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RAI FICTION presenta una produzione in collaborazione con Scritta e diretta da Valerio Bergesio 15 episodi da 140” secondi on line su Ray.it CREDITI NON CONTRATTUALI 1 LA SERIE Soggetto Tutto deve avvenire in 140 secondi. Jacopo Alighieri ha quasi 30 anni. Nella vita spera di trovare un lavoro, andare a vivere da solo e incontrare l'amore della sua vita. Piccoli obiettivi - in realtà molto difficili da raggiungere - che scatenano una serie rocambolesca di avventure, imprevisti, fraintendimenti, lotte e precarie conquiste quotidiane nell'Italia dei nostri giorni. Una storia formata da tanti piccoli racconti raccolti in pillole di 140 secondi narrati con originalità dalla quasi costante voce fuori campo del protagonista, così da alternare pensiero e azione, detto e non detto, desideri intimi e aspettative della società. Di cosa stiamo parlando? Raccontare una storia dentro lo spazio di Twitter. 140 secondi come 140 caratteri. Non c'è molta differenza tra la maniera in cui Jacopo Alighieri racconta la sua vita e il linguaggio condensato, veloce, sintetico e ipertestuale di Twitter (o dei social network in generale). Il protagonista adatta il suo modo di pensare e il suo linguaggio per condividere le sue storie sul web. Problemi di ogni giorno come la ricerca di un lavoro, le difficoltà economiche o l'esaltazione sentimentale sono i temi che vengono affrontati con leggerezza e ironia. 140 secondi è una serie prodotta da Cross productions, scritta, diretta e interpretata, nel ruolo di protagonista, da Valerio Bergesio e basata sul format originale francese “Bref”. Struttura degli episodi Storie autoconclusive legate tra loro. Gli episodi di 140 secondi sono autoconclusivi, pertanto possono essere visti indipendentemente l'uno dall'altro. Tuttavia, la visione complessiva e sequenziale degli episodi forma una trama precisa. Questo tipo di struttura è molto complessa da realizzare perché offre allo spettatore diversi livelli di lettura. In pratica la serie è stata concepita per fidelizzare un pubblico molto ampio, ma può rivolgersi perfettamente anche al fruitore occasionale. CREDITI NON CONTRATTUALI 2 Linguaggio Tra cinema e web. Narrazione e ritmo sono molto veloci e richiamano lo stile dei videoclip musicali, dei trailer e dei video virali sul web. Tuttavia, una cura particolare della fotografia e della regia conferiscono al prodotto una forte impronta cinematografica. La presenza quasi costante di grafiche, effetti visivi e animazioni, richiamano invece il linguaggio della pubblicità. 140 secondi si diletta a usare diversi registri dell’audiovisivo con coerenza e voglia di divertire. Un codice dinamico e scanzonato che si modella alla grammatica del web allo scopo di produrre un racconto denso, sinottico, leggero e ipertestuale come quello che, ormai, caratterizza il nostro modo di comunicare su internet, che è entrato a far parte anche della vita reale. Ma c’è uno scopo in tutto questo? Fondamentalmente vogliamo divertire. La serie racconta, attraverso piccoli frammenti di quotidianità, la vita di un quasi trentenne nell’Italia di oggi. Un primo appuntamento, un colloquio di lavoro, una festa, un licenziamento, l'inizio o la fine di una relazione, svelano, nell’arco della serie, abitudini, costumi, sfera pubblica e privata del nostro paese. Detto questo, la forza di 140 secondi risiede fondamentalmente nella sua leggerezza, dalla quale si può evincere il ritratto più ampio di un paese in balia di mille incertezze, ma che, nonostante i suoi problemi, non vuole darsi per vinto. CREDITI NON CONTRATTUALI 3 VALERIO BERGESIO – NOTE DI REGIA Fare ridere mi fa schifo. E il solo pensiero di comporre qualcosa di divertente mi provoca un’ansia pazzesca. Ecco perché quando mi sono cimentato a scrivere e poi realizzare 140 secondi, fin dal principio, avevo ben chiara una sola idea: non deve far ridere. Niente battute, niente giochi di parole, niente scene demenziali portate inutilmente all’eccesso, ma soprattutto: niente umorismo dialettale del cazzo. Solamente