Russia: un incentivo per gli investimenti Per Sberbank la fine del

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Russia: un incentivo per gli investimenti Per Sberbank la fine del
N. 245 - 5 AGOSTO 2015
Entro la fine del 2015
“Rosalkogolregulirovanie”,
l'ente russo
per
la
regolamentazione del mercato
degli alcolici stabilirà un prezzo
minimo per vino e spumante,
cosìcom'era già stato fatto per
vodka.
p.5
Il presidente dell’Agenzia
Riccardo Monti: "In Russia,
come in tutti i grandi mercati,
chi la vuole servire con volumi
importanti deve creare una
presenza diretta. Non parliamo
di delocalizzazione, ma di
investimenti per crescere
all’estero."
p.7
La rassegna delle informazioni
statistiche e delle previsioni
sull’economia della Russia e
della CSI.
p. 11
Investimenti e collaborazioni
industriali.
p. 13
Proposte commerciali.
p. 14
Le fiere internazionali in Russia
e nella CSI.
p. 15
Russia: un incentivo per gli
investimenti
L
e imprese russe torneranno a
godere di un incentivo per gli
investimenti. Il Presidente russo,
Vladimir Putin, ha incaricato il
Governo di Dmitrij Medvedev di
valutare entro il primo ottobre la
questione delle agevolazioni fiscali
per le industrie così che possano
investire
in
opere
di
modernizzazione.
Già dal 2016 le regioni potranno
aggiudicarsi il diritto di concedere tali
incentivi, i quali successivamente
potrebbero diventare federali. Ciò in
vista dell'eventualità di dover
apportare degli emendamenti al
Codice Fiscale.
Le imprese avevano cominciato a
chiedere il ripristino dell'agevolazione
quasi subito dopo la sua
eliminazione. Innanzitutto
l'agevolazione fiscale incrementerà la
liquidità necessaria per gli
investimenti. L'incentivo stimolerà la
modernizzazione della produzione e
a trarne beneficio saranno
soprattutto gli esportatori con dei
continua a pagina 2
Per Sberbank la fine del
2015 non sarà facile
Secondo le stime del Centro di studi
macroeconomici di Sberbank, nel
quarto trimestre un dollaro verrà
quotato 60 rubli, mentre il tasso di
cambio medio per l'anno in corso è
stimato a 57,7 rubli per un dollaro.
Gli esperti di Sberbank riconoscono
che nel 2015 la situazione
economica “appare più tranquilla e
prevedibile” rispetto al 2014,
quando i crescenti rischi politici
“hanno condotto a dei veri e propri
shock economici”.
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servizio a pagina 3
dalla prima pagina
fondi da investire. Le
agevolazioni ridurranno l'entità
della recessione industriale e ciò
costituirà un segnale positivo
per gli investitori esteri. Lo Stato
è pronto a sacrificare i suoi
introiti per l'industria e le
imprese.
L'incentivo agli investimenti
riguarderà solo le nuove
imprese: la parte federale
dell'imposta sul reddito verrà
abolita: ora è pari al 2% sul
20% e le regioni avranno il
diritto di ridurre la loro parte
fino al 10%.
Allo stesso tempo il Ministero
delle Finanze teme che i redditi
in uscita dovranno essere
probabilmente compensati con
un aumento di altre imposte,
anche se il presidente ha
promesso di stabilire una
moratoria sull'aumento della
tassazione. Secondo i dati del
ministero, a causa delle varie
preferenze e agevolazioni legate
all'imposta sul reddito, il
bilancio nel 2013 ha perso 690
miliardi di rubli.
Le regioni hanno poche
opportunità di concedere
privilegi: nel 2015 i bilanci
consolidati delle regioni hanno
chiuso con un deficit di circa
671 miliardi di rubli.
L'incentivo agli investimenti era
in vigore negli anni '90, ma è
stato abolito nel 2002. Allora il
governo aveva giustificato la
sua sospensione con la
decisione di ridurre l'imposta sul
reddito dall’originario 35%
inizialmente al 24% e, in
seguito, al 20%.
Nel primo trimestre del 2015 le
entrate derivanti dall'imposta
sul reddito sono aumentate, dal
momento che le aziende sono
riuscite ad acquistare materie
prime precedentemente alla
svalutazione del rublo. Ma ora
la situazione sta peggiorando.
Il presidente russo, Vladimir
Putin, ha firmato una legge che
vieta per tre anni le ispezioni
programmate delle piccole
imprese. Il relativo documento è
disponibile sul portale ufficiale
delle informazioni legali.
La moratoria è fissata per il
periodo che va dal 1° gennaio
2016 al 31 dicembre 2018. Il
divieto riguarda le ispezioni
programmate a persone
giuridiche e a imprenditori di
piccole imprese. Ciò contribuirà
a creare condizioni favorevoli
per lo sviluppo delle piccole
imprese in Russia, a parere del
Consiglio dei Ministri.
La legge non verrà applicata a
quei tipi di controllo statale,
quali controlli antincendio,
ambientali, anti-radiazioni, in
materia di protezione dei segreti
di Stato e nel settore
dell'energia nucleare.
In qualità di emendamento,
durante la seconda lettura alla
Duma di Stato, è stato aggiunto
un articolo relativo all'approccio
orientato al rischio. Si tratta di
un metodo per organizzare e
attuare il controllo statale,
durante il quale “la scelta
dell'intensità (forma, durata,
periodicità) del controllo è
determinata dall'appartenenza
dell'attività della persona
giuridica o degli impianti di
produzione ad una determinata
categoria di rischio”. I criteri per
determinare la categoria di
risc h io d ovr an no es s ere
elaborati dal governo della
Federazione Russa.
Inoltre il Consiglio dei
Ministri potrebbe stabilire
un termine ridotto per la
conduzione dei controlli
nei confronti di persone
giuridiche o impianti
appartenenti ad una certa
categoria.
Le norme orientate al
rischio per i controlli statali
entreranno in vigore dal 1
gennaio 2018. Il governo
avrà
il
diritto
di
determinare diversi tipi di
controllo statale che
insieme
all'adozione
dell'approccio orientato al
rischio potranno essere
implementati prima del
2018.
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Sberbank: la fine dell’anno sarà
difficile, non riposare sugli allori
 Nel quarto trimestre del 2015
sarebbe possibile uno “shock”
sul mercato valutario russo sullo
sfondo di un forte aumento
della volatilità della coppia
valutaria euro-dollaro. Lo hanno
scritto gli esperti del Centro di
studi macroeconomici (CMS)
della Sberbank, il maggiore
gruppo bancario russo a
partecipazione pubblica. Tale
previsione è contenuta nella
relazione macroeconomica dal
titolo “Shock esterni 2015:
spiacevoli, ma non catastrofici”,
resa disponibile sul sito della
banca lunedì, 27 luglio.
“Il crollo del rublo potrebbe
superare il livello naturale di
calo legato al crollo dei prezzi
del petrolio”, si legge nella
relazione.
