Salute - Liceo Scientifico A. Meucci

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Salute - Liceo Scientifico A. Meucci
Anno 6, Numero 2
Maggio 2011
Dossier
Alimentazione
Salute
Salute
Scienza
Scienza
1
Perché questo nome?
La satura lanx era un “piatto ricolmo”
farcito (satur) di varie primizie che gli
antichi Romani solevano offrire agli dei,
in particolare a Cerere, nell’ambito di
festività religiose dedicate al raccolto
agricolo. Sazietà, poesia, danza e canto
erano gli ingredienti dello spettacolo che
nasceva da questa festa rituale: una
successione di numeri di vario genere
(brevi sketch, canzoni, giochi, scenette)
… una sorta di varietà ante litteram.
Il nostro giornale vuole essere, come la
satura lanx, un “piatto” ricco di riflessioni, risonanze, proposte, confronti su
argomenti interessanti e utili, ma anche
divertenti e piacevoli, come in un festoso incontro di tutti coloro che operano
nella nostra scuola. E’ lo spazio in cui
potersi esprimere, lo specchio in cui
vedersi riflessi, il piatto nel quale posare
il proprio frutto.
Redazione
Direttore:
Adele Materazzo
Professori: Massimo
Chiodi, Letizia Pompa,
Piero Silva
Alunni:
Segretaria
Giorgia Scarcella
Redattori
Anselmi Ilaria
Aucone Alessandro
Bacci Federico
Momenti di Luce nel Giorno
Ringraziamo
la tipografia Spada
che, come sempre,
ha stampato gratis il nostro giornale
Sole pervadi il mio spirito,
un colore mi bagna,
vedo il mondo con altri occhi
e concentro il mio presente
in un orizzonte di risorse infinite.
Respiro un’ atmosfera calma
di un caldo arancione,
la mia vecchia compagna scura
diventa sempre più grande
mentre,la Torcia dei nostri giorni
saluta le nostre speranze.
Piene arrivano le figlie della luce,
capaci di creare l’ eterno in una persona.
I miei occhi ne incontrano una
e mi perdo nell’ eco di un mio pensiero
con la voglia di raccontarlo
alla Madre di tutte le stelle.
Biondo
2
Bianchini Giulia
Calderoni Dario
Camerini Leda
Campari Sabrina
Casagrande Simona
D'Antonangelo Yulia
D'Orazi Giorgio
Finocchi Lorenzo
Fraschetti Matteo
Loquercio Antonio
Marinangeli Luca
Natali Lorenzo
Orsi Michela
Pellegrini Gemma
Piaggio Vasallo Franco V.
Saraceni Chiara
Scarcella Giorgia
Scialanca Irene
Strappella Sofia
Verduchi Valentina
Vittorini Flavia
Ex alunni
Cipollari Martina
Bianchini Elisa
SOMMARIO
Cari ragazzi
Salute e alimentazione: su questi due concetti gli alunni delle classi terze, coordinati
dalle professoresse di scienze (Altissimi,
Martoni, Nataloni, Ricci), hanno elaborato
degli articoli a conclusione di una serie di
convegni, organizzati dalla nostra scuola
nell’ambito del progetto “Sapere i sapori”,
ai quali hanno partecipato medici e nutrizionisti esperti nel campo dell’alimentazione. Con i loro lavori sui temi della prevenzione delle malattie, della corretta alimentazione, dell’obesità, dello sport, i ragazzi
intendono divulgare i principi di una corretta alimentazione finalizzata al benessere
psicofisico e alla prevenzione delle malattie. Ospitiamo con piacere anche un contributo del nostro Dirigente scolastico sul
significato culturale dell’alimentazione.
Al centro della nostra attenzione è stato
quest’anno anche il problema delle acque
che arrivano nelle nostre case attraverso
l’acquedotto: non sono potabili, contengono percentuali di arsenico troppo elevate.
Per fare chiarezza sul problema e raccogliere informazioni e conoscenze corrette,
abbiamo organizzato un convegno che ci ha
permesso di capire molte cose che ora
vogliamo condividere con tutti i lettori di
Satura lanx.
Infine il nucleare. L’attualità di questo
tema, rinforzata dalla recente tragedia di
Fukushima ha chiaramente polarizzato
l’attenzione della redazione.
Insomma un giornalino molto scientifico.
E poi, cari ragazzi, c’è sempre il fumetto.
RISULTATI CAMPIONATI STUDENTESCHI 2010/11
Quest’ anno abbiamo partecipato a diverse gare e partite dei campionati studenteschi
scolastici coinvolgendo più di 200 alunni
I PROF. RIPAMONTI ROSANNA – MATTEI ORLANDO ringraziano tutti i ragazzi, i colleghi, il personale ata, il dirigente amministrativo e soprattutto il Dirigente scolastico che
hanno permesso con la loro disponibilità e collaborazione il raggiungimento di questi
splendidi risultati.
Calcio a 5 juniores maschili terzi classificati
Calcio a 5 allievi maschili 2° classificati nel girone di qualificazione Pallavolo juniores
maschile e femminile terzi classificati
Pallavolo allievi
campioni provinciali con i seguenti alunni: BONAFEDE ALESSANDRO, DI MARCELLO
SIMONE, KOSTA ANDREA, CHERUBINI DAVID, PULCINELLI GABRIELE, SODINI GUIDO,
VERTICCHIO FRANCESCO, MARTORELLI ANDREA, BRUNELLI FILIPPO, FRABOTTA ANDREA,
GREGORI LUCA
Pallatamburello allievi Secondi classificati
Pallatamburello allieve terzi cassificate
Corsa campestre
LO QUERCIO ANTONIO VICE campione provinciale juniores
La squadra juniores maschile si è qualificata seconda con i seguenti alunni: LO QUERCIO
ANTONIO, COPPOLA STEFANO, MARINANGELI LUCA
La squadra juniores femminile si è qualificata prima con i seguenti alunni: GIORGIA
BADINI, MARTORELLI MARTA,TAMANTINI SWATI
3
Momenti di luce nel giorno
di Biondo
pag.2
Lettera del direttore
prof. Adele Materazzo
Risultati campionati studenteschi
pag. 3
“Noi siamo quello che mangiamo”
classe 3 A
pag. 4
Significato culturale dell’alimentazione
del D. S.
prof. Pasquale Picone
Dieta, obesità, anoressia
di Livia Lasco 3 C
Pag. 5
Dieta e malattie cardiovascolari
classe 3 E
Alimentazione e sport
di Matteo Saraconi 3 C
pag. 6
Anabolizzanti e integratori
di Maria Grazia Oriente ed Elisa Scarcella 3 C
Pag. 7
Fumetto
di Giorgio D’Orazi 5 E
pag. 8
Arsenico nell’acqua: che fare?
di Leda Camerini 2 B
Intervista alla dottoressa Francesca Lotti
di Sabrina Campari, Giorgia Scarcella e Flavia Vittorini 5 F
pag. 10
L’evoluzione della scuola:
da patrimonio di pochi a patrimonio di tutti
di Sabrina Campari e Giorgia Scarcella 5 F
Latino:lingua morta?
di Leda Camerini 2 B
pag. 13
Un giocattolo al posto del fucile
di Flavia Vittorini 5 F
Se gli uomini sputano sulla terra,
sputano su se stessi
di Giorgio D’Orazi 5 E
pag. 14
Fukushima: la nuova Chernobyl?
di Simona Casagrande 1 B
Nucleare: PRO e CONTRO
di Dario Calderone 2 E
pag. 15
Il pesce rosso
di Federico Bacci 3 E
pag. 16
pag. 11, 12
Campioni provinciali di Beach Volley
Allievi: FRABOTTA ANDREA, CHERUBINI DAVID, PULCINELLI GABRIELE,
SODINI GUIDO, MARTORELLI ANDREA
Juniores Femm. MARTORELLI MARTA, TAMANTINI SWATI, TRONCA
GIULIA, BRILLI GIULIA
Terzi classificati
Juniores Maschile: FRABOTTA EMANUELE, D’ ORAZI GIANMARCO,
FIORE GIANMARCO, PICCHIO LORENZO
Allieve: NIZI CAMILLA, GINNASI CRISTINA, SARACENI CHIARA, MARIANETTI GAIA
Educazione alimentare
“Noi siamo quello che mangiamo”
classe 3 A
ES
E
“Non si vive per mangiare ma si mangia per
vivere”, così diceva Socrate. Alimentarsi bene
non significa soddisfare soltanto in maniera
piacevole il proprio appetito, ma significa soprattutto garantire all’organismo uno stato di
integrità e salute. Alla parola “alimentazione”
abbiniamo spesso la parola “dieta” a cui oramai
viene attribuito un significato negativo. Questo
termine deriva dal greco e significa “vita”, stile
di vita o modo di vivere. L’alimentazione è una
delle basi fondamentali della nostra vita e la
suo corretta conoscenza può aiutarci a vivere
meglio. È questo quindi il vero significato della
parola “dieta”, uno stile di vita e un’alimentazione sana ed equilibrata per il nostro organismo. Oggigiorno per dieta si intende comunemente “dieta dimagrante”, ossia un regime
alimentare stretto e rigido decisamente ipocalorico. Il nostro corpo umano è composto di
sostanze chimiche quali proteine, lipidi, glucidi,
minerali, vitamine ed acqua; è in base a queste
che si è costruita una piramide alimentare che
riporta cibi in grado di contenere tali sostanze
utili all'uomo. Se prima si teneva conto della
qualità del cibo ora si considera prevalentemente la quantità e,dunque,alla base di questa
piramide alimentare non si trovano più il pane,
la pasta o altri generi di carboidrati, bensì cibi
quali frutta, verdura e soprattutto acqua. Molto
spesso si cerca di perdere peso velocemente con
le cosiddette diete lampo le quali però hanno
delle controindicazioni: si rischia di ricavare
energia dal metabolismo proteico (esempio dai
muscoli) non essendo disponibili adeguate riser-
MP
I
Dieta del minestrone
Questa dieta prevede l’assunzione
per 14 giorni di sole verdure, niente
grassi e niente proteine, solo poche
vitamine. Ciò provoca un notevole
calo di peso dovuto ad una diminuzione della massa muscolare.
