L`approccio grounded theory - Dipartimento di Scienze Sociali ed
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L`approccio grounded theory - Dipartimento di Scienze Sociali ed
Le interviste in profondità: esperienze di ricerca dott.ssa Carolina Facioni Sapienza – Università di Roma Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche Roma, 4 marzo 2015 [email protected] Un diverso approccio teorico La scelta di utilizzare interviste in profondità non è una opzione di carattere puramente tecnico Si tratta (anche) di una opzione teorica, dietro la quale non c’è solo una scelta dettata dall’opportunità Sotto certi aspetti, si può parlare in termini di PARADIGMA (ma con prudenza...) ... Cosa intendiamo per “paradigma”? “The Structure of Scientific Revolutions” (Kuhn, 1962) Margareth Masterman identifica 27 differenti accezioni del concetto di “paradigma” Centrale è il tema del consenso della comunità degli scienziati Il consenso sulle teorie tocca l’oggetto stesso della ricerca (e ricade sui suoi strumenti) Perché “sulle teorie”? Perché nelle scienze sociali non si può parlare di leggi Alcune dicotomie importanti (e non equivalenti!) Comprensione – Spiegazione Ricerca qualitativa – Ricerca quantitativa Approccio grounded theory – Teoria che guida la ricerca Ricerca non standard – Ricerca standard ... Significa distinguere scientifico da non scientifico? NO! L’unico distinguo in questo senso è posto da una condizione ineliminabile: la correttezza del percorso di ricerca (mèthodos = percorso) La correttezza metodologica, nelle sue differenti coniugazioni, è ciò che dà dignità scientifica ad una ricerca, a qualsiasi scuola, impostazione, approccio essa si ispiri L’approccio grounded theory: basi teoriche Ipotesi e concetti non devono precedere la ricerca sul campo, perché la teoria è “dentro” la realtà che si osserva: sarà il rilevatore a “scoprirla” (vd. Reichenbach) analizzando le narrazioni rielaborando le sue ipotesi rivedendo, ove necessario, l’impianto della raccolta dei dati fino ad arrivare ad una “saturazione semantica” Non c’è una sola concezione della grounded theory Grounded Theory full conceptual Grounded Theory description classica (Glaser) (Corbin) Domanda di ricerca Tipo di dati Il nodo della ricerca non è definibile in anticipo. Si parte in modo del tutto "aperto" Tutto è dato Grounded Theory costruttivista (Charmaz) "Concetti sensibilizzanti" Si parte da un (Blumer) che tema definito avviano la ricerca Osservazioni, ma non solo Interviste semi strutturate e poi analisi testuale L’approccio grounded theory: il processo Disegno di ricerca Ipotesi teoriche (inizialmente non “forti”) Comunicazione dei risultati Riformulazione Ipotesi, affinamento intervista Raccolta “dati” Con interviste semistrutturate Analisi del testo: individuazione delle teorie emergenti dai dati L’approccio standard alla ricerca La scienza ha il compito di formulare asserti impersonali (= relativi a relazioni tra proprietà che non dipendono da conoscenze e/o valutazioni personali) Metodo sperimentale: asserti su relazioni causali Metodo dell’associazione: asserti su relazioni di associazione L’itinerario della ricerca standard • Definizione operativa delle proprietà • Raccolta dei dati (questionario strutturato, esperimento, ecc.) • Organizzazione delle variabili in una matrice di dati • Ricerca delle associazioni tra le variabili con strumenti di tipo statistico L’approccio non standard: presupposti teorici La riduzione dei dati operata nella matrice comporta spesso una “perdita semantica” troppo forte Va rivalutato il bagaglio della conoscenza personale L’oggetto della ricerca viene riportato al centro, è di fatto soggetto della ricerca “Epistemologia del soggetto conosciuto” (vd. Vasilakis) Si riduce la distanza tra contesto scientifico e contesto della vita quotidiana: le visioni del mondo dei soggetti contattati sono centrali, costruiscono la ricerca L’approccio non standard: conseguenze Il legame con il contesto specifico in cui si fa ricerca è determinante e costituisce un limite oggettivo di cui il ricercatore deve essere consapevole La ricerca non standard assume di necessità un carattere idiografico e descrittivo (studi di caso) L’impostazione sarà marcatamente induttiva, soprattutto se siamo nell’ambito di un approccio grounded theory Non possono essere