Dall`articolo 69 all`articolo 68, un`opportunitá per la

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Dall`articolo 69 all`articolo 68, un`opportunitá per la
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Il mensile dell’agricoltura veneta
che cresce in Europa
RIVISTA MENSILE AVEPANEWS · NUMERO 77 · MAGGIO 2010
PROPRIETARIO AVEPA AGENZIA VENETA PER I PAGAMENTI IN AGRICOLTURA
VIA N. TOMMASEO N. 67 · 35131 PADOVA · TEL. 049. 7708711 · WWW.AVEPA.IT
REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE DI PADOVA N. 1797 DEL 29 MAGGIO 2002
DIRETTORE RESPONSABILE: ANTONIO MERLO · STAMPA: SAFIGRAF INDUSTRIA GRAFICA Schio (VI)
POSTE ITALIANE SPA · SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE
D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART. I COMMA 2 - CNS PADOVA
Maggio 2010 n. 77
I.P.
Dall’articolo 69 all’articolo 68, un’opportunitá
per la zootecnia veneta?
Con la domanda unica 2010 che i
produttori veneti si apprestano a
presentare in questi giorni all’AVEPA
tramite i Centri autorizzati di assistenza agricola (CAA), c’è l’opportunità di richiedere il sostegno
specifico per il miglioramento delle
qualità delle carni bovine. Disciplinato dall’articolo 68 del regolamento (CE) n. 73/2009 - che ha
abrogato il regolamento (CE) n.
1782/2003 e l’articolo 69 in esso
contenuto con cui erano disciplinati
i pagamenti per le carni bovine - il
sostegno specifico presenta novità
significative in termini di requisiti di
accesso per la linea vacca-vitello,
mentre lascia pressoché invariati i
requisiti per l’accesso al sostegno
per la macellazione di capi etichettati o certificati. La principale differenza, che si trasforma in una
opportunità per i beneficiari, deriva
dall’incremento del plafond che è
stato quasi raddoppiato. Infatti, si è
passati da una disponibilità di 28,6
milioni di euro che erano previsti per
l’applicazione dell’articolo 69 agli
oltre 51 milioni di euro che potranno
essere erogati con l’applicazione
dell’attuale articolo 68 del regolamento (CE) n. 73/2009.
Per comprendere l’impatto di questa
modifica normativa sulle peculiarità
della zootecnia da carne nel Veneto
è opportuno considerare lo scenario
in relazione alla macellazione dei
capi etichettati, per i quali gli allevatori veneti hanno ottenuto la maggior parte dei finanziamenti erogati
dall’AVEPA dal 2005 ad oggi. Nella
nostra regione l’applicazione dell’articolo 69 per i circa 250.000 capi
etichettati e potenzialmente pagabili
per la campagna 2009, dovrebbe
consentire una erogazione di circa
30 euro/capo al 30 giugno, per
complessivi 7.250.000 euro; mentre per lo stesso numero di capi il
plafond come da nuovo articolo 68
consentirà, nella prossima campagna, di erogare un contributo di
circa 50 euro/capo, per un totale
potenziale di 12.500.000 euro.
Il sostegno specifico per i bovini macellati può essere concesso agli
agricoltori che possiedono capi bovini e che ne facciano richiesta in domanda unica, sempre che al 31
dicembre dell’anno di campagna, in
base alle informazioni desunte dalla
banca dati dell’Anagrafe nazionale
bovina, abbiano rispettato le condizioni di ammissibilità disciplinate
all’articolo 3(3) del decreto ministeriale 29 luglio 2009, che prevede
due tipologie alternative:
1. oggetto del sostegno è ciascun
bovino macellato, allevato in
conformità ad un disciplinare di
etichettatura facoltativa approvato dal Ministero delle politiche
agricole alimentari e forestali, ai
sensi del regolamento (CE) n.
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1760/2000. Il disciplinare deve
recare almeno le indicazioni relative alle tecniche di allevamento
o metodo di ingrasso, all’ alimentazione degli animali nonché alla
razza o tipo genetico (articolo 12
del decreto ministeriale 30 agosto 2009, lettere b, c).
