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22 marzo 2014 - n. 12 - Anno LV
FILO DIRETTO CON L’ESPERTO: IL PENSIONATO CD, ISCRITTO INPS, HA DIRITTO ALLE AGEVOLAZIONI IMU
PRIMO PIANO
SOSTENIBILITÀ
OSSERVATORIO
2014-2020,
BOOM DI QUESITI
SULLA NUOVA PAC
“LEGATO”, PROGETTO UE GRANI GIALLI,
PER RILANCIARE
QUALI SONO
LE PROTEINE VEGETALI
LE CAUSE
AGROFARMACI
BARRE IRRORATRICI
PROTAGONISTE
DEL PAN
www.agricoltura24.com
SPECIALE
Settimanale - Poste Italiane S.p.A. - sped. A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004. art. 1. c.1: C/MILANO
Vinitaly e Sol
LEGGI, LAVORO E FISCO: MANCATO RISPETTO DELLA CONDIZIONALITÀ, NON È COLPA DEL CONTOTERZISTA
Barbatelle
di qualità
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di qualità
In Trentino, in un territorio unico per
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[ FLASH ]
n. 12/2014
22 marzo 2014
LEGNAME
Italia in ritardo
nell’applicazione
del regolamento
europeo
Terra e Vita 3
A
un anno dall’entrata in vigore del regolamento europeo del legname le associazioni ambientaliste
denunciano la mancata applicazione in Italia della normativa promossa per fermare il commercio di
legno illegale nei 28 paesi dell’Ue. Da marzo 2013 l’Ue vieta le importazioni di legname e suoi prodotti da
qualsiasi Paese se proveniente dal taglio illegale e chiede agli operatori e alle autorità nazionali di
verificare e punire chi commercia legname di origine controversa. Il regolamento è stato emanato per
contrastare il commercio illegale di legno e derivati, per tutelare le
foreste del Pianeta. «Dopo la sua emanazione nel 2010 – affermano gli
ambientalisti – il Governo avrebbe dovuto garantirne l’applicazione
ma così non è stato, vanificando l’impegno per ridurre la deforestazione. Fatto ancor più grave se si considera che l’Italia è uno dei più
importanti mercati per il commercio del legno». Non solo: il Mipaaf
non ha ancora messo in atto i controlli e le sanzioni da applicare a chi
commercia legno tagliato illegalmente o a chi non applica la dovuta
diligenza, ovvero chi non controlla la filiera di legno dall’origine. POMODORO
Dati in linea con obiettivo
2,4 milioni di tonnellate
GUERRA PROSCIUTTI
Russia, possibili sanzioni
con il ricorso al Wto
FINANZIAMENTI
Sin nel mirino del M5S:
malagestione e irregolarità
MECCANIZZAZIONE
Fendt incrementa quote
di mercato in Europa
S
S
D
C
ono 156 i contratti conseanzioni alla Russia potrebgnati all’Organizzazione
bero arrivare anche per la
interprofessionale Distretto del
guerra dei prosciutti dopo che
Pomodoro da Industria del
la Commissione Europea non
Nord Italia per la campagna
ha escluso il ricorso al Wto per
2014. Un dato che fa
quel che riguarda i
emergere la tendenza
rapporti commerciali
verso una conferma
con il Paese di Putin
dell’obiettivo di una V INO
che ha posto un emproduzione 2014 che si Anno record per bargo sulle carni di
l’export di vino che
dovrebbe attestare in- è aumentato del 7% maiale
provenienti
torno ai 2,4 milioni di in valore per un fat- dall’Ue per il sostegno
tonnellate, quantità ri- turato di oltre 5 mi- al nuovo corso delliardi di euro. Calatenuta idonea - anche no invece del 4% i l’Ucraina. È quanto afsecondo quanto previ- volumi che si sono ferma Coldiretti nel
sto dal contratto qua- attestati sui 20 mi- commentare le dichialioni di ettolitri. Per
dro d’area sottoscritto gli sfusi -12%. razioni del portavoce
lo scorso gennaio - per
della
Commissione
garantire l’equilibrio
Europea che ha anche
invitato gli Stati Membri a non
tra la domanda e l’offerta. Lo
intrattenere rapporti bilaterali
riferisce un comunicato dell’Oi
con la Russia su questo argomenDistretto del Pomodoro da Into. Gli scambi tra Unione Eurodustria del Nord Italia. Il ragpea e Russia riguardano 3,11 migiungimento dell’obiettivo dei
lioni di tonnellate di prodotti. 2,4 milioni di tonnellate permetterebbe un recupero del 20% del
prodotto rispetto al consegnato
della campagna 2013, archiviata
come una delle più difficili degli ultimi dieci anni. I 156 contratti depositati nel mese di febbraio sono stati al centro dell’attenta attività di controllo dell’Oi
che nell’analizzarli ha verificato
il rispetto di quanto predisposto
nel contratto quadro d’area. *
ue interrogazioni a firma
Lupo e Benedetti (M5S)
della Commissione agricoltura
della Camera sul Sin, il Servizio
informativo agricolo, che insieme ad altre società private, gestisce il sistema dei finanziamenti all’agricoltura. Molte le irregolarità riscontrate nella
maggiore banca dati del settore
agricolo e forestale. Si arriverebbe addirittura a milioni pagati a
chi non ha coltivato mai un metro quadrato di terra, a prestanome di clan mafiosi e fondi concessi a chi aveva solo un garage,
a società agricole che accumulano penalità di 200 mila € e ottengono comunque il denaro.
«Gli sprechi di denaro pubblico non sono solo verso l’esterno, ma anche verso l’interno –
commentano i due deputati 5
stelle –. Da oltre 4 anni il Sin è
oggetto di audit interni, verifiche e perizie tecniche e legali finalizzate ad accertare le responsabilità di un malfunzionamento, ormai cronico che, tra
dossier, relazioni e audit, ci è costato 780 milioni di €. Una cifra
esorbitante che non ha impedito
il rinnovo del contratto con i privati che lo gestiscono, aumentato di altri 90 milioni di € per il
triennio 2014-2016».
on una vendita di 17.837
trattori Agco-Fendt ha raggiunto nel 2013 un nuovo record. Ciò significa un incremento del 22%, nonché 3.249 trattori
in più in confronto all’anno
scorso. Con questa crescita la casa tedesca è riuscita a incrementare notevolmente la sua quota
di mercato in Europa passando
dal 7,7% al 9,4 %.
«Dopo l’inaugurazione del
nuovo stabilimento ci eravamo
prefissati di vendere, nell’anno
d’esercizio 2013, 18mila trattori
Fendt. Questo obiettivo è stato
praticamente centrato. Siamo
più che soddisfatti di essere riusciti a raggiungere una quota di
mercato pari al 9,4% grazie anche alla collaborazione dei nostri distributori europei» commenta Peter-Josef Paffen, vicepresidente e direttore generale
Agco-Fendt.
[ METEO ]
4 Terra e Vita
n. 12/2014
22 marzo 2014
A CURA DEL GENERALE ALFIO GIUFFRIDA LUNEDÌ 24 E MARTEDÌ 25
MERCOLEDÌ 26 E GIOVEDÌ 27
Neve
Neve
Rovesci
Piogge
VENERDÌ 28, SABATO 29 E DOMENICA 30
Qualche
pioggia
Piogge
Piogge
Variabile
Variabile
Variabile
Ancora una settimana di tempo perturbato, specie
al nord. Qualche schiarita nel week end. Temperature inizialmente in calo, poi in graduale aumento. Al
nord molto nuvoloso o coperto, con piogge su tutta
la Pianura padana. Locali rovesci sulla fascia prealpina. Nevicate a quote oltre i 1.000 m. Al centro e al
sud, nuvolosità irregolare, con piogge sparse lungo
il versante tirrenico. Isolate nevicate sui rilievi, a
quote superiori ai 1.500 m. Temperature in calo.
SERENO
VARIABILE
Variabile
Sulle regioni settentrionali e centrali, cielo da nuvoloso a molto nuvoloso, con precipitazioni sparse, più probabili nelle zone interne e sui rilievi,
dove potranno essere anche a carattere temporalesco. Qualche nevicata sulle Alpi e sulla dorsale
appenninica. Al sud, nuvolosità variabile, più intensa nelle zone interne, con possibilità di isolate
precipitazioni, specie su Puglia, Basilicata e Calabria. Temperature stazionarie o in lieve aumento.
NUVOLOSO
PIOGGIA
Sulle regioni del nord e del centro, nuvolosità
variabile, con ampie schiarite e nuovi annuvolamenti, più probabili sull’arco alpino occidentale e
nel tratto più settentrionale degli Appennini, dove
si avranno locali piogge e qualche temporale. Tendenza a graduale miglioramento. Al sud, da poco
nuvoloso a nuvoloso, con locali addensamenti nelle zone interne e sui rilievi. Possibilità di qualche
isolata pioggia. Temperature in graduale aumento.
NEBBIA
TEMPORALI
NEVE
6
[ SOMMARIO ]
Terra e Vita
[ GIOVANI, PRIMA IL MERCATO POI LA PAC ]
PAGINA
n. 12/2014
22 marzo 2014
[ PROGETTO EUROPEO PER LE PROTEINE VEGETALI ]
8
PAGINA
12
[ PRIMO PIANO ]
PAG.
8
SOSTENIBILITÀ - “Legato”, al via il progetto europeo di rilancio delle proteine vegetali
PAG.
12
OSSERVATORIO DI CAMPO - Grano giallo, quali sono le cause? DI LORENZO TOSI
PAG.
14
RAPPORTO USDA - Più ogm, ma più resistenze
PAG.
16
DIFESA - I supporti per l’applicazione del Pan DI RODOLFO BARBERINI
PAG.
18
PAC 2014-2020 - Germania, convergenza in tre tappe DI ALESSANDRA FERRETTI
PAG.
20
CORTE DEI CONTI UE - Spesa Pac, controlli “non affidabili” DI ALESSANDRO COLTELLI
PAG.
21
IL CASO - Fauna selvatica fuori controllo DI LUCA ZUCCARO
PAG.
22
CONTAMINAZIONE - Terra dei fuochi sospetta solo al 2% DI FEDERICA LEVI
PAG.
23
Mancato rispetto condizionalità. Non è colpa del contoterzista DI GIUSEPPE FUGARO
PAG.
24
Quando il bio non è conforme. Tutte le misure da prendere DI MASSIMO DAMOCLE
PAG.
25
Tutti i terreni agricoli sono esclusi dalla Tasi DI CORRADO FUSAI
PAG.
26
Filo diretto - Il pensionato Cd, iscritto Inps, ha diritto alle agevolazioni Imu A CURA DI DU. BIGNAMI
PAG.
28
PAG.
42
PAG.
46
La coccinella porta fortuna. Lo scafoideo solo guai DI LORENZO TOSI
PAG.
50
Packaging smart e sostenibile
PAG.
53
PAG.
60
L’ESPERTO RISPONDE - Giovani: prima il mercato poi la Pac
DI
ANGELO FRASCARELLI
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Anno LV - Numero 12 - 22 marzo 2014
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[ ATTUALITÀ ]
22 marzo 2014 - n. 12 - Anno LV
FILO DIRETTO CON L’ESPERTO: IL PENSIONATO CD, ISCRITTO INPS, HA DIRITTO ALLE AGEVOLAZIONI IMU
PRIMO PIANO
SOSTENIBILITÀ
2014-2020,
BOOM DI QUESITI
SULLA NUOVA PAC
“LEGATO”, PROGETTO UE GRANI GIALLI,
PER RILANCIARE
QUALI SONO
LE PROTEINE VEGETALI
LE CAUSE
OSSERVATORIO
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LEGGI, LAVORO E FISCO: MANCATO RISPETTO DELLA CONDIZIONALITÀ, NON È COLPA DEL CONTOTERZISTA
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Gianni Gnudi (capo redattore), Alessandro Maresca,
Giorgio Setti (capo redattore), Lorenzo Tosi
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Una mini-Expo mirata per il vino e l’olio DI LORENZO TOSI
Italia campione dell’export (ma il fronte interno soffre)
DI
GUIDO MONTALDO
Una nuova identità per l’olio di qualità DI GIORGIO PANNELLI
DI
DENIS PANTINI
[ SOMMARIO ]
n. 12/2014
22 marzo 2014
Terra e Vita
7
numero 12/22 marzo 2014
Questo numero è stato chiuso in tipografia e spedito il 20 marzo 2014
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PAGINA
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[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
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Tel. +39 02/3909.0440 - Fax +39 02/3909.0335
Abbonamento annuo cartaceo: Euro 99,00
Abbonamento annuo digitale: Euro 50,00
Estero: Abbonamento annuo prioritaria: Euro 305,00
MODALITÀ DI PAGAMENTO
Bonifico bancario su IBAN:
IT98G0306909504100000009929
Conto corrente postale: 1017908581
intestati a New Business Media Srl
AGROFARMACI - Barre irroratrici protagoniste del Piano d’azione nazionale DI OTTAVIO REPETTI
PAG.
64
BILANCIO AZIENDALE - Il riso naviga in cattive acque nonostante il contributo Ue DI G. SARASSO
PAG.
68
FRUTTICOLTURA - Dalle stalle letame di qualità per i coltivatori del Trentino DI ANDREA CRISTOFORETTI
PAG.
71
DIFESA DELLE COLTURE - Potatura verde della vite DI MASSIMO BARISELLI E RICCARDO BUGIANI
PAG.
75
- L’oidio della vite punta a Nord
PAG.
76
- Fragola, il caldo è amico dei tripidi DI ARTURO CAPONERO
PAG.
77
AZIENDE E PRODOTTI - Produttività e sostenibilità con i biostimolanti DI C. PANE, F. GARGIULO, M. ZACCARDELLI
PAG.
80
METEO
PAG.
4
DAL PALAZZO
PAG.
11
PAG.
32
APPUNTAMENTI - 28-30 marzo. Ad Agriumbria, “Dalla terra la chiave della ripresa”
PAG.
40
VILLAGGIO RURALE - Innovare in azienda con l’analisi sensoriale DI MARIANNA MARTORANA
PAG.
78
INFORMAZIONI DALLE IMPRESE
PAG.
82
ANNUNCI
PAG.
84
LETTERE
PAG.
98
- Prezzi dei prodotti agricoli
PAG.
89
- Il borsino dell’ortofrutta biologica
PAG.
93
- Cereali: trend nazionali e internazionali a confronto
PAG.
94
- Prezzi dei prodotti ortofrutticoli
PAG.
96
DI FRANCESCO
CORVI
L’abbonamento avrà inizio dal primo numero raggiungibile
2EGISTRAZIONE 4RIBUNALE DI "OLOGNA
N DEL 2/# h0OSTE ITALIANE 3PA n SPED !0 $, CONV , ARTC$#" -ILANOv
2/# N DEL MARZO )33. !SSOCIATO A
!DERENTE A
[ RUBRICHE ]
REGIONI - Piemonte. Misure ambientali, l’assessore garantisce la continuità della 214
ED Ò MEMBRO ITALIANO DI %52/&!2-
LASSOCIAZIONE DEI PIá IMPORTANTI GIORNALI
PERIODICI AGRICOLI EUROPEI
Responsabilità: LA RIPRODUZIONE DELLE ILLUSTRAZIONI E
ARTICOLI PUBBLICATI DALLA RIVISTA NONCHÏ LA LORO TRADUZIO
NE Ò RISERVATA E NON PUÛ AVVENIRE SENZA ESPRESSA
AUTORIZZAZIONE DELLA #ASA %DITRICE ) MANOSCRITTI E LE
ILLUSTRAZIONI INVIATI ALLA REDAZIONE NON SARANNO RESTITUITI
ANCHE SE NON PUBBLICATI E LA #ASA %DITRICE NON SI
ASSUME RESPONSABILITË PER IL CASO CHE SI TRATTI DI ESEM
PLARI UNICI ,A #ASA %DITRICE NON SI ASSUME RESPONSA
BILITË PER I CASI DI EVENTUALI ERRORI CONTENUTI NEGLI ARTICOLI
PUBBLICATI O DI ERRORI IN CUI FOSSE INCORSA NELLA LORO
RIPRODUZIONE SULLA RIVISTA
!I SENSI DEL $,GS GARANTIAMO CHE I DATI FORNITI
SARANNO DA NOI CUSTODITI E TRATTATI CON ASSOLUTA RISERVA
TEZZA E UTILIZZATI ESCLUSIVAMENTE AI FINI COMMERCIALI E
PROMOZIONALI DELLA NOSTRA ATTIVITË ) 3UOI DATI POTRANNO
ALTRESÖ ESSERE COMUNICATI A SOGGETTI TERZI PER I QUALI LA
CONOSCIENZA DEI 3UOI DATI RISULTI NECESSARIA O COMUN
QUE FUNZIONALE ALLO SVOLGIMENTO DELLATTIVITË DELLA NO
STRA 3OCIETË )L TITOLARE DEL TRATTAMENTO Ò .EW "USINESS
-EDIA 3RL 6IA %RITREA -ILANO !L TITOLARE DEL
TRATTAMENTO ,EI POTRË RIVOLGERSI MEDIANTE IL NUMERO
PER FAR VALERE I 3UOI DIRITTI DI RETTIFICAZIO
NE CANCELLAZIONE OPPOSIZIONE A PARTICOLARI TRATTAMENTI
DEI PROPRI DATI ESPLICITATI ALLART $,GS DI J.F.
[ PERISCOPIO ]
TENDENZE E MERCATI
8
Terra e Vita
[ PRIMO PIANO ]
n. 12/2014
22 marzo 2014
L ESPERTO RISPONDE Per fare l imprenditore bisogna ragionare in termini di organizzazione aziendale e mercato
Giovani: prima il mercato, poi la Pac
DI ANGELO FRASCARELLI S
ono un giovane trentenne
che ha deciso di diventare
IAP, acquistare diversi ettari di uliveti (con un finanziamento) e
iniziare un’attività agricola a partire
da quest’anno, il 2014. In passato
non ho mai svolto attività agricola. Ho già individuato un terreno, un
uliveto di 20 ettari.
Il proprietario del terreno è disposto a trasferirmi anche i relativi titoli, ma solo dopo che lui avrà presentato domanda di pagamento a maggio 2014, in quanto afferma che è lui
ad aver coltivato la terra per la campagna 2013. Si tratta di titoli storici
con un elevato valore.
Alla luce della recente riforma
Pac 2014-2020, non voglio fare scelte sbagliate: ha senso acquistare questi titoli nel 2014 per vedermeli garantiti anche in futuro, considerato
che dubito di riuscire a detenere questi titoli prima di maggio 2014 o comunque di ricevere i relativi pagamenti nel 2014?
Manterrò il valore di questi titoli
quando farò domanda nel 2015? O
rischio di vedermeli azzerati, pur
avendoli acquistati a peso d’oro? Come posso evitare di vedermi assegnare nuovi titoli Pac calcolati in base ai
criteri stabiliti dalla Pac 2014-2020
e vedermi invece garantita la possibilità di non perdere il valore (al di là
della diminuzione inevitabile di circa
il 30% che tutti i titoli di valore storico subiranno proporzionalmente fino al 2020) di questi titoli storici che
mi appresto ad acquistare dopo maggio 2014?
Sarebbe sensato (premesso che
ignoro la data di presentazione per
richiesta titoli da Riserva) acquistare
questi titoli storici dal proprietario
del terreno, presentare domanda titoli da riserva in modo da rientrare
nella condizione di cui alla deroga
art. 24 Reg. Ue 1307/2013 (requisito
del 2013, l’unico che non riuscirei a
rispettare) e poi vedermi in qualche
modo mantenere anche nel 2015, in
sede di assegnazione nuovi titoli, anche quelli di valore storico, oppure in
questo caso i nuovi titoli 2015 che mi
verranno assegnati saranno calcolati
sulla base di quanto percepito nel
2014 dai titoli da Riserva (ammesso
riuscirò a farne richiesta?)
In alternativa, è consentito dalle
nuova Pac 2014-2020, decidere di
non acquistare i titoli storici dal proprietario dell’uliveto nel 2014 e acquistarli successivamente da lui nel
2016 (quando tutto sarà stato riproporzionato)?
B.M.
Il mio suggerimento a un giovane che intende diventare imprenditore agricolo è di concentrare l’attenzione sulla vitalità
tecnico-economica dell’azienda e
sulle scelte per massimizzare il
reddito.
Le decisioni sull’insediamento di un giovane agricoltore non
vanno fatte in funzione della Pac,
ma in funzione dell’organizzazione aziendale e del mercato. I
pagamenti diretti della Pac sono
un’importante sostegno per la
stabilizzazione del reddito, ma
non devono essere la principale
preoccupazione di un giovane
imprenditore agricolo.
Per questo, in primo luogo, il
giovane imprenditore deve decidere la data dell’avvio dell’attività agricola in funzione delle esigenze organizzative e contrattuali, poi si cercherà di conciliare
queste scelte con le norme sui pagamenti diretti.
A tal proposito, la Pac ha
grande attenzione per i “giovani
agricoltori”, tanto che essi possono accedere ai pagamenti diretti
in qualunque anno del periodo
2014-2020, tramite la riserva nazionale. Passiamo alle risposte.
1 - Insediamento nel 2014 con
l acquisto di terra e titoli dall attuale proprietario. Il giovane
agricoltore presenterà una domanda Pac entro il 15 maggio
2014 e riceverà i pagamenti diretti nel 2014.
L’importo dei pagamenti diretti che l’agricoltore percepirà
negli anni 2014-2020 dipenderà
dalla scelta nazionale sulla convergenza. Quasi certamente l’Italia sceglierà il cosiddetto “mo-
[ PRIMO PIANO ]
n. 12/2014
22 marzo 2014
ART. 68
Avvicendamento
Come cambia
H
o sempre effettuato l’avvicendamento sino al 2013. Ho letto che quest’anno, campagna 2014, è possibile iniziare l’avvicendamento dal I anno: cosa significa? Se nel 2013 in un appezzamento è
stata seminata una miglioratrice, la sulla, e
se questo rappresenta il 4° anno di impegno, nel 2014 posso
riseminare una miglioratrice e iniziare l’impegno dal I anno? G.T.
Il 2014 sarà un anno di transizione, anziché il primo anno di
applicazione della Pac 2014-2020. A questo scopo, il Reg. 1.310/2013
sancisce le norme per il regime transitorio nell’anno 2014. Per quanto
riguarda i pagamenti diretti, prevede che l’attuale regime di pagamento unico e i pagamenti relativi all’art. 68 saranno mantenuti per l’anno
di domanda Pac 2014. Pertanto il regolamento (CE) n. 73/2009 continuerà ad applicarsi nel 2014, quindi, anche i pagamenti dell’art. 68.
AVVICENDAMENTI BIENNALI
CASI
AVVICENDAMENTO
PRIMO BIENNIO
ANNO 1
A
B
C
D
cereale
cereale
leguminosa
leguminosa
ANNO 2
AVVICENDAMENTO
SECONDO BIENNIO
ANNO 3
leguminosa
cereale leguminosa
leguminosa leguminosa cereale
cereale
leguminosa cereale
cereale
cereale leguminosa
dello irlandese” ovvero un graduale passaggio dal valore dei
titoli storici verso valori dei titoli
futuri più omogenei senza, pertanto, pervenire al pagamento
uniforme nel 2019.
In tal caso, il valore dei titoli
sarà fissato nel 2015, sulla base
degli importi riferiti al 2014.
Il valore unitario iniziale dei
titoli può essere calcolato, a discrezione dello Stato membro,
con due metodi:
- a partire dai pagamenti ricevuti dall’agricoltore nel 2014;
- a partire dal valore dei titoli
detenuti al 15.05.2014, compresi i
titoli speciali.
Il lettore sostiene che i titoli sono di valore elevato, quindi la loro acquisizione nel 2014 consente
al giovane agricoltore di beneficiare di valori elevati fino al 2020,
seppure con una riduzione del
30% del valore unitario iniziale.
Il problema nasce dalla mancanza del “requisito del 2013”.
CORRETTO
ANNO 4
SÌ
SÌ
SÌ
NO
Infatti, l’assegnazione dei nuovi
titoli avverrà sulla base della domanda al 15 maggio 2015, ma con
la sussistenza di tre requisiti per
l’assegnazione dei nuovi titoli:
- essere agricoltore attivo;
- presentare una domanda di
assegnazione di titoli entro il 15
maggio 2015;
- aver presentato una domanda di aiuto per il 2013.
Il giovane agricoltore è agricoltore attivo, ma non ha presentato una domanda di aiuto per il
2013. Tuttavia il problema si può
risolvere con clausola contrattuale ai sensi dell’art. 24, par. 8
del Reg. 1.307/2013, che prevede
la possibilità da parte del proprietario, in caso di vendita o affitto dell’azienda, di trasferire il
diritto a ricevere i titoli a uno o
più agricoltori. In altre parole, il
proprietario può trasferire, oltre
ai titoli e alla terra, tutti i diritti
per accedere alla nuova Pac, tra
cui il “requisito del 2013”.
Terra e Vita
9
Per le colture a seminativo al Centro-Sud Italia, c’è l’opportunità
di aderire alla misura dell’avvicendamento biennale. Tale incentivo viene erogato a condizione che il ciclo di rotazione preveda la
coltivazione, nella stessa superficie:
- un anno di cereali autunno-vernini: frumento duro, frumento
tenero, orzo, avena, segale, triticale, farro;
- per un anno di colture miglioratrici: pisello, fava, favino,
favetta, lupino, cicerchia, lenticchia, cece, veccia, sulla, foraggere
avvicendate, erbai con presenza di essenze leguminose, soia, colza,
ravizzone, girasole, barbabietola, maggese vestito.
Gli agricoltori possono richiedere la misura dell’avvicendamento
biennale nel 2014, anche come primo anno di impegno. Dopo 2 anni
di avvicendamento tra cereale e miglioratrice, il terzo anno l’agricoltore può richiedere l’aiuto e continuare l’avvicendamento.
Analogamente dopo 4 anni di avvicendamento tra cereale e
miglioratrice, il quinto anno l’agricoltore può richiedere l’aiuto e
continuare l’avvicendamento. Nel passaggio tra un biennio e l’altro
biennio, il ristoppio non è mai consentito, mentre la successione di
“leguminosa a leguminosa” è consentita.
Il lettore ha sempre effettuato l’avvicendamento per 4 anni:
2010, 2011, 2012, 2013; nell’annata agraria 2013, il lettore ha
chiuso il secondo biennio di avvicendamento con una miglioratrice
(sulla). Nel 2014, intende proseguire l’avvicendamento per il quinto
anno; può proseguire con una miglioratrice, in quanto la successione di “leguminosa a leguminosa” è consentita. Le tabella esemplifi A.F.
ca gli adempimenti per il richiedente.
2 - Insediamento nel 2014 con
l acquisto di terra senza titoli. In
tal caso, il giovane può fare richiesta di titoli alla riserva nazionale, ai sensi del Reg. 73/2009,
entro il 15 maggio 2014, in qualità
di “nuovo agricoltore che si è
insediato nell’ultimo anno e non
ha svolto l’attività agricola nei
cinque anni precedenti.
Il “nuovo agricoltore” riceverà i titoli dalla riserva nazionale
su tutti gli ettari ammissibili che
detiene e che dichiara nella domanda di accesso alla riserva. Il
valore dei titoli assegnati dalla riserva è pari alla media regionale.
Il giovane agricoltore ha la priorità nel caso in cui la riserva nazionale non fosse sufficiente a soddisfare tutte le richieste.
L’importo dei pagamenti diretti che l’agricoltore percepirà
negli anni 2014-2020 dipenderà
dai pagamenti ricevuti nel 2014,
allo stesso modo di quanto detto
precedentemente.
L’accesso alla riserva nazionale nel 2014 consente anche di
risolvere il problema del “requisito del 2013”. L’art. 24, par.1,
comma 3, Reg. 1.307/2013 prevede che gli Stati membri possono
assegnare titoli agli agricoltori
che nel 2014 hanno ricevuto titoli
dalla riserva nazionale.
3 - Acquisto dei titoli prima
del 15 maggio 2014 e insediamento nel 2015 con l acquisto di
terra. Questa ipotesi sarebbe preferita dal giovane agricoltore per
poter “trascinare” il valore elevato dei titoli storici. Ma è un’ipotesi totalmente sconsigliabile. Infatti, se il giovane agricoltore non
utilizza i titoli storici nel 2014,
non potrà “trascinare” il loro valore negli anni successivi. Di conseguenza l’acquisto dei titoli sarebbe inutile.
4 - Insediamento nel 2015 con
l acquisto di terra. In tal caso, il
giovane può fare richiesta di titoli alla riserva nazionale, ai sensi
[ PRIMO PIANO ]
10 Terra e Vita
LOBBY
Grandi disparità
fra produttori
N
oto con disappunto che la Pac continua a salvare alcune lobby.
La scelta del modello irlandese ha le
seguenti conseguenze:
- chi coltivava pomodori nel 2000/2003
ed è passato a cereali/frumento verrà comunque seppellito di soldi fino a oltre il 2019;
- chi coltivava pioppi nel 2000/2003 ed è passato a cereali/frumento, senza contributi, avrà pochissimo fino a oltre il 2019 e dovrà
chiudere.
Trovate corretto salvaguardare chi è già stato agevolato da un
aiuto elevato? Non sarebbe meglio e molto più semplice un aiuto a
ettaro uguale per tutte le aziende lasciando che sia l’abilità dell’imprenditore e non le lobby politiche a decidere quale azienda deve
vivere e quale fallire?
C.N.
Il lettore manifesta l’opportunità di adottare un “modello regionale” di distribuzione dei pagamenti diretti ovvero un pagamento
uniforme in una “regione omogenea”.
In effetti, questa opportunità è consentita dai regolamenti comunitari già dal 2005 con la riforma Fischler. Già 8 Paesi dell’Ue, nel
2005, hanno adottato il “modello regionale”: Germania, Danimarca,
Finlandia, Lussemburgo, Svezia, Regno Unito (Inghilterra e Irlanda
del Nord), Malta, Slovenia. Altri 11 Paesi neo-aderenti attuano un
pagamento unico per superficie, con pagamenti uniformi a ettaro.
Solo 9 paesi hanno adottato il “modello storico”: Austria, Belgio,
Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Olanda, Portogallo, Spagna, Regno
Unito (Scozia e Galles). Quindi l’Italia poteva adottare il “modello
regionale” nel 2005, ma ha scelto il “modello storico”. Dopo la
riforma Fischler, nel 2008, l’Health check della Pac aveva riproposto la possibilità del passaggio dal “modello storico” al “modello
regionale”, anche attraverso un “ravvicinamento” graduale. L’Italia
ha preferito mantenere il “modello storico”. Ecco perché mantiene
ancora gravi distorsioni nella distribuzione dei pagamenti della Pac.
L’ultima riforma della Pac 2014-2020 consente di adottare la
dell’art. 30, Reg. 1.307/2013, in
qualità di “nuovo agricoltore .
Il “nuovo agricoltore” riceverà i titoli dalla riserva nazionale
su tutti gli ettari ammissibili che
detiene e che dichiara nella domanda di accesso alla riserva. Il
valore dei titoli assegnati dalla riserva è pari al valore medio nazionale o regionale, pari circa a
270 €/ha. Il giovane agricoltore
ha la priorità nel caso in cui la
riserva nazionale non fosse sufficiente a soddisfare tutte le richieste. In questo caso, il giovane
agricoltore non “trascina” il valore elevato dei titoli del proprietario, ma riceve gratuitamente i ti-
toli dalla riserva nazionale che rimangono di valore costante dal
2014 al 2020.
5 - Insediamento nel 2015 con
l acquisto di terra e trasferimento dei diritti. Il giovane agricoltore si può insediare nel 2015 acquistando la terra e i diritti corrispondenti.
Il regolamento applicativo
(art. 20) prevede che, in caso di
vendita con un contratto prima
del 15 maggio 2015, il venditore
può trasferire all’acquirente i relativi titoli all’aiuto da assegnare.
In tal caso, i titoli all’aiuto sono
assegnati al venditore e direttamente trasferiti all’acquirente,
n. 12/2014
22 marzo 2014
regionalizzazione già dal 2015. Infatti, l’obiettivo della Pac 20142020 è di giungere a un valore uniforme per tutti gli agricoltori
all’interno di una zona omogenea (regionalizzazione).
Per garantire un passaggio graduale tra il vecchio e il nuovo
sistema e per evitare di penalizzare eccessivamente gli agricoltori
con titoli di valori elevato, la nuova Pac ha introdotto la possibilità
della convergenza. Ogni Stato membro può applicare la convergenza secondo tre diverse modalità:
1 - convergenza totale al 2015 (regionalizzazione al 2015);
2 - convergenza totale al 2019 (regionalizzazione al 2019);
3 - convergenza parziale al 2019 o modello “irlandese” (regionalizzazione rinviata).
Per evitare di penalizzare eccessivamente i “beneficiari storici”
della Pac, in Italia, l’opzione dominante è quella di applicare il
modello “irlandese” (così denominato in quanto proposto dal ministro dell’agricoltura irlandese e sostenuto anche dall’Italia).
La scelta definitiva spetta agli Stati membri che dovranno decidere entro il 1° agosto 2014, per poi applicarla dal 1° gennaio 2015.
In Italia, la maggior parte delle Organizzazioni professionali e dei
decisori politici (Ministero, Regioni) sono orientati a questa opzione.
Il “modello irlandese” è comunque un processo di regionalizzazione, cioè di uniformazione dei pagamenti, ma è molto lento. Era
molto meglio la convergenza totale al 2019.Comunque c’è un fatto
positivo: l’Italia si sta orientando verso la regione unica, evitando la
frammentazione del massimale tra le regioni, quindi scongiurando
la distorsione di pagamenti tra le regioni.
In Italia, tutti i decisori politici sono al corrente delle distorsioni
del “modello storico”, quindi anche della convergenza parziale o
modello “irlandese”. Ma i “beneficiari storici” della Pac hanno vinto
politicamente, perché si sono fatti sentire con molta insistenza e si
sono fatti approvare il modello “irlandese”.
Voci dissenzienti, come quella del lettore, sono rarissime. Ministro, assessori regionali e organizzazioni agricole sono portati ad
ascoltare le richieste più frequenti e le pressioni più insistenti,
anziché una voce isolata, come quella del lettore.
A.F.
che beneficerà dei pagamenti che
il venditore ha ricevuto per il
2014.
6 - Insediamento nel 2016 con
l acquisto di terra e titoli della
Pac 2015-2020. In tal caso, il giovane agricoltore acquista i titoli
dal proprietario, il quale nel frattempo ha presentato la domanda
Pac nel 2014 e nel 2015, ricevendo
l’assegnazione dei “nuovi titoli”.
Se il proprietario aveva titoli
di valore elevato nel 2014, riceverà titoli di valore elevato, anche
se inferiori a quelli del 2014 e di
valore decrescente.
Quale scelta consente la massimizzazione dei pagamenti di-
retti della Pac? La prima, la quinta e la sesta soluzione consentono
di mantenere il valore elevato dei
titoli storici.
La terza soluzione non è praticabile.
La seconda e la quarta assegnano titoli dalla riserva nazionale con un valore medio dei titoli,
quindi più basso rispetto al valore storico del proprietario. Tuttavia, con la seconda e la quarta
soluzione, il giovane agricoltore
non deve acquistare i titoli storici
e sopportare il relativo esborso.
Alla luce del racconto del lettore, la quinta soluzione appare
la migliore.
[ PRIMO PIANO ]
n. 12/2014
22 marzo 2014
TITOLI
Trasferimento
e trattenute
P
ossiedo 5,30 ha di terreno
seminativo e titolare di 4
titoli (per un totale di 4 ha). Leggendo gli articoli presenti sul
vostro sito, e in particolare l’articolo n. 5/2014 dell’1-2-2014
(tab. 3), ho pensato di acquistare i titoli mancati (1,30)
permassimizzare i pagamenti del 2014 e usufruirne
anche nel periodo 2015-2020.
Visto che devo solo acquistare dei titoli (senza
terra) mi chiedevo se ciò era possibile e se il trasferimento è soggetto alle “trattenute” di cui all’art.9 del
Reg. 795/2004 (navigando su internet ho letto che dal
2008 la percentuale è del 30%).
Se ho capito bene, per essere titolare di 1,30 titoli
ne dovrei acquistare almeno 1,85? Per le compravendite effettuate nel 2014 cosa prevede la normativa? Ho
letto che i trasferimenti dei titoli possono avvenire solo
all’interno delle “regioni omogenee” (che saranno
definite con Decreto Ministeriale). Avete notizia di questo Decreto? Il mio terreno privo di titoli si trova in prov.
di Avellino e invece il potenziale venditore (con titoli in
eccesso) ha i terreni in prov. di Foggia.
F.S.
La compravendita dei titoli, con o senza terra, è
ammessa senza restrizioni. Il trasferimento dei titoli
non ha limitazioni territoriali all’interno del nostro
Paese, quindi i titoli possono essere trasferiti titoli tra
province diverse, come nel caso del lettore da Foggia
ad Avellino. Infatti l’Italia ha deciso di non applicare
restrizioni territoriali al trasferimento dei titoli.
Analogamente per le trattenute. Con il D.M.
22/3/2007, il Mipaaf ha eliminato tutte le trattenute sui
trasferimenti dei titoli.
Queste scelte sono possibili, in quanto la normativa
comunitaria demanda allo Stato membro la fissazione
della percentuale di trattenuta e le eventuali restrizioni
territoriali.
A.F.
Terra e Vita 11
DAL PALAZZO
DI MASSIMO ALIPRANDI Mercoledì 12 marzo il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge
contenente disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell occupazione eper la
semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese in merito al quale
il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ha evidenziato che con le
misure per la riduzione del costo del lavoro tra cui il taglio del 10% dell’Irap per
oltre 2 miliardi per le aziende e l’abbattimento dei costi Inail dal 16 maggio per un
miliardo di euro si definiscono misure utili anche per il settore agroalimentare.
CAMERA
Primo esame superato per le riforme istituzionali. L’Aula di Montecitorio ha
approvato infatti, a larga maggioranza, il testo unificato sulle disposizioni in
materia di elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica che
passa ora a Palazzo Madama.
Proprio per l’importanza del dibattito in Aula l’attività delle Commissioni è
stata limitata. Solo interrogazioni e audizioni in Commissione Agricoltura dove
non è transitata alcuna proposta di legge.
Nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla valorizzazione delle produzioni
agroalimentari nazionali con riferimento all’Expo di Milano 2015 sono stati
ascoltati in Commissione Agricoltura i rappresentanti di Legambiente e, in
particolare Giuseppe Croce e Daniela Sciarra, rispettivamente, responsabile e
coordinatrice del settore agricoltura.
Il rischio che gli olivicoltori perdano la maggior parte dei pagamenti diretti
fino ad oggi intercettati non è ancora scongiurato, nonostante l’impegno del
Parlamento europeo abbia migliorato le proposte della Commissione per il
settore. È quanto ha denunciato il presidente del Consorzio nazionale degli
olivicoltori (Cno) Gennaro Sicolo in audizione in Commissione Agricoltura sugli
effetti della riforma della pac.
SENATO
Interrogazioni e audizioni anche in Commissione Agricoltura a Palazzo
Madama. Il sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe Castiglione ha risposto a una interrogazione di Ruvolo (Gal) sulla struttura del Sistema informativo
nazionale per lo sviluppo dell agricoltura, ricordando, tra l’altro, che i compiti
del Sin sono disciplinati da un apposito atto esecutivo con Agea che prevede
l’esecuzione delle funzioni di governo, controllo, monitoraggio e collaudo delle
attività operative per la gestione e lo sviluppo del Sian e che è allo studio da parte
di Agea, d’intesa con Sin e Agecontrol, nell’ambito della spending review,
un’ulteriore ipotesi di razionalizzazione dei costi che possa consentire un risparmio nelle spese per i locali.
Castiglione ha risposto anche a una interrogazione di Bonfrisco (Pdl) sulla
tutela del made in Italy nel settore agroalimentare segnalando il crescente
impegno del Governo in materia nelle sedi europee e internazionali e fornendo
precisi elementi informativi sull’attività di repressione delle condotte illecite nei
confronti dei prodotti agroalimentari italiani, la cui entità e desta grande e
crescente preoccupazione.
Nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul fenomeno delle frodi nel settore
agroalimentare sono stati ascoltati in Commissione Agricoltura, per la Confcommercio-Imprese per l’Italia, Roberto Cerminara, responsabile del settore
commercio e legislazione d’impresa, Francesca Stifano, responsabile delle
relazioni istituzionali, Flavia Allocca e Lucio Grammatico, del settore commercio
e legislazione d’impresa, Carlo Gomez De Teran, segretario di Assocaseari e
Rosa Caterina Cirillo, dell’Ufficio legislativo della Fipe (pubblici esercizi).
[ ATTUALITÀ ]
12 Terra e Vita
n. 12/2014
22 marzo 2014
SOSTENIBILITÀ Da gennaio promuove varietà e coltivazione delle leguminose da granella
“Legato”, al via il progetto europeo
di rilancio delle proteine vegetali
S
i chiama “Legato” (leguminose per l’agricoltura
del futuro) il progetto
partito lo scorso gennaio e destinato a promuovere la coltivazione di leguminose da granella in
Europa.
Obiettivo è individuare i fattori che ne limitano la diffusione
e trovare nuove soluzioni per
sviluppare varietà (resistenti a
malattie e insetti), pratiche colturali sostenibili e impieghi alimentari come si legge nel sito dedicato al progetto.
INVERSIONE DI TENDENZA
Si tratta dunque di aumentare la
competitività delle leguminose
europee per ridurre l’attuale deficit proteico. L’Europa importa
circa il 70% di prodotti ricchi di
proteine da utilizzare come mangimi. Nonostante il loro valore
per l’alimentazione umana e zootecnica, la coltivazione di leguminose da granella in Europa è
costantemente diminuita negli
ultimi 40 anni. Sono coltivate sul
OBIETTIVI
Consumatori
e agricoltori
Coinvolti imprese,
istituti di ricerca
e organizzazioni
professionali da
vari paesi europei
2% delle superfici europee contro il 10% di Cina e Usa.
È ora urgente invertire questa
tendenza visto il ruolo strategico
delle leguminose nello sviluppo
di futuri sistemi di produzione
agricola sostenibili, la loro capacità unica di fissare azoto atmosferico con un risparmio sui fertilizzanti azotati, il loro effetto di
diversificazione su sistemi colturali ad alta concentrazione di cereali e il minor impiego di pesticidi. Le leguminose da granella
sono inoltre una fonte proteica
preziosa per il consumo umano.
Con l’impennata dei prezzi
mondiali, è cresciuta anche la lo-
I
ro importanza geopolitica in Europa.
Tuttavia, diversi fattori, inclusi i minori investimenti nel
miglioramento genetico, hanno
contribuito a ridurre le rese e
quindi la loro redditività, più
bassa e più variabile rispetto ad
altre colture.
