bilancio di sostenibilità 2011
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bilancio di sostenibilità 2011
BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2011 Responsabilità economica, ambientale e sociale IL VALORE DI UNA MULTINAZIONALE, QUAL È FIAT INDUSTRIAL, SI GIUDICA ANCHE DAL MODO IN CUI INTENDE LA PROPRIA MISSIONE INDUSTRIALE, DAL CONTRIBUTO CHE DÀ PER MIGLIORARE IL PRESENTE E PER COSTRUIRE IL FUTURO, DALL’IMPEGNO CHE METTE AL SERVIZIO DELLA SOCIETÀ. Sergio Marchionne Presidente INDICE BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2011 INDICE Lettera agli stakeholder 4 AGIRE CON RESPONSABILITÀ Un anno di sostenibilità: fatti e numeri Profilo del Gruppo Macchine per l’agricoltura e le costruzioni Veicoli industriali Attività powertrain Mappa dei principali accordi internazionali Dialogo con gli stakeholder Piano di Sostenibilità 8 10 14 16 18 19 21 24 DIMENSIONE ECONOMICA Corporate Governance Codice di Condotta Gestione dei rischi Governance della sostenibilità Innovazione sostenibile Innovazione aperta Collaborazioni e progetti Indici, rating e investitori 51 53 58 62 65 67 68 70 DIMENSIONE AMBIENTALE I nostri prodotti Emissioni inquinanti Emissioni di CO2 Recuperare Riciclare Riutilizzare Processi produttivi Sistema di gestione ambientale World Class Manufacturing Monitoraggio delle performance ambientali Gestione energetica e lotta ai cambiamenti climatici Processi logistici Processi non produttivi 75 75 77 84 87 87 88 90 100 105 109 DIMENSIONE SOCIALE Le nostre persone I dipendenti in cifre Gestione e sviluppo Salute e sicurezza sul lavoro Pari opportunità Benessere dei dipendenti Relazioni industriali Rete di vendita e di assistenza Formazione per la rete Standard di qualità del servizio Clienti Interazione con il cliente Trasparenza nella comunicazione Sicurezza dei prodotti Fornitori Standard per i fornitori Comunità Locali Iniziative a favore delle comunità 115 115 118 126 132 136 142 151 151 155 157 157 161 162 165 167 171 171 APPENDICE Parametri del Bilancio Obiettivi, perimetro e metodologia Approfondimenti Dimensione economica Dimensione ambientale Dimensione sociale Lettera di attestazione Indice dei contenuti GRI-G3.1 Contatti 178 179 181 181 182 189 195 196 202 3 BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2011 LETTERA AGLI STAKEHOLDER LETTERA AGLI STAKEHOLDER Le pagine di questo bilancio costituiscono la prima comunicazione formale dell’impegno di Fiat Industrial nell’ambito della sostenibilità e illustrano quanto realizzato nel corso del 2011, l’anno in cui la nostra azienda ha iniziato il proprio percorso di vita autonomo. Fiat Industrial è appena nata e sta imparando a muoversi da sola, ma su radici robuste, che ne fanno già oggi un attore globale nel settore dei Capital Goods. Questa posizione di leadership ci fa sentire ancora di più la responsabilità che abbiamo verso le nostre persone e verso il mondo esterno e aumenta la consapevolezza che le ambizioni di crescita devono conciliarsi con le migliori pratiche dello sviluppo sostenibile. Crediamo, infatti, che la responsabilità di un’azienda vada oltre i prodotti che costruisce e vada oltre i profitti che genera. Il valore di una multinazionale - qual è Fiat Industrial - si giudica anche dal modo in cui intende la propria missione industriale, dal contributo che dà per migliorare il presente e per costruire il futuro, dall’impegno che mette al servizio della società. L’ottica con cui guardiamo alla sostenibilità non si esaurisce nel controllo dei rischi che possono derivare da una mancata attenzione all’ambiente o nella prevenzione delle conseguenze che i movimenti dei mercati possono provocare. È qualcosa di più profondo, che ci vede impegnati in modo proattivo per generare un cambiamento di cui tutti possano beneficiare, per promuovere iniziative e soluzioni che siano in grado di portare benessere alle società in cui viviamo e in cui ci sentiamo un attore responsabile. Per questo consideriamo la sostenibilità parte integrante del nostro modo di operare, una guida ferma per le scelte di ogni giorno. Nonostante la giovane età del Gruppo sui mercati finanziari, la responsabilità nella gestione del business è un tratto profondo e maturo in Fiat Industrial, grazie alla storia e alle esperienze delle società che la compongono. Il nostro approccio muove da alcuni princìpi fondamentali, che si possono sintetizzare nella salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali; nel rispetto e nella tutela delle persone e della loro sicurezza; nella collaborazione con le comunità locali e nella diffusione dei princìpi di sostenibilità anche al di fuori dell’azienda, con tutti i partner che lavorano con noi. Questi princìpi garantiscono che la determinazione nel raggiungere gli obiettivi di carattere economico si integri sempre con quella dell’agire responsabile. La sostenibilità in Fiat Industrial è parte integrante della governance del Gruppo e vede il top management coinvolto in prima persona. La supervisione delle scelte strategiche rientra tra i compiti del Comitato Nomine, Compensi e Sostenibilità, rappresentato all’interno del Consiglio di Amministrazione, mentre la definizione delle linee-guida di sostenibilità e degli obiettivi ambientali e sociali, così come di quelli economici, è affidata al Fiat Industrial Executive Council, che è il più alto organo esecutivo dopo il Consiglio di Amministrazione. Abbiamo inoltre costituito un’unità interna specificamente dedicata, con il compito di facilitare la diffusione della cultura della responsabilità economica, ambientale e sociale e di promuovere lo sviluppo di pratiche sostenibili. L’organizzazione posta in essere e le azioni intraprese hanno portato il Gruppo nel 2011, nonostante il difficile contesto economico, a mantenere tutti gli impegni presi nel Piano di Sostenibilità, e a fissare nuovi e ambiziosi traguardi in ambito ambientale e sociale per il 2012. Fiat Industrial, infatti, nell’anno del suo debutto sui mercati finanziari, è già entrata negli indici Dow Jones Sustainability (DJSI) World e Dow Jones Sustainability Europe, i più prestigiosi indici borsistici ai quali accedono solo le società giudicate migliori per la gestione del proprio business secondo criteri di sostenibilità. In questo ambito, si è affermata come Industry Leader, ottenendo un punteggio di 81/100 rispetto a una media di 49/100 delle aziende del proprio settore (Industrial Engineering). Fiat Industrial, inoltre, a seguito dell’indagine promossa dal Carbon Disclosure Project, è entrata nell’indice CDL (Carbon Disclosure Leadership) del rapporto Italy 100, aggiudicandosi il primo posto nel settore “Industrials”, con un punteggio di 84/100 per il livello della comunicazione sulle tematiche legate al “climate change”, e ottenendo un’ottima valutazione per le iniziative messe in atto nella mitigazione del cambiamento climatico. 4 Nel corso del 2011 sono stati raggiunti risultati rilevanti in tutti i campi di attività, dalla produzione alla ricerca e sviluppo, dal sostegno alle comunità locali all’introduzione sul mercato di nuovi veicoli ecologici e ad alta efficienza energetica. È proseguito, ad esempio, il piano per l’adozione di standard produttivi di eccellenza secondo il World Class Manufacturing (WCM) in tutti gli stabilimenti del Gruppo, che ora coinvolge l’80 per cento della nostra rete produttiva globale. Significativi risultati sono stati ottenuti anche nella riduzione dell’impatto ambientale dei processi produttivi. Rispetto all’anno precedente, ad esempio, gli stabilimenti di CNH e Iveco nel mondo hanno ridotto del 30 per cento le emissioni di CO2 per ora di produzione. Per quanto riguarda i singoli settori, CNH ha confermato la propria leadership tra i costruttori di mezzi per l’agricoltura e per le costruzioni, con eccellenti prestazioni ambientali, conformi alla normativa sulle emissioni inquinanti Tier 4A/Stage IIIB, e in grado, al tempo stesso, di garantire una significativa efficienza energetica, con una riduzione dei consumi di combustibile fino al 10 per cento e con un significativo aumento delle potenze massime rispetto ai modelli precedenti. Iveco ha introdotto sul mercato il Nuovo Daily, profondamente rinnovato nell’estetica e nei contenuti, che, oltre alle ottime prestazioni, permette di ridurre il costo totale di esercizio per il cliente, con un miglioramento sino al 10 per cento dei consumi e delle emissioni di anidride carbonica rispetto al modello precedente. Nella gamma prodotto sono disponibili anche la versione Natural Power Bi-Fuel, dotata di motore super-ecologico EEV (Enhanced Environmentally-friendly Vehicles) e ottimizzata per il funzionamento a metano, e la versione a zero emissioni con motore elettrico. FPT Industrial, uno dei leader mondiali nel settore dei motori industriali, ha contribuito in misura rilevante al raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica e di rispetto ambientale di CNH e di Iveco, proponendo nuove soluzioni di eccellenza. Nel corso dell’anno è stata annunciata un’esclusiva tecnologia, denominata “SCR Only”, per il rispetto degli standard di emissione Euro VI per i veicoli industriali pesanti e gli autobus e degli standard Tier 4 B/Stage IV per le macchine per l’agricoltura e per le costruzioni. Questa nuova tecnologia, dotata di sistemi di controllo molto efficienti brevettati da FPT Industrial, consentirà di ottenere un’efficienza di conversione delle emissioni di ossidi di azoto (NOx) estremamente elevata, superiore al 95 per cento rispetto a una media dell’80-85 per cento della migliore concorrenza. In ambito sociale, alla fine del 2011 è stato siglato il nuovo Contratto Collettivo Specifico di Lavoro per i dipendenti del Gruppo Fiat Industrial in Italia, che segna un significativo miglioramento per tutti. In un momento caratterizzato da incertezze e turbolenze, con forti tensioni specialmente nell’area dell’Euro, e in un contesto di forte competizione internazionale, il nuovo Contratto si pone come uno strumento moderno e in grado di assicurare all’azienda la flessibilità e la governabilità degli stabilimenti necessarie per competere sui mercati mondiali. Inoltre, garantisce ai nostri lavoratori di mantenere inalterati tutti i diritti acquisiti e permette loro di beneficiare di evidenti vantaggi economici, legati all’aumento di produttività e a una maggiore flessibilità del lavoro straordinario. Nel 2011 abbiamo compiuto importanti passi avanti, mantenendo gli impegni presi verso i nostri Stakeholders con il Piano Strategico, ed è in questa direzione che continueremo ad andare, consapevoli che l’essenza della leadership risiede nell’obbligo morale di partecipare al processo di costruzione di un futuro migliore, tanto nell’impresa quanto nella società. È questo che rende la leadership un privilegio e una vocazione nobile. /f/ Sergio Marchionne IL PRESIDENTE Sergio Marchionne 5 AGIRE CON RESPONSABILITÀ 8 Un anno di sostenibilità: fatti e numeri 10 Profilo del Gruppo 21 Dialogo con gli stakeholder 24 Piano di Sostenibilità AGIRE CON RESPONSABILITÀ UN ANNO DI SOSTENIBILITÀ: FATTI E NUMERI UN ANNO DI SOSTENIBILITÀ: FATTI E NUMERI Sistema di gestione della sostenibilità allineato alla linea guida ISO 26000 sulla responsabilità sociale Fiat Industrial nominata Industry Leader negli indici Dow Jones Sustainability World e Europe (+14% vs 2010) Fiat Industrial riconosciuta tra i +19% rispetto al 2010 di dipendenti impiegati nell’area Ricerca e Sviluppo leader di sostenibilità dalle principali agenzie di rating e organizzazioni internazionali 9,3% del flottante di Fiat Industrial detenuto dagli investitori SRI 8 742 milioni di euro spesi in Ricerca e Sviluppo CNH vanta la più ampia gamma di prodotti omologati Tier 4A/Stage IIIB sul mercato 166 veicoli ibridi Iveco circolanti in Europa I motori FPT Industrial hanno raggiunto con 2 anni di anticipo i limiti di emissioni Agire con responsabilità 55 stabilimenti certificati ISO 14001 di produzione negli stabilimenti CNH e Iveco nel mondo da fonti -36% rispetto al 2010 nei consumi idrici 57 stabilimenti certificati OHSAS 18001 nell’utilizzo di energia rinnovabili +11% rispetto al 2010 di dipendenti donna Dimensione sociale +42% rispetto al 2010 Dimensione ambientale dei dipendenti -30% rispetto al 2010 nella media di emissioni di CO2 per ora 4,8 milioni di euro destinati a favore delle comunità locali 83 milioni di euro spesi per salute e sicurezza Appendice per ora di produzione negli stabilimenti CNH e Iveco nel mondo Dimensione economica 24,7 milioni di euro spesi per la formazione sul lavoro 9 AGIRE CON RESPONSABILITÀ PROFILO DEL GRUPPO PROFILO DEL GRUPPO Fiat Industrial S.p.A., costituitasi a gennaio 2011 in seguito alla scissione di Fiat S.p.A., è un gruppo globale leader nel settore dei capital goods. Il Gruppo, con sede a Torino, progetta, produce e commercializza veicoli, macchine e sistemi innovativi nel campo dell’agricoltura, delle costruzioni, del trasporto su gomma, del trasporto collettivo di passeggeri e dei sistemi di propulsione. Fiat Industrial comprende 12 marchi commerciali, gestiti attraverso tre aziende: CNH, Iveco e FPT Industrial. CNH è un’azienda globale, con una CNH FPT INDUSTRIAL IVECO 88,4% 100% 100% MACCHINE PER L’AGRICOLTURA E LE COSTRUZIONI ATTIVITÀ POWERTRAIN VEICOLI INDUSTRIALI Con 64 stabilimenti Fiat Industrial occupa 66.998 dipendenti in tutto il mondo, intrattenendo rappor ti commerciali in oltre 190 Paesi. I suoi prodotti vengono distribuiti e assistiti sia direttamente sia attraverso 17 mila concessionari e officine di assistenza che offrono anche assistenza 10 gamma prodotti completa di macchine per l’agricoltura e il movimento terra, che occupa una solida posizione, sovente di leadership, nelle aree geografiche e categorie di prodotto più significative per entrambi i settori di business. Iveco è uno dei più grandi produttori di veicoli industriali a livello mondiale (considerando anche le joint venture), con una posizione di leadership in Cina. Infine, FPT Industrial è uno dei maggiori produttori nel settore dei sistemi di propulsione industriali. post-vendita. All’innovazione di prodotto e di processo lavorano 51 centri di Ricerca e Sviluppo nei cinque continenti, in cui operano circa 5 mila persone altamente qualificate. Presenza nel mondo 27,8% STABILIMENTI 14 CENTRI DI RICERCA E SVILUPPO 11 RICAVI 32,8% DIPENDENTI 34,1% STABILIMENTI 24 CENTRI DI RICERCA E SVILUPPO 19 RICAVI 24,9% DIPENDENTI 16,4% STABILIMENTI 10 CENTRI DI RICERCA E SVILUPPO 13 RICAVI 16,9% DIPENDENTI 14,4% (ESCLUSA ITALIA) NORD AMERICA MERCOSUR STABILIMENTI 8 CENTRI DI RICERCA E SVILUPPO 4 RESTO DEL MONDO RICAVI Dimensione economica DIPENDENTI Dimensione ambientale 10,2% Dimensione sociale EUROPA RICAVI Appendice ITALIA Agire con responsabilità Gruppo Fiat Industrial 15,2% DIPENDENTI 7,3% STABILIMENTI 8 CENTRI DI RICERCA E SVILUPPO 4 11 AGIRE CON RESPONSABILITÀ PROFILO DEL GRUPPO Nell’esercizio chiuso il 31 dicembre 2011, i ricavi sono stati pari a 24,3 miliardi di euro, aumentati del 13,8% rispetto all’anno precedente. L’utile della gestione ordinaria è stato di 1,7 miliardi di euro, in aumento di 0,6 miliardi di euro rispetto al 2010. Quotata alla Borsa Italiana, Fiat Industrial, nell’anno del suo debutto sui mercati finanziari, vanta già credenziali di azienda leader nella sostenibilità, testimoniate dall’ingresso negli indici Dow Jones Sustainability World e Europe, nei quali si è affermata come Industry Leader nel proprio settore. Questi risultati riflettono l’impegno di Fiat Industrial che, attraverso CNH, Iveco e FPT Industrial, contribuisce allo sviluppo economico dei Paesi in cui opera e favorisce la mobilità delle merci in tutto il mondo nel rispetto dell’ambiente e delle persone. CNH e Iveco hanno una clientela con caratteristiche analoghe e un modello di Highlights Gruppo Fiat Industrial mondo (milioni di euro) Ricavi netti Utile/(perdita) della gestione ordinaria Utile/(perdita) dell’esercizio Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali(1) Spesa in Ricerca e Sviluppo(2) (Indebitamento)/Disponibilità nette delle Attività Industriali Liquidità disponibile Dipendenti a fine esercizio (numero) Stabilimenti (numero) 2011 24.289 1.686 701 2010 21.342 1.092 378 2009 17.968 322 (503) 993 742 872 652 708 538 (1.239) 7.295 (1.900) 5.710 (1.315) 1.598 66.998 64 62.123 68 61.243 68 business simile: i clienti utilizzano i prodotti del Gruppo per svolgere la propria attività lavorativa e quindi richiedono principalmente un costo totale di esercizio competitivo. Gli utenti dei veicoli industriali, delle macchine per l’agricoltura e per le costruzioni, inoltre, sono alla ricerca di affidabilità, prestazioni ed efficienza, gli elementi chiave che guidano ogni processo di sviluppo all’interno del Gruppo. Nell’ambito del portafoglio prodotto delle società di Fiat Industrial i clienti possono trovare un’ampia gamma di soluzioni realizzate su misura, in base alle loro esigenze specifiche. Il business dei motopropulsori di FPT Industrial consente a Fiat Industrial di godere di economie di scala: una nuova tecnologia motoristica può, infatti, essere applicata a diversi settori, e ciò produce un vantaggio competitivo fondamentale in particolare per le attività di Ricerca e Sviluppo, produzione e acquisti. Altri vantaggi importanti provengono dalla capacità di utilizzare la stessa tecnologia per diverse aree geografiche e per processi industriali simili, guidati dal World Class Manufacturing (WCM), sistema di produzione strutturato e integrato, che abbraccia tutti i processi dello stabilimento, dalla sicurezza all’ambiente, dalla manutenzione alla logistica e alla qualità, con l’obiettivo di migliorare continuamente le performance produttive. Finanziamenti pubblici erogati al Gruppo Fiat Industrial Gruppo Fiat Industrial mondo (milioni di euro) Contributi a fondo perduto Finanziamenti di cui finanziamenti agevolati Totale finanziamenti pubblici 2011 3 204 204 207 2010 7 443 443 450 2009 8 203 203 211 Finanziamenti pubblici erogati al Gruppo Fiat Industrial per Paese Gruppo Fiat Industrial mondo Italia 1% Spagna 2% Brasile 65% Francia 1% Altri paesi 1% (1) (2) Al netto dei veicoli ceduti in buy-back e dati in leasing operativo. Include i costi capitalizzati e quelli spesati direttamente a conto economico. 12 Argentina 30% Appendice Dimensione sociale Dimensione ambientale Dimensione economica Agire con responsabilità AGIRE CON RESPONSABILITÀ PROFILO DEL GRUPPO MACCHINE PER L’AGRICOLTURA E LE COSTRUZIONI CNH CNH è un’azienda nata dall’esperienza di marchi europei e americani che hanno fatto la storia della meccanizzazione agricola e dello sviluppo dei mezzi per il movimento terra. CNH offre ai suoi clienti il meglio della tecnologia disponibile in entrambi i comparti nei quali opera. CNH assicura alla clientela non solo prodotti di alta qualità, flessibili e capaci di garantire il massimo rendimento, ma anche un’adeguata assistenza, con CNH Parts & Service, e soluzioni di finanziamento all’acquisto personalizzate per ogni cliente, con CNH Capital. Highlights CNH mondo (milioni di euro) Ricavi netti Utile/(perdita) della gestione ordinaria Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali(1) Spesa in Ricerca e Sviluppo(2) Dipendenti a fine esercizio (numero) 2011 13.896 1.154 2010 11.906 755 2009 10.107 337 494 384 446 346 330 283 32.693 28.831 28.466 MACCHINE PER L’AGRICOLTURA Il marchio Case IH incarna una tradizione di leadership nel mondo dell’agricoltura. È sinonimo di prestazioni eccellenti in ogni tipo di lavorazione, bassi costi d’esercizio e grande affidabilità. La gamma di trattori, presse e mietitrebbiatrici che l’azienda offre è il risultato dell’eredità di grandi produttori e grandi marchi: Case International Harvester e David Brown, per citarne alcuni. Oggi, Case IH è un’azienda globale che fornisce macchine potenti, affidabili e produttive e può vantare un’organizzazione composta da persone impegnate a fornire servizi professionali per una gestione ottimale e a 360 gradi dell’impresa agricola. Il marchio New Holland Agriculture fornisce soluzioni mirate a migliorare l’efficienza e la produttività agricola tramite tecnologie accessibili. Nel 2006 viene lanciata la strategia Clean Energy Leader per la promozione della tecnologia agricola sostenibile. New Holland offre più di 80 linee di (1) (2) Al netto dei veicoli dati in leasing operativo. Include i costi capitalizzati e quelli spesati direttamente a conto economico. 14 prodotto e oltre 300 modelli, che fanno della semplicità d’utilizzo il proprio punto di forza. L’offerta è completata da un efficiente supporto nel campo dell’assistenza e dei ricambi e da una gamma di servizi finanziari su misura. Una rete mondiale di concessionari altamente professionali assicura una capillare vicinanza ai clienti. Da oltre sessant’anni, Steyr è sinonimo di qualità, affidabilità ed eccellenza nel settore dei trattori agricoli. Il marchio è stato creato in Austria nel 1967. Steyr realizza trattori che si collocano nel segmento premium, in cui l’azienda può vantare in Austria un’importante quota di mercato. Steyr esporta il 60% della propria produzione, le principali aree di sbocco sono: Germania, Svizzera, Francia, Italia, Benelux, Scandinavia ed Europa dell’Est. MACCHINE PER LE COSTRUZIONI New Holland Construction è un protagonista nel mercato globale del movimento terra. I colori del marchio, nero e giallo, racchiudono il meglio dell’esperienza di Fiat Kobelco, Kobelco, O&K, New Holland e Fiat Allis. Dall’unione di queste aziende, è nato un marchio che racchiude un ricco patrimonio di conoscenze e che offre al mercato del movimento terra soluzioni tecnologiche all’avanguardia, sempre finalizzate alla soddisfazione del cliente. New Holland Construction dispone anche di una rete capillare di concessionari che opera con l’obiettivo di trovare soluzioni efficaci e tempestive per i clienti finali. Il marchio Case Construction Equipment, fin dall’inizio della sua attività a Racine, Wisconsin (USA), 170 anni fa, si è distinto come produttore leader di una gamma completa di soluzioni tecnologicamente avanzate per il movimento terra. Con più di 90 modelli, l’azienda può vantare una soluzione per ogni applicazione e le sue macchine sono state progettate anche per affrontare condizioni climatiche estreme o aree a rischio. Inoltre, da più di un secolo, Case si è guadagnata un’invidiabile reputazione quale fornitore di organizzazioni governative e non governative di tutto il mondo, impegnate in attività come la bonifica dei territori minati o la ricostruzione delle comunità devastate dalle calamità naturali. Kobelco produce e commercializza una linea completa di escavatori della gamma compatta, media e pesante, con peso da 1,9 a 88 tonnellate. Particolare attenzione viene dedicata da Kobelco alla potenza e alla precisione dei propri prodotti, progettati per superare le aspettative della clientela. 15 Appendice Dimensione sociale Dimensione ambientale Dimensione economica Agire con responsabilità AGIRE CON RESPONSABILITÀ PROFILO DEL GRUPPO VEICOLI INDUSTRIALI Iveco Iveco opera a livello internazionale nell’ambito dello sviluppo, della produzione e della commercializzazione di una vasta gamma di veicoli industriali, autobus, mezzi per cava cantiere o da miniera e veicoli speciali, assicurando un’assistenza post-vendita di prim’ordine in tutto il mondo e mettendo a disposizione, con Iveco Capital, avanzati servizi finanziari su misura per supportare acquisti, leasing e noleggi. L’azienda persegue, fin dalla sua nascita, l’impegno per una mobilità sicura, ecologica ed efficiente, sviluppando da più di trent’anni soluzioni tecnologiche rispettose dell’ambiente e dell’uomo. Highlights Iveco mondo (milioni di euro) Ricavi netti Utile/(perdita) della gestione ordinaria Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali(1) Spesa in Ricerca e Sviluppo(2) Dipendenti a fine esercizio (numero) 2011 9.562 490 2010 8.307 270 2009 7.183 105 343 254 273 214 217 169 26.202 25.583 24.917 Iveco è uno dei protagonisti mondiali del trasporto su gomma. Progetta, costruisce e commercializza un’articolata gamma di veicoli industriali leggeri, medi e pesanti, sia per il trasporto stradale sia per impieghi off-road. L’offerta di prodotto, caratterizzata da un costo totale di esercizio competitivo, è integrata da una serie di servizi post-vendita, finanziari e relativi ai veicoli usati. È l’unico costruttore a offrire motorizzazioni ecologiche diesel e a metano in tutte le gamme. Dai veicoli di gamma leggera (Daily) a quelli medi (Eurocargo) fino ai pesanti (Stralis e Trakker), tutti i prodotti sono proposti con motorizzazioni Diesel Enhanced Environmentally-friendly Vehicle (EEV) e a metano. (1) (2) Al netto dei veicoli ceduti in buy-back e dati in leasing operativo. Include i costi capitalizzati e quelli spesati direttamente a conto economico. 16 Iveco Irisbus è uno dei principali costruttori europei nel settore del trasporto collettivo di persone e sta progressivamente espandendo le proprie attività su scala mondiale: oggi commercializza i suoi prodotti in oltre 40 Paesi. Iveco Irisbus offre una gamma completa di mezzi: autobus urbani e interurbani impiegati nei servizi di trasporto pubblico, pullman turistici e granturismo, minibus e scuolabus. È fortemente impegnata nella sperimentazione, condotta da anni in stretta collaborazione con i maggiori operatori europei del trasporto pubblico, di nuovi combustibili e di nuovi sistemi di trazione, con particolare attenzione all’ottimizzazione della sua impronta ambientale, al comfort dei passeggeri e al costo totale di esercizio. Ovunque Iveco Astra è sinonimo di forza, resistenza e versatilità. La società, fondata nel 1946, fa parte di Iveco dal 1986. Da più di 60 anni progetta e realizza veicoli destinati a impieghi gravosi, in terreni e in condizioni climatiche estremi. Astra costruisce mezzi in grado di operare nelle cave e nelle miniere più impervie e di movimentare grandi quantità di materiali pesanti, come rocce o laterizi. La gamma comprende veicoli cava-cantiere, dumper rigidi e articolati e veicoli speciali. Da 140 anni Iveco Magirus costruisce mezzi per affrontare le emergenze più gravi: incendi, inondazioni, sismi o esplosioni. La storia di Magirus è iniziata nel 1864, quando Conrad Magirus, comandante dei vigili del fuoco di Ulm, Germania, ha fondato l’azienda inventando la prima scala antincendio della storia. Oggi l’azienda è una delle realtà globali più importanti nel settore dei mezzi antincendio e di soccorso. Iveco Magirus è presente in tutto il mondo e collabora attivamente con i vigili del fuoco dalla Siberia all’Africa e all’Europa, dalla Cina al Giappone e al Brasile. Iveco Defence Vehicles è specializzata nella produzione e commercializzazione di veicoli per la difesa e la protezione civile. Ha la sua sede principale a Bolzano, Italia, dove vengono costruiti gli LMV Lince, fiore all’occhiello della produzione Iveco nel settore dei veicoli blindati leggeri, venduti alle Forze Armate di molti Stati europei e del resto del mondo. 17 Appendice Dimensione sociale Dimensione ambientale Dimensione economica Agire con responsabilità AGIRE CON RESPONSABILITÀ PROFILO DEL GRUPPO ATTIVITÀ POWERTRAIN FPT Industrial FPT Industrial è il settore dedicato alla progettazione, sviluppo, produzione e vendita di motori, trasmissioni, ponti e assali. Innovazione, performance e miglioramento continuo sono i driver alla base di tutte le attività legate ai motopropulsori di FPT Industrial. L’esperienza di oltre 100 anni nel settore in cui opera ha inoltre reso possibile la costante introduzione di soluzioni tecnologiche al servizio dei propri clienti, per migliorarne efficienza e produttività. FPT Industrial impiega circa 8.000 dipendenti nel mondo, localizzati in 9 stabilimenti e 5 centri di Ricerca e Sviluppo in Europa, Cina, Nord e Sud America. La presenza globale della società è completata dalla rete distributiva con oltre 100 concessionari e 1.300 punti di assistenza in circa 100 Paesi. La gamma di prodotti è estremamente ampia, con motori da 2,3 a 20 litri di cilindrata e potenze da 50 a 870 CV e cambi longitudinali a 5 e 6 marce con coppia massima da 300 a 500 Nm. Le motorizzazioni FPT Industrial sono utilizzate per veicoli commerciali leggeri e pesanti, macchine movimento terra e agricole, macchinari per diversi utilizzi industriali, applicazioni stazionarie, power generation e marine. FPT Industrial adotta le soluzioni tecnologiche più avanzate presenti oggi sul (1) Include i costi capitalizzati e quelli spesati direttamente a conto economico. 18 mercato: architettura innovativa, sistemi di alimentazione multivalvole, sistemi di iniezione ad alta pressione a controllo elettronico common rail e, in alcune varianti, iniettore pompa, efficienti dispositivi di sovralimentazione con turbocompressori a geometria fissa o variabile, anche a doppio stadio, e sofisticati sistemi per il controllo delle emissioni. L’attuale offerta di motopropulsori si completa con versioni che utilizzano carburanti alternativi, includendo soluzioni a metano e soluzioni compatibili con biodiesel fino al 20% (B20). Caratterizzati da un elevato contenuto tecnologico e dalla ricerca di soluzioni pensate per la massima soddisfazione del cliente, i motori FPT Industrial coniugano elevate prestazioni, consumi di carburante contenuti, riduzione di rumorosità e vibrazioni, ridotti costi operativi, affidabilità e durata nel tempo. Highlights FPT Industrial mondo (milioni di euro) Ricavi netti Utile/(perdita) della gestione ordinaria Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali Spesa in Ricerca e Sviluppo(1) Dipendenti a fine esercizio (numero) 2011 3.220 107 2010 2.415 65 2009 1.580 (131) 155 104 152 92 159 86 8.008 7.707 7.858 PAKISTAN FPT Industrial e Gruppo Daimler Collaborazione strategica e fornitura di motori diesel light duty CNH e Al Futtaim JV quotata Al-Ghazi (CNH 43,2% e Al Futtaim Group 50%) per la produzione e distribuzione di trattori con il marchio New Holland Agriculture in Pakistan RUSSIA EUROPA CNH e BNP Paribas JV (49,9%) per fornire servizi finanziari a clienti finali CNH CINA Iveco e Nanjing Automotive Corporation JV (50%) per la produzione e vendita di veicoli commerciali leggeri e medi Iveco e SAIC JV (50%) per la produzione e vendita di veicoli pesanti CNH e Kamaz JSC Due JV per la produzione (50%) e per la distribuzione (51%) di macchine per l’agricoltura e per le costruzioni nella Federazione Russa TURCHIA CNH e Koç Holding JV quotata (CNH 37,5% e Koç Holding 37,5%) per la produzione di trattori con marchio Case IH Agriculture e New Holland Agriculture, importazione e distribuzione di macchine per l’agricoltura in Turchia Dimensione ambientale FPT Industrial e Perkins (Gruppo Caterpillar) Collaborazione strategica e fornitura di motori diesel light duty Agire con responsabilità ITALIA Dimensione economica MAPPA DEI PRINCIPALI ACCORDI INTERNAZIONALI(1) Appendice Dimensione sociale Iveco, FPT Industrial, SAIC e Chongqing JV (60% direttamente e indirettamente) per la produzione e la vendita di motori e trasmissioni (1) Aggiornata al 22 Febbraio 2012. 19 DIALOGO CON GLI STAKEHOLDER Fiat Industrial considera molto impor tante il dialogo e la relazione con gli stakeholder, sia interni sia esterni. Grazie a tale attività il Gruppo è costantemente in contatto con le aspettative e le opinioni del contesto sociale in cui opera, può gestire anticipatamente l’insorgere di eventuali criticità e affinare le proprie risposte tenendo in considerazione gli interessi degli stakeholder nelle proprie attività quotidiane. La presenza di Fiat Industrial in circa 190 Paesi costituisce il punto di par tenza per lo sviluppo e il rafforzamento di relazioni tra il Gruppo e i diversi por tatori d’interessi in tutto il mondo. All’interno del Gruppo esistono funzioni dedicate al dialogo costante con i diversi stakeholder e alla rilevazione delle loro esigenze. Agire con responsabilità AGIRE CON RESPONSABILITÀ Dimensione economica DIALOGO CON GLI STAKEHOLDER Dimensione ambientale Tabella di materialità Gruppo Fiat Industrial Famiglie dei dipendenti Ambiente Istituzioni Clienti Finanziatori Analisti finanziari e di sostenibilità Rete di vendita e di assistenza Stakeholder che possono influenzare l’attività del Gruppo Dimensione sociale Dipendenti Organizzazioni aziendali professionali e di aggregazione Fornitori e partner commerciali Comunità Locali Organizzazioni Sindacali Media Appendice Stakeholder che sono influenzati dall’attività del Gruppo 21 AGIRE CON RESPONSABILITÀ DIALOGO CON GLI STAKEHOLDER MAPPA DEGLI STAKEHOLDER La mappa degli stakeholder, inclusiva delle relative aspettative, è stata rilevata tramite un’indagine interna con le strutture aziendali deputate alla gestione quotidiana dei rapporti con le rispettive categorie di portatori d’interesse. Stakeholder Q Q La mappa illustra gli enti preposti al dialogo costante con i diversi stakeholder, gli strumenti utilizzati per il coinvolgimento, le principali aspettative emerse e le sezioni del Bilancio di Sostenibilità che trattano gli argomenti di interesse. Funzione aziendale(1) Strumenti e canali di interazione Istituzioni pubbliche: Direzione Relazioni governi, enti locali, Istituzionali pubblica amministrazione, enti regolatori, istituzioni internazionali, associazioni di categoria e organizzazioni non governative Q Ambiente Direzione Ambiente Aspettative degli stakeholder Q Q incontri periodici ad hoc su obiettivi e scelte aziendali partecipazione a gruppi di lavoro, sviluppo di progetti congiunti e alleanze coinvolgimenti ad hoc cooperazione in progetti di Ricerca e Sviluppo iniziative di promozione di tematiche ambientali Q dialogo con Istituzioni e Associazioni ambientaliste Q Q Q Q Q Q Q Q Q Dipendenti Q Q Q dialogo quotidiano analisi di clima incontri per comunicare il livello di performance atteso ed effettivo e il percorso professionale Q Q Q Q Q Q Q Organizzazioni aziendali professionali e di aggregazione Direzione Risorse Umane Famiglie dei dipendenti Q Q Q Q Organizzazioni Sindacali, rappresentanti dei lavoratori Direzione Relazioni Industriali Q Q Q Q Rete di vendita e di assistenza Direzione Vendite Q Q Q Q Q incontri di condivisione e di allineamento su obiettivi e scelte aziendali Riferimenti reattività e propositività per i progetti presentati collaborazione e accesso alle informazioni rispondenza ai criteri dei bandi di Ricerca e Sviluppo supporto tecnico su temi specifici del Settore p. 28, 56-57, 66, 68-69, 77, 79, 98, 104, 142-144, 148-149, 161, 189 inclusione dell’aspetto ambientale nelle strategie aziendali (es. lotta ai cambiamenti climatici) rafforzamento della gestione ambientale tramite: struttura organizzativa dedicata, sistemi di monitoraggio delle performance ambientali, obiettivi gestionali e piani di azione p. 27-29, 31-36, 68-69, 75-111, 182-188 chiarezza dell’organizzazione e tutele in un contesto di incertezza di mercato chiarezza di obiettivi e sistema premiante informazione su strategie e risultati del Gruppo formazione e sviluppo professionale ambiente di lavoro stimolante e sicuro p. 37-42, 57, 115-149, 181, 189-194 Q partecipazione indiretta al processo decisionale sviluppo del senso di appartenenza accesso alle informazioni iniziative di coinvolgimento (Natale Bimbi, Family Day, ecc.) iniziative dedicate (asilo, borse di studio, FASIFIAT) Q partecipazione indiretta alla vita aziendale p. 42, 140-141 incontri istituzionali e altri incontri previsti in base a disposizioni di legge o di contratto a livello di stabilimento, aziendale, territoriale, nazionale o europeo (es. per il 2011 costituzione Delegazione Speciale di Negoziazione per la costituzione di un Comitato Aziendale Europeo per il Gruppo Fiat Industrial) incontri trilaterali (Azienda, Organizzazioni Sindacali e Istituzioni Governative) su tematiche di particolare rilievo incontri ad hoc a livello di stabilimento, aziendale, territoriale o nazionale Q dialogo sociale in linea con le previsioni di legge o di contratto applicabili che, di volta in volta e a seconda del Paese, delle tematiche da trattare e del livello di interlocuzione, dispongono, per le Organizzazioni Sindacali o per i rappresentanti dei lavoratori, il diritto all’informazione, alla consultazione o alla negoziazione. Nell’ambito di un Sistema di Relazioni Industriali partecipativo attivato, in vari Paesi, sono stati stabiliti comitati congiunti su tematiche di particolare interesse p. 39, 41, 56-57, 118, 126, 132-133, 136, 140, 142-149 contatti quotidiani e incontri periodici con la rete comunicazione a due vie tramite web e numeri dedicati figure professionali che monitorano la rete garantendo il rispetto degli standard contrattuali programmi di sviluppo dei concessionari programmi di supporto ai concessionari, tra cui formazione, definizione di standard, finanziamenti e campagne promozionali Q completezza e accessibilità delle informazioni di prodotto in modo veloce profittabilità del business sviluppo del senso di appartenenza qualità e disponibilità dei prodotti/ricambi/servizi competitività dei prezzi ampliamento delle linee di prodotto ampliamento dei servizi al cliente, incluse offerte di servizi finanziari servizi di supporto ai concessionari e velocità di risposta nelle situazioni di malfunzionamento p. 36, 42-43, 111, 151-155 Q Q Q Q Q Q Q Q Q - (1) I nomi delle funzioni aziendali indicati nella mappa sono resi autoesplicativi per facilità di lettura, ma non necessariamente coincidono con gli effettivi nomi attribuiti dall’organizzazione alle corrispondenti responsabilità aziendali. 22 Funzione aziendale Strumenti e canali di interazione Direzione Marketing e Customer Care Q Q Q Q Q Q Q Fornitori, partner commerciali Direzione Acquisti Q Q Q Q Q Comunità Locali: Enti vari religiose, culturali, di ricerca socio-politica, scientifica, tecnologica, sistema sanitario, scuole e università, Organizzazioni Non Governative, enti no profit Q Comunità finanziaria: investitori tradizionali, investitori di sostenibilità Q Direzione Relazioni con gli Investitori, Direzione Affari Societari e Unità di Sostenibilità Q Q Q Q Q Q Q Q Q Giornalisti e mezzi di comunicazione Direzione Comunicazione Q Q Q Q Aspettative degli stakeholder ricerche di mercato focus group indagini sulla soddisfazione canali di comunicazione “above the line” e “below the line” comunicazione a due vie tramite: web, direct mailing, rete di vendita, numeri verdi, ecc. eventi (lanci prodotto, ecc.) e partecipazione a saloni, fiere e convegni Q rapporti quotidiani tramite i buyer convention Technology days Q incontri con rappresentanti delle associazioni, delle organizzazioni o delle Comunità locali definizione di interventi o progetti gestiti direttamente o in partnership cooperazione in progetti di Ricerca e Sviluppo programmi di scambio culturale Q Assemblea annuale degli Azionisti comunicazioni e informazioni price-sensitive conference-call trimestrali seminari, conferenze di settore, roadshow e incontri dialogo quotidiano (incontri, telefono, e-mail) sito web corporate, sezione analisti e investitori Q dialogo quotidiano presentazioni e conferenze stampa incontri sito web corporate e dei Settori Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Riferimenti qualità, affidabilità e sicurezza dei prodotti competitività dei prezzi e accesso al credito velocità ed efficienza nell’assistenza professionalità e cortesia nei contatti diretti e tramite concessionari ampliamento delle linee di prodotto e dei servizi offerti al cliente (inclusi servizi finanziari) p. 44-45, 69, 82-83, 152, 154, 157-161 continuità della fornitura rispetto delle condizioni contrattuali p. 45-46, 165-169 reattività alle proposte progettuali e alle singole richieste di intervento contributo e sostegno alle iniziative nel medio-lungo periodo rispondenza ai criteri dei bandi di Ricerca e Sviluppo accesso alle informazioni p. 46-47, 56-57, 60, 68-69, 122, 141, 171-175 espansione e rafforzamento della conoscenza del Gruppo e dei suoi business creazione del valore (ritorno sugli investimenti, sostenibilità del business) gestione trasparente e responsabile p. 24-47, 63, 70-71 disponibilità, tempestività e accuratezza delle informazioni, trasparenza www.fiatindustrial.com Agire con responsabilità Clienti potenziali ed effettivi, opinion leader Dimensione economica Q Dimensione ambientale Stakeholder La creazione di valore per gli stakeholder è uno degli obiettivi primari di Fiat Industrial e trova riscontro nei risultati economico finanziari del 2011. Il valore aggiunto, inteso come la ricchezza generata dal Gruppo nello svolgimento delle proprie attività e distribuita ai diversi por tatori di interesse, nel 2011 è ammontato a 5.121 milioni di euro, pari al 21% dei ricavi. Valore aggiunto Ripartizione del valore aggiunto Gruppo Fiat Industrial (milioni di euro) Ricavi netti da conto economico consolidato Ricavi e proventi delle società finanziarie Contributi in conto esercizio e in conto capitale, proventizzazione fondi, proventi vari Altri proventi Valore economico prodotto direttamente Costo dei materiali Ammortamenti Altri oneri Valore aggiunto 2011 24.289 (680) 167 805 24.581 (17.167) (891) (1.402) 5.121 Finanziatori Azionisti 8 875 Stato e Pubblica Amministrazione 383 Reinvestimento nel Gruppo 554 Dipendenti 3.296 Comunità Locali 5 23 Appendice Gruppo Fiat Industrial (milioni di euro) Dimensione sociale RIPARTIZIONE DEL VALORE AGGIUNTO AGIRE CON RESPONSABILITÀ PIANO DI SOSTENIBILITÀ PIANO DI SOSTENIBILITÀ La volontà di Fiat Industrial di contribuire a uno sviluppo in armonia con l’ambiente e le persone trova espressione nel Piano di Sostenibilità. Infatti, attraverso azioni, risultati e obiettivi il Gruppo comunica in modo trasparente il proprio impegno nei confronti degli stakeholder. Il Piano si focalizza su alcune direttrici prioritarie: Q mobilità rispettosa dell'ambiente; 24 protezione dell'ambiente e delle risorse naturali; benessere delle persone; Q rapporto con i partner e le comunità locali. È aggiornato, di anno in anno, al fine di rendicontare sullo stato dei progetti e fissare nuovi obiettivi per garantire un miglioramento continuo, essenziale per una crescita duratura. Q Q PROCESSI PRODUTTIVI Q Q Q Q Q Q Q p. 42-43 p. 44-45 p. 45-46 p. 46-47 Agire con responsabilità 37-42 Promuovere la responsabilità sociale e ambientale dei fornitori COMUNITÀ Q p. Migliorare la customer experience FORNITORI Q 36 Formare su tematiche specifiche di ecologia e sicurezza CLIENTI Q p. Offrire pari opportunità Promuovere lo sviluppo del capitale umano Attrarre e trattenere i migliori talenti Promuovere il benessere delle persone Continuare a promuovere e salvaguardare la salute e la sicurezza RETE DI VENDITA E DI ASSISTENZA Q 34-35 Ridurre l’impatto ambientale RISORSE UMANE Q p. Ridurre l'impatto ambientale dei processi logistici PROCESSI NON PRODUTTIVI Q 31-34 Diffondere la cultura ambientale del Gruppo Continuare a ridurre l’impatto ambientale e a ottimizzare le performance energetiche LOGISTICA Q p. Continuare a ridurre le emissioni inquinanti, i consumi e le emissioni di CO2 Gestire la recuperabilità, la riciclabilità e il riutilizzo Continuare a offrire veicoli con elevati requisiti di sicurezza Dimensione ambientale Q 27-30 Dimensione sociale Q p. Mantenere un eccellente sistema di governance e di gestione dei rischi PRODOTTO Q 26-27 Supportare le Comunità Locali Sostenere lo sviluppo professionale dei giovani 25 Appendice Q p. Dimensione economica CORPORATE GOVERNANCE E SOSTENIBILITÀ Legenda AGIRE CON RESPONSABILITÀ PIANO DI SOSTENIBILITÀ Obiettivo superato Obiettivo raggiunto o in linea con il piano Obiettivo parzialmente raggiunto Obiettivo posticipato CORPORATE GOVERNANCE E SOSTENIBILITÀ SISTEMA DI GOVERNANCE BEST-IN-CLASS Impegno: Sviluppare e diffondere una cultura aziendale della sostenibilità Gruppo Fiat Industrial Azioni Risultati 2011 Obiettivi Implementazione di un sistema di gestione integrata della sostenibilità che includa aspetti ambientali e sociali nelle decisioni di business Costituito il Comitato Nomine, Compensi e Sostenibilità all’interno del CdA e definiti i suoi compiti (vedere pag. 51) Sistema di gestione della sostenibilità di Fiat Industrial (vedere pag. 194) allineato alla linea guida ISO 26000 Ampliamento del numero dei Key Performance Indicator (KPI) monitorati in base alle richieste informative delle agenzie di rating di sostenibilità Integrazione del modello di audit Allineamento continuo del sistema di compliance alle best practice e alle normative internazionali 2012: ulteriore ampliamento dei KPI monitorati Monitorati circa 200 KPI Ottenuto il massimo Livello di Applicazione (A+) (vedere pag. 178) delle linee guida GRI-G3.1 Integrati gli audit operativi con valutazioni sulle tematiche etiche Proseguito il processo di monitoraggio della conformità al Codice di Condotta, includendo audit specifici su etica nel business e anti-corruzione 2012: proseguimento del piano di audit, includendo audit specifici su etica nel business e anti-corruzione (vedere pag. 54) 2012: supporto alle funzioni legali dei settori in Spagna e UK nella valutazione della conformità agli sviluppi normativi in quegli ordinamenti (Bribery Act in UK, Ley Organica in Spagna) Aumento della conoscenza delle Procedure per la Gestione delle Denunce Miglioramento continuo delle performance di sostenibilità 2012: presentazione delle politiche etiche esistenti e delle Procedure per la Gestione delle Denunce nel corso del meeting di apertura di ogni nuovo audit Fiat Industrial ammessa agli indici Dow Jones Sustainability World e Europe, classificandosi come Industry Leader 2012: conferma del Gruppo tra i leader di sostenibilità Fiat Industrial inclusa anche negli indici: Carbon Disclosure Leadership Index Italy 100, STOXX Global ESG Environmental Leaders Index, STOXX Global ESG Social Leaders e STOXX Global ESG Leaders, FTSE ECPI Italia SRI Benchmark Index e FTSE ECPI Italia SRI Leaders Index, ECPI Developed Ethical+Equity e ECPI Ethical EMU Equity Index, MSCI ESG Indices 9,26% del flottante di Fiat Industrial posseduto da investitori socialmente responsabili (vedere pagg. 70-71) Impegno: Mantenere la sostenibilità tra gli obiettivi aziendali Gruppo Fiat Industrial Azioni Risultati 2011 Obiettivi Inclusione nel sistema di remunerazione variabile di obiettivi ambientali e sociali Obiettivi ambientali e sociali inclusi nel sistema di remunerazione variabile di una gran parte dei secondi livelli degli Amministratori Delegati dei settori 2012: estensione del processo ai responsabili dei progetti che fanno parte del Piano di Sostenibilità (vedere pag. 63) 26 Risultati 2011 Obiettivi Impegno alla presentazione di una proposta agli azionisti volta all’introduzione della diversità di genere all’interno del Consiglio di Amministrazione 2012: presentazione agli azionisti di una proposta volta all’introduzione della diversità di genere all’interno del Consiglio di Amministrazione Impegno: Aggiornare costantemente il sistema di gestione dei rischi per mantenerlo allineato alle migliori pratiche Azioni Risultati 2011 Obiettivi Continuo aggiornamento del modello di Gestione dei Rischi d’Impresa (Enterprise Risk Management - ERM) Erogati a tutti i settori corsi di formazione sul modello (vedere pagg. 58-59) ERM aggiornato 2012: applicazione dei fattori di rischio legati all'acqua alla mappa del rischio ERM Miglioramento delle competenze e degli strumenti a disposizione del Gruppo per identificare, quantificare, analizzare e trattare i rischi puri con una particolare attenzione ai rischi legati ai cambiamenti climatici, ai terremoti e ad altri fattori ambientali Tenuto un workshop con i rappresentanti delle principali funzioni di Gruppo, per identificare, analizzare e valutare i nuovi rischi industriali potenziali, associati ai cambiamenti climatici e le relative azioni di contenimento 2012: sviluppo di una nuova metodologia quantitativa per l’identificazione dei principali siti potenzialmente esposti a rischi meteorologici Sviluppata una nuova metodologia per l’identificazione di siti esposti al rischio di terremoti e stabilite le priorità d’intervento 2014: estensione della metodologia ai più importanti siti italiani Sviluppata una nuova metodologia per identificare, quantificare e analizzare i rischi ambientali assicurabili 2012: sperimentazione di una nuova metodologia attraverso un progetto pilota applicato al rischio neve Dimensione economica Gruppo Fiat Industrial 2014: estensione della metodologia ai più importanti siti italiani Condotto un progetto pilota in 3 siti per analizzare 3 nuovi fattori di rischio Esteso il software VISIO@RISK a tutti i siti del Gruppo Monitorati i rischi puri attraverso una versione aggiornata di VISIO@RISK per includere grandine e uragani 2012: consolidamento dell’uso di VISIO@RISK attraverso la formazione specialistica e l’attivazione di un help desk dedicato (vedere pagg. 60-61) Dimensione sociale Utilizzo di un software innovativo per condividere, in modo sempre aggiornato all’interno del Gruppo, tutti i rischi puri (incendio, esplosione, catastrofi naturali) a cui sono esposti gli asset aziendali e la continuità della produzione Dimensione ambientale Azioni Gruppo Fiat Industrial Agire con responsabilità Impegno: Garantire eccellenti standard di governance di Gruppo PRODOTTO EMISSIONI INQUINANTI CNH Azioni Risultati 2011 Obiettivi Anticipazione delle normative sulle emissioni inquinanti (es. ossidi di azoto - NOx, particolato) attraverso lo sviluppo e l’introduzione di nuove soluzioni tecnologiche Ampliata la gamma di prodotti commercializzati in linea con la normativa Tier 4A/Stage IIIB: 80 modelli di macchine agricole 75 modelli di macchine per le costruzioni Entro il 2014: introduzione di mezzi conformi agli standard di emissione Tier 4B/Stage IV (vedere pagg. 75-76) Nota: le principali scadenze previste dalla regolamentazione Tier 4B/Stage IV sono: 1 gennaio 2014 - potenze comprese fra 130 < _ kW < 560 in Europa e Nord America 1 ottobre 2014 - potenze comprese fra 56 < _ kW < 130 in Europa 1 gennaio 2015 - potenze comprese fra 56 < _ kW < 130 in Nord America 1 gennaio 2015 - potenze > _ 560 kW in Nord America 27 Appendice Impegno: Ridurre al minimo le emissioni inquinanti Legenda AGIRE CON RESPONSABILITÀ PIANO DI SOSTENIBILITÀ Obiettivo superato Obiettivo raggiunto o in linea con il piano Obiettivo parzialmente raggiunto Obiettivo posticipato Azioni Iveco Risultati 2011 Obiettivi Adeguamento alla normativa Euro VI per veicoli commerciali medi e pesanti, attraverso: l’ulteriore sviluppo del sistema SCR (Selective Catalytic Reduction) l’applicazione generalizzata del filtro antiparticolato Diesel Particulate Filter (DPF) 2012: progressiva introduzione di nuovi modelli conformi alla normativa Euro VI. Nota: le scadenze di legge per la normativa Euro VI sono: il 31 dicembre 2012 per le nuove omologazioni il 31 dicembre 2013 per le nuove immatricolazioni EMISSIONI DI CO2 Impegno: Ridurre le emissioni di CO2 Azioni CNH Iveco Riduzione dei consumi di carburante attraverso l’aumento dell’efficienza (quantità di lavoro svolto per unità di energia utilizzata per macchina) attraverso: sviluppo di prototipi e tecnologie, uniche in termini di efficienza, per pale gommate; potenziale estensione del progetto su altre linee di prodotto studi di fattibilità per minipale gommate compatte e pale gommate con sistemi idraulici di trasmissione altamente efficienti Collaborazione con ACEA (European Automobile Manufacturers Association) per sviluppare una metodologia per la misurazione delle emissioni di CO2 dei veicoli commerciali pesanti Introduzione e sviluppo di una serie di soluzioni tecnologiche diversificate: MOTOPROPULSORI motori Common Rail per la gamma dei veicoli commerciali pesanti miglioramento dell’efficienza dei motori della gamma dei veicoli commerciali leggeri miglioramento dell’efficienza del sistema SCR (Selective Catalytic Reduction) olii ad altissima efficienza energetica per i motori Cursor nuova trasmissione a 6 velocità per i veicoli commerciali leggeri VEICOLI miglioramento dell’efficienza dei sistemi ausiliari (aria condizionata, raffreddamento motore, ecc.) pneumatici a bassa resistenza al rotolamento 28 Risultati 2011 Obiettivi Target posticipato al 2013 -10% dei consumi di carburante sulle macchine per le costruzioni con motore conforme alla normativa Tier 4A/Stage IIIB rispetto alla normativa Tier 3/Stage IIIA 2013: ulteriore riduzione dei consumi di carburante per la pala gommata rispetto alla versione esistente (vedere pagg. 77-83) Proseguita l’attività con ACEA per sviluppare una metodologia per la misurazione delle emissioni di CO2 (vedere pag. 57) dei veicoli commerciali pesanti 2012: definizione di un metodo efficace per misurare le emissioni di CO2 dei veicoli commerciali pesanti 2012: fino a -10% dei consumi di carburante del New Daily rispetto all’attuale versione Obiettivi Promozione dell’uso di veicoli più lunghi per aumentare la capacità di trasporto merci Proseguita la sperimentazione su strada con ulteriori 16 veicoli di 18 metri di lunghezza, con circa 1,5 milioni di chilometri percorsi in Italia da 14 veicoli di 18 metri (combinazione di articolati e semirimorchi) nell’ambito del progetto DICIOTTO 2012: realizzazione di 1,6 milioni di chilometri di sperimentazione su strada dei rimorchi nell’ambito del progetto DICIOTTO Introduzione e sviluppo di soluzioni tecnologiche per migliorare l’impatto dello stile di guida sulle emissioni del veicolo 2012: commercializzazione di un sistema di assistenza che valuta lo stile di guida e fornisce suggerimenti sulle tecniche di guida a basso impatto ambientale per i veicoli commerciali pesanti utilizzati per il trasporto su lunghe distanze Azioni Risultati 2011 Dimensione economica Impegno: Promuovere l’utilizzo di fonti energetiche alternative e rinnovabili Obiettivi 2TM CNH Promozione del concetto di indipendenza energetica per le aziende agricole attraverso l’utilizzo di trattori a idrogeno (New Holland Agriculture) Presentato il prototipo di trattore NH di seconda generazione ad Agritechnica a novembre e disponibile per l’avvio delle sperimentazioni operative (vedere pag. 79) Iveco Promozione di soluzioni alternative di combustibili/trazioni per segmenti di prodotto specifici: metano per furgoni, camion e autobus trazione elettrica per minibus e furgoni merci urbani Avviate le prime applicazioni sperimentali del gas naturale liquefatto (GNL) sui veicoli commerciali medi (vedere pag. 79) e pesanti 2012: avvio della commercializzazione dello Stralis LNG Valutazione e sperimentazione di altre soluzioni sostenibili per il futuro: trazione ibrida diesel/elettrica per autobus e veicoli merci urbani biocombustibili di seconda generazione (olio vegetale idrogenato, biomassa a liquido) Commercializzato il Citelis Ibrido: bus urbano con configurazione ibrida di serie e batterie agli ioni di litio 2012: studio della possibilità di commercializzazione su mercati non europei Realizzato lo studio di fattibilità per la commercializzazione del Daily Ibrido 2012: sviluppo dell’idea di soluzione ibrida plug-in per i veicoli commerciali leggeri 2012: collaudi e test operativi Avviata l’analisi di soluzioni ibride plug-in per i veicoli commerciali leggeri Avviata la sperimentazione su strada di biocombustibili di seconda generazione 2012: prosecuzione della sperimentazione su strada di biocombustibili di seconda generazione Presentato in Brasile il progetto di Trakker Bifuel (diesel/etanolo) 2012: sperimentazione su strada in Brasile di un veicolo off-road pesante a doppia alimentazione (diesel/etanolo) (vedere pagg. 80-82) Dimensione sociale Valutazione e sperimentazione di altre soluzioni sostenibili per il futuro: tecnologia a doppia alimentazione per veicoli commerciali pesanti Agire con responsabilità Risultati 2011 Dimensione ambientale Iveco Azioni RECUPERARE, RICICLARE, RIUTILIZZARE CNH Azioni Risultati 2011 Obiettivi Ampliamento del numero di componenti rigenerati e loro commercializzazione in Nord America Commercializzati in Nord America circa 450 nuovi componenti rigenerati da CNH Reman (JV con Springfield (vedere pag. 85) Remanufacturing Corp.) 2013: commercializzazione di oltre 3.000 componenti rigenerati nel periodo 2008-2013 Nota: a causa delle contingenze di mercato l’obiettivo è stato modificato nel 2012 29 Appendice Impegno: Aumentare l’utilizzo di componenti rigenerati Legenda AGIRE CON RESPONSABILITÀ PIANO DI SOSTENIBILITÀ Obiettivo superato Obiettivo raggiunto o in linea con il piano Obiettivo parzialmente raggiunto Obiettivo posticipato SICUREZZA DEI PRODOTTI Impegno: Continuare a migliorare le condizioni di lavoro degli operatori delle macchine CNH Azioni Risultati 2011 Obiettivi Riduzione del livello di rumorosità nell’abitacolo e dell’esposizione alle vibrazioni dell’operatore, attraverso: sospensioni attive per cabine e assali (macchine per l’agricoltura) Rese disponibili sui trattori le sospensioni per assale frontale (Terra Glide), per la cabina (Comfort Ride) e per il sedile dell’operatore (Auto Comfort) 2012: studio di soluzioni per ridurre le vibrazioni dei trattori cingolati Ridotto il livello di rumorosità nella cabina fino a 68 dB(A) sui trattori T8. Ridotti i livelli di rumorosità nelle cabine di mietitrebbia e vendemmiatrici 2012: ulteriore riduzione del livello di rumorosità nelle nuove cabine (macchine per l'agricoltura e le costruzioni) Avviato lo sviluppo di soluzioni avanzate per trattori gommati e cingolati con risultati dei test positivi Miglioramento dell’ergonomia dei comandi e riduzione dello stress psico-fisico dell’operatore Offerti schermi touch screen (IntelliView III) e sistemi automatici (HTS, IntelliSteer) su diversi trattori e mietitrebbia in gamma Messi a disposizione, sui nuovi trattori cingolati, joystick con funzione di sterzo e controllo della frizione (macchine agricole) Migliorata l’ergonomia dei comandi e aumentato il comfort sulle terne (macchine per le costruzioni) Aumento della guidabilità e della sicurezza ad alta velocità dei trattori agricoli 2012: miglioramento dell’ergonomia dei comandi e aumento del comfort sugli escavatori gommati (macchine per le costruzioni) Presentato e premiato ad Agritechnica 2011, l'ABS SuperSteer con Intelligent Trailer Braking System (vedere pagg. 162-163) Impegno: Continuare a migliorare la sicurezza preventiva, attiva e passiva dei veicoli Azioni Iveco Risultati 2011 Obiettivi Promozione di una gamma di sistemi di sicurezza preventiva e collision mitigation: Controllo Elettronico della Stabilità (ESC) Lane Departure Warning (LDW) Cruise Control Adattativo di seconda generazione (ACC2) Sistema frenante a controllo elettronico (EBS) Frenata automatica di emergenza (AEBS) Valutazione di altri dispositivi di sicurezza per il futuro: Driver Attention Support 2013: introduzione dell’AEBS sulla gamma di veicoli commerciali pesanti Realizzato uno studio di fattibilità sull’applicazione del Driver Attention Support sui veicoli commerciali pesanti utilizzati per il trasporto su lunghe distanze (vedere pagg. 162-163) 30 2012: commercializzazione del sistema Driver Attention Support per veicoli commerciali pesanti utilizzati per il trasporto su lunghe distanze Agire con responsabilità PROCESSI PRODUTTIVI CULTURA AMBIENTALE Impegno: Diffondere la cultura ambientale all'interno del Gruppo Gruppo Fiat Industrial Azioni Risultati 2011 Obiettivi Preparazione e diffusione di un kit formativo dedicato agli addetti specializzati che operano nell’ambito del sistema di gestione ambientale Distribuito il kit formativo a tutti gli stabilimenti in Italia 2012: diffusione del kit formativo in tutti gli stabilimenti nel mondo Gruppo Fiat Industrial Azioni Risultati 2011 Sviluppo e miglioramento di sistemi di gestione (monitoraggio e reporting) dei KPI ambientali ed erogazione di formazione ad hoc Definiti nuovi KPI potenziali, valutata la loro applicazione agli stabilimenti e identificati i KPI da monitorare Dimensione economica Impegno: Ampliare e consolidare il sistema di gestione dei Key Performance Indicator (KPI) ambientali Obiettivi 2012: ampliamento del numero di KPI monitorati IMPATTO AMBIENTALE Impegno: Ottimizzare il sistema di gestione ambientale del Gruppo Risultati 2011 Obiettivi Estensione delle certificazioni secondo lo standard ISO 14001 Estesa la certificazione ISO 14001 a tutti gli stabilimenti esistenti in Europa nel 2010 2012: certificazione ISO 14001 per tutti gli stabilimenti esistenti nel mondo, sulla base del perimetro del 2010 Certificati, secondo la norma ISO 14001, 55 stabilimenti nel mondo (24 CNH, 22 Iveco, 9 FPT Industrial), rappresentanti complessivamente il 91% del fatturato (vedere pag. 88) industriale del Gruppo 2012: avvio dell’estensione della certificazione ISO 14001 ad altri siti non produttivi italiani Adottato il sistema di produzione WCM in 54 stabilimenti (30 CNH, 18 Iveco, 6 FPT Industrial), pari all’80% dei siti produttivi: 8 stabilimenti hanno raggiunto il (vedere pag. 88) livello bronzo, 2 il livello argento 2012: ulteriore estensione del sistema di produzione WCM per coprire 58 stabilimenti (31 CNH, 20 Iveco, 7 FPT Industrial) Dimensione sociale Adozione del sistema di produzione World Class Manufacturing (WCM), considerato tra i migliori standard a livello mondiale Dimensione ambientale Azioni Appendice Gruppo Fiat Industrial 31 Legenda AGIRE CON RESPONSABILITÀ PIANO DI SOSTENIBILITÀ Obiettivo superato Obiettivo raggiunto o in linea con il piano Obiettivo parzialmente raggiunto Obiettivo posticipato Impegno: Ottimizzare le performance ambientali del Gruppo Gruppo Fiat Industrial Azioni Risultati 2011 Obiettivi Ottimizzazione della gestione delle acque in entrata e in uscita in funzione delle caratteristiche del Paese in cui opera lo stabilimento, anche attraverso la diffusione di specifiche Linee Guida Ridotto il consumo di acqua per valori unitari(1) vs 2009: -36% CNH -41% Iveco -49% FPT Industrial 2014: fino a -55% vs 2009 (con obiettivi specifici per ciascun settore)(2) del consumo d’acqua per valori unitari presso gli stabilimenti del Gruppo nel mondo Adottate misure atte a migliorare il ricircolo e il riutilizzo delle acque in tutti gli stabilimenti localizzati in aree dove l’acqua è una risorsa scarsa (vedere pagg. 92-94) Identificati tutti gli stabilimenti presenti in aree in cui (vedere pag. 94) l’acqua è una risorsa scarsa (3 in totale) Introdotto un sistema di monitoraggio della performance (vedere pag. 93) e fissati obiettivi per FPT Industrial 2014: mantenimento dei livelli di domanda biochimica di ossigeno (BOD), domanda chimica di ossigeno (COD) e solidi sospesi totali (TSS) nelle acque scaricate dagli stabilimenti del Gruppo nel mondo al di sotto dei livelli richiesti dalle normative locali, anche successivamente alla riduzione del consumo d’acqua (con obiettivi specifici per ciascun settore)(2) Formulate e distribuite a tutti gli stabilimenti in Italia le (vedere pag. 93) linee guida sulla gestione delle acque Ottimizzazione della gestione dei rifiuti in funzione delle caratteristiche del Paese in cui opera lo stabilimento Applicazione delle migliori tecniche disponibili per la riduzione dei Composti Organici Volatili (COV) negli impianti di verniciatura Recuperato il 79% vs 2009 dei rifiuti: 80% CNH 77% Iveco 79% FPT Industrial 2014: recupero fino all’85% (con obiettivi specifici per ciascun settore)(2) di rifiuti negli stabilimenti del Gruppo nel mondo Ridotti i rifiuti generati per valori unitari(1) vs 2009: -9% CNH -2% Iveco -9% FPT Industrial 2014: fino a -10% vs 2009 (con obiettivi specifici per ciascun settore)(2) di rifiuti generati per valori unitari negli stabilimenti del Gruppo nel mondo Ridotti i rifiuti speciali pericolosi per valori unitari(1) vs 2009: -33% CNH -16% Iveco -29% FPT Industrial 2014: fino a -35% vs 2009 (con obiettivi specifici per ciascun settore)(2) di rifiuti speciali pericolosi generati per valori unitari -20% vs 2009 dei livelli di emissioni di COV: -17% CNH -17% Iveco -48% FPT Industrial (vedere pagg. 90-91) Limitazione del rumore esterno prodotto dagli stabilimenti 2012: diffusione in tutti gli stabilimenti nel mondo delle Linee Guida sulla gestione dell’Acqua Definite e divulgate specifiche Linee Guida per la progettazione e l’acquisto di nuovi macchinari 2012: mantenimento dei livelli del 2011 2014: fino a -15% vs 2009 (con obiettivi specifici per ciascun settore)(2) dei livelli di emissioni di COV per metro quadro presso gli stabilimenti del Gruppo nel mondo 2012: verifica dell'applicazione delle Linee Guida nel corso della verifica interna degli stabilimenti (vedere pag. 99) Costituito un gruppo di lavoro intersettoriale Identificati 2 stabilimenti localizzati in aree sensibili (1) (2) Per valore unitario si intende il principale indicatore dei volumi di produzione per ciascun settore: ore di produzione per CNH e Iveco, unità prodotte per FPT Industrial. Per dettagli su ciascun settore si veda la sezione sostenibilità del sito di Fiat Industrial. 32 Formulazione delle linee guida per conoscere e salvaguardare le specie protette e la biodiversità Riduzione dell’utilizzo di sostanze nocive per lo strato di ozono (Ozone-Depleting Substances - ODS) e di altre sostanze di particolare rilevanza per la salute e l’ambiente (Substances of Significant Impact - SSI) negli stabilimenti del Gruppo nel mondo Conformità alle normative internazionali (es. REACH) sull'uso di sostanze potenzialmente pericolose nei processi produttivi Eliminazione di macchinari contenenti Policlorobifenili (PCB) negli stabilimenti del Gruppo nel mondo Applicate le linee guida sulla biodiversità presso: lo stabilimento francese FPT Industrial di Bourbon Lancy (definito l’indice di pressione antropica) lo stabilimento brasiliano CNH di Curitiba (definito e avviato il progetto) (vedere pagg. 97-98) Specificato come parte del totale, il contributo di ODS utilizzato per il condizionamento dell’aria negli uffici Stilato un elenco di SSI Mantenuta la conformità a REACH Obiettivi 2012: calcolo dell’indice del valore di biodiversità (Biodiversity Value Index - BVI) per lo stabilimento di Bourbon Lancy 2013: calcolo dell’indice del valore di biodiversità (BVI) per lo stabilimento di Curitiba (CNH) 2014: eliminazione dei macchinari che utilizzano ODS dagli stabilimenti del Gruppo nel mondo Agire con responsabilità Gruppo Fiat Industrial Risultati 2011 2012: definizione di azioni specifiche per la riduzione dell’utilizzo delle SSI 2012: mantenimento della conformità a REACH Dimensione economica Azioni Completata l'eliminazione di macchinari contenenti PCB presso tutti gli stabilimenti del Gruppo Azioni Risultati 2011 Obiettivi Implementazione di un sistema di gestione energetica e certificazione degli stabilimenti secondo le norme EN 16001 e ISO 50001 Conseguite da parte di 7 stabilimenti del Gruppo le certificazioni EN 16001 e ISO 50001, rappresentanti complessivamente il 25% del consumo di energia 2013: estensione della certificazione ISO 50001 a stabilimenti rappresentanti il 90% del consumo totale di energia Adottato il sistema di gestione energetica da parte di 33 stabilimenti, che coprono il 90% del consumo di (vedere pagg. 100-104) energia 2013: estensione del sistema di gestione energetica ai principali stabilimenti del Gruppo rappresentanti il 95% del consumo totale di energia Ridotto il consumo di energia per valore unitario(1) vs 2009: -18% in CNH -25% in Iveco -24% in FPT Industrial per motori di piccola cilindrata e trasmissioni -17% in FPT Industrial per motori di grande cilindrata 2014: fino a -30% vs 2009 (con obiettivi specifici per ciascun settore)(2) del consumo di energia per valore unitario presso gli stabilimenti del Gruppo nel mondo Ridotte le emissioni di CO2 per valore unitario(1) vs 2009: -23% in CNH -36% in Iveco -29% in FPT Industrial per motori di piccola cilindrata e trasmissioni -27% in FPT Industrial per motori di grande cilindrata 2014: fino a -35% vs 2009 (con obiettivi specifici per ciascun settore)(2) delle emissioni di CO2 per valori unitari negli stabilimenti del Gruppo nel mondo Appendice Identificazione di interventi e tecnologie per la riduzione del consumo di energia e delle emissioni di CO2 per valori unitari Dimensione sociale Gruppo Fiat Industrial Dimensione ambientale Impegno: Ottimizzare le performance energetiche del Gruppo e promuovere l’utilizzo di fonti rinnovabili (1) (2) Per valore unitario si intende il principale indicatore dei volumi di produzione per ciascun settore: ore di produzione per CNH e Iveco, unità prodotte per FPT Industrial. Per dettagli su ciascun settore si veda la sezione sostenibilità del sito di Fiat Industrial. 