Salute - Liceo Scientifico A. Meucci
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Salute - Liceo Scientifico A. Meucci
Anno 6, Numero 2 Maggio 2011 Dossier Alimentazione Salute Salute Scienza Scienza 1 Perché questo nome? La satura lanx era un “piatto ricolmo” farcito (satur) di varie primizie che gli antichi Romani solevano offrire agli dei, in particolare a Cerere, nell’ambito di festività religiose dedicate al raccolto agricolo. Sazietà, poesia, danza e canto erano gli ingredienti dello spettacolo che nasceva da questa festa rituale: una successione di numeri di vario genere (brevi sketch, canzoni, giochi, scenette) … una sorta di varietà ante litteram. Il nostro giornale vuole essere, come la satura lanx, un “piatto” ricco di riflessioni, risonanze, proposte, confronti su argomenti interessanti e utili, ma anche divertenti e piacevoli, come in un festoso incontro di tutti coloro che operano nella nostra scuola. E’ lo spazio in cui potersi esprimere, lo specchio in cui vedersi riflessi, il piatto nel quale posare il proprio frutto. Redazione Direttore: Adele Materazzo Professori: Massimo Chiodi, Letizia Pompa, Piero Silva Alunni: Segretaria Giorgia Scarcella Redattori Anselmi Ilaria Aucone Alessandro Bacci Federico Momenti di Luce nel Giorno Ringraziamo la tipografia Spada che, come sempre, ha stampato gratis il nostro giornale Sole pervadi il mio spirito, un colore mi bagna, vedo il mondo con altri occhi e concentro il mio presente in un orizzonte di risorse infinite. Respiro un’ atmosfera calma di un caldo arancione, la mia vecchia compagna scura diventa sempre più grande mentre,la Torcia dei nostri giorni saluta le nostre speranze. Piene arrivano le figlie della luce, capaci di creare l’ eterno in una persona. I miei occhi ne incontrano una e mi perdo nell’ eco di un mio pensiero con la voglia di raccontarlo alla Madre di tutte le stelle. Biondo 2 Bianchini Giulia Calderoni Dario Camerini Leda Campari Sabrina Casagrande Simona D'Antonangelo Yulia D'Orazi Giorgio Finocchi Lorenzo Fraschetti Matteo Loquercio Antonio Marinangeli Luca Natali Lorenzo Orsi Michela Pellegrini Gemma Piaggio Vasallo Franco V. Saraceni Chiara Scarcella Giorgia Scialanca Irene Strappella Sofia Verduchi Valentina Vittorini Flavia Ex alunni Cipollari Martina Bianchini Elisa SOMMARIO Cari ragazzi Salute e alimentazione: su questi due concetti gli alunni delle classi terze, coordinati dalle professoresse di scienze (Altissimi, Martoni, Nataloni, Ricci), hanno elaborato degli articoli a conclusione di una serie di convegni, organizzati dalla nostra scuola nell’ambito del progetto “Sapere i sapori”, ai quali hanno partecipato medici e nutrizionisti esperti nel campo dell’alimentazione. Con i loro lavori sui temi della prevenzione delle malattie, della corretta alimentazione, dell’obesità, dello sport, i ragazzi intendono divulgare i principi di una corretta alimentazione finalizzata al benessere psicofisico e alla prevenzione delle malattie. Ospitiamo con piacere anche un contributo del nostro Dirigente scolastico sul significato culturale dell’alimentazione. Al centro della nostra attenzione è stato quest’anno anche il problema delle acque che arrivano nelle nostre case attraverso l’acquedotto: non sono potabili, contengono percentuali di arsenico troppo elevate. Per fare chiarezza sul problema e raccogliere informazioni e conoscenze corrette, abbiamo organizzato un convegno che ci ha permesso di capire molte cose che ora vogliamo condividere con tutti i lettori di Satura lanx. Infine il nucleare. L’attualità di questo tema, rinforzata dalla recente tragedia di Fukushima ha chiaramente polarizzato l’attenzione della redazione. Insomma un giornalino molto scientifico. E poi, cari ragazzi, c’è sempre il fumetto. RISULTATI CAMPIONATI STUDENTESCHI 2010/11 Quest’ anno abbiamo partecipato a diverse gare e partite dei campionati studenteschi scolastici coinvolgendo più di 200 alunni I PROF. RIPAMONTI ROSANNA – MATTEI ORLANDO ringraziano tutti i ragazzi, i colleghi, il personale ata, il dirigente amministrativo e soprattutto il Dirigente scolastico che hanno permesso con la loro disponibilità e collaborazione il raggiungimento di questi splendidi risultati. Calcio a 5 juniores maschili terzi classificati Calcio a 5 allievi maschili 2° classificati nel girone di qualificazione Pallavolo juniores maschile e femminile terzi classificati Pallavolo allievi campioni provinciali con i seguenti alunni: BONAFEDE ALESSANDRO, DI MARCELLO SIMONE, KOSTA ANDREA, CHERUBINI DAVID, PULCINELLI GABRIELE, SODINI GUIDO, VERTICCHIO FRANCESCO, MARTORELLI ANDREA, BRUNELLI FILIPPO, FRABOTTA ANDREA, GREGORI LUCA Pallatamburello allievi Secondi classificati Pallatamburello allieve terzi cassificate Corsa campestre LO QUERCIO ANTONIO VICE campione provinciale juniores La squadra juniores maschile si è qualificata seconda con i seguenti alunni: LO QUERCIO ANTONIO, COPPOLA STEFANO, MARINANGELI LUCA La squadra juniores femminile si è qualificata prima con i seguenti alunni: GIORGIA BADINI, MARTORELLI MARTA,TAMANTINI SWATI 3 Momenti di luce nel giorno di Biondo pag.2 Lettera del direttore prof. Adele Materazzo Risultati campionati studenteschi pag. 3 “Noi siamo quello che mangiamo” classe 3 A pag. 4 Significato culturale dell’alimentazione del D. S. prof. Pasquale Picone Dieta, obesità, anoressia di Livia Lasco 3 C Pag. 5 Dieta e malattie cardiovascolari classe 3 E Alimentazione e sport di Matteo Saraconi 3 C pag. 6 Anabolizzanti e integratori di Maria Grazia Oriente ed Elisa Scarcella 3 C Pag. 7 Fumetto di Giorgio D’Orazi 5 E pag. 8 Arsenico nell’acqua: che fare? di Leda Camerini 2 B Intervista alla dottoressa Francesca Lotti di Sabrina Campari, Giorgia Scarcella e Flavia Vittorini 5 F pag. 10 L’evoluzione della scuola: da patrimonio di pochi a patrimonio di tutti di Sabrina Campari e Giorgia Scarcella 5 F Latino:lingua morta? di Leda Camerini 2 B pag. 13 Un giocattolo al posto del fucile di Flavia Vittorini 5 F Se gli uomini sputano sulla terra, sputano su se stessi di Giorgio D’Orazi 5 E pag. 14 Fukushima: la nuova Chernobyl? di Simona Casagrande 1 B Nucleare: PRO e CONTRO di Dario Calderone 2 E pag. 15 Il pesce rosso di Federico Bacci 3 E pag. 16 pag. 11, 12 Campioni provinciali di Beach Volley Allievi: FRABOTTA ANDREA, CHERUBINI DAVID, PULCINELLI GABRIELE, SODINI GUIDO, MARTORELLI ANDREA Juniores Femm. MARTORELLI MARTA, TAMANTINI SWATI, TRONCA GIULIA, BRILLI GIULIA Terzi classificati Juniores Maschile: FRABOTTA EMANUELE, D’ ORAZI GIANMARCO, FIORE GIANMARCO, PICCHIO LORENZO Allieve: NIZI CAMILLA, GINNASI CRISTINA, SARACENI CHIARA, MARIANETTI GAIA Educazione alimentare “Noi siamo quello che mangiamo” classe 3 A ES E “Non si vive per mangiare ma si mangia per vivere”, così diceva Socrate. Alimentarsi bene non significa soddisfare soltanto in maniera piacevole il proprio appetito, ma significa soprattutto garantire all’organismo uno stato di integrità e salute. Alla parola “alimentazione” abbiniamo spesso la parola “dieta” a cui oramai viene attribuito un significato negativo. Questo termine deriva dal greco e significa “vita”, stile di vita o modo di vivere. L’alimentazione è una delle basi fondamentali della nostra vita e la suo corretta conoscenza può aiutarci a vivere meglio. È questo quindi il vero significato della parola “dieta”, uno stile di vita e un’alimentazione sana ed equilibrata per il nostro organismo. Oggigiorno per dieta si intende comunemente “dieta dimagrante”, ossia un regime alimentare stretto e rigido decisamente ipocalorico. Il nostro corpo umano è composto di sostanze chimiche quali proteine, lipidi, glucidi, minerali, vitamine ed acqua; è in base a queste che si è costruita una piramide alimentare che riporta cibi in grado di contenere tali sostanze utili all'uomo. Se prima si teneva conto della qualità del cibo ora si considera prevalentemente la quantità e,dunque,alla base di questa piramide alimentare non si trovano più il pane, la pasta o altri generi di carboidrati, bensì cibi quali frutta, verdura e soprattutto acqua. Molto spesso si cerca di perdere peso velocemente con le cosiddette diete lampo le quali però hanno delle controindicazioni: si rischia di ricavare energia dal metabolismo proteico (esempio dai muscoli) non essendo disponibili adeguate riser- MP I Dieta del minestrone Questa dieta prevede l’assunzione per 14 giorni di sole verdure, niente grassi e niente proteine, solo poche vitamine. Ciò provoca un notevole calo di peso dovuto ad una diminuzione della massa muscolare. DA NO Dieta Hollywood N SE Questa dieta è la più in voga