specialevinitalyesol
Transcript
specialevinitalyesol
22 marzo 2014 - n. 12 - Anno LV FILO DIRETTO CON L’ESPERTO: IL PENSIONATO CD, ISCRITTO INPS, HA DIRITTO ALLE AGEVOLAZIONI IMU PRIMO PIANO SOSTENIBILITÀ OSSERVATORIO 2014-2020, BOOM DI QUESITI SULLA NUOVA PAC “LEGATO”, PROGETTO UE GRANI GIALLI, PER RILANCIARE QUALI SONO LE PROTEINE VEGETALI LE CAUSE AGROFARMACI BARRE IRRORATRICI PROTAGONISTE DEL PAN www.agricoltura24.com SPECIALE Settimanale - Poste Italiane S.p.A. - sped. A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004. art. 1. c.1: C/MILANO Vinitaly e Sol LEGGI, LAVORO E FISCO: MANCATO RISPETTO DELLA CONDIZIONALITÀ, NON È COLPA DEL CONTOTERZISTA Barbatelle di qualità per un prodotto di qualità In Trentino, in un territorio unico per posizione e clima, moltiplichiamo più di 120 varietà da vino e 20 varietà da tavola che danno origine con un’ampia gamma di selezioni clonali innestate sui principali portinnesti, ad oltre 500 combinazioni per ogni esigenza. Dall’impegno, dal lavoro e dalla grande esperienza dei soci dei Vivai Cooperativi di Padergnone vengono moltiplicate le barbatelle che contribuiscono alla nascita dei migliori vini italiani. Soc. Coop. Agr. Socio AFLOVIT Sezione AVIT Via Barbazan, 13 - 38070 Padergnone (TN) Tel. 0461 864142 Fax 0461 864699 www.vicopad.it - [email protected] [ FLASH ] n. 12/2014 22 marzo 2014 LEGNAME Italia in ritardo nell’applicazione del regolamento europeo Terra e Vita 3 A un anno dall’entrata in vigore del regolamento europeo del legname le associazioni ambientaliste denunciano la mancata applicazione in Italia della normativa promossa per fermare il commercio di legno illegale nei 28 paesi dell’Ue. Da marzo 2013 l’Ue vieta le importazioni di legname e suoi prodotti da qualsiasi Paese se proveniente dal taglio illegale e chiede agli operatori e alle autorità nazionali di verificare e punire chi commercia legname di origine controversa. Il regolamento è stato emanato per contrastare il commercio illegale di legno e derivati, per tutelare le foreste del Pianeta. «Dopo la sua emanazione nel 2010 – affermano gli ambientalisti – il Governo avrebbe dovuto garantirne l’applicazione ma così non è stato, vanificando l’impegno per ridurre la deforestazione. Fatto ancor più grave se si considera che l’Italia è uno dei più importanti mercati per il commercio del legno». Non solo: il Mipaaf non ha ancora messo in atto i controlli e le sanzioni da applicare a chi commercia legno tagliato illegalmente o a chi non applica la dovuta diligenza, ovvero chi non controlla la filiera di legno dall’origine. POMODORO Dati in linea con obiettivo 2,4 milioni di tonnellate GUERRA PROSCIUTTI Russia, possibili sanzioni con il ricorso al Wto FINANZIAMENTI Sin nel mirino del M5S: malagestione e irregolarità MECCANIZZAZIONE Fendt incrementa quote di mercato in Europa S S D C ono 156 i contratti conseanzioni alla Russia potrebgnati all’Organizzazione bero arrivare anche per la interprofessionale Distretto del guerra dei prosciutti dopo che Pomodoro da Industria del la Commissione Europea non Nord Italia per la campagna ha escluso il ricorso al Wto per 2014. Un dato che fa quel che riguarda i emergere la tendenza rapporti commerciali verso una conferma con il Paese di Putin dell’obiettivo di una V INO che ha posto un emproduzione 2014 che si Anno record per bargo sulle carni di l’export di vino che dovrebbe attestare in- è aumentato del 7% maiale provenienti torno ai 2,4 milioni di in valore per un fat- dall’Ue per il sostegno tonnellate, quantità ri- turato di oltre 5 mi- al nuovo corso delliardi di euro. Calatenuta idonea - anche no invece del 4% i l’Ucraina. È quanto afsecondo quanto previ- volumi che si sono ferma Coldiretti nel sto dal contratto qua- attestati sui 20 mi- commentare le dichialioni di ettolitri. Per dro d’area sottoscritto gli sfusi -12%. razioni del portavoce lo scorso gennaio - per della Commissione garantire l’equilibrio Europea che ha anche invitato gli Stati Membri a non tra la domanda e l’offerta. Lo intrattenere rapporti bilaterali riferisce un comunicato dell’Oi con la Russia su questo argomenDistretto del Pomodoro da Into. Gli scambi tra Unione Eurodustria del Nord Italia. Il ragpea e Russia riguardano 3,11 migiungimento dell’obiettivo dei lioni di tonnellate di prodotti. 2,4 milioni di tonnellate permetterebbe un recupero del 20% del prodotto rispetto al consegnato della campagna 2013, archiviata come una delle più difficili degli ultimi dieci anni. I 156 contratti depositati nel mese di febbraio sono stati al centro dell’attenta attività di controllo dell’Oi che nell’analizzarli ha verificato il rispetto di quanto predisposto nel contratto quadro d’area. * ue interrogazioni a firma Lupo e Benedetti (M5S) della Commissione agricoltura della Camera sul Sin, il Servizio informativo agricolo, che insieme ad altre società private, gestisce il sistema dei finanziamenti all’agricoltura. Molte le irregolarità riscontrate nella maggiore banca dati del settore agricolo e forestale. Si arriverebbe addirittura a milioni pagati a chi non ha coltivato mai un metro quadrato di terra, a prestanome di clan mafiosi e fondi concessi a chi aveva solo un garage, a società agricole che accumulano penalità di 200 mila € e ottengono comunque il denaro. «Gli sprechi di denaro pubblico non sono solo verso l’esterno, ma anche verso l’interno – commentano i due deputati 5 stelle –. Da oltre 4 anni il Sin è oggetto di audit interni, verifiche e perizie tecniche e legali finalizzate ad accertare le responsabilità di un malfunzionamento, ormai cronico che, tra dossier, relazioni e audit, ci è costato 780 milioni di €. Una cifra esorbitante che non ha impedito il rinnovo del contratto con i privati che lo gestiscono, aumentato di altri 90 milioni di € per il triennio 2014-2016». on una vendita di 17.837 trattori Agco-Fendt ha raggiunto nel 2013 un nuovo record. Ciò significa un incremento del 22%, nonché 3.249 trattori in più in confronto all’anno scorso. Con questa crescita la casa tedesca è riuscita a incrementare notevolmente la sua quota di mercato in Europa passando dal 7,7% al 9,4 %. «Dopo l’inaugurazione del nuovo stabilimento ci eravamo prefissati di vendere, nell’anno d’esercizio 2013, 18mila trattori Fendt. Questo obiettivo è stato praticamente centrato. Siamo più che soddisfatti di essere riusciti a raggiungere una quota di mercato pari al 9,4% grazie anche alla collaborazione dei nostri distributori europei» commenta Peter-Josef Paffen, vicepresidente e direttore generale Agco-Fendt. [ METEO ] 4 Terra e Vita n. 12/2014 22 marzo 2014 A CURA DEL GENERALE ALFIO GIUFFRIDA LUNEDÌ 24 E MARTEDÌ 25 MERCOLEDÌ 26 E GIOVEDÌ 27 Neve Neve Rovesci Piogge VENERDÌ 28, SABATO 29 E DOMENICA 30 Qualche pioggia Piogge Piogge Variabile Variabile Variabile Ancora una settimana di tempo perturbato, specie al nord. Qualche schiarita nel week end. Temperature inizialmente in calo, poi in graduale aumento. Al nord molto nuvoloso o coperto, con piogge su tutta la Pianura padana. Locali rovesci sulla fascia prealpina. Nevicate a quote oltre i 1.000 m. Al centro e al sud, nuvolosità irregolare, con piogge sparse lungo il versante tirrenico. Isolate nevicate sui rilievi, a quote superiori ai 1.500 m. Temperature in calo. SERENO VARIABILE Variabile Sulle regioni settentrionali e centrali, cielo da nuvoloso a molto nuvoloso, con precipitazioni sparse, più probabili nelle zone interne e sui rilievi, dove potranno essere anche a carattere temporalesco. Qualche nevicata sulle Alpi e sulla dorsale appenninica. Al sud, nuvolosità variabile, più intensa nelle zone interne, con possibilità di isolate precipitazioni, specie su Puglia, Basilicata e Calabria. Temperature stazionarie o in lieve aumento. NUVOLOSO PIOGGIA Sulle regioni del nord e del centro, nuvolosità variabile, con ampie schiarite e nuovi annuvolamenti, più probabili sull’arco alpino occidentale e nel tratto più settentrionale degli Appennini, dove si avranno locali piogge e qualche temporale. Tendenza a graduale miglioramento. Al sud, da poco nuvoloso a nuvoloso, con locali addensamenti nelle zone interne e sui rilievi. Possibilità di qualche isolata pioggia. Temperature in graduale aumento. NEBBIA TEMPORALI NEVE 6 [ SOMMARIO ] Terra e Vita [ GIOVANI, PRIMA IL MERCATO POI LA PAC ] PAGINA n. 12/2014 22 marzo 2014 [ PROGETTO EUROPEO PER LE PROTEINE VEGETALI ] 8 PAGINA 12 [ PRIMO PIANO ] PAG. 8 SOSTENIBILITÀ - “Legato”, al via il progetto europeo di rilancio delle proteine vegetali PAG. 12 OSSERVATORIO DI CAMPO - Grano giallo, quali sono le cause? DI LORENZO TOSI PAG. 14 RAPPORTO USDA - Più ogm, ma più resistenze PAG. 16 DIFESA - I supporti per l’applicazione del Pan DI RODOLFO BARBERINI PAG. 18 PAC 2014-2020 - Germania, convergenza in tre tappe DI ALESSANDRA FERRETTI PAG. 20 CORTE DEI CONTI UE - Spesa Pac, controlli “non affidabili” DI ALESSANDRO COLTELLI PAG. 21 IL CASO - Fauna selvatica fuori controllo DI LUCA ZUCCARO PAG. 22 CONTAMINAZIONE - Terra dei fuochi sospetta solo al 2% DI FEDERICA LEVI PAG. 23 Mancato rispetto condizionalità. Non è colpa del contoterzista DI GIUSEPPE FUGARO PAG. 24 Quando il bio non è conforme. Tutte le misure da prendere DI MASSIMO DAMOCLE PAG. 25 Tutti i terreni agricoli sono esclusi dalla Tasi DI CORRADO FUSAI PAG. 26 Filo diretto - Il pensionato Cd, iscritto Inps, ha diritto alle agevolazioni Imu A CURA DI DU. BIGNAMI PAG. 28 PAG. 42 PAG. 46 La coccinella porta fortuna. Lo scafoideo solo guai DI LORENZO TOSI PAG. 50 Packaging smart e sostenibile PAG. 53 PAG. 60 L’ESPERTO RISPONDE - Giovani: prima il mercato poi la Pac DI ANGELO FRASCARELLI &/.