DA
NO
Dieta Hollywood
N
SE
Questa dieta è la più in voga tra i vip,
GU
IR
prevede l’assunzione per 2 giorni di
E
solo pompelmo e succo di pompelmo,
che sarà poi integrato con altra frutta.
Può determinare una carenza di proteine.
Dieta Beverly Hills
Questa dieta fu ideata da una donna
americana che la sperimentò su se
stessa. Si basa sul principio che ogni
cibo per essere digerito ha bisogno di
enzimi, ritenuti erroneamente contenuti nella frutta, composta principalmente da acqua, zuccheri semplici e
fibre. Per 5/6 settimane si assume
solamente frutta con una conseguente perdita di 6/7 kg.
Dieta Weight Watchers
Ideata da un gruppo di persone, associa ad ogni cibo un punteggio in base
alle calorie contenute; nell’arco di
una giornata si deve raggiungere un
determinato
punteggio
stabilito
(1200-1300 calorie). Non importa con
quanti e quali alimenti venga raggiunto tale punteggio, e ciò non assicura
un corretto apporto dei vari nutrienti.
ve di carboidrati e/o grassi, con conseguente
riduzione della massa muscolare, di riacquistare
facilmente i chilogrammi perduti appena si interrompe la dieta, di avere un apporto incompleto
di sostanze che l’organismo non può produrre
autonomamente con conseguente alterazione
del metabolismo. Tra le più conosciute troviamo
la dieta Hollywood, la Beverly Hills, la dieta del
minestrone e la Weight
Watchers.
Tutte queste diete tra i
vari aspetti negativi che
hanno, non insegnano
che per una vita sana c’è
bisogno di attività fisica.
Raggiungere il peso ideale è l’obiettivo principale
delle diete, ma come
stabilire il proprio peso
ideale? Ci sono moltissime teorie sul come calcolarlo: l’indice più usato è
il BMI, l’indice di massa
corporea. In realtà non
esiste un peso ideale,
bensì è il rapporto tra
massa magra e massa
grassa che bisogna considerare.
Una dieta corretta deve
considerare il dispendio
energetico dovuto al
metabolismo basale (è il
minimo dispendio energetico necessario a man-
4
tenere le funzioni vitali), al TID ( termogenesi
indotta dalla dieta) e all’attività fisica praticata.
Particolare attenzione deve essere posta nel
soddisfare il fabbisogno giornaliero di determinati elementi la cui carenza può indurre o favorire lo sviluppo di diverse patologie. In caso perciò
di mancanza di questi elementi o in determinate
condizioni ,quali sport agonistici, donne in gravidanza, anziani, etc, l'organismo può trarre beneficio dall'introduzione di specifici integratori
alimentari, assunti comunque nelle giuste quantità e solo se strettamente necessario. Gli steroidi anabolizzanti sono invece derivati del testosterone, l'ormone sessuale maschile per eccellenza. Il termine "anabolizzanti" si riferisce alla
loro capacità di accelerare i fenomeni anabolici,
dati dall'insieme dei processi di sintesi di proteine, carboidrati, lipidi e costituenti cellulari in
genere. Si ricorre all’assunzione di anabolizzanti
con lo scopo di aumentare la massa muscolare,
ma i rischi sono molteplici: da un’aumentata
frequenza di strappi muscolari alla ginecomastia
maschile, cioè un aumento del tessuto ghiandolare mammario dovuto all’incremento di estrogeni prodotti dall’individuo, alla sterilità. Nelle
donne invece può provocare aumento di peluria
(irsutismo), amenorrea (mancanza del ciclo
mestruale) e una complessiva mascolinizzazione.
Qual è il sapore dell’uomo? Mangiare deve
rimanere comunque un piacere e quindi non
bisogna restare legati all’immagine del nostro
corpo proiettata sulla società. Non si deve vivere
con la costante preoccupazione di non essere
accettati per come si è.
Significato culturale dell’alimentazione
del Dirigente Scolastico
prof. Pasquale Picone
E’ già da diversi anni che a Modena, ogni settembre, si svolge il Festival della Filosofia. Nell’ultimo
periodo si è sempre di più accentuato il rapporto
tra filosofia e cibo, onde recuperare quello che,
nella Grecia classica, era la funzione del simposio, del convivio, dell’agàpe, dell’Eranos. Cioè
eventi in cui si ritrovavano diverse persone per
mangiare e, mentre si mangiava e si commentavano i vari cibi, si parlava di argomenti culturali,
filosofici e spirituali.
Il cibo rappresenta un evento che non può essere
solo di tipo materiale, cioè fine a se stesso. Nella
misura in cui è frutto di esperienze accumulate
per la sua produzione e preparazione -esperienze
talvolta millenarie-, frutto di tradizioni, di cura
delle relazioni, tra chi prepara il cibo e chi lo
consuma, e persino di arte, il cibo rappresenta
un potente veicolo di significati. Addirittura di
mistero religioso. Basti pensare all’ultima cena
del Cristo e all’eucarestia, in quanto mensa sacra.
L’energia delle precedenti considerazioni ci mette di fronte al fatto che il cibo, in quanto veicolo
di ricostituzione delle forze dell’organismo biologico, della salute, del benessere e, quindi, della
vita, apre alla dimensione di quello che può
essere definito come sfera di “ciò che è più che
vita”, di un “valore aggiunto” alla vita stessa,
quotidianamente e normalmente intesa. Cioè la
sfera dello “spirito” e del significato. Dove per
spirito non si deve necessariamente intendere la
categoria del religioso né, tantomeno, quella
delle posizioni confessionali.
Spirito è, innanzitutto, sinonimo di cultura; di
logos=parola, discorso; in definitiva, di razionalità e di creatività.
Il cibo, quindi, diventa veicolo addirittura di
mistero perché, attraverso di esso, si riesce a
realizzare quella coniunctio, quella unione profonda tra materia e spirito. Perché l’Occidente è
ancora, purtroppo, immerso nel fraintendimento, nella vera e propria alienazione di considerare, e quindi di esperire, la materia come il nemico dello spirito. Questo, in perrenne e irriducibile
guerra con quella. In realtà, l’essere umano non
è né solo natura=materia, né solo cultura=spirito.
L’umanità è natura/cultura: materia e spirito
sono due facce della stessa medaglia.
Ora, però, se questo è lo sfondo di senso, come e
dove collocare la questione degli abusi, del disor-
Dieta, obesità, anoressia
di Livia Lasco 3 C
Nella nostra società tra affanni e preoccupazioni
ci stiamo dimenticando del valore del cibo,e più
in generale dell'alimentazione. Ma oggi più che
mai vale il detto "siamo quel che mangiamo":
non prestiamo attenzione alla qualità degli alimenti, non dedichiamo tempo alla preparazione
del cibo e infine non dedichiamo il giusto tempo
ad alimentarci. Ma tutto questo dove ci sta portando? Non ci prendiamo cura di noi e non comprendiamo che una corretta alimentazione è
fondamentale per una buona qualità di vita e per
invecchiare bene. la salute infatti si conquista e si
conserva soprattutto a tavola, imparando sin da
bambini le regole del mangiare sano. Il mediterraneo è ritenuto uno dei migliori. Va sottolineato
che, se si vuole perdere peso, è necessario rivolgersi ad un medico e non ricorrere alle diete
"lampo". A causa delle diete "fai da te" il fisico
subisce un trauma,la veloce perdita di peso induce l'organismo a perdere liquidi e muscoli, ma
non grassi. Il peso ideale da raggiungere non è il
numero dei Kg da ottenere, bensì è importante
valutare il rapporto tra massa grassa e massa
magra (IMC = peso/altezza2).
Cambiare modo di nutrirsi
sembra sia una delle cose più
difficili da fare, siamo maledettamente attaccati alle
nostre abitudini alimentari, prime occasioni di
piacere, ma dove c'è un piacere è presente immancabilmente anche il senso del peccato. Il vizio
della "gola" è ora condannato dalla medicina e
dall'estetica, il cibo diventa il più grande campo di
battaglia delle più grandi lotte umane esteriori e
interiori. Dal rapporto che una persona ha con il
cibo si capiscono molte cose. Il controllo della
propria nutrizione è sempre causa di ansia, sia
quando è scarsa che quando è sopra misura
poiché è intimamente legata alla conservazione
della vita. In quali casi una persona è da ritenersi
obesa oppure semplicemente un po' “ in carne”?