tra i vip, GU IR prevede l’assunzione per 2 giorni di E solo pompelmo e succo di pompelmo, che sarà poi integrato con altra frutta. Può determinare una carenza di proteine. Dieta Beverly Hills Questa dieta fu ideata da una donna americana che la sperimentò su se stessa. Si basa sul principio che ogni cibo per essere digerito ha bisogno di enzimi, ritenuti erroneamente contenuti nella frutta, composta principalmente da acqua, zuccheri semplici e fibre. Per 5/6 settimane si assume solamente frutta con una conseguente perdita di 6/7 kg. Dieta Weight Watchers Ideata da un gruppo di persone, associa ad ogni cibo un punteggio in base alle calorie contenute; nell’arco di una giornata si deve raggiungere un determinato punteggio stabilito (1200-1300 calorie). Non importa con quanti e quali alimenti venga raggiunto tale punteggio, e ciò non assicura un corretto apporto dei vari nutrienti. ve di carboidrati e/o grassi, con conseguente riduzione della massa muscolare, di riacquistare facilmente i chilogrammi perduti appena si interrompe la dieta, di avere un apporto incompleto di sostanze che l’organismo non può produrre autonomamente con conseguente alterazione del metabolismo. Tra le più conosciute troviamo la dieta Hollywood, la Beverly Hills, la dieta del minestrone e la Weight Watchers. Tutte queste diete tra i vari aspetti negativi che hanno, non insegnano che per una vita sana c’è bisogno di attività fisica. Raggiungere il peso ideale è l’obiettivo principale delle diete, ma come stabilire il proprio peso ideale? Ci sono moltissime teorie sul come calcolarlo: l’indice più usato è il BMI, l’indice di massa corporea. In realtà non esiste un peso ideale, bensì è il rapporto tra massa magra e massa grassa che bisogna considerare. Una dieta corretta deve considerare il dispendio energetico dovuto al metabolismo basale (è il minimo dispendio energetico necessario a man- 4 tenere le funzioni vitali), al TID ( termogenesi indotta dalla dieta) e all’attività fisica praticata. Particolare attenzione deve essere posta nel soddisfare il fabbisogno giornaliero di determinati elementi la cui carenza può indurre o favorire lo sviluppo di diverse patologie. In caso perciò di mancanza di questi elementi o in determinate condizioni ,quali sport agonistici, donne in gravidanza, anziani, etc, l'organismo può trarre beneficio dall'introduzione di specifici integratori alimentari, assunti comunque nelle giuste quantità e solo se strettamente necessario. Gli steroidi anabolizzanti sono invece derivati del testosterone, l'ormone sessuale maschile per eccellenza. Il termine "anabolizzanti" si riferisce alla loro capacità di accelerare i fenomeni anabolici, dati dall'insieme dei processi di sintesi di proteine, carboidrati, lipidi e costituenti cellulari in genere. Si ricorre all’assunzione di anabolizzanti con lo scopo di aumentare la massa muscolare, ma i rischi sono molteplici: da un’aumentata frequenza di strappi muscolari alla ginecomastia maschile, cioè un aumento del tessuto ghiandolare mammario dovuto all’incremento di estrogeni prodotti dall’individuo, alla sterilità. Nelle donne invece può provocare aumento di peluria (irsutismo), amenorrea (mancanza del ciclo mestruale) e una complessiva mascolinizzazione. Qual è il sapore dell’uomo? Mangiare deve rimanere comunque un piacere e quindi non bisogna restare legati all’immagine del nostro corpo proiettata sulla società. Non si deve vivere con la costante preoccupazione di non essere accettati per come si è. Significato culturale dell’alimentazione del Dirigente Scolastico prof. Pasquale Picone E’ già da diversi anni che a Modena, ogni settembre, si svolge il Festival della Filosofia. Nell’ultimo periodo si è sempre di più accentuato il rapporto tra filosofia e cibo, onde recuperare quello che, nella Grecia classica, era la funzione del simposio, del convivio, dell’agàpe, dell’Eranos. Cioè eventi in cui si ritrovavano diverse persone per mangiare e, mentre si mangiava e si commentavano i vari cibi, si parlava di argomenti culturali, filosofici e spirituali. Il cibo rappresenta un evento che non può essere solo di tipo materiale, cioè fine a se stesso. Nella misura in cui è frutto di esperienze accumulate per la sua produzione e preparazione -esperienze talvolta millenarie-, frutto di tradizioni, di cura delle relazioni, tra chi prepara il cibo e chi lo consuma, e persino di arte, il cibo rappresenta un potente veicolo di significati. Addirittura di mistero religioso. Basti pensare all’ultima cena del Cristo e all’eucarestia, in quanto mensa sacra. L’energia delle precedenti considerazioni ci mette di fronte al fatto che il cibo, in quanto veicolo di ricostituzione delle forze dell’organismo biologico, della salute, del benessere e, quindi, della vita, apre alla dimensione di quello che può essere definito come sfera di “ciò che è più che vita”, di un “valore aggiunto” alla vita stessa, quotidianamente e normalmente intesa. Cioè la sfera dello “spirito” e del significato. Dove per spirito non si deve necessariamente intendere la categoria del religioso né, tantomeno, quella delle posizioni confessionali. Spirito è, innanzitutto, sinonimo di cultura; di logos=parola, discorso; in definitiva, di razionalità e di creatività. Il cibo, quindi, diventa veicolo addirittura di mistero perché, attraverso di esso, si riesce a realizzare quella coniunctio, quella unione profonda tra materia e spirito. Perché l’Occidente è ancora, purtroppo, immerso nel fraintendimento, nella vera e propria alienazione di considerare, e quindi di esperire, la materia come il nemico dello spirito. Questo, in perrenne e irriducibile guerra con quella. In realtà, l’essere umano non è né solo natura=materia, né solo cultura=spirito. L’umanità è natura/cultura: materia e spirito sono due facce della stessa medaglia. Ora, però, se questo è lo sfondo di senso, come e dove collocare la questione degli abusi, del disor- Dieta, obesità, anoressia di Livia Lasco 3 C Nella nostra società tra affanni e preoccupazioni ci stiamo dimenticando del valore del cibo,e più in generale dell'alimentazione. Ma oggi più che mai vale il detto "siamo quel che mangiamo": non prestiamo attenzione alla qualità degli alimenti, non dedichiamo tempo alla preparazione del cibo e infine non dedichiamo il giusto tempo ad alimentarci. Ma tutto questo dove ci sta portando? Non ci prendiamo cura di noi e non comprendiamo che una corretta alimentazione è fondamentale per una buona qualità di vita e per invecchiare bene. la salute infatti si conquista e si conserva soprattutto a tavola, imparando sin da bambini le regole del mangiare sano. Il mediterraneo è ritenuto uno dei migliori. Va sottolineato che, se si vuole perdere peso, è necessario rivolgersi ad un medico e non ricorrere alle diete "lampo". A causa delle diete "fai da te" il fisico subisce un trauma,la veloce perdita di peso induce l'organismo a perdere liquidi e muscoli, ma non grassi. Il peso ideale da raggiungere non è il numero dei Kg da ottenere, bensì è importante valutare il rapporto tra massa grassa e massa magra (IMC = peso/altezza2). Cambiare modo di nutrirsi sembra sia una delle cose più difficili da fare, siamo maledettamente attaccati alle nostre abitudini alimentari, prime occasioni di piacere, ma dove c'è un piacere è presente immancabilmente anche il senso del peccato. Il vizio della "gola" è ora condannato dalla medicina e dall'estetica, il cibo diventa il più grande campo di battaglia delle più grandi lotte umane esteriori e interiori. Dal rapporto che una persona ha con il cibo si capiscono molte cose. Il controllo della propria nutrizione è sempre causa di ansia, sia quando è scarsa che quando è sopra misura poiché è intimamente legata alla conservazione della vita. In quali casi una persona è da ritenersi obesa oppure semplicemente un po' “ in carne”? Su questo tema le idee sono cambiate parecchio attraverso i secoli,in antichità la grassezza era sinonimo di benessere e ricchezza, mentre nella nostra epoca l'ideale di bellezza si è rovesciato completamente in quanto oggi il modello della donna è rappresentato da una magrezza quasi patologica. A questo proposito si deve ricordare un grave disturbo alimentare, l'anoressia che fa la sua comparsa nell'età adolescenziale o nel giovane 5 dine, delle dipendenze e delle patologie alimentari, soprattutto nei giovani? Personalmente, appartengo ad una corrente scientifica che si è posto, oltre il problema della causa dei fenomeni, comprese le patologie, anche il problema della finalità a cui tende ogni processo di natura. E’ per questa