33 Legenda AGIRE CON RESPONSABILITÀ PIANO DI SOSTENIBILITÀ Obiettivo superato Obiettivo raggiunto o in linea con il piano Obiettivo parzialmente raggiunto Obiettivo posticipato Gruppo Fiat Industrial Azioni Risultati 2011 Obiettivi Promozione della generazione e dell’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili 12,4% dell’energia totale (diretta e indiretta) consumata dal Gruppo ricavato da fonti rinnovabili 2012: 13% dell’energia totale (diretta e indiretta) consumata dal Gruppo prodotta da fonti rinnovabili, con obiettivi specifici per i vari settori Gestione proattiva dei rischi e delle opportunità derivanti dalle regolamentazioni, attraverso il monitoraggio continuo delle normative in vigore e previste sull’emissions trading nei Paesi in cui il Gruppo opera (es. EU-ETS, CRC Energy Efficiency Scheme) 1 stabilimento Iveco in Europa ha continuato la partecipazione allo schema EU-ETS per un consumo totale annuo di energia di circa 94.000 GJ 2012: mantenimento della conformità alle normative sull’emissions trading nei Paesi in cui il Gruppo opera 1 stabilimento CNH nel Regno Unito ha continuato la partecipazione al CRC Energy Efficiency Scheme 2012: acquisizione di crediti del CRC per la riduzione delle emissioni e presentazione dell’Evidence Pack nell’ambito del CRC Energy Efficiency Scheme Ammesso, per il primo anno, al CRC Performance League Table (CNH) Avviata in Gran Bretagna la definizione di azioni specifiche per il risparmio energetico (Evidence Pack) nel contesto del CRC Energy Efficiency Scheme LOGISTICA IMPATTO AMBIENTALE Impegno: Ridurre l’impatto ambientale dei processi logistici Gruppo Fiat Industrial Azioni Risultati 2011 Obiettivi Definizione di un set di Key Performance Indicator (KPI) ambientali Definito un set di KPI ambientali per tutti i settori del Gruppo 2012: definizione di obiettivi per tutti i settori in Europa Completato il monitoraggio per tutti i settori in Europa 2012: estensione del processo di monitoraggio (solo per emissioni di CO2) per CNH nel mondo 2014: completamento dei processi di monitoraggio per tutti i settori nel mondo Gruppo Fiat Industrial Incremento di trasporti a ridotte emissioni CNH INBOUND Avviato il monitoraggio degli standard di emissione dei mezzi nei trasporti non gestiti direttamente dai settori, finalizzato alla successiva introduzione degli standard di emissione previsti per i trasporti gestiti direttamente INBOUND 2012: proseguimento dell’introduzione di clausole più restrittive nei contratti con i fornitori di trasporti Introdotte nei contratti con i fornitori di trasporti clausole che permettono solo l’utilizzo di mezzi di trasporto a ridotte emissioni (almeno 50% della flotta con standard Euro IV o superiore) 2012: graduale ampliamento della clausola ecologica nei contratti con i trasportatori (almeno 70% della flotta con standard Euro IV o superiore) OUTBOUND Introdotte gradualmente nei contratti con i trasportatori del Gruppo le clausole che permettono solo l’utilizzo di mezzi di trasporto a ridotte emissioni (almeno 50% della flotta con standard Euro IV o superiore) (vedere pag. 106) 34 Impiego di soluzioni intermodali Obiettivi INBOUND/OUTBOUND Obiettivo posticipato al 2012 INBOUND/OUTBOUND 2012: attivazione della tratta ferroviaria italiana Parma-Lecce, con riduzione netta di 500 tonnellate di CO2 vs 2011 2013: -1.350 tonnellate di CO2 vs 2011 in seguito all’entrata a regime della tratta ferroviaria ParmaLecce 2012: -2.500 tonnellate di CO2 vs 2011 a livello mondo Saturazione dei mezzi di trasporto INBOUND Ridotte le emissioni di CO2 attraverso l’incremento dell’uso di soluzioni per ottimizzare la capacità di carico (ovvero, Progetto Cambio Resa - SDP, programma World Material Flow - WMF): circa l’82% del valore dei materiali trasportati in Europa secondo le modalità del Cambio Resa (CNH) ampliato il programma WMF ai fornitori del Nord America alle joint venture dell’America Latina e Kamaz (CNH) risparmiate 380 tonnellate di CO2 grazie al trasporto combinato tra Basildon e St. Valentin (CNH) risparmiate 600 tonnellate di CO2 grazie a una maggiore saturazione dei container trasportati in America Latina e Nord America (CNH) circa l’80% del valore dei trasporti, in Europa, gestito attraverso il Cambio Resa (Iveco) circa il 12% del valore dei trasporti in Europa gestito con le modalità del Cambio Resa su base annua (FPT Industrial) INBOUND 2012: gestione di circa l’80% del valore dei trasporti in Europa secondo le modalità del Cambio Resa per Iveco ed estensione del progetto agli stabilimenti Irisbus 2012: gestione di circa il 25% del valore dei trasporti in Europa secondo le modalità del Cambio Resa per FPT Industrial Dimensione ambientale Gruppo Fiat Industrial Agire con responsabilità CNH Risultati 2011 Dimensione economica Azioni CNH Riduzione dei materiali di imballo e di protezione per il trasporto INBOUND -11% vs 2010 degli imballi in legno a perdere (da 14,3 a 12,7 kg/m3) nelle spedizioni internazionali dall’Italia verso l’America Latina grazie al programma Word Material Flow (WMF) INBOUND 2012: -10% vs 2011 degli imballi in legno a perdere (da 12,7 a 11,4 kg/m3) nelle spedizioni internazionali dall’Italia verso l’America Latina grazie al programma WMF INBOUND Avviato il monitoraggio degli indicatori di performance relativi all’utilizzo di cartone e legno per la spedizione di container verso il Nord America e l’America Latina INBOUND 2012: definizione degli obiettivi per ridurre l'utilizzo di cartone e legno per la spedizione di container verso il Nord America e l’America Latina (vedere pag. 108) Appendice Iveco Dimensione sociale (vedere pag. 107) 35 Legenda AGIRE CON RESPONSABILITÀ PIANO DI SOSTENIBILITÀ Obiettivo superato Obiettivo raggiunto o in linea con il piano Obiettivo parzialmente raggiunto Obiettivo posticipato PROCESSI NON PRODUTTIVI IMPATTO AMBIENTALE Impegno: Migliorare gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti Azioni Iveco e FPT Industrial Sviluppo di piani di mobilità per migliorare gli spostamenti casa-lavoro da e per alcuni siti in Italia, attraverso il maggiore utilizzo del trasporto pubblico, il car pooling, la mobilità alternativa (bicicletta), il miglioramento delle aree di interfaccia, di sosta e di parcheggio CNH Risultati 2011 Obiettivi Distribuito un questionario a tutti i dipendenti in Italia e analizzati i dati raccolti: 48% il tasso di risposta globale oltre 5.600 questionari compilati oltre 1.500 suggerimenti ricevuti 2012: implementazione dei piani di mobilità per migliorare gli spostamenti casa-lavoro da e per tutti i siti Iveco in Italia Identificate aree prioritarie di intervento sulla base delle risposte ricevute Preparato e presentato alle amministrazioni territoriali un piano per gli spostamenti casa-lavoro (Piano Spostamenti Casa Lavoro - PSCL) Proseguite nel sito di Mirafiori (Torino), le iniziative specifiche per il miglioramento degli spostamenti casalavoro (circa 18.000 dipendenti coinvolti, una piccola parte dei quali appartiene a CNH) 2012: valutazione dell’efficacia del piano (vedere pagg. 109-110) Impegno: Ridurre i consumi energetici legati all'Information Communication Technology (ICT) Gruppo Fiat Industrial Azioni Risultati 2011 Obiettivi Introduzione di nuovi hardware a minor impatto ambientale -134 MWh vs 2008 di energia consumata (circa 69 tonnellate di CO2) in seguito all’introduzione di alimentatori ad alta efficienza 2012: -160 MWh vs 2008 (circa 85 tonnellate di CO2) in seguito all’ulteriore introduzione di alimentatori ad alta efficienza 7.270 videoterminali sostituiti con dispositivi a minor impatto ambientale (con qualifica EnergyStar e EPEAT Silver/Gold) 2012: sostituzione di ulteriori 7.300 videoterminali con dispositivi a minor impatto ambientale (con qualifica EnergyStar e EPEAT Silver/Gold) Introduzione di server dotati di nuove e più efficienti tecnologie presso i Data Center IBM che gestiscono dati del Gruppo Consolidamento e virtualizzazione dei server -62 MWh vs 2010 di energia consumata (circa 31 tonnellate di CO2) in seguito alla sostituzione di circa 45 server -690 MWh vs 2010 di energia consumata (circa 347 tonnellate di CO2) in seguito all’eliminazione/ aggiornamento di 173 server fisici e alla creazione di oltre 89 server virtuali (vedere pag. 111) Impegno: Promuovere la responsabilità ambientale della rete di vendita e delle officine autorizzate Iveco 36 Azioni Risultati 2011 Obiettivi Utilizzo di materiali che garantiscano un risparmio energetico e una ridotta manutenzione delle strutture Proseguita l’iniziativa New Dealers Identity con interventi mirati all’impiego di materiali maggiormente ecocompatibili su ulteriori 40 sedi di concessionarie (vedere pagg. 111, 154) (85 in totale) 2012: ristrutturazione parziale di ulteriori 40 sedi di concessionarie (125 in totale nel periodo 2009-2012) Impegno: Valorizzare le competenze all'interno del Gruppo Gruppo Fiat Industrial Azioni Risultati 2011 Obiettivi Valutazione dei dipendenti attraverso la mappatura della performance e della leadership Valutati circa 15.350 dipendenti (100% dei dirigenti e dei professional e 36% degli impiegati) 2012: proseguimento della valutazione del 100% dei dirigenti e professional e di una percentuale sempre maggiore di impiegati Nota: la progressiva estensione alla totalità degli impiegati avverrà in funzione della ripresa del mercato (vedere pagg. 118-119) Impegno: Gestire i piani di successione e gli spostamenti infragruppo Azioni Gruppo Fiat Industrial Implementazione del programma Talent Review Risultati 2011 Obiettivo posticipato al 2012 Obiettivi (vedere pag. 120) 2012: proseguimento del programma Talent Review Agire con responsabilità SVILUPPO DEL CAPITALE UMANO Dimensione economica RISORSE UMANE FORMAZIONE E GESTIONE DELLA CONOSCENZA Risultati 2011 Obiettivi Ridefinizione del modello e del processo di gestione della formazione al fine di renderlo più efficace e flessibile ai bisogni formativi, sia strategici sia tattici, coerentemente con la fluttuazione del contesto economico Esteso il modello di governance del processo di formazione manageriale in Europa, con focus su: selezione e certificazione dei formatori interni ed esterni monitoraggio dei risultati dei corsi e della relativa efficacia 2012: sviluppo e implementazione di una nuova piattaforma Learning Management System (LMS) per garantire l'erogazione di corsi di formazione on line nel mondo Migliorata l’offerta formativa e progressiva implementazione in Europa di programmi a supporto dello sviluppo delle capacità manageriali per i dipendenti a cui sono assegnate nuove responsabilità 2012: implementazione per area geografica di programmi formativi a supporto dello sviluppo delle capacità manageriali in conformità ai requisiti e vincoli locali Dimensione sociale Azioni (vedere pag. 122) Impegno: Promuovere la cultura della sostenibilità e ampliare la conoscenza del Gruppo da parte dei dipendenti Azioni Gruppo Fiat Industrial Erogazione di formazione on line su Corporate Governance e sostenibilità Risultati 2011 Obiettivi 2012: revisione del corso e fruizione da parte di tutti i professional del Gruppo nel mondo e dai Supplier Quality Engineer (SQE) in Polonia, Turchia, Brasile, Cina e India 37 Appendice Gruppo Fiat Industrial Dimensione ambientale Impegno: Sviluppare una cultura a livello di Gruppo orientata al cambiamento continuo Legenda AGIRE CON RESPONSABILITÀ PIANO DI SOSTENIBILITÀ Obiettivo superato Obiettivo raggiunto o in linea con il piano Obiettivo parzialmente raggiunto Obiettivo posticipato ATTRAZIONE, FIDELIZZAZIONE E COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI Impegno: Rilevare il livello di soddisfazione, i bisogni e le richieste dei dipendenti Azioni Gruppo Fiat Industrial Realizzazione di un’analisi di clima su base regolare Risultati 2011 Obiettivi Analizzati i risultati dell'analisi di clima del 2010 e implementato un piano d'azione per CNH, Iveco e FPT Industrial 2012: definizione e distribuzione a un campione di dipendenti del Gruppo di un questionario per il monitoraggio dell'efficacia delle azioni intraprese (vedere pag. 125) Impegno: Attrarre e trattenere i migliori talenti Gruppo Fiat Industrial Azioni Risultati 2011 Obiettivi Implementazione di un piano di incentivazione a lungo termine collegato a obiettivi di performance Definito piano di Incentivazione a Lungo Termine (LTI) ed erogato a 200 top manager CNH nel mondo con (vedere pag. 120) obiettivi sia aziendali sia personali 2012: definizione e implementazione di Piani LTI collegati a obiettivi di performance per i talenti chiave (esclusi i dipendenti di CNH) Impegno: Promuovere un processo di miglioramento continuo attraverso la partecipazione e il contributo diretto dei lavoratori Azioni Gruppo Fiat Industrial Stimolare proposte di miglioramento presso i lavoratori Risultati 2011 Obiettivi Ricevute in media 9 proposte di miglioramento (vedere pag. 67) pro-capite negli stabilimenti 2012: proseguimento del processo di raccolta suggerimenti dai dipendenti SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO Impegno: Continuare il processo di validazione esterna e interna del sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro Gruppo Fiat Industrial Azioni Risultati 2011 Obiettivi Estensione delle certificazioni secondo lo standard OHSAS 18001 Ottenuta la certificazione OHSAS 18001 per 57 stabilimenti, in cui lavorano circa 47.040 dipendenti 2012: certificazione OHSAS 18001 per tutti gli stabilimenti del Gruppo esistenti nel mondo al 2010 2014: estensione della certificazione OHSAS 18001 ai principali stabilimenti in joint venture (partecipazione almeno del 50%), esistenti al 2011 Audit sui sistemi di gestione della sicurezza negli stabilimenti + 92% vs 2010 degli audit interni effettuati: 384 audit interni e 147 audit di terza parte circa 54.400 dipendenti sono stati coperti da audit di terza parte 47.400 dipendenti sono stati coperti da audit interni 2012: +10% vs 2011 degli audit interni Impegno: Continuare a promuovere la cultura della salute e sicurezza sul luogo di lavoro Gruppo Fiat Industrial 38 Azioni Risultati 2011 Obiettivi Sviluppo e implementazione di un sistema gestionale informatico per la raccolta, l’analisi, la classificazione e la gestione di azioni preventive e correttive, in caso di incidenti, quasi infortuni e comportamenti non sicuri Sviluppati 2 sistemi pilota: 1 in Nord America e 1 in Europa per la gestione sicura dei dati con una copertura di 12 stabilimenti nel mondo (vedere pagg. 128-129) Gruppo Fiat Industrial Sviluppo e implementazione di un progetto di formazione di Gruppo sulla salute e la sicurezza Definizione e progressiva implementazione di standard formativi e strumenti informativi per gli specialisti della salute e della sicurezza all’interno del Gruppo Risultati 2011 Obiettivi Allineato il progetto Health & Safety First ai nuovi requisiti sindacali e rinnovato sulla base dell’esperienza conseguita presso i 3 stabilimenti pilota coinvolti nel 2010 2013: lancio della nuova piattaforma di formazione e informazione sulla salute e la sicurezza all’interno del Gruppo, in Italia, in conformità ai requisiti dell’Organismo Paritetico Health & Safety (OPHS) Estesi gli standard formativi e gli strumenti informativi per gli specialisti della salute e della sicurezza del Gruppo in Italia 2012: estensione degli standard formativi e degli strumenti informativi per gli specialisti della salute e della sicurezza del Gruppo in Europa Revisione del progetto Health & Safety First Agire con responsabilità Azioni Sviluppo e implementazione del progetto Top Ten Safety: 10 iniziative chiave per la salute e la sicurezza Aggiornato ed esteso il progetto Top Ten Safety, nel corso del 2011, a tutti gli stabilimenti europei esistenti nel 2010 (30.083 dipendenti coinvolti) 2012: progressiva estensione del progetto Top Ten Safety a tutti gli stabilimenti del Gruppo esistenti nel mondo nel 2010 Erogazione di un corso on line per gli impiegati sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (ergonomia del posto di lavoro, comportamenti in caso di emergenza, rischio elettrico, rischio da sforzo, uso corretto dei videoterminali) Ricevuti circa 5.000 feedback dai partecipanti al corso di formazione on line, pari a circa il 25% di tutti i partecipanti 2012: mappatura della popolazione coinvolta nella formazione, traduzione dei testi e personalizzazione dei corsi in Europa in conformità alle leggi vigenti (vedere pagg. 126-128) Dimensione economica Elaborati e distribuiti opuscoli formativi in tutte le sedi del Gruppo in Italia 2013: erogazione del corso on line a dirigenti, professional e impiegati europei Impegno: Promuovere la salute sul luogo di lavoro Risultati 2011 Obiettivi Monitoraggio dei livelli di stress correlato al lavoro e definizione di un piano di prevenzione Esteso il piano di azione sullo stress correlato al lavoro ai rimanenti 2 siti di Iveco in Francia, in collaborazione con il Comité d’Hygiène, de Sécurité, et des Conditions de Travail (CHSCT) (circa 3.000 dipendenti coinvolti) Dimensione ambientale Gruppo Fiat Industrial Azioni Valutato e avviato il piano di azione a tutti i siti di CNH (5) e FPT Industrial (3) in Francia, in collaborazione con il CHSCT (circa 3.000 dipendenti coinvolti) Estesa a tutti i siti industriali specifici la metodologia di valutazione dello stress sviluppata internamente Dimensione sociale Avvio del monitoraggio e del relativo piano di azione nei siti del Gruppo considerati più sensibili a questa tematica. Siti del Gruppo coinvolti: Polonia, Turchia, Repubblica Ceca e Brasile PARI OPPORTUNITÀ Gruppo Fiat Industrial Azioni Risultati 2011 Obiettivi Sviluppo del programma Internal Job Posting per impiegati e professional Esteso il progetto pilota di CNH in Italia e Svizzera (1.759 posizioni gestite e 3.964 candidature interne ricevute nel mondo) 2012: estensione e consolidamento del programma a livello globale Nota: obiettivo da realizzare in funzione della ripresa del mercato Implementato il progetto pilota di Iveco (Francia, Germania e Brasile) e FPT Industrial (Stati Uniti e Brasile): 211 posizioni gestite e 753 candidature interne ricevute (vedere pag. 118) 39 Appendice Impegno: Valorizzare il percorso professionale interno Legenda AGIRE CON RESPONSABILITÀ PIANO DI SOSTENIBILITÀ Obiettivo superato Obiettivo raggiunto o in linea con il piano Obiettivo parzialmente raggiunto Obiettivo posticipato Impegno: Promuovere la diversità e le pratiche di non discriminazione Gruppo Fiat Industrial Azioni Risultati 2011 Obiettivi Progettazione di un corso atto a promuovere un ambiente di lavoro ispirato ai più alti princìpi e ai diritti fondamentali sul lavoro Revisionato il corso sulla non discriminazione sul luogo di lavoro, incluso il tema della diversità (Convezione OIL 111), ed erogate oltre 4.300 ore di formazione a 3.846 professional e 107 dirigenti neoassunti (erogato nel 2010 a tutti i dirigenti) Processo di monitoraggio a livello globale circa l'applicazione dei princìpi di pari opportunità relativamente a: livelli retributivi, gestione del piano di merito annuale, valutazione della performance e della leadership, avanzamenti di carriera Analizzati i risultati del processo di monitoraggio dei dirigenti e dei professional nel mondo e, all'occorrenza, (vedere pag. 134) implementate azioni correttive 2012: estensione ai professional nel mondo (vedere pag. 123) Promozione di opportunità di lavoro per le categorie poco rappresentate 2012: proseguimento dell'analisi dei risultati del processo di monitoraggio e implementazione di eventuali azioni correttive Sensibilizzate le società di selezione del personale sul ruolo di EOE (Equal Opportunity Employer) del Gruppo Monitorati i processi di assunzione regionali/nazionali per garantire il ruolo di EOE del Gruppo 2012: proseguimento del miglioramento e del monitoraggio dei processi di assunzione regionali/ nazionali per garantire il ruolo di EOE Implementate azioni correttive per promuovere opportunità e/o aumentare il numero di dipendenti appartenenti a categorie poco rappresentate 2012: aumento del numero di candidati appartenenti a categorie poco rappresentate assunti per area geografica, in conformità ai requisiti e vincoli locali (vedere pagg. 135-136) BENESSERE DEI DIPENDENTI Impegno: Favorire la conciliazione tra la vita privata e il lavoro Gruppo Fiat Industrial Azioni Risultati 2011 Obiettivi Promozione di iniziative per la conciliazione tra vita privata e lavoro Avviato un progetto pilota per l’identificazione e l’implementazione di programmi per la conciliazione tra vita privata e lavoro per i dipendenti italiani. Iniziative intraprese: servizio per il rinnovo della patente di guida in loco (Iveco e FPT Industrial) servizio MIO per rispondere alle domande dei dipendenti su questioni legate al lavoro VALYou per offrire beni e servizi a prezzi competitivi 2012: implementazione di iniziative per la conciliazione tra vita privata e lavoro per area geografica (vedere pag. 123) 2012: implementazione di programmi di lavoro flessibile per area geografica (lavoro da casa e altre soluzioni flessibili per facilitare l'assistenza agli anziani e la gestione familiare) 40 2012: implementazione di programmi di volontariato aziendale per area geografica CNH Sostegno al volontariato durante l’orario lavorativo Iveco 140 dipendenti di CNH in Nord America coinvolti nella costruzione di abitazioni per famiglie bisognose nell'ambito del programma Habitat for Humanity (vedere pag. 173) 2012: avvio di un progetto pilota in Brasile che permetta ai dipendenti di svolgere volontariato durante l’orario di lavoro a favore di organizzazioni non profit qualificate 2012: erogazione di 480 ore di formazione per 30 educatori interni volontari Avviato in Brasile il progetto pilota Formare che permette ai dipendenti di svolgere volontariato durante l’orario lavorativo a favore di Iochpe Foundation, un’organizzazione non profit 2012: erogazione di 800 ore di formazione a favore di 20 giovani bisognosi da parte di volontari interni Azioni Risultati 2011 Obiettivi Distribuzione di informative e offerta di supporto medico ai dipendenti per prevenire la diffusione delle malattie infettive e promuovere l’igiene personale Proseguita la campagna informativa e l’offerta di supporto medico ai dipendenti per prevenire la diffusione dei virus dell'influenza, alla totalità dei dipendenti nel mondo 2012: proseguimento della distribuzione di informative e offerta di supporto medico ai dipendenti per prevenire la diffusione del virus dell'influenza, con la totalità dei dipendenti coinvolti Proseguita in America Latina la campagna informativa relativa all’infezione da HIV/AIDS 2012: prosecuzione, in America Latina, della campagna informativa relativa all’infezione da HIV/AIDS Impegno: Promuovere il benessere dei dipendenti (vedere pag. 139) Distribuzione di informazioni ai dipendenti sulla salute in generale, nonché sui danni correlati al fumo e sul diabete attraverso campagne mirate Avviata la sezione Tips on Health nell’intranet di Gruppo in Italia. 2012: estensione della sezione Tips on Health all'intranet di Gruppo nel mondo nelle altre lingue Estesa la sezione Tips on Health all'intranet di Gruppo nel mondo in 9 lingue 2013: pubblicazione di una seconda serie di Tips on Health Condotta nei siti pilota di Iveco in Europa (Torino, Suzzara, Rorthais) la campagna Cardio Factory con il coinvolgimento di 4.300 dipendenti. Nota: la campagna Cardio Factory è parte del progetto Good Control of Diabetes 2012: estensione del progetto ad altri stabilimenti Iveco Definita la campagna Smoking Cessation (vedere pag. 139) 2014: avvio della campagna Smoking Cessation nei siti del Gruppo in Italia (nel 2013) ed estensione nel mondo, coinvolgendo i siti considerati più sensibili a questa tematica in base agli studi della World Health Organization (WHO) Appendice Gruppo Fiat Industrial Dimensione economica Gruppo Fiat Industrial Agire con responsabilità Obiettivi Dimensione ambientale Risultati 2011 Dimensione sociale Azioni 41 Legenda AGIRE CON RESPONSABILITÀ PIANO DI SOSTENIBILITÀ Obiettivo superato Obiettivo raggiunto o in linea con il piano Obiettivo parzialmente raggiunto Obiettivo posticipato Gruppo Fiat Industrial Azioni Risultati 2011 Obiettivi Promuovere il benessere dei dipendenti attraverso programmi finalizzati a: diffondere una cultura della salute incoraggiare le persone a seguire uno stile di vita sano (anche attraverso incentivi economici) portare a un livello basso i rischi sulla salute di livello medio e alto creare un ambiente di lavoro che sostenga la promozione di una condotta sana e il coinvolgimento della forza lavoro controllare i costi di una scarsa attenzione alla salute Proseguito il programma The Picture of Health per i dipendenti di CNH e FPT Industrial in Nord America: ridotti i rischi sulla salute (rischi medi -19,9%; rischi alti -43,7% nel periodo 2009-2011) +12,6% il punteggio medio di benessere dei dipendenti ricevuto il premio Gold Well Workplace Award da parte del Wellness Council of America (WELCOA) 2012: proseguimento del programma The Picture of Health (vedere pag. 138) 2012: implementazione di programmi benessere per area geografica Formulazione e diffusione di Linee Guida per il benessere, contenenti l’impegno del Gruppo per il benessere dei dipendenti 2012: formulazione e diffusione di Linee Guida per il benessere dei dipendenti Impegno: Facilitare l’accesso ai migliori servizi sanitari Gruppo Fiat Industrial Azioni Risultati 2011 Obiettivi Costituzione in Italia di un fondo sanitario integrativo (FASIFIAT) per operai e impiegati del Gruppo come previsto dagli accordi stipulati tra il Gruppo e le Organizzazioni Sindacali Circa 7.000 operai e impiegati in Italia, e i loro familiari, (vedere pag. 140) hanno aderito al FASIFIAT 2011: proseguimento di FASIFIAT RETE DI VENDITA E DI ASSISTENZA FORMAZIONE Impegno: Migliorare le competenze della forza vendita e trasferire ai clienti i contenuti di ecologia e sicurezza dei prodotti Azioni CNH Risultati 2011 Obiettivi 41.600 ore di formazione erogate alla forza vendita di CNH nel mondo 2012: mantenimento del volume di ore di formazione erogate nel 2011 Aumentata la formazione alla forza vendita di CNH in America Latina 2012: ulteriore rafforzamento del team formativo in America Latina (vedere pag. 154) Iveco Progettazione ed erogazione di corsi specifici che valorizzino le migliori pratiche in ogni settore ed esplorino possibili sinergie 54.744 ore di formazione erogate alla forza vendita (vedere pag. 154) di Iveco nel mondo 2012: mantenimento del volume di ore di formazione erogate nel 2011 2012: avvio di corsi di formazione su nuovi prodotti (es. propulsione alternativa, telematica) e su processi (es. gestione delle relazioni con i clienti) 42 Azioni CNH Iveco Progettazione ed erogazione di corsi specifici che valorizzino le migliori pratiche in ogni settore ed esplorino possibili sinergie Risultati 2011 Obiettivi 118.000 ore di formazione erogate a tecnici di CNH (vedere pag. 154) nel mondo (+4,4% vs 2010) 2012: mantenimento del volume di ore di formazione erogate nel 2011 Circa 102.000 ore di formazione erogate ai tecnici di (vedere pag. 154) Iveco nel mondo 2012: mantenimento del volume di ore di formazione erogate nel 2011 Agire con responsabilità Impegno: Migliorare la capacità dei tecnici di diagnosticare, riparare e manutenere i motori ecologici Impegno: Promuovere soluzioni formative decentralizzate Azioni CNH Gruppo Fiat Industrial Risultati 2011 Obiettivi 120.000 ore di formazione on line erogate al personale (vedere pag. 153) vendita e post-vendita di CNH Offerta di soluzioni formative on line e maggiore facilità di accesso alla formazione per il personale delle concessionarie Avviato studio preliminare per aggiornare la piattaforma on line Learning Management System 2012: +10% delle ore di formazione on line vs 2011 Dimensione economica 2012: avvio di nuovi corsi di formazione tecnica (es. Euro VI, propulsione alternativa) 2012: diffusione progressiva della piattaforma aggiornata Learning Management System Dimensione ambientale (vedere pag. 153) Impegno: Promuovere corsi per una guida ecologica e sicura Progettazione ed erogazione di corsi specifici rivolti agli autisti dei flottisti, ai demo driver dei dealer di veicoli industriali e agli operatori di macchine per l’agricoltura e per le costruzioni Obiettivi 8.300 e 17.000 ore di formazione sull’uso sicuro delle macchine erogate rispettivamente a operatori di macchine (vedere pag. 154) per le costruzioni e per l’agricoltura 2012: mantenimento del volume di ore di formazione erogate nel 2011 agli operatori di macchine per l’agricoltura e per le costruzioni Proseguita l'iniziativa Iveco Driver Training, offerta gratuitamente agli autisti dei flottisti nei principali mercati europei (Italia, Germania, Spagna, Francia, Regno Unito (vedere pag. 154) e Benelux) 2014: estensione del progetto Iveco Driver Training Dimensione sociale Iveco Risultati 2011 Appendice Azioni CNH 43 Legenda AGIRE CON RESPONSABILITÀ PIANO DI SOSTENIBILITÀ Obiettivo superato Obiettivo raggiunto o in linea con il piano Obiettivo parzialmente raggiunto Obiettivo posticipato CLIENTI CUSTOMER EXPERIENCE Impegno: Migliorare le relazioni e la soddisfazione del cliente Azioni CNH Risultati 2011 Obiettivi Aumentati la visibilità e i contatti con i clienti in Europa per il servizio di Customer Experience (+60% vs 2010) 2012: proseguimento dell'implementazione di nuovi canali di contatto attraverso l'analisi delle preferenze dei clienti e i fattori d'impatto del servizio, in particolare in relazione ai social media (vedere pag. 157) Implementazione di nuovi canali di contatto per facilitare l'accesso ai clienti Iveco CNH Aumento della copertura dei servizi di informazione, gestione dei reclami e assistenza in caso di guasto per una più ampia gamma di clienti CNH Sviluppo di azioni volte al miglioramento della qualità del servizio e della comunicazione, monitorando la soddisfazione dei clienti e i loro feedback Iveco Iveco Miglioramento delle competenze dei tecnici della rete di assistenza con l'obiettivo di raggiungere nuovi livelli di eccellenza nel servizio Assistance Non-Stop Avviata l’analisi di nuovi canali di contatto in America Latina 2012: implementazione del servizio di Customer Experience in Brasile Ridefinito nel corso dell'anno l'obiettivo per il progetto Innovation Club 2012: inclusione del progetto Innovation Club come attività standard nei processi di feedback dei clienti Estesi i servizi a ulteriori 3 Paesi in Europa e introdotti in 3 Paesi in America Latina (coperti in tutto 24 mercati) 2012: estensione dei servizi all'Argentina (macchine per l’agricoltura) Aumentato il numero di indagini sulla soddisfazione (vedere pag. 158) dei clienti in Europa (+20% vs 2010) 2012: sviluppo di un piano per il monitoraggio dei risultati e le valutazioni di qualità al fine di valorizzare gli input dei clienti Avviato lo sviluppo di istruzioni di lavoro per tutti i call center in Nord America 2012: completamento delle istruzioni di lavoro Sviluppato il Customer Satisfaction Index (CSI) in Nord America per le concessionarie di Case IH che partecipano al programma Pinnacle 2012: implementazione di un progetto pilota di CSI Lanciato un progetto pilota che prevede la fornitura di smartphone ai tecnici di alcune concessionarie in Germania e Paesi Bassi 2012: estensione del progetto a tutte le concessionarie in Spagna e Italia Mappate le competenze e le conoscenze tecniche e progettati corsi di formazione 2012: erogazione di 4.000 ore di formazione ai tecnici della rete di assistenza nei principali mercati Impegno: Supportare ed educare gli utilizzatori sull'uso corretto dei prodotti CNH 44 Azioni Risultati 2011 Obiettivi Fornitura di supporto tecnico all’utilizzatore finale, 24 ore su 24, 365 giorni l'anno, di persona e via web Creati una business unit dedicata (Precision Agriculture and Construction-PA&C) e 3 centri globali di supporto che coprono il Nord America, l'America Latina e l'Europa 2012: progettazione ed erogazione di formazione ai clienti su prodotti di precisione per l'agricoltura e per le costruzioni Azioni Iveco Risultati 2011 Agire con responsabilità Impegno: Assicurare pratiche di comunicazione responsabile Obiettivi Formulazione di una nuova Carta dell’etica in comunicazione pubblicitaria per promuovere una comunicazione responsabile in tutti i Paesi del mondo 2012: formulazione e approvazione della Carta dell’etica in comunicazione pubblicitaria FORNITORI SOSTENIBILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN Risultati 2011 Obiettivi Inclusione nel sistema di remunerazione variabile di obiettivi ambientali e sociali 2012: erogazione di un corso a tutti i Supplier Quality Engineer e i buyer in Polonia, Turchia, Brasile, Cina e India Inclusi obiettivi ambientali e sociali (implementazione di audit di sostenibilità e gestione di ulteriori questionari di autovalutazione per fornitori selezionati) nel sistema di remunerazione variabile dei Supplier Quality Engineer (SQE) manager e dei loro collaboratori (vedere pag. 168) 2012: proseguimento dell'applicazione di obiettivi ambientali e sociali al sistema di remunerazione variabile per gli SQE manager e i loro collaboratori Dimensione ambientale Erogazione di formazione on line su Corporate Governance e sostenibilità Impegno: Promuovere la responsabilità sociale e ambientale dei fornitori Fiat Group Purchasing (FGP) Azioni Risultati 2011 Obiettivi Formulazione e diffusione delle linee guida di sostenibilità specifiche per i fornitori Introdotte le clausole sul rispetto delle Linee Guida di sostenibilità nei nuovi contratti d’acquisto di FGP 2012: proseguimento dell’introduzione di clausole sul rispetto delle Linee Guida di sostenibilità nei nuovi contratti d’acquisto di FGP Introduzione di indicatori di performance ambientale e sociale nel processo di valutazione dei fornitori Inclusi ulteriori elementi di sostenibilità nel processo di valutazione dei potenziali fornitori 2012: introduzione di un rating di sostenibilità determinante per l’assegnazione di nuovi business ai fornitori di Fiat Industrial Distribuzione a fornitori selezionati di un questionario di autovalutazione della propria performance ambientale e sociale Questionario di autovalutazione distribuito a 5 fornitori 2012: miglioramento del questionario di autovalutazione Ricevuto il 100% dei questionari distribuiti; rating medio di 82/100 2012: proseguimento della distribuzione e dell’analisi dei questionari Elaborazione di una mappa del rischio della catena di fornitura per l’identificazione dei fornitori da sottoporre ad audit Elaborata una mappa del rischio della catena di fornitura e utilizzata per definire i piani di audit e i questionari di autovalutazione 2012: miglioramento dell'applicazione della nuova mappa del rischio Dimensione sociale Azioni Fiat Group Purchasing (FGP)(1) Dimensione economica Impegno: Promuovere la cultura della sostenibilità tra i dipendenti che gestiscono le relazioni con i fornitori Appendice (vedere pagg. 167-168) (1) Società del Gruppo Fiat che svolge attività di acquisti anche per il Gruppo Fiat Industrial. 45 Legenda AGIRE CON RESPONSABILITÀ PIANO DI SOSTENIBILITÀ Obiettivo superato Obiettivo raggiunto o in linea con il piano Obiettivo parzialmente raggiunto Obiettivo posticipato Fiat Group Purchasing (FGP)(1) Azioni Risultati 2011 Obiettivi Svolgimento di audit ambientali e sociali presso fornitori nel mondo Eseguiti ulteriori 7 audit sui fornitori in Cina e in India da parte di Supplier Quality Engineer (SQE) interni 2012: svolgimento di ulteriori 7 audit in Cina e in India da parte di SQE interni Eseguiti 55 audit in Europa sui fornitori maggiormente significativi da parte di SQE interni (38 audit) e di ente terzo (17 audit) 2012: svolgimento di ulteriori audit in Europa sui fornitori maggiormente significativi da parte di SQE interni (38 audit) e di ente terzo (17 audit) (vedere pag. 168) 2012: sviluppo di un modello di piano d'azione standard per attività di monitoraggio degli audit Gruppo Fiat Industrial Sviluppo di azioni per garantire che la catena di fornitura non sia coinvolta nel commercio di minerali estratti in zone di conflitto armato e in condizioni di abuso dei diritti umani 2012: sviluppo di un modello per i fornitori per registrare l'origine di determinati minerali che potrebbero essere estratti in un'area geografica soggetta a conflitti armati Nota: obiettivo da realizzare in funzione dell’emissione, da parte della commissione titoli e borsa degli Stati Uniti (SEC), delle linee guida relative all’obbligo informativo nei confronti del mercato Miglioramento della consapevolezza della sostenibilità tra i fornitori 2012: erogazione di un corso on line a i fornitori di FGP basato sul corso di Automotive Industry Action Group (AIAG) Promozione del programma World Class Manufacturing (WCM) presso la rete di fornitura Coinvolti complessivamente 60 stabilimenti di fornitori nel periodo 2009-2011 nel programma WCM Revisione dei fornitori diretti di materie prime certificati ed estensione della certificazione ISO 14001 2012: coinvolgimento nel programma WCM di complessivi 100 stabilimenti di fornitori 2012: avvio della mappatura dei fornitori certificati secondo la norma ISO 14001 e lancio della campagna di sensibilizzazione COMUNITÀ COMUNITÀ LOCALI Impegno: Promuovere lo sviluppo sociale ed economico delle comunità CNH Iveco Azioni Risultati 2011 Obiettivi Supporto al progetto Habitat for Humanity per fornire alloggi alle famiglie bisognose Oltre 250.000 euro raccolti (nel periodo 2007-2011) dai dipendenti e dalle concessionarie di Case Construction Equipment; 140 dipendenti hanno offerto il loro tempo per la costruzione di abitazioni destinate alle famiglie disagiate 2012: proseguimento del supporto al progetto Habitat for Humanity Supporto al progetto United Way per il miglioramento delle condizioni di salute, dell’educazione e della stabilità finanziaria delle comunità più in difficoltà Oltre 1,1 milioni di euro raccolti Supporto al progetto Transaid per aiutare, nella gestione della logistica, le cooperative africane coinvolte in attività commerciali Organizzata una raccolta fondi per supportare Transaid (vedere pag. 173) Donati veicoli commerciali pesanti (Stralis) al National Institute of Training in Tanzania Erogato corso di formazione a circa 50 autisti di veicoli commerciali (vedere pag. 173) (1) Società del Gruppo Fiat che svolge attività di acquisti anche per il Gruppo Fiat Industrial. 46 2012: proseguimento del supporto al progetto United Way 2012: proseguimento del supporto finanziario al progetto Transaid 2012: erogazione di 108 ore di formazione Train the Trainer e 330 ore di aggiornamento Azioni Risultati 2011 Obiettivi Supporto a iniziative volte ad aiutare le persone diversamente abili a sperimentare la vita sul mare Identificati due progetti nell'area mediterranea che coinvolgono due motori marini specifici 2013: consegna dei motopropulsori e fornitura di assistenza Azioni Risultati 2011 Obiettivi Offerta di supporto tecnico, economico e umanitario alle popolazioni colpite da catastrofi naturali Completata la costruzione, in collaborazione con Fiat S.p.A., dell'asilo La scatola delle esperienze in Abruzzo 2012: proseguimento del supporto finanziario ad associazioni benefiche che aiutano le popolazioni colpite da catastrofi naturali Impegno: Supportare le popolazioni colpite da catastrofi naturali Gruppo Fiat Industrial Dimensione economica Completata la costruzione, in collaborazione con Fiat S.p.A., del centro di riabilitazione a Petionville (Haiti) Agire con responsabilità FPT Industrial Circa 189.000 euro devoluti in contributi monetari alle vittime del terremoto in Giappone Forniti macchinari, operatori e servizi di assistenza ai residenti delle zone della Liguria colpite dall'alluvione (vedere pag. 174-175) Dimensione ambientale FORMAZIONE DEI GIOVANI Impegno: Sostenere lo sviluppo professionale dei giovani Risultati 2011 Sostegno a TechPro2 Iveco, programma di formazione tecnica sui veicoli industriali, sviluppato in collaborazione con gli Istituti Salesiani 85.000 euro in materiali e assistenza offerti all'Istituto Salesiani di Fossano, Torino Obiettivi Supporto alle Scuole Tecniche Don Bosco al Cairo (Egitto) per lo sviluppo di competenze meccaniche e tecniche nel settore automotive Formati docenti in loco, fornite apparecchiature tecniche e materiale didattico e coinvolti 67 studenti, di cui 14 diplomati Trasferita la conoscenza dai formatori tecnici agli insegnanti attraverso il programma Train the Trainer (80 ore) 2012: estensione del progetto ad altri istituti 2012: erogazione di 40 ore di formazione a 10 insegnanti Salesiani attraverso il programma Train the Trainer, al fine di erogare 1.050 ore di formazione a 100 studenti 2012: proseguimento del supporto al progetto Dimensione sociale Azioni (vedere pag. 174) Appendice Iveco 47 DIMENSIONE ECONOMICA 51 Corporate Governance 62 Governance della sostenibilità 65 Innovazione sostenibile 70 Indici, rating e investitori 51 Dimensione economica mutuando i processi e i sistemi già operanti nel Gruppo Fiat, provvedendo peraltro agli opportuni aggiornamenti in considerazione della specificità dei business e delle caratteristiche del nuovo Gruppo. Il sistema di Corporate Governance comprende i seguenti documenti: Q Codice di Condotta e rispettive Linee Guida: Linee Guida per Salute e Sicurezza Linee Guida Ambientali Linee Guida di sostenibilità per i Fornitori Linee Guida sul Rispetto dei Diritti Umani Linee Guida sulla Gestione del Capitale Umano Linee Guida Etica nel business e Anti-corruzione Linee Guida sul Conflitto d’interesse Linee Guida sulla Privacy Linee Guida sull’Utilizzo di apparecchiature ICT Linee Guida per gli Investimenti nelle Comunità Locali Green Logistics Principles Q modello di compliance, come indicato dal D. Lgs. 231/2001 e relative linee guida; Q linee guida per le operazioni significative e con parti correlate; Q linee d’indirizzo per il Sistema di Controllo Interno; Q procedura per la gestione delle denunce; Q procedura per la gestione interna e la divulgazione all’esterno delle informazioni riservate; Q procedura per l’identificazione dei dirigenti soggetti alla disciplina dell’internal dealing; Q regolamento di assemblea. Il Consiglio ha provveduto, sempre nel 2010, a istituire il Comitato per il Controllo Interno e il Comitato Nomine e Compensi, unitamente con i rispettivi regolamenti fissando altresì i requisiti necessari per farne parte. Dimensione ambientale Nel corso del 2010 il Gruppo Fiat ha avviato e concluso il progetto strategico di separazione delle attività relative alle Macchine per l’Agricoltura e le Costruzioni (CNH), ai Veicoli Industriali (Iveco) e alla parte “Industrial & Marine” del settore FPT Powertrain Technologies (FPT Industrial) dalle attività relative ai business delle Automobili e dei relativi Componenti e Sistemi di Produzione. La separazione di tali business è stata attuata mediante la scissione parziale proporzionale di Fiat S.p.A. a favore di Fiat Industrial S.p.A. Il nuovo Gruppo Fiat Industrial ha cominciato a operare dalla data del 1° gennaio 2011, oltre che con il Consiglio di Amministrazione, anche con il proprio management come realtà autonoma e distinta da Fiat S.p.A. Inoltre, dal 3 gennaio 2011 sono iniziate le negoziazioni delle azioni ordinarie, privilegiate e di risparmio di Fiat Industrial sul Mercato Telematico Azionario. Il Gruppo Fiat Industrial aderisce e si conforma al Codice di Autodisciplina delle società quotate italiane edito nel marzo 2006 (e successivamente modificato nel 2010) adottato da Borsa Italiana (di seguito il “Codice di Autodisciplina”) con le integrazioni e gli adeguamenti conseguenti alle caratteristiche del Gruppo come di seguito indicato. Per quanto riguarda le modifiche del Codice di Autodisciplina approvate nel dicembre 2011, Fiat Industrial – così come previsto dal paragrafo 8 del regime transitorio e tenuto conto che buona parte di dette modifiche contengono princìpi e criteri già di fatto operanti nel sistema di governance del Gruppo – recepirà formalmente tali modifiche nel corso del 2012, dandone informazione al pubblico secondo quanto previsto dalla normativa . Fiat Industrial si è dotata, già nel corso del 2010, di un modello di Corporate Governance, inclusi i relativi strumenti attuativi e il sistema di controllo interno, in grado di assicurare non solo la conformità con il sistema normativo e regolamentare italiano, ma anche il sostanziale adeguamento alle migliori pratiche adottate a livello internazionale da gruppi di dimensioni comparabili, Dimensione sociale CORPORATE GOVERNANCE Agire con responsabilità DIMENSIONE ECONOMICA Appendice CORPORATE GOVERNANCE DIMENSIONE ECONOMICA CORPORATE GOVERNANCE Il percorso della Corporate Governance di Fiat S.p.A. ante-scissione 1992 Q Pubblicazione del primo Rendiconto Ambientale del Gruppo Fiat 1993 Q Pubblicazione del primo Codice Etico del Gruppo 1997 Q Adozione di un sistema di Valori e di Politiche 1999 Q Istituzione del Comitato Controllo Interno e del Comitato Nomine e Compensi 2002 Q Istituzione e adozione del Regolamento Internal Dealing diretto a disciplinare le modalità comportamentali delle “Persone Rilevanti”. Il regolamento rimarrà in vigore fino al marzo 2006, quando il recepimento della Direttiva Europea sul “Market Abuse” disciplinerà integralmente la materia 2003 Q Q Q Q 2004 Q Q Q 2005 Q Q Q Pubblicazione del Codice di Condotta del Gruppo Approvazione del primo Modello di Organizzazione Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/01 aggiornato negli anni successivi alle evoluzioni normative e interpretative Approvazione delle Linee di indirizzo per il Sistema di Controllo Interno Emanazione delle Linee Guida sulle Operazioni Significative e con parti correlate Pubblicazione della prima Relazione sulla Corporate Governance, redatta in conformità alla Guida diffusa da Assonime ed Emittenti Titoli S.p.A. e raccomandata da Borsa Italiana S.p.A. Implementazione di un processo di Enterprise Risk Management secondo il COSO (The Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission) - Enterprise Risk Management (ERM) - Integrated Framework del 2004 Pubblicazione del primo Rapporto di Sostenibilità del Gruppo Fiat Emanazione della “Procedura per la gestione delle denunce” per disciplinare le segnalazioni di presunte violazioni al Codice di Condotta Approvazione, da parte dell’Assemblea degli Azionisti di Fiat S.p.A., dei requisiti per la valutazione annuale dell’indipendenza degli amministratori Approvazione della “Procedura di Gruppo per il conferimento di incarichi a società di revisione” al fine di salvaguardare il requisito di indipendenza delle società incaricate della revisione contabile 2006 Q Certificazione del Sistema di Controllo Interno sul reporting finanziario previsto dalla sezione 404 del Sarbanes-Oxley Act statunitense. Nonostante il delisting dal New York Stock Exchange (NYSE), le relative attività del management e dell’Internal Audit sono state mantenute come attività di valutazione e monitoraggio del Sistema di Controllo Interno sul Financial Reporting (ICFR). Ciò anche al fine di supportare la certificazione da parte dell’Amministratore Delegato e dei dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, richiesta dalla Legge italiana 262/2005 a partire dal 2007 2007 2008 2009 Q Le funzioni del comitato Nomine e Compensi vengono divise tra il Comitato Nomine e Corporate Governance e il Comitato Remunerazioni Q Creazione dell’Unità di Sostenibilità all’interno dell’ente Group Control e pubblicazione del primo Piano di Sostenibilità Q Al Comitato Nomine e Corporate Governance viene affidata anche la supervisione delle tematiche di sostenibilità e diventa Comitato Nomine, Corporate Governance e Sostenibilità Rivisitazione del Codice di Condotta per integrare ulteriori princìpi di sostenibilità Formulazione delle Linee Guida di Gruppo su Ambiente, Salute e Sicurezza, Etica nel business e Anti-corruzione, Fornitori, Gestione delle Risorse Umane, Rispetto dei Diritti Umani e Investimenti nelle Comunità Locali Erogazione in Italia di corsi di formazione inerenti alla Corporate Governance e Sostenibilità a tutto il personale dirigente, ai Supply Quality Engineers e ai buyer (personale addetto alle trattative commerciali con i fornitori) Aggiornamento del modello di Enterprise Risk Management con ulteriori fattori di rischio relativi ai cambiamenti climatici Q Q Q Q 52 Q Q Q Q Formulazione delle Linee Guida di Gruppo su Conflitto d’interesse, Privacy, utilizzo di apparecchiature ICT e dei Green Logistics Principles Diffusione del Codice di Condotta aggiornato e integrato con riferimento alle Linee Guida di Gruppo su Ambiente, Salute e Sicurezza, Etica nel business e Anti-corruzione, Fornitori, Gestione delle Risorse Umane, Rispetto dei Diritti Umani, Conflitto d’interesse, Investimenti nelle comunità locali, Privacy e Utilizzo di apparecchiature ICT Approvazione delle Procedure per operazioni con parti correlate Rivisitazione del sistema interno di Business Ethics Audit integrato con ulteriori elementi di sostenibilità del Codice di Condotta Ulteriore aggiornamento del modello di Enterprise Risk Management con revisione della mappa dei fattori di rischio Agire con responsabilità Q Il percorso della Corporate Governance del Gruppo Fiat Industrial 2010 Q Approvazione di Procedure di Governance analoghe a quelle del Gruppo Fiat per il nuovo Gruppo Fiat Industrial, a valere dal 1 gennaio 2011 2011 Q Al Comitato Nomine e Compensi viene affidata anche la supervisione delle tematiche di sostenibilità e prende il nome di: Comitato Nomine, Compensi e Sostenibilità Dimensione economica 2010 53 Dimensione sociale Legale o al Preposto al Controllo Interno. Il Codice si applica ai Consiglieri di Amministrazione di Fiat Industrial S.p.A., a tutti i dipendenti delle società appartenenti al Gruppo e a tutti gli altri soggetti o società che agiscono in nome e per conto di una o più società del Gruppo. Fiat Industrial garantisce la diffusione dei princìpi enunciati nel Codice di Condotta e dei valori di buon governo societario presso tutti i dipendenti, qualunque sia il livello e la mansione svolta, incluso anche il personale addetto alla sicurezza industriale, sia attraverso specifici corsi di formazione periodici sia attraverso altre modalità informative. Il Gruppo si adopera per far sì che il Codice sia considerato uno standard di best practice per la condotta negli affari da parte di coloro con i quali intrattiene rapporti di business su base duratura quali partner, fornitori, consulenti, agenti e concessionari. La contrattualistica del Gruppo nel mondo comprende, infatti, clausole specifiche che riguardano il riconoscimento e l’aderenza ai princìpi ispiratori del Codice di Condotta del Gruppo, e delle relative Linee Guida, unitamente all’osservanza di tutte le norme in vigore in ciascun Paese con particolare riferimento ai reati di corruzione, riciclaggio, terrorismo e a tutti quelli che comportano una responsabilità della persona giuridica. Fiat Industrial S.p.A. adotta in Italia il Modello ex D. Lgs. 231/2001, che recepisce l’art. 2 della Convenzione OCSE del 1997 sulla corruzione di pubblici ufficiali stranieri nelle operazioni economiche internazionali e che è costantemente aggiornato per recepire le evoluzioni normative. Il rischio di corruzione è oggetto di costante monitoraggio da parte degli Organismi di Appendice Il Codice di Condotta è uno dei pilastri del sistema di governance di Fiat Industrial e regola le decisioni e il modo di operare dell’Azienda e dei suoi dipendenti nei confronti dei portatori di interesse. Rappresenta l’insieme dei valori che il Gruppo riconosce, condivide e promuove, nella consapevolezza che condotte ispirate ai princìpi di diligenza, correttezza e lealtà, costituiscono un importante motore per lo sviluppo economico e sociale. Il Codice di Condotta approfondisce gli aspetti di etica applicata ai temi economici, sociali e ambientali, sottolineando l’importanza del dialogo con gli stakeholder. Richiama esplicitamente la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo dell’ONU, le principali Convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), le linee guida dell’OCSE destinate alle imprese multinazionali e la legislazione statunitense contro la corruzione di funzionari pubblici stranieri (Foreign Corrupt Practices Act - FCPA). È integrato da specifiche Linee Guida inerenti: Ambiente, Salute e Sicurezza, Etica nel business e Anti-corruzione, Fornitori, Gestione delle Risorse Umane, Rispetto dei Diritti Umani, Conflitto d’interesse, Investimenti nelle Comunità Locali, Privacy e Utilizzo apparecchiature ICT. Il Codice, disponibile in otto lingue oltre l’italiano (inglese, francese, tedesco, spagnolo, polacco, fiammingo, portoghese e cinese), è portato a conoscenza di tutti i dipendenti con le modalità più appropriate conformemente alle consuetudini locali ed è consultabile e scaricabile dai siti internet e intranet di Gruppo. Può inoltre essere richiesto all’Ufficio del Personale, all’Ufficio Dimensione ambientale CODICE DI CONDOTTA DIMENSIONE ECONOMICA CORPORATE GOVERNANCE Vigilanza nominati nelle società in Italia, nonché, più in generale, da par te dei Compliance Officer di ogni settore in tutte le società del Gruppo nel mondo. Inoltre, in data 7 luglio 2011 il Consiglio dei Ministri ha approvato il D. Lgs. n.121, entrato in vigore il 16 agosto 2011, che recepisce la Direttiva 2008/99/CE e la Direttiva 2009/123/CE. Il decreto prevede l’estensione della responsabilità amministrativa degli enti a diverse fattispecie di reati ambientali, attraverso l’introduzione dell’ar ticolo 25-undecies (Reati Ambientali) nel D. Lgs. 231/2001. Nel 2011 la funzione di Internal Audit & Compliance di Fiat Industrial ha effettuato una valutazione dei rischi attraverso un’analisi volta all’individuazione delle aree sensibili ai nuovi reati-presupposto e a inizio 2012, Fiat Industrial ha emanato l’edizione aggiornata ai reati ambientali ex D. Lgs. 231/01 delle “Linee Guida per l’adozione e l’aggiornamento del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D. Lgs. 231/01 nelle Società del Gruppo Fiat Industrial”. Infine, nella gestione delle fasi di inizio attività, operatività e dismissione, è prassi per il Gruppo effettuare, attraverso le funzioni aziendali competenti e le consolidate procedure operative, valutazioni di impatto economico, sociale e ambientale. COMITATO ETICO E DI COMPLIANCE CNH ha istituito, dal 2009, il Comitato Etico e di Compliance, presieduto dall’Amministratore Delegato e composto dai senior manager delle funzioni aziendali chiave (Risorse Umane, Manufacturing, Legale, Finance e Internal Audit). Il Comitato ha il compito fondamentale di fornire raccomandazioni per consentire alla società di continuare a operare nel rispetto dei più elevati standard etici aziendali e in conformità alla legislazione e ai regolamenti vigenti. In particolare il Comitato deve: Q agevolare lo sviluppo, l’implementazione e l’operatività di un modello efficace in materia di conformità ed etica; Q promuovere una cultura aziendale che incoraggi il rispetto delle leggi e una condotta etica; Q analizzare e risolvere eventuali problematiche di interpretazione relative a qualsivoglia aspetto del modello di compliance ed etica. 54 MONITORAGGIO DELLE VIOLAZIONI AL CODICE DI CONDOTTA Le violazioni al Codice di Condotta vengono rilevate essenzialmente attraverso: Q controlli svolti nell’ambito del contesto operativo; Q attività periodiche di verifica svolte dall’Internal Audit e dai Compliance Officer dei settori del Gruppo; Q segnalazioni trattate in conformità con la Procedura per la gestione delle denunce. Nel 2011 le violazioni del Codice rilevate a seguito di controlli svolti nell’ambito del contesto operativo hanno riguardato 101 dipendenti. La funzione Internal Audit and Compliance di Fiat Industrial, in collaborazione con i Compliance Officer di settore, durante le attività standard di verifica e attraverso specifici audit di compliance (Business Ethics Audit, Anti “Bribery & Corruption”, Salute e Sicurezza) accerta eventuali violazioni al Codice di Condotta. Tutti i casi di frode a qualsiasi livello o accertate violazioni del Codice da parte dei vertici aziendali sono presentati al Comitato per il Controllo Interno e al Consiglio di Amministrazione di Fiat Industrial S.p.A. Nel 2011 il Gruppo ha svolto 21 audit di compliance che non hanno rilevato sostanziali violazioni. Sono pervenute, nel corso dell’anno, 20 segnalazioni trattate in conformità con la Procedura per la gestione delle denunce, che in un caso ha portato all’accertamento di effettive violazioni del Codice e a conseguenti interventi disciplinari, in 5 casi a interventi di tipo procedurale finalizzati al rafforzamento del Sistema di Controllo Interno. In 6 casi si è trattato di denunce infondate o non circostanziate dalle quali non sono emersi riscontri. Nei rimanenti 8 casi le indagini sono in corso. Violazioni al Codice di Condotta Fiat Industrial mondo Segnalazioni da Procedura per la gestione delle denunce di cui violazioni accertate e sanzionate con azioni disciplinari di cui violazioni accertate che hanno determinato azioni di rafforzamento del Sistema di Controllo Interno di cui denunce infondate di cui indagini in corso Violazioni accertate a seguito di controlli svolti nel contesto operativo 2011 20 1 5 6 8 101 In tutti i casi di violazione del Codice, i provvedimenti sanzionatori messi in atto sono stati commisurati alla gravità dei fatti riscontrati, nel rispetto della legislazione in vigore nei singoli Paesi. Indipendentemente dall’eventuale esercizio dell’azione penale da parte dell’autorità giudiziaria, le violazioni sono state comunicate alle funzioni aziendali competenti. Agire con responsabilità Dimensione economica Dimensione ambientale (1) Società del Gruppo Fiat che svolge attività di acquisti anche per i settori di Fiat Industrial per gestire il rapporto con i fornitori su scala mondiale. Rilevazione effettuata con riferimento agli organici in forza al 31 ottobre 2011. Ai fini dell’analisi sono state considerate attività pericolose: i lavori svolti su impianti o con attrezzature e strumenti pericolosi o che implicano la movimentazione manuale o il trasporto di carichi pesanti; i lavori in un ambiente insalubre (esposizione a sostanze, agenti o processi o temperature pericolosi, livelli di rumore o vibrazioni tali da danneggiare la salute); i lavori in condizioni difficoltose (orari di lavoro prolungati o turni di notte). (2) (3) 55 Dimensione sociale di lavoro minorile dal Codice di Condotta “Il Gruppo Fiat Industrial non impiega alcuna forma di […] lavoro minorile, ovvero non impiega persone di età inferiore a quella stabilita per l’avviamento al lavoro dalle normative del luogo in cui la prestazione lavorativa è eseguita e, in ogni caso, di età inferiore a quindici anni, fatte salve eccezioni espressamente previste dalle convenzioni internazionali e dalla legislazione locale”. In nessuna delle società mappate è stato rilevato l’impiego di personale di età inferiore a quella prevista dalla legislazione locale, rispettivamente, per l’avvio al lavoro o per l’apprendistato. Nel corso della stessa rilevazione è stato anche appurato che nessuno dei giovani con età inferiore ai 18 anni, con in essere un contratto di lavoro o di apprendistato con le società del Gruppo, fosse esposto ad attività pericolose(3). Appendice Tra le principali tipologie di violazione accertate nel 2011 sono stati riscontrati casi di uso improprio di beni aziendali e comportamento scorretto dei dipendenti. Non sono emersi, invece, casi ascrivibili a fenomeni di corruzione. Inoltre, al fine di conoscere la conformità della catena di fornitura agli standard di sostenibilità richiesti da Fiat Industrial, Fiat Group Purchasing(1) si avvale di un processo di monitoraggio basato principalmente su due strumenti: questionari di autovalutazione ai quali il fornitore è chiamato a rispondere e audit su campo condotti dal personale del Gruppo o da ente terzo (vedere anche pagina 168). Il Gruppo non è a conoscenza di situazioni di impiego di lavoro minorile o di ricorso al lavoro forzato presso gli stabilimenti dei propri fornitori. Nel corso del 2011(2) è stata condotta un’analisi sul 99% degli organici di Fiat Industrial per verificare la congrua applicazione di quanto disposto in tema DIMENSIONE ECONOMICA CORPORATE GOVERNANCE LINEE GUIDA ETICA NEL BUSINESS E ANTI-CORRUZIONE ll Gruppo Fiat Industrial partecipa in modo attivo alla lotta contro ogni forma di corruzione, nel pieno rispetto delle leggi, nazionali e internazionali, e dei princìpi di correttezza, trasparenza e integrità. Per assicurare elevati standard, questi stessi concetti sono stati dettagliati in apposite Linee Guida che, insieme alle normative locali, sanciscono i princìpi che devono essere rispettati da tutti i dipendenti, gli agenti, i fornitori e dagli altri soggetti in affari con il Gruppo. In particolare le Linee Guida evidenziano: Q il divieto di elargizioni in denaro verso pubblici ufficiali, politici e militari al fine di ottenere vantaggi economici per le società del Gruppo; Q la necessità di prevedere nei contratti di joint venture e outsourcing clausole che specifichino le conseguenze dell’eventuale violazione delle leggi anti-corruzione; Q il divieto di fare omaggi e regali al fine di ottenere trattamenti preferenziali; Q la possibilità di effettuare donazioni solamente per scopi benefici, mentre le elargizioni ai partiti politici devono essere autorizzate dal top management; Q il rispetto di tutte le norme applicabili nelle esportazioni di merci e servizi. RELAZIONI CON ISTITUZIONI E ASSOCIAZIONI Il Codice di Condotta disciplina anche i rapporti con le istituzioni e le associazioni pubbliche e private. Qualsiasi attività di lobbying deve essere svolta nella più rigorosa osservanza delle leggi vigenti e nel rispetto dei princìpi di correttezza, trasparenza e integrità, cosi come previsto anche nelle Linee Guida Etica nel business e Anti-corruzione di Fiat Industrial e deve essere autorizzata dagli enti aziendali competenti di ogni società del Gruppo. Fiat Industrial dialoga e collabora con diverse istituzioni, è membro attivo delle principali associazioni di settore e partecipa regolarmente a tavoli di discussione sia nazionali sia internazionali, nella convinzione che la partecipazione allo sviluppo di una politica pubblica sia un dovere imprescindibile per un’azienda responsabile. Il dialogo verte su temi di carattere economico come: l’andamento delle aziende del Gruppo, le tematiche connesse allo sviluppo e, più in generale, le politiche del lavoro (flessibilità, formazione, sistemi pensionistici) nonché le esigenze specifiche connesse all’attività produttiva e commerciale (normative tecniche, commerciali, fiscali). In particolare, Fiat Industrial, attraverso la partecipazione a diverse associazioni, si impegna a dare un contributo allo sviluppo di normative e standard per il settore dei 56 57 Agire con responsabilità Dimensione economica Dimensione ambientale Dimensione sociale Le attività di lobbying su questioni sociali in determinati Paesi, come ad esempio gli Stati Uniti, sono gestite dalle società del Gruppo autonomamente, operando direttamente con le istituzioni, il Governo e le Organizzazioni Sindacali. CNH ha solidi processi che garantiscono che l’attività di lobbying con le autorità di Governo statunitensi sia conforme alle leggi e alle vigenti norme etiche e di trasparenza. In altri Paesi, invece, questa attività è esercitata attraverso le associazioni datoriali a cui le società del Gruppo sono iscritte quali, ad esempio, la Bundesvereinigung der Deutschen Arbeitgeberverbände (BDA) in Germania e Mouvement des Entreprises de France (MEDEF) in Francia. Tali associazioni tutelano gli interessi e rappresentano gli associati nell’ambito del dialogo sociale che si sviluppa, sia a livello nazionale sia a livello territoriale, con le principali istituzioni politiche e amministrative, le Organizzazioni Sindacali e le altre forze sociali. In Italia, Fiat Industrial ha deciso di uscire da Confindustria con effetto dal 1° gennaio 2012 e negoziare autonomamente il proprio contratto di lavoro. Attraverso accordi sviluppati direttamente con i propri partner sociali, il Gruppo potrà competere a livello internazionale allo stesso livello dei propri concorrenti, in un momento particolarmente difficile per l’economia mondiale. Inoltre, Business Europe – confederazione delle imprese europee che rappresenta, attraverso le sue 41 federazioni patronali di 35 Paesi, più di 20 milioni di imprese di ogni dimensione – è un par tner riconosciuto e qualificato a par tecipare al dialogo sociale a livello comunitario. Infine, qualsiasi rapporto di Fiat Industrial con partiti politici e loro rappresentanti o candidati è improntato ai più elevati princìpi di trasparenza e correttezza. Eventuali contributi economici da parte del Gruppo sono ammessi solo se previsti e consentiti dalla legge. In quest’ultimo caso, devono essere autorizzati dagli organi societari competenti di ogni società del Gruppo. A questo proposito si segnala che nel 2011 l’Azienda non ha erogato contributi a partiti politici. L’impegno politico prestato dai dipendenti del Gruppo, così come l’erogazione di contributi da parte degli stessi, sono da intendersi eseguiti a titolo personale e del tutto volontario. Questo comprende anche i contributi erogati tramite i PAC statunitensi (Political Action Committee). In ottemperanza a una normativa statunitense, infatti, CNH fornisce attività di supporto al Case New Holland Excellence in Government Committee (PAC) che accoglie contributi volontari e personali da parte dei propri dipendenti indirizzati a partiti o candidati politici. L’informativa relativa a tali contributi è disponibile attraverso il sito della U.S. Federal Election Commission (www.fec.gov). Appendice capital goods e per tutto ciò che è relativo alla mobilità di persone e merci. Fiat Industrial è iscritta al nuovo Registro per la Trasparenza (Joint Transparency Register), istituito dalla Commissione Europea e dal Parlamento Europeo per le organizzazioni e i lavoratori autonomi impegnati nell’elaborazione e nell’attuazione delle politiche. Lo scopo del Registro è quello di garantire che il processo di lobbying sia trasparente e si svolga nel rispetto della legge e dei princìpi etici, evitando che vi siano pressioni indebite e un accesso illegittimo o privilegiato alle informazioni o ai responsabili delle politiche. Il Gruppo, in qualità di grande impresa industriale, promuove un dialogo continuo e proattivo con le istituzioni centrali e locali, in particolare in Italia. Nel 2011 ad esempio è proseguito il dialogo tra Iveco e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la sperimentazione di un sistema autoarticolato trattore/ semirimorchio, lungo fino a diciotto metri, con l’obiettivo di ottimizzare la capacità di trasporto e l’impatto ambientale dei veicoli pesanti nel rispetto di stringenti requisiti di sicurezza (progetto DICIOTTO). In ambito europeo Fiat Industrial fa parte di associazioni di settore, quali ad esempio ACEA (Association des Constructeurs Européens d’Automobiles) per le automobili e i veicoli industriali e CEMA (Conservatoire Européen du Machinisme Agricole) per le macchine per l’agricoltura. In particolare, Iveco attraverso ACEA, che si confronta costantemente con le principali istituzioni europee, sta contribuendo alla definizione di una metodologia di misurazione delle emissioni di CO2 dei veicoli commerciali medi e pesanti, attraverso la guida di gruppi di lavoro internazionali nonché con lo sviluppo di test e sperimentazioni utili alla definizione della metodologia. In Brasile, il Gruppo è membro attivo di ANFAVEA (Associação Nacional dos Fabricantes de Veículos Automotores), che riunisce i costruttori brasiliani di automobili, di veicoli industriali, di macchine agricole e per le costruzioni. L’associazione effettua ricerche su tematiche industriali e di mercato e coordina e garantisce gli interessi dei partner associati. Oltre alla partecipazione attiva nelle associazioni di settore, Fiat Industrial collabora con enti istituzionali, università e altre organizzazioni. Tale collaborazione si concretizza nel contributo che il Gruppo offre attraverso attività di sperimentazioni o prove di laboratorio finalizzate a definire i contenuti di norme o regolamenti specifici. Ne sono un esempio alcuni progetti che Iveco coordina, grazie al supporto dei dipartimenti di ingegneria di alcune università italiane, nell’ambito del programma Industria 2015, con il quale il Ministero dello Sviluppo Economico ha stabilito le linee strategiche per lo sviluppo e la competitività del sistema produttivo del futuro. DIMENSIONE ECONOMICA CORPORATE GOVERNANCE GESTIONE DEI RISCHI MODELLO DI ENTERPRISE RISK MANAGEMENT Il Gruppo Fiat Industrial, recependo gli orientamenti degli Enti Normativi che richiedono alle Società di dotarsi di adeguati modelli di Corporate Governance e per rispondere alle esigenze del mercato che chiede una sempre maggiore trasparenza e informativa sui rischi associati alle attività aziendali, ha già da tempo implementato e adottato un proprio sistema di Enterprise Risk Management (ERM). L’esigenza di un processo ERM è mossa anche dalla volontà di dotarsi di un approccio sistematico volto a qualificare il profilo di rischio associato alle attività di business e a consentire una gestione delle performance aziendali in ottica integrata di rischio-rendimento. Tale processo riflette, inoltre, l’attenzione del Gruppo alla sostenibilità, includendo nei suoi cicli di revisione periodici una valutazione dei diversi rischi potenziali derivanti dagli impatti ambientali e sociali generati dall’attività di business. Fiat Industrial gestisce l’ERM in continuità con la metodologia adottata dal Gruppo Fiat ante scissione, nella quale si definisce come rischio ogni evento che può determinare un impatto positivo o negativo sulla capacità dell’Azienda di raggiungere i propri obiettivi. Il modello, sviluppato in proprio nel 2004 da Fiat, e da allora adottato anche da tutti gli attuali settori del nuovo Gruppo Fiat Industrial, consente di identificare tempestivamente i rischi, valutarne l’importanza, predisponendo le necessarie azioni per mitigarli ed eliminarli, ove possibile. Tale modello è il frutto di un adattamento del framework definito dal COSO (The Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission) alle esigenze specifiche del Gruppo, ed è stato aggiornato recentemente sulla base delle esperienze maturate nel corso degli anni e delle indicazioni emerse da un confronto con le best practice di altre realtà industriali. In particolare, è stata ridefinita la mappa dei risk driver, per renderla più rispondente a nuove esigenze o per meglio esplicitare alcune tematiche ritenute significative (cambiamenti climatici, mutamenti macro-economici, joint venture, etc.). Questo aggiornamento è stato gestito e coordinato dalle funzioni corporate centrali ed è stato diffuso presso tutti i settori e le società operative seguendo un approccio top-down. L’analisi che sarà condotta nei primi mesi del 2012 considererà anche un nuovo driver, specifico per la valutazione delle aree di rischio legate alla scarsità e alla gestione sostenibile delle risorse idriche (rischi legati all’acqua), con l’obiettivo di determinare e anticipare esigenze del territorio ed evitare ricadute sul processo produttivo e sulla reputazione dell’impresa. 