Il progetto “Legato”, che riunisce diverse imprese, istituzioni
scientifiche e associazioni professionali di vari paesi europei,
ha quindi l’obiettivo di favorire
la reintroduzione sostenibile del-
l progetto “Legato” si
concluderà nel 2017.
Finanziato dall’Unione
europea con un contributo di 4.999.000 di euro coinvolge 29
partner provenienti da 11 paesi: Francia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Italia, Germania ,
Serbia , Portogallo, Polonia, Austria e Svezia e comprende 9 PMI e un
istituto internazionale, il CIHEAM-IAMZ (Istituto agronomico mediterraneo).
Tre gli obiettivi del progetto Legato:
- rispondere alle aspettative dei consumatori in termini di sostenibilità e nuove abitudini alimentari;
le leguminose da granella nei sistemi colturali europei. Lavorerà
su pisello, fava, lupino bianco e
cicerchia.
PROPRIETÀ INTELLETTUALE
Nella struttura organizzativa, vi
è un Comitato ad hoc per la proprietà intellettuale e la divulgazione delle conoscenze e altre attività legate alle innovazioni prodotte dal progetto. Vigilerà fra
l’altro sul rispetto dei principi
che regolano i diritti di proprietà
T.V.
intellettuale.
- soddisfare le esigenze degli agricoltori in termini di produttività,
stabilità delle rese e adattabilità
ai cambiamenti climatici;
- rispondere alle preoccupazioni
dei cittadini su qualità e sicurezza
degli alimenti.
Risultati e know-how generati dal progetto
Legato saranno trasferiti ai vari soggetti interessati
grazie a una stretta interazione tramite una rete di
prove e forum. Per favorire la più ampia adozione dei
risultati, è previsto un programma di divulgazione a livello supporti,
tra cui sito web, brochure e workshop.
T.V.
[ ATTUALITÀ ]
14 Terra e Vita
n. 12/2014
22 marzo 2014
OSSERVATORIO DI CAMPO I sintomi da saper distinguere e i responsi delle analisi di laboratorio
Grano giallo, quali sono le cause?
Ristagni idrici,
DI LORENZO TOSI carenza d az oto,
D
istese di grano bicolore
sui campi del CentroNord. Al verde tradizionale si affiancano chiazze di
giallo più o meno intenso. Quali sono le cause?
Candidata come colpevole
numero uno è ovviamente la
clorosi determinata dagli estesi
ristagni idrici causati dalle prolungate piogge invernali, tuttora evidenti in molte zone. «Sono però già accertati – spiega
Stefano Ravaglia di Sis, la società sementiera con sede a Idi1
Forte presenza di afidi.
ce (Bo) – casi di virosi, soprattuto di mosaico e preoccupa
l’anomala diffusione delle infestazioni di afidi, favoriti dal clima particolarmente mite di
questo inverno».
COLONIE INDISTURBATE
Ravaglia descrive presenze
multicolori di afidi nei campi
prova di Jesi (An), sia su frumento duro che tenero, ma forti presenze sono rilevate anche
in pianura padana (foto 1).
Rhopalosiphum padi (livrea color
verde-grigio); Metopolophium
dirhodum (verde giallognola) e
Sitobium avenae (livrea verderosata o brunastra con lunghi
sifoni scuri): sono le specie che
più comunemente infestano il
grano. Di solito lo sviluppo
delle colonie viene limitato dal
freddo invernale, ma non quest’anno. I danni sono soprattutto indiretti: la produzione di
melata con conseguente fumaggine e soprattutto la trasmissione di virus, in modo
particolare del Nanismo giallo
dell’orzo e dei cereali (il com-
3
Nanismo giallo su frumento a Ozzano (Bo)
(Foto C. Rubies).
virosi, septoriosi
e danni diretti
da afidi: non manca
nulla
colore giallo è in genere più acceso e può essere distinto, da
un occhio esperto, dai disseccamenti causati dall’asfissia radicale. In seguito la pianta presenta taglia ridotta e inibizione
della levata e della spigatura.
CHIAZZE DORATE
plesso virale BYDV/CYDV). I
sintomi consistono, appunto,
in un ingiallimento delle foglie
più giovani che inizia dall’apice per poi scendere progressivamente a tutta la lamina. Il
2
Infezioni di Septoria.
4
Confronto tra varietà sensibile e tollerante
a SBCMV a Cadriano (BO).
La malattia in campo si manifesta a chiazze, altro sintomo caratteristico (foto 3) che vanno
poi estendendosi in conseguenza agli spostamenti dei
vettori. I responsi analitici non
sono però tutti positivi. «Nelle
diagnosi di laboratorio dei
campioni sospetti – testimonia
Claudio Ratti del Dip. Dista,
area di Patologia vegetale dell’Università di Bologna – abbiamo riscontrato presenze di
virosi, soprattutto del mosaico
comune, mentre alcuni campioni sintomatici non sono risultati infetti». «In questi ultimi casi – commenta Ravaglia –
mancando anche l’evidenza
dell’effetto dell’anossia, non rimane che pensare a danni diretti da parte degli afidi». Gli
ingiallimenti possono infatti
anche essere determinati dalla
sottrazione di linfa a causa delle punture trofiche, ma sarebbe
una situazione inedita per questo periodo dell’anno, finora
verificata solo in presenza di
forti infestazioni sulle spighe.
Anche la diffusione del virus del mosaico (SBCMV, soilborne cereal mosaic virus) può essere stata favorita dal clima
“tropicale” dell’inverno appena trascorso.
[ ATTUALITÀ ]
n. 12/2014
22 marzo 2014
Il vettore Polymyxa graminis,
un fungo che vive nel terreno, è
infatti favorito da condizioni di
umidità e temperature miti. Il
sintomo caratteristico sono le
striature e il mosaico fogliare
(evidente se si vede la foglia in
trasparenza) e la localizzazione
è sempre a chiazze.
Sintomi anche questi che
possono essere facilmente confusi con sofferenze dovute a ristagno d’acqua o carenza
d’azoto. Il Dip. Dista ha allestito nell’azienda agraria universitaria di Cadriano (Bo) dei
campi prova in un terreno infestato dalla Polymyxa per testare la diversa suscettibilità al virus del mosaico (foto 4). «Sono
emerse – commenta Ratti – vistose differenze nella sensibilità varietale». Con l’avanzare
della stagione, appena la temperatura supera i 20-25°, la replicazione del virus è inibita e i
sintomi tendono a sparire.«Ma
gli effetti sulle rese – stigmatizza Ratti – rimangono, sia come
peso che come minor numero
di cariossidi per spiga».
SEPTORIA E RUGGINI
E un’altra presenza indesiderata già evidente nei campi di
frumento è quella delle infezioni fungine. «Con significativi e
diffusi casi – illustra Gianfranco Pradolesi di Terremerse, cooperativa attiva soprattutto tra
Romagna e provincia di Ferra-
SINTOMI
Striature
e giallumi
5
6
Attacco di afidi e sospetta virosi.
ra – di infezioni primarie di
septoria (foto 2)». «In un’annata come questa – è l’indicazione
di Ravaglia – non conviene risparmiare sui trattamenti». Al
Centro-Sud, nei campi prova
localizzati nel Lazio e in Puglia
Ravaglia ha anche constatato
addirittura infestazioni di ruggine bruna e alcuni focolai di
ruggine gialla. La coincidenza
“fortunata” è legata al forte anticipo vegetativo della coltura
del frumento («in certe aree siamo avanti addirittura di un
mese»). La precoce fase di levata consentirebbe infatti in pianura padana di far coincidere il
trattamento anti-septoriosi con
quello per il diserbo. Il maggior
limite in questo caso è però
rappresentato proprio dai ristagni idrici e dalla transitabilità dei terreni. In alcuni casi gli
ingiallimenti hanno spinto gli
agricoltori a entrare l’entrata in
campo per anticipare le concimazioni di copertura, un inter-
D
Terra e Vita 15
Virus del mosaico su grano duro. (Foto V. Vallega).
vento che, con i terreni saturi
d’acqua può aver causato più
danni che vantaggi. Anche perché i casi di carenza d’azoto dovrebbero essere limitati ai terreni poveri di sostanza organica. Negli altri suoli il clima mite
dovrebbe aver favorito la mineralizzazione e conservato
un’adeguata dotazione d’azoto, nonostante l’effetto lisciviazione delle piogge invernali.
LA SENSIBILITÀ DELL’ORZO
«La cui intensità – sostiene Nadia Faccini del Cra-Cerealicoltura di Fiorenzuola d’Arda (Pc)
– ha alterato in molte zone la
struttura del suolo creando
spesse croste superficiali». Da
qui i casi di ingiallimenti da
asfissia radicale, che si possono
distinguere dai casi precedenti
perché localizzati lungo i bordi, le capezzagne e le zone a
maggiore transito dei mezzi
agricoli.
«Soprattutto nell’orzo –
istinguere tra virus e cause
abiotiche degli ingiallimenti
può essere difficile, Ancor più difficile può risultare riconoscere le differenze tra virus trasmessi da vettori
animali o dal suolo. «Nel caso del
virus del mosaico dell’orzo – spiega Nadia Faccini – occorre
vedere le foglie in trasparenza per notare la presenza di
striature e mosaici (nella foto tonda), un sintomo che tende a
sparire all’aumento delle temperature. Nel caso invede del virus del nanismo
trasmesso dagli afidi, il giallo è più intenso, si presenza a chiazze (foto rettangolare) e tende a partire dagli apici fogliari».
7
Virus nanismo a Idice (Bo).
spiega la ricercatrice – che è più
sensibile del frumento all’asfissia radicale». Il ritardo e la riduzione della taglia di questa
coltura rispetto al frumento è
infatti piuttosto evidente in
questi giorni. Nel caso delle semine autunnali c’è chi ha ipotizzato un’effetto fisiologico legato anche in questo caso alle
temperature alte che non hanno permesso di assicurare il
fabbisogno di freddo per una
specie microterme come l’orzo.
Oppure, anche in questo caso, all’effetto dei virus. «Nei
campi prova di Fiorenzuola –
afferma Faccini – è evidente
la presenza sia del virus
del nanismo (BYVD) che
del mosaico dell’orzo
(BaYMV), e in questo
caso c’è ben poco da fare perché nel caso di
questa coltura non esistono vere e proprie varietà re
sistenti».
[ ATTUALITÀ ]
16 Terra e Vita
n. 12/2014
22 marzo 2014
RAPPORTO USDA Rapporto sulle colture transgeniche a 16 anni dalla loro introduzione
Più colture ogm, ma più resistenze
Ma una gestione
Gli Stati Uniti sono di gran
lunga al primo posto nella lista dei 10 maggiori paesi produttori di colture ogm con
circa 70 milioni di ha (40% sul
totale globale).
Prevale, su tutte, la prima
generazione di colture ingegnerizzate (tolleranti agli erbicidi, resistenti agli insetti o
agli agli stress ambientali).
Gli ogm di seconda generazione migliorano invece tratti qualitativi (es il pomodoro
flavor savor) mentre la terza
generazione ingegnerizza geni per produrre ad esempio
farmaci.
Secondo il Servizio per la
ricerca economica dell’Usda
attenta in campo
rallenta
il fenomeno su
insetti e malerbe
H
anno una storia lunga quasi 16 anni, sono coltivate dalla
maggioranza degli agricoltori statunitensi eppure le colture ogm lasciano aperti ancora diversi interrogativi nonostante la loro rapida
diffusione. Parliamo di mais,
soia e cotone transgenici oggi
i più diffusi negli Stati Uniti
(90%).
Ora l’Usda (l’equivalente
del nostro ministero dell’Agricoltura) esce con un
rapporto che fa il punto di
questi primi 16 anni focalizzando la sua attezione su tre
aspetti: l’impatto economico
e ambientale, l’evoluzione
della resistenza alle infestanti, l’accettazione da parte dei
consumatori.
COESISTENZA
Diversi sistemi
produttivi
(HT), mentre il 75% dell’area
coltivata riguarda varietà
(mais, tabacco e cotone) resistenti agli insetti.
VANTAGGI E NON
PER GLI AGRICOLTORI
che ha stilato il dossier, il 93%
della soia, l’83% del mais e
l’82% del cotone transgenici
coltivati nel 2013 sono del tipo tollerante agli erbicidi
V
alutare le possibilità di coesistenza di diversi sistemi
produttivi: colture biologiche, colture ogm, colture tradizionali.
Questo secondo l’Usda sarebbe un importante obiettivo del report. L’Usda li sostiene tutti auspicando che ognuno di essi
raggiunga il maggior successo possibile nel fornire prodotti per il mercato statunitense e quello estero.
E sta conducendo una valutazione anche economica
dei diversi sistemi.
FIG. 1 - COLTURE OGM AUTORIZZATE
FIG. 2 - AUTORIZZAZIONI PER GRUPPO
7,778
6,782
[ Fonte: Usda.
inis
ien
Gen
opS
c
er C
r
Arb
o
210
Sem
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485
(Ora
[ Fonte: Usda.
688
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Co
904
Pa
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ia
So
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1,104
565
Dow
1,085
2,225
M
Gli anni 2001-2010 registrano
un minor uso degli insetticidi
nelle coltivazioni di mais e
cotone Bt, ma ci sono evidenze dello sviluppo in alcune
aree di popolazioni di insetti
(lepidotteri) resistenti al Bt.
L’utilizzo di colture Bt aumenta le rese riducendo le
perdite produttive causate
dagli attacchi degli insetti. Il
ricorso inoltre a “fasce tampone” coltivate con mais convenzionale ha rallentato la
diffusione della resistenza,
ma in alcune aree questi fenomeni vengono dati in aumento.
L’introduzione della tolleranza agli erbicidi ha invece
consentito di sostituire prodotti più tossici e persistenti
con il gliphosate. Anche in
questo caso, però, rileva
l’Usda, sono insorti fenomeni
di resistenza (14 specie di infestanti resistenti al glypho-
[ ATTUALITÀ ]
n. 12/2014
22 marzo 2014
FIG. 3 - PERCHÉ GLI AGRICOLTORI SCELGONO COLTURE OGM
sate). Di nuovo, il fenomeno
può essere contenuto o ritardato con opportune pratiche
colturali (best management
practices): utilizzo di più erbicidi a diversa modalità
d’azione, rotazione delle colture, controllo sistematico dei
campi, pulizia delle attrezzature per ridurre la trasmissione di infestanti da un campo
all’altro, bordi lungo i campi.
5%
Soia HT*
Mais HT
Mais Bt**
20%
60%
71%
4%
77%
5%
Aumenta la produzione
12%
Riduce l’impiego
e quindi il costo dei pesticidi
5%
6%
Cotone Bt
Cotone Ht
Risparmio di tempo
e semplificazione
79%
77%
Altro
[ *tollerante agli erbicidi; **Bacillus thuringiensis resistente agli insetti. Fonte Usda.
che i consumatori sono pronti
a pagare di più per il cibo privo di ingredienti ogm. Tuttavia, nei paesi in via di sviluppo, le reazioni sono più articolate. Vi sono consumatori
disponibili a provare prodotti ogm che migliorano le caratteristiche nutrizionali, alcuni li pagherebbero anche di
più.
In genere, sono soprattutto i consumatori europei che
pagherebbero di più per
l’ogm-free. In Europa alcune
catene della distribuzione
adottano infatti politiche di
limitazione degli ogm evi-
FIG. 4 - MAIS OGM, PIÙ TOLLERANZE ASSIEME
% di acri seminati
Ultimo capitolo dell’indagine, i consumatori. Il loro gradimento di cibi a base di ogm
varia a seconda del prodotto,
del paese e delle informazioni che riceve. Informazioni
positive sulle biotecnologie
aumentano il desiderio di pagare per cibo ogm.
Ma molti studi condotti in
paesi sviluppati dimostrano
10%
6%
7%
12%
CONSUMATORI
7%
9%
13%
15%
PREZZI SEMI SU
I semi brevettati costano più
di quelli convenzionali (il
prezzo della soia e del mais
transgenici dal 2001 al 2010 è
aumentato del 50% in termini
reali). Quello del cotone anche di più.
Il vantaggio competitivo
di mais e cotone Bt rispetto
alle sementi convenzionali è
aumentato negli ultimi anni
con l’introduzione di più resistenze contemponeamente
nella stessa pianta.
Terra e Vita 17
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
2000 01 02 03 04
[ Fonte: Usda.
Colture tolleranti a un erbicida
Colture resistenti agli insetti
e tolleranti agli erbicidi
Colture resistenti agli insetti
05 06 07 08
denziandone l’assenza nei loro marchi. Cibi ogm-free sono reperibili anche negli Sta-
09 10
11
12 13
tes, ma rappresentano una
piccola quota di mercato ri B,T.
spetto all’Europa.
FIG. 5 - I PREZZI DEI SEMI OGM (SOIA E MAIS)
300
40
250
HT Soia
2007 $ per bushel
2007 $ per bushel
50
30
20
Soia convenzionale
10
0
200
Mais ogm
150
100
Mais convenzionale
50
2001
[ Fonte: Usda.
02
03
04
05
06
07
08
09
10
0
2001
02
03
04
05
06
07
08
09
10
[ ATTUALITÀ ]
18 Terra e Vita
n. 12/2014
22 marzo 2014
DIFESA La produzione integrata obbligatoria è già in vigore. Impone solo di essere informati
I supporti per l’applicazione del Pan
Manuale, bollettini
DI RODOLFO BARBERINI e modelli
P
arte il Pan, la difesa fitosanitaria si evolve e i
produttori vorrebbero
sapere cosa cambia. Lo dimostra
la folla di oltre 400 persone che
si è riversata lo scorso martedì
11 marzo nella sala convegni
della Regione Emilia-Romagna
per assistere all’incontro su
“L’applicazione della Direttiva
Ue sull’uso sostenibile dei fitofarmaci”. Un’affluenza inaspettata che ha costretto gli organizzatori ad approntare in tutta
fretta delle sale per la proiezione
in streaming dei lavori del convegno. Dal primo gennaio è infatti entrato ufficialmente in vigore il Pan, Piano d’azione sugli
usi sostenibili degli agrofarmaci, recentemente pubblicato in
Gazzetta Ufficiale. Un provvedimento che innesca cambiamenti a cascata nella gestione
delle strategie di difesa, con
adempimenti per ora a carico
soprattutto delle amministrazioni regionali. L’incontro è stato organizzato proprio per dare
IRRORATRICI
Controlli
funzionali
una prima risposta alle domande di tecnici e agricoltori.
Floriano Mazzini del Servizio Fitosanitario della Regione
Emilia-Romagna ha ricordato
come il Pan sia il prodotto finale
di un lungo processo di confronto fra i diversi “portatori di interesse” (industria, commercio,
agricoltura, ambiente, salute e
sicurezza e categorie professionali) durante la fase di consultazione, iniziata nel 2012. Tra i
punti qualificanti del Piano c’è
la volontà di valorizzare quanto
già fatto nel nostro Paese, traducendo alcuni adempimenti non
in obblighi, ma in impegni meritevoli di un sostegno finanziario. È il caso della difesa integrata, per la quale l’Italia ha scelto
di realizzare due diversi livelli
applicativi. Il primo, esteso a
tutte le aziende agricole, sarà solo di tipo conoscitivo: in pratica
gli imprenditori agricoli dovranno dimostrare di essere informati sulla lotta integrata, attraverso l’impiego di supporti
M
arina Arias dell’Assessorato Agricoltura della Regione Emilia-Romagna ha parlato, infine, del controllo e della
taratura degli strumenti di irrorazione. Secondo il Piano di Azione
Nazionale sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, entro il 26 novembre 2016 tutte le attrezzature impiegate a
scopo professionale dovranno essere sottoposte a controllo funzionale, con una periodicità dei controlli pari a 5 anni
fino al 2020, e non superiore a 3 anni dal 2021. Per altre
tipologie saranno stabiliti intervalli più lunghi. La Regione
si sta attrezzando per rispettare le scadenze.
previsionali
che dovranno essere messi a disposizione delle aziende. Il secondo, volontario ma più impegnativo, coinciderà di fatto con
l’attuazione dei disciplinari di
produzione integrata e sarà sostenuto dalle politiche di Sviluppo rurale e dagli strumenti
finanziari dell’Organizzazione
comune dei mercati (Ocm).
LE PUBBLICAZIONI
Tiziano Galassi (Servizio Fitosanitario), ha posto l’accento sul
sistema di supporti che la Regione metterà a disposizione
delle aziende per consentire
l’applicazione di quanto previsto dalla Direttiva sull’uso sostenibile .
Il primo di questi supporti,
illustrato da Alda Butturini
(Servizio Fitosanitario) sarà un
“Manuale delle tecniche a basso
impatto ambientale per la difesa
delle piante” (presto disponibile
e pubblicato dalla nostra casa
editrice), che mette a disposizione delle aziende il compendio
delle tecniche disponibili.
Un altro importante supporto è rappresentato dalla nuova
edizione della“Guida ai patentini sull’uso dei prodotti fitosanitari” rivisto e completato anche
alla luce di quanto previsto dalla nuova normativa. Va ricordato che nel settore della formazione sono molte le novità a partire dall’inedito ruolo del
“consulente”.
Il principale strumento in-
Il Manuale di difesa integrata
in pubblicazione da Edagricole.
formativo a disposizione delle
aziende agricole sarà quello dei
Bollettini di Produzione Integrata. Redatti su base provinciale dal coordinamento dei tecnici
sono destinati a diventare il veicolo per informare le aziende
sull’uso sostenibile dei prodotti
fitosanitari in modo da ridurne
l’impatto su salute umana, ambiente e biodiversità.
AVVERTIMENTO VIA WEB
Il terzo e forse più innovativo
fra gli strumenti di supporto, illustrato da Rocchina Tiso, è
quello dei modelli previsionali,
in questo caso inglobati all’interno di un portale accessibile
dal sito internet del Servizio Fitosanitario dell’Emilia-Romagna. Strutturato come un Servizio di Avvertimento, il portale
elaborerà i dati meteo per stabilire il livello di pericolosità per
la maggior parte delle avversità
delle principali colture. Tra gli
altri servizi presentati dal Servizio Agrometeorologico dell’ARPA, vi è quello in grado di prevedere con certo anticipo il rischio di gelate.
[ ATTUALITÀ ]
20 Terra e Vita
n. 12/2014
22 marzo 2014
PAC 2014-2020 Tra il 2017 e il 2019 aiuti uniformi su tutto il territorio nazionale
Germania, convergenza in tre tappe
DI ALESSANDRA FERRETTI I
l governo tedesco ha approvato il disegno di legge sulla riforma della Pac.
Dal 2015 al 2019 il 4,5% dei
pagamenti diretti verranno
destinati alla promozione dello sviluppo rurale. Il volume
medio dei fondi riallocati si attesta a circa 229 milioni di €/
anno, per una cifra complessiva di a 1,1 miliardi di €.
Questi fondi verranno utilizzati dai singoli Länder per il
sostegno ad aziende con colture di prati e pascoli, per allevamenti di bestiame nutrito con
foraggi ricchi di fibra grezza,
per misure destinate a determinate aree di ambienti agricoli e protezione climatica, per
il rafforzamento di sistemi di
allevamento adeguati, per il
benessere degli animali, l’agricoltura biologica e aiuti supplementari per zone naturalmente svantaggiate. Tuttavia,
la percentuale della riallocazione dei pagamenti verrà riesaminata tra il 2016 e il 2017.
Entro il 2019 verranno poi
eliminate le differenze regio-
TETTI
No capping
per i grandi
nali relative al valore dei pagamenti diretti. In base alla nuova regolamentazione dei premi per ettaro, infatti, sarà
realizzato un allineamento
uniforme a livello nazionale in
tre successivi passaggi, nel
corso degli anni tra il 2017 e il
2019. L’ammontare di tutti gli
altri pagamenti diretti introdotti ex novo a partire dal 2015
dovrà essere fin dal principio
uguale su tutto il territorio nazionale.
GREENING E PASCOLI
Il greening, a cui viene destinato il 30% dei fondi per i pagamenti diretti, include la manutenzione di aree permanenti come prati e pascoli, una
maggiore varietà nella rotazione delle colture e la realizzazione delle cosiddette «aree di
interesse ecologico» su terreni
agricoli.
Nel disegno di legge sono
elencate disposizioni per una
protezione efficace dei pascoli
permanenti particolarmente
sensibili dal punto di vista
L
ecologico. Tra
queste, si indica
l’applicazione
del divieto di
conversione e di
aratura dei pascoli permanenti nelle aree incluse nella rete
europea «Natura 2000».
Normative dettagliate sul
mantenimento dei pascoli permanenti al di fuori di queste
zone sono disciplinate da un
ulteriore regolamento. A questo proposito e per questo scopo il disegno di legge contiene
le autorizzazioni necessarie.
Per quanto riguarda invece
le aree di interesse ecologico,
che a partire dal 2015 dovranno essere realizzate sul 5% del
terreno coltivabile, il disegno
di legge applica tutte le varianti ammesse dall’Ue.
IL VALORE
DELLE AREE ECOLOGICHE
Il valore attribuibile alle diverse tipologie di area ad interes-
a degressività e il capping per le aziende di grandi dimensioni non
verranno applicati. Invece, già quest’anno, verrà introdotto un aiuto, uguale su tutto il territorio nazionale, dell’importo di 50 €/ha per i primi 30 ettari e di
30 €/ha per i successivi 16 ha.
Un premio è previsto anche per promuovere e sostenere l’entrata dei
giovani in agricoltura. Il disegno di legge parla infatti di un importo aggiuntivo
pari a circa 44 €/ha per un massimo di 90 ha, come indicato dall’Unione europea.
Infine, per quanto riguarda i piccoli agricoltori, viene introdotta una regolamentazione in base alla
quale il tetto massimo per ciascuna azienda dipende dalle rispettive esigenze di finanziamento nei singoli
regimi di sostegno e avrà come limite 1.250 €/ azienda. Gli agricoltori che percepiscono finanziamenti al
di sotto della soglia dei 1.250 € potranno godere di una minore burocratizzazione.
A.F.
se ecologico dovrà tenere conto dei cosiddetti fattori di conversione e/o ponderazione
che saranno stabiliti dalla
Commissione europea in un
atto delegato.
Ciò significa, per esempio,
che una coltura intercalare,
per essere riconosciuta equivalente a un ettaro di area
d’interesse ecologico, dovrebbe essere coltivata su una superficie molto più estesa. Nella fattispecie, nel disegno di
legge del governo tedesco, il
fattore di ponderazione per le
colture intercalari è pari a 0,3.
In altre parole, 1 ha di coltura
intercalare vale come 0,3 ha di
area d’interesse ecologico.
Con questo disegno di legge non sono disciplinate tutte
le disposizioni per i pagamenti diretti. Al momento
l’Ue sta lavorando per definire alcuni dettagli ancora vaghi, inclusi elementi importanti del greening.
Dopo la discussione al
Consiglio dei ministri, il disegno di legge passerà alla procedura parlamentare. La normativa entrerà in vigore il 1°
agosto prossimo.
[ ATTUALITÀ ]
n. 12/2014
22 marzo 2014
Terra e Vita 21
CORTE DEI CONTI UE Richiamo agli organismi pagatori degli Stati membri e a quelli di certificazione
Spesa Pac, controlli “non affidabili”
DI ALESSANDRO COLTELLI ERRORI RISCONTRATI (ESERCIZIO 2011)
SOSTEGNO MERCATO SVILUPPO
E AIUTI DIRETTI (%) RURALE (%)
D
ura reprimenda della
Corte dei Conti europea sui controlli amministrativi svolti dagli Organismi pagatori degli Stati membri, sugli organismi di
certificazione dei conti di tali
organismi pagatori e sulla stessa Commissione che non richiama le Amministrazioni nazionali a controllare, e relazionare, secondo le linee guida
emanate.
Per la Corte i risultati dei
controlli sulla spesa agricola
svolti dagli Stati membri, poi
pubblicati dalla Commissione,
non sono attendibili. Infatti i sistemi posti in essere presso gli
Organismi pagatori per i controlli amministrativi e in loco
erano parzialmente efficaci nel
rilevare la spesa irregolare,
nuocendo quindi all’affidabilità delle informazioni.
POCHE GARANZIE
La Corte conclude poi la sua
relazione affermando che il lavoro svolto attualmente dagli
organismi di certificazione non
fornisce sufficienti garanzie né
sull’adeguatezza dei controlli
in loco né sull’attendibilità delle relazioni statistiche che vengono quindi utilizzate dalla
Commissione per valutare il livello di irregolarità rilevato nei
vari Stati membri.
Per il 2011 e il 2012, la verifica condotta dalla Corte dei
Conti su 180 operazioni relative alla spesa Feaga ha rilevato
che il 39% e il 41%, rispettivamente, di tali operazioni era in-
Violazione sugli appalti
20
31
Sovradichiarazione superficie
38
8
Calcolo errato pagamenti/diritti
25
45
Inefficaci controlli incrociati
con banca dati sugli animali
10
-
Mancato rispetto degli impegni
agroambientali
-
9
Errori di condizionalità
7
3
Altri
-
4
ficiato da errori. Una parte significativa di tali errori era
conseguenza di controlli amministrativi inefficaci o di calcoli dell’aiuto non esatti operati dagli organismi pagatori.
Nel corso dell’audit, gli auditor della Corte hanno visitato
nove organismi pagatori in otto
Stati che hanno gestito il 28%
degli aiuti diretti Feaga e il 41%
della spesa Feasr nel 2011. Per
l’Italia la Corte dei Conti Ue ha
verificato l’operato dell’Organismo pagatore della Lombardia per i pagamenti diretti e
dell’organismo pagatore della
Toscana per i Psr. Per quanto
riguarda i pagamenti diretti la
Corte rileva il mancato aggiornamento del sistema informativo delle particelle dopo i controlli in loco. Mentre per gli aiuti relativi allo sviluppo rurale
sono state rilevate regole di tolleranza non previste, spese non
ammissibili, e riduzioni non
consentite oltre che assenza di
elementi probatori, carenze e
controlli inefficaci sulle condizioni di ammissibilità e sugli
impegni da rispettare.
Altro esempio riguarda la
Polonia: la Corte ha riscontrato
che venivano corrisposti aiuti
relativamente a seminativi non
utilizzati e sui quali non era stata svolta nessuna attività.
LE PRINCIPALI CARENZE
In base agli audit la Corte ha
individuato le principali carenze che inficiano i dati contenuti
nelle relazioni degli organismi
pagatori e, quindi, il calcolo
fatto dalla Commissione del
tasso di errore residuo:
- le procedure operanti sono
insufficienti per garantire che
gli aiuti diretti siano corrisposti
soltanto ai beneficiari che soddisfano la definizione di «agricoltore» del regolamento;
- vi sono carenze concernenti l’affidabilità del sistema di
identificazione delle parcelle
agricole (Sipa), visto che superfici inammissibili sono state registrate come ammissibili;
- gli organismi pagatori
hanno sostituito le parcelle
inammissibili dichiarate dagli
agricoltori con altre parcelle
dopo il termine ultimo previsto
dalla normativa;
- gli organismi pagatori
hanno calcolato gli aiuti in maniera non corretta, per lo più in
riferimento a «diritti al pagamento» erronei, anch’essi stabiliti dagli organismi pagatori;
- valutazione inaccurata dei
terreni ammissibili all’interno
delle parcelle dichiarate.
La Corte conclude formulando alcune raccomandazioni
riguardanti soprattutto i controlli amministrativi e in loco
che dovrebbero essere condotti
dagli Organismi pagatori in
modo più rigoroso e la qualità
delle banche dati Sipa, che dovrebbe essere migliorata.
Un’altra raccomandazione riguarda le linee guida pubblicate dalla Commissione per l’attuazione di sistemi di controllo
adeguati e per la compilazione
delle relazioni statistiche che
dovrebbero essere meglio
esplicitate e la loro attuazione
dovrebbe essere monitorata in
modo più stringente.
La relazione contiene anche
la difesa della Commissione
chiamata per prima in causa,
che si difende affermando che
nella gestione dei fondi Ue, da
tempo, prende in considerazione altri elementi rispetto alle informazioni trasmesse dagli Stati membri, compreso il
parere dei revisori dei conti
della Direzione agricoltura,
del Tribunale e degli organi di
controllo indipendenti. E userà questa nuova metodologia
per tutte le spese agricole in
futuro.
22 Terra e Vita
[ ATTUALITÀ ]
n. 12/2014
22 marzo 2014
IL CASO Obsoleta la legge 157/92. Occorrono strumenti nuovi per tutelare le imprese agricole
Fauna selvatica fuori controllo
DI LUCA ZUCCARO In Francia
i danni alle colture
e all am biente
sono pagati
dai cacciatori
I
l sistema è ormai al collasso: la gestione della
fauna selvatica non funziona più e si è rotto l’equilibrio tra agricoltura, animali
selvatici e grandi predatori.
Occorrono interventi urgenti
a livello legislativo e normativo, altrimenti la situazione
potrebbe degenerare in modo
irreversibile. Sono queste le
conclusioni a cui è giunto il
confronto organizzato di recente dalla Confagricoltura
provinciale al Centro incontri
della Provincia di Cuneo dove si è fatto il punto sulla situazione in Italia e all’estero.
Per esaminare le possibili
soluzioni a un problema sempre più complicato da gestire
l’organizzazione agricola ha
chiamato a Cuneo alcuni
esperti del settore.
L’assessore all’Agricoltura
del Piemonte Claudio Sacchetto ha invitato alla concretezza. «C’è troppa disinformazione e in molti giocano
ad alimentare polemiche sull’argomento. La verità è che
la legge 157/92 che regola la
gestione della fauna in Italia è
ormai obsoleta – ha detto l’as-
sessore – e andrebbe rivista secondo le esigenze attuali sull’argomento».
Secondo il dirigente del settore Politiche agricole
della Provincia di Cuneo Paolo
Balocco «la fauna
può essere una risorsa, ma oggi i selvatici sono
troppi e occorre rientrare nei
limiti. Manca una gestione
organica e unitaria di fauna e
caccia per la presenza di molti soggetti competenti, non
c’è un piano faunistico regionale e la Regione è senza una
legge sulla caccia».
UNGULATI TOSCANI
Ma anche dove le normative
ci sono, e puntuali, la situazione è critica. Il tecnico della
Provincia di Pisa Vito Mazzarrone ha ricordato che in
Toscana alcune specie di selvatici sono proliferati in maniera incontrollata. I danni da
cinghiale rappresentano il
problema principale (in regione ci sono 116.000 abbattimenti all’anno di ungulati),
ma anche i lupi stanno iniziando a creare allarme, perché si trovano nella rotonde
alle periferie delle città.
In Francia i danni alle colture agricole e all’ambiente li
devono pagare i cacciatori.
Sono molto diffusi i cinghiali,
i cervi, i daini, i camosci e i
mufloni. Nicolas Jean, presi-
dente dellaFederazione
dei
cacciatori delle Alte
Alpi (il dipartimento
francese della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra)
ha ricordato che la Federazione si occupa di gestire i danni, controllando popolazione
dei grandi selvatici, attuando
misure di prevenzione puntuali e raccogliendo i fondi
tra i cacciatori per pagare gli
indennizzi: ogni cacciatore
paga, oltre al costo del bracciale di caccia, una tassa di
selezione.
IN SVIZZERA
DECIDONO I CANTONI
In Svizzera sono i Cantoni a
fissare le misure di risarcimento per i danni alle colture
e agli animali da reddito. I
danni principali sono provocati dai cervi; la prevenzione
viene fatta prevalentemente
con le recinzioni elettrificate,
ma anche con segnalatori
acustici a ultrasuoni. È però
soprattutto il prelievo venatorio a limitare i danni. «Nei
Grigioni – ha ricordato Marco Viglezio, vicepresidente
della Federazione Cacciatori
Ticinesi – i danni sono in calo
da oltre vent’anni e si assesta-
no sui 50.000 €/anno, perché
l’attività venatoria è stata
pianificata in modo scientifico».
Danni in calo anche nel
Vallese, grazie alla forte pressione venatoria, dove gli indennizzi si quantificano in
circa 150.000 €/anno.
CANTON TICINO,
MILIONI DA RIMBORSARE
Nel Canton Ticino invece i
danni sono molto pesanti e
ammontano a oltre 1 milione
di €/anno, anche se occorre
considerare che i produttori
agricoli vengono risarciti sul
valore del prodotto finito.
Nel cantone di Ginevra, dove
la caccia è vietata, su soli 280
km² i danni ammontano a
1.000 franchi svizzeri per chilometro quadrato.
Il
direttore
della
Confagricoltura di Cuneo
Roberto Abellonio chiudendo il convegno ha ricordato
che «agli imprenditori non
interessano i risarcimenti del
danno, perché gli indennizzi
non saranno mai utili per
compensarli abbastanza. Occorrono strumenti nuovi e sistemi alternativi di gestione
della fauna che tutelino meglio le imprese agricole». n. 12/2014
22 marzo 2014
[ ATTUALITÀ ]
Terra e Vita 23
CONTAMINAZIONE Stop alla vendita di prodotti da aree a rischio. Definito un indice di rischio
Terra dei fuochi sospetta solo al 2%
DI FEDERICA LEVI S
top immediato alla coltivazione e alla vendita
dei prodotti ortofrutticoli provenienti da 51 siti - per
un totale di 64 ha - della cosiddetta Terra dei Fuochi, territorio compreso tra Napoli e Caserta e martoriato dallo sversamento illegale di rifiuti. Lo ha
stabilito il decreto interministeriale firmato dai ministri delle
Politiche agricole, della Salute e
dell’Ambiente, che ha disposto
l’avvio di indagini dirette sui
terreni “a rischio”, per stabilire
dove e cosa si potrà coltivare.
La decisione è il primo risultato di un lavoro avviato lo scorso dicembre con lo scopo di affrontare e circoscrivere il problema, restituendo credibilità ai
prodotti campani che in questi
mesi hanno subito un crollo delle vendite. La mappatura, realizzata attraverso il confronto
dei dati in possesso degli enti
coinvolti su un perimetro di
1.027 kmq, ha messo in evidenza l’esistenza di una zona “rossa”: 21,5 kmq, di cui 9,2 destinati
all’agricoltura. Senza voler minimizzare, ha sottolineato il ministro Maurizio Martina, «si
tratta di appena il 2% dell’area.
Per il restante 98% non abbiamo, allo stato attuale, elementi
per considerare i terreni a rischio». È stato inoltre definito
un indice di rischio, che va da 1
(non rilevante) a 5 (massimo).
La seconda fase del lavoro,
da attuare entro 90 giorni, consiste nell’analisi diretta dei terreni
che rientrano nelle categorie 3,4
e 5 al fine di indicare le aree off
limits per la produzione alimentare e quelle dove sarà introdotta la fitodepurazione. Nel frattempo è scattato il divieto di
vendere i prodotti ortofrutticoli
coltivati in queste aree a meno
che non sia dimostrata la loro
sicurezza. Due le possibilità: che
le colture siano state oggetto di
controlli ufficiali con esito favorevole negli ultimi 12 mesi; che
l’agricoltore richieda, a sue spese, nuove indagini. Intanto la
Campania ha istituito un fondo
da 50 milioni di € per aiutare gli
imprenditori ad affrontare le
spese per i controlli e per finanziare operazioni di marketing. [ LEGGI, LAVORO E FISCO ]
24 Terra e Vita
n. 12/2014
22 marzo 2014
Mancato rispetto condizionalità
Non è colpa del contoterzista
È sempre responsabile l’agricoltore anche per lavori eseguiti male
DI GIUSEPPE FUGARO A
ffidarsi a terzi per far eseguire i
lavori che consentano il rispetto
dei requisiti della condizionalità, non esime il beneficiario degli aiuti
Pac dalla colpa di non aver rispettato
tali requisiti se i lavori sono stati eseguiti male. L’affermazione è contenuta in
una sentenza della Corte di Giustizia Ue
chiamata a dare un interpretazione a
una controversia insorta tra un agricoltore olandese e le autorità di controllo
che avevano rilevato l’irregolarità e sanzionato l’agricoltore riducendo l’aiuto.
In particolare nel marzo del 2009
l’Organismo di controllo dei Paesi Bassi,
a seguito di una verifica sul rispetto della condizionalità della Pac in azienda,
aveva accertato che taluni fertilizzanti
non erano stati applicati con modalità
riduttive di emissioni, come richiesto da
una disposizione della legislazione nazionale in applicazione del criterio comunitario della condizionalità. I fertilizzanti infatti erano stati distribuiti sulla
parcella di pascolo, su incarico dei ricor-
AIUTI PAC
Pascolo di terzi,
è legittimo
C
renti, da un lavoratore agricolo indipendente al servizio di un’impresa adibita a
lavori conto terzi. Sulla base di tale accertamento, l’Organismo di controllo
aveva ridotto del 20% l’aiuto a favore
dell’azienda olandese, imputando ai ricorrenti l’inadempienza da parte del lavoratore agricolo contoterzista.
Contro tale decisione i ricorrenti
hanno proposto un reclamo che è stato
respinto dall’Autorità di controllo; successivamente hanno interposto appello
al giudice del rinvio che ha deciso di
sospendere il procedimento e di sottoporre alla Corte comunitaria alcune
questioni pregiudiziali tra cui, appunto,
quella oggetto della recente sentenza.
Il giudizio della Corte Ue afferma
che le norme regolamentari devono essere interpretate nel senso che, nell’ipotesi di una violazione dei requisiti relativi alla condizionalità da parte di un terzo che esegue lavori su incarico di un
beneficiario dell’aiuto, detto beneficiario può essere ritenuto responsabile di
on ordinanza del 6
marzo il Consiglio di
Stato ha sospeso gli effetti della circolare con cui
l’Agea ha escluso, ai fini dell’ammissibilità delle superfici
dichiarate a pascolo magro, il pascolamento dei terzi.
L’istanza cautelare, che era stata in primo grado rigettata dal Tar del Lazio, è stata invece accolta dal Consiglio di
Stato in considerazione del grave pregiudizio che le aziende ricorrenti avrebbero subito non potendo presentare
domanda Pac entro il 15 maggio prossimo con evidente
ricaduta negativa anche per le annualità successive.
tale violazione qualora abbia agito intenzionalmente o con negligenza in sede di scelta del terzo, di controllo esercitato su quest’ultimo oppure di istruzioni che gli sono state fornite, e ciò a
prescindere dall’intenzionalità o dalla
negligenza del comportamento di detto
terzo.
Tale interpretazione, come si legge
nella sentenza, consente di prevenire gli
abusi, poiché il beneficiario dell’aiuto
non può discolparsi affidando ad altri i
lavori agricoli, né ridurre la propria responsabilità fornendo la prova che il terzo ha, per esempio, agito con negligenza
per escludere la sua responsabilità per
inadempienza intenzionale.
Peraltro, la responsabilità del beneficiario dell’aiuto per la propria negligenza o per il proprio comportamento intenzionale può essere dimostrata a prescindere dall’intenzionalità o dalla
negligenza del comportamento del terzo che è all’origine dell’inadempienza
alle regole della condizionalità.