convinzione che, fermo restante il fatto che anziché la patologia e la dipendenza, sarebbe meglio che ci fossero sempre il piacere fisiologico e il benessere, ritengo che i “sintomi”, in quanto segnali di disagio, vanno comunque letti e interpretati. Cioè ricollocati in un orizzonte che “restituisca” il significato al soggetto che quei sintomi produce. I giovani sono affamati di significato. Perché, come l’organismo biologico si deve, con equilibrio e armonia, nutrire di proteine, vitamine, carboidrati, zuccheri, ecc., così l’anima, la psiche, la vita interiore e la personalità si devono nutrire di senso e di significato. Chi, più della Scuola Pubblica, può rappresentare il tempio sacro dove si celebrano i riti e le cerimonie per produrre questo cibo dell’anima? adulto ed è diffusa soprattutto tra le femmine. Di origine psicologica, spesso nasce in maniera subdola, si presenta come il terrore di diventare grassi, anche in presenza di un'oggettiva magrezza o normalità. Viene vista inizialmente come innocente desiderio di piacere mettendosi a dieta e si trasforma poi come un inferno dal quale è difficile uscire senza un aiuto esterno. Questo accade anche perché spesso per le giovanissime il confine tra una dieta per perdere qualche Kg e l'ossessione vera e propria per le calorie non è così netto. L'uomo è tutt'uno: fisico e psiche sono inscindibili e i problemi dell'uno si ripercuotono necessariamente sull'altro. Il benessere (stare bene) è uno stato che coinvolge tutti gli aspetti dell'essere umano; è la condizione che ci fa sentire soddisfatti sia a livello fisico che emotivo ed è il migliore traguardo che si può raggiungere nella propria vita. Dieta e malattie cardiovascolari classe 3E Nei paesi più avanzati la dieta rappresenta il principale fattore che può provocare un aumento delle malattie cardiovascolari; una delle principali cause di tali malattie è l’alto livello di colesterolo. Questo è una molecola essenziale che costituisce la membrana cellulare. Il fegato è l’organo regolatore del colesterolo che ne sintetizza la quantità necessaria partendo da acidi grassi saturi, degradando quelli in eccesso nei vasi sanguigni. Proprio per questo una dieta non bilanciata e ricca di grassi è la più comune causa di queste patologie. Esistono grandi complessi di colesterolo: lipoproteine a bassa densità (LDL), e ad alta densità (HDL). Le prime distribuiscono il colesterolo sintetizzato nelle varie parti del corpo tra cui il fegato, le seconde trasportano quello in eccesso verso il fegato per essere degradato. Una quantità troppo elevata di LDL può portare la formazione di placche nelle arterie facendole diventare meno elastiche, di conseguenza il sangue scorre con maggior difficoltà. Ne scaturisce la patologia dell’aterosclerosi. Se la crescita di queste placche aumenta fino a bloccare la circolazione sanguigna, si può avere un’ischemia,ovvero il sangue e l’ossigeno sono insufficienti. L’eventuale rottura delle placche può facilitare la coagulazione del sangue nel nucleo lipidico formando un trombo. Se poi questo si stacca da un punto di formazione può originare un embolo che potrebbe ostruire un’arteria coronaria, con conseguente infarto miocardio;quando invece, ostruisce un vaso che ossigena il cervello, si ha l’ictus. Per prevenire il rischio cardiovascolare è consigliato, dopo i vent’anni di età, controllare la colesterolemia almeno una volta ogni cinque anni. Tenendo presente alcune accortezze importanti: per esempio se il colesterolo risulta superiore al livello di 200 mg/dl conviene ripetere l’esame dopo qualche settimana per confermare il dato ed escludere un eventuale errore nella determinazione da parte del laboratorio. Gli studi più recenti hanno accertato che la diminuzione del colesterolo ottenuta con alcuni farmaci specifici (statine e altri) riduce la mortalità da cardiopatia ischemica e le sue complicanze, sia nei pazienti già affetti da questa patologia (prevenzione secondaria) che nelle persone sane o a rischio (prevenzione primaria). E’ altrettanto sicuro tuttavia che un’adeguata igiene di vita (alimentazione corretta ed attività fisica regolare) potrebbe evitare o almeno diminuire l’assunzione di farmaci. Oggi nelle diete i grassi saturi sono il doppio di quelli insaturi, e ciò ha determinato l’aumento dell’obesità. In Italia, fortunatamente, abbiamo una tradizione alimentare che è stata presa ad esempio in altre parti del mondo entrando a far parte del patrimonio mondiale: la Dieta Mediterranea, caratterizzata da un consumo elevato di verdure, frutta e pesce, ricchi di amido e fibre che prevengono cancro a intestino e esofago. Per mantenere il fegato in salute invece è necessario bere pochi alcolici,mentre bere molta acqua consente il corretto bilancio dei liquidi corporei. La qualità e la quantità di cibo ingerite quindi servono a mantenerci sani: si punta sull’alimentazione non solo per la prevenzione, ma anche per la cura di specifiche patologie. “la Dieta Mediterranea, caratterizzata da un consumo elevato di verdure, frutta e pesce, ricchi di amido e fibre che prevengono cancro a intestino e esofago” Alimentazione e sport Ma come è fatta la dieta dello sportivo? Molti, condizionati dalle pubblicidi Matteo Saraconi 3 C tà, pensano che gli integratori alimentari apportino seri benefici all’atL’esigenza di avere un corpo sano e in forma è tività fisica. In realtà, la dieta dello sportivo sempre più comune nella nostra società. Le dovrebbe avere l’unico fine di mantenere intatpalestre e i centri benessere aiutano le persone te le riserve energetiche in modo da rendere lo che cercano i benefici dell’attività fisica attrasforzo e la prestazione fisica quanto più benefiverso dei macchinari tecnologicamente sempre che possibili, senza andare “in riserva”. Infatti, il più avanzati, con l'ausilio di diete che permetto- concetto di dieta ideale per lo sportivo non no in poco tempo di perdere peso e aumentare esiste, in quanto le variabili da tenere in consila massa muscolare. derazione per bilanciare al meglio l’apporto calorico e nutrizionale sono numerose: l’età, il peso, il metabolismo, il sesso e l’entità media dello sforzo sono solo alcune tra quelle da prendere in considerazione. Per un atleta (non agonistico) che si allena 2 o 3 volte a settimana, per 2 o 3 ore è necessario, e sufficiente, fare ricorso ad una dieta variata, che preveda un 60% circa di carboidrati, un 25/30% di grassi e un restante 15% di proteine. Essendo i carboidrati facilmente assimilabili e una enorme fonte di combustibile per il corpo, sono consigliati come pregara o pre-allenamento, mentre le proteine, i mattoni dei muscoli, sono indicate 6 per atleti che compiono sforzi intensi e concentrati nel tempo. Un’alimentazione equilibrata, quindi, deve soddisfare i bisogni di energia e nutrienti dal punto di vista sia qualitativo, che quantitativo. Il cibo che è consumato deve fornire all’organismo quelle sostanze chimiche, dette nutrienti, necessarie sia per garantire il fabbisogno energetico, che per soddisfare le necessità di ricambio di materiale plastico. I nutrienti svolgono fondamentalmente tre funzioni: 1) Funzione costruttiva o plastica: consiste nel costruire ex-novo le cellule dei tessuti dell’organismo in crescita e di ricostruire quelle parti del corpo che si consumano. Questa funzione è eseguita prevalentemente dalle proteine, ma anche da altri principi nutritivi come glucidi, lipidi e, in misura diversa, sali minerali e acqua; 2) Funzione energetica: consiste nel fornire continuamente energia al corpo affinché possa svolgere le sue varie attività fisiologiche (respirazione, circolazione, ecc.); 3) Funzione protettiva o regolatrice: consiste nella necessità di regolare tutti i processi metabolici che avvengono nell’organismo facendo sì che le attività cellulari si compiano in modo armonico ed equilibrato. Anabolizzanti e integratori di Maria Grazia Oriente ed Elisa Scarcella 3 C Con il passare degli anni l'uomo ha cercato di migliorare le proprie presta- ricerche ed analisi per studiare il fenomeno, esaminandone il contesto zioni fisiche e al tempo stesso il suo aspetto esteriore. Per raggiungere psicologico e sociale per costruire la base di un piano di prevenzione innoquesti obiettivi, le strade sono due: o una giusta alimentazione e duro vativo e specifico. allenamento, oppure la scorciatoia costituita dagli steroidi anabolizzanti. Coloro che praticano sport a livello agonistico bruciano molto, perciò devono assumere una quantità tale di calorie da permettergli il miglior rendimento possibile. Questo implica sia un