58 EVENTO DI RISCHIO L’evento di rischio è applicabile al contesto oggetto di analisi? NO Fine analisi SI Contestualizzazione dell’impatto in caso di accadimento dell’evento, nonché della frequenza di accadimento Collocazione dell’evento sulla mappa in base a impatto (I) e probabilità di accadimento (P) (I) x (P) supera una soglia di significatività/accettabilità? NO Fine analisi SI Analisi dei presidi e delle risposte al rischio in essere Livello di presidio adeguato? Esposizione al rischio accettabile? NO Definizione dell’esposizione “target” e identificazione delle necessarie strategie/ azioni di mitigazione da implementare SI Fine analisi Agire con responsabilità Dimensione economica al Comitato per il Controllo Interno, che supporta il Consiglio di Amministrazione nel verificare l’adeguatezza e l’effettivo funzionamento del Sistema di Controllo Interno. Alcune tipologie specifiche di rischio(1) sono presidiate da apposite strutture organizzative. In particolare, i rischi associati al potenziale impatto sull’ambiente e sul clima delle attività industriali del Gruppo, sono monitorati e gestiti proattivamente dalle strutture Environment Health & Safety (EHS) di settore, anche sulla base delle indicazioni del pilastro Environment del World Class Manufacturing. La gestione degli aspetti operativi è demandata ai responsabili degli stabilimenti nel mondo e coordinata centralmente dalle strutture EHS di settore (vedere anche pagine 87, 126). Inoltre, nella gestione degli eventi con un potenziale impatto sulla capacità del Gruppo di operare con continuità e sull’integrità degli asset fisici (tra cui in particolare i 64 stabilimenti), un ruolo centrale è svolto da Risk Management S.p.A., Società del Gruppo Fiat che gestisce, anche per conto di Fiat Industrial, il controllo dei rischi puri (incendi, esplosioni, eventi naturali) e le relative coperture assicurative. Appendice Dimensione sociale Dimensione ambientale L’attuale catalogo risulta costituito da circa 50 risk driver, ulteriormente dettagliati in 85 possibili eventi. Nell’ambito del modello è invece rimasta invariata la classificazione della probabilità di accadimento e dell’impatto potenziale sulla redditività, sulla continuità del business, sull’immagine (o su una combinazione di queste dimensioni) che, analizzate congiuntamente, definiscono la significatività del rischio. Per gli eventi che superano una soglia predefinita di significatività sono quindi analizzate le misure in essere, definite le future misure di contenimento, i piani di azione e i relativi responsabili. Il processo, supportato da uno specifico sistema informatico, segue un approccio bottom-up che, partendo dall’analisi a livello di business unit, permette di ottenere valutazioni e report di sintesi per ciascun settore, comprensivi delle eventuali azioni di contenimento da porre in essere. Ai Chief Financial Officer e agli Amministratori Delegati di settore è demandata l’approvazione di tali valutazioni e report, mentre all’ente centrale Group Control ne è affidato il coordinamento e il consolidamento all’interno del Group Risk Report. Questo documento è sottoposto annualmente (1) Per approfondimenti sulla gestione dei rischi finanziari, vedere l’apposita sezione del Bilancio Consolidato e il sito corporate sezione di sostenibilità. 59 DIMENSIONE ECONOMICA CORPORATE GOVERNANCE GESTIONE DEI RISCHI PURI Il Gruppo Fiat ha una storia trentennale di gestione rischi centralizzata attraverso un centro di competenza specialistico che ha la responsabilità del processo di identificazione, quantificazione, analisi, trattamento tecnico e finanziario dei rischi e monitoraggio dei cambiamenti. La scissione di Fiat Group in due gruppi industriali separati non ha modificato la Politica di Gestione dei Rischi Puri che continua a essere gestita dal team di Risk Management che garantisce l’allineamento ai più rigorosi standard di prevenzione internazionali coniugandoli con le specificità e le strategie di Fiat Industrial . La politica di gestione dei rischi puri(1) di Fiat Industrial prevede interventi di prevenzione e protezione dei propri asset materiali e della continuità produttiva in linea con più rigorosi standard di riferimento internazionali per consentire la minimizzazione del costo del trasferimento assicurativo. L’opera sistematica di prevenzione è svolta in accordo a un processo di gestione che prevede l’individuazione dei possibili rischi, la valutazione della loro gravità, la predisposizione degli strumenti idonei a controllarli, la definizione delle più efficaci iniziative da realizzare. Per le nuove iniziative, tali standard sono applicati già in sede di progettazione. Per le unità operative già esistenti, gli standard costituiscono un obiettivo da raggiungere gradualmente. Risk Management è il centro di competenza di Fiat Industrial che ha la responsabilità del processo di gestione rischi puri e fornisce supporti metodologici necessari per adottare le migliori scelte, mentre gruppi di lavoro interfunzionali e intersettoriali definiscono obiettivi e metodologie in tema di prevenzione delle specifiche categorie di rischi in accordo con le strategie industriali. Per gestire i rischi puri di un gruppo globale come Fiat Industrial è necessario un forte coordinamento centrale, garantito dal team di Risk Management e dai risk manager dei settori, e da una adeguata presenza sul territorio di specialisti in grado di coniugare le specificità di diversi paesi e culture con l’esigenza di omogeneizzazione e allineamento agli standard di prevenzione internazionali scelti dal Gruppo. La scelta strategica è stata, per garantire massima trasparenza e credibilità, di affidare l’analisi sul campo a una società terza di risk consulting internazionale che è parte di un primario gruppo assicurativo internazionale e che partecipa, in qualità di leader, ai programmi di copertura di Fiat Industrial. Il programma di visite del perimetro di studio (105 siti che rappresentano (1) (2) il 93% del totale del valore assicurato)(2) è articolato su un piano triennale che ha consentito di analizzarne il 48% nel 2011 e 100% negli ultimi 3 anni. Si sono inoltre seguiti 130 progetti e iniziative nel mondo garantendo l’ottimizzato allineamento agli standard di prevenzione internazionali utilizzati dal Gruppo. Per rischi puri si intendono quelli derivanti da cause naturali, accidentali o dolose, che danno luogo soltanto a perdite e possono determinare, oltre che danni ai beni e alle risorse, un’interruzione più o meno lunga delle attività aziendali. Calcolato considerando sia il valore di rimpiazzo dei beni sia il costo derivante dalla relativa interruzione di attività. 60 (1) (2) Dati relativi al periodo dal 1 settembre 2010 al 31 agosto 2011 (Anno Assicurativo). Nella gestione dei grandi rischi industriali si considerano buoni gli indici di efficienza uguali o inferiori a 3 ossia investire 3 euro per eliminare perdite potenziali di 100 euro. 61 Agire con responsabilità Dimensione economica Dimensione ambientale Dimensione sociale a lavorare sul progetto triennale di sviluppo di una innovativa metodologia di analisi quantitativa probabilistica che consenta la stima del rischio attraverso lo studio separato della pericolosità sismica del territorio, della vulnerabilità strutturale e del potenziale impatto economico in termini di danno diretto e indiretto. L’obiettivo è ottenere una quantificazione del potenziale rischio sismico di un sito industriale, sviluppare scenari di danno potenziale per definire strategie ottimizzate di mitigazione e priorità di intervento basandosi su due possibili livelli di analisi in base al tipo di informazioni strutturali e geotecniche disponibili. Nella seconda metà del 2011 si è completato un programma di analisi pilota in selezionati siti industriali italiani che ha confermato la validità del progetto. Nel 2012 questa metodologia sarà applicata a selezionati siti di Fiat Industrial in Italia. Per essere pronti a gestire i potenziali rischi creati dal cambiamento climatico nel 2010 Risk Management ha realizzato delle Linee Guida di Gruppo che assicurano che l’intera organizzazione sia a conoscenza di tali rischi e predisponga le opportune contromisure. Nel 2011 il progetto cambiamento climatico è proseguito con la creazione di un Gruppo di Lavoro Interdisciplinare e l’organizzazione di un workshop dedicato con l’obiettivo di fare un primo elenco di potenziali nuovi o incrementati rischi associati al cambiamento climatico e delle priorità di studio. Questo è un argomento molto complesso che si può affrontare solo mettendo a fattor comune diverse esperienze professionali, funzioni aziendali e scuole di pensiero. Per assicurare maggiore efficacia al workshop si è invitato un noto climatologo italiano che ha fornito il quadro scientifico e una troupe televisiva che ha filmato tutto l’evento al fine di renderlo disponibile ai dipendenti del Gruppo attraverso il portale intranet. Il Gruppo di Lavoro ha individuato delle priorità di studio quali: ondate di calore, grandine, pioggia, tornado e uragani, alluvioni e innalzamento del livello del mare su cui lavorerà nel prossimo anno per sviluppare opportune metodologie di analisi e controllo. Nel 2011 si è completato il progetto pilota della innovativa metodologia di analisi del rischio ambientale assicurabile, studiata e sviluppata nel 2009 e 2010. Questo progetto pilota prevedeva lo svolgimento di sopralluoghi in 3 siti italiani selezionati per verificare sia la metodologia sia gli strumenti utilizzati. I risultati ottenuti con questo pilota sono stati molto positivi e Risk Management è oggi pronta ad estendere l’analisi a un significativo numero di siti sia italiani sia esteri. Appendice Le attività di prevenzione e gli investimenti in protezione realizzati nel 2011, con un investimento globale di 10,2 milioni di euro(1) hanno consentito di eliminare perdite potenziali per 580 milioni di euro(1) con un indice di efficienza globale pari a 1.75, in linea con i migliori standard internazionali(2). Il piano di formazione culturale verso i temi della prevenzione è proseguito nel 2011 con seminari in Italia, Brasile e Polonia portando a 132 il numero di specialisti di stabilimento formati negli ultimi 5 anni. Questo insieme all’attività svolta sul campo nel corso dell’anno ha consentito di eliminare 88 non conformità di fattore umano portando al 52% il numero di siti del Gruppo certificati come totalmente allineati ai più rigorosi standard di prevenzione internazionali. Un’altra importante attività è il controllo e lo studio approfondito di ogni sinistro e quasi sinistro (“near miss”). Quando si verifica un evento infatti è necessario investigarne immediatamente le cause e identificare gli aspetti favorevoli e sfavorevoli che hanno contribuito a minimizzarne o amplificarne gli effetti, per individuare le azioni correttive comunicandole rapidamente a tutti i siti del Gruppo. Questo si ottiene con la redazione di “loss lesson” che vengono distribuite a tutti i siti del gruppo nel mondo attraverso la community intranet di Risk Management. Nel 2011 si sono studiati 1 sinistro e 8 “quasi sinistri” sviluppando 443 non conformità - raccomandazioni. Tutte queste attività e i risultati raggiunti nel 2011 - pari al 49% del valore assicurato certificato come rischio altamente protetto (High Protected Risk - HPR) o quasi altamente protetto (Nearly HPR) - sono stati riconosciuti e apprezzati dal mercato assicurativo internazionale, a cui Fiat Industrial si rivolge per la copertura dei propri rischi puri, confermando che la prevenzione è parte integrante della cultura aziendale a tutti i livelli, è totalmente integrata nelle attività quotidiane, nello sviluppo dei nuovi progetti e ha il forte sostegno da parte dell’alta direzione. Oltre a queste consolidate attività, il team di prevenzione nel 2011 ha continuato a dedicare, attraverso Risk Management Lab, significative risorse per sviluppare innovative metodologie di prevenzione in grado di garantire, in un mercato in rapida evoluzione, la capacità di identificare, analizzare e opportunamente gestire nuovi potenziali elementi di rischio puro per il Gruppo. Nel 2011 si è completato il progetto VISIO@RISK che è diventata la piattaforma di comunicazione interna al Gruppo per la condivisione delle analisi del rischio e della mappe eventi naturali. In collaborazione con AXA Matrix e con l’Università di Napoli, si è iniziato DIMENSIONE ECONOMICA GOVERNANCE DELLA SOSTENIBILITÀ GOVERNANCE DELLA SOSTENIBILITÀ Nel Gruppo Fiat Industrial l’integrazione delle scelte economiche con quelle di natura sociale e ambientale costituisce un impegno fondamentale per la creazione di valore di lungo periodo. Per realizzare questo impegno Fiat Industrial si è dotata di un solido modello di governance della sostenibilità. Sin dalla sua nascita ha infatti adottato le migliori pratiche di sostenibilità, le relative modalità gestionali nonché organizzative già in essere nel Gruppo Fiat ante scissione, adattandole alle specifiche attività e realtà organizzative del Gruppo Fiat Industrial. Il modello è frutto di un lungo percorso di riflessione che, avendo solide basi nella cultura di impresa del Gruppo Fiat, si è evoluto anno dopo anno confrontandosi con le best practice e seguendo le raccomandazioni delle principali agenzie di rating. RESPONSABILITÀ SULLA SOSTENIBILITÀ La sostenibilità nel Gruppo Fiat Industrial è fortemente radicata nella governance del Gruppo e vede coinvolto in prima persona il top management. Il Comitato Nomine, Compensi e Sostenibilità, istituito all’interno del Consiglio di Amministrazione (C.d.A.), valuta le proposte inerenti gli indirizzi strategici in tema di sostenibilità, formula, qualora ritenuto necessario, pareri al C.d.A. ed esamina il Bilancio di Sostenibilità. Il Fiat Industrial Executive Council (FIEC), è il più alto organo esecutivo dopo il Consiglio di Amministrazione. Composto dal Presidente del Gruppo, dagli amministratori delegati delle società che fanno parte del Gruppo Fiat Industrial e dai responsabili delle funzioni-chiave - definisce l’approccio strategico, verifica la CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE FIEC GROUP CONTROL COMITATO NOMINE, COMPENSI E SOSTENIBILITÀ UNITÀ DI SOSTENIBILITÀ SETTORI 62 ALTRE FUNZIONI CENTRALI Agire con responsabilità L’insieme degli strumenti che compongono il sistema di gestione della sostenibilità sono: Q un insieme di circa 200 Key Performance Indicator (KPI) che intendono dare la massima copertura possibile dei principali temi ambientali, sociali e di governance anche in linea con le richieste del GRI G3.1 e delle principali agenzie di rating di sostenibilità; Q il Codice di Condotta e le politiche (vedere anche pagine 53-54), approvate dal Consiglio di Amministrazione, che dettagliano l’approccio per il Gruppo a temi rilevanti; Q il Piano di Sostenibilità che definisce le priorità di azione e sancisce gli impegni; Q il Bilancio di Sostenibilità che, con cadenza annuale, rendiconta la performance del Gruppo riguardo ai temi di sostenibilità, integrando e completandosi con le informazioni fornite nella Relazione Finanziaria Annuale e nella Relazione sulla Corporate Governance; Q il sito internet di Gruppo, all’interno del quale vi è anche una sezione dedicata di primo livello che richiama i contenuti dell’ultimo Bilancio di Sostenibilità e ne fornisce un aggiornamento continuo all’interno dei diversi cicli di rendicontazione periodica. Dimensione economica SISTEMA DI GESTIONE DELLA SOSTENIBILITÀ Dimensione ambientale remunerazione variabile di gran parte dei secondi livelli degli Amministratori Delegati dei settori, con l’obiettivo di estendere nel 2012 tale sistema ai responsabili dei progetti inclusi nel Piano di Sostenibilità. Gli impegni, le azioni e gli obiettivi che compongono il Piano di Sostenibilità sono inizialmente definiti sulla base delle aree di miglioramento identificate dall’Unità di Sostenibilità in collaborazione con i settori e le funzioni corporate (fase di pianificazione). A supporto di tale attività l’Unità effettua, durante tutto l’anno, un continuo confronto con la migliore concorrenza e con le valutazioni espresse dalle principali agenzie di rating di sostenibilità, dalle organizzazioni internazionali e dagli investitori SRI con cui il Gruppo intrattiene rapporti. La proposta di Piano di Sostenibilità così definita è in seguito sottoposta per approvazione al Fiat industrial Executive Council (FIEC), che ne analizza la coerenza con la strategia del Gruppo, fornendo eventuali indicazioni in merito. Il Piano è approvato dal FIEC e sottoposto all’esame del Comitato Nomine, Compensi e Sostenibilità, istituito all’interno del Consiglio di Amministrazione. La responsabilità dei progetti e del raggiungimento degli obiettivi concordati nel Piano di Sostenibilità fa capo ai diversi settori o alle funzioni corporate, che hanno risorse, strumenti e know-how necessari per l’implementazione (fase di gestione). A ulteriore garanzia del rispetto degli impegni presi, l’Unità di Sostenibilità è periodicamente informata dello stato di avanzamento dei progetti e, a sua volta, aggiorna il FIEC (fase di controllo). 63 Dimensione sociale PROCESSO DEL PIANO DI SOSTENIBILITÀ Appendice congruità del Piano di Sostenibilità con l’orientamento di business ed è informato delle performance del Gruppo relativamente alle tematiche di sostenibilità. Tutti i componenti del FIEC vengono invitati stabilmente a partecipare anche alle riunioni di Consiglio di Amministrazione. L’Unità di Sostenibilità, posizionata all’interno del Group Control, ente che riporta direttamente al Presidente, svolge un ruolo operativo. Si occupa di tenere aggiornato il sistema di gestione della sostenibilità, studiando le evoluzioni dei diversi temi che ne fanno parte, recependo i suggerimenti di esperti della materia, delle agenzie di rating e degli investitori e analizzando la concorrenza. L’Unità di Sostenibilità è il cardine nella diffusione all’interno del Gruppo della cultura della sostenibilità, favorisce il processo di miglioramento continuo, contribuisce alla gestione dei rischi e al rafforzamento della reputazione presso gli stakeholder. Adegua il sistema dei Key Performance Indicators (KPI) in collaborazione con i settori, monitora il raggiungimento degli obiettivi del Piano di Sostenibilità e formula proposte per la definizione di nuovi obiettivi. Coordina il processo di redazione del Bilancio di Sostenibilità e gestisce la sezione Sostenibilità del sito internet di Gruppo, risponde, in collaborazione con la funzione Investor Relations, ai questionari delle agenzie di rating e alle domande degli Investitori Socialmente Responsabili (Socially Responsible Investing - SRI). Supporta i settori nella relazione con i loro stakeholder relativamente ai temi ambientali e sociali. L’Unità di Sostenibilità, in particolare, favorisce e coordina lo scambio continuo sui temi di Sostenibilità delle principali funzioni corporate e di settore (Business Development, Corporate Communications, Engineering & Design, Group Control, Human Resources – ivi inclusa la funzione di Industrial Relations, Institutional Relations, Internal Audit, Manufacturing, Purchasing, General Counsel, Treasurer), al fine di valutare congiuntamente le decisioni operative in merito e le proposte da sottoporre al Fiat Industrial Executive Council. Completano il sistema di governance della sostenibilità, i referenti di Gruppo nei settori, figure con competenze e ruoli operativi su temi specifici che intervengono nel processo di rendicontazione e nella definizione di proposte di attività di miglioramento. I referenti rappresentano il legame tra l’Unità di Sostenibilità e le attività operative e svolgono una funzione di mediazione sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista organizzativo. Per meglio affrontare le sfide della sostenibilità, all’interno di alcuni settori sono stati nominati dei responsabili di sostenibilità di settore con il compito di coordinare e diffondere nella propria azienda la cultura di un agire responsabile, garantire il collegamento del settore con l’Unità di Sostenibilità e gestire i lavori di eventuali comitati interni ai quali partecipano rappresentanti di diverse funzioni. In Iveco, ad esempio, nel corso dell’anno è stato istituito il Comitato di Sostenibilità, presieduto dall’Amministratore Delegato della società, che ha il compito di valutare e approvare le principali iniziative in campo sociale e ambientale. Nel 2011 sono stati inoltre inseriti obiettivi ambientali e sociali nel sistema di DIMENSIONE ECONOMICA INNOVAZIONE SOSTENIBILE Gruppo Fiat Industrial mondo (milioni di euro) 2011 742 2010 652 2009 538 Contributi a fondo perduto Finanziamenti di cui finanziamenti agevolati Totale 2011 2 6 6 8 2010 7 10 10 17 2009 5 14 14 19 Dimensione sociale Dimensione ambientale Spesa Ricerca e Sviluppo(1) Nel 2011, la spesa in Ricerca e Sviluppo ha raggiunto un totale di 742 milioni di euro, pari al 3,2% dei ricavi netti delle Attività Industriali del Gruppo. Complessivamente, le attività di ricerca e sviluppo hanno coinvolto 5.000 dipendenti dotati di competenze specialistiche dislocati in 51 centri. (1) Dimensione economica Finanziamenti pubblici per Ricerca e Sviluppo Appendice Per il Gruppo Fiat Industrial, innovare significa conciliare processi sostenibili a livello ambientale con soluzioni sostenibili a livello economico, al fine di offrire una gamma di veicoli all’avanguardia nel rispetto di standard ambientali, di sicurezza ed efficienza e contenendo, al contempo, i costi operativi dei veicoli. L’attività di ricerca, in cui Fiat Industrial è costantemente impegnata, mira a prevenire l’insorgere di potenziali problematiche ambientali nei processi di produzione e a garantire che la gamma di prodotti sia sempre un passo avanti agli standard di regolamentazione. Nel 2011, il varo da parte del Gruppo dell’Industrial Innovation Technology Commitee 3x3, la cui costituzione sarà formalizzata nel 2012, rientra nell’attuazione di una strategia di innovazione comune a tutto il Gruppo Fiat Industrial e mira a facilitare il trasferimento di know-how attraverso i diversi settori, moltiplicando così i benefici di tale trasferimento. I traguardi che si pone l’Industrial Innovation Technology Committee 3x3 sono i seguenti: Q definire le linee guida strategiche relative all’innovazione dei prodotti Fiat Industrial; Q individuare potenziali sinergie tra le tre società; Q coordinare i progetti di innovazione di CNH, Iveco e FPT Industrial al fine di garantirne la coerenza e la compatibilità con gli obiettivi aziendali. Tra i principali compiti del nuovo Comitato ricordiamo: Q l’individuazione e l’analisi delle attuali roadmap della società; Q la valutazione delle esigenze del mercato a lungo termine e la verifica del customer value; Q il monitoraggio della tecnologia disponibile e delle tendenze, al fine di definire i divari competitivi sul medio e lungo termine e le direttrici di innovazione e formulare un Piano tecnologico per l’innovazione di Fiat Industrial. Agire con responsabilità INNOVAZIONE SOSTENIBILE Include i costi di Ricerca e Sviluppo capitalizzati e quelli imputati direttamente a conto economico. 65 DIMENSIONE ECONOMICA INNOVAZIONE SOSTENIBILE Il Gruppo concentra le proprie attività di ricerca nelle aree seguenti: Q prodotti: riduzione di emissioni inquinanti carburanti alternativi ed energie rinnovabili miglioramento delle condizioni di lavoro sistemi di sicurezza Q processi di produzione, con focus su ergonomia, logistica, qualità ed efficienza energetica (Word Class Manufacturing); Q metodologie di lavoro, con focus su analisi virtuali, soluzioni di ottimizzazione della qualità e riduzione nei tempi di sviluppo dei prodotti. Nel 2011, il Gruppo Fiat Industrial ha promosso progetti di ricerca e di innovazione miranti a favorire la mobilità sostenibile su vari fronti con il sostegno del Centro Ricerche Fiat (CRF), rimasto nel Gruppo Fiat a seguito della scissione di attività da Fiat S.p.A. Al fine di assicurare continuità di supporto al Gruppo Fiat Industrial, si è tuttavia proceduto a trasferire vari ricercatori che lavorano a progetti specifici in Fiat Industrial e sono stati conclusi accordi di servizio in riferimento a contributi alle attività di ricerca e sviluppo di singoli settori. Il Centro Ricerche Fiat (CRF) è stato fondato nel 1978 come centro per l’innovazione e lo sviluppo. Il CRF, che ha sede a Orbassano (Torino), è un centro di eccellenza riconosciuto a livello internazionale la cui missione è l’utilizzo 66 dell’innovazione come leva strategica nei business di Fiat e Fiat Industrial. Il CRF, che si avvale delle competenze tecniche ampiamente diversificate dei suoi quasi 1000 collaboratori, è dotato di una serie di laboratori all’avanguardia per la sperimentazione di motopropulsori, la compatibilità elettromagnetica, l’analisi di rumore e vibrazioni e le simulazioni di guida. Nel corso degli anni il CRF ha raggiunto risultati significativi come testimoniano i 2860 brevetti registrati e le nuove domande depositate alla fine del 2011. Il CRF ha saputo inoltre sviluppare una rete globale di oltre 1.760 partner industriali, università e centri di ricerca in grado di rafforzare ulteriormente le sue strategie di innovazione, facilitare l’attuazione di progetti a livello locale e consentire lo sviluppo di competenze ad hoc. A livello internazionale, nel 2011 sono stati più di 19 i progetti del CRF approvati dall’UE nell’ambito del Settimo Programma Quadro per il 20072013, che hanno portato a 133 il numero dei progetti attivi totali in questo Programma. I riconoscimenti ottenuti a livello di ricerca europea, unitamente al know-how maturato e alla capillare presenza in tutta Italia, gli hanno consentito anche di partecipare a numerose PPP (public private partnership) nate per focalizzare la ricerca pubblica e privata su tematiche di interesse comune e applicazioni industriali in Italia e in Europa (Green car Inititiative, Factories of the Future). Particolarmente attivo nel campo della mobilità sostenibile, il CRF studia soluzioni innovative che esprimano un concetto di mobilità a tutto tondo che spazia quindi da veicoli, componenti, energia, sicurezza, telematica, materiali innovativi e tecnologie correlate, meccatronica e ottica, attività di innovazione sui motopropulsore, trazioni e trasmissioni alternative. Le attività del CRF si concentrano sulle tre macroaree seguenti: sostenibilità ambientale, sostenibilità sociale e concorrenza economicamente sostenibile, Un altro importante polo di ricerca è il Centro di ricerca e sviluppo di Arbon (Svizzera) dove vengono sviluppati i prodotti di FPT Industrial di domani. Nel centro, in cui lavorano duecento ricercatori, sono state sperimentate le soluzioni che hanno consentito ai motori di FPT Industrial di ridurre le emissioni e garantire la conformità alle normative Euro VI e Tier 4B in anticipo rispetto ai requisiti di regolamentazione. Le sperimentazioni condotte ad Arbon sui motori FPT Industrial si propongono di massimizzarne la densità di potenza, la durata e l’affidabilità minimizzando nel contempo il consumo. Il Centro è equipaggiato con apparecchiature all’avanguardia per l’esame visivo, le sperimentazioni fisiche e le simulazioni. Grazie alle prove vir tuali che si svolgono ad Arbon lo sviluppo dei nuovi propulsori può durare meno di 36 mesi. Il Centro 67 Agire con responsabilità Dimensione economica Dimensione ambientale La generazione e lo scambio di idee sono alla base del processo di innovazione del Gruppo Fiat Industrial e vengono costantemente promossi attraverso iniziative e strumenti diversi. Viene incoraggiata quindi la creatività a ogni livello e in ogni funzione e il contributo di tutti gli stakeholder, non solo di quelli specificatamente interessati all’innovazione. Un esempio è rappresentato dalla raccolta dei suggerimenti dei lavoratori attraverso le proposte di miglioramento dei processi produttivi nell’ambito del World Class Manufacturing. Anche l’iniziativa Open Innovation promossa da Iveco si inserisce in questa filosofia di condivisione della conoscenza: l’obiettivo è quello di creare una rete globale, tra par tner internazionali e provenienti da diversi ambiti professionali, per aumentare l’efficacia e l’efficienza del processo di generazione delle idee. L’innovazione aper ta nasce dalla consapevolezza che oggi la conoscenza è molto più distribuita e raggiungibile che in passato. Per tanto, per competere e avere successo non è più possibile limitarsi al know-how interno o della propria filiera tradizionale. È necessario aprirsi verso l’esterno e ricercare nuove idee e competenze dove queste risiedono, senza alcuna limitazione geografica o settoriale. Si tratta di un nuovo modo di fare impresa, in cui si condividono risorse che in passato non erano disponibili e si fa leva sulla collaborazione di massa. In Iveco, infatti, quando un problema risulta par ticolarmente complesso da risolvere internamente, ci si avvale dell’Open Innovation, una rete globale di oltre cinque milioni di possibili solution provider appar tenenti ai più diversi business e dislocati in 135 Paesi nel mondo. In questo modo, la capacità di risoluzione del problema cresce incredibilmente, rendendo possibili soluzioni innovative e distintive. Nel settembre 2010, Iveco ha inoltre lanciato Brainwave, un sistema per la generazione e la gestione delle idee, che, basandosi su una piattaforma web 2.0, stimola la creatività e promuove la cultura dell’innovazione. Si tratta di un laboratorio collaborativo che permette a Iveco di proporre dei quesiti su determinati temi di ricerca e Dimensione sociale INNOVAZIONE APERTA Appendice è dotato anche di un repar to dedicato per le prove su strada dei veicoli. Per quanto riguarda i motori diesel, le nuove soluzioni sottoposte a prova mirano a verificare l’efficienza del motore, con l’obiettivo di ridurre costantemente il consumo e le emissioni. Un’altra area prioritaria che riceve grande attenzione è lo studio del biodiesel di seconda generazione, un carburante sintetico di alta qualità, notevolmente superiore al consueto gasolio. Il biodiesel di seconda generazione, che può essere ricavato da alcuni tipi di vegetali ma anche da biomassa, presenta il vantaggio aggiuntivo di contribuire al riciclo di rifiuti. DIMENSIONE ECONOMICA INNOVAZIONE SOSTENIBILE di ottenere delle risposte da par te della comunità, che genera le idee, le commenta, le vota e ne promuove lo sviluppo. Le migliori idee vengono poi avviate verso un percorso di valutazione formale e coerente con il processo di innovazione, che può por tare alla trasformazione delle idee in progetti. Inizialmente aper to a tutti i dipendenti Iveco in Italia, nel 2011 Brainwave ha registrato la par tecipazione attiva di circa 3.100 dipendenti che ha generato 326 nuove idee. CNH, da par te sua, ha implementato un programma di incentivi che intende incoraggiare tutti i dipendenti a proporre idee innovative. Il programma riconosce specifici incentivi ai dipendenti menzionati come inventori in domande di brevetto o brevetti. Le domande di brevetto e i brevetti registrati da CNH sono tracciate in un apposito database istituito e gestito centralmente dall‘Intellectual Property Department di CNH. Team dedicati sono regolarmente invitati a valutare le ultime domande o gli ultimi brevetti pubblicati nel database, anche in questo caso con l’obiettivo di stimolare la generazione di nuove idee che migliorino i prodotti. Il portale di CNH dedicato all’innovazione è disponibile on line. I dipendenti che hanno idee valide possono presentare tramite l’Innovation Portal le proprie Invention Disclosure che sono quindi sottoposte all’esame dell’Ufficio di proprietà intellettuale di CNH e dei team di revisione associati. La possibilità, garantita al dipendente, di seguire ogni fase del processo sul portale è un’ulteriore riprova dello spirito di innovazione trasparente e cooperativa che regna all’interno di CNH. COLLABORAZIONI E PROGETTI Fiat Industrial collabora con circa trenta università in Nord America (USA e Canada), Europa (Italia e Belgio), Asia (Cina), America Latina (Brasile). Fiat Industrial è membro dell’European Automobile Manufacturers’ Association (ACEA), con cui ha avviato collaborazioni in numerosi progetti di rilevanza ambientale. In particolare, Fiat Industrial attraverso ACEA, che si confronta costantemente con le principali Istituzioni europee, ha contribuito nel corso dell’anno al processo di definizione di Regolamenti e Direttive in tema di emissioni di CO2 e di politiche dei trasporti e commercio internazionale, al fine di assicurare una normativa quanto più bilanciata e sostenibile per i costruttori automobilistici e per gli Stati membri dell’Unione Europea. Inoltre, nel settore dei veicoli commerciali medi e pesanti è continuata la collaborazione fra ACEA e la Commissione Europea volta alla definizione di una metodologia di misurazione delle emissioni di CO2 . Iveco ha attivamente contribuito in 68 Agire con responsabilità Dimensione economica Dimensione ambientale Dimensione sociale A livello nazionale, Fiat Industrial promuove una serie di iniziative, incluse quelle presentate come parte del programma Industria 2015 attraverso il quale il Ministero dello Sviluppo Economico ha definito le politiche strategiche per lo sviluppo e la competitività del sistema manifatturiero nel futuro. Fiat Industrial promuove diversi progetti, i più rilevanti riguardano l’area strategica della mobilità sostenibile , e tre di questi sono stati giudicati idonei per un cofinanziamento: LIVE (veicoli commerciali leggeri ecocompatibili); VECTOR (veicoli industriali medi ottimizzati e multiruolo); AUTOBUS (autobus innovativo per la mobilità urbana). Iveco è il coordinatore di questi tre progetti. In partnership con il Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti è proseguita l’attività sul progetto DICIOTTO, con la partecipazione attiva di Iveco. DICIOTTO prevede la sperimentazione di un sistema autoarticolato trattore/ semirimorchio, lungo fino a 18 metri, con l’obiettivo di ottimizzare la capacità di trasporto e l’impatto ambientale dei veicoli pesanti, nel rispetto di stringenti requisiti di sicurezza. Il progetto prevede le prove su strada di 30 combinazioni di articolati di trattori/semirimorchi per un periodo di tre anni. Nel 2011, 16 dei veicoli sottoposti a prova hanno percorso un totale di 1,5 milioni di chilometri, mentre per il 2012 sono in programma altri 1,6 milioni di chilometri. Le sperimentazioni su strada condotte fino ad oggi hanno dato risultati soddisfacenti sotto ogni profilo. Appendice questo ambito attraverso la guida di gruppi di lavoro internazionali nonché con lo sviluppo di test e sperimentazioni atti alla definizione della metodologia. Per lo sviluppo del progetto ACEA, Iveco si è avvalsa della piattaforma Brainwave che ha consentito di raccogliere ben 65 idee, in inglese, da un totale di 534 dipendenti coinvolti per un periodo di tre settimane. Fiat Industrial è fermamente convinta che il coinvolgimento dei fornitori sia essenziale per lo sviluppo di soluzioni innovative (vedere anche pagine 168-169). CNH ha sempre considerato l’opinione del cliente la base fondamentale per lo sviluppo di nuovi progetti e per la definizione di una strategia del brand orientata al cliente. La creazione alla fine del 2007 di Voice of the Customer, una struttura dedicata alle ricerche di mercato, dimostra l’impegno di lungo respiro di CNH a catturare e raccogliere i suggerimenti dei clienti che possono essere utilizzati nello sviluppo di prodotti futuri (per maggiori dettagli, si rimanda alla pagina 159). Il Gruppo Fiat industrial ha una lunga tradizione di presenza nei gruppi di lavoro nazionali e internazionali e da anni è attivo nei Programmi Quadro della Commissione Europea. Ne sono un esempio CityLog e CityMove, due progetti per l’integrazione nel trasporto rispettivamente urbano e interurbano, di soluzioni veicolari che enfatizzino e migliorino gli aspetti di sicurezza, produttività, efficienza energetica e basso impatto ambientale. Il progetto Hybrid Commercial Vehicle (HCV), invece, promuove lo sviluppo e la diffusione di soluzioni concrete per veicoli leggeri e autobus urbani dotati di sistemi di trazione ibridi diesel-elettrici di seconda generazione. 69 DIMENSIONE ECONOMICA INDICI, RATING E INVESTITORI INDICI, RATING E INVESTITORI Gli indici della serie STOXX Global ESG Leaders sono indici di sostenibilità basati su un processo di selezione completamente trasparente e basato su regole precise. Questi indici raccolgono le migliori società al mondo per la gestione degli aspetti ambientali, sociali e di governance, selezionate sulla base degli indicatori ESG forniti da Sustainalytics. L’indice è composto da tre sottoindici ESG, nello specifico STOXX Global ESG Environmental Leaders, STOXX Global ESG Social Leaders e STOXX Global ESG Governance Leaders. Il modello di rating si fonda inoltre, sui KPI contenuti nello standard 3.0 elaborato dalla DVFA, l’associazione che raccoglie i professionisti dell’investimento tedeschi e dall’EFFAS, la federazione europea che raccoglie le associazioni di analisti finanziari. INDICI E RATING DI SOSTENIBILITÀ Fiat Industrial nel 2011, anno del suo debutto sui mercati finanziari, si è subito collocata tra i leader di sostenibilità come confermato dai riconoscimenti delle principali agenzie di rating e organizzazioni internazionali. A settembre 2011 Fiat Industrial entra e si afferma come Industry Leader negli indici: Q Dow Jones Sustainability World Index; Q Dow Jones Sustainability Europe Index. Il punteggio ottenuto è di 81/100 rispetto a una media di 49/100 delle aziende del proprio settore (Industrial Engineering), analizzate da SAM, società specializzata nei rating di sostenibilità. Il DJSI World e il DJSI Europe sono i più prestigiosi indici borsistici ai quali accedono solo le società giudicate migliori per la gestione del proprio business secondo criteri di sostenibilità. Con oltre quarant’anni di esperienza nella costruzione e nella gestione di indici, MSCI è uno dei principali fornitori di strumenti a supporto delle decisioni di investimento per clienti di tutto il mondo, che vanno dai grandi fondi pensione a case di investimento specializzate sugli hedge funds. MSCI si dedica a soddisfare la crescente complessità dei bisogni della comunità degli investitori. Gli indici della famiglia MSCI ESG sono costruiti per aiutare i clienti a inserire considerazioni di ordine ambientale, sociale e di governance (ESG factors) nelle loro decisioni di investimento. Fiat Industrial è inclusa nei seguenti indici: Q MSCI WORLD ESG; Q MSCI WORLD ex USA ESG; Q MSCI EAFE ESG; Q MSCI EUROPE ESG. 70 Fiat Industrial è inclusa nei seguenti indici: STOXX Global ESG Environmental Leaders Index; Q STOXX Global ESG Social Leaders Index; Q STOXX Global ESG Leader Index. Q Fiat Industrial nel 2011 è entrata a far parte della famiglia degli indici di ECPI, una società di rating ESG, nata nel 1997, che gestisce diverse tipologie di indici dedicati a investitori che integrano le loro decisioni di investimento con informazioni di tipo non finanziario. Fiat Industrial è inclusa nei seguenti indici: Q ECPI Developed Ethical+ Equity; Q ECPI Ethical EMU Equity. Fiat Industrial è inclusa nei seguenti indici: FTSE ECPI Italia SRI Benchmark; Q FTSE ECPI Italia SRI Leaders. Q Agire con responsabilità Al 30 novembre 2011, il 9,3%(1) del flottante di Fiat Industrial era detenuto rispettivamente da 32 Asset Owners(2) e da 29 Mutual Funds(3) socialmente responsabili. Il dato risulta ben superiore al dato medio di possesso da parte di investitori socialmente responsabili, che si attesta al 6,8%, come evidenziato da un’analisi di benchmarking condotta, alla stessa data, su Fiat Industrial e altri 4 concorrenti. Il trend risulta in continua crescita anche in relazione al titolo Fiat Group ante-scissione: Dimensione economica Fiat Industrial è anche inserita negli indici FTSE ECPI Italia SRI Index series che FTSE, la società inglese partecipata dal Financial Times e dal London Stock Exchange, ha costituito sui titoli quotati alla Borsa di Milano insieme a ECPI. Scissione 7% 4,84% 5% 4% 7,32% 5,12% 6% 4,93% 4,76% 3% 2% 0,50% 0,19% 0,50% Dimensione sociale 0,08% 1% Asset Owners Mutual Funds 30/11/2011 01/11/2011 01/09/2011 01/07/2011 01/05/2011 01/03/2011 01/01/2011 01/11/2010 0% 01/09/2010 Un risultato concreto, che sottolinea l’impegno di Fiat Industrial verso la sostenibilità, è la presenza del titolo nei portafogli degli Investitori Socialmente Responsabili, che integrano le tradizionali valutazioni economiche con considerazioni di tipo ambientale, sociale e di governance. 8,76% 7,82% 01/07/2010 FIAT INDUSTRIAL E GLI INVESTITORI SOCIALMENTE RESPONSABILI 9,26% Gruppo Fiat Industrial 8% 01/05/2010 Fiat Industrial, in seguito alla partecipazione all’indagine promossa dal Carbon Disclosure Project, è entrata nell’Indice CDL (Carbon Disclosure Leadership) del rapporto Italy 100, aggiudicandosi il primo posto nel settore “Industrials” con un punteggio di 84/100 per il livello di disclosure sulle tematiche legate al “climate change” e ha ottenuto una valutazione di “B” (in una scala compresa tra A-migliore e E-peggiore) per le iniziative messe in atto per la mitigazione del cambiamento climatico. Fiat Group ante-scissione 9% Dimensione ambientale 10% Totale SRI Appendice Fonte: Vigeo (1) Analisi condotta da Vigeo SA. L’analisi Vigeo copre i maggiori asset owner globali (vedere anche nota 2), principalmente fondi pensione (nazionali, di categoria, aziendali, di amministrazioni locali), ma anche fondazioni e altri investitori istituzionali. Tra questi, un asset owner si identifica come SRI (Investitore Socialmente Responsabile) se soddisfa almeno una delle seguenti condizioni: adotta i princìpi SRI nella propria politica di investimento (in ambito di voto, relazione con il management delle società in portafoglio, attivismo, selezione), ha specifici mandati SRI, utilizza un benchmark SRI. L’analisi include anche i fondi comuni di investimento (vedere anche nota-3) caratterizzati come “verdi”, sociali ed etici che operano a livello mondiale. Un fondo comune deve soddisfare tutte le condizioni indicate di seguito per potere essere incluso nell’analisi: uso di valutazioni di tipo etico, sociale o ambientale per la selezione di emittenti azionari e obbligazionari (analisi per esclusione e/o best-in-class), essere commercializzato come SRI ed essere disponibile per il pubblico (retail). (2) Grandi istituzioni finanziarie che investono i propri patrimoni, fondi pensionistici, fondazioni, fondi di diritto pubblico, donazioni e assicurazioni o fondi sovrani. Non includono attività gestite da società di gestione per conto dei propri clienti. (3) Il termine è utilizzato nella medesima accezione adottata per le Statistical Releases dell’European Fund and Asset Management Association (EFAMA: fondi di investimento di tipo aperto offerti al pubblico che investono in valori mobiliari e fondi del mercato monetario). I dati, tuttavia, non sono interamente comparabili in quanto la relazione in oggetto include talune assicurazioni ramo vita e fondi pensione conformi alle definizioni di Vigeo (fonte: Green, Social and Ethical Funds in Europe – 2011 Review). 71 I nostri prodotti 87 Processi produttivi 105 Processi logistici 109 Processi non produttivi Agire con responsabilità Appendice 75 Dimensione sociale Dimensione ambientale Dimensione economica DIMENSIONE AMBIENTALE I NOSTRI PRODOTTI Fiat Industrial è leader globale nel campo dei capital goods. Attraverso le sue aziende progetta, costruisce e commercializza veicoli industriali, autobus, veicoli speciali, trattori nonché macchine per l’agricoltura e per le costruzioni, oltre ai relativi motori, altri sistemi e a motori per applicazioni marine. La ricerca continua di soluzioni innovative consente ai diversi settori di Fiat Industrial di realizzare prodotti in grado di rispettare l’ambiente e di soddisfare le esigenze dei clienti che richiedono veicoli e motori affidabili, sicuri e confortevoli a costi di esercizio competitivi. Alla base dell’impegno del Gruppo verso la sostenibilità dei suoi prodotti si colloca la riduzione dei consumi, la riduzione delle emissioni inquinanti e di CO2 e l’aumento dell’efficienza e della sicurezza (vedere anche pagine 27-29) e la gestione dell’intero ciclo di vita. Agire con responsabilità DIMENSIONE AMBIENTALE Dimensione economica I NOSTRI PRODOTTI LOTTA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI Dimensione sociale Dimensione ambientale La mobilità è storicamente sinonimo di libertà e di progresso ed è strettamente legata allo sviluppo economico di ogni continente e Paese. Gli ultimi 50 anni hanno visto un trend costante di crescita degli spostamenti delle persone e delle merci. I cambiamenti climatici e la crisi energetica tuttavia hanno richiesto un ripensamento del concetto stesso di mobilità. Oggi infatti l’industria è chiamata a dare il proprio contributo per mantenere stabile il livello dei gas a effetto serra nell’atmosfera e ad avere un ruolo attivo nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni per una mobilità più sostenibile e processi produttivi a minor impatto. Il Gruppo Fiat Industrial crede che solo un approccio integrato - che deve coinvolgere anche i produttori di energia, i clienti e le istituzioni possa garantire il conseguimento di risultati efficaci e duraturi. Coerentemente, nello sviluppo dei nuovi prodotti e nei processi produttivi il Gruppo si impegna a ridurre ulteriormente le emissioni di CO2 e a promuovere l’utilizzo di fonti energetiche alternative e rinnovabili. La riduzione delle emissioni inquinanti è inoltre uno degli elementi fondamentali per mantenere l’impegno, contenuto all’interno delle Linee Guida del Gruppo Fiat Industrial sull’ambiente approvate a settembre 2010, per ridurre al minimo l’impatto ambientale dei nostri prodotti e dei processi produttivi. Nell’ambito di una politica ambientale volta alla riduzione progressiva dell’inquinamento, il Gruppo Fiat Industrial pone il massimo impegno nella progettazione di dispositivi per l’abbassamento delle emissioni. La base sulla quale si fondano i risultati del Gruppo è la ricerca motoristica di FPT Industrial che ha sviluppato soluzioni per i motori tradizionali in grado di rispettare e in alcuni casi anticipare le normative come l’Euro VI per il trasporto stradale e Tier 4 B/Stage IV per i veicoli industriali. Le soluzioni individuate, differenziate a seconda della categoria del motore, della potenza e della missione specifica di applicazione, sono: Q Selective Catalytic Reduction (SCR), sistema di post trattamento Q dei gas di scarico che converte gli ossidi di azoto (NOx) in nitrogeno (N2) e acqua (H2O), così come avviene normalmente nell’atmosfera, tramite una reazione chimica con una soluzione acquosa di urea (DEF o AdBlue). Il sistema sviluppato da FPT Industrial ha dedicato la massima attenzione alla semplicità di installazione in modo da non rendere necessari drastici cambiamenti nell’architettura dei veicoli. Exhaust Gas Recirculation (EGR), un sistema per il ricircolo del gas di scarico raffreddato. L’utilizzo del sistema EGR limita la quantità di ossigeno in camera di combustione, riducendone la temperatura, e di conseguenza la formazione di ossidi di azoto (NOx). 75 Appendice EMISSIONI INQUINANTI DIMENSIONE AMBIENTALE I NOSTRI PRODOTTI La ricerca più avanzata di FPT industrial ha portato a sviluppare la tecnologia SCR Only in grado di ottemperare agli standard Tier 4 B/Stage IV con 2 anni di anticipo rispetto alla loro introduzione, utilizzando la sola tecnologia SCR senza bisogno di dover ricorrere a ulteriori sistemi di trattamento delle emissioni. La scelta effettuata da FPT Industrial è quella di ridurre al minimo il particolato prodotto in camera di combustione, aumentando così l’efficienza del motore. Gli NOx vengono ridotti successivamente, grazie alla tecnologia SCR Only, nel sistema di scarico. Ciò consente di ottimizzare le prestazioni del motore, migliorandone i consumi e le performance. Il sistema prevede l’utilizzo di un’unità separata Diesel Oxidation Catalyst (DOC); subito dopo, trova posto il modulo per l’iniezione dell’AdBlue, la cui temperatura viene controllata grazie ad un apposito circuito di raffreddamento che utilizza l’acqua del motore. Il sistema è anche dotato di una rete di sensori per il controllo degli NOx emessi e dei possibili eccessi di NH3 (ammoniaca). L’utilizzo di questo sistema permette un abbattimento degli NOx superiore al 95%. Queste soluzioni hanno permesso a CNH e Iveco di ottemperare agli standard previsti dalle diverse normative. Per le macchine per l’agricoltura e per le costruzioni, nel 2011 è infatti entrata in vigore la normativa Tier 4A/Stage IIIB che impone a tutti i costruttori di ridurre del 90% il particolato (PM) e del 50% le emissioni di NOx rispetto ai livelli della precedente norma Tier 3. Lo step successivo della norma, il Tier 4B/Stage IV, comporterà un’ulteriore riduzione delle emissioni di NOx pari al 90% rispetto al Tier 3. per le macchine agricole e di movimento terra. L’efficienza è stata altresì migliorata in una serie di altri sottosistemi di veicoli che – aggiunti all’evoluzione dei motori – ha determinato una riduzione complessiva dei consumi di carburante del 10% in diversi modelli di trattori e di mietitrebbia che corrisponde a una riduzione equivalente di emissioni di CO2. Iveco e FPT Industrial, grazie all’esclusiva tecnologia SCR Only, hanno potuto annunciare la conformità con le prossime normative Euro VI, che, per le nuove omologazioni, entreranno in vigore dal 1° gennaio 2013. La nuova tecnologia sarà introdotta sulle due gamme di nuovi motori Cursor e Tector per veicoli commerciali pesanti e autobus. I nuovi motori, dotati della tecnologia SCR Only garantiranno a Iveco di mantenere la posizione di leadership nel campo dei consumi, migliorando allo stesso tempo il rispetto dell’ambiente. CNH offre la gamma più ampia di prodotti conformi al L’introduzione delle norme Euro VI rappresenta una tappa fondamentale nello sviluppo di standard mondiali sulle emissioni, poiché per la prima volta viene introdotto il ciclo World Harmonised Test Cycle (WHTC) per la certificazione dei motori. IL WHSC è un nuovo sistema di verifica delle emissioni proposto dal Global Technical Regulation (GTR) e sviluppato dal UN ECE GRPE Group. Il sistema armonizza le precedenti normative e si basa su due cicli di verifica, uno a freddo e uno a caldo. Iveco, inoltre, dedica grande attenzione allo sviluppo di veicoli a basse emissioni, in particolare per le specifiche esigenze del trasporto pubblico locale, dove la salvaguardia della qualità dell’aria è di primaria importanza. Da anni, infatti, Iveco è leader negli autobus urbani alimentati a metano, che soddisfano i limiti Enhanced Environmentally-Friendly Vehicles (EEV), lo standard più severo previsto dalle normative europee in tema di emissioni. Iveco è in grado di soddisfare questi limiti anche con i veicoli a propulsione diesel. Tier 4A/Stage IIIB Nel 2011, CNH ha dunque completato le attività che hanno permesso ai marchi di offrire soluzioni in linea con le nuove normative sulle emissioni. I marchi di CNH, a oggi, offrono una vastissima gamma di prodotti conformi alla nuova normativa Tier 4A/Stage IIIB: Q 80 modelli di macchine per l’agricoltura; Q 75 modelli di macchine per le costruzioni. Nel 2011 queste soluzioni hanno portato anche ad una riduzione del 3–5% nei consumi di carburante dei motori che rispettavano le norme Tier 4A/Stage IIIB 76 Il Gruppo ritiene inoltre importante che tutti gli attori cooperino per affrontare i problemi ambientali e in particolare il tema dei cambiamenti climatici. A questo proposito sono attive diverse collaborazioni con istituzioni e organizzazioni, al fine di individuare una metodologia di misurazione delle emissioni di CO2. In particolare, Iveco contribuisce attivamente in quest’ambito attraverso la guida di gruppi di lavoro internazionali nonché con lo sviluppo di test e sperimentazioni utili alla definizione della metodologia (vedere anche pagina 57). Dimensione economica Forte della consapevolezza che non esiste un’unica soluzione per la mobilità ecologica, ma una combinazione di tecnologie convenzionali e alternative, Fiat Industrial è impegnata a: Q ottimizzare le prestazioni ecologiche dei motori convenzionali; Q aumentare l’utilizzo di combustibili alternativi; Q sviluppare sistemi di trazione alternativi; Q progettare dispositivi per la riduzione delle emissioni; Q sensibilizzare i clienti (vedere anche pagine 154, 161). Agire con responsabilità EMISSIONI DI CO2 Roadmap dei sistemi di propulsione Iveco GIÀ DISPONIBILE SVILUPPI A BREVE TERMINE INNOVAZIONE MULTIJET (veicoli commerciali leggeri e medi) MULTIJET (veicoli commerciali pesanti) ADVANCED TURBO MULTIAIR SUPER ENGINE BRAKE SELECTIVE CATALYTIC REDUCTION (SCR) (veicoli commerciali leggeri) FILTRO ANTIPARTICOLATO (DPF) (veicoli commerciali leggeri) FILTRO ANTIPARTICOLATO (DPF) (veicoli commercial medi e pesanti) TURBINA A GEOMETRIA VARIABILE START & STOP TWIN TURBO MULTIJET II (veicoli commerciali leggeri) Dimensione sociale TURBO BRAKE SELECTIVE CATALYTIC REDUCTION (SCR) (veicoli commerciali medi e pesanti) Dimensione ambientale Diesel HIGH-PRESSURE COMMON RAIL METANO BIOMETANO (Europa) METANO MULTIAIR ELETTRICO 100% BIOETANOLO (America Latina) ELETTRICO A IONI DI LITIO IBRIDO DIESEL-ELETTRICO A IONI DI LITIO Appendice Trazioni e Combustibili alternativi MISCELE METANO-IDROGENO (flotte sperimentali) BIOCOMBUSTIBILI DI 2a GENERAZIONE 77 DIMENSIONE AMBIENTALE I NOSTRI PRODOTTI FPT INDUSTRIAL PER UNA NAVIGAZIONE PULITA La stessa attenzione all’ambiente viene dedicata per i motori impiegati nella navigazione da dipor to e professionale, garantendo basse emissioni allo scarico e un ridotto inquinamento acustico; il tutto senza inficiare le prestazioni e il piacere del navigare. Il propulsore best in class nella gamma di motori da dipor to, C90 650, è dotato di Electronic Common Rail (ECR): una delle più avanzate tecnologie che consente di aumentare l’efficienza e di ridurre l’impatto ambientale. Progettati per soddisfare specifiche esigenze di elevate prestazioni con ridotto impatto ambientale, gassoso e acustico, i motori FPT Industrial Marine ottemperano alle principali norme in materia di emissioni (IMO MARPOL-2003/44/EC – 2004/26/EC – CCNR – EPA). COMBUSTIBILI ALTERNATIVI Il Gruppo Fiat Industrial è impegnato anche ad aumentare l’utilizzo di carburanti alternativi e orienta sempre più la propria ricerca nel campo dei diversi combustibili ecocompatibili, coerentemente con le condizioni socioeconomiche ed energetiche dei diversi mercati. GAS NATURALE La propulsione a metano rappresenta la scelta tecnologica più efficace e disponibile nell’immediato per risolvere i problemi di inquinamento delle aree urbane e per ridurre le emissioni di CO2 . Il metano (o gas naturale compresso - CNG), infatti, si presenta oggi come l’unico combustibile realmente alternativo rispetto a benzina e gasolio e il più pulito attualmente disponibile. In par ticolare: Q garantisce minime emissioni nocive, dal particolato (ridotto praticamente a zero) ai composti aromatici come il benzene; Q riduce al minimo anche le emissioni più critiche nei confronti della qualità dell’aria (come gli ossidi di azoto): Q riduce le emissioni di CO ; 2 Q ha le potenzialità per essere una fonte rinnovabile, attraverso il biometano. Fin dal 1995 Iveco rivolge la massima attenzione alla propulsione a gas naturale e oggi è leader europeo nella ricerca relativa a tale campo e nella commercializzazione di questi veicoli, con una quota di mercato complessiva di circa il 10%. In Europa, Iveco dispone della gamma a metano più completa in commercio, con autocarri, furgoni e autobus. Tutti i veicoli a gas naturale di Iveco utilizzano motori monovalenti, alimentati cioè da un solo carburante, che funzionano a combustione stechiometrica. Ciò consente di fornire prestazioni 78 elevate e costanti, abbassando al tempo stesso le emissioni inquinanti ben al di sotto dei limiti previsti dalla normativa Euro V, avvicinandosi così a quelli previsti dall’Euro VI. Infine, l’intera gamma dei motori alimentati a metano è anche omologata secondo lo standard EEV (Enhanced Environmentally-Friendly Vehicles), la normativa più restrittiva in ambito europeo, ed è già predisposta per funzionare anche con il biometano ottenuto dal trattamento dei rifiuti. La continua ricerca sul metano ha visto coinvolta anche CNH, che ritiene che l’uso di trattori monovalenti a metano rappresenta per molti versi la scelta migliore per le applicazioni agricole, in quanto produce il 25% in meno di Agire con responsabilità dell’idrogeno nel settore dei trasporti. Iveco ha applicato con successo questa tecnologia alla gamma dei suoi veicoli da trasporto. Grazie a un intervento minimo richiesto nel software di controllo elettronico del motore, i propulsori a metano possono essere alimentati con una miscela di metano (70%) e idrogeno (30%). Così facendo è possibile ottenere una riduzione delle emissioni di CO2 fino all’11%, rispetto a un veicolo alimentato unicamente a gas naturale. Dimensione ambientale Dimensione economica emissioni di CO2 e il 95% in meno di NOx rispetto ai motori diesel. Nel 2011, Steyr ha presentato un prototipo del primo trattore di serie alimentato a gas naturale lo Steyr Profi 4135 Natural Power dotato di un motore monovalente turbo a gas naturale compresso, realizzato da FPT Industrial. Il lancio sul mercato è previsto per il 2015. Le tecnologie sviluppate per il gas naturale rappresentano inoltre la piattaforma di partenza ideale per l’introduzione graduale dell’utilizzo Dimensione sociale NEW HOLLAND NH2TM, PROTOTIPO A IDROGENO Appendice New Holland Agriculture, nell’ambito del programma Industria 2015, si è aggiudicata il bando “Nuove tecnologie per il Made in Italy” con il progetto Indipendenza Energetica dell’Azienda Agricola con il trattore NH2TM. Il progetto, già premiato con la Medaglia d’oro al SIMA Innovation Awards nel 2009, vede coinvolti diversi partner tra cui il Centro Ricerche Fiat ed è incentrato sulla capacità delle aziende agricole di produrre energia elettrica da fonti naturali a basso impatto ambientale, di stoccarla sotto forma di idrogeno e di riutilizzarla facilmente. Rispetto alla prima generazione di trattori NH2™, il nuovo modello è dotato di celle a combustibile (fuel cell) in grado di garantire il doppio della potenza, salita da 50 a 100 kW. Il numero di motori elettrici a bordo resta invariato, uno per la trazione e uno per la presa di forza e i circuiti ausiliari, mentre la potenza nominale e la coppia sono state raddoppiate. I livelli di prestazione del nuovo NH2™ sono sostanzialmente equivalenti a quelli di un trattore di dimensioni analoghe con motore tradizionale. Tuttavia questo trattore offre enormi vantaggi: produce zero emissioni nocive allo scarico. Il nuovo trattore a idrogeno NH2™ sarà un trattore agricolo a tutti gli effetti con dotazioni complete e pronto per l’uso. La sperimentazione sul campo di questo trattore inizierà a partire dal 2012 nell’azienda agricola La Bellotta (Italia), la prima Energy Independent Farm. Nel 2011 è stato anche sviluppato un prototipo di seconda generazione del trattore a idrogeno che verrà testato nel 2012. 79 DIMENSIONE AMBIENTALE I NOSTRI PRODOTTI BIOCOMBUSTIBILI Il Gruppo Fiat Industrial, con il suppor to di FPT Industrial, sta investendo impor tanti risorse nello sviluppo di tecnologie capaci di valorizzare al meglio alcune risorse naturali rinnovabili. Per esempio, i motori conformi alla normativa Tier 4A/Stage IIIB prodotti da FPT Industrial sono compatibili con il B20 (biodiesel al 20%), purché la miscela di biodiesel sia conforme ai requisiti definiti dalle norme. Allo stesso tempo, i veicoli di Iveco, già oggi, possono utilizzare biocombustibili come il biometano, prodotto dai rifiuti organici e dagli scar ti vegetali, e il biodiesel, miscelabile con il gasolio di origine fossile in una percentuale fino al 5%, senza bisogno di alcun intervento. Iveco sta inoltre indirizzando la propria ricerca sull’impiego di biocombustibili di seconda generazione. Molto promettenti, anche se attualmente disponibili in modo limitato sul mercato, rappresentano il futuro dei biocombustibili. Si tratta dell’olio vegetale idrogenato, derivato da olii vegetali non in conflitto con la catena alimentare, e della biomassa a liquido, ottenuto dalle biomasse mediante un processo chimico di trasformazione. Questi combustibili rinnovabili di seconda generazione non solo derivano da una varietà più ampia di materie prime (alghe, jatropha e rifiuti, ecc.), ma hanno caratteristiche prestazionali addirittura migliori rispetto al gasolio di origine fossile e possono ridurre le emissioni di gas serra fino al 95%. IVECO TRAKKER BI-FUEL, PROTOTIPO ALIMENTATO CON DIESEL ED ETANOLO Iveco si è aggiudicato il premio per le tecnologie combustibili alternative Top Ethanol con il prototipo, lanciato recentemente in Brasile, del Trakker Bi-Fuel diesel-etanolo, il primo al mondo nel suo genere. La cerimonia è avvenuta a San Paolo, durante l’Ethanol Summit 2011, un seminario internazionale organizzato da UNICA (Associazione Brasiliana dei Produttori di Canna da Zucchero) per discutere delle nuove tecnologie e delle politiche per un ulteriore sviluppo del business della canna da zucchero, un settore in forte espansione in Brasile. La tecnologia è stata sviluppata da Iveco in collaborazione con FPT Industrial e Bosch. Il veicolo è equipaggiato con un motore Cursor 9 Common Rail da 360 CV, che utilizza una miscela di diesel-etanolo. Il prototipo sta effettuando dei test presso Raízen, una joint venture costituita tra Cosan (il più grande produttore di zucchero di canna in Brasile) e Shell. I primi test effettuati mostrano che il veicolo utilizza, in media, una miscela di gasolio (60%) e di etanolo (40%), con costi operativi ridotti rispetto a un motore diesel tradizionale. TRAZIONI ALTERNATIVE La parola d’ordine tra i progettisti del Gruppo Fiat industrial è ridurre le emissioni di CO2 sviluppando sistemi in grado di minimizzare i consumi di benzina e gasolio, il che si traduce anche nel progettare soluzioni alternative di propulsione, specialmente per i veicoli di uso prettamente urbano. In par ticolare, Iveco, attraverso Altra (centro di eccellenza per la progettazione di veicoli a trazione alternativa), vanta una grande esperienza nella produzione di sistemi di traspor to elettrici e ibridi, per veicoli merci e per autobus urbani. 80 ELETTRICO Iveco, precursore di questo tipo di tecnologia, ha progettato e costruito il primo Daily a propulsione elettrica già nel 1986, la gamma è stata poi ampliata per includere furgoni e autobus urbani. Oggi, i sistemi elettronici ad alta potenza, uniti alla rete CAN e alle batterie sodio cloruro di nichel, consentono al Nuovo Daily elettrico di garantire alti livelli di affidabilità e di adattarsi perfettamente alle più comuni missioni in ambito urbano, come la distribuzione por ta a por ta e il traspor to urbano di persone. Il veicolo a zero emissioni è progettato, costruito, commercializzato e Agire con responsabilità Dimensione economica Dimensione ambientale IBRIDO Iveco è leader in questo settore dal 1994, quando venne prodotto il primo Turbocity ibrido. Oggi sono 166 i veicoli ibridi Iveco circolanti in Europa. È proseguita la commercializzazione dell’Eurocargo ibrido, primo veicolo commerciale medio con alimentazione diesel-elettrica a essere venduto in Europa. Dimensione sociale 166 veicoli ibridi Iveco circolanti in Europa L’Eurocargo, con propulsione ibrida parallela, rappresenta il miglior punto di equilibrio tra le esigenze di trasporto (capacità di carico e manovrabilità) da un lato e il rispetto dell’ambiente dall’altro. Tutto questo viene ottenuto grazie al sistema frenante rigenerativo, alla funzione Start&Stop e al motore diesel ridotto. In fase di accelerazione, la potenza erogata dal generatore termico può essere integrata con quella fornita dalle batterie. A velocità costante, le batterie non intervengono poiché la potenza erogata dal generatore è sufficiente a mantenere la velocità. Durante la fase di frenata il motore elettrico recupera l’energia cinetica ricaricando le batterie. 