Il Parere Scientifico dell`EFSA sui rischi di sanità pubblica associati
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Il Parere Scientifico dell`EFSA sui rischi di sanità pubblica associati
Il Parere Scientifico dell’EFSA sui rischi di sanità pubblica associati al mantenimento della catena del freddo durante le operazioni di stoccaggio e trasporto delle carni di ungulati domestici. Analisi e commento (settembre 2014) Maurizio Ferri Consiglio Direttivo SIMeVeP L’EFSA in un recente parere scientifico 1 pubblicato il 12 Giugno 2014 ha valutato i rischi di sanità pubblica associati al mantenimento della catena del freddo durante le operazioni di stoccaggio e trasporto delle carni di ungulati domestici (bovino, suino, ovino). I patogeni presi in considerazione sono Salmonella spp., ed Escherichia coli verocitotossici (VTEC), che costituiscono i principali pericoli di sanità pubblica, come già evidenziato nei recenti pareri sui pericoli microbiologici da affrontare con l’ispezione delle carni al macello 2. Sono stati inoltre considerati anche Listeria monocytogenes e Yersinia enterocolitica per la loro capacità di sviluppare a basse temperature. 1 Scientific Opinion on the public health risks related to the maintenance of the cold chain during storage and transport of meat. Part 1 (meat of domestic ungulates). EFSA Journal 2014;12(3):3601 [81 pp.]. doi:10.2903/j.efsa.2014.3601. 2 Scientific Opinion on the public health hazards to be covered by inspection.of meat (swine). EFSA Journal 2011;9(10):2351. Scientific Opinion on the public health hazards to be covered by inspection of meat (bovine animals). EFSA Journal 2013;11(6):3266. Scientific Opinion on the public health hazards to be covered by inspection of meat from sheep and goats. EFSA Journal 2013;11(6):3265 1 Precedenti pareri scientifici emessi dalle autorità per la sicurezza alimentare francese (Anses-Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail)3 e belga (AFSCA4) avevano già previsto la possibilità di trasportare la carcasse dal macello verso altri impianti a temperature in profondità maggiori di quella richiesta dalla normativa comunitaria, utilizzando diverse combinazioni tempo-temperatura durante il trasporto aventi un effetto sanitario (limite di crescita microbica) equivalente. Sulla base di questi pareri e di altri studi e della necessità di assegnare maggiore flessibilità alla gestione della catena del freddo in risposta a esigenze logistico-commerciali dei settori industriali, la Commissione chiede all’EFSA un parere sui rischi di sanità pubblica legati ad una diversa gestione della catena del freddo durante lo stoccaggio e trasporto delle carcasse. In particolare all’EFSA viene richiesto di: - Quesito 1- valutare la possibilità di applicazione di temperature a cuore delle carcasse più elevate dei 7°C previsti dalla normativa (e di 4 °C per le carni di pollame), in combinazione con tempi specifici del trasporto successivo alla macellazione tali da escludere il rischio legato alla crescita di batteri patogeni. - Quesito 2- raccomandare, laddove appropriato, in relazione a tale rischio, combinazioni di temperature a cuore massime per il carico delle carcasse e tempo massimo del trasporto. Nella richiesta della Commissione è compresa anche la produzione di carni macinate per tutte le specie. In particolare si chiede la valutazione dell’impatto del tempo di stoccaggio delle carcasse fresche destinate alla produzione di carni macinate sui rischi microbiologici legati alla crescita di batteri patogeni. 5 Per rispondere ai due quesiti della Commissione, il Panel on Biological Hazards (BIOHAZ) dell’EFSA partendo dai dati provenienti da alcuni mattatoi industriali e ricavati dai modelli esistenti di microbiologia predittiva, realizza uno studio di valutazione della crescita dei sopracitati quattro agenti patogeni (per VTEC utilizza il modello di crescita di E. coli) in scenari caratterizzati da diverse combinazioni tempo-temperatura. I risultati ottenuti suggeriscono che è possibile applicare target di temperatura delle carcasse al macello superiori a quelle attualmente previste dalla normativa comunitaria (7°C per tutta la carcassa, compreso le parti profonde) in combinazione con tempi diversi di trasporto senza avere una ulteriore crescita batterica. Nel parere vengono inoltre fornite le diverse combinazioni di temperature superficiali massime durante il carico e trasporto delle carcasse, che si traducono in un crescita dei patogeni equivalente o inferiore a quella che si ottiene con l’attuale sistema di refrigerazione delle carcasse nel macello che prevede il raggiungimento dei 7°C nelle masse muscolari profonde. 