$!4/2% Mons. Ernesto Pisoni Anno LV - Numero 12 - 22 marzo 2014 www.agricoltura24.com shopping su: www.edagricole.it [ ATTUALITÀ ] 22 marzo 2014 - n. 12 - Anno LV FILO DIRETTO CON L’ESPERTO: IL PENSIONATO CD, ISCRITTO INPS, HA DIRITTO ALLE AGEVOLAZIONI IMU PRIMO PIANO SOSTENIBILITÀ 2014-2020, BOOM DI QUESITI SULLA NUOVA PAC “LEGATO”, PROGETTO UE GRANI GIALLI, PER RILANCIARE QUALI SONO LE PROTEINE VEGETALI LE CAUSE OSSERVATORIO AGROFARMACI BARRE IRRORATRICI PROTAGONISTE DEL PAN www.agricoltura24.com SPECIALE Settimanale - Poste Italiane S.p.A. - sped. A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004. art. 1. c.1: C/MILANO Vinitaly e Sol LEGGI, LAVORO E FISCO: MANCATO RISPETTO DELLA CONDIZIONALITÀ, NON È COLPA DEL CONTOTERZISTA $)2%44/2% 2%30/.3!"),% Beatrice Toni 2%$!:)/.% Francesco Bartolozzi, Dulcinea Bignami, Gianni Gnudi (capo redattore), Alessandro Maresca, Giorgio Setti (capo redattore), Lorenzo Tosi 3%'2%4%2)! $) 2%$!:)/.% 4EL &AX 0IAZZA 'ALILEO 'ALILEI "/,/'.! REDAZIONEEDAGRICOLE NEWBUSINESSMEDIAIT 5&&)#)/ '2!&)#/ EMMEGI GROUP srl 02/'%44/ '2!&)#/ Cinzia Leone 02/02)%4!2)/ %$ %$)4/2% New Business Media srl 3%$% ,%'!,% Via Eritrea, 21 - 20157 Milano [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] [ SPECIALE VINITALY - SOL - ENOLITECH ] 3%$% /0%2!4)6! Piazza Galileo Galilei, 6 - 40123 Bologna 5&&)#)/ 05"",)#)4® Tel. +39 051/6575.822 - Fax +39 051/6575.853 [email protected] 5&&)#)/ 42!&&)#/ Piazza Galileo Galilei, 6 - 40123 Bologna Tel. +39 051 6575.842 [email protected] Una mini-Expo mirata per il vino e l’olio DI LORENZO TOSI Italia campione dell’export (ma il fronte interno soffre) DI GUIDO MONTALDO Una nuova identità per l’olio di qualità DI GIORGIO PANNELLI DI DENIS PANTINI [ SOMMARIO ] n. 12/2014 22 marzo 2014 Terra e Vita 7 numero 12/22 marzo 2014 Questo numero è stato chiuso in tipografia e spedito il 20 marzo 2014 [ SPECIALE VINITALY E SOL ] PAGINA 34!-0! Arti Grafiche Boccia spa Via Tiberio Claudio Felice, 7 84131 SALERNO [ BARRE IRRORATRICI PROTAGONISTE DEL PAN ] 41 PAGINA 64 [ TECNICA E TECNOLOGIA ] 3%26):)/ #,)%.4) 0%2)/$)#) [email protected] Tel. +39 02/3909.0440 - Fax +39 02/3909.0335 Abbonamento annuo cartaceo: Euro 99,00 Abbonamento annuo digitale: Euro 50,00 Estero: Abbonamento annuo prioritaria: Euro 305,00 MODALITÀ DI PAGAMENTO Bonifico bancario su IBAN: IT98G0306909504100000009929 Conto corrente postale: 1017908581 intestati a New Business Media Srl AGROFARMACI - Barre irroratrici protagoniste del Piano d’azione nazionale DI OTTAVIO REPETTI PAG. 64 BILANCIO AZIENDALE - Il riso naviga in cattive acque nonostante il contributo Ue DI G. SARASSO PAG. 68 FRUTTICOLTURA - Dalle stalle letame di qualità per i coltivatori del Trentino DI ANDREA CRISTOFORETTI PAG. 71 DIFESA DELLE COLTURE - Potatura verde della vite DI MASSIMO BARISELLI E RICCARDO BUGIANI PAG. 75 - L’oidio della vite punta a Nord PAG. 76 - Fragola, il caldo è amico dei tripidi DI ARTURO CAPONERO PAG. 77 AZIENDE E PRODOTTI - Produttività e sostenibilità con i biostimolanti DI C. PANE, F. GARGIULO, M. ZACCARDELLI PAG. 80 METEO PAG. 4 DAL PALAZZO PAG. 11 PAG. 32 APPUNTAMENTI - 28-30 marzo. Ad Agriumbria, “Dalla terra la chiave della ripresa” PAG. 40 VILLAGGIO RURALE - Innovare in azienda con l’analisi sensoriale DI MARIANNA MARTORANA PAG. 78 INFORMAZIONI DALLE IMPRESE PAG. 82 ANNUNCI PAG. 84 LETTERE PAG. 98 - Prezzi dei prodotti agricoli PAG. 89 - Il borsino dell’ortofrutta biologica PAG. 93 - Cereali: trend nazionali e internazionali a confronto PAG. 94 - Prezzi dei prodotti ortofrutticoli PAG. 96 DI FRANCESCO CORVI L’abbonamento avrà inizio dal primo numero raggiungibile 2EGISTRAZIONE 4RIBUNALE DI "OLOGNA N DEL 2/# h0OSTE ITALIANE 3PA n SPED !0 $, CONV , ARTC$#" -ILANOv 2/# N DEL MARZO )33. !SSOCIATO A !DERENTE A [ RUBRICHE ] REGIONI - Piemonte. Misure ambientali, l’assessore garantisce la continuità della 214 ED Ò MEMBRO ITALIANO DI %52/&!2- LASSOCIAZIONE DEI PIá IMPORTANTI GIORNALI PERIODICI AGRICOLI EUROPEI Responsabilità: LA RIPRODUZIONE DELLE ILLUSTRAZIONI E ARTICOLI PUBBLICATI DALLA RIVISTA NONCHÏ LA LORO TRADUZIO NE Ò RISERVATA E NON PUÛ AVVENIRE SENZA ESPRESSA AUTORIZZAZIONE DELLA #ASA %DITRICE ) MANOSCRITTI E LE ILLUSTRAZIONI INVIATI ALLA REDAZIONE NON SARANNO RESTITUITI ANCHE SE NON PUBBLICATI E LA #ASA %DITRICE NON SI ASSUME RESPONSABILITË PER IL CASO CHE SI TRATTI DI ESEM PLARI UNICI ,A #ASA %DITRICE NON SI ASSUME RESPONSA BILITË PER I CASI DI EVENTUALI ERRORI CONTENUTI NEGLI ARTICOLI PUBBLICATI O DI ERRORI IN CUI FOSSE INCORSA NELLA LORO RIPRODUZIONE SULLA RIVISTA !I SENSI DEL $,GS GARANTIAMO CHE I DATI FORNITI SARANNO DA NOI CUSTODITI E TRATTATI CON ASSOLUTA RISERVA TEZZA E UTILIZZATI ESCLUSIVAMENTE AI FINI COMMERCIALI E PROMOZIONALI DELLA NOSTRA ATTIVITË ) 3UOI DATI POTRANNO ALTRESÖ ESSERE COMUNICATI A SOGGETTI TERZI PER I QUALI LA CONOSCIENZA DEI 3UOI DATI RISULTI NECESSARIA O COMUN QUE FUNZIONALE ALLO SVOLGIMENTO DELLATTIVITË DELLA NO STRA 3OCIETË )L TITOLARE DEL TRATTAMENTO Ò .EW "USINESS -EDIA 3RL 6IA %RITREA -ILANO !L TITOLARE DEL TRATTAMENTO ,EI POTRË RIVOLGERSI MEDIANTE IL NUMERO PER FAR VALERE I 3UOI DIRITTI DI RETTIFICAZIO NE CANCELLAZIONE OPPOSIZIONE A PARTICOLARI TRATTAMENTI DEI PROPRI DATI ESPLICITATI ALLART $,GS DI J.F. [ PERISCOPIO ] TENDENZE E MERCATI 8 Terra e Vita [ PRIMO PIANO ] n. 12/2014 22 marzo 2014 L ESPERTO RISPONDE Per fare l imprenditore bisogna ragionare in termini di organizzazione aziendale e mercato Giovani: prima il mercato, poi la Pac DI ANGELO FRASCARELLI S ono un giovane trentenne che ha deciso di diventare IAP, acquistare diversi ettari di uliveti (con un finanziamento) e iniziare un’attività agricola a partire da quest’anno, il 2014. In passato non ho mai svolto attività agricola. Ho già individuato un terreno, un uliveto di 20 ettari. Il proprietario del terreno è disposto a trasferirmi anche i relativi titoli, ma solo dopo che lui avrà presentato domanda di pagamento a maggio 2014, in quanto afferma che è lui ad aver coltivato la terra per la campagna 2013. Si tratta di titoli storici con un elevato valore. Alla luce della recente riforma Pac 2014-2020, non voglio fare scelte sbagliate: ha senso acquistare questi titoli nel 2014 per vedermeli garantiti anche in futuro, considerato che dubito di riuscire a detenere questi titoli prima di maggio 2014 o comunque di ricevere i relativi pagamenti nel 2014? Manterrò il valore di questi titoli quando farò domanda nel 2015? O rischio di vedermeli azzerati, pur avendoli acquistati a peso d’oro? Come posso evitare di vedermi assegnare nuovi titoli Pac calcolati in base ai criteri stabiliti dalla Pac 2014-2020 e vedermi invece garantita la possibilità di non perdere il valore (al di là della diminuzione inevitabile di circa il 30% che tutti i titoli di valore storico subiranno proporzionalmente fino al 2020) di questi titoli storici che mi appresto ad acquistare dopo maggio 2014? Sarebbe sensato (premesso che ignoro la data di presentazione per richiesta titoli da Riserva) acquistare questi titoli storici dal proprietario del terreno, presentare domanda titoli da riserva in modo da rientrare nella condizione di cui alla deroga art. 24 Reg. Ue 