grande impegno che un'alimentazione adeguata; tutto questo può essere, in parte, sostituito dall'assunzione di steroidi o integratori, da cui consegue una serie di effetti. Gli integratori, come proteine, amminoacidi, creatina ecc, se assunti nelle dosi consigliate e nelle modalità prescritte, non comportano alcun effetto collaterale, anzi possono aiutare il raggiungimento dei propri obiettivi. Al contrario gli steroidi anabolizzanti molecole simili agli ormoni sessuali maschili, sintetizzati dal colesterolo sono estremamente pericolosi, poiché sono la causa di una vastissima gamma di effetti collaterali: per gli uomini si può verificare la calvizie, la crescita dei tessuti sessuali (in età precoce ), la riduzione dei caratteri sessuali secondari, atrofia testicolare, ginecomastia, infarti e psicosi; mentre per le donne si può verificare irsutismo, amenorrea, atrofia del seno, ipertrofia clitoridea e abbassamento del tono di voce. L’utilizzo degli steroidi anabolizzanti, in ambito sportivo, è tipico degli sport di potenza, come il body building oppure le arti marziali, invece è meno tipico negli sport dov’è necessario possedere una buona resistenza e velocità. Ma perché gli steroidi sono così pericolosi? “Gli steroidi anabolizzanti, La loro funzione principale è quella di accelerare molecole simili agli ormoni i processi anabolici e perciò la crescita muscolasessuali maschili, sintetizzati re, ma al tempo stesso aumentano il rischio di infortuni perché a causa di questa ipertrofia dal colesterolo sono estremamuscolare, i tendini non sono più in grado di mente pericolosi, poiché sono supportare il muscolo troppo ingrossato, inoltre la causa di una vastissima fanno diminuire la produzione di testosterone endogeno (feedback negativo ). gamma di effetti collaterali” Oggi gli steroidi anabolizzanti vengono sostituiti o associati al GH conosciuto anche con il nome di ‘’ormone della crescita’’. Questo peptide, il GH, stimola la sintesi della matrice muscolare riducendo, al tempo stesso, la massa adiposa. Come tutti gli steroidi anabolizzanti, il GH non è privo di pericolosi effetti collaterali. Oggi queste sostanze, essendone legale l’utilizzo, sono molto diffuse, in quanto si possono acquistare sia su internet che nelle varie palestre. In questi ultimi anni, però, l'utilizzo di queste sostanze sembra essersi spostato dalla pratica sportiva professionale allo sport amatoriale e ad ambiti "occupazionali" particolari (buttafuori, ballerini, attori, modelli, esteti). Sempre di più sono, infatti, le persone che si rivolgono al medico in seguito ad un abuso di steroidi, denunciando un uso puramente ricreativo: aumentare le performance e migliorare l’aspetto fisico. Non è quindi solo un problema sportivo, ma soprattutto sociale e sanitario. La mancanza di informazioni sulle conseguenze dell’uso di tali sostanze e la facilità di reperimento delle stesse, hanno permesso la nascita di tale fenomeno e hanno facilitato la sua diffusione e il suo aggravamento. Inoltre, il fatto che l’assunzione non avvenga nei tipici ambienti marginali del tossicodipendente, ma nelle palestre e negli istituti di bellezza, porta chi fa uso di queste sostanze a non avere la piena consapevolezza del problema e quindi a non affrontarlo. Forte è dunque la necessità di mettere a punto 7 Fumetto di Giorgio D’Orazi 5 E 8 9 Arsenico nell’acqua: che fare? di Leda Camerini 2 B Si sente parlare ormai da qualche tempo dell’Arsenico nell’acqua; a volte questo ci è stato presentato come un problema gravissimo, altre volte la notizia è passata in modo meno allarmistico, ma in entrambi i casi ricorre la domanda: ”Questo Arsenico fa male o no?”. Per toglierci ogni dubbio il 14 aprile 2011, nella sala professori del nostro liceo, è stata organizzata una conferenza sull’acqua alla quale hanno partecipato le classi II B, II F e V F e nella quale sono intervenuti l’ingegner Giancarlo Daniele e la dottoressa Francesca Lotti. Per quanto riguarda la struttura organizzativa per la distribuzione dell’acqua a parlare è stato l’ingegner Giancarlo Daniele, responsabile della segreteria tecnico-operativa del Lazio nord (STO) costituita nell’Ambito Territoriale Ottimale (ATO), il cui compito è quello di assistere i comuni, pianificare gli interventi e controllare le tariffe idriche e l’operato delle aziende incaricate dei lavori relativi agli acquedotti. In una lunga relazione l’ing. Daniele ci ha spiegato che fino al 1994 i servizi idrici erano gestiti “in economia”, vale a dire che i piccoli comuni usavano le risorse comunali per la gestione, mentre i comuni più grandi si erano dotati di aziende autonome. Con la legge Galli del 1994 i servizi idrici sono stati riformati, in altre parole sono passati da una gestione comunale a quella aziendale e quindi in Italia si è passati a fare un piano d’ambito, cioè un’analisi del territorio, delle infrastrutture, della qualità dei servizi che si vogliono ottenere e del piano tariffario e per questo sono nati gli ATO. Però, si sono subito presentate delle difficoltà operative dovute alla collocazione sotterranea delle reti idriche e alla normativa che è cambiata più volte; Inoltre, nella gestione della rete idraulica devono essere considerate molte cose: i gestori potrebbero non essere seri, le tubature potrebbero avere delle rotture e tanti piccoli interventi portano a una perdita d’acqua; nella valutazione degli investimenti, poi, bisogna considerare anche le spese di manutenzione, a differenza della gestione comunale in cui si va “per cassa”. Scendendo in particolare nel nostro territorio, il Lazio ha cinque province con caratteristiche diverse e questa cosa è determinante; per esempio la gestione di Roma è molto semplice innanzitutto perché sono rimasti gli acquedotti romani, poi perché quattro depuratori riescono a soddisfare le necessità e l’azienda che gestisce è radicata già da tempo. Invece nella provincia di Viterbo la popolazione è molto sparsa nel territorio e questo rende molto costosa la realizzazione di opere. La gestione dell’acqua nel territorio di Viterbo è stata affidata “in house” a Talete, una società pubblica partecipata da comuni e provincia. Tra i problemi che sono nati, ce ne sono alcuni economici che non possono essere risolti aumentando le tariffe perché i comuni lo ritengono un provvedimento assolutamente impopolare e altri dovuti alle normative europee. Tra questi ultimi rientra il problema dell’Arsenico. Nel 2001 l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) aveva abbassato il limite di concentrazione massima di Arsenico da 50 µg/l a 10 µg/l dicendo che in 10 anni tutti i paesi si sarebbero dovuti adattare. E’ a questo punto che non c’è stata troppa attenzione da parte delle amministrazioni che invece si sarebbero subito dovute mettere al lavoro. Infatti, le analisi che sono state periodicamente fatte non rilevavano alcuna presenza di Arsenico oltre il limite consentito: le quantità di Arsenico sono così piccole che per le analisi bisogna ricorrere a un confronto tra il campione da analizzare e quello di riferimento. Nonostante fosse cambiata la legge, il campione di L’ing. Giancarlo Daniele durante la conferenza riferimento della ASL era rimasto a 50 µg/l ed è per questo che l’Arsenico risultava “non determinato” (ND), cioè minore di 50 µg/l, ma magari era a 45! Sicuramente il problema è stato affrontato con troppa leggerezza, considerando il fatto che la posta in gioco è la salute dei cittadini e che non è possibile permettersi un ulteriore spreco di tempo (sono già passati 10 anni) perché intanto noi continuiamo a bere acqua all’Arsenico! Inoltre il comitato scientifico a supporto dell’UE (Scheer), attraverso degli studi, ha riscontrato che l’Arsenico ha un ruolo determinante sull’incidenza di tumori. Senza contare che la popolazione, che non è esperta in materia, non ha più dati sicuri su cui basarsi, girano tante voci, ma nessuno si è mai preoccupato di informare i cittadini dei rischi che corrono bevendo l’acqua del rubinetto. Sappiamo, però, che è stata presa l’iniziativa di installare delle “fontanelle” al fine di permettere ai cittadini di approvvigionarsi d’acqua potabile, ma sappiamo anche che questa non può che essere una soluzione provvisoria, in attesa, speriamo, della realizzazione di un sistema di dearsenificatori che rendano la nostra acqua buona da bere. “Sono già passati 10 anni... intanto noi continuiamo a bere acqua all’Arsenico!” 10 0-10 µg/l L’acqua può essere usata senza alcuna limitazione per il consumo umano (inclusi il bere e il cucinare), per l’igiene della persona, degli indumenti e degli ambienti. 