3 www.anses.fr 4 http://www.afsca.be 5 Il tempo massimo previsto dal Regolamento CE n.853/2004 tra la macellazione e la produzione di carni macinate non supera i sei giorni (tre per le carni di pollame) e quindici giorni dalla macellazione degli animali nel caso di carni bovine disossate e confezionate sotto vuoto. 2 La refrigerazione delle carcasse al macello: che cosa prevede la normativa comunitaria? Il Regolamento CE 853/2004, nel Capitolo VII (Magazzinaggio e trasporto) stabilisce che “…..l'ispezione post-mortem delle carcasse nel macello deve essere immediatamente seguita dal loro raffreddamento per assicurare una temperatura in tutta la carne non superiore a 3°C per le frattaglie e 7°C per le altre carni, seguendo una curva di raffreddamento che consente una continua diminuzione della temperatura”. In pratica la temperatura nel tessuto profondo della carcassa (temperatura interna) deve raggiungere un minimo di 7°C prima del trasporto e restare a tale temperatura durante il trasporto 6. L’aspetto rilevante è che non viene previsto un tempo limite entro cui deve essere raggiunto questo valore. Ciò può introdurre la possibilità che le carcasse siano mantenute a temperature favorevoli alla crescita di patogeni come Salmonella spp. e VTEC per periodi lunghi pur rispettando quanto stabilito dalla normativa. Negli impianti di sezionamento annessi ai macelli la carcassa può essere sezionata e disossata (“a caldo”) prima del raffreddamento o dopo un periodo di stoccaggio in un locale refrigerato a determinate condizioni. Il Capitolo V dello stesso Regolamento prevede inoltre che durante le operazioni di sezionamento, disosso, rifilatura, affettatura, spezzettatura, confezionamento ed imballaggio, le carni siano mantenute ad una temperatura non superiore a 3°C per le frattaglie e 7°C per le altre carni, mediante una temperatura ambiente non superiore a 12°C o un sistema alternativo di effetto equivalente. Non è chiara la scelta dei 7°C come valore target (o criterio di processo) previsto dal regolamento, se si considera che a questa temperatura è ragionevole attendersi lo sviluppo di batteri patogeni notoriamente psicrofili quali L. monocytogenes e Y. enterocolitica, capaci di moltiplicare rispettivamente a -2°C (James and James, 2014) e 1°C (Elmanesser et al., 2006; Prendergast et al., 2007). L’EFSA parte dall’assunto che la maggiore parte dei fenomeni di contaminazione avvengono sulla superficie della carcassa (Buncic, 2006)7 e dunque solo la temperatura superficiale può rappresentare un indicatore appropriato di crescita batterica. Appare pertanto non comprensibile la scelta di considerare come punto di monitoraggio la parte interna (“a cuore”) e non la superficie della carcassa. Ciò rende difficile la valutazione dell’impatto dei diversi regimi di refrigerazione sulla crescita batterica non Tuttavia, il trasporto può avvenire anche a temperatura superiore, allorché sia consentito dall'autorità competente, ai fini della produzione di prodotti specifici, a condizione che: - tale trasporto avvenga in conformità delle norme specificate dall'autorità competente in materia di trasporto da un determinato stabilimento a un altro; - le carni lascino il macello, o il laboratorio di sezionamento situato nei locali del macello, immediatamente e il trasporto abbia una durata non superiore a due ore. 7 Esiste la possibilità che Salmonella spp. e Y.entercolitica possano colonizzare i linfonodi ma i dati disponibili non sono sufficienti a dimostrare il loro sviluppo nei tessuti linfatici della carcassa durante la refrigerazione e dunque non è possibile valutare l’impatto di diversi regimi di refrigerazione sulla crescita dei patogeni nei linfonodi. 