1307/2013 (requisito del 2013, l’unico che non riuscirei a rispettare) e poi vedermi in qualche modo mantenere anche nel 2015, in sede di assegnazione nuovi titoli, anche quelli di valore storico, oppure in questo caso i nuovi titoli 2015 che mi verranno assegnati saranno calcolati sulla base di quanto percepito nel 2014 dai titoli da Riserva (ammesso riuscirò a farne richiesta?) In alternativa, è consentito dalle nuova Pac 2014-2020, decidere di non acquistare i titoli storici dal proprietario dell’uliveto nel 2014 e acquistarli successivamente da lui nel 2016 (quando tutto sarà stato riproporzionato)? B.M. Il mio suggerimento a un giovane che intende diventare imprenditore agricolo è di concentrare l’attenzione sulla vitalità tecnico-economica dell’azienda e sulle scelte per massimizzare il reddito. Le decisioni sull’insediamento di un giovane agricoltore non vanno fatte in funzione della Pac, ma in funzione dell’organizzazione aziendale e del mercato. I pagamenti diretti della Pac sono un’importante sostegno per la stabilizzazione del reddito, ma non devono essere la principale preoccupazione di un giovane imprenditore agricolo. Per questo, in primo luogo, il giovane imprenditore deve decidere la data dell’avvio dell’attività agricola in funzione delle esigenze organizzative e contrattuali, poi si cercherà di conciliare queste scelte con le norme sui pagamenti diretti. A tal proposito, la Pac ha grande attenzione per i “giovani agricoltori”, tanto che essi possono accedere ai pagamenti diretti in qualunque anno del periodo 2014-2020, tramite la riserva nazionale. Passiamo alle risposte. 1 - Insediamento nel 2014 con l acquisto di terra e titoli dall attuale proprietario. Il giovane agricoltore presenterà una domanda Pac entro il 15 maggio 2014 e riceverà i pagamenti diretti nel 2014. L’importo dei pagamenti diretti che l’agricoltore percepirà negli anni 2014-2020 dipenderà dalla scelta nazionale sulla convergenza. Quasi certamente l’Italia sceglierà il cosiddetto “mo- [ PRIMO PIANO ] n. 12/2014 22 marzo 2014 ART. 68 Avvicendamento Come cambia H o sempre effettuato l’avvicendamento sino al 2013. Ho letto che quest’anno, campagna 2014, è possibile iniziare l’avvicendamento dal I anno: cosa significa? Se nel 2013 in un appezzamento è stata seminata una miglioratrice, la sulla, e se questo rappresenta il 4° anno di impegno, nel 2014 posso riseminare una miglioratrice e iniziare l’impegno dal I anno? G.T. Il 2014 sarà un anno di transizione, anziché il primo anno di applicazione della Pac 2014-2020. A questo scopo, il Reg. 1.310/2013 sancisce le norme per il regime transitorio nell’anno 2014. Per quanto riguarda i pagamenti diretti, prevede che l’attuale regime di pagamento unico e i pagamenti relativi all’art. 68 saranno mantenuti per l’anno di domanda Pac 2014. Pertanto il regolamento (CE) n. 73/2009 continuerà ad applicarsi nel 2014, quindi, anche i pagamenti dell’art. 68. AVVICENDAMENTI BIENNALI CASI AVVICENDAMENTO PRIMO BIENNIO ANNO 1 A B C D cereale cereale leguminosa leguminosa ANNO 2 AVVICENDAMENTO SECONDO BIENNIO ANNO 3 leguminosa cereale leguminosa leguminosa leguminosa cereale cereale leguminosa cereale cereale cereale leguminosa dello irlandese” ovvero un graduale passaggio dal valore dei titoli storici verso valori dei titoli futuri più omogenei senza, pertanto, pervenire al pagamento uniforme nel 2019. In tal caso, il valore dei titoli sarà fissato nel 2015, sulla base degli importi riferiti al 2014. Il valore unitario iniziale dei titoli può essere calcolato, a discrezione dello Stato membro, con due metodi: - a partire dai pagamenti ricevuti dall’agricoltore nel 2014; - a partire dal valore dei titoli detenuti al 15.05.2014, compresi i titoli speciali. Il lettore sostiene che i titoli sono di valore elevato, quindi la loro acquisizione nel 2014 consente al giovane agricoltore di beneficiare di valori elevati fino al 2020, seppure con una riduzione del 30% del valore unitario iniziale. Il problema nasce dalla mancanza del “requisito del 2013”. CORRETTO ANNO 4 SÌ SÌ SÌ NO Infatti, l’assegnazione dei nuovi titoli avverrà sulla base della domanda al 15 maggio 2015, ma con la sussistenza di tre requisiti per l’assegnazione dei nuovi titoli: - essere agricoltore attivo; - presentare una domanda di assegnazione di titoli entro il 15 maggio 2015; - aver presentato una domanda di aiuto per il 2013. Il giovane agricoltore è agricoltore attivo, ma non ha presentato una domanda di aiuto per il 2013. Tuttavia il problema si può risolvere con clausola contrattuale ai sensi dell’art. 24, par. 8 del Reg. 1.307/2013, che prevede la possibilità da parte del proprietario, in caso di vendita o affitto dell’azienda, di trasferire il diritto a ricevere i titoli a uno o più agricoltori. In altre parole, il proprietario può trasferire, oltre ai titoli e alla terra, tutti i diritti per accedere alla nuova Pac, tra cui il “requisito del 2013”. Terra e Vita 9 Per le colture a seminativo al Centro-Sud Italia, c’è l’opportunità di aderire alla misura dell’avvicendamento biennale. Tale incentivo viene erogato a condizione che il ciclo di rotazione preveda la coltivazione, nella stessa superficie: - un anno di cereali autunno-vernini: frumento duro, frumento tenero, orzo, avena, segale, triticale, farro; - per un anno di colture miglioratrici: pisello, fava, favino, favetta, lupino, cicerchia, lenticchia, cece, veccia, sulla, foraggere avvicendate, erbai con presenza di essenze leguminose, soia, colza, ravizzone, girasole, barbabietola, maggese vestito. Gli agricoltori possono richiedere la misura dell’avvicendamento biennale nel 2014, anche come primo anno di impegno. Dopo 2 anni di avvicendamento tra cereale e miglioratrice, il terzo anno l’agricoltore può richiedere l’aiuto e continuare l’avvicendamento. Analogamente dopo 4 anni di avvicendamento tra cereale e miglioratrice, il quinto anno l’agricoltore può richiedere l’aiuto e continuare l’avvicendamento. Nel passaggio tra un biennio e l’altro biennio, il ristoppio non è mai consentito, mentre la successione di “leguminosa a leguminosa” è consentita. Il lettore ha sempre effettuato l’avvicendamento per 4 anni: 2010, 2011, 2012, 2013; nell’annata agraria 2013, il lettore ha chiuso il secondo biennio di avvicendamento con una miglioratrice (sulla). Nel 2014, intende proseguire l’avvicendamento per il quinto anno; può proseguire con una miglioratrice, in quanto la successione di “leguminosa a leguminosa” è consentita. Le tabella esemplifi A.F. ca gli adempimenti per il richiedente. 2 - Insediamento nel 2014 con l acquisto di terra senza titoli. In tal caso, il giovane può fare richiesta di titoli alla riserva nazionale, ai sensi del Reg. 73/2009, entro il 15 maggio 2014, in qualità di “nuovo agricoltore che si è insediato nell’ultimo anno e non ha svolto l’attività agricola nei cinque anni precedenti. Il “nuovo agricoltore” riceverà i titoli dalla riserva nazionale su tutti gli ettari ammissibili che detiene e che dichiara nella domanda di accesso alla riserva. Il valore dei titoli assegnati dalla riserva è pari alla media regionale. Il giovane agricoltore ha la priorità nel caso in cui la riserva nazionale non fosse sufficiente a soddisfare tutte le richieste. L’importo dei pagamenti diretti che l’agricoltore percepirà negli anni 2014-2020 dipenderà dai pagamenti ricevuti nel 2014, allo stesso modo di quanto detto precedentemente. L’accesso alla riserva nazionale nel 2014 consente anche di risolvere il problema del “requisito del 2013”. L’art. 24, par.1, comma 3, Reg. 1.307/2013 prevede che gli Stati membri possono assegnare titoli agli agricoltori che nel 2014 hanno ricevuto titoli dalla riserva nazionale. 3 - Acquisto dei titoli prima del 15 maggio 2014 e insediamento nel 2015 con l acquisto di terra. Questa ipotesi sarebbe preferita dal giovane agricoltore per poter “trascinare” il valore elevato dei titoli storici. Ma è un’ipotesi totalmente sconsigliabile. Infatti, se il giovane agricoltore non utilizza i titoli storici nel 2014, non potrà “trascinare” il loro valore negli anni successivi. Di conseguenza l’acquisto dei titoli sarebbe inutile. 