velocità, ritmo e una voce off. Se poi volete ridere sono fatti vostri. Quello che mi interessava era, semmai, trovare un modo semplice per catturare il lato ironico della vita di tutti i giorni senza esagerazioni. Per fare questo mi piaceva l’idea di creare una macchina complessa, rapida e intricata, ma che nello stesso tempo fosse chiara e facile da seguire. L’ironia doveva scaturire da una serie di codici ben precisi, come le immagini che si ripetono (montate in loop), gli elenchi, gli effetti grafici, la musica e un montaggio serrato. Tutto costruito in modo preciso e sincronizzato. Tuttavia, per tenere ogni cosa insieme occorreva un direttore d’orchestra: una voce off che descrivesse tutto quello che avveniva sullo schermo in modo didascalico. 140 secondi nasce così. Credetemi, riuscire effettivamente a far suonare tutti questi strumenti insieme, come se facessero davvero parte di un’unica orchestra, mi ha fatto quasi impazzire. Eppure non avrei mai creato 140 secondi se non avessi visto la short comedy francese “Bref”. E’ stato illuminante: storie brevi, bel ritmo, poche battute e grande intelligenza nel cogliere l’ironia di certe situazioni solo attraverso la suddetta voce off. Avevo capito che era possibile far sorridere (con intelligenza) senza dover per forza ricorrere ai soliti meccanismi (sketch, gag, battute e dialetto). Fare dell’ironia in modo diverso era possibile. Quindi ho ripreso “Bref” e la sua grammatica visiva e ho adattato tutto per un pubblico italiano. Quando parlo di adattamento, mi riferisco al fatto che ho dovuto comunque scrivere ed elaborare contenuti originali. Così ho scritto una versione che doveva durare per forza 140 secondi e non uno di più. 140 secondi come i 140 caratteri di Twitter. Difatti la serie che volevo realizzare doveva richiamare proprio quel tipo di linguaggio e il modo di pensare: brillante, asciutto e pronto per essere condiviso online. Si potrebbe anche dire che 140 secondi è un racconto compresso proprio per adattarsi a un tipo di fruizione occasionale, non lineare, immediatamente fruibile e soprattutto caricata online per rivolgersi a tutti. CREDITI NON CONTRATTUALI 4 Un aspetto importante di “Bref” è il ritmo dato dalla musica Dub-step. Un genere elettronico che ben si adatta anche per 140 secondi. MI sono anche divertito ad esplorare generi diversi, secondo quello che mi suggeriva ogni singola scena. Ho spaziato dai toni carnevaleschi, fino a quelli da rodeo, passando per la musica classica, rockabilly e folk irlandese. È nato così 140 secondi: un progetto basato su un format francese e su una regia curata. A questo proposito devo ringraziare Marisa Vallone e Marcello Saurino che sono stati fondamentali nel dirigermi (visto che ero quasi sempre in scena) e nell’aiutarmi a impreziosire ogni inquadratura con un gusto squisitamente cinematografico. Gli attori che volevo per questa serie dovevano saper improvvisare. È vero che 140 secondi nasce con uno script ben preciso, tuttavia molte chicche sono frutto di quello che hanno saputo regalare gli interpreti con generosità e intelligenza, recitando anche fuori dallo script. Pertanto sono stato felicissimo di avere degli interpreti straordinari che hanno dato tanto a questa piccola serie. Un altro aspetto fondamentale per il buon successo di un prodotto come 140 secondi è chiaramente il montaggio. Infondere ritmo e velocità, tenendo tutto in equilibrio, non è mai stato semplice. La formula per ottenere un buon episodio di 140 secondi cambia ogni volta e trovare quale sia la chiave di lettura più giusta è tutt’altro che facile, eppure Giulio Tiberti e la sua squadra (composta da Eugenio Campisano e Annalaura Carolla) sono riusciti a gestire tutti gli elementi di questa serie brillantemente. Anzi, proprio durante la fase di montaggio sono nate molte idee, grazie all’entusiasmo di un gruppo particolarmente ispirato, affidabile e pieno di risorse. Ci siamo trovati sempre d’accordo su tutto e ci siamo anche divertiti parecchio. Essendo un appassionato di formati brevi (ma sarebbe più corretto dire “densi”), guardo