2. oggetto del sostegno è ciascun
bovino macellato, certificato ai
sensi del regolamento (CE) n.
510/2006 o in conformità a sistemi di qualità riconosciuti dal
Ministero delle politiche agricole
alimentari e forestali attraverso
un decreto che sarà adottato
entro il 31 gennaio dell’anno di riferimento. Per la campagna
2010 il Ministero non ha riconosciuto sistemi di qualità e quindi
il punto 2 è applicabile ai soli capi
certificati ai sensi del regolamento (CE) n. 510/2006.
In particolare, sono ammessi a premio i bovini maschi e femmine allevati nel rispetto delle prescrizioni
sopra elencate per almeno sette
mesi consecutivi nelle aziende di allevamento che richiedono il sostegno e che vengono macellati tra il 1°
gennaio ed il 31 dicembre dell’anno
di campagna in un’età compresa tra
i 12 ed i 24 mesi.
In ogni caso la macellazione deve avvenire entro trenta giorni dalla data di
uscita dall’allevamento. Al sostegno
specifico per la linea vacca-vitello
possono accedere, facendone richiesta in domanda unica, gli allevatori di
vacche nutrici da carne, iscritte nei
libri genealogici e di vacche a duplice
attitudine iscritte nei registri anagrafici, delle razze riportate nell’allegato
1 del decreto ministeriale 29 luglio
2009. Ogni richiedente deve aver rispettato al 31 dicembre dell’anno di
campagna, in base alle informazioni
desunte dalla banca dati nazionale
dell’Anagrafe nazionale bovina, le
condizioni di ammissibilità di seguito
specificate e disciplinate all’art. 3(2)
del decreto ministeriale 29 luglio
2009, che prevede tre tipologie per
accedere al sostegno:
1. vitello nato da vacche nutrici da
carne pluripare;
2. vitello nato da vacche nutrici da
carne primipare;
3. vitello nato da vacche nutrici a duplice attitudine.
Il sostegno di cui al punto 3 può essere concesso alle aziende che:
a) nell’anno della domanda non
consegnano né latte né prodotti
lattiero-caseari; la consegna di
latte o di prodotti lattiero-caseari
effettuata direttamente dall’azienda al consumatore non costituisce tuttavia un impedimento
alla corresponsione del premio;
b) che consegnano latte o prodotti
lattiero-caseari, se la quota individuale complessiva di cui all’articolo 67 del regolamento (CE) n.
1234/2007 è inferiore o pari a
120.000 kg.
In conclusione possiamo ritenere
che l’articolo 68 fornisca una opportunità per valorizzare ulteriormente
la produzione di carne bovina di qualità nella Regione del Veneto.
Filippo Codato
Credito e imprese agricole
Notizie a cura di Friuladria - Crédit agricole
Le garanzie sui finanziamenti agrari
Il tema delle garanzie nell’ambito del credito agricolo in generale e del
credito agrario in particolare è sempre stato un tema sentito e dibattuto. Le politiche agricole di questo ultimo decennio hanno fatto si che,
sia a livello privato, che pubblico, venisse data una risposta in tal
senso con l’obiettivo primario di accompagnare lo sviluppo e l’ammodernamento del comparto. Sul fronte privato si sono radicati sempre
più i consorzi di garanzia fidi (promossi dalle organizzazioni professionali di categoria) affiancati da innovative iniziative pubbliche di particolare rilievo, quali la costituzione della Società di gestione finanziaria
agroalimentare (SGFA) nell’ambito della riforma dell’ISMEA, l’Istituto di
servizi per il mercato agricolo alimentare. La SGFA, società partecipata
al 100% dall’ISMEA, può prestare direttamente alle imprese agricole
singole ed associate, nonché alle cooperative, garanzie che si suddividono in dirette e sussidiarie. Entrambe le forme di garanzia (sussidiaria e diretta) comportano un miglioramento delle condizioni sul
prestito effettuato dagli istituti di credito a favore delle imprese agricole che può portare ad una riduzione del tasso d’interesse.