4 - Insediamento nel 2015 con l acquisto di terra. In tal caso, il giovane può fare richiesta di titoli alla riserva nazionale, ai sensi [ PRIMO PIANO ] 10 Terra e Vita LOBBY Grandi disparità fra produttori N oto con disappunto che la Pac continua a salvare alcune lobby. La scelta del modello irlandese ha le seguenti conseguenze: - chi coltivava pomodori nel 2000/2003 ed è passato a cereali/frumento verrà comunque seppellito di soldi fino a oltre il 2019; - chi coltivava pioppi nel 2000/2003 ed è passato a cereali/frumento, senza contributi, avrà pochissimo fino a oltre il 2019 e dovrà chiudere. Trovate corretto salvaguardare chi è già stato agevolato da un aiuto elevato? Non sarebbe meglio e molto più semplice un aiuto a ettaro uguale per tutte le aziende lasciando che sia l’abilità dell’imprenditore e non le lobby politiche a decidere quale azienda deve vivere e quale fallire? C.N. Il lettore manifesta l’opportunità di adottare un “modello regionale” di distribuzione dei pagamenti diretti ovvero un pagamento uniforme in una “regione omogenea”. In effetti, questa opportunità è consentita dai regolamenti comunitari già dal 2005 con la riforma Fischler. Già 8 Paesi dell’Ue, nel 2005, hanno adottato il “modello regionale”: Germania, Danimarca, Finlandia, Lussemburgo, Svezia, Regno Unito (Inghilterra e Irlanda del Nord), Malta, Slovenia. Altri 11 Paesi neo-aderenti attuano un pagamento unico per superficie, con pagamenti uniformi a ettaro. Solo 9 paesi hanno adottato il “modello storico”: Austria, Belgio, Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Olanda, Portogallo, Spagna, Regno Unito (Scozia e Galles). Quindi l’Italia poteva adottare il “modello regionale” nel 2005, ma ha scelto il “modello storico”. Dopo la riforma Fischler, nel 2008, l’Health check della Pac aveva riproposto la possibilità del passaggio dal “modello storico” al “modello regionale”, anche attraverso un “ravvicinamento” graduale. L’Italia ha preferito mantenere il “modello storico”. Ecco perché mantiene ancora gravi distorsioni nella distribuzione dei pagamenti della Pac. L’ultima riforma della Pac 2014-2020 consente di adottare la dell’art. 30, Reg. 1.307/2013, in qualità di “nuovo agricoltore . Il “nuovo agricoltore” riceverà i titoli dalla riserva nazionale su tutti gli ettari ammissibili che detiene e che dichiara nella domanda di accesso alla riserva. Il valore dei titoli assegnati dalla riserva è pari al valore medio nazionale o regionale, pari circa a 270 €/ha. Il giovane agricoltore ha la priorità nel caso in cui la riserva nazionale non fosse sufficiente a soddisfare tutte le richieste. In questo caso, il giovane agricoltore non “trascina” il valore elevato dei titoli del proprietario, ma riceve gratuitamente i ti- toli dalla riserva nazionale che rimangono di valore costante dal 2014 al 2020. 5 - Insediamento nel 2015 con l acquisto di terra e trasferimento dei diritti. Il giovane agricoltore si può insediare nel 2015 acquistando la terra e i diritti corrispondenti. Il regolamento applicativo (art. 20) prevede che, in caso di vendita con un contratto prima del 15 maggio 2015, il venditore può trasferire all’acquirente i relativi titoli all’aiuto da assegnare. In tal caso, i titoli all’aiuto sono assegnati al venditore e direttamente trasferiti all’acquirente, n. 12/2014 22 marzo 2014 regionalizzazione già dal 2015. Infatti, l’obiettivo della Pac 20142020 è di giungere a un valore uniforme per tutti gli agricoltori all’interno di una zona omogenea (regionalizzazione). Per garantire un passaggio graduale tra il vecchio e il nuovo sistema e per evitare di penalizzare eccessivamente gli agricoltori con titoli di valori elevato, la nuova Pac ha introdotto la possibilità della convergenza. Ogni Stato membro può applicare la convergenza secondo tre diverse modalità: 1 - convergenza totale al 2015 (regionalizzazione al 2015); 2 - convergenza totale al 2019 (regionalizzazione al 2019); 3 - convergenza parziale al 2019 o modello “irlandese” (regionalizzazione rinviata). Per evitare di penalizzare eccessivamente i “beneficiari storici” della Pac, in Italia, l’opzione dominante è quella di applicare il modello “irlandese” (così denominato in quanto proposto dal ministro dell’agricoltura irlandese e sostenuto anche dall’Italia). La scelta definitiva spetta agli Stati membri che dovranno decidere entro il 1° agosto 2014, per poi applicarla dal 1° gennaio 2015. In Italia, la maggior parte delle Organizzazioni professionali e dei decisori politici (Ministero, Regioni) sono orientati a questa opzione. Il “modello irlandese” è comunque un processo di regionalizzazione, cioè di uniformazione dei pagamenti, ma è molto lento. Era molto meglio la convergenza totale al 2019.Comunque c’è un fatto positivo: l’Italia si sta orientando verso la regione unica, evitando la frammentazione del massimale tra le regioni, quindi scongiurando la distorsione di pagamenti tra le regioni. In Italia, tutti i decisori politici sono al corrente delle distorsioni del “modello storico”, quindi anche della convergenza parziale o modello “irlandese”. Ma i “beneficiari storici” della Pac hanno vinto politicamente, perché si sono fatti sentire con molta insistenza e si sono fatti approvare il modello “irlandese”. Voci dissenzienti, come quella del lettore, sono rarissime. Ministro, assessori regionali e organizzazioni agricole sono portati ad ascoltare le richieste più frequenti e le pressioni più insistenti, anziché una voce isolata, come quella del lettore. A.F. che beneficerà dei pagamenti che il venditore ha ricevuto per il 2014. 6 - Insediamento nel 2016 con l acquisto di terra e titoli della Pac 2015-2020. In tal caso, il giovane agricoltore acquista i titoli dal proprietario, il quale nel frattempo ha presentato la domanda Pac nel 2014 e nel 2015, ricevendo l’assegnazione dei “nuovi titoli”. Se il proprietario aveva titoli di valore elevato nel 2014, riceverà titoli di valore elevato, anche se inferiori a quelli del 2014 e di valore decrescente. Quale scelta consente la massimizzazione dei pagamenti di- retti della Pac? La prima, la quinta e la sesta soluzione consentono di mantenere il valore elevato dei titoli storici. La terza soluzione non è praticabile. La seconda e la quarta assegnano titoli dalla riserva nazionale con un valore medio dei titoli, quindi più basso rispetto al valore storico del proprietario. Tuttavia, con la seconda e la quarta soluzione, il giovane agricoltore non deve acquistare i titoli storici e sopportare il relativo esborso. Alla luce del racconto del lettore, la quinta soluzione appare la migliore. [ PRIMO PIANO ] n. 12/2014 22 marzo 2014 TITOLI Trasferimento e trattenute P ossiedo 5,30 ha di terreno seminativo e titolare di 4 titoli (per un totale di 4 ha). Leggendo gli articoli presenti sul vostro sito, e in particolare l’articolo n. 5/2014 dell’1-2-2014 (tab. 3), ho pensato di acquistare i titoli mancati (1,30) permassimizzare i pagamenti del 2014 e usufruirne anche nel periodo 2015-2020. Visto che devo solo acquistare dei titoli (senza terra) mi chiedevo se ciò era possibile e se il trasferimento è soggetto alle “trattenute” di cui all’art.9 del Reg. 795/2004 (navigando su internet ho letto che dal 2008 la percentuale è del 30%). Se ho capito bene, per essere titolare di 1,30 titoli ne dovrei acquistare almeno 1,85? Per le compravendite effettuate nel 2014 cosa prevede la normativa? Ho letto che i trasferimenti dei titoli possono avvenire solo all’interno delle “regioni omogenee” (che saranno definite con Decreto Ministeriale). Avete notizia di questo Decreto? Il mio terreno privo di titoli si trova in prov. di Avellino e invece il potenziale venditore (con titoli in eccesso) ha i terreni in prov. di Foggia. F.S. La compravendita dei titoli, con o senza terra, è ammessa senza restrizioni. Il trasferimento dei titoli non ha limitazioni territoriali all’interno del nostro Paese, quindi i titoli possono essere trasferiti titoli tra province diverse, come nel caso del lettore da Foggia ad Avellino. Infatti l’Italia ha deciso di non applicare restrizioni territoriali al trasferimento dei titoli. Analogamente per le trattenute. Con il D.M. 22/3/2007, il Mipaaf ha eliminato tutte le trattenute sui trasferimenti dei titoli. Queste scelte sono possibili, in quanto la normativa comunitaria demanda allo Stato membro la fissazione della percentuale di trattenuta e le eventuali restrizioni territoriali. A.F. Terra e Vita 11 DAL PALAZZO DI MASSIMO ALIPRANDI Mercoledì 12 marzo il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge contenente disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell occupazione eper la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese in merito al quale il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ha evidenziato che con le misure per la riduzione del costo del lavoro tra cui il taglio del 10% dell’Irap per oltre 2 miliardi per le aziende e l’abbattimento dei costi Inail dal 16 maggio per un miliardo di euro si definiscono misure utili anche per il settore agroalimentare. CAMERA Primo esame superato per le riforme istituzionali. L’Aula di Montecitorio ha approvato infatti, a larga maggioranza, il testo unificato sulle disposizioni in materia di elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica che passa ora a Palazzo Madama. Proprio per l’importanza del dibattito in Aula l’attività delle Commissioni è stata limitata. Solo interrogazioni e audizioni in Commissione Agricoltura dove non è transitata alcuna proposta di legge. Nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla valorizzazione delle produzioni agroalimentari nazionali con riferimento all’Expo di Milano 2015 sono stati ascoltati in Commissione Agricoltura i rappresentanti di Legambiente e, in particolare Giuseppe Croce e Daniela Sciarra, rispettivamente, responsabile e coordinatrice del settore agricoltura. Il rischio che gli olivicoltori perdano la maggior parte dei pagamenti diretti fino ad oggi intercettati non è ancora scongiurato, nonostante l’impegno del Parlamento europeo abbia migliorato le proposte della Commissione per il settore. È quanto ha denunciato il presidente del Consorzio nazionale degli olivicoltori (Cno) Gennaro Sicolo in audizione in Commissione Agricoltura sugli effetti della riforma della pac. SENATO Interrogazioni e audizioni anche in Commissione Agricoltura a Palazzo Madama. Il sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe Castiglione ha risposto a una interrogazione di Ruvolo (Gal) sulla struttura del Sistema informativo nazionale per lo sviluppo dell agricoltura, ricordando, tra l’altro, che i compiti del Sin sono disciplinati da un apposito atto esecutivo con Agea che prevede l’esecuzione delle funzioni di governo, controllo, monitoraggio e collaudo delle attività operative per la gestione e lo sviluppo del Sian e che è allo studio da parte di Agea, d’intesa con Sin e Agecontrol, nell’ambito della spending review, un’ulteriore ipotesi di razionalizzazione dei costi che possa consentire un risparmio nelle spese per i locali. Castiglione ha risposto anche a una interrogazione di Bonfrisco (Pdl) sulla tutela del made in Italy nel settore agroalimentare segnalando il crescente impegno del Governo in materia nelle sedi europee e internazionali e fornendo precisi elementi informativi sull’attività di repressione delle condotte illecite nei confronti dei prodotti agroalimentari italiani, la cui entità e desta grande e crescente preoccupazione. Nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul fenomeno delle frodi nel settore agroalimentare sono stati ascoltati in Commissione Agricoltura, per la Confcommercio-Imprese per l’Italia, Roberto Cerminara, responsabile del settore commercio e legislazione d’impresa, Francesca Stifano, responsabile delle relazioni istituzionali, Flavia Allocca e Lucio Grammatico, del settore commercio e legislazione d’impresa, Carlo Gomez De Teran, segretario di Assocaseari e Rosa Caterina Cirillo, dell’Ufficio legislativo della Fipe (pubblici esercizi). [ ATTUALITÀ ] 12 Terra e Vita n. 12/2014 22 marzo 2014 SOSTENIBILITÀ Da gennaio promuove varietà e coltivazione delle leguminose da granella “Legato”, al via il progetto europeo di rilancio delle proteine vegetali S i chiama “Legato” (leguminose per l’agricoltura del futuro) il progetto partito lo scorso gennaio e destinato a promuovere la coltivazione di leguminose da granella in Europa. Obiettivo è individuare i fattori che ne limitano la diffusione e trovare nuove soluzioni per sviluppare varietà (resistenti a malattie e insetti), pratiche colturali sostenibili e impieghi alimentari come si legge nel sito dedicato al progetto. INVERSIONE DI TENDENZA Si tratta dunque di aumentare la competitività delle leguminose europee per ridurre l’attuale deficit proteico. L’Europa importa circa il 70% di prodotti ricchi di proteine da utilizzare come mangimi. Nonostante il loro valore per l’alimentazione umana e zootecnica, la coltivazione di leguminose da granella in Europa è costantemente diminuita negli ultimi 40 anni. Sono coltivate sul OBIETTIVI Consumatori e agricoltori Coinvolti imprese, istituti di ricerca e organizzazioni professionali da vari paesi europei 2% delle superfici europee contro il 10% di Cina e Usa. È ora urgente invertire questa tendenza visto il ruolo strategico delle leguminose nello sviluppo di futuri sistemi di produzione agricola sostenibili, la loro capacità unica di fissare azoto atmosferico con un risparmio sui fertilizzanti azotati, il loro effetto di diversificazione su sistemi colturali ad alta concentrazione di cereali e il minor impiego di pesticidi. Le leguminose da granella sono inoltre una fonte proteica preziosa per il consumo umano. Con l’impennata dei prezzi mondiali, è cresciuta anche la lo- I ro importanza geopolitica in Europa. Tuttavia, diversi fattori, inclusi i minori investimenti nel miglioramento genetico, hanno contribuito a ridurre le rese e quindi la loro redditività, più bassa e più variabile rispetto ad altre colture. Il progetto “Legato”, che riunisce diverse imprese, istituzioni scientifiche e associazioni professionali di vari paesi europei, ha quindi l’obiettivo di favorire la reintroduzione sostenibile del- l progetto “Legato” si concluderà nel 2017. Finanziato dall’Unione europea con un contributo di 4.999.000 di euro coinvolge 29 partner provenienti da 11 paesi: Francia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Italia, Germania , Serbia , Portogallo, Polonia, Austria e Svezia e comprende 9 PMI e un istituto internazionale, il CIHEAM-IAMZ (Istituto agronomico mediterraneo). Tre gli obiettivi del progetto Legato: - rispondere alle aspettative dei consumatori in termini di sostenibilità e nuove abitudini alimentari; le leguminose da granella nei sistemi colturali europei. Lavorerà su pisello, fava, lupino bianco e cicerchia. PROPRIETÀ INTELLETTUALE Nella struttura organizzativa, vi è un Comitato ad hoc per la proprietà intellettuale e la divulgazione delle conoscenze e altre attività legate alle innovazioni prodotte dal progetto. Vigilerà fra l’altro sul rispetto dei principi che regolano i diritti di proprietà T.V. intellettuale. - soddisfare le esigenze degli agricoltori in termini di produttività, stabilità delle rese e adattabilità ai cambiamenti climatici; - rispondere alle preoccupazioni dei cittadini su qualità e sicurezza degli alimenti. Risultati e know-how generati dal progetto Legato saranno trasferiti ai vari soggetti interessati grazie a una stretta interazione tramite una rete di prove e forum. Per favorire la più ampia adozione dei risultati, è previsto un programma di divulgazione a livello supporti, tra cui sito web, brochure e workshop. T.V. [ ATTUALITÀ ] 14 Terra e Vita n. 12/2014 22 marzo 2014 OSSERVATORIO DI CAMPO I sintomi da saper distinguere e i responsi delle analisi di laboratorio Grano giallo, quali sono le cause? Ristagni idrici, DI LORENZO TOSI carenza d az oto, D istese di grano bicolore sui campi del CentroNord. Al verde tradizionale si affiancano chiazze di giallo più o meno intenso. Quali sono le cause? Candidata come colpevole numero uno è ovviamente la clorosi determinata dagli estesi ristagni idrici causati dalle prolungate piogge invernali, tuttora evidenti in molte zone. «Sono però già accertati – spiega Stefano Ravaglia di Sis, la società sementiera con sede a Idi1 Forte presenza di afidi. ce (Bo) – casi di virosi, soprattuto di mosaico e preoccupa l’anomala diffusione delle infestazioni di afidi, favoriti dal clima particolarmente mite di questo inverno». COLONIE INDISTURBATE Ravaglia descrive presenze multicolori di afidi nei campi prova di Jesi (An), sia su frumento duro che tenero, ma forti presenze sono rilevate anche in pianura padana (foto 1). Rhopalosiphum padi (livrea color verde-grigio); Metopolophium dirhodum (verde giallognola) e Sitobium avenae (livrea verderosata o brunastra con lunghi sifoni scuri): sono le specie che più comunemente infestano il grano. Di solito lo sviluppo delle colonie viene limitato dal freddo invernale, ma non quest’anno. I danni sono soprattutto indiretti: la produzione di melata con conseguente fumaggine e soprattutto la trasmissione di virus, in modo particolare del Nanismo giallo dell’orzo e dei cereali (il com- 3 Nanismo giallo su frumento a Ozzano (Bo) (Foto C. Rubies). virosi, septoriosi e danni diretti da afidi: non manca nulla colore giallo è in genere più acceso e può essere distinto, da un occhio esperto, dai disseccamenti causati dall’asfissia radicale. In seguito la pianta presenta taglia ridotta e inibizione della levata e della spigatura. CHIAZZE DORATE plesso virale BYDV/CYDV). I sintomi consistono, appunto, in un ingiallimento delle foglie più giovani che inizia dall’apice per poi scendere progressivamente a tutta la lamina. Il 2 Infezioni di Septoria. 