Su questo tema le idee sono cambiate parecchio
attraverso i secoli,in antichità la grassezza era
sinonimo di benessere e ricchezza, mentre nella
nostra epoca l'ideale di bellezza si è rovesciato
completamente in quanto oggi il modello della
donna è rappresentato da una magrezza quasi
patologica.
A questo proposito si deve ricordare un grave
disturbo alimentare, l'anoressia che fa la sua
comparsa nell'età adolescenziale o nel giovane
5
dine, delle dipendenze e delle patologie alimentari, soprattutto nei giovani?
Personalmente, appartengo ad una corrente
scientifica che si è posto, oltre il problema della
causa dei fenomeni, comprese le patologie,
anche il problema della finalità a cui tende ogni
processo di natura.
E’ per questa convinzione che, fermo restante il
fatto che anziché la patologia e la dipendenza,
sarebbe meglio che ci fossero sempre il piacere
fisiologico e il benessere, ritengo che i “sintomi”,
in quanto segnali di disagio, vanno comunque
letti e interpretati. Cioè ricollocati in un orizzonte
che “restituisca” il significato al soggetto che
quei sintomi produce. I giovani sono affamati di
significato. Perché, come l’organismo biologico si
deve, con equilibrio e armonia, nutrire di proteine, vitamine, carboidrati, zuccheri, ecc., così
l’anima, la psiche, la vita interiore e la personalità si devono nutrire di senso e di significato.
Chi, più della Scuola Pubblica, può rappresentare
il tempio sacro dove si celebrano i riti e le cerimonie per produrre questo cibo dell’anima?
adulto ed è diffusa soprattutto tra le femmine. Di
origine psicologica, spesso nasce in maniera
subdola, si presenta come il terrore di diventare
grassi, anche in presenza di un'oggettiva magrezza o normalità. Viene vista inizialmente come
innocente desiderio di piacere mettendosi a dieta
e si trasforma poi come un inferno dal quale è
difficile uscire senza un aiuto esterno. Questo
accade anche perché spesso per le giovanissime il
confine tra una dieta per perdere qualche Kg e
l'ossessione vera e propria per le calorie non è
così netto. L'uomo è tutt'uno: fisico e psiche sono
inscindibili e i problemi dell'uno si ripercuotono
necessariamente sull'altro. Il benessere (stare
bene) è uno stato
che coinvolge tutti
gli aspetti dell'essere umano; è la
condizione che ci
fa sentire soddisfatti sia a livello
fisico che emotivo
ed è il migliore
traguardo che si
può raggiungere
nella propria vita.
Dieta e malattie cardiovascolari
classe 3E
Nei paesi più avanzati la dieta rappresenta il
principale fattore che può provocare un aumento delle malattie cardiovascolari; una delle principali cause di tali malattie è l’alto livello di
colesterolo. Questo è una molecola essenziale
che costituisce la membrana cellulare.
Il fegato è l’organo regolatore del colesterolo
che ne sintetizza la quantità necessaria partendo da acidi grassi saturi, degradando quelli in
eccesso nei vasi sanguigni. Proprio per questo
una dieta non bilanciata e ricca di grassi è la più
comune causa di queste patologie. Esistono
grandi complessi di colesterolo: lipoproteine a
bassa densità (LDL), e ad alta densità (HDL). Le
prime distribuiscono il colesterolo sintetizzato
nelle varie parti del corpo tra cui il fegato, le
seconde trasportano quello in eccesso verso il
fegato per essere degradato. Una quantità troppo elevata di LDL può portare la formazione di
placche nelle arterie facendole diventare meno
elastiche, di conseguenza il sangue scorre con
maggior difficoltà. Ne scaturisce la patologia
dell’aterosclerosi. Se la crescita di queste placche aumenta fino a bloccare la circolazione
sanguigna, si può avere un’ischemia,ovvero il
sangue e l’ossigeno sono insufficienti. L’eventuale rottura delle placche può facilitare la coagulazione del sangue nel nucleo lipidico formando un trombo.
Se poi questo si stacca da un punto di formazione può originare un embolo che potrebbe ostruire un’arteria coronaria, con conseguente
infarto miocardio;quando invece, ostruisce un
vaso che ossigena il cervello, si ha l’ictus. Per
prevenire il rischio cardiovascolare è consigliato,
dopo i vent’anni di età, controllare la colesterolemia almeno una volta ogni cinque anni.
Tenendo presente alcune accortezze importanti:
per esempio se il colesterolo risulta superiore al
livello di 200 mg/dl conviene ripetere l’esame
dopo qualche settimana per confermare il dato
ed escludere un eventuale errore nella determinazione da parte del laboratorio. Gli studi più
recenti hanno accertato che la diminuzione del
colesterolo ottenuta con alcuni farmaci specifici
(statine e altri) riduce la mortalità da cardiopatia
ischemica e le sue complicanze, sia nei pazienti
già affetti da questa patologia (prevenzione
secondaria) che nelle persone sane o a rischio
(prevenzione primaria). E’ altrettanto sicuro
tuttavia che un’adeguata igiene di vita
(alimentazione corretta ed attività fisica regolare) potrebbe evitare o almeno diminuire l’assunzione di farmaci. Oggi nelle diete i grassi saturi
sono il doppio di quelli insaturi, e ciò ha determinato l’aumento dell’obesità. In Italia, fortunatamente, abbiamo una tradizione alimentare
che è stata presa ad esempio in altre parti del
mondo entrando a far parte del patrimonio
mondiale: la Dieta Mediterranea, caratterizzata
da un consumo elevato di verdure, frutta e
pesce, ricchi di amido e fibre che prevengono
cancro a intestino e esofago. Per mantenere il
fegato in salute invece è necessario bere pochi
alcolici,mentre bere molta acqua consente il
corretto bilancio dei liquidi corporei. La qualità e
la quantità di cibo ingerite quindi servono a
mantenerci sani: si punta sull’alimentazione non
solo per la prevenzione, ma anche per la cura di
specifiche patologie.
“la Dieta Mediterranea,
caratterizzata da un
consumo elevato di
verdure, frutta e pesce,
ricchi di amido e fibre
che prevengono cancro
a intestino e esofago”
Alimentazione e sport
Ma come è fatta la dieta dello sportivo? Molti, condizionati dalle pubblicidi Matteo Saraconi 3 C
tà, pensano che gli integratori alimentari apportino seri benefici all’atL’esigenza di avere un corpo sano e in forma è
tività fisica. In realtà, la dieta dello sportivo
sempre più comune nella nostra società. Le
dovrebbe avere l’unico fine di mantenere intatpalestre e i centri benessere aiutano le persone te le riserve energetiche in modo da rendere lo
che cercano i benefici dell’attività fisica attrasforzo e la prestazione fisica quanto più benefiverso dei macchinari tecnologicamente sempre che possibili, senza andare “in riserva”. Infatti, il
più avanzati, con l'ausilio di diete che permetto- concetto di dieta ideale per lo sportivo non
no in poco tempo di perdere peso e aumentare esiste, in quanto le variabili da tenere in consila massa muscolare.
derazione per bilanciare al meglio l’apporto
calorico e nutrizionale sono numerose:
l’età, il peso, il metabolismo, il sesso e
l’entità media dello sforzo sono solo alcune tra quelle da prendere in considerazione. Per un atleta (non agonistico) che si
allena 2 o 3 volte a settimana, per 2 o 3
ore è necessario, e sufficiente, fare ricorso ad una dieta variata, che preveda un
60% circa di carboidrati, un 25/30% di
grassi e un restante 15% di proteine.
Essendo i carboidrati facilmente assimilabili e una enorme fonte di combustibile
per il corpo, sono consigliati come pregara o pre-allenamento, mentre le proteine, i mattoni dei muscoli, sono indicate
6
per atleti che compiono sforzi intensi e concentrati nel tempo. Un’alimentazione equilibrata,
quindi, deve soddisfare i bisogni di energia e
nutrienti dal punto di vista sia qualitativo, che
quantitativo. Il cibo che è consumato deve
fornire all’organismo quelle sostanze chimiche,
dette nutrienti, necessarie sia per garantire il
fabbisogno energetico, che per soddisfare le
necessità di ricambio di materiale plastico. I
nutrienti svolgono fondamentalmente tre funzioni:
1) Funzione costruttiva o plastica: consiste nel
costruire ex-novo le cellule dei tessuti dell’organismo in crescita e di ricostruire quelle parti del
corpo che si consumano. Questa funzione è
eseguita prevalentemente dalle proteine, ma
anche da altri principi nutritivi come glucidi,
lipidi e, in misura diversa, sali minerali e acqua;
2) Funzione energetica: consiste nel fornire
continuamente energia al corpo affinché possa
svolgere le sue varie attività fisiologiche
(respirazione, circolazione, ecc.);
3) Funzione protettiva o regolatrice: consiste
nella necessità di regolare tutti i processi metabolici che avvengono nell’organismo facendo sì
che le attività cellulari si compiano in modo
armonico ed equilibrato.