Secondo le stime del Centro di
studi macroeconomici di
Sberbank, nel quarto trimestre
un dollaro verrà quotato 60
rubli, mentre il tasso di cambio
medio per l'anno in corso è
stimato a 57,7 rubli per un
dollaro.
Gli autori della relazione
riconoscono che nel 2015 la
situazione economica “appare
più tranquilla e prevedibile”
rispetto al 2014, quando i
crescenti rischi politici “hanno
condotto a dei veri e propri
shock economici”. Ma allo
stesso tempo notano che
quest'anno potrebbero esservi
degli shock esterni ad influire
sui fattori fondamentali del
paese.
Un effetto diretto degli
avvenimenti in Grecia sulla
Russia è “trascurabile”, ma non
si possono escludere degli shock
sul mercato valutario, nonché
una svalutazione dell'euro, si
legge nella relazione.
Lo
scoppio di una bolla sul mercato
dei titoli cinese potrebbe
condurre ad un calo dei prezzi
di energia e metalli in Russia.
“Nonostante tutta la positività”
circa la conclusione favorevole
dei negoziati relativi al
programma nucleare iraniano,
uno shock legato all'offerta sul
mer cato del petrolio è
facilmente prevedibile.
In autunno il FRS (Federal
Reserve System) americano
potrebbe aumentare il tasso,
provocando un rafforzamento
del dollaro, ossia un ulteriore
calo dei prezzi di oro e petrolio.
In circostanze normali tali shock
globali potrebbero causare un
cambio considerevole dei tassi
percentuali e una fuga di
capitale dalla Russia, ma
l'isolamento economico della
Russia dai mercati mondiali del
capitale permetterà di mitigarne
l'impatto, si nota nella
relazione.
I principali fattori di influenza di
tali eventi sulla Russia saranno il
calo dei prezzi delle materie
prime, soprattutto sul petrolio e
ulteriori turbolenze sul mercato
valutario. Nel caso in cui i prezzi
del petrolio crollino in maniera
drastica e si verifichi una nuova
ondata di destabilizzazione sul
mercato valutario, la
recessione si inasprirà,
il bilancio
statale
necessiterà di maggiori
finanziamenti
e
l'indebolimento
del
rublo
ac c e l er er à ,
assumendo un tasso di
cambio ancora più
volatile, informano gli
esperti di Sberbank.
Tuttavia gli analisti
escludono
“scenari
catastrofici”. L'impatto
negativo sarà limitato alla
riduzione dei prezzi sulle
materie prime, a una certa
velocizzazione del deflusso di
capitali e ad un ulteriore calo
del tasso di cambio del rublo. I
vecchi problemi, quali
l'esaurimento del Fondo di
Riserva in caso di periodi
prolungati di basso prezzo del
petrolio, “si inaspriranno”, e la
situazione dei consumatori
peggiorerà nuovamente, ma la
politica di tasso di cambio
flessibile permetterà di ridurre le
conseguenze degli shock, si
puntualizza nella relazione.
Il direttore del dipartimento di
circolazione del contante della
Banca Centrale russa, Aleksandr
Jurov, ha comunicato che i russi
preferiscono tenere i propri
risparmi a casa “sotto al
materasso”, piuttosto che
depositarli in banca. Anche per i
pagamenti i cittadini
preferiscono il contante.
Al momento le carte bancarie
vengono
utilizzate
principalmente per prelevare
contanti. Secondo i dati di una
statistica della Banca Centrale
condotta nel 2014, tali
3
operazioni equivalgono al
78,9% del totale delle
operazioni tramite carta.
“Di tanto in tanto conduciamo
diversi sondaggi sociologici.
L'ultimo ha dimostrato che il
43% dei rispondenti preferisce
tenere i propri soldi, per dirla in
parole povere, sotto al
materasso. Solo il 32% deposita
in banca i propri risparmi”, - ha
dichiarato Jurov. I cittadini
spesso tengono i propri contanti
in banconote da 5000 rubli, ha
aggiunto.
In Russia l'uso del contante è
anche il mezzo di pagamento
preferito per l'acquisto di merce
al dettaglio. Secondo i dati della
Banca Centrale, nel 2014 la
quota dei contanti sul totale
delle operazioni al dettaglio era
pari all'81%, contro l'85% del
2013.
“A livello di diffusione, le
banconote più usate al
momento sono quelle da 50,
100 e 500 rubli. A livello di
importo le banconote da
cinquemila rubli costituiscono la
quota maggiore, ma il loro peso
specifico sul totale delle
banconote in circolazione è
limitato”, - ha dichiarato il
direttore del dipartimento della
Banca Centrale.
Russia: l’economia dà segnali di ripresa
S
egnali confortanti per un
partner
chiave
dell’interscambio italiano,
la Russia. È una nota del Csc
(Centro studi Confindustria) a
mettere in rilievo la possibile
crescita dell’economia russa –
colpita dalle sanzioni per la crisi
ucraina – già prima della fine
del 2015. Importante, a questo
scopo,
l’attività
di
stabilizzazione messa in atto
dalla Banca centrale.
L’Italia è ovviamente un
osservatore privilegiato. L’export
verso la Russia, decimo mercato
di destinazione, ha fatto
registrare a maggio un calo
tendenziale del 30,6%. La nota
Csc, curata da Alessandro
Gambini, evidenzia più di un
fattore di miglioramento che fa
presagire che stia ormai
passando quella che si può
considerare una “tempesta
perfetta”, innescata nel 2014
da tre potenti shock: le sanzioni
occidentali collegate al conflitto
in Ucraina (recentemente
rinnovate fino a gennaio 2016);
la fuga di capitali e il
conseguente deprezzamento
del rublo; il calo del prezzo del
petrolio. Il Pil russo si è
contratto del 2,2% annuo nel
primo trimestre 2015, con
discese a doppia cifra per i
comparti produttori di servizi al
consumo.
Le sanzioni, che hanno colpito il
credito in termini di restrizioni
all’accesso al mercato dei
capitali Ue e Usa e l’industria
con il divieto di esportare
tecnologie militari e legate al
settore energetico, hanno
creato un clima di incertezza
che ha colpito soprattutto gli
investimenti delle imprese. Nel
contempo la scarsa fiducia ha
contribuito alla fuoriuscita di
capitali, determinante per la
svalutazione del rublo. Le
importazioni sono calate del
37,2% annuo nel primo
trimestre 2015, penalizzate
anche dal forte deprezzamento
della moneta russa. Un circolo
vizioso completato con il
rovinoso calo del prezzo del
greggio, arrivato a gennaio fin
sotto i 50 dollari al barile.
La Banca centrale tuttavia ha
giocato un ruolo fondamentale
nel contrastare fuga di capitali e
svalutazione lasciando fluttuare
liberamente il rublo, con
l’effetto di una maggiore
stabilità che a sua volta ha
consentito un marginale
recupero della fiducia.
“Consumi e investimenti si
contrarranno – rileva Csc –
m e n o
d i
q u a n t o
precedentemente ipotizzato”.