4 Confronto tra varietà sensibile e tollerante a SBCMV a Cadriano (BO). La malattia in campo si manifesta a chiazze, altro sintomo caratteristico (foto 3) che vanno poi estendendosi in conseguenza agli spostamenti dei vettori. I responsi analitici non sono però tutti positivi. «Nelle diagnosi di laboratorio dei campioni sospetti – testimonia Claudio Ratti del Dip. Dista, area di Patologia vegetale dell’Università di Bologna – abbiamo riscontrato presenze di virosi, soprattutto del mosaico comune, mentre alcuni campioni sintomatici non sono risultati infetti». «In questi ultimi casi – commenta Ravaglia – mancando anche l’evidenza dell’effetto dell’anossia, non rimane che pensare a danni diretti da parte degli afidi». Gli ingiallimenti possono infatti anche essere determinati dalla sottrazione di linfa a causa delle punture trofiche, ma sarebbe una situazione inedita per questo periodo dell’anno, finora verificata solo in presenza di forti infestazioni sulle spighe. Anche la diffusione del virus del mosaico (SBCMV, soilborne cereal mosaic virus) può essere stata favorita dal clima “tropicale” dell’inverno appena trascorso. [ ATTUALITÀ ] n. 12/2014 22 marzo 2014 Il vettore Polymyxa graminis, un fungo che vive nel terreno, è infatti favorito da condizioni di umidità e temperature miti. Il sintomo caratteristico sono le striature e il mosaico fogliare (evidente se si vede la foglia in trasparenza) e la localizzazione è sempre a chiazze. Sintomi anche questi che possono essere facilmente confusi con sofferenze dovute a ristagno d’acqua o carenza d’azoto. Il Dip. Dista ha allestito nell’azienda agraria universitaria di Cadriano (Bo) dei campi prova in un terreno infestato dalla Polymyxa per testare la diversa suscettibilità al virus del mosaico (foto 4). «Sono emerse – commenta Ratti – vistose differenze nella sensibilità varietale». Con l’avanzare della stagione, appena la temperatura supera i 20-25°, la replicazione del virus è inibita e i sintomi tendono a sparire.«Ma gli effetti sulle rese – stigmatizza Ratti – rimangono, sia come peso che come minor numero di cariossidi per spiga». SEPTORIA E RUGGINI E un’altra presenza indesiderata già evidente nei campi di frumento è quella delle infezioni fungine. «Con significativi e diffusi casi – illustra Gianfranco Pradolesi di Terremerse, cooperativa attiva soprattutto tra Romagna e provincia di Ferra- SINTOMI Striature e giallumi 5 6 Attacco di afidi e sospetta virosi. ra – di infezioni primarie di septoria (foto 2)». «In un’annata come questa – è l’indicazione di Ravaglia – non conviene risparmiare sui trattamenti». Al Centro-Sud, nei campi prova localizzati nel Lazio e in Puglia Ravaglia ha anche constatato addirittura infestazioni di ruggine bruna e alcuni focolai di ruggine gialla. La coincidenza “fortunata” è legata al forte anticipo vegetativo della coltura del frumento («in certe aree siamo avanti addirittura di un mese»). La precoce fase di levata consentirebbe infatti in pianura padana di far coincidere il trattamento anti-septoriosi con quello per il diserbo. Il maggior limite in questo caso è però rappresentato proprio dai ristagni idrici e dalla transitabilità dei terreni. In alcuni casi gli ingiallimenti hanno spinto gli agricoltori a entrare l’entrata in campo per anticipare le concimazioni di copertura, un inter- D Terra e Vita 15 Virus del mosaico su grano duro. (Foto V. Vallega). vento che, con i terreni saturi d’acqua può aver causato più danni che vantaggi. Anche perché i casi di carenza d’azoto dovrebbero essere limitati ai terreni poveri di sostanza organica. Negli altri suoli il clima mite dovrebbe aver favorito la mineralizzazione e conservato un’adeguata dotazione d’azoto, nonostante l’effetto lisciviazione delle piogge invernali. LA SENSIBILITÀ DELL’ORZO «La cui intensità – sostiene Nadia Faccini del Cra-Cerealicoltura di Fiorenzuola d’Arda (Pc) – ha alterato in molte zone la struttura del suolo creando spesse croste superficiali». Da qui i casi di ingiallimenti da asfissia radicale, che si possono distinguere dai casi precedenti perché localizzati lungo i bordi, le capezzagne e le zone a maggiore transito dei mezzi agricoli. «Soprattutto nell’orzo – istinguere tra virus e cause abiotiche degli ingiallimenti può essere difficile, Ancor più difficile può risultare riconoscere le differenze tra virus trasmessi da vettori animali o dal suolo. «Nel caso del virus del mosaico dell’orzo – spiega Nadia Faccini – occorre vedere le foglie in trasparenza per notare la presenza di striature e mosaici (nella foto tonda), un sintomo che tende a sparire all’aumento delle temperature. Nel caso invede del virus del nanismo trasmesso dagli afidi, il giallo è più intenso, si presenza a chiazze (foto rettangolare) e tende a partire dagli apici fogliari». 7 Virus nanismo a Idice (Bo). spiega la ricercatrice – che è più sensibile del frumento all’asfissia radicale». Il ritardo e la riduzione della taglia di questa coltura rispetto al frumento è infatti piuttosto evidente in questi giorni. Nel caso delle semine autunnali c’è chi ha ipotizzato un’effetto fisiologico legato anche in questo caso alle temperature alte che non hanno permesso di assicurare il fabbisogno di freddo per una specie microterme come l’orzo. Oppure, anche in questo caso, all’effetto dei virus. «Nei campi prova di Fiorenzuola – afferma Faccini – è evidente la presenza sia del virus del nanismo (BYVD) che del mosaico dell’orzo (BaYMV), e in questo caso c’è ben poco da fare perché nel caso di questa coltura non esistono vere e proprie varietà re sistenti». [ ATTUALITÀ ] 16 Terra e Vita n. 12/2014 22 marzo 2014 RAPPORTO USDA Rapporto sulle colture transgeniche a 16 anni dalla loro introduzione Più colture ogm, ma più resistenze Ma una gestione Gli Stati Uniti sono di gran lunga al primo posto nella lista dei 10 maggiori paesi produttori di colture ogm con circa 70 milioni di ha (40% sul totale globale). Prevale, su tutte, la prima generazione di colture ingegnerizzate (tolleranti agli erbicidi, resistenti agli insetti o agli agli stress ambientali). Gli ogm di seconda generazione migliorano invece tratti qualitativi (es il pomodoro flavor savor) mentre la terza generazione ingegnerizza geni per produrre ad esempio farmaci. Secondo il Servizio per la ricerca economica dell’Usda attenta in campo rallenta il fenomeno su insetti e malerbe H anno una storia lunga quasi 16 anni, sono coltivate dalla maggioranza degli agricoltori statunitensi eppure le colture ogm lasciano aperti ancora diversi interrogativi nonostante la loro rapida diffusione. Parliamo di mais, soia e cotone transgenici oggi i più diffusi negli Stati Uniti (90%). Ora l’Usda (l’equivalente del nostro ministero dell’Agricoltura) esce con un rapporto che fa il punto di questi primi 16 anni focalizzando la sua attezione su tre aspetti: l’impatto economico e ambientale, l’evoluzione della resistenza alle infestanti, l’accettazione da parte dei consumatori. COESISTENZA Diversi sistemi produttivi (HT), mentre il 75% dell’area coltivata riguarda varietà (mais, tabacco e cotone) resistenti agli insetti. VANTAGGI E NON PER GLI AGRICOLTORI che ha stilato il dossier, il 93% della soia, l’83% del mais e l’82% del cotone transgenici coltivati nel 2013 sono del tipo tollerante agli erbicidi V alutare le possibilità di coesistenza di diversi sistemi produttivi: colture biologiche, colture ogm, colture tradizionali. Questo secondo l’Usda sarebbe un importante obiettivo del report. L’Usda li sostiene tutti auspicando che ognuno di essi raggiunga il maggior