Anabolizzanti e integratori
di Maria Grazia Oriente ed Elisa Scarcella 3 C
Con il passare degli anni l'uomo ha cercato di migliorare le proprie presta- ricerche ed analisi per studiare il fenomeno, esaminandone il contesto
zioni fisiche e al tempo stesso il suo aspetto esteriore. Per raggiungere psicologico e sociale per costruire la base di un piano di prevenzione innoquesti obiettivi, le strade sono due: o una giusta alimentazione e duro vativo e specifico.
allenamento, oppure la scorciatoia costituita dagli steroidi anabolizzanti.
Coloro che praticano sport a livello agonistico bruciano molto, perciò
devono assumere una quantità tale di calorie da permettergli il miglior
rendimento possibile. Questo implica sia un grande impegno che un'alimentazione adeguata; tutto questo può essere, in parte, sostituito dall'assunzione di steroidi o integratori, da cui consegue una serie di effetti. Gli
integratori, come proteine, amminoacidi, creatina ecc, se assunti nelle dosi
consigliate e nelle modalità prescritte, non comportano alcun effetto
collaterale, anzi possono aiutare il raggiungimento dei propri obiettivi. Al
contrario gli steroidi anabolizzanti molecole simili agli ormoni sessuali
maschili, sintetizzati dal colesterolo sono estremamente pericolosi, poiché
sono la causa di una vastissima gamma di effetti collaterali: per gli uomini
si può verificare la calvizie, la crescita dei tessuti sessuali (in età precoce ),
la riduzione dei caratteri sessuali secondari, atrofia testicolare, ginecomastia, infarti e psicosi; mentre per le donne si può verificare irsutismo, amenorrea, atrofia del seno, ipertrofia clitoridea e abbassamento del tono di
voce.
L’utilizzo degli steroidi anabolizzanti, in ambito
sportivo, è tipico degli sport di potenza, come il
body building oppure le arti marziali, invece è
meno tipico negli sport dov’è necessario possedere una buona resistenza e velocità.
Ma perché gli steroidi sono così pericolosi?
“Gli steroidi anabolizzanti,
La loro funzione principale è quella di accelerare
molecole simili agli ormoni
i processi anabolici e perciò la crescita muscolasessuali maschili, sintetizzati
re, ma al tempo stesso aumentano il rischio di
infortuni perché a causa di questa ipertrofia
dal colesterolo sono estremamuscolare, i tendini non sono più in grado di
mente pericolosi, poiché sono
supportare il muscolo troppo ingrossato, inoltre
la causa di una vastissima
fanno diminuire la produzione di testosterone
endogeno (feedback negativo ).
gamma di effetti collaterali”
Oggi gli steroidi anabolizzanti vengono sostituiti
o associati al GH conosciuto anche con il nome
di ‘’ormone della crescita’’.
Questo peptide, il GH, stimola la sintesi della
matrice muscolare riducendo, al tempo stesso,
la massa adiposa.
Come tutti gli steroidi anabolizzanti, il GH non è privo di pericolosi effetti
collaterali.
Oggi queste sostanze, essendone legale l’utilizzo, sono molto diffuse, in
quanto si possono acquistare sia su internet che nelle varie palestre.
In questi ultimi anni, però, l'utilizzo di queste sostanze sembra essersi
spostato dalla pratica sportiva professionale allo sport amatoriale e ad
ambiti "occupazionali" particolari (buttafuori, ballerini, attori, modelli,
esteti). Sempre di più sono, infatti, le persone che si rivolgono al medico in
seguito ad un abuso di steroidi, denunciando un uso puramente ricreativo:
aumentare le performance e migliorare l’aspetto fisico.
Non è quindi solo un problema sportivo, ma soprattutto sociale e sanitario. La mancanza di informazioni sulle conseguenze dell’uso di tali sostanze
e la facilità di reperimento delle stesse, hanno permesso la nascita di tale
fenomeno e hanno facilitato la sua diffusione e il suo aggravamento. Inoltre, il fatto che l’assunzione non avvenga nei tipici ambienti marginali del
tossicodipendente, ma nelle palestre e negli istituti di bellezza, porta chi fa
uso di queste sostanze a non avere la piena consapevolezza del problema
e quindi a non affrontarlo. Forte è dunque la necessità di mettere a punto
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Fumetto
di Giorgio D’Orazi 5 E
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9
Arsenico nell’acqua: che fare?
di Leda Camerini 2 B
Si sente parlare ormai da qualche tempo dell’Arsenico nell’acqua; a volte
questo ci è stato presentato come un problema gravissimo, altre volte la
notizia è passata in modo meno allarmistico, ma in entrambi i casi ricorre
la domanda: ”Questo Arsenico fa male o no?”.
Per toglierci ogni dubbio il 14 aprile 2011, nella sala professori del nostro
liceo, è stata organizzata una conferenza sull’acqua alla quale hanno partecipato le classi II B, II F e V F e nella quale sono intervenuti l’ingegner
Giancarlo Daniele e la dottoressa Francesca Lotti.
Per quanto riguarda la struttura organizzativa per la distribuzione dell’acqua a parlare è stato l’ingegner Giancarlo Daniele, responsabile della segreteria tecnico-operativa del Lazio nord (STO) costituita nell’Ambito Territoriale Ottimale (ATO), il cui compito è quello di assistere i comuni, pianificare gli interventi e controllare le tariffe idriche e l’operato delle aziende
incaricate dei lavori relativi agli acquedotti. In una lunga relazione l’ing.
Daniele ci ha spiegato che fino al 1994 i servizi idrici erano gestiti “in economia”, vale a dire che i piccoli comuni usavano le risorse comunali per la
gestione, mentre i comuni più grandi si erano dotati di aziende autonome.
Con la legge Galli del 1994 i servizi idrici sono stati riformati, in altre parole
sono passati da una gestione comunale a quella aziendale e quindi in Italia
si è passati a fare un piano d’ambito, cioè un’analisi del territorio, delle
infrastrutture, della qualità dei servizi che si vogliono ottenere e del piano
tariffario e per questo sono nati gli ATO. Però, si sono subito presentate
delle difficoltà operative dovute alla collocazione sotterranea delle reti
idriche e alla normativa che è cambiata più volte; Inoltre, nella gestione
della rete idraulica devono essere considerate molte cose: i gestori potrebbero non essere seri, le tubature potrebbero avere delle rotture e tanti
piccoli interventi portano a una perdita d’acqua; nella valutazione degli
investimenti, poi, bisogna considerare anche le spese di manutenzione, a
differenza della gestione comunale in cui si va “per cassa”. Scendendo in
particolare nel nostro territorio, il Lazio ha cinque province con caratteristiche diverse e questa cosa è determinante; per esempio la gestione di
Roma è molto semplice innanzitutto
perché sono rimasti
gli acquedotti romani, poi perché quattro depuratori riescono a soddisfare le
necessità e l’azienda
che gestisce è radicata già da tempo.
Invece nella provincia
di Viterbo la popolazione è molto sparsa
nel territorio e questo rende molto costosa la realizzazione di opere. La gestione dell’acqua
nel territorio di Viterbo è stata affidata “in house” a Talete, una società
pubblica partecipata da comuni e provincia.
Tra i problemi che sono nati, ce ne sono alcuni economici che non possono
essere risolti aumentando le tariffe perché i comuni lo ritengono un provvedimento assolutamente impopolare e altri dovuti alle normative europee.
Tra questi ultimi rientra il problema dell’Arsenico.
Nel 2001 l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) aveva abbassato il
limite di concentrazione massima di Arsenico da 50 µg/l a 10 µg/l dicendo
che in 10 anni tutti i paesi si sarebbero dovuti adattare. E’ a questo punto
che non c’è stata troppa attenzione da parte delle amministrazioni che
invece si sarebbero subito dovute mettere al lavoro. Infatti, le analisi che
sono state periodicamente fatte non rilevavano alcuna presenza di Arsenico oltre il limite consentito: le quantità di Arsenico sono così piccole che
per le analisi bisogna ricorrere a un confronto tra il campione da analizzare
e quello di riferimento. Nonostante fosse cambiata la legge, il campione di
L’ing. Giancarlo Daniele durante la conferenza
riferimento della ASL era rimasto a 50 µg/l ed è per questo che l’Arsenico
risultava “non determinato” (ND), cioè minore di 50 µg/l, ma magari era a
45! Sicuramente il problema è stato affrontato con troppa leggerezza,
considerando il fatto che la posta in gioco è la salute dei cittadini e che
non è possibile permettersi un ulteriore spreco di tempo (sono già passati
10 anni) perché intanto noi continuiamo a bere acqua all’Arsenico!