Garanzia diretta o primaria
Le garanzie dirette (fideiussioni, cogaranzie, controgaranzie) integrano
la capacità dei soggetti beneficiari di offrire garanzie alle banche finanziatrici e proteggono direttamente la banca dal rischio di default per
la quota del finanziamento garantita. La garanzia primaria è rilasciata
dalla SGFA per le finalità e nei limiti previsti dalla normativa in materia
e nel caso in cui il soggetto beneficiario (aziende agricole, imprenditori
agricoli) non disponga di garanzie tali da assistere integralmente il finanziamento richiesto. La fideiussione è richiesta alla SGFA da parte
del soggetto beneficiario per il tramite della banca finanziatrice ed ha
un costo commisurato al rischio rilevato sulla base dell’istruttoria. In
virtù della fideiussione la banca finanziatrice può ottenere, in seguito
all’inadempimento del debitore principale e su richiesta alla SGFA, il
pagamento della somma garantita.
La garanzia può essere rilasciata nei seguenti limiti e per le finalità indicate di seguito:
Limiti
AZIENDE
AGRICOLTORE
GIOVANE AGRICOLTORE
Micro o piccola impresa
70% fino a € 1.000.000
80% fino a € 1.000.000
Media impresa
70% fino a € 2.000.000
80% fino a € 2.000.000
Finalità ammissibili
• realizzazione opere miglioramento fondiario;
• ricerca, innovazione e valorizzazione commerciale prodotti;
• costruzione e/o miglioramento di beni immobili per attività agricole e/o
connesse;
• acquisto di nuove attrezzature per lo svolgimento delle attività agricole;
• operazioni di ristrutturazione del debito, da breve a medio lungo
termine.
Le sanzioni
amministrative
Le sanzioni amministrative nazionali costituiscono la conseguenza di un
illecito amministrativo, ovvero di un compor tamento di disobbedienza
ad un obbligo imposto da un provvedimento amministrativo.
La legge che disciplina le modalità di applicazione ed i contenuti formali
delle sanzioni amministrative nazionali è la 689/1981 “Modifiche al
sistema penale”.
Con l’entrata in vigore della legge regionale 5/2005 (ar t. 11), che ha
introdotto l’ar t. 3-bis nella legge regionale 31/2001 (c.d. legge istitutiva dell’AVEPA), l’Agenzia ha acquisito la competenza ad irrogare sanzioni amministrative nazionali pecuniarie (attività che prima era di
competenza del Settore Primario - Direzione politiche agroalimentari
della Regione del Veneto) nel settore OCM Latte, OCM Vino, e nel Piano
di sviluppo rurale (in applicazione della legge 898/1986), oltre che per
una par te esigua di verbali trasferiti in materia di aiuto comunitario alla
produzione di olio d’oliva e alla trasformazione delle olive da tavola, ai
sensi del decreto legislativo 223/2001. A seguito dell’attribuzione
delle nuove funzioni in materia di sanzioni amministrative, dal luglio
2005 è stato istituito presso la Sede centrale dell’AVEPA un apposito
ufficio sanzioni, la cui attività è riassunta in termini numerici nel grafico
pubblicato qui sotto.
Il procedimento sanzionatorio previsto dalla legge 689/1981 si articola
in una fase preliminare di accertamento della violazione amministrativa
mediante la redazione da parte degli organi di controllo amministrativo,
ovvero dei funzionari dell’AVEPA, degli organismi delegati e degli ufficiali
o agenti di polizia giudiziaria (Guardia di Finanza, Corpo forestale dello
Stato, Nuclei antifrodi dei Carabinieri - NAC), di un processo verbale di
accer tamento e contestazione che assolvono la funzione di far conoscere al trasgressore e all’obbligato in solido la violazione ad essi imputata, attraverso una precisa enunciazione del fatto accer tato e delle
specifiche norme di legge che si assumono violate. Il verbale viene poi
trasmesso all’ufficio sanzioni dell’AVEPA, che procede ad istruire le relative posizioni sentiti gli interessati, ove questi ne abbiano fatto richiesta ai sensi dell’ar t. 18 della legge 689/1981, ed esaminati i
documenti inviati e gli argomenti esposti negli scritti difensivi. Se ritiene
fondato l’accer tamento, l’Agenzia determina con ordinanza motivata la
somma dovuta per la violazione e ne ingiunge il pagamento (ordinanza
di ingiunzione); qualora, invece, ritenga infondato l’accer tamento, l’Agenzia emette ordinanza motivata di archiviazione degli atti, comunicandola integralmente al trasgressore e al coobbligato in solido
(ordinanza di archiviazione).