81 Appendice assistito integralmente da Iveco. Un sistema di accumulo di energia di tipo plug-in alimenta, attraverso un inverter, un motore elettrico di tipo asincrono trifase, che ha il compito di muovere direttamente il veicolo e di recuperare energia durante la fase di frenata. Le batterie che equipaggiano il Daily non producono emissioni gassose, non richiedono manutenzione e sono totalmente riciclabili, non solo, ma sono anche particolarmente leggere così da non penalizzare il carico utile. La sua autonomia può arrivare fino a 130 km. A oggi, sono stati venduti 74 autobus urbani elettrici in Europa. DIMENSIONE AMBIENTALE I NOSTRI PRODOTTI All’arresto del veicolo, il motore diesel si spegne e le emissioni dei gas di scarico si interrompono, permettendo un ulteriore risparmio di carburante e una riduzione significativa dell’inquinamento atmosferico e acustico. Nella fase di partenza, le batterie alimentano il generatore che riavvia il motore diesel non appena il conducente preme il pedale dell’acceleratore, facendo ripartire il veicolo. In funzione delle condizioni di utilizzo, la propulsione ibrida permette di ottenere, rispetto a veicoli diesel convenzionali, una riduzione del consumo di carburante e delle emissioni di CO2 fino al 30% (nel ciclo urbano). Infine la trazione ibrido seriale diesel-elettrica rappresenta la soluzione ideale per il trasporto passeggeri in aree urbane con la possibilità di circolare senza essere sottoposti a limitazioni del traffico. Iveco ha applicato questa tecnologia sugli autobus di linea che, operando su percorsi standard, consentono di calibrare la potenza dei motori in maniera da ottenere i maggiori vantaggi in termini di risparmio energetico. Autobus ibridi Iveco da 6, 7,4 e 12 metri operano da anni in diverse città francesi, italiane e spagnole. ALTRI SISTEMI Un ulteriore aspetto che contribuisce alla riduzione dei consumi e quindi di CO2 è l’efficienza della componentistica accessoria che favorendo la produttività riduce i consumi. Ad esempio per le macchine movimento terra, la ricerca sulla riduzione dei consumi e quindi delle emissioni si concentra anche sui sistemi idraulici. Nel 2011, gli escavatori cingolati serie C di Case IH hanno visto la riprogettazione completa del sistema idraulico, incrementando così in modo significativo la controllabilità delle macchine e la loro efficienza idraulica favorendo una maggiore produttività. L’elevata efficienza idraulica, 82 unitamente ai nuovi motori, ha comportato un aumento di produttività nell’ordine di oltre il 10% di metri cubi all’ora. L’introduzione di una nuova modalità operativa ECO aumenta ulteriormente il risparmio di carburante dei motori, riducendone il consumo del 10% rispetto alla serie B. Le trasmissioni sono un’altra componente importante per contribuire al miglioramento dei consumi e alla conseguente riduzione delle emissioni di CO2. Case IH ha vinto la medaglia d’argento in occasione del salone SIMA per Power Take Off (PTO) la prima trasmissione variabile continua al mondo per trattori. Questo innovativo sistema consente una regolazione continua della velocità e, pertanto, la trasmissione verso le apparecchiature montate e a rimorchio possono essere regolate in modo continuo e adeguate immediatamente alle condizioni operative correnti, permettendo così un risparmio significativo in termini di carburante. La trasmissione variabile continua PTO rientra nel sistema EfficientPower, che si avvale dei benefici offerti da altre tecnologie, come la catena cinematica e il sistema di controllo dei trattori, per migliorare la produttività e il comfort, aumentando come conseguenza diretta l’efficacia nei costi. Il Sistema Diesel Saver Automatic Productivity Management (APM) di Case IH ha ricevuto il premio 2011 “Rain Bird Engineering Concept of Year”. Presentato ogni anno dall’American Society of Agricultural and Biological Engineers (ASABE), questo prestigioso riconoscimento ha insignito il sistema Diesel Saver per la sua capacità innovativa di offrire un risparmio in termini di carburante. Il sistema Diesel Saver APM regola automaticamente le impostazioni della marcia e la velocità del motore adeguandole alla modalità più efficiente a livello di combustibile sulla base di un determinato carico. Così facendo è possibile aumentare del 25% il risparmio di carburante e le prestazioni del motore, anche in condizioni di campi diversi. Diesel Saver APM rappresenta una delle tecnologie chiave alla guida della famiglia di macchine Efficient Power di Case IH. Si tratta di un sistema di motopropulsione completamente integrato capace di garantire non-stop la massima efficienza con il minimo consumo di carburante, riducendo al contempo il rumore e la fatica dell’operatore. Il sistema Diesel Saver APM rappresenta uno strumento standard sui trattori della famiglia Efficient Power di Case IH, ivi inclusi Steiger ®, Magnum™ e Puma®. SENSIBILIZZAZIONE DEL CLIENTE Fiat Industrial non considera solo il ciclo di vita dei prodotti, ma, approcciando il problema in maniera integrata, estende il proprio impegno anche al modo in cui le persone usano i prodotti, consapevole dell’importante contributo che possono avere sulla riduzione della CO2 (vedere anche pagina 154). Agire con responsabilità Dimensione economica Dimensione ambientale 83 Dimensione sociale impronta ecologica: il CarbonID™ e l’ECOBraud. CarbonID™ è il calcolatore online di CO2 destinato ad agricoltori e contoterzisti. I clienti possono scegliere di calcolare l’impronta ecologica sulla base del consumo di combustibile annuale oppure delle ore di lavoro. Inserendo altri dati quali ad esempio, il numero di cavalli, il prezzo del combustibile e dell’additivo AdBlue e il ritmo di lavoro medio, il calcolatore fornisce anche il risparmio di denaro ottenuto. ECOBraud invece rappresenta il nuovo programma per la viticoltura sostenibile. Il sistema mira infatti a incrementare la produttività e la redditività della viticoltura limitandone al contempo l’impatto ambientale. Grazie al suo utilizzo è infatti attesa una riduzione del 40% dell’impronta di CO2 in viticoltura. Ciò contribuirà direttamente a una riduzione del 10% dell’impronta di CO2 di ogni singola bottiglia di vino prodotta. Appendice Nell’ottica di minimizzare le emissioni delle flotte aziendali, Iveco ha realizzato il Blue&Me Fleet: soluzione telematica per la gestione delle flotte e l’assistenza dei clienti, sviluppata sulla piattaforma Blue&Me di Fiat Group Automobiles e su quella FleetVisor di Qualcomm. Il dispositivo fornisce ai clienti Iveco la soluzione ottimale per l’utilizzo dei veicoli e la corretta pianificazione degli itinerari, aspetti ormai sempre più importanti ai fini della riduzione dell’impatto ambientale e del miglioramento dei costi operativi. Il computer di bordo è in grado di dialogare con la centralina elettronica del veicolo per richiedere informazioni su consumo di combustibile, distanza, velocità, percorrenza totale e altre informazioni tecniche correlarle al conducente, in modo da fornire dati precisi sull’attività e sullo stile di guida dei singoli autisti. Nel 2011 New Holland Agriculture, nell’ambito della strategia Clean Energy Leader ha sviluppato due progetti per aiutare i clienti a conoscere la propria DIMENSIONE AMBIENTALE I NOSTRI PRODOTTI RECUPERARE RICICLARE RIUTILIZZARE L’impegno per ridurre l’impatto ambientale dei veicoli viene distribuito lungo tutto il loro ciclo di vita, dalla fase di progettazione delle parti e dall’acquisto di componenti riciclabili, fino alla promozione della loro rigenerazione e riutilizzo e all’assistenza offerta ai clienti nella rottamazione dei prodotti non più riparabili. A tal fine viene data preferenza a materiali e sostanze eco-compatibili (materiali a più basso impatto ambientale, biopolimeri e materiali riciclati) e progettate soluzioni per facilitare il recupero del veicolo. Nel luglio 2010, la normativa relativa alla recuperabilità e alla riciclabilità è stata estesa anche ai veicoli commerciali leggeri andando quindi ad interessare alcune gamme di prodotti di Fiat Industrial. La direttiva CE 2005/64 (Riutilizzare, Riciclare, Recuperare) fissa i livelli minimi per la recuperabilità al 95% per la riciclabilità all’85% dei nuovi modelli omologati. A questo riguardo la recuperabilità dei veicoli commerciali leggeri di Iveco ha già raggiunto il 95%. Le analisi sui livelli di recuperabilità e riciclabilità sono eseguite utilizzando un 84 sistema informatico specifico, il RRR Project, che elabora i dati provenienti dall’International Material Data System (IMDS), database on-line, per mezzo del quale tutta la catena di fornitura può inserire le informazioni di base relative alla composizione dei propri prodotti (vedere anche pagina 166). Il RRR Project rappresenta un sistema estremamente versatile che permette di eseguire simulazioni per valutare l’impatto sulla recuperabilità di un cambiamento nei materiali o nelle soluzioni progettuali, monitorando costantemente la conformità del Gruppo alla direttiva CE 2005/64. Infine, il Gruppo è fortemente impegnato nelle attività di riciclaggio e recupero dei materiali che compongono il veicolo, una volta che questo arriva alla fine della propria vita (ELV - End of Life Vehicle). Attualmente è in essere un accordo tra Iveco e Fiat S.p.A. per la rottamazione a fine vita di furgoni Daily attraverso una rete di circa 300 agenti autorizzati in Italia, debitamente formati per le operazioni di riciclo di metalli e polimeri in diverse categorie, affinché si possa procedere al loro riutilizzo. Incidenza delle materie prime riciclate(1) (% su peso totale vettura) Iveco gamma veicoli commerciali leggeri (% su totale materia prima utilizzata) 92,3% 90,2% Altro Agire con responsabilità Composizione di Daily Cab per materiale(1) 81,0% 0,9% Fluidi 5,0% Vetro Metalli 2,1% Elastomeri 77,5% 39,3% 41,2% 34,9% 5,9% Dimensione economica Dimensione ambientale Fluidi Valore medio 0,0% Altro 3,4% Vetro Polimeri Altri metalli Leghe leggere Ghisa Acciaio 8,6% 0,0% Elastomeri 13,3% Polimeri RIGENERAZIONE DI MOTORI E ALTRI COMPONENTI Appendice Dimensione sociale La rigenerazione di alcuni componenti è la strategia adottata dal Gruppo Fiat Industrial per prolungare la vita dei veicoli. Revisionando e riadattando le parti, la rigenerazione contribuisce a rivitalizzare i componenti, allungandone il ciclo di vita. FPT Industrial ad esempio ha sviluppato nello stabilimento di Garchizy (Francia) un’attività di rigenerazione di motori e componenti per riportarli al loro stato iniziale dando loro una seconda vita. In questo stabilimento vengono rigenerati unicamente motori provenienti da concessionarie autorizzate Iveco e CNH. I processi di rigenerazione vengono eseguiti in conformità con le norme ISO 9001/2000 e ISO 14001, garantendo così una qualità impeccabile del prodotto finale. CNH da parte sua ha costituito nel 2008 una joint venture CNH Reman insieme a Springfield Remanufacturing Corp. per la rigenerazione dei componenti distribuiti in Nord America. Nel 2011 sono stati rigenerati circa 450 componenti; l’obiettivo fissato per il 2013 è quello di superare la quota di 3.000 componenti rigenerati dall’inizio della joint venture. (1) I dati si riferiscono al valore medio della gamma Iveco omologata nel 2011, valutato secondo la direttiva CE 2005/64. 85 DIMENSIONE AMBIENTALE Fiat Industrial considera la tutela dell’ambiente un fattore strategico nell’esercizio delle proprie attività e determinante per consolidare la leadership nei mercati mondiali, nella convinzione che la chiave del successo di un’azienda non possa prescindere da una piena sintonia con il contesto sociale e ambientale. Il Gruppo, consapevole di essere tra i maggiori produttori mondiali di capital goods e di avere la grande responsabilità di garantire uno sviluppo sostenibile della società, ha emesso nel 2010 le proprie Linee Guida Ambientali (1), documento di intenti che, facendo della salvaguardia dell’ambiente un punto di forza, fornisce indicazioni sulle modalità di sviluppo di nuovi prodotti, di gestione delle attività produttive e sugli obiettivi da raggiungere. Il campo di applicazione delle Linee Guida Ambientali copre tutte le fasi del ciclo di vita dei prodotti, dalla progettazione, alla fabbricazione, all’utilizzo, fino ad arrivare alla fine del loro ciclo di vita. Fra le direttrici enunciate, si sottolineano la riduzione dell’uso di energia, delle materie prime, delle sostanze pericolose e delle emissioni inquinanti, la gestione responsabile dell’uso dell’acqua, la limitazione della produzione di rifiuti e la tutela degli habitat naturali e della biodiversità. Su questi elementi Fiat Industrial ha stabilito per ciascun settore ambiziosi target di riduzione (vedere anche pagine 31-34 e 182-188), nella ferma convinzione che il miglioramento continuo sia l’unico possibile approccio per il raggiungimento di risultati di eccellenza. (1) Disponibili nella sezione sostenibilità del sito di Fiat Industrial. 87 Dimensione economica L’attuazione di una politica impostata sulla protezione dell’ambiente viene garantita, per ciascun settore attraverso un ente Environment Health & Safety (EHS) a cui è affidata la responsabilità della gestione delle problematiche ambientali e degli aspetti relativi alla salute e sicurezza sul lavoro. A essa è anche affidato il compito di operare in modo che a livello locale, di singolo stabilimento, vengano attuati gli impegni di settore, assicurando omogeneità e sinergie nel rispetto delle specificità legate ai differenti business. Il confronto intersettoriale delle performance e la verifica periodica dell’allineamento rispetto agli impegni di Fiat Industrial in campo ambientale sono effettuati periodicamente dai responsabili EHS di settore. Nel 2011 è stato confermato il Piano Ambientale dichiarato nel 2010, rinnovando per il triennio 2012-2014 gli impegni sulle principali direttrici di intervento in campo ambientale (emissioni in atmosfera, risorse idriche, biodiversità, rifiuti). Sempre nel 2011 è stata data continuità ai team di lavoro intersettoriali di Gruppo i quali hanno proseguito a sviluppare metodologie e ad analizzare argomenti specifici su tematiche di interesse comune fra cui, per esempio: Q la stesura delle Linea Guida per la corretta gestione delle acque; Q la definizione di un set di sostanze ritenute pericolose; Q la diffusione di kit formativi in materia ambientale; Q la definizione e divulgazione di specifiche Linee Guida per la progettazione e l’acquisto di nuovi macchinari con minore inquinamento acustico. Nell’ambito delle attività di carattere organizzativo e gestionale finalizzate al miglioramento delle performance e allo sviluppo di una concreta cultura ambientale, occorre anche segnalare il continuo sviluppo del sistema informatico Standard Aggregation Data (SAD) utilizzato per rendicontare e al tempo stesso monitorare e migliorare l’andamento degli indicatori. Non minore impor tanza riveste la piattaforma informatica di Fiat Industrial, condivisa con Fiat S.p.A., che permette l’accesso alla raccolta degli strumenti formativi fra cui la documentazione a sostegno dei programmi di cer tificazione ISO 14001 (linee guida, procedure generali e operative, guide per la rendicontazione, ecc.). Circa 350 persone di Dimensione ambientale SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE ORGANIZZAZIONE Dimensione sociale La progressiva riduzione dell’impatto ambientale dei processi produttivi è un impegno fondamentale per Fiat Industrial, consapevole che sia necessario e possibile conciliare l’obiettivo di crescita del business con il rispetto dell’ambiente. Gli eccellenti risultati ottenuti nel 2011 in termini di performance ambientale rappresentano la naturale conseguenza del coinvolgimento delle persone, delle conoscenze sviluppate, della disponibilità di strumenti di analisi e dell’impegno finanziario. Nel 2011 Fiat industrial ha impiegato complessivamente circa 35 milioni di euro per la protezione dell’ambiente (+24% rispetto al 2010), così suddivisi: 23 milioni di euro per smaltimento rifiuti e trattamento emissioni, 12 milioni di euro per costi di prevenzione e gestione ambientale. La suddivisione delle spese per settore è stata: 10,7 milioni di euro per CNH, 17,8 per Iveco, 6,8 per FPT Industrial. Agire con responsabilità PROCESSI PRODUTTIVI Appendice PROCESSI PRODUTTIVI DIMENSIONE AMBIENTALE PROCESSI PRODUTTIVI Fiat Industrial nel mondo hanno accesso alla piattaforma, realizzata con l’intento di migliorare la gestione ambientale negli stabilimenti del Gruppo grazie alla sua omogeneità di applicazione. CERTIFICAZIONE DEI PROCESSI Nell’ambito dei processi produttivi, Fiat Industrial sostiene il programma di cer tificazione del Sistema di Gestione Ambientale secondo la norma ISO14001, nella convinzione che l’omogeneità organizzativa e procedurale sia un requisito impor tante per il conseguimento degli obiettivi ambientali. In quest’ottica è stato definito uno standard documentale (linee guida, procedure generali e operative) che permette di rendere il sistema di regole uniforme e adattabile a tutti gli stabilimenti. 55 stabilimenti certificati ISO 14001 Nel 2011 Fiat Industrial ha raggiunto gli obiettivi dichiarati, certificando tutti i 38 stabilimenti europei e 17 extraeuropei, su un totale di 22. In particolare, per i singoli settori la situazione al 31 Dicembre 2011 è la seguente: Q CNH: 12 stabilimenti su 12 certificati nell’UE (uno stabilimento europeo è fuori dal perimetro della certificazione ISO 14001) e 12 su 16 a oggi certificati (extra UE); Q Iveco: 19 stabilimenti su 19 certificati (UE) e 3 su 4 certificati (extra UE); Q FPT Industrial: 9 certificati su 9 totali (di cui 7 UE). Il programma di certificazione di Fiat Industrial prevede che tutti gli stabilimenti produttivi del Gruppo, esistenti nel mondo al 2011, siano certificati secondo la norma ISO 14001 entro il 2012. Fiat Industrial considera una priorità la protezione dell’ambiente, così come la salute e la sicurezza delle persone. Per questo ogni stabilimento ha implementato, nell’ambito del proprio Sistema di Gestione Ambientale ISO 14001, procedure che definiscono ruoli, responsabilità e modalità per la preparazione e risposta alle emergenze. Esse stabiliscono i criteri per l’ effettuazione degli appropriati controlli sui processi e per l’ identificazione dei potenziali rischi, al fine di prevenire eventi accidentali, nonché per la messa in atto di piani di emergenza volti a minimizzare i potenziali impatti all’interno e all’esterno dei siti produttivi. A tale proposito Fiat Industrial, attraverso gruppi di lavoro intersettoriali, ha standardizzato, già dal 2009, apposite procedure sul tema, nell’ ambito della documentazione predisposta per il Sistema di Gestione Ambientale degli stabilimenti del Gruppo. 88 FORMAZIONE Tutte le persone direttamente coinvolte nelle attività di gestione ambientale e di prevenzione e mitigazione degli impatti delle attività produttive sono inserite in un percorso formativo per garantire loro la necessaria consapevolezza e competenza in materia ambientale. Nel 2011 sono state complessivamente erogate circa 31.500 ore di formazione sulle tematiche ambientali a cui hanno partecipato circa 18.500 dipendenti. Nel 2011 è stato distribuito un kit formativo rivolto al personale direttamente coinvolto nelle tematiche ambientali. Fra gli argomenti sviluppati si segnalano i kit su: Acque, Composti Organici Volatili (COV) e Rifiuti. WORLD CLASS MANUFACTURING Il World Class Manufacturing rappresenta una sintesi strutturata delle più efficaci metodologie conosciute in ambito produttivo, quali TQC (Total Quality Control), TPM (Total Productive Maintenance), TIE (Total Industrial Engineering), JIT (Just In Time), ecc, tesa al raggiungimento del livello di eccellenza dell’intero ciclo logistico-produttivo degli stabilimenti di Agire con responsabilità Dimensione economica Dimensione ambientale Dimensione sociale fortemente motivate. A tale scopo risulta consolidato l’uso di strumenti di visual management finalizzati alla condivisione di informazioni e alla raccolta di suggerimenti; alla fine di dicembre 2011 gli stabilimenti coinvolti nel programma sono 54 (30 CNH, 18 Iveco, 6 FPT Industrial) pari all’80% dei siti produttivi del Gruppo. Dei suddetti plant, 8 siti (2 per CNH, 4 per Iveco, 2 per FPT Industrial) hanno raggiunto il livello bronzo e 2 siti (Bourbon Lancy di FPT Industrial e Valladolid di Iveco) il livello argento. Il raggiungimento dei diversi premi (bronzo, argento, oro e world class) è attestato da audit esterni, svolti da team presieduti da rappresentanti della WCM Association, e sono ottenibili se e solo se sono stati raggiunti dei valori minimi di performance, denominati gates, collegati alle attività di ciascun pilastro. 89 Appendice produzione. A differenza degli altri sistemi, però, le attività di miglioramento continuo sono pilotate dal Cost Deployment che identifica in maniera puntuale tutte le perdite e gli sprechi dello stabilimento, indirizza le attività delle altre funzioni aziendali che devono attaccare ed eliminare le fonti degli sprechi, valuta la fattibilità dei progetti e ne consuntiva e certifica i risultati. Il WCM è un sistema assolutamente trasversale che abbraccia tutte le aree aziendali, dalla sicurezza all’ambiente, passando da qualità, logistica, manutenzione autonoma e professionale, risorse umane e ingegneria di processo e di prodotto (con attività legate alla riorganizzazione delle postazioni di lavoro, all’installazione di nuovi impianti e al lancio di nuovi prodotti). Per raggiungere gli obiettivi, che sono sempre più sfidanti, risulta fondamentale coinvolgere tutti i livelli della struttura e avere persone DIMENSIONE AMBIENTALE PROCESSI PRODUTTIVI MONITORAGGIO DELLE PERFORMANCE AMBIENTALI Una gestione ottimizzata ed efficiente degli aspetti ambientali non può prescindere dalla presenza di un robusto ed efficiente sistema di monitoraggio delle performance ambientali. Tale sistema deve consentire, attraverso la gestione di indicatori di performance (Key Performance Indicators) prestabiliti, di monitorare sistematicamente l’andamento dei dati raccolti a livello di singolo sito produttivo, di misurare il grado di efficacia delle azioni poste in essere per il raggiungimento dei target, e di pianificare nuove attività in un’ottica di miglioramento continuo, anche attraverso confronti interni ed esterni a Fiat Industrial. Il sistema di monitoraggio Standard Aggregation Data (SAD), applicativo informatico entrato a pieno regime nel 2010, ha permesso ai settori del Gruppo di consolidare ed estendere, nel 2011, la rendicontazione di nuovi indicatori e obiettivi ambientali normalizzati (per esempio KPI e target relativi ai rifiuti prodotti) più chiari ed efficaci rispetto agli obiettivi espressi in valore assoluto, influenzati dai volumi di produzione. La definizione dei nuovi KPI normalizzati e il loro monitoraggio ha consentito di continuare il percorso verso il raggiungimento degli obiettivi del Piano Ambientale 2010-2014 di Fiat Industrial, finalizzati alla riduzione dell’impatto dei processi produttivi (emissioni in atmosfera, gestione delle acque, gestione dei rifiuti, salvaguardia della biodiversità). L’introduzione dei nuovi indicatori normalizzati ha reso necessaria l’individuazione di parametri specifici per ogni settore e pertanto non direttamente confrontabili tra di loro. In conseguenza di ciò, nel presente Bilancio, i dati a livello di Fiat Industrial sono rappresentati in valore assoluto, mentre i dati normalizzati sono riportati per ciascun settore separatamente. 90 EMISSIONI IN ATMOSFERA Fiat Industrial persegue, in tutti i suoi processi produttivi, l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e in par ticolare le emissioni in atmosfera, attraverso l’applicazione delle migliori tecnologie disponibili, in linea con il progresso tecnologico. Tale obiettivo riguarda tutte le fasi del processo produttivo, inclusi i ser vizi indiretti a esso correlati, quali la produzione di energia. Per questo Fiat Industrial monitora costantemente le principali emissioni in atmosfera che possono derivare dai propri processi produttivi di combustione o dall’uso di apparecchiature contenenti sostanze lesive per lo strato di ozono. COMPOSTI ORGANICI VOLATILI (COV) Fra tutti i processi produttivi, la verniciatura risulta essere quello con il maggiore impatto sull’ambiente. Per questo Fiat Industrial è for temente impegnata nella riduzione delle emissioni di Composti Organici Volatili provenienti da tale processo. Negli anni, gli stabilimenti del Gruppo hanno continuato a monitorare le emissioni in atmosfera dei Composti Organici Volatili emessi dai propri impianti di verniciatura. Il Gruppo, che nel 2009 si attestava su un valore medio di circa 67 g di COV per m 2 verniciato, nel 2011 ha ridotto significativamente le proprie emissioni, raggiungendo un valore di circa 53,8 g/m 2 (- 20 % rispetto al 2009). Emissioni di Composti Organici Volatili Gruppo Fiat Industrial mondo (g/m2) Emissioni medie di COV 2011 53,8 2010 62,5 2009 67,0 Emissioni di Composti Organici Volatili per settore Agire con responsabilità Gruppo Fiat Industrial mondo (g/m2) CNH 59,5 56,3 49,1 Obiettivo di riduzione 2014 vs 2009 Dimensione economica -15% 2009 2010 2011 Gruppo Fiat Industrial mondo (t) 63,8 Obiettivo di riduzione 2014 vs 2009 -15% 2009 2010 2011 FPT Industrial 43,8 36,6 Obiettivo di riduzione 2014 vs 2009 -15% 22,6 2009 2010 NOx SOx Polveri 2011 439 63 6,3 2010 421 69 6,9 2009 368 65 6,6 SOSTANZE POTENZIALMENTE LESIVE DELLO STRATO DI OZONO Fiat Industrial si è impegnata a ridurre l’ impatto derivante dall’ utilizzo delle sostanze potenzialmente lesive dello strato di ozono (Ozone Depleting Substances - ODS) contenute all’interno di alcune delle apparecchiature utilizzate per il raffreddamento, il condizionamento e la climatizzazione. A tale scopo tutte le apparecchiature che contengono e utilizzano queste sostanze vengono monitorate, per evitare il rilascio, anche accidentale. Per mezzo del sistema di monitoraggio Standard Aggregation Data, Fiat Industrial effettua un censimento dinamico delle apparecchiature e degli impianti contenenti ODS, con l’obiettivo di proseguire il piano di azioni e di interventi mirati, che entro il 2014 porterà alla loro sostituzione in tutti gli stabilimenti produttivi nel mondo con sostanze a minore impatto ambientale e/o con tecnologie alternative. Nel corso del 2011 è stato affinato il monitoraggio sulle apparecchiature contenenti ODS, evidenziando il dato relativo alla quantità di ODS presenti nei condizionatori degli uffici, rispetto alla quantità totale. È stata inoltre estesa l’ indagine alle quantità di ODS utilizzate nelle attività di manutenzione programmata. 2011 91 Dimensione sociale Emissioni dirette di NOx, SOx e polveri 72,4 Appendice 77,3 Dimensione ambientale Iveco DIMENSIONE AMBIENTALE PROCESSI PRODUTTIVI GESTIONE DELLE ACQUE La tutela della risorsa idrica è considerata da Fiat Industrial uno dei fattori chiave da tenere in conto nella gestione ambientale dei processi produttivi. L’attenzione a questo tema, che costituisce uno dei capisaldi delle Linee Guida Ambientali del Gruppo, si traduce in una puntuale analisi dei consumi di acqua, nella definizione di target di miglioramento a breve-medio termine e nello sviluppo di azioni i cui obiettivi principali sono la riduzione dei fabbisogni idrici e il mantenimento di elevati standard qualitativi allo scarico. In particolare la gestione delle acque viene ottimizzata grazie a: Q un’accurata analisi dei fabbisogni d’acqua, dei profili di consumo, dell’assetto e della gestione degli impianti di prelievo e distribuzione della risorsa idrica; Q la valutazione dei processi produttivi che hanno maggiore impatto sulla risorsa idrica e la definizione di interventi che ne aumentino l’efficienza; Q la promozione del ricircolo della risorsa idrica sul singolo processo produttivo e il riutilizzo della stessa in cascata su processi multipli; Q l’eliminazione delle perdite e degli sprechi; Q la sensibilizzazione di tutto il personale sull’attento utilizzo della risorsa, sia quella a uso potabile sia quella per il processo tecnologico. Il valore della risorsa idrica viene inoltre salvaguardato attraverso un’attenta valutazione degli indicatori di prelievo normalizzati di ciascun stabilimento, con la conseguente definizione di un piano di attività per migliorare gli indicatori in tutte le realtà produttive. Particolare attenzione si è posta sugli stabilimenti presenti in aree geografiche in cui l’ acqua è una risorsa critica. A tale proposito, Fiat Industrial ha proseguito nel 2011 l’attività avviata negli anni scorsi a livello intersettoriale con le paritetiche funzioni EHS di Fiat S.p.A., con l’obiettivo di definire una mappatura dei paesi in cui sono ubicati gli stabilimenti del Gruppo, in termini di disponibilità e di utilizzo della risorsa idrica. L’analisi ha consentito di individuare 3 stabilimenti appartenenti ad aree sensibili: 1 per Iveco, 2 per CNH (vedere anche pagina 94). L’implementazione delle migiori pratiche in materia e l’utilizzo di appositi strumenti di analisi (per esempio checklist e benchmarking interni), hanno consentito di definire piani d’azione specifici finalizzati alla riduzione dei prelievi idrici. Prelievi idrici(1) per settore Gruppo Fiat Industrial mondo (m3/unità di produzione) CNH 0,14 0,11 0,07 Obiettivo di riduzione 2014 vs 2009 -38% 2009 2010 2011 Iveco 0,32 0,25 0,19 Obiettivo di riduzione 2014 vs 2009 -45% 2009 2010 2011 3,10 3,01 FPT Industrial 5,88 -36% rispetto al 2010 dei consumi idrici per ora Obiettivo di riduzione 2014 vs 2009 -55% di produzione negli stabilimenti CNH e Iveco nel mondo 2009 (1) 2010 2011 L’unità di produzione è il principale parametro di riferimento relativo ai volumi di produzione per ciascun settore: ore di produzione per CNH e Iveco; unità prodotte per FPT Industrial. 92 Agire con responsabilità Nel 2011 i settori di Fiat Industrial hanno migliorato complessivamente i propri indicatori normalizzati di prelievo di acqua rispetto al 2009, riducendoli rispettivamente del 36% per CNH, del 41% per Iveco e del 49% per FPT Industrial. Prelievi e scarichi idrici per unità produttiva 2010 2009 61 63 65 Prelievi Pozzi Acquedotti Acque superficiali di cui acqua salata Altro Totale prelievi 5.278 2.357 30 9 7.674 5.090 2.091 42 13 7.236 5.944 2.192 44 24 8.204 Scarichi Acque superficiali di cui acqua salata Pubblica fognatura Altri recettori Totale scarichi 1.338 3.901 47 5.286 1.503 4.311 399 6.213 1.718 4.613 40 6.371 Dimensione ambientale 2011 Stabilimenti Dimensione economica Gruppo Fiat Industrial mondo (migliaia di m3) Dimensione sociale Nel 2011 il gruppo di lavoro ha anche elaborato le Linee Guida sulla gestione dell’Acqua che ribadiscono l’attenzione alla protezione della risorsa idrica e rappresentano un’ulteriore conferma dell’impegno del Gruppo nel miglioramento delle performance ambientali. LINEE GUIDA SULLA GESTIONE DELL’ACQUA Appendice Con l’emissione nel 2011 delle Linee Guida sulla gestione dell’Acqua, Fiat Industrial si propone di standardizzare i princìpi e le metodologie per il raggiungimento degli obiettivi pubblicati sul Bilancio di Sostenibilità e, attraverso la loro diffusione, di attivare un processo di miglioramento continuo. Le Linee Guida consentono di classificare gli stabilimenti in ordine di priorità di intervento, mettendo in relazione i KPI (m3 di acqua/ ora produttiva) di stabilimenti con le mappe di disponibilità e di utilizzo della risorsa idrica nel mondo, e di sviluppare un piano di azioni per la riduzione del consumo d’acqua. La definizione di specifici piani di attività per la riduzione dei consumi specifici richiede inoltre, inizialmente, un’analisi approfondita dei processi. Questa fase viene realizzata attraverso l’utilizzo di uno specifico tool che consente di acquisire informazioni dettagliate sulle singole fasi di processo, sulle caratteristiche delle reti di distribuzione idrica e sull’impiantistica connessa, sul livello manutentivo e sul monitoraggio dei consumi, e su tutti gli elementi necessari a creare la base di conoscenza per impostare i piani di miglioramento, anche attraverso il benchmarking interno. 93 DIMENSIONE AMBIENTALE PROCESSI PRODUTTIVI trattano circa l’80% delle acque scaricate. Ogni settore del Gruppo ha fissato, per i propri scarichi industriali, standard qualitativi diversi in funzione delle specificità dei propri prodotti e processi: CNH ha stabilito di mantenere, sino al 2014, entro il 90% i valori dei suddetti tre parametri, Iveco entro il 50% del limite allo scarico imposto dalle normative in materia, FPT Industrial entro il 60%. I risultati ottenuti dal Gruppo nel 2011 sono pienamente in linea con i livelli prestabiliti. A ulteriore conferma dell’impegno di Fiat Industrial nel rispettare l’ambiente che ci circonda, occorre evidenziare che anche nel 2011 non si sono verificati episodi di sversamento che hanno avuto impatto sulle matrici ambientali. Lo stesso livello di attenzione rivolto alla conservazione della risorsa idrica viene dedicato alla salvaguardia dei corpi idrici recettori degli scarichi industriali. A tale proposito Fiat Industrial ha fissato severi e ambiziosi limiti di soglia interni in termini di qualità delle acque reflue provenienti dai propri impianti produttivi. Questi livelli sono definiti sui tre parametri quali, la domanda biochimica di ossigeno (BOD), la domanda chimica di ossigeno (COD) e i solidi sospesi totali (TSS), ritenuti maggiormente rappresentativi della qualità delle acque in relazione ai processi produttivi del Gruppo. Tali livelli possono essere raggiunti attraverso una conduzione attenta sia degli stessi processi sia degli impianti di depurazione interni che, a livello di gruppo Fiat Industrial, Stabilimenti principali ubicati in aree a scarsa disponibilità di acqua(1) Gruppo Fiat Industrial mondo 2011 intensità di prelievo(2) (m3/COGS) 2009 prelievi di acqua (m3/h) Obiettivo di riduzione (2014 vs 2009) CNH New Delhi (India) 0,00068 0,16 -3% CNH Plock (Polonia) 0,00066 0,07 -3% Settore e stabilimento Misure predisposte Q monitoraggio dei consumi di acqua e interventi di manutenzione nelle aree maggiormente critiche Q monitoraggio dei consumi di acqua e interventi di manutenzione nelle aree maggiormente critiche Q ottimizzazione del consumo dell’acqua evidenza dei miglioramenti nel risparmio di acqua rendicontazione interna sulle perdite d’acqua e sugli interventi di manutenzione monitoraggio dei consumi di acqua utilizzo di rubinetti per ridurre il consumo di acqua Q Q Iveco Vysoke Myto (Repubblica Ceca) Q 0,00041 -41% 0,07 Q Fonti idriche significativamente interessate da prelievi o scarichi idrici degli stabilimenti Gruppo Fiat Industrial mondo Settore e stabilimento FPT IndustrialBourbon Lancy (Francia) (1) (2) Fonte idrica interessata Dimensioni della fonte idrica Utilizzo Prelievo di acqua per usi industriali dal terreno e scarico nel fiume (Loira) Flusso medio della Loira (ultimi 10 anni) = 136 m3/sec Prelievi per processi si produttivi Aree a scarsa disponibilità di acqua: area con disponibilità di acqua < 1.700 m3/persona per anno, fonte FAO. Intensità di prelievo: prelievi di acqua m3/costo del venduto (COGS). 94 Bacino protetto Bacino a elevato valore di biodiversità Acqua prelevata >5% della portata media annua Acque reflue >5% della portata media annua si no no Agire con responsabilità GESTIONE DEI RIFIUTI Dimensione economica L’attenzione di Fiat Industrial alle tematiche ambientali si dimostra anche nella gestione dei rifiuti, un altro dei fattori chiave su cui si fondano le Linee Guida Ambientali. La sensibilità sul tema copre l’intera filiera del rifiuto, con l’obiettivo di minimizzare l’impatto ambientale in ogni sua fase. Tutti gli stabilimenti operano in base al miglioramento continuo dei propri processi, per ridurre il quantitativo dei rifiuti prodotti e gestirli in ottica di recupero e riutilizzo. A conferma di tale impegno, ogni settore del Gruppo ha stabilito obiettivi di miglioramento rispetto al 2009, da raggiungere entro il 2014, sia in termini di riduzione dei rifiuti generati in rapporto all’unità di produzione, sia in termini di miglioramento della percentuale di recupero degli stessi. Produzione e gestione dei rifiuti 2011 2010 2009 61 63 65 257.487 36.381 293.868 79.220 221.388 31.254 252.642 62.419 163.133 30.854 193.987 55.350 10.843 33.816 15.977 60.636 7.529 34.597 14.451 56.577 5.499 30.452 14.049 50.000 233.232 79,4% 5,4% 196.065 77,6% 5,7% 143.987 74,2% 7,2% Stabilimenti Rifiuti prodotti Rifiuti speciali non pericolosi Rifiuti speciali pericolosi Totale rifiuti prodotti di cui da imballaggi Dimensione ambientale Gruppo Fiat Industrial mondo (tonnellate) Termovalorizzazione Trattamento Discarica Totale rifiuti smaltiti Rifiuti recuperati Totale rifiuti recuperati rifiuti recuperati rifiuti a discarica Dimensione sociale Rifiuti smaltiti Gestione dei rifiuti pericolosi per settore 2011 Stabilimenti Rifiuti trasportati esternamente presso fornitori di servizi di gestione rifiuti, nella stessa nazione Rifiuti trasportati esternamente presso fornitori di servizi di gestione rifiuti, all’estero Peso totale di rifiuti speciali pericolosi trasportati Peso totale di rifiuti speciali pericolosi trattati Totale rifiuti speciali pericolosi prodotti Fiat Industrial CNH Iveco FPT Industrial 61 29 23 9 36.381 - 16.566 - 7.365 - 12.450 - 36.381 16.566 7.365 12.450 - - - - 36.381 16.566 7.365 12.450 95 Appendice Gruppo Fiat Industrial mondo (tonnellate) DIMENSIONE AMBIENTALE PROCESSI PRODUTTIVI Rifiuti prodotti(1) per settore Recupero dei rifiuti per settore Gruppo Fiat Industrial mondo (Kg/unità di produzione) Gruppo Fiat Industrial (% rifiuti recuperati su rifiuti generati) CNH CNH 9,62 6,67 6,07 77,2 79,5 80,3 2009 2010 2011 74,4 76,6 2010 2011 72,6 76,2 79,2 2009 2010 2011 Obiettivo di riduzione 2014 vs 2009 85% Obiettivo di riduzione 2014 vs 2009 -10% 2009 2010 2011 Iveco Iveco 4,50 4,00 3,90 67,8 Obiettivo di riduzione 2014 vs 2009 83% Obiettivo di riduzione 2014 vs 2009 -5% 2009 2010 2009 2011 FPT Industrial FPT Industrial 82,0 73,30 66,63 Obiettivo di riduzione 2014 vs 2009 83% Obiettivo di riduzione 2014 vs 2009 -11% 2009 (1) 2010 2011 L’unità di produzione è il principale parametro di riferimento relativo ai volumi di produzione per ciascun settore: ore di produzione per CNH e Iveco; unità prodotte per FPT Industrial. 96 Agire con responsabilità La protezione della biodiversità è un elemento rilevante della sostenibilità e rappresenta un fattore strategico per Fiat Industrial, che ne ha ribadito il for te impegno all’interno delle Linee Guida Ambientali. Tutti i settori di Fiat industrial perseguono l’intento di salvaguardare la biodiversità nei territori in cui sono ubicati i propri siti produttivi. Dal 2010, dichiarato dall’ONU Anno Internazionale della Biodiversità, i settori di Fiat Industrial, nell’ambito di una attività intersettoriale, hanno sviluppato e applicato la metodologia BVI, Biodiversity Value Index, con il suppor to scientifico del Dipar timento di Biologia Animale e dell’Uomo dell’Università degli Studi di Torino e di uno studio professionale qualificato. Dimensione economica SALVAGUARDIA DELLA BIODIVERSITÀ Dimensione ambientale Con riferimento all’indicatore normalizzato, nel 2011 i settori del Gruppo, che nel 2010 avevano pesantemente risentito della contrazione dei volumi produttivi, hanno ripreso il cammino verso gli obiettivi fissati. Per quanto riguarda la percentuale di recupero dei rifiuti generati, nel 2011 il Gruppo si è attestato su un dato medio del 79%, confermando di essere nella direzione giusta per il raggiungimento dell’obiettivo al 2014. I princìpi che guidano la gestione dei rifiuti sono: Q riduzione quantitativa dei rifiuti prodotti e della loro pericolosità, già a par tire dalle fasi di approvvigionamento dei materiali in linea (ad esempio: riduzione degli imballaggi a perdere e dei prodotti chimici contenenti sostanze pericolose per l’ambiente); Q ottimizzazione della raccolta differenziata a par tire dai luoghi di produzione del rifiuto, per incrementare la quota destinata a recupero/ riutilizzo; Q avvio allo smaltimento, qualora il recupero/riutilizzo non sia perseguibile, secondo il seguente ordine prioritario: termovalorizzazione trattamento discarica, come ultima scelta Q adozione di programmi di formazione e sensibilizzazione sui compor tamenti e sulle modalità da seguire nella gestione quotidiana delle diverse tipologie di rifiuti. Appendice Dimensione sociale Nell’anno 2011 è proseguita inoltre l’attività di analisi che ha permesso di effettuare una mappatura degli stabilimenti sulla base dei quantitativi di rifiuti prodotti e delle percentuali di rifiuti recuperati. Tale indagine è stata effettuata allo scopo di individuare gli stabilimenti “best in class” in termini di recupero, e trarre spunti per il miglioramento delle per formance degli altri stabilimenti. Nell’ ottica di ampliare gli aspetti ambientali considerati, coerentemente con quanto richiesto dal GRI (Global Repor ting Initiative), nel 2011 è stato anche valutato l’indicatore EN24 “Peso dei rifiuti classificati come pericolosi in base alla Convenzione di Basilea (allegati I, II, III e VIII) che sono stati traspor tati, impor tati, espor tati o trattati e loro percentuale traspor tata all’estero”. L’indagine ha permesso di evidenziare che tutti i rifiuti pericolosi nell’ambito del Gruppo vengono traspor tati e smaltiti all’interno dei rispettivi paesi ove il rifiuto viene generato, e che il Gruppo non effettua al proprio interno il trattamento dei rifiuti pericolosi. 97 DIMENSIONE AMBIENTALE PROCESSI PRODUTTIVI L’indice di biodiversità è ricavato attraverso un processo di valutazione che prende in considerazione i seguenti indicatori: Q API (Anthropic Pressure Index) che consiste nella quantificazione degli impatti ambientali generati dall’unità produttiva considerata: dalle industrie circostanti, dall’agricoltura, dagli insediamenti urbani e dalle infrastrutture; Q BI (Biodiversity Index) che consiste nel rilievo analitico degli indicatori biologici degli ecosistemi acquatici e terrestri esistenti nell’area sensibile. Il Biodiversity Index include anche una valutazione delle specie protette incluse nelle principali liste prodotte da organismi internazionali (es. la IUCN red list e la Direttiva Europea 2009/147/EC che riguardano la tutela delle specie rare di uccelli). La combinazione dei due valori, all’interno di una specifica matrice di valutazione, permette di classificare il sito dal punto di vista della biodiversità e di individuare i possibili progetti di prevenzione e ripristino che consentiranno il raggiungimento di obiettivi di stabilizzazione o miglioramento dei valori di biodiversità. Nella fase di rilievo analitico e di individuazione delle eventuali azioni di miglioramento è previsto il coinvolgimento delle autorità locali che gestiscono l’area sensibile. Nel corso del 2011 Fiat Industrial ha iniziato un percorso per l’estesa applicazione del Biodiversity Value Index. Il primo stabilimento a partire è stato lo stabilimento FPT Industrial di Bourbon-Lancy (Francia), nel quale le campagne di rilevamento dello stato della biodiversità termineranno nel 2012. L’indice verrà applicato per la prima volta anche al di fuori dei confini europei. A tale scopo la metodologia applicata verrà adattata alle singole regioni geografiche e agli specifici ecosistemi. Il primo stabilimento interessato sarà quello CNH di Curitiba (Brasile), che applicherà la metodologia messa a punto specificamente per il Sud America. Nel corso dell’anno si sono gettate le basi per l’estensione dell’applicazione del metodo anche ad altri siti per i quali se ne prevede l’applicazione negli anni 2012 e 2013. 1 Km 1 ml STABILIMENTO FPT INDUSTRIAL A B C A Bourbon-Lancy N Nome: Vallée de la Loire tra Iguerande e Decize Tipo: Direttiva sulla conservazione degli uccelli selvatici (SPA) T EEstensione interna al Bs: 20 km2 B N Nome: Vallée de la Loire tra Devay e Digoin Tipo: Direttiva sulla conservazione degli habitat (SCI) T EEstensione interna al Bs: 4,4 km2 C N Nome: Vallée Alluviale de la Loire T Tipo: Direttiva sulla conservazione degli habitat (SCI) EEstensione interna al Bs: 5,4 km2 Zona a protezione speciale (SPA) Sito di interesse comunitario (SCI) Bourbon-Lancy, Francia Zona cuscinetto (Bs) Dipartimenti Stabilimenti adiacenti, limitrofi o compresi in aree protette(1) o a elevata biodiversità Gruppo Fiat Industrial mondo Settore e stabilimento CNH - Curitiba (Brasile) FPT Industrial- Bourbon-Lancy (Francia) Tipo di attività Superficie totale dello stabilimento (in m2) Posizione rispetto ad aree protette Nota Produzione macchinari agricoli 792.824 Adiacente/contenente parti di area protetta Nel 2011 lo stabilimento di Curitiba ha dato avvio al progetto sulla biodiversità. Nel 2012 lo studio passerà nella fase operativa e le linee guida saranno applicate. 210.090 Adiacente all’area protetta (500 m. di distanza) Nel 2011 lo stabilimento di Bourbon Lancy ha iniziato la fase operativa dello studio sulla biodiversità. La prima fase, relativa all’indice di pressione antropica, è stata completata mentre nel 2012 l’attività riguarderà il Biodiversity Index. I KPI e i relativi obiettivi saranno definiti nel 2012. Produzione motori medi e pesantil (1) Per area protetta (nazionale, regionale, sito di importanza comunitaria, zona di protezione speciale, oasi, ecc.) si intende un’area geograficamente individuata che è destinata, disciplinata o gestita per raggiungere specifici obiettivi di conservazione. Per area a elevato valore di biodiversità si intende un’area non soggetta a una disciplina legale, ma riconosciuta da organizzazioni governative e non governative, per la presenza di importanti biodiversità. 98 Agire con responsabilità Dimensione economica Dimensione ambientale RUMORE VERSO L’ESTERNO PRODOTTO DAGLI STABILIMENTI Gli stabilimenti dei settori di Fiat Industrial interessati da evoluzioni normative o a seguito di nuove campagne di analisi del rumore esterno, hanno aggiornato la mappatura delle aree di presenza elaborata nel 2010 confermando 2 stabilimenti ubicati in aree sensibili. Il gruppo di lavoro intersettoriale avviato nel 2010 ha terminato l’elaborazione di una linea guida dedicata alla progettazione e all’acquisto di nuovi macchinari a minor impatto acustico. Sempre nel 2011 tale documento è stato divulgato agli enti tecnici che si occupano delle nuove industrializzazioni e alle funzioni acquisti, al fine di renderla parte integrante del capitolato di fornitura di beni, prestazioni e servizi. Dimensione sociale POLICLOROBIFENILI (PCB) I PCB sono sostanze chimiche da tempo riconosciute a livello internazionale tra gli inquinanti organici più persistenti nell’ambiente e ritenute quindi pericolose non solo per l’ambiente ma anche per la salute delle persone. Queste sostanze venivano impiegate prevalentemente come additivi agli oli diatermici contenuti in apparecchiature elettriche quali trasformatori e condensatori. L’evoluzione normativa ha, nel tempo, vietato la loro produzione e immissione sul mercato, fino a renderle soggette a restrizioni d’uso. La scelta dei settori CNH, Iveco e FPT Industrial, coerentemente alle linee operative di Gruppo, è stata quella di eliminare tali sostanze, già a partire dagli anni ’90 e con largo anticipo rispetto ai vincoli normativi, sostituendo progressivamente le apparecchiature che le contenevano. A inizio 2011, in linea con il Piano Ambientale, Iveco ha completato il programma di sostituzione. Fiat Industrial ha quindi rispettato il proprio impegno di eliminare i PCB dai propri macchinari entro il 2011. Sempre nel 2011 è stata inoltre effettuata un’analisi per l’identificazione di un set di sostanze di particolare rilevanza per la salute e l’ambiente, allo scopo di definire, nel 2012, azioni specifiche per la riduzione del loro utilizzo. Appendice ALTRI INDICATORI Fiat Industrial focalizza la sua attenzione anche su altri indicatori tra cui si evidenziano la riduzione delle sostanze pericolose e dell’emissione di rumore verso l’esterno generato dai propri impianti e processi produttivi. 99 DIMENSIONE AMBIENTALE PROCESSI PRODUTTIVI GESTIONE ENERGETICA E LOTTA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI L’energia è una delle tematiche più sfidanti che la comunità internazionale deve oggi affrontare. Per questo motivo sempre più aziende, investitori e governi, oggi si trovano di fronte ad una scelta strategica: competere in modo aggressivo per risorse limitate o andare verso un’economia che limiti l’utilizzo dei combustibili fossili e che permetta una crescita sostenibile e profittevole, riducendo la dipendenza da materie prime sempre più scarse. Fiat Industrial, ha scelto il secondo approccio, con l’ambizione di puntare a una crescita economica che sia sostenibile anche dal punto di vista ambientale limitando l’utilizzo delle risorse disponibili. In particolare, il Gruppo in merito al tema dell’energia, si è data nelle Fiat Industrial Environmental Guidelines i seguenti obiettivi: Q ridurre il consumo di energia attraverso processi produttivi e prodotti più efficienti; Q limitare l’emissione di gas a effetto serra e di altri inquinanti, non solo riducendo il consumo di energia, ma anche con l’introduzione di soluzioni tecniche innovative e l’utilizzo, diretto o indiretto, di energia proveniente da fonti rinnovabili. Gestire le emissioni di gas a effetto serra, e ancor prima, il consumo energetico, sono attività da cui non si può prescindere per raggiungere risultati significativi di sostenibilità. 100 SISTEMA DI GESTIONE ENERGETICO Fiat Industrial, nel 2011, ha avviato l’iter di certificazione dei processi produttivi secondo lo standard della norma EN 16001 per avere un approccio sistematico al miglioramento continuo delle proprie performance, sotto forma di un uso più efficiente e sostenibile dell’energia. A seguito dell’emanazione dello standard internazionale ISO 50001, Fiat Industrial ha ritenuto opportuno rendere più ambizioso e attuale l’obiettivo iniziale dichiarato, adeguando il Sistema di Gestione dell’Energia (SGE) e il percorso di certificazione allo standard internazionale, già nell’anno della sua prima emissione. Il Sistema di Gestione per l’Energia, proposto dalla norma, prevede lo sviluppo e l’implementazione di una politica energetica, la definizione di obiettivi e piani d’azione che prendano in considerazione le prescrizioni legali e le informazioni sugli usi significativi di energia, al fine di migliorare le prestazioni dell’organizzazione e contribuire positivamente alla salvaguardia delle risorse energetiche. Quindi in coerenza con le linee guida ambientali di Fiat Industrial è stata definita una Politica Energetica, da cui sono stati declinati target e programmi specifici. Vista la necessità di uniformare il sistema di regole, è stato definito uno standard di procedure omogeneo e adattabile ai diversi stabilimenti del Gruppo. L’importanza di tale iniziativa è da ricercarsi nel percorso di certificazione ISO 50001, che dai 7 stabilimenti del 2011 porterà alla certificazione di oltre 30 stabilimenti nel mondo entro il 2013, rappresentanti circa il 90% dei consumi del Gruppo. In particolare Iveco, dopo la certificazione dei siti di Brescia e Suzzara nel 2011, prevede un’estensione della certificazione ai confini europei nel 2012, per arrivare ai confini mondiali nel 2013. Cammino analogo seguirà FPT Industrial, dopo aver certificato il primo sito a Torino (Italia). Infine CNH ha identificato, sin dal primo anno, un perimetro internazionale, certificando i 4 siti di New Delhi (India), Racine (USA), Zedelgem (Belgio) e Modena (Italia). I vantaggi conseguenti alla certificazione ISO 50001 consistono principalmente nella capacità di avere un approccio sistematico al miglioramento continuo delle prestazioni energetiche, che si traduce in un uso più efficiente e più razionale dell’energia, e in grado quindi di portare oltre ai benefici economici attesi alla riduzione delle emissioni di gas serra. Per Fiat Industrial un buon SGE non può che fondarsi sull’equilibrio di tre elementi ben specifici: impegno, capacità di analisi e sensibilizzazione delle persone. Per questo motivo ogni risorsa operativa ha un ruolo fondamentale nella determinazione dell’efficacia del sistema e nel suo monitoraggio. In coerenza con i requisiti della ISO 50001, nonché per permettere una efficace applicazione dei processi definiti, Fiat Industrial ha promosso una capillare attività di formazione dei dipendenti direttamente coinvolti nella gestione Agire con responsabilità Dimensione economica Un’efficiente gestione dell’energia non può prescindere da un’efficace sistema di monitoraggio energetico. La crescente necessità di condivisione e centralizzazione dei dati energetici, di miglioramento della gestione del budget, nonché di monitoraggio degli Energy Performance Indicator (EnPI), è stata soddisfatta grazie all’adozione di diversi sistemi di monitoraggio sia a livello gestionale sia operativo, arrivando per alcune aree di lavorazione, e in linea con la filosofia WCM, alla valutazione degli assorbimenti a livello macchina. A livello gestionale, l’adozione del sistema Energy Monitoring & 101 Dimensione sociale Dimensione ambientale MONITORAGGIO DELLE PERFORMANCE Targeting (EMT), ha permesso di analizzare i consumi, evidenziare i risparmi conseguiti o conseguibili e, attraverso analisi statistiche e previsionali, di verificare gli scostamenti. Coerentemente col percorso di certificazione ISO 50001 intrapreso, Fiat Industrial ha definito un piano di estensione del sistema EMT, come principale elemento del Sistema di Gestione dell’Energia. Secondo questo principio, EMT verrà esteso dai 33 stabilimenti in cui è presente già nel 2011 ai 44 del 2013. La scelta comune, che sta alla base della pianificazione, è quella di agire principalmente sui siti più energivori, raggiungendo una copertura di oltre il 90% dei consumi del Gruppo. Assieme ad un attento monitoraggio delle performance, per conseguire gli obiettivi posti dal Piano d’Azione Energetico 2009-2014, è stata realizzata in ogni settore una piattaforma informatica per determinare le soluzioni per le sfide energetiche attraverso l’impegno e il dialogo tra gli stabilimenti. L’attività ha portato all’individuazione e alla realizzazione di oltre 225 progetti di miglioramento, sia di tipo tecnico sia gestionale, aumentando contestualmente la consapevolezza e il coinvolgimento delle persone. Gli investimenti per il Appendice dell’energia. I corsi, che hanno avuto la finalità di illustrare le peculiarità dello standard e formare le persone, per utilizzare al meglio le risorse evitando gli sprechi con evidente beneficio energetico ed economico, hanno portato all’erogazione di oltre 1.000 ore di formazione per un totale di circa 700 partecipanti appartenenti a tutto il Gruppo. DIMENSIONE AMBIENTALE PROCESSI PRODUTTIVI miglioramento delle performance energetiche complessivamente sostenuti dal Gruppo sono stati pari al 20% circa della spesa energetica e hanno permesso una riduzione dei consumi energetici di Fiat Industrial di oltre 160 mila GJ. Si ripor tano di seguito alcune delle principali attività di carattere gestionale e impiantistico, finalizzate alla riduzione dei consumi energetici: Q sistemi di illuminazione ad alta efficienza (con tecnologia LED, lampade fluorescenti T5 o dimmerabili) per aree produttive, uffici e aree esterne, associati a variatori di intensità luminosa e sensori di presenza (in tutti i settori); Q motori ad alta efficienza, inverter per motori elettrici e compressori a giri variabili per la produzione di aria compressa (in tutti i settori); Q sistemi Intelligent stand-by su centri di lavoro e linee a trasferte (in FPT Industrial); Q sistemi per il recupero di calore dai fumi in uscita o compressori d’aria (in Iveco e CNH); Q utilizzo di termo-strisce per ottimizzare il riscaldamento di grandi fabbricati (in Iveco) e gestione del riscaldamento ambientale delle officine tramite analisi puntuali dei consumi e delle temperature (in FPT Industrial); Q recupero aria ambiente in verniciatura (in Iveco); Q Q applicazione di nanotecnologie in verniciatura (in Iveco e CNH); Innovazioni hardware e software sui macchinari per la lavorazione di componenti metallici (in CNH). CONSUMI DI ENERGIA ED EMISSIONI DI CO2 1 kWh elettrico può essere prodotto utilizzando diverse fonti d’energia e ogni fonte può essere caratterizzata da uno specifico fattore di emissione, a indicare quanti chilogrammi di CO2 vengono immessi nell’atmosfera per la produzione del kWh. L’anidride carbonica (CO2) presente nell’atmosfera è la principale causa dell’effetto serra che influisce direttamente sull’aumento della temperatura terrestre e sui cambiamenti climatici correlati. Per monitorare al meglio tale aspetto, nel corso del 2011 è proseguita la rendicontazione dettagliata per fonte dei consumi energetici, diretti e indiretti, e delle relative emissioni di CO2. Inoltre, per ogni fonte, è resa disponibile la ripartizione tra energia rinnovabile e non rinnovabile. Per il calcolo della CO2 ci si è avvalsi dell’indicazione degli standard definiti dal GHG Protocol e per il calcolo delle emissioni indirette dei fattori di emissione pubblicati a novembre 2011 dall’International Energy Agency. CONSUMO DI ENERGIA Nel 2011 Fiat Industrial ha registrato un consumo complessivo di energia di 8.374 TJ, circa il 5% in più rispetto allo scorso anno: tale incremento è principalmente dovuto all’aumento dei volumi di produzione registrati in tutti i settori. Consumo diretto e indiretto di energia Gruppo Fiat Industrial mondo (TJ) Elettricità Gas naturale Altri combustibili Altre fonti energetiche Totale consumo di energia 2011 3.087 3.635 456 1.197 8.375 2010 2.804 3.561 464 1,132 7.961 2009 2.483 3.149 402 1.010 7.044 Dal punto di vista della performance energetica, misurata in consumo di energia per valori unitari (unità prodotte per FPT Industrial e ore produttive per Iveco e CNH), Fiat Industrial ha chiuso il 2011 con risultati ampliamente soddisfacenti, dovuti sia a un effetto volume favorevole, sia a una riduzione della quota fissa del consumo energetico, attribuibile in parte agli interventi di risparmio energetico realizzati, e ancora a un uso e gestione più efficiente dell’energia stessa. Per quanto riguarda il perimetro di rendicontazione, questo non subisce variazioni rispetto agli anni precedenti, a eccezione di FPT Industrial dove viene escluso lo stabilimento di Barcellona per cessata attività e viene invece inserita la join venture cinese dello stabilimento di 102 Dimensione economica Agire con responsabilità Chongqing (produzione motori Cursor ed F1). La performance globale dell’anno del settore vede un -24% rispetto al 2009 per la divisione motori di piccola cilindrata e trasmissioni e un –17% per la divisione motori di grande cilindrata, laddove il valore di riferimento del 2009 è stata correttamente adeguata e resa omogenea alla variazione di perimetro suddetta. Ancora, considerando gli altri settori, CNH registra una riduzione del 18% rispetto al 2009 dell’Energy Performance Indicator e Iveco del 25%. In particolare, nel corso dell’anno, in Iveco e FPT Industrial è stata istituita una task force sulla tematica energetica, allo specifico scopo di ridurre i consumi di energia e di migliorarne il monitoraggio. Considerando lo scenario di medio-termine, che prevede un ulteriore aumento del costo dell’energia, la task force dovrà migliorare anche la redditività dell’azienda grazie alla riduzione della spesa energetica (i risultati di ciascun settore sono disponibili alle pagine 185, 187-188). Consumo di energia per fonte Consumi totali da fonti rinnovabili 12%(1) Consumi diretti da fonti non rinnovabili 48% Consumi indiretti da fonti non rinnovabili EMISSIONI CO2 Le emissioni di CO2 di Fiat Industrial sono state pari a 598 milioni di tonnellate, mantenendosi quindi sostanzialmente invariate rispetto allo scorso anno, grazie soprattutto al maggior peso nel paniere energetico del Gruppo di uso di energia da fonti rinnovabili. Dimensione ambientale Gruppo Fiat Industrial mondo 40% Emissioni dirette e indirette di CO2 Gruppo Fiat Industrial mondo (%) 12,4 8,8 6,9 2009 (1) (2) 2010 2011 La quota di consumi diretti da fonti rinnovabili è trascurabile (1,56%). Per i dettagli di ciascun settore vedere la sezione sostenibilità del sito di Fiat Industrial. 2011 228 370 598 2010 223 379 602 2009 200 347 547 Il miglioramento di performance di CO2 per unità di prodotto rispetto alla baseline per i settori sono state rispettivamente del 36% per Iveco, del 23% per CNH, del 29% per la divisione motori di piccola cilindrata e trasmissioni di FPT Industrial e del 27% per la divisione motori di grande cilindrata. Questi importanti risultati sono stati raggiunti principalmente grazie a una riduzione dei consumi energetici per valori unitari, nonché grazie a un maggior ricorso a fonti rinnovabili di energia, che nel 2011 raggiungono una quota pari al 12% del totale energia consumata dal Gruppo. La tendenza positiva nel ricorso alle rinnovabili è confermato dal forte impegno di Fiat Industrial che ambisce per il 2012 ad una quota del 13%, con obiettivi specifici per ciascun settore(2), quota che arriva quasi a raddoppiare i valori raggiunti nel 2009 (i risultati di ciascun settore sono disponibili a pagina 186). 103 Appendice Totale energia consumata da fonti rinnovabili Emissioni dirette Emissioni indirette Totale emissioni di CO2 Dimensione sociale Gruppo Fiat Industrial mondo (migliaia di tonnellate) DIMENSIONE AMBIENTALE PROCESSI PRODUTTIVI OBIETTIVI DI PERFORMANCE Si confermano quindi gli obiettivi del Piano di Azione Energetico di Fiat Industrial per il 2014, così declinati: Q CNH: - 15% del consumo energetico per valori unitari e -15% delle emissioni di CO2 per valori unitari rispetto al 2009; Q Iveco: - 30% del consumo energetico per valori unitari e -35% delle emissioni di CO2 per valori unitari rispetto al 2009; Q FPT Industrial - Divisione motori di piccola cilindrata e trasmissioni: - 25% del consumo energetico per valori unitari e -30% delle emissioni di CO2 per valori unitari rispetto al 2009; Q FPT Industrial - Divisione motori di grande cilindrata: - 17% del consumo energetico per valori unitari e -27% delle emissioni di CO2 per valori unitari rispetto al 2009. CNH e FPT Industrial, grazie agli ottimi risultati ottenuti in corso d’anno e in relazione alle previsioni favorevoli dei volumi produttivi, hanno ridefinito gli obiettivi rendendoli più ambiziosi per gli anni successivi in termini di riduzioni percentuali. Considerando il CRC (Carbon Reduction Committment) Energy Efficiency Scheme, ovvero il sistema di emission trading presente nel Regno Unito, l’unico sito del Gruppo interessato è lo stabilimento di Basildon (CNH), uno dei più energivori a livello europeo. Coerentemente con gli impegni presi, il sito ha completato le procedure di registrazione previste, partecipando quindi per il primo anno al sistema di reporting e valutazione (CRC - Performance League Table) e sottoscrivendo anche l’Evidence Pack e specifiche misure di energy saving. PARTECIPAZIONE AI PROGRAMMI DI EMISSION TRADING: L’energia utilizzata negli stabilimenti del Gruppo proviene principalmente da impianti di generazione di soggetti terzi o dalle reti elettriche nazionali. L’unico sito soggetto al sistema europeo di emission trading (EU-ETS) è lo stabilimento Iveco di Vysoke Myto (Repubblica Ceca). L’energia generata nel 2011 dallo stabilimento è stata pari a circa 94 mila GJ, con una posizione a credito circa le emissioni di CO2 dell’anno. Complessivamente, per il periodo 2008-2012 invece, si registra ad oggi una posizione di pareggio e che si assesta su quasi 53 mila tonnellate di CO2. SOLUZIONI TECNOLOGICHE E DI PROCESSO PER STABILIMENTI A BASSO IMPATTO ENERGETICO Concentrandosi sul processo produttivo più energivoro, la verniciatura, è stata introdotta una nuova soluzione tecnologica, sia al fine della riduzione dei consumi energetici sia per migliorare la qualità dell’ambiente di lavoro. Sulla base dell’esperienza maturata dalla continua ricerca del migliore equilibrio tra efficienza e qualità produttiva, convenienza economica ed impatto ambientale, Fiat Industrial ha identificato come BAT – Best Available Technology – l’applicazione di nanotecnologie nel processo di verniciatura, e in particolare per la fase di pretrattamento della lamiera. Tale applicazione permette di sostituire il precedente processo di fosfatazione, che richiedeva una temperatura di esercizio pari a 40-50°C, con uno invece a temperatura ambiente, e un minor numero di stadi di lavorazione. Oltre al notevole risparmio energetico, in termini di energia termica ed elettrica, con una riduzione del 30% rispetto all’assetto precedente, la nuova soluzione permette anche una drastica riduzione di fanghi da smaltire. Dopo i primi quattro siti di Iveco e CNH, l’adozione delle nanotecnologie continuerà nel 2012 coinvolgendo altri sei stabilimenti. 104 da Fiat Industrial o direttamente dai fornitori. I flussi outbound dei ricambi (verso i concessionari) sono gestiti da aziende di trasporto specializzate incaricate da CNH e per Iveco da società esterne gestite da un operatore logistico. MONITORAGGIO DELLE PERFORMANCE AMBIENTALI DEI PROCESSI LOGISTICI Nel corso del 2011, ciascun settore del Gruppo, sulla base delle indicazioni contenute nelle linee guida GRI-G3 e secondo le specificità dei propri processi logistici nel perimetro europeo, ha completato l’adozione di un set di KPI ambientali relativi alle emissioni di CO2 e all’impiego di imballaggi non riutilizzabili, avviandone il relativo monitoraggio. L’avvio di tale attività permette di incrementare il grado di copertura e di conoscenza analitica dei processi e quindi di definire nel 2012 ulteriori obiettivi di miglioramento. Complessivamente, le emissioni di CO2 rilevate nel 2011 e riferibili ai processi logistici direttamente gestiti da Fiat Industrial in Europa, sono state pari a 125.600 tonnellate. Emissioni di CO2 nei processi logistici(1) Gruppo Fiat Industrial Europa (migliaia di tonnellate) Inbound Outbound Ricambi Totale 2011 65,6 54,8 5,2 125,6 Dimensione sociale Per Fiat Industrial, che ha stabilimenti e distribuisce i suoi prodotti in tutto il mondo, l’efficienza e la sostenibilità ambientale dei processi logistici sono fattori chiave per la creazione di valore. Per rafforzare tale priorità e coordinare efficacemente tutti gli sforzi di miglioramento dei processi logistici, Fiat Industrial ha condiviso con i settori e divulgato nel 2011 i Green Logistics Principles. I princìpi hanno l’obiettivo di armonizzare tutte le iniziative del Gruppo sulla base di comportamenti sostenibili e aiutare i diversi settori a operare efficacemente in collaborazione con i fornitori, a tenere continuamente sotto controllo gli indicatori, e a raggiungere i propri obiettivi. Gli obiettivi principali del Gruppo in questo ambito sono relativi alla riduzione delle emissioni di CO2 connesse alla movimentazione di componenti e prodotti finiti e alla minimizzazione dell’impiego di imballaggi non riutilizzabili. L’approccio scelto si basa su quattro linee di azione: Q l’incremento di trasporti a ridotte emissioni; Q l’impiego di soluzioni intermodali; Q l’ottimizzazione della capacità di trasporto; Q la riduzione dei materiali di imballo e protezione. Inoltre il coinvolgimento dei fornitori è considerato da Fiat Industrial come un elemento cruciale per una efficace applicazione del sistema di logistica sostenibile. I Green Logistic Principles integrano e completano gli standard del World Class Logistics, sviluppati a partire dal World Class Manufacturing, che sono orientati alla definizione di processi logistici integrati sia all’interno delle fabbriche sia nella pianificazione della rete dei fornitori, perseguendo criteri di sicurezza, ergonomia, compatibilità ambientale e ottimizzazione dei flussi di trasporto. Dimensione economica PROCESSI LOGISTICI Agire con responsabilità DIMENSIONE AMBIENTALE Dimensione ambientale PROCESSI LOGISTICI FLUSSI LOGISTICI DEL GRUPPO Appendice Il trasporto di componenti e materiali per la produzione verso gli stabilimenti del Gruppo (flussi inbound) è svolto da società di trasporto esterne incaricate da Fiat Industrial, oppure gestito direttamente dai fornitori dei materiali. La distribuzione dei prodotti finiti dagli stabilimenti verso la rete commerciale (flussi outbound) è svolta da società di trasporto esterne. Relativamente ai ricambi, gestiti da CNH e Iveco Parts & Services, i flussi inbound (verso i magazzini e i centri di distribuzione) sono effettuati da società esterne incaricate (1) La quantificazione delle emissioni di CO2 è stata effettuata in coerenza ai criteri del “The Greenhouse Gas Protocol - revised edition” per quanto concerne il trasporto via strada e al modello di calcolo ambientale “IFEU Heidelberg” in relazione al trasporto via nave e via treno. 