generalizzati i risultati L’eventuale individuazione di rapporti causa-effetto nascerà dallo studio delle narrazioni raccolte, non certo attraverso analisi di relazioni di tipo statistico L’approccio non standard: i rischi I risultati della ricerca, il suo corretto svolgimento dipendono molto (forse troppo) dalle capacità dello scienziato sociale e del suo gruppo di collaboratori (in assenza di procedure codificate). La tacit component (vd. Polanji) pesa moltissimo. Nota Bene: questo aspetto conta anche nella ricerca standard, ma nella non standard si procede “senza rete” Rischio di cadere nell’aneddotica, qualora il piano teorico sia carente o non sufficientemente “denso” Rischio di un eccessivo coinvolgimento del ricercatore nel contesto studiato (vd. verstehen), a scapito del risultato DUE ESEMPI DI CLASSIFICAZIONE DELLE INTERVISTE: UNO SGUARDO SULLA DIFFICOLTÀ DI TROVARE UNA DEFINIZIONE UNIVOCA Corbetta (1999): le “interviste qualitative” Sono conversazioni: • • • • • • provocate dall’intervistatore; rivolte a soggetti trovati grazie ad un piano di rilevazione; di numerosità consistente (almeno 50); con finalità conoscitiva; guidate dall’intervistatore; basate su uno schema flessibile e non standardizzato ... Le interviste saranno successivamente distinte in interviste strutturate (elemento problematico), semi strutturate e non strutturate I punti chiave della classificazione di Corbetta Diverso paradigma sotteso all’approccio qualitativo e quantitativo, che condiziona la scelta di intervistare con questionario standardizzato o con intervista “libera” Comprensione contro documentazione = Contesto della scoperta contro contesto della spiegazione (concetto mediato da Reichenbach) Assenza di rappresentatività del campione utilizzato Approccio centrato sul soggetto contro approccio centrato sulle variabili Losito (2004): le “interviste senza questionario” La discriminante è data da un elemento di tipo operativo: l’intervista non standardizzata, in effetti, si caratterizzata per l’assenza di un questionario uguale per tutti gli intervistati. L’autore considera poi i vari tipi di intervista senza questionario per crescente complessità di struttura: • intervista libera (o non strutturata); • intervista guidata; • intervista focalizzata Alcuni elementi evidenziati in Losito L’intervista focalizzata è utilizzabile anche per analisi quantitative: la differenza sta nel contesto di una intervista focalizzata le domande non sono poste a priori come avviene nell’intervista con questionario standardizzato Forte attenzione alle tecniche di probing Un posto a parte viene dedicato all’ambito delle storie di vita e dei focus group Gli elementi evidenziati per le storie di vita Losito evidenzia la mancanza di un termine univoco tra gli autori: “interviste biografiche”, “memorie biografiche”, “biogrammi”, “racconti di vita”... Temi importantissimi evidenziati (riprendendo Bruner) sono: • la diacronicità narrativa: la scansione dei tempi narrati non è quella dell’orologio e occorre ricostruire lo schema mentale sotteso alla narrazione • la componibilità ermeneutica di una storia di vita, ovvero la capacità di far convivere in modo coerente e vivo le parti Le interviste in profondità: il ruolo nelle indagini sociali Protagonista o Cenerentola della ricerca? Dipende Tusini (2006) sottolinea il paradosso del ruolo dell’intervista in profondità nella ricerca sociale, che può essere sia centrale nel suo essere strumento metodologicamente autonomo, sia subordinato all’approccio standard Può essere infatti utilizzata come strumento principe (come avviene, ad esempio, nell’approccio biografico) Ma è anche (prezioso) strumento di costruzione (e controllo) di un questionario standardizzato, in particolare per il chiarimento di concetti: in questo caso, il suo ruolo è subordinato e strumentale L’uso “subordinato” dell’intervista in profondità Se ne può parlare nei termini di un “ponte” tra risposte aperte e risposte chiuse Lazarsfeld parlava di interlocking system: l’intervista in profondità serviva a calibrare gli item di una batteria di domande, riducendo ad esempio i rischi di un eccesso di risposte aperte nella modalità “altro (specificare)” Tuttavia, anche quando è subordinata ad una indagine strutturata a carattere standard, (es. : intervista sull’intervista) l’intervista in profondità