successo possibile nel fornire prodotti per il mercato statunitense e quello estero. E sta conducendo una valutazione anche economica dei diversi sistemi. FIG. 1 - COLTURE OGM AUTORIZZATE FIG. 2 - AUTORIZZAZIONI PER GRUPPO 7,778 6,782 [ Fonte: Usda. inis ien Gen opS c er C r Arb o 210 Sem 260 ce 311 Bay ont es oSc ien c Evo Agr 320 DuP 400 326 Agr 370 e di Pione DuP er ont) Syn gen ta USD A/A RS nto nsa Mo part so a lz 294 Ri ba Ta 310 Co o 427 cc ic a 452 ed M en or um Fr od to 485 (Ora [ Fonte: Usda. 688 o a at Po m ne to Co 904 Pa t ia So ai s 1,104 565 Dow 1,085 2,225 M Gli anni 2001-2010 registrano un minor uso degli insetticidi nelle coltivazioni di mais e cotone Bt, ma ci sono evidenze dello sviluppo in alcune aree di popolazioni di insetti (lepidotteri) resistenti al Bt. L’utilizzo di colture Bt aumenta le rese riducendo le perdite produttive causate dagli attacchi degli insetti. Il ricorso inoltre a “fasce tampone” coltivate con mais convenzionale ha rallentato la diffusione della resistenza, ma in alcune aree questi fenomeni vengono dati in aumento. L’introduzione della tolleranza agli erbicidi ha invece consentito di sostituire prodotti più tossici e persistenti con il gliphosate. Anche in questo caso, però, rileva l’Usda, sono insorti fenomeni di resistenza (14 specie di infestanti resistenti al glypho- [ ATTUALITÀ ] n. 12/2014 22 marzo 2014 FIG. 3 - PERCHÉ GLI AGRICOLTORI SCELGONO COLTURE OGM sate). Di nuovo, il fenomeno può essere contenuto o ritardato con opportune pratiche colturali (best management practices): utilizzo di più erbicidi a diversa modalità d’azione, rotazione delle colture, controllo sistematico dei campi, pulizia delle attrezzature per ridurre la trasmissione di infestanti da un campo all’altro, bordi lungo i campi. 5% Soia HT* Mais HT Mais Bt** 20% 60% 71% 4% 77% 5% Aumenta la produzione 12% Riduce l’impiego e quindi il costo dei pesticidi 5% 6% Cotone Bt Cotone Ht Risparmio di tempo e semplificazione 79% 77% Altro [ *tollerante agli erbicidi; **Bacillus thuringiensis resistente agli insetti. Fonte Usda. che i consumatori sono pronti a pagare di più per il cibo privo di ingredienti ogm. Tuttavia, nei paesi in via di sviluppo, le reazioni sono più articolate. Vi sono consumatori disponibili a provare prodotti ogm che migliorano le caratteristiche nutrizionali, alcuni li pagherebbero anche di più. In genere, sono soprattutto i consumatori europei che pagherebbero di più per l’ogm-free. In Europa alcune catene della distribuzione adottano infatti politiche di limitazione degli ogm evi- FIG. 4 - MAIS OGM, PIÙ TOLLERANZE ASSIEME % di acri seminati Ultimo capitolo dell’indagine, i consumatori. Il loro gradimento di cibi a base di ogm varia a seconda del prodotto, del paese e delle informazioni che riceve. Informazioni positive sulle biotecnologie aumentano il desiderio di pagare per cibo ogm. Ma molti studi condotti in paesi sviluppati dimostrano 10% 6% 7% 12% CONSUMATORI 7% 9% 13% 15% PREZZI SEMI SU I semi brevettati costano più di quelli convenzionali (il prezzo della soia e del mais transgenici dal 2001 al 2010 è aumentato del 50% in termini reali). Quello del cotone anche di più. Il vantaggio competitivo di mais e cotone Bt rispetto alle sementi convenzionali è aumentato negli ultimi anni con l’introduzione di più resistenze contemponeamente nella stessa pianta. Terra e Vita 17 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 2000 01 02 03 04 [ Fonte: Usda. Colture tolleranti a un erbicida Colture resistenti agli insetti e tolleranti agli erbicidi Colture resistenti agli insetti 05 06 07 08 denziandone l’assenza nei loro marchi. Cibi ogm-free sono reperibili anche negli Sta- 09 10 11 12 13 tes, ma rappresentano una piccola quota di mercato ri B,T. spetto all’Europa. FIG. 5 - I PREZZI DEI SEMI OGM (SOIA E MAIS) 300 40 250 HT Soia 2007 $ per bushel 2007 $ per bushel 50 30 20 Soia convenzionale 10 0 200 Mais ogm 150 100 Mais convenzionale 50 2001 [ Fonte: Usda. 02 03 04 05 06 07 08 09 10 0 2001 02 03 04 05 06 07 08 09 10 [ ATTUALITÀ ] 18 Terra e Vita n. 12/2014 22 marzo 2014 DIFESA La produzione integrata obbligatoria è già in vigore. Impone solo di essere informati I supporti per l’applicazione del Pan Manuale, bollettini DI RODOLFO BARBERINI e modelli P arte il Pan, la difesa fitosanitaria si evolve e i produttori vorrebbero sapere cosa cambia. Lo dimostra la folla di oltre 400 persone che si è riversata lo scorso martedì 11 marzo nella sala convegni della Regione Emilia-Romagna per assistere all’incontro su “L’applicazione della Direttiva Ue sull’uso sostenibile dei fitofarmaci”. Un’affluenza inaspettata che ha costretto gli organizzatori ad approntare in tutta fretta delle sale per la proiezione in streaming dei lavori del convegno. Dal primo gennaio è infatti entrato ufficialmente in vigore il Pan, Piano d’azione sugli usi sostenibili degli agrofarmaci, recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Un provvedimento che innesca cambiamenti a cascata nella gestione delle strategie di difesa, con adempimenti per ora a carico soprattutto delle amministrazioni regionali. L’incontro è stato organizzato proprio per dare IRRORATRICI Controlli funzionali una prima risposta alle domande di tecnici e agricoltori. Floriano Mazzini del Servizio Fitosanitario della Regione Emilia-Romagna ha ricordato come il Pan sia il prodotto finale di un lungo processo di confronto fra i diversi “portatori di interesse” (industria, commercio, agricoltura, ambiente, salute e sicurezza e categorie professionali) durante la fase di consultazione, iniziata nel 2012. Tra i punti qualificanti del Piano c’è la volontà di valorizzare quanto già fatto nel nostro Paese, traducendo alcuni adempimenti non in obblighi, ma in impegni meritevoli di un sostegno finanziario. È il caso della difesa integrata, per la quale l’Italia ha scelto di realizzare due diversi livelli applicativi. Il primo, esteso a tutte le aziende agricole, sarà solo di tipo conoscitivo: in pratica gli imprenditori agricoli dovranno dimostrare di essere informati sulla lotta integrata, attraverso l’impiego di supporti M arina Arias dell’Assessorato Agricoltura della Regione Emilia-Romagna ha parlato, infine, del controllo e della taratura degli strumenti di irrorazione. Secondo il Piano di Azione Nazionale sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, entro il 26 novembre 2016 tutte le attrezzature impiegate a scopo professionale dovranno essere sottoposte a controllo funzionale, con una periodicità dei controlli pari a 5 anni fino al 2020, e non superiore a 3 anni dal 2021. Per altre tipologie saranno stabiliti intervalli più lunghi. La Regione si sta attrezzando per rispettare le scadenze. previsionali che dovranno essere messi a disposizione delle aziende. Il secondo, volontario ma più impegnativo, coinciderà di fatto con l’attuazione dei disciplinari di produzione integrata e sarà sostenuto dalle politiche di Sviluppo rurale e dagli strumenti finanziari dell’Organizzazione comune dei mercati (Ocm). LE PUBBLICAZIONI Tiziano Galassi (Servizio Fitosanitario), ha posto l’accento sul sistema di supporti che la Regione metterà a disposizione delle aziende per consentire l’applicazione di quanto previsto dalla Direttiva sull’uso sostenibile . Il primo di questi supporti, illustrato da Alda Butturini (Servizio Fitosanitario) sarà un “Manuale delle tecniche a basso impatto ambientale per la difesa delle piante” (presto disponibile e pubblicato dalla nostra casa editrice), che mette a disposizione delle aziende il compendio delle tecniche disponibili. Un altro importante supporto è rappresentato dalla nuova edizione della“Guida ai patentini sull’uso dei prodotti fitosanitari” rivisto e completato anche alla luce di quanto previsto dalla nuova normativa. Va ricordato che nel settore della formazione sono molte le novità a partire dall’inedito ruolo del “consulente”. Il principale strumento in- Il Manuale di difesa integrata in pubblicazione da Edagricole. formativo a disposizione delle aziende agricole sarà quello dei Bollettini di Produzione Integrata. Redatti su base provinciale dal coordinamento dei tecnici sono destinati a diventare il veicolo per informare le aziende sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari in modo da ridurne l’impatto su salute umana, ambiente e biodiversità. AVVERTIMENTO VIA WEB Il terzo e forse più