105 DIMENSIONE AMBIENTALE PROCESSI LOGISTICI INCREMENTO DI TRASPORTI A RIDOTTE EMISSIONI Il Gruppo contribuisce alla riduzione delle emissioni di CO2 legate ai trasporti dei componenti e dei prodotti finiti anche attraverso la continua promozione dell’uso di veicoli stradali a ridotte emissioni: a partire dal 2011 sono state progressivamente introdotte da parte di tutti i settori del Gruppo clausole contrattuali che prevedono l’obbligo per le società di trasporto esterne di disporre di una flotta composta per almeno il 50% da mezzi conformi alla normativa Euro IV. Inoltre su un campione significativo di fornitori di materiali e componenti è stato avviato il monitoraggio degli standard di emissione dei mezzi, che consentirà di estendere anche ai trasporti non gestiti direttamente dai settori gli stessi standard di emissione previsti per i trasporti gestiti direttamente. Nel complesso dei flussi outbound di Iveco e CNH in Europa, il 94% dei mezzi utilizzati nel 2011 possedeva lo standard Euro III o superiore. Relativamente alla regione nord americana, CNH continua nel coinvolgimento dei propri partner logistici nel programma SmartWay Transport, promosso dall’Environmental Protection Agency (EPA); la partecipazione a tale programma è uno degli elementi di valutazione dei potenziali fornitori. L’obiettivo per il 2011 di arrivare a includere nel programma l’80% del totale dei propri trasportatori (rispetto al 70% circa del 2010) è stato pienamente raggiunto. CNH ha deciso di anticipare uno dei suoi obiettivi e nel corso del 2012 estenderà a tutte le regioni il monitoraggio delle emissioni di CO2 derivanti dai trasporti e i relativi KPI. Iveco ha anche ridefinito alcune tratte di distribuzione dalla Spagna alla Francia e dall’Italia alla Russia aumentando la componente di trasporto via mare e portando a un risparmio di circa 175 tonnellate di CO2. Ripartizione trasporti inbound Gruppo Fiat Industrial Europa Mare 1% Strada 96% IMPIEGO DI SOLUZIONI INTERMODALI Il trasporto inbound e outbound può richiedere una quota significativa di trasporto su strada, in funzione delle caratteristiche geografiche, infrastrutturali e dei volumi produttivi. Pur in presenza di questi vincoli, i settori di Fiat Industrial sono da sempre impegnati a promuovere l’utilizzo di modalità alternative, con l’obiettivo di ridurre il livello di congestione del traffico e abbattere così le emissioni di CO2 nell’atmosfera. Nel corso del 2011, malgrado le particolari condizioni del mercato, sono state messe in campo tutte le misure disponibili per il proseguimento dell’utilizzo delle soluzioni intermodali implementate sia sul trasporto inbound sia outbound. CNH ha avviato in ambito distribuzione prodotti finiti un nuovo flusso intermodale ferroviario per i trattori prodotti in Italia e consegnati ai clienti dei paesi scandinavi portando un risparmio di CO2 pari a 200 tonnellate. Lo stabilimento di Lecce nel corso del 2011 è stato oggetto di una grande trasformazione che ha portato all’avviamento della produzione dei nuovi modelli di terne, per questo motivo l’avviamento del traffico ferroviario inbound/outbound verso il piazzale logistico di Parma è stato posticipato al primo trimestre 2012. (1) Le percentuali sono state calcolate in funzione della modalità preponderante per singola vettura. 106 Ferrovia 3% Ripartizione trasporti outbound(1) Gruppo Fiat Industrial Europa Mare 15% Strada 82% Ferrovia 3% Agire con responsabilità SATURAZIONE DEI MEZZI DI TRASPORTO Dimensione sociale Dimensione ambientale Dimensione economica Fiat Industrial conferma l’impegno teso all’ottimizzazione della saturazione dei mezzi di trasporto per ridurre sia i costi sia l’impatto ambientale. Il Cambio Resa è uno dei progetti attraverso cui concretizzare tale obiettivo: esso consiste nell’affidare a un pool di operatori logistici la pianificazione della raccolta dei materiali destinati ai siti produttivi Fiat Industrial in sostituzione della consegna con trasporti dedicati da parte dei fornitori. Il progetto Cambio Resa ha raggiunto la copertura (in termini di fatturato) del 82% per CNH e del 80% per Iveco. Inoltre il progetto è stato avviato nel corso del 2011 anche da FPT Industrial raggiungendo una copertura del 12%. Per il 2012 Iveco estenderà il progetto agli stabilimenti Irisbus ed FPT Industrial prevede di raggiungere una copertura del 25% del fatturato. Nel 2011 è stato replicato con successo il concept di trasporto combinato inbound e outbound di cabine e trattori implementato a Basildon nel Regno Unito per lo stabilimento di St. Valentin in Austria, portando un beneficio in termini di minori emissioni di CO2 pari a 380 tonnellate. Nel corso del 2011 è stato avviato il World Material Flow (WMF) per CNH in Nord America per il consolidamento dei componenti prodotti in questa regione e destinati agli stabilimenti produttivi in America Latina e per la joint venture industriale con Kamaz in Russia (a partire da aprile 2012). La continua attività di ottimizzazione della saturazione dei container del WMF di CNH, grazie a speciali accorgimenti (es. carico su due livelli) e all’attività dell’operatore logistico, ha portato ad un risparmio di CO2 quantificabile in 600 tonnellate. In parallelo per Iveco e CNH è stato sviluppato un nuovo sistema gestionale su ambiente SAP che copre tutto il processo amministrativo e logistico del WMF che consentirà di monitorare con precisione e ottimizzare le spedizioni sui vari siti produttivi. Attualmente il nuovo sistema è attivo sui nove stabilimenti americani di CNH e sui poli di consolidamento Italia e Cina di Iveco. Appendice RIDUZIONE DEI MATERIALI DI IMBALLO E DI PROTEZIONE Particolare attenzione viene rivolta dalla Logistica di Fiat Industrial verso le opportunità di riduzione dell’uso di materiali di imballo e di protezione a perdere, nel rispetto dei parametri qualitativi e degli standard aziendali. Nel 2011, grazie all’attività di i-FAST Container Logistics S.p.A., società del Gruppo Fiat che si occupa anche dell’efficiente gestione dei contenitori standard per i trasporti, è proseguito l’impegno, in collaborazione con i fornitori, per sostituire gradualmente gli imballi in cartone a perdere con contenitori riutilizzabili. 107 DIMENSIONE AMBIENTALE PROCESSI LOGISTICI Nel corso del 2011 è stato avviato da parte di Fiat Industrial il monitoraggio degli imballi di cartone a perdere smaltiti nei stabilimenti produttivi europei e per FPT Industrial anche il monitoraggio degli imballi in legno. Relativamente all’uso di contenitori e pallet per le spedizioni internazionali di materiali dall’Italia gestite dalla funzione World Material Flow (WMF), Iveco ha proseguito l’impegno a ridurre progressivamente gli imballi in legno, sebbene la sostituzione con gabbie in ferro o container attrezzati richieda investimenti, un aumento dei costi di manutenzione e sia vincolata alle fluttuazioni nei volumi di attività. Nel corso del 2011 è proseguita l’ottimizzazione degli imballi nelle spedizioni verso l’America Latina ove è stato consuntivato un ulteriore 108 abbattimento dell’uso di gabbie in legno (-11% rispetto al 2010, da 14,3 a 12,7 kg di imballi in legno per m3 spedito) con una riduzione di circa 450 tonnellate di legno spedito. Nel 2011 il consumo medio di cartoni per il gruppo Fiat Industrial è stato pari a 7,2 kg per unità prodotta, dato calcolato sui trasporti effettuati in Europa. È stato avviato e proseguirà nel corso del 2012 il monitoraggio relativo all’utilizzo di cartone e legno per il consolidamento dei materiali spediti via mare negli stabilimenti del Nord e del Sud America. Il Gruppo continua a studiare soluzioni che permettano di minimizzare la quantità di imballi a perdere e, dove questo non sia possibile, garantisca l’utilizzo di filiere di recupero. PROCESSI NON PRODUTTIVI DIMENSIONE AMBIENTALE Agire con responsabilità PROCESSI NON PRODUTTIVI Dimensione economica Fiat industrial si impegna a 360 gradi per il rispetto dell’ambiente considerando anche gli impatti delle attività non direttamente legate alla produzione come la mobilità quotidiana dei propri dipendenti, i viaggi d’affari, l’infrastruttura IT e l’attività della propria rete di vendita. Dimensione sociale easy cycling: predisposizione di nuovi spazi adibiti al posteggio delle biciclette e miglioramento delle piste ciclabili all’interno e all’esterno dell’edificio. Inoltre, allo scopo di rendere il traffico stradale più fluido e di migliorare le condizioni di sicurezza all’interno e all’esterno del complesso Mirafiori, sono stati migliorati i semafori e gli impianti di illuminazione, gli attraversamenti pedonali e le aree di sosta e di parcheggio. Q 109 Appendice Fiat Industrial ritiene importante gestire la mobilità dei propri dipendenti favorendo l’utilizzo di soluzioni per gli spostamenti con un basso impatto ambientale. Questa attività viene svolta in collaborazione tra i vari settori, insieme con le altre società, anche non facenti parte del Gruppo, con le quali vengono condivisi i diversi siti e relazionandosi con le autorità locali. A livello organizzativo è prevista una figura di Mobility Manager solitamente inserita all’interno della funzione risorse umane, come nel caso di Iveco che ha altresì istituito un Mobility Managment Committee con l’obiettivo di definire gli indirizzi per l’attività di mobilità sostenibile. Nel corso del 2011 Iveco e FPT Industrial hanno effettuato un’indagine sui siti di Torino attraverso la distribuzione di un questionario a tutti i dipendenti. L’indagine ha avuto un tasso di risposta pari al 48% del totale con più di 5.600 questionari compilati e 1.500 suggerimenti ricevuti. L’analisi di queste risposte ha permesso di preparare un piano (Piano Spostamenti Casa Lavoro - PSCL), contenente le priorità di azione, e di presentarlo alle competenti autorità locali. Il progetto easygo, è invece il nome sotto il quale vengono raccolte tutte le iniziative legate alla mobilità nell’area di Torino. Una delle prime iniziative è stata sviluppata presso il complesso italiano di Mirafiori in collaborazione con le istituzioni e le aziende di trasporto pubblico. Il progetto è stato disegnato per circa 4 mila visitatori giornalieri e per i circa 18 mila dipendenti, una piccola parte dei quali sono dipendenti CNH. Gli aspetti più importanti di easygo, il cui sviluppo è partito dal feedback ricevuto dai dipendenti, ruotano intorno alle seguenti aree: Q traspor to pubblico: riorganizzazione delle linee speciali, intensificazione e riallocazione degli orari del servizio della rete ordinaria, introduzione di un nuovo servizio di navetta negli orari di ingresso e di uscita; Q car pooling: definizione di una piattaforma web per i dipendenti che dia loro la possibilità di trovare colleghi interessati a condividere le spese e/o i propri mezzi di traspor to da e verso il luogo di lavoro; Dimensione ambientale MOBILITÀ INTERNA DIMENSIONE AMBIENTALE PROCESSI NON PRODUTTIVI In più, verrà creato un por tale internet dedicato grazie al quale i dipendenti Fiat Industrial avranno l’oppor tunità di par tecipare alle iniziative di car pooling e accedere alle informazioni sui mezzi di traspor to pubblici e sulle piste ciclabili. È stato infine creato un uno speciale indirizzo di posta elettronica, mediante il quale i dipendenti possono avanzare proposte di miglioramento e indicare eventuali malfunzionamenti nei servizi. I principali benefici attesi dal progetto riguardano non solo l’impatto ambientale, ma anche la soddisfazione dei dipendenti grazie alla diminuzione dei costi e dei tempi di trasferimento, alla riduzione del rischio di incidenti, al minore stress e infine alla promozione della socializzazione tra colleghi. Nel 2011, è stato stimato che una media di circa 14.100 tonnellate di CO2 sono state emesse nell’ambiente come conseguenza dello spostamento casa-lavoro dei dipendenti, con una riduzione del 4% rispetto al 2010. VIAGGI DI LAVORO E TELELAVORO Nel 2011, Fiat Industrial ha dato il via a un progetto pilota che ha lo scopo di monitorare le emissioni di CO2 derivanti dai viaggi di lavoro in aereo dall’Italia, Stati Uniti e Canada. Nello stesso anno, le emissioni derivanti dagli spostamenti aerei sono state pari a circa 12 mila tonnellate di CO2. Le emissioni sono state completamente compensate grazie a un servizio automatico messo a disposizione dall’agente di viaggio che viene attivato a ogni transazione. Le compensazioni sono poi evidenziate sull’estratto conto. Nell’area del telelavoro, per ridurre i trasferimenti per lavoro del personale e i relativi impatti ambientali, l’estensione dei servizi di audio conferenza e messaggistica istantanea ha raggiunto 26.000 utenti, con 16.000 sessioni voce/giorno e 68.000 sessioni di instant messaging in media al giorno. Nel 2011, il Gruppo ha investito sull’introduzione della videoconferenza e ha installato 6 sale equipaggiate con il sistema di videoconferenza ad alta qualità TelePresence. Nel 2011 questi sistemi sono stati utilizzati complessivamente per più di 200 ore al mese (sulla base di un’analisi svolta nel quarto trimestre 2011). Si stima che questa iniziativa possa portare a una riduzione del 10% circa delle trasferte del personale. Nel 2012 si prevede l’installazione di ulteriori sale nei settori del Gruppo. GREEN ICT A seguito della scissione al termine del 2010, nel 2011, Fiat Industrial ha avviato il proprio piano Green ICT in continuità con il 2010 e in allineamento con il Gruppo Fiat S.p.A., volto a ridurre i consumi energetici e conseguentemente le emissioni di CO2. Negli uffici è proseguita con successo la sostituzione delle apparecchiature hardware con nuove unità dotate di alimentatori a maggior efficienza (circa 6.800 personal computer e 560 postazioni tecniche) che 110 Agire con responsabilità applicazioni e i servizi informatici dei settori del Gruppo, sono proseguite le azioni di riduzione, consolidamento e virtualizzazione dei server. In particolare sono stati eliminati circa 76 server fisici e ne sono stati creati 87 virtuali, determinando una riduzione di consumi su base annua di circa 690 MWh, rispetto al 2010 (equivalenti a circa 347 tonnellate di CO2). Nel 2011, il consolidamento dei Server Active Directory ha permesso di ridurre il numero di server fisici e di creare 32 server virtuali. Dimensione ambientale Fiat Industrial è impegnata nella riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività. Questo obiettivo è perseguito ogni giorno con il contributo di tutte le persone che lavorano nel Gruppo e sta progressivamente coinvolgendo anche la rete dei concessionari e di assistenza. In quest’ottica si inserisce l’iniziativa Iveco New Dealer Identity, volta a rinnovare e modernizzare la rete di vendita e assistenza, nel rispetto di un sempre più ridotto impatto sull’ambiente. I materiali e i componenti utilizzati, infatti, garantiscono, da un lato una maggiore durata e minore manutenzione, dall’altro un notevole risparmio energetico, grazie soprattutto alla tecnologia a LED luminosi, capace di generare un risparmio di oltre il 55% di energia elettrica rispetto a una soluzione tradizionale. Dall’inizio del progetto a oggi sono 85 le sedi di concessionari totalmente o parzialmente rinnovate che espongono la nuova identità di Gruppo. Entro il 2012 sono previste ulteriori 40 installazioni, per un totale di 125 sedi. Dimensione economica RIDUZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE DELLE CONCESSIONARIE Dimensione sociale hanno permesso una riduzione di circa 70 tonnellate di CO2 rispetto al 2008. Il completamento dell’iniziativa è previsto per il 2012. Nel 2011 sono inoltre stati sostituiti circa 7.200 videoterminali con nuovi dispositivi con qualifica EnergyStar ed EPEAT Silver/Gold. È utile ricordare che questi approvvigionamenti di personal computer e monitor sono stati effettuati nel contesto del contratto originato dalla gara del 2010, dove per la prima volta sono stati espressi requisiti in tema di protezione ambientale e Green ICT, in particolare riguardo a: dichiarazione sulle certificazioni ambientali relative ai sistemi HW forniti, fornitura di indicazioni su come il fornitore gestisce il rischio ambientale, la riduzione dell’emissione di CO2, il miglioramento dell’efficienza energetica e, infine, l’impegno del fornitore a eliminare dai sistemi HW offerti componenti chimici tossici tipo ritardanti di fiamma bromati (BFR) e cloruro di polivinile (PVC). Infine, nell’ambito del progetto di ottimizzazione dei sistemi di stampa per il periodo 2009-2011, sono state installate in Europa ulteriori 430 nuove stampanti multifunzione a maggior efficienza energetica; a titolo di esempio, il miglioramento dei consumi – non considerando il miglioramento delle prestazioni operative – di un dispositivo di nuova generazione rispetto a un dispositivo di generazione più datata può arrivare nella modalità stand by sino a un 35% in meno (Fonte dati: Xerox Italia). Dal 2009 sono state sostituite complessivamente 2.200 unità nel mondo, con una riduzione dei consumi su base annua superiore a 3.030 MWh (equivalenti a circa 1.570 tonnellate di CO2). Si prevede l’installazione di ulteriori 280 unità nel 2012. Nell’area Data Center, di cui fanno parte i sistemi di calcolo che ospitano le PRIMO ECO-DEALER IN BRASILE Appendice Nel dicembre 2011 Iveco ha inaugurato in Brasile la sua centesima concessionaria, la prima eco-sostenibile. Si tratta della prima concessionaria sostenibile in tutto il Brasile che grazie alle numerose soluzioni messe in atto per la sua costruzione può essere considerata la più ecologica al mondo. La concessionaria eco-sostenibile, si trova a Jundiaí, a circa 80 km da San Paolo. La sua posizione molto soleggiata permette di utilizzare la luce solare, disponibile per un’ampia porzione della giornata, per produrre energia. L’edificio ha inoltre, un tetto rivestito di una superficie in erba, posta a sua volta sopra alcuni strati di materiale riciclato e uno di asfalto: tale rivestimento è in grado di ridurre fino a sei gradi la temperatura interna dello show-room, limitando così l’utilizzo dell’aria condizionata, oltre a permettere il recupero dell’acqua piovana. Il tetto, infatti, è dotato di tubi speciali per canalizzare l’acqua piovana in un serbatoio che può contenere fino a 15 mila litri. Inoltre, i 18 mila metri quadrati dell’area occupata dalla concessionaria Iveco sono rivestiti con una particolare tipologia di mattoni di cemento, che consente l’assorbimento delle acque piovane. Massima riduzione degli sprechi e riutilizzo dei materiali: queste le regole alla base della costruzione dell’edificio, che è stato anche pensato per rispondere alle esigenze delle persone con disabilità. 111 DIMENSIONE SOCIALE 115 Le nostre persone 151 Rete di vendita e di assistenza 157 Clienti 162 Sicurezza dei prodotti 165 Fornitori 171 Comunità Locali LE NOSTRE PERSONE DIMENSIONE SOCIALE Agire con responsabilità LE NOSTRE PERSONE Dimensione economica Il talento è la linfa vitale di ogni azienda, infatti il Gruppo Fiat Industrial ritiene che i suoi dipendenti siano la risorsa più importante. Il Gruppo è impegnato a offrire alle proprie persone opportunità di crescita che capitalizzino le diverse esperienze, conoscenze e competenze. Al fine di attirare, sviluppare e trattenere i migliori talenti, Fiat Industrial offre carriere stimolanti e remunerative in cui i dipendenti possano avere sempre la possibilità di imparare, accrescendo così sia le proprie capacità personali e professionali sia le potenzialità del Gruppo. Inoltre, il Gruppo Fiat Industrial investe continuamente per offrire un ambiente di lavoro sano e sicuro in cui si rispettino le differenze di ognuno e a cui le persone siano orgogliose di appartenere. Dimensione ambientale I DIPENDENTI IN CIFRE Al 31 dicembre 2011 i dipendenti del Gruppo Fiat Industrial erano 66.998, in aumento di 4.875 unità rispetto ai 62.123 del 2010. Crescita caratterizzata dall’aumento dell’organico in quasi tutti i Paesi in cui il Gruppo è presente. Si segnala in particolare un incremento del 23% rispetto al 2010 in Brasile, legato all’aumento del volume di produzione. 2011 Europa di cui Italia Nord America America Latina Asia Resto del mondo Mondo Totale 41.520 18.645 10.976 9.927 3.536 1.039 66.998 Operai 27.461 12.275 6.465 7.412 2.026 513 43.877 Impiegati 6.663 2.161 1.416 1.430 1.002 304 10.815 Professional 6.786 3.778 2.888 1.028 494 215 11.411 Dirigenti 610 431 207 57 14 7 895 2010 Europa di cui Italia Nord America America Latina Asia Resto del mondo Mondo Totale 40.603 18.139 9.733 8.197 2.613 977 62.123 Operai 27.659 12.625 5.570 6.124 1.577 474 41.404 Impiegati 6.334 1.940 1.267 1.174 626 280 9.681 Professional 6.098 3.242 2.689 847 397 217 10.248 Dirigenti 512 332 207 52 13 6 790 (1) I dipendenti sono ripartiti in quattro macrocategorie: operai, impiegati, professional e dirigenti. La categoria dei professional include tutto il personale con ruoli sia specialistici sia gestionali (inclusivo, secondo il sistema di classificazione Fiat Industrial, delle figure dei professional e dei professional expert). Dirigente si riferisce al personale con ruoli di top management (inclusivo, secondo il sistema di classificazione Fiat Industrial, dei professional master, dei professional senior e dei direttori). 115 Appendice Gruppo Fiat Industrial mondo Dimensione sociale Dipendenti per area geografica e categoria professionale(1) DIMENSIONE SOCIALE LE NOSTRE PERSONE Dipendenti per area geografica Dipendenti per settore Gruppo Fiat Industrial mondo Gruppo Fiat Industrial mondo FPT Industrial 12,0% Resto del mondo Iveco 1,5% 39,1% Altre attività(1) 0,1% Asia 5,3% Europa 62,0% CNH America Latina 48,8% 14,8% Nord America 16,4% Dipendenti per categoria professionale(2) Gruppo Fiat Industrial mondo Professional 17,0% Dipendenti per età Dirigenti 1,4% Impiegati 16,1% Gruppo Fiat Industrial mondo Fino a 30 anni 21,9% Da 41 a 50 anni Operai 26,0% 65,5% Oltre 50 anni 21,8% Da 31 a 40 anni 30,3% Dipendenti per titolo di studio(3) Dipendenti per anzianità aziendale Gruppo Fiat Industrial mondo Da 21 a 30 anni Oltre 30 anni 10,0% 12,8% Gruppo Fiat Industrial mondo Istruzione media inferiore 39,4% Laurea o equiparabili Da 11 a 20 anni 20,0% Fino a 5 anni 18,1% 42,9% Da 6 a 10 anni Istruzione media superiore 14,3% 42,5% (1) Le altre attività includono le holding di partecipazione e le società diverse. I dipendenti sono ripartiti in quattro macrocategorie: operai, impiegati, professional e dirigenti. La categoria dei professional include tutto il personale con ruoli sia specialistici sia gestionali (inclusivo, secondo il sistema di classificazione Fiat Industrial, delle figure dei professional e dei professional expert). Dirigente si riferisce al personale con ruoli di top management (inclusivo, secondo il sistema di classificazione Fiat Industrial, dei professional master, dei professional senior e dei direttori). (3) La popolazione mappata corrisponde all’80% dell’organico del Gruppo Fiat Industrial. (2) 116 contratti a tempo determinato sono stati trasformati in contratti di lavoro a tempo indeterminato. Circa l’1% dell’organico del Gruppo è assunto par t time, di cui il 77% sono donne (per ulteriori dettagli vedere pagina 192). Dirigenti di nazionalità locale per area geografica Dipendenti per tipologia di contratto 4,3 96,1 95,7 Dimensione economica 3,9 Tempo determinato Tempo indeterminato Dimensione ambientale 2011 2010 79 92 67 46 33 Europa Nord America America Latina Asia Resto del mondo Mondo Totale 41.520 10.976 9.927 3.536 1.039 66.998 Tempo indeterminato Part time Full time 392 39.959 2 10.917 8.314 3.536 16 1.003 410 63.729 Tempo determinato Part time Full time 1.169 57 1.613 20 2.859 Dimensione sociale 2010 TURNOVER Nel corso del 2011 nel Gruppo sono state assunte circa 9.800 persone: la crescita è stata determinata principalmente dal numero di nuovi lavoratori assunti in America Latina e Nord America in funzione dell’aumento dei volumi di produzione. Tra i neo assunti, il 5% è rappresentato da neolaureati, a dimostrazione dell'impegno del Gruppo a voler investire sui giovani. Circa il 30% delle entrate ha riguardato assunzioni con contratto a termine. Inoltre, le variazioni di perimetro hanno comportato un aumento netto di organico di circa 1.600 unità, principalmente per effetto dell’acquisizione del controllo totale, da parte di CNH, della joint venture paritetica L&T Case Equipment Private Limited in India e il consolidamento integrale di Iveco Finance Holdings Limited (a seguito dell’accordo La popolazione mappata corrisponde all’80% dell’organico del Gruppo Fiat Industrial. 117 Appendice 2011 83 94 70 50 57 Ciò garantisce una maggiore integrazione tra l’organizzazione aziendale e la comunità e quindi favorisce sia la capacità di comprensione dei bisogni locali sia la valorizzazione del capitale umano autoctono. Nel 2011 Fiat Industrial ha effettuato una rilevazione sui dirigenti in 25 diversi Paesi, dalla quale emerge che nelle principali aree di presenza del Gruppo una percentuale significativa di dirigenti sono di nazionalità locale: circa l'83% in Europa (nel 2010 era il 79%), 94% in Nord America (92% nel 2010), 70% in America Latina (67% nel 2010), 50% in Asia (46% nel 2010) e 57% in tutte le altre aree geografiche (33% nel 2010). Il 96% dei contratti di lavoro in essere nelle società del Gruppo è a tempo indeterminato e il 99% è a tempo pieno. I contratti a tempo determinato sono stati mantenuti a livelli minimi e rappresentano circa il 4% di tutti i contratti. Nel corso dell’anno, 1.450 (1) Gruppo Fiat Industrial mondo (%) Gruppo Fiat Industrial mondo Gruppo Fiat Industrial mondo (%) Europa Nord America America Latina Asia Resto del mondo Contratti a tempo determinato e indeterminato Agire con responsabilità Il 62% del personale è impiegato in Europa - dove i Paesi con maggiore occupazione sono l’Italia (28% del totale) e la Francia (9% del totale) il 16% è in Nord America e il 15% in America Latina. Il settore con maggiore occupazione è CNH, con circa il 49% degli organici di tutto il Gruppo, seguito da Iveco con il 39%. La fascia di età che accoglie la maggiore concentrazione di dipendenti del Gruppo nel mondo è tra i 31 e i 40 anni e l’anzianità aziendale per il 43% dell’organico non supera i 5 anni. Rispetto al 2010, a livello mondiale, si registra un aumento dei dipendenti in quasi tutti i segmenti di età (a eccezione della categoria oltre i 50 anni), in par ticolare si evidenzia una crescita del 29% in quello fino ai 30 anni. Conseguentemente la distribuzione per fasce di anzianità aziendale ha visto aumentare maggiormente quella fino ai 5 anni. Il 61% dei dipendenti (1) ha un titolo di studio medio/alto (rispettivamente 18% laurea o titolo equiparabile e 43% scuola media superiore). Il restante 39% ha un livello di istruzione di scuola media inferiore/elementare. Il Gruppo Fiat Industrial, pur non avendo in essere politiche a garanzia di assunzioni nazionali, ossia preferenziali per gli appar tenenti alla comunità dove il Gruppo opera, tende a privilegiare i residenti per quanto possibile. DIMENSIONE SOCIALE LE NOSTRE PERSONE per lo scioglimento della joint venture con Barclays), l’acquisizione di concessionarie di Iveco in Australia e in Europa, nonché in Italia, il trasferimento ai settori del Gruppo di risorse e attività nel campo della Ricerca e Sviluppo da parte di società del Gruppo Fiat e al settore FPT Industrial di attività e risorse di staff da parte di Fiat Powertrain (Gruppo Fiat). Nel corso dell'anno, le persone che hanno lasciato il Gruppo sono state circa 6.500. Il 10% è conseguenza di procedure di riduzione collettiva di personale nell’ambito di operazioni di ristrutturazione o di razionalizzazione organizzativa anche avviate nell’anno precedente. Le diverse situazioni sono state gestite, ove possibile, con il ricorso agli ammortizzatori sociali previsti dalla legge e con la definizione con le Organizzazioni Sindacali, di piani sociali volti ad attenuare l’impatto delle misure adottate sui lavoratori. In relazione al turnover, è anche importante evidenziare che le dimensioni del Gruppo Fiat Industrial offrono opportunità di mobilità intersettoriali e tra i vari Paesi, vi possono essere inoltre, opportunità di mobilità anche verso il Gruppo Fiat. Nel 2011, i dipendenti passati da un Gruppo all’altro e in Fiat Industrial i passaggi tra Paesi, settori e, nell’ambito dei settori, tra le diverse società, sono stati più di 800. Al fine di promuovere la mobilità intersettoriale e tra le società, nel 2011, il programma Internal Job Posting, lanciato come progetto pilota in CNH (Nord America, America Latina ed Europa), è stato ulteriormente esteso a posizioni in Italia e Svizzera, per un totale di 1.759 posizioni gestite e 3.964 candidature interne ricevute. Inoltre, nel corso dell'anno, anche Iveco (Francia, Germania e Brasile) e FPT Industrial (Stati Uniti e Brasile) hanno lanciato un progetto pilota, per un totale di 211 posizioni gestite e 753 candidature interne ricevute. Turnover dipendenti Gruppo Fiat Industrial mondo Dipendenti al 31/12/2010 Entrati Usciti 6 perimetro Dipendenti al 31/12/2011 2011 62.123 9.813 (6.504) 1.566 66.998 GESTIONE E SVILUPPO Una delle sfide chiave per Fiat Industrial è la capacità di crescita e adattamento in un contesto in costante evoluzione. Il Gruppo ritiene, infatti, che nell’attuale situazione socio-economica sia essenziale avere leader capaci di adattarsi al cambiamento. Un solido processo di gestione del personale è il presupposto per avere successo, perché consente di coinvolgere i dipendenti negli obiettivi 118 aziendali, valorizzare il loro talento e accrescere la loro motivazione. Fiat Industrial è impegnata a sostenere i propri dipendenti con iniziative di formazione e a riconoscere e premiare i loro successi e il loro contributo al raggiungimento dei risultati aziendali. In questo modo, il Gruppo è in grado di misurarsi con gli attuali livelli di competitività mondiale e di avere una visione sui percorsi di crescita delle migliori risorse e sui piani di successione essenziali per il futuro dell’azienda. PERFORMANCE E LEADERSHIP MANAGEMENT Cinque sono i princìpi fondamentali che guidano il Gruppo nella gestione e nello sviluppo del capitale umano: Q meritocrazia, come sistema che valorizza l’eccellenza; Q leadership, come elemento guida nella gestione del cambiamento e delle persone; Q competizione, come fattore da ricercare e fare proprio; Q performance d’eccellenza, come punto di riferimento; Q affidabilità, nel fare e garantire quanto promesso. Questi princìpi trovano applicazione nel Performance & Leadership Management (PLM), sistema di valutazione adottato a livello mondiale per valutare i dipendenti del Gruppo (dirigenti, professional e impiegati). Costituisce uno dei processi chiave del Gruppo Fiat Industrial per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane. Con il sistema di PLM i dipendenti sono valutati e orientati nei loro risultati, attitudini e comportamenti attraverso la definizione di obiettivi specifici. Il programma prevede che a inizio anno ogni responsabile attribuisca e condivida con i propri collaboratori gli obiettivi da raggiungere. A fine anno ogni persona è valutata oltre che sulla dimensione della performance, in funzione del raggiungimento degli obiettivi di business, anche sulla sua abilità di leadership, relativa alla capacità di guidare il cambiamento, lavorare in team e gestire risorse. Dalla combinazione delle due dimensioni della performance e della leadership viene poi definito il posizionamento su una matrice a nove quadranti, che rappresenta la valutazione di sintesi del dipendente. L’omogeneità di valutazione è garantita da un processo di comparazione trasversale dei posizionamenti a parità di qualifica/ruolo. Le calibrature, all'interno della curva di distribuzione attesa, riducono il rischio d'iniquità e allineano le valutazioni attraverso criteri definiti. Il risultato finale viene poi condiviso in un incontro dedicato tra responsabile e collaboratore, durante il quale un dialogo trasparente sulle aree di miglioramento individuate contribuisce a valorizzare le prestazioni del dipendente e a rinforzarne il legame con l’organizzazione. Al termine del processo, i dipendenti hanno la possibilità di accedere on line alla scheda Nel 2011 la mappatura della performance e della leadership è stata applicata a circa 15.350 dipendenti: la totalità dei dirigenti e dei professional e il 36% degli impiegati. La popolazione impiegatizia valutata è aumentata nel corso degli anni passando dal 34% nel 2010 al 36% nel 2011. Questo trend è destinato a proseguire compatibilmente con l'evoluzione del contesto di mercato e organizzativo. La for te convinzione che alla base dei successi di un’organizzazione ci sia la valorizzazione delle risorse che ne fanno par te, ha indotto il Presidente di Fiat Industrial a dedicare un'intera giornata ai risultati del processo di PLM con focus sui top manager. Da queste analisi sono scaturite azioni concrete di sviluppo individuale che, combinate alle evoluzioni del business, hanno determinato cambiamenti organizzativi impor tanti. Questo processo rappresenta non solo la base per tutte le scelte gestionali relative alle persone, ma costituisce un elemento fondamentale del Talent Management e del Succession Planning, grazie ai quali la gestione delle successioni nelle posizioni chiave avviene attraverso un significativo ricorso a risorse interne. Oltre al processo di PLM, nel mondo esistono anche altri processi di valutazione della performance che legano il compenso alla performance individuale. Nel 2011, gli altri sistemi di valutazione della performance individuale sono stati applicati a oltre 5.000 dipendenti (di cui il 79% sono operai). Agire con responsabilità Dimensione economica Dimensione ambientale 15.350 dipendenti In Iveco la valorizzazione dei giovani avviene anche grazie al programma Feed-back Intensive Program (FIP). I giovani laureati, dopo circa due/tre anni dal loro ingresso in azienda, vengono infatti sottoposti a una valutazione delle loro capacità professionali, relazionali e gestionali con lo scopo di indirizzarne lo sviluppo e la crescita. Il FIP si svolge su due giorni durante i quali sono proposte ai partecipanti diverse tipologie di esercitazioni tra cui lavori di gruppo e individuali. Durante le prove i partecipanti vengono osservati da alcuni “facilitatori”, individuati tra giovani appartenenti a differenti unità organizzative dell’azienda, che a fine percorso esprimono una valutazione e redigono un profilo del candidato evidenziandone punti di forza e aree di miglioramento nonché orientamenti motivazionali. La valutazione finale viene successivamente presentata ai responsabili diretti dei partecipanti che, con il supporto della funzione Risorse Umane, studiano adeguati piani di sviluppo. Grazie a questa iniziativa si instaura una chiara relazione di reciprocità: da un lato, l’azienda promuove interventi formativi e momenti valutativi, dall’altro i giovani hanno l’opportunità di migliorare continuamente confrontandosi con le aspettative aziendali. Dimensione sociale Con la PLM valutate la performance e la leadership di FEED-BACK INTENSIVE PROGRAM Appendice di valutazione, inserire le proprie aspirazioni professionali e richiedere una formazione specifica per intervenire attraverso una serie di azioni (quali l'affiancamento, il contatto con i vertici aziendali, ecc.) sulle aree di miglioramento individuate. Questo processo unico di valutazione e mappatura delle competenze, che costituisce la base della remunerazione variabile, è supportato da sistemi informatici che consentono ai dirigenti di accedere costantemente alle informazioni aggiornate dei dipendenti all'interno della loro unità organizzativa oltre che, seppure indirettamente, di quelli nella loro linea di gerarchia. In questo modo, la valutazione individuale di ogni dipendente è accessibile e può essere esaminata dai top manager all'interno della struttura aziendale. 119 DIMENSIONE SOCIALE LE NOSTRE PERSONE TALENT MANAGEMENT E SUCCESSION PLANNING Il Gruppo Fiat Industrial opera in settori dinamici e fortemente competitivi in cui la sfida per il successo passa attraverso la capacità di poter contare su risorse di valore e di identificare persone adeguate per le posizioni chiave. Queste sono le motivazioni alla base del programma Talent Management attraverso il quale sono individuati i dipendenti di maggior talento ed è accelerato il loro percorso di crescita professionale. Al dipendente vengono così garantite opportunità professionali trasversali, per area geografica e tipo di business, e l’Azienda può definire efficaci piani di successione che privilegino candidati interni. Il processo riguarda in modo omogeneo tutti i Paesi in cui il Gruppo è presente, in tutte le unità di business e a tutti i livelli gerarchici. Le risorse chiave, identificate in base al loro valore in termini di performance e di leadership e alla loro capacità di crescere in ruoli di maggiore responsabilità, vengono valutate attraverso un processo che coinvolge direttamente i diversi responsabili: dal capo diretto al top management. Le Talent Review saranno condotte per la prima volta dopo la scissione del Gruppo Fiat nel 2012. I dipendenti, grazie a un percorso di sviluppo e a una più ampia gamma di opportunità di crescita professionale, sono in grado di ottimizzare l'organizzazione del lavoro, raggiungere e addirittura superare le aspettative e creare team solidi con i colleghi. Nel 2011, è stato definito ed erogato a 200 top manager di CNH nel mondo un Piano di Incentivazione a Lungo Termine, volto a garantire il coinvolgimento e la fidelizzazione degli individui determinanti per lo sviluppo continuo del Gruppo. Nel 2012 il piano sarà esteso anche ai migliori talenti chiave in altre aziende oltre a CNH. SALARIO MINIMO LOCALE In numerosi Paesi, i livelli salariali minimi sono definiti in base a norme di legge che, in alcuni casi, prevedono anche differenziazioni per Regione/Stato o sulla base di altri criteri. Laddove non esistano norme di legge specifiche in materia, spesso il salario minimo può essere definito dalla contrattazione collettiva fra organizzazioni rappresentative dei datori di lavoro e sindacati dei lavoratori, come ad esempio accade in Italia, Germania e Belgio, dove i trattamenti economici e normativi sono negoziati a livello nazionale o territoriale, lasciando poi la possibilità di stabilire salari superiori a livello aziendale. Inoltre, i salari minimi sono definiti anche in relazione al quadro economico, sociale e politico specifico e non si prestano, quindi, ad alcun tipo di confronto transnazionale. Per verificare l’adeguatezza dei propri salari d'ingresso nelle diverse aree di presenza, nel 2011 il Gruppo Fiat Industrial ha condotto un’indagine su 18 Paesi rappresentanti complessivamente circa il 97% dei propri dipendenti. I risultati hanno evidenziato che in 15 di questi Paesi (in cui è presente circa il 92% dei dipendenti totali del Gruppo), i salari di ingresso(1) riconosciuti sono almeno uguali, se non superiori, al minimo previsto dalla legge o dalla contrattazione collettiva extra-aziendale. 199 Rapporto tra salario di ingresso e salario minimo Gruppo Fiat Industrial mondo (salario minimo = 100) 179 162 100 100 100 102 103 104 109 109 112 112 115 117 127 136 138 Salario minimo in ciascun Paese Cina Argentina Polonia Regno Unito Repubblica Ceca Belgio Portogallo USA Francia Austria Brasile Italia Venezuela Canada Spagna India Germania Australia 100 (1) In accordo con le linee guida GRI-G3.1, per salario d'ingresso s'intende la retribuzione minima da riconoscere a un dipendente full time, assunto al più basso livello/categoria d'inquadramento, sulla base di politiche aziendali o di accordi sindacali aziendali. Si precisa che per ciascun Paese è stata considerata l'azienda con il rapporto più basso tra salario di ingresso e salario minimo. Rilevazione effettuata al 31 ottobre 2011. 120 mentre la prestazione dipende dagli importi complessivamente assegnati al fondo che supporta il piano e dal rendimento finanziario dello stesso; Q piani pensione a beneficio definito, ossia per i quali viene stabilita a priori la prestazione che in futuro sarà erogata al dipendente, mentre la contribuzione può variare nel tempo, allo scopo di garantire l’erogazione della prestazione prefissata. La maggior par te dei piani pensione in essere nelle aziende del Gruppo è a contribuzione def inita. Il Gruppo Fiat Industrial mette a disposizione dei dipendenti anche dei piani sanitari, a cui ha aderito circa il 55% della forza lavoro totale (vedere anche pagina 140). Sono disponibili inoltre dei ser vizi di assistenza ai bambini, che rispondendo alle esigenze dei dipendenti aiutano il bilanciamento tra vita privata e lavorativa (vedere anche pagine 136-137, 140-141). Il Gruppo, inf ine, promuove uno stile di vita sano attraverso programmi benessere completi e agevola l'accesso a strutture spor tive dedicate (vedere anche pagine 138, 141). Agire con responsabilità I benefit offrono ai dipendenti un valore che va oltre allo stipendio e agli incentivi in denaro e possono quindi costituire una par te significativa della retribuzione complessiva. Per questo motivo, il Gruppo Fiat Industrial offre un’ampia gamma di benefit che, in linea generale, è disponibile per tutti i dipendenti, a prescindere dalla tipologia di contratto (a tempo determinato o indeterminato, full time o par t time). I benefit differiscono tra loro in funzione della qualifica e del Paese di appar tenenza, in relazione all’applicazione di politiche locali. Nell’ottobre 2011 il Gruppo ha condotto un’analisi (applicata a un campione pari al 98% degli organici) relativa alla diffusione e all’utilizzo di alcuni benefit aziendali (piani sanitari integrativi, sostegno finanziario in caso di invalidità permanente da infor tunio, assicurazione vita e mense aziendali o buoni pasto) le cui evidenze sono ripor tate nella tabella sottostante. Dimensione economica BENEFIT PER I DIPENDENTI Principali benefit a favore dei dipendenti Benefit finanziari Piani pensionistici Piani sanitari integrativi Assicurazione vita Sostegno finanziario in caso di disabilità o invalidità Mensa aziendale o buoni pasto Altro (1) Dimensione ambientale Gruppo Fiat Industrial mondo (%) Dipendenti aventi titolo ad aderire 83,9 80,9 57,5 56,6 60,5 7,2 Dimensione sociale Dipendenti aventi titolo ad aderire Benefit sociali Assistenza ai bambini(2) 11,6 Palestra/Fitness(3) 17,5 31,3 Benessere e programmi nutrizionali(4) Altro (es. orario di lavoro flessibile, terapia d’urgenza/primo soccorso, visite specialistiche, permessi o altre forme di flessibilità) 27,0 Appendice Sono previsti piani pensionistici integrativi per circa l’84% dei dipendenti. Di questi, il 72% vi par tecipa effettivamente e, se rappor tati alla popolazione totale mappata, ne rappresenta il 60%. I piani integrativi possono essere classificati in due categorie: Q piani pensione a contribuzione definita, ossia per i quali la contribuzione (da parte del dipendente, dell’azienda o di entrambi) viene stabilita a priori, (1) Include benefit come auto aziendale, alloggio e prestiti senza interessi. Include asilo, accesso gratuito alle palestre per i figli dei dipendenti, assistenza per i compiti a casa, vacanze/campi estivi e altri servizi dedicati alla cura dei bambini. Include accesso gratuito alle palestre, corsi di ginnastica/fitness e altre iniziative sportive. (4) Include consulenza nutrizionale, corsi per smettere di fumare, controllo medico, screening medico e altri programmi di benessere. (2) (3) 121 DIMENSIONE SOCIALE LE NOSTRE PERSONE L'efficacia e l'efficienza delle attività di formazione sono costantemente misurate e monitorate attraverso un set di parametri (KPI) che si basa sulla scala di Kirkpatrick(1). L'efficacia delle attività di formazione viene valutata attraverso: Q il gradimento delle iniziative da parte dei partecipanti (reazione); Q l’incremento delle conoscenze/competenze individuali (apprendimento); Q l’applicabilità delle nozioni apprese ai processi di lavoro dei partecipanti (comportamento). Al fine di verificare il raggiungimento del risultato desiderato, l'efficienza dell'attività di formazione viene monitorata attraverso: Q le risorse impiegate per ciascun asse portante; Q le ore di formazione erogate per ciascun asse portante; Q la distribuzione delle ore di formazione erogate in base al genere e alla qualifica professionale; Q il confronto dei livelli di spesa con la migliore concorrenza. MASTER IN BUSINESS ADMINISTRATION FORMAZIONE L’attività di formazione delle persone, per il Gruppo Fiat Industrial, costituisce una chiave essenziale di gestione e sviluppo delle competenze. Attraverso la formazione vengono diffuse sia le conoscenze necessarie agli aspetti più operativi e di business sia le strategie e i valori dell’Azienda. Il Training Manager di ogni settore del Gruppo svolge una funzione di coordinamento, ottimizzazione e innovazione della risposta formativa sulla base delle esigenze dei vari enti aziendali. L’offer ta di oppor tunità formative si rivolge a tutti i ruoli, i livelli di responsabilità, le famiglie professionali e i singoli individui, motivati ad accrescere il proprio valore professionale in sintonia con lo sviluppo dell’azienda, delle tecnologie e con l’evoluzione della cultura aziendale. Nel 2011, il processo di formazione del Gruppo si è focalizzato su tre assi por tanti: Q suppor tare in modo costante l’accrescimento delle conoscenze del settore dei capital goods; Q sviluppare le capacità manageriali dei dipendenti; Q allineare le competenze professionali a fronte di cambiamenti strategici, organizzativi e tecnologici. (1) Nel 2011 Iveco, in collaborazione con la facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Torino, ha dato il via al primo Master in Business Administration rivolto ai giovani dipendenti di talento nel mondo. Obiettivo del corso post-laurea, legalmente riconosciuto come master universitario, è far crescere dei professionisti capaci di affrontare al meglio la dura competizione dei mercati in contesti globali e interculturali. Sono stati selezionati 31 giovani dipendenti di Iveco (provenienti da Italia, Cina, Brasile, Francia, Spagna e Romania) che per un anno e mezzo studieranno discipline legate a finanza, marketing, risorse umane, manufacturing, information technology e diritto del lavoro, basandosi su casi concreti legati alle attività in Iveco. Le lezioni sono organizzate in modo da permettere agli studenti di proseguire le attività lavorative nell'ambito di progetti internazionali legati alle loro famiglie professionali e di studiare per gli esami. La scala di Kirkpatrick è un modello metodologico per valutare i programmi formativi che prevede diversi livelli di misurazione applicabili a qualunque organizzazione. 122 Formazione su Corporate Governance, non discriminazione, anti corruzione e diritti umani Gruppo Fiat Industrial mondo Ore di formazione (migliaia) Dipendenti coinvolti (migliaia) 2011 11,4 12,4 Agire con responsabilità Dimensione economica Sono state erogate circa 1,3 milioni di ore di formazione a favore di circa 32.400 persone, di cui l’85% uomini e il 15% donne. I dipendenti coinvolti nelle attività didattiche sono stati per il 63% operai, per il 36% impiegati e professional e per il rimanente 1% dirigenti. Ciascun dipendente ha fruito in media di circa 19 ore di formazione (18 ore medie per operai, 22 ore per impiegati e professional, 30 ore per dirigenti) mentre nel 2010 sono state in media 10. Nel corso dell'anno, uomini e donne(1) hanno fruito rispettivamente in media di 19 e 21 ore di formazione. Inoltre, sono state erogate oltre 234.000 ore di formazione su temi legati a salute e sicurezza a circa 33.700 dipendenti, di cui il 73% operai e circa 31.500 ore di formazione su temi ambientali (vedere anche pagine 88, 126). Gli investimenti in formazione in aula, on line e on the job hanno riguardato principalmente lo sviluppo di conoscenze specifiche (50%), le campagne corporate (20%), i corsi di lingue (20%), le capacità manageriali (8%) e altri corsi (2%). In particolare, in Iveco i corsi di lingue straniere rappresentano un asset importante nella formazione dei dipendenti. La maggior parte delle campagne corporate è erogata on line, permettendo così ai partecipanti di dedicarsi alla formazione nei momenti per loro più opportuni e riducendo al minimo l’interruzione delle loro attività lavorative, in quanto è possibile fruire della formazione senza spostarsi dalla postazione di lavoro. Dimensione ambientale 24,7 milioni di euro spesi per la formazione dei dipendenti Il Gruppo garantisce la diffusione dei princìpi enunciati nel Codice di Condotta e dei valori di buon governo societario a tutti i dipendenti, qualunque sia il livello e la mansione svolta, incluso anche il personale addetto alla sicurezza industriale, sia attraverso specifici corsi di formazione periodici sia attraverso altre modalità informative. Ad esempio, nel 2011 è stata condotta un’indagine che ha rilevato che il 59% del personale addetto alla sicurezza industriale(4) aveva partecipato a corsi sui diritti umani. Nel 2011, si è svolta una campagna formativa sui princìpi enunciati nel Codice di Condotta, sui valori di buon governo societario e sulla sostenibilità, che ha coinvolto circa 4.700 dipendenti. È stato completato il corso sul Modello Organizzativo ex D.Lgs. 231/2011 e sui rischi legali rivolto ai dirigenti nel mondo. Inoltre, è stato avviato il corso on line sulla non discriminazione sui luoghi di lavoro (Convezione OIL 111), che è stato erogato a 3.846 professional e 107 dirigenti neo assunti e sarà esteso entro il 2012 a tutti i professional nel mondo. È stata inoltre conclusa la fase pilota relativa alla progettazione ed erogazione di un’offerta formativa sui temi della multiculturalità e diversità (Crossculture & Diversity awareness), che ha coinvolto più di 500 persone. 2010 6,4 5,7 Dimensione sociale Nel 2011 Fiat Industrial ha investito in formazione 24,7 milioni di euro: l’8% in più rispetto al 2010. Attraverso una strategia formativa volta a ridurre gli investimenti in spese di viaggio dei par tecipanti al training si sono potute liberare risorse per aumentare le attività di formazione. Spese e attività di formazione Spesa in formazione(2) (milioni di euro) Incidenza sui costi per il personale(3) Ore di formazione (migliaia) Dipendenti coinvolti (migliaia) 2011 24,7 0,7 1.305 32 Appendice Gruppo Fiat Industrial mondo 2010 22,8 0,8 648 45 (1) Per CNH le ore di formazione su salute e sicurezza e ambiente per genere sono state stimate sulla base della percentuale degli uomini e delle donne presenti nella società. Include i costi diretti e indiretti. I costi per il personale sono stati pari a 2.867 milioni di euro nel 2010 e 3.296 milioni di euro nel 2011. (4) La popolazione esaminata è stata pari a 820 addetti alla sicurezza industriale e include sia il personale dipendente direttamente dal Gruppo Fiat Industrial sia quello dipendente da società esterne. (2) (3) 123 DIMENSIONE SOCIALE LE NOSTRE PERSONE COMUNICAZIONE INTERNA Nel 2011 Fiat Industrial ha investito molto nella comunicazione interna con l’obiettivo di lanciare nuovi progetti e rafforzare quelli esistenti, informare sulle strategie e coinvolgere le persone nel raggiungimento di obiettivi comuni. Newsletter, magazine, portali intranet e social networking sono gli strumenti principali utilizzati per fornire un flusso di informazione costante verso i dipendenti, focalizzato sulle caratteristiche di ogni settore ma all’interno di una comune cultura d’impresa. Le attività di comunicazione interna sono coordinate a livello corporate per garantire uniformità nei messaggi e promuovere sinergie tra i settori, a tal fine è stato istituito anche il Comitato della Comunicazione Interna, al quale partecipano i responsabili della comunicazione interna dei diversi settori e che si riunisce ogni due settimane. Nel corso dell’anno è stata lanciata la newsletter The Industry Post: uno strumento agile e puntuale che si rivolge a tutti i dipendenti del Gruppo nel mondo. Viene pubblicato dieci volte all’anno, in nove lingue, e distribuito sia in forma cartacea sia digitale e in ogni numero, attraverso l’inserto Well!, viene dato spazio ai temi della salute e del benessere. Ogni trimestre in occasione dei risultati ognuno dei tre settori realizza un numero monografico. Sul fronte dei magazine è proseguita la pubblicazione di Illustrato Fiat Industrial. Periodico bimestrale che arriva nelle case di 35 mila dipendenti e pensionati in Italia e che offre un aggiornamento puntuale dei principali fatti che riguardano il Gruppo. Il 2011 ha visto inoltre il completo rinnovamento di CNH&ME, rivista che raggiunge 30 mila dipendenti di CNH con edizioni in 12 differenti lingue. L’attenzione alle persone è diventata la linea guida editoriale, apprezzata e condivisa dai lettori, come dimostrano i numerosi messaggi e lettere ricevuti dai dipendenti di tutto il mondo. Tra gli strumenti digitali, la piattaforma intranet, rivolta al mondo 124 impiegatizio, ha visto crescere la portata e l’efficacia della propria azione, sono state infatti potenziate le funzioni di interattività, coinvolgendo sempre più le persone anche nelle iniziative di marketing interno. Attraverso la intranet ogni dipendente, oltre ad avere sempre a disposizione procedure, politiche e servizi, è aggiornato in tempo reale sui principali eventi aziendali. Uno sforzo significativo è stato compiuto da FPT Industrial, che ha reso la intranet disponibile in tre differenti lingue, profilata per i siti locali. Infine Iveco nel corso dell’anno ha intrapreso una serie di iniziative volte ad avvicinare il top management al resto dell’azienda, un esempio su tutti è rappresentato dalla creazione di un blog aziendale: il Global Thinking Blog. Si tratta di uno spazio di confronto sulla piattaforma intranet che ha dato la possibilità ai dipendenti di esprimere liberamente le proprie opinioni e i propri punti di vista. Agire con responsabilità Dimensione ambientale Dimensione economica in Nord America per comprendere le cause principali che por tano a un elevato turnover del personale. Sono stati coinvolti 124 dipendenti, rappresentativi di tutti i livelli di inquadramento professionale, con un questionario di 50 domande su sei aspetti: Comunicazione, Leadership e Supervisione, Formazione e Sviluppo, Carriera e Retribuzione, Riconoscimenti e Motivazione sul Lavoro. L’85% delle domande ha rilevato una piena soddisfazione da par te dei dipendenti. Sono stati costituiti appositi team per lo studio di azioni correttive e, per le sei aree in cui si è evidenziata la maggiore insoddisfazione, sono stati attivati progetti dedicati. Dimensione sociale Il Gruppo Fiat Industrial considera le analisi di clima uno strumento utile non solo per fotografare il livello di soddisfazione dei dipendenti, ma per identificare azioni correttive volte a rispondere alle aspettative e alle esigenze dell’intera organizzazione. Indagini di clima vengono svolte periodicamente a livello sia di Gruppo sia di settore. Quest’ultime vengono realizzate in modo indipendente con survey e metodologie elaborate internamente. A livello di Gruppo, nel 2010, è stata condotta un'indagine di clima in collaborazione con il Great Place to Work Institute (GPTW), società riconosciuta a livello internazionale che offre assistenza nella valutazione dei risultati rispetto a benchmark di settore nazionali e internazionali. Il risultato dell'indagine ha messo in evidenza due aree di miglioramento principali: la comunicazione tra la società e i dipendenti e il raggiungimento di un bilanciamento tra vita privata e lavoro. A seguito dell’analisi dei risultati, nel 2011 sono stati studiati progetti ad hoc. Da segnalare, tra le iniziative lanciate al fine di raggiungere un livello di comunicazione migliore e più frequente tra società e dipendenti, il progetto Mio. È un servizio, reso disponibile attraverso diversi canali di comunicazione (telefono, web e circa 60 spor telli), che fornisce informazioni sul rappor to di lavoro, compresi, ad esempio, chiarimenti sul nuovo Contratto Collettivo Specifico di Lavoro (CCSL) in vigore da gennaio 2012, spiegazioni in merito alle informazioni contenute nella busta paga e assistenza per l'adesione a iniziative sociali. Tra le iniziative ideate per la conciliazione tra vita professionale e privata, un esempio su tutti è rappresentato dall’introduzione del servizio per il rinnovo patente di guida offer to da Iveco e FPT Industrial a tutti i dipendenti della sede di Torino. Il servizio offre anche la possibilità di effettuare trasferimenti di proprietà e altre utili pratiche all’interno dell’azienda. A livello di settore, nel 2011 è stata condotta un’analisi su tutti i dipendenti di CNH in America Latina (4.122 persone), che ha compreso tutti i livelli di inquadramento professionale e preso in considerazione nove aspetti: Ambiente e Rappor ti di Lavoro, Comunicazione, Relazioni, Leadership, Formazione e Sviluppo, Responsabilità e Impegno, Retribuzione e Benefit, Salute e Immagine Aziendale. La stessa analisi era già stata svolta nel 2009. Si è evidenziato un miglioramento del clima in tutti gli aspetti valutati, passando da una soddisfazione del 69-84% nel 2009 al 72-90% nel 2011. Inoltre, sono stati consultati i dipendenti della Direzione Acquisti di CNH Appendice ANALISI DI CLIMA 125 DIMENSIONE SOCIALE LE NOSTRE PERSONE SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO Il Gruppo Fiat Industrial considera la tutela della Salute e della Sicurezza sul lavoro una priorità assoluta nell’esercizio delle proprie attività, determinante per consolidare la propria leadership nei mercati mondiali. SISTEMA DI GESTIONE PER LA SALUTE E SICUREZZA Fiat Industrial ha emesso nel settembre del 2010 le proprie Linee Guida per Salute e Sicurezza, che fissano i princìpi e gli orientamenti applicativi in tale ambito. I principali argomenti affrontati da queste Linee Guida includono: Q il miglioramento continuo delle condizioni di lavoro; Q l’adozione di un approccio preventivo/proattivo da parte di tutti i dipendenti per la riduzione al minimo dei rischi; Q il coinvolgimento attivo di tutti attraverso un’attività di capillare informazione e formazione; Q l’aumento delle consapevolezza di tutti i dipendenti e dei responsabili aziendali in materia di Salute e Sicurezza. Su questi elementi ciascun settore ha stabilito obiettivi ambiziosi, nella convinzione che il miglioramento continuo sia l’unico possibile approccio per il raggiungimento di risultati di eccellenza. ORGANIZZAZIONE L’attuazione di una politica impostata sulla tutela e sulla promozione della Salute e della Sicurezza nei luoghi di lavoro, in ogni ambito di attività e in ogni Paese, viene garantita da ogni settore appar tenente al Gruppo attraverso una struttura organizzativa diffusa nelle rispettive unità operative internazionali e coordinata da una unità centrale costituita a livello di settore: l’ente Environment, Health & Safety (EHS). A questo ente è affidata la responsabilità della gestione delle problematiche relative alla salute e sicurezza sul lavoro e il compito di fornire il suppor to tecnico specialistico ai responsabili dei diversi stabilimenti. All’unità centrale di ciascun settore è anche affidato il compito di operare in modo che a livello di stabilimento vengano attuati gli impegni di ciascun settore, assicurando omogeneità e sinergie nel rispetto delle specificità legate ai differenti business. Le attività sono svolte a livello di stabilimento e di settore da qualificate risorse con capacità, requisiti e conoscenze professionali adeguate. FORMAZIONE La creazione di una strutturata e consolidata cultura della Salute e della Sicurezza incentrata sulla prevenzione dei rischi e sul miglioramento continuo, viene sviluppata anche mediante l’informazione e la formazione a tutti i livelli aziendali con il fine di aumentare la consapevolezza e la promozione di comportamenti proattivi da parte di tutti i dipendenti, funzionali ad anticipare i rischi potenziali prima che si verifichino. Il numero delle ore di formazione erogate in materia di Salute e Sicurezza, consuntivato dal Gruppo Fiat Industrial nel 2011, è stato pari a 234 mila ore. I dipendenti complessivi coinvolti sono stati oltre 33.700 di cui 24.650 operai. Formazione su salute e sicurezza Gruppo Fiat Industrial mondo Ore di formazione Dipendenti coinvolti in attività di formazione 2011 234.138 33.745 2010 211.167 36.552 2009 206.659 32.784 Per una migliore condivisione e gestione della formazione sulla Sicurezza in Fiat Industrial, un’importante iniziativa in Italia è stata la creazione dell’Organismo Paritetico Health and Safety (OPHS) a livello nazionale, che vede la partecipazione di Fiat S.p.A. e Fiat Industrial, delle Organizzazioni Sindacali FIMCISL, UILM-UIL, FISMIC, e dell’Unione Industriale. Si tratta di un organismo bilaterale (azienda-sindacati), come previsto dalla normativa nazionale in materia, che ha il principale compito di promuovere e svolgere attività di formazione e 126 Agire con responsabilità Dimensione economica Dimensione ambientale Dimensione sociale Q Q In CNH a Basildon (Regno Unito) è stato attuata l’iniziativa Safety Climate Survey volta ad analizzare la percezione e la consapevolezza dei comportamenti sicuri da parte degli addetti dello stabilimento e la loro conseguente soddisfazione in termini di fiducia e di clima interno; In CNH Brasile, per rafforzare il processo conoscitivo sull’importanza e sul corretto utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuali (DPI), ed è stata diffusa una specifica Linea Guida in materia. In CNH Latin America sono state divulgate le Golden Rules: 10 regole essenziali che costituiscono le basi della protezione della salute, della sicurezza nonché della salvaguardia dell’ambiente. 127 Appendice informazione in materia di Salute e Sicurezza, con particolare riguardo ai ruoli e competenze delle figure professionali coinvolte per l’attuazione dei sistemi di gestione OHSAS 18001. Nel 2011 si è deciso di modificare il progetto Health & Safety First adeguandolo alle nuove richieste sindacali e pertanto di riprogettarlo traendo spunto dall'esperienza dei tre stabilimenti Pilota. Due stabilimenti CNH ( Modena, Iesi), uno stabilimento FPT Industrial (Torino Driveline) La nuova piattaforma formativa, denominata Health & Safety, è un sistema di formazione continua in ambito salute e sicurezza attraverso il quale: Q mettere a punto processi, metodi e strumenti di lavoro, per gestire con efficienza ed efficacia un processo formativo finalizzato a ottemperare ai requisiti di legge; Q diffondere una cultura della salute e della sicurezza in azienda orientata sui comportamenti effettivi e non solo formali; Q ottimizzare il rapporto costi/efficacia della formazione standardizzando i contenuti, gli strumenti e i metodi di erogazione; Q condividere risorse ed assicurare una formazione efficace e coinvolgente, utilizzando l’esperienza e gli strumenti del WCM e di Health & Safety First. Il progetto Health & Safety First si propone di stimolare comportamenti consapevolmente orientati al rispetto delle regole, alla conoscenza e alla prevenzione dei rischi attraverso l’applicazione pratica sul campo di attività finalizzate alla identificazione e valutazione dei rischi. Nel corso del 2011 il progetto ha visto il suo completamento in FPT Industrial nel Plant Pilota Driveline di Torino e il proseguimento presso lo stabilimento CNH di Modena con il coinvolgimento di nuove squadre, oltre a quelle già coinvolte durante lo scorso anno. Il progetto è stato intrapreso anche presso lo stabilimento CNH di Jesi. Di particolare rilievo sono state alcune iniziative specifiche attivate a livello di settore, tra cui si segnalano le principali: Q In Iveco è stata lanciata l’iniziativa Sulla Strada Della Sicurezza rivolta a tutti i responsabili aziendali degli stabilimenti, con prove di abilità e “team building” per prevenire i rischi, che ha riscontrato un notevole successo a livello di coinvolgimento. Tutte le attività sono state focalizzate su come affrontare in sicurezza, valutare il tempo della prova e l’uso delle attrezzature, in analogia a quanto avviene in un processo con ciclo produttivo. Al termine di ogni prova i gruppi hanno provveduto alla sintesi dei risultati ottenuti. In questo modo ogni partecipante ha maturato la coscienza del rischio e di quanto sia essenziale effettuare la prova in modo sicuro, con conoscenza degli strumenti; Q Sempre in Iveco si è svolta la formazione specifica sul metodo di riduzione infor tunistica All injuries can be avoided che ha coinvolto tutti i direttori di stabilimento a livello internazionale sui temi specifici della Salute e Sicurezza sul Lavoro; DIMENSIONE SOCIALE LE NOSTRE PERSONE COMUNICAZIONE La comunicazione assume un’importanza centrale al fine di garantire il successo delle politiche di prevenzione degli incidenti e delle malattie. Questa è ancor più importante quando si è impegnati in contesti ad alto tasso di interazione ed è elevato il numero sia delle persone coinvolte, sia della complessità e delle alternative da esaminare. In un sistema aziendale dalla struttura articolata, la comunicazione interna riveste, quindi, un ruolo fondamentale. Le scelte che vengono operate per rendere più efficienti ed efficaci le modalità di trasferimento delle informazioni vanno rese note e fruibili a tutti i soggetti interessati. Solo così chi opera nei diversi settori può muoversi e agire in sintonia con le scelte strategiche compiute. In tale contesto si colloca il proseguimento delle attività relative alla Top Ten Safety, che definisce le modalità standard per focalizzare l’attenzione di chi lavora negli stabilimenti sulla salvaguardia della salute e della sicurezza (comunicazioni relative alla situazione infortunistica, gestione dei visitatori e delle imprese esterne, segnaletica in fabbrica, abbigliamento e dispositivi di protezione individuale). La Top Ten Safety, nel 2011, è stata estesa a tutti gli stabilimenti del Gruppo in Europa per un totale di 30.083 dipendenti coinvolti. Particolare importanza riveste per la comunicazione all’interno della famiglia professionale della Sicurezza, la piattaforma informatica intranet di Gruppo che raccoglie e permette di accedere alla raccolta di diversi strumenti informativi e formativi fra i quali la documentazione a sostegno dei programmi di certificazione OHSAS 18001 (linee guida, procedure generali e operative). CERTIFICAZIONI E AUDIT Sono 57 gli stabilimenti produttivi di proprietà esclusiva di Fiat Industrial nel mondo, certificati secondo lo standard OHSAS 18001. Tali risultati confermano l’impegno al miglioramento continuo del Gruppo, attraverso l’applicazione concreta delle Linee Guida per Salute e Sicurezza. 57 stabilimenti certificati OHSAS 18001 Un forte impegno ha contraddistinto il progetto volto all’adozione di un approccio proattivo in tutte le attività, funzionale alla riduzione al minimo dei rischi e degli infortuni. 128 Le certificazioni sono state confermate con audit indipendenti da parte di qualificate organizzazioni esterne, come di seguito descritto: Certificazioni OHSAS 18001 Gruppo Fiat Industrial mondo Stabilimenti certificati (numero) Dipendenti operanti presso gli stabilimenti certificati 2011 57 47.040 2010 54 42.039 Entro la fine del 2012 tutti gli stabilimenti del Gruppo, esistenti nel mondo al 2010, saranno cer tificati OHSAS 18001 ed entro il 2014 la cer tificazione OHSAS 18001 sarà estesa agli stabilimenti in joint venture in cui la percentuale di par tecipazione del Gruppo è pari almeno al 50%. Agire con responsabilità I Sistemi di Gestione della Salute e della Sicurezza sul Lavoro sono soggetti a processi di verifica ispettiva sistematici, documentati e obiettivi, effettuati sia da personale interno alle fabbriche oppor tunamente qualificato (audit interni), sia da chi ha un interesse nell’organizzazione del settore o da qualificate organizzazioni esterne indipendenti (audit esterni di seconda e di terza par te). Audit e copertura dei dipendenti STRUMENTI PER LA SALUTE E LA SICUREZZA Nel corso del 2011 sono continuate le attività volte a sviluppare e diffondere all’interno di Fiat Industrial uno strumento per gestire l’analisi e la tracciabilità degli eventi (infortuni, medicazioni e "quasi infortuni" 1), oltre che Unsafe Act e Unsafe conditions per migliorare le modalità di governo di questi processi ed essere sempre più efficaci nelle azioni di prevenzione. In particolare si stanno sperimentando e sviluppando due sistemi pilota, uno in Nord America e uno in Europa per la gestione di dati e informazioni sulla sicurezza (CNH 10 stabilimenti, Iveco 1 stabilimento, FPT Industrial 1 stabilimento). RISULTATI IN SALUTE E SICUREZZA I settori hanno investito in maniera significativa negli ultimi anni nello sviluppo e nell’attuazione di strumenti per la Sicurezza, pur in presenza di un quadro economico mondiale molto difficile. Nel 2011 i singoli settori hanno speso complessivamente circa 83 milioni di euro a tutela della Salute e Sicurezza delle proprie persone. Tra le più significative attività si annoverano: Q il continuo miglioramento del Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro OHSAS 18001 negli stabilimenti produttivi; Q l’applicazione e lo sviluppo della metodologia del pilastro Safety del World Class Manufacturing con il coinvolgimento attivo di tutti i dipendenti nel processo di miglioramento continuo; Q la capillare formazione in relazione alla “cultura della sicurezza” e la comunicazione sui temi della sicurezza; Q il miglioramento continuo delle condizioni operative e dell’ambiente di lavoro con l’adeguamento alle migliori tecniche disponibili. RISULTATI NELLA SICUREZZA Nel 2011 le azioni intraprese e gli sforzi effettuati hanno permesso di migliorare le performance di Fiat Industrial in salute e sicurezza, rappresentate sinteticamente dagli indici di frequenza e gravità degli eventi infor tunistici. Dimensione ambientale 2010 200 134 42,33 68,14 Dimensione sociale 2011 384 147 54,38 81,18 Internal audit (numero) External audit (numero) Totale dipendenti coperti dagli audit (migliaia) Percentuale sul totale dei dipendenti Dimensione economica Gruppo Fiat Industrial mondo -21% di infortuni sul lavoro rispetto al 2010 Spese per salute e sicurezza Spese per salute e sicurezza sul posto di lavoro(2) Incidenza sui costi per il personale(3) 2011 82,74 2,51 2010 68,65 2,39 2009 66,46 2,57 I risultati conseguiti e le buone performance raggiunte sono conseguenti alle attività programmate e sviluppate a differenti livelli: Gruppo Fiat Industrial, settori, stabilimenti e/o unità organizzative. (1) (2) (3) L’indice di frequenza complessivo di Fiat Industrial per il 2011 è risultato pari a 0,55 infortuni, su 100.000 ore lavorate, che rappresenta una diminuzione del 21% rispetto all’anno precedente. Si evidenzia che Iveco, a parità di perimetro 2010, ha consuntivato nel 2011 una riduzione di circa il 54% degli infortuni con un indice di frequenza che passa dal 1,02 allo 0,55. Quasi infortuni: eventi straordinari che non hanno generato infortuni, malattie o danni ma con le potenzialità per farlo. Comprende le spese per il miglioramento della sicurezza e delle condizioni dell’ambiente di lavoro (miglioramento degli stabili, protezione dei lavoratori, controllo degli impianti e degli ambienti) e della salute dei lavoratori (spese sanitarie). I costi per il personale sono stati pari a 3.296 milioni di euro nel 2011, 2.867 milioni di euro nel 2010 e 2.589 milioni di euro nel 2009. 