Inoltre il comitato scientifico a supporto dell’UE (Scheer), attraverso degli
studi, ha riscontrato che l’Arsenico ha un ruolo determinante sull’incidenza di tumori. Senza contare che la popolazione, che non è esperta in materia, non ha più dati sicuri su cui basarsi, girano tante voci, ma nessuno si è
mai preoccupato di informare i cittadini dei rischi che corrono bevendo
l’acqua del rubinetto. Sappiamo, però, che è stata presa l’iniziativa di
installare delle “fontanelle” al fine di permettere ai cittadini di approvvigionarsi d’acqua potabile, ma sappiamo anche che questa non può che
essere una soluzione provvisoria, in attesa, speriamo, della realizzazione di
un sistema di dearsenificatori che rendano la nostra acqua buona da bere.
“Sono già passati 10
anni... intanto noi
continuiamo a bere
acqua all’Arsenico!”
10
0-10 µg/l
L’acqua può essere usata senza alcuna
limitazione per il consumo umano
(inclusi il bere e il cucinare), per l’igiene
della persona, degli indumenti e degli
ambienti.
11-20 µg/l L’acqua non è utilizzabile per bambini di
età inferiore a 3 anni e per donne in
gravidanza né come bevanda, né per
cucinare, né per reidratare cibi liofilizzati.
20-50 µg/l É sconsigliato bere quotidianamente e
utilizzare l’acqua per preparare brodi,
minestre, minestroni, salamoie, per la
cottura della pasta, lessatura delle verdure e per tutte le preparazioni dove
l’acqua sia un elemento significativo.
Per parlarci invece di come l’Arsenico sia finito nell’acqua dei nostri acquedotti, è intervenuta la dottoressa Francesca Lotti (Facoltà di Scienze Ambientali,
Università degli Studi della Tuscia) ed ha iniziato con l’analizzare il nostro
territorio da un punto di vista idro-geologico.
Innanzitutto, l’acqua che arriva nelle nostre case proviene da un acquifero:
cos’è?
In poche parole è il contenitore delle acque sotterranee, ovvero quelle acque
che sulla superficie del terreno incontrano fratture o porosità e s’infilano in
profondità a diretto contatto con il suolo.
In particolare nel nostro territorio gli acquiferi vengono detti vulcanici perché
come ben sappiamo a fornirci acqua sono quattro laghi di origine vulcanica
che ci circondano: il Lago di Bolsena, il Lago di Vico, il Lago di Bracciano e il
Lago Albano. In generale un acquifero è delimitato in alto da uno strato permeabile attraverso il quale possono avvenire degli scambi di sostanze con
l’acqua e in basso da uno strato impermeabile che invece isola completamente
l’acqua dal terreno sottostante.
Nella nostra zona, sotto lo strato impermeabile si trova un altro strato che
contiene acqua termale che ha la caratteristica di essere calda (circa 60°C) a
causa del calore residuo del vulcano Vico e di contenere, come possiamo facil- dettaglio in uno dei prossimi numeri del giornalino. Dopo la conferenza abbiamo rivolto alcune domande di approfondimento alla dottoressa Francesca
mente notare per l’odore, molte sostanze; tra queste, c’è l’Arsenico: nel caso
Lotti che riportiamo di seguito.
in cui lo strato impermeabile avesse delle fratture, i fluidi geotermali potrebbero dunque risalire facilmente e quindi l’acqua potabile dello strato più superficiale si andrebbe a mescolare con quella “all’Arsenico” che si trova più in
profondità: è proprio quello che è successo nelle nostre zone ed è questo il
motivo per cui l’acqua che noi preleviamo dai pozzi è adesso mischiata con
quella che prima non prelevavamo e che quindi prima non conteneva Arsenico. Questo è a dimostrazione del fatto che chi pensa che l’acqua all’Arsenico
non sia dannosa perché ”l’abbiamo sempre bevuta” e “ormai il nostro corpo si
è abituato e non ci fa più male”, si sbaglia di grosso.
Durante l’incontro, la dottoressa ci ha anche brevemente parlato di un altro
problema che affligge il nostro territorio: l’alga rossa (Planktothrix Rubescens).L’allarme dato circa la pericolosità di quest’alga che si è diffusa nel Lago
di Vico coinvolge soprattutto gli abitanti di due dei comuni della zona
(Caprarola e Ronciglione) che prendono l’acqua dal lago per uso potabile.
Si è osservato che negli ultimi periodi sono diminuite la trasparenza del lago e
la quantità di ossigeno disciolto nell’acqua, entrambi elementi favorevoli alla
diffusione di quest’alga che produce una sostanza tossica e cancerogena che
La dott. Francesca Lotti durante la conferenza
sta minacciando la salute di persone, piante e animali e che tratteremo più nel
Intervista alla dottoressa Francesca Lotti
Facoltà di Scienze Ambientali - Università degli Studi della Tuscia
di Sabrina Campari, Giorgia Scarcella, Flavia Vittorini 5 F
Il contenuto di arsenico presente nelle nostre acque è stato mediamente
sempre costante o ha avuto nel corso degli anni dei picchi e degli abbassamenti? Quali sono i fattori che ne incrementano la concentrazione?
I dati riguardanti la concentrazione di Arsenico nel passato sono molto scarsi.
Il primo lavoro che determina la presenza di questo elemento nel viterbese è
un lavoro del 1979 (Cremisini, Dall'Aglio, Ghiara, 1979) dove viene rilevata
una concentrazione simile alle determinazioni scientifiche più recenti (20062008).
Nonostante la carenza di misure dirette, si può comunque affermare che
l'Arsenico (As) nelle acque sotterranee deriva dall’interazione con le rocce
vulcaniche del Viterbese nelle quali esse circolano.
Nelle rocce vulcaniche l’As è un costituente di alcuni minerali. Variazioni
dell’As nelle acque sotterranee prelevate dall’uomo possono derivare dall’approfondimento dei pozzi in alcune aree dove i flussi nel sottosuolo risentono di risalite di fluidi profondi di origine magmatica.
Variazioni stagionali del contenuto di As nelle acque sono possibili in relazione ai cicli di ricarica degli acquiferi, in quanto le acque di infiltrazione (la
pioggia) possono innescare fenomeni di diluizione.
Se l'arsenico è un elemento chimico da sempre presente nelle nostre acque
11
in quanto caratteristica del nostro territorio, perché l'allarmismo si è scatenato soltanto ora?
Nel 1998 la Commissione Europea stabilisce per gli stati membri il limite di 10
mg/L per l'As, precedentemente fissato a 50 mg/L. Tale drastica diminuzione
è dovuta a diverse considerazioni, tra cui:
1. le evidenze epidemiologiche dimostranti la cancerogenicità dell'As;
2. il principio di precauzione, essendo ancora controverso il discorso sulla
dose minima che può incidere sulla salute umana.
La direttiva europea del '98 è stata recepita in Italia nel 2001. Dal 2003 fino
alla fine del 2010 l'Italia ha richiesto deroghe per mantenere il limite di concentrazione di As a 50 mg/L, concesse dalla Comunità Europea. Nel 2010
tutte le Regioni interessate dal problema chiedono una ulteriore deroga a 20
mg/L, tranne il Lazio, che la chiede ancora a 50 mg/L. La Commissione Europea rifiuta la deroga a 50 e, dopo ripetute richieste, concede la deroga a 20
mg/L fino al 2012.
Il rifiuto della deroga a 50 mg/L ha finalmente risvegliato l'opinione pubblica,
praticamente ignara di quanto stesse accadendo. Il regime di deroga avrebbe
presupposto infatti l'informazione ai cittadini, cosa che dal 2003 al 2010 non
è avvenuta in modo appropriato. Continua dietro
Quali conseguenze comporta un bagno nel lago di Vico?
Per quanto riguarda la concentrazione di As, nessuna (ricordo che
nelle salutari piscine termali si hanno concentrazioni superiori a 300
mg/L di As). Il problema di un bagno nel lago di Vico nasce invece dalla
possibilità di inalare occasionalmente goccioline di acqua contenenti
piccole quantità della microcistina tossica prodotta dall'alga Planktothrix rubescens.
Quali sono le fonti da cui si potrebbe prelevare acqua potabile?
Le ipotesi in cantiere sono diverse: acquedotto del Peschiera
(proveniente dal reatino) e lago di Bolsena; una terza ipotesi è quella
formulata dal nostro gruppo di ricerca, approvata dalla Provincia e in
attesa di approvazione dalla Regione Lazio. Il programma di ricerca
tiene conto della eterogeneità della distribuzione dell'As, dei fattori
che la determinano ed è mirato ad individuare nuove localizzazioni da
cui prelevare
Quali conseguenze porta un uso anche alimentare dell'acqua contaacqua di buona
minata?
qualità sul nostro
Sia per l'As che per la microcistina, l'ebollizione dell'acqua non porta
territorio o, laddoalla loro eliminazione. Cucinare con acqua contaminata da queste
ve ciò non sia
sostanze comporta che una certa quantità sarà assorbita dagli alimenpossibile, propone
ti in cottura (es. pasta).
differenti tecniche
di pompaggio dai
Quali procedure dovrebbero adottare i comuni per risolvere il propozzi, in modo tale
blema?
da non stimolare
La gestione del servizio idrico spetta solo ad una parte dei comuni del
risalite di fluidi
viterbese, per il resto (compreso Ronciglione) la gestione è affidata
profondi ricchi di
alla società pubblica Talete s.p.a., le cui azioni appartengono ai comuAs, come attualni che ne fanno parte e alla Provincia. Organo che sovrintende all'opemente accade in
rato di Talete è la Segreteria Tecnica Operativa dell'A.T.O. (Ambito
alcuni punti critici
Territoriale Ottimale) che a sua volta fa capo alla Provincia.