Il Consiglio di Stato ha rinviato quindi gli atti al Tar
Lazio per una prossima udienza di discussione.
Indiscussa la rilevanza del risultato raggiunto, il pronunciamento crea tuttavia problematiche più complesse
di quelle risolte, dal momento che la sentenza definitiva
non potrà ragionevolmente giungere entro il 15 maggio.
Gli effetti dell’ordinanza sono estesi a tutte le aziende
che si avvalgono del pascolamento di terzi, quindi ci chiediamo se l’intero comparto potrà con tranquillità presentare domanda per la campagna 2014 confidando sul positivo
esito del giudizio (in 1° e in 2° grado) o dovrà rischiare nel
futuro il possibile recupero da parte di Agea sulle somme
erogate in caso contrario?
Fabio Giuseppe Lucchesi
[ LEGGI, LAVORO E FISCO ]
n. 12/2014
22 marzo 2014
Terra e Vita 25
Quando il bio non è conforme
Tutte le misure da prendere
Come intervengono gli organismi di controllo nei confronti dei produttori
DI MASSIMO DAMOCLE D
prolungati nel
tempo e non
determinare
variazioni sostanziali
dello
“status” aziendale; le irregolarità
comportano l’applicazione della soppressione
delle indicazioni biologiche sui prodotti, e di conseguenza il divieto per l’operatore di riportare le indicazioni relative
al metodo di produzione bio, nell’etichettatura e nella pubblicità dell’intera
partita o dell’intero ciclo di produzione;
- infrazione: inadempienza grave di
carattere sostanziale che compromette la
conformità del processo di produzione
e/o il sistema di auto-controllo sul metodo di produzione o la gestione della documentazione o il rispetto degli obblighi
contrattuali assunti nei confronti degli
Organismi di controllo e si caratterizza
per avere effetti prolungati tali da determinare
variazioni sostanziali
l Mipaaf avrebbe voluto
dello “status” aziendafar pagare la tassa di conle e/o di conformità dei
cessione governativa agli
prodotti e/o di affidaesperti degli oli di oliva extrabilità dell’operatore;
vergine che chiedono e ottenl’infrazione porta alla
gono l’iscrizione all’elenco
sospensione della certinazionale degli assaggiatori istituito e tenuto dallo stesso
ficazione o all’esclusioMinistero, ma l’Agenzia delle entrate è stata di parere
ne dell’operatore dal sicontrario. Infatti, con la Risoluzione n. 22 del 18 febbraio
stema di controllo.
scorso, l’Agenzia ha chiarito che l’iscrizione in albi o
L’Organismo
di
elenchi, che non abilitano all’esercizio di attività inducontrollo deve comunistriali o commerciali e di professioni, non sconta i tributi sulle concessioni governative.
care non oltre i 5 giorni
Pertanto i tecnici e gli esperti degli oli di oliva vergini ed extravergini non sono tenuti a
lavorativi dall’adoziocorrispondere la tassa sulle concessioni governative per ottenere l’iscrizione all’elenco
ne della misura il provnazionale.
M.D.
vedimento emesso. al 1° gennaio è entrato in vigore
il nuovo elenco delle non conformità riguardanti la qualificazione biologica dei prodotti e le corrispondenti misure che gli Organismi di controllo devono applicare agli operatori.
Un decreto del Mipaaf (G.U. del 13
febbraio 2014) ha definito tali non conformità, le ha classificate e ha stabilito le
misure che devono essere adottate da
parte degli Organismi di controllo.
Il decreto è stato adottato per dare
attuazione alla corrispondente normativa comunitaria e in particolare per fornire definizioni che garantiscano una gestione uniforme e coerente delle non
conformità e delle misure da prendere.
Le non conformità, precisa il decreto,
si distinguono in:
- inosservanza: inadempienza lieve
che non compromette la conformità del
processo di produzione e/o il sistema di
auto-controllo sul metodo di produzione
ESPERTI OLIO
Iscrizione Albo,
niente tassa
I
o la gestione della documentazione aziendale
e non ha effetti prolungati nel tempo
e non determinare variazioni sostanziali dello “status” aziendale e/o di
conformità dei prodotti
e/o di affidabilità dell’operatore; le inosservanze comportano l’applicazione, da parte dell’Organismo di controllo, di una diffida, un invito scritto a
correggere l’inosservanza in tempi definiti e a predisporre le opportune azioni
correttive affinché l’evento non si ripeta;
- irregolarità: un’inadempienza che
compromette la qualificazione dei prodotti, ma non la conformità del processo
di produzione e/o il sistema di autocontrollo sul metodo di produzione o la
gestione della documentazione aziendale e si caratterizza per non avere effetti
[ LEGGI, LAVORO E FISCO ]
26 Terra e Vita
n. 12/2014
22 marzo 2014
Tutti i terreni agricoli
sono esclusi dalla Tasi
Indipendentemente dalla qualifica soggettiva del proprietario
DI CORRADO FUSAI C
ome brevemente anticipato nello
scorso numero di TV, il Dl. n. 16
del 6 marzo scorso (meglio noto
come decreto “Salva Roma-ter”) ha introdotto numerose modifiche alla disciplina del nuovo Tributo sui servizi indivisibili (Tasi), istituito, nell’ambito dell’Imposta unica comunale (Iuc),
dall’ultima legge di stabilità.
Va detto che, al di là delle ottime notizie riferite al settore agricolo (come già si
sa, i terreni agricoli sono esclusi dal tributo), le modifiche apportate dal decreto
rimediano ad alcuni “errori” di impostazione abbastanza evidenti.
IL PRESUPPOSTO IMPOSITIVO
Il decreto ha quasi completamente riformulato il comma 669 e abrogato il comma 670 della L. n. 147/2013, che all’art. 1
fissava il presupposto impositivo della
Tasi. Il nuovo comma 669 recita: “Il pre-
FABBRICATI
Strumentali
all 1 per mille
P
supposto impositivo della TASI è il possesso
o la detenzione, a qualsiasi titolo, di fabbricati, ivi compresa l’abitazione principale, e di
aree edificabili, come definiti ai sensi dell’imposta municipale propria, ad eccezione, in
ogni caso, dei terreni agricoli”.
Come si vede scompare del tutto il
riferimento alle “aree scoperte”. Non solo perché tra le “aree scoperte a qualsiasi
uso adibite” sarebbero rientrati, con tutta evidenza, anche i terreni agricoli, che
oiché tutti i fabbricati sono assoggettati al tributo, lo sono anche i
fabbricati rurali, sia quelli ad uso di
abitazione principale, sia quelli ad uso strumentale. Ovviamente, come già avviene
per la disciplina dell’Imu, anche per la Tasi
ai fabbricati rurali ad uso di abitazione principale si applicherà la
disciplina delle abitazioni principali (aliquota e relative eventuali
deduzioni).
Quanto ai fabbricati rurali ad uso strumentale (il riferimento normativo è sempre all’art. 9, comma 3-bis, del Dl. n. 557/93) va ricordato
che il comma 678 stabilisce che l’aliquota Tasi non può comunque
essere superiore all’1 per mille.
Si ricorda inoltre che dal 1° gennaio 2014 i fabbricati rurali strumentali sono esenti dall’Imu, come stabilito dal comma 708 della citata
legge n. 147/2013.
C.F.
sono ora invece esplicitamente esclusi dalla Tasi.
Ma anche perché, più in generale, la nozione di “area
scoperta”, quale elemento
imponibile, non esiste neppure nella disciplina dell’Imu.
Pertanto, a seguito del
nuovo comma 669 e dell’abrogazione del comma
670, risulta che saranno assoggettati alla
Tasi:
- tutti i fabbricati, compresa la casa di
abitazione principale;
- le aree edificabili;
- le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali imponibili, non operative;
- le aree condominiali che non siano
detenute o occupate in via esclusiva.
IN OGNI CASO
Vale la pena, nel ribadire che i terreni
agricoli sono ora esclusi dalla Tasi, che
l’esclusione si applica “in ogni caso”.
Tale formulazione ha certamente
un’ampia portata, ma vale, in particolare
e soprattutto, a non condizionare l’esclusione alla qualifica soggettiva dei possessori del terreno.
Come noto, infatti, la disciplina dell’Imu, come già fu per quella dell’Ici,
riserva alcune agevolazioni ai coltivatori
diretti e agli imprenditori agricoli professionali, se iscritti alla previdenza agricola. Si ricordi, come esempio, che la base imponibile per l’Imu sui terreni agricoli si calcola applicando, al reddito
dominicale risultante in catasto rivalutato del 25%, il moltiplicatore “135”, e che
n. 12/2014
22 marzo 2014
tale moltiplicatore, nel caso di terreni
posseduti e condotti da coltivatori diretti
e Iap iscritti nella previdenza agricola,
già ridotto a “100”, dal 2014 è pari a “75”.
Per quanto riguarda la Tasi, dunque,
l’esclusione dei terreni agricoli dal tributo si applica in ogni caso, e quindi anche
se il terreno è posseduto e condotto da
soggetti che non sono in possesso della
qualifica di coltivatore diretto o Iap
iscritti nella previdenza agricola.
LE ALIQUOTE
Premesso che la base imponibile della
Tasi è la medesima stabilita ai fini dell’Imu, il comma 677 stabilisce che l’aliquota di base della Tasi è pari all’1 per
mille e che il Comune può deliberare
anche di ridurla fino all’azzeramento.
Tuttavia, lo stesso comma 677 stabilisce che il Comune, nel deliberare tale
l’aliquota deve rispettare in ogni caso il
vincolo in base al quale la somma delle
aliquote della Tasi e dell’Imu, per ciascuna tipologia di immobile, non deve superare l’aliquota massima consentita
dalla legge statale per l’Imu al 31 dicembre 2013, fissata al 10,6 per mille e ad
altre minori aliquote, in relazione alle
diverse tipologie di immobile. Per il
2014, l’aliquota massima non può eccedere il 2,5 per mille, che costituisce anche
l’aliquota massima applicabile per la Tasi sulle abitazioni principali.
Qui è intervenuto il decreto-legge in
commento, che ha aggiunto al comma
677 quanto segue: “Per lo stesso anno
2014, nella determinazione delle aliquote
TASI possono essere superati i limiti stabiliti
nel primo e nel secondo periodo, per un ammontare complessivamente non superiore allo 0,8 per mille a condizione che siano finanziate, relativamente alle abitazioni principali
e alle unità immobiliari ad esse equiparate…detrazioni d’imposta o altre misure, tali
da generare effetti sul carico di imposta TASI
equivalenti a quelli determinatisi con riferimento all’IMU relativamente alla stessa tipologia di immobili...”.
L’aliquota massima della Tasi per
l’anno 2014, quindi, potrà essere pari al
3,3 per mille (ferma restando comunque
all’1 per mille l’aliquota Tasi per i fabbricati rurali strumentali, come previsto dal
[ LEGGI, LAVORO E FISCO ]
AREE EDIFICABILI
Niente Tasi e Imu se
coltivate da Cd o Iap
N
EQUITALIA
Rottamazione
Proroga al 31/3
S
Terra e Vita 27
el nuovo comma 669 del Dl. n. 16
del 6 marzo scorso è scomparsa la
frase, che nella formulazione originaria era riferita anche alle aree edificabili,
“a qualsiasi uso adibiti”.
Infatti, se fosse rimasto questo riferimento, un’area edificabile sarebbe stata assoggettata alla Tasi, anche
se utilizzata per scopi agricoli.
La nuova formulazione, invece, anche con riferimento alle aree
edificabili, rinvia alla disciplina dell’Imu.
Deve quindi valere quanto precisato nella circolare n. 3 del 18
maggio 2012 emanata dal dipartimento delle Finanze del ministero
dell’Economia. Nella citata circolare, al par. 2, si fa esplicito riferimento al fatto che “non sono considerati fabbricabili i terreni posseduti e
condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali di cui
all’art. 1 del D.Lgs 29 marzo 2004, n. 99, iscritti nella previdenza agricola…sui quali persiste l’utilizzazione agro-silvo-pastorale mediante l’esercizio
dirette alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura, alla funghicoltura e
all’allevamento di animali”.
In tali casi, dunque, l’area edificabile, essendo considerata un terreno agricolo ai fini dell’Imu, dovrà essere esclusa dalla Tasi.
Ovviamente, invece, qualora l’area edificabile fosse adibita all’esercizio delle attività agricole, ma da parte di soggetti che non sono
iscritti alla previdenza agricola in qualità di coltivatori diretti o di
imprenditori agricoli professionali, non scatta l’agevolazione, e l’area
sarà assoggetta alla Tasi (oltre che all’Imu) come area edificabile.
Inoltre, quel “in ogni caso”, vale anche ad escludere dalla Tasi i
terreni agricoli ovunque siano ubicati, a nulla rilevando la loro collocazione in aree di collina o montagna o comunque aree svantaggiate.
C.F.
u TV n. 5/2014 abbiamo illustrato le
disposizioni, contenute nell’ultima
legge di stabilità, che prevedono la
possibilità di pagare le cartelle e gli avvisi
esecutivi senza gli interessi di mora e gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo, per le
somme affidate a Equitalia in riscossione fino al 31 ottobre 2013.
Il termine per provvedere alla definizione agevolata, già fissato al 28
febbraio 2014, è stato prorogato al 31 marzo dal Dl. n. 16 del 6 marzo
scorso.
C.F.
già citato comma 678).
La nuova disposizione consente sì a
ciascun Comune di aumentare l’aliquota
base per il 2014 al massimo di uno 0,8 per
mille, ma ad una condizione: quella di
stabilire, a favore delle abitazioni principali, detrazioni dall’imposta in modo da
evitare che il carico d’imposta della Tasi
sulle abitazioni principali risulti maggiore di quello prima prodotto dall’Imu.
Da ricordare che la legge di stabilità
(co. 679) aveva già previsto che, ai fini
della Tasi (ma anche della Tari), i Comuni potessero prevedere riduzioni ed
esenzioni in vari casi, tra cui (alla lettera
e) i fabbricati rurali ad uso abitativo. 28 Terra e Vita
[ LEGGI, LAVORO E FISCO ]
n. 12/2014
22 marzo 2014
FILO DIRETTO CON L’ESPERTO Il pensionato Cd, iscritto Inps,
ha diritto alle agevolazioni Imu
Come comportarsi se il C0mune invia un avviso di accertamento
No, non hanno affatto ragione: se un
coltivatore diretto pensionato continua a
prestare la propria attività (con tanto di
partita Iva) essendo regolarmente iscritto Inps, ha diritto alle agevolazioni Imu.
Mi risulta che alcuni Comuni abbiano
contestato il fatto che l’agevolazione non
è dovuta in quanto il pensionato paga
l’Inps con la riduzione contributiva del
cinquanta per cento, ma quanto contestato è a mio avviso privo di ogni riferimento giuridico e normativo. Infatti
l’art. 9 primo comma del Dlgs. n. 504/92
fa solo riferimento alla condizione di coltivatore diretto o imprenditore agricolo
professionale che è del tutto soddisfatta
nel caso prospettato.
Nel caso i Comuni inviino avvisi di accertamento, in prima istanza, presenti
subito il lettore una domanda di annullamento in autotutela e, se il Comune insiste, si rivolga con l’aiuto di un esperto o
di un professionista, alla competente
Commissione tributaria.
Luciano Boanini
2/IMU
Mai a carico dell’affittuario perché
il contratto non è un diritto reale
Sono un coltivatore diretto e conduco
un’azienda agricola ricadente in zona montana con regolare contratto d’affitto di circa
40 ha, di proprietà dei miei genitori; su detto
fondo ci sono due case coloniche accatastate
come fabbricati rurali, in una ci abitano i
miei genitori ex Cd ora in pensione, nell’altra
ci abito io e mia moglie, tutti e due Cd regolarmente iscritti all’Inps e i miei due figli
come per gli altri coltivatori per quanto riguarda i terreni agricoli?
Dato che molti Comuni sono in disaccordo e mandano avvisi di
accertamento, hanno ragione loro?
D.P. - email
TARSU
I tributi locali omessi
decadono dopo cinque anni
Foto Concorso Fata 2007 di Claudio Portinari
S
e un pensionato continua a svolgere attività agricola mantenendo il possesso dei requisiti per il Cd ed è ancora iscritto negli
elenchi Inps e paga i contributi, gli spetta la riduzione Imu
Sono un affittuario di fondo rustico nel quale
svolgo l’attività di coltivatore diretto. Il proprietario ha eseguito l’accatastamento del
fabbricato nell’agosto 2012. Preciso che non
utilizzo il fabbricato come abitazione. Il Comune mi ha inviato la cartella della Tarsu dal
2008 al 2012, compresi gli interessi per mancato pagamento e le more per mancata presentazione della denuncia.
Possono richiedere con retroattività di cinque anni il tributo Tarsu essendo questo entrato in vigore solo nel 2013?
I tributi locali come la Tarsu (indipendentemente dal nome: Tassa rifiuti, Tia
ecc.) decadono, in caso di omessa o infedele dichiarazione “entro il 31 dicembre
studenti. Debbo pagare l’Imu in quanto non
del quinto anno successivo a quello in cui la
sono proprietario ma affittuario dell’immobidichiarazione o il versamento sono stati o
le in cui abito?
avrebbero dovuto essere effettuati“. Quanto
sopra è stabilito dall’art. 71 del Dlgs.
L’Ici e oggi l’Imu (Imposta municipa507/93, modificato dall’art. 1 co. 161 delle unica) non sono
la L. 296/06 (Legge
mai a carico dell’affinanziaria 2007). Ai
fittuario in quanto il
fini della decadenza
soggetto passivo di D LGS. N. 504 DEL 30/12/1992
si ricorda che, poiimposta è colui che “Riordino della finanza degli enti territoriali, a ché il termine per la
detiene il diritto rea- norma dell’art. 4 della legge 23 ottobre 1992, n. dichiarazione del421” (G.U. n. 305 del 30/12/1992).
le di proprietà o/e
l’art.
70
Dlgs.
di usufrutto e/o di
507/93 è “entro il 20
uso e/o diritto di abitazione. Non essengennaio dell’anno successivo all’inizio deldo il contratto un titolo annoverato tra i
l’occupazione o detenzione dell’immobile”, il
diritti reali, non produce alcun effetto
termine di decadenza avanza di un anno
sull’Ici e sull’Imu.
e quindi il 2008 decade con il
Luciano Boanini
31/12/2013.
*
22 marzo 2014
Per quanto riguarda la quantificazione
del tributo il Comune deve applicare il
Regolamento comunale al quale rimandiamo per la quantificazione del Tributo.
Ovviamente per gli anni pregressi si applicheranno le normative e gli indici in
vigore anno per anno.
Mi permetta però di fare presente che
spesso i fabbricati rurali non abitativi
(cantine, frantoi ecc.) producono rifiuti
speciali e hanno convenzioni per il ritiro
dei suddetti rifiuti. Consiglio, prima di
pagare il tributo, di contattare un professionista che si occupa di rifiuti o di
un esperto di un’associazione per valutare se nel computo della Tarsu il Comune ha tenuto conto di quanto sopra evidenziato.
Luciano Boanini
ti eventuali vendite nel biennio precedente). E l’art. 5 prevede che, quando
fosse stata resa detta dichiarazione e non
fosse stato esibito né il certificato definitivo né quello provvisorio, erano dovute
PICCOLA PROPRIETÀ CONTADINA
le imposte nella misura ordinaria, con il
Difficile ottenere a posteriori
diritto al rimborso qualora, nel termine
il rimborso delle imposte pagate
triennale di prescrizione, gli interessati
Un soggetto che ha acquistato un terreno nel
presentassero apposita domanda.
2009 senza benefici Ppc e che nel 2010 è
Se il lettore non ha invocato alcuna agediventato coltivatore diretto “retroattivo”
volazione nell’atto di acquisto, difficil(cioè effettuando l’iscrizione a partire dal
mente potrà ottenere a posteriori il rim2008 e pagando regolarmente tutti gli arreborso delle imposte
trati), ha diritto a chiepagate.
Inoltre,
dere il rimborso della
l’agenzia delle Endifferenza delle imposte tra quelle ordinarie L EGGE N. 296 DEL 27/12/2006 trate potrebbe eccee quelle agevolate per “Disposizioni per la formazione del bilancio an- pire il decorso del
nuale e pluriennale dello Stato (legge finanzia- termine triennale di
l’acquisto del 2009?
ria 2007)” (G.U. n. 299 del 27/12/2006).
decadenza per il diritto al rimborso.
L’agevolazione
Tuttavia, potrebbe comunque provare
“Ppc” (Piccola proprietà contadina) conad inoltrare la richiesta; sul sito delle
siste nella possibilità di pagare le impoEntrate (www.agenziaentrate.gov.it –
ste indirette in misura ridotta in sede di
acquisto di terreni. Introdotta con la L. n.
cosa devi fare – richiedere – rimborsi) si
604/54, a carattere temporaneo, proropossono anche trovare istruzioni per rigata di anno in anno fino al 31 dicembre
chiedere i rimborsi di imposte già pagate.
2009. Nel 2010 non ne è stata riproposta
Barbara Segato
la proroga, ma, con il Dl. n. 194/09 (conv.
in L. n. 25/10) è stata introdotta un’age UNICO
volazione simile, per gli atti posti in esseQuando, come e dove
re dal 28/2/2010.
dichiarare il canone d’affitto
L’art. 3 della L. n. 604 prevede che l’acL’importo derivante dall’affitto di terreni
quirente dovesse “dichiarare contestualagricoli deve essere denunciato sulla dichiamente nell’atto quali sono i fondi che a titolo
razione dei redditi?
di proprietà o di enfiteusi sono posseduti da
loro e dai membri del nucleo familiare, e
Nel quesito manca un elemento foninoltre che si trovano nelle condizioni di cui
damentale, e cioè le caratteristiche del
al n. 3 dell’articolo precedente” (riguardansoggetto che concede in affitto i terreni
*
Terra e Vita 29
Foto Concorso Fata 2011 di Luca Berloni
[ LEGGI, LAVORO E FISCO ]
n. 12/2014
agricoli (si tratta di un privato persona
fisica, o di una società come la srl ecc.).
Per i terreni agricoli sono possibili due
diverse tipologie di contratti di affitto:
1 - in regime vincolistico del canone (L.
n. 203/82);
2 - in regime non vincolistico del canone.
Se il percettore del canone è una persona
fisica che agisce in qualità di privato,
come riportato anche nelle istruzioni ministeriali alla dichiarazione dei redditi
modello Unico persone fisiche, nel primo caso il proprietario dovrà confrontare il canone annuo risultante dal contratto con l’80% del reddito dominicale, rivalutato dell’80% e aumentato del 15%
(o del 5% se in possesso di qualifica di
Cd o Iap). Se il canone risulta l’importo
minore, potrà dichiarare questo. Altrimenti, dichiara il reddito dominicale
(con rivalutazione e aumento). Nella dichiarazione dei redditi, modello Unico,
quadro RA, nella casella “titolo” si indica il codice “2”.
Nel secondo caso (affitto in libero mercato) invece il proprietario dichiara sempre
il reddito dominicale rivalutato dell’80%
(e aumentato del 15% o del 5%), e non è
rilevante l’importo del canone di affitto.
Per indicare il “titolo” nel modello Unico, quadro RA, si utilizza il codice “3”.
In ogni caso, il reddito agrario è di competenza dell’affittuario del terreno.
Questo vale nel caso in cui si tratti di
affitto per usi agricoli. Invece, nel caso di
terreni concessi in affitto da un privato
per usi non agricoli, deve essere dichiarato e tassato Irpef il canone di affitto
30 Terra e Vita
[ LEGGI, LAVORO E FISCO ]
n. 12/2014
22 marzo 2014
percepito, che è considerato un “reddito
diverso”.
Barbara Segato
Mio padre aveva una una p. Iva agricola, era
iscritto alla Camera di commercio in quanto
comprava il gasolio agricolo, aveva 2 trattori
intestati e aveva dichiarato alcuni terreni intestati a noi figli con contratto di affitto. A
gennaio è venuto a mancare. Preciso che si
tratta di lavorare i terreni per uso personale e
comunque, pur vendendo qualche prodotto
(ad es. fieno) non si sono mai superati i 7.000
euro. Ora il punto è capire cosa fare sia come
scelta personale che come fiscalità.
Dobbiamo comportarci come una qualsiasi
ditta e quindi fare la procedura di successione? Volendo rilevare l’attività cosa dovrei
fare?
La morte del padre del lettore (entro
30 giorni) deve essere comunicata sia all’agenzia delle Entrate che alla Camera di
commercio (registro Imprese). A seguito
di tale comunicazione il Registro delle
imprese provvederà alla cessazione (mortis causa) della ditta individuale e l’agenzia delle Entrate provvederà ad annotare
la p. Iva a nome “Eredi di…”. Successivamente dovrete provvedere ad effettuare
l’inventario delle attività e delle passività
della Ditta individuale.
Dall’inventario dovete redigere una sorta di situazione contabile nella quale inserire oltre ai trattori anche le quote Pac, i
crediti, i clienti e i debiti e fornitori. Se
tale situazione non prospetta attività rilevanti ai fini della dichiarazione di successione, è sufficiente che decidiate (tutti gli
eredi) quale forma di conduzione continuare per i terreni e in tale caso formare
una nuova ditta individuale (del fratello
che si occuperà della conduzione) o di
una società agricola semplice dei fratelli
che effettueranno la conduzione agricola.
Nel caso invece che dalla situazione contabile si prospettino attività, si dovrà
provvedere alla stregua di una normale
successione di una ditta individuale indicandola in dichiarazione di successione e
successivamente formare una comunio-
Foto Concorso Fata 2011 di Giovanni Cappello
SUCCESSIONE
I passaggi da compiere
e le tempistiche
ne ereditaria da regolarizzare una volta
presentata la dichiarazione di successione in una società agricola semplice.
Trattandosi di attività agricola consiglio
di rivolgersi a un tributarista esperto di
fiscalità agraria o a esperti di associazioni
agricole che sicuramente daranno un parere basato su elementi soggettivi.
Luciano Boanini
RINNOVABILI
Produrre energia eolica
non rientra tra le attività connesse
La nostra è una società semplice agricola, e ci
hanno proposto di realizzare un impianto minieolico (60 kWp), per la produzione e la
vendita totale dell’energia (tariffa omnicomprensiva). Il consulente fiscale però ci ha avvertito che tale attività non rientra nelle attività connesse dell’agricoltura (mentre lo è il
fotovoltaico) e quindi la società semplice non
lo può fare. È corretto?
Il parere del consulente è condivisibile. La norma a cui fare riferimento per
individuare l’inquadramento dell’attività di produzione e vendita di energia è
contenuta nell’art. 1 co. 423 della L. n. 266
del 2005 (Legge finanziaria 2006), che ha
ricompreso tra le attività agricole connesse - e tassate con il reddito catastale agrario - la produzione di energia “da fonti
rinnovabili agroforestali”; in seguito, con
la L. n. 81/2006 è stata aggiunta la produzione di energia “da fonti fotovoltaiche”
e l’anno successivo, con la L. n. 296 del
2006 (Legge finanziaria 2007) è stata inclusa anche la produzione di “carburanti
ottenuti da produzioni vegetali, e di prodotti chimici derivanti da prodotti agricoli”. Pertanto, la produzione di energia
da fonti eoliche è attualmente esclusa
dall’ambito agricolo, non rientrando nelle attività definite all’art. 2135 del codice
civile.
Dal punto di vista fiscale, per l’Irpef è
tassata la differenza tra i ricavi e i costi
inerenti, quali quello dell’impianto.
Per l’Iva: deve essere emessa la fattura
per le vendite dell’energia e si liquida
l’imposta calcolando la differenza tra
l’Iva sulle fatture emesse e quella sugli
acquisti relativi.
Il lettore inoltre dovrà tenere conto che la
società semplice agricola può svolgere
solo le attività agricole e connesse di cui
all’art. 2135 del codice civile, tra le quali,
come sopra evidenziato, non rientra la
produzione di energia eolica.
Barbara Segato
DOVE INVIARE I QUESITI
New Business Media Srl
Piazza Galileo Galilei, 6 - 40123 Bologna
fax: 051-6575856
e-mail: [email protected]
32 Terra e Vita
[ ATTUALITÀ/REGIONI ]
PIEMONTE Domande entro metà maggio
Misure ambientali,
l’assessore garantisce
la continuità della 214
I
l 2014 è l’anno di transizione verso la nuova Pac e di
rinnovo per il consiglio regionale, con elezioni già fissate
per il 25 maggio. Ciononostante,
da Torino si punta a dare continuità a una misura importante
come la 214 riferita ai pagamenti agroambientali «proseguendo
il sostegno alle realtà imprenditoriali agricole mediante il Psr
2007-13 anche nel periodo transitorio che ci conduce alla nuova
programmazione, cominciando
a investire anche le risorse previste per il Psr 2014-20». Lo sottolinea l’assessore all’agricoltura piemontese Claudio Sacchetto. Nello specifico, la delibera
fissa per l’anno 2014 il prolungamento facoltativo degli impegni pluriennali scaduti nel 2013,
la prosecuzione degli impegni
non ancora scaduti e la possibilità di presentare nuove domande di manutenzione (collegate
alla misura 216 “Investimenti
non produttivi”). L’operazione
è peraltro conforme al regolamento comunitario, il quale prevede per la misura 214, nel caso
siano state impegnate tutte le risorse assegnate dal Psr 2007-13
e i cui pagamenti verranno completati nel corso del 2014-15, di
applicare il regime di transizione tra i due periodi di programmazione. Per consentire il prolungamento e la prosecuzione
degli impegni pluriennali in oggetto si calcola stimato in oltre
38 milioni di euro, suddiviso tra
le quote comunitaria, statale
e regionale (quest’ultima
di poco superiore ai 6,5
milioni di euro). La direzione
Agricoltura
della Regione avvierà le
procedure per poter
rendere possibile la
conclusione della presentazione delle domande entro la metà del mese di
Jacopo Fontaneto
maggio.
FRIULI-VENEZIA GIULIA Cresce il prezzo (+2,64%)
n. 12/2014
22 marzo 2014
LOMBARDIA Coinvolti 80 player del comparto
Associazione di filiera per l’avicoltura
N
NORD
asce in Lombardia l’associazione di filiera del
distretto avicolo lombardo, una realtà innovativa che coinvolge 80 player della filiera avicola
regionale divisi nelle cinque province di Brescia,
Mantova, Cremona, Bergamo e Sondrio.
«Realtà interessante, perché – come commenta
anche l’assessore regionale all’agricoltura Gianni
Gava – copre l’intera filiera, dagli incubatori fino
alla grande distribuzione, caso unico in tutti i 23
distretti lombardi». Del resto, la Lombardia pesa
per oltre il 17% nel valore dell’avicoltura nazionale;
dati che hanno portato l’assessore a garantire la
propria disponibilità per sollecitare un tavolo di
filiera. Sempre Fava sottolinea come, in termini di
macro-regione zootecnica «anche il comparto avicolo vede Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte produrre il 70% del totale nazionale».
Gianni Comati (federazione avicoltori) sottolinea che «grazie al distretto avicolo i produttori lombardi potranno cercare una più equa distribuzione
del reddito, a partire dalla riduzione dei costi». Per
Gabriele Canali, docente di Economia agraria
all’Università Cattolica di Piacenza e referente scientifico del distretto, «l’aggregazione
potrà assicurare anche una migliore reazione degli attori della filiera in risposta alle
esigenze dei consumatori e del mercato».
Nel futuro della nuova realtà c’è anche
l’idea di un marchio specifico. E grande
attenzione alla strategicità dell’etichettatura, uno degli aspetti di maggiore interesse per promuovere il made in Italy, forte di maggiori controlli e normative sanitarie stringenti. J.F.
LIGURIA Domande entro il 30 giugno 2014
Una filiera bosco-legno tutta italiana Investimenti, riaperto bando del Psr
I
l volume di legname friulano commercializzato nel
2013 dalla cooperativa Legno Servizi–Pefc Fvg di
Tolmezzo ha superato i 19mila mc. Il prezzo medio di
vendita è migliorato, passando dai 68,84 €/mc del
2012 agli attuali 70,66 €/mc (+2,64%). Il legname prelevato dai boschi regionali è rimasto in Friuli-Vg per il
36,84%. In particolare, il 35,52% del legname tagliato è
rimasto in provincia di Udine.
«Dunque, il nostro impegno per una filiera boscolegno tutta friulana e italiana è confermato dai numeri.
Nel 2013, infatti, il 100% dei clienti dei lotti boschivi
che abbiamo commercializzato, operavano nel Triveneto, nessuno in Austria» sottolinea il presidente Er Adriano del Fabro
mes De Crignis.
L
a Giunta regionale ha riaperto i termini per la
presentazione delle domande di aiuto inerenti alcune misure del Psr 2007-2013. Fra queste quella relativa al sostegno agli investimenti non produttivi nei
terreni agricoli che si prefigge i seguenti obiettivi: realizzazione di fonti di approvvigionamento per la fauna
selvatica, conservazione e fruizione delle aree agricole
a valenza paesaggistico ambientale, salvaguardia e tutela dell’ambiente, del paesaggio rurale. Le risorse finanziarie messe a disposizione ammontano a
5.505.654 euro e le domande possono essere presentate
al Settore Ispettorato agrario regionale entro il 30 giugno 2014. Le domande di aiuto vanno presentate prima dell’avvio degli investimenti.
Isabella Puma
34 Terra e Vita
[ ATTUALITÀ/REGIONI ]
EMILIA-ROMAGNA Assemblea di Confcooperative
Nonostante la crisi,
cooperazione agricola
in crescita del 3,1%
22 marzo 2014
EMILIA-ROMAGNA Stanziamento di 100mila euro
Piano di prevenzione contro i lupi
A
«I
(scendendo da 1.832 a 1.700),
n un periodo estrefrutto del processo di aggregamamente difficile a
zione della base sociale portato
causa della pesante
avanti in questi anni.
recessione che ha messo a dura
«Le buone performances
prova la tenuta dell’intero sistemesse a segno negli ultimi cinma produttivo la crescita di
que anni – ha proseConfcooperative
guito Rossi – trovano
Emilia-Romagna
IN CINQUE ANNI
riscontro anche nella
non si è arrestata
CREATI OLTRE
recente
indagine
nemmeno nel 2013:
5.200 NUOVI
congiunturale
su un
il volume d’affari
POSTI
campione
del
7%
di
delle imprese adeDI LAVORO
imprese
socie,
e
tesa
renti ha infatti regiIN REGIONE
a verificare le percestrato un incremenzioni dei dirigenti
to del 2,6% rispetto
sull’andamento economico.
al 2012 con punte del 7,2% per le
Dall’analisi emerge un
coop di consumo e del 3,1% per
trend positivo in quanto,
le coop agricole e agroalimentasecondo le previsioni
ri (+15% le vitivinicole, +3,9% le
nei primi sei mesi del
ortofrutticole e +3,1% del lattie2014, il volume d’affari
ro caseario)». Così il direttore di
dovrebbe registrare
Confcooperative Emilia-Romaun incremento per le
gna Pierlorenzo Rossi che ha
cooperative dei servisottolineato come il movimento
zi sociali e mantenersi
cooperativo abbia «saputo resistazionario per quelle agricole e
stere meglio delle altre realtà
di produzione e lavoro. Previsti
produttive alla crisi. In Emiliain aumento gli investimenti delRomagna, nel quinquennio
le coop agricole e di quelle ope2008/2013 la cooperazione ha
ranti nella solidarietà sociale.
creato più di 5.200 nuovi posti
Non migliorano infine i tempi di
di lavoro portando gli addetti a
pagamento da parte di enti pubsfiorare quota 175.000 (+3,1%),
blici e privati: questi ultimi sono
mentre il sistema composto dalcomunque sempre più solleciti,
le altre forme ha perso oltre
rispetto ai “colleghi” pubblici, a
63.500 occupati (- 3,8%)».
saldare i propri debiti».
Sempre a livello regionale, in
«Inoltre – ha aggiunto Rossi
questo periodo Confcooperati– nel biennio 2012/2013 Confcove ha visto aumentare il proprio
operative E-R ha registrato la
fatturato, passato da circa
nascita di 167 nuove imprese, di
12.430 a oltre 12.940 milioni di
cui 17 agricole: alcune di queste
euro (+3,6%), gli addetti (da
poi sono nate da altre realtà, non
69.900 a 73.000 con un +4,4%) e i
coop, entrate in crisi, casi in cui i
soci (da circa 340.600 a 385.000
dipendenti hanno unito le forze
con un +13%). Le imprese adee scelto il modello cooperativo
renti hanno fatto registrare inper proseguire l’attività». T.V.
vece una leggera contrazione
n. 12/2014
NORD
l via un piano di intervento destinato alla prevenzione degli attacchi dei lupi al bestiame. Lo ha
messo a punto l’assessorato all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna per sostenere le aziende zootecniche collinari e montane esposte al rischio predatorio. A questo scopo, nel piano finanziario regionale è
stato introdotto per il 2014 lo stanziamento di specifici
fondi, che ammontano a 100mila euro e che potranno
essere ulteriormente incrementati.
«Il lupo è una specie protetta dalla legge italiana ed
europea. Noi vogliamo proteggere anche i nostri allevamenti. L’obiettivo del piano è rendere possibile una
convivenza difficile». Con queste parole l’assessore
regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni, ha presentato l’iniziativa.
Il piano, sperimentale, prevede tre fasi: sensibilizzazione degli allevatori, con incontri sul territorio per
far conoscere le opportunità offerte e raccogliere le
manifestazioni d’interesse. Sopralluoghi di esperti nelle singole aziende per individuare gli interventi più
idonei alla protezione del bestiame. La pubblicazione
di un bando regionale per finanziare l’acquisto di
cani da guardia addestrati e di materiale di protezione, come recinzioni e dissuasori.
«Il progetto – ha spiegato Rabboni – nasce
dal fatto che: il fenomeno degli attacchi dei
lupi sta diventando una realtà purtroppo significativa anche nell’Appennino emilianoromagnolo. Convivere con il lupo è possibile, ma per farlo gli allevatori devono adottaT.V.
re le precauzioni adeguate».
VENETO Nel 2013 primo sorpasso della storia
Il Prosecco batte lo Champagne
G
iampietro Comolli, responsabile dell’Osservatorio economico italiano dei vini (Ovse), ha confermato ufficialmente che, nel 2013, il consumo di Prosecco nel mondo ha battuto per la prima volta quello dello
Champagne: 307 milioni di bottiglie contro 304 milioni. A questo si aggiunge l’aumento dell’11,5% dell’export di spumanti italiani. «Il Prosecco – ha commentato l’assessore all’agricoltura del Veneto, Franco
Manzato – non è concorrente dello Champagne, ma si
affianca a questo per confermare il primato dei vini di
territorio. Quando il sistema produttivo ha dato vita
alla rivoluzione del Prosecco, legando il suo nome al
territorio e non al vitigno e facendone una bandiera del
Nord Est italiano l’obiettivo non era battere lo Champagne, ma dare testimonianza di origine e di qualità di
una produzione nata e sviluppatasi qui». D. Del Zotto
36 Terra e Vita
[ ATTUALITÀ/REGIONI ]
TOSCANA Se ne occupa l’Università di Siena
Cinque progetti
per la tracciabilità
dei prodotti locali
S
ono 5 i progetti di ricerca dell’Università di
Siena (che ha vinto un
bando di concorso) nel settore
agrifood. I progetti, finanziati
dalla Regione Toscana, vanno
dal tartufo al pesce, dal Brunello di Montalcino alla cioccolata
e all’olio. Lo scopo di questi
progetti è garantire la qualità,
la tracciabilità dei prodotti
agricoli toscani, tutelando allo
stesso tempo i produttori e i
consumatori, avendo come base scientifica comune l’analisi
del Dna. Il progetto “Winefinger” si basa sulla possibilità di
leggere il Dna dei vitigni ancora presente nei vini e quindi
risalire al vitigno di origine dei
vini monovarietali. Il progetto
prevede la caratterizzazione
genetica e biochimica di un territorio e di un vino pregiato come il Brunello di Montalcino. Il
progetto “Fishtrack”, volto alla
tracciabilità e identificazione
molecolare di specie ittiche,
permetterà attraverso lo studio
del Dna, la corretta identificazione di esemplari ittici commercializzati in Toscana. Il progetto “Tosco Magnatum Trace”
è dedicato al tartufo bianco toscano e permetterà di tracciare
geneticamente prodotti come
le salse contenenti tartufo. La
prima fase del progetto durerà
due anni e prevede una serie di
accertamenti sul tartufo fresco
proveniente dai differenti areali toscani. Su ogni confezione
di prodotti a base di tartufo
sarà apposto un codice
univoco protetto da una
superficie argentata da
grattare via. Il consumatore potrà verificare
direttamente l’originalità e le caratteristiche del prodotto acquistato leggendo il
codice con il proprio smart
Roberto Sorrentino
phone.
TOSCANA Prevista una copertura di 11 milioni
n. 12/2014
22 marzo 2014
UMBRIA Si vuole creare una filiera 100% umbra
Al via il progetto “pollo rurale”
P
resentato il 4 marzo presso la facoltà di agraria
di Perugia il progetto “pollo rurale” che ha
come soggetto capofila il dipartimento di Scienze
Zootecniche della facoltà, con Cesare Castellini, in
collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche (Telemaco Cenci per le analisi veterinarie del caso), l’agro industria
(mangimistica Grigi di Bastia Umbra) e Agricola
San Nicolò (fornitrice dei pulcini) e l’azienda Fattoria Capanne interna al penitenziario di Perugia (direttrice del carcere Bernardina Di Mario e direttore
dell’azienda Michelangelo Menna).
Il progetto nasce come spin off della facoltà di
agraria al fine di creare una filiera del pollo rurale
100 % umbra, caratterizzato da linee genetiche maggiormente adattabili all’allevamento estensivo e
dalla non standardizzazione delle produzioni come
invece avviene negli allevamenti intensivi, nonché
per la riqualificazione di terreni agricoli quali uliveti e lo sviluppo della biodiversità.
Esso si prefigge anche finalità di agricoltura
sociale come dimostra l’inserimento nell’azienda agricola capanne, struttura già curata direttamente da 4 detenuti e dove il
progetto ha preso l’avvio con la messa in
opera di un piccolo macello interno.
CENTRO
Inoltre è intenzione di creare un macello itinerante che verrà presentato alla
prossima edizione di Agriumbria in programma alla fine del mese di marzo, come
ha tenuto a precisare il direttore della fiera Lazzaro
Domenico Aloia
Bogliari.