innovativo fra gli strumenti di supporto, illustrato da Rocchina Tiso, è quello dei modelli previsionali, in questo caso inglobati all’interno di un portale accessibile dal sito internet del Servizio Fitosanitario dell’Emilia-Romagna. Strutturato come un Servizio di Avvertimento, il portale elaborerà i dati meteo per stabilire il livello di pericolosità per la maggior parte delle avversità delle principali colture. Tra gli altri servizi presentati dal Servizio Agrometeorologico dell’ARPA, vi è quello in grado di prevedere con certo anticipo il rischio di gelate. [ ATTUALITÀ ] 20 Terra e Vita n. 12/2014 22 marzo 2014 PAC 2014-2020 Tra il 2017 e il 2019 aiuti uniformi su tutto il territorio nazionale Germania, convergenza in tre tappe DI ALESSANDRA FERRETTI I l governo tedesco ha approvato il disegno di legge sulla riforma della Pac. Dal 2015 al 2019 il 4,5% dei pagamenti diretti verranno destinati alla promozione dello sviluppo rurale. Il volume medio dei fondi riallocati si attesta a circa 229 milioni di €/ anno, per una cifra complessiva di a 1,1 miliardi di €. Questi fondi verranno utilizzati dai singoli Länder per il sostegno ad aziende con colture di prati e pascoli, per allevamenti di bestiame nutrito con foraggi ricchi di fibra grezza, per misure destinate a determinate aree di ambienti agricoli e protezione climatica, per il rafforzamento di sistemi di allevamento adeguati, per il benessere degli animali, l’agricoltura biologica e aiuti supplementari per zone naturalmente svantaggiate. Tuttavia, la percentuale della riallocazione dei pagamenti verrà riesaminata tra il 2016 e il 2017. Entro il 2019 verranno poi eliminate le differenze regio- TETTI No capping per i grandi nali relative al valore dei pagamenti diretti. In base alla nuova regolamentazione dei premi per ettaro, infatti, sarà realizzato un allineamento uniforme a livello nazionale in tre successivi passaggi, nel corso degli anni tra il 2017 e il 2019. L’ammontare di tutti gli altri pagamenti diretti introdotti ex novo a partire dal 2015 dovrà essere fin dal principio uguale su tutto il territorio nazionale. GREENING E PASCOLI Il greening, a cui viene destinato il 30% dei fondi per i pagamenti diretti, include la manutenzione di aree permanenti come prati e pascoli, una maggiore varietà nella rotazione delle colture e la realizzazione delle cosiddette «aree di interesse ecologico» su terreni agricoli. Nel disegno di legge sono elencate disposizioni per una protezione efficace dei pascoli permanenti particolarmente sensibili dal punto di vista L ecologico. Tra queste, si indica l’applicazione del divieto di conversione e di aratura dei pascoli permanenti nelle aree incluse nella rete europea «Natura 2000». Normative dettagliate sul mantenimento dei pascoli permanenti al di fuori di queste zone sono disciplinate da un ulteriore regolamento. A questo proposito e per questo scopo il disegno di legge contiene le autorizzazioni necessarie. Per quanto riguarda invece le aree di interesse ecologico, che a partire dal 2015 dovranno essere realizzate sul 5% del terreno coltivabile, il disegno di legge applica tutte le varianti ammesse dall’Ue. IL VALORE DELLE AREE ECOLOGICHE Il valore attribuibile alle diverse tipologie di area ad interes- a degressività e il capping per le aziende di grandi dimensioni non verranno applicati. Invece, già quest’anno, verrà introdotto un aiuto, uguale su tutto il territorio nazionale, dell’importo di 50 €/ha per i primi 30 ettari e di 30 €/ha per i successivi 16 ha. Un premio è previsto anche per promuovere e sostenere l’entrata dei giovani in agricoltura. Il disegno di legge parla infatti di un importo aggiuntivo pari a circa 44 €/ha per un massimo di 90 ha, come indicato dall’Unione europea. Infine, per quanto riguarda i piccoli agricoltori, viene introdotta una regolamentazione in base alla quale il tetto massimo per ciascuna azienda dipende dalle rispettive esigenze di finanziamento nei singoli regimi di sostegno e avrà come limite 1.250 €/ azienda. Gli agricoltori che percepiscono finanziamenti al di sotto della soglia dei 1.250 € potranno godere di una minore burocratizzazione. A.F. se ecologico dovrà tenere conto dei cosiddetti fattori di conversione e/o ponderazione che saranno stabiliti dalla Commissione europea in un atto delegato. Ciò significa, per esempio, che una coltura intercalare, per essere riconosciuta equivalente a un ettaro di area d’interesse ecologico, dovrebbe essere coltivata su una superficie molto più estesa. Nella fattispecie, nel disegno di legge del governo tedesco, il fattore di ponderazione per le colture intercalari è pari a 0,3. In altre parole, 1 ha di coltura intercalare vale come 0,3 ha di area d’interesse ecologico. Con questo disegno di legge non sono disciplinate tutte le disposizioni per i pagamenti diretti. Al momento l’Ue sta lavorando per definire alcuni dettagli ancora vaghi, inclusi elementi importanti del greening. Dopo la discussione al Consiglio dei ministri, il disegno di legge passerà alla procedura parlamentare. La normativa entrerà in vigore il 1° agosto prossimo. [ ATTUALITÀ ] n. 12/2014 22 marzo 2014 Terra e Vita 21 CORTE DEI CONTI UE Richiamo agli organismi pagatori degli Stati membri e a quelli di certificazione Spesa Pac, controlli “non affidabili” DI ALESSANDRO COLTELLI ERRORI RISCONTRATI (ESERCIZIO 2011) SOSTEGNO MERCATO SVILUPPO E AIUTI DIRETTI (%) RURALE (%) D ura reprimenda della Corte dei Conti europea sui controlli amministrativi svolti dagli Organismi pagatori degli Stati membri, sugli organismi di certificazione dei conti di tali organismi pagatori e sulla stessa Commissione che non richiama le Amministrazioni nazionali a controllare, e relazionare, secondo le linee guida emanate. Per la Corte i risultati dei controlli sulla spesa agricola svolti dagli Stati membri, poi pubblicati dalla Commissione, non sono attendibili. Infatti i sistemi posti in essere presso gli Organismi pagatori per i controlli amministrativi e in loco erano parzialmente efficaci nel rilevare la spesa irregolare, nuocendo quindi all’affidabilità delle informazioni. POCHE GARANZIE La Corte conclude poi la sua relazione affermando che il lavoro svolto attualmente dagli organismi di certificazione non fornisce sufficienti garanzie né sull’adeguatezza dei controlli in loco né sull’attendibilità delle relazioni statistiche che vengono quindi utilizzate dalla Commissione per valutare il livello di irregolarità rilevato nei vari Stati membri. Per il 2011 e il 2012, la verifica condotta dalla Corte dei Conti su 180 operazioni relative alla spesa Feaga ha rilevato che il 39% e il 41%, rispettivamente, di tali operazioni era in- Violazione sugli appalti 20 31 Sovradichiarazione superficie 38 8 Calcolo errato pagamenti/diritti 25 45 Inefficaci controlli incrociati con banca dati sugli animali 10 - Mancato rispetto degli impegni agroambientali - 9 Errori di condizionalità 7 3 Altri - 4 ficiato da errori. Una parte significativa di tali errori era conseguenza di controlli amministrativi inefficaci o di calcoli dell’aiuto non esatti operati dagli organismi pagatori. Nel corso dell’audit, gli auditor della Corte hanno visitato nove organismi pagatori in otto Stati che hanno gestito il 28% degli aiuti diretti Feaga e il 41% della spesa Feasr nel 2011. Per l’Italia la Corte dei Conti Ue ha verificato l’operato dell’Organismo pagatore della Lombardia per i pagamenti diretti e dell’organismo pagatore della Toscana per i Psr. Per quanto riguarda i pagamenti diretti la Corte rileva il mancato aggiornamento del sistema informativo delle particelle dopo i controlli in loco. Mentre per gli aiuti relativi allo sviluppo rurale sono state rilevate regole di tolleranza non previste, spese non ammissibili, e riduzioni non consentite oltre che assenza di elementi probatori, carenze e controlli inefficaci sulle condizioni di ammissibilità e sugli impegni da rispettare. Altro esempio riguarda la Polonia: la Corte ha riscontrato che venivano corrisposti aiuti relativamente a seminativi non utilizzati e sui quali non era stata svolta nessuna attività. LE PRINCIPALI CARENZE In base agli audit la Corte ha individuato le principali carenze che inficiano i dati contenuti nelle relazioni degli organismi pagatori e, quindi, il calcolo fatto dalla Commissione del tasso di errore residuo: - le procedure operanti sono insufficienti per garantire