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Comunicato Stampa
CON IL REGGIA EXPRESS ANCHE IN
PERCORRONO I “BINARI DELLA CULTURA“
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CAMPANIA
SI
domenica 15 gennaio il viaggio inaugurale da Napoli a Caserta
iniziativa sostenuta in sinergia con la Regione Campania
Napoli, 14 gennaio 2017
Parte domenica 15 gennaio dalla stazione di Napoli Centrale, alle ore 10, il Reggia
Express, il treno storico della Fondazione FS che, sulla falsariga dell’iniziativa che in
Sicilia ha riscosso un grande successo, percorrerà i “binari della cultura” fino a Caserta.
Si tratta di viaggi dedicati al turismo ferroviario, a bordo di carrozze d’epoca, lungo
itinerari che collegano siti ricchi di storia, tradizione e cultura, proponendo, oltre al
viaggio stesso, visite a luoghi caratteristici e degustazioni di prodotti tipici delle zone
attraversate.
Come accadrà a chi, con il Reggia Express, potrà non solo rivivere atmosfere di un
viaggio d’altri tempi, ma anche ammirare il paesaggio dal finestrino, visitare la splendida
Reggia di Caserta, dove avrà accesso riservato e guide dedicate, e deliziare il palato con
assaggi di mozzarella campana DOP.
Il viaggio inaugurale rappresenta il primo di una serie che saranno proposti, per tutto il
2017, secondo un calendario in via di definizione e che trova la possibilità di
realizzazione grazie al sostegno economico della Regione Campania.
I biglietti, così come per gli altri treni storici della Fondazione FS, sono acquistabili
anche attraverso gli abituali canali di vendita Trenitalia.
La composizione del Reggia Express
Il Reggia Express, trainato dalla locomotiva elettrica E626.428, è formato da carrozze tipo “Centoporte” , così chiamate
per la presenza di una porta di accesso in corrispondenza di ogni scompartimento, e da vetture “Corbellini” che prendono il
nome dal suo ideatore.
La Locomotiva E626
Le locomotive a 3000V c.c. del gruppo E626, progettate nel 1926 e prodotte in 448 esemplari su tre differenti serie dal
1927 al 1939, risulteranno essere dei veri e propri “muli della rotaia”. Nacquero come locomotive destinate a diversi ruoli,
ma con l’entrata in servizio delle E428, molto più veloci e potenti, saranno adibite principalmente al traino dei treni merci, di
quelli viaggiatori locali ed alle “spinte” in coda ai convogli
pesanti sui tratti acclivi. Dopo la Seconda Guerra Mondiale,
alcune di queste macchine si ritroveranno disseminate in varie
parti d’Europa, cosicché diciassette resteranno in Jugoslavia e
saranno acquisite da quelle ferrovie, mentre altre quattro
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andranno a incrementare il parco rotabili cecoslovacco. Dismesse dall’esercizio nel 1999, ad oggi diciotto esemplari (alcuni di
proprietà FS, altri invece di reti concessionarie) risultano tuttora in piena efficienza e trovano utilizzo alla testa dei treni
storici o in coda agli stessi, in sussidio alla trazione a vapore.
Nella cinematografia italiana le locomotive di questo gruppo appaiono in molte pellicole. Ad esempio, questa tipologia di
locomotiva fu protagonista nel film “Il rapido delle 13.30” di Ruggero Deodato (1972) dove la macchina è ripresa anche al
suo interno durante la corsa. In “Accadde tra le sbarre” di Giorgio Cristallini poi, un’ altra E626 è catturata alla testa di
un treno che corre sulla Roma-Pescara, in una delle scene più lunghe del film. Per finire, un’altra E626 è inquadrata nel film
“La stazione”, pellicola di Sergio Rubini del 1990.
Carrozza “Centoporte”
Le carrozze del tipo “Centoporte”, progettate nel 1928 e costruite a partire dal 1931 e fino al 1951 (con una pausa fra il
1940 e il 1947), furono le prime vetture italiane realizzate in cassa metallica, anziché in legno. Con una capacità di
settantotto posti a sedere, dotate di impianto di riscaldamento a vapore o elettrico, erano concepite per soddisfare l’elevata
domanda di mobilità su tratte particolarmente frequentate. Proprio per agevolare le operazioni di salita e discesa dei
viaggiatori, erano dotate di porte distribuite per tutta la lunghezza delle fiancate, che potevano arrivare fino a dieci per ciascun
lato.
Questa tipologia di carrozze fu riclassificata con la denominazione attuale nel 1956, in occasione dell’abolizione della terza
classe dai treni italiani. La colorazione originale delle prime vetture Centoporte era il “verde vagone”, abbandonato in favore
del “castano Isabella” nel 1935 e del “castano semplice” nel 1963. Gli anni Settanta vedranno queste vetture nella loro
ultima tonalità prima della dismissione, quella “grigio ardesia”.
Ad oggi sopravvivono ancora cinquantadue esemplari delle diverse serie prodotte e tutti sono utilizzati nelle composizioni dei
numerosi treni d’epoca, che la Fondazione delle Ferrovie dello Stato Italiane organizza ogni anno lungo itinerari di grande
valenza storica e paesaggistica. Queste vetture sono, in assoluto, le più filmate nella storia della cinematografia nazionale.
Carrozza Corbellini
costruita tra tra il 1948 e il 1963 fu utilizzata fino agli anni ottanta. Il nome deriva da quello del ministro dei Trasporti
nel periodo della ricostruzione post-bellica , Guido Corbellini che le progettò e ne ordinò la costruzione.
Inizialmente concepite come vetture di terza classe, furono riclassificate come vetture di seconda (o miste prima/seconda) a
seguito dell'abolizione della terza classe in tutta Europa avvenuta nel 1956. Erano caratterizzate da una doppia porta di
accesso ad un vestibolo centrale e i sedili interni, in legno come sulle Centoporte, erano ricoperti da una imbottitura sul
poggiatesta e, successivamente, in alcuni esemplari anche sul piano di seduta. Le carrozze Corbellini offrivano da 59 a 92
posti, il riscaldamento era a vapore o elettrico.