LAZIO Nel 2014-2020 disponibili 780 milioni
Piano operativo contro gli incendi Nuovo Psr, programmazione al via
G
ianni Salvadori, assessore regionale all’Agricoltura, ha presentato il piano operativo antincendi
boschivi per il 2014, destinando ad esso oltre 11 milioni
di euro. Alla riunione erano presenti i rappresentanti
degli Enti Locali (Upi per le Province, Uncem per le
Unioni dei Comuni ed Anci per i Comuni) e i soggetti
che fanno parte del sistema antincendi boschivi della
Regione Toscana, volontariato, Cfs e Vf. Il piano operativo punta a tre obiettiv: prevenzione, razionalizzazione delle risorse e interventi di lotta attiva. Per la prevenzione, la regione ogni anno investe nell’educazione
e sensibilizzazione rivolta a tutta la popolazione, sulle
buone pratiche rivolte agli agricoltori e forestali e sulla
sorveglianza del territorio a titolo preventivo. R.S.
S
i è svolta in Regione la prima riunione del tavolo di
partenariato con i rappresentanti istituzionali, economici e sociali per condividere gli obiettivi della nuova
Programmazione dello sviluppo rurale 2014-2020. «Oggi compiamo un ulteriore passo nel percorso intrapreso
di ascolto, concertazione e condivisione per il Psr 20142020 – dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura Sonia Ricci –. Un’importante occasione per presentare le
informazioni raccolte attraverso il confronto con i soggetti interessati e quelle derivanti da Agridee, la consultazione on line attivata sulla nostra pagina web, con
parti sociali e istituzionali. Il Lazio avrà 77 milioni di
euro in più rispetto alla precedente programmazione,
per un totale di 780 milioni di euro».
T.V.
38 Terra e Vita
[ ATTUALITÀ/REGIONI ]
PUGLIA Cresce ancora la comunità “Armando”
Grano duro tutto italiano
Un contratto di filiera
che coinvolge 9 regioni
P
artiamo dai numeri:
11.400 ettari seminati,
995 aziende partecipanti, 38 stoccatori, 9 regioni coinvolte (Abruzzo, Basilicata,
Campania, Lazio, Molise, Puglia, Toscana, Umbria, Marche),
18 le province di provenienza
delle aziende, prima quella di
Foggia (6.200 ha). Si tratta della
campagna di adesioni 20132014 al contratto di filiera “Armando” promosso dal pastificio
De Matteis Agroalimentare di
Flumeri (Av) e finalizzato alla
coltivazione di un grano duro
100% italiano dall’alto contenuto proteico per la produzione
della pasta “Grano Armando”.
«È davvero un risultato brillante, che segna un aumento
delle adesioni del 40% rispetto
all’anno scorso e un incremento
dei terreni coltivati del 56% –
dichiara Gianluca Ciamillo, responsabile marketing del pastificio –. La grande “Comunità
Armando” cresce progressivamente a conferma della bontà
dell’accordo di filiera, fra agricoltori, stoccatori, l’industria sementiera Coseme di Foggia,
Syngenta e il pastificio De Matteis, che assicura agli agricoltori
una remunerazione garantita e
al pastificio uno standard qualitativo del frumento con un contenuto proteico superiore al
14,5%. L’innovazione del contratto di coltivazione “Armando” fa in modo che centinaia di
agricoltori non abbandonino la
coltivazione del grano duro.
Al consumatore “Grano
Armando” restituisce la
certezza che il valore e
la genuinità del cibo siano in stretta relazione
con l’origine della materia prima: un universo ricco di contenuti, cultura e tradizioni da salvaguardare».
Giuseppe Francesco Sportelli
n. 12/2014
22 marzo 2014
SARDEGNA Incentivi fino all’80% del premio
Campagna per assicurare il bestiame
L
SUD
a Regione Sardegna prevede la possibilità di
istituire aiuti e incentivi al fine di incoraggiare e
stimolare gli imprenditori agricoli alla sottoscrizione dei certificati di assicurazione agevolata contro le
malattie del bestiame, i danni alle strutture aziendali e alle colture. Questa campagna assicurativa volontaria è possibile fino al 30 settembre del corrente
anno. Questo contributo è in funzione delle risorse
disponibili, che andranno ripartite sulla base delle
domande pervenute.
Per poter beneficiare dell’assicurazione agevolata, sotto forma dell’abbattimento dei premi assicurativi fino ad un massimo dell’80% è necessario
essere imprenditori agricoli (possessori di Partita
iva e iscritti alla Camera di Commercio); aggiornare
o costituire il Fascicolo Aziendale (per le produzioni
vegetali) o Registro di stalla aggiornato (produzioni
zootecniche). Per questa campagna assicurativa il
Consorzio di Difesa ha predisposto una serie di
convenzioni con primarie compagnie assicurative.
L’assicurazione copre: le strutture (serre, tunnel),
allevamento (api, avicoli, bovini, bufalini, cunicoli, equidi, ovicaprini, suini).
La copertura assicurativa copre alcune
fattispecie, come l’abbattimento forzoso, i
costi di smaltimento, il mancato reddito, a
seguito dei rischi provocati da epizoozie negli allevamenti. Per sottoscrivere tali coperture assicurative e avere ulteriori chiarimenti, la Regione Sardegna, ha affidato
tale compito ai Consorzi di Difesa delle
Produzioni Intensive istituiti nelle province di CaMaurizio Orrù
gliari, Oristano e Sassari.
PUGLIA Intesa Confagri-Banca Popolare Vicenza
CALABRIA Via libera alla carta potenziale
Accesso al credito più facile
Aree agricole di valore naturalistico
C
ontribuire al miglioramento e all’innovazione
della produzione agricola, nonché predisporre e
gestire servizi utili all’agricoltura, attraverso un più
facile accesso al credito. Sono le finalità dell’accordo di
collaborazione firmato dal presidente di Confagricoltura Puglia, Umberto Bucci, con la Banca Popolare di Vicenza. «L’accordo, che ha validità annuale,
assicura le migliori condizioni di tasso d’interesse alle
imprese associate a Confagricoltura e un’assistenza
nei rapporti con la banca, venendo incontro alle istanze degli agricoltori – dichiara Bucci –. Ora la nostra
organizzazione agricola e la Banca Popolare di Vicenza
definiranno piani di lavoro comuni finalizzati alla diG.F.S.
vulgazione dell’accordo ».
L’
assessore all’agricoltura della Regione Calabria,
Michele Trematerra ha illustrato la carta potenziale delle aree agricole e seminaturali ad alto valore
naturalistico della Calabria, elaborata dal Dipartimento Agricoltura insieme a una relazione tecnica e approvata all’unanimità dalla Giunta regionale a febbraio.
La proposta dell’assessore Trematerra si rifà alla Pac
che incentiva e promuove il ruolo del mondo agricolo
come principale tutore del patrimonio naturalistico. E
l’invito dell’Ue agli Stati membri di identificare le zone
ad alto valore naturale nell’ambito degli ecosistemi
agricoli ha lo scopo individuare precise politiche di
intervento a favore del paesaggio e della biodiversità,
T.V.
con gli strumenti previsti dal II pilastro Pac.
[ APPUNTAMENTI ]
40 Terra e Vita
28-30 MARZO
Ad Agriumbria
D alla terra
la chiave
della ripresa
I
5-6 APRILE
Cesena
Hobby farmer
e Agrofer
2-6 APRILE
Locarno (Svizzera)
17a rassegna internazionale
della camelia
C
C
esena Fiera, in collaborazione con Blu Nautilus, organizza Hobby farmer, la seconda edizione della Fiera degli
orti e dei giardini, che condurrà
il pubblico in un percorso per
conoscere non solo i metodi migliori per avere più salute ed
economicità dal proprio orto,
ma anche per la manutenzione
dell’ambiente rurale ed urbano.
Ad Hobby farmer, viene affiancata Agrofer, la rassegna
dedicata alle fonti energetiche
rinnovabili. Accanto alla ricca
esposizione commerciale la manifestazione si contraddistingue
per i ‘Semi di sapienza’ un fitto
calendario di conferenze e dimostrazioni pratiche per apprendere le nozioni fondamentali di coltura e giardinaggio e
per favorire la cultura del riciclo
e del risparmio energetico.
Per informazioni:
www.hobbyfarmerfiera.it
www.expoagrofer.it
DOVE INVIARE LE SEGNALAZIONI
posta: Terra e Vita,
Appuntamenti
Piazza G. Galilei, 6 - 40123 Bologna
fax: 051-6575856
e-mail:
[email protected]
n. 12/2014
22 marzo 2014
l logo della 46a edizione di Agriumbria (Mostra nazionale dell’agricoltura, zootecnia e alimentazione, al
Quartiere fieristico di Bastia Umbria, Pg) lancia lo slogan “Dalla terra la chiave della ripresa”, interpretando
graficamente l’invito a realizzare un “sistema agroindustriale Italia” che consenta di superare i punti critici dello
stato di precarietà che penalizza l’imprenditoria e le classi sociali. Lo sottolinea il presidente di Umbriafiere spa
Lazzaro Bogliari, che continua: «Agriumbria incontra l’interesse degli operatori tecnici e economici, come viene
confermato dalle numerose richieste già pervenute da parte di ditte e industrie di essere presenti alla
manifestazione umbra». Il programma delle tre giornate fieristiche è in fase di definizione. Sicuramente,
continuano gli organizzatori, l’edizione 2014 di Agriumbria «può rappresentare l’occasione per mettere a fuoco
proposte per definire, in attesa dell’entrata in vigore della nuova Pac 2014-2020, soluzioni progettuali e operative
utili a dare identità e dinamicità al settore». L’articolata esposizione di mezzi tecnici, le mostre e rassegne
zootecniche e i diversi momenti convegnistici su temi di attualità rappresentano un’opportunità, sottolinea
Bogliari, «per confermare che sussistono i presupposti tecnici per realizzare modelli agroindustriali in grado di
competere con le nuove indicazioni contenute nella Pac 2014-2020».
Per informazioni: www.agriumbria.eu
amelie, mimose, magnolie, rododendri, azalee…
Da nessuna parte in Svizzera
la primavera è più fiorita che a
Locarno. Ed è anche più precoce, perché le prime fioriture si
hanno già da fine febbraio. Fra
i fiori che per primi anticipano
la bella stagione in riva al Lago
Maggiore, la camelia è la regina. L’evento, denominato “Camelie Locarno” e organizzato
dalla Società Svizzera della
Camelia in collaborazione con
l’Ente turistico Lago Maggiore
e la Città di Locarno, riscuote
sempre un grande successo.
Per informazioni:
www.ascona-locarno.com
DAL 4 AL 27 APRILE
Italia
Streetfood, da Monza
alla Puglia via Toscana
Q
uattro gli appuntamenti
di aprile del tour targato
Streetfood® che per il 5° anno
porta il cibo di strada italiano
più autentico e genuino sulle
piazze del bel paese. Il tour,
partito da Castelfiorentino (Fi)
si chiuderà ad Arezzo dal 19 al
21 settembre; in aprile visiterà:
- dal 4 al 6 “Streetfood Area
in “Libando, viaggiare mangiando”, P.zza F. de Sanctis,
Foggia; e “Streetfood Village”
Burago di Molgora (Mb);
- dall’11 al 13 “Streetfood
village Argentario”, Via Roma
e Via Baschieri, Porto S. Stefano (Gr);
- dal 25 al 27 “Streetfood
area” in “Foodies festival” Via Aurelia Castiglioncello
(Li).
Per informazioni:
www.streetfood.it
DA APRILE A NOVEMBRE
Budrio (Bo)
Cer, campo mostra
delle attrezzature irrigue
D
a aprile a novembre il Cer
(Canale emiliano romagnolo) offre ai tecnici operanti
nel settore dell’irrigazione e agli
agricoltori la possibilità di visitare il “Campo mostra delle attrezzature irrigue” nell’azienda
“Idice” del Cer, località Riccardina - Budrio. Le visite iniziano
alle ore 9.30 in queste date:
4-11 aprile;
9-23 maggio;
6 giugno;
5-19 settembre;
10-24 ottobre;
7-14 novembre.
Per informazioni:
www.consorziocer.it
CORSI E CONCORSI
Legnaro (Pd)
L azienda agricola
nei social network:
istruzioni per l uso
Veneto Agricoltura organizza presso la Corte Benedettina (Legnaro Pd) la 2ª edizione del seminario
“L’azienda agricola nei social
network: istruzioni per l’uso” nei
giorni 31 marzo, 7 e 14 aprile.
Il seminario vuole fornire alcune
semplici indicazioni per far sì che
un’impresa del sistema rurale possa sfruttare con efficacia le opportunità offerte dal web e dai social
network (Facebook e Twitter in
particolare). Il seminario è rivolto a
consulenti ed operatori di imprese
agricole, agroalimentari e dello
sviluppo rurale che a vario titolo
sono interessati a dare visibilità alla propria attività professionale o di
impresa attraverso il web e i social
network.
La preadesione è obbligatoria.
Scadenza preadesioni: martedì 25
marzo.
Il seminario è finanziato nell’ambito del Psr 2007-2013. La partecipazione, comprensiva del materiale didattico, prevede una quota di
co-finanziamento di € 50.
Per informazioni:
http://www.venetoagricoltura.org/
basic.php?ID=2601
SPECIALE Vinitaly e Sol
Una mini-Expo mirata per il vino e per l’olio
PAGINA
42
Italia campione dell’export (ma il fronte interno soffre)
PAGINA
46
La coccinella porta fortuna. Lo scafoideo solo guai
PAGINA
50
Packaging smart e sostenibile
PAGINA
53
Una nuova identità per l’olio di qualità
PAGINA
60
42
[ SPECIALE VINITALY E SOL ]
Terra e Vita
Una mini-Expo mirata
per il vino e per l’olio
Le novità
DI LORENZO TOSI di Vininternational
e VinitalyBio.
Così Veronafiere
investe
sull’internazionalizzazione e sulle
produzioni
sostenibili
certificate.
E rivendica il proprio
ruolo come volano
dell’export
nazionale
L
a fiera del vino più importante del mondo è a Verona. Certo,
ognuno ha i suoi gusti, e non tutti saranno d’accordo con
questa affermazione. Ma constatare come Vinitaly cresca ogni
anno nei numeri, nonostante l’attacco congiunto di altre manifestazioni internazionali (il Prowein di Duesseldorf ad esempio) e nonostante la cronica difficoltà italiana a costruire sinergie (vedremo cosa
succederà all’Expo di Milano), sono tutti argomenti che testimoniano l’abilità di Veronafiere a costruire una rassegna che anno dopo
anno si è evoluta nella forma e nei contenuti.
Una fucina di iniziative e attività che ha saputo costruire una
collana di eventi collaterali come Vinitaly for you, Vinitalywineclub,
OperaWine. Insomma, la grande rassegna del vino ci ha abituati ad
una capacità di invenzione e rinnovamento senza pari. Quale sarà la
novità per la 48a edizione della fiera?
IL NUOVO POLO INTERNAZIONALE
«Ogni anno presentiamo delle novità – conferma Ettore Riello,
presidente e amministratore delegato di Veronafiere –. Quest’anno
abbiamo lavorato ancora di più sull’incoming, con un investimento
di 1 milione di euro». Le nuove iniziative si sviluppano infatti sul
doppio binario di una crescente internazionalizzazione e una particolare attenzione al panorama delle produzioni biologiche. «Con
Vininternational - International Wine Production – continua Riello –,
per la prima volta abbiamo reso organica la presenza degli espositori
esteri all’interno di un padiglione che ne ospita più 70 dai principali
Paesi produttori. Attraverso l’International Buyers' Lounge, con Taste
and Buy, presentiamo la nuova area per il B2B wine&spirit dedicata a
operatori esteri selezionati presenti in fiera, al fine di favorire relazioni e scambi commerciali».
SPAZIO AD HOC PER IL BIO CERTIFICATO
Ettore Riello.
«Vinitalybio, infine, realizzato con la collaborazione di FederBio è il
salone specializzato riservato ai vini biologici certificati. L’intento è
quello di valorizzare le produzioni enologiche che seguono le norme
del regolamento UE, e di rispondere a una precisa domanda del
mercato, in particolare nei Paesi del Nord Europa, dell'America del
Nord e dell'Estremo Oriente».
Lavorare sull’incoming significa che, per supportare al meglio le
nuove iniziative, Veronafiere ha ampliato il numero dei visitatori
invitati e ospitati direttamente (e diminuito quello dei giornalisti). In
collaborazione con i delegati Veronafiere in 60 Paesi e l'Agenzia-Ice,
sono state infatti organizzate delegazioni di buyer da Svizzera, Germania, Austria, Gran Bretagna, Slovenia, Croazia, Romania, Bulga-
n. 12/2014
22 marzo 2014
n. 12/2014
22 marzo 2014
[ SPECIALE VINITALY E SOL ]
Terra e Vita
43
I NUMERI
DELLA 48 EDIZIONE
100mila
mila
aa
II metri
metri quadri
quadri netti
netti già
già venduti
venduti ad
ad
un
un mese
mese della
della kermesse
kermesse veronese
veronese
grazie
grazie alla
alla novità
novità dell’allestimento
dell’allestimento
del
del padiglione
padiglione “I”
“I” che
che ospitarà
ospitarà
Vininternational,
Vininternational, destinato
destinato agli
agli
operatori
operatori stranieri
stranieri
Un milione didi
Gli
Gli investimenti
investimenti per
per promuovere
promuovere
la
la fiera
fiera all’estero
all’estero (soprattutto
(soprattutto nelle
nelle
nazioni
nazioni indicate
indicate dagli
dagli operatori
operatori in
in
uno
uno specifico
specifico sondaggio:
sondaggio:
Giappone,
Giappone, Germania,
Germania, Nord
Nord Europa,
Europa,
Nord
Nord America,
America, Russiae
Russiae Cina)
Cina)
36
le
le delegazioni
delegazioni
di
di visitatori
visitatori stranieri
stranieri attesi
attesi
Quasi
Quasi
140mila
mila
visitatori
visitatori dei
dei quali
quali ilil 35%
35% esteri
esteri
provenienti
provenienti da
da 116
116 Paesi
Paesi (il
(il record
record
da
da battere
battere della
della scorsa
scorsa edizione)
edizione)
44 Terra e Vita
[ SPECIALE VINITALY E SOL ]
LA NUOVA NUMERAZIONE DEI PADIGLIONI
n. 12/2014
22 marzo 2014
nuovi vini ancora poco conosciuti. Il packaging, in più, sta
assumendo un rilievo sempre
maggiore nella scelta del vino
da parte del consumatore. Lo
scorso anno, il 52% degli acquirenti di vino che hanno risposto
all’indagine di Veronafiere ha
dichiarato di aver comprato almeno una volta una bottiglia attirato dalle caratteristiche del
packaging. Come spesso accade
per molti prodotti, anche il vino
si compra con gli occhi.
IL FLOP DEL PADIGLIONE
ALL’EXPO
ria, Russia, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Svezia, Danimarca, Ungheria, Portogallo, Repubblica Ceca, India, USA, Canada, Estremo
Oriente, Taiwan, Hong Kong, Corea del Sud, Giappone, Cina, Australia, Sud Africa, Israele, Camerun, Messico, Ucraina, Estonia,
Lettonia, Lituania, Finlandia.
SINERGIE CON IL COMPARTO DELL’OLIO
In contemporanea, come ogni anno, si svolgono Sol&Agrifood ed
Enolitech, i due saloni che completano l’offerta di Vinitaly con l’eccellenza del food e delle tecnologie per la viticoltura, l’enologia e
l’olivicoltura made in Italy. In tutto tre manifestazioni per una vetrina internazionale unica che fa dell’agroalimentare di qualità il proprio punto di forza: un comparto che vede l’export italiano protagonista con 33 miliardi di euro nel 2013, di cui 5 totalizzati dalla filiera
vinicola e 1,3 da quella olearia. Sul Salone delle tecnologie pende in
realtà un’incognita. Il recente accordo di valorizzazione stretto tra
veronafiere e Uiv, Unione italiana vini, porterà dal prossimo anno
nuova concorrenza interna all’Enolitech con l’edizione di Enovitis
ospitata all’interno della Fieragricola, a inizio febbraio. Riprendono
invece a funzionare le sinergie con i concorsi. Il Concorso Enologico
Internazionale e il Concorso Packaging sono infatti tornati alla consueta programmazione primaverile, dopo l'edizione del ventennale,
spostata a novembre nel 2012 (e la conseguente pausa forzata nel
2013). Nel 2014 i due eventi sono invece tornati alla calendarizzazione pre-Vinitaly, la più strategica da punto di vista del marketing,
perché permette ai buyer internazionali di conoscere la qualità di
In definitiva, anche per il 2014 il
Vinitaly si conferma una sorta di
mini-Expo del vino, un ruolo importante per un Paese privo di
catene della grande distribuzione organizzata in grado di raggiungere i mercati esteri. Secondo Riello, che è anche presidente
di Aefi (Associazione esposizioni e fiere italiane), dalle fiere internazionali italiane passa il 15%
dell’export complessivo del paese e si generano 60 miliardi di
euro di affari. Un volàno spesso poco considerato, vista la propensione “esterofila” delle nostre istituzioni (una buona fetta dei fondi europei per la promozione dell’agroalimentare sono investiti nell’organizzazione di collettive da portare all’estero, un’attitudine che ha fatto la
fortuna di manifestazioni come Biofach o FruitLogistica, rassegne di
prodotti in cui il mediterraneo è leader, ma ospitate in Germania). Un
autolesionismo che non sembra risparmiare l’organizzazione dell’Esposizione Universale di Milano del 2015. Dove in molti si aspettavano l’organizzazione di un padiglione del vino, in linea con l’accordo
sottoscritto proprio con Veronafiere l’8 aprile in occasione del Vintaly
dello scorso anno. Invece l’area del vino sarà ospitata all’interno del
padiglione Italia, e non godrà di uno spazio “verticale”. La scelta
giusta secondo Lamberto Vallarino Gancia, presidente di Federvini e,
guarda caso, membro della segreteria tecnica del Padiglione Italia, che
secondo Gancia sarà il più visitato. Nessun commento invece da parte
di Veronafiere. L’accordo con il comitato expo 2015 prevede di coinvolgere Verona l’anno prossimo anche con una serie di iniziative già in
programma sotto il marchio di OperWine&FoodExpo. Tra queste
l’esposizione dei capolavori dell’Ermitage di San Pietroburgo nella
mostra “Arte e Vino” presso il palazzo della Gran Guardia.
E dopo aver perso il Padiglione vino all’Expo di Milano, ai
visitatori del Vinitaly conviene appuntarsi la nuova mappa della
Fiera di Verona per non “perdere” i padiglioni del vino del Vinitaly
già nel 2014 (si veda in pagina). Con lo sviluppo dei nuovi spazi
espositivi internazionali e per il bio, FieraVerona ha infatti riveduto
la numerazione delle strutture della fiera.
46 Terra e Vita
[ SPECIALE VINITALY E SOL ]
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Italia campione dell’export
(ma il fronte interno soffre)
DI DENIS PANTINI * C
on un export che nel 2013 ha di poco
superato i 5 miliardi di euro, il vino italiano non solo ha toccato un ennesimo record ma ha accorciato le distanze con il suo principale concorrente storico in termini di quota sul
commercio internazionale: la Francia. Secondo i
dati di Wine Monitor, nel 2013 la quota dell’Italia
sulle vendite mondiali di vino è arrivata al 19,5%
contro il 18,4% del 2012. Nello stesso intervallo
di tempo, la Francia è scesa dal 31,2% al 30,5%.
Pur mantenendo la leadership, il calo va ad aggiungersi ad una diminuzione di lungo periodo
che ha ridotto il “peso” dei vini francesi di quasi
8 punti percentuali nel giro di un decennio (nel
2001, l’incidenza dei vini francesi sull’export
mondiale di vino in valore era pari al 38%).
I COMPETITOR NON TENGONO IL PASSO
Record di 5 miliardi di
euro di vendite
all’estero. Così,
grazie al boom
delle bollicine
e nonostante
la frenata dello sfuso,
il vino italiano
cresce all’estero
a un ritmo doppio
rispetto alla Francia
La Francia non è riuscita a tenere il passo della
crescita nelle importazioni di diversi importanti mercati se è vero
che, tra il 2003 e il 2013, ha aumentato le proprie esportazioni
“solamente” del 34% contro un corrispondente incremento del
commercio internazionale di vino del 69%. Ma, a differenza dell’Italia che è cresciuta dell’88%, anche altri
Cala la Cina (-5%). Colpa del boom dell’euro?
importanti competitor non sono riusciti a tenere il passo di questa
corsa. L’Australia, che fino a pochi anni fa rappresentava l’avversario più temuto dell’Emisfero Sud vitivinicolo, nello stesso frangente è addirittura scesa del 2%. Meglio dei nostri vini hanno fatto
quelli statunitensi e cileni, il cui export in valore è aumentato
rispettivamente del 122% e 138%.
Questi diversi movimenti nello scacchiere internazionale sono
il frutto di rilevanti cambiamenti che hanno avuto nel 2013 una
particolare accentuazione, specie in alcuni grandi e importanti
mercati di consumo. Vediamo dove e secondo quali risvolti.
LA CINA NON È PIÙ L’ELDORADO
In Cina, da molti indicato come l’Eldorado dei consumi di vino,
dopo una crescita esponenziale degli acquisti di vini stranieri
passati nell’arco di un ventennio da 1,7 milioni a 1.170 milioni di
euro, si è registrata una diminuzione rispetto all’anno precedente
di quasi il 5% (-4,4% nei volumi).
Di quei 60 milioni di euro che mancano all’appello, metà
deriva dagli imbottigliati e metà dallo sfuso. Ma mentre per
quest’ultima tipologia si evidenzia anche un calo nei volumi
importati di circa il 27% (le
In Italia in 5 anni
quantità di vino sfuso pesano
per circa un quarto sul totale
il consumo è calato di 4 Mhl.
Terra e Vita
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22 marzo 2014
47
Cala la vendemmia (2012), cresce il pezzo medio dell e xport.
delle importazioni della Cina), nel caso dei vini fermi imbottigliati
la quantità non è calata, anzi è cresciuta del 5%. In altre parole
sembra esserci stato un effetto sostituzione tra prodotti a più alto
posizionamento di prezzo con altri più “economici” (e in questo
può aver giocato un ruolo “deterrente” sugli importatori l’indagine anti-dumping minacciata dalle autorità cinesi nei confronti dei
vini europei). A testimoniare questa tendenza vi è il calo subito
dalla Francia (-12,5%) nel valore delle esportazioni di vini imbottigliati in Cina – che, lo ricordiamo, è leader con una quota vicina al
50% in tale tipologia – andato a beneficio degli altri competitor,
prima fra tutti l’Italia che all’opposto ha incrementato il proprio
export di oltre l’11%. Lo stesso dicasi per gli spumanti. Anche in
questo caso la Francia ha lasciato sul campo un analogo -12,5% a
fronte di una crescita esponenziale dei nostri prodotti, il cui
export in valore è quasi raddoppiato (+86%).
OVERPERFORMING IN USA
Negli Stati Uniti le importazioni sono diminuite sul fronte dei
volumi (-6%), ma il calo ha riguardato solamente gli sfusi, tant’è
vero che sia sul versante dei fermi imbottigliati che degli spumanti/frizzanti si è registrata una crescita (rispettivamente del 3% e
9%) che si è riflessa anche sui valori (+3% e +2%). La perdita a
livello complessivo è dipesa dal fatto che gli sfusi pesano sui
volumi totali di vino importato per quasi un terzo. A differenza
della media, i vini italiani hanno “sovraperformato” il mercato:
11,9%
-4,8%
5,7%
2,9%
7,6%
0,3%
5,5%
3,3%
3,3%
-5,2%
6,7%
-4,0%
0,4%
-1,1%
-1,5%
[ Fonte: Nomisma Wine Monitor
%
,0
30
%
%
,0
25
,0
%
,0
15
20
%
,0
10
5,
0%
0%
%
0,
,0
-5
-1
0,
0%
IMPORT DI VINO (VAR.2013/12 NEI VALORI)
Russia
26,8%
Cina
Svizzera
Usa
Germania
Import totale
Import da Italia
Regno Unito
Giappone
Canada
[ SPECIALE VINITALY E SOL ]
48 Terra e Vita
L EXPORT DEI PRINCIPALI PRODUTTORI (VALORE)
IMPORT NEI PRINCIPALI MERCATI (MILIONI DI €)
2003
VAR. 2012/03 (%)
USA
3.947
2.865
38
0,2
UK
3.731
3.103
20
87,7
7,7
Germania
2.376
1.889
26
70,7
1,8
Canada
1.524
726
110
Cina
1.171
30
3.803
Giappone
1.156
794
46
Svizzera
949
682
39
Russia
912
267
242
VAR. 2013/03
(%)
VAR. 2013/12
(%)
5.874
7.857
33,7
Italia*
2.680
5.030
Spagna
1.445
2.467
Francia
2003
(MILIONI €)
22 marzo 2014
2013
2013
(MILIONI €)
PAESI
n. 12/2014
Cile
592
1.409
137,9
1,6
Australia
1.361
1.337
-1,7
-12,1
Stati Uniti
529
1.174
122,0
9,0
*dato stimato Fonte: Nomisma Wine Monitor
l’import dall’Italia è infatti cresciuto in valore del 5,5%, superando
il 9% nel caso degli spumanti.
IL TRAINO DEGLI SPUMANTI
Un’analoga situazione si è verificata nel Regno Unito. Anche in
questo importante mercato (il secondo per valore delle importazioni,
dopo gli Stati Uniti) i flussi in entrata di vino si sono ridotti del 5% in
valore, ma l’export di vini italiani è cresciuto del 7%, grazie soprattutto all’incremento registrato sul fronte degli spumanti (+50%), il
cui “peso” sull’import britannico di tale tipologia è arrivato così al
21% contro il 4% di appena cinque anni fa. E come per la Cina, anche
in Gran Bretagna sono stati i vini francesi a perdere quota (-12% in
valore), seguiti a ruota da quelli australiani (-10%) che così hanno
dovuto cedere la seconda posizione di mercato a quelli italiani.
Infine la Russia, dove l’import di vino ha messo a segno una
sensibile crescita: +12% a valore, a fronte di un +2% nei volumi.
Anche in questo mercato i nostri vini hanno conquistato ulteriori
posizioni, a seguito di un incremento nei flussi di vino esportato
superiore al 20%, sia nei valori che nelle quantità. Nel caso degli
spumanti, l’import dall’Italia è aumentato del 49% in termini
economici, a fronte di una crescita del 43% nei volumi, consolidando così la leadership detenuta dal nostro paese in tale segmento, con una quota oggi pari al 63% dell’import di spumante in
Russia, contro il 27% della Francia.
L INCOGNITA DEI DIRITTI
Questi importanti e positivi movimenti nell’export di vino italiano
sono fondamentali per la salvaguardia dell’in-
MERCATI
Fonte: Nomisma Wine Monitor
tera filiera vitivinicola italiana,
stretta tra una crisi strutturale
dei consumi a livello nazionale
che finisce con il penalizzare i
produttori più piccoli e meno
organizzati e una nuova PAC
che, pur foriera di novità anche
positive per il settore (come la
riconferma delle dotazioni per
l’OCM vino e la possibilità di
allargare il pagamento diretto
alle superfici a vigneto) rischia
di indebolire ulteriormente le
aziende “meno strutturate”
Bollicine boom in Usa e Uk.
con la trasformazione dei diritti d’impianto in autorizzazioni
nominative non più trasferibili a titolo oneroso.
MA GLI ITALIANI HANNO PERSO LA PASSIONE
Rispetto a questi due aspetti, vale la pena sottolineare come sul
fronte dei consumi di vino, in appena 5 anni, si siano persi in Italia
4 milioni di ettolitri. Il risvolto ancora più grave, sintomo di una
forte mutazione negli stili di vita e di consumo della popolazione,
è dato dalla contrazione nella spesa mensile pro-capite di vino che
passa da 5,2 € a 5 € a fronte della crescita della spesa destinata alla
birra (da 2 € nel 2007 a 2,5 € nel 2012). In merito invece al
provvedimento normativo che “rivoluziona” il regime dei diritti
d’impianto, occorre evidenziare come la non trasferibilità delle
autorizzazioni rischia di generare una possibile perdita di patrimonio vinicolo a livello nazionale, in particolare in quei territori
più marginali dove il vigneto – spesso in mano a piccoli coltivatori
part-time – presenta una redditività più bassa della media. Il
regolamento di base prevede infatti che per le autorizzazioni
emesse a seguito di un espianto (e quindi utili ad un successivo
reimpianto) se non utilizzate entro 4 anni, si annullino senza
rientrare nella disponibilità dello Stato Membro per nuove
assegnazioni. Non è un dettaglio da poco, per un paese come
il nostro che ha oggi tutto l’interesse a salvaguardare il proprio potenziale vinicolo, sia per ragioni di sostenibilità economica che ambientale dei diversi territori italiani.
*Nomisma Wine Monitor
50 Terra e Vita
[ SPECIALE VINITALY E SOL ]
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22 marzo 2014
La coccinella porta fortuna
Lo scafoideo solo guai
DI LORENZO TOSI I
Folta presenza
del bio a Verona,
cus ficus o la Drosophyla suzukii. Anzi, quando,
Robin Hood della nostra era non lottano
mentre infuria
secoli fa, sono state messe a punto le varietà
contro i tiranni, ma contro i “pesticidi”.
attualmente coltivate, la vite europea non aveEmmanuel Giboulot è un viticoltore bioil caso
va ancora fatto conoscenza con avversari didinamico francese che possiede un’azienda di
struttivi come la peronospora, l’oidio, la fillos10 ettari a Beaune, dipartimento della Côtedel disobbediente sera.
d’Or, in piena zona Aoc della Borgogna. RiLa nostra viticoltura non ha gli anticorpi
schia sei mesi di carcere e una multa da 30mila
civile Giboulot
“naturali” per difendersi da questi avversari, e
euro per non avere effettuato il trattamento
contravvenire ad un obbligo di legge come
preventivo obbligatorio contro Scaphoideus titaquello della lotta preventiva obbligatoria, permetterà a Giboulot
nus, vettore della temibile fitoplasmosi della flavescenza dorata.
di essere a posto con la propria coscienza, ma espone i suoi
La sua storia è finita sui giornali di mezzo mondo: Le Monde,
vicini, che nessuno si è scomodato a intervistare, a subire i danni
Repubblica, New York Times. Nella rubrica d’opinione del graneconomici devastanti indotti dall’espansione della flavescenza.
de quotidiano americano l’editorialista Andy Rosenthal ha preso spunto da questo caso per affermare che non è vero che i
vigneti europei sono coltivati in modo naturale come crede la
L’ALTERNANZA DELLE ANNATE
maggioranza dei consumatori americani, affascinati dalla resiQuestione di equilibrio. E di priorità. Il vino è un prodotto
stenza del vecchio continente all’avanzata degli ogm.
voluttuario, non ha un ruolo decisivo nella missione di “nutrire
il mondo”. L’interesse economico privato non può vincere con EROI DELLA SOSTENIBILITÀ E SEGUACI DELLA “NATURALITÀ” tro una coscienza ecologica così diffusa e radicata. L’alternanza
produttiva, nelle qualità e nelle quantità, può essere uno scotto
È però vero che vivono in Europa i “nuovi eroi” della sostenibiliaccettabile, ed è del resto già ben consolidata nei consumatori di
tà. Una consapevolezza, quella del ruolo dell’attenzione alle
vino, già abituati a distinguere tra millesimi e annate.
tecniche di produzione sulla tutela dell’ambiente, che contagia
Il Reg. 203/2012 ha consentito di dare una dimensione legale a
ormai tutti i viticoltori dei paesi tradizionali, declinandosi in
questa convinta aspettativa, disciplinando finalmente, dopo 20
diverse risposte, dall’adozione della produzione integrata, a
anni di vuoto legislativo, la produzione di vino biologico. A quasi
quella biologica, all’avanguardia dei vignaiuoli seguaci dei vini
due anni dalla pubblicazione della normativa gli effetti positivi
sedicenti “naturali”. Come i quattro produttori italiani scovati
dell’etichetta con l’eurofoglia,
dal regista Jonathan Nossiter,
il logo del biologico eurol’autore del pluripremiato
peo,sono evidenti. Il biologico
“Mondovino”, che ha dedicanon è una categoria tracciata
to il suo ultimo docufilm “Nada Istat e quindi non è possibile
tural Resistance”, di recente
quantificare l’incremento delpresentato al festival di Berlil’export dei vini bio e biodinano, ai paladini della viticoltumici, comunque evidente, sora “secondo tradizione e seprattutto verso le destinazioni
condo natura”.
storiche della Germania, della
Una tradizione che in realScandinavia , degli Usa e del
tà deve fare i conti solo da poCanada (Paesi, questi ultimi,
chi anni con emergenze come
dove il vino bio è normato da
quella causata dalla flavetempo). La domanda è comunscenza dorata, o da altri orgaque presente anche nei mercati
nismi di recente introduzione
Vigneti bio dell azienda barone Pizzini in Franciacorta.
emergenti dell’Estremo Est.
come la cocciniglia Planococ-
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[ SPECIALE VINITALY E SOL ]
Terra e Vita 51
IRI REGISTRA UNA CRESCITA DEL 4%
Sul fronte del mercato interno, invece, la consueta indagine Iri
presentata in occasione del Vinitaly registra la crescita del 4% in
volume delle vendite di vini biologici nei supermercati, con 1
milione di litri venduti per un valore di 5 milioni di euro (in un
contesto di crisi economica che per il vino convenzionale comporta invece uno spostamento dei consumi verso private label e
formati meno costosi). Un dato significativo che fa da volàno
all’esordio di Vinitalybio, rassegna nella rassegna. La collaborazione tra Veronafiere e Federbio, la federazione nazionale delle
organizzazioni operanti in tutta la filiera dell’agricoltura biologica e biodinamica, ha consentito di creare uno spazio dedicato
all’interno del padiglione 11 (ben distinto da Vivit, dove sono
presenti produzioni non certificate da enti terzi). «Un’area –
dichiara Roberto Pinton di Federbio – con 70 spazi dedicati che
sono stati precocemente esauriti». Contando che per alcuni di
questi stand saranno presenti anche 2-3 aziende, significa che la
presenza del bio al prossimo Vinitaly sarà massiccia, anche con
degustazioni (35 aziende partecipano ad incontri con buyer
stranieri) e convegni mirati (lunedì 7 aprile alle ore 15 presso la
sala Puccini si terrà il convegno organizzato da Federbio intitolato “Il vino biologico italiano alla sfida dei mercati”, e nell’occasione sarà diffuso lo studio sulla competitività della filiera del
vino bio all’estero). Il tutto senza considerare le grandi aziende
presenti con spazi individuali fuori da Vinitalybio.
Interfilare da sovescio. Una peculiarità tecnica del bio copiata
dal convenzionale
EFFETTO SDOGANAMENTO
Perchè l’atteso “sdoganamento” normativo sta convincendo
anche i grandi nomi dell’enologia nazionale a tentare la strada
del bio per fornire una risposta qualificata all’aumento della
domanda di sostenibilità ambientale dei mercati esteri. Così
nomi come Gaja e Villa Banfi stanno intraprendendo il percorso
di conversione in alcune tenute, mentre un produttore storico
della Franciacorta come Barone Pizzini, biologico da sempre, ha
avuto la soddisfazione di vedere i propri spumanti inseriti
nell’enciclopedia mondiale “Champagne & Sparkling wines” di
Tom Stevenson tra le 3 migliori cantine della Franciacorta. E
rimanendo nell’ambito delle grandi bollicine italiane, ma cambiando regione e “riva”, anche a Conegliano, nella patria del
Prosecco Docg, l’alternativa del bio è stata definitivamente “istituzionalizzata” con la nomina
di Ivo Nardi, patron di casa
Perlage (antesignano del Prosecco bio) al vertice dell’Unindustria locale. La credibilità è
così definitivamente conquistata, ma per dare al settore
maggiori prospettive in termini economici servono risposte ad alcune questioni ancora aperte La norma per la
vinificazione biologica non
rappresenta infatti la fine di
un percorso ma la volontà,
espressa chiaramente dalla
Commissione Europea, di so-
Corno letame. La ricetta di Steiner per le concimazioni
biodinamiche.
stenere un miglioramento progressivo dei processi, soprattutto
di cantina.
LE QUESTIONI ANCORA APERTE IN CANTINA
Lo stesso Reg.203, infatti, prevede la possibilità di revisione nel
2015 dell’uso di alcune sostanze e delle tecniche di produzione.
Con il riesame diquestioni ancora non definite circa l’uso di
trattamenti termici, l’utilizzo di resine a scambio ionico per la
rettifica dei mosti concentrati e di osmosi inversa. Ma soprattutto sull’uso degli additivi e dei coadiuvanti tecnologici e sulla
difficile applicazione degli accordi di equivalenza con le normative bio extra-Ue.
Preoccupazioni ben diverse rispetto a quelle di chi si ostina a
definire autonomamente il proprio vino “naturale”, senza adeguarsi a nessun processo normativo, nemmeno volontario (rischiando così di essere paragonato all’oste che dice che il suo
vino è buono). La mancanza di una precisa definizione normativa ha fatto nascere negli ultimi anni manifestazioni parallele al
Vinitaly come “ViniVeri”, in programma anche quest’anno a
Cerea (Vr) dal 5-7 di aprile. Il piatto forte dell’edizione è proprio
la presenza di Giboulot. Mentre il bio che osserva la legge sarà
tutto in Fiera al Vinitaly.
[ SPECIALE VINITALY E SOL ]
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22 marzo 2014
Terra e Vita 53
Packaging smart
e sostenibile
Vetro riciclato,
DI GUIDO MONTALDO chiusure da
I
Operazione riciclo. Per il vetro interessa
ormai il 90% delle bottiglie scure e il 40%
di quelle incolori. Cresce anche il riutilizzo
del sughero grazie a campagne di raccolta
promosse dai sugherifici.
l packaging del vino è sempre più "eco". Nuomateriali rinnovabili
ve forme, spessori ridotti, nuove strategie di
approvvigionamento per rispondere ad una
e anche la carta
Per limitare l’impatto sull'ambiente occorre tetriplice esigenza: produrre meno rifiuti, utilizzare
nere in considerazione diverse variabili: l'utilizzo
materiali naturali facilmente disponibili ed essere
delle etichette
di materiali a basso impatto; la possibilità di ridurbiodegradabile.
re lo spreco di spazio durante la fase di trasporto; la
Certo, una bella sfida perché l’Italia è ancora
è a impatto zero
riduzione degli scarti di materiale in fase di produmolto legata all’immagine tradizionale del confezione; l'impiego di inchiostri o elementi naturali; il
zionamento del vino. La sostenibilità è però ormai
limitato utilizzo di colle (a favore di fustellature) nelle scatole.
la chiave che guida le prospettive di sviluppo anche di questo
settore, mediante il riciclaggio e il riutilizzo, ma anche con la proposta di chiusure alternative e packaging più pratici.