Laddove il trasgressore o il legale rappresentante pro tempore della
ditta sottoposta a controllo, coobbligata in solido, non paghi la sanzione, né faccia opposizione alla stessa, l’AVEPA procede ad iscrivere
la posizione al ruolo esattoriale mediante il concessionario della riscossione ed alla riscossione coattiva delle somme dovute.
Valentina Morra
Importi ingiunti dal 01/07/2005 al 15/04/2010
La garanzia diretta è assistita in ultima istanza da parte dello Stato e
questo consente la ponderazione zero del patrimonio di vigilanza della
banca (Basilea 2) per la quota di finanziamento garantita.
Garanzia sussidiaria
I finanziamenti riser vati al comparto agricolo possono beneficiare
anche della garanzia sussidiaria/diretta di SGFA che consente alla
Banca di erogare finanziamenti a rischio mitigato.
Le garanzie sussidiarie sono di tipo mutualistico e scattano automaticamente per ripianare le perdite subite dalle banche finanziatrici a conclusione delle procedure esecutive nei confronti del mutuatario. La
garanzia sussidiaria è automaticamente rilasciata dalla SGFA a fronte
delle operazioni di credito agrario per tutti i finanziamenti superiori a 18
mesi e per quelli inferiori se sono supportati da agevolazioni pubbliche.
Totale ingiunto: € 8.108.505,65
La Commissione europea
approva i conti
dell’AVEPA
Il 31 marzo scorso è stata resa nota la decisione della Direzione generale dell’agricoltura della Commissione europea relativa all’approvazione e conseguente liquidazione dei conti dell’AVEPA per l’esercizio
finanziario 2009.
Anche quest’anno, così come negli esercizi precedenti, i conti sono
stati riconosciuti integralmente e senza rettifiche finanziarie.
Si tratta di un riconoscimento fondamentale per un organismo pagatore, in quanto attesta la completezza, l’esattezza e la veridicità dei
conti annuali trasmessi alla Commissione.
L’approvazione dei conti da par te della Commissione europea si è basata sull’attività di revisione dei conti dell’Agenzia operata dalla società
di cer tificazione indipendente Mazars e sulla dichiarazione di affidabilità annuale nella quale il direttore dell’organismo pagatore, sulla base
delle proprie valutazioni e delle informazioni a sua disposizione, dichiara che i conti forniscono un quadro veritiero, completo ed esatto
delle spese e delle entrate, e che il sistema di controllo dell’organismo
pagatore fornisce ragionevoli garanzie sulla legalità e regolarità delle
transizioni. La veridicità di tale dichiarazione è stata avallata dal parere
rilasciato dall’organismo di cer tificazione Mazars.
L’angolo dei pagamenti
Pagamenti eseguiti dal 16.10.2009 al 15.04.2010
111
112
113
114
121
122
123
125
131
133
211
214
216
221
227
311
323
431
511
DU
FC
L2
OO
TT
VA
VP
ZUC
Settore
Formazione professionale e informazione
Insediamento di giovani in agricoltura
Prepensionamento
Utlizzo dei servizi di consulenza
Ammodernamento delle aziende agricole
Accrescimento del valore economico delle foreste
Accrescimento valore aggiunto prodotti agricoli
Infrastrutture connesse alla silvicoltura
Sostegno agli agricoltori per conformarsi alle norme
Sostegno per attività di informazione e promozione
per i prodotti agroalimentari
Indennità agli agricoltori delle zone montane
Pagamenti agroambientali
Sostegno agli investimenti non produttivi
Primo imboschimento di terreni agricoli
Investimenti non produttivi per investimenti foresta
Diversificazione verso attività non agricole
Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale
Gestione dei GAL, acquisizione competenze
e animazione sul territorio
Assistenza tecnica
Totale pagamenti PSR
Domanda Unica
Foraggi - Calore
Latte alle scuole
Fondo Operativo - Settore Ortofrutta
Premi per il Tabacco
Vitivinicolo - altre mis. per i prod. del settore
Programmi nazionali di aiuto vitivinicolo
Aiuto alla diversificazione - ristrutturazione bieti
Totale pagamenti AVEPA
Veneto Agricoltura - Europe Direct Veneto
Quale PAC dopo il 2013?
