomandazioni specifiche relative all'esecuzione degli impianti elettrici nei
locali ad uso medico veterinario.
In pratica il CEI non potendo modificare la Norma 64-8/710, ha accettato di realizzare un Allegato di norme
applicative, esclusive del settore veterinario, con l’individuazione di due "gruppi" (GRUPPO 0 veterinario e
GRUPPO 1 veterinario) corrispondenti a due livelli di impiantistica, una di base ed una più complessa per
le strutture che svolgono prestazioni di chirurgia più avanzata.
Entrambi i gruppi sono espressamente individuati solo per la veterinaria.
Spetterà al medico veterinario la libera scelta responsabile fra le due possibilità di impianto, una di
base (gruppo 0 veterinario) e una più complessa (gruppo 1 veterinario), in base alla discrezionalità
professionale riconosciuta in capo al Direttore Sanitario.
Il gruppo 1 veterinario consentirà di mettersi al riparo dai blackout e di dotarsi di un impianto in grado di
alimentare autonomamente la struttura in caso di emergenza energetica e di consentire al medico
veterinario di portare a termine l’intervento chirurgico.
Le raccomandazioni del nuovo allegato P della guida CEI 64-56 si applicano alle strutture veterinarie
individuate dall’accordo tra il Ministro della salute, le Regioni e le Province Autonome del 26 novembre 2003
“Definizione dei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi richiesti per l’erogazione delle
prestazioni veterinarie da parte di strutture pubbliche e private” (CONFERENZA STATO REGIONI Repertorio Atti n. 1868 del 26 novembre 2003).
Le tipologie di locali individuate da questo documento sono le seguenti:
a. Studio veterinario: si intende la struttura ove il medico veterinario, generico o specialista, esplica la
sua attività professionale in forma privata e personale.
Qualora due o più medici veterinari, generici o specialisti, esplicano la loro attività professionale in
forma privata ed indipendente, pur condividendo ambienti comuni, lo studio veterinario assume la
denominazione di studio veterinario associato.
Nel caso di accesso degli animali tali strutture sono sottoposte ad autorizzazione sanitaria;
b. Ambulatorio veterinario: si intende la struttura avente individualità ed organizzazione propria ed
autonoma in cui vengono fornite prestazioni professionali, con l’accesso di animali, da uno o più
medici veterinari, generici o specialisti, senza ricovero di animali oltre a quello giornaliero.
Qualora nell’ambulatorio operino più di un medico veterinario o il titolare della struttura non sia
medico veterinario, occorrerà nominare un direttore sanitario medico veterinario;
c.
Clinica veterinaria – casa di cura veterinaria: si intende la struttura veterinaria avente individualità
ed organizzazione proprie ed autonome in cui vengono fornite prestazioni professionali da più medici
veterinari generici o specialisti e nella quale è prevista la degenza di animali oltre a quella
giornaliera; la clinica veterinaria – casa di cura veterinaria individua un direttore sanitario medico
veterinario.
La clinica veterinaria – casa di cura veterinaria deve poter fornire un’assistenza medico – chirurgica
di base e/o di tipo specialistico;
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possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito.
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d. Ospedale veterinario: si intende la struttura veterinaria avente individualità ed organizzazione
proprie ed autonome in cui vengono fornite prestazioni professionali da più medici veterinari generici
o specialisti e nella quale è prevista la degenza di animali oltre a quella giornaliera, il servizio di
pronto soccorso sull’arco delle 24 ore con presenza continuativa nella struttura di almeno un medico
veterinario, i servizi di diagnostica di laboratorio.
L’ospedale veterinario è dotato di direttore sanitario medico veterinario.
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3. Scelte impiantisitiche
Le scelte impiantistiche dovranno essere orientate comunque non in maniera stringente sul tipo di struttura,
ma in base alla reale attività medico-veterinaria svolta nei locali.