LA RINASCITA DEL VETRO
Il vetro rimane in assoluto il materiale preferito per l’imbottigliamento del vino e paradossalmente stiamo assistendo ad un suo vero
e proprio rilancio, (con un ritorno anche per le acque minerali). La
tiké Wine & Spirits nasce da
filiera “vetro” ha infatti chiuso il bilancio dell'annata 2013 in positiun progetto ambizioso, quelvo, registrando un generale +2,3% in volume rispetto al 2012, anno in
lo di coniugare due eccellenze itacui si era registrata una contrazione. Vini e spumanti, all'interno del
liane: l'enologia e l'arte ceramica.
settore vetro cavo (bottiglie, vasi, flaconi e casalingo), rappresentano
Etiké Wine & Spirits, detiene incirca la metà dei volumi e circa il 45% del fatturato, che vale oltre due
fatti, l'esclusiva mondiale per la
miliardi di euro.
vendita di bottiglie con etichetta
Una crescita, per l’appunto, trainata anche dalla carta vincente
in ceramica ultrasottile. La bottidella sostenibilità ambientale. Nel 2011 l’industria italiana del vetro
glia perde il significato di sempliha utilizzato, a fronte di una produzione per i soli imballaggi pari a
ce contenitore e diventa un pezzo
3,5 milioni di tonnellate, 2,05 milioni di tonnellate di vetro riciclato
di artigianato, da collezione.
(+7,6%) con un ricorso alle importazioni di rottame per circa 223.000
(www.etike.it)
tonnellate, in quanto il vetro proveniente dalle raccolte differenziate
ETIKÈ
Ceramica
ultrasottile
E
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nazionali non riesce a soddisfare il fabbisogno dell’industria.
elix è il primo tappo in sughero
Per dare una misura del ruoche si può facilmente svitare
lo del riciclo basti pensare che su
dalla bottiglia senza cavatappi e che
dieci bottiglie scure (le più cosi può altrettanto facilmente riavvitamuni) ben nove sono prodotte
re. Si tratta di un’innovativa soluziocon vetro proveniente dalle racne brevettata dai due leader internacolte differenziate; una percenzionali nel packaging del vino: Amorim e O-I. Il nuovo concettuale alta di rottame di vetro
to “gira per aprire” combina un tappo in sughero dal design
(45%) si trova anche nelle bottiergonomico e una bottiglia in vetro,
glie chiare, che, per essere
con una filettatura interna posizioprodotte, hanno bisogno di
nata nel collo, che crea così una
vetro incolore.
soluzione di packaging sofisticata e
Proprio per migliorare la
dalle elevate performance, unendo tutti i benefici del sughero e del vetro:
qualità del rottame di vetro,
qualità, sostenibilità e immagine premium, con la comodità nell’apertura
in alcune città, come Verona e
e richiusura per un utilizzo successivo.
Ferrara, sono state avviate
raccolte differenziate per colore.
dove il brand “Sicilia” rafforza la comunicazione di marcaE' una
Dalla sinergia tra aziende
bordolese da 450 gr in Uvag Plus, un colore speciale, più scuro del
produttrici di vetro e aziende vitivinicole nascono nuove linee di
classico Uvag. Le dimensioni sono standard e non richiedono alcun
bottiglie più leggere ed economiche, con un minor spessore delle
intervento sulle imbottigliatrici.
pareti, spesso il fondo convesso viene eliminato o abbassato con una
generale diminuzione del materiale e quindi anche dei costi. Au PET, BAG IN BOX & BRIK
menta la quantità di vetro riciclato nelle miscele, con un generale
Il PET (polietilene tereftalato) continua a crescere nel confezionaeffetto sostenibile, che fa del vetro un materiale del futuro.
mento delle bibite analcoliche. E per sfondare anche nel settore del
vino, si sviluppano contenitori multistrato OxSc-PET), caratterizzati da strati di resina con funzione di barriera che permettono un’effi LE STRATEGIE DELLE VETRERIE
ciente conservazione per un periodo superiore ai 6 mesi. Nel vino
Verallia, il marchio che riunisce sotto un unico nome tutte le attività
intanto, grazie ad una tecnologia all’avanguardia, trovano sempre
del packaging alimentare in vetro del gruppo Saint-Gobain, è leader
più spazio i bag in box.
nel riciclo del rottame di vetro e lo scorso 12 ottobre ha inaugurato il
Il BIB è costituito da un sacchetto di plastica, di solito formato da
nuovo stabilimento produttivo di Vetreco S.r.l. a Supino (Fr), che
più strati in cui una poliolefina si alterna a materiali barriera, che è
trasforma il rottame grezzo di vetro proveniente dalla
posizionato all’interno di una scatola.
raccolta differenziata operata dai comuni e gestita dal
Nella grande distribuzione francese tra gennaio e novembre
CoReVe (Consorzio per il Recupero del Vetro) in rotta2012 (dati FranceAgriMer) le vendite di vini confezionati in BIB
me, pronto per essere reimpiegato nei forni delle vetresono cresciute del 33% rispetto alla media degli ultimi cinque anni e
rie per la produzione di bottiglie e vasi per alimenti.
ora rappresentano quasi un terzo delle vendite, il 32%.
Ecovà è la gamma eco-valorizzante dell'azienda, con
In Italia con l’estensione del sistema delle denominazioni d’oriun peso considerevolmente ridotto delle bottiglie realizzate con l'85% di vetro riciclato.
Il core business di Vetrerie Bruni è invece la
progettazione di nuove forme di packaging. Bruni
è ideatore e organizzatore del Progetto Millennio,
che dall’edizione 2013 ha assunto il nome di “Bruni Glass Design Award” con l’obiettivo di creare
una sinergia tra il mondo della formazione e quello della realtà industriale, offrendo ai giovani studenti e futuri designer una opportunità unica di
sperimentare le loro capacità passando dalla teoria
alla pratica (i design premiati suwww.progettomillennio.com) .
O-I (Owens-Illinois) ha investito invece sulla
bottiglia “Cento per Cento Sicilia”, pensata appositamente per i produttori di vino del territorio,
Cento per Cento Sicilia. La linea di bottiglie con diciture in
che desiderano accrescere il valore comunicativo
del loro prodotto, soprattutto nelle esportazioni,
rilievo pensata per valorizzare il vino del territorio.
HELIX
Sughero
che si svita
H
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Ecovà linea eco-valorizzante
Peso ridotto delle bottiglie
e 85% di vetro riciclato.
gine al bag in box, si è aperto un nuovo futuro per questo contenitore
soprattutto nella Grande distribuzione.
Ma i dati non sono ancora edificanti per il BIB, essendo meno del
2% del volume totale e dello 0.9% di valore.
Il vino in Brik invece, con 215 milioni € di vendite, rappresenta il
15% circa del totale.
Il decreto ministeriale del 2008 ha aperto di fatto l’utilizzo di questi
contenitori alternativi ai vini a Denominazione protetta. La Doc Piemonte è quella che più si è avvalsa della possibilità di condizionare in
box i propri vini, con un volume di circa 30.000 hl e una quota sul
totale certificato del 9%. Seguono due Doc Venete: Soave e Valpolicella, mentre una vera esplosione si
è avuta in un’altra Doc piemontese, il Langhe, che è passata in
un anno da un centinaio di hl. a
oltre 3.700, per una quota del
14% sul totale rivendicato della
denominazione.
In totale, le Doc che oggi autorizzano l’impiego di questo ti-
Progetto millennio. La
bottiglia thunder è una delle
creazioni nate dalle sinergie
tra vetrerie e giovani studenti
di design.
IDCORK
L impronta
antifrode
I
po di confezionamento sono 63,
di cui solo tre (Frascati, Amelia,
Spoleto) hanno fissato il limite
minimo di capacità dei contenitori a 3 litri contro i 2 previsti dal
decreto ministeriale che autorizzò i BIB nel 2008.
Tra le aziende che lavorano
sul bag in box, Sacmi ha di recente presentato una riempitrice rotativa asettica per bag in
box. Cosmapack, invece un’incartonatrice automatica per bag in box
per formati da 3,5 e 10 litri.
ETICHETTE SMART LABEL
Nel settore delle etichette sono in declino i virtuosismi grafici e la
ridondanza estetica, in favore di maggiore pulizia e chiarezza.
Con i suoi 630 milioni di euro di fatturato, l’Italia si colloca al
quarto posto nella classifica europea dei produttori di etichette
autoadesive in carta, preceduta da Francia (642 mil. €), Gran
Bretagna (837 mil. €) e Germania (954 mil. €). La produzione
spagnola vale circa la metà di quella italiana, ossia poco meno di
363 mil. €
In Italia, non più di trenta etichettifici indirizzano la propria
offerta all’industria del beverage alcolico e dell’olio di qualità.
Dopo anni di crescita, anche il segmento delle etichette autoadesive sta vivendo una fase di assestamento, influenzato dalla
struttura e dalle dinamiche dei mercati di destinazione.
Le esigenze del mercato si sono evolute molto rapidamente e
sono numerose le tendenze che favoriscono la stampa digitale.
Dopo la diffusione del Qr code il futuro sembra essere delle
smart label, particolari etichette di identificazione integrate con
piccoli microchip per l'identificazione a radio frequenza (RFID).
I produttori di materiali per etichette autoadesive hanno sviluppato poi vaste gamme di speciali supporti in carta per tutte le
esigenze dei produttori di vini. Queste includono superfici ruvide, lisce e metallizzate, nonché carte riciclate ecologiche e soluzio-
dcork è una delle ultime invenzioni antifrode. Un brevetto al 100% italiano firmato da Brentapack, azienda trentina di
Borgo Valsugana. Per realizzarlo i produttori
si sono ispirati alle impronte digitali, perché
ogni tappo di sughero ha la sua trama.
Il sistema funziona in questo modo. Sul tappo vengono impressi
dei codici e un numero personale, poi viene fotografato da più parti.
Il tutto viene sottoposto a scansione per creare un profilo di quel
tappo e che contiene anche dettagli sulla tipologia, sul luogo e sul
periodo di raccolta.
Questi dati vengono caricati in una app che funziona con il ricono-
scimento visivo del tappo e della sua trama. Con il cellulare o altro
device come tablet e ipad, il consumatore e i gestori di enoteche e
ristoranti potranno rilevare "l'impronta digitale",
verificare così l'origine e l'autenticità del tappo
e avere ogni genere di informazione, consultabile digitando un codice che si
trova nella chiusura, da
quelle relative alla lavorazione alla cantina che
utilizza quel tappo fino
alle caratteristiche del
vino stesso.
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Terra e Vita 57
Etichette impermeabili. Prodotte in multistrato per resistere
all’effetto “cestello”.
Tappi sintetici da materie rinnovabili. Una scommessa
per rilanciare la carta della sostenibilità anche in questo settore.
ni speciali come quelle ottenute dal riciclo delle fibre della canna
da zucchero dopo l’estrazione. Le etichette per i vini bianchi e rosé,
da servire freddi, spesso devono resistere a prolungate immersioni
in cestelli del ghiaccio, senza disaccoppiarsi.
A tale scopo sono disponibili etichette in carta autoadesive
dotate di barriere integrate che proteggono il marchio della bottiglia fino all’ultima goccia. E ovviamente anche l’etichetta con
pellicola in plastica trasparente fa la sua parte in questo.
Il nuovo orizzonte infine riguarda la tridimensionalità, e quin-
di il tatto, un effetto che si ottiene tramite il processo della stampa
serigrafica, che dà una sensazione di rilievo in etichetta.
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FANTASIA NEI TAPPI
Tappi a vite. Oggi nel mondo più di 4 miliardi di bottiglie di vino
vengono chiuse con il sistema a vite in alluminio. Si tratta di un
packaging vincente, che ha raggiunto il 15% della quota del mercato
e che si svilupperà notevolmente, in seguito al Decreto del 24 settembre 2013 che abolisce la regola dell'uso esclusivo del tappo in sughe-
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Tappi tecnici
in agglomerato di sughero
stampato in vivaci colori.
ro per vini Doc e Docg. Ora anche per Brunello di Montalcino,
Barolo o Amarone il tappo a vite
potrà ora soddisfare le esigenze
dei mercati esteri.
In questo segmento Guala
Closures detiene la leadership
con oltre 1 miliardo di chiusure
all'anno. Un sistema brevettato,
’ Roll On TE’, studiato per le
chiusure standard in alluminio,
I tappi sintetici, riciclabili al 100%, godono infatti
che adotta sul tappo un anello di plastica colorata, che
di una filiera propria che permette, a partire dalla
dopo la prima apertura non può essere rimosso,
raccolta nel comune cassonetto della plastica, di
evidenziando senza equivoci che la bottiglia è
ridare vita al prodotto sotto forma di materiale
stata aperta.
da costruzione per tubi, componenti per le
E sul fronte della sostenibilità il fiore all'ocauto e persino vasi da fiori e panchine.
chiello è 'Green Cap', un sistema brevettato
L’eccellenza di questi tipi di chiusura sono
che permette la rimozione della gonna in alcertificati dal marchio SQM (Sintesi Quality
luminio dal collo della bottiglia con evidenti
Mark), basato sui requisiti della Norma Uni
vantaggi ambientali: la separazione dei mate11311, un’idea che nasce dal Gruppo Sintesi
riali e la loro completa differenziazione a fine
nato nel 2008, membro di Federgomma Plastica.
vita.
Nomacorc, leader nella produzione di chiusure
Tappi sintetici. Il tappo sintetico espanso, nato
alternative per il vino, ha creato la prima chiusura a
ad inizio degli anni '80, è oggi il secondo più diffuso
base vegetale, Select Bio, utilizzando il polietilene
sistema di condizionamento dei vini di qualità al
“I’m green” TM della Braskem. Questo materiale
mondo, dopo il tappo in sughero e il primo nell'am- Raccolta tappi. La
deriva dall’etanolo ricavato dalla canna da zucchebito dei distillati.
vetrofania utilizzata dai punti
ro, rinnovabile al 100 per cento. Materie prime che
Si stima che il 20% delle bottiglie italiane sia vendita che aderiscono alla
aiutano a ridurre le emissioni di gas serra.
chiuso con tappi sintetici, una percentuale in linea campagna etico di Amorim.
Sughero. Numerosi studi hanno dimostrato che
con quella mondiale, dove su una quota di circa 17
i consumatori di tutti i mercati hanno una forte preferenza per il
miliardi di bottiglie, sono stati oltre 3 i miliardi di tappi sintetici
sughero per la chiusura del vino: il 94% dei cittadini americani
utilizzati nel 2012.
preferisce i tappi di sughero (studio Tragon, 2012), così come 9
Il punto di forza del sintetico è rappresentato dalla costanza e
consumatori francesi su 10 (sondaggio Ipsos, 2010), mentre il l’86%
ripetibilità delle prestazioni, con tappi omogenei per dimensioni e
degli spagnoli crede che il sughero preservi meglio la qualità del
peso che presentano un margine di tolleranza dell’ordine del centevino rispetto alle chiusure alternative (Cork Project, 2012). I tappi in
simo di grammo (con un range di ± 0,05 g rispetto ai ±0,8 g delle
sughero sono anche preferiti dall’85% dei consumatori italiani, con
chiusure di inizio anni ’90).
l’88% che crede sia un piacere aprire una bottiglia di vino e annusare
Grazie agli importanti investiil tappo.
menti nella ricerca e nello svilupAmorim, leader di mercato con il 25% dell’offerta mondiale, ha di
po oggi le chiusure sintetiche prerecente creato la linea “Excellence , (che affianca la Premium - sughero
sentano alte prestazioni su tutti i
naturale - e Performance - tappi tecnici), pensata per valorizzare i
fronti, con elevati livelli di neugrandi vini italiani a lunga maturazione delle cantine che compontralità organolettica e un grado di
gono il “Wine Research Team”, un progetto esclusivo, curato dall’enobarriera all’ossigeno capace di
logo Riccardo Cotarella per la produzione di vini senza anidride
garantire una corretta evoluzione
solforosa.
anche per i vini che richiedono
Questa linea è frutto della selezione del miglior sughero. La
tempi di affinamento più lunghi.
garanzia tca-free è totale, l’assenza di “odore di tappo” è assicurata
Chiusure in alluminio. Un
non solo dalla tecnologia “Rosa Evolution”, in grado di eliminare
oltre l’80% del TCA, ma è integrato da una specifica analisi sensoriaanello di plastica colorata
le operata da esperti degustatori, tecnici specializzati e selezionati
evidenzia senza equivoci se
per la loro peculiare sensibilità olfattiva.
la bottiglia è già stata aperta.
60 Terra e Vita
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Una nuova identità
per l’olio di qualità
DI GIORGIO PANNELLI D
I valori nutrizionali,
salutistici
bile nell’alto Lazio dove la tradizionale cv Caninese
a molte parti si propone un recupero di
e sensoriali
è da tempo soggetta ad una progressiva sostituzione
competitività dell’olivicoltura nazionale atcon varietà ritenute migliori per la possibilità di
traverso un radicale rinnovamento delle
vanno proposti
meccanizzare la raccolta con vibratori del tronco (es.
piantagioni, ma senza prospettive di mercato diverFrantoio e Leccino). Ora che sono disponibili macse da quelle perseguibili con olio di generica qualità
da media, medici
chine per la raccolta alternative alle precedenti (bacmerceologica o con olio di qualità certificata (Dop/
chiatori meccanici) compatibili con le peculiari caIgp). Nel primo ambito commerciale l’olivicoltura
e cuochi.
ratteristiche della varietà (piante di notevoli dimennazionale ha già perso ogni capacità competitiva o
sioni e frutti piccoli con maturazione tardiva e
di penetrazione nel mercato, anche ricorrendo alle
I mercati? Locali
scalare), i locali operatori di filiera rimpiangono la
migliori tecniche agronomiche e tecnologiche, così
quasi esclusiva presenza della Caninese per la tollecome confermato dal prezzo dell’olio extravergine
ranza alla mosca, l’elevata resa, l’estraibilità e la tipicità dell’olio.
sul mercato internazionale sempre meno remunerativo per i produttori nazionali. Nel secondo ambito, invece, la qualità è resa generica da
disciplinari poco restrittivi per cui si assiste ad una generale caduta
PRODUZIONI GENERICHE, VISIONE POCO LUNGIMIRANTE
d’interesse verso questo percorso di certificazione degli oli.
Le produzioni generiche rappresentano ormai una visione ristretta e
poco lungimirante della produzione italiana. Gli oli dotati di identità
analitica e sensoriale rappresentano, invece, un’opportunità aggiunti IDENTITÀ ANALITICA E SENSORIALE
va rispetto alle altre categorie commerciali, ma necessitano di decisi
La via da privilegiare per il futuro dell’olivicoltura nazionale è ritenuinterventi nel settore della formazione, sia degli operatori che dei
ta quella della produzione di olio con identità analitica e sensoriale
consumatori. Quando il consumatore condivide un’opinione e consi(anche Dop/Igp), così come conferita dall’azione congiunta o disgiundera autentico un prodotto tutto diventa più semplice. Il caso dell’olio
ta di varietà e territorio. Tutte le varietà di olivo sono portatrici di
di oliva nel mercato Usa è emblematico: l’Italia è leader proprio perché
specifici comportamenti agronomici, di una tipicità dell’olio e di un
il prodotto viene considerato autentico. Anche l’ultima “invasione”
elevato grado di compatibilità con il territorio di appartenenza, tali da
spagnola nel settore dell’industria di confezionamento dell’olio nazioscoraggiare il trasferimento in località diverse da quelle di origine.
nale, può essere motivata con il desiderio di qualificare la loro massicRitenere obsolete, e quindi meritevoli di sostituzione, alcune tra le
cia produzione di oli omologati e standardizzati con produzioni italiavarietà a maggior diffusione nazionale per presunte difficoltà di mecne di eccellenza (nel nome e/o nei fatti), indispensabili per acquisire
canizzazione e/o per una presunta modesta qualità dell’olio, peraltro
spazi nella grande distribuzione organizzata internazionale.
senza indicare le alternative, appare quantomeno imprudente per la
La diversità genetica e amconcreta possibilità di incorrere
bientale, all’origine della variabiin sostanziali modifiche del comlità territoriale dell’olivicoltura
portamento agronomico, della
italiana, deve essere considerata
tipicità del prodotto, del grado di
come una ricchezza che, però, va
compatibilità ambientale delle
organizzata. L’identità è la chiave
“nuove” varietà.
di lettura, considerata come sinUn esempio per tutte è reperitesi di un’origine genetica e terri Il grado di maturazione e
toriale delle nostre produzioni
olivicole. Gli oli varietali, in pul’integrità morfologica del frutto
rezza o in miscele dichiarate, possono requisiti essenziali per
sono giustificare un incremento
estrarre oli extravergini di oliva
di prezzo comunicando ai consudi elevata qualità e con
matori più evoluti il valore nutriproprietà nutraceutiche.
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[ SPECIALE VINITALY E SOL ]
zionale, salutistico e sensoriale dell’olio di qualità
“totale”. Le migliori condizioni di
mercato si prospettano in ambito
locale, dove residenti e visitatori
condividono un elevato grado di
apprezzamento per i prodotti territoriali e dove tale tipologia di
olio può godere di un valore aggiunto derivante dal contesto
ambientale, agronomico, storico
e culturale dell’olivo e dell’olio.
Percorsi analoghi potranno essere iniziati anche negli ambienti più
evoluti, sia nazionali che internazionali ma,
in ogni caso, necessitano sicuramente di un sostegno formativo sia dei
produttori che dei consumatori.
LA FUNZIONE DELL OLIO
La funzione dell’olio dovrebbe evolvere da “antiaderente” dei cibi sul
fondo di pentole e padelle, ed anche da agevolatore nella ingestione
delle insalate, a dispensatore di salute e soddisfazione a tavola. Le
percezioni gustative ed olfattive esclusive dell’olio di qualità superiore rappresentano, nel loro insieme, l’identità e il valore nutrizionale,
salutistico e sensoriale del prodotto.
I primi due valori appaiono di esclusiva competenza della classe
medica che, solo nel recente passato, ha prodotto circa 2mila lavori
Terra e Vita 61
Dispensatore di salute e di soddisfazione a tavola: dovrebbe
essere questa la funzione dell ol ioda proporre al consumatore.
scientifici a supporto del consumo di olio ricco di
antiossidanti naturali, per questo amaro e piccante. Ai maestri di cucina dovrebbe competere la soddisfazione gastronomica del consumatore che dovrebbe essere avviato
all’utilizzo, prevalentemente a crudo,
di olio diversamente amaro e piccante
e con sensazioni olfattive (congiunte o
disgiunte) di erba fresca, mandorla
verde, carciofo, pomodoro, erbe aromatiche, frutti di bosco, ecc.
Questa nuova tipologia di olio e questa nuova utilizzazione ad
esaltazione di ogni tipo di pietanza, dovrebbero essere proposte al
consumatore congiuntamente dai media, dalla classe medica e dagli
esperti di cucina. Si dovrebbe portare a conclusione il percorso virtuoso avviato dalle suddette categorie a partire dalla seconda metà del
secolo scorso, quando i consumi di grassi alimentari sono gradualmente evoluti, prima verso quelli di origine vegetale (semi), poi verso
l’olio di sansa o di oliva (nella sua denominazione commerciale), poi
verso l’extravergine che, attualmente, rappresenta più dell’80% dei
consumi nazionali di olio estratto dalle olive.
Ora siamo all’ennesima situazione di crisi, stavolta indotta dalla
concorrenza di altri Paesi produttori di olio di qualità generica, e logica
62 Terra e Vita
[ SPECIALE VINITALY E SOL ]
vorrebbe che concordemente si proseguisse nella strada dell’innalzamento qualitativo dei consumi proponendo olio di qualità superiore a
quella del generico extravergine. Il mercato nazionale, fortemente deficitario nei quantitativi prodotti internamente e il più evoluto al mondo
nei consumi di grassi alimentari, si presenta come il substrato ideale su
cui investire per elevare ulteriormente i consumi di olio di qualità. Molti
consumatori sarebbero disposti a progredire nella direzione indicata,
ma finora si sono dimostrati molto scettici sull’autenticità dell’offerta.
È assolutamente necessario superare le ragioni che finora hanno
privilegiato gli interessi di pochi confezionatori a discapito di molti
produttori, pena la definitiva perdita di competitività per tutta la
filiera olivicolo-olearia.
IL FUTURO È NELL’AUTONOMIA
Il percorso di produzione e valorizzazione di olio con identità potrebbe iniziare proprio da quella elevata quota di olivicoltura tradizionale
riconducibile ad una maggiore redditività mediante adeguati interventi di coltivazione, potatura e raccolta. Solo al termine di questa preliminare fase di elevazione qualitativa e commerciale dell’olio potrà avvenire il tanto agognato rinnovamento degli impianti, utilizzando ampiamente le varietà autoctone, comprese quelle ritenute obsolete.
Insistere pedissequamente nel rinnovamento colturale in assenza
di una moderna strategia di valorizzazione dell’olio condurrà, inevitabilmente, agli stessi deludenti risultati conseguiti negli ultimi decenni. Rincorrere i Paesi concorrenti sulla strada della riduzione esasperata dei costi di produzione di un olio di generica qualità merceologica o
n. 12/2014
22 marzo 2014
certificata produrrà, probabilmente, l’ennesima delusione per i produttori che, per ragioni strutturali, ambientali, sociali ed economiche,
sosterranno costi di produzione sempre maggiori degli altri.
LA STRATEGIA SPAGNOLA
Ancora per poco questo percorso di valorizzazione resterà prerogativa del nostro Paese, fino a quando dagli operatori spagnoli si vedrà
realizzato il disegno strategico di indirizzare almeno il 10% della loro
produzione (1,0-1,5 milioni di q) verso oli varietali e/o territoriali,
precludendo ai nostri produttori anche questa ultima possibilità.
A quel punto agli operatori nazionali resterà solo il valore amatoriale della coltura e, forse, ci renderemo finalmente conto della scarsa
lungimiranza di chi si rifiuta ostinatamente di investire nella promozione del valore nutrizionale, salutistico e sensoriale dell’olio di massima qualità, nell’applicazione di normative commerciali serie e severe
a difesa del consumatore, o di chi dibatte ostinatamente con argomenti
che appaiono più pretestuosi che fondati.
Tutti i progetti ultimamente predisposti da pochi volenterosi nel
tentativo di coinvolgere le migliori competenze in tema di formazione
e comunicazione sono ignorati, sminuiti o falliti. Evidentemente, la
mancanza di strategie condivise era e resta il principale problema del
comparto olivicolo nazionale.
Se questo è il futuro del comparto olivicolo nazionale c’è poco da
rallegrarsi per occasionali vittorie di Pirro di chiunque lungo l’intera
filiera: siamo tutti sulla stessa barca (dai produttori ai confezionatori)!
L’articolo integrale è stato pubblicato su Olivo e Olio n°4
64
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
Terra e Vita
n. 12/2014
22 marzo 2014
AGROFARMACI L’obiettivo è ridurre l’impatto dei prodotti fitosanitari su ambiente e salute umana
Barre irroratrici protagoniste
del Piano d’azione nazionale
DI OTTAVIO REPETTI Lo scorso gennaio
è stato finalmente
S
ono passati quasi cinque anni da quando la
Direttiva 128 della Comunità Europea ha imposto
agli stati membri di intervenire per ridurre i rischi e l’impatto dei prodotti fitosanitari
sull’ambiente e sulla salute
umana. Anni durante i quali,
per una volta, gli italiani non
sono stati a guardare, ma si
sono dati da fare per mettere
in pratica la direttiva senza
che ne derivasse l’impossibilità di fare agricoltura in area
mediterranea. Per come è stata formulata, infatti, la norma
europea poteva avere effetti
micidiali sul sud del continente, certamente più sensibile ai
problemi delle fitopatologie
rispetto alle realtà del centro e
nord Europa. Obiettivi come
la riduzione drastica dell’uso
NUOVE NORME
Caratteristiche
per essere ok
pubblicato
in Gazzetta Ufficiale
il Pan. Vediamo
cosa cambia
sul fronte
delle macchine
operatrici
di fitofarmaci, sostituiti da lotta integrata e agricoltura biologica, se applicate in modo
rigido avrebbero reso estremamente complessa la vita
degli agricoltori di casa nostra. L’azione congiunta di
tutti gli attori della filiera – dai
sindacati agricoli agli enti lo-
C
La barra deve essere stabile e senza giochi, con sistema
di ritorno automatico funzionante (quando presente)
e distanza tra gli ugelli uniforme.
cali – ha invece portato a un
regolamento che rende sostenibile l’uso dei fitofarmaci
senza far diventare insostenibile l’attività agricola in sé.
Il 22 gennaio scorso è stato
infine pubblicato in Gazzetta
Ufficiale il nuovo Pan (Piano
di azione nazionale) ovvero il
ome deve essere eseguito il controllo
funzionale sulle irroratrici e le barre? Lo
spiega l’allegato II alla Gazzetta ufficiale, prendendo in esame le varie componenti da sottoporre a verifica. Riassumiamo, di seguito, i
punti salienti del documento.
Trasmissione. Presenza di protezioni per l’albero cardanico, in
buone condizioni e con sistema di trattenuta operante. Assenza di usure
nei giunti e nelle diverse parti dell’albero. Adeguata protezione per le
connessioni elettriche.
Pompa principale. Deve garantire un’adeguata polverizzazione
anche lavorando con gli ugelli più grandi tra quelli montati e al massimo
della portata, assicurando al tempo stesso l’agitazione visibile della
miscela. Non devono inoltre essere presenti pulsazioni o perdite.
documento che riforma completamente l’uso dei fitofarmaci nel nostro paese, prendendo in considerazione tutto
il settore: dalla formazione degli operatori ai requisiti delle
macchine per trattamenti. Proprio di quest’ultimo aspetto,
naturalmente, vogliamo occu-
Serbatoio. Non devono esservi perdite nel serbatoio o nella chiusura del medesimo, dove deve essere inoltre presente un filtro in buone
condizioni, a meno che l’attrezzo non sia dotato di premiscelatore. Deve
essere possibile raccogliere facilmente e senza perdite il liquido dal
serbatoio e un eventuale caricamento direttamente dalla pompa dell’irroratrice richiede un dispositivo di non ritorno. Con metà serbatoio e
irrorazione a regime nominale della presa di potenza dev’essere visibile
il ricircolo interno. Infine, l’indicatore del livello di liquido dev’essere
visibile dalla cabina o dalla postazione di riempimento. Il premiscelatore, se presente, deve operare correttamente.
Comandi. I dispositivi per la regolazione della pressione devono
mantenere una pressione costante, con una tolleranza del 10% rispetto
al valore nominale. I comandi essenziali (regolazione della pressione,
apertura e chiusura delle sezioni) devono essere facilmente raggiungibi-
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22 marzo 2014
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
65
Gli ugelli devono essere
uguali lungo la barra,
non gocciolare e assicurare
uniformità di distribuzione
orizzontale con verifica
al banco.
parci, vista la natura di questa
rivista. Passeremo pertanto in
rassegna i dettami del Pan riguardo alle irroratrici – sia per
vigneto/frutteto sia per colture erbacee – e ci soffermeremo
in particolare sull’aspetto che
più ha suscitato discussione in
questi anni, ovvero la revisione obbligatoria.
ENAMA RESTA CENTRALE
A imporre il controllo periodico delle macchine operatrici è
stata, in primo luogo, la Direttiva 2009/128/Ce, ovvero
quella da cui tutto si è originato. Imposizione netta, dunque
senza possibilità di mediazione. Tuttavia, in questo ambito
l’Italia non partiva da zero, dal
momento che – come ricorda il
Pan stesso – da circa 35 anni è
attiva una rete di controllo volontario istituita dalle regioni e
dedicata in primo luogo alle
imprese che effettuano agricoltura integrata o biologica
ma estesasi poi a molte altre
aziende. Tanto che i centri di
controllo sono diventati, nel
tempo, 150. E con il crescere
del loro numero si è anche sentita la necessità di armonizzarne le funzioni e l’attività, al
punto che il Mipaf approvò,
nel 2004, un “Programma per
le attività di controllo delle
macchine per la protezione
Terra e Vita
delle colture” affidato in gestione all’Enama, l’Ente nazionale per la meccanizzazione
agricola. Sotto la sua supervisione, nel tempo sono stati redatti numerosi manuali per la
verifica e la taratura delle irroratrici, allo scopo di armonizzare questa attività tra le varie
regioni italiane. Questa struttura, ovviamente, è stata utilissima per organizzare il sistema di revisione obbligatoria richiesto dalla direttiva
128, tanto è vero che il Pan attribuisce anche in questo caso
un ruolo di primo piano all’Enama: «Il lavoro fatto dal
gruppo interregionale, capeggiato da Enama e dall’Università di Torino, è stato recepito
in maniera pressoché totale e
ha fatto sì che il settore relativo
ai controlli sia uno dei punti
li durante la guida. Ammessa la rotazione della testa e del busto dell’operatore.
I flussimetri devono avere un errore di misurazione massimo del 5%. Il
manometro, con scala adeguata alla pressione di lavoro, deve avere lancetta
stabile ed errore del 10% al massimo con verifica al banco di prova.
Condotte e tubazioni. Non vi devono essere perdite nelle tubazioni, che
devono inoltre essere sistemate in modo da non presentare gomiti sporgenti o
abrasioni che ne espongano la tessitura.
Filtri. Sulla tubazione di mandata o sull’aspirazione della pompa deve
essere presente almeno un filtro, in buone condizioni e con maglie adatte agli
ugelli montati sulla macchina, sostituibile senza perdite di prodotto, a parte
quello presente nel filtro stesso.
Barra. Deve essere stabile e senza giochi, con sistema di ritorno automatico funzionante (quando presente) e distanza tra gli ugelli uniforme. A qualsiasi
distanza si trovi il bersaglio, gli ugelli non devono erogare prodotto sulle parti
già meglio organizzati all’interno del Pan», conferma Roberto Limongelli, responsabile dell’ufficio Procedure e Formazione di Enama. «Il nostro
ruolo – di concerto con il gruppo di lavoro regionale – sarà
quello di aggiornare i documenti e le varie metodologie
di controllo adeguandole all’evoluzione normativa».
Un ruolo del quale, ovviamente, Enama è decisamente
soddisfatta: «Senza dubbio.
Sono anni che lavoriamo –
spiega Sandro Liberatori, direttore dell’Ente – e abbiamo
predisposto una grande manualistica, attivando già anni
fa un tavolo di lavoro con le
regioni. Grazie a questa attività, siamo stati in grado di informare tutti sui contenuti
della direttiva prima dell’usci-
ta della medesima e di concertare, in seguito, una linea
d’azione comune a livello nazionale. Abbiamo anticipato
la direttiva, mostrandoci
pronti nel momento in cui è
stata emanata. Diversamente,
avremmo dovuto rincorrerla e
subirla, come accaduto in
molte altre occasioni. È stato
fatto un ottimo lavoro e il merito va ovviamente anche ai
tecnici delle regioni che hanno
collaborato con noi in questo
periodo».
Il ruolo dell’Enama è precisato nello stesso Pan, anche se
dovrà essere formalizzato da
un decreto del Mipaf, atteso
entro sei mesi. Si parla comunque di supporto per preparare
le procedure di controllo delle
macchine, raccolta dati sui
centri di controllo, assistenza
tecnica alle regioni per la formazione dei tecnici e collaborazione per attivare un registro nazionale delle attrezzature in uso, nel quale siano
contenute informazioni sulla
macchina operatrice (marca e
modello, numero di telaio) e
dell’irroratrice. Se la lunghezza della barra supera i 10 metri, gli ugelli devono
essere protetti da un urto accidentale con il terreno. Deve inoltre essere
possibile aprire e chiudere le singole sezioni individualmente.
Ugelli. Devono essere uguali lungo la barra, non gocciolare e assicurare
una uniformità di distribuzione orizzontale con verifica al banco. Lo scarto dalla
portata nominale non deve superare il 10%. Per le irroratrici da vigneto e
frutteto, gli ugelli devono essere simmetrici sul lato destro e sinistro della
macchina e deve essere possibile la chiusura di ciascuno di essi in modo
separato. Lo scarto rispetto alla portata nominale, in questo caso, può arrivare
al 15%.
Gruppo ventola. Deve essere in buone condizioni, senza deformazioni o
lacerazioni e operare in assenza di vibrazioni. Deve essere protetto da dispositivi che evitino il contatto con le mani. I deflettori di aria, se presenti, devono
operare correttamente.
O.R.
66 Terra e Vita
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
n. 12/2014
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Il gruppo ventola deve essere in buone condizioni e protetto da dispositivi che evitino il contatto con le mani.
sul suo proprietario. Una sorta
di database dell’attività svolta,
insomma. «Anche questo è un
aspetto interessante, che richiederà però una concreta
collaborazione da parte delle
regioni. Permetterà di conoscere il parco macchine italiano più nel dettaglio», ha precisato il direttore dell’Ente.
CONTROLLI: DOVE E QUANDO
Cominciamo, allora, a parlare
di controlli. Entro il 26 novembre 2016 tutte le irroratrici verticali (per vigneto e frutteto), i
cannoni, i tunnel con o senza
recupero e infine le barre per
trattamento in campo aperto
dovranno essere sottoposte a
controllo funzionale, da ripetersi ogni cinque anni fino alla
fine del 2020 e successivamente ogni tre anni. Le attrezzature acquistate dopo quella data
dovranno sottoporsi al primo
controllo entro cinque anni
dall’acquisto. Fanno eccezione
le macchine dei contoterzisti:
per esse si prevede un primo
controllo entro il 26 novembre
di quest’anno e controlli successivi ogni due anni; regola
che vale anche per i nuovi ac-
Per gli ugelli lo scarto
dalla portata nominale
non deve superare il 10%
(15% nel caso delle irroratrici
da vigneto e frutteto).
quisti dei contoterzisti. Questo, ovviamente, perché l’attrezzatura di un’azienda di
meccanizzazione è molto più
sfruttata e quindi si usura più
rapidamente. Inoltre, un eventuale difetto di funzionamento
potrebbe fare molti più danni,
proprio per l’uso intenso e
continuativo della macchina.
«Resta ancora da definire – interviene Limongelli – la tempistica per quelle categorie di
macchine che hanno tempi di
controllo diversi rispetto alle
irroratrici più diffuse. Per esse
occorrerà fare un’analisi dei rischi che ci dica come classificarle».
La domanda principale,
però, è quanto questi controlli
peseranno sulle macchine in
attività. In altre parole, è lecito
attendersi un’alta percentuale
di “rottamazioni”?
«Impossibile dirlo a priori –
risponde il direttore di Enama
– ma non è certo detto che tutte
le attrezzature un po’ in età
debbano essere sostituite. Di
sicuro molte necessiteranno di
una messa a punto, ma questo
non significa doverle cambiare. Vorrei però sottolineare –
continua Liberatori – che il
controllo funzionale rappresenta, in primo luogo, un beneficio per l’utilizzatore della
macchina, che può in questo
modo ottimizzare l’uso del fitofarmaco, evitare sprechi, migliorare la protezione delle
colture e tutelare la propria e
altrui salute».
LA TARATURA VOLONTARIA
Al di là del controllo funzionale – subito ribattezzato revisione – il Pan prevede un controllo periodico demandato all’utilizzatore. Questa verifica,
da realizzarsi annualmente,
deve prendere in considerazione alcuni aspetti fondamentali: individuazione di lesioni o perdite, funzionalità
del circuito idraulico, del manometro, degli ugelli e dei dispositivi antigoccia, pulizia di
filtri e ugelli e, infine, verifica
delle protezioni, come la copertura del giunto cardanico e
la rete di protezione della ventola.
In luogo di questa verifica
fai-da-te è prevista una taratura strumentale dell’irroratrice,
da eseguire presso uno dei
centri-prova autorizzati e che
prende in considerazione volume di distribuzione, tipo e
portata dell’ugello, pressione
di esercizio e velocità di avanzamento.
La taratura, precisa il Pan,
dev’essere eseguita in presenza del proprietario e in abbinamento al trattore normalmente usato per i trattamenti, in
modo da ricreare le normali
condizioni operative nell’ambito delle quali la macchina è
utilizzata. La presenza dell’agricoltore, inoltre, permette
di trasformare la taratura in un
momento di confronto sulle
tecniche di trattamento adottate dal medesimo e su eventuali suoi errori, come un extra-dosaggio o una velocità di
avanzamento eccessiva o troppo ridotta. Questa soluzione, è
bene precisarlo, è al momento
volontaria. È pertanto poco
probabile che vi ricorrano in
molti, visto che può essere facilmente sostituita dal controllo in azienda. C’è però la possibilità che a livello europeo la
taratura strumentale sia presto
o tardi trasformata in obbligatoria, mentre resta da chiarire
come si comporteranno le regioni che in passato imponevano questa soluzione per le
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[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
Terra e Vita 67
A livello regionale possono essere previsti incentivi ad esempio per acquistare irroratrici costruite secondo principi che riducano la deriva.
imprese agricole del proprio
territorio. «Sarà importante fare formazione presso gli agricoltori, in modo che la regolazione fatta in azienda non sia
soltanto un adempimento burocratico, ma si trasformi in un
beneficio per l’attività dell’impresa. Si tratta di un’operazione importante, occorre fornire
elementi affinché sia fatta con
un minimo di attenzione»,
spiega Limongelli.
Per favorire il ricorso alla
taratura strumentale, le regioni possono mettere a disposizione appositi contributi. Che sono previsti anche
per altre iniziative che gli
agricoltori possono attuare
volontariamente.
Per esempio, l’acquisto di
irroratrici costruite secondo
principi che riducano la deriva
o recuperino la miscela (tunnel), ma anche la realizzazione
di depositi per i prodotti fitosanitari, di aree attrezzate per
la preparazione delle miscele
con tombini e serbatoi di rac-
colta oppure l’acquisto di strumenti per la pulizia degli attrezzi o dei contenitori vuoti.
Potrebbe essere un aiuto concreto per quegli agricoltori che
vogliono dare un contributo
attivo nel rendere l’uso dei fitofarmaci meno impattante
sull’ambiente e sulla salute
umana.
68 Terra e Vita
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
n. 12/2014
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BILANCIO AZIENDALE Per l’azienda di 50 ettari è conveniente far ricorso al contoterzista
Riso, redditività a rischio
nonostante il contributo Ue
Balzo in avanti
DI GIUSEPPE SARASSO delle varietà
I
l ruolo di Cassandra non
ha mai goduto di popolarità, ma questo è toccato
all’Associazione dei Laureati
in Scienze Agrarie e Forestali
di Biella e Vercelli a partire dal
2002, quando presentò, per la
prima volta, il bilancio delle
aziende risicole, successivamente adottato dalla Camera
di Commercio di Vercelli, che
ne ha curato le diverse edizioni del 2004, 2009 e 2012.
L’ultima versione è stata
presentata nel febbraio scorso.
Questa presenta dati sempre
più negativi (tab. 1), nonostante sia possibile godere ancora
di un sostanzioso contributo
Ue a ettaro, che si prevede sensibilmente ridotto a partire dal
2015. Con queste prospettive il
riso rischia di ridimensionarsi
molto più rispetto ai 32mila ha
persi nell’ultimo triennio.