6 3 esistendo attualmente una formula matematica che sulla base di sufficienti evidenze descriva la relazione tra la temperatura della carcassa in profondità e quella superficiale. In sostanza il requisito normativo attuale si basa sul criterio di processo che prevede il raggiungimento della temperatura di 7°C in tutta la carcassa attraverso un processo di refrigerazione continua. L’integrazione di questo criterio di processo con il fattore tempo contribuirebbe a definire meglio il processo. Un ulteriore miglioramento si ottiene introducendo il criterio della flessibilità della combinazioni tempo-temperatura che siano equivalenti in termini di crescita batterica (o di specifici patogeni). In quest’ultimo caso si introduce un ulteriore criterio di perfomance consistente in un obiettivo di crescita microbica massima. In questo modo gli operatori nell’ambito dei piani di HACCP e per la definizione dei punti critici di controllo CCps potrebbero scegliere combinazioni tempotemperatura sia al macello che durante il trasporto in grado di soddisfare il criterio di performance. Questo nuovo approccio con il superamento degli attuali limiti di temperatura e dei requisiti relativi al trasporto e tempo di stoccaggio massimo tra la macellazione e la produzione di carni macinate e carne sottovuoto aiuterebbe a ovviare ai problemi logistici e commerciali. Ad esempio sarebbe molto più agevole trasportare la carcassa prima del raggiungimento della temperatura di 7°C in profondità o utilizzare i residui della lavorazione della carcasse sottoposte ad un processo di maturazione fino a 21 giorni per la produzione di carni macinate o preparazioni di carne. 8 La temperatura costituisce il parametro fisico più importante per la sopravvivenza e sviluppo dei batteri sulle carcasse. Il pH può incidere solo con variazioni rilevanti. Si pensi ai casi limiti delle carni DFD (carni bovine con pH finale di 6,8 invece di 5,3-5,8) e al rischio conseguente di sviluppo di batteri patogeni o alteranti. L’effetto dell’aw invece è meno rilevante in termini di rischio di crescita microbica. Infatti normalmente i valori di aw rimangono costanti sulla superficie della carcasse durate la refrigerazione (0,95-0,99) Per la valutazione dei diversi scenari di refrigerazione, l’EFSA stima la crescita di Salmonella spp, L. monocytogenes, VTED e Y. enterocolitica ricorrendo a modelli predittivi di crescita microbiologica (Combase)9 tenendo valori fissi per alcune variabili quali il pH., l’Aw e considerando assente la fase lag. Relativamente al Quesito 1 (valutare la possibilità di applicazione di temperature a cuore delle carcasse più elevate dei 7°C previsti dalla normativa e di 4 °C per le carni di pollame), e cioè la scelta di combinazioni con tempi specifici del trasporto successivo alla macellazione tali da escludere il rischio legato alla crescita di batteri patogeni, l’EFSA acquisisce i dati disponibili sulla refrigerazione delle carcasse in profondità e superficie necessari per la previsione di crescita dei quattro patogeni. Come già accennato la mancanza di una formula matematica che metta in correlazione la due temperature giustifica la scelta di considerare solo la temperatura superficiale per la stima di crescita Il Regolamento CE 853/2004 fissa in un massimo di 15 giorni il tempo che può intercorrere tra la macellazione e l’utilizzo dei residui per la produzione di carni macinate e preparazioni di carne. 9 http://www.combase.cc/index.php/en/ 8 4 dei patogeni. Lo scenario di refrigerazione baseline scelto per le diverse specie animali sia al macello che durante il trasporto, è quello che fa riferimento alla situazione attuale che prevede lo stoccaggio in cella frigorifera al macello fino al raggiungimento di 7°C in profondità e mantenimento della temperatura durante il trasporto. I tempi di raggiungimento dei 7°C vengono desunti da dati pubblicati in precedenti lavori scientifici e da quelli provenienti dall’industria. Per tenere conto del fattore “variabilità” vengono previste inoltre due situazioni baseline, definite “media” (trasporto a 4°C) e worst-case o peggiore (trasporto a 7 °C). L’EFSA valuta anche i diversi metodi di refrigerazione (aria, spray, rapido) utilizzati per le diverse specie animali (bovino, ovini e suino) e l’efficienza di refrigerazione dei mezzi di trasporto in termini di profili di temperatura. I risultati indicano che in generale l’effetto della refrigerazione in un cella frigorifera al macello è tre volte maggiore di quello di un moderno mezzo di trasporto. Si può prevedere una abbassamento di 1°C in profondità ogni ora di trasporto. La modellazione microbica Per prevedere la crescita dei quattro patogeni sulle carcasse durante la refrigerazione al macello e sui mezzi di trasporto, il Panel BIOHAZ ricorre a modelli predittivi secondari che prevedono temperature di crescita per Salmonella spp., VTEC, L. monocytogenes e Y. enterocolitica rispettivamente di 7°C, 7°C, 1°C e -1°C. La crescita di questi patogeni viene stimata introducendo il tasso di crescita previsto dal modello secondario (che descrive i parametri della crescita al variare di condizioni chimico-fisiche