(ad es. Vetralla).
E i singoli cittadini?
Quello che nel frattempo possono fare i singoli cittadini è sicuramente Condivide il piano di interventi a livello provinciale per migliorare la
non lasciare che il tempo faccia “dimenticare” il problema... una ade- qualità dell'acqua e ridurre la concentrazione dell'arsenico? Quali
guata pressione dell'opinione pubblica può senz'altro aiutare ad acce- indicazioni tecniche potrebbe proporre a livello gestionale?
Il piano proposto presenta, a mio avviso, solo alcune delle possibili
lerare le scelte politiche.
soluzioni. Per esempio: si parla di As presente nell’acqua potabile
delle nostre case perché presente nell'acquifero vulcanico... ma le
Quanto tempo passerà prima che si possa disporre di acqua non
soluzioni in programma sono tutte di carattere ingegneristico
contaminata?
I provvedimenti che la Provincia dichiara di avere in programma sono (depuratori) che poco considerano la natura geologica del contaminante. Sono inoltre soluzioni ad altissimo costo, che, proprio per queriassumibili in un piano di interventi diviso in tre fasi:
sta ragione, andrebbero progettate solo a valle di una dettagliata
Fase 1: installazione di “fontanelle” pubbliche dearsenificanti (già
conoscenza della distribuzione del contaminante negli acquiferi captaavviata).
ti ai fini idropotabili.
Fase 2: installazione di dearsenificatori alla fonte per i comuni con
Tenuto conto di queste considerazioni, la nostra proposta di ricerca ha
concentrazioni di As superiori a 20 mg/L.
trovato consenso sia in sede provinciale che in sede ATO. Aspettiamo
Fase 3: installazione di dearsenificatori alla fonte per i comuni con
il consenso della Regione ed i finanziamenti per partire con tre aree
concentrazioni di As superiori a 10 mg/L.
I tempi di cui si parla (chiusura della fase 3 entro il 2012) sono comun- pilota.
que indicativi e potrebbero subire slittamenti.
La quantità di arsenico che attualmente è presente nelle nostre
acque è nocivo per la salute umana?
Può stilare una classifica dei 10 paesi del viterbese partendo da
Non esistono dati epidemiologici che lo provino. Le correlazioni che
quelli con un contenuto di arsenico più elevato?
La distribuzione delle concentrazioni di As è molto eterogenea anche esistono tra presenza di As nelle acque e malattie tumorali riguardano
concentrazioni superiori ai 100 mg/L. Al di sotto di questa concentraall'interno dello stesso comune e cambia leggermente nel tempo.
zione sicuramente esiste ancora correlazione, ma non è dimostrabile
Facendo riferimento ai dati ufficiali pubblicati dalla ASL-Viterbo del
in quanto intervengono numerosi altri fattori di disturbo (soggetti
marzo 2011, i 10 comuni con i massimi valori di As riscontrati sono:
fumatori, stile di vita, smog, esposizione ad altre
sostanze, ecc.). E’ comunque certo però che per la
tipologia di sostanze di cui fa parte l'arsenico, non
esiste una “soglia di sicurezza” al di sotto della
Fabrica di Roma (66 mg/L)
quale gli effetti sono certamente nulli. Per tale
Vetralla (48 mg/L)
ragione in un prossimo futuro la concentrazione
Civita castellana (47 mg/L)
limite sarà portata a 5 mg/L anziché 10.
Capranica (42 mg/L)
Per semplificare ciò che accade, possiamo dire
Sutri (40 mg/L)
che avere effetti negativi a causa dell'As è come
Carbognano (36 mg/L)
pescare una pallina nera da un sacchetto conteViterbo (35 mg/L)
nente palline bianche e nere: più palline nere ho,
Castel Sant'Elia (33 mg/L)
maggiore sarà la probabilità di “pescarle”. Ma in
linea teorica, anche se ho una sola pallina nera in
mezzo ad un miliardo di palline bianche (≈ 1 mg/
L), la probabilità di pescare proprio quella nera è
ovviamente bassissima, ma non uguale a zero.
12
L’evoluzione della scuola:
da patrimonio di pochi a patrimonio di tutti
di Sabrina Campari e Giorgia Scarcella 5 F
L'istruzione e la conoscenza sono due elementi
da sempre temuti da coloro che ci governano.
Infatti attraverso di essi il popolo prende coscienza della situazione che vive la quale può
essere cambiata se ritenuta inopportuna o se
essa limita la sua espressione. Oggi il diritto allo
studio è garantito dalla nostra costituzione ed è
la scuola ad occuparsi dell'educazione e dell'istruzione. Un tempo essa era patrimonio esclusivo delle classi privilegiate mentre oggi è estesa a tutti attraverso la scuola pubblica che
rappresenta una delle più grandi conquiste per
un paese democratico. La scuola con il mutare
delle necessità sociali e delle situazione storiche
è stata riformata e da cosa di pochi gradualmente è arrivata ad essere cosa di tutti. Alla
fine dell'ottocento, dopo che l'Italia raggiunse
l'unità, l'analfabetismo arrivava al 70% sfiorando il 90% al sud poiché esso versava in una
condizione di estrema arretratezza rispetto al
nord ormai inserito nella scia della rivoluzione
industria. Per combattere la diffusa ignoranza
nel 1861 fu emessa una legge che garantiva un'
istruzione basilare a tutta la popolazione: venivano resi obbligatori e gratuiti, poiché le spese
necessarie erano a carico del comune di appartenenza, i primi due anni di studio. Il secondo
biennio rimaneva facoltativo ed era praticato
dai figli di benestante i quali potevano permettersi di continuare gli studi. L' istruzione completa rimaneva ancora oggetto di pochi infatti
la maggior parte della popolazione ancora non
possedeva quella conoscenza per capire la
propria storia.
Sedici anni dopo, nell'anno 1877, venne emanata le legge Coppino che oltre al biennio istituì
un triennio obbligatorio oltre al quale vi era la
possibilità facoltativa di proseguire per altri due
anni. Pian piano tutti vennero messi in condizione di ricevere una buona istruzione. Nel 1923
Giovanni Gentile attuò una importante riforma
per il riordinamento dell'istruzione superiore
che sostanzialmente è da allora rimasto inalterato. Egli offrì due percorsi di studio differenti
improntati sul futuro dei ragazzi a seconda della
propria appartenenza sociale e della propria
possibilità. Vennero istituiti il liceo classico e
quello scientifico, scuole che offrivano un' ottima preparazione e servivano per la formazione
della classe dirigente del domani e al termine
Latino: lingua morta?
di Leda Camerini 2 B
Latino: lingua morta?
Di certo non a Siracusa dove da 25 anni si svolge un prestigioso certamen
di latino al quale partecipano studenti provenienti da tutta l’Italia. Potrebbe essere paragonato a una gara sportiva, ma di Latino!
Lo scorso 28 marzo ho partecipato anch’io alla 25ˆ edizione del Certamen
Latinum Syracusanum. La prova consisteva nella traduzione di un testo
latino e nella scrittura di una parafrasi in latino ed è durata 6 ore!
Latino = difficile, inutile, incubo: questo è quello che molti ragazzi credono. Qualcuno potrebbe pensare che, quindi, tutti quelli a cui piace il latino siano dei timidi secchioni con occhiali e apparecchio … E invece non è
così! Grazie a questa bellissima esperienza ho avuto modo di conoscere
tanti ragazzi che, come me, hanno partecipato alla gara divertendosi,
mettendocela tutta senza pretendere di vincere a tutti i costi e cercando
di cogliere solo l’aspetto positivo della “sana competizione”.
Nelle intenzioni degli organizzatori c’è la volontà di proteggere e diffondere i valori della cultura classica attraverso l’energia dei giovani, la loro
capacità di apprendimento e la loro naturale tendenza a condividere le
esperienze. Infatti, nonostante quest’avventura sia durata solamente
pochi giorni, sono nate subito delle amicizie, perché lo spirito era quello
giusto: ciascuno di noi aveva voglia di partecipare, di gareggiare con se
stesso, non di superare gli “avversari”. E’ vero, l’importante è partecipare, l’esperienza è stata coinvolgente, ma non pensiate che me la sia cavata con poco: l’“allenamento” è stato lungo e impegnativo. E non solo per
me, ma anche per la professoressa Rampello, che ha curato la mia preparazione e mi ha accompagnato a Siracusa. L’impegno, però, è stato completamente ripagato dal bellissimo ricordo che ho di questo certamen e di
Siracusa, una splendida città in cui si respira aria di antichità. Ha ragione
Cicerone quando dice: “Urbem Syracusas maximam esse Graecarum,
pulcherrimam omnium saepe audivistis.”
13
delle quali era obbligatorio sostenere un esame
di stato. Per coloro che provenivano dai ranghi
bassi della società furono fondate delle scuole
professionali per educare gli studenti al loro
futuro lavoro. Questa divisione tra licei e istituti
professionali è rimasta inalterata nel tempo;
sono i criteri di scelta con i quali si preferisce un
percorso ad un altro che sono mutati; se anni fa
erano legati all'appartenenza di classe oggi
sono frutto di una assoluta decisione personale.