Ci sono segnali congiunturali
che, seppure in modo ancora
faticoso, vanno in questa
direzione. La media dell’indice
Pmi dei servizi, nel secondo
trimestre, è la più alta dal 2014
e nel manifatturiero a giugno la
contrazione dell’attività è in
rallentamento. Nel contempo il
calo degli ordini dall’estero, il
22esimo consecutivo, è stato il
meno marcato dall’inizio del
2015. La fiducia dei
consumatori è migliorata di 9
punti rispetto al primo
trimestre. Lo stesso -2,2% del
Pil nel primo trimestre,
d’altronde, si è rivelato meno
accentuato di quanto atteso.
Si può stimare che l’economia
russa (vale il 3,3% del Pil
mondiale) torni a crescere nella
parte finale dell’anno, trainata
da investimenti governativi nel
settore oil&gas e dal rimbalzo
delle quotazioni del greggio. Il
risultato complessivo del 2015
sarebbe un calo del 3,2%. Pil
debolmente positivo nel 2016
(+0,4%). In un ragionamento
più a medio termine, osserva il
Csc, vanno comunque tenute in
conto alcune variabili come un
eventuale riaccendersi del
conflitto in Ucraina e la
mancata realizzazione di
riforme strutturali per attivare
investimenti.
Il Sole 24 Ore, 19.07.2015
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In Russia verranno fissati dei prezzi
minimi per vino e spumante
E
ntro la fine dell'anno
l'ente russo per la
regolamentazione degli
alcolici stabilirà un prezzo
minimo su vini e spumanti.
All’inizio di luglio ha avuto
luogo la prima riunione
dedicata alla determinazione di
un prezzo minimo per questo
tipo di bevande alcoliche. Come
ha affermato uno dei
partecipanti all'incontro, i
rappresentanti del settore e i
funzionari hanno deciso di
comune accordo che il costo
minimo per una bottiglia di
spumante sarà pari a 115 rubli,
mentre una bottiglia di vino
costerà almeno 80-90 rubli (si
intendono bottiglie da 0,75 l).
Le aziende insistono affinché i
prezzi minimi vengano fissati a
settembre-ottobre, per poter
vendere la merce a tali prezzi
già in vista del Capodanno.
Il direttore generale del Centro
di ricerca sul mercato federale e
regionale degli alcolici, Vadim
Drobiz, ritiene che i prezzi
stabiliti dall'ente russo per la
regolamentazione degli alcolici
siano troppo bassi. Ha notato
che in caso di prezzi minimi
troppo ridotti l'effetto atteso
non verrà raggiunto.
“Un prezzo ribassato apre la via
del mercato ai prodotti
falsificati, quando lo scopo, al
contrario, sarebbe quello di
sbarrargliela”. Questi ha inoltre
notato che al momento il 30%
del vino prodotto è senza
licenza. Anche la quota dello
spumante contraffatto è pari a
circa un terzo dell'intera
produzione.
Il presidente dell'Unione dei
produttori di vino russo, Leonid
Popovich, ritiene che i prezzi
discussi siano accettabili. “Si
tratta all'incirca delle stesse cifre
che stavamo valutando in
precedenza, quando si era
parlato per la prima volta di
fissare i prezzi minimi”.
All'inizio dell'anno era stato
Sultan Khamzaev, capo del
progetto “Russia astemia” e
membro della Camera Pubblica
della Federazione Russa, a
proporre di fissare dei prezzi
minimi sul vino e sullo
spumante. A suo parere il
prezzo minimo di una bottiglia
di spumante non dovrebbe
essere inferiore ai 300 rubli,
mentre quello di una bottiglia di
vino non dovrebbe scendere
sotto i 250 rubli. A suo tempo
Khamzaev aveva puntualizzato
che i vini prodotti legalmente
non possono costare meno.
Mentre i produttori di vino
avevano dichiarato che il prezzo
di produzione minimo per una
bottiglia di spumante deve
essere pari a 82,5 rubli, mentre
quello di una bottiglia di vino è
pari a 120 rubli. In questo caso,
il prezzo minimo del prodotto
sugli scaffali dei negozi sarebbe
di 107,25 e 156 rubli
rispettivamente.
Dal 2009 in Russia vige una
regolamentazione statale sui
prezzi delle bevande con una
gradazione alcolica superiore a
28°. Alla fine di gennaio 2015,
il primo ministro Dmitry
Medvedev ha firmato un
decreto in base al quale lo Stato
potrà regolare anche il prezzo
del vino e dello spumante. Tale
diritto è stato conferito all'ente
russo per la regolamentazione
degli alcolici.
Il presidente russo Vladimir
Putin ha decretato il 29 luglio
scorso la distruzione al confine
del Paese dei generi alimentari
occidentali che arrivano nel
Paese nonostante l'embargo
imposto dal Cremlino. Il decreto
entra in vigore il 6 agosto.
Secondo quanto dichiarato dalla
presidenza russa in un
comunicato, il provvedimento
interesserà gli alimenti e i
prodotti agricoli provenienti da
quei Paesi che risultano aver
emesso, ad oggi, sanzioni
economiche contro imprese e
cittadini russi, come nel caso
degli Stati Uniti e dell'Unione
europea. Non sono interessati
da questo provvedimento i
prodotti che attraversano la
dogana in transito verso un
Paese terzo, a condizione che
soddisfino i requisiti fitosanitari.
L'obiettivo di questa misura è
quello di scoraggiare il
contrabbando di alimenti
europei in Russia attraverso
Paesi come la Bielorussia, come
ha più volte denunciato la
stampa locale. La Russia è stata
5
costretta a sospendere l'entrata
di container provenienti dal
Paese vicino che arrivavano sul
mercato nazionale con etichette
bielorusse, come le ostriche o le
cozze, nonostante la Bielorussia
non sia sul mare. L'iniziativa di
distruggere i prodotti deperibili
occidentali arriva dal ministro
dell'Agricoltura, Alexandr
Tkachov, che pone la frutta e la
verdura nella stessa categoria
degli altri articoli di
contrabbando destinati alla
distruzione, come la droga.
Alcuni media locali hanno
criticato la misura, considerando
che sarebbe molto più pratico
vendere quei prodotti a basso
costo, a favore delle fasce più
svantaggiate della società russa,
i cui redditi sono stati ridotti a
causa dell'attuale recessione.
Altri hanno suggerito di inviare
questi prodotti a orfanotrofi o
alle regioni ucraine di Donetsk e
Lugansk colpite dalla guerra,
dove
molte
persone
sopravvivono solo grazie agli
aiuti umanitari.
Secondo i dati ufficiali, il costo
minimo del paniere della spesa,
in Russia, è aumentato del
14,3% nel primo semestre di
quest'anno, in gran parte a
causa dell'embargo dei prodotti
occidentali che ha fatto
aumentare i prezzi degli
alimenti di base. Putin ha
annunciato, a fine giugno, la
decisione di prorogare di un
anno l'embargo sui prodotti
alimentari deperibili provenienti
dall'Unione europea, in risposta
all'estensione delle sanzioni
adottate da Bruxelles contro
Mosca per il suo ruolo nella crisi
in Ucraina. Ha spiegato che
l'obiettivo della misura è quello
di “garantire la sicurezza della
Russia” e ha argomentato che
l'embargo “sarà un buon
incentivo per gli agricoltori
locali”.