11-20 µg/l L’acqua non è utilizzabile per bambini di età inferiore a 3 anni e per donne in gravidanza né come bevanda, né per cucinare, né per reidratare cibi liofilizzati. 20-50 µg/l É sconsigliato bere quotidianamente e utilizzare l’acqua per preparare brodi, minestre, minestroni, salamoie, per la cottura della pasta, lessatura delle verdure e per tutte le preparazioni dove l’acqua sia un elemento significativo. Per parlarci invece di come l’Arsenico sia finito nell’acqua dei nostri acquedotti, è intervenuta la dottoressa Francesca Lotti (Facoltà di Scienze Ambientali, Università degli Studi della Tuscia) ed ha iniziato con l’analizzare il nostro territorio da un punto di vista idro-geologico. Innanzitutto, l’acqua che arriva nelle nostre case proviene da un acquifero: cos’è? In poche parole è il contenitore delle acque sotterranee, ovvero quelle acque che sulla superficie del terreno incontrano fratture o porosità e s’infilano in profondità a diretto contatto con il suolo. In particolare nel nostro territorio gli acquiferi vengono detti vulcanici perché come ben sappiamo a fornirci acqua sono quattro laghi di origine vulcanica che ci circondano: il Lago di Bolsena, il Lago di Vico, il Lago di Bracciano e il Lago Albano. In generale un acquifero è delimitato in alto da uno strato permeabile attraverso il quale possono avvenire degli scambi di sostanze con l’acqua e in basso da uno strato impermeabile che invece isola completamente l’acqua dal terreno sottostante. Nella nostra zona, sotto lo strato impermeabile si trova un altro strato che contiene acqua termale che ha la caratteristica di essere calda (circa 60°C) a causa del calore residuo del vulcano Vico e di contenere, come possiamo facil- dettaglio in uno dei prossimi numeri del giornalino. Dopo la conferenza abbiamo rivolto alcune domande di approfondimento alla dottoressa Francesca mente notare per l’odore, molte sostanze; tra queste, c’è l’Arsenico: nel caso Lotti che riportiamo di seguito. in cui lo strato impermeabile avesse delle fratture, i fluidi geotermali potrebbero dunque risalire facilmente e quindi l’acqua potabile dello strato più superficiale si andrebbe a mescolare con quella “all’Arsenico” che si trova più in profondità: è proprio quello che è successo nelle nostre zone ed è questo il motivo per cui l’acqua che noi preleviamo dai pozzi è adesso mischiata con quella che prima non prelevavamo e che quindi prima non conteneva Arsenico. Questo è a dimostrazione del fatto che chi pensa che l’acqua all’Arsenico non sia dannosa perché ”l’abbiamo sempre bevuta” e “ormai il nostro corpo si è abituato e non ci fa più male”, si sbaglia di grosso. Durante l’incontro, la dottoressa ci ha anche brevemente parlato di un altro problema che affligge il nostro territorio: l’alga rossa (Planktothrix Rubescens).L’allarme dato circa la pericolosità di quest’alga che si è diffusa nel Lago di Vico coinvolge soprattutto gli abitanti di due dei comuni della zona (Caprarola e Ronciglione) che prendono l’acqua dal lago per uso potabile. Si è osservato che negli ultimi periodi sono diminuite la trasparenza del lago e la quantità di ossigeno disciolto nell’acqua, entrambi elementi favorevoli alla diffusione di quest’alga che produce una sostanza tossica e cancerogena che La dott. Francesca Lotti durante la conferenza sta minacciando la salute di persone, piante e animali e che tratteremo più nel Intervista alla dottoressa Francesca Lotti Facoltà di Scienze Ambientali - Università degli Studi della Tuscia di Sabrina Campari, Giorgia Scarcella, Flavia Vittorini 5 F Il contenuto di arsenico presente nelle nostre acque è stato mediamente sempre costante o ha avuto nel corso degli anni dei picchi e degli abbassamenti? Quali sono i fattori che ne incrementano la concentrazione? I dati riguardanti la concentrazione di Arsenico nel passato sono molto scarsi. Il primo lavoro che determina la presenza di questo elemento nel viterbese è un lavoro del 1979 (Cremisini, Dall'Aglio, Ghiara, 1979) dove viene rilevata una concentrazione simile alle determinazioni scientifiche più recenti (20062008). Nonostante la carenza di misure dirette, si può comunque affermare che l'Arsenico (As) nelle acque sotterranee deriva dall’interazione con le rocce vulcaniche del Viterbese nelle quali esse circolano. Nelle rocce vulcaniche l’As è un costituente di alcuni minerali. Variazioni dell’As nelle acque sotterranee prelevate dall’uomo possono derivare dall’approfondimento dei pozzi in alcune aree dove i flussi nel sottosuolo risentono di risalite di fluidi profondi di origine magmatica. Variazioni stagionali del contenuto di As nelle acque sono possibili in relazione ai cicli di ricarica degli acquiferi, in quanto le acque di infiltrazione (la pioggia) possono innescare fenomeni di diluizione. Se l'arsenico è un elemento chimico da sempre presente nelle nostre acque 11 in quanto caratteristica del nostro territorio, perché l'allarmismo si è scatenato soltanto ora? Nel 1998 la Commissione Europea stabilisce per gli stati membri il limite di 10 mg/L per l'As, precedentemente fissato a 50 mg/L. Tale drastica diminuzione è dovuta a diverse considerazioni, tra cui: 1. le evidenze epidemiologiche dimostranti la cancerogenicità dell'As; 2. il principio di precauzione, essendo ancora controverso il discorso sulla dose minima che può incidere sulla salute umana. La direttiva europea del '98 è stata recepita in Italia nel 2001. Dal 2003 fino alla fine del 2010 l'Italia ha richiesto deroghe per mantenere il limite di concentrazione di As a 50 mg/L, concesse dalla Comunità Europea. Nel 2010 tutte le Regioni interessate dal problema chiedono una ulteriore deroga a 20 mg/L, tranne il Lazio, che la chiede ancora a 50 mg/L. La Commissione Europea rifiuta la deroga a 50 e, dopo ripetute richieste, concede la deroga a 20 mg/L fino al 2012. Il rifiuto della deroga a 50 mg/L ha finalmente risvegliato l'opinione pubblica, praticamente ignara di quanto stesse accadendo. Il regime di deroga avrebbe presupposto infatti l'informazione ai cittadini, cosa che dal 2003 al 2010 non è avvenuta in modo appropriato. Continua dietro Quali conseguenze comporta un bagno nel lago di Vico? Per quanto riguarda la concentrazione di As, nessuna (ricordo che nelle salutari piscine termali si hanno concentrazioni superiori a 300 mg/L di As). Il problema di un bagno nel lago di Vico nasce invece dalla possibilità di inalare occasionalmente goccioline di acqua contenenti piccole quantità della microcistina tossica prodotta dall'alga Planktothrix rubescens. Quali sono le fonti da cui si potrebbe prelevare acqua potabile? Le ipotesi in cantiere sono diverse: acquedotto del Peschiera (proveniente dal reatino) e lago di Bolsena; una terza ipotesi è quella formulata dal nostro gruppo di ricerca, approvata dalla Provincia e in attesa di approvazione dalla Regione Lazio. Il programma di ricerca tiene conto della eterogeneità della distribuzione dell'As, dei fattori che la determinano ed è mirato ad individuare nuove localizzazioni da cui prelevare Quali conseguenze porta un uso anche alimentare dell'acqua contaacqua di buona minata? qualità sul nostro Sia per l'As che per la microcistina, l'ebollizione dell'acqua non porta territorio o, laddoalla loro eliminazione. Cucinare con acqua contaminata da queste ve ciò non sia sostanze comporta che una certa quantità sarà assorbita dagli alimenpossibile, propone ti in cottura (es. pasta). differenti tecniche di pompaggio dai Quali procedure dovrebbero adottare i comuni per risolvere il propozzi, in modo tale blema? da non stimolare La gestione del servizio idrico spetta solo ad una parte dei comuni del risalite di fluidi viterbese, per il resto (compreso Ronciglione) la gestione è affidata profondi ricchi di alla società pubblica Talete s.p.a., le cui azioni appartengono ai comuAs, come attualni che ne fanno parte e alla Provincia. Organo che sovrintende all'opemente accade in rato di Talete è la Segreteria Tecnica Operativa dell'A.T.O. (Ambito alcuni punti critici Territoriale Ottimale) che a sua volta fa capo alla Provincia. (ad es. Vetralla). E i singoli cittadini? Quello che nel frattempo possono fare i singoli cittadini è sicuramente Condivide il piano di interventi a livello provinciale per migliorare la non lasciare che il tempo faccia “dimenticare” il problema... una ade- qualità dell'acqua e ridurre la concentrazione dell'arsenico? Quali guata pressione dell'opinione pubblica può senz'altro aiutare ad acce- indicazioni tecniche potrebbe proporre a livello gestionale? Il