Dopo che venne reso obbligatorio l'esame si
stato al termine dei cinque anni di studio dal
1968 si susseguirono della riforme riguardo alle
sue modalità di svolgimento. Inizialmente oggetto del colloquio finale erano tuttte le materie dell’ultimo anno; successivamente il colloquio fu ristretto a due delle materie studiate,
poi nel 1999 venne allargato di nuovo a tutte le
materie e successivamente si decise di aggiungere una terza prova su tutte le discipline. Nel
2007 alla commissione d'esame composta da
professori interni venne aggiunta la presenza di
professori esterni.
Un giocattolo al posto del fucile
di Flavia Vittorini 5 F
Ero tranquillamente a cena con tutta la mia
famiglia, si discuteva del più e del meno, si
facevano quei classici discorsi tra genitori e
figli. “Flavia passami l’acqua per favore”
chiede mio padre. Alzo il viso, mi volto verso
la televisione e il mio sguardo si incrocia con
quello di un bambino libico. Un piccolo e
tenero bambino che invece di tenere un
giocattolo tra le mani, impugna un fucile.
Orribile. Davanti ai miei occhi ha corso la mia
infanzia, bambole, pentolini e i divertenti nascondini. Anche lui adesso starà
“giocando” così, si starà rifugiando dietro a qualche angolo sperando non
che il suo amichetto non lo trovi ma starà tentando di sfuggire a qualche
spietato militare, forse.
Brian Aldiss in the Trillor year spree scrive: ”Quando l’infanzia muore, i suoi
cadaveri vengono chiamati adulti ed entrano nella società, uno dei nomi più
garbati dell’inferno…”. Io allora mi chiedo: l’età che sta vivendo quel bambino è davvero l’infanzia? O gli è stato tolto prepotentemente anche questo
suo diritto naturale? La vita è dura, inizio ad accorgermene solo ora, ora che
sto crescendo, ora che comincio a camminare da sola. Penso che al giorno
d’oggi l’infanzia, egoisticamente parlando, sia il periodo più bello. Il bambino
vive in un mondo tutto suo, spesso nella nostra cultura basta un minimo
lamento che subito c’è qualcuno pronto a sollevarlo, a coccolarlo.
Un bimbo non penserà mai alla guerra, mai sorgerà nella sua mente la paura
di non arrivare a fine mese, lui sogna a occhi aperti, lui gioca e ne ha pieno
diritto. Quindi perché a quel bambino è stata tolta la cosa forse più importante? Tutti siamo destinati a vivere, chi meglio e chi peggio, avremo tutti,
comunque, periodi durante i quali potremo correre tranquilli e spensierati
che si alterneranno però con lenti vagabondaggi. Non riesco a trovare una
risposta a questa continua domanda che è la realtà. Tutto si è capovolto,
sembra come se si fosse verificato qualche sconvolgimento presso le strutture ultime del nostro mondo provocando uno scombussolamento tale da
far perdere la percezione, l’orientamento. “ La bussola va impazzita all’avventura e il calcolo dei dadi più torna” già, il calcolo dei miei dadi non torna
più e neanche quella strada, che davo per scontata, sembra più tanto chiara
e sicura. Ma cosa ci sta succedendo? Le conseguenze di cosa sta accadendo
oggi le subiremo noi. Quelle magnifiche invenzioni che sono la televisione e
internet iniziamo, noi giovani, uniche speranze, ad utilizzarle bene. Iniziamo
a costruirci, insieme, il nostro domani, perché io voglio che un giorno mio
figlio possa stringere tra le mani un giocattolo anziché un fucile,voglio che
possa crescere con simpatiche canzoni anziché con inni alla guerra.
Se gli uomini sputano sulla terra,
sputano su se stessi
di Giorgio D’Orazi 5 E
Centrale nucleare di Montalto di Castro
“La terra è nostra madre. Qualunque cosa capita
alla terra, capita anche ai figli della terra.
Se gli uomini sputano sulla terra, sputano su se
stessi.” Nel lontano 1854 furono queste le parole
di un capo pellerossa al presidente degli Stati
Uniti, ma è un discorso ancora attuale.
Oggi si parla infatti di sviluppo sostenibile, cioè
uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente
senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni. Questa
definizione propone l’idea di un nuovo tipo di
tecnologia, basata su risorse rinnovabili e che non
minacci l’operabilità dei sistemi naturali: un tipo
di sviluppo, quindi, che abbia rispetto per l’ambiente. Esso è riconducibile a tre condizioni generali: il tasso di utilizzazione delle risorse rinnovabili non deve essere superiore al loro tasso di
rigenerazione; l’immissione di sostanze inquinanti e di scorie nell’ambiente non deve superare la
capacità di carico dell’ambiente stesso; lo “stock”
di risorse non rinnovabili deve restare costante
nel tempo. Il primo punto è sicuramente fondamentale poiché altrimenti, come già accade con i
combustibili fossili, si consumerebbero le risorse
in un breve lasso di tempo. A tutt’oggi vi sono
moltissime fonti che non si esauriscono e che
inquinano in minima parte o per nulla; si possono
di fatti sfruttare la forza del vento, il mare e la
sue correnti e persino la luce solare.
Alcuni paesi hanno già iniziato ad attrezzarsi con
nuove tecnologie: già dal 2008 infatti l’Irlanda ha
cominciato a sfruttare il moto ondoso dei propri
mari installando dei prototipi di centrali elettriche nella baia di Galway. Inoltre Inghilterra e
Francia hanno già dato l’approvazione per un
nuovo piano: sfruttando l’energia solare un’immensa distesa di pannelli solari nel deserto produrrà abbastanza energia da illuminare l’intera
Europa. E’ difficile però dire se questo progetto
ambizioso sarà accolto benevolmente da tutti,
infatti sarebbe un investimento a lungo termine
che porterebbe però enormi spese. Una società
come la nostra, capitalista e abituata allo spreco,
non vedrebbe fonti di lucro in questo piano ambizioso. L’inquinamento e l’utilizzo di fonti rinnovabili è però un problema serio che va assolutamente affrontato, ma gli industriali preferiscono
nasconderlo. Il guadagno è al di sopra di ogni
interesse. Da ciò è nata nel nostro paese la proposta di centrali nucleari.
Sono però vari i problemi riguardanti questi edifici: per quanto possano essere ermeticamente
sigillati ed impediscano la fuoriuscita di radiazioni, la produzione di scorie aumenterebbe vertiginosamente la crescita dell’inquinamento e favorirebbe il proliferare della criminalità organizzata
poiché questa lucrerebbe sulla sicurezza delle
centrali e sullo smaltimento di rifiuti tossici. A ciò
si aggiunge la stessa conformazione della penisola italiana, soggetta a frequenti terremoti che
impedirebbero qualunque tipo di garanzia, non
potendo essere né previsti né limitati. In questi
giorni il Giappone, un paese più avanzato del
nostro, la cui cultura è basata su una rigida disci-
14
plina, sta vivendo attimi di terrore, dopo che lo
scorso 11 Marzo la centrale nucleare di Fukushima è stata colpita da uno tsunami: si profila un
enorme disastro ambientale che potrebbe essere
causato dalla fusione del nocciolo radioattivo,
poiché il muro d’acqua ha distrutto gli impianti di
raffreddamento dell’edificio.
Dopo questo disastro il nostro paese sembra aver
accantonato l’idea di costruire centrali nucleari
nelle nostre città. Ma per quanto tempo? Quando tutti avranno dimenticato, gli industriali e lo
Stato non si faranno scrupoli a riproporre questa
iniziativa. Per fortuna la ricerca sta portando
grandi innovazioni riguardo la tecnologia del
fotovoltaico che può ormai essere utilizzato a
livello casalingo, riducendo i costi delle bollette.
Proprio l’ENEL, l’ente nazionale per la gestione
dell’energia elettrica, sta collaborando con alcuni
proprietari di abitazioni che hanno accettato di
farsi installare pannelli solari nel loro terreno. Vi
sono però questioni da risolvere poiché sembra
che l’ENEL non abbia rispettato i termini del
contratto, non rimborsando le spese dell’impianto né versando una cospicua somma ai sottoscrittori. Insomma l’uomo sta tentando di trovare una
nuova stabilità con l’ecosistema, ma finché alla
base di questa ricerca ci sarà solo l’equilibrio
delle tre “E”, ecologia, equità ed economia, lo
sviluppo sostenibile continuerà ad essere parte di
una visione antropocentrica, mentre è necessario
modificare il nostro atteggiamento nei confronti
della natura di cui non siamo i padroni.
Fukushima: la nuova Chernobyl?