Avviata una consultazione pubblica
La PAC, nel corso degli anni, è stata profondamente riformata, ciò per adeguarla alle esigenze dei mercati globali in continua evoluzione e rinnovarla
di fronte a importanti e “sentite” questioni quali quelle ambientali e di bilancio. Le riforme introdotte hanno sempre cercato di far conciliare tali
problematiche con la salvaguardia dei redditi degli agricoltori. In definitiva,
la PAC rappresenta una sorta di “questione aperta” nei confronti della
quale il dibattito non è mai venuto meno. In queste settimane, e fino a fine
giugno, il dibattito sul futuro della PAC si sta concretizzando ulteriormente
con un’iniziativa promossa dalla Commissione europea che intende raccogliere riflessioni e proposte provenienti non solo dal mondo agricolo.
“Europa 2020” e ruolo della PAC Il dibattito riguarda gli obiettivi futuri
della PAC nell’ambito della strategia “Europa 2020”. In questo contesto,
la PAC può contribuire alla crescita di un’economia sostenibile rispondendo
adeguatamente alle nuove sfide, tenendo conto della diversità e della ricchezza delle agricolture dei 27 Stati membri. In questa prospettiva, la Commissione europea presenterà a fine 2010 una Comunicazione sul futuro
della PAC dopo il 2013, ma prima di proporre gli orientamenti politici il
Commissario europeo, Dacian Ciolos, ha inteso avviare un dibattito pubblico che andrà ad alimentare i lavori preparatori del processo decisionale.
Come partecipare al dibattito pubblico Per raccogliere i contributi al dibattito pubblico, è stato creato un sito internet (http://ec.europa.eu/agriculture/cap-debate) che rimarrà aperto fino a giugno. Successivamente, un
organismo indipendente redigerà una sintesi dei contributi pervenuti e a luglio la Commissione europea organizzerà una conferenza di sintesi della
consultazione. Da questa ci si attende una serie di idee solide per elaborare
il documento da presentare a fine anno. Il dibattito pubblico si incentra su
quattro temi principali: perché una politica agricola comune europea?; quali
sono gli obiettivi che la società assegna all’agricoltura in tutta la sua diversità?; perché riformare la PAC e in che modo renderla rispondente alle
aspettative della società?; quali sono gli strumenti per la PAC di domani?
Importi
E
289.491,56
E
1.129.640,08
E
341.345,29
E
566.550,00
E 21.677.337,04
E
2.351.165,09
E 18.155.057,66
E
164.130,02
E
335.390,00
E
E
E
E
E
E
E
E
602.503,75
6.774.770,93
4.756.758,04
276.034,89
1.325.133,65
265.773,24
1.307.344,38
254.228,84
E
387.516,42
E
745.904,79
E 61.706.075,67
E 343.790.931,20
E
423.034,48
E
245.782,58
E
2.289.770,38
E 23.684.708,56
E
121,78
E
9.602.637,67
E
4.983.910,14
E 446.726.972,46
Notizie a cura di
Renzo Michieletto
Il commento del Commissario europeo Come ha ricordato il Commissario
all’Agricoltura “la PAC non è appannaggio esclusivo degli specialisti in
quanto appartiene a tutti i cittadini europei che vanno attentamente ascoltati, per questo bisogna raccogliere le idee e le aspettative di tutti gli
attori della società. Da questo dibattito mi attendo le reazioni e le riflessioni non solo degli agricoltori, ma anche delle associazioni degli ambientalisti, dei consumatori, ecc. Occorre ampliare il dibattito il più possibile
perché è la società intera a beneficiare della PAC attraverso l’alimentazione, la gestione dei territori e la protezione dell’ambiente. È quindi doveroso dare ai cittadini il diritto e il tempo di esprimersi”.