piano proposto presenta, a mio avviso, solo alcune delle possibili lerare le scelte politiche. soluzioni. Per esempio: si parla di As presente nell’acqua potabile delle nostre case perché presente nell'acquifero vulcanico... ma le Quanto tempo passerà prima che si possa disporre di acqua non soluzioni in programma sono tutte di carattere ingegneristico contaminata? I provvedimenti che la Provincia dichiara di avere in programma sono (depuratori) che poco considerano la natura geologica del contaminante. Sono inoltre soluzioni ad altissimo costo, che, proprio per queriassumibili in un piano di interventi diviso in tre fasi: sta ragione, andrebbero progettate solo a valle di una dettagliata Fase 1: installazione di “fontanelle” pubbliche dearsenificanti (già conoscenza della distribuzione del contaminante negli acquiferi captaavviata). ti ai fini idropotabili. Fase 2: installazione di dearsenificatori alla fonte per i comuni con Tenuto conto di queste considerazioni, la nostra proposta di ricerca ha concentrazioni di As superiori a 20 mg/L. trovato consenso sia in sede provinciale che in sede ATO. Aspettiamo Fase 3: installazione di dearsenificatori alla fonte per i comuni con il consenso della Regione ed i finanziamenti per partire con tre aree concentrazioni di As superiori a 10 mg/L. I tempi di cui si parla (chiusura della fase 3 entro il 2012) sono comun- pilota. que indicativi e potrebbero subire slittamenti. La quantità di arsenico che attualmente è presente nelle nostre acque è nocivo per la salute umana? Può stilare una classifica dei 10 paesi del viterbese partendo da Non esistono dati epidemiologici che lo provino. Le correlazioni che quelli con un contenuto di arsenico più elevato? La distribuzione delle concentrazioni di As è molto eterogenea anche esistono tra presenza di As nelle acque e malattie tumorali riguardano concentrazioni superiori ai 100 mg/L. Al di sotto di questa concentraall'interno dello stesso comune e cambia leggermente nel tempo. zione sicuramente esiste ancora correlazione, ma non è dimostrabile Facendo riferimento ai dati ufficiali pubblicati dalla ASL-Viterbo del in quanto intervengono numerosi altri fattori di disturbo (soggetti marzo 2011, i 10 comuni con i massimi valori di As riscontrati sono: fumatori, stile di vita, smog, esposizione ad altre sostanze, ecc.). E’ comunque certo però che per la tipologia di sostanze di cui fa parte l'arsenico, non esiste una “soglia di sicurezza” al di sotto della Fabrica di Roma (66 mg/L) quale gli effetti sono certamente nulli. Per tale Vetralla (48 mg/L) ragione in un prossimo futuro la concentrazione Civita castellana (47 mg/L) limite sarà portata a 5 mg/L anziché 10. Capranica (42 mg/L) Per semplificare ciò che accade, possiamo dire Sutri (40 mg/L) che avere effetti negativi a causa dell'As è come Carbognano (36 mg/L) pescare una pallina nera da un sacchetto conteViterbo (35 mg/L) nente palline bianche e nere: più palline nere ho, Castel Sant'Elia (33 mg/L) maggiore sarà la probabilità di “pescarle”. Ma in linea teorica, anche se ho una sola pallina nera in mezzo ad un miliardo di palline bianche (≈ 1 mg/ L), la probabilità di pescare proprio quella nera è ovviamente bassissima, ma non uguale a zero. 12 L’evoluzione della scuola: da patrimonio di pochi a patrimonio di tutti di Sabrina Campari e Giorgia Scarcella 5 F L'istruzione e la conoscenza sono due elementi da sempre temuti da coloro che ci governano. Infatti attraverso di essi il popolo prende coscienza della situazione che vive la quale può essere cambiata se ritenuta inopportuna o se essa limita la sua espressione. Oggi il diritto allo studio è garantito dalla nostra costituzione ed è la scuola ad occuparsi dell'educazione e dell'istruzione. Un tempo essa era patrimonio esclusivo delle classi privilegiate mentre oggi è estesa a tutti attraverso la scuola pubblica che rappresenta una delle più grandi conquiste per un paese democratico. La scuola con il mutare delle necessità sociali e delle situazione storiche è stata riformata e da cosa di pochi gradualmente è arrivata ad essere cosa di tutti. Alla fine dell'ottocento, dopo che l'Italia raggiunse l'unità, l'analfabetismo arrivava al 70% sfiorando il 90% al sud poiché esso versava in una condizione di estrema arretratezza rispetto al nord ormai inserito nella scia della rivoluzione industria. Per combattere la diffusa ignoranza nel 1861 fu emessa una legge che garantiva un' istruzione basilare a tutta la popolazione: venivano resi obbligatori e gratuiti, poiché le spese necessarie erano a carico del comune di appartenenza, i primi due anni di studio. Il secondo biennio rimaneva facoltativo ed era praticato dai figli di benestante i quali potevano permettersi di continuare gli studi. L' istruzione completa rimaneva ancora oggetto di pochi infatti la maggior parte della popolazione ancora non possedeva quella conoscenza per capire la propria storia. Sedici anni dopo, nell'anno 1877, venne emanata le legge Coppino che oltre al biennio istituì un triennio obbligatorio oltre al quale vi era la possibilità facoltativa di proseguire per altri due anni. Pian piano tutti vennero messi in condizione di ricevere una buona istruzione. Nel 1923 Giovanni Gentile attuò una importante riforma per il riordinamento dell'istruzione superiore che sostanzialmente è da allora rimasto inalterato. Egli offrì due percorsi di studio differenti improntati sul futuro dei ragazzi a seconda della propria appartenenza sociale e della propria possibilità. Vennero istituiti il liceo classico e quello scientifico, scuole che offrivano un' ottima preparazione e servivano per la formazione della classe dirigente del domani e al termine Latino: lingua morta? di Leda Camerini 2 B Latino: lingua morta? Di certo non a Siracusa dove da 25 anni si svolge un prestigioso certamen di latino al quale partecipano studenti provenienti da tutta l’Italia. Potrebbe essere paragonato a una gara sportiva, ma di Latino! Lo scorso 28 marzo ho partecipato anch’io alla 25ˆ edizione del Certamen Latinum Syracusanum. La prova consisteva nella traduzione di un testo latino e nella scrittura di una parafrasi in latino ed è durata 6 ore! Latino = difficile, inutile, incubo: questo è quello che molti ragazzi credono. Qualcuno potrebbe pensare che, quindi, tutti quelli a cui piace il latino siano dei timidi secchioni con occhiali e apparecchio … E invece non è così! Grazie a questa bellissima esperienza ho avuto modo di conoscere tanti ragazzi che, come me, hanno partecipato alla gara divertendosi, mettendocela tutta senza pretendere di vincere a tutti i costi e cercando di cogliere solo l’aspetto positivo della “sana competizione”. Nelle intenzioni degli organizzatori c’è la volontà di proteggere e diffondere i valori della cultura classica attraverso l’energia dei giovani, la loro capacità di apprendimento e la loro naturale tendenza a condividere le esperienze. Infatti, nonostante quest’avventura sia durata solamente pochi giorni, sono nate subito delle amicizie, perché lo spirito era quello giusto: ciascuno di noi aveva voglia di partecipare, di gareggiare con se stesso, non di superare gli “avversari”. E’ vero, l’importante è partecipare, l’esperienza è stata coinvolgente, ma non pensiate che me la sia cavata con poco: l’“allenamento” è stato lungo e impegnativo. E non solo per me, ma anche per la professoressa Rampello, che ha curato la mia preparazione e mi ha accompagnato a Siracusa. L’impegno, però, è stato completamente ripagato dal bellissimo ricordo che ho di questo certamen e di Siracusa, una splendida città in cui si respira aria di antichità. Ha ragione Cicerone quando dice: “Urbem Syracusas maximam esse Graecarum, pulcherrimam omnium saepe audivistis.” 