sempre con molta attenzione quanto viene prodotto per il web, amo ovviamente moltissimo anche il linguaggio pubblicitario, specie quello degli spot giapponesi, capaci di condensare in 10 secondi intere storie. Mi piaceva l’idea di portare un po’ di quello stile anche dentro 140 secondi. Ecco perché ho pensato di usare la grafica per concettualizzare il racconto. Gli effetti speciali non dovevano mai essere didascalici (per quel ruolo c’era già la voce off), inoltre le grafiche non dovevano appesantire le immagini e far sembrare il prodotto un fumettone. Al contrario mi serviva un tipo d’intervento in grado di chiarire sullo schermo quello che stava accadendo nella mente di Jacopo, protagonista e voce narrante della serie. Ho affidato questo lavoro a Leonardo Siniscalco, con cui sono entrato subito in sintonia, concordando su una linea grafica semplice e minimale, in modo tale da non rallentare il flusso narrativo. CREDITI NON CONTRATTUALI 5 Infine 140 secondi non sarebbe mai nato se i produttori della Cross Productions e della RAI non avessero creduto in questo progetto. Ringrazio tutti perché ho potuto lavorare nelle migliori condizioni possibili, godendo della massima fiducia di tutti e potendo contare su preziosi consigli. Ringrazio davvero tutti per questa straordinaria avventura. Mi auguro che la visione di 140 secondi possa divertirvi quanto la lavorazione ha divertito me. VALERIO BERGESIO CREDITI NON CONTRATTUALI 6 CAST ARTISTICO Jacopo Alighieri Valerio Bergesio Giusy Antonella Attili Sergio Enrico Chirico Adele Lorena Cacciatore Marta Alessia D’Anna Marco Jacopo Venturiero Ivano Adolfo Margiotta Sabrina Lidia Vitale Padrona di Casa Maria Toesca Luca Nick Russo Alice Martina Galletta Psicologo Stefano Moretti Nonna Anna Bufacchi Nonno Dante Biagioni Ludovica Valentina Di Sarno Samantha Roberta Garzia Claudia Anna Terio Direttore Maurizio Di Carmine Giovanni Riccardo Marzi Sandro Francesco Nicolai CREDITI NON CONTRATTUALI 7 CAST TECNICO Regia Valerio Bergesio Con la collaborazione di Marcello Saurino Marisa Vallone Direttore della Fotografia Edoardo Carlo Bolli Scenografia Giuliana Lipparini Costumi Sara Fanelli Montaggio Giulio Tiberti Casting Roberta Corrirossi Fonico Fabio Conca VFX Leonardo Siniscalco Produttori Esecutivi Marianna De Liso Valerio Bergesio Alessandro Passadore Responsabile co-produzioni Giuseppe Proietti Responsabile editoriale Cross Productions Ludovico Bessegato Produttori Rai Fiction Leonardo Ferrara Alessandra Ottaviani Prodotto da Rosario Rinaldo per CROSS PRODUCTIONS In collaborazione con RAI FICTION Ufficio Stampa Cross Productions Ni.Co Srl – Nicoletta Strazzeri CREDITI NON CONTRATTUALI 8 SINOSSI EPISODI 01#LavoroDiMerda Jacopo Alighieri sogna un lavoro migliore, purtroppo però è impiegato dentro una grigia ditta, diretta da un capo antipatico. Da questa frustrazione nasce un esilarante lista dei sette motivi per cui il suo lavoro (come quello di molti italiani) fa schifo. 02#AffittoDiCasa Pagare l’affitto è uno dei problemi più grandi per chi decide di andare a vivere da solo. Lo sa bene Jacopo che vive in modo precario, costretto a fare la cosa per lui più umiliante: chiedere aiuto a sua madre. Alla fine il ragazzo non consegnerà più i soldi alla padrona di casa, ma a sua figlia: la bella Adele. 03#MatrimonioGay Jacopo e Marco sono grandi amici, finché quest’ultimo gli confessa che è gay e che sta per sposarsi. Jacopo prende molto male la notizia e si sente a disagio a stare con il suo amico. Tuttavia cambierà idea durante il giorno del matrimonio in Spagna. 04#Precario Che cosa succede quando tuo padre si ritrova disoccupato? Ivano, il padre di Jacopo a seguito del suo licenziamento, cade in un tragicomico turbine depressivo. Tuttavia alla fine l’uomo troverà da solo la forza di mettere ordine nella sua vita. Ricominciare a vivere è possibile, anche quando ci si ritrova precari a 60 anni. 05#RiunioneDiLavoro Non c’è niente di peggio che iniziare la giornata con una noiosa riunione di lavoro. Lo sa Jacopo che, da attento osservatore, ne studia gli aspetti più grotteschi. Dai colleghi leccaculo fino a quelli più sognatori. Cosa succede davvero durante una riunione di lavoro? In questo episodiol’apparenza inganna. 