L'Unione europea ha
prolungato le sanzioni
economiche contro la Russia di
sei mesi, fino al 31 gennaio
2016. Il portavoce del Cremlino,
Dmitrij Peskov, ha bollato come
“illegale e infondata” la
decisione di Bruxelles e ha
affermato che le sanzioni
pregiudicano “anche gli
interessi dei contribuenti nei
Paesi europei”.
6
Sempre più capillare la presenza
italiana nelle regioni russe
Un accordo con la regione di
Novosibirsk per sostenere gli
scambi commerciali tra Italia e
Russia e sostenere le imprese
messe in difficoltà dalle sanzioni
Ue. È quello siglato dal
presidente della Regione
Lombardia Roberto Maroni e
dal governatore della Regione di
Novosibirsk,
Vladimir
Gorodetskij, al termine di un
incontro a Palazzo Pirelli. Si
tratta di una “dichiarazione
congiunta per la cooperazione
sul terreno delle imprese e delle
attività produttive, degli scambi
commerciali, dell'ambiente e
della cultura”, come spiega
Maroni. “Sono molto
soddisfatto - ha detto - perché
questo accordo rafforza i
rapporti tra le nostre due
Regioni e facilita il lavoro alle
nostre imprese”.
L'accordo, sottolinea il
governatore lombardo, “è
politico, prima ancora che
istituzionale, contro le sanzioni
europee alla Russia”. Un atto
formale “contro le ingiuste
sanzioni contro la Russia”. “Ho
fatto presente la nostra
posizione di contrarietà alle
sanzioni alla Russia - aggiunge perché danneggia l'economia
lombarda e rappresenta un atto
ingiusto verso la Russia e il suo
popolo”. A ottobre, annuncia,
“mi recherò a Novosibirsk con
una delegazione di imprenditori
lombardi, p erché voglio
sottolineare l'importanza che
hanno per la Lombardia i
rapporti con la Russia e con la
Regione di Novosibirsk”.
Le Dogane russe dicono che nei
primi cinque mesi del 2015 la
Russia ha importato il 38,7% in
meno dai Paesi che non fanno
parte della Comunità di Stati
indipendenti, quel che resta
dell’ex Urss. Se le sanzioni
stanno portando la Russia a
v a l o r i z z a r e
sull’”importozameshchenie”, lo
sviluppo della produzione locale
che possa sostituirsi all’import, è
su questo che si sta
concentrando anche il lavoro
dell’Ice, l’Agenzia italiana per la
promozione del commercio con
l’estero. “Quello dell’import
substitution – riflette il
presidente dell’Agenzia
Riccardo Monti - è un
fenomeno che le sanzioni
hanno solo accelerato: era
innaturale che la Russia avesse
un’industria manifatturiera così
limitata. Il Paese con più acqua
e terra fertile al mondo, con
una tradizione industriale,
materie prime, grande
disponibilità di energia a costi
limitati, personale qualificato,
fino all’anno scorso importava
prodotti agroalimentari per 40
miliardi. Era una patologia”.
E se ora la Russia si muove e
comincia a strutturarsi per
potenziare il proprio settore
manifatturiero, l’implicazione
per l’Ice e le imprese italiane è
molto semplice, spiega Monti:
“Come in tutti i grandi mercati,
chi lo vuole servire con volumi
importanti deve creare una
presenza diretta. Non parliamo
di delocalizzazione, ma di
investimenti per crescere
all’estero. Cosa che il calo del
rublo sta rendendo più
conveniente rispetto all’export.
E se finora è stato conveniente
installarsi in Russia solo per le
grandi aziende, adesso anche le
aziende più piccole iniziano a
considerare seriamente la
possibilità di creare una
presenza diretta”.
Per sostenerle, racconta Pier
Paolo Celeste, responsabile
7
dell’Ice a Mosca, l’Agenzia ha
avviato in queste settimane un
osservatorio. “L’import
substitution - racconta - è nata
da 20 decreti emanati dal
governo russo tra marzo e
aprile. Per la loro attuazione la
Russia investe 3mila miliardi di
rubli (48 miliardi di euro): ogni
decreto elenca per ogni settore
il grado di sostituzione delle
importazioni previsto a 5 anni.
Noi andremo a osservare e
analizzare da vicino quali settori
colpirebbero maggiormente
l’Italia, in quali settori e in quali
regioni potr emmo aver e
l’impatto
maggiore.
Verificheremo se queste regioni
vogliono lavorare per noi e
quindi – in modo molto
concreto - coinvolgeremo il
sistema bancario, presenteremo
queste condizioni in Italia,
organizzeremo pool di
imprese”. A stretto contatto
con associazioni come la
Camera di commercio italorussa o Delovaja Rossija,
interlocutore ideale perché
raccoglie le aziende private non
energetiche: “La parte
emergente del capitalismo
russo”, sottolinea Monti.
Si è svolta il 16 luglio in
Ambasciata una serata dedicata
alla squadra della Nazionale
italiana di scherma, che si trova
a Mosca per i Campionati
Mondiali della disciplina.
All’incontro hanno partecipato,
tra gli altri, il Presidente della
Federazione italiana di scherma
Giorgio Scarso e la neo
campionessa del mondo di
spada femminile Rossella
Fiamingo. Atleti e dirigenti si
sono intrattenuti con gli altri
ospiti, rappresentativi di questo
mondo
mediatico
e
imprenditoriale e della comunità
italiana in Russia.
L’Ambasciatore Ragaglini aveva
inoltre già salutato la Nazionale
italiana durante la cerimonia
inaugurale dei Campionati
Mondiali di scherma tenutasi lo
scorso 14 luglio. Presenti
all’inaugurazione anche il
Presidente del CONI, Giovanni
Malagò, e il Presidente della
Federazione Internazionale di
scherma, Alisher Usmanov, uno
degli uomini d’affari russi più
influenti del Paese.
Il 9 luglio si è svolta
in
Ambasciata la presentazione del
libro “Come il denaro ha
viaggiato per il mondo. Una
storia italiana” scritto dalla
Prof.ssa Svetlana Reznik. Il
volume, rivolto a un pubblico di
giovanissimi, racconta con un
linguaggio semplice, ma
appassionante la storia della
nascita della moneta e dei primi
istituti di credito, delineando
l’evoluzione che lega le lettere
di cambio utilizzate dai mercanti
fiorentini nel XII secolo alla
fondazione del Monte dei
Paschi di Siena, la più antica
banca ancora oggi in attività.
Alla presentazione hanno
partecipato,
oltre
all’Ambasciatore Ragaglini e alla
Prof.ssa Reznik, il Dott. Sergio
Passoni, il Responsabile Area
Internazionale di Ubi Banca, che
ha finanziato la traduzione
italiana del libro, il Dott.
Ermolov della Banca Centrale
russa, il Dott. Luigi Concistrè,
addetto
finanziario
dell’Ambasciata e il Dott.