129 Appendice Gruppo Fiat Industrial mondo (milioni di euro) DIMENSIONE SOCIALE LE NOSTRE PERSONE Il numero di infortuni che hanno comportato un’assenza superiore ai tre giorni, occorsi a personale femminile è stato pari al 4,1% per Iveco, e al 9,0% per FPT Industrial sul totale degli infortuni. L’indice di gravità è risultato pari a 0,18 giorni di assenza parametrizzato sulle 1.000 ore lavorate. Il perimetro di rendicontazione è stato pari al 92,9% dell’organico del Gruppo. Nel 2011 non sono stati registrati infortuni mortali né a dipendenti né a ditte appaltatrici né a nessun altro soggetto operante presso le varie strutture operative del Gruppo Fiat Industrial nel mondo. Si evidenziano gli indicatori del Gruppo per singola area geografica a pagina 194 Indice di frequenza(1) Gruppo Fiat Industrial mondo (infortuni ogni 100.000 ore lavorate) 0,70 0,70 0,55 2009 2010 2011 Indice di gravità(2) Gruppo Fiat Industrial mondo (giorni di assenza ogni 1.000 ore lavorate) 0,22 0,20 0,18 2009 (1) (2) 2010 2011 Nell’anno 2011 il Gruppo ha monitorato 5.461 “quasi infortuni” (eventi straordinari che non hanno generato infortuni, malattie o danni ma con le potenzialità per farlo) che, con la loro analisi e l’adozione delle relative contromisure, hanno permesso di rafforzare i concetti di prevenzione e di “filosofia della sicurezza” che si basano essenzialmente sui comportamenti individuali e sull’impegno per un approccio responsabile nell’esecuzione delle attività quotidiane. RISULTATI PER LA SALUTE Negli stabilimenti del Gruppo sono presenti servizi sanitari, dimensionati alle esigenze di ciascuna sede, nei quali operano medici e infermieri, per assicurare ai dipendenti le attività di primo soccorso (sia in caso di infortunio sia di malore occorsi durante il lavoro) nonché quelle relative alla tutela della salute dei lavoratori (sorveglianza sanitaria preventiva e periodica). In una ridotta percentuale di casi, come ad esempio in stabilimenti con un numero limitato di dipendenti oppure in localizzazioni dove non si svolgono attività produttive, accade che le suddette attività vengano svolte presso strutture sanitarie esterne. Il personale dei servizi sanitari interni, così come quello che presta la propria opera nelle strutture esterne, è comunque perfettamente integrato nell’ambito dell’organizzazione, dei compiti e delle attività previste dal Sistema di Gestione Salute e Sicurezza sul Lavoro (SGSSL). Nel 2011 gli interventi di assistenza sanitaria, che comprendono sia le visite preventive e periodiche sia quelle richieste dai lavoratori, sono stati circa 86 mila (vedere anche pagina 194). Il gruppo di lavoro di cui fanno parte medici specialisti dei settori ha proseguito, anche nel corso del 2011, le proprie attività, essenzialmente volte ad aggiornare e a integrare le modalità gestionali degli aspetti sanitari connessi con le attività di prevenzione in senso lato. Pur essendo il focus concentrato sugli specifici requisiti della normativa italiana, sono anche stati forniti riferimenti per le realtà sovranazionali. MALATTIE PROFESSIONALI Le malattie professionali, che vengono definite come malattie causate da una graduale, lenta e progressiva azione lesiva sull’organismo del lavoratore, contratta nell’esercizio delle attività assicurate e in rapporto causale diretto con le lavorazioni svolte, sono costantemente monitorate dalle Società del Gruppo, con lo scopo di identificare le condizioni degli ambienti di lavoro che ne possono aver favorito l’insorgenza, verificare la presenza di eventuali rischi residui e porre in essere le necessarie azioni correttive per evitare il loro ripetersi. Nella maggior parte dei casi si tratta, comunque, di L’indice di frequenza è dato dal rapporto fra il numero di infortuni denunciati (cioè con assenza dal lavoro superiore ai tre giorni) e le ore di presenza al lavoro, moltiplicato per 100.000. L’indice di gravità è dato dal rapporto tra i giorni di assenza e le ore di presenza al lavoro, moltiplicato per 1.000. 130 0,12 0,10 0,09 2009 2010 2011 STRESS LAVORO CORRELATO Lo stress legato al lavoro rappresenta un rischio non nuovo, vista la ormai abbondante letteratura scientifica in merito, ma sicuramente emergente, per la diffusione che sta assumendo in tutti gli ambiti lavorativi a livello globale. Ricerche recenti nei paesi della Comunità Europea hanno messo in evidenza come lo stress legato all’attività lavorativa sia un problema di salute diffuso. È probabile che il fenomeno aumenti ulteriormente in futuro, a causa di alcuni cambiamenti in corso nel mondo del lavoro, tra i quali: utilizzo di nuove forme di contratti di lavoro a tempo determinato, incertezza e insicurezza del lavoro stesso, forza lavoro sempre più anziana, interferenze e squilibrio fra lavoro e vita privata (fonte: European Agency for Safety and Health at Work). 131 Agire con responsabilità Dimensione economica Dimensione ambientale Gruppo Fiat Industrial mondo (casi di malattie professionali per 100.000 ore lavorate) Dimensione sociale Casi di malattie professionali riconosciute (OIFR) D’altra parte la rilevanza del rischio stress lavoro correlato è ancor più evidente se si considera che lo stesso agisce anche come modulatore dei rischi tradizionali (agenti chimici, fisici, ecc.) aggravandone gli effetti. A tal proposito possono risultare anche molto rilevanti negli effetti le differenze individuali di genere, età ed estrazione culturale. Per individuare, valutare e fronteggiare i fattori lavorativi di stress, le varie metodologie proposte prevedono che le aziende analizzino la loro organizzazione secondo un percorso che prenda in esame tutte le variabili sopra indicate, in modo da poter individuare le misure correttive più appropriate ed efficaci. Negli scorsi anni Iveco, così come CNH e FPT Industrial, ha maturato significative esperienze in Francia e in Spagna. Anche in Italia è stata condotta una valutazione del rischio da stress lavoro correlato attraverso un processo articolato in fasi successive, secondo una modalità standardizzata di analisi e valutazione dei rischi, che fa riferimento alla proposta del Network Nazionale per la Prevenzione del Disagio Psicosociale nei Luoghi di Lavoro, ed è stata adattata alle caratteristiche del Gruppo e integrata con i principali elementi evidenziati dall’Health and Safety Executive del Regno Unito e dal SUVA svizzero. CNH Italia ha pianificato e attuato, nell’ultimo trimestre dell’anno, un progetto nei confronti di tutti i componenti del gruppo di valutazione: un corso di formazione specifico della durata di 8 ore che ha coinvolto 90 persone di tutte le sedi, con lo scopo di spiegare che cosa si intende per stress lavoro correlato e quali modalità per analizzarlo e arrivare a identificare soluzioni per ridurre sino a eliminare la possibilità che si manifesti. La valutazione del rischio stress lavoro correlato è condizionata, nei suoi risultati, non solo dal contesto lavorativo aziendale ma anche da una serie di fattori ambientali esterni che possono influenzare le modalità di risposta dei lavoratori alle sollecitazioni derivanti dai diversi modelli organizzativi del lavoro. In particolare tra i fattori condizionanti assumono rilievo le condizioni socio-economiche, la struttura organizzativa sociale, il modello culturale dominante e il ruolo della famiglia nella società. Per questo motivo è possibile ipotizzare che valutazioni del rischio stress, pur avendo operato con lo stesso strumento valutativo e a fronte di modelli di organizzazione del lavoro sovrapponibili, possano portare a risultati sostanzialmente differenti in regioni e paesi diversi. Considerando la distribuzione geografica degli stabilimenti di Fiat Industrial, appare essenziale la verifica dell’adattabilità della procedura adottata per la valutazione dello stress lavoro correlato in Italia ad alcune specificità locali nel mondo. Per garantire una buona comparazione dei risultati osservati, gli stabilimenti dei vari settori scelti dovrebbero appartenere a singole aree geografiche sufficientemente Appendice situazioni non più presenti in azienda, in quanto legate a modalità di lavoro e situazioni ambientali ormai da tempo superate. Il sistema di raccolta delle informazioni relative alle malattie professionali in ambito produttivo identifica separatamente le pratiche istruite e le malattie professionali riconosciute. Le prime sono rappresentate dai casi oggetto di indagini e verifiche da parte dell’istituto assicuratore secondo le modalità previste dalla normativa vigente nei diversi Paesi, al fine di verificare sia la presenza della malattia assicurata sia l’esistenza di un nesso di causa con l’attività lavorativa svolta. Le seconde sono quelle per le quali l’istituto assicuratore, al termine dell’iter di indagini e verifiche, ha confermato la sussistenza dei suddetti requisiti. Nel corso del 2011 nel Gruppo sono stati rilevati complessivamente 100 casi di malattie professionali riconosciute dal competente istituto assicuratore del Paese di riferimento. DIMENSIONE SOCIALE LE NOSTRE PERSONE omogenee per struttura e modello sociale; pertanto si è ritenuto di inviare la procedura utilizzata in Italia (anche nella traduzione in lingua inglese) alle aree di Repubblica Ceca, Polonia, Turchia e Brasile per una prima valutazione sulla sua conformità con il sistema normativo vigente nei singoli Paesi e sulla sua concreta applicabilità a livello locale e successivo feed-back. ERGONOMIA L’ergonomia condivide con l’igiene industriale l’obiettivo di creare ambienti di lavoro progettati, realizzati e mantenuti in modo tale che non solo non si producano effetti nocivi sui lavoratori, ma preservino la loro integrità psicofisica e, soprattutto, il loro benessere. Consapevole della fondamentale importanza dell’applicazione dei princìpi ergonomici alla realtà lavorativa, il Gruppo ha da tempo presidiato tali aspetti in un’ottica proattiva, ovvero tesa non già e non solo al rilevamento dei problemi in essere e alla loro eliminazione o controllo, bensì alla identificazione delle possibili criticità in anticipo sul manifestarsi degli effetti indesiderati. Tale progressivo spostamento del baricentro sulla fase di progettazione dei posti e dei sistemi di lavoro (intendendo quest’ultima in senso lato con riferimento ad ambiente di lavoro, attrezzature, comprese le componenti hardware e software degli strumenti informatici, spazi e posti di lavoro, impegno mentale, organizzazione del lavoro, compiti lavorativi e mansioni) ha comportato la necessità, oltre all’utilizzo di strutture di ricerca e sviluppo del Gruppo, di avvalersi della collaborazione di qualificati istituti universitari, facendo largo impiego di tecnologie avanzate, ad esempio tecniche di simulazione, modelli in scala o computerizzati. Completano il quadro un costante monitoraggio delle situazioni esistenti, compresa l’implementazione di azioni di miglioramento e una par ticolare attenzione nei confronti di modifiche intervenute a livello impiantistico e/o nello svolgimento delle attività, per intercettare fin da subito eventuali difformità tra quanto progettato e quanto realizzato. PARI OPPORTUNITÀ Il Codice di Condotta del Gruppo Fiat Industrial sancisce l’impegno a offrire pari opportunità nel lavoro e nell’avanzamento professionale a tutti i dipendenti. Il responsabile di ogni ufficio deve garantire che, per tutti gli aspetti del rapporto di lavoro, quali l’assunzione, la formazione, la retribuzione, le promozioni, i trasferimenti e la cessazione del rapporto stesso, i dipendenti siano trattati in modo conforme alle loro capacità di soddisfare i requisiti della mansione. Il Gruppo rifiuta ogni forma di discriminazione e, in particolare quella per razza, genere, orientamento 132 sessuale, posizione sociale e personale, condizione fisica e di salute, disabilità, età, nazionalità, religione o convinzioni personali. Offrire opportunità e avanzamento di carriera senza alcuna discriminazione e rispettare e valorizzare la diversità sono uno degli impegni prioritari di Fiat Industrial evidenziati nelle Linee Guida sulla Gestione del Capitale Umano e nelle Linee Guida sul Rispetto dei Diritti Umani. In considerazione della presenza globale di Fiat Industrial, è inevitabile che vi siano sia differenze sensibili tra le legislazioni dei Paesi in cui l’Azienda è presente sia diversi livelli di consapevolezza, attenzione e capacità dei dipendenti nell’attuare il principio di non discriminazione. Il Codice di Condotta e le Linee Guida specifiche del Gruppo garantiscono l'applicazione degli stessi standard in tutto il mondo. Infatti, così come precisato nel Codice di Condotta, nel caso in cui le norme vigenti in una particolare giurisdizione siano più permissive, prevalgono gli standard aziendali. Attraverso una serie di iniziative, il Gruppo cerca inoltre di sviluppare la consapevolezza dell'importanza di avere una forza lavoro eterogenea e inclusiva delle diversità. Ad esempio, nel 2010 è stato sviluppato, in collaborazione con l’International Training Center dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), un corso on line incentrato sui princìpi di non discriminazione. Nel 2011 i corsi sono stati erogati a circa 4.000 dipendenti, con lo scopo di spiegare l’importanza di una condotta corretta e obiettiva fornendo esempi concreti e suggerimenti su come prevenire, individuare e correggere comportamenti che possono dare luogo a discriminazione sul luogo di lavoro (vedere anche pagina 123). UOMINI E DONNE La promozione delle pari oppor tunità fra uomini e donne sul luogo di lavoro è uno degli obiettivi di interesse comune per il Gruppo Fiat Industrial e le rappresentanze dei lavoratori. Nei vari Paesi questo tema è oggetto di dialogo sociale, con le modalità previste dalle norme e dalle prassi locali. In Italia, ogni due anni, le società del Gruppo con più di 100 dipendenti trasmettono alla Rappresentanza sindacale e alla Consigliera di parità della Regione competente, il rappor to sull’occupazione maschile e femminile per il biennio, sulla base delle previsioni di legge applicabili. Inoltre in Italia, gli organismi a composizione mista previsti nell’ambito della Contrattazione aziendale di Gruppo, in vigore fino al 31 dicembre 2011, includevano anche i Comitati di Pari Oppor tunità a livello di settore, con il compito di monitorare la situazione dell’occupazione femminile, studiare e promuovere iniziative, esaminare in via preventiva eventuali controversie applicative sui princìpi di pari 2011 12,7% 18,8% 8,0% 10,7% 17,4% 13,0% Europa Nord America America Latina Asia Resto del mondo Mondo 2010 12,1% 20,2% 5,8% 13,5% 17,8% 12,7% La presenza di donne rispetto al totale è cresciuta in tutte le categorie professionali, fatta eccezione per quella operaia, dove è rimasta sostanzialmente invariata. Si segnala l’incremento nella categoria dirigenti dove le donne sono passate dal 7,2% del 2010 al 9,6% del 2011. Per quanto riguarda la distribuzione per titolo di studio, si evidenzia che il 73% dei dipendenti donna ha un titolo di studio medio/alto (33% laurea o titolo equiparabile e 40% scuola media superiore). I contratti par t time, in percentuale sostanzialmente stabile rispetto al 2010 sul totale dei contratti, hanno riguardato per il 77% dei casi la popolazione femminile del Gruppo, mentre i contratti a tempo determinato hanno riguardato donne solo nel 6,7% dei casi. Occupazione femminile per categoria professionale In tutte le aree geografiche, c’è stato un aumento delle donne nell’organico rispetto al 2010 in par ticolare in America Latina dove la presenza femminile è aumentata del 68%. Nonostante questo incremento, la proporzione di dipendenti donne in America Latina è la più bassa (8%), soprattutto a causa della prevalenza della categoria professionale operaia – che comprende il 75% della forza lavoro complessiva dell'area geografica - rappresentata per lo più da uomini. Gruppo Fiat Industrial mondo 29,6% 29,2% 8,1% 7,2% 9,6% 8,0% 2010 Operai (1) 16,8% 15,8% Appendice +11% rispetto al 2010 i dipendenti donna Agire con responsabilità Gruppo Fiat Industrial mondo Dimensione economica Dipendenti donne per area geografica Dimensione ambientale OCCUPAZIONE FEMMINILE IN CIFRE Nel 2011 la presenza femminile negli organici del Gruppo è aumentata di circa l’11% rispetto all’anno precedente, a fronte di un crescita del 7,8% del numero dei dipendenti. Le donne rappresentano il 13% della forza lavoro del Gruppo Fiat Industrial a livello mondiale. I settori che hanno registrato la più alta presenza femminile sono stati Iveco (14%) e altre Attività del Gruppo(1) (45%). In par ticolare, l’occupazione femminile è cresciuta nella fascia d’età sino ai 30 anni e nel segmento della popolazione con meno di cinque anni di servizio nel Gruppo. Dimensione sociale oppor tunità. Tra i settori del Gruppo Fiat Industrial, solo in Iveco era stato attivato un Comitato di Pari Oppor tunità. Il Contratto Collettivo specifico di Lavoro applicato dal 1° gennaio 2012 a tutte le società del Gruppo Fiat Industrial in Italia (vedere anche pagine 142-143), in sostituzione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei Metalmeccanici, prevede, in ciascuna società del Gruppo, la costituzione di una Commissione Pari Opportunità, composta da rappresentanti dell’Azienda e da lavoratori, con competenze simili a quelle riconosciute al precedente Comitato di Pari Oppor tunità. Si segnala, inoltre, che, tra gli accordi sindacali stipulati nel mondo a livello aziendale nel corso del 2011, il 7% ha contenuti in materia di pari oppor tunità (vedere anche pagina 149). Da un’analisi condotta nel mese di ottobre 2011 sul 99% degli organici del Gruppo fuori dall’Italia, è emerso che circa il 17% dei lavoratori è rappresentato da organismi congiunti, cioè composti da rappresentanti dell’Azienda e dei lavoratori, con competenze in materia di pari opportunità. Occorre precisare che la materia delle pari oppor tunità, per quanto riguarda sia gli accordi sindacali sia gli organismi congiunti, non è esclusivamente relativa alla pari oppor tunità di genere. 2011 Impiegati Professional Dirigenti Altre Attività includono le holding di partecipazione e le società diverse. 133 DIMENSIONE SOCIALE LE NOSTRE PERSONE RETRIBUZIONE Il Gruppo Fiat Industrial ha adottato un processo formale volto a monitorare l'applicazione dei princìpi di pari opportunità a: livelli retributivi, gestione del piano di merito annuale, valutazione della performance e della leadership, avanzamenti di carriera. Nell’ambito del processo di monitoraggio, nell’ottobre 2011 il Gruppo ha svolto una rilevazione sui livelli retributivi di uomini e donne nei principali Paesi di presenza. Il perimetro di analisi ha coinvolto i 18 Paesi più significativi che, insieme, costituiscono oltre il 98% della forza lavoro del Gruppo. Rapporto tra retribuzione delle donne e degli uomini(1) Gruppo Fiat Industrial mondo (uomini = 100) 91,5 Retribuzione media uomini per categoria 94,2 92,5 100 80,8 Operai Impiegati Professional Dirigenti Rapporto tra retribuzione delle donne e degli uomini per Paese Gruppo Fiat Industrial mondo (uomini = 100) 118,1 98,2 94,1 , 95,3 86,8 88,7 Operai Impiegati 102,1 94,5 86,7 84,3 80,4 Professional Italia (1) 94,0 , USA Retribuzione media uomini per categoria 100 Dirigenti Brasile Le categorie riportate (dirigenti, professional, impiegati e operai) includono al loro interno varie posizioni con differenti livelli salariali che possono variare in funzione di fattori interni o esterni all’Azienda (es. salari medi di riferimento in ciascun Paese). Il confronto è stato effettuato in relazione alla retribuzione base, che include quanto corrisposto a ciascun lavoratore per svolgere la sua normale attività e non comprende le indennità varie (anche corrisposte in relazione a particolari condizioni e a particolari orari di lavoro) e quanto erogato a titolo di bonus, una tantum o riconosciuto come benefit in natura. 134 DIVERSITÀ NELLA FORZA LAVORO Agire con responsabilità Appendice Dimensione sociale Una forza lavoro diversificata riflette l'impegno del Gruppo nel voler creare un clima di inclusione e cooperazione. L'impegno verso la diversificazione include una serie di iniziative che aiutano i dipendenti a lavorare in un ambiente aper to, flessibile e stimolante. Nel 2010 è stata condotta una rilevazione (1) in 30 Paesi, riferita a circa il 97% degli organici del Gruppo Fiat Industrial, per monitorare l’occupazione di lavoratori diversamente abili. Le normative di alcuni Paesi (tra cui Austria, Brasile, Francia, Germania, Italia e Spagna) prevedono per le aziende l’obbligo di assumere una percentuale minima di lavoratori diversamente abili (che può anche essere variabile in relazione agli organici della società o del sito, prevedendo in molti casi l’obbligo solo per le unità con un organico superiore a cer ti limiti). Tali normative consentono anche, in alternativa a quanto sopra, di versare contributi a specifici fondi destinati alla tutela delle persone diversamente abili, di stipulare con gli enti preposti convenzioni per un inserimento graduale di questi lavoratori, ecc. In alcuni di questi Paesi, nel corso del biennio ci sono stati interventi legislativi o altri provvedimenti volti, in determinati casi, ad ampliare il regime di esenzioni dal rispetto della (1) Dimensione economica normativa specifica, e in altri casi a posporre i termini per l’inserimento di lavoratori diversamente abili, laddove già definiti sulla base di accordi o di convenzioni per singole aziende. La rilevazione ha evidenziato che in questi Paesi (12 mappati) i lavoratori diversamente abili rappresentano il 3,2% dei dipendenti complessivi del Gruppo. Questo valore medio è il risultato di situazioni diverse ed è inoltre influenzato dalle norme locali che prevedono quote minime variabili dall’1,5% al 7%. In numerose altre nazioni (tra cui Argentina, Australia, Belgio, Canada, Messico, Polonia, Regno Unito e Stati Uniti) non sono previste normative per favorire l’occupazione dei lavoratori diversamente abili che prevedano il rispetto di quote minime, anche se in alcuni casi esistono altre forme di tutela (relativamente a orario o postazioni di lavoro, par ticolari facilitazioni/benefici per le aziende che assumono lavoratori diversamente abili, ecc.). In questi Paesi esiste un’oggettiva difficoltà nel rilevare il numero dei lavoratori diversamente abili, poiché tale informazione è di Dimensione ambientale L’analisi ha evidenziato che le differenze nella retribuzione sono contenute tra il 6% e il 9% per quanto concerne operai, impiegati e professional. Per i dirigenti lo scostamento rilevato è mediamente pari a circa il 20%, percentuale in larga par te dovuta alla minore presenza di donne in posizioni di alta dirigenza. La principale eccezione è rappresentata dagli Stati Uniti e dalla Spagna, dove la retribuzione dei dirigenti donna è superiore, rispettivamente, di circa il 2% e il 22% rispetto a quella dei colleghi uomini. In par ticolare, in Italia il rappor to tra la retribuzione delle donne e quella degli uomini, a parità di qualifica professionale, evidenzia differenze marginali, eccezione fatta per le posizioni dirigenziali, dove lo scostamento tra lo stipendio delle donne rispetto a quello degli uomini è pari al 20%. Negli Stati Uniti la differenza della retribuzione media delle donne rispetto a quella degli uomini è leggermente maggiore in confronto a quanto registrato per l’Italia, fatta eccezione per la popolazione dirigenziale. In Brasile per i professional si evidenziano diversità trascurabili tra la retribuzione media delle donne e quella degli uomini, mentre per impiegati e dirigenti lo scostamento è più marcato. La rilevazione, riferita al 31 ottobre 2010, viene effettuata con cadenza biennale. 135 DIMENSIONE SOCIALE LE NOSTRE PERSONE natura sensibile e spesso tutelata dalla normativa sulla privacy, disponibile quindi per l’azienda solo se il dipendente rende noto il proprio stato di disabilità. In questi Paesi (18 mappati) i casi noti di lavoratori diversamente abili rappresentano l’1% dei dipendenti complessivi del Gruppo. In Brasile, in relazione alla limitata presenza sul mercato del lavoro di personale diversamente abile e/o di personale diversamente abile con le competenze necessarie per consentirne l’inserimento in azienda, gli stabilimenti di FPT Industrial e di Iveco a Sete Lagoas, in collaborazione con il Ministero del Lavoro, hanno sviluppato nel 2010 il progetto Inclusão Eficiente volto a definire il numero dei lavoratori diversamente abili da assumere, le migliori modalità di inserimento (inclusi i programmi di addestramento e formazione) e le relative tempistiche. Analoga iniziativa è stata avviata nel 2011 presso tutti gli stabilimenti di CNH. In Francia, nell’ottobre 2010 Iveco France, con il consenso di tutti i cinque sindacati rappresentativi, ha rinnovato per ulteriori due anni un accordo che prevede una specifica politica e azioni volte all’inserimento, allo sviluppo e a una duratura occupazione delle persone diversamente abili. In Italia, il Gruppo Fiat Industrial, al fine di ottemperare agli obblighi derivanti dalla Legge 68/99, ha definito con gli uffici competenti convenzioni volte a favorire l’inserimento in ambito aziendale di lavoratori diversamente abili. Le convenzioni, previste dalla legislazione in vigore, sono infatti uno strumento idoneo a soddisfare al meglio l’interesse sociale per l’impiego di questi lavoratori, tenendo conto sia delle loro esigenze sia delle necessità organizzative e produttive delle imprese. Tuttavia, la difficile situazione economica e il conseguente ricorso a interventi di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria e di mobilità in alcuni stabilimenti del Gruppo hanno compor tato, sulla base del quadro normativo applicabile, la sospensione degli obblighi e il differimento degli inserimenti previsti per il 2009 e il 2010, a cui si sta progressivamente dando corso, raggiunto il termine del periodo di sospensione. Inoltre, nel 2011(1) è stata condotta, presso le società di CNH negli Stati Uniti, una rilevazione sul 99% degli organici, relativamente al numero dei dipendenti appartenenti a minoranze etniche riconosciute dalla legislazione locale. La mappatura ha evidenziato che il 14% dei dipendenti appartiene a minoranze etniche. Il 20% della popolazione femminile e il 13% della popolazione maschile sono rappresentate da minoranze etniche. È stata condotta infine un’analisi(2) sulla nazionalità dei lavoratori, presso le società del Gruppo in otto Paesi i cui organici rappresentano il 78% di quelli globali. La rilevazione ha evidenziato che circa il 4% dei dipendenti (1) (2) (3) appartiene a una nazionalità diversa da quella del Paese analizzato. La percentuale è più alta per gli uomini (4%) che per le donne (3%). Il Paese in cui le società del Gruppo impiegano la maggiore percentuale di lavoratori con nazionalità diversa da quella locale è la Germania, dove si registra una presenza di lavoratori stranieri pari al 10%. BENESSERE DEI DIPENDENTI Per Fiat Industrial le persone rappresentano il patrimonio più prezioso. Oltre a valorizzare le professionalità, offrire oppor tunità di crescita, senza discriminazioni, e garantire un ambiente di lavoro sicuro, il Gruppo promuove diverse iniziative per la conciliazione della vita professionale con quella privata e per il benessere dei propri dipendenti. L’Azienda considera, infatti, il benessere come qualcosa da offrire ai dipendenti per migliorare la soddisfazione sul lavoro, al di là dello stipendio e da quanto previsto dalle legislazioni locali. BILANCIAMENTO TRA LAVORO E VITA PRIVATA Il raggiungimento di un equilibrio ottimale tra vita professionale e privata rappresenta un elemento essenziale perché i dipendenti siano efficaci, produttivi e soddisfatti sul lavoro e in famiglia. Per il Gruppo Fiat Industrial il miglioramento di questo equilibrio, non disgiunto dal conseguimento di prestazioni professionali d’eccellenza, rappresenta una sfida condivisa per l’Azienda e le sue persone. LAVORO FLESSIBILE Nel 2011 il Gruppo ha effettuato un’analisi relativa alle forme di flessibilità del lavoro offer te ai propri dipendenti. La rilevazione, focalizzata su orari di lavoro flessibili, congedi parentali e altri congedi, ha offer to un ampio quadro di indicatori per la misurazione di azioni a favore dei dipendenti nell’area del bilanciamento tra lavoro e vita privata. Le forme di flessibilità del lavoro permettono, infatti, l’instaurazione e il mantenimento di un clima interno positivo attraverso una serie di strumenti utili per conciliare le esigenze dell’attività lavorativa con le responsabilità legate alla vita familiare. L’analisi ha evidenziato che il 76% dei dipendenti analizzati (3) ha goduto della flessibilità nell’orario di lavoro e che il Nord America e l’America Latina, rispettivamente con il 99% e l’84%, sono le aree geografiche che maggiormente utilizzano questo strumento. Rilevazione riferita al 31 ottobre 2011. Rilevazione riferita al 31 ottobre 2011 effettuata in Belgio, Francia, Germania, Italia, Polonia, Canada, Stati Uniti, Brasile Rilevazione effettuata nel mese di ottobre sul 34% dei dipendenti (tutta la forza lavoro esclusi gli operai). 136 (1) Rilevazione effettuata nel mese di ottobre sulla popolazione dei dirigenti, professional, impiegati e operai, con le seguenti eccezioni: paternità e allattamento - dati non disponibili per il Canada; paternità, adozione e maternità - dati non disponibili negli Stati Uniti per gli operai in quanto inclusi nella voce “altre forme di congedo”. (2) Rilevazione effettuata nel periodo gennaio - ottobre 2011 su tutta la popolazione. 137 Agire con responsabilità Dimensione economica Dimensione ambientale Dimensione sociale Da gennaio a ottobre 2011 hanno beneficiato di congedi per maternità, paternità, parentali, allattamento e adozione circa il 3% dei lavoratori del Gruppo (1). I congedi per paternità rappresentano circa il 53% del totale, quelli per maternità il 35% (di cui il 10% risulta come trattamento di miglior favore definito da disposizioni di legge o da accordi aziendali), mentre quelli per allattamento sono il 12%. La percentuale di congedi per adozione è di entità trascurabile. In proporzione sulla forza lavoro, il maggior ricorso a congedi parentali si è registrato in America Latina (circa 4%) e in Europa (3%). L’analisi sulle altre forme di congedo ha riguardato, in par ticolare, i RIENTRO AL LAVORO DOPO UN CONGEDO PARENTALE Eque oppor tunità di scelta tra maternità, paternità e adozione sono la dimostrazione dell'impegno del Gruppo a incoraggiare i propri dipendenti, sia donne sia uomini, ad adottare soluzioni che facilitino la conciliazione tra responsabilità genitoriali e carriera. Il Gruppo garantisce congedi parentali a tutti i suoi dipendenti, in conformità alle normative locali (i requisiti di legge sul lavoro possono variare da Paese a Paese). Nel 2011, 1.735 dipendenti(2) hanno usufruito di congedi per maternità, paternità, parentali, adozione e allattamento. Di questi congedi circa il 4% è stato riconosciuto come trattamento aziendale di miglior favore rispetto alle disposizioni contrattuali o di legge applicabili. Tali casi riguardano il trattamento di maternità in Nord America e rappresentano il 10% del totale dei congedi per maternità concessi a livello globale nel periodo di analisi. Più del 75% dei congedi rilevati sono stati concessi in Europa, il 19% in America Latina, circa il 4% in Nord America e il rimanente 2% nel resto del mondo. A ottobre 2011 è stata condotta un'analisi pilota in Italia per verificare la percentuale di dipendenti, suddivisi tra uomini e donne, rientrati al lavoro al termine del periodo di congedo parentale di cui stavano usufruendo al 31 dicembre 2010 e, inoltre, la percentuale dei suddetti lavoratori ancora alle dipendenze del Gruppo a fine ottobre 2011. L’analisi ha rilevato che Appendice congedi superiori a tre giorni concessi ai dipendenti per cure ai componenti della famiglia, per trattamenti e cure personali (escluso ogni tipo di permesso obbligatorio in caso di malattia), per studio e periodi sabbatici. La rilevazione ha evidenziato che il 6% della popolazione, nel periodo da gennaio a ottobre 2011 ha fatto ricorso a tali congedi, il 12% dei quali è stato pattuito come trattamento di miglior favore definito da politiche o accordi aziendali con i sindacati o i rappresentanti dei lavoratori. Il congedo maggiormente utilizzato dai dipendenti è quello per la cura dei familiari (66% del totale), seguito dal congedo per trattamenti e cure personali (circa 22%), mentre i congedi per studio rappresentano l’11% e i periodi sabbatici il 2%. Questi benefit fanno par te di una filosofia aziendale che mira ad avere dipendenti più sani, motivati e che par tecipano attivamente al successo del Gruppo. Per il 2012, Fiat Industrial ha l’obiettivo di avviare programmi di lavoro flessibile in ogni area geografica di presenza, con l’intento di facilitare la gestione familiare, l'assistenza agli anziani e le altre esigenze personali. DIMENSIONE SOCIALE LE NOSTRE PERSONE la partecipazione. Nell’anno successivo sono stati elaborati piani di azione individuali, con il supporto di interventi formativi e personale specializzato. Nel terzo anno (2010-2011) gli sforzi sono stati rivolti alla diffusione della cultura della salute all’interno dell’ambiente di lavoro, offrendo, ad esempio, menu dietetici nei ristoranti aziendali. Nel 2011-2012 sarà avviata la quarta fase, che coinvolgerà i partecipanti nel raggiungimento di obiettivi misurabili, come il miglioramento dell’indice di massa corporea e la partecipazione ad attività fisiche programmate. Dal suo lancio a oggi, circa il 90% dei dipendenti ha partecipato ad almeno una delle attività del programma benessere e sul totale dei partecipanti, la fascia di quelli “a basso rischio” è cresciuta del 19,2%, mentre i dipendenti “a medio rischio” e “ad alto rischio” sono scesi rispettivamente del 19,9% e del 43,7%. Nel 2011, CNH è stata indicata come Gold-Level Well Workplace Award Winner da parte del Wellness Council of America (WELCOA). tutti gli uomini e la quasi totalità delle donne (95%) hanno ripreso il lavoro al termine del congedo e che l'88% degli uomini e il 93% delle donne è ancora alle dipendenze dell'Azienda dopo 10 mesi. CAMPAGNE D’INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE Il Gruppo Fiat Industrial si impegna in iniziative e campagne d’informazione volte a sensibilizzare i dipendenti sui rischi per la salute e sulle misure LA VOCE DEI NOSTRI STAKEHOLDER SALUTE E BENESSERE La promozione di iniziative per il miglioramento della salute e del benessere dei dipendenti rappresenta per Fiat Industrial un impegno preciso, basato sulla consapevolezza che i propri dipendenti sono uno dei più impor tanti asset intangibili. Diverse sono, infatti, le iniziative messe in atto dal Gruppo per tutelare e promuovere stili di vita sani: da campagne d’informazione e sensibilizzazione ad attività spor tive fino a veri e propri programmi benessere. PROGRAMMI BENESSERE Uno dei programmi sviluppati per educare i dipendenti a uno stile di vita sano è The Picture of Health. Si tratta di un’iniziativa che coinvolge circa 8.000 dipendenti di CNH e FPT Industrial in 14 stati del Nord America e che consiste in una serie di attività (esercizio fisico, formazione per una corretta alimentazione, ecc.) al fine di ridurre i rischi per la salute, dovuti a fattori come l’eccessivo livello di colesterolo, l’elevata pressione sanguigna, lo stress e la ridotta attività fisica. Dal 2008, quando l'iniziativa è stata avviata, ad oggi gli obiettivi di The Picture of Health si sono evoluti. Nel primo anno (2008-2009) il programma si è posto come obiettivo quello di aumentare la consapevolezza dei dipendenti circa la loro salute, offrendo esami e valutazioni diagnostiche e premi per 138 Paul Lotharius, Presidente e Amministratore delegato di HealthFitness “CNH ha saggiamente lanciato un programma per il benessere dei dipendenti che ha diffuso la consapevolezza dei rischi per la salute e il miglioramento della salute stessa nella cultura aziendale. I campioni di benessere di CNH sono gli addetti alla produzione, che hanno aiutato i dipendenti ad abbracciare con successo la cultura della salute. I risultati positivi del programma mostrano che investire nella salute delle persone consente di avere dipendenti più sani e produttivi, abbassando così i costi per l'assistenza sanitaria”. Agire con responsabilità Dimensione economica Dimensione ambientale Dimensione sociale In Nord America, ad esempio, CNH e FPT Industrial offrono l'accesso a LifeMatters, un programma di assistenza per i dipendenti che fornisce servizi gratuiti e riservati per le problematiche legate alla vita quotidiana. Tutti i dipendenti hanno diritto ad usufruire del programma e possono accedervi automaticamente, indipendentemente dal fatto che godano o meno dei benefit sanitari di CNH e FPT Industrial. LifeMatters rappresenta uno strumento per quei dipendenti che cercano servizi quali consulenza, assistenza ai bambini e agli anziani, assistenza legale e finanziaria. I dipendenti che si rivolgono a LifeMatters hanno accesso (24 ore su 24 e 7 giorni su 7) ad un servizio di assistenza in caso di problemi relativi allo stress, alla famiglia e alle relazioni, alla dipendenza da alcol e droga o a conflitti sul luogo di lavoro. LifeMatters offre, inoltre, un programma di autovalutazione anonimo per coloro che intendono fare il primo passo verso la richiesta di aiuto. Tra gli esempi di tipologie di programmi di assistenza specializzata offer ta attraverso LifeMatters vi sono Breaking Free, programma che offre suppor to per smettere di fumare, e Diabetes Control for Life, programma che aiuta le persone affette da diabete a compiere scelte alimentari e di stile di vita più sane. Per maggiori informazioni sulle varietà di problemi ed eventi della vita, i dipendenti possono anche consultare le numerose informazioni disponibili sul sito del programma LifeMatters. Appendice di prevenzione. In Italia, è stata lanciata nel 2011 l'iniziativa Tips on Health attraverso il sito intranet aziendale. Con aggiornamenti mensili, vengono offer te informazioni finalizzate alla promozione di buone abitudini e alla prevenzione delle patologie minori, dei disturbi sensoriali e dei potenziali futuri problemi di salute. Sono, inoltre, proseguite sia la campagna per la prevenzione dell’influenza stagionale sia le iniziative volte a contrastare la diffusione delle malattie infettive, con par ticolare attenzione alla prevenzione delle patologie sessualmente trasmissibili (HIV in par ticolare) e alla promozione dell'igiene personale. Nel 2011 Iveco e l’azienda farmaceutica AstraZeneca, in collaborazione con le Associazioni Regionali Cardiologi Ambulatoriali (ARCA), hanno lanciato CardioFactory, iniziativa promossa per sensibilizzare le persone sul rischio di malattie cardiovascolari e consigliare gli accorgimenti da adottare per ridurlo. Sono stati coinvolti più di 4.300 dipendenti negli stabilimenti italiani di Torino e Suzzara e in quello francese di Ror thais. È stata finalizzata nel corso dell’anno l’iniziativa Smoking Cessation, indirizzata a incoraggiare i dipendenti a smettere di fumare. Successivamente all’identificazione dei fumatori e della loro tipologia, tramite elaborazione e distribuzione di un questionario informativo a tutti i dipendenti, verranno organizzati incontri di gruppo e individuali per sostenere la motivazione a smettere. Sono inoltre previsti specifici programmi di follow-up da par te dei servizi sanitari aziendali. L’iniziativa sarà lanciata nei siti italiani entro il 2013 e verrà successivamente estesa ad altri siti par ticolarmente sensibili nel corso dei prossimi anni (individuati anche sulla base delle pubblicazioni del World Health Organization). Si segnala, inoltre, la Campagna Salute, che ha visto coinvolti i dipendenti di CNH in America Latina. Ogni mese è stata lanciata una campagna di prevenzione su un tema specifico, basata non solo sulla formazione dei dipendenti da par te di medici competenti, ma in alcuni casi, anche su visite specialistiche mirate. Gli argomenti trattati sono stati molteplici, come ad esempio: vaccinazione antiepatite, neoplasie mammarie, cessazione dall’abitudine al fumo, salute dentale, neoplasie prostatiche, neoplasie cutanee e AIDS. PROGRAMMI DI ASSISTENZA PER I DIPENDENTI Fiat Industrial crede che un buon bilanciamento tra lavoro e vita privata significhi anche la possibilità di avere una forza lavoro sana, efficace e produttiva. Il Gruppo cerca di raggiungere questo obiettivo attraverso una serie di iniziative, tra cui quelle volte a insegnare ai dipendenti come possono prendersi cura di se stessi. 139 DIMENSIONE SOCIALE LE NOSTRE PERSONE INIZIATIVE PER I DIPENDENTI In Fiat Industrial l’attenzione per i dipendenti e i loro familiari si traduce anche in iniziative dedicate. Dai Family Day, per permettere ai piccoli di vedere dove lavorano i genitori, a Natale Bimbi, per festeggiare la ricorrenza più attesa dell’anno; dai piani integrativi sanitari alle borse di studio fino alle colonie estive e alle attività spor tive e ricreative (vedere anche pagine 109-110, 121, 125). SERVIZI SOCIO SANITARI La quasi totalità delle società del Gruppo par tecipa a piani integrativi sanitari, che nella maggior par te dei casi sono di tipo assicurativo. I livelli di coper tura variano da Paese a Paese in relazione ai sistemi di assistenza sanitaria pubblica, ai vincoli normativi e fiscali e alle caratteristiche del mercato locale. In Italia, in par ticolare, a integrazione delle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), tutti i dipendenti del Gruppo Fiat Industrial e i relativi familiari possono fruire dei servizi erogati dai fondi di assistenza sanitaria integrativa: FASIFIAT per operai e impiegati, FASIQ per i professional e FISDAF per i dirigenti. I tre fondi, sviluppati sulla base di accordi stipulati con le Organizzazioni Sindacali di riferimento, registrano complessivamente l’adesione di circa 22 mila dipendenti del Gruppo e loro familiari. Le spese sostenute dal fondo FASIFIAT sono finanziate per due terzi dall’Azienda e per un terzo dal dipendente, che sostiene un costo analogo a quello a suo carico per eventuali familiari iscritti. In caso di utilizzo di strutture pubbliche, il fondo rimborsa le spese che il Sistema Sanitario Nazionale lascia a carico del cittadino. In caso di ricorso a strutture private, invece, garantisce con elevati massimali il pagamento diretto delle spese sostenute presso strutture convenzionate, nonché il rimborso parziale di quelle sostenute presso qualsiasi struttura scelta dall’assistito. Sono garantiti, inoltre, programmi di prevenzione con check-up periodici e un pacchetto maternità. Nel 2011, FASIFIAT ha fornito servizi a circa 7 mila impiegati e operai. La centrale operativa del FASIFIAT coordina la disponibilità di oltre 470 case di cura, circa 10.800 tra poliambulatori, centri diagnostici e laboratori di analisi, oltre 80 mila medici specialisti, operatori sanitari e socio-assistenziali e quasi 4.750 dentisti convenzionati. Il Fondo fornisce infine un servizio di guardia medica 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno. Le modalità di funzionamento e gestione di FASIQ e FISDAF sono, per molti aspetti, analoghe a quelle di FASIFIAT. In particolare, FASIQ eroga prestazioni mediante specifica copertura assicurativa e secondo un modello 140 basato principalmente sull’assistenza diretta, avvalendosi della stessa rete di strutture convenzionate utilizzata da FASIFIAT. Nel 2011, FASIQ ha fornito assistenza sanitaria integrativa a circa 7 mila professional e loro familiari. In base ai contratti collettivi specifici, FISDAF eroga le prestazioni ai dirigenti (in servizio e pensionati) e alle loro famiglie, principalmente sotto forma di rimborsi per spese sanitarie e pagamento diretto delle cure odontoiatriche. SERVIZI PER BAMBINI E ADOLESCENTI Ogni anno Fiat Industrial, attraverso le Vacanze Verdeblu, offre la possibilità ai figli dei dipendenti dagli 8 ai 16 anni di scegliere fra un ampio calendario di proposte di soggiorno estivo in Italia. Tutte le strutture proposte, gestite da personale qualificato e attento alle esigenze dei giovani ospiti, sono collocate in contesti di particolare interesse naturalistico e ambientale. Esistono diverse tipologie di centri estivi Vacanze Verdeblu a seconda delle attività proposte e dell'età dei partecipanti. Verdeblu Junior comprende tre Attrazione di talenti Gruppo Fiat Industrial mondo Neolaureati assunti Tirocini formativi Borse di studio erogate Borse di studio erogate (euro) 2011 484 2.293 487 438.054 Agire con responsabilità Dimensione economica Dimensione ambientale SERVIZI RICREATIVI E SPORTIVI La promozione dell’attività sportiva tra i dipendenti è fortemente incoraggiata da Fiat Industrial e dai settori del Gruppo. FPT Industrial, ad esempio, ha inaugurato nel 2011 il Centro Sportivo A.S.D. con lo scopo di creare momenti ed eventi di aggregazione per i dipendenti e le proprie famiglie. L’area che ospita la struttura ricreativa si trova all’interno dello stabilimento italiano di FPT Industrial di Foggia, ha un’estensione di circa 14 mila metri quadri ed è suddivisa in uno spazio coperto e in una zona scoperta dotata di campo da calcio, calcetto, tennis e di un ampio parco giochi per i più piccoli. Il Centro è gestito dai dipendenti che nel tempo libero si dedicano all’organizzazione di tornei e all’insegnamento di discipline sportive per bambini e ragazzi. Aperto tutti i giorni della settimana per garantire le attività sportive, viene spesso utilizzato durante i week end da dipendenti e famiglie per momenti conviviali e ludici. Inoltre il Gruppo, attraverso Sisport, incoraggia i dipendenti e i loro familiari, ma anche persone esterne all’Azienda, a praticare sport, sia a livello amatoriale sia agonistico, in strutture attrezzate e a prezzi competitivi. I tre centri sportivi gestiti da Sisport, situati nei pressi dei principali stabilimenti torinesi del Gruppo, hanno un’estensione di 200 mila metri quadri, ospitano circa 10 mila soci e registrano oltre 500 mila accessi annui. Ogni sede propone attività sportive mirate per fascia d’età e attitudini e offre il supporto di istruttori altamente qualificati. I centri sono dotati di grandi aree dedicate al fitness (camminata e corsa), alle ultime tendenze negli sport acquatici (aquabike, aquapower e immersione), al tennis e al canottaggio. Sisport rivolge particolare attenzione all’avviamento alla pratica dello sport di bambini e ragazzi tra 3 e 16 anni e, grazie alla collaborazione di insegnanti qualificati, propone una vasta scelta di corsi e attività tra cui nuoto, acquaticità, tennis, pallavolo, pallacanestro, atletica leggera e canottaggio. Dimensione sociale SERVIZI PER L’ISTRUZIONE Grazie al programma Premi e Borse di Studio, i figli dei dipendenti delle società del Gruppo Fiat Industrial che hanno conseguito i migliori risultati possono ottenere contributi economici per i loro studi. Il programma è aperto ai ragazzi che hanno conseguito il Diploma di Maturità o la Laurea di I o II livello. L’iniziativa, estesa a tutti i Paesi in cui la presenza del Gruppo è significativa, testimonia l’impegno nella promozione di occasioni di crescita e sviluppo per i giovani talenti in una prospettiva sempre più globale. Complessivamente in Italia, Francia, Spagna, Polonia, Belgio, Regno Unito, Brasile, Cina e Stati Uniti, nel 2011 sono stati consegnati 487 premi per un totale di circa 440 mila euro. abilitate al rilascio di titoli legali di studio. Inoltre assegna premi di frequenza a ogni dipendente che abbia terminato i corsi di istruzione media o universitaria. Appendice villaggi in Italia per bambini da 8 a 12 anni: uno a Marina di Massa (Toscana), un altro a Cascia (Umbria) e un terzo, realizzato nel 2011, a Sansicario (Piemonte). I villaggi offrono varie opportunità di praticare sport e di sperimentare la propria creatività con laboratori artistici e teatrali. Per i ragazzi di età compresa tra 13 e 16 anni, i centri vacanza Verdeblu Senior offrono la possibilità di praticare qualsiasi tipo di sport e l'opportunità di diventare indipendenti, imparando al tempo stesso come interagire con gli altri, grazie ad attività di gruppo. Dal 2011, la domanda d'iscrizione ai centri estivi è diventata più semplice e accessibile a tutti i dipendenti italiani, grazie al sito internet dedicato e agli appostiti terminali ubicati all'interno degli stabilimenti. Al fine di garantire un'equa opportunità di accesso, la quota contributo a carico del dipendente è stata aggiornata sulla base della qualifica e del numero di figli per famiglia partecipanti ai centri. Iveco, ad esempio, sostiene i figli dei propri dipendenti promuovendo annualmente molteplici agevolazioni allo studio. Offre, infatti, borse di studio per gli studenti che si iscrivono al primo anno di scuole medie superiori o istituti professionali e ad alcune facoltà universitarie. Sempre nell’ambito delle iniziative di sussidio allo studio, Iveco rimborsa le spese relative all’acquisto dei libri di testo ai figli di dipendenti e ai lavoratori studenti di scuole medie di ogni grado e di facoltà universitarie, purché iscritti a corsi regolari in scuole 141 DIMENSIONE SOCIALE LE NOSTRE PERSONE RELAZIONI INDUSTRIALI Nel corso del 2011 è proseguito il dialogo con le Organizzazioni Sindacali e le rappresentanze dei lavoratori a livello aziendale, con l’obiettivo di cercare soluzioni condivise per gestire la situazione di mercato, che ha evidenziato, in generale, un miglioramento rispetto all’anno precedente. Le fermate produttive, attuate facendo ricorso agli ammortizzatori sociali, ove disponibili, o ai trattamenti definiti in base alla contrattazione collettiva o alle politiche aziendali, sono state complessivamente alquanto inferiori a quelle del 2010. In numerosi stabilimenti il confronto ha riguardato anche le misure volte ad assecondare una domanda di mercato in crescita, attraverso un aumento della flessibilità, da attuarsi principalmente tramite il ricorso al lavoro straordinario e al lavoro temporaneo o interinale. Nell’anno, anche grazie alla ripresa del mercato di varie aree di business, è stato possibile trasformare 1.450 contratti a termine, in contratti di lavoro a tempo indeterminato. Intensa è stata anche la negoziazione collettiva ai vari livelli, che ha consentito di raggiungere accordi con le Organizzazioni Sindacali per la definizione delle condizioni salariali e normative nei vari Paesi in cui operano le aziende del Gruppo. DIALOGO SOCIALE E CONTRATTAZIONE COLLETTIVA Il Gruppo Fiat Industrial ha le caratteristiche per essere considerato un Gruppo di imprese di dimensioni comunitarie e ricade, dunque, tra i destinatari delle previsioni normative volte a migliorare il diritto all’informazione e consultazione dei lavoratori, da attuarsi attraverso la costituzione di un Comitato Aziendale Europeo (CAE). Avendo ricevuto richieste, nel corso del mese di febbraio 2011, di avviare le negoziazioni per la costituzione di un CAE, si è provveduto, sulla base delle previsioni normative applicabili, alle attività necessarie affinché potesse essere costituita, da parte dei rappresentati dei lavoratori, la Delegazione Speciale di Negoziazione (DSN), titolata a negoziare con la direzione aziendale la costituzione del CAE e determinarne il campo d’azione, la composizione, le attribuzioni e la durata del mandato. Il 16 dicembre 2011, a Torino, ha avuto luogo un primo incontro, volto a determinare la composizione della DSN, con i rappresentanti dei lavoratori di otto Paesi europei, al quale ha anche partecipato un rappresentante della FEM in qualità di esperto. La delibera è stata che la DSN sarà composta di dodici membri, in rappresentanza dei lavoratori europei del Gruppo, di cui tre per l’Italia e due per la Francia, mentre Austria, Belgio, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Spagna e Regno Unito avranno un rappresentante ciascuno. Nel corso dell’incontro l’Azienda ha anche chiarito che, ai sensi della legislazione italiana applicabile in materia di CAE, possono designare componenti della DSN unicamente le Organizzazioni Sindacali che abbiano stipulato il contratto collettivo nazionale di lavoro applicato nell'impresa o nel gruppo di imprese interessate, con la conseguenza 142 che il componente designato dalla FIOM, organizzazione sindacale che non ha sottoscritto il Contratto Collettivo Specifico di Lavoro da applicarsi dal 1° gennaio 2012 nelle società del Gruppo Fiat Industrial, dovrà essere sostituito da un membro designato da un’organizzazione sindacale firmataria. In Italia l’uscita dal sistema Confindustriale con effetto dal 1° gennaio 2012, preannunciata nel mese di giugno, è stata confermata e motivata con lettera del Presidente di Fiat Industrial al Presidente di Confindustria del 30 settembre a cui si fa integrale rinvio (il documento è consultabile sul sito www.fiatindustrial. com). Quale logica conseguenza sul piano tecnico, per superare anche anni di contrattazione aziendale obsoleta e non più coerente con le condizioni attuali, le società del Gruppo Fiat Industrial hanno anche provveduto a disdire formalmente gli accordi in vigore. È stata, quindi, avviata una negoziazione con l’obiettivo di definire con le Organizzazioni Sindacali un nuovo Contratto Collettivo, in sostituzione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei Metalmeccanici, più moderno e in grado di assicurare la flessibilità e la governabilità degli stabilimenti, al fine di migliorare la competitività e l’efficienza della struttura produttiva del Gruppo garantendo al contempo alle persone condizioni di lavoro migliori e adeguati trattamenti economici. Il 13 dicembre 2011 si è raggiunta l’intesa con FIM, UILM, FISMIC, UGL Metalmeccanici e Associazioni Quadri e Capi Fiat per l’applicazione alle società facenti capo al Gruppo Fiat Industrial (e le aziende del Gruppo Fiat S.p.A.) del Contratto Collettivo Specifico di Lavoro del 29 dicembre 2010, nella sua stesura definitiva per un anno a far data dal 1°gennaio 2012. Tale contratto, con disposizioni di carattere sia normativo sia economico, assicura ai dipendenti del Gruppo trattamenti individuali complessivamente equivalenti o migliorativi rispetto al Contratto Collettivo Nazionale di lavoro (CCNL) dei Metalmeccanici. Le condizioni di miglior favore includono, tra l’altro, i valori dei minimi retributivi mensili, l’introduzione di un 6o scatto da riconoscere dopo quattro anni dal perfezionamento del 5o. Inoltre, in relazione alle maggiorazioni per lavoro Agire con responsabilità Dimensione economica Collettivo. Infine, il nuovo Contratto include anche trattamenti comparabili a quelli del CCNL dei Metalmeccanici, tra i quali si citano quelli relativi alle ferie e festività, trattamento in caso di gravidanza e puerperio, congedi parentali, provvedimenti disciplinari, preavviso. Il 23 dicembre è stato stipulato con Federmanager (sindacato nazionale dei dirigenti) il Contratto Collettivo di lavoro per i dirigenti delle Società del Gruppo Fiat Industrial e del Gruppo Fiat che, dal 1° gennaio 2012, sostituisce il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) dei dirigenti di aziende industriali precedentemente applicato. Il nuovo Contratto, di durata biennale, ha contenuti economici e normativi. In pari data si è inoltre raggiunto un accordo, sempre con Federmanager, per l’incremento dello 0,5% dell’aliquota di contribuzione pensionistica al Fondo Integrativo di Previdenza Dirigenti Aziende Fiat (FIPDAF). ATTIVITÀ DI INFORMAZIONE DEI DIPENDENTI SUL NUOVO CONTRATTO COLLETTIVO Dimensione sociale Dimensione ambientale A partire da dicembre 2011, Fiat Industrial ha lanciato una serie di iniziative di comunicazione con l’obiettivo di facilitare la comprensione e la diffusione delle principali novità introdotte in Italia dal nuovo Contratto Collettivo Specifico di Lavoro. Unitamente a una copia del contratto è stato distribuito a tutti i dipendenti un opuscolo informativo che evidenzia i maggiori cambiamenti introdotti, fornendo indicazioni pratiche tra le quali, ad esempio, quelle per la comprensione dei principali cambiamenti sulle voci della busta paga. Tutte le informazioni utili sono state rese accessibili in formato digitale sull’Intranet di Gruppo e sono state inoltre pubblicate sul sito web www.fiatcares.com/ilcoraggiodicambiareinsieme. Per ogni tipo di richiesta di chiarimento, su base individuale i dipendenti possono rivolgersi al servizio informativo MIO per telefono, via web o attraverso gli sportelli presenti negli stabilimenti. Infine, per preparare anche i manager alla comunicazione nei confronti dei loro team, le Risorse Umane hanno organizzato incontri dedicati a livello di dipartimento, durante i quali sono anche stati forniti ai manager kit informativi/divulgativi. Appendice straordinario e notturno, il nuovo Contratto non solo mantiene le condizioni di miglior favore, rispetto a quelle del CCNL dei Metalmeccanici, già applicate precedentemente nel Gruppo, ma aumenta la maggiorazione per il lavoro straordinario prestato al sabato dal 50% al 60%. Anche in relazione al trattamento in caso di malattia, il nuovo Contratto mantiene le regole di miglior favore applicate nell’ambito del Gruppo, prevedendo un’integrazione del trattamento di malattia di lunga durata fino all’80% della retribuzione globale netta laddove il CCNL dei Metalmeccanici riconosce solo il 50% della retribuzione. Di particolare rilievo, anche in considerazione delle modifiche al sistema pensionistico pubblico in corso di attuazione in Italia, è l’aumento del contributo aziendale al Fondo Cometa e al Fondo Pensione Quadri e Capi Fiat dello 0,5%. Con il nuovo Contratto si è anche regolamentato il premio di competitività che, per il 2012, prevede il pagamento, oltre che di quote mensili di importo pari a quelle corrisposte nel 2011, anche di un premio straordinario di 600 euro lordi erogabile ai lavoratori che, nei primi sei mesi del 2012, abbiano effettuato almeno 870 ore di prestazione lavorativa. Inoltre, nell’ambito del programma World Class Manufacturing ai lavoratori degli stabilimenti che nel corso del 2012 raggiungano il livello silver o gold sarà corrisposta una “una tantum” rispettivamente di 200 e 500 euro lordi. Il Contratto presenta, inoltre, proprie specificità quali, ad esempio, la possibilità per l’azienda di richiedere fino a 120 ore annue di lavoro straordinario obbligatorio (a fronte del massimo livello annuo di straordinario consentito dalla legge pari a 250 ore), una nuova classificazione del personale che, tra l’altro, include declaratorie più attuali di quelle contenute nel CCNL dei Metalmeccanici, una specifica procedura per l’informazione delle Organizzazioni Sindacali firmatarie per il caso di variazione dello schema di turnazione applicato nelle unità produttive/reparti, oltre che la clausola di responsabilità, in base alla quale il sindacato firmatario che non rispetti i contenuti del Contratto possa essere soggetto, subordinatamente alla valutazione di una Commissione paritetica di conciliazione, a sanzioni che consistono nella sospensione, da parte dell’azienda, delle trattenute dalla busta paga dei lavoratori delle quote di associazione sindacale e del contestuale versamento all’organizzazione sindacale di appartenenza e nella mancata concessione di permessi sindacali retribuiti, aggiuntivi rispetto a quelli che spettano per legge. Dal 1° gennaio 2012 il sistema di rappresentanza in azienda sarà articolato attraverso la Rappresentanza Sindacale Aziendale (RSA), anziché la Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU); ciò quale conseguenza del fatto che le società del Gruppo, non aderendo più al sistema Confindustriale, non ne applicano i relativi accordi, ivi incluso l’accordo interconfederale del 1993, istitutivo della RSU. Come previsto dall’art. 19 della legge n. 300 del 1970 (Statuto dei Lavoratori) vengono costituite Rappresentanze Sindacali Aziendali (RSA) nell'ambito delle sole Organizzazioni Sindacali firmatarie del nuovo Contratto 143 DIMENSIONE SOCIALE LE NOSTRE PERSONE Complessivamente circa il 77% (1) dei dipendenti del Gruppo nel mondo è coper to da contrattazione collettiva. 77% il dei dipendenti del Gruppo nel mondo è coperto da contrattazione collettiva In Italia questa riguarda tutti i dipendenti del Gruppo. All’estero più del 68% dei dipendenti è coperto dalla contrattazione collettiva. Si tratta di un dato medio, risultato di situazioni diverse, in funzione delle prassi e delle norme vigenti nei diversi Paesi. Il Gruppo applica accordi collettivi al 95% dei dipendenti nei Paesi dell’Unione Europea e al 93% nell’area del Centro e Sud America. Diversa è invece la situazione negli Stati Uniti, dove il sindacato è presente solo in alcuni stabilimenti del Gruppo che occupano poco più di 2.100 dipendenti su un totale di circa 9.900; tuttavia alla quasi totalità dei lavoratori delle Aziende del Gruppo non sindacalizzate si applicano politiche, formalmente comunicate, che definiscono gli aspetti collettivi del rapporto di lavoro (orari, regolamento interno, benefit, ecc.). La contrattazione collettiva si svolge a livelli e con procedure che variano fra i diversi Paesi in rapporto alle leggi e alle prassi locali. Nel 2011 sono stati stipulati, a livello mondo nel Gruppo Fiat Industrial, 138(2) accordi a livello aziendale o di stabilimento. Principali materie trattate negli accordi stipulati Gruppo Fiat Industrial mondo Altro Formazione 2% 9% Pari opportunità 7% Salute e sicurezza sul posto di lavoro Salariale 35% 12% Ristrutturazioni 5% Gestionale 30% (1) Tra i principali accordi salariali stipulati nel 2011 si citano: Q quelli raggiunti nel corso delle trattative annuali in Francia, che hanno compor tato incrementi salariali generali tra l’1,4% e l’1,8% a seconda delle società; presso Iveco France e CNH France S.A. si è anche dato luogo al rinnovo degli accordi di “intéressement”; Q l’accordo siglato da Iveco in Spagna in base al quale, dopo due anni di mancati aumenti, sono stati definiti incrementi volti a recuperare l’inflazione per l’anno 2011 e successivi (fino al 2013), mentre per il 2009 e 2010 si è concordata l’erogazione di una “una tantum” calcolata sulla base dell’inflazione del periodo di riferimento; Q gli accordi raggiunti in Brasile, che prevedono incrementi retributivi collettivi complessivamente superiori all’inflazione, in relazione allo sviluppo dell’economia, e comunque in linea con la crescita retributiva registrata nel sistema industriale locale. GESTIONE DELLE ESIGENZE PRODUTTIVE Nel 2011 lo scenario di business ha mostrato miglioramenti rispetto al 2010 per le aree che, negli anni precedenti, erano state segnate da una crisi estremamente profonda caratterizzata da un crollo della domanda. In Italia è proseguito il confronto con le Organizzazioni Sindacali sia a livello nazionale sia territoriale, e, mentre in alcune realtà (tra cui, ad esempio, lo stabilimento di Brescia di Iveco S.p.A, quello di Pregnana di FPT Industrial S.p.A.) ha ancora riguardato le modalità per gestire il basso livello dei volumi e le conseguenti dissaturazioni produttive, in altre (tra le quali lo stabilimento di Torino – Motori di FPT Industrial S.p.A. e lo stabilimento di Modena di CNH Italia S.p.A.) grazie alla ripresa del business, ha riguardato l’utilizzo di strumenti di flessibilità quali lavoro straordinario, impiego di lavoratori interinali e a tempo determinato. Per gestire le esigenze produttive, le società del Gruppo hanno fatto ancora ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, seppure con una riduzione significativa rispetto all’anno precedente. Nei primi sette mesi dell’anno è progressivamente cessato il ricorso sia alla CIGS per crisi per evento improvviso e imprevisto che era attiva a inizio anno, in tre stabilimenti del Gruppo, sia il ricorso alla CIG in deroga, che ha interessato due stabilimenti. In particolare, vista la ripresa dei mercati, il ricorso alla CIGS per crisi per evento improvviso e imprevisto presso lo stabilimento FPT Industrial di Torino Drivelines si è chiuso in anticipo di due mesi rispetto alla scadenza, mentre presso lo stabilimento di San Mauro di New Holland Kobelco Construction Machinery S.p.A. la chiusura della CIG in deroga, avviata nell’ottobre del 2010, è avvenuta con più di quattro mesi di anticipo. Dati riferiti a mappatura del 98,5% dell’intero perimetro del Gruppo Fiat Industrial nel mondo. (2) Il numero indicato include, per l’Italia, 10 accordi collettivi stipulati con le Organizzazioni Sindacali a livello di Gruppo, cioè intese che rientrano nella tipologia degli accordi aziendali ma che sono stipulati da Fiat Industrial S.p.A. in nome e per conto di più società del Gruppo. 