È UNO STRUMENTO PREZIOSISSIMO Tipi di intervista in profondità Si è detto che l’intervista strutturata è di collocazione problematica: si pongono a tutti le stesse domande, ma si tratta di domande a risposta aperta. Per Statera già si era sul versante della ricerca quantitativa; abbiamo visto che per Corbetta siamo ancora sul versante qualitativo. Un discorso del tutto diverso si pone con l’intervista semistrutturata, che si basa su una “traccia” degli argomenti relativi all’oggetto della ricerca. In questo modo, l’intervistatore lascerà l’intervistato libero di trattare il tema, seguendo il suo personale flusso di pensiero. Semmai dovrà fare in modo, se necessario, di ricondurre la conversazione sui temi che la ricerca deve trattare, ma senza che questo comporti forzature evidenti. L’intervista non strutturata ci pone di fronte ad un flusso di pensiero non guidato in nessun modo (solo l’argomento è noto). L’intervista potrebbe cambiare radicalmente in ogni singolo caso. Questo rende tale contesto molto simile a quello dell’intervista clinica in ambito psicoterapeutico. Le due interviste condividono lo scopo conoscitivo - ma non quello terapeutico, ovviamente. Le interviste in profondità: ancora sulla terminologia In alcuni autori solo l’intervista non strutturata viene identificata come intervista in profondità Le interviste non strutturate sono anche dette interviste libere, interviste ermeneutiche, come pure interviste non direttive (altro termine che viene utilizzato in modo diverso da autori diversi: in questo caso, si parla di interviste in cui non è noto neppure l’argomento di partenza) Le interviste in profondità: casi particolari Le interviste a testimoni privilegiati sono quelle che vengono fatte ad esperti del tema trattato: tali persone non vanno confuse con quelle semplicemente coinvolte nel caso di studio Esempio: se intervisto un campione di carcerati in una indagine sulla vita in prigione, non sto intervistando testimoni privilegiati Se però intervisto il direttore/la direttrice del carcere, lo psicologo/la psicologa che si prende cura dei detenuti, oppure un sociologo che ha al suo attivo una serie di studi sulla vita dei carcerati, allora sto effettuando interviste a testimoni privilegiati Le interviste in profondità: casi particolari Il focus group è un prezioso strumento conoscitivo, molto utilizzato nell’ambito del marketing, ma anche nelle scienze sociali in genere (per individuare i temi da trattare in una survey, per esempio). Si tratta di un caso particolare di intervista di gruppo. La gestione di questo particolare contesto sfrutta il potere che ha l’interazione tra individui. Le persone sono, in certe situazioni, più recettive, sensibili ed intellettualmente reattive sugli argomenti trattati. Ovviamente la gestione di un focus group, come la gestione di un’intervista in profondità in genere, richiede una grande preparazione ed abilità da parte dell’intervistatore. Tre esperienze di ricerca sul campo: - il contributo italiano ai Futures Studies; - la comunità cinese di Roma; - i movimenti territoriali (Falcognana) Per un approfondimento dei temi trattati: • Campelli E. (1994), Il metodo e il suo contrario, FrancoAngeli • Campelli E. (1999), Da un luogo comune. Elementi di metodologia delle scienze sociali, Carocci • Marradi A. (2007), Metodologia delle scienze sociali, il Mulino • Losito G. (2004), L’intervista nelle scienze sociali, Editori Laterza • Corbetta P. (1999), Metodologia e tecniche della ricerca sociale, Il Mulino • Kuhn T. S. (1962), The Structure of Scientific Revolutions, University of Chicago (trad. it. La struttura delle rivoluzioni scientifiche, Einaudi 1995) • Cipolla C., De Lillo A. (a cura di, 1996), Il sociologo e le sirene. La sfida dei metodi qualitativi, FrancoAngeli • Montesperelli P. (ed. 2001), L’intervista ermeneutica, FrancoAngeli • Pitrone M. C., Martire F., Fazzi G. (a cura di, 2012), Come ci vedono e ci raccontano. Rappresentazioni sociali degli immigrati cinesi a Roma, Franco Angeli • Glaser B., Strauss A. (1967), The Discovery of Grounded Theory: Strategies for Qualitative Research, Aldine • Facioni C. (2011), Il contributo italiano ai Futures Studies, tesi di dottorato sul sito http://padis.uniroma1.it Tusini S. (2006), La ricerca come relazione. L’intervista nelle scienze sociali, FrancoAngeli •