Ferdinando Pelazzo di Ubi
Banca, autore della postfazione
del libro.
La serata si è poi sviluppata in
un dialogo informale tra la
scrittrice e i rappresentanti del
mondo culturale e bancario che
hanno partecipato alla
presentazione.
Si è svolta l’8 luglio in
Ambasciata, nel quadro del
ciclo di incontri culturali con
personalità russe e italiane, una
serata dedicata alla Biennale di
Venezia e al crescente ruolo che
l’arte contemporanea dovrebbe
esercitare nelle relazioni
culturali italo-russe. All’evento,
denominato “Biennale d’Arte di
Venezia : Pro et Contra”, sono
intervenuti Viktor Misiano,
curatore di diversi Padiglioni
russi alla Biennale e tra le figure
più note del mondo dell’arte
contemporanea russa, Dmitry
Gutov, famoso artista russo e
veterano della Biennale, e
Bartolomeo Pietromarchi,
curatore del Padiglione italiano
durante l’edizione 2013 della
8
Biennale. La serata, sviluppatasi
attraverso un dialogo informale
con il pubblico composto in
larga parte da artisti, operatori
museali e galleristi russi, ha
messo soprattutto in rilievo la
capacità della Biennale di
trasformarsi secondo lo spirito
del tempo, mantenendo sempre
il suo carattere di unicità che la
rende
un
fenomeno
difficilmente eguagliabile nel
mondo.
Il “conto” rischia di essere
salato: nei dodici mesi del 2015
la riduzione dell’export veneto
nei confronti della Russia
segnerà una perdita di 538
milioni di euro, registrando un 32,6% rispetto allo stesso
periodo del 2014.
La proiezione è stata elaborata
da Confindustria Padova, che
ha trasferito il trend effettivo e
reale del primo trimestre 2015
sul periodo dell’intero anno. La
crisi russa, aggravata dalla
proroga delle sanzioni (alla fine
di gennaio 2016), ha interrotto
una fase di crescita a due cifre
dell’export regionale (+24,1%
nel 2011-2013). I prossimi mesi
saranno ancora difficili, ma già
a partire dal 2016 l’economia
russa tornerà a crescere (+0,4%
secondo Confindustria) e con
essa anche le esportazioni.
Ma intanto il 2015 segna una
debacle impressionante. Tra le
province più colpite in regione
ci sono Venezia - che chiude il
primo trimestre 2015 con una
perdita di export in Russia del
49,3% -, Belluno (-35,9%) e
Vicenza (-28,6%). È, però,
Padova la provincia in assoluto
più colpita, con un calo del
49,6% di export verso la Russia.
Già il 2014 si era chiuso con un
-18,2% delle esportazioni
padovane verso Mosca (da 382
a 312 milioni di euro). Nei primi
tre mesi del 2015 la caduta si è
accentuata: la r iduzione
dell’export supera i 40 milioni di
euro rispetto allo stesso periodo
del 2014 (da 81,6 a 41 milioni)
facendo scivolare la Russia dal
6° al 14° posto tra i principali
paesi di sbocco. E proiettando il
trend (-49,6%) sui dodici mesi
la voragine si amplierebbe a
155 milioni di euro.
“Noi non molliamo - dichiara
Mario Ravagnan, vice
presidente di Confindustria
Padova - perché non possiamo
permetterci di perdere le
posizioni guadagnate con fatica
in questi anni in Russia e
lasciare campo libero ai
competitor cinesi e turchi.
Altrimenti come faremo poi a
rientrare su un mercato così
complesso, a quali costi?”. “Il
combinato tra crisi economica,
svalutazione del rublo e sanzioni
- continua Ravagnan - ha
danneggiato pesantemente la
nostra industria, in particolare la
filiera meccanica, il sistema
moda e arredo e l’agroindustria.
Ma non possiamo arretrare nel
presidio di un’area che è
diventata un partner strategico
per le nostre filiere”.
Da questa convinzione è nato
l’accordo che a Padova,
nell’ambito di un incontro
organizzato dalla sezione dei
Metalmeccanici a cui hanno
partecipato oltre 20 aziende
con forti interessi in Russia, è
stato siglato tra Confindustria
Padova e Confindustria Russia,
unica rappresentanza del
sistema confindustriale italiano
nella Federazione oltre gli Urali:
si tratta di un memorandum di
collaborazione finalizzata a
promuovere gli scambi
commerciali e le partnership
produttive tra imprese
padovane e russe, sviluppare
progetti e joint venture, favorire
la partecipazione a missioni,
fiere e incontri b2b sulle due
sponde.
“La firma del memorandum dice Ernesto Ferlenghi,
presidente di Confindustria
Russia - è la risposta forte del
mondo confindustriale alla
richiesta delle aziende italiane di
riconquistare quote del mercato
russo. Complici il rallentamento
dei consumi legati alla discesa
del prezzo del petrolio, cambio
rublo-euro e l’effetto delle
sanzioni
europee
e
controsanzioni russe, in poco
più di un anno l’export italiano
verso la Russia ha subìto un
crollo di oltre il 30% per un
valore che supera i 2 miliardi di
euro”.
Significative sono
le
testimonianze in questo senso
delle imprese padovane: la Piron
di
Cadoneghe
(forni
professionali per ristorazione e
catering) nel 2012 fatturava in
9
Russia 2 milioni di euro , sui 5
totali. “Quest’anno arriveremo
a stento a 150mila euro - dice il
direttore marketing Enrico
Bonetto -; è il 70% in meno
rispetto al 2014”. La Berto’s di
Tribano (cucine professionali)
negli ultimi due anni ha perso
tra Russia, Ucriana e Bielorussia
circa un milione di euro di
export sui 22 totali ( di cui 18
ricavati dalle esportazioni). “Nel
primo semestre di quest’anno
nella sola Russia abbiamo subito
un crollo dell’80%, da 500mila
a 100mila”, spiega il presidente
Enrico Berto.
“Gli imprenditori italiani conclude Ravagnan - vanno in
giro per il mondo a vendere il
made in Italy, ma l’Europa deve
metterci nelle condizioni di
farlo. Chiediamo al Governo di
lavorare a una soluzione
europea che ponga fine alle
sanzioni e per una maggiore
autonomia del nostro Paese”.
Un tracollo. Prima che le
tensioni geopolitiche alzassero
la barriera dell’embargo e delle
sanzioni, la Russia era fra i primi
tre mercati di sbocco
commerciale per il sistema
manifatturiero delle Marche,
insieme a Stati Uniti e Francia.
Ora il valore delle esportazioni è
sceso a poco più di 600 milioni,
contro i quasi 750 del 2012.