13 delle quali era obbligatorio sostenere un esame di stato. Per coloro che provenivano dai ranghi bassi della società furono fondate delle scuole professionali per educare gli studenti al loro futuro lavoro. Questa divisione tra licei e istituti professionali è rimasta inalterata nel tempo; sono i criteri di scelta con i quali si preferisce un percorso ad un altro che sono mutati; se anni fa erano legati all'appartenenza di classe oggi sono frutto di una assoluta decisione personale. Dopo che venne reso obbligatorio l'esame si stato al termine dei cinque anni di studio dal 1968 si susseguirono della riforme riguardo alle sue modalità di svolgimento. Inizialmente oggetto del colloquio finale erano tuttte le materie dell’ultimo anno; successivamente il colloquio fu ristretto a due delle materie studiate, poi nel 1999 venne allargato di nuovo a tutte le materie e successivamente si decise di aggiungere una terza prova su tutte le discipline. Nel 2007 alla commissione d'esame composta da professori interni venne aggiunta la presenza di professori esterni. Un giocattolo al posto del fucile di Flavia Vittorini 5 F Ero tranquillamente a cena con tutta la mia famiglia, si discuteva del più e del meno, si facevano quei classici discorsi tra genitori e figli. “Flavia passami l’acqua per favore” chiede mio padre. Alzo il viso, mi volto verso la televisione e il mio sguardo si incrocia con quello di un bambino libico. Un piccolo e tenero bambino che invece di tenere un giocattolo tra le mani, impugna un fucile. Orribile. Davanti ai miei occhi ha corso la mia infanzia, bambole, pentolini e i divertenti nascondini. Anche lui adesso starà “giocando” così, si starà rifugiando dietro a qualche angolo sperando non che il suo amichetto non lo trovi ma starà tentando di sfuggire a qualche spietato militare, forse. Brian Aldiss in the Trillor year spree scrive: ”Quando l’infanzia muore, i suoi cadaveri vengono chiamati adulti ed entrano nella società, uno dei nomi più garbati dell’inferno…”. Io allora mi chiedo: l’età che sta vivendo quel bambino è davvero l’infanzia? O gli è stato tolto prepotentemente anche questo suo diritto naturale? La vita è dura, inizio ad accorgermene solo ora, ora che sto crescendo, ora che comincio a camminare da sola. Penso che al giorno d’oggi l’infanzia, egoisticamente parlando, sia il periodo più bello. Il bambino vive in un mondo tutto suo, spesso nella nostra cultura basta un minimo lamento che subito c’è qualcuno pronto a sollevarlo, a coccolarlo. Un bimbo non penserà mai alla guerra, mai sorgerà nella sua mente la paura di non arrivare a fine mese, lui sogna a occhi aperti, lui gioca e ne ha pieno diritto. Quindi perché a quel bambino è stata tolta la cosa forse più importante? Tutti siamo destinati a vivere, chi meglio e chi peggio, avremo tutti, comunque, periodi durante i quali potremo correre tranquilli e spensierati che si alterneranno però con lenti vagabondaggi. Non riesco a trovare una risposta a questa continua domanda che è la realtà. Tutto si è capovolto, sembra come se si fosse verificato qualche sconvolgimento presso le strutture ultime del nostro mondo provocando uno scombussolamento tale da far perdere la percezione, l’orientamento. “ La bussola va impazzita all’avventura e il calcolo dei dadi più torna” già, il calcolo dei miei dadi non torna più e neanche quella strada, che davo per scontata, sembra più tanto chiara e sicura. Ma cosa ci sta succedendo? Le conseguenze di cosa sta accadendo oggi le subiremo noi. Quelle magnifiche invenzioni che sono la televisione e internet iniziamo, noi giovani, uniche speranze, ad utilizzarle bene. Iniziamo a costruirci, insieme, il nostro domani, perché io voglio che un giorno mio figlio possa stringere tra le mani un giocattolo anziché un fucile,voglio che possa crescere con simpatiche canzoni anziché con inni alla guerra. Se gli uomini sputano sulla terra, sputano su se stessi di Giorgio D’Orazi 5 E Centrale nucleare di Montalto di Castro “La terra è nostra madre. Qualunque cosa capita alla terra, capita anche ai figli della terra. Se gli uomini sputano sulla terra, sputano su se stessi.” Nel lontano 1854 furono queste le parole di un capo pellerossa al presidente degli Stati Uniti, ma è un discorso ancora attuale. Oggi si parla infatti di sviluppo sostenibile, cioè uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni. Questa definizione propone l’idea di un nuovo tipo di tecnologia, basata su risorse rinnovabili e che non minacci l’operabilità dei sistemi naturali: un tipo di sviluppo, quindi, che abbia rispetto per l’ambiente. Esso è riconducibile a tre condizioni generali: il tasso di utilizzazione delle risorse rinnovabili non deve essere superiore al loro tasso di rigenerazione; l’immissione di sostanze inquinanti e di scorie nell’ambiente non deve superare la capacità di carico dell’ambiente stesso; lo “stock” di risorse non rinnovabili deve restare costante nel tempo. Il primo punto è sicuramente fondamentale poiché altrimenti, come già accade con i combustibili fossili, si consumerebbero le risorse in un breve lasso di tempo. A tutt’oggi vi sono moltissime fonti che non si esauriscono e che inquinano in minima parte o per nulla; si possono di fatti sfruttare la forza del vento, il mare e la sue correnti e persino la luce solare. Alcuni paesi hanno già iniziato ad attrezzarsi con nuove tecnologie: già dal 2008 infatti l’Irlanda ha cominciato a sfruttare il moto ondoso dei propri mari installando dei prototipi di centrali elettriche nella baia di Galway. Inoltre Inghilterra e Francia hanno già dato l’approvazione per un nuovo piano: sfruttando l’energia solare un’immensa distesa di pannelli solari nel deserto produrrà abbastanza energia da illuminare l’intera Europa. E’ difficile però dire se questo progetto ambizioso sarà accolto benevolmente da tutti, infatti sarebbe un investimento a lungo termine che porterebbe però enormi spese. Una società come la nostra, capitalista e abituata allo spreco, non vedrebbe fonti di lucro in questo piano ambizioso. L’inquinamento e l’utilizzo di fonti rinnovabili è però un problema serio che va assolutamente affrontato, ma gli industriali preferiscono nasconderlo. Il guadagno è al di sopra di ogni interesse. Da ciò è nata nel nostro paese la proposta di centrali nucleari. Sono però vari i problemi riguardanti questi edifici: per quanto possano essere ermeticamente sigillati ed impediscano la fuoriuscita di radiazioni, la produzione di scorie aumenterebbe vertiginosamente la crescita dell’inquinamento e favorirebbe il proliferare della criminalità organizzata poiché questa lucrerebbe sulla sicurezza delle centrali e sullo smaltimento di rifiuti tossici. A ciò si aggiunge la stessa conformazione della penisola italiana, soggetta a frequenti terremoti che impedirebbero qualunque tipo di garanzia, non potendo essere né previsti né limitati. In questi giorni il Giappone, un paese più avanzato del nostro, la cui cultura è basata su una rigida disci- 14 plina, sta vivendo attimi di terrore, dopo che lo scorso 11 Marzo la centrale nucleare di Fukushima è stata colpita da uno tsunami: si profila un enorme disastro ambientale che potrebbe essere causato dalla fusione del nocciolo radioattivo, poiché il muro d’acqua ha distrutto gli impianti di raffreddamento dell’edificio. Dopo questo disastro il nostro paese sembra aver accantonato l’idea di costruire centrali nucleari nelle nostre città. Ma per quanto tempo? Quando tutti avranno dimenticato, gli industriali e lo Stato non si faranno scrupoli a riproporre questa iniziativa. Per fortuna la ricerca sta portando grandi innovazioni riguardo la tecnologia del fotovoltaico che può ormai essere utilizzato a livello casalingo, riducendo i costi delle bollette. Proprio l’ENEL, l’ente nazionale per la gestione dell’energia elettrica, sta collaborando con alcuni proprietari di abitazioni che hanno accettato di farsi installare pannelli solari nel loro terreno. Vi sono però questioni da risolvere poiché sembra che l’ENEL non abbia rispettato i termini del contratto, non rimborsando le spese dell’impianto né versando una cospicua somma ai sottoscrittori. Insomma l’uomo sta tentando di trovare una nuova stabilità con l’ecosistema, ma finché alla base di questa ricerca ci sarà solo l’equilibrio delle tre “E”, ecologia, equità ed economia, lo sviluppo sostenibile continuerà ad essere parte di una visione antropocentrica, mentre è necessario modificare il nostro atteggiamento nei confronti della natura di cui non siamo i padroni. Fukushima: la nuova Chernobyl? Di Simona Casagrande 1 B L’11 marzo 2011 il Giappone è stato colpito da un terremoto di 8.9 gradi della scala Richter che ha provocato migliaia di vittime. Questa scossa è stata la più potente rilevata nel Sol Levante. Il terremoto ha causato anche un potente tsunami che ha spazzato via, come foglie secche galleggianti in acqua, tutti gli edifici che si trovavano nelle vicinanze, mietendo molte vittime e distruggendo la vita di molte persone. Come se non bastasse, il domino partito dal terremoto non era ancora finito: questa catena ha provocato anche l’esplosione della centrale nucleare di Fukushima che ha riversato, sia in aria che in acqua, quantità molto elevate di radiazioni che rischiano di arrivare anche fino a noi. Il livello di allarme di questa esplosione sta per eguagliare o superare quello di Chernobyl nel 1986 (dal livello 5 al 7) . Molti