06#LaDieta Tortura rituale: ogni domenica a casa Alighieri si mangia fino a morire. La nonna di Jacopo vive solo per nutrire il nipote che, però, stanco di ingrassare, decide di mettersi a dieta. La notizia fa ridere tutta la sua famiglia, ma getta la nonna nello sconforto più totale, privata dell’unico piacere della sua vita: cucinare per il suo unico nipotino, che però ha 30 anni. CREDITI NON CONTRATTUALI 9 07#FestaInMaschera Jacopo odia le feste in maschera. Tuttavia aderisce all’iniziativa solo per incontrare Adele. Per l’occasione decide di vestirsi da Zorro perché il nero lo sfina. Ma arrivato all’appuntamento, si rende conto che la festa non era in maschera. Profondamente in imbarazzo non gli rimane che attaccarsi alla bottiglia. Quando Adele arriva alla festa, Jacopo dovrà fare di tutto per darsi un tono. 08#LaMiaEx Episodiodai toni sentimentali e atmosfere romantiche per raccontare la storia tra Jacopo e Ludo. I ragazzi sono stati insieme ai tempi dell’università, ma poi si sono allontanati. Si ritrovano casualmente, anni dopo, per strada, più cresciuti e cambiati. Gli sguardi si incrociano, ma sembrano quasi non riconoscersi più. Il tempo rallenta, mentre i ricordi di una storia riaffiorano alla mente. 09#C’èLaCrisi L’azienda per cui lavora Jacopo è in perdita. Il ragazzo odia il proprio impiego, pertanto prenderà la decisione di licenziarsi. Una scelta controcorrente che lo getterà dentro uno scenario di crisi. Un esilarante spaccato di sopravvivenza. 10#PrimoAppuntamento Finalmente Jacopo riesce ad ottenere un appuntamento con Adele. Il giovane vuole fare bella figura e, per aiutarsi, ricorre all’aiuto del suo psicologo interiore. Una figura immaginaria in grado di leggere il linguaggio del corpo della ragazza. Ne scaturiscono situazioni divertenti e un esilarante confronto non verbale per cercare di capire che cosa passa per la testa di due ragazzi che si conoscono per la prima volta. 11#CenaDiClasse Jacopo riceve l’invito per una cena di classe per festeggiare i dieci anni dalla maturità. Il ragazzo, disoccupato, teme il confronto con i suoi ex compagni. Ma vuole rivedere Simona, la ragazza per cui aveva perso la testa al liceo. In cerca di un riscatto dal proprio passato da sfigato, Jacopo sarà sorpreso di rivedere Marta, una ragazza di cui aveva perso memoria e che forse gli cambierà la vita. 12#L’Amante Jacopo è assalito dal sospetto che la madre abbia un amante. D’altronde Ivano, suo padre, non è il massimo: disoccupato e trasandato non sembra certo all’altezza di una donna forte e decisa come la Giusy. Jacopo è distrutto dal pensiero che la madre possa avere un altro uomo, scatenando situazioni CREDITI NON CONTRATTUALI 10 divertenti che culmineranno con la flagrante e sconvolgente scoperta dell’amante. 13#SexyBoss Jacopo prosegue con entusiasmo la ricerca di un impiego. Ma davanti alla crisi, l’entusiasmo da solo non basta. Per trovare lavoro Jacopo accetta controvoglia una raccomandazione della madre. Jacopo trova lavoro presso un importante ufficio. Il suo capo, Sabrina, è una donna matura, sexy e intelligente. Il ragazzo prova rispetto e ammirazione verso questo capo, sentimenti che nella testa del ragazzo iniziano a trasformarsi in torbide fantasie. 14#LaNotteConLei Jacopo ha capito che si è innamorato di Marta. Così una sera trova il coraggio per baciarla, quello che segue sono le divertenti elucubrazioni mentali di uomo quando si trova a fare l’amore per la prima volta con una persona che ama sul serio. Il sesso visto da Lui. 15#LaNotteConLei Lo stesso episodio di prima ora viene raccontato da Marta. La storia cambia punto di vista e racconta il controcampo della ragazza che non si aspetta di essere baciata dal ragazzo che voleva. Il sesso visto da Lei. Stesse dinamiche, ma punti di vista completamente diversi. La prima serie si chiude con un punto di domanda: come finirà questa storia d’amore? CREDITI NON CONTRATTUALI 11