Una emorragia che non si
ferma. Nei primi tre mesi
dell’anno
le
aziende
marchigiane hanno perso oltre
70 milioni di euro – con una
diminuzione del fatturato pari al
42,3% –, un valore che si
somma ai 123,5 milioni sfumati
nel corso di tutto il 2014, con
una flessione del 17 per cento. I
numeri arrivano dal forum
Marche-Russia promosso dalla
Camera di commercio di Pesaro
e Urbino, un appuntamento tra
più di settanta imprese
(provenienti da tutta la regione)
e una delegazione di operatori
dell’area degli Urali e del Volga
che conferma la volontà del
sistema produttivo marchigiano
di non mollare la presa su un
mercato che rappresenta ancora
un pilastro dell’export.
“L’impatto delle tensioni sulle
aziende è devastante”, dice il
presidente dell’ente camerale
Alberto Drudi: “Le nostre
imprese non possono più
sostenere questa situazione –
prosegue – per due ragioni in
particolare: queste perdite si
vanno a sommare a una
condizione di crisi ancora
latente e, al momento, non
sono recuperate né attraverso
una crescita dei fatturati sul
mercato italiano, né su altri
significativi mercati di sbocco”.
Da qui l’appello di Drudi al
governo “perché si faccia
sentire con l’Unione europea”.
Su un valore delle esportazioni
totale che l’anno scorso ha
superato i 12,3 miliardi, il peso
della domanda proveniente dai
Paesi europei extra Ue è
significativo: vale 1,6 miliardi e
insieme all’area della comunità
europea rappresenta più del
74% dell’export complessivo. Il
settore dell’agroalimentare nei
primi tre mesi di quest’anno –
dopo aver messo a segno nel
2014 una decisa crescita – ha
perso più del 75 per cento.
Mentre quello dei mobili, tra i
primi dieci settori per valore
delle esportazioni, ha visto
svanire il 12,5% dei ricavi,
percentuale che si somma a
quel 21,4% di flessione che ha
eroso sensibilmente i fatturati
nel 2014, portandoli da oltre 88
milioni a poco più di 56,6, quasi
tutti generati dal cluster del
mobile di Pesaro. Eppure la
Russia resta uno sbocco
fondamentale come dimostra la
riposta delle aziende
marchigiane all’opportunità
offerta dal forum. Gli Urali in
particolare, quella vasta area
che ruota intorno a
Ekaterimburg, sono un nuovo
punto di riferimento. E non solo
perché in queste regioni si
estrae l’80% del petrolio e del
gas di tutta la Russia: con circa
30 milioni di abitanti, sono in
forte crescita e manifestano una
domanda di qualità che si
concentra soprattutto sul
settore dell’arredamento e delle
macchine per la lavorazione del
legno. Designer, architetti,
importatori di mobili russi nei
faccia a faccia con le imprese
marchigiane hanno ribadito un
interesse che per l’ente
camerale pesarese è prima di
tutto una occasione di rilancio
dei rapporti economici con la
Russia, anche nel campo della
meccanica, del turismo e della
moda. “Stiamo cercando di
avviare con le azie nde
marchigiane – dice Mikahil
Plyshevskiy, presidente
dell’associazione dei mobilieri e
degli importatori di mobili degli
Urali – nuove forme di
collaborazione e di business”. Il
primo passo è fatto. Ed è già in
cantiere una missione negli Urali
(è prevista in autunno) di una
delegazione di imprese delle
Marche.
10
La rassegna delle informazioni statistiche e
delle previsioni sull’economia della Russia
Il volume delle esportazioni di
petrolio nel periodo gennaiomaggio 2015 è aumentato
dell'8,9% rispetto allo stesso
periodo dello scorso anno ed è
stato pari a 101,1 milioni di
tonnellate, secondo i dati di
Rosstat (compresi i dati
riguardanti i reciproci scambi
con i paesi della CEEA).
Nel maggio 2015 le
esportazioni di petrolio hanno
raggiunto 21,3 milioni di
tonnellate, con un incremento
dell'11,5% su base annua e del
4,4% rispetto all'aprile di
quest'anno.
Nel periodo gennaio-maggio
sono giunte alla raffinazione
119,2 milioni di tonnellate,
ossia l'1% in meno rispetto allo
stesso periodo nel 2014. Nel
mese di maggio sono stati
raffinati 24,4 milioni di
tonnellate, il 2% in meno
rispetto al maggio dello scorso
anno, e del 6,2% in meno
rispetto al mese precedente.
In cinque mesi l'estrazione è
aumentata dell'1,2%, fino a
220,4 milioni di tonnellate di
petrolio. Nel mese di maggio, la
produzione era pari a 45,1
milioni di tonnellate, con un
incremento dell'1,4% su base
annua e del 3,4% rispetto
all'aprile di quest'anno.
Nel periodo gennaio-maggio
2015 la quota delle esportazioni
di petrolio sul totale dell'export
russo era pari al 26,2%, mentre
sul totale delle esportazioni di
prodotti energetici ha
eguagliato il 40,2% (nel
periodo gennaio-maggio 2014
era rispettivamente del 31,9% e
del 44,1%).
A maggio di quest'anno, il
prezzo medio di esportazione
del petrolio è stato di 424,5
dollari per tonnellata (108,2%
rispetto ad aprile 2015). Il
prezzo sul mercato mondiale di
greggio Urals era pari a 464,9
dollari (107,7%).
Nel mese di maggio in Russia,
secondo i dati di Rosstat, sono
stati estratti 10.331.000 barili al
giorno, 10.015.000 nel mese di
aprile e 10.350.000 a marzo.
Nei paesi OPEC lo stesso
indicatore era pari a 30.975.000
barili a maggio, 30.952.000 nel
mese di aprile e 30.847.000 nel
mese di marzo.
La Banca centrale della Russia
(Tsentrobank) ha bloccato per
un periodo non meglio definito
gli acquisti di valuta estera tesa
a r icostituire le riserve
internazionali del paese,
permettendo al rublo di
recuperare vigorosamente dopo
tre settimane di ribasso.
Le operazioni sono state
sospese dal 28 luglio a causa di
“una crescita della volatilità sul
mercato valutario nazionale”,
come ha comunicato la banca
centrale, che comunica anche
che gli acquisti di valuta sono
stati ridotti a 160.000.000 di
dollari giornalieri, dello scorso
lunedì, dai 200.000.000 al
giorno della settimana scorsa.
“La Banca di Russia ha più volte
dichiarato che ridurrà al minimo
l'impatto delle operazioni per
ricostituire le riserve
internazionali sul mercato
valutario, rimodulando
rapidamente il volume degli
acquisti”, ha detto la banca
centrale.
La banca centrale della Russia,
che ha permesso al rublo di
fluttuare liberamente l'anno
scorso, nella peggiore crisi
valutaria della Russia dal 1998,
ha ripreso gli acquisti di valuta a
metà maggio per ricostruire
gradualmente le riserve a 500
miliardi
di
dollari,
acquistandone fin qui circa 10
miliardi, dallo scorso 13
maggio.
Nel 1° semestre del 2015 il
volume della produzione
industriale rispetto a gennaiomaggio 2014 è diminuito del
2,7%, come informa il Servizio
federale di statistica nazionale
(Rosstat).