operai stanno cercando in ogni modo di fermare il flusso di radiazioni, con acqua o cemento, ma non c’è niente da fare. Questi uomini si stanno sacrificando, lontani dalle loro famiglie e a forte rischio di contaminazione, per salvare milioni di persone. La Germania, dopo il disastro di Fukushima, è decisa ad abbandonare l’energia nucleare per evitare questi rischi, è la più determinata tra le maggiori nazioni del mondo, anche se questa scelta per un Paese industrializzato significa perdere un quarto dell’energia a propria disposizione. In Giappone, ma non solo, ci sono paura e disperazione: dove ci porterà questa storia? Nucleare: PRO e CONTRO di Dario Calderone 2 E la portata di eventuali onde anomale, costruendo una barriera sufficiente ad arginare quelle non superiori ai quattro metri circa, dovute a terremoti oltretutto molto frequenti in Giappone. Questo dimostra ancora una volta che l’imprevedibile è sempre in agguato e che occorre avere una grande umiltà nel considerare la capacità dell’uomo di competere con le forze naturali. Le scorie nucleari: purtroppo le scorie nucleari sono un altro aspetto critico del nucleare. Non possono essere distrutte e l'unica soluzione, per il momento, sembra essere lo stoccaggio per migliaia di anni in depositi geologici o ingegneristici. La ricerca di un deposito sicuro è tra i principali obiettivi della UE e degli Usa. Sono necessari anni di studi e grandi investimenti per l'individuazione delle soluzioni di stoccaggio per centinaia di migliaia di anni. VANTAGGI: Una centrale nucleare non emette CO2: Le centrali nucleari non producono Localizzazione centrali nucleari e proteste locali: Anche il processo di locaanidride carbonica ed ossidi di azoto e di zolfo, principali cause del buco lizzazione di una centrale nucleare o del deposito di scorie è molto difficoltoso. Nessuna comunità locale accetta di sacrificare il proprio territorio per nell'ozono e dell'effetto serra. Vantaggio nella bilancia dei pagamenti: La produzione di energia dal nucle- ospitare i rifiuti nucleari. La Sardegna, la Puglia, la Basilicata sono i recenti casi italiani di forti proteste antinucleari (2003). are riduce l'importazione di petrolio e la dipendenza delle economie dal petrolio. La copertura del fabbisogno energetico interno tramite il nucleare Il terrorismo: viviamo in un’epoca in cui poche persone possono compiere riduce la possibilità degli shock esterni sull'economia e consente ai governi grandi danni all’umanità. Il ricordo della tragedia dell’11 settembre 2001 al un minore carico di spesa sulla bilancia dei pagamenti con l'estero. Il tutto si World Trade Center di New York è stato un duro shock per l’intera società occidentale. Il rischio che le centrali nucleari siano prese come obiettivi per traduce in una maggiore stabilità del sistema economico nazionale. Maggiore stabilità politica: Le principali riserve petrolifere sono concentrate atti di terrorismo o come bombe sporche è molto realistico. E’ lecito e razioin pochi paesi ad elevata instabilità politica (Medio Oriente) che rischia di nale preoccuparsi. Le nuove centrali nucleari dovranno includere questo aspetto fin dalla fase di progettazione. trasmettersi anche nei paesi fortemente dipendenti dall'importazione del Il trasporto di materiale nucleare: Il trasporto di scorie e di materiale nuclepetrolio. L'uso del nucleare riduce la dipendenza occidentale dal petrolio mediorientale. are è uno degli aspetti più critici della questione "sicurezza". Durante il trasporto, oltre all'opposizione delle popolazioni che vedranno passare treni o navi con carichi radioattivi vicino alle proprie abitazioni, sussiste il rischio di incidenti e di attentati terroristici. Per questi motivi i depositi di scorie SVANTAGGI: dovrebbero risiedere nei pressi delle centrali nucleari evitando in questo Conseguenze in caso di incidente: La storia ha già mostrato la gravità delle modo la necessità del trasporto delle scorie. Purtroppo La ricerca tecnologiconseguenze degli incidenti alle centrali nucleari. Dall'incidente di Chernobyl ca e scientifica non ha ancora trovato il modo per distruggere le scorie all'inla sicurezza delle centrali nucleari è diventato uno dei principali aspetti terno delle stesse centrali nucleari. critici dell'energia nucleare per uso civile. Negli ultimi anni il progresso tecnologico ha notevolmente migliorato la sicurezza delle centrali nucleari Questi sono gli aspetti cruciali delle centrali nucleari e, prima o poi, quando dotate di reattori di ultima generazione. Ciononostante abbiamo assistito al termineranno i combustibili fossili, sarà necessario valutarli attentamente recente disastro di Fukushima in Giappone dove le forze della natura hanno per decidere se siamo o non siamo pronti ad aderire al nucleare per gestirne avuto la meglio sui sistemi di sicurezza di una centrale che comunque era i vantaggi e gli inevitabili effetti collaterali. stata inaugurata nel lontano 1967. I tecnici avevano purtroppo sottovalutato Le fonti energetiche più utilizzate dall’uomo, quali il carbone e il petrolio, sono sempre più richieste, ma è questione di pochi decenni e si esauriranno del tutto. Non è un caso che negli ultimi tempi si siano fatte così tante ricerche su nuove fonti energetiche, come l’idrogeno o il solare; esse tuttavia ora come ora non sono in grado di soddisfare il fabbisogno energetico mondiale. Un’alternativa potrebbe essere rappresentata dal nucleare, il quale, anche se accantonato da molti paesi dopo l’incidente di Cernobyl, sta diventando anche in Italia uno degli argomenti di maggior discussione degli ultimi anni. Per chiarire meglio la situazione è però necessario elencare i vari aspetti. 15 Il pesce rosso Può raggiungere i 30 cm , arrivare a 2 kg di peso e vivere mediamente 15 anni di Federico Bacci 3 E nanismo e rachitismo che porteranno ad una morte prematura dell'animale. Per conoscere meglio questo fantastico pesce dobbiamo andare nell'antica Cina circa nell'anno 400 dove in un laghetto di un monastero si iniziarono a vedere delle mutazioni di livrea del carassius selvatico che assumeva riflessi rosso dorati (da qui il nome scientifico carassius auratus e quello inglese goldfish ); da quel momento i pesci iniziarono a essere venerati e furono simbolo di ricchezza presso le corti dei potenti. Acquisendo sempre più successo questo pesce venne importato in Giappone dove furono selezionate alcune razze con pinne fluenti e varie colorazioni . Nel 1700 arrivò anche in Europa e qui divenne un vero e proprio animale domestico per la sua Chi non conosce questo simpatico animaletto più importante caratteristica e forse per la sua più grande condanna, ovvero resistere in amda compagnia? Tutti lo avranno tenuto almeno una volta da bienti ostili e adattarsi a vivere anche in acque bambini nella boccia di vetro dopo averlo vinto inquinate - la colonizzazione del Tevere ne è un al lunapark. esempio-. Ma siete veramente sicuri che quello è il modo Questo non giustifica però il fatto di detenerlo giusto per tenerlo? Gli esperti dicono di no e in spazi piccoli e angusti o di non fornirgli le oltre a essere un reato in molti comuni tenerlo cure adeguate, perché il carassius può raggiunnella boccia è veramente una tortura perché gere i 30 cm , arrivare a 2 kg di peso e vivere mediamente 15 anni (in Cina ci sono stati esemnon c'è scambio gassoso essendo poca l'acqua con cui è in contatto l'aria, inoltre il pesce pian plari vissuti 35 anni). piano si avvelena non essendoci un sistema di Ve la sentireste ancora di metterlo in una boccia filtrazione per i suoi escrementi e inevitabilmen- di vetro? Gli esperti consigliano infatti vasche da almeno te col passare del tempo soffrirà di forme di 150 -200 litri (50 litri per esemplare) dove può vivere in compagnia di suoi simili e dove pian piano riconoscerà e accetterà mangime dalla mano del suo padrone scodinzolando. Molto spesso il pesce rosso viene allevato nei laghetti dove riproducendosi e nuotando tra le ninfee fiorite si trasforma nel vero re tanto ammirato dagli cinesi secoli addietro. Siti consigliati per informarsi -Acquaportal forum -Il regno del pesce rosso -Acquariofilia consapevole I premi sono gentilmente offerti da: “Commenta l’articolo” in Satura lanx on line Gli articoli pubblicati in questo numero sono visibili anche all’interno di Satura lanx on line. Abbiamo deciso di assegnare i premi offerti dai nostri sponsor agli autori dei commenti più interessanti che giungeranno attraverso il giornale on line nei prossimi giorni. 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