e ambientali, quali pH, temperatura, acido lattico) nel modello primario di Barany e Roberts (1994) (x=tempo; y= log concentrazione), assumendo l’assenza di lag fase, N0=0 log ufc/cm2 e Nmax= 8 log ufc/cm2 10. Naturalmente i tassi di crescita diminuiscono al diminuire della temperatura. Il tasso di crescita batterica per i diversi patogeni durante il periodo richiesto per il raggiungimento della temperatura di 7°C (Regolamento CE 853/2004) varia da 0.95 a 3.03 log CFU/cm2. In generale, la crescita di L. monocytogenes e Y. enterocolitica è maggiore rispetto a Salmonella spp. and E. coli (VTEC) per la loro capacità di sviluppare a temperature di refrigerazione. La crescita prevista per lo scenario baseline peggiore è risultata doppia rispetto allo scenario baseline medio. Nella figura seguente viene illustrata la curva di crescita prevista per Salmonella spp. (linea rossa) sulle carcasse bovine mantenute in cella frigo fino al raggiungimento di 7°C in profondità. L’assunzione dell’assenza di lag fase, di valori elevati di aw e pH e l’assenza di flora competitiva costituiscono condizioni favorevoli alla crescita dei patogeni e contribuiscono ad una sovrastima della crescita microbica. 10 5 Da EFSA Journal 2014;12(3):3601 La modellazione di crescita di Salmonella spp., E. coli L. monocytogenes e Y. enterocolitica viene applicata sia allo scenario baseline “medio” (situazione in cui le carcasse rimangono al macello fino al raggiungimento in profondità dei 7°C e poi trasportate a una temperatura superficiale costante di 4° per 48 ore) che scenario baseline “peggiore” sviluppato sulla base di profili peggiori di temperatura superficiale (cioè profili che possano sostenere la crescita batterica) ottenuti durante la refrigerazione in profondità di 7°C seguita dal trasporto a 7° per 48 ore 11.). L’equazione che descrive il declino esponenziale della temperatura, per lo scenario medio e peggiore riferito alla specie bovina ed ovina è la seguente: T=T0 *e-k*t La tabella seguente fornisce un sommario degli scenari baseline per la specie bovina, suina ed ovina, in termini di equazioni che descrivono il declino della temperatura rispetto al tempo, il tempo di raggiungimento della temperatura di 7°C in profondità (al macello) e i valori di temperatura durante le 48 ore di trasporto. I dati sulla distribuzione (media, minimo e massimo) della temperature superficiale iniziale, tempi di refrigerazione e temperature finali, sono stati estratti da articoli scientifici e adattati alle distribuzioni di probabilità utilizzando la funzione Bestfit del software @Risk (Palisade Corporation, 2013). 11 6 Specie Vitello Agnello Suino Scenario baseline medio Temperatura Tempo per la superficiale temperatura in durante la profondità refrigerazione durante la (°C) refrigerazione delle carcasse (ore) -0.173*t 26.3*e 26,6 ND ND 4.2 +(12.1- 19.3 -0.105*t 4.2)*e ND: non definito (da EFSA Journal 2014;12(3):3601 Temperatura superficiale durante 48 ore di trasporto 4 ND 4 Scenario peggiore Temperatura Tempo per superficiale la durante la temperatura refrigerazione in (°C) profondità durante la refrigerazio ne delle carcasse (ore) -0.069*t 25.8*e 27.3 -0.091*t 26.2*e 21.5 6.2+(18.327.5 -0.105*t 6.2)*e Temperatura superficiale durante 48 ore di trasporto 7 7 7 La crescita di Salmonella spp., VTEC, L. monocytogenes e Y. enterocolitica ottenuta con questi scenari di base (media e peggiore) è stato poi confrontata con quella ricavata in condizioni alternative di refrigerazione della superficie della carcassa a 5-10°C in combinazione con i diversi tempi di trasporto con temperature superficiali di 5-10°C (vedi sotto). Le valutazioni che si ottengono sono conservative a motivo della sovrastima di crescita batterica dovuta alle condizioni favorevoli di aw e ph, assenza di lag fasee assenza di flora competitiva. 