Di Simona Casagrande 1 B
L’11 marzo 2011 il Giappone è stato colpito da
un terremoto di 8.9 gradi della scala Richter
che ha provocato migliaia di vittime. Questa
scossa è stata la più potente rilevata nel Sol
Levante. Il terremoto ha causato anche un
potente tsunami che ha spazzato via, come
foglie secche galleggianti in acqua, tutti gli
edifici che si trovavano nelle vicinanze, mietendo molte vittime e distruggendo la vita di molte
persone. Come se non bastasse, il domino
partito dal terremoto non era ancora finito:
questa catena ha provocato anche l’esplosione
della centrale nucleare di Fukushima che ha
riversato, sia in aria che in acqua, quantità
molto elevate di radiazioni che rischiano di
arrivare anche fino a noi. Il livello di allarme di
questa esplosione sta per eguagliare o superare
quello di Chernobyl nel 1986 (dal livello 5 al 7) .
Molti operai stanno cercando in ogni modo di fermare il flusso di radiazioni, con acqua o cemento,
ma non c’è niente da fare. Questi uomini si stanno
sacrificando, lontani dalle loro famiglie e a forte
rischio di contaminazione, per salvare milioni di
persone. La Germania, dopo il disastro di Fukushima, è decisa ad abbandonare l’energia nucleare per
evitare questi rischi, è la più determinata tra le
maggiori nazioni del mondo, anche se questa scelta
per un Paese industrializzato significa perdere un
quarto dell’energia a propria disposizione. In Giappone, ma non solo, ci sono paura e disperazione:
dove ci porterà questa storia?
Nucleare: PRO e CONTRO
di Dario Calderone 2 E
la portata di eventuali onde anomale, costruendo una barriera sufficiente ad
arginare quelle non superiori ai quattro metri circa, dovute a terremoti
oltretutto molto frequenti in Giappone. Questo dimostra ancora una volta
che l’imprevedibile è sempre in agguato e che occorre avere una grande
umiltà nel considerare la capacità dell’uomo di competere con le forze naturali.
Le scorie nucleari: purtroppo le scorie nucleari sono un altro aspetto critico
del nucleare. Non possono essere distrutte e l'unica soluzione, per il momento, sembra essere lo stoccaggio per migliaia di anni in depositi geologici
o ingegneristici. La ricerca di un deposito sicuro è tra i principali obiettivi
della UE e degli Usa. Sono necessari anni di studi e grandi investimenti per
l'individuazione delle soluzioni di stoccaggio per centinaia di migliaia di anni.
VANTAGGI:
Una centrale nucleare non emette CO2: Le centrali nucleari non producono Localizzazione centrali nucleari e proteste locali: Anche il processo di locaanidride carbonica ed ossidi di azoto e di zolfo, principali cause del buco
lizzazione di una centrale nucleare o del deposito di scorie è molto difficoltoso. Nessuna comunità locale accetta di sacrificare il proprio territorio per
nell'ozono e dell'effetto serra.
Vantaggio nella bilancia dei pagamenti: La produzione di energia dal nucle- ospitare i rifiuti nucleari. La Sardegna, la Puglia, la Basilicata sono i recenti
casi italiani di forti proteste antinucleari (2003).
are riduce l'importazione di petrolio e la dipendenza delle economie dal
petrolio. La copertura del fabbisogno energetico interno tramite il nucleare Il terrorismo: viviamo in un’epoca in cui poche persone possono compiere
riduce la possibilità degli shock esterni sull'economia e consente ai governi
grandi danni all’umanità. Il ricordo della tragedia dell’11 settembre 2001 al
un minore carico di spesa sulla bilancia dei pagamenti con l'estero. Il tutto si World Trade Center di New York è stato un duro shock per l’intera società
occidentale. Il rischio che le centrali nucleari siano prese come obiettivi per
traduce in una maggiore stabilità del sistema economico nazionale.
Maggiore stabilità politica: Le principali riserve petrolifere sono concentrate atti di terrorismo o come bombe sporche è molto realistico. E’ lecito e razioin pochi paesi ad elevata instabilità politica (Medio Oriente) che rischia di
nale preoccuparsi. Le nuove centrali nucleari dovranno includere questo
aspetto fin dalla fase di progettazione.
trasmettersi anche nei paesi fortemente dipendenti dall'importazione del
Il trasporto di materiale nucleare: Il trasporto di scorie e di materiale nuclepetrolio. L'uso del nucleare riduce la dipendenza occidentale dal petrolio
mediorientale.
are è uno degli aspetti più critici della questione "sicurezza". Durante il
trasporto, oltre all'opposizione delle popolazioni che vedranno passare treni
o navi con carichi radioattivi vicino alle proprie abitazioni, sussiste il rischio
di incidenti e di attentati terroristici. Per questi motivi i depositi di scorie
SVANTAGGI:
dovrebbero risiedere nei pressi delle centrali nucleari evitando in questo
Conseguenze in caso di incidente: La storia ha già mostrato la gravità delle
modo la necessità del trasporto delle scorie. Purtroppo La ricerca tecnologiconseguenze degli incidenti alle centrali nucleari. Dall'incidente di Chernobyl
ca e scientifica non ha ancora trovato il modo per distruggere le scorie all'inla sicurezza delle centrali nucleari è diventato uno dei principali aspetti
terno delle stesse centrali nucleari.
critici dell'energia nucleare per uso civile. Negli ultimi anni il progresso tecnologico ha notevolmente migliorato la sicurezza delle centrali nucleari
Questi sono gli aspetti cruciali delle centrali nucleari e, prima o poi, quando
dotate di reattori di ultima generazione. Ciononostante abbiamo assistito al termineranno i combustibili fossili, sarà necessario valutarli attentamente
recente disastro di Fukushima in Giappone dove le forze della natura hanno per decidere se siamo o non siamo pronti ad aderire al nucleare per gestirne
avuto la meglio sui sistemi di sicurezza di una centrale che comunque era
i vantaggi e gli inevitabili effetti collaterali.
stata inaugurata nel lontano 1967. I tecnici avevano purtroppo sottovalutato
Le fonti energetiche più utilizzate dall’uomo, quali il carbone e il petrolio,
sono sempre più richieste, ma è questione di pochi decenni e si esauriranno
del tutto. Non è un caso che negli ultimi tempi si siano fatte così tante ricerche su nuove fonti energetiche, come l’idrogeno o il solare; esse tuttavia ora
come ora non sono in grado di soddisfare il fabbisogno energetico mondiale.
Un’alternativa potrebbe essere rappresentata dal nucleare, il quale, anche
se accantonato da molti paesi dopo l’incidente di Cernobyl, sta diventando
anche in Italia uno degli argomenti di maggior discussione degli ultimi anni.
Per chiarire meglio la situazione è però necessario elencare i vari aspetti.
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Il pesce rosso
Può raggiungere i 30 cm , arrivare a 2 kg di peso e vivere mediamente 15 anni
di Federico Bacci 3 E
nanismo e rachitismo che porteranno ad una
morte prematura dell'animale.
Per conoscere meglio questo fantastico pesce
dobbiamo andare nell'antica Cina circa nell'anno 400 dove in un laghetto di un monastero si
iniziarono a vedere delle mutazioni di livrea del
carassius selvatico che assumeva riflessi rosso
dorati (da qui il nome scientifico carassius auratus e quello inglese goldfish ); da quel momento
i pesci iniziarono a essere venerati e furono
simbolo di ricchezza presso le corti dei potenti.
Acquisendo sempre più successo questo pesce
venne importato in Giappone dove furono
selezionate alcune razze con pinne fluenti e
varie colorazioni .
Nel 1700 arrivò anche in Europa e qui divenne
un vero e proprio animale domestico per la sua
Chi non conosce questo simpatico animaletto
più importante caratteristica e forse per la sua
più grande condanna, ovvero resistere in amda compagnia?
Tutti lo avranno tenuto almeno una volta da
bienti ostili e adattarsi a vivere anche in acque
bambini nella boccia di vetro dopo averlo vinto inquinate - la colonizzazione del Tevere ne è un
al lunapark.
esempio-.
Ma siete veramente sicuri che quello è il modo Questo non giustifica però il fatto di detenerlo
giusto per tenerlo? Gli esperti dicono di no e
in spazi piccoli e angusti o di non fornirgli le
oltre a essere un reato in molti comuni tenerlo cure adeguate, perché il carassius può raggiunnella boccia è veramente una tortura perché
gere i 30 cm , arrivare a 2 kg di peso e vivere
mediamente 15 anni (in Cina ci sono stati esemnon c'è scambio gassoso essendo poca l'acqua
con cui è in contatto l'aria, inoltre il pesce pian
plari vissuti 35 anni).
piano si avvelena non essendoci un sistema di
Ve la sentireste ancora di metterlo in una boccia
filtrazione per i suoi escrementi e inevitabilmen- di vetro?
Gli esperti consigliano infatti vasche da almeno
te col passare del tempo soffrirà di forme di
150 -200 litri (50 litri per esemplare) dove può
vivere in compagnia di suoi simili e dove pian
piano riconoscerà e accetterà mangime dalla
mano del suo padrone scodinzolando.
Molto spesso il pesce rosso viene allevato nei
laghetti dove riproducendosi e nuotando tra le
ninfee fiorite si trasforma nel vero re tanto
ammirato dagli cinesi secoli addietro.
Siti consigliati per informarsi
-Acquaportal forum
-Il regno del pesce rosso
-Acquariofilia consapevole
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