144 Agire con responsabilità Dimensione economica Dimensione ambientale 145 Dimensione sociale seconda parte dell’anno e concluso nel corso del mese di giugno. Sulla base di tale accordo l’Azienda ha anche garantito un’integrazione al trattamento a carico del Fondo Nazionale per l’Impiego fino all’82% del salario mensile complessivo. Si è inoltre concordato sulla possibilità che i lavoratori, con un’età compresa tra 58 e 60 anni, accedano a un programma di accompagnamento alla pensione. Negli altri Paesi in cui il Gruppo opera, non si segnalano sospensioni delle attività produttive nel corso del 2011, eccezion fatta per casi limitati nella durata e circoscritti a qualche stabilimento. Nel corso dell’anno, sia in Nord America sia nei Paesi dell’America Latina, in relazione all’aumento dei volumi produttivi si è fatto ricorso a prestazioni di lavoro straordinario, a lavoro interinale e ad assunzioni di personale con incremento dell’occupazione. Presso certe realtà produttive (stabilimenti di Iveco España S.L., Visoké Mytó – Iveco Czech Republic A.S., Plock – CNH Polska Sp.z.o.o.) sono anche stati siglati accordi di flessibilità al fine di definire gli strumenti (es. orario plurisettimanale, banca ore, lavoro straordinario, ecc.) e le relative modalità attuative per poter far fronte, in maniera tempestiva, alle mutevoli necessità di mercato. Appendice All’estero è continuato ad essere necessario, anche nel 2011, il ricorso a fermate produttive, sebbene in misura inferiore rispetto al 2010. Le sospensioni di attività sono diminuite notevolmente in Francia, dove solo i siti di Bourbon Lancy e Garchizy del settore FPT Industrial hanno fatto ricorso, esclusivamente nella prima parte dell’anno, a Chômage partiel. Anche in Germania le sospensioni del lavoro con ricorso al Kurzarbeit sono diminuite rispetto all’anno precedente, ma in maniera più graduale e in misura inferiore rispetto alla Francia. In Spagna, invece, Paese che risulta ancora molto colpito dalla crisi, sono stati sottoscritti, tra Iveco España S.L. e le Organizzazioni Sindacali rappresentanti dei lavoratori, accordi sulla gestione delle fermate produttive con il ricorso all’ Expediente de Regulacion de Empleo suspensivo: strumento previsto dalla legislazione spagnola per l’integrazione salariale in caso di sospensione del lavoro. Le fermate produttive sono state piuttosto cospicue nel sito di Madrid dove sono stati effettuati, nel 2011, più di 60 giorni di fermata che hanno riguardato tutti i lavoratori dello stabilimento. La ripresa del mercato ha però permesso di anticipare al 30 novembre la cessazione del ricorso a fermate produttive, prevista per il 31 dicembre nell’accordo di sospensione riferito alla DIMENSIONE SOCIALE LE NOSTRE PERSONE RISTRUTTURAZIONI E RIORGANIZZAZIONI In Italia, presso il Ministero dello Sviluppo Economico è proseguita l’attività del Gruppo di lavoro costituito nel 2009, d’intesa con la Regione Emilia Romagna, con l’obiettivo di individuare possibili soluzioni industriali per il sito di Imola di CNH Italia S.p.A., minimizzando gli impatti sociali conseguenti alla cessazione delle attività produttive. Il 21 aprile, in vista della scadenza del trattamento di Cassa Integrazione in deroga, concesso sino al 30 aprile 2011, è stato raggiunto, presso il Ministero del Lavoro, un accordo tra la società e CISL Confederale, le Organizzazioni Sindacali nazionali UILM, FISMIC e UGL Metalmeccanici e le rappresentanze territoriali di FIM, FIOM e UILM per il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per crisi per cessazione di attività per 24 mesi. La concessione del trattamento di integrazione per il secondo anno è subordinata all’attuazione del piano di gestione degli esuberi previsto dallo stesso accordo per almeno il 30% del personale dipendente alla data dell’accordo (183 lavoratori). Il 4 novembre 2011, in linea con le previsioni dell’intesa del 21 aprile sopra citata, presso l’Unindustria di Bologna si è raggiunto un accordo con la RSU dello stabilimento assistita dalle organizzazioni territoriali di FIM, FIOM e UILM per la collocazione in mobilità di 20 lavoratori. Dall’annuncio del piano di razionalizzazione produttiva in Italia del comparto Macchine per le Costruzioni di CNH sino al 31 dicembre 2011, circa 330 dipendenti dello stabilimento di Imola sono stati riallocati presso altri stabilimenti del Gruppo o hanno trovato soluzioni esterne. Da maggio a dicembre 2011 più del 33% del personale dipendente al 30 aprile ha trovato soluzioni nell’ambito del piano di gestione degli esuberi di cui all’accordo del 21 aprile 2011 sopra citato. Gli effetti della profonda crisi che ha colpito il mercato dei veicoli industriali e la mancata ripresa dei mercati di riferimento dell’Eurocargo, hanno portato a una drastica riduzione dei volumi produttivi dello stabilimento Iveco di Brescia e generato un’eccedenza strutturale di personale pari a 1.000 lavoratori. Al fine di minimizzare gli impatti sociali, cogliendo anche le opportunità offerte dal quadro normativo attuale, l’8 luglio si è raggiunta un’intesa con la RSU e le organizzazioni territoriali di Brescia di FIM, FIOM, UILM e FISMIC che prevede da un lato l’apertura della procedura di mobilità per 100 dipendenti che nell’arco della durata massima del trattamento di indennità di mobilità maturino i requisiti pensionistici e dall'altro la gestione di 900 esuberi con il ricorso a un contratto di solidarietà difensivo con durata dal 22 agosto 2011 al 31 agosto 2012. Il contratto di solidarietà, che nel caso di specie si applicherà a più di 2.500 lavoratori dello stabilimento, permette infatti, di attenuare l’impatto sociale, evitando il ricorso ai licenziamenti tramite una temporanea riduzione dell’orario di lavoro. In particolare si tratta di una diminuzione dell’orario di lavoro mensile ripartita su un numero più ampio di lavoratori rispetto a quelli in esubero, in modo tale da consentire l’assorbimento delle disefficienze. La percentuale media di riduzione dell’orario 146 di lavoro prevista in base all’accordo, parametrata su base settimanale, è complessivamente pari al 36%. Il trattamento economico previsto per i lavoratori in regime di contratto di solidarietà copre l’80% della retribuzione persa a seguito della ridotta prestazione lavorativa. Tale trattamento è, dunque, più favorevole rispetto a quello riconosciuto per i casi di Cassa Integrazione Guadagni, che copre solo fino all’80% di un massimale mensile definito annualmente dall’INPS. A causa della grave crisi che ha segnato negli ultimi anni il mercato degli autobus urbani, destinato a peggiorare stante la stasi delle commesse pubbliche, la Irisbus S.p.A. (settore Iveco) si è trovata nella necessità di cessare l’attività produttiva di autobus urbani e pullman presso il sito di Valle Ufita (Avellino). Avendo individuato un potenziale investitore interessato ad avviare un’attività industriale presso tale sito, il 7 luglio l’azienda ha avviato la procedura di consultazione sindacale per il trasferimento d’azienda ai sensi della normativa vigente. A tale trasferimento, tuttavia, si sono fortemente opposti i lavoratori e i loro rappresentanti, al punto che non hanno nemmeno richiesto gli incontri di consultazione previsti, rinunciando così a esaminare il piano industriale del potenziale acquirente. La situazione dello stabilimento di Valle Ufita, compresa la sua possibile cessione, è stata oggetto di vari incontri presso il Ministero dello Sviluppo Economico (20 luglio, 3 agosto, 31 agosto e 21 settembre) a cui hanno partecipato: l’azienda, i rappresentanti dei lavoratori e rappresentanti delle segreterie nazionali di FIM, FIOM, UILM, FISMIC e UGL Metalmeccanici, nel corso dei quali vi è stata la partecipazione attiva anche dei rappresentati del Ministero o dello stesso Ministro per individuare soluzioni non traumatiche e tali da evitare o minimizzare l’impatto sociale dell’operazione. La proposta di mediazione formulata da parte del Ministro dello Sviluppo Economico nel corso dell’ultimo incontro, accettata dall’azienda con senso di responsabilità, non è purtroppo stata presa in considerazione dai rappresentanti dei lavoratori, quand’anche avesse assicurato una soluzione per tutti i lavoratori dello stabilimento di Valle Ufita. Avendo preso atto che, localmente, non era possibile alcuna soluzione alternativa alla cessazione dell’attività dello stabilimento, alla Società non è rimasta altra possibilità che quella di procedere, il 3 ottobre, all’avvio di una procedura di mobilità per tutti i lavoratori del sito. Nel corso della consultazione sindacale prevista nell’ambito della procedura di mobilità, il 31 ottobre è stata raggiunta, con la RSU e con i rappresentanti provinciali di FIM, FIOM, UILM e FISMIC, un’intesa finalizzata, tra l’altro, a effettuare una verifica presso il Ministero del Lavoro sulla possibilità di ottenere, per due anni a far data dal 1° gennaio 2012, il ricorso alla CIGS per crisi aziendale per cessazione di attività, in alternativa al licenziamento collettivo. Nella stessa intesa l’azienda ha ribadito la propria disponibilità a valutare con spirito costruttivo ogni opportunità che potesse comportare il mantenimento di attività industriali nel sito di Valle Ufita da parte di terzi. Il 14 dicembre, presso il Ministero del Lavoro, è stato raggiunto un accordo tra la società e i rappresentanti nazionali Appendice Dimensione sociale Dimensione ambientale Dimensione economica Agire con responsabilità e territoriali di FIM-CISL, FIOM-CGIL, UILM-UIL, FISMIC, UGL Metalmeccanici e FAILMS, unitamente alla RSU, per il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per crisi per cessazione di attività per 24 mesi per tutti i 658 dipendenti del sito, con effetto dal 1° gennaio 2012. L’accordo prevede un piano di gestione degli esuberi che comprende, tra l’altro, oltre alla ricollocazione dei lavoratori presso aziende del Gruppo anche l’istituzione di un tavolo presso il Ministero dello Sviluppo Economico al fine di individuare possibili e concrete soluzioni imprenditoriali, da parte di terzi, legate alla reindustrializzazione del sito di Valle Ufita e subordina la concessione del trattamento di integrazione per il secondo anno alla condizione che, nel corso dei primi 12 mesi, sia effettuata la gestione positiva di almeno il 30% del personale in esubero. L’accordo di mobilità, previsto nell’ambito del piano di gestione delle eccedenze e subordinato al requisito della non opposizione al licenziamento, è stato siglato il 15 dicembre 2011, presso la sede della Regione Campania, tra l’azienda e i rappresentati regionali e provinciali della FIOM, i rappresentanti provinciali di FIM, UILM, FISMIC, UGL Metalmeccanici e FAILMS e la Rappresentanza Sindacale Unitaria. In Spagna, a causa del persistente calo dei volumi produttivi degli ultimi anni e la mancanza di prospettive di ripresa, Iveco España S.L. (settore Iveco) ha annunciato la cessazione delle attività, non più economicamente sostenibili, presso il sito di Barcellona, dedicato alla produzione di chassis per autobus e pullman destinati sia al mercato spagnolo sia a quello dell’Africa e Medio Oriente. Il 22 luglio 2011 è stato raggiunto, con le Organizzazioni Sindacali, un accordo, approvato con referendum dal 94% dei lavoratori, che stabilisce le modalità per la gestione delle eccedenze (tutti i 155 dipendenti del sito) da attuare entro il 31 dicembre 2011, data di cessazione delle attività presso il sito. A tutti i lavoratori è stata offerta l’opportunità di ricollocazione presso lo stabilimento Iveco di Valladolid, e sono state messe in atto misure specifiche per facilitare il trasferimento in via definitiva presso la nuova sede di lavoro. Per i dipendenti con un’età superiore ai 50 anni sono previste specifiche misure economiche per l’accompagnamento alla pensione, a integrazione del trattamento di disoccupazione erogato dagli organismi competenti. Per il caso di lavoratori impossibilitati al trasferimento e non aventi i requisiti per l’accompagnamento alla pensione è previsto un piano di incentivazione all’uscita. Dalla data dell’accordo al 31 dicembre 2011, più del 7% dei dipendenti è stato ricollocato presso altre sedi in Spagna e in altri Paesi, il 46,5% gestito con incentivazione alla fuoriuscita e il 41,3% ha optato per il piano di accompagnamento alla pensione. Negli Stati Uniti CNH, nel corso dell’anno, ha effettuato la chiusura dello stabilimento di assemblaggio di trattori compatti di Dublino (Georgia) volta alla razionalizzazione dei siti produttivi e alla riduzione dei costi fissi. Negli altri Paesi non sono state avviate durante l'anno significative operazioni di ristrutturazione e riorganizzazione. 147 DIMENSIONE SOCIALE LE NOSTRE PERSONE COMITATI CONGIUNTI Da un’analisi condotta nel mese di ottobre 2011 nelle società del Gruppo sul 98,9% degli organici fuori dall’Italia, è emerso che il 75,7% dei dipendenti è rappresentato da organismi congiunti, cioè composti da rappresentanti dell’Azienda e dei lavoratori, con competenze in materia di salute e sicurezza (inclusa gestione dello stress). Sono stati rilevati anche altri organismi congiunti con competenze in materia di pari opportunità, di formazione e salariale che rappresentano, rispettivamente, il 16,8%, il 15% e il 13,4% dei lavoratori soggetti a rilevazione. Numero di comitati congiunti Gruppo Fiat Industrial mondo (esclusa Italia) Salariale 11% Formazione 13% Pari opportunità Salute e sicurezza sul posto di lavoro 59% 13% Altro 4% CONFLITTUALITÀ SALUTE E SICUREZZA La conflittualità in Italia è stata significativamente più elevata di quella registrata nel 2010. Su questo incremento ha avuto significativa influenza lo sciopero dei dipendenti dello stabilimento di Valle Ufita, indetto contro l’ipotesi di trasferimento di ramo d’azienda e prolungatosi da luglio a ottobre, che ha rappresentato più del 50% delle ore totali di sciopero registrate negli stabilimenti del Gruppo nell’anno. Sono inoltre stati indetti scioperi, con impatto di gran lunga inferiore, da par te della FIOM contro l’uscita dal sistema Confindustriale e la conseguente disdetta formale di accordi da par te delle società facenti capo a Fiat Industrial e da varie Organizzazioni Sindacali contro le manovre economiche del Governo e le modifiche al sistema pensionistico e contro la mancata erogazione di quote aggiuntive di premio di risultato. I conflitti collettivi negli altri Paesi, anche per quest’anno, sono stati di scarsa rilevanza. Il miglioramento della salute e della sicurezza dei lavoratori rientra fra i temi di costante confronto con gli organismi di rappresentanza dei lavoratori a ciò preposti (quali, ad esempio il comitato salute e sicurezza, rappresentante dei lavoratori in materia di sicurezza, comitato aziendale dei lavoratori) e costituiti in conformità con le leggi vigenti e gli accordi collettivi applicabili nei vari Paesi in cui Fiat Industrial è presente. In Italia, in particolare, la contrattazione aziendale di Gruppo applicata fino al 31 dicembre 2011, oltre a prevedere la possibilità di istituire a livello di stabilimento una Commissione Prevenzione e Sicurezza del Lavoro, ha stabilito condizioni di più ampia agibilità a favore dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) rispetto a quelle definite dalla legge. Il nuovo Contratto Collettivo di Lavoro applicato dal 1° gennaio 2012 mantiene le condizioni di più ampia agibilità per gli RLS. Prevede, inoltre, la costituzione, presso ciascuno stabilimenti/Unità produttiva, di una Commissione Prevenzione 148 Agire con responsabilità Dimensione sociale Dimensione ambientale In Italia gli organismi a composizione mista previsti nell’ambito della Contrattazione aziendale di Gruppo vigente sino al 31 dicembre 2011 includevano anche Comitati Pari Opportunità con la competenza di monitorare la situazione dell’occupazione femminile, studiare e promuovere iniziative, esaminare in via preventiva eventuali controversie applicative sui princìpi di pari opportunità. Tale Organismo era stato attivato, tra le società del Gruppo Fiat Industrial, solo in Iveco. Il nuovo Contratto Collettivo prevede la costituzione di una Commissione Pari Opportunità, composta da rappresentanti di parte aziendale e da rappresentanti dei lavoratori, per ciascuna società del Gruppo con competenze simili a quelle riconosciute al Comitato Pari Opportunità che, ove esistente, decade e viene da questa sostituito. . Dimensione economica PARI OPPORTUNITÀ Appendice e Sicurezza sul Lavoro composta sia da rappresentati dell’Azienda sia da rappresentanti dei lavoratori, che rivestono la qualifica di RLS. La commissione costituisce il naturale interlocutore e referente in sede aziendale o di stabilimento dell’Organismo Paritetico Health & Safety (OPHS) con il quale collabora per le comuni finalità collegate all’attuazione di un sistema di formazione continua per la salute e sicurezza sul lavoro. L’OPHS è un organismo paritetico bilaterale, comune per il Gruppo Fiat e per il Gruppo Fiat Industrial, competente anche in materia di corsi di formazione obbligatoria e non, sulla salute e sicurezza sul lavoro. Il nuovo Contratto Collettivo prevede anche l’istituzione di una Commissione Organizzazione e Sistemi di Produzione a livello di stabilimento/unità produttiva con la finalità di favorire l’implementazione di iniziative volte a raggiungere obiettivi condivisi, tra l’altro, in materia di ottimizzazione ergonomica del posto di lavoro. 149 RETE DI VENDITA E DI ASSISTENZA della rete di vendita di CNH Unetversity assicura alla rete di vendita un approccio formativo che contribuisce alla crescita dell'attività e offre soluzioni personalizzate che riflettono le attuali condizioni di mercato. Propone un'ampia offer ta Dimensione ambientale Ogni settore del Gruppo ha al proprio interno un ente dedicato allo sviluppo di corsi creati appositamente per rispondere alle esigenze formative della propria rete di vendita e di assistenza. 16,3 milioni di euro investiti nella formazione Dimensione sociale FORMAZIONE PER LA RETE CNH, ad esempio, si è avvalsa di Unetversity, struttura dedicata alla formazione professionale con l’obiettivo di potenziare la conoscenza e le competenze dei concessionari. Unetversity comprende 160 professionisti e 32 centri di formazione in tutto il mondo e offre un catalogo di circa 3 mila corsi, differenziati in base alle esigenze specifiche del personale della concessionaria e disponibile in varie lingue. Appendice Fiat Industrial è costantemente impegnata a investire e promuovere una rete di vendita qualificata, nella convinzione che la competitività e la differenziazione risiedano principalmente nelle proprie persone e nella loro abilità di comprendere e rispondere alle esigenze sempre maggiori dei clienti. Il Gruppo ritiene fondamentale supportare la crescita delle competenze e delle conoscenze di tutto il personale di concessionaria. Ogni anno, infatti, sono progettati e realizzati specifici programmi formativi per tecnici, venditori e addetti al post vendita coerenti con le strategie e le esigenze aziendali. I corsi sono volti a sviluppare e valorizzare le competenze manageriali e le conoscenze tecniche delle persone, oltre che ad aumentare la consapevolezza di una corporate identity fondata su standard di eccellenza. Agire con responsabilità DIMENSIONE SOCIALE Dimensione economica RETE DI VENDITA E DI ASSISTENZA 151 DIMENSIONE SOCIALE RETE DI VENDITA E DI ASSISTENZA formativa sia attraverso un approccio tradizionale (formazione in aula) sia mediante l'uso delle più moderne tecnologie (formazione on line). Nel 2011, Unetversity ha ulteriormente consolidato le proprie attività e ampliato le opportunità formative, apportando miglioramenti significativi in tre aree: Q ampliamento del programma formativo con nuove materie, offrendo al personale di vendita una conoscenza più approfondita dei recenti cambiamenti del mercato e delle relative nuove sfide e oppor tunità; Q aumento della coper tura formativa attraverso la formazione on line in tutto il mondo; Q rafforzamento della presenza della struttura dedicata alla formazione nei mercati in espansione e avviamento di un programma di formazione di marketing di base, per accrescere le competenze del personale di vendita che opera nei mercati emergenti. LA VOCE DEI NOSTRI STAKEHOLDER Gilles Brenon, coltivatore diretto “Sono un cliente New Holland dal 1988 e sono veramente soddisfatto del marchio e del servizio offer to dalla mia concessionaria Girard, con la quale ho un legame davvero speciale. È per questo che, ogni volta che Girard mi invita a una giornata di formazione, è per me un onore esserci. Per quanto riguarda la tecnologia SCR, sono assolutamente d’accordo con la strategia del marchio. I cambiamenti sono già avvenuti e se vogliamo trarne vantaggio, dobbiamo sempre essere all’avanguardia. Questo è lo spirito di New Holland, ed è lo spirito del nostro concessionario ed è ciò in cui credo anch’io”. Roger Girard, ETS GIRARD “La nostra è una delle concessionarie storiche in Francia. Per me, rappresenta il lavoro di una vita: sono nell’azienda di famiglia da 45 anni e ancora oggi sono il presidente del consiglio di amministrazione. Se siamo da così lungo tempo legati a New Holland non è un caso: abbiamo sempre trovato persone competenti, con cui si può discutere per arrivare a soluzioni condivise”. 152 Nel 2011 Iveco, attraverso l’ente Commercial & Technical Training, ha lavorato alla mappatura delle competenze del personale della rete di vendita e alla progettazione di nuovi corsi suppor tati da metodologie didattiche innovative per ampliare l’offer ta formativa. È proseguita inoltre l’attività di cer tif icazione dei ruoli di venditori e di tecnici in Europa. L’attività consiste nell’individuare il gap conoscitivo dell’individio e nel proporre una formazione mirata al termine della quale viene rilasciata una cer tif icazione. Par ticolare attenzione è stata rivolta alla formazione dei ruoli a diretto contatto con il cliente, in quanto attività quali l’accettazione, la prenotazione della consegna del veicolo o la vendita diretta dei ricambi hanno un impatto signif icativo sul livello di ser vizio percepito da par te del cliente e sulla sua soddisfazione. Agire con responsabilità Dimensione economica Dimensione ambientale Dimensione sociale Nel 2011 il Gruppo ha continuato a focalizzarsi sulla delocalizzazione delle attività formative, consolidando l'uso efficace delle proprie strutture dislocate in vari Paesi e aumentando l’erogazione della formazione on line. Queste soluzioni garantiscono ai concessionari maggiore accessibilità alle informazioni e riducono in modo significativo i costi e i tempi di spostamento dei par tecipanti. Fiat Industrial ha condotto uno studio preliminare per l’implementazione della nuova piattaforma Learning Management System, impiegata dal Gruppo per gestire il processo formativo e per erogare la formazione on line. Il nuovo progetto mira a migliorare la funzionalità del sistema in termini di fruibilità e di gestione del processo di apprendimento, oltre che a essere accessibile a livello globale. Con l’implementazione della nuova piattaforma il Gruppo intende ottimizzare la par tecipazione degli studenti e soddisfare le loro reali esigenze di apprendimento, così come ampliare ulteriormente l’offer ta formativa nei mercati in via di sviluppo. Nel 2011, ad esempio, CNH ha erogato 120 mila ore di formazione on line al personale di vendita e agli addetti al post vendita. La costante crescita della fruizione on line unita alla facilità di accesso alla formazione ha por tato notevoli vantaggi. In Nord America, ad esempio, ai 6 centri di formazione di proprietà di CNH sono state aggiunte 9 università par tner identificate come sedi formative aggiunte nei pressi della rete di vendita. Grazie a questi sforzi, in Nord America, sono stati risparmiati 6 milioni di chilometri in termini di riduzione dei viaggi dei 153 Appendice FORMAZIONE DECENTRALIZZATA DIMENSIONE SOCIALE RETE DI VENDITA E DI ASSISTENZA par tecipanti, che si sommano ai 3 milioni di chilometri risparmiati a livello mondiale grazie a soluzioni formative on line. Ogni settore del Gruppo, infine, monitora costantemente le proprie attività formative verso la rete, attraverso un sistema che garantisce sia la valutazione dei corsi in termini di gradimento sia la misurazione dell’apprendimento. FORMAZIONE SU SICUREZZA ED ECOLOGIA Una parte consistente delle attività di formazione è dedicata ad accrescere la conoscenza di concessionari e clienti sulle caratteristiche ecologiche e di sicurezza dei prodotti di Iveco e CNH. Nel 2011, sono state erogate alla forza vendita e ai tecnici di CNH circa 160.000 ore di formazione su questi argomenti e circa 157.000 ore alla forza vendita e ai tecnici di Iveco. La forza vendita è stata sensibilizzata e formata sui temi della sicurezza, dell’ecologia e del risparmio energetico, al fine di promuovere i vantaggi offerti dai prodotti del Gruppo ai clienti. L’addestramento tecnico, rivolto ai meccanici di officina, si è focalizzato invece sullo sviluppo di competenze di riparazione e manutenzione dei motori ecologici (Euro VI e Tier 4), fondamentali per garantire che le emissioni rispettino i limiti previsti. 320.000 ore di formazione su sicurezza ed ecologia I programmi formativi di CNH hanno incluso una panoramica sulla strategia ambientale dei marchi in linea con la recente normativa Tier 4, le conseguenti soluzioni tecniche applicate ai prodotti, la dimostrazione sul campo e la formazione sull'uso corretto delle macchine per aumentarne l'efficienza e diminuirne il consumo di carburante. In ogni corso è stata inclusa anche una sezione dedicata all’uso corretto e sicuro delle macchine. Nel 2011 FPT Industrial ha messo in atto un programma formativo avanzato chiamato Distributor upgrade, appositamente ideato per la rete di distributori. Tema centrale della formazione sono stati gli standard di emissione Tier 4A/Stage IIIB ed Euro V-VI, al fine di migliorare la competenza dei distributori per la corretta installazione sia dei motori sia dei sistemi di post trattamento e il relativo uso degli strumenti diagnostici. Il corso, progettato da tecnici esperti di FPT Industrial, in collaborazione con il centro di ricerca di Arbon (Svizzera), è stato frequentato da distributori europei. PROMUOVERE UNA GUIDA ECOLOGICA E SICURA Il Gruppo è convinto che disporre di autisti/operatori di macchine dotati di una buona formazione significhi maggiore risparmio di carburante, ridotto impatto ambientale, minori costi per la riparazione e la manutenzione e maggiore sicurezza. Coerentemente, nel corso dell’anno CNH e Iveco hanno progettato ed erogato corsi di guida sicura rivolti agli operatori delle macchine per l’agricoltura e le costruzioni, agli autisti dei flottisti e ai demo drivers delle concessionarie. Nel 2011, in America Latina sono state erogate 8.300 ore di formazione agli operatori delle macchine per le costruzioni e 17 mila ore agli operatori delle macchine per l’agricoltura. In Brasile durante i corsi per gli operatori di mietitrici per la canna da zucchero, circa 4.200 par tecipanti hanno ricevuto formazione su argomenti relativi a tecniche di guida sostenibile, mirata a evitare le perdite di fluidi della macchina e la contaminazione del suolo durante le operazioni nonché a massimizzare l'efficienza della macchina, riducendo i consumi di carburante. Sono inoltre proseguiti, nei principali mercati europei, i corsi di guida economica, denominati Iveco Driver Training, rivolti in par ticolare ai conducenti dell’Iveco Stralis ed EcoStralis. Una formazione avanzata, in aula e su strada, che permette di conoscere in modo approfondito il veicolo e di migliorare lo stile di guida, al fine di ridurre i consumi e i costi di esercizio, nel totale rispetto dell'ambiente. È stata condotta un'analisi, prima e dopo il corso di formazione, sullo stile di guida dei professionisti del traspor to su strada e si è evidenziato che il consumo di carburante e le relative emissioni di CO2 si sono ridotte fino al 12%. 154 Agire con responsabilità Dimensione economica Dimensione ambientale Dimensione sociale Grazie a programmi specifici di sviluppo delle concessionarie, la rete di vendita di CNH è conforme agli standard di qualità e di servizio ai clienti. L’obiettivo primario di questi programmi è quello di portare le concessionarie a offrire la migliore assistenza possibile ai propri clienti e di promuovere la creazione di una rete di vendita più forte e competitiva, contribuendo al tempo stesso alla crescita commerciale delle concessionarie. Case IH Pinnacle in Nord America e Red Excellence in Europa, così come New Holland Agriculture Blue Ribbon e President's Club in Nord America, sono alcuni dei programmi sviluppati sulla base delle strategie globali dei marchi, ma personalizzati per rispondere alle esigenze specifiche locali e regionali. Per Pinnacle, ad esempio, Case IH ha eseguito una valutazione generale dei punti di forza dei propri servizi di assistenza ai clienti, delle proprie concessionarie e delle concessionarie in settori analoghi, al fine di stabilire le migliori procedure a livello globale. I risultati di questa analisi sono poi stati utilizzati per progettare il programma Pinnacle con l'obiettivo di offrire il migliore supporto ai clienti da parte delle concessionarie. Le valutazioni sono state completate dal 95,6% delle concessionarie: 120 sono risultate in linea con gli standard di Pinnacle Parts e altre 50 sono risultate conformi agli standard di Pinnacle Operations. Per il resto delle concessionarie, sono stati delineati dei piani di azione per colmare le differenze di qualità, al fine di migliorare i livelli di servizio e assistenza futuri e promuoverne la crescita. L’adozione di questi standard da parte dei concessionari è collegata al programma di incentivazione messo in atto per ciascuna concessionaria del marchio. Il programma si basa su criteri di priorità stabiliti per ogni Paese ed è dotato di uno schema di bonus per i casi in cui vengano raggiunti gli standard stabiliti. Il monitoraggio dei programmi per gli standard di qualità delle concessionarie è gestito da CNH attraverso AssessNet-NAT, il sistema dedicato. Questo software è utilizzato per gestire le informazioni delle concessionarie dei marchi CNH e consente a ciascun marchio di monitorare costantemente l'effettiva conformità agli standard di qualità richiesti, oltre che gestire le azioni programmate per rispondere a tali standard. AssessNet-NAT è utilizzato in Europa e Nord America ma la sua copertura è destinata ad aumentare nel 2012. Mentre in Iveco, gli standard di qualità del servizio ai clienti vengono costantemente verificati da audit esterni effettuati sulla base della norma ISO 9001. Circa il 75% della rete delle concessionarie Iveco nei principali Paesi europei è certificata ISO 9001. Appendice STANDARD DI QUALITÀ DEL SERVIZIO 155 INTERAZIONE CON IL CLIENTE In ogni settore del Gruppo è stata creata una struttura organizzativa completamente dedicata alla gestione del rapporto con il cliente: il Customer Care. In CNH, ad esempio, la funzione Customer Care collabora attivamente con i marchi, i concessionari, il servizio tecnico e molte altre funzioni, con l’obiettivo di sviluppare, gestire e promuovere soluzioni per migliorare il servizio reso al cliente. In questo modo è possibile instaurare relazioni sane e durature, rispondendo alle esigenze e alle aspettative dei clienti. Il Customer Care di CNH si prefigge di: Q offrire ai clienti la possibilità di accedere in modo semplice a CNH e ai suoi marchi attraverso vari canali di contatto; Q gestire la relazione con i clienti e offrire loro tutto il suppor to necessario; Q monitorare e misurare la soddisfazione dei clienti e raccogliere i loro feedback. Il canale principale di comunicazione tra i clienti e il Gruppo è rappresentato, oltre che dalle concessionarie, dai call center. Localizzati in tutte le principali (1) Dimensione economica aree geografiche in cui il Gruppo opera, questi offrono diversi servizi: dall’informazione, alla gestione dei reclami fino all’assistenza in caso di fermo del mezzo. I settori si stanno, inoltre, attivando anche altri canali di contatto quali, ad esempio, caselle email dedicate e applicazioni per iPhone. In par ticolare, il Customer Care di CNH opera attraverso tre Customer Service Centers ubicati nelle principali aree geografiche in cui è presente: Europa (Arese, Milano), Nord America (Oshawa, Canada) e America Latina (Curitiba, Brasile). Questi centri impiegano circa 70 addetti e coprono 24 mercati. Il servizio viene offer to in nove lingue. I Customer Service Centers offrono ai clienti di ciascun marchio servizi specifici, messi a disposizione attraverso un numero verde dedicato. I principali servizi offer ti sono: Q Breakdown Assistance (assistenza in caso di fermo del mezzo): per garantire tutti gli interventi necessari affinché il cliente possa riprendere la propria attività lavorativa il prima possibile dopo un guasto; Q Information and Compliant Management (informazione e gestione reclami): per garantire un canale di comunicazione diretto ed efficace, attraverso il quale il cliente viene assistito e vengono fornite risposte precise e tempestive alle sue richieste; Q Customer Experience (rappor to con il cliente): per offrire ai clienti un servizio professionale, per raccogliere i loro feedback e per misurare la loro soddisfazione in relazione ai servizi offer ti. Nel 2011, i tre Customer Service Centers con tutti i servizi offer ti hanno gestito un totale di 130 mila contatti con i clienti. Customer Service Centers – Highlights CNH Addetti(1) (numero) Formazione erogata agli addetti (ore) Contatti gestiti (numero) Europa America Latina Nord America fino a 31 2.500 47.358 12 2.550 13.308 fino a 30 4.800 72.197 Il Customer Center di Iveco per l’Europa impiega circa 100 addetti che sono formati costantemente (oltre 7 mila ore di formazione nel 2011). Oltre a offrire un servizio di assistenza continua attraverso Assistance Non-Stop Il numero di addetti varia nel corso dell'anno in base alla stagionalità. 157 Appendice Il successo del Gruppo nel tempo è strettamente legato alla fiducia che nasce dalla soddisfazione della propria clientela. Un cliente soddisfatto, infatti, è un cliente fedele e un promotore del marchio. Per questo Fiat Industrial mette il consumatore e i suoi bisogni al centro delle proprie strategie: dalla progettazione del prodotto, passando per l’esperienza di acquisto in concessionaria, fino all’assistenza e al post-vendita. Il coinvolgimento del cliente rappresenta un aspetto fondamentale per Fiat Industrial per instaurare un rapporto proficuo e duraturo per entrambi. Per questo, l'Azienda ha adottato una serie di strumenti, procedure e programmi volti al coinvolgimento dei clienti nel processo di sviluppo dei prodotti. Il Gruppo riceve così suggerimenti utili per migliorare la qualità dei prodotti e servizi offerti e allo stesso tempo il cliente trova nel dialogo costante con il Gruppo la risposta ai propri bisogni. Questa interazione acquista maggiore significatività considerando che i clienti di CNH e di Iveco utilizzano il prodotto per svolgere la propria attività lavorativa e quindi per loro ogni fermo veicolo si traduce in un mancato guadagno. Dimensione ambientale CLIENTI Agire con responsabilità DIMENSIONE SOCIALE Dimensione sociale CLIENTI DIMENSIONE SOCIALE CLIENTI (vedere anche pagina 160), gestisce anche il servizio Contact Us. Accedendo, infatti, al sito www.iveco.com è possibile comunicare direttamente con l’azienda da ogni parte del mondo, per richiedere informazioni o per segnalare un reclamo. Gli incaricati mantengono il controllo sull’intero processo, dal primo contatto con il cliente sino all’inoltro della risposta, garantendone l’evasione nel minor tempo possibile. Nel 2011, i contatti gestiti dal Customer Center sono stati circa 56 mila. Customer Center – Highlights Iveco Addetti (numero) Formazione erogata agli addetti (ore) Contatti gestiti (numero) Europa 101 7.270 56.300 La creazione di canali di comunicazione adeguati, che garantiscano l’accesso su richiesta, sono parte integrante della costruzione di un rapporto positivo con il cliente. Per aumentare i momenti di contatto nel 2011 Iveco ha lanciato il progetto Iveco On The Road, in cui l’interazione tra cliente e azienda passa attraverso l’iPhone. Il cliente può scaricare l’applicazione che gli consente di visualizzare i punti di assistenza più vicini e relativa indicazione stradale e di entrare velocemente in contatto con il servizio Assistance Non-Stop. CNH ha fissato l’obiettivo, per il 2012, di continuare ad attivare nuovi canali di contatto sulla base delle preferenze espresse dai clienti e dei fattori che influenzano il servizio con particolare attenzione ai social media. Il Gruppo infine pone la massima attenzione alla protezione dei dati personali dei propri clienti e di tutte le persone con cui interagisce. Infatti, la gestione del rapporto con il cliente, avviene nel pieno rispetto della privacy, coerentemente con quanto stabilito dal Gruppo Fiat Industrial nelle Linee Guida sulla Privacy e con le vigenti normative applicabili in ogni Paese in cui l’Azienda opera. MISURAZIONE DELLA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE Il Gruppo, per migliorare la qualità dei servizi offerti e per individuare nuovi canali di contatto, monitora regolarmente i risultati e il livello di soddisfazione dei clienti. In CNH, ad esempio, per assicurare un miglioramento continuo dei servizi, i Customer Service Center sono costantemente tenuti sotto controllo in termini di: rapidità di risposta, tempo impiegato per la risoluzione di un problema e per la soddisfazione dei clienti. Vengono inoltre condotte delle indagini al fine di verificare il livello di soddisfazione del cliente in merito al servizio offerto. L'analisi del risultato delle interviste aiuta a capire come migliorarlo. Nel 2011, il numero di indagini sulla soddisfazione dei clienti, in Europa, è aumentato del 20% rispetto al 2010. I livelli di soddisfazione sono cresciuti in Europa e restano alti in Nord America e America Latina, con una soddisfazione media di 8 punti (scala 1-10) per il servizio di Breakdown Assistance. Customer Service Center – Indicatori chiave CNH Tempo medio di risposta del call center (secondi) Clienti coinvolti in indagini di soddisfazione(1) (%) Indice di soddisfazione (scala 1-10) Servizio d’informazione Servizio reclami Servizio Breakdown Assistance Tempo di fermo veicolo (% dei veicoli riparati entro 48 ore) (1) I dati si riferiscono a indagini sul servizio d'informazione e su quello reclami. 158 Europa 12,0 17,0 America Latina 12,0 18,0 Nord America 23,2 9,5 8,0 6,0 7,8 8,5 7,1 8,3 9,0 8,0 8,2 46 17 49 Agire con responsabilità PROCESSO DI FEEDBACK DEL CLIENTE Customer Center – Indicatori chiave Iveco Tempo medio di risposta del call center (secondi) Clienti coinvolti in indagini di soddisfazione (%) Indice di soddisfazione(1) (scala 1-10) Tempo di fermo veicolo (% dei veicoli riparati entro 8 ore) Europa 20,9 16 9,1 78 Dimensione economica Dimensione ambientale Dimensione sociale Appendice In sintesi, i numeri chiave in Europa del Customer Center di Iveco nel 2011 rispetto all’anno precedente sono: Q la soddisfazione del cliente, a seguito di un contatto per richiesta di assistenza stradale, ha raggiunto una valutazione pari a 9,1(1) (scala 1-10) restando stabile rispetto al 2010; Q i reclami sono stati gestiti in un tempo medio di 10 giorni; Q il 78% dei veicoli è stato riparato entro 8 ore. CNH, da sempre, ritiene che l'opinione del cliente rappresenti la base fondante su cui poter sia sviluppare nuovi progetti sia definire strategie di marchio orientate al cliente. Proprio per raggiungere questi obiettivi, alla fine del 2007, è nato Voice of the Customer (VoC), ente dedicato alle ricerche di mercato, il cui scopo è quello di intercettare e raccogliere i suggerimenti dei clienti in modo da utilizzarli per sviluppare prodotti futuri. Voice of the Customer utilizza diversi strumenti per ottenere il feedback e i suggerimenti dei clienti come: interviste approfondite, focus group, interviste telefoniche supportate dall'uso del computer, sondaggi web e test di prodotto. Vengono così raccolte le informazioni chiave in merito a: esigenze specifiche del cliente, possibili problemi riscontrati durante l'uso dei prodotti, interesse verso nuove soluzioni e caratteristiche di prodotto, percezione generale del marchio. Tutti i risultati vengono poi integrati nei processi aziendali per costruire strategie di marchio in linea con le esigenze espresse dai clienti e offrire prodotti e servizi d'eccellenza necessari affinché il cliente possa gestire con successo la propria attività. Nel 2011, 5.800 clienti di 13 Paesi diversi hanno partecipato alle iniziative promosse dal VoC per coinvolgerli nello sviluppo del prodotto. L'integrazione del feedback nello sviluppo di prodotti e servizi avviene anche attraverso il Programma Five Star. Gestito dalla funzione Customer Care in Europa e in Nord America, prevede il coinvolgimento del cliente in tre sondaggi, svolti nel corso dei primi mesi dall'acquisto, per misurarne la soddisfazione rispetto al prodotto e all’esperienza d’acquisto. Il feedback del cliente sul prodotto viene trasmesso alla funzione Qualità per il miglioramento dei prodotti e servizi offerti. (1) Indagine volta a valutare e misurare oggettivamente la soddisfazione dei clienti fruitori del servizio di Assistance Non-Stop nelle persone degli autisti dei veicoli in panne che hanno contattato il Customer Center per richiedere assistenza su strada. 159 DIMENSIONE SOCIALE CLIENTI ASSISTENZA CONTINUA Il Gruppo Fiat Industrial ritiene che la soddisfazione del cliente e quindi il suo livello di fedeltà siano fortemente legati alla qualità ed efficienza dei servizi offerti. Per questo CNH ha sviluppato Breakdown Assistance (BDA), servizio progettato per garantire la massima assistenza e ridurre al minimo il tempo di fermo in caso di guasto del mezzo. Per raggiungere questi obiettivi, durante tutto il periodo dell’intervento, il Customer Care coordina tutte le risorse a disposizione. Si occupa di ricercare e spedire tempestivamente le parti di ricambio anche all’estero, avvalendosi di un apposito team dedicato alla spedizione e consegna dei pezzi. Il servizio si prende cura del cliente fino alla risoluzione del problema permettendogli così di riprendere il lavoro. Il processo viene monitorato attentamente e, dopo la risoluzione, vengono condotte indagini sulla soddisfazione del cliente e del concessionario per avere una valutazione sul servizio e sul processo offerto. Nel 2011, il servizio BDA ha coperto Stati Uniti, Canada, Brasile e altri 19 paesi in Europa. La media ponderata dei veicoli riparati entro 48 ore è stata del 47%. Anche Iveco dedica particolare attenzione al servizio di assistenza stradale e, grazie ad Assistance Non-Stop (ANS) garantisce, 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, assistenza continua ai propri clienti. Nato per fornire un supporto tecnico immediato a coloro che riscontrano un problema al veicolo, il servizio è attivo in 31 Paesi europei e disponibile in 10 lingue. Tutti gli operatori impiegati nel servizio di assistenza ricevono quattro settimane di formazione al momento del loro inserimento nel team e successivamente continui aggiornamenti formativi. La richiesta di intervento viene attivata con una semplice telefonata al numero verde e viene presa in carico da un operatore che, grazie a sistemi informativi evoluti, attiva l’officina d’assistenza più vicina al cliente e continua a seguire la pratica fino all’avvenuta riparazione. Il monitoraggio della pratica è un aspetto chiave del servizio, in quanto è garanzia di tempi ridotti di fermo del mezzo. Il Customer Center condivide con le funzioni interessate un database relativo al numero e alle tipologie dei guasti rilevati e le mette in relazione con il modello e l’anzianità del veicolo su cui è stata richiesta assistenza. ANS, che nel 2011 ha gestito circa 56 mila casi di assistenza, ha registrato risultati d’eccellenza: il 78% dei veicoli sono riparati su strada entro otto ore, con un livello di soddisfazione del cliente pari a 9,1 (scala 1-10). CAMPAGNE DI RICHIAMO In occasione di campagne di richiamo che richiedono un intervento di riparazione del veicolo, il Gruppo Fiat Industrial ha sviluppato una serie di iniziative a supporto dei clienti per informarli, attraverso diversi canali, sulle attività riguardanti il loro mezzo e per gestire al meglio il disagio loro arrecato riducendo il tempo di fermo del mezzo. In CNH, la campagna Best Service è uno strumento notevole per fidelizzare il cliente anche durante eventuali campagne di richiamo. Il fermo dei mezzi per periodi prolungati può, infatti, causare un danno economico al cliente, soprattutto per gli agricoltori durante la stagione produttiva. Per andare incontro a queste esigenze professionali e ridurre il tempo di fermo della macchina in officina, la funzione Customer Care coordina centralmente i diversi enti in modo che, entrambi, il cliente e il concessionario vengano opportunamente informati e i pezzi di ricambio possano essere forniti tempestivamente. Attraverso un successivo contatto, viene rilevato il grado di soddisfazione dell’iniziativa. Nel 2011, ci sono state 48 campagne di richiamo che hanno coinvolto circa 10 mila clienti di CNH in tutto il mondo. La soddisfazione media dei clienti gestiti attraverso la campagna Best Service è stata di 8,9 (scala 1-10) in Nord America. Anche Iveco nel corso dell’anno ha lanciato 17 campagne di richiamo, classificate come Safety Campaign, che hanno coinvolto circa 29 mila veicoli. 160 INFORMAZIONI SUI PRODOTTI E SERVIZI Il Gruppo Fiat Industrial, per il tipo di attività che svolge, è soggetto a numerose normative nazionali e internazionali che disciplinano l’informativa sui propri prodotti. Per quanto riguarda il risparmio di carburante e le emissioni di CO2 , ad esempio, il Gruppo mette a disposizione dei consumatori informazioni CARTA DELL’ETICA IN COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA Dimensione sociale Dimensione ambientale Dimensione economica Iveco riconosce che la comunicazione pubblicitaria deve avere anche un ruolo sociale e ha scelto volontariamente di adottare e incoraggiare valori e atteggiamenti positivi e responsabili in ogni forma di comunicazione. Nel 2012 Iveco formulerà la nuova Carta dell’Etica in comunicazione per promuovere politiche di marketing e di pubblicità responsabile in tutti i Paesi in cui opera. La Carta, basandosi sulle normative vigenti in materia e sui codici di Autodisciplina Pubblicitaria dei singoli Paesi, stabilisce i princìpi fondamentali a cui tutte le persone che lavorano in o con Iveco (come le agenzie di pubblicità) si devono attenere nelle attività di comunicazione. I princìpi fondamentali sono stati ricondotti a tre: il rispetto nei confronti del cliente, inteso come persona e come lavoratore; la correttezza intesa come accuratezza, veridicità e precisione nella trasmissione delle informazioni relative ai propri prodotti; e l’utilità che Iveco si prefigge di offrire ai clienti attraverso i propri veicoli. Al fine di renderla uno strumento operativo la Carta è stata redatta utilizzando un linguaggio chiaro, in maniera che sia di semplice lettura e applicazione per tutti. Da segnalare inoltre che Iveco è anche membro attivo dell’UPA (Utenti Pubblicità Associati), organismo associativo che promuove lo IAP (Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria) e che partecipa all’alleanza europea per l’etica nella pubblicità (Alliance Européenne pour l’Ethique en Publicité). attraverso diversi canali: car tellonistica nei punti vendita, informativa pubblicitaria, siti internet, ecc. Altre informazioni, tra cui quelle sulla sicurezza, fornite in modo volontario o previste dai regolamenti, vengono comunicate dal Gruppo con la massima trasparenza attraverso manuali (es. libretti d’uso e manutenzione), pubblicità, rete vendita e di assistenza, call center, ecc. Inoltre, grazie ai corsi di guida (vedere anche pagina 154) e ai tool informatici, come ad esempio Blue&Me Fleet (vedere anche pagine 82-83), Fiat Industrial promuove l’utilizzo di tecnologie a basso impatto ambientale e incoraggia i clienti a una guida più sicura e rispettosa dell’ambiente. 161 Appendice Per il Gruppo Fiat Industrial anche le procedure di vendita ricoprono un ruolo cruciale nel processo di fidelizzazione del cliente. Iveco Capital (sia attraverso le Società direttamente controllate sia per mezzo di Iveco Finance Holding Limited - joint venture tra il Gruppo Fiat Industrial e il Gruppo Barclays) offre ai propri clienti una gamma di prodotti finanziari congiuntamente a servizi accessori (assicurazioni, gestione dei contratti Iveco di manutenzione e riparazione, ecc.), per facilitare l’acquisto attraverso il finanziamento rateale o in leasing di veicoli industriali, commerciali e bus – nuovi o usati – venduti attraverso la rete dei concessionari autorizzati. In questo contesto, Iveco Capital è impegnata, operando sempre nel pieno rispetto delle normative vigenti in materia di trasparenza, antiriciclaggio e sostenibilità del credito, a raggiungere elevati livelli di qualità, attraverso la costante attenzione alle esigenze della clientela e all’innovazione dei propri prodotti e dei servizi finanziari erogati. Per questa ragione, sono state avviate diverse iniziative a livello di Gruppo, quali ad esempio, la rilevazione della soddisfazione dei clienti su alcuni mercati europei, la continua formazione e sensibilizzazione del personale di vendita e degli operatori interni della Società, la valutazione e il monitoraggio costante dell’andamento del credito erogato alla clientela, con l’obiettivo del miglioramento continuo delle performance e della qualità dei propri prodotti e dei servizi offerti ai clienti finali. Agire con responsabilità TRASPARENZA NELLA COMUNICAZIONE DIMENSIONE SOCIALE SICUREZZA DEI PRODOTTI SICUREZZA DEI PRODOTTI Per il Gruppo Fiat Industrial responsabilità di prodotto significa non solo minimizzare gli impatti ambientali nel ciclo di vita, ma anche garantire standard di sicurezza che superino le aspettative del cliente. Questo impegno si traduce nella progettazione e nello sviluppo di veicoli in grado di attivare tutti i sistemi che aiutino l’operatore a evitare gli incidenti e che garantiscano la massima protezione di tutti gli occupanti del veicolo e di coloro che sono all’esterno. Fiat Industrial inoltre attribuisce un’attenzione particolare all’offerta di formazione e di informazioni su un uso responsabile e sicuro dei prodotti nella convinzione che il fattore umano abbia un ruolo chiave nell’evitare gli incidenti (vedere pagina 154). Infine Case IH ha ampliato il proprio portafoglio Advanced Farming Systems (AFS) con la nuova soluzione di sincronizzazione automatica tra veicoli (Vehicle to Vehicle - V2V) aggiudicandosi la medaglia d’oro per l’innovazione al SIMA Industrial Expo di febbraio 2011. Case IH ha introdotto una tecnologia che consente la sincronizzazione V2V di due veicoli operanti contemporaneamente. L'elemento centrale del sistema è la connessione wireless utilizzata per la gestione dello scambio di dati fra i veicoli per eliminare il rischio di collisioni fra trattore e mietitrebbiatrice grazie al preciso allineamento dei veicoli riducendo, inoltre, lo stress dell'operatore e i margini d’errore. SICUREZZA NELLE MACCHINE PER L’AGRICOLTURA E LE COSTRUZIONI CNH svolge una ricerca continua per migliorare la sicurezza dei propri mezzi concentrandosi su strumenti elettronici avanzati, sul miglioramento della meccanica e del comfort in cabina. In occasione del Sitevi 2011, New Holland Agriculture è stata insignita della medaglia d’argento per l’Active Safety and Weighing System (ASW) un sistema di sicurezza attiva e pesatura sviluppato per la gamma di raccoglitrici polivalenti Braud 9000. Una rete di sensori collocati in punti chiave del telaio delle macchine consente il trasferimento di dati in tempo reale al computer di bordo, queste informazioni vengono poi elaborate insieme con quelle provenienti dagli inclinometri, avvertendo l'operatore sul monitor IntelliView™ III quando il veicolo si avvicina alla soglia limite di stabilità. Il sistema è, inoltre, in grado di attivare una serie di misure volte a prevenire errori del guidatore, compreso il comando automatico della macchina, per garantire una maggiore sicurezza. Il sistema ASW è inoltre dotato della funzione di pesatura integrata dell'uva per migliorare il monitoraggio della resa e ottimizzare i parametri di redditività. Aggiudicatosi la medaglia d’argento per le innovazioni ad Agritechnica 2011, la più grande esposizione mondiale della tecnica agricola, l’Intelligent Trailer Braking System controlla e regola automaticamente la forza frenante applicata sul rimorchio in rapporto alla decelerazione del trattore per garantire un trasporto su strada sicuro e stabile in tutte le condizioni. Questo sistema migliora la sicurezza quando si decelera con il cambio o con il freno motore: il freno del rimorchio viene modulato in modo da garantire che la decelerazione del rimorchio corrisponda perfettamente a quella del trattore. 162 SICUREZZA NEI VEICOLI INDUSTRIALI La progettazione di prodotti che siano in grado di proteggere tanto il conducente quanto i passeggeri, garantendo altresì la sicurezza di tutti gli utenti della strada, rappresenta per Iveco una sfida quotidiana e una responsabilità nei confronti della comunità. In tal senso, la ricerca e lo sviluppo di sistemi di sicurezza si basa su tre direttrici fondamentali: Q suppor to alla guida, con focus su dispositivi a sostegno del guidatore nell’uso normale e in fase di aller ta; Q prevenzione degli incidenti, con focus su sistemi che si attivano nella fase di emergenza e suppor tano il guidatore nelle manovre necessarie a evitare l’ur to Q riduzione dei danni, con focus su dispositivi che intervengono quando l’impatto è inevitabile al fine di ridurne le conseguenze. Agire con responsabilità Roadmap dei sistemi di sicurezza Iveco GIÀ DISPONIBILE SVILUPPI A BREVE TERMINE INNOVAZIONE Supporto alla guida VISIONE POSTERIORE FARI ORIENTABILI E ADATTIVI FARI INTELLIGENTI CONTROLLO PRESSIONE PNEUMATICI COMUNICAZIONE VEICOLO-VEICOLO COMUNICAZIONE VEICOLO-INFRASTRUTTURA RETROMARCIA ASSISTITA SUPPORTO INTEGRATO AL CONDUCENTE HILL HOLDER DRIVER ATTENTION SUPPORT Prevenzione degli incidenti FRONT COLLISION WARNING LANE DEPARTURE WARNING VISIONE ANGOLO CIECO CRUISE CONTROL ADATTATIVO STOP & GO LANE KEEPING ACTIVE LANE ASSISTANT TURNING ASSISTANT LANE CHANGE ASSISTANT CONTROLLO ELETTRONICO SISTEMA FRENANTE START INHIBIT CONTROLLO ELETTRONICO STABILITÀ CONTROLLO PREDITTIVO STABILITÀ Dimensione economica CRUISE CONTROL ADATTATIVO Mitigazione dei danni FRENATA AUTOMATICA DI EMERGENZA SISTEMI REVERSIBILI DI SICUREZZA PASSIVA L’acronimo che guida l’innovazione Iveco nell’ambito della sicurezza è l’Advanced Driver Assistance Systems (ADAS) ovvero tutti quei sistemi e strumenti attivi di assistenza alla guida utili a prevenire gli incidenti stradali. È ampiamente dimostrato che la causa principale degli incidenti stradali è l’errore umano. Per prevenire il più possibile gli incidenti riconducibili a compor tamenti errati, scarsa competenza, stanchezza o a semplici errori di giudizio sono quindi stati sviluppati i sistemi di assistenza alla guida ADAS. Sono già disponibili una serie di sistemi ADAS sulla gamma di veicoli pesanti in par ticolare: Q EBS (Electronic Braking System): sistema elettronico di gestione dell’impianto frenante della motrice e del semirimorchio che integra anche le funzioni ABS (Anti-lock Braking System), ASR (Acceleration Slip Regulation) ed EBL (Electronic Brake Limiter). Il sistema inoltre combina l’azione del freno motore e dell’Intarder (il sistema di rallentamento idraulico) che vengono attivati automaticamente allo scopo di migliorare l’efficienza e di minimizzare l’usura dei freni di servizio. I veicoli con sistema EBS sono equipaggiati con freni a disco su tutti gli assi. Q ESC (Electronic Stability Control): agisce in fase di sbandata, regolando la potenza del motore e frenando le singole ruote con Q Q Q differente intensità in modo tale da stabilizzare l'assetto del veicolo. Questo dispositivo è efficace nel correggere sia eventuali situazioni di sovrasterzo o sottosterzo, che si possono verificare in caso di errata impostazione di una curva, sia in caso di improvvisa deviazione di traiettoria, evitando lo sbandamento del veicolo. Hill Holder: sistema di assistenza alle par tenze in salita, interviene impedendo per alcuni secondi l'arretramento del veicolo al rilascio del pedale del freno. Consente di effettuare le operazioni di spunto senza arretramenti e senza pattinamenti della frizione. ACC (Adaptive Cruise Control): sistema intelligente che consente di mantenere la velocità di crociera selezionata dal conducente, aiutandolo altresì a mantenere la distanza di sicurezza dal veicolo che precede, azionando automaticamente (in sequenza): freno motore, Intarder e freni di servizio nel caso in cui si superasse la distanza di sicurezza. LDWS (Lane Depar ture Warning System): segnala acusticamente quando il veicolo esce dalle linee che delimitano la corsia di marcia senza che siano stati azionati gli indicatori di direzione. Il sistema è molto efficace nella prevenzione di incidenti dovuti a eventuali distrazioni alla guida o a stanchezza. 163 Dimensione sociale CHIAMATA DI EMERGENZA Appendice SISTEMI AUTOMATICI DI PREPARAZIONE ALLA COLLISIONE Dimensione ambientale SISTEMI PROTEZIONE PASSIVA UTENTI VULNERABILI DELLA STRADA (1) (2) Il dato 2009 corregge e pertanto differisce da quello pubblicato nel Bilancio di Sostenibilità 2009. I dati 2008 e 2009, inizialmente pari a 5,50 e 5,15, sono stati ricalcolati per tenere conto delle variazioni di perimetro intervenute nel corso del 2010. 164 FORNITORI DIMENSIONE SOCIALE Agire con responsabilità FORNITORI Dimensione sociale Dimensione ambientale Dimensione economica Uno degli obiettivi strategici del Gruppo Fiat Industrial è la creazione di un rapporto con i propri fornitori che vada oltre la semplice transazione commerciale: collaborazioni durature e reciprocamente soddisfacenti con partner altamente qualificati che condividano gli stessi princìpi. In linea con questo obiettivo, Fiat Industrial, in quanto realtà globale presente in tutto il mondo sia direttamente sia attraverso i suoi partner, ha deciso di continuare a lavorare con Fiat Group Purchasing S.r.l.(1) (FGP), per creare possibili sinergie e per dare ai fornitori stessi maggiori opportunità di business. Forte della convinzione che la responsabilità d’impresa sia un impegno a 360 gradi, FGP è impegnata a promuovere e diffondere comportamenti responsabili lungo tutta la catena di fornitura e a sensibilizzare i propri dipendenti su questi temi. Il modello adottato di gestione della catena di fornitura, è stato valutato da SGS, organismo indipendente di certificazione, durante l’attività di attestazione del Bilancio di Sostenibilità con una verifica di alto livello, secondo AA1000 Assurance standard. Fiat Group Purchasing è inoltre in prima linea per fronteggiare le sfide globali nella catena di fornitura: un esempio tra tanti è rappresentato dal corso di formazione on line, sviluppato con Automotive Industry Action Group (AIAG), che verrà erogato nel 2012 per sensibilizzare i fornitori relativamente alle condizioni di lavoro in alcuni Paesi. PROFILO DEI FORNITORI Fiat Group Purchasing gestisce, per conto del Gruppo Fiat Industrial, acquisti per un valore di circa 12 miliardi di euro e ha approssimativamente una base di 4.800 fornitori di materiali diretti. Highlights Appendice Fiat Group Purchasing (FGP) mondo 2011 Acquisti(2) di materiali diretti e indiretti coperti dall’attività di FGP (% del volume totale di acquisti del Gruppo) Fornitori di materiali diretti gestiti da FGP (numero) Acquisti da fornitori di materiali diretti(3) gestiti da FGP (miliardi di euro) Acquisti da fornitori di materiali indiretti(4) gestiti da FGP (miliardi di euro) 90 4.800 10,2 1,5 (1) Società del Gruppo Fiat che svolge attività di acquisti anche per il Gruppo Fiat Industrial. Per acquisti si intende il fatturato di acquisto gestito da FGP. Per materiali diretti si intendono componenti e sistemi preassemblati destinati al montaggio. Gli acquisti di materie prime sono, infatti, considerati marginali. (4) Per materiali indiretti si intendono servizi, impianti, macchinari, ecc. (2) (3) 165 DIMENSIONE SOCIALE FORNITORI Distribuzione acquisti(1) per area di destinazione Fiat Group Purchasing mondo America Latina 17% Europa Nord America 61% 22% Il 61% circa del fatturato di acquisto dei materiali diretti è destinato a stabilimenti localizzati in Europa (di cui il 32% in Italia), il 22% a stabilimenti in Nord America e il restante 17% principalmente in America Latina. La localizzazione geografica dei fornitori di materiali diretti è coerente con questa ripartizione e conferma l’impegno di Fiat Industrial a favorire, ove possibile, il ricorso a fornitori locali: circa il 63% è situato in Europa, il 20% in Nord America, il 15% in America Latina e il restante 2% in Asia. Nonostante Fiat Industrial non acquisti direttamente materie prime (a eccezione dell'acciaio utilizzato per le lavorazioni dirette), il consumo complessivo e l'andamento dei prezzi generali sono monitorati costantemente. Le principali materie prime che compongono i semilavorati acquistati dal Gruppo sono acciaio e ghisa (circa 2,6 milioni di tonnellate inclusi i rottami), plastiche e resine (circa 131 mila tonnellate) e altri materiali (circa 54 mila tonnellate). Distribuzione acquisti(1) per area di provenienza Fiat Group Purchasing mondo Europa 63% Asia 2% America Latina 15% Nord America 20% Distribuzione acquisti(1) per tipologia Fiat Group Purchasing mondo Meccanici 34% Chimici 17% (1) Per acquisti si intende il fatturato di acquisto di materiali diretti gestiti da FGP. 166 Metallici 31% Eletttrici 18% INTERNATIONAL MATERIAL DATA SYSTEM (IMDS) Per fornire un supporto nella gestione dei diversi aspetti ambientali relativi ai veicoli prodotti e alla componentistica, Iveco adotta l'International Material Data System (IMDS): una piattaforma on line su cui possono essere inserite tutte le informazioni di dettaglio sui materiali e sulle sostanze presenti nei componenti acquistati. Il sistema prevede anche l'inserimento di informazioni sull'uso di materiali riciclati. Questa piattaforma dal 2011 è stata adottata anche da FPT Industrial. Nel 2011 i fornitori di Iveco e di FPT Industrial hanno compilato circa 4 mila data sheet ed è, inoltre, in fase di valutazione l’adozione dell’uso della piattaforma anche in CNH. Con l’estensione del sistema IMDS a tutti i settori, Fiat Industrial vuole ulteriormente migliorare la propria conoscenza della composizione e della percentuale di recuperabilità e riciclabilità dei propri veicoli e della componentistica. In Iveco i dati provenienti dall’IMDS sono elaborati da specifici software che monitorano sia la conformità dei modelli prodotti alla Direttiva 2005/64/CE (sulla riutilizzabilità, riciclabilità e recuperabilità dei veicoli), sia l'ottemperanza alla Direttiva 2000/53/CE (sullo smaltimento dei rifiuti derivanti dalla rottamazione dei veicoli - ELV). Vedere anche pagina 84. Agire con responsabilità Dimensione economica Q rispetto dell'ambiente: ottimizzazione dell'uso delle risorse; gestione responsabile dei rifiuti; eliminazione dal processo produttivo di sostanze potenzialmente pericolose; sviluppo di prodotti a basso impatto ambientale; utilizzo di un sistema logistico ecosostenibile; etica nel business: alti standard di integrità, onestà e correttezza; divieto di corruzione e riciclaggio. Inoltre, nel 2011 il processo di valutazione dei potenziali fornitori è stato rivisto introducendo ulteriori criteri di valutazione in tema di sostenibilità. Le variazioni introdotte prevedono, in particolare, che il potenziale fornitore adotti il Codice di Condotta di Fiat Industrial, che disciplina materie quali il rispetto dei diritti umani e le misure anti-corruzione e che abbia in essere un sistema certificato di gestione della salute e sicurezza, criterio che si aggiunge al già previsto sistema certificato di gestione ambientale. Un ulteriore passo verso la completa integrazione degli aspetti ambientali e sociali nella gestione dei fornitori è previsto nel 2012, quando la performance della sostenibilità dei fornitori (valutata sia tramite questionari di autovalutazione sia tramite verifiche in loco) costituirà un fattore determinante nella decisione finale sull'aggiudicazione dei contratti di fornitura. 167 Dimensione sociale Q Appendice Gli standard di sostenibilità, relativi a elementi ambientali e sociali, sono stati pienamente integrati nella gestione e nel processo di selezione dei fornitori del Gruppo. Il processo di selezione dei fornitori si basa su criteri e strumenti valutativi oggettivi, con l’obiettivo di garantire imparzialità e rispetto delle pari opportunità per tutti i soggetti coinvolti. Qualità, prezzo della fornitura e capacità di rispettare i tempi di consegna sono solo alcuni dei criteri sui quali sono valutati i fornitori. Viene inoltre richiesto loro, attraverso clausole gradualmente inserite nei nuovi contratti da Fiat Group Purchasing, il rispetto oltre che del Codice di Condotta del Gruppo Fiat Industrial, anche di specifiche Linee Guida di sostenibilità per i Fornitori. In caso di accertata non conformità a tali princìpi, Fiat Industrial si riserva il diritto di interrompere il rapporto commerciale o di richiedere al fornitore un piano d'azione correttivo la cui implementazione è verificata attraverso appositi audit. Le Linee Guida di Sostenibilità, consultabili sul sito web corporate, si applicano anche ai subappaltatori, e prevedono il rispetto dei seguenti princìpi: Q diritti umani e condizioni di lavoro: rifiuto di qualunque forma di lavoro forzato o lavoro minorile; riconoscimento della libertà di associazione in conformità alle leggi; tutela della salute e sicurezza dei lavoratori; garanzia di pari opportunità, condizioni eque di lavoro e diritto alla formazione per i dipendenti; Dimensione ambientale STANDARD PER I FORNITORI DIMENSIONE SOCIALE FORNITORI MONITORARE LA CONFORMITÀ Al fine di verificare il rispetto da parte dei fornitori degli standard di sostenibilità richiesti da Fiat Industrial e, se necessario, implementare azioni migliorative e di riallineamento, Fiat Group Purchasing (FGP) ha definito e avviato un processo di monitoraggio che si avvale di due strumenti principali: questionari di autovalutazione degli standard di sostenibilità e conseguenti audit sul campo. I questionari richiedono informazioni ai fornitori su temi quali: diritti umani, ambiente e salute e sicurezza, etica e anti-corruzione, formazione e sviluppo del personale. Sono utilizzati altresì come strumento di analisi per identificare le carenze dei fornitori, evidenziando le aree che necessitano di un miglioramento. Nel 2011, i questionari di autovalutazione sono stati inviati a ulteriori 5 fornitori. Tutti i fornitori coinvolti nel 2011, hanno compilato il questionario, ottenendo un punteggio medio di 82/100. L’analisi dei risultati ha sostanzialmente confermato la diffusione di buone pratiche di sostenibilità, già evidenziate lo scorso anno, con percentuali significative di fornitori che adottano propri sistemi di gestione ambientale e sociale, definiscono obiettivi in tali aree e redigono apposita reportistica. A seguito del processo di autovalutazione sono stati condotti appositi audit sui fornitori maggiormente significativi. In continuità con le attività intraprese l’anno precedente, nel 2011 sono stati eseguiti ulteriori 62 audit in Cina, India ed Europa (di cui 45 realizzati da Supplier Quality Engineers e 17 da parte terza). Gli audit in Cina, India ed Europa hanno coperto, in termini di valore, complessivamente il 3% circa degli acquisti gestiti da FGP. Sulla base degli audit eseguiti non si sono rilevate situazioni di particolare criticità: infatti non si sono verificate né sospensioni né revoche del contratto e non è stata necessaria l’introduzione di uno “stato di attenzione” nei confronti di alcun fornitore. Sono stati tuttavia formulati, insieme ai fornitori, piani di azione correttivi per le aree ritenute oggetto di miglioramento. Nel 2011, a seguito degli audit effettuati, sono stati avviati 80 piani di azione congiunti che hanno interessato 55 fornitori. Nella formulazione di questi piani è stato coinvolto anche il Comitato di Sostenibilità Fornitori costituito all’interno di FGP. Il comitato è composto da: il Compliance Officer, il General Counsel e il responsabile della funzione Supplier Quality Engineering. I piani di azione correttivi hanno riguardato prevalentemente la necessità di definire standard in materia di corporate governance e diritti umani. Il livello di conformità dei fornitori e i piani di azione richiesti sono riportati nel sistema Supplier Quality Performance (SQP): i risultati possono essere così visionati da tutti i dipendenti incaricati della gestione dei fornitori. 168 Nel 2011, è stata definita una mappa del rischio per identificare i fornitori critici, la cui conformità ai criteri di sostenibilità richieda una valutazione. I quattro fattori determinanti del rischio adottati per la predisposizione della mappa sono: fatturato del fornitore, rischio del Paese associato alla sede del fornitore (con un focus particolare sui Paesi con una scarsa tutela dei diritti umani), rischio finanziario del fornitore e punteggio ottenuto dal fornitore sulla base della valutazione del rispetto dei princìpi di sostenibilità (stabilito sulla base dei questionari compilati e integrato con i risultati degli audit sul campo e il livello di attuazione dei piani di azione). La mappa del rischio classifica i fornitori sulla base di tre livelli di rischio (alto, medio e basso). CULTURA DELLA SOSTENIBILITÀ Diverse sono le iniziative promosse negli anni per garantire un'adeguata sensibilizzazione sui temi della sostenibilità e del buon governo da parte di coloro che gestiscono i rapporti con i fornitori. L’attività di formazione on line, indirizzata ai Buyer e ai Supplier Quality Engineer (SQE), mira a rafforzare la conoscenza sia dei contenuti del Codice di Condotta sia della responsabilità ambientale e sociale. Il corso di formazione fino al 2011 ha coinvolto 600 persone e nel 2012 sarà completato da tutti i Buyer e SQE in Polonia, Turchia, Brasile, Cina e India. Nel 2011 inoltre, il sistema di remunerazione variabile degli SQE Manager e dei loro collaboratori ha continuato a includere elementi di sostenibilità, quali il numero di audit e di questionari di autovalutazione gestiti. DIALOGO COSTANTE CON I FORNITORI Forte della convinzione che i fornitori siano partner chiave per la crescita del Gruppo, Fiat Industrial si impegna a tenerli costantemente coinvolti e aggiornati. Nel corso del 2011 l’Azienda ha continuato ad adoperarsi per rafforzare il rapporto con i propri fornitori, come dimostrano le relazioni commerciali esistenti, pluriennali e reciprocamente soddisfacenti e il numero minimo di contenziosi. Molteplici sono le occasioni e le attività realizzate per favorire un continuo dialogo con i fornitori. Ad esempio il portale internet dedicato è lo strumento con il quale il Gruppo condivide informazioni relative a: requisiti tecnici, programmazione e qualità della fornitura, risultati dei test di conformità eseguiti sui nuovi componenti. Sempre con questo strumento il fornitore comunica con l’A zienda inserendo le specifiche per la partecipazione a gare di fornitura, indica la provenienza dei componenti proposti, aggiorna i propri contatti, ecc. Sono inoltre proseguite le iniziative periodiche per lo scambio di idee e di informazioni, come le convention locali, e gli incontri in occasione dei Agire con responsabilità Dimensione economica Dimensione ambientale consente a chiunque di richiedere informazioni o comunicare casi o situazioni di mancato rispetto dei requisiti nella catena di fornitura, è stato creato un apposito indirizzo di posta elettronica. La crisi finanziaria globale ha reso necessaria una sempre maggiore attenzione nel monitoraggio e nella gestione delle situazioni di criticità che si sono presentate nella catena di fornitura del settore industriale. Fiat Industrial ha rafforzato le proprie strutture e i meccanismi utilizzati per la gestione del rischio fornitori per assicurare un tempestivo rilevamento di situazioni ad alto rischio e per contribuire allo loro stabilizzazione, adottando di volta in volta le misure più idonee. Tra queste si collocano, ad esempio, gli interventi del Gruppo tesi a garantire la continuità delle forniture, offrendo supporto per i piani di ristrutturazione e, ove necessario, un sostegno finanziario temporaneo, anche nell'ottica di salvaguardare, dove possibile, i livelli occupazionali. In alcuni casi, tali interventi sono stati attuati in collaborazione con altri produttori. Nel 2011 si sono verificate diverse calamità naturali, come ad esempio lo tsunami in Giappone, che hanno avuto un impatto anche sul settore industriale. In ogni caso il Gruppo ha operato come partner dei fornitori, definendo strategie di contenimento delle ricadute negative sul sistema produttivo e individuando azioni per rimediare al rallentamento delle forniture dei componenti. 