In pratica, però, la specifica
sistemazione dei terreni e del
reticolo irriguo, la natura di
molti terreni che presentano la
falda affiorante, e la presenza
nelle aziende di attrezzatura
specializzata solamente per il
riso, ostacolano la riconversione ad altre colture.
Le aziende, specie le più
piccole, tentano di sopravvi-
Nell’arco di 30 anni
la superficie media
di un’azienda risicola
è passata da 21 a 53 ha.
vere, nella speranza di tempi
migliori, rinunciando ad accantonare gli ammortamenti,
alla remunerazione del capitale investito, e spesso accontentandosi di una remunerazione
del lavoro dell’imprenditore
inferiore a quanto previsto
dalle tariffe sindacali.
Dopo oltre quarant’anni di
buona redditività, non è ancora del tutto abbandonata la
speranza di un ritorno alle
condizioni dei bei tempi andati.
Non traggano però in inganno i fuochi d’artificio ultimamente comparsi sui listini
delle varietà pregiate da risotto; si tratta infatti di segnali di
debolezza piuttosto che di
speranza.
Queste varietà, che producono mediamente 5 t/ha, a
fronte dei tipi indica e tondi,
che possono arrivare a 7 t/ha,
da risotto. Ma è un
segno di debolezza
con punte di 8 e oltre, necessitano di un prezzo superiore
del 40% per essere competitive.
Per esemplificare, sono
esposte in tab. 2 le superfici seminate delle varietà del gruppo Carnaroli, e i prezzi del risone Carnaroli e comune Originario nei mesi di febbraio
negli ultimi anni.
ONDA EMOTIVA
Appare evidente che le tipologie seminate vengono decise,
al momento di prenotare la semente, nel mese di febbraio,
sull’onda emotiva dei prezzi
del momento, modificando
l’offerta su di un mercato limitato con domanda molto rigi-
da, che produce una imbarazzante altalena dei prezzi. I rialzi vengono rapidamente
trasferiti agli scaffali dei supermercati, dove i ribassi si
verificano, quando accade, in
tempi molto più lunghi, scoraggiando così il consumo.
Per il 2014, sia le intenzioni
di semina derivanti dal sondaggio telematico eseguito da
Enr su di un campione di
aziende, sia la notizia delle ditte sementiere che dichiarano
esaurite le scorte delle varietà
da risotto, indicano un incremento eccessivo della disponibilità per il prossimo anno, con
prezzi in calo.
Oltretutto il 18% del quantitativo totale composto dalle
varietà pregiate, delle quali solo una parte modesta è stata
contrattata ai prezzi attuali che
superano i 700 €/t, rappresenta un palliativo alle entrate
complessive delle aziende risicole. A queste il prezzo, inferiore a 300 €/t per oltre il 60%
della produzione totale, costituita dai tipi tondo e indica,
che si confrontano con il mercato mondiale, impedisce di
recuperare le spese sostenute,
continuamente crescenti, come
evidenziato dallo studio dell’Associazione Laureati (scaricabile dal sito della camera di
Commercio di Vercelli): http:/
/www.vc.camcom.it/Page/
t02/view_html?idp=2213).
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
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Terra e Vita 69
TAB. 1 - COME COPRIRE LE SPESE IN RISICOLTURA NELLE VARIE TIPOLOGIE DI AZIENDE
AZIENDA (HA)
ANNO
2002
2004
2009
2012
RACCOLTO
NECESSARIO
E SPESE TOTALI
50
50
150
300
ATTREZZATURA PROPRIA (1) O CONTOTERZI (2)
PREZZO
RISONE
(€/T)
PRODUZIONE
MEDIA
ITALIA
(T/HA)
RICAVO
(€/T)
CONTRIBUTO
UE
(€/T)
TOTALE
(€/T)
AZIENDE
RISICOLE
(N°)
(1)
(2)
(1)
(1)
t/ha
7,93
7,88
7,06
6,59
-
6,58
-
-
-
-
€/ha
2.684
2.635
2.425
2.285
298
-
1.963
318
2.281
4.894
t/ha
8,76
9,03
7,74
6,85
-
6,64
-
-
-
-
€/ha
2.685
2.670
2.425
2.285
298
-
1.981
1.069
3.050
4.918
t/ha
7,77
7,24
7,20
6,65
-
6,89
-
-
-
-
€/ha
3.087
2.986
2.910
2.790
267
-
1.840
874
2.714
4.652
t/ha
9,41
8,10
8,58
7,85
-
6,58
-
-
-
-
€/ha
3.700
3.304
3.449
3.230
300
-
1.974
870
2.844
4.433
RISONE DAI PMA
Per i tipi indica, adatti alle
esportazioni nel nord Europa,
la agevolazioni tariffarie concesse con grande leggerezza a
Paesi meno avanzati come Cambogia e Myanmar, fanno giungere in Europa quantità crescenti di risone, e di riso lavorato e confezionato (+273%). In
un paio d’anni, l’importazione
totale dalla Cambogia è passata da 6mila a 195mila tonnellate annue, base riso lavorato.
Non è una novità che i produttori lamentino questo tipo di
concessioni, elargite ai Pma
dalla Commissione europea
per motivi politico-umanitari;
per la prima volta, l’importazione riguarda riso lavorato
che raggiunge direttamente la
grande distribuzione.
Gli interessi dell’industria
di trasformazione si sono
quindi saldati a quelli dei produttori, per cui la richiesta di
attivazione della clausola di
salvaguardia, prevista dalla
legislazione comunitaria, per
la prima volta nella storia viene caldeggiata congiuntamente da tutta la filiera, che ha appena dato prova di un migliorato rapporto tra produttori e
trasformatori mediante la ste-
sura congiunta di un testo di
contratto tipo unico, per le
contrattazioni del risone.
Le camere di Commercio di
Novara, Pavia e Vercelli hanno
agevolato l’accordo, mentre a
Vercelli è stato approvato in
seduta congiunta da Comitato
e Deputazione di Borsa, e attende a breve, come a Novara,
il passaggio in giunta. Concluso l’iter autorizzativo da parte
delle tre camere di Commercio, sul cui territorio si produce il 90% del riso italiano, la
filiera si sarà dotata di un aggiornato strumento di contrattazione.
Si auspica una migliore collaborazione anche nell’affrontare le sfide di un mercato
sempre più difficile. Una valu-
tazione delle possibilità di assorbimento del mercato nel
programmare le semine, almeno nel comparto del consumo
interno, potrebbe portare a
una contrattazione più ordinata e meno speculativa. I contratti di filiera, da sempre auspicati e scarsamente realizzati, sono uno strumento
prezioso da incrementare.
SVANTAGGI COMPETITIVI
Sul versante produttivo, procede lento l’ampliamento delle aziende, essendo la superficie media passata da 21 a 53 ha
nell’arco di un ventennio. Una
dotazione base di macchine,
necessaria alla coltivazione
del riso, può tranquillamente
coprire 80 ha, per cui l’azienda
TAB. 2 – EVOLUZIONE DI SUPERFICI E PREZZI
ANNO
SEMINE
(HA)
CARNAROLI
(€) (*)
BALILLA
(€) (*)
2010
11.957
412
221
2011
14.504
727
373
2012
17.607
492
290
2013
9.944
332
285
2014
Semente esaurita
727
275
(*) mese di febbraio
di 50 ha si ritrova a dover ammortizzare investimenti sovradimensionati.
Pur assumendo i valori
massimi riportati nello studio,
per coltivare 50 ha sono sufficienti 1.500 ore lavorative annue, per cui la capacità dell’imprenditore non è utilizzata
appieno, almeno dal punto di
vista operativo. Questi sono
gli svantaggi competitivi che
contribuiscono ad aumentare i
costi rispetto alle aziende di
maggiori dimensioni.
Dai calcoli effettuati risulta
evidente anche la convenienza, per l’azienda di 50 ha, di
ricorrere al contoterzismo.
Tuttavia la riduzione del costo
delle prestazioni lavorative
sono un risparmio per l’azienda, ma un mancato reddito per
il coltivatore che, pur avendone la capacità di eseguirlo direttamente, affida ad altri il lavoro. Come sottolineato, la capacità lavorativa si intende dal
punto di vista operativo. Diverso è l’approccio considerando l’adempimento a tutti i
compiti burocratici che lievitano continuamente a causa delle nuove leggi, promulgate a
ritmi ossessivi.
Molte di queste leggi sono
70 Terra e Vita
pensate per grandi stabilimenti con migliaia di operai e si
pretende di farle applicare alle
aziende agricole, che sono in
genere individuali o famigliari, al massimo con qualche dipendente. Per questo gli imprenditori agricoli in generale,
dei quali fanno parte i risicoltori, sono assoggettati agli obblighi burocratici imprenditoriali (mettere a norma le attrezzature, compilazione della
valutazione del rischio, ecc.), e
poi recitano la parte dei lavoratori nel seguire i corsi di formazione specifici (primo soccorso, incendio, utilizzo delle
varie tipologie di macchine,
ecc.).
L’ORGANIZZAZIONE
Le ore impiegate in queste attività si assommano a quelle
operative, strettamente legate
alla coltivazione, tanto da far
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
n. 12/2014
22 marzo 2014
del 2002, lo studio paventava i
pericoli dell’eccessiva burocratizzazione dell’agricoltura,
tendenza già allora evidente.
In effetti questa è aumentata
esponenzialmente, e continuerà a farlo.
Appezzamento di riso Carnaroli allettato.
dubitare che alla fine il risicoltore con l’azienda di 50 ha trovi ancora tempo sufficiente
per aggiornarsi sulle nuove
tecnologie, sulle dinamiche
dei mercati, e su quanto servirebbe per far progredire la sua
azienda.
Le risorse finanziarie necessarie ad adempiere agli obbli-
ghi di legge sono sottratte agli
investimenti produttivi, e utilizzate per creare posti di lavoro per burocrati e controllori,
come certificato dai resoconti
Enama, che indicano l’Italia
come fanalino di coda in Europa per il tasso di rinnovamento del parco agromeccanico.
Nella sua prima edizione
Basta dare uno sguardo al
nuovo Pan sui fitofarmaci e alla nuova politica comunitaria,
che ha spostato molte risorse
finanziarie sui Psr che richiedono, almeno in Italia, la compilazione di notevoli quantità
di carte per essere erogate.
La Cassandra originale, pur
lanciando tempestivi moniti,
non riuscì a impedire ai suoi
concittadini di spalancare le
porte al famoso cavallo di legno; a meno di un rapido cambiamento di rotta, l’Associazione dei Laureati in Scienze
Agrarie di Biella e Vercelli incontrerà analogo insuccesso. n. 12/2014
22 marzo 2014
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
Terra e Vita 71
FRUTTICOLTURA Una sperimentazione della Fondazione Edmund Mach, di S.Michele all Adige
Dalle stalle letame di qualità
per i coltivatori del Trentino
DI ANDREA CRISTOFORETTI (*) La filiera zootecnica
locale offre
A
nche nella frutticoltura trentina, come in
altre realtà dove si
pratica la monocoltura in successione, sono stati riscontrati
problemi di stanchezza del
terreno, ossia l’instaurarsi di
condizioni di “inospitalità
del suolo” nei confronti della
successione di una singola
specie a se stessa. A questa
sono da imputare, pur con altre concause, fenomeni di
“moria del melo” che hanno
riguardato per lo più impianti di giovane età ma anche appezzamenti in produzione.
Pur non essendo possibile
stabilire un nesso causa-effetto fra la stanchezza del terreno e la moria delle piante, vi è
unanimità di vedute nell’attribuire alle condizioni del
suolo un ruolo predominante
ammendanti
di grande valore
ai meleti
e ai vigneti
della provincia
Letame in cumulo all inizio delle prove.
per il manifestarsi del fenomeno. Non essendo economicamente sostenibili in provincia la rotazione con altre colture, o la messa a riposo del
terreno, da sempre indicati
come i metodi migliori per
ovviare alla stanchezza, una
delle soluzioni proponibili è
l’apporto di ammendanti organici, al fine di ristabilire un
adeguato grado di biodiversità, favorire lo sviluppo della
popolazione microbica e ripristinare la fertilità del suolo.
Da qui la parziale riscoperta da parte dei frutticoltori
dell’impiego del letame, che
in Trentino viene prodotto in
quantità negli allevamenti
bovini. È in quest’ottica che
nel corso del 2013 la Fondazione Edmund Mach, di San
Michele all’Adige (Tn), ha avviato una sperimentazione
per la messa a punto di una
Copertura dei cumuli con teli in geotessile.
Rivoltamento dei cumuli.
“filiera del letame di qualità”
che mira a mettere in rete allevatori e frutticoltori, impegnando i primi a produrre letame di elevata qualità con la
tecnica della maturazione
controllata e i secondi a utilizzarlo per la fertilizzazione organica dei loro terreni.
Come caso di studio è stata
individuata la Valle di Non,
sempre in Trentino, dove coesistono, spesso a breve di-
72 Terra e Vita
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
Particolare delle operazioni di movimentazione.
stanza, allevamenti di bovini
da latte e una coltivazione intensiva del melo (circa 6.500
ettari). E dove è stato verificato che sussiste la condizione
di base affinché il sistema di
filiera sia praticabile, ossia
che il costo degli ammendanti, utile a coprire le spese di
produzione, sia ritenuto sostenibile da parte degli acquirenti. Con questi presupposti
si è potuta avviare l’attività
sperimentale in campo.
MATURAZIONE
CONTROLLATA
Presso due aziende zootecniche il letame con buon contenuto di paglia è stato disposto in cumuli ad “andana” in
campo e sottoposto a matu-
Distribuzione
di ammendante su melo.
razione controllata per circa
tre mesi, effettuando rivoltamenti periodici delle masse
in cumulo mediante una
macchina operatrice dedicata trainata da una trattrice
agricola (in totale sette interventi).
In questo modo si riforniscono di ossigeno i microrganismi aerobi responsabili della maturazione del letame accelerandone
l’attività.
I
cumuli sono stati coperti con
appositi teli in geotessile, che
consentono il passaggio dell’aria e l’evaporazione, ma li
proteggono dalle precipitazioni con conseguente calo di
umidità del letame, sensibile
nella stagione calda e più ridotto nei periodi autunno-invernali. Al termine della maturazione i prodotti ottenuti
sono stati caricati su auto-
n. 12/2014
22 marzo 2014
Letame maturo utilizzato in un frutteto.
mezzi e consegnati ai frutticoltori.
GLI AMMENDANTI
OTTENUTI
Il miglioramento della qualità agronomica del letame si
ottiene intervenendo principalmente su tre aspetti: stabilizzazione e umificazione della sostanza organica, aumento dell’aliquota di azoto
organico a scapito di quello
minerale, riduzione dell’umidità.
Gli ammendanti, come è
noto, sono materiali da aggiungere al suolo principalmente per conservarne o migliorarne le caratteristiche fisiche e chimiche e l’attività
biologica ed è altrettanto noto
che tali benefici sono garantiti
dalla sostanza organica e in
particolare da quella più sta-
bile, umificata. Un buon ammendante dovrà pertanto
avere una buona dotazione di
sostanza organica stabile, in
parte costituita da humus.
Gli effetti nutritivi degli
ammendanti si esplicano attraverso il rilascio graduale di
elementi, in particolare azoto.
Basti pensare al concetto di
“forza vecchia” applicato
proprio al letame maturo a indicare la propensione di quest’ultimo a mantenere nel
tempo la capacità nutritiva,
grazie alla dotazione di azoto
in forma prevalentemente organica, a lenta mineralizzazione.
Uno dei motivi che ha limitato le possibilità di collocazione extra-aziendale del
letame è l’elevata umidità,
anche in conseguenza della
riduzione dell’impiego di lettiera. È evidente che da parte
di potenziali utilizzatori è difficilmente sostenibile dover
acquistare, trasportare e distribuire “100” per mettere a
disposizione del suolo “15”
(umidità del letame pari a
85%).
La maturazione controllata consente di intervenire sugli aspetti sopra esposti grazie a:
- buon contenuto di fibre
vegetali nel letame dovute alla presenza di paglia e conse-
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
n. 12/2014
22 marzo 2014
FIG. 1 - L’INDICE RESPIROMETRICO
FIG. 2 - L’ALIQUOTA DI AZOTO ORGANICO
100
% N organico su N totale
IR (mg 02 kg SV-1 h-1)
2500
Prova a
Prova b
2000
1500
1000
500
0
Terra e Vita 73
0
42
Tempo (giorni)
guente agevolazione della
sintesi dell’humus, gli allevatori che aderiscono alla filiera
si impegnano a utilizzare un
quantitativo minimo prefissato di paglia come lettiera;
- ottimizzazione dell’attività dei microrganismi aerobi
grazie alla porosità dei materiali e ai rivoltamenti e conseguente accelerazione dei pro-
85
cessi di stabilizzazione della
sostanza organica;
- trasformazione dell’azoto minerale in organico per
immobilizzazione dovuta all’azione dei microrganismi;
- riduzione dell’umidità
per evaporazione dell’acqua
e mancata reidratazione dei
cumuli.
Nella tabella1 sono ripor-
Prova a
Prova b
80
60
40
0
42
Tempo (giorni)
tate le caratteristiche analitiche dei letami in fase di maturazione e degli ammendanti
ottenuti e delle quali si evidenziano i seguenti aspetti.
La riduzione dei valori di
indice respirometrico nel corso del processo, a indicare
una rapida stabilizzazione
biologica della sostanza organica; un basso consumo di os-
85
sigeno da parte dei microrganismi è sintomo di una loro
ridotta attività e significa che
le reazioni di trasformazione
della s.o. sono pressoché concluse (fig. 1).
Il buon contenuto di acidi
umici e fulvici in tutti i materiali, con buona probabilità
dovuto alla elevata presenza
di paglia; l’aumento di hu-
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
74 Terra e Vita
mus nel corso del processo è
apprezzabile solo in una delle
due prove.
La trasformazione dell’azoto in forma quasi totalmente organica, non dilavabile e a lenta cessione (fig. 2),
aspetto molto importante per
l’utilizzo in frutticoltura in
quanto evita rischi di squilibri vegeto-produttivi e di
peggioramento della qualità
dei frutti (ad es. scarsa colorazione delle mele).
Il calo di umidità apprezzabile, anche se riduzioni
molto più sensibili (H2O finale 67%) sono state registrate
in altre prove condotte nella
stagione calda anziché in autunno come quelle qui descritte.
Per quanto attiene gli altri
parametri, è da notare una
buona dotazione di sostanza
organica in entrambi i prodotti maturi, così come la dotazione di fosforo e potassio.
Piuttosto elevati sono i valori
di pH, ma consoni con l’impiego degli ammendanti in
pieno campo.
n. 12/2014
22 marzo 2014
Letame da maturazione controllata utilizzato in viticoltura.
Un aspetto rilevante, che i
frutticoltori non hanno mancato di apprezzare, è la possibilità di ridurre il quantitativo di ammendante distribuito per unità di superficie a
parità di apporto di sostanza
organica ed elementi nutritivi, impiegando il letame da
maturazione controllata rispetto a quello tradizionale.
Ad esempio per apportare a
un ettaro di frutteto 9 tonnellate di sostanza secca (contenenti circa 6 tonnellate di sostanza organica secca e 180 kg
di N) sono sufficienti 37 t di
prodotto maturato rispetto a
50 t di letame tradizionale.
COSTI E SOSTENIBILITÀ
Come detto uno dei presupposti per la creazione della filiera era la copertura dei costi
dovuti alla maturazione controllata con i proventi della
vendita del letame maturo.
Le cooperative frutticole hanno indicato come prezzo sostenibile per l’acquisto del
materiale circa 2 €/quintale,
pertanto in sede sperimentale
TAB. 1 - LA QUALITÀ DEGLI AMMENDANTI
PARAMETRO
Umidità
pH
UNITÀ DI MISURA
PROVA A
PROVA B
TEMPO 0 42 GIORNI 85 GIORNI TEMPO 0 42 GIORNI 85 GIORNI
% t.q.
77
75,2
73,35
81,9
80,8
78,61
-
8,3
8,58
8,99
8,43
8,76
9,06
Cond. elettrica spec.
μS/cm
2.640
1.510
2.040
2.690
1.670
2.270
Azoto totale
% s.s.
2,45
2,38
2,39
2,92
2,44
2,14
Azoto ammoniacale
% s.s.
0,76
0,18
0,09
0,91
0,44
0,2
% su N totale
76,3
93
96,4
76,2
84,7
91,5
Carbonio organico
% s.s.
44,8
38
37,5
42,9
39,9
38,4
Sostanza organica
% s.s.
77,2
65,5
64,7
73,9
68,8
66,2
Acidi umici e fulvici
% s.s.
9,8
10,9
11,2
10,8
9,3
8,7
Fosforo totale
% s.s.
0,99
0,95
0,94
1,06
1,04
1,01
Potassio totale
% s.s.
1,76
2,33
2,24
1,76
1,52
1,83
1.668
1.044
480
2439
999
683
Azoto organico
Indice respirometrico
mg O2 kg SV-1 h-1
Caratteristiche analitiche dei materiali in trasformazione e del letame maturo (85 giorni).
andava verificata la congruità
di tali aspetti.
Presso una delle aziende
coinvolte sono stati contabilizzati tutti i tempi di lavorazione, dal prelievo del letame
fresco in concimaia alla sua
disposizione in “andane” e ai
rivoltamenti, fino al carico
del prodotto maturo e alla
consegna agli utilizzatori. I
valori emersi indicano che
nella maggior parte delle condizioni operative considerate
il bilancio dell’operazione è
positivo.
Solo in un caso, effettuazione della maturazione controllata non presso l’allevamento
ma in campo e necessità di
maggiorazione di paglia impiegata per dare struttura al
letame, il prezzo dei vendita
deve salire a 2,50 €/q per coprire le spese di produzione.
LA FILIERA È SOSTENIBILE
In conclusione la sperimentazione condotta ha confermato
la sostenibilità della filiera
dal punto di vista tecnico,
economico e ambientale, nel
caso di studio in esame. Il miglioramento delle caratteristiche agronomiche del letame
in soli tre mesi di maturazione controllata è evidente.
Gli ammendanti prodotti
hanno elevate dotazioni di
sostanza organica stabile e in
parte umificata e di azoto in
forma quasi totalmente organica, il contenuto di acqua è
sensibilmente inferiore rispetto al letame tradizionale.
I costi di trattamento si sono
dimostrati sostenibili per gli
allevatori così come il prezzo
degli ammendanti per i frutticoltori, dai quali è emerso un
buon interesse nei confronti
della filiera.
(*) L’autore è della Fondazione
Edmund Mach - Istituto Agrario
di San Michele all’Adige (Tn).
n. 12/2014
22 marzo 2014
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
Potatura verde
della vite
NORD ITALIA
DI RICCARDO BUGIANI E MASSIMO BARISELLI N
ella vite, oltre ai trattamenti fungicidi, il contenimento delle malattie e la loro maggiore o minore gravità in campo può
essere, in parte, influenzata da
accorgimenti e pratiche agronomiche volte sia a ridurre
l’influenza del microclima sulla pianta e sul patogeno, sia ad
aumentare l’efficacia degli
eventuali interventi fungicidi,
ma soprattutto a migliorare le
qualità organolettiche degli
acini.
La potatura verde è un insieme di pratiche agronomiche che influiscono considerevolmente sia sui costi che sulla
qualità delle uve e, indirettamente, anche sulla efficacia
della difesa fitosanitaria.
DA ALLEGAGIONE
A INVAIATURA
Questa comprende una serie
di operazioni da eseguire durante la fase vegetativa per far
si che la crescita della chioma
rallenti a partire dalla allegagione per arrestarsi all’invaiatura, evitando che vi sia competizione fra il germoglio in
accrescimento e il grappolo.
Queste vanno dalla cimatura,
alla scacchiatura, al diradamento, fino alla sfogliatura e
sfemminellatura.
La cimatura si attua tagliando l’apice vegetativo del
germoglio comprese alcune
giovani foglie. con lo scopo di
garantire luminosità e arieggiamento alla chioma e ridurre
l’ingombro per il passaggio
I grappoli arieggiati ed esposti in seguito alla sfogliatura
sono meno suscettibili all’oidio, botrite e più facilmente protetti
dai trattamenti fitosanitari.
delle macchine. Nelle forme a
spalliera questa operazione si
esegue tra fine fioritura e l’allegagione, mentre nelle forme
di allevamento come il GDC è
necessario eseguirla in prefioritura per irrobustire la parte
basale e determinare nelle
piante un comportamento vegetativo più eretto.
La scacchiatura rimuove i
germogli in più che prendono
avvio dalle gemme lasciate
durante la potatura invernale,
con lo scopo di evitare un
maggiore ombreggiamento sia
della chioma ma, soprattutto,
dei grappoli.
Il diradamento ha finalità
puramente enologiche, e viene
eseguito asportando i grappoli
generalmente più distanti dal
germoglio. Ciò determina in
alcune varietà un miglioramento del colore, dell’aroma e
del gusto del vino.
ARIEGGIAMENTO
E IRRADIAZIONE
Con la sfemminellatura e la
sfogliatura si intende l’eliminazione di una parte della
chioma (foglie o germogli laterali) al fine di esporre all’irradiazione solare i grappoli e
favorirne un miglior arieggiamento. Dal punto di vista della fisiologia della pianta, si ottengono però due effetti distinti. Con la sfogliatura si
asportano foglie mature o senescenti, con un calo della superficie foto sintetica attiva,
ma tuttavia compensato da
una migliore illuminazione
della chioma e dei grappoli.
Con la sfemminellatura invece, specialmente se eseguita
precocemente si eliminano i
germogli in attiva crescita, riducendo una parte di vegetazione in grado di richiamare le
sostanze fotosintetizzate e si
Terra e Vita 75
migliora il bilancio fotosintetico netto. D’altro canto con tale
operazione si rinuncia alla
stessa parte di vegetazione
che avrebbe, in futuro, contribuito al bilancio energetico
della pianta.
Entrambe le operazioni,
unite alla vigoria delle piante,
alla fase fenologica, ma principalmente al decorso climatico,
influenzano il contenuto di fenoli e aromi. Tuttavia, pur se
la sfogliatura è in grado di favorire la maturazione ottimale, in areali caldi e asciutti e
con decorso climatico siccitoso risulta conveniente mantenere uno strato di foglie a protezione del grappolo dall’eccessivo irragiamento solare e
dalle temperature elevate. Per
quanto invece riguarda l’epoca migliore di intervento, la
sfogliatura eseguita all’invaiatura negli areali viticoli del
nord Italia ha il vantaggio di
arieggiare i grappoli, prevenire gli attacchi botritici e migliorare l’efficacia dei trattamenti fitosanitari. Negli areali
del sud Italia la stessa operazione rischia di favorire la degradazione degli antociani e
la formazione di tannini grossolani, con conseguente riduzione di aroma nei vini prodotti. Alcuni studi suggeriscono pertanto una cimatura
(asportazione della parte distale dei germogli e conseguente schiusura delle gemme pronte) all’allegagione
consentendo di esporre il
grappolo in fase erbacea alla
luce prima dell’avvento della
stagione calda, seguita dalla
sfogliatura fra allegazione e
pre-invaiatura
ottenendo
l’emissione di germogli secondari che andranno ad ombreggiare la fascia produttiva
nella fase di accrescimento
dell’acino proteggendolo dalle alte temperature durante la
maturazione.
76 Terra e Vita
CENTRO ITALIA
L’
oidio della vite, malattia nota anche con
il nome di “mal bianco”, è in grado di esercitare un
impatto negativo sulla produzione viticola in termini sia
quantitativi sia qualitativi. E’
particolarmente diffuso nei
comprensori viticoli del centro-sud, tuttavia in questi ultimi anni ha determinato seri
danni anche nelle regioni del
settentrione destando in certe
annate maggiore preoccupazione della peronospora, considerata tradizionalmente la
malattia più frequente nel
nord Italia. Per le sue caratteristiche biologiche ed epidemiologiche l’agente causale dell’oidioè dotato di una elevata
capacità di moltiplicazione e
diffusione, ed essendo poco
dipendente dalle condizioni
climatiche, rende particolarmente impegnativa la difesa
del vigneto durante la stagione vegetativa.
Per lungo
tempo ha avuto
credito la convinzione che la
perpetuazione
della malattia
fosse affidata alla forma agamica
del fungo patogeno (Oidium tuckeri), ovvero al micelio imprigionato
tra le perule delle
gemme. Con l’individuazione della
forma
ascofora
(Erysiphe necator) si
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
n. 12/2014
22 marzo 2014
L’oidio della vite
punta a Nord
NOVITÀ
Formulato in
suspo-emulsione
DI FRANCESCO CORVI P
INOCULO
Il ruolo
dei cleistoteci
I
cleistoteci sono corpuscoli
sferici del diametro di circa
0,1 millimetri che si formano a
partire dal mese di agosto sugli
organi vegetativi colpiti dall’oidio;
inizialmente sono trasparenti,
successivamente diventano gialli, quindi marroni ed infine
neri quando sono completamente maturi. Detti corpi fruttiferi, formatisi nella muffa che ricopre a fine estate gli
organi vegetativi ed i grappoli, vengono dispersi nell’ambiente circostante dal vento e dalle piogge autunnali.
Ciascuno di essi contiene 6 aschi e ogni asco produce 4-8
ascospore. Le screpolature della corteccia rappresentano
il luogo in cui trascorrono la stagione invernale e dove
riescono a mantenersi vitali anche con condizioni climatiche avverse ed essere in grado di germinare nella primavera successiva.
fece sempre più strada l’ipotesi che i cleistoteci rappresentassero il mezzo più efficace
di ibernamento del patogeno
e conseguentemente la principale fonte di inoculo della malattia. Questa ipotesi è avvalo-
rata dalla constatazione che,
salvo qualche caso sporadico
dovuto per lo più alla cattiva
conduzione della difesa, anche nei comprensori viticoli
ad alto rischio di infezione è
raro osservare la presenza di
“germogli a bandiera” all’inizio della ripresa vegetativa;
per contro l’insediamento del
patogeno avviene più frequentemente a primavera
inoltrata mediante sporadici
centri di infezione di origine
ascosporica in grado di incidere in maniera rilevante sull’evoluzione della malattia
nel corso della stagione vegetativa.
I risultati conseguiti nel
corso di alcune sperimentazioni condotte negli ambienti col-
Esiti dell’attacco di oidio
su foglia di vite.
olithiol è un preparato a
base di olio minerale paraffinico, formulato in modo innovativo (suspo-emulsione)
con coadiuvanti specifici e contenente zolfo. Essenzialmente è
un insetticida-acaricida che
agisce per contatto ed è attivo
contro le forme svernanti di numerosi parassiti dei fruttiferi e
della vite (eriofidi, acari tetranichidi, cocciniglie ed altri insetti
fitofagi), ma è dotato anche di
una buona efficacia nei confronti dei propaguli di alcuni
funghi patogeni, in particolare
nei riguardi della forma ascofora svernante (cleistoteci) di Erysiphe necator. Il prodotto non
risulta selettivo su piante in vegetazione, pertanto deve essere applicato su vite durante il
riposo invernale, entro la fase
fenologica della “gemma cotonosa”, alla dose di 5-6 l/hl
d’acqua. Per massimizzare l’efficacia del prodotto è opportuno
impiegare un volume di irrorazione adeguato al fine di garantire una sufficiente bagnatura
delle piante trattate.
linari dell’Italia Centrale hanno permesso di accertare che
Polithiol, applicato prima dell’inizio del germogliamento
della vite, è in grado di devitalizzare gli organi ibernanti
(cleistoteci) del fungo patogeno. Pertanto, in zone ad alto
rischio di infezione, l’agrofarmaco può rappresentare un
elemento aggiuntivo alle
usuali strategie di difesa del
vigneto nei riguardi dell’oidio,
rendendo più agevole il controllo della malattia durante il
periodo vegetativo.
n. 12/2014
22 marzo 2014
[ TECNICA E TECNOLOGIA ]
Fragola, il caldo
è amico dei tripidi
SUD ITALIA
DI ARTURO CAPONERO D
opo un inverno abbastanza mite e la prima metà di marzo
piovosa e con temperature
leggermente sotto la norma,
l’alta pressione dovrebbe
portare un periodo di bel
tempo.
(Amblyseius andersonie Phytoseiulus persimilis) è importante evitare che l’umidità relativa dell’aria si abbassi troppo
nei tunnel perché in queste
condizioni i fitoseidi riducono la loro mobilità e, quindi,
la capacità di predare i ragnetti rossi. L’aumento dell’umidità dell’aria può essere
ottenuto mediante la nebulizzazione di acqua anche
con una irroratrice o, più
semplicemente,
lasciando
scorrere dell’acqua nelle interfile.
RAGNETTO E AFIDI
VENTILARE LE SERRE
Di conseguenza la temperatura dell’aria dovrebbe iniziare a salire stabilmente e
nei tunnel di fragola, anche
per le maggiori ore di luce, si
potrebbero raggiungere temperature elevate che andranno controllate con un’adeguata regolazione della ventilazione, utile anche ad
evitare condensa ed eccessiva umidità di cui si avvantaggiano i patogeni fungini (soprattutto la botrite, temibile
sui frutti in maturazione).
Per quanto riguarda il
controllo dei fitofagi, particolare attenzione andrà posta
ad eventuali infestazioni di
ragnetto rosso (Tetranychus
urticae) e del tripide Frankliniella occidentalis la cui popolazione inizierà ad aumentare per la maggiore disponibilità di fiori spontanei che
attirano gli adulti con il polline.
Per il controllo biologico
dei due fitofagi si proseguirà
il loro monitoraggio e quello
dei rispettivi antagonisti i cui
lanci dovrebbero già essere
stati avviati in autunno o nei
mesi scorsi.
Le soglie di intervento per
Terra e Vita 77
Sintomi fogliari di attacco di ragnetto rosso.
programmare nuovi lanci variano a seconda della zona, della fase della
coltura e di altre variabili locali di cui il tecnico
fitopatologo dovrà tenere conto. Valori indicativi possono essere
forniti dai disciplinari
regionali di produzione integrata o, dove
disponibili, dai bollettini fitosanitari locali.
LANCI DI ORIUS
Con popolazioni di Frankliniella superiori alle soglie di
guardia, si ricorrerà ai lanci
degli specifici predatori (es. il
rincote Orius laevigatus), concentrandoli sui focolai di infezione o si proseguiranno i
trattamenti con il fungo Beauveria baussiana. È da considerare che F. occidentalisè favorita da temperature alte e aria
secca; in queste condizioni la
Orius concolor
su infiorescenza di fragola.
popolazione sale rapidamente ed è difficilmente contenibile, per cui potrebbe rendersi necessario intervenire con
prodotti insetticidi ammessi
in biologico come lo spinosad.
Per il controllo biologico
del ragnetto con i fitoseidi
Il controllo chimico del ragnetto rosso sarà ancora possibile ricorrendo a prodotti
con limitato periodo di carenza (abamectina, exitiazox,
pyridaben 7 giorni; milbemectina, bifenazato, clofentezine, etoxazole, spiromesifen 3 giorni) preferendo
quelli più selettivi verso i fitoseidi.
L’abamectina unisce all’azione acaricida un efficace controllo dei tripidi contro i
quali, al superamento
della soglia, si potrà intervenire anche con
prodotti a base di acrinatrina, lufenuron (entrambi 7 giorni di carenza) o spinosad (3 giorni
di carenza).
Attacchi di afidi (Chaetosiphon fragaefolii, Sitobium fragariae, Aphis gossypi ecc.) potranno essere
controllati con metodi biologici mediante l’uso di piretro,
intervenendo sui focolai in
maniera localizzata o ricorrendo al lancio di Chrysoperla
carnea (circa 20 larve/m2). In
alternativa si ricorrerà ad un
trattamento con un piretroide con basso periodo di carenza (es. deltametrina 3
giorni) o azadiractina.
[ RUBRICHE ]
78 Terra e Vita
n. 12/2014
22 marzo 2014
MARKETING Un valido mezzo di promozione e tutela dei prodotti tipici
Innovare in azienda
con l’analisi sensoriale
DI MARIANNA MARTORANA Buyer e chef
diventano
ambasciatori
del brand
I
n Sicilia è stata approvata
una nuova legge regionale
“Tutela e valorizzazione
delle risorse genetiche Born in
Sicily per l’agricoltura e l’alimentazione”, che insieme all’analisi sensoriale può rappresentare un valido mezzo di
promozione e tutela delle produzioni tipiche.
Secondo Raffaele Fabbrocini, presidente del Consvip
di Napoli, si può anzitutto
ampliare il mercato di sbocco.
«Se il pomodoro datterino siciliano si vende a Milano e
Bologna, ma non a Roma, forse è una questione di educa-
PROMOZIONE
Dall’analisi
al mercato
Migliorare il lessico significa
affinare la percezione
della realtà.
zione e formazione».
Nel 2012 alcune aziende
produttrici di olio guardando
ai mercati emergenti hanno realizzato programmi di formazione per gli chef e sono andati
nelle scuole per creare una cultura di quel prodotto. Così come il vino Docg Taurasi approdato in Cina, è sostenuto da
azioni di divulgazione della
cultura e storia che lo accompagna per evitare un calo dopo gli iniziali apprezzamenti.
Le imprese, associandosi, possono muoversi in questo senso
e differenziare il nuovo prodotto. In questa direzione agisce l’Istituto delle eccellenze
italiane certificate, un’associazione di produttori trasversale
al food business italiano, che
lavora per costruire un’immagine certificata del made in
Italy, rivolta soprattutto agli
acquirenti esteri. Dal punto di
vista sensoriale, una parte del-
D
l’istituto ha come soci i buyers
che imparando a conoscere e
divulgare i prodotti, diventeranno ambasciatori del brand.
Luigi Odello, presidente
del Centro Studi e Formazione
Assaggiatori Italiantasters,
spiega che il presupposto dell’analisi sensoriale è che il nostro cervello tende a generare
delle mappe o modelli per
orientarsi nella realtà. Queste
mappe sono influenzate da tre
vincoli (neurologico, sociale,
individuale), tre modalità distorsive, un canale di comuni-
all’analisi sensoriale si ottengono dati ripetibili e riproducibili. Un
mezzo potente per l’agroalimentare e anche per la cosmesi, la
farmaceutica, il tessile, l’automobilistico secondo Antonio Scacco,
docente di Analisi Sensoriale all’Università di Palermo. Questo tipo di
analisi individua i punti di forza e debolezza di un prodotto. Può essere
usata per realizzare nuove referenze tramite gruppi di giudici selezionati e addestrati per la descrizione oggettiva di prodotti omogenei tra di loro, al fine di valutare
differenze e/o similitudini. Altre applicazioni riguardano la preferenza/accettabilità per il lancio
di un nuovo prodotto o la scelta del packaging. Il marketing sensoriale è una frontiera che
vuole soddisfare oltre alla mente anche il cuore del consumatore che ha voglia di piacevolezza
e identità.
M.M.
cazione prevalente e la sinestesia. In particolare è possibile
agire sul vincolo sociale perché dipende dal linguaggio.
Infatti, se noi non conosciamo
una parola per definire qualcosa, quella cosa non esiste.
Ciò significa che migliorare il
lessico permette di avere una
più dettagliata percezione della realtà. «Quindi il miglior libro che si può utilizzare – continua Odello – è il vocabolario
della lingua italiana».
Ognuno di noi poi ha un
canale di comunicazione prevalente per cui è possibile distinguere i visivi, i cinestesici e
gli uditivi. I primi rappresentano il gruppo più cospicuo,
circa il 70% e per questo i commerciali puntano su cataloghi
molto accattivanti.
Per sinestesia, invece, due
stimoli che arrivano dallo stesso organo di senso o da organi
di senso diversi, si enfatizzano
o si deprimono a vicenda.
Per cui, in generale, un
evento determina la produzione di un’informazione che viene percepita e inviata al cervello e l’elaborazione dipende
da chi percepisce. Sapere come
produciamo le mappe della realtà ci permette di capire come
la percepiamo e, con l’analisi
sensoriale, tutto questo viene
reso oggettivo, consentendo di
definire la qualità di un pro
dotto.
80 Terra e Vita
[ AZIENDE E PRODOTTI ]
n. 12/2014
22 marzo 2014
POMODORO DA INDUSTRIA Una prova presso l’azienda agricola biologica Maida (Piana del Sele)
Produttività e sostenibilità
con l’impiego di biostimolanti
DI CATELLO PANE1, FRANCESCO GARGIULO2, MASSIMO ZACCARDELLI1 Il trattamento
radicale
L’
®
con Vitanica Si
Italia è il primo proSi (costituito da: 5% di azoto,
duttore europeo di
3% di fosforo, 7% di potassio,
ha determinato
pomodoro da indu7,7 mg/l di auxine vegetali e
stria destinato al confeziona0,02 mg/l di citochinine vegeincrementi
mento di pelati, passate, contali, associate ad una matrice
centrati e altro. In questo setminerale al 10% di silicio disignificativi
tore esiste una particolare
sponibile), sulla produzione
attenzione verdi pomodoro
della produzione
so la ricerca e la
da industria in
IN COLLABORAZIONE CON
sperimentaziopieno
campo.
COMPO EXPERT
totale e commerciale
ne di nuovi
La
prova
mezzi da introsperimentale è
durre nella gestione colturale,
stata condotta nel 2013 presso
La conduzione della prova
al fine di migliorarne produtl’Azienda Agricola a conduè avvenuta in regime biologitività e sostenibilità.
zione biologica Maida sita
co, con differenziazione dei
Tra questi mezzi i biostinella Piana del Sele nel comutrattamenti fungicidi tra le
molanti stanno rivestendo
ne di Capaccio, in provincia
parcelle sperimentali. In parsempre più un ruolo impordi Salerno. Il disegno speriticolare, le tesi confrontate sotante. Questi prodotti contenmentale ha previsto la realizno state le seguenti:
gono microrganismi, sostanze
zazione di parcelle di 4,8 m2,
distribuite su blocchi rando1) controllo non trattato
ormonali, amminoacidi, acidi
mizzati replicati tre volte. Le
(Ctrl);
umici. Alcuni di essi contenpiantine di pomodoro da in2) trattamenti chimici congono silicio, considerato un
dustria (cv. Rio Grande) sono
sentiti in agricoltura biologielemento importante per lo
state trapiantate il 15 maggio
ca a base di rame e zolfo (Chisviluppo delle piante e in par2013, in file singole, con sesto
mico);
ticolare per l’apparato foglia0,40×1,20 m.
3) trattamento settimanale
re. L’azione di questo elemento si esplica a livello dell’epidermide, dove l’accumulo di
TAB. 1 - INDICI BIOMETRICI ALLA RACCOLTA
silicio può fungere da barriera
INDICE BIOMETRICI
fisica alla penetrazione di funTRATTAMENTI
ghi fitopatogeni. È stata anche
STATO
GRADO DI
GRADO DI
FITOSANITARIO (1-5) COPERTURA (1-5) VIGORIA (1-5)
riportata l’ipotesi di un coinvolgimento del silicio nell’atControllo
2,3 b
2,7 a
3,0 a
tivazione della risposta difensiva della pianta.