In Europa calano i consumi
di frutta e verdura
Freshfel Europe (Associazione europea dei prodotti freschi) ha pubblicato
l’ultima edizione del documento “Freshfel consumption monitor”, dedicato
all’analisi dei trend nella produzione, commercio e fornitura di ortofrutta
fresca all’interno dell’Europa a 27, Norvegia, Svizzera e Stati Uniti. L’analisi copre il periodo 2003-2008 anno, quest’ultimo, che ha visto un
calo nella fornitura globale di frutta e verdura fresche in Europa. Nello
specifico, per quanto riguarda la frutta la fornitura pro capite è di 95,5
chili (rispetto a una media di 96,2 chili nei precedenti 5 anni), mentre per
la verdura il dato pro capite è di 103,5 chili (rispetto a 120,7 chili dei precedenti 5 anni).
Considerando l’evoluzione della popolazione europea, passata da 486,6
milioni nel 2003 a 497,6 milioni nel 2008, il consumo pro capite di prodotti freschi è diminuito dello 0,67% per la frutta e del 14,2% per la verdura. Il documento è suddiviso in varie sezioni: fornitura lorda di ortofrutta
nell’Europa a 27, compresi i trend nella produzione, export e import; analisi comparativa dei trend di consumo nell’Europa a 27; analisi dei trend
di fornitura lorda, produzione, import, export e consumi in ogni Stato
membro dell’Europa a 27, Norvegia, Svizzera e Stati Uniti. Per ulteriori
informazioni: http://www.freshfel.org
FEASR
Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: lʼEuropa investe nelle zone rurali
Sostenibilità e prevenzione
dall’inquinamento al centro
del nuovo bando PSR
Forte impulso alle tecniche di coltivazione ecocompatibili nel quarto
bando generale del PSR Veneto. Tra le misure più innovative, quella dedicata all’Agricoltura Blu. Ma sono almeno otto gli interventi a favore della
conservazione e del miglioramento del suolo e delle risorse idriche.
Dare impulso allo sviluppo rurale migliorando la sostenibilità ambientale
dell’agricoltura. È questa una delle tematiche portanti del quarto bando
generale del PSR Veneto, dedicato al miglioramento dell’ambiente e dello
spazio rurale. La diffusione di interventi mirati all’utilizzo sostenibile dei
terreni agricoli costituisce infatti una delle priorità assolute dell’intero
PSR e rappresenta una delle leve fondamentali per il miglioramento dell’ambiente rurale.
Le misure attivate in questo senso sono molteplici. Una delle più importanti è senz’altro la sottomisura dedicata alla gestione agrocompatibile
delle superfici agricole (214/i). L’azione attivata punta a sostenere gli
agricoltori nell’adozione di tecniche di agricoltura conservativa, meglio conosciuta come “Agricoltura Blu”, che costituisce anche una delle “Nuove
sfide” volute dalla Commissione Europea. Anche l’impegno finanziario è
rilevante: per questo tipo d’interventi, l’importo a bando ammonta a 10
milioni di euro, sottoforma di premi quinquennali. L’azione promuove tecniche colturali innovative, che permettano di ridurre le emissioni di gas
serra e, allo stesso tempo, preservino gli stock di carbonio del suolo.
Nella stessa direzione vanno anche altre tre sottomisure. La prima è
quella sul miglioramento della qualità dei suoli (214/b), che mira a rallentare l’impoverimento della fertilità e il degrado dei terreni agricoli, impiegando letami e materiali assimilati di origine zootecnica. Per questo tipo
Notizie a cura della Direzione piani e programmi
settore primario della Regione del Veneto
di interventi sono previsti 6 milioni di euro di finanziamenti. Ammontano
a 5 milioni di euro invece le risorse stanziate per l’agricoltura biologica
(214/c): sono previsti infatti 2 milioni e mezzo sia per chi intende intraprendere questa strada (azione 1), sia per chi vuole mantenere (azione 2)
questo tipo di produzione. La produzione biologica ha una molteplicità di
impatti positivi sull’ambiente: dalla tutela della biodiversità, a quella della
qualità dell’acqua e del suolo, attraverso la riduzione nell’uso di sostanze
di sintesi.