169 Dimensione sociale SOSTEGNO AI FORNITORI IN DIFFICOLTÀ Appendice Technology Day (17 incontri nel 2011 a cui hanno partecipato circa 1.500 addetti ai lavori). Durante questi incontri i principali fornitori in termini di innovazione, tecnologie e qualità, si sono confrontati su tematiche specifiche con l’obiettivo di condividere le informazioni sui più recenti sviluppi tecnologici. All’insegna del miglioramento continuo, è continuata l’attività del World Class Manufacturing Purchasing, la struttura che, in collaborazione con l’organizzazione World Class Manufacturing (WCM) di Gruppo, è dedicata alla consulenza per quei fornitori interessati ad applicare il sistema WCM. Nel 2011 è proseguita la promozione del WCM presso gli stabilimenti di fornitori, portando così a 60 il numero dei siti che sono stati coinvolti su quello che è considerato uno dei migliori standard di produzione a livello mondiale. Nel corso dell'anno sono state inoltre organizzate tre Executive Convention, al fine di esaminare lo stato di avanzamento dell'applicazione del programma e incentivare il coinvolgimento dei dirigenti. Inoltre, Fiat Industrial incoraggia l'innovazione presso i fornitori attraverso svariate iniziative, come Supplier Performance (Su.Per), programma attraverso cui il Gruppo promuove la propositività dei fornitori, condividendo con loro i benefici economici derivanti dall’introduzione delle innovazioni tecniche e tecnologiche da loro proposte. Nel 2011 i fornitori che hanno beneficiato di questo programma sono stati sei e tra le diverse proposte ricevute nove sono state implementate. Infine, come ulteriore canale di comunicazione attraverso cui Fiat Industrial DIMENSIONE SOCIALE INIZIATIVE A FAVORE DELLE COMUNITÀ Nel 2011 le risorse allocate da Fiat Industrial a favore delle comunità sono state valutate in circa 4,8 milioni di euro(1). Oltre ai contributi economici diretti e alle erogazioni in natura, in alcuni casi il Gruppo sostiene le comunità anche permettendo ai propri lavoratori di svolgere attività di volontariato durante l’orario di lavoro (circa 0,7 milioni di euro). Dimensione sociale Dimensione ambientale 4,8 milioni di euro l'impegno verso le comunità Appendice Fiat Industrial è consapevole dell’impatto diretto e indiretto che le proprie scelte hanno sulle comunità in cui è presente, sensibilità rafforzata dall’operare anche in paesi in via di sviluppo. Per questo motivo il Gruppo è impegnato a promuovere lo sviluppo economico, sociale e culturale delle collettività: sia direttamente sia attraverso iniziative e collaborazioni con istituzioni locali o attraverso partnership con associazioni e organizzazioni non governative, per dare un contributo che vada oltre il solo aspetto economico. Tutte le iniziative sono gestite a livello di stabilimento, settore e marchio, e quelle che richiedono un impegno finanziario significativo vengono sottoposte ad approvazione e supervisione a livello corporate. Per assicurare omogeneità nella gestione delle iniziative sociali a livello mondiale, tutti i settori del Gruppo devono attenersi ai princìpi definiti nelle Linee Guida per gli Investimenti nelle Comunità Locali del Gruppo Fiat Industrial. Le Linee Guida propongono indicazioni su come gestire le varie iniziative a favore della comunità e definiscono l'impegno del Gruppo nell'attuazione di progetti che siano conformi alle caratteristiche distintive di ciascun marchio e al relativo posizionamento. Vengono utilizzati indicatori specifici per analizzare l'impatto di tutte le principali iniziative, al fine di valutarne il beneficio per la comunità locale. Le attività del Gruppo, in questo modo, sono sempre coerenti e rispondenti alle effettive esigenze delle aree coinvolte. Inoltre, questi indicatori permettono di valutare le potenziali opportunità legate a un ulteriore sviluppo o all'estensione dei progetti, oltre all’eventuale trasformazione di iniziative isolate in impegni a lungo termine. Ogni settore ha adattato i princìpi contenuti nelle Linee Guida di Gruppo alle proprie specifiche esigenze, sviluppando politiche e linee guida mirate. In particolare, in Brasile, considerato oggi uno dei più importanti mercati emergenti, è stato istituito un Comitato di Sostenibilità a livello di Gruppo, con l’obiettivo di condividere le migliori pratiche e di definire i principali progetti di investimento a sostegno dello sviluppo delle comunità più disagiate. Agire con responsabilità COMUNITÀ LOCALI Dimensione economica COMUNITÀ LOCALI (1) Dati ottenuti mediante un processo di raccolta ed elaborazione extracontabile che accoglie anche valori stimati. Per le conversioni di valute diverse dall’euro è stato utilizzato il cambio medio annuo al 30 novembre 2011. La rilevazione include anche il valore delle ore lavorate dai dipendenti per gestire e organizzare le iniziative umanitarie promosse dal Gruppo. La rilevazione non comprende le iniziative che, per i soggetti coinvolti, hanno come unica finalità la promozione del brand. I valori si riferiscono a tutte le società del Gruppo Fiat Industrial nel mondo. 171 DIMENSIONE SOCIALE COMUNITÀ LOCALI Fiat Industrial ha privilegiato gli investimenti finalizzati alla promozione dello sviluppo delle comunità vicine ai siti del Gruppo (circa 2,6 milioni di euro), a conferma della volontà di instaurare una relazione positiva e a lungo termine con le comunità in cui opera. Le iniziative a favore della comunità hanno riguardato: per il 32% progetti a carattere sociale sul territorio (come ad esempio quelli per i senza tetto); per il 18% attività di promozione dell’istruzione dei giovani e per il 13% aiuti durante casi di emergenza. Il rimanente 37% è stato dedicato a varie iniziative tra cui, in particolare, la promozione della cultura e dell’arte. L’area geografica nella quale si sono concentrati maggiormente gli interventi del Gruppo è stata l’America Latina, con circa il 75% del totale delle risorse elargite, seguita dall’Italia con circa il 13% e dal resto dell’Europa con il 7%. Il rimanente 5% è stato devoluto a favore del Nord America e del resto del mondo. Contributo per tipo Contributo per categoria Gruppo Fiat Industrial mondo Gruppo Fiat Industrial mondo Tempo dei dipendenti(1) 15% Iniziative commerciali 20% In natura 18% Finanziario Investimenti nella comunità 67% 54% Donazioni 26% Contributo per argomento Contributo per destinazione Gruppo Fiat Industrial mondo Gruppo Fiat Industrial mondo Emergenze Resto del mondo 2% 13% Assistenza sociale Arte e cultura 32% 3% 14% Altri Giovani 18% (1) (2) Nord America America Latina (2) 23% Europa 20% Rappresenta il valore monetario delle ore di volontariato prestato dai dipendenti durante l’orario di lavoro (include anche quelle iniziative per cui l'azienda è totalmente o parzialmente rimborsata dallo Stato). Altro comprende anche gli investimenti a favore dello sviluppo economico e dell'ambiente 172 75% 173 Dimensione sociale Appendice nella sua missione, CNH si è attivata attraverso una campagna annuale di e-mail mirata ai dipendenti per raccogliere donazioni e ha organizzato numerose raccolte fondi attraverso le proprie persone nelle varie sedi dell'azienda. Nel 2011, CNH insieme ai suoi dipendenti ha donato 1,1 milioni di euro. Grazie al suo contributo ultra trentennale a quest'associazione, CNH ha supportato lo sviluppo di nuove opportunità per aiutare famiglie e persone disagiate a migliorare la loro vita. Al fine di migliorare i trasporti in Africa e favorire l’autonomia delle comunità locali, dal 2005, Iveco collabora con Transaid, organizzazione britannica a scopo benefico che opera a livello internazionale, per ridurre la povertà e migliorare la qualità della vita in tutta l'Africa e nei Paesi in via di sviluppo attraverso il miglioramento dei trasporti. Questo obiettivo è raggiunto aumentando le competenze e la conoscenza a livello locale, al fine di rendere i trasporti più sicuri, economici, puliti ed efficaci e garantendo al tempo stesso un migliore accesso agli aspetti essenziali della vita quotidiana, quali l'assistenza sanitaria, l'istruzione e le opportunità economiche. Nel 2011, Iveco ha donato uno Stralis 4x2 al National Institute of Training di Dar Es Salam (Tanzania). Lo Stralis sarà utilizzato come veicolo per la scuola guida dagli istruttori per formare gli autisti di veicoli commerciali per il raggiungimento degli standard di guida riconosciuti a livello internazionale e la conseguente riduzione del numero di morti sulle strade dell'Africa subsahariana. Dimensione ambientale Dimensione economica Agire con responsabilità SUPPORTO ALLE INIZIATIVE SOCIALI Attraverso le iniziative sociali, il Gruppo si impegna a offrire supporto, nei Paesi in cui opera, alle organizzazioni su temi quali i senza tetto, l’assistenza a giovani e anziani e le esigenze dei diversamente abili. Per il quinto anno consecutivo il sito di Racine (Stati Uniti) di CNH ha sostenuto l’attività di Habitat for Humanity attraverso donazioni in denaro e il contributo operativo dei dipendenti. Habitat for Humanity (www. habitat.org) è un'associazione non profit che si impegna a fornire alloggi dignitosi ai senza tetto e alle famiglie indigenti. Fondata nel 1976, da allora, ha costruito oltre 300 mila abitazioni in tutto il mondo, assistendo oltre 1,5 milioni di persone in più di 3 mila comunità. Per una settimana, nel periodo estivo, durante l'orario di lavoro i dipendenti lasciano le proprie scrivanie per recarsi sui cantieri e contribuire alle varie fasi di costruzione delle abitazioni, dalla realizzazione delle parti portanti a quella delle pareti in cartongesso. Nel 2011, CNH ha aggiunto un altro cantiere edile nei pressi del sito di Burr Ridge (Stati Uniti). In tutto 140 dipendenti hanno offerto la propria manodopera nei due siti, prestando 4.320 ore di servizio. Dal 2007, grazie alle attività di raccolta fondi che hanno coinvolto sia i dipendenti sia Ie concessionarie di Case Construction, CNH e i suoi marchi hanno raccolto oltre 250 mila euro per l'organizzazione Habitat for Humanity. Continuando una lunga tradizione, nel 2011 CNH ha rinnovato il proprio sostegno a favore di United Way (www.liveunited.org), associazione non governativa che opera in 45 Paesi in tutto il mondo per migliorare le condizioni di vita delle comunità locali, concentrandosi, in particolare su istruzione, stabilità finanziaria e sani stili di vita. Per sostenere United Way DIMENSIONE SOCIALE COMUNITÀ LOCALI programma di sviluppo tecnico-professionale per i giovani. Nell’ottobre 2011 è stato inaugurato il primo laboratorio tecnologico dedicato ai veicoli industriali, nato dalla collaborazione tra Iveco e CNOS-FAP (Centro Nazionale Opere Salesiane – Formazione Aggiornamento Professionale) con il supporto anche di FPT Industrial, che vedrà coinvolti un centinaio di giovani in un percorso formativo triennale. La collaborazione prevede infatti uno specifico programma di sviluppo professionale che ha lo scopo di formare e inserire nel mondo del lavoro giovani altamente qualificati dal punto di vista tecnico. Grazie al programma TechPro2 Iveco, infatti, sarà possibile rispondere alla crescente domanda di manodopera specializzata da parte delle concessionarie e delle officine autorizzate di Iveco e, contemporaneamente, fornire un valido strumento di riqualificazione per gli occupati del settore. Iveco collabora inoltre da diversi anni con i Salesiani per lo sviluppo di competenze meccaniche e tecniche in Paesi carenti di professionalità specialistica. In virtù di questa partnership, annualmente Iveco offre apparecchiature tecniche e supporta la formazione dei docenti locali presso la Scuola Don Bosco del Cairo. PARTECIPAZIONE AI SOCCORSI IN CASO DI EMERGENZE FORMAZIONE DEI GIOVANI Supporto alle comunità in cui opera il Gruppo, significa anche formare le persone esterne all’organizzazione per accrescere le competenze professionali locali. Questa attività di formazione spesso viene svolta in collaborazione con enti e organizzazioni pubbliche, con istituzioni internazionali e con altri stakeholder. In Italia, ad esempio, Iveco sostiene TechPro2 Iveco, un 174 Il Gruppo cerca sempre di rispondere tempestivamente alle necessità delle popolazioni colpite da catastrofi naturali. Quando si verifica un disastro, Fiat Industrial e i suo settori mettono a disposizione delle comunità colpite risorse (mezzi, supporto tecnico ed economico) e il sostegno dei dipendenti. A gennaio 2011 tre mezzi pesanti di New Holland – una motolivellatrice, un apripista e una terna – sono stati messi a disposizione per agevolare i lavori di ricostruzione delle aree colpite da forti piogge nei pressi di Aiuruoca, città nella parte meridionale dello stato di Minas Gerais, in Brasile. I mezzi sono stati dati in prestito da New Holland e sono stati impiegati per 180 giorni in diverse città, per effettuare una serie di operazioni, tra cui l'apertura delle rampe di ingresso e delle strade, il carico e il trasporto di materiali e la rimozione dei detriti. Oltre ai mezzi, l'azienda ha inviato anche un camion con tre tonnellate di beni donati dai dipendenti, tra cui acqua, prodotti per l'igiene e la pulizia, vestiti e cibo. New Holland ha fornito anche l’assistenza tecnica per i mezzi così come la formazione per gli operatori. A seguito dello tsunami e del terremoto che hanno colpito il Giappone nel 2011, il Gruppo ha risposto donando circa 189 mila euro a favore dalla Croce Rossa Internazionale, importo che include anche il raddoppio della somma di denaro raccolta dai dipendenti a favore di questa iniziativa umanitaria. Al tempo stesso, il Gruppo ha offerto un supporto concreto in loco. Agire con responsabilità Dimensione economica Dimensione ambientale 175 Dimensione sociale per ospitare circa un centinaio di bambini dall'asilo nido alla scuola materna. Nei 1.300 metri quadrati della Scatola delle Esperienze è compresa anche un’area multiuso che serve come punto d'incontro per la comunità locale. La struttura vanta una tecnologia antisismica all'avanguardia ed è ecosostenibile. Nel 2011, in collaborazione con Fiat S.p.A., è stato completato il centro di riabilitazione per bambini diversamente abili e giovani amputati di Petionville, nel cuore di Haiti, tragicamente colpita dal terremoto nel 2010. Il centro Kay Eliane, realizzato con fondi del Gruppo dalla Fondazione Francesca Rava - N.P.H. Italia (www.nphitalia.org), mira soprattutto a offrire assistenza e istruzione ai bambini diversamente abili e disagiati di Haiti. La struttura fornisce servizi in modo continuativo a circa 50 bambini, oltre ad accoglierne molti altri che necessitano di un pasto caldo o di sedute di fisioterapia e propone attività educative organizzate dallo staff di specialisti, tutti haitiani, affiancati dai volontari NPH. Appendice In seguito all’alluvione che ha colpito la costa orientale della Liguria alla fine del 2011, Fiat Industrial ha messo a disposizione delle autorità che hanno realizzato le operazioni di soccorso, mezzi, uomini e assistenza. In particolare, CNH ha fatto affluire escavatori cingolati, pale gommate e altri mezzi adatti a operare in spazi ristretti e in condizioni difficili. Iveco ha offerto veicoli off-road per il trasporto delle macerie. CNH e Iveco hanno anche inviato loro operatori esperti delle macchine messe a disposizione e autocarri-officina con meccanici. Iveco, inoltre, ha previsto per gli acquirenti del nuovo Daily che vivono nelle zone colpite dalla calamità condizioni di particolare favore per l’acquisto e il finanziamento del veicolo. Inoltre il Gruppo, in collaborazione con Fiat S.p.A. ha mantenuto il suo forte impegno a favore delle comunità colpite dal grave terremoto che ha colpito l’Abruzzo nel 2009. Nel corso del 2011 è stata completata La Scatola delle Esperienze, asilo di Bazzano alle porte de L’Aquila. La scuola di infanzia è composta da cinque edifici comunicanti che sono stati progettati APPENDICE 178 Parametri del Bilancio 181 Approfondimenti 195 Lettera di attestazione 196 Indice dei contenuti GRI-G3.1 202 Contatti APPENDICE PARAMETRI DEL BILANCIO PARAMETRI DEL BILANCIO Il Gruppo Fiat Industrial vuole, attraverso il Bilancio di Sostenibilità, fornire ai propri stakeholder una visione completa dell’attività aziendale, integrando i risultati raggiunti e gli impegni presi in campo economico con quelli ambientali e sociali. La Società si è costituita il 1° gennaio 2011 e questo documento rappresenta dunque il primo Bilancio di Sostenibilità del Gruppo. Il Bilancio di Sostenibilità è stato redatto in conformità alle linee guida della Global Repor ting Initiative, GRI-G3.1(1), con riferimento alle quali è stato attestato da un organismo indipendente il raggiungimento del massimo livello di applicazione (A+). Indicatori di performance B Rendicontare su tutti i criteri previsti per il livello C e su: 1.2 3.9, 3.13 4.5-4.13, 4.16-4.17 Informativa sulla modalità di gestione di ogni categoria di indicatori Rendicontare su un minimo di 20 indicatori di performance, comprendendo almeno un indicatore per ciascuna area: economica, ambientale, diritti umani, lavoro, società, responsabilità di prodotto B+ A A+ Stessi requisiti previsti per il livello B Informativa sulla modalità di gestione di ogni categoria di indicatori Rendicontare su tutti gli indicatori di performance core del G3 e dei supplementi settoriali (in versione definitiva) applicabili con riguardo al principio di materialità. Spiegare le eventuali omissioni Bilancio verificato esternamente Rendicontare su un minimo di 10 indicatori di performance, comprendendo almeno un indicatore per ciascuna area: economica, sociale e ambientale Bilancio verificato esternamente OUTPUT Modalità di gestione C+ Bilancio verificato esternamente C Rendicontare su: 1.1 2.1-2.10 3.1-3.8, 3.10-3.12 4.1-4.4, 4.14-4.15 Non richiesto OUTPUT Informativa Standard Profilo OUTPUT Livello di Applicazione Vedere anche Lettera di attestazione a pagina 195 (1) Il Global Reporting Initiative (GRI) è un’associazione multi-stakeholder per lo sviluppo e la divulgazione di linee guida per la rendicontazione non finanziaria. Le linee guida GRI-G3.1 danno indicazioni per la rendicontazione delle dimensioni economica, ambientale e sociale e rappresentano uno standard di contenuto che supporta l’organizzazione nella redazione del Bilancio di Sostenibilità, promuovendone la comparabilità nel tempo e fra organizzazioni similari (www.globalreporting.org). 178 (1) Per fatturato industriale si intendono i ricavi riconducibili all’attività degli stabilimenti direttamente controllati dal Gruppo. 179 Agire con responsabilità Dimensione economica Dimensione ambientale Consolidato al 31 dicembre 2011. L’eventuale esclusione dal perimetro di rendicontazione di alcune aree geografiche, di alcune società o di specifici siti deriva dall’impossibilità di raccogliere dati con standard qualitativi soddisfacenti o dalla scarsa significatività dei fenomeni da rendicontare rispetto all’intero Gruppo (come può accadere ad esempio per società di nuova acquisizione, per alcune joint venture o per attività produttive non ancora pienamente avviate). In alcuni casi sono state invece incluse nel perimetro di rendicontazione anche realtà non consolidate integralmente, ma ritenute significative per i relativi impatti sociali e ambientali. In particolare: Q i dati sulla salute e sicurezza sul luogo di lavoro sono relativi a 61.998 dipendenti rappresentativi di circa il 93% dei dipendenti totali del Gruppo; Q le performance ambientali ed energetiche del Gruppo sono relative a 59 stabilimenti consolidati integralmente (rappresentativi di oltre il 98% del fatturato industriale(1) del Gruppo), a due stabilimenti non inseriti nel perimetro di consolidamento per l’ambiente e a quattro per l’energia. A tal fine, si segnala che nel Bilancio di Sostenibilità è utilizzata una definizione di stabilimento, coincidente con quella utilizzata ai fini del Bilancio Consolidato. A supporto della rilevazione e rendicontazione dei dati sono stati utilizzati, dove presenti, i sistemi gestionali informatizzati e di controllo di gestione già in essere nel Gruppo, a garanzia dell’affidabilità dei flussi informativi e del corretto monitoraggio della performance di sostenibilità. Per alcuni indicatori è stata invece avviata un’apposita attività di rilevazione attraverso banche dati informatizzate (es. Standard Aggregation Data per dati relativi a ambiente, salute e sicurezza e SAP HR per dati relativi al personale) o fogli elettronici, alimentati direttamente dai referenti di ciascuna area tematica nel mondo. Per garantire la comparabilità nel tempo, i dati sono presentati su un periodo di tre anni, 2009-2011 avendo ricostruito, ove possibile, l’attività dei tre settori prima della scissione da Fiat S.p.A. Le specifiche relative ai trend e alle metodologie di calcolo sono riportate accanto ai grafici e alle tabelle corrispondenti. Si segnala infine che i dati relativi agli infortuni sono stati forniti senza la suddivisione per genere non ritenendo consistente l’informazione per il tipo di business, in quanto nelle fabbriche la presenza di operai donne è ancora limitata. Fiat Industrial comunque, in aderenza a quanto stabilito nel Codice di Condotta, si adopera costantemente per prevenire ogni forma di discriminazione e a promuovere le pari opportunità in ciascuna fase della vita lavorativa e a diffondere in tutte le sue sedi nel mondo, attraverso della formazione specifica a tutte le persone che vi lavorano, i princìpi per operare in sicurezza. Dimensione sociale La selezione degli argomenti trattati nel primo Bilancio di Sostenibilità del Gruppo Fiat Industrial è frutto di un processo di analisi che tiene conto delle esigenze conoscitive degli stakeholder sugli impegni e i risultati del Gruppo sui temi della sostenibilità economica, ambientale e sociale (vedere anche pagine 21-23), delle richieste dei principali standard di rendicontazione internazionali e delle peculiarità del settore capital goods. Grande attenzione è stata dedicata alle richieste informative degli investitori socialmente responsabili (SRI - Socially Responsible Investor) e degli analisti finanziari e non finanziari che periodicamente esaminano le performance di sostenibilità del Gruppo. I contenuti del Bilancio riflettono per tanto il bisogno di soddisfare tali necessità informative, beneficiando anche dei risultati di periodici confronti con i principali attori del settore capital goods. I temi approfonditi (governance, prodotto, processi produttivi, gestione delle persone e dei rapporti con le comunità locali, rete dei concessionari, clienti e fornitori) sono stati suddivisi in cinque parti: nella prima parte è stata illustrata la struttura del Gruppo, nella seconda l’approccio strategico alla sostenibilità, nella terza e quarta parte sono state rendicontate le iniziative ambientali e sociali realizzate nel 2011, mentre nell’ultima sezione trovano spazio addizionali indicatori economici, ambientali e sociali. Sulla base dei riscontri raccolti negli incontri e nei colloqui con i principali stakeholder, nel presente documento sono state in particolare approfondite alcune aree e rendicontati circa 200 Key Performance Indicators (KPI). Si segnalano: Q l’estensione (per area geografica, per settore o per genere) della rendicontazione di molti indicatori; Q la definizione di un Piano di Sostenibilità; Q il focus particolare sul tema emergente dei rischi legati alla scarsità d’acqua; Q l’adattamento degli impegni e obiettivi del Piano Ambientale 2010-2014 (relativi a gestione delle acque, biodiversità, emissioni in atmosfera e gestione dei rifiuti) definiti da Fiat S.p.A. prima della scissione e che riguardano i settori ora confluiti in Fiat Industrial; Q le attività per promuovere il benessere dei dipendenti e le pari opportunità; Q le informazioni relative alla presenza di investitori socialmente responsabili nel capitale di Fiat Industrial. Il presente Bilancio di Sostenibilità contiene, salvo diversa indicazione, informazioni e dati riferiti all’esercizio 2011 - coincidente con l’anno solare - e a tutte le società del Gruppo Fiat Industrial nel mondo consolidate nel Bilancio Appendice OBIETTIVI, PERIMETRO E METODOLOGIA APPENDICE PARAMETRI DEL BILANCIO GARANZIA DELLA QUALITÀ DELLE INFORMAZIONI La qualità delle informazioni riportate nel Bilancio di Sostenibilità è garantita dal rispetto dei seguenti princìpi: Q materialità: include le informazioni che, per gli impatti economici, ambientali e sociali, sono ritenute di interesse per gli stakeholder; Q completezza: include tutti gli argomenti e gli indicatori rilevanti; Q equilibrio: presenta aspetti positivi e negativi della performance del Gruppo; Q comparabilità: offre la possibilità di confronti nel tempo e tra organizzazioni similari; Q accuratezza: fornisce livelli di dettaglio adeguati; Q affidabilità: il processo di rendicontazione è sottoposto a verifica da parte di un organismo indipendente; Q tempestività: è reso disponibile contestualmente alla Relazione Finanziaria Annuale in occasione dell’Assemblea degli Azionisti di Fiat Industrial; Q chiarezza: il linguaggio utilizzato intende rivolgersi a tutti gli stakeholder. La redazione del Bilancio di Sostenibilità è un processo di rendicontazione che ha cadenza annuale, soggetto alla verifica, analisi e approvazione di più attori. Il documento è infatti: Q redatto dall’Unità di Sostenibilità che fa capo all’ente centrale Group Control e che coordina e coinvolge trasversalmente tutte le funzioni e i settori del Gruppo per competenza; Q approvato dal Fiat Industrial Executive Council, organismo decisionale (1) guidato dal Presidente del Gruppo e composto dagli Amministratori Delegati dei settori operativi e da alcuni capi funzione; Q esaminato dal Comitato Nomine, Compensi e Sostenibilità istituito all’interno del Consiglio di Amministrazione di Fiat Industrial; Q sottoposto all’attività di verifica di SGS Italia S.p.A.(1), organismo indipendente di certificazione, secondo la procedura SRA (Sustainability Reporting Assurance), in conformità con le linee guida GRI-G3.1 e la norma AA1000APS 2008. SGS è ufficialmente autorizzata a effettuare attività di assurance secondo AA1000. Inoltre, è stato altresì verificato l’allineamento del sistema di gestione della sostenibilità del Gruppo alla linea guida ISO 26000 in materia di responsabilità sociale. La lettera di attestazione, che descrive le attività svolte e riporta i giudizi formulati, è consultabile alla pagina 195; Q presentato, in lingua italiana e inglese, contestualmente alla Relazione Finanziaria Annuale in occasione dell’Assemblea degli Azionisti di Fiat Industrial, per una tempestiva visione della complessiva performance economico-finanziaria e ambientale-sociale del Gruppo; Q pubblicato e liberamente scaricabile dal sito internet corporate sezione di sostenibilità. Il presente Bilancio è il primo di Fiat Industrial inteso come Gruppo autonomo, ma una rendicontazione sui settori che oggi lo compongono era contenuta in maniera aggregata all’interno del Bilancio di Sostenibilità, relativo all’esercizio 2010, di Fiat S.p.A. ante scissione. Il presidente di Fiat Industrial, Sergio Marchionne, e il membro del Consiglio di Amministrazione di Fiat Industrial John Elkann sono rispettivamente presidente e amministratore non esecutivo di SGS S.A. 180 APPENDICE APPROFONDIMENTI La presente sezione accoglie dati e informazioni che integrano quanto già esposto nelle altri parti del Bilancio di Sostenibilità. Si tratta di approfondimenti che intendono coprire i contenuti delle linee guida GRI-G3.1, nonché rispondere a specifiche richieste di analisti e investitori SRI (Socially Responsible Investor). Dimensione economica DIMENSIONE ECONOMICA CONFORMITÀ(1) Appendice Dimensione sociale Dimensione ambientale Il commento riporta le sentenze, i lodi arbitrali e i provvedimenti, ritenuti significativi per valore, emessi nel 2011 in via definitiva e che hanno visto le Società del Gruppo Fiat Industrial soccombenti (indicati come “Provvedimenti Definitivi”). In relazione a violazioni di regolamenti e/o leggi in campo ambientale, in materia di proprietà intellettuale, marketing e pubblicità, informativa di prodotti e servizi, privacy, responsabilità per violazioni di diritti della comunità locale non si rilevano Provvedimenti Definitivi significativi. Si segnalano, invece, alcuni Provvedimenti Definitivi nei seguenti ambiti: Q due casi di responsabilità contrattuale per prodotti difettosi per un valore complessivo di 63 mila euro; Q due casi di responsabilità contrattuale (per risoluzione di contratti di concessione di vendita e agenzia) per un valore complessivo di 550 mila euro; Q un caso di risarcimento per malattia professionale per un valore complessivo di 100 mila euro. Si segnala infine l’intervenuta definizione in via transattiva della sanzione comminata dall’autorità antitrust tedesca (Bundeskartellamt) alla società Iveco Magirus Brandschutztechnik GmbH per un valore complessivo di 17,5 milioni di euro a chiusura di una vertenza relativa a comportamenti risalenti e già da tempo cessati su autonoma iniziativa della società. Infine, i Provvedimenti Definitivi relativi a contenzioso del lavoro e previdenziale emessi nell’anno 2011 contro Società del Gruppo hanno comportato un esborso monetario pari allo 0,1% del costo del lavoro registrato nello stesso anno. Il contenzioso è stato proporzionalmente più elevato in Brasile dove i Provvedimenti Definitivi, che hanno riguardato principalmente aspetti di interpretazione normativa particolarmente controversi, rappresentano più del 67% del totale, con un esborso monetario collegato pari a quasi il 47% di quello complessivo. I Provvedimenti Definitivi in questione tuttavia, quanto a tipologia di violazioni accertate e numerosità, non rivestono carattere di eccezionalità in relazione allo specifico quadro di Paese. (1) Agire con responsabilità APPROFONDIMENTI Il commento si riferisce GRI-G3.1, alle linee guida EN28, HR9, SO7, SO8, PR2, PR4, PR7, PR8 e PR9. 181 APPENDICE APPROFONDIMENTI DIMENSIONE AMBIENTALE Emissioni di ossidi di azoto (NOx) Emissioni di Composti Organici Volatili per settore Gruppo Fiat Industrial mondo (t) CNH Iveco FPT Industrial Totale Gruppo Fiat Industrial mondo 2011 286 125 28 439 2010 273 131 17 421 2009 232 113 23 368 Unità di misura kg/anno m2/anno g/m2 kg/anno m2/anno g/m2 kg/anno m2/anno g/m2 kg/anno m2/anno g/m2 CNH Iveco FPT Industrial Emissioni di ossidi di zolfo (SOx) Gruppo Fiat Industrial mondo (t) CNH Iveco FPT Industrial Totale 2011 9 53 1 63 2010 13 55 1 69 2009 8 56 1 65 Emissioni medie di COV Presenza di sostanze lesive dell’ozono (Ozone Depleting Substances - ODS)(1) Gruppo Fiat Industrial mondo (kg) Emissioni di Polveri 2011 Gruppo Fiat Industrial mondo (t) CNH Iveco FPT Industrial Totale 2011 0,8 5,4 0,1 6,3 2010 1,1 5,7 0,1 6,9 Gruppo Fiat Industrial CNH 61 29 Stabilimenti 2009 0,7 5,8 0,1 6,6 CFC HCFC Halon Bromuro di metile Altri CFC completamente alogenati Totale 23 9 0.2 520,94 521,14 Gruppo Fiat Industrial mondo (migliaia di m3) Stabilimenti Fabbisogno idrico totale di cui soddisfatto attraverso ricircolo di cui soddisfatto con prelievi idrici Indice di ricircolo Gruppo Fiat Industrial CNH Iveco 61 29 23 FPT Industrial 9 9.410 1.736 7.674 18,4% 2.391 252 2.139 10,5% 3.003 113 2.890 3,8% 4.016 1.371 2.645 34,1% 2010 Stabilimenti Fabbisogno idrico totale di cui soddisfatto attraverso ricircolo di cui soddisfatto con prelievi idrici Indice di ricircolo 63 31 23 9 8.737 1.501 7.236 17,2% 2.133 142 1.991 6,7% 3.173 108 3.065 3,4% 3.431 1.251 2.180 36,5% 2009 Stabilimenti Fabbisogno idrico totale di cui soddisfatto attraverso ricircolo di cui soddisfatto con prelievi idrici Indice di ricircolo (1) 65 31 25 9 10.054 1.850 8.204 18,4% 1.955 92 1.863 4,7% 3.381 0,16 3.381 0,005% 4.718 1.758 2.960 37,3% I dati includono i quantitativi di sostanze lesive dell’ozono presenti nei sistemi di aria condizionata per uffici pari a circa 3.600 kg. 182 Iveco FPT Industrial 15 23.08 38.28 7.755,47 4.958,66 2.275,87 7.793,75 4.973,66 2.298,95 Ricircolo acque nei processi produttivi 2011 2011 1.483.138,26 30.181.342,00 49,14 1.244.515,50 19.506.543,74 63,80 39.594,99 1.748.678,84 22,64 2.767.248,75 51.436.564,58 53,80 2011 CNH Iveco FPT Industrial 61 29 23 9 Prelievi Pozzi Acquedotti Acque superficiali di cui acqua salata Altro Totale prelievi 5.278 2.357 30 9 7.674 969 1.168 2 2.139 2.094 766 30 2.890 2.215 423 7 2.645 Scarichi Acque superficiali di cui acqua salata Pubblica fognatura Altri recettori Totale scarichi 1.338 3.901 47 5.286 410 1.153 34 1.597 772 858 13 1.643 156 1.890 2.046 Stabilimenti Gruppo Fiat Industrial Agire con responsabilità Gruppo Fiat Industrial mondo (migliaia di m3) Dimensione economica Prelievi e scarichi idrici per settore 31 23 9 5.090 2.091 42 13 7.236 952 1.034 4 1 1.991 2.344 683 38 3.065 1.794 374 12 2.180 Scarichi Acque superficiali Pubblica fognatura Altri recettori Totale scarichi 1.503 4.311 399 6.213 297 1.957 50 2.304 1.005 804 349 2.158 201 1.550 1.751 2009 Stabilimenti 65 31 25 9 Prelievi Pozzi Acquedotti Acque superficiali Altro Totale prelievi 5.944 2.192 44 24 8.204 910 952 1 1.863 2.480 857 44 3.381 2.554 383 23 2.960 Scarichi Acque superficiali Pubblica fognatura Altri recettori Totale scarichi 1.718 4.613 40 6.371 276 1.210 31 1.517 1.301 1.172 9 2.482 141 2.231 2.372 183 Dimensione sociale 63 Prelievi Pozzi Acquedotti Acque superficiali Altro Totale prelievi Appendice Stabilimenti Dimensione ambientale 2010 APPENDICE APPROFONDIMENTI Domanda biochimica di ossigeno (BOD) per settore Gruppo Fiat Industrial mondo (massimo livello consentito secondo la normativa vigente = 100) 2011 n.d. 33,9 28,0 CNH Iveco FPT Industrial Gruppo Fiat Industrial mondo (milligrammi/litro) 2010(1) n.d. 20,0 n.d. CNH Iveco FPT Industrial 2011 n.d. 100,8 64,8 2010 n.d. 50,7 n.d. 2011 n.d. 218,1 189,1 2010 n.d. 161,0 n.d. 2011 n.d. 73,7 74,4 2010 n.d. 98,8 n.d. Domanda chimica di ossigeno (COD) per settore Gruppo Fiat Industrial mondo (massimo livello consentito secondo la normativa vigente = 100) 2011 n.d. 37,9 40,0 CNH Iveco FPT Industrial Gruppo Fiat Industrial mondo (milligrammi/litro) 2010(1) n.d. 32,0 n.d. CNH Iveco FPT Industrial Solidi sospesi totali (TSS) per settore Gruppo Fiat Industrial mondo (massimo livello consentito secondo la normativa vigente = 100) 2011 n.d. 18,4 38,0 CNH Iveco FPT Industrial Gruppo Fiat Industrial mondo (milligrammi/litro) 2010(1) n.d. 6,0 n.d. CNH Iveco FPT Industrial Rifiuti pericolosi Gruppo Fiat Industrial mondo CNH Iveco FPT Industrial (1) Obiettivo di riduzione 2014 vs 2009 -35% -20% -35% I dati si riferiscono al più alto livello registrato per tutte le fabbriche in ogni settore. 184 2011 0,57 0,49 14,15 2010 0,79 0,49 19,55 2009 0,85 0,58 19,98 Unità di misura kg/ora di lavoro kg/ora di lavoro kg/unità prodotta Gruppo Fiat Industrial mondo (GJ) 2011 Gruppo Fiat Industrial CNH Iveco 63 31 23 9 3.086.682 3.634.593 456.014 1.196.985 8.374.274 12,4% 1.552.909 2.437.683 205.529 99.025 4.295.146 15,0% 838.193 968.241 244.220 628.701 2.679.355 12,2% 695.580 228.669 6.265 469,259 1.399.773 4,9% Stabilimenti Energia elettrica Gas naturale Altri combustibili Altri vettori energetici Totale consumi di energia da fonti rinnovabili FPT Industrial Agire con responsabilità Consumo diretto e indiretto di energia Energia elettrica Gas naturale Altri combustibili Altri vettori energetici Totale consumi di energia da fonti rinnovabili 63 31 23 9 2.804.134 3.561.322 463.738 1.132.023 7.961.217 8,8% 1.407.491 2.330.196 194.817 99.175 4.031.679 12,0% 825.386 1.003.714 263.686 661.434 2.754.220 7,5% 571.257 227.412 5.235 371.414 1.175.318 0,7% Dimensione economica 2010 Stabilimenti Energia elettrica Gas naturale Altri combustibili Altri vettori energetici Totale consumi di energia da fonti rinnovabili 65 31 25 9 2.483.244 3.148.809 401.699 1.010.061 7.043.813 6,9% 1.283.732 2.106.243 128.548 71.649 3.590.172 10,3% 757.553 852.979 265.303 587.597 2.463.432 4,5% 441.959 189.587 7.848 350.815 990.209 0,0% Consumo diretto e indiretto di energia per unità di produzione Gruppo Fiat Industrial mondo (GJ/unità di produzione) 2011 0,145 0,174 1,425 4,454 2010 0,173 0,223 1,521 4,991 2009 0,177 0,233 1,875 5,343 Unità di misura GJ/ora di lavoro GJ/ora di lavoro GJ/unità prodotta GJ/unità prodotta Appendice CNH Iveco FPT Industrial (motori di piccola cilindrata e trasmissioni) FPT Industrial (motori di grande cilindrata) Obiettivo di riduzione 2014 vs 2009 (%) -15% -30% -25% -17% Dimensione sociale Stabilimenti Dimensione ambientale 2009 185 APPENDICE APPROFONDIMENTI Emissioni dirette e indirette di CO2 Gruppo Fiat Industrial mondo (t) 2011 Stabilimenti Emissioni dirette Emissioni indirette Totale emissioni CO2 Gruppo Fiat Industrial CNH Iveco 63 31 23 FPT Industrial 9 228.447 369.608 598.055 138.016 175.383 313.399 77.138 95.944 173.082 13.293 98.281 111.574 2010 Stabilimenti Emissioni dirette Emissioni indirette Totale emissioni CO2 63 31 23 9 223.292 378.502 601.794 129.332 181.946 311.278 80.814 114.136 194.950 13.146 82.420 95.566 2009 Stabilimenti Emissioni dirette Emissioni indirette Totale emissioni CO2 65 31 25 9 199.545 346.613 546.158 115.757 164.477 280.234 72.569 114.127 186.696 11.219 68.009 79.228 Emissioni dirette e indirette di CO2 per unità di produzione Gruppo Fiat Industrial mondo (t di CO2 / unità di produzione) 2011 0,011 0,011 0,121 0,274 CNH Iveco FPT Industrial (motori di piccola cilindrata e trasmissioni) FPT Industrial (motori di grande cilindrata) 2010 0,013 0,016 0,142 0,325 2009 0,014 0,018 0,171 0,374 Unità di misura t di CO2/ora di lavoro t di CO2/ora di lavoro t di CO2/unità prodotta t di CO2/unità prodotta Consumo di energia da fonti rinnovabili Gruppo Fiat Industrial mondo (%) CNH Iveco FPT Industrial Media 186 Obiettivo 2012 16,0 13,0 6,0 13,0 2011 15,0 12,0 4,9 12,4 2010 12,0 7,5 1,0 8,8 2009 10,3 4,5 6,9 2011 Stabilimenti Fonti non rinnovabili Gas naturale Carbone Gasolio GPL Altri (olio ATZ e BTZ) Totale fonti non rinnovabili Fonti rinnovabili Biomasse Fotovoltaico Solare-termico Totale fonti rinnovabili Totale consumi diretti di energia da fonti rinnovabili Gruppo Fiat Industrial CNH Iveco FPT Industrial 63 31 23 9 3.634.593 229.407 78.595 73.421 10.613 4.026.629 2.437.683 69.501 72.049 2.579.233 968.241 229.407 2.829 1.372 10.613 1.212.462 228.669 6.265 234.934 63.979 63.979 4.090.607 1,56% 63.979 63.979 2.643.212 2,48% 1.212.462 - 234.934 - 63 31 23 9 3.561.322 241.505 102.858 45.556 10.914 3.962.155 2.330.196 87.145 43.963 804 2.462.108 1.003.714 241.505 10.478 1.593 10.110 1.267.400 227.412 5.235 232.647 62.905 62.905 4.025.060 1,56% 62.905 62.905 2.525.013 2,50% 1.267.400 - 232.647 - 65 31 25 9 3.148.809 246.383 64.696 48.394 11.783 3.520.065 2.106.243 50.982 45.865 1.258 2.204.348 852.979 246.383 5.866 2.529 10.525 1.118.282 189.587 7.848 197.435 30.443 30.443 3.550.508 0,86% 30.443 30.443 2.234.791 1,40% 1.118.282 - 197.435 - Agire con responsabilità Gruppo Fiat Industrial mondo (GJ) Dimensione economica Consumo diretto di energia per fonte Fonti non rinnovabili Gas naturale Carbone Gasolio GPL Altri (olio ATZ e BTZ) Totale fonti non rinnovabili Fonti rinnovabili Biomasse Fotovoltaico Solare-termico Totale fonti rinnovabili Totale consumi diretti di energia da fonti rinnovabili Dimensione sociale Stabilimenti Dimensione ambientale 2010 Stabilimenti Fonti non rinnovabili Gas naturale Carbone Gasolio GPL Altri (olio ATZ e BTZ) Totale fonti non rinnovabili Fonti rinnovabili Biomasse Fotovoltaico Solare-termico Totale fonti rinnovabili Totale consumi diretti di energia da fonti rinnovabili 187 Appendice 2009 APPENDICE APPROFONDIMENTI Consumo indiretto di energia per fonte Gruppo Fiat Industrial mondo (GJ) 2011 Stabilimenti Energia elettrica Fonti non rinnovabili Fonti rinnovabili Totale energia elettrica Energia termica Fonti non rinnovabili Fonti rinnovabili Totale energia termica Altre energie Fonti non rinnovabili Fonti rinnovabili Totale altre energie Totale consumi indiretti di energia da fonti rinnovabili Gruppo Fiat Industrial CNH Iveco FPT Industrial 63 31 23 9 2.190.796 895.885 3.086.681 1.010.891 542.017 1.552.909 552.424 285.770 838.193 627.481 68.098 695.580 981.879 81.034 1.062.913 59.394 39.631 99.025 546.328 41.403 587.731 376.157 376.157 134.073 134.073 4.283.667 22,8% 1.651.934 35,2% 40.970 40.970 1.466.894 22,3% 93.103 93.103 1.164.839 5,8% 63 31 23 9 2.257.593 546.540 2.804.133 1.028.466 379.025 1.407.491 666.666 158.719 825.385 562.461 8.796 571.257 933.111 88.683 1.021.794 57.323 41.494 98.817 591.743 47.189 638.932 284.045 284.045 110.229 110.229 3.936.156 16,1% 358 358 1.506.666 27,9% 22.502 22.502 1.486.819 13,8% 87.369 87.369 942.671 0,9% 65 31 25 9 2.054.352 428.892 2.483.244 966.727 317.005 1.283.732 645.666 111.887 757.553 441.959 441.959 893.502 23.996 917.498 47.397 23.996 71.393 551.613 551.613 294.492 294.492 92.564 92.564 3.493.306 13,0% 256 256 1.355.381 25,2% 35.985 35.985 1.345.151 8,3% 56.323 56.323 792.774 - 2010 Stabilimenti Energia elettrica Fonti non rinnovabili Fonti rinnovabili Totale energia elettrica Energia termica Fonti non rinnovabili Fonti rinnovabili Totale energia termica Altre energie Fonti non rinnovabili Fonti rinnovabili Totale altre energie Totale consumi indiretti di energia da fonti rinnovabili 2009 Stabilimenti Energia elettrica Fonti non rinnovabili Fonti rinnovabili Totale energia elettrica Energia termica Fonti non rinnovabili Fonti rinnovabili Totale energia termica Altre energie Fonti non rinnovabili Fonti rinnovabili Totale altre energie Totale consumi indiretti di energia da fonti rinnovabili 188 Agire con responsabilità Dimensione economica Dimensione ambientale Dimensione sociale PERIODO MINIMO DI PREAVVISO PER MODIFICHE OPERATIVE La Direttiva dell’Unione Europea 01/23 prevede che, in caso di trasferimento di imprese, di stabilimenti o di parti di imprese o stabilimenti in seguito a cessione contrattuale o fusione, sia posta in essere una procedura di informazione e consultazione dei rappresentanti dei lavoratori, da attivarsi in tempo utile prima dell’attuazione del trasferimento. Le società del Gruppo Fiat Industrial applicano, quindi, le previsioni normative di recepimento della Direttiva sopra citata, in ciascun Paese membro dell’Unione Europea. Fuori dall’Unione Europea valgono le leggi e le prassi locali. Negli Stati Uniti la legge federale nota come WARN, applicabile a prescindere dalla sindacalizzazione o meno del sito coinvolto dall’operazione, richiede al datore di lavoro di comunicare, con un preavviso di almeno 60 giorni, ogni azione da cui derivi la perdita di occupazione per almeno 50 dipendenti o per il 33% dell’organico. Nel caso di siti e/o stabilimenti sindacalizzati, il livello di coinvolgimento sindacale è definito, di norma, dal contratto collettivo stipulato tra azienda e sindacato e applicabile a livello di sito, che in generale definisce anche le procedure di informazione e consultazione da attivare in questi casi. Nei siti non sindacalizzati, nel caso di modifiche organizzative conseguenti all’outsourcing, è prassi effettuare un’informativa aziendale a tutti i lavoratori, con congruo anticipo rispetto alla data prevista per l’operazione. 189 Appendice DIMENSIONE SOCIALE APPENDICE APPROFONDIMENTI DIPENDENTI IN CIFRE Distribuzione dipendenti per genere e area geografica Distribuzione dipendenti per genere e categoria professionale(1) Gruppo Fiat Industrial mondo Gruppo Fiat Industrial mondo 2011 Europa Nord America America Latina Asia Resto del mondo Mondo 2010 2011 Totale (n°) donne (%) Totale (n°) donne (%) 41.520 10.976 9.927 3.536 1.039 66.998 12,7 18,8 8,0 10,7 17,4 13,0 40.603 9.733 8.197 2.613 977 62.123 12,1 20,2 5,8 13,5 17,8 12,7 Distribuzione dipendenti per genere e settore 43.877 10.815 11.411 895 8,0 29,6 16,8 9,6 Totale (n°) 41.404 9.681 10.248 790 donne (%) 8,1 29,2 15,8 7,2 Gruppo Fiat Industrial mondo 2011 2010 2010(3) 2011 Totale (n°) donne (%) Totale (n°) donne (%) 32.693 26.202 8.008 95 13,5 14,2 6,5 45,3 28.831 25.583 7.707 2 14,2 13,3 4,9 50,0 Distribuzione dipendenti per genere e anzianità aziendale Fino a 30 anni Da 31 a 40 anni Da 41 a 50 anni Oltre 50 anni Totale (n°) donne (%) Totale (n°) donne (%) 14.648 20.333 17.409 14.608 11,5 15,2 13,0 11,4 11.364 17.443 14.983 14.726 12,6 15,3 13,2 11,0 Distribuzione dipendenti per genere e titolo di studio Gruppo Fiat Industrial mondo Gruppo Fiat Industrial mondo 2010(3) 2011 Fino a 5 anni Da 6 a 10 anni Da 11 a 20 anni Da 21 a 30 anni Oltre 30 anni donne (%) Distribuzione dipendenti per genere e per età Gruppo Fiat Industrial mondo CNH Iveco FPT Industrial Altre attività(2) Operai Impiegati Professional Dirigenti 2010 Totale (n°) 2011(4) Totale (n°) donne (%) Totale (n°) donne (%) 28.778 9.592 13.394 8.560 6.674 14,7 16,2 11,2 9,0 9,5 22.178 9.254 12.503 7.811 6.752 16,2 15,3 11,5 8,8 9,9 Laurea o equiparabili Istruzione media superiore Istruzione media inferiore Totale (n°) donne (%) 9.711 22.772 21.105 21,0 11,1 8,0 (1) I dipendenti sono ripartiti in quattro macrocategorie: operai, impiegati, professional e dirigenti. La categoria dei professional include tutto il personale con ruoli sia specialistici sia gestionali (inclusivo, secondo il sistema di classificazione Fiat Industrial, delle figure dei professional e dei professional expert). Dirigente si riferisce al personale con ruoli di top management (inclusivo, secondo il sistema di classificazione Fiat Industrial, dei professional master, dei professional senior e dei direttori). (2) Le altre attività includono le holding di partecipazione e le società diverse. (3) Non sono stati mappati per il 2010 i dipendenti di FPT Industrial (circa 2.800) e di Iveco (circa 800) al di fuori dell’Italia. (4) Non sono stati mappati per il 2011 circa 10.990 dipendenti di CNH, 186 di Iveco e 2.234 di FPT Industrial. 190 Dirigenti per nazionalità Gruppo Fiat Industrial mondo (%) Italia Stati Uniti Brasile Francia Germania Belgio Spagna Repubblica Ceca India Cina Polonia Argentina Canada Regno Unito Australia Austria Svizzera Venezuela Uzbekistan Messico Russia Altri Paesi 2010 29,2 13,9 10,7 9,6 5,7 5,1 6,2 3,1 1,5 2,0 2,0 1,6 1,8 1,6 1,3 1,1 0,8 0,6 0,5 0,4 0,1 1,2 2011 49,7 21,0 4,8 4,5 4,1 3,5 3,0 1,2 8,2 Italiana Americana Brasiliana Francese Inglese Belga Tedesca Spagnola Altre nazionalità Dimensione economica 2011 27,8 14,7 12,1 8,9 5,3 5,3 5,3 2,8 2,6 2,0 2,0 1,7 1,7 1,6 1,3 1,1 0,8 0,6 0,5 0,4 0,3 1,2 Dimensione ambientale Gruppo Fiat Industrial mondo (%) Agire con responsabilità Dipendenti per Paese Turnover dipendenti per area geografica Dipendenti al 31/12/2010 Entrati Usciti 6 perimetro Dipendenti al 31/12/2011 Nord America 40.603 3.041 (2.953) 829 41.520 Asia Dipendenti al 31/12/2010 Entrati Usciti 6 perimetro Dipendenti al 31/12/2011 Dipendenti al 31/12/2010 Entrati Usciti 6 perimetro Dipendenti al 31/12/2011 America Latina 9.733 2.731 (1.488) 10.976 Resto del mondo 2.613 896 (499) 526 3.536 Dipendenti al 31/12/2010 Entrati Usciti 6 perimetro Dipendenti al 31/12/2011 Dipendenti al 31/12/2010 Entrati Usciti 6 perimetro Dipendenti al 31/12/2011 8.197 2.989 (1.358) 99 9.927 Totale mondo 977 156 (206) 112 1.039 Dipendenti al 31/12/2010 Entrati Usciti 6 perimetro Dipendenti al 31/12/2011 62.123 9.813 (6.504) 1.566 66.998 191 Appendice Europa Dimensione sociale Gruppo Fiat Industrial mondo APPENDICE APPROFONDIMENTI Turnover dipendenti per categoria professionale Gruppo Fiat Industrial mondo Operai Dipendenti al 31/12/2010 Entrati Usciti 6 categoria professionale 6 perimetro Operai al 31/12/2011 Impiegati 41.404 6.495 (4.248) (311) 537 43.877 Professional Dipendenti al 31/12/2010 Entrati Usciti 6 categoria professionale 6 perimetro Professional al 31/12/2011 Dipendenti al 31/12/2010 Entrati Usciti 6 categoria professionale 6 perimetro Impiegati al 31/12/2011 9.681 1.901 (1.120) (206) 559 10.815 Dirigenti 10.248 1.317 (1.034) 454 426 11.411 Dipendenti al 31/12/2010 Entrati Usciti 6 categoria professionale 6 perimetro Dirigenti al 31/12/2011 790 100 (102) 63 44 895 Turnover dipendenti per età CNH mondo Fino a 30 anni Dipendenti al 31/12/2010 Entrati Usciti 6 fascia di età 6 perimetro Dipendenti al 31/12/2011 Da 31 a 40 anni 6.261 3.799 (1.508) (748) 254 8.058 Da 41 a 50 anni Dipendenti al 31/12/2010 Entrati Usciti 6 fascia di età 6 perimetro Dipendenti al 31/12/2011 192 Dipendenti al 31/12/2010 Entrati Usciti 6 fascia di età 6 perimetro Dipendenti al 31/12/2011 8.202 1.872 (1.063) (44) 257 9.224 Oltre 50 anni 7.490 919 (577) 95 149 8.076 Dipendenti al 31/12/2010 Entrati Usciti 6 fascia di età 6 perimetro Dipendenti al 31/12/2011 6.878 404 (701) 697 57 7.335 CNH mondo Uomini Donne Dipendenti al 31/12/2010 Entrati Usciti 6 perimetro Dipendenti uomini al 31/12/2011 24.738 6.199 (3.314) 665 28.288 Dipendenti al 31/12/2010 Entrati Usciti 6 perimetro Dipendenti donne al 31/12/2011 4.093 795 (535) 52 4.405 Dimensione economica Distribuzione dipendenti per genere e contratto Agire con responsabilità Turnover dipendenti per genere Gruppo Fiat Industrial mondo Tempo determinato donne 0,3% Tempo determinato uomini Tempo indeterminato donne Dimensione ambientale 4,0% Tempo indeterminato uomini 12,7% Dimensione sociale 83,0% Distribuzione dipendenti per genere, contratto e tipo di impiego Gruppo Fiat Industrial mondo Europa Nord America America Latina Asia Resto del mondo Mondo Tempo determinato Part time Full time Totale (n°) di cui donne (%) Totale (n°) di cui donne (%) Totale (n°) di cui donne (%) Totale (n°) di cui donne (%) 392 2 16 410 77,3 50,0 68,8 76,8 39.959 10.917 8.314 3.536 1.003 63.729 12,1 18,8 8,9 10,7 16,7 12,9 - - 1.169 57 1.613 20 2.859 11,0 8,8 3,4 10,0 6,7 Appendice Tempo indeterminato Part time Full time 193 APPENDICE APPROFONDIMENTI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO Numero di giorni di assenza(1) per area geografica Numero di infortuni per area geografica Gruppo Fiat Industrial mondo Gruppo Fiat Industrial (numero di persone) Europa di cui in Italia Nord America America Latina Asia Resto del mondo Totale 2011 441 151 50 79 6 576 2010 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 616 2009 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 599 Indice di gravità infortuni per area geografica Cure mediche 194 2009 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 18.630 2011 0,72 0,54 0,23 0,48 0,13 Europa di cui in Italia Nord America America Latina Asia Resto del mondo Indice di frequenza malattie professionali (OIFR) per area geografica Gruppo Fiat Industrial (numero di persone) Giorni persi a causa di incidenti – più di 3 giorni. 2010 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 17.331 Gruppo Fiat Industrial mondo 2011 0,25 0,20 0,07 0,07 0,01 Europa di cui in Italia Nord America America Latina Asia Resto del mondo (1) 2011 15.150 5.610 1.572 1.148 63 17.933 Indice di frequenza infortuni per area geografica Gruppo Fiat Industrial mondo (giorni di assenza per 1.000 ore lavorate) Totale visite (migliaia) Visite per dipendente Europa di cui in Italia Nord America America Latina Asia Resto del mondo Totale Gruppo Fiat Industrial mondo (casi di malattie professionali su 100.000 ore lavorate) 2011 85.58 1,3 2010 107.58 1,7 2009 88.17 1,4 Totale 2011 0,10 2010 0,12 2009 0,09 Europa di cui in Italia Nord America America Latina Asia Resto del mondo 2011 0,05 0,31 0,04 - 2010 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 2009 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. APPENDICE LETTERA DI ATTESTAZIONE Appendice Dimensione sociale Dimensione ambientale Dimensione economica Il presente Bilancio di Sostenibilità è stato oggetto di esame da parte della società SGS Italia S.p.A. che opera come organismo indipendente di verifica, prova, analisi e certificazione di beni, servizi e sistemi. Lo scopo della verifica è riportato nella lettera di seguito illustrata. Agire con responsabilità LETTERA DI ATTESTAZIONE 195 APPENDICE INDICE DEI CONTENUTI GRI-G3.1 INDICE DEI CONTENUTI GRI-G3.1 La tabella che segue ha la finalità di facilitare la ricerca all’interno del documento degli indicatori GRI-G3.1. Per ogni indicatore è riportato il riferimento alle pagine del Bilancio di Sostenibilità 2011 o ad altre fonti pubblicamente disponibili. Ulteriori approfondimenti sono disponibili nell’indice GRI-G3.1 consultabile sul sito corporate sezione di sostenibilità. Legenda BdS RFA RCG Pienamente rendicontato = Bilancio di Sostenibilità 2011 = Relazione Finanziaria Annuale al 31 dicembre 2011 = Relazione sulla Corporate Governance, febbraio 2012 Parzialmente rendicontato Indicatori GRI-G3.1 Copertura 1. Strategia e analisi 1.1 Dichiarazione del vertice 1.2 Principali impatti, rischi, opportunità 2. Profilo dell’organizzazione Pubblicazioni Riferimenti (pagine) BdS 1, 4-5 BdS RFA RCG 58-61, 75 44-49, 150-151, 203-207 24-25 2.1 Nome dell’organizzazione RCG 191 2.2 Principali marchi, prodotti e/o servizi 2.3 Struttura operativa 2.4 Sede principale 2.5 Paesi di operatività 2.6 Assetto proprietario e forma legale 2.7 Mercati serviti 2.8 Dimensione dell’organizzazione 2.9 Cambiamenti significativi 2.10 Riconoscimenti/premi ricevuti BdS RFA BdS RFA BdS RCG BdS RFA RFA RCG BdS RFA BdS RFA BdS RFA BdS RFA 10-18, 75 15-21, 88-111, 200-202 10-18 15, 217-229 202 191 10-11, 115-116, 191 22-23, 28, 203 29-30 9-12 10-11 22-23, 28, 203 10-11 12-13, 28-31 179 29, 32-42, 64, 87 8-9 32-42 3. Parametri del bilancio 3.1 Profilo Periodo di rendicontazione BdS 179 3.2 Data di pubblicazione del precedente bilancio BdS 179 196 Riferimenti (pagine) 3.3 Periodicità di rendicontazione BdS 179 3.4 Contatti e indirizzi per informazioni sul bilancio BdS 202 Obiettivo e perimetro del bilancio 3.5 Processo per la definizione dei contenuti BdS 22-23, 178-180 3.6 Perimetro del bilancio BdS 179 3.7 Limitazioni su obiettivo o perimetro del bilancio BdS 179 3.8 Informazioni relative alle altre società del Gruppo 179 217-229 179 3.9 Tecniche di misurazione dei dati e basi di calcolo BdS RFA BdS 3.10 Modifiche di metodo rispetto al precedente bilancio BdS 179 3.11 Cambiamenti significativi rispetto al precedente bilancio BdS 179 BdS 196-200 BdS 195 51-53, 62-63 5-9, 12-18, 30 15-17, 30 Indice dei contenuti del GRI-G3.1 3.12 Tabella di riferimento Agire con responsabilità Pubblicazioni Dimensione economica Copertura Attestazione esterna 4. Governance, impegni, coinvolgimento Governance 4.1 Struttura di governo 4.2 Ruolo esecutivo del Presidente BdS RCG RCG 4.3 Amministratori indipendenti e non esecutivi RCG 15-17, 30 4.4 Meccanismi a disposizione degli azionisti e dei dipendenti per fornire raccomandazioni RCG 4.5 Legame tra compensi di amministratori, dirigenti senior ed alta direzione e performance 8-9, 27-28, 48-49, 60-62, 201-204 26, 38, 63, 120 301-318 19-22 15-16, 34-39, 72 4.6 Processi volti ad impedire conflitti di interesse BdS RFA RCG RCG 4.7 Qualifiche degli amministratori RCG 15-17, 179-180 4.8 Missione, valori, codici di condotta e princìpi RCG 69-86 4.9 Procedure per identificare e gestire le performance economiche ambientali e sociali BdS 62-63 4.10 Processo per valutare le performance del CdA BdS 26 BdS RCG 4-5, 58-61, 62-63 65-68, 75, 77, 162-163 70-71, 73-74 BdS 56-57 21-23 Dimensione sociale 3.13 Dimensione ambientale Accreditamento del bilancio Modalità di applicazione del principio o approccio prudenziale 4.12 Adozione di codici e princìpi esterni in ambito economico, sociale e ambientale 4.13 Partecipazioni ad associazioni di categoria Coinvolgimento degli stakeholder 4.14 Elenco degli stakeholder coinvolti BdS 4.15 Princìpi per identificare gli stakeholder da coinvolgere BdS 179 4.16 Attività di coinvolgimento degli stakeholder BdS 21-23 4.17 Aspetti chiave e criticità emerse dal coinvolgimento degli stakeholder e relative azioni BdS 22-23, 24-25 197 Appendice Impegno in iniziative esterne 4.11 APPENDICE INDICE DEI CONTENUTI GRI-G3.1 Copertura 5. Pubblicazioni Riferimenti (pagine) BdS RFA 23, 171-175 64-79, 88-111 Indicatori di performance Economica Modalità di gestione Performance economica EC1 Valore economico direttamente generato e distribuito BdS 23, 171-172 EC2 Implicazioni finanziarie e altri rischi e opportunità connesse con i cambiamenti climatici BdS 27, 58-61, 75, 87 EC3 Copertura degli obblighi assunti in sede di definizione del piano pensionistico BdS RFA BdS 121 187-193 12, 65 BdS 120 EC6 Rapporto tra lo stipendio standard dei neoassunti per genere e stipendio minimo locale presso sedi operative significative Politiche, pratiche e percentuale di spesa concentrata sui fornitori locali BdS 165-167 EC7 Procedure di assunzione in loco BdS 117 EC4 Finanziamenti significativi ricevuti dalla Pubblica Amministrazione Presenza sul mercato EC5 Impatti economici indiretti EC8 Sviluppo e impatto di investimenti in infrastrutture e servizi di pubblica utilità BdS 23, 171-175 EC9 Analisi e descrizione dei principali impatti economici indiretti BdS 171-175 BdS 75, 77, 84, 87-104, 105 Ambientale Modalità di gestione Materiali EN1 Materiali utilizzati BdS 84-85, 166-167 EN2 Percentuale di materiali utilizzati che deriva da materiale riciclato BdS 84-85 Energia EN3 Consumo diretto di energia per fonte BdS 102-103, 185, 187 EN4 Consumo indiretto di energia per fonte BdS 102-103, 185, 188 EN5 Risparmio energetico BdS 100-102 EN6 Prodotti e servizi per l’efficienza energetica o basati sull’energia rinnovabile BdS 65-69, 75-83 EN7 Iniziative volte alla riduzione del consumo dell’energia indiretta e riduzioni ottenute BdS 28-29, 106, 100-104 109-110 92-94, 183 Acqua EN8 Consumo di acqua per fonte BdS EN9 Fonti idriche significativamente interessate dal prelievo di acqua BdS 94 BdS 92-94, 182 EN10 Percentuale e volume totale dell’acqua riciclata e riutilizzata Biodiversità EN11 Terreni posseduti affittati o gestiti in aree protette, di significativo valore per la biodiversità BdS 98 EN12 Descrizione dei maggiori impatti sulla biodiversità BdS 94, 97-98 EN13 Habitat protetti o ripristinati BdS 98 EN14 Strategie BdS 32-33, 97-98 EN15 Numero delle specie elencate nella lista rossa IUCN e nelle liste nazionali BdS 98 198 Riferimenti (pagine) EN16 Emissioni di gas a effetto serra BdS 102-104, 186 EN17 Altre emissioni indirette di gas a effetto serra BdS 105 EN18 Attività per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra BdS 100-104, 106-108 EN19 Emissioni di sostanze nocive per lo strato di ozono BdS 91, 182 EN20 Altre emissioni in atmosfera BdS 90-91, 182 EN21 Scarichi idrici BdS 92-93, 183-184 EN22 Produzione rifiuti e metodi di smaltimento BdS 95-97 EN23 Numero totale e volume di sversamenti significativi BdS 94 EN24 Rifiuti pericolosi BdS 95-96 EN25 Biodiversità e habitat colpiti dalle dispersioni dell’organizzazione BdS 98 EN26 Mitigazione di impatti di prodotti e servizi sull’ambiente e grado di mitigazione dell’impatto BdS 65-69, 75-83, 181 EN27 Percentuali dei prodotti venduti e relativo materiale di imballaggio riciclato o riutilizzato per categoria BdS 84-85, 107-108 Prodotti e servizi Agire con responsabilità Pubblicazioni Dimensione economica Copertura Emissioni, scarichi, rifiuti BdS 181 EN29 Impatti ambientali dei trasporti BdS 105-107, 109-110 EN30 Spese e investimenti per la protezione dell’ambiente BdS 87 Modalità di gestione BdS 115-125, 132-136, 142-149 Sociale Dimensione ambientale Conformità EN28 Valore delle multe e numero delle sanzioni non monetarie per mancato rispetto di regolamenti e leggi in materia ambientale Ripartizione del personale per tipo, contratto e regione, suddiviso per sesso BdS 116-117, 190, 193 Numero totale e tasso di nuove assunzioni e turnover del personale, suddiviso per età, sesso e area geografica BdS 118, 191-193 LA3 Benefit previsti per i lavoratori a tempo pieno ma non per i lavoratori part-time e a termine per sedi operative significative BdS 121 LA4 Grado di copertura dei contratti collettivi BdS 144 LA5 Periodo minimo di preavviso per modifiche operative BdS 189 LA6 Percentuale lavoratori rappresentati nel comitato per la salute e sicurezza BdS 148 LA7 BdS 129-131, 194 LA8 Tasso di infortuni sul lavoro, di malattia, di giornate di lavoro perse, assenteismo e numero totale di decessi, divisi per area geografica e sesso Programmi formativi relativi alla prevenzione e al controllo dei rischi BdS 126-128, 138-139 LA9 Accordi con sindacati su salute e sicurezza BdS 144, 148-149 LA10 Formazione del personale suddiviso per sesso e categoria BdS 123 LA11 Programmi per lo sviluppo delle competenze e avanzamenti di carriera BdS 122-123 LA12 Percentuale di dipendenti valutati sulle performance e sullo sviluppo della carriera per sesso BdS 118-120 LA13 Composizione degli organi di governo dell’impresa e ripartizione del personale per sesso, età, appartenenza a categorie protette e altri indicatori di diversità BdS RFA RCG BdS 27, 116-117, 135-136, 190, 192-193 81-82 13-18 134-135 BdS 137 LA14 Rapporto tra lo stipendio base delle donne e quello degli uomini per categoria e sedi operative significative LA15 Tassi di rientro al lavoro e fidelizzazione dopo il congedo parentale per sesso 199 Appendice LA1 LA2 Dimensione sociale Politiche e condizioni di lavoro APPENDICE INDICE DEI CONTENUTI GRI-G3.1 Copertura Pubblicazioni Riferimenti (pagine) Modalità di gestione BdS 53-56, 132-136, 142-144, 167-168 Operazioni con clausole sui diritti umani BdS 56, 165-168 Diritti umani HR1 HR2 Fornitori e ditte appaltatrici valutati in relazione al rispetto dei diritti umani BdS 167-168 HR3 Ore totali di formazione dei dipendenti sugli aspetti dei diritti umani BdS 123, 168 HR4 BdS 54-55, 132 HR5 Rischi per il diritto alla libertà di associazione e contrattazione collettiva BdS 53-56, 142-144, 168 Casi di discriminazione e azioni intraprese HR6 Operazioni con elevato rischio di ricorso al lavoro minorile BdS 53, 55, 168 HR7 Operazioni con elevato rischio di ricorso al lavoro forzato BdS 53, 55, 168 HR8 Personale addetto alla sicurezza che ha ricevuto formazione sui diritti umani BdS 123 HR9 Violazioni dei diritti della popolazione indigena BdS 181 HR10 Operazioni soggette a revisioni dei diritti umani e/o valutazioni dell’impatto BdS 53-54, 56 HR11 Reclami correlati ai diritti umani registrati, indirizzati e risolti tramite meccanismi di gestione dei reclami BdS 54-55 BdS RCG BdS 171-172, 79-81 54, 171-175 Società Modalità di gestione SO1 Percentuale di operazioni che coinvolgono la comunità locale, valutazioni degli impatti e dei programmi di sviluppo SO2 Monitoraggio del rischio di corruzione BdS 53-56, 168 SO3 Personale formato sulla prevenzione dei reati di corruzione BdS 53, 123 SO4 Azioni intraprese a seguito di casi di corruzione SO5 Posizioni e partecipazione sulla politica pubblica e lobbying SO6 Contributi a partiti politici BdS 54-56 BdS RCG BdS RCG BdS 56-57, 68-69 79 57 80 181 SO7 Azioni legali riferite a concorrenza sleale, antitrust SO8 Multe e sanzioni significative per non conformità a leggi o regolamenti BdS 181 SO9 Operazioni con impatti negativi potenziali o effettivi sulle comunità locali BdS 54, 58-61, 92-94, 97-98, 146-147, 171-175, 181 BdS 54, 58-61, 92-94, 97-98, 146-147, 171-175, 181 BdS RCG BdS 75, 158-161, 162-163 78 30, 162-163 181 SO10 Prevenzione e misure di mitigazione nelle operazioni con impatti negativi potenziali o effettivi sulle comunità locali Responsabilità di prodotto Modalità di gestione PR1 Impatti sulla salute e sulla sicurezza di prodotti e servizi PR2 Casi di non conformità in materia di salute e sicurezza dei prodotti e servizi BdS PR3 Informazioni su prodotti e servizi BdS 161 PR4 Casi di non conformità a regolamenti e codici volontari su informativa di prodotto e servizi BdS 181 PR5 Pratiche legate alla soddisfazione del cliente BdS 157-160 PR6 Programmi di adesione a leggi, standard e codici volontari in materia di marketing e pubblicità BdS 161 PR7 Non conformità a regolamenti e codici volontari riferiti all’attività di marketing BdS 181 PR8 Reclami documentati su violazioni della privacy BdS 181 PR9 Sanzioni per non conformità a leggi o regolamenti BdS 181 200 Appendice Dimensione sociale Dimensione ambientale Dimensione economica Agire con responsabilità APPENDICE CONTATTI CONTATTI SEDE CENTRALE Via Nizza, 250 - 10126 Torino (Italia) Tel. +39 011 00 61 111 sito web: www.fiatindustrial.com INVESTOR RELATIONS Tel. +39 011 00 62 186 Fax +39 011 00 61 346 e-mail: [email protected] SOSTENIBILITÀ Tel. +39 011 00 62 627 e-mail: [email protected] UFFICIO STAMPA Tel. +39 011 00 62 464 Fax +39 011 00 62 094 e-mail: [email protected] 202 Questo documento è stampato su carta eco-sostenibile prodotta da Arjowiggins graphic: Cocoon Silk 150 gr per l’interno e 300 gr per la copertina. Cocoon Silk è una car ta ultra bianca riciclata al 100% con cer tificazione EU Flower FR/011/003 Usando Cocoon Silk di Arjowiggins graphic invece di carte non riciclate l’impatto ambientale è stato così ridotto: 2.699 1.135 8.106 kg di CO2 km di viaggi su strada 34.214 8.236 2.851 litri di acqua KWh di energia kg di rifiuti kg di legno Fiat Industrial compensa le emissioni di gas serra associate ai consumi di carta relativi alla pubblicazione della Relazione Finanziaria Annuale, del Bilancio di Sostenibilità e della Relazione sulla Corporate Governance. Le emissioni sono pari a circa 32 tonnellate di CO2 e verranno compensate attraverso l’acquisto di 32 crediti di emissione provenienti da un progetto di forestazione in Italia. 203 Illustrazioni e progetto creativo Atelier Roger Pfund, Communication visuelle S.A. Ginevra, Svizzera Progetto grafico Sunday Torino, Italia Coordinamento editoriale Sunday Torino, Italia Stampa Graf Art - Officine Grafiche Artistiche Venaria Reale (To), Italia Stampato in Italia Marzo 2012 Persone e sguardi catturati in un istante. Non occhiate sfuggenti o sguardi fissi, ma decisi. Sono colleghi che prestano le loro facce e guardano nel mio obiettivo. Dirk Navest CNH Io artista di fronte a te. Guardo intensamente queste facce. Cerco di leggere negli occhi. Cerco di interrogare gli sguardi. Chi guarda e chi è guardato? Ram Gokal FPT Industrial C’è una strana corrispondenza, come in uno specchio. Non è la mia immagine che mi risponde, è qualcun altro che mi parla. Sono curioso. Vorrei conoscere ciò che questi occhi celano, chi c’è dietro di essi. Jean Patrick Yekpe CNH Un ingegnere americano? Un tecnico europeo? Un commerciale asiatico? Sono gli occhi di un’azienda globale, di una grande famiglia. Sguardi concentrati a fare di Fiat Industrial un successo. E dietro questi sguardi, molto di più. Luo Tao Iveco Li immagino soddisfatti, li vedo felici. Questo è ciò che vorrei. Maria Grazia Lisbona FPT Industrial Maria Elena Gianotti Iveco Fiat Industrial S.p.A. Sede legale in Torino, Via Nizza, 250 Capitale sociale versato Euro 1.913.298.892,50 Registro delle Imprese Ufficio di Torino C.F. 10352520018