Chimico
3,0 a
3,3 a
3,3 a
TESI A CONFRONTO
VitSi-Spray
3,3 a
3,4 a
3,6 a
In questo lavoro si pone
l’obiettivo di valutare l’effetto
dell’applicazione di Vitanica®
VitSi-Drench
3,7 a
3,7 a
3,7 a
Legenda: 1 = situazione peggiore; 5 = situazione migliore.
con Vitanica® Si al 2% della
parte aerea (Vit Si-Spray);
4) trattamento settimanale
con Vitanica® Si al 2% della
parte radicale (Vit Si-Drench).
Durante il ciclo colturale sono
stati effettuati dei rilievi sullo
stato fitosanitario generale
della coltura.
Alla raccolta, avvenuta 13
agosto 2013 sono stati valutati, oltre agli indici fitopatometrici, anche i principali indici
bioproduttivi.
CRESCE LA PRODUZIONE
Lo sviluppo vegetativo delle
piante, durante il ciclo colturale, è stato influenzato dai
trattamenti.
In particolare, le piante che
non hanno ricevuto alcun
trattamento sono apparse,
nelle prime fasi, meno vigorose (vedi foto). La valutazione
dello stato fitosanitario della
coltura non ha evidenziato,
per i mesi di giugno e luglio,
nessuna differenza di rilievo.
Al contrario, nell’ultimo
mese, la comparsa di fitopatie
a carico della parte aerea ha
comportato la perdita di funzionalità dell’apparato fogliare con ripercussioni sul grado
di copertura e sull’indice di
stato fitosanitario della coltura (tabella 1).
I trattamenti hanno prodotto effetti significativi sui livelli produttivi della coltiva-
[ AZIENDE E PRODOTTI ]
n. 12/2014
22 marzo 2014
Terra e Vita 81
Andamento temporale dello stato della coltivazione di pomodoro da industria nel blocco sperimentale.
zione (tabella 2). In particolare,
il trattamento radicale con Vitanica® Si ha determinato incrementi significativi della
produzione totale e di quella
commerciale.
I trattamenti fogliari, invece, hanno determinato valori
di produzione superiori al
controllo non trattato sebbene
in maniera non significativa.
La stima dei difetti biotici e
abiotici e l’incidenza delle
bacche assolate hanno mostrato il medesimo profilo.
QUALITÀ INALTERATA
In merito alle caratteristiche
della produzione, inoltre, i
trattamenti non hanno evidenziato differenze significative nei valori misurati inerenti i principali parametri qualitativi delle bacche (tabella 3).
La sperimentazione agronomica condotta in pieno
campo, ha mostrato l’influenza del prodotto Vitanica Si
sull’esito della coltivazione
TAB. 2 - EFFETTO DEI TRATTAMENTI SPERIMENTALI SU POMODORO
PRODUZIONE (T/HA)
DIFETTI (%)
TRATTAMENTI
MASSA
VERDE
(T/HA)
TOTALE
COMMERCIALE
BIOTICI
ABIOTICI
ASSOLATE
Controllo
2,35 a
9,35 b
8,60 b
8,0 a
7,3 a
17,7 a
Chimico
2,50 a
17,71 a
17,19 a
5,3 a
7,0 a
24,3 a
VitSi-Spray
3,19 a
13,79 ab
13,23 ab
4,3 a
3,3 a
15,4 a
VitSi-Drench
2,92 a
20,25 a
19,25 a
8,4 a
3,4 a
8,6 a
TAB. 3 - EFFETTO DEI TRATTAMENTI SULLA QUALITÀ DEL POMODORO
TRATTAMENTI
QUALITÀ BACCHE
PESO (G)
Ø POLARE (CM)
Ø EQUATOR. (CM)
PH
°BX
SS%
Controllo
40,7 a
5,03 a
3,8 a
4,63
3,5
7,4
Chimico
47,3 a
5,23 a
3,9 a
4,65
3,8
6,9
VitSi-Spray
41,2 a
5,20 a
4,2 a
4,65
3,6
7,6
VitSi-Drench
45,1 a
5,07 a
4,1 a
4,55
4,2
7,4
del pomodoro da industria.
In particolare, l’effetto più
rilevante è stato quello evidenziato a carico della produzione.
Tale risultato è ascrivibile a
uno stato fisiologico e fitosanitario favorevole per la pianta dovuto all’applicazione del
fattore sperimentale.
1Consiglio per la Ricerca e la
Sperimentazione in agricoltura,
Centro ricerca per l Orticoltura
di Pontecagnano (Sa)
2Compo Expert Italia
82
Terra e Vita
[ INFORMAZIONI DALLE IMPRESE ]
n. 12/2014
22 marzo 2014
SEMENTI E AGROFARMACI Un ampia offerta di soluzioni integrate per il mondo dell agricoltura
Una sola società, un solo catalogo
N
ata nel 2000 come unico Gruppo interamente dedicato all’agricoltura, Syngenta compie nel 2014
un ulteriore passo verso la
completa integrazione delle
differenti unità di business,
racchiudendo in una sola società, la Syngenta Italiaspa, le
risorse umane ed esperienziali
che hanno permesso di realizzare il catalogo più completo al
mondodi soluzioni integrate
per l’agricoltura.
In esso sono infatti elencati
tutti i prodotti e tutte le novità
derivanti dalle precedenti realtà, ovvero Syngenta
Seeds,
Syngenta Crop
Protection
e
Syngenta Bioline, unificando
in un solo documento un’offerta di estrema
completezza in
termini di genetica e di prodotti
per la difesa delle
colture, come pure di soluzioni
funzionali alle mutate sensibilità di tipo ambientale, come
per esempio gli insetti ausiliari. Si consolida quindi ulteriormente la vocazione di Syngenta a mettere gli agricoltori al
centro delle proprie attenzioni
offrendo loro non solo prodotti, bensì anche servizi e assistenza. Strategica si è rivelata
inoltre l’implementazione di
progetti ad alto valore aggiunto, miranti alla valorizzazione
delle produzioni di qualità attraverso la creazione di filiere
dedicate. Due progetti di grande successo in tal senso sono
“Grano Armando”, dedicato
alla produzione di pasta di
qualità 100% italiana, e “BisQItaly”, dedicato invece al settore
biscottiero. Entrambe le iniziative poggiano sui Programmi
di Coltivazione CerealPlus di
Syngenta, grazie ai quali gli
agricoltori possono sempre
contare sulle migliori e più
complete soluzioni attualmente a disposizione in materia di
cerealicoltura.
vo standard per la
protezione delle
radici.
Grazie all’effetto “rooting
power” garantisce sanità degli apparati radicali di frumenti e orzi in ogni
condizione, eccellente investimento iniziale, superiore vigoria e sanità delle plantule, ponendo le basi per massimizzare le produzioni alla raccolta.
LA GENETICA
L’ORTICOLTURA
La continua ricerca e il meticoloso perfezionamento dei propri germoplasmi
consentono
a
Syngenta di offrire un panorama
di varietà e di
ibridi di assoluta
eccellenza qualitativa, capaci di
adattarsi alle
molteplici realtà agricole italiane. Di tale
ricchezza d’offerta beneficiano sia le colture industriali
ed estensive, sia quelle specializzate, come le numerose orticole di pregio coltivate in Italia.
Da sempre a livelli d’eccellenza, l’offerta di genetiche innovative si rafforza anche nel settore delle colture orticole. Nel
mercato delle Angurie si aggiungono infatti WDL8001 e
Fascination: entrambi vocati al
pieno campo, sono caratterizzati il primo da ciclo di medio,
il secondo invece da mediotardivo nel segmento Crimson
senza semi. Ma le novità non si
fermano qui.
LA DIFESA
Continua il consolidamento
del catalogo Syngenta anche
per quanto riguarda i prodotti
per la difesa delle colture. Nel
segmento dei fungicidi, ad
esempio, Vibrance Gold è il
primo fungicida sviluppato
specificatamente per la concia
delle sementi, con spiccata
azione biostimolante. A base di
sedaxane, fludioxonil e difenoconazolo, Vibrance Goldil nuo-
GLI AUSILIARI
Sempre più profonda l’integrazione fra agrofarmaci e soluzioni naturali. La Linea Syngenta Bioline offre infatti un
ventaglio di insetti utili capaci
di contenere fitofagi e fitomizi
esercitando un controllo delle
popolazioni del tutto naturale.
I benefici dell’integrazione fra
chimica e insetti ausiliari si
esaltano soprattutto nella difesa delle colture orticole in serra, le quali possono contare su
otto differenti prodotti
LA RESPONSABILITÀ
Syngenta crede fortemente
nella necessità di promuovere
l’intensificazione colturale so-
stenibile, offrendo
soluzioni in grado di produrre
più cibo utilizzando meno risorse. Da qui nasce The Good
Growth Plan (GPP) che viene ad
affiancare i numerosi e consolidati progetti di Agricoltura Responsabile. Si tratta di un insieme di impegni concreti a sostegno del futuro dell’agricoltura
globale. Lanciato nel settembre
2013, GGP rappresenta l’impegno di Syngenta per la sicurezza e la sostenibilità alimentare
del pianeta.
The Good Growth Plan ha
fissato sei differenti impegni
da raggiungere entro il 2020:
l’aumento del 20% della produttività media a parità di risorse impiegate, il miglioramento della fertilità di 10 milioni di ettari agricoli a rischio
di degrado e l’arricchimento in
biodiversità di 5 milioni di ettari di terreno agricolo. Un occhio attento è stato posto anche
a favore dei piccoli produttori,
in particolare nei paesi in via di
sviluppo, ai quali Syngenta intende fornire il proprio supporto al fine di aumentare la
loro produttività del 50% e di
formare 20 milioni di giovani
agricoltori in materia di sicurezza sul lavoro. Tutti obiettivi
che Syngenta intende raggiungere anche garantendo condizioni di lavoro eque in tutta la
rete di clienti e fornitori.
Per informazioni:
www.syngenta.it.
n. 12/2014
22 marzo 2014
[ INFORMAZIONI DALLE IMPRESE ]
Terra e Vita
83
FERTILIZZANTI Una soluzione efficace per la nutrizione delle vite (e di molte altre colture)
Ferro alle piante dal sangue FarPro
R
ecentemente sono state
svolte ricerche innovative finalizzate a sviluppare strategie agronomiche e formulati alternativi, in particolare
composti di origine naturale, denominati complessi, come i lignosulfonati, acidi umici, gluconati, amminoacidi, nonché derivati del sangue animale ed
estratti vegetali, il cui uso è consentito in agricoltura biologica.
Tali composti devono presentare una stabilità adeguata a
mantenere il Fe in soluzione e ad
essere rilasciato alla pianta. I prodotti derivati dal sangue animale
sono considerati fertilizzanti
azotati dalla normativa italiana.
Inoltre questi prodotti rappresentano anche un’importante
fonte di ferro.
Nell’ambito di ricerche condotte presso il Dipartimento di
Scienze agrarie dell’Università di
Bologna sono stati investigati formulati innovativi a base di sangue bovino sia fluidi che in polvere. In particolare, di quest’ultimo
Comitato Scentifico
P remio Sergio Finocchi del
Gruppo Farpro. Da sinistra:
Fabrizio Ferrarini, Simone
De Paola, Marika De Paola,
(management di Gruppo
FarPro), Maria Lucia Prieto,
Adamo Domenico Rombolà
e Pier Giovanni Baldoni (Resp.
Tec. Com. FarProAgro) al Macfrut
di Cesena.
Adamo Domenico Rombolà
al Macfrut.
(ferro 0,5%, azoto 12%) è stata valutata la stabilità in funzione del
pH e la sua reattività col suolo e le
sue componenti. I risultati evi-
denziano che questo formulato
può adattarsi alle caratteristiche
chimiche delle acque e pedologiche di suoli calcarei e alcalini e
non ha presentato particolari problematiche di solubilità in soluzioni basiche e ricche di calcio.
Sono stati altresì valutati gli effetti
di tali formulati sulla nutrizione
ferrica della vite. Sono stati realizzati due esperimenti su piante del
portinnesto 140 Ruggeri, allevate
in ambiente controllato. Un terzo
esperimento è stato condotto in
ambiente semicontrollato, su
piante appartenenti a diverse
Effetti dei concimi a base di sangue bovino sul tenore di clorofilla delle foglie.
combinazioni d’innesto allevate
in vaso.I risultati evidenziano come i formulati a base di sangue
bovino siano in grado di migliorare efficacemente nutrizione ferrica della vite producendo un effetto simile e, in alcuni casi più
positivo, rispetto al chelato di ferro sintetico Fe-EDDHA. I dati indicano la possibilità di ridurre la
quantità di Fe somministrata rispetto a quella applicata con i
chelati in virtù delle caratteristiche chimiche dei formulati e della
loro interazione con la pianta.
Negli esperimenti condotti in
condizioni controllate è stato osservato un effetto di stimolo dei
formulati a base di sangue bovino sull’apparatoradicale.
L’apporto di formulati a base
di sangue animale in condizioni
di pieno campo ha incrementato
il contenuto di clorofilla, il peso
del legno di potatura e la concentrazione di potassio nelle foglie,
senza modificare il livello degli
altri elementi minerali.
Nell’impiego agronomico di
tali formulati sarà necessario
considerare diversi fattori come
il materiale portinnesto, le condizioni colturali, le dosi e le moda
lità di applicazione.
Per informazioni:
http://agro.farpro.it.
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n. 12/2014
22 marzo 2014
[ TENDENZE E MERCATI ]
Terra e Vita
89
Periscopio
Prezzi dei prodotti agricoli
M
ercato dei bovini vivi
leggermente cedente,
in particolare flettono
le quotazioni delle vacce di tutte
le razze, dei vitelli di razza marchigiana e dei vitelloni delle razze francesi.
BOVINI, MERCATO CEDENTE
Sul fronte dei ristalli si registrano diffusi rialzi per i vitelli baliotti, mentre restano invariate
le quotazioni dei broutards sul
mercato italiano, mentre su
quello francese si conferma la
scarsa disponibilità (soprattutto
di capi ben conformati) e la tendenza a prossimi rialzi delle
quotazioni, malgrado la domanda da parte degli ingrassatori italiani resti molto cauta.
MIGLIORANO I SUINI
Dopo i primi segnali negativi registrati sui listini di Modena e
Milano che sembravano confermare l’ennesima ottava di cali, il
mercato ha invertito la tendenza
trasmettendo segnali di miglioramento con la quotazione della
taglia classica (156/176 kg) che
chiudeva ad 1,428 €/kg sulla
piazza di Parma. Il mercato
sembra evolversi lentamente
verso una situazione più positiva pur permanendo una situazione di domanda debole, ma
anche di offerta non in particolare esubero. La rilevazione della CUN di metà settimana non è
stata possibile per l’assoluta
mancanza di accordo tra le controparti, ed è quindi stata spostata al prossimo lunedì. In questo contesto più positivo la pressione al calo del vivo dovrebbe
limitarsi e in previsione di una
domanda più attiva, restando
l’offerta ancora al limite, il prezzo del vivo potrebbe recuperare
qualche cent.
AVICUNICOLI IN RIPRESA
I consumi di carne di pollo hanno registrato un andamento inferiore alle aspettative. Contestualmente l’offerta di vivo si è
mantenuta contenuta e ciò ha
fatto sì che alcuni prezzi di
scambio registrassero miglioramenti (+2 o 3 cent/kg).
Stabili i valori di tacchini e
delle galline leggere, mentre in
lieve ridimensionamento il valore delle pesanti.
Lievi segnali di ripresa per il
coniglio, a fronte di minori arrivi da oltre frontiera il mercato
sembra riprendere la strada del
recupero.
Ancora senza spunti interessanti il mercato delle uova, per
cui ci si attende un miglioramento nelle prossime settimane.
(dal 10 al 17 marzo)
GRANA IN SOFFERENZA
Le rilevazioni indicano, ancora
una volta, una situazione di sofferenza sia per il segmento dei
due Grana sia per lo zangolato e
burro, pur in presenza di scambi
ancora nella norma.
Il Parmigiano Reggiano Dop
ha proseguito il proprio trend
discendente; i listini sui centri di
scambio di Parma e Modena
hanno subito flessioni oscillanti
tra i 5 ed i 7 cent per entrambe le
stagionature (1 anno e due anni)
palesando un sostanziale allineamento dei prezzi sulle varie
piazze. Situazione analoga per il
Grana Padano Dop per il quale,
si registra una contrazione dei
listini sulla piazza di Mantova
per tutte le varietà di 5 cent/kg.
VINI, MERCATO CALMO
Nella seconda settimana di marzo il mercato vitivinicolo si è
mostrato particolarmente calmo
con contrattazioni limitate al
fabbisogno a breve termine.
Le quotazioni dei vini comuni rimangono sostanzialmente
invariate, rispetto alla settimana
precedente, nella maggior parte
delle piazze italiane, con qualche cedimento nel Nord della
Puglia.
Anche per le Igt non si registrano variazioni apprezzabili
nei listini. Il mercato estero, invece, mostra due situazioni contrapposte: in Spagna continuano a scendere i listini dei prodotti comuni che si mostrano
fortemente concorrenziali sul
mercato italiano. Diversa è la situazione in Francia dove i prezzi medi dei vini Igp, tra il mese
di gennaio e febbraio, sono in
rialzo del 3% per i bianchi e del
2% per i rossi mentre rimangono sostanzialmente invariate le
quotazioni dei prodotti comuni.
OLI, ANDAMENTO POSITIVO
La seconda settima di marzo ha
evidenziato un mercato sostanzialmente positivo per gli oli di
oliva. Mentre le quotazioni medie dell’olio lampante e del vergine sono risultate stabili, sui
valori riscontrati sette giorni fa,
l’olio extravergine si è attestato
a 3,10 €/kg (+ 0,05 €cent).
Il rettificato di oliva si è fermato a 2,07 €/kg mentre quello
di sansa a 1,35.
Positivo anche l’andamento
degli oli di semi che risultano
tutti in crescita ad eccezione di
quello di arachide che passa, in
media, da 1,30 €/kg a 1,29.
In collaborazione con Ismea - Istituto
di servizi per il mercato agricolo alimentare
[ TENDENZE E MERCATI ]
90 Terra e Vita
n. 12/2014
22 marzo 2014
PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI
In collaborazione con ISMEA - Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare
ANIMALI VIVI UOVA E MIELE
AGNELLI DA MACELLO
€/KG
KG. 10-12
CAGLIARI
FERRARA
FOGGIA
KG. 10-13
GROSSETO
2,80/3,00
3,20/3,30
3,30/3,40
2,80/2,90
3,00/3,30
3,10/3,30
KG. 12-15
CAMPOBASSO
GROSSETO
NAPOLI
VITERBO
3,50/6,00
2,60/2,70
3,50/6,00
2,90/3,10
KG. 9-10
FIRENZE
SIENA
1,70/1,75
2,80/3,20
2,20/2,80
AGNELLONI DA MACELLO
€/KG
NAZIONALI KG 16
NOCI
NAZIONALI KG 18
FOGGIA
NAPOLI
NAZIONALI KG 20
CAMPOBASSO
FERRARA
VITERBO
2,40/2,70
2,40/2,80
3,50/4,80
3,00/5,50
2,80/3,00
-
€/KG
2,30/2,54
2,35/2,54
2,30/2,54
2,34/2,51
2,35/2,54
BOVINI DA RISTALLO
€/KG
BALIOTTI INCROCIO
CREMONA
VICENZA
LIMOUSINE
MODENA
MONTICHIARI
2,91/3,30
3,12/3,22
POLACCHI
MODENA
2,26/2,38
CONIGLI
3,00/4,00
1,70/2,00
BALIOTTI PEZ.NERA
CREMONA
MODENA
PADOVA
VICENZA
0,80/0,90
1,25/1,68
1,05/1,75
0,80/0,90
BALIOTTI PEZ.ROSSA
VICENZA
3,00/4,00
BALIOTTI R. CARNE
MODENA
PADOVA
3,34/3,93
3,00/3,50
BALIOTTI R. VARIE
MONTICHIARI
R. EMILIA
1,00/1,10
2,70/2,83
CHAROLAISE
MODENA
MONTICHIARI
PADOVA
2,65/2,98
2,94/3,04
3,02/3,07
PEZZATA ROSSA
MODENA
2,06/2,21
ALLEVAMENTO INTENSIVO
AREZZO
1,53/1,66
CUNEO
1,57/1,67
FORLÌ
1,53/1,66
MACERATA
1,63/1,68
PERUGIA
1,45/1,51
TREVISO
1,45/1,57
VERONA
1,49/1,61
FARAONE
€/KG
DA KG.176/180
CREMONA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
SIENA
1,38/1,41
1,39/1,41
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
1,31/1,39
0,40/0,50
0,30/0,45
1,00/1,10
0,90/1,20
0,40/0,60
0,45/0,45
0,90/1,20
0,50/1,10
KG. 144/156
CREMONA
FORLÌ
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
SIENA
1,41/1,41
n.q.
1,38/1,41
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
1,31/1,39
5,60/5,80
5,20/5,40
5,60/5,80
Kg. 156/176
CREMONA
FORLÌ
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
SIENA
1,41/1,41
n.q.
1,41/1,41
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
1,31/1,39
KG.180/185
AREZZO
CREMONA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
n.q.
1,38/1,38
1,39/1,39
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
OLTRE KG. 185
CREMONA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
1,38/1,38
1,39/1,39
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
3,50/3,68
-
RAZZE VARIE
MILANO
2,13/2,20
€/KG
PICCIONI
TAGLIA LEGGERA
CUNEO
PADOVA
PERUGIA
TREVISO
VERONA
2,30/2,34
2,25/2,29
2,33/2,47
2,18/2,22
2,30/2,34
TAGLIA PESANTE
AREZZO
FORLÌ
TREVISO
2,33/2,47
2,33/2,47
2,28/2,32
€/KG
GENERALE
AREZZO
CUNEO
FORLÌ
POLLI
€/KG
TAGLIA MEDIA
AREZZO
CUNEO
PERUGIA
TREVISO
VERONA
0,39/0,41
0,38/0,40
0,42/0,44
0,40/0,42
0,38/0,40
TAGLIA PESANTE
AREZZO
CUNEO
FORLÌ
PADOVA
TREVISO
VERONA
0,39/0,43
0,40/0,42
0,39/0,43
0,38/0,40
0,38/0,40
0,39/0,43
MANZE DA MACELLO
€/KG
CHAROLAIS
CARMAGNOLA
MODENA
MONTICHIARI
VICENZA
2,10/2,10
2,61/2,69
2,58/2,68
2,70/2,80
FRISONA/PEZZ. NERA
CREMONA
MODENA
1,03/1,35
1,46/1,61
INCROCIO FRANCESE
CREMONA
MACERATA
MONTICHIARI
VICENZA
1,81/2,19
3,40/3,55
2,52/2,62
2,25/2,50
LIMOUSINE
CARMAGNOLA
MODENA
MONTICHIARI
VICENZA
2,45/2,65
2,87/3,02
2,90/3,00
2,90/3,05
€/KG
A TERRA
AREZZO
CUNEO
FORLÌ
MACERATA
PADOVA
PERUGIA
TREVISO
VERONA
n.q.
1,31/1,39
n.q.
-
2,70/3,43
RAZZE DA CARNE
MILANO
MODENA
KG. 30-50
CAGLIARI
CAMPOBASSO
FERRARA
FOGGIA
GROSSETO
NAPOLI
NOCI
VITERBO
R. EMILIA
SIENA
DA KG.145/160
MACERATA
MANTOVA
PIEMONTESE/COSCIA
CUNEO
PECORE DA MACELLO
GALLINE
ANATRE
GENERALE
AREZZO
CUNEO
FORLÌ
TREVISO
VERONA
2,94/3,04
3,04/3,09
€/KG
KG. 11-13
MACOMER
NOCI
OLTRE 13 KG.
SIENA
INCROCIO FRANCESE
MONTICHIARI
PADOVA
1,11/1,13
1,10/1,12
1,11/1,13
1,09/1,11
1,10/1,12
1,11/1,13
1,10/1,12
1,10/1,12
SUINI DA MACELLO
€/KG
DA KG. 115/130
AREZZO
CREMONA
MACERATA
MILANO
MODENA
PERUGIA
R. EMILIA
SIENA
n.q.
1,32/1,35
n.q.
1,37/1,37
n.q.
n.q.
n.q.
1,31/1,39
DA KG. 160/180
MACERATA
MANTOVA
n.q.
-
DA KG. 90/115
MACERATA
MILANO
MODENA
PERUGIA
R. EMILIA
SIENA
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
DA KG.130/144
CREMONA
FORLÌ
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
1,35/1,41
n.q.
n.q.
1,37/1,38
n.q.
n.q.
n.q.
SUINI D’ALLEVAMENTO
€/KG
DA 100 KG.
CREMONA
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
DA 15 KG.
CREMONA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
DA 20 KG.
AREZZO
FORLÌ
n.q.
n.q.
DA 25 KG.
CREMONA
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
SIENA
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
3,01/4,49
DA 30 KG.
AREZZO
CREMONA
FORLÌ
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
DA 40 KG.
AREZZO
CREMONA
FORLÌ
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
SIENA
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
2,05/3,01
DA 50 KG.
CREMONA
FORLÌ
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
DA 60 KG.
FORLÌ
n.q.
DA 65 KG.
AREZZO
CREMONA
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
SIENA
1,66/1,66
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
1,69/2,05
DA 80 KG.
CREMONA
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
PERUGIA
R. EMILIA
SIENA
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
1,50/1,69
UOVA GALLINA DA CONSUMO
€/100 UNITÀ
GENERALE
AREZZO
CUNEO
13,95/14,15
n.q.
[ TENDENZE E MERCATI ]
n. 12/2014
22 marzo 2014
Terra e Vita 91
PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI
FIRENZE
FORLÌ
MACERATA
MILANO
PADOVA
PERUGIA
TREVISO
VERONA
13,23/13,43
12,70/12,90
11,75/12,50
n.q.
n.q.
13,23/13,43
13,48/13,68
n.q.
VACCHE DA MACELLO
€/KG
BRUNA
VICENZA
0,80/0,95
CHIANINA
GROSSETO
PERUGIA
1,35/1,48
1,43/1,60
FRISONA/PEZZ. NERA
CARMAGNOLA
CREMONA
FORLÌ
MODENA
MONTICHIARI
PERUGIA
R. EMILIA
VICENZA
0,86/1,22
0,66/0,78
1,05/1,15
0,70/0,85
0,50/0,65
1,01/1,17
0,85/1,15
MARCHIGIANA
MACERATA
1,35/1,53
MAREMMANA
GROSSETO
0,88/1,05
PEZZATA ROSSA
FORLÌ
PERUGIA
VICENZA
1,20/1,25
0,65/0,85
1,20/1,30
PIEMONTESE
CARMAGNOLA
CUNEO
1,35/1,58
1,23/2,23
RAZZE DA CARNE
MILANO
MODENA
1,30/1,35
-
ROMAGNOLA
FORLÌ
1,35/1,45
VARIE RAZZE
MILANO
PADOVA
VICENZA
0,88/1,00
1,03/1,14
0,65/0,75
VITELLI VITELLE DA MACELLO
€/KG
FRISONA/PEZZ. NERA
MODENA
MONTICHIARI
R. EMILIA
VITELLONI / MANZI DA MACELLO
€/KG
CHAROLAISE
CARMAGNOLA
FORLÌ
MODENA
MONTICHIARI
PADOVA
VICENZA
2,40/2,60
2,43/2,50
2,53/2,67
2,62/2,72
2,60/2,67
2,65/2,80
CHIANINA
GROSSETO
PERUGIA
2,80/3,05
2,95/3,08
FRISONA/PEZZ. NERA
CARMAGNOLA
CREMONA
MODENA
MONTICHIARI
PADOVA
R. EMILIA
VICENZA
1,45/1,60
1,36/1,51
1,64/1,77
1,39/1,52
1,66/1,78
2,00/2,20
INCROCI
CREMONA
GROSSETO
MACERATA
MODENA
PADOVA
PERUGIA
VICENZA
1,72/1,88
1,78/2,00
2,60/2,68
2,16/2,29
2,30/2,35
1,73/1,88
2,30/2,45
INCROCIO FRANCESE
MONTICHIARI
2,52/2,62
LIMOUSINE
CARMAGNOLA
FORLÌ
MODENA
MONTICHIARI
PADOVA
VICENZA
2,50/2,70
2,85/2,93
2,75/2,98
2,82/2,92
2,75/2,95
2,80/2,90
MARCHIGIANA
MACERATA
2,85/3,05
PEZZATA ROSSA
FORLÌ
MODENA
MONTICHIARI
VICENZA
1,78/1,85
2,14/2,25
2,40/2,50
2,40/2,55
PIEMONTESE
CARMAGNOLA
CUNEO
-
PIEMONTESE/COSCIA
CUNEO
2,70/3,18
2,90/3,05
1,25/1,50
POLACCHI
MODENA
MONTICHIARI
PADOVA
2,60/4,40
3,65/3,75
3,50/3,65
RAZZE DA CARNE
GROSSETO
MILANO
2,35/2,55
2,65/2,75
MARCHIGIANA
MACERATA
4,25/4,45
ROMAGNOLA
FORLÌ
2,60/2,80
PIEMONTESE/COSCIA
CUNEO
4,35/5,65
INCROCI
CUNEO
GROSSETO
PERUGIA
POLACCHI
MODENA
-
RAZZE DA CARNE
MILANO
MODENA
3,90/4,00
-
VARIE RAZZE
MILANO
PADOVA
VICENZA
2,60/2,78
3,64/3,88
3,10/3,33
VARIE RAZZE
MILANO
1,89/2,02
2,20/2,30
2,21/2,35
1,50/1,63
CEREALI
AVENA
193,00/195,00
210,00/215,00
NAZIONALE
BARI
BOLOGNA
CATANIA
FIRENZE
FOGGIA
GROSSETO
MACERATA
NAPOLI
ROMA
TORINO
155,00/160,00
136,00/141,00
150,00/155,00
220,00/225,00
140,00/150,00
188,00/190,00
165,00/170,00
-
FRUMENTO DURO
€/TONNELLATE
BUONO MERCANTILE
BARI
CAGLIARI
CATANIA
FOGGIA
GROSSETO
MACERATA
MILANO
NAPOLI
PALERMO
PESCARA
ROMA
270,00/275,00
n.q.
245,00/250,00
275,00/280,00
282,00/287,00
246,00/258,00
281,00/286,00
290,00/292,00
245,00/250,00
278,00/285,00
263,00/273,00
FINO
ANCONA
BARI
BOL.IT. SUD
BOL.IT.CENT
BOL.IT.NORD
CAGLIARI
CATANIA
FIRENZE
FOGGIA
GROSSETO
MACERATA
MILANO
NAPOLI
PALERMO
PESCARA
ROMA
264,00/270,00
277,00/283,00
288,00/290,00
285,00/290,00
n.q.
255,00/260,00
241,00/243,00
280,00/285,00
295,00/299,00
265,00/270,00
289,00/294,00
295,00/297,00
255,00/260,00
285,00/295,00
276,00/286,00
MERCANTILE
BARI
CATANIA
FOGGIA
MACERATA
NAPOLI
PALERMO
PESCARA
ROMA
240,00/245,00
270,00/275,00
197,00/237,00
240,00/245,00
-
FRUMENTO DURO ESTERO
€/TONNELLATE
AMBER DURUM 1-2
BOLOGNA
MILANO
NAPOLI
-
GRECO
MILANO
NAPOLI
-
MONDUR
MILANO
-
FRUMENTO TENERO
€/TONNELLATE
ESTERA
BOLOGNA
CATANIA
FIRENZE
MILANO
NAPOLI
PADOVA
ROMA
TORINO
TREVISO
€/TONNELLATE
200,00/210,00
198,00/210,00
202,00/207,00
BUONO MERCANTILE
ALESSANDRIA
212,00/214,00
ANCONA
BOLOGNA
BRESCIA
207,00/209,00
CUNEO
210,00/212,00
FIRENZE
GROSSETO
MACERATA
MILANO
NAPOLI
PADOVA
PERUGIA
PESCARA
ROMA
TORINO
TREVISO
UDINE
VERCELLI
VERONA
185,00/189,00
240,00/245,00
255,00/256,00
220,00/222,00
240,00/245,00
208,00/211,00
222,00/224,00
212,00/215,00
210,00/215,00
-
FINO
ALESSANDRIA
ANCONA
BOLOGNA
BRESCIA
FIRENZE
GROSSETO
MACERATA
MILANO
NAPOLI
PADOVA
PERUGIA
PESCARA
ROMA
TORINO
TREVISO
VERCELLI
VERONA
188,00/193,00
216,00/221,00
250,00/255,00
212,00/217,00
220,00/222,00
255,00/256,00
189,00/193,00
250,00/255,00
237,00/239,00
214,00/215,00
GRANI DI FORZA
ALESSANDRIA
BOLOGNA
BRESCIA
MILANO
PADOVA
TREVISO
246,00/250,00
262,00/270,00
239,00/242,00
-
MERCANTILE
ALESSANDRIA
CUNEO
MACERATA
NAPOLI
PADOVA
PESCARA
ROMA
TORINO
TREVISO
UDINE
VERONA
193,00/195,00
201,00/207,00
196,00/203,00
230,00/233,00
205,00/207,00
220,00/222,00
200,00/202,00
-
VARIETÀ SPECIALI
ALESSANDRIA
BOLOGNA
BRESCIA
MACERATA
MILANO
PADOVA
ROMA
VERONA
219,00/224,00
239,00/246,00
-
BRESCIA
CUNEO
MILANO
NAPOLI
PADOVA
ROMA
TORINO
TREVISO
243,00/245,00
222,00/224,00
-
NORTHERN SPRING
ALESSANDRIA
BOLOGNA
306,00/308,00
MILANO
312,00/316,00
NAPOLI
300,00/302,00
PADOVA
TORINO
320,00/324,00
VERONA
295,00/298,00
GRANTURCO
€/TONNELLATE
COMUNITARIO
ALESSANDRIA
ANCONA
BOLOGNA
BRESCIA
CATANIA
FIRENZE
MACERATA
MILANO
NAPOLI
ROMA
TORINO
207,00/210,00
203,00/205,00
202,00/203,00
-
IBRIDO-NAZIONALE
ALESSANDRIA
ANCONA
BOLOGNA
BRESCIA
FIRENZE
GROSSETO
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
NAPOLI
PADOVA
PERUGIA
R. EMILIA
ROMA
TORINO
TREVISO
UDINE
182,00/184,00
182,00/190,00
196,00/200,00
191,00/192,00
164,00/172,00
193,00/199,00
197,00/199,00
188,00/191,00
194,00/195,00
198,00/199,00
218,00/220,00
192,00/195,00
185,00/191,00
183,00/185,00
189,00/193,00
186,00/188,00
186,00/188,00
186,00/188,00
ORZO
FRUMENTO TENERO ESTERO
€/TONNELLATE
COMUNITARIO
BOLOGNA
MILANO
NAPOLI
VERONA
222,00/226,00
224,00/229,00
222,00/225,00
214,00/215,00
C.W.R.S. N.1
CUNEO
MILANO
NAPOLI
PADOVA
310,00/314,00
300,00/302,00
-
FRANCESE PANIFICABIL
BARI
BOLOGNA
-
€/TONNELLATE
ESTERO
ANCONA
BOLOGNA
BRESCIA
CATANIA
CUNEO
FIRENZE
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
NAPOLI
PADOVA
ROMA
TORINO
TREVISO
219,00/221,00
220,00/232,00
220,00/225,00
215,00/218,00
223,00/226,00
219,00/230,00
215,00/218,00
215,00/219,00
NAZIONALE
ANCONA
BARI
BOLOGNA
BRESCIA
CATANIA
CUNEO
181,00/185,00
200,00/203,00
204,00/206,00
-
[ TENDENZE E MERCATI ]
92 Terra e Vita
n. 12/2014
22 marzo 2014
PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI
FIRENZE
FOGGIA
GROSSETO
MACERATA
MANTOVA
MILANO
MODENA
NAPOLI
PADOVA
R. EMILIA
ROMA
TORINO
TREVISO
UDINE
164,00/172,00
160,00/165,00
220,00/227,00
187,00/192,00
212,00/216,00
214,00/216,00
218,00/220,00
218,00/220,00
220,00/222,00
184,00/187,00
196,00/200,00
210,00/213,00
209,00/214,00
RISONE
€/TONNELLATE
ARBORIO
BOLOGNA
MILANO
MORTARA
NOVARA
VERCELLI
ARGO/PADANO
MILANO
MORTARA
BALILLA-ORIGINARIO
MILANO
MORTARA
NOVARA
VERCELLI
715,00/725,00
710,00/730,00
690,00/720,00
700,00/720,00
680,00/720,00
260,00/270,00
260,00/270,00
260,00/270,00
270,00/280,00
CARNAROLI E SIMILI
MILANO
755,00/775,00
MORTARA
690,00/740,00
NOVARA
720,00/740,00
EUROPA-LOTO E SIM.
MILANO
MORTARA
NOVARA
VERCELLI
410,00/430,00
435,00/450,00
420,00/460,00
430,00/450,00
LIDO-ROSA M. E SIM
MILANO
MORTARA
NOVARA
VERCELLI
360,00/380,00
385,00/400,00
375,00/390,00
380,00/390,00
LUNGOB(IND.PA.TH.)
MILANO
MORTARA
NOVARA
VERCELLI
250,00/260,00
245,00/265,00
255,00/265,00
254,00/264,00
RIBE E SIMILARI
MILANO
MORTARA
NOVARA
VERCELLI
410,00/430,00
430,00/450,00
RIZZOTTO S.ANDREA
MILANO
640,00/660,00
NOVARA
640,00/670,00
VERCELLI
665,00/670,00
ROMA
MILANO
MORTARA
NOVARA
VERCELLI
VIALONE NANO
MILANO
MORTARA
640,00/670,00
640,00/675,00
650,00/670,00
650,00/670,00
925,00/960,00
940,00/960,00
SORGO
FONTINA
187,00/192,00
COLTIVAZIONI FORAGGERE
FIENO
€/TONNELLATE
ERBA MEDICA
BRESCIA
CREMONA
MODENA
PIACENZA
UDINE
170,00/180,00
215,00/250,00
150,00/175,00
95,00/105,00
220,00/250,00
PRATO STABILE
BRESCIA
CREMONA
MODENA
UDINE
150,00/160,00
165,00/185,00
100,00/120,00
€/TONNELLATE
85,00/95,00
120,00/130,00
100,00/120,00
LATTE E DERIVATI
ASIAGO PRESSATO
€/KG
LATTE INT. 20 GG DI MATURAZIONE
THIENE
5,29/5,29
BURRO
€/KG
BURRO CEE
MANTOVA
MILANO
R. EMILIA
3,45/3,45
3,45/3,45
-
BURRO PASTORIZZATO
CREMONA
3,30/3,30
FRESCO - DI CENTRIFUGA
MILANO
3,65/3,65
FRESCO D’AFFIORAMENTO
PIACENZA
2,80/2,90
THIENE
3,87/3,88
ZANGOLATO DI CREME FRESCHE
MANTOVA
2,35/2,35
MILANO
2,60/2,60
MODENA
2,30/2,30
PARMA
2,20/2,20
R. EMILIA
2,20/2,20
CACIOTTA
€/KG
LATTE MISTO
FOGGIA
GROSSETO
5,90/6,40
7,45/9,44
LATTE OVINO FRESCA
ROMA
6,20/7,80
LATTE OVINO 6 MESI
ROMA
8,50/9,80
LATTE OVI.20/40GG.
ROMA
6,80/8,20
€/KG
196,00/200,00
187,00/192,00
MATURA
MILANO
UDINE
MATURA
AOSTA
8,00/9,95
GORGONZOLA
4,35/4,60
6,00/6,40
VAL PADANA MATURO
CREMONA
MILANO
PIACENZA
5,75/6,00
5,85/6,10
-
RICOTTA
€/KG
FRESCO DOLCE
MILANO
NOVARA
4,00/4,10
4,25/4,45
MATURO DOLCE
MILANO
NOVARA
5,35/5,65
6,00/6,30
GRANA PADANO
PAGLIA
FRUMENTO
BRESCIA
CREMONA
MODENA
UDINE
€/KG
€/KG
CRESCENZA
€/TONNELLATE
BIANCO
ANCONA
BOLOGNA
MACERATA
ROSSO
ANCONA
BOLOGNA
MACERATA
LATTE MISTO
FOGGIA
GROSSETO
3,00/3,40
2,90/3,66
LATTE OVINO
CAGLIARI
FOGGIA
ROMA
1,40/1,60
4,80/5,20
3,50/6,00
TALEGGIO
€/KG
€/KG
STAGION. 4/12 MESI
CREMONA
MANTOVA
MILANO
PIACENZA
7,30/7,45
7,10/7,40
7,15/7,35
7,10/7,35
STAGION.12/15 MESI
CREMONA
MANTOVA
MILANO
PIACENZA
7,85/8,05
8,00/8,30
7,90/8,55
8,10/8,40
STAGION.16/24 MESI
CREMONA
MANTOVA
8,20/8,80
8,50/8,80
ITALICO
€/KG
FRESCO
BRESCIA
MILANO
4,50/4,65
4,45/4,55
MATURO
MILANO
5,20/5,50
PARMIGIANO REGGIANO
€/KG
STAGIONATO 1 ANNO
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
R. EMILIA
8,73/9,03
8,65/9,00
8,95/9,35
8,90/9,25
8,95/9,35
STAGIONATO 2 ANNI
MANTOVA
MILANO
MODENA
PARMA
R. EMILIA
10,35/10,55
10,55/11,30
10,25/10,65
10,25/10,60
10,30/10,70
PECORINO ROMANO
€/KG
EXP. PRODUZ. SARDA
CAGLIARI
7,50/7,60
EXP.PRODUZ.LAZIALE
ROMA
7,50/8,50
ITALIA PRODUZ.LAZ.
ROMA
7,50/8,50
PROVOLONE
€/KG
NON TIP. FR.-6 SETT.
PIACENZA
-
NON TIP. MAT.-STAG.
PIACENZA
-
VAL PADANA FRESCO
CREMONA
MILANO
PIACENZA
5,55/5,70
5,65/5,80
-
FRESCO
BRESCIA
MILANO
4,55/4,70
4,40/4,65
MATURO
MILANO
5,10/5,55
TERNI
TRAPANI
VITERBO
n.q.
3,70/3,90
n.q.
VERG.LAMPANTE OLTRE
Andria
BARI
Bitonto
BRINDISI
CATANZARO
COSENZA
CROTONE
GIOIA TAURO
GROSSETO
LECCE
R. CALABRIA
ROSSANO
SANT’AGATA
TARANTO
n.q.
1,68/1,70
n.q.
1,63/1,65
1,60/1,65
1,60/1,65
n.q.
1,45/1,65
n.q.
1,63/1,65
n.q.