Nel mese di giugno 2015
rispetto a giugno 2014 la
produzione industriale è calata
del 4,8% dopo un calo del
5,5% a maggio (calo massimo
da ottobre 2009), del 4,5% nel
mese di aprile, dello 0,6% a
marzo, dell'1,6% in febbraio e
dopo un aumento dello 0,9%
nel mese di gennaio.
Rispetto a maggio, la
produzione industriale del mese
scorso è aumentata dello 0,6%.
Il calo della produzione
industriale alla fine del mese ha
superato le aspettative degli
esperti. Gli analisti avevano
previsto un calo della
produzione industriale in Russia
nel mese di giugno pari al 4,1%
su base annua (il consensusforecast è stato redatto ai primi
di giugno dall’agenzia stampa
“Interfax” sulla base di un
sondaggio tra gli analisti delle
principali
società
di
11
investimento, banche e centri di
analisi).
Nel periodo gennaio-giugno
2014 la produzione industriale è
aumentata dell'1,5%, mentre
nel mese di giugno il tasso di
crescita su base annua era pari
allo 0,4%.
Con l'eccezione di fattori
stagionali e di calendario, la
produzione industriale a giugno
2 01 5 r is p e tt o a l m e s e
precedente è diminuita dello
0,1% dopo un calo dello 0,6%
in maggio e dell'1,6% nel mese
di aprile, dopo un aumento
dello 0,4% in marzo e un calo
dello 0,8% nel mese di
febbraio.
Nel settore dell'estrazione
mineraria, nel primo semestre, il
volume di produzione è rimasto
invariato, mentre è crollato del
4,5%
nell'industria
manifatturiera. La produzione e
distribuzione di en e r gia
elettrica, gas e acqua sono
diminuite dello 0,1%.
Le stime del Ministero dello
Sviluppo Economico per il 2015
prevedono una riduzione della
produzione industriale dell'1,31,6%.
Per l'anno in corso gli analisti
prevedono un calo pari al 2,5%.
La produzione di autovetture in
Russia nel periodo gennaiogiugno 2015 è diminuita del
24,4% rispetto allo stesso
periodo del 2014, fino a 679
mila veicoli.
Nel mese di giugno la
produzione di autovetture è
calata del 27,2% su base
annua. Tuttavia, rispetto al
mese precedente, è aumentata
del 26%.
La produzione di camion nel 1°
semestre ha subito un calo del
22,5% - fino a 57.900 veicoli.
In sei mesi la produzione di
autobus si è contratta del
15,6% rispetto al periodo
analogo del 2014, fino a 15,8
mila pezzi.
Continua la contrazione
dell'economia della Russia. A
giugno, il Prodotto Interno
Lordo ha registrato una discesa
del 4,2% rispetto a un anno
prima. La discesa del PIL
continua anche se a un ritmo
inferiore rispetto a maggio
quando era scivolato del 4,8%.
Nei primi sei mesi dell'anno, si è
registrata una contrazione del
3,4%.
Il Ministero dell'Economia russo,
che ha diffuso i dati in un report
mensile, ha spiegato che le
principali cause del declino
economico del Paese sono
soprattutto il calo dei prezzi del
greggio e le sanzioni imposte
dall'Occidente che hanno
tagliato le banche e le industrie
russe fuori dal mercato globale.
12
Investimenti e collaborazioni industriali
La società “Staudia Kristall”
della città di Krasnojarsk
(Russia), specializzata nell’arte
ambientale e nel design dei
giardini, cerca la possibilità di
mandare un proprio designer
come stagista presso uno studio
italiano dell’arte ambientale nel
periodo compreso tra il
novembre del 2015 e l’aprile del
2016.
Contatti:
Tel: +7 (923) 369-30-68
E-mail: [email protected]
I n t e r n et :
ht t p: / /
www.студиякристалл.рф/
La società “Instroj” della
regione di Cheljabinsk (Russia)
cerca un investitore strategico
per aumentare la produzione
locale di materiali da
costruzione (blocchi in
gasbeton, pannelli in cemento
armato, ecc.) Il finanziamento
indispensabile è stimato a un
milione di Euro. Il termine di
recupero del capitale è previsto
in 12-14 mesi.
Contatti:
Tel: +7 (922) 754-53-53
E-mail: [email protected]
La società “Studioromi Atelier”
di Mosca cerca la collaborazione
con i produttori di tessuti in
Italia che siano interessati a
lavorare direttamente con gli
stilisti russi, senza “mediatori”.
La società russa collabora con
molti stilisti russi e cerca tessuti
di vario tipo per la produzione
di collezioni limitate di
abbigliamento di moda.
Contatti:
Tel: +7 (925) 022-05-34
E-mail: [email protected]
Internet: www.studioromi.ru
economici e finanziari tra i
Paes i, le imprese, ecc.
L’investimento nel progetto è
stimato a un milione di dollari. Il
termine di recupero del capitale
è previsto in 24 mesi.
Contatti:
E-mail: [email protected]
La società “Ural-razvitie” della
regione di Sverdlovsk (Russia)
cerca un investitore per lanciare
il processo di ammodernamento
tecnico di una fabbrica
funzionante che potrà produrre
fino a 10.000 metri cubi di
segati di legno all’anno. Il
finanziamento necessario è
stimato a 300.000 dollari. Il
termine
di
recupero
dell’investimento è previsto in
38 mesi. Il tasso di rendimento
del progetto (IRR) è stimato al
19%, mentre la tassa NPVR è
stimata al 21 per cento.
Contatti:
Tel: +7 (929) 216-77-46
E-mail: [email protected]

La società “NRG” di Mosca
(Russia) cerca un partner
finanziario per lanciare un
nuovo sistema di pagamenti
internazionale che aiuterà lo
sviluppo degli interscambi
13
Proposte commerciali
Contatti:
Tel: +7 (911) 210-40-50
E-mail: [email protected]
Internet: www.logosinfo.ru
La società “Marejchik” della
regione di Orenburg (Russia)
vuole acquistare una linea
tecnologica per la produzione
del rivestimento per soffitti a
“nido d’ape” del tipo
“Grigliato”. La società russa
vorrebbe avviare la produzione
di questo tipo di materiale per
la costruzione edilizia in Russia.
Contatti:
Tel: +7 (922) 851-15-11
E-mail: [email protected]
La società “IraNika” di Mosca
(Russia) vuole acquistare una
macchina generatrice di aria
calda del tipo Simun Ione 2000
(Italia).
Contatti:
Tel: +7 (915) 355-32-64
E-mail: [email protected]
Internet: www.iranika.su
La società d’investimento e di
consulenza “YufLogos” vende
una fabbrica funzionante che
dispone delle licenze per la
produzione di oltre mille tipi di
prodotti mediatici, tra cui
protesi di vario tipo, bisturi, ecc.
Lo stabilimento che si trova a
San Pietroburgo dispone di tutti
i tipi di licenze e di certificati di
conformità con gli standard
russi. I prodotti della fabbrica
corrispondono a più rigide
norme internazionali. Lo
stabilimento si trova nel centro
di San Pietroburgo in un edificio
a tre piani di una superficie utile
di 968 metri quadrati.