La riduzione dell’impatto e la preservazione dei suoli passa anche attraverso la conservazione dei terreni, soprattutto in zone a maggior rischio di
degrado ambientale. A questo scopo in particolare sono state attivate le
sottomisure dedicate alla tutela dei prati e dei pascoli ed alla conversione
di seminativi in prato. La prima è anche una delle sottomisure più consistenti in termini finanziari di questo bando (sono dedicati 33 milioni di euro
in forma di premi quinquennali). Il mantenimento delle superfici a prato e
pascolo riveste infatti un ruolo essenziale per salvaguardare e migliorare la
qualità delle acque e prevenire fenomeni di inquinamento. Stesso scopo ha
anche la sottomisura 214/g (3 milioni e 300 mila euro), specificamente dedicata alla salvaguardia delle risorse idriche, che promuove la conversione
a prato delle superfici tradizionalmente dedicate a seminativi.
La sostenibilità e la prevenzione dall’inquinamento trovano impulso, inoltre, dalla gestione agrocompatibile delle superfici agricole (in particolare
attraverso la copertura continuativa del suolo, che dispone di sette milioni
e 600 mila euro) e dall’adozione di metodi eco-compatibili per la produzione del tabacco (40 milioni di euro riser vati a questa sottomisura).
Azioni specifiche, infine, si trovano anche all’interno delle misure dedicate
al primo imboschimento dei terreni agricoli e non agricoli (impianti ad alta
intensità per il disinquinamento delle acque e per la ricarica delle falde,
azioni 4 e 5) che sfruttano la capacità di fitodepurazione delle specie arboree ed arbustive.
Microimprese e agriturismi: in scadenza
i bandi del GAL Alto Bellunese
Scadono il prossimo 19 aprile i bandi aperti dal GAL Alto Bellunese nell’ambito del Programma di sviluppo locale. Due in particolare i settori di
inter vento attivati. Il primo riguarda il sostegno alla creazione e allo
sviluppo di microimprese (misura 312, azione 2). Questa misura vuole
favorire nuove vie di sviluppo alle economie locali, stimolando la presenza
di nuove realtà imprenditoriali con particolare attenzione per quelle di
provenienza agricola e forestale. Per questo intervento è stato messo a
bando un importo di 500 mila euro. Stessa scadenza anche la misura
dedicata alla diversificazione in attività non agricole. In questo caso
l’azione è riservata allo sviluppo dell’ospitalità agrituristica, un settore
con grandi potenzialità nel territorio dell’alto bellunese, che fa dell’attrattività turistica una delle componenti fondamentali della propria economia.
In questo caso, l’intervento mira ad incentivare al contempo le attività e
i servizi turistici nella aree rurali della zona, spingendo la diffusione di
un’ospitalità turistica a basso impatto ambientale. Anche in questo caso
l’importo a bando è di 500 mila euro. www.galaltobellunese.com
Bandi PSR Veneto: nuovo prezzario
Diari della Terra - Premio del Presidente della Giuria
Olivo Biolo, Italia 1954.
Orti chioggiotti, 2003
Calino di Chioggia (VE) - Fotografia analogica (diapositiva)
Dal 22 maggio al 9 giugno l’esposizione delle trenta opere finaliste
sarà a Portogruaro (VE), Galleria “Ai Molini” e “Vivai Bejaflor”.
È stato aggiornato il prezzario per gli interventi agro-forestali nell’ambito
del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013. Il prezzario contiene i riferimenti economici per la realizzazione di beni materiali e opere, come impianti arborei, interventi selvicolturali e infrastrutturali, componenti edili
non a misura. Il documento va utilizzato per l’elaborazione delle domande
per la partecipazione ai bandi attualmente aperti. L’aggiornamento del
prezzario riguarda alcune parziali rettifiche a voci di spesa relative all’imboschimento e l’inserimento di ulteriori tipologie di lavori forestali (trasformazione boschiva, taglio a raso, prevenzione incendi), di interventi
per il miglioramento paesaggistico-ambientale e per la fruizione turisticoricreativa delle aree boscate. Il nuovo prezzario è consultabile nello spazio
web dedicato al PSR del Veneto all’indirizzo: www.regione.veneto.it
(sezione: Agricoltura e Foreste - Sviluppo Rurale).