1,60/1,65
1,63/1,65
SEMI SEMENTI COLTURE
INDUSTR. E DERIVATI
POLPA BARBABIETOLA
OLIO DI OLIVA
ED ALTRI OLI E GRASSI
OLIO DI OLIVA
€/KG
€/TONNELLATE
GENERALE
MODENA
PADOVA
TREVISO
228,00/230,00
243,00/246,00
SOIA (PREZZI)
VERGINE
Andria
BARI
Bitonto
BRINDISI
CATANZARO
COSENZA
CROTONE
FOGGIA
GROSSETO
LECCE
PERUGIA
PESCARA
R. CALABRIA
ROSSANO
SALERNO
TARANTO
n.q.
2,15/2,30
n.q.
2,40/2,60
2,40/2,50
2,40/2,50
n.q.
2,48/2,60
n.q.
2,40/2,60
n.q.
2,40/2,50
1,90/2,10
2,40/2,60
VERGINE EXTRA
ALTO TAVOLIERE
ANDRIA
BARI
BASSO TAVOLIERE
BITONTO
BRINDISI
CAGLIARI
CATANIA
CATANZARO
CHIETI
COSENZA
FIRENZE
FOGGIA
GARGANO
GROSSETO
LAMETIA TERME
LECCE
MILANO
PALERMO
PERUGIA
PESCARA
R. CALABRIA
RAGUSA
ROSSANO
SABINA(RIETI)
SALERNO
SCIACCA
SIENA
TARANTO
3,00/3,05
3,14/3,19
3,00/3,05
3,15/3,22
2,65/3,05
3,80/4,00
n.q.
2,65/3,10
3,90/4,00
2,70/3,10
3,15/3,17
n.q.
2,80/3,15
2,65/3,05
3,13/3,37
3,50/3,70
3,20/3,40
3,80/3,90
n.q.
6,00/6,50
2,70/3,10
5,60/6,40
3,20/3,60
3,30/3,50
n.q.
2,65/3,05
€/TONNELLATE
GENERALE
BOLOGNA
MILANO
TREVISO
461,00/466,00
477,00/480,00
464,00/469,00
VINI ED ALTRE BEVANDE
VINI BIANCHI DA TAVOLA
€/ETTOGRADO
BIANCO TAV. 12/13°
CAGLIARI
TRAPANI
2,40/2,50
BIANCO TAV. 9/11°
BARI
FAENZA
LUGO
MODENA
PESCARA
ROMA
S.BENEDETTO
TREVISO
VERONA
2,70/2,85
3,20/4,20
3,10/3,40
4,50/5,00
3,48/3,60
3,80/4,00
5,20/5,70
6,00/6,70
5,00/5,50
VINI ROSSI DA TAVOLA
€/ETTOGRADO
ROSSO TAV. 12/13°
BARI
LECCE
NORD PUGLIA
PESCARA
SALENTO
TREVISO
2,80/2,90
4,50/4,80
3,30/3,50
4,30/4,70
4,50/4,80
-
ROSSO TAV. 9/11°
FAENZA
FIRENZE
LUGO
MODENA
PESCARA
R. EMILIA
S.BENEDETTO
TOSCANA CENTRALE
TREVISO
VERONA
3,20/3,90
4,50/6,50
3,30/3,80
6,00/6,20
4,10/4,20
6,00/6,20
3,30/3,80
4,50/6,50
5,80/6,30
-
[ TENDENZE E MERCATI ]
n. 12/2014
22 marzo 2014
Terra e Vita 93
IL BORSINO DELL’ORTOFRUTTA BIOLOGICA*
A cura di Duccio Caccioni
I
l tono del mercato dei
prodotti ortofrutticoli bio
rimane buono con quotazioni elevate – nel listino si
notano ancora alcuni rialzi
che hanno riguardato le cipolle nazionali, i peperoni e l’actinidia. Le cipolle nazionali
sono come al solito carenti in
questo periodo stagionale, sta
aumentando la importazione
dall’estero e in particolare dal
Centro e Nord Europa, in attesa dei prodotti dell’emisfero
Sud. In alto anche il prezzo
dei peperoni, sempre scarsamente offerti. Cinque cent/kg
in più anche per l’actinidia: ci
stiamo avviando verso il termine della stagione, in arrivo
i primi carichi di prodotti dal
Cile. Scarsa l’offerta di pomodoro a grappolo: le quotazioni sono rimaste stabili, ma potrebbero verificarsi dei rialzi a
breve. Altalenanti le quotazioni delle zucchine: l’offerta
ha risentito della mutevole
situazione meteo nelle aree di
produzione. In aumento il
prezzo delle banane visto che
vi sono difficoltà nelle aree di
produzione peruviane. Stabili
gli agrumi - sempre bene il
mercato interno ed estero delle mele. Terminata la stagione
delle pere con le ultime parti
te della cv Conference.
*La Commissione prodotti ortofrutticoli biologici
fa parte del Comitato della Borsa Merci della
Camera di Commercio Ind. Agricoltura e Art. di
Bologna (Presidente Bruno Filetti). Membri della Commissione: La Commissione prodotti ortofrutticoli biologici fa parte del Comitato della
Borsa Merci della Camera di Commercio Ind.
Agricoltura e Art. di Bologna (Presidente Bruno
Filetti). Membri della Commissione: Naturitalia
(Simone Beghelli), APO FRUT (Ilenio Bastoni),
Gruppo AGRIBOLOGNA (Cinzia Ferrari), BioService Italia (Gianluigi Trama), Brio Spa (Alessandro Stagnoli), Ecor spa (Gabriele Borghesan),
Copagri (Luigi Andrea Gallerani), Coop. Agrobiologica, Verdefrutta, DiPisa, CORER-PEMPA
(Ivo Lanconelli), UNACOA-AFE (Marco Salvi),
Consorzio Mercabio, PROBER (Paolo Carnemolla), CSO (Elisa Macchi). Presidente: Duccio
Caccioni. Segretario: Nadia Trudaiu (CCIIAA di
Bologna).
LE QUOTAZIONI (13 MARZO)
SPECIE
VARIETÀ
PROV.
CAL.
CONFEZIONE
MIN. MAX. PREV. VAR °
ORTICOLE
Aglio secco
Pvn
Rete 3 teste
n.q
n.q.
n.q.
/
Aglio secco
Pve
Sfuso in casse da 10 kg
4,8
5
4,9
=
Bietole
Pvn
Casse 7 kg
1,8
2
1,9
=
Carote
Pvn
Cartoni 10 kg
2
2,2
2,1
=
Sicilia
Cartoni 10 kg
n.q.
n.q.
n.q.
/
Carote
Novelle
Cavolfiore
Cavolfiore
Cetrioli
Plat
2,35
2,45
2,5
=
Romanesco
Pvn
Pvn
8/10 pz
Casse 8 kg
2,25
2,45
2,4
=
1 cat
Pvn
Plateaux 1 strato
n.q.
n.q.
n.q.
/
Cipolle
Dorate
Pvn
60/80
Cassa 10 kg
1,8
1,9
1,85
+
Cipolle
Dorate
Pvn
40/60
Cassa 10 kg
1,7
1,8
1,75
+
Cipolle
Dorate
Pve
60/80
Cassa 10 kg
1,65
1,75
1,7
=
Cipolle
Dorate
Pve
40/60
Cassa 10 kg
1,5
1,6
1,65
=
Pvn
Plateaux 18 pz
2,3
2,4
2,35
=
Finocchi
Indivia
Scarola
Pvn
Plateaux 5 kg
n.q.
n.q.
n.q.
/
Lattuga
Trocadero
Pvn
Cassa 1 strato
2,8
3,1
3
=
Lattuga
Gentile
Pvn
Cassa 1 strato
2,9
3,1
3,05
=
Ovale
Pvn
Cassa 1 strato
n.q.
n.q.
n.q.
/
Comuni
Pve
Sacchi 10 kg
1,6
1,7
1,65
=
Melanzane
Patate
Patate
Comuni
Pvn
Sacchi 10 kg
1,5
1,65
1,6
=
Peperoni
Lunghi gialli/rossi
Sud Italia
Rinfusa cassa 5 kg
2,4
2,7
2,6
+
Peperoni
Verdi
Pvn
Rinfusa cassa 5 kg
n.q.
n.q.
n.q.
/
=
Pomodori
Ciliegino
Pvn
Vaschetta 500 g
2,9
3
2,95
Pomodori
Insalataro tondo liscio verde
Pvn
Plateaux 5 kg
n.q.
n.q.
n.q.
/
Pomodori
Insalataro tondo liscio verde
Sud Italia
Plateaux 5 kg
2,8
2,9
2,85
=
Pomodori
T.l. Grappolo
Sud Italia
Rinfusa cassa 5 kg
3
3,2
3,1
=
Sedano
Verde
Pvn
Casse 8 kg
2
2,2
2,1
=
Zucche
Varie cvv
Pvn
Casse 8 kg
1,7
1,8
1,75
=
Scure medie
Pvn
Doppio strato cassa 5 kg
2,2
2,3
2,25
=
+
Zucchine
FRUTTICOLE
Actinidia
Hayward
Pvn
33/36
Casse
2,15
2,35
2,2
Arance
Navel
Pvn
8
Casse
1,4
1,6
1,5
=
Arance
Tarocco
Pvn
8
Casse
1,4
1,6
1,5
=
Banane
Equosolidali
Banane
Clementine
Comuni
Pve
Cartoni 18 kg
1,95
2,35
2,2
=
Pve
Cartoni 18 kg
1,85
2,15
2,05
=
Casse
n.q.
n.q.
n.q.
/
Pvn
3/4
Clementine
Tardive
Pvn
3/4
Casse
2
2,3
2,25
=
Limoni
Verdello
Sicilia
58/67
Casse multistrato 10 kg
1,5
1,7
1,6
=
=
Mandarini
Avana
Pvn
3/4
Casse
1,7
1,9
1,8
Mele
Rosse varie cvv
Pvn
70/75
Casse
2,1
2,3
2,2
/
Mele
Golden
Montagna
70+
Casse
2,25
2,35
2,3
=
° legenda colonna VAR. (variazione): = prezzo invariato, + prezzo in aumento, - prezzo in diminuzione.
PVN provenienza varia nazionale PVE prov.varia estera NQ non quotato
94
Terra e Vita
[ TENDENZE E MERCATI ]
n. 12/2014
22 marzo 2014
PREZZI NAZIONALI E MONDIALI A CONFRONTO (DAL 7 AL 13 MARZO 2014)
a cura di Stefano Serra
Frumento tenero in netto rialzo
340
280
250,0
250
218,5
206,5
220
190
160
GEN-13 MAR-13 MAG-13 LUG-13
Fino Panificabile 3 Ager BO
1 DNS 16% pro CIF
192,0
SET-13
N° 1 Speciali Forza Ager BO
Francia partenza Eure et Loir
NOV-13
GEN-14 MAR-14
Black Sea Milling FOB
76-220-12,5% di proteina sui 225 €/t (+5) reso camion.
Mercato mondiale forte tensione sia per la situazione nel Mar Nero
che per il clima gelido nelle aree dei “winter” negli Usa. Usa: sulle borse a
termine si sommano la speculazione e la volontà di “copertura” degli
operatori agro-alimentari. Canada: il Governo potrebbe “per legge” accelerare il recupero del gap logistico. Mar Nero: al momento nessun ritardo,
ma i dubbi restano. Prezzi Fob: argentino “pan” a 330 $/t (+5), lo Spring
US “Pacifico” a 375 $/t (+26), l’Australiano Soft White a 278 $/t (+5).
Duro in attesa del Canada
310
290,0
290
(euro / t)
Italia l’orizzonte commerciale si rasserena di poco anche in
procinto della ripresa degli arrivi dei canadesi ritardatari stante la
difficoltà di dare continuità all’importazione sull’aprile-giugno. Il
prodotto nazionale è sempre più appetitoso dai molini locali e dagli
esportatori e da Sud a Nord le quotazioni si adeguano anche se con
qualche cautela ad evitare eccessi di volatilità sulle piazze storicamente legate ai “contratti a listino”. L’enigma è tra il quando terminerà l’emergenza arrivi dal Nordamerica e il come sarà il prossimo
raccolto Italiano (ed europeo) a livello di quantità e qualità, con gli
operatori che manifestano nervosismo. Prezzi: a Foggia il fino vale
partenza sui 290 €/t (+10) mentre Bologna e Milano quotano (con
pochi scambi) 5 €/t per l’origine Centro a 290-295 €/t arrivo.
Europa l’accelerazione della domanda comunitaria (Italia e Nord
Europa) porta a una rapida riduzione degli stock disponibili col
rischio di finire la campagna con scorte comunitarie ai minimi; raccolto 2014 stimato poco sui 7,5 milioni di t, in calo sul 2013. Francia: gli
scambi rallentano ma la domanda Italiana è ben presente sia sul
pronto che sul nuovo raccolto, ove sono attivi anche gli operatori
locali si erano coperti a suo tempo fino al luglio p.v. Spagna/Grecia: i
pochi volumi disponibili offerti a prezzi elevati che non attraggono gli
308,0
310
(euro / t)
Italia le tensioni internazionali condizionano il corso e in particolare le classi dipendenti dall’importazione comunitaria ed estera:
misti rossi, biscottieri e grani di forza. La domanda non preme ma le
coperture di molti non arrivano oltre Pasqua e sulle piazze del Nord si
registra qualche ansia; per contro l’offerta di “superiori” e “di forza”
è presente anche se frenata dall’aumento dei prezzi imposti dalla
crisi del Mar Nero. L’arrivo di comunitario rallenta e si nota una
progressiva riduzione della disponibilità ai porti di “spring” Nordamericano. Bologna e Milano sono al netto rialzo per tutte le categorie
e classi con incrementi tra i 2 e i 5 euro/t.
Europa sull’Europa soffiano i gelidi venti della crisi russo-ucraina che spingono molti operatori ad accelerare le coperture a medio
termine con acquisti sui mercati a termine del Nordamerica. Francia:
a sostenere il mercato si sommano la domanda puntuale degli utilizzatori locali e un crescente interesse dal Nord Europa e (soprattutto)
dal Nord Africa per consegne marzo-aprile. Se l’Egitto riporterà il
limite dell’umidità della granella al 13,5% vedremo rafforzarsi ulteriormente i prezzi dall’odierno Fob per 76 kg/hl - 220 Hag. e 11%
proteina a 201 €/t (+9). Altri UE: l’esportazione dal Danubio prosegue a buon livello, mentre rallenta la domanda spagnola e del Sud
Europa tranne che per i grani superiori austro-tedeschi. Prezzi del
270
250
245,0
230
210
GEN-13 MAR-13 MAG-13
Centro fino Ager BO
241,0
LUG-13
SET-13
Francia partenza Sud-Ovest
NOV-13
GEN-14 MAR-14
# 2 HAD FOB USA
operatori comunitari. Prezzi Cif Italia: il Fino vale 285 €/t (+5), il tipo
buono-mercantile sui 280 €/t (+5).
Mercato mondiale la notizia è l’impegno del governo canadese
a ridurre il ritardo sull’export accumulato. Usa e Canada: disponibilità ampia per tutte le classi ma la normalizzazione si avrà non prima di
maggio. Stock finali in aumento e l’incertezza sulle quotazioni da
luglio in poi. Nord Africa: torna la domanda e questo sostiene i prezzi
fino a giugno anche in Messico ove l’offerta si fa più pressante.
Prezzi Cif Italia: il # 1/2 Cwad resta sui 295 €/t, il #3 da Usa e Canada
nominale sui tra 270 e 280 €/t.
Legenda: 1 DNS 14 pro CIF : 1 Dark Northern Spring con 16% di proteina sulla s.s. reso porto di sbarco Rotterdam - Partenza Francia (E&L) Eure & Loire - HAD FOB USA : 2 Hard Amber
Durum reso porto imbarco Laghi USA/Canada - YC 3 CIF Rotterdam : 3 Yellow Corn reso porto di sbarco Rotterdam
[ TENDENZE E MERCATI ]
n. 12/2014
22 marzo 2014
Terra e Vita
95
PREZZI NAZIONALI E MONDIALI A CONFRONTO (DAL 7 AL 13 MARZO 2014)
Mais sotto l’incubo ucraino
Italia il mercato dei cereali vive l’incubo di
ritardi nell’esportazione Ucraina e le notizie di riduzione delle semine 2014 in Italia con l’evidente
risultato di rafforzare la convinzione dell’offerta
locale a chiedere prezzi superiori sul breve periodo. La domanda zootecnica preme alla pari della
costante richiesta 2014 per biomassa e le prospettive sono per un mercato ben tenuto anche nelle
prossime settimane/mesi stante anche una minore pressione da parte dei detentori Centro-Europei.
Rincari a Bologna e Milano sui 5 €/t per un arrivo
del nazionale sui 200 €/t; stabili le origine estere
a premio tra i 5 (Ucraina) e i 10 (Sud America) €/t.
Europa occhi sempre puntati sull’Ucraina e
sulla sua capacità di mantenersi competitiva; al
Botta e risposta
contrario il super euro spegne parte delle speranze
degli esportatori. Francia: l’offerta si fa sempre più
attendista. L’esportazione sul resto d’Europa è nella normalità e i prezzi in lieve rialzo. La Spagna
continua a rivolgere l’attenzione fuori Europa e gli
altri UE si fanno guardinghi a offrire in attesa di
capire lo scenario 2014: con o senza l’Ucraina?
Prezzi reso treno Italia: 200 (+5) €/t.
Mondiale il “weather market” in Sud America tiene banco alla pari del Mar Nero e delle stime
produttive Usa 2014 che, comunque, si sommerebbero a un’ampia disponibilità presso gli agricoltori. Usa: l’esportazione è sempre elevata ma nonostante tutto gli stock finali al maggio 2014 saranno
quasi il doppio del 2013.
Oleaginose e cereali foraggeri
Italia Cereali foraggeri: il mercato riflette
l’andamento dei cereali a uso alimentare umano
con il crescente supporto dal mais. La domanda
incontra adeguata offerta, ma il rischio di default
dal Mar Nero sospinge le quotazioni al rialzo con
l’orzo nostrano pesante sui 215 €/t (+3) arrivo, il
sorgo bianco a 200 €/t (+5) partenza e il tenero
sui 220 €/t arrivo. Oleaginose: c’è disponibilità
di merce. La soia cede un 3-4 €/t per un prezzo
partenza sui 460 €/t.
Europa Cereali foraggeri: i forti rincari dei
teneri condizionano il livello degli scambi anche
per gli orzi. Il nuovo raccolto di cereali vernini
procede bene, ma al momento a fare il mercato è
la politica con la domanda comunitaria che da un
lato si copre alla settimana e dall’altro vorrebbe
coprire parte del luglio-settembre; l’orzo vale 185
€/t (+2) reso Rouen, il tenero Uk Fob a 206 €/t
(+1). Oleaginose: la ben nota scarsa disponibilità
di colza comunitaria si interseca con un mercato
mondiale meno in tensione dopo i dati Usda, ma
resta comunque ben tenuto con la colza in Francia che vale “spot” sui 406 €/t (+9) reso Rouen
con il maggio a sconto di 6 €/; il girasole sul
pronto vale nominale 360 €/t (+15) reso Saint
Nazaire.
Mondiale Cereali foraggeri: l’orzo vede una
settimana di conferma con qualche segnale di
ribasso stante l’idea di semine record in Ucraina;
il sorgo segue il mais nelle Americhe, mentre in
Australia cresce il rischio siccità, il grano soffre la
speculazione.
NOLI
FLASH
Settimana di iniziale forte debolezza e sul finire qualche segnaledirafforzamentosoprattutto per i tonnellaggi superiori. Le
panamax trovano incostante domanda nei due oceani e le supramax-handysize vivono simile
scenario dal Golfo del Mesico
verso il Mediterraneo. Il Baltic Indexrecuperaun19%.
Ucraina: fonte Governativa rassicura che al momento non si registra alcun rallentamento dell’esportazione, ma sul futuro c’è incertezza sui
costi logistici e sull’inflazione: gli operatori sono
molto cauti a prendere ulteriori posizioni di vendita. Usa: fonte Drought monitor conferma che il 43%
delle superfici seminate nel Kansas soffre per la
forte siccità; per contro le basse temperature nel
Nord ritardano il disgelo e l’inizio delle pratiche
agronomiche per le colture “spring”. Canada: alle
Il prezzo del grano duro riprende a salire, che attese
per il nuovo raccolto?
Importiamo un buon 35% dei
nostri fabbisogni e gli scenari
mondiali sono profondamenti cambiati negli ultimi anni.
Ad aggravare questa incertezza si sono uniti il gelo Canadese e la convinzione che il
mercato potesse arrivare a livelli sempre più bassi sospinto dalle eccedenze in Usa e
Canada. Oggi in l’Italia e inEuropa mancano all’appello volumi (attesi da gennaio) di
merce estera e con i molini
che da mesi si coprono con il
solo prodotto locale; quindi i
prezzi sono in rapida ascesa.
Il nuovo raccolto inizierà
quando, auspicabilmente, lo
scenario logistico mondiale
sarà risolto e come tale si dovrebbe gradualmente ridurre
l’attuale tensione, ma come
sempre è il “clima” che dirà
l’ultima parola: primo appuntamento le semine in Usa e
Canada dai primi di aprile in
poi, a seguire i raccolti in
Nord Africa e Sud Europa...
fino a giugno la situazione
non dovrebbe cambiare di
molto, poi si vedrà.
INVIATE LE VOSTRE DOMANDE A:
[email protected]
due principali società ferroviarie è stato imposto di
raddoppiare a marzo i volumi di cereali trasportati
(a scapito di altri prodotti come i petroliferi).
Argentina: grazie alle piogge arrivate per tempo la
produzione 2013/14 di soia sarà di 54,5 mio/t (più
6 mio/t sul 2012/13). Il mais, in raccolta da pochi
giorni, si attesterebbe sui 23,5 mio/t (meno 3,5
mio/t). Brasile: al 28 febbraio solo il 50% della
soia prodotta sarebbe già stata venduta (-13% sull’annata precedente) a causa dei prezzi in ascesa.
RIPRODUZIONE RISERVATA
[ TENDENZE E MERCATI ]
96 Terra e Vita
n. 12/2014
22 marzo 2014
PREZZI DEI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI (17 MARZO)
LISTINO BMTI (€/KG)
SPECIE
ARANCE
ARANCE
ARANCE
ARANCE
ARANCE
ARANCE
ARANCE
ARANCE
CLEMENTINE
CLEMENTINE
LIMONI
LIMONI
MANDARINI
MANDARINI
ACTINIDIA
ACTINIDIA
ACTINIDIA
ACTINIDIA
FRAGOLE
FRAGOLE
FRAGOLE
FRAGOLE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
MELE
PERE
PERE
PERE
PERE
PERE
PERE
PERE
PERE
PERE
PERE
PERE
PERE
PERE
UVA DA TAVOLA
UVA DA TAVOLA
UVA DA TAVOLA
AGLI
AGLI
AGLI
ASPARAGI
ASPARAGI
ASPARAGI
ASPARAGI
BIETOLE
CARCIOFI
CARCIOFI
CARCIOFI
CARCIOFI
CARCIOFI
CAROTE
CAROTE
VARIETÀ
NAVEL LATE
NAVEL LATE
NAVEL LATE
TAROCCO
TAROCCO
TAROCCO
TAROCCO
WASHINGTON NAVEL
NADORCOTT
NADORCOTT
PRIMO FIORE
PRIMO FIORE
TARDIVI
TARDIVI
HAYWARD
HAYWARD
HAYWARD
HAYWARD
CANDONGA
ANNURCA
ANNURCA
CRIPPS PINK
FUJI
FUJI
GOLDEN DELICIOUS
GOLDEN DELICIOUS
GOLDEN DELICIOUS
GRANNY SMITH
GRANNY SMITH
MORGENDUFT
RENETTA DEL CANADA
RENETTA DEL CANADA
STARK DELICIOUS
STARK DELICIOUS
ABATE FETEL
ABATE FETEL
ABATE FETEL
CONFERENCE
CONFERENCE
CONFERENCE
DECANA COMIZIO
DECANA COMIZIO
KAISER
KAISER
MAX RED BARTLETT
WILLIAM
WILLIAM
BIANCA SUGRAONE
NERA DAN BEN HANNA
ROSATA RED GLOBE
BIANCHI
BIANCHI
ROSA
VERDI
VERDI
VERDI
VERDI
DA COSTA
CON SPINE
ROMANESCO APOLLO
ROMANESCO APOLLO
VIOLETTO TEROM
coordinamento di Fabrizio De Giacomi
CALIBRO
PRESENTAZIONE
70-80 (6)
77-88 (4)
77-88 (4)
70-80 (6)
70-80 (6)
77-88 (4)
77-88 (4)
77-88 (4)
54-64 (3)
58-69 (2)
58-67 (4)
58-67 (4)
63-74 (1X)
67-78 (1XX)
110-120 G
120-130 G
130-140 G
90-100 G
30-40
30-40
30-40
30-40
65-70
70-75
80-85
80-85
80-85
70-80
80-85
80-85
70-80
80-85
80-90
85-90
90-95
70-80
80-85
70-75
70-80
75-80
65-70
70-75
75-80
75-80
80-85
70-80
75-80
70-75
70-75
80-85
N.C.
N.C.
N.C.
ALLA RINFUSA CON FOGLIE
A PIÙ STRATI
ALLA RINFUSA CON FOGLIE
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
MONOSTRATO
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
IN VASCHETTE
IN VASCHETTE
IN VASCHETTE
IN VASCHETTE
DOPPIO STRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO
MONOSTRATO
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO
MONOSTRATO
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO
MONOSTRATO 16 PZ. (30X50)
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO 14 PZ. (30X50)
MONOSTRATO 24 PZ. (30X50)
MONOSTRATO 20 PZ. (30X50)
MONOSTRATO 18 PZ. (30X50)
VERTICALE 14 PZ. (30X40)
VERTICALE 12 PZ. (30X40)
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO 18 PZ. (30X50)
A PIÙ STRATI 90 PZ.
A PIÙ STRATI 90 PZ.
A PIÙ STRATI 35 PZ.
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
50-70
N.C.
N.C.
12-16
16-20
ASPARAGINA
N.C.
N.C.
6-7.5 CM
7.5-9 CM
11-13 CM
9-11 CM
7.5-9 CM
N.C.
N.C.
ALLA RINFUSA
IN GRAPPOLI
ALLA RINFUSA
IN MAZZI
IN MAZZI
IN MAZZI
IN MAZZI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
IN MAZZI
IN MAZZI
A PIÙ STRATI
ALLA RINFUSA
VASSOI FILMATI
BOLOGNA
PROVENIENZA
FRUTTICOLE
SPAGNA
SPAGNA
SPAGNA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SPAGNA
SPAGNA
SICILIA
SPAGNA
SICILIA
SICILIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
SPAGNA
ITALIA
CAMPANIA
CAMPANIA
ITALIA
EMILIA ROMAGNA
TRENTINO
ITALIA
ALTO ADIGE
TRENTINO
ALTO ADIGE
ALTO ADIGE
ITALIA
TRENTINO
TRENTINO
ALTO ADIGE
ALTO ADIGE
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
ARGENTINA
ARGENTINA
ARGENTINA
SUD AFRICA
SUD AFRICA
PERÙ
ORTICOLE
SPAGNA
ITALIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
SARDEGNA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
PREZZO
0.70
0.75
0.90
1.00
0.90
1.60
1.40
0.80
1.20
1.60
0.60
0.80
0.90
1.10
1.10
1.20
1.30
0.80
1.80
2.30
1.80
3.30
0.90
1.30
1.80
1.60
1.50
0.65
1.30
1.70
1.20
1.40
0.85
1.30
1.40
1.10
1.50
1.40
1.20
1.60
1.30
1.50
1.60
1.80
2.00
0.80
1.40
1.50
1.40
1.70
3.00
2.30
3.00
2.00
1.80
6.00
4.00
5.00
2.80
2.50
0.50
0.15
0.30
0.65
0.55
0.35
0.50
0.60
PADOVA
PROVENIENZA
PREZZO
SPAGNA
SPAGNA
SPAGNA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
0.57
0.62
0.62
0.90
0.75
1.05
0.85
SPAGNA
SPAGNA
SICILIA
SPAGNA
SICILIA
SICILIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
SPAGNA
ITALIA
CAMPANIA
CAMPANIA
ITALIA
EMILIA ROMAGNA
TRENTINO
ITALIA
ALTO ADIGE
TRENTINO
1.35
1.50
0.77
0.80
1.00
1.10
1.35
1.45
1.60
1.10
1.60
2.50
2.20
3.80
1.40
1.50
1.83
1.55
1.62
0.60
1.10
1.60
ALTO ADIGE
ITALIA
TRENTINO
TRENTINO
ALTO ADIGE
ALTO ADIGE
EMILIA ROMAGNA
1.15
0.65
1.42
1.43
0.90
1.15
1.12
EMILIA ROMAGNA
1.35
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
1.50
1.70
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
0.90
1.30
ARGENTINA
1.40
SUD AFRICA
SUD AFRICA
3.20
2.10
SPAGNA
ITALIA
2.30
2.50
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
4.65
5.20
2.65
3.00
0.45
0.15
ITALIA
ITALIA
0.50
0.40
ITALIA
ITALIA
0.53
0.56
VERONA
PROVENIENZA
SPAGNA
SPAGNA
SPAGNA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SPAGNA
SPAGNA
SICILIA
SPAGNA
SICILIA
SICILIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
SPAGNA
ITALIA
CAMPANIA
CAMPANIA
ITALIA
EMILIA ROMAGNA
TRENTINO
ITALIA
ALTO ADIGE
TRENTINO
ALTO ADIGE
ALTO ADIGE
TRENTINO
TRENTINO
ALTO ADIGE
ALTO ADIGE
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
EMILIA ROMAGNA
ARGENTINA
ARGENTINA
ARGENTINA
PREZZO
0.75
1.00
1.35
0.70
0.90
0.75
0.80
1.25
1.35
1.40
1.00
2.50
1.62
0.55
1.00
1.32
1.20
1.40
1.30
1.45
1.20
SUD AFRICA
PERÙ
2.10
2.44
SPAGNA
2.20
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
SARDEGNA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
4.00
5.20
0.75
0.52
0.60
[ TENDENZE E MERCATI ]
n. 12/2014
22 marzo 2014
Terra e Vita 97
LISTINO BMTI (€/KG)
SPECIE
VARIETÀ
CAVOLFIORE
BIANCO
CAVOLFIORE
ROMANESCO
CAVOLI BROCCOLI
CAVOLI CAPPUCCI
BIANCHI
CAVOLI VERZA
CETRIOLI
CICORIA WITLOOF
CICORIA
BIANCA LUNGA DI MILANO
CICORIA
CATALOGNA A PUNTARELLE
CICORIA
CATALOGNA
CIME DI RAPA
CIPOLLE
PIATTE BIANCHE
CIPOLLE
TONDE DORATE
CIPOLLE
TONDE ROSSE
CIPOLLOTTI
BIANCHI
FAGIOLINI
FAGIOLINI
PIATTI VERDI
FAVE
FINOCCHI
FINOCCHI
INDIVIE
SCAROLA
LATTUGHE
CAPPUCCIO
LATTUGHE
GENTILE
LATTUGHE
ICEBERG
LATTUGHE
ROMANA
MELANZANE
CHIARE
MELANZANE
LUNGHE
MELONI
GIALLI INVERNALI
PATATE
P. BIANCA
PATATE
P. GIALLA
PATATE
P. GIALLA
PATATE
P. GIALLA
PATATE
ROSSE
PEPERONI
LUNGHI GIALLI
PEPERONI
LUNGHI ROSSI
PEPERONI
QUADRATI GIALLI
PEPERONI
QUADRATI ROSSI
PISELLI
VERDI SCURI
PISELLI
VERDI SCURI
POMODORI
CILIEGINI
POMODORI
CILIEGINI
POMODORI
CILIEGINI
POMODORI
COSTOLUTI TIPO MERINDA
POMODORI
COSTOLUTI VERDI
POMODORI
CUORE DI BUE VERDI
POMODORI
DATTERINI
POMODORI
TIPO PICCADILLY
POMODORI
TIPO PIXEL
TONDI LISCI ROSSI A GRAPPOLO
POMODORI
POMODORI
TONDI LISCI VERDI
POMODORI
TONDO SARDO
PORRI
PREZZEMOLI
RADICCHIO
CICORINO MISTO
RADICCHIO
ROSSO LUNGO PRECOCE
RADICCHIO
ROSSO LUNGO PRECOCE
RADICCHIO
ROSSO SEMILUNGO
RADICCHIO
ROSSO TARDIVO
RADICCHIO
ROSSO TONDO
RADICCHIO
VARIEGATO
RAVANELLI
TONDI ROSSI
SCALOGNO
COMUNE
SEDANI
DA COSTA VERDI
SPINACI
RICCI
ZUCCHE
TONDE DELICA
ZUCCHINE
COSTOLUTE
ZUCCHINE
SCURE LUNGHE
ZUCCHINE
SCURE LUNGHE
ZUCCHINE
SCURE LUNGHE
coordinamento di Fabrizio De Giacomi
CALIBRO
PRESENTAZIONE
6 PZ. (30X50)
6 PZ. (30X50)
N.C.
6 PZ. (30X50)
6 PZ. (30X50)
14-21 CM
N.C.
N.C.
N.C.
N.C.
N.C.
30-50
60-80
60-80
N.C.
N.C.
N.C.
N.C.
10 PZ. (30X50)
10 PZ. (30X50)
8 PZ. (30X50)
6 PZ. (30X50)
8 PZ. (30X50)
6 PZ. (30X50)
8 PZ. (30X50)
N.C.
N.C.
1600-2000 G
40-60
40-60
40-60
40-60
40-60
N.C.
N.C.
GG (90-110)
GG (90-110)
N.C.
N.C.
MEDI
MEDI
PICCOLI
57-67
82-102
82-102
N.C.
N.C.
N.C.
67-82
82-102
N.C.
40-60
N.C.
N.C.
N.C.
N.C.
18 PZ. (30X50)
N.C.
12 PZ. (30X50)
N.C.
N.C.
N.C.
MEDI
N.C.
MEDIE
14-21 CM
14-21 CM
21-28 CM
7-14 CM
MONOSTRATO
MONOSTRATO
VERTICALE FILMATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
A PIÙ STRATI
VASSOI FILMATI
MONOSTRATO
MONOSTRATO
A PIÙ STRATI
IN MAZZI A PIÙ STRATI
MONOSTRATO
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
IN MAZZI
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
DOPPIO STRATO
MONOSTRATO
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO
MONOSTRATO
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
A PIÙ STRATI
IN VASCHETTE
A PIÙ STRATI
DOPPIO STRATO
MONOSTRATO
MONOSTRATO
IN VASCHETTE
A PIÙ STRATI
ALLA RINFUSA
DOPPIO STRATO
DOPPIO STRATO
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
IN MAZZI
ALLA RINFUSA
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
MONOSTRATO
A PIÙ STRATI
MONOSTRATO
MONOSTRATO
20 MAZZI
ALLA RINFUSA
MONOSTRATO
ALLA RINFUSA
ALLA RINFUSA
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
A PIÙ STRATI
MONOSTRATO
BOLOGNA
PROVENIENZA
PREZZO
ITALIA
ITALIA
PUGLIA
ITALIA
ITALIA
SICILIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
OLANDA
ITALIA
ITALIA
MAROCCO
MAROCCO
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
SICILIA
SICILIA
BRASILE
ITALIA
ITALIA
OLANDA
SICILIA
ITALIA
SICILIA
SICILIA
SPAGNA
SPAGNA
ITALIA
SPAGNA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
ITALIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SPAGNA
MAROCCO
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
VENETO
0.90
1.00
1.30
0.70
0.50
1.00
1.30
0.50
0.70
0.60
1.00
1.40
0.45
0.70
0.80
2.50
2.00
1.80
0.70
0.90
1.40
0.90
0.90
0.80
1.00
1.30
1.50
1.40
0.65
0.55
0.40
0.80
0.65
2.30
2.30
2.00
1.80
2.80
2.00
2.20
2.50
2.60
4.50
2.20
2.30
4.00
2.20
2.20
1.50
1.00
2.50
0.80
1.00
1.80
1.50
VENETO
VENETO
ITALIA
VENETO
ITALIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ARGENTINA
1.80
4.50
1.30
3.00
0.35
1.80
0.50
1.00
1.20
SICILIA
SICILIA
LAZIO
0.80
0.60
1.20
N.B. I prezzi si riferiscono a prodotti di 1a categoria (regolamento Ue 2251/92); calibratura in mm e imballaggi base 30x50 cm.
PADOVA
PROVENIENZA
PREZZO
ITALIA
ITALIA
PUGLIA
ITALIA
ITALIA
SICILIA
FRANCIA
0.82
1.50
1.30
0.40
0.45
0.90
1.80
ITALIA
0.50
OLANDA
VERONA
PROVENIENZA
ITALIA
ITALIA
PUGLIA
ITALIA
ITALIA
SICILIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
0.34
ITALIA
MAROCCO
MAROCCO
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
1.35
2.65
1.80
1.50
0.75
1.05
1.40
1.00
0.70
ITALIA
SICILIA
SICILIA
0.90
1.45
1.45
OLANDA
SICILIA
0.43
0.78
SICILIA
SICILIA
SPAGNA
SPAGNA
ITALIA
2.00
1.80
1.70
1.55
2.65
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
ITALIA
SICILIA
SICILIA
2.25
2.25
2.50
2.70
1.80
2.60
4.60
2.00
SPAGNA
1.65
ITALIA
ITALIA
ITALIA
VENETO
VENETO
VENETO
VENETO
ITALIA
VENETO
ITALIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
0.52
1.00
2.00
1.10
0.80
1.85
2.20
0.90
1.65
0.18
1.65
0.50
0.80
SICILIA
0.85
ITALIA
ITALIA
MAROCCO
MAROCCO
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
SICILIA
SICILIA
BRASILE
ITALIA
OLANDA
SICILIA
SICILIA
SPAGNA
SPAGNA
SPAGNA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
ITALIA
SICILIA
SICILIA
SICILIA
SPAGNA
MAROCCO
ITALIA
ITALIA
ITALIA
ITALIA
VENETO
VENETO
VENETO
VENETO
ITALIA
VENETO
ITALIA
FRANCIA
ITALIA
ITALIA
ARGENTINA
SICILIA
SICILIA
LAZIO
PREZZO
1.40
0.35
0.40
1.40
0.90
1.00
0.60
0.40
0.57
1.20
2.00
1.70
1.50
0.90
1.65
0.70
0.60
1.25
0.48
0.40
1.45
1.30
2.30
2.20
2.50
3.50
2.70
3.50
1.50
2.30
0.65
1.00
1.70
2.80
1.60
0.36
2.00
0.70
1.15
0.75
98 Terra e Vita
[ L'OPINIONE ]
RIFORMA DEL CATASTO
Al via la raccolta dei dati,
ma con l’appoggio di tutti
22 marzo 2014
ncorso
Fata 20
09
di Andr
é Van St
ijn
on il cambiamento del governo e con la nuova linea introdotta da Matteo Renzi qualcuno aveva già ipotizzato un
blocco della riforma catastale. Invece del blocco da parte del
governo c’è stata una conferma del lavoro del vecchio esecutivo Letta. In aula il provvedimento delega è passato con il 75%
di voti favorevoli. In pratica con la legge delega è stato demandata al Governo l’emanazione di decreti legislativi con i quali
attuare la riforma stessa. Si parla di quattro provvedimenti
(vedi anche TV 10/2014).
È indubbio che in un paese moderno la riforma è obbligatoria e non più rimandabile. Il patrimonio immobiliare censito in catasto dall’ultimo dato fornito
dall’agenzia delle Entrate è di oltre 60 milioni di unità immobiliari, quindi parliamo di numeri che
non lasciano spazio a incertezze e il carico fiscale è tale che non possiamo pensare a dilazioni.
Per questo le 14 organizzazioni rappresentanti il mondo economico coinvolto della norma
(Abi, Ance, Ania, Casartigiani, Cia, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confedilizia, Confesercenti, Confindustria e Fiaip) si sono riunite subito per monitorare
ed elaborare proposte volte alla più equa proposizione della riforma.
La revisione del catasto dei fabbricati porterà ad attribuire a ciascuna unità immobiliare un
valore patrimoniale di mercato e un valore rappresentante la rendita dell’immobile. In pratica nei
fabbricati non si avrà una sola rendita catastale ma un valore di mercato che
rappresenta la redditività dell’immobile stesso.
Per i terreni, dove la rendita è già divisa per reddito dominicale e reddito
agrario si dovrà verificare la congruità delle stessa e la riforma, come per i
fabbricati, in un valore (ex dominicale) che rappresenti il valore di mercato del
bene e un valore (ex agrario) che rappresenti il reddito di detto terreno.
È quindi indispensabile che le 14 organizzazioni di categoria effettuino un
monitoraggio sui valori di compravendita e sui canoni di locazione delle unità
immobiliari. In un recente comunicato hanno infatti annunciato che, anche a
livello territoriale, raccoglieranno dati che potranno poi essere confrontati con i
valori e i redditi (rendite) dell’agenzia delle Entrate. Infatti quest’ultima partendo sia per terreni che fabbricati dai metri quadrati, elaborerà i dati
sulla base di un algoritmo che tenga conto del mercato, della
zona e delle condizioni dell'immobile (stato conservativo dell’immobile).
Il procedimento non sarà collegato alla vecchia struttura della
rendita il cui aggiornamento avviene solo per i nuovi fabbricati
accampionati, ma si ripartirà dai dati base applicando su di essi il
nuovo sistema di elaborazione. Un lavoro complesso che però
eliminerà sicuramente alcune incongruità di oggi, ove solo gli
ultimi accampionamenti, di fatto hanno rendite congrue e vaste
aree del territorio hanno rendite ancora determinate su criteri non
più reali.
Non mancheranno sicuramente con un lavoro di così ampia mole
casi in cui l’impostazione dell’algoritmo darà risultati errati e non
congrui e per questo è necessario, a mio avviso, che vengano studiate anche valutazioni che
partono da elementi diversi. È per questo che la revisione delle 14 organizzazioni invece partirà
dall’acquisizione di una consistente e qualificata mole di »dati e documentazione per ogni
possibile tipologia di immobile oggetto della revisione catastale (abitazioni, uffici, studi, negozi,
botteghe artigianali, laboratori, magazzini, opifici industriali, ecc.) e con la più ampia varietà di
distinzioni possibili (per zona, stato conservativo dell’immobile, ecc.), così da consentire l’elaborazione di proposte per la revisione del sistema estimativo di tutte le unità immobiliari, a
destinazione sia ordinaria sia speciale». Aspettiamo i decreti per vedere in concreto la riforma ma,
dobbiamo far presente ai lettori, che l’azione delle 14 organizzazioni dovrà essere quanto mai
supportata da tutti, fin da oggi.
Foto Co
DI LUCIANO BOANINI C
n. 12/2014