7 Regime di refrigerazione attuale (Regolamento CE n. 853/2004) Scenario baseline Macello: 7°C (profondità) Trasporto: 4°C per 48 ore (media) 7°C per 48 ore (worst case) Regimi di refrigerazione alternativi (Scenari) Con i regimi alternativi o combinazioni di temperatura carcassa (5-10°C) e temperatura durante il trasporto (5-10°C)/tempi di trasporto, è possibile ottenere la stessa crescita microbica o crescita inferiore rispetto al regime di refrigerazione attuale (scenario baseline). In sostanza dal criterio di processo si passa al criterio di perfomance basato sull’obiettivo di crescita batterica massima. Ad esempio, la refrigerazione delle carcasse bovine fino ad ottenere 7°C in profondità con tempi di trasporto a 4°C per 48 ore, può essere sostituita dai seguenti regimi tempo-temperatura che consentono di ottenere una crescita di patogeni uguale e o inferiore. Macello Trasporto 5°C superficie (10 ore) 6°C superficie (9 ore) 5°C per 45 ore 5° C per 46 ore 6°C per 37 ore 6°C per 38 ore 7°C per 1 ora 7°C superficie (8 ore) 8°C superficie (7 ore) 8 Risultati I risultati di questa modellazione suggeriscono che per ciascuno dei quattro agenti patogeni, è possibile sviluppare diverse combinazioni di temperature target sulla superficie della carcassa con specifiche condizioni di tempo/temperatura di trasporto tali da garantire una crescita dei patogeni non superiore a quella ottenuta con i requisiti di refrigerazione previsti dalla normativa (una temperatura interna di 7°C seguita da non più di 48 ore di trasporto). Dal punto di vista pratico quindi si possono utilizzare ipotetiche curve di refrigerazione al macello diverse da quelli previsti dal Regolamento CE n. 853/2004 e non appare indispensabile assicurare la sola refrigerazione al macello in quanto la crescita microbica è condizionata dalla refrigerazione durante tutte le fasi della catena dal macello alla refrigerazione commerciale e domestica. Il trasporto potrebbe quindi verificarsi prima che le carcasse raggiungano la temperatura di 7°C al macello a condizione però che ci sia una diminuzione della stessa durante le fasi del trasporto. Conclusioni generali dell’EFSA Il Panel BIOHAZ dell’EFSA giunge alle seguenti conclusioni: - Sulla base delle fonti, della prevalenza ed associazione con le infezioni gravi umane e/o loro capacità di crescere in condizioni di refrigerazione, i patogeni più importanti per la valutazione dell'effetto della refrigerazione delle carcasse di ungulati domestici sulla crescita microbica e il rischio associato per il consumatore sono: Salmonella spp., VTEC, L. monocytogenes e Y. enterocolitica. - La contaminazione batterica sulle carcasse di ungulati si verifica principalmente in superficie. Salmonella spp. e Y. enterocolitica si trovano anche nei linfonodi, ma non c’è sufficiente evidenza scientifica sulla possibilità di una moltiplicazione in queste sedi durante la refrigerazione della carcassa. - La temperatura superficiale della carcassa è un indicatore più appropriato per gli effetti della refrigerazione sulla crescita batterica rispetto alla temperatura in profondità. - Se c’è una crescita batterica equivalente o inferiore non vi è alcun rischio aggiuntivo per il consumatori. La crescita batterica totale è influenzata dal continuum della refrigerazione dallo stabilimento di macellazione, durante il trasporto, disossamento, stoccaggio, vendita al dettaglio e ristorazione/refrigerazione domestica. - E’ possibile applicare diversi scenari di refrigerazione caratterizzati da combinazioni tempo-temperatura al macello e durante il trasporto, che risultano in una crescita batterica equivalente o inferiore rispetto a quella ottenuta con i requisiti attuali 9 previsti da Regolamento CE 853/204 (refrigerazione ad una temperatura interna di 7°C nelle celle frigorifere al macello e trasporto per un massimo di 48 ore). Raccomandazioni dell’EFSA Per i decision-maker (La Commissione) - I requisiti legislativi comunitari per la refrigerazione delle carcasse di ungulati potrebbero essere basati sulla valutazione degli effetti della temperatura superficiale sulla crescita dei patogeni come Salmonella spp., VTEC, L. monocytogenes e Y. enterocolitica. - I requisiti potrebbero essere definiti in termini di criteri di processo (combinazioni di tempo/temperatura) e/o criteri di performance (crescita dei patogeni) e obbligo della loro conformità nei macelli, prima del carico della carcassa a condizione che venga assicurata una efficiente refrigerazione durante il trasporto (compreso il monitoraggio continuo, azione correttive ecc.). Tali criteri possono essere integrati nei sistemi HACCP o GMP nei diversi momenti della catena del freddo. Per la comunità scientifica - Al fine di valutare in modo efficace le attuali condizioni di refrigerazione commerciali, è necessario acquisire i dati sulla temperatura ambiente e di superficie della carcassa nei macelli e durante il trasporto nell'Unione europea - Occorre verificare attraverso ulteriori ricerche se Salmonella spp. sia in grado di moltiplicare nei linfonodi bovini e suini dopo la macellazione, ed in particolare se Y. enterocolitica possa crescere in quest'ultimi. 10