La società “Mkanat” di Mosca
(Russia) vende dai propri
magazzini dei funi di acciaio
inossidabile di diametri
compresi tra un millimetro e 18
millimetri, su bobine di 250,
500 e 1000 metri. I funi
possono essere tagliati su
richiesta del cliente, La
consegna franco magazzino
oppure i funi acquistati possono
essere trasportati fino a un
terminale cargo, indicato dal
cliente.
Contatti:
Tel: +7 (495) 150-07-78
E-mail: [email protected]
Internet: www.mkanat.ru
La fabbrica metalmeccanica
“KMZ” della città di Kirov
(Russia) produce e vende delle
macchine spacciali per il taglio
della canna, il materiale
naturale da costruzione che
diventa sempre più popolare in
Russia e nel mondo. La canna
può essere tagliata in
dimensioni 3-50 mm. e può
produrre fino a 4 metri cubi di
canna tagliata all’ora.
La
macchina può trattare la canna
di diametro massimo fino a 100
mm.
Contatti:
Tel: +7 (800) 200-02-22
E-mail: [email protected]
Internet: www.kmz43.com
petrolifero tra diesel e mazut). Il
combustibile viene ottenuto dal
riciclaggio di scarti di gomma
(pneumatici, ecc.) Questo
combustibile produce il 25-30%
di calore in più rispetto al
mazut, è meno denso e resiste
al gelo fino a meno 40°C.
Contatti:
Tel: +7 (929) 833-79-67
E-mail: [email protected]
Internet: www.rtut-arb.ru
La società “Expresstechservice”
della regione di Mosca (Russia)
produce e v ende d ell e
macchine, destinate a sbucciare
noci, nocciole, arachidi e altri
tipi di noci. Il metodo brevettato
permette di sbucciare noci di
diametri compresi tra i 10 e i 45
millimetri. La macchina è a
bassissimo consumo di
elettricità permette di sbucciare
fino a 100 chili di noci o di
nocciole all’ora. Il prezzo di
macchina franco magazzino è di
45mila rubli (circa 690 Euro al
cambio attuale).
Contatti:
Tel: +7 (495) 968-52-69
E-mail: [email protected]
Internet:
www.exprestehservis.ru

La società “ARB” della città di
Simferopoli (Russia) vende del
combustibile nero liquido per
forni industriali (derivato
14
Fiere internazionali a Mosca nel 2016
Fiera internazionale dei beni di
consumo (Edizione “Inverno”)
18-21.01.2016
Fiera internazionale delle
tecnologie della produzione di
materie plastiche e di caucciù.
26-29.01.2016
24-a fiera di macchinari e di
tecnologie per la produzione di
imballaggio
e
di
confezionamento, materiali per
il confezionamento dei prodotti
di vario tipo e di generi
alimentari.
26-29.01.2016
Fiera di materiali
costruzione edilizia.
26-29.01.2016
per
Fiera di vernici, di lacche, di
coloranti.
Il
salone
“Preparazione delle superfici” e
“protezione dalla corrosione”.
01-04.03.2016
Forum di software medico.
23-25.03.2016
Fiera
di
sistemi
climatizzazione.
02-05.03.2016
di
Fiera dell’industria del turismo.
23-26.03.2016
Fiera di scarpe, di calzature, di
abbigliamento e di accessori in
pelle.
02-05.03.2016
Fiera di sistemi e di macchine
per il vending.
23-25.03.2016
Fiera delle tecnologie
controllo non distruttivo.
02-04.03.2016
Fiera dell’industria
costruzioni.
05-08.04.2016
del
la
Fiera di generi alimentari, di
bevande, di materie prime e di
tecnologie per la produzione dei
generi alimentari.
08-12.02.2016
Fiera di abbigliamento da
signora, da uomo, da bambini.
22-26.02.2016
Fiera della moda per bambini e
per ragazzi.
23-26.02.2016
Fiera di macchinari e di
tecnologie per la produzione di
tessuti.
24-26.02.2016
Fiera dei sistemi di magazzini e
di servizi logistici.
21-24.03.2016
delle
Fiera delle case ecologiche di
legno.
10-13.03.2016
Fiera di prodotti
innovativi.
13-15.04.2016
Fiera dei sistemi di laser, di
prodotti ottici e otticoelettronici.
14-17.03.2016
Fiera degli impianti tecnologici
per l’industria gaspetrolifera.
18-21.04.2016
Fiera di sistemi di sicurezza, di
sorveglianza e anti incendio.
14-17.03.2016
Fiera dei sistemi per
generazione dell’energia.
19-21.04.2016
Fiera dei macchinari e delle
tecnologie per panifici moderni.
14-17.03.2016
Fiera di macchinari
l’industria tessile.
15-17.03.2016
per
Fiera
degli
commerciali.
26-28.04.2016
elettronici
la
immobili
Fiera di sistemi di controllo,
delle misurazione e dei test.
26-28.04.2016
15
Fiera delle nuove tecnologie di
HR-management, di training del
personale.
20-21.04.2016
Fiera di componenti e di
accessori per la produzione dei
mobili.
11-14.05.2016
Fiera di strumenti di controllo e
di misurazione industriale.
26-28.04.2016
Fiera di macchine e di
tecnologie per la lavorazione dei
metalli.
23-27.05.2016
Fiera di prodotti in gomma, in
caucciù.
26-29.04.2016
Forum della tutela
proprietà intellettuale.
26-29.04.2016
Fiera di sistemi di illuminazione
e di automazioni per edifici
pubblici e privati.
06-09.06,2016
della
Fiera delle tecnologie e delle
macchine per l’integrazione
nella vita normale delle persona
handicappate.
27-29.04.2016
Fiera di prodotti di moda di
pelle e di pellicce.
27-29.04.2016
Fiera di moderne tecnologie di
telecomunicazioni.
10-13.05.2016
Fiera di prodotti e di tecnologie
per la produzione di vetro.
06-09.06.2016
Forum internazionale sugli
immobili in Russia e nel mondo.
06-08.06.2016
Forum
internazionale
dell’industria delle fiere.
Problemi della cooperazione
internazionale.
06-08.06.2016
Fiera di macchine, di tecnologie
per l’industria metallurgica.
06-09.06.2016
produzione dei tubi.
06-09.06.2016
Fiera dell’industria dell’alluminio
e dei metalli non ferrosi.
06-09.06.2016
Fiera di strutture metalliche per
l’industria.
06-09.06.2016
Fiera di macchinari, di
macchinari, di tecnologie per la
produzione di semiconduttori e
di fotovoltaica.
08-09.2016
Fiera di sistemi
computerizzata.
08-09.06.2016
di
vista
Fiera di macchinari, di
tecnologie, di utensili per
l’industria del legno, del mobile,
della carta e cellulosa.
24-27.10.2016
Tel: +7 (499) 795-37-99
Fax: +7 (495) 605-60-75
E-mail: [email protected]
Fiera di sistemi di navigazione.
Forum di navigazione satellitare.
10-13.05.2016
Fiera
dell’industria
per
la
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