Il nuovo allegato esclude di fatto il rischio di microshock, sia perché si usano raramente apparecchi
elettromedicali con parti applicate, sia perchè tali apparecchiature vengono utilizzate indipendentemente
dalla sopravvivenza del paziente-animale, in quanto le sue funzioni vitali non dipendono, generalmente, dalle
apparecchiature alle quali è collegato.
Questa considerazione, di fatto elimina il locale di gruppo 2, limitando la classificazione a locali di gruppo 0
veterinario (clinica e diagnostica non strumentale come ad esempio i locali di degenza ad uso veterinario) e
locali di gruppo 1 veterinario (clinica e diagnostica strumentali e terapia chirurgica come ad esempio gli
ambienti veterinari dove gli animali vengono sottoposti a diagnosi o trattamenti con l’ausilio di apparecchi
elettromedicali con parti applicate).
Le raccomandazioni specifiche impiantistiche, che il nuovo documento normativo indica per i due tipi di locali
ad uso medico-veterinario, sono le seguenti:
•
Locali di gruppo 0 veterinario:
o
•
Illuminazione di sicurezza: presenza di un impianto di illuminazione di sicurezza o di riserva
prevedendo quindi almeno due differenti sorgenti di alimentazione per alcuni degli
apparecchi di illuminazione, una delle quali deve essere collegata ad una alimentazione di
sicurezza (es. lampade autoalimentate);
Locali di gruppo 1 veterinario:
o
Alimentazione di sicurezza:
ƒ
Viene consigliata un’alimentazione di sicurezza che, in mancanza di quella di rete,
garantisca la continuità dell’alimentazione (almeno per la lampada scialitica). Se si
ipotizza di effettuare interventi chirurgici nei quali sia presente il rischio di
microshock, vanno adottati provvedimenti simili a quelli previsti per i locali ad uso
medico di gruppo 2. Queste scelte vanno effettuate dal medico veterinario e
dichiarate per iscritto a progettista ed installatore, prima dell’inizio dei lavori
sull’impianto elettrico;
ƒ
Le lampade scialitiche e gli apparecchi elettromedicali che necessitano di una
continuità dell’alimentazione devono avere un periodo di commutazione minore o
uguale agli 0,5 s, mentre per gli altri apparecchi (a parte quelli elencati agli articoli
710.564.1 710.564.2 della norma CEI 64-8 per i quali il tempo di commutazione
deve essere inferiore ai 15 s) è sufficiente un tempo di commutazione anche
superiore ai 15 s;
ƒ
Una segnalazione ottica ed acustica deve avvertire il medico veterinario
dell’avvenuta mancanza dell’alimentazione ordinaria;
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o
ƒ
Utilizzo eventuale di gruppi generatori quando committente e progettista ne
ravvedono la necessità in base all’utilizzo dello studio veterinario;
ƒ
Utilizzo eventuale di UPS, sempre in accordo tra progettista e medico veterinario,
per l’eventuale alimentazione della lampada scialitica, dell’illuminazione di sicurezza
e di prese a spina;
Protezione contro i contatti indiretti:
ƒ Uso di differenziali di tipo A, nei sistemi TT e TN
ƒ
o
Uso di differenziali con Idn > 30 mA (comunque non superiori a 0,5 A), nel caso di
alimentazione di apparecchiature radiologiche fisse (ovvero senza il gruppo
presa/spina);
Pericolo di esplosione: in genere è un rischio che non esiste, in quanto per l’anestesia
degli animali vengono utilizzati gas alogenati inalati non infiammabili. Questa circostanza va
comunque verificata;
Nel progetto di norma viene poi proposto un esempio di un impianto elettrico in un ambulatorio veterinario,
completo di planimetrie, quadri e relazione.
Da questo progetto estrapoliamo la planimetria con la classificazione dei diversi locali.
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Esempio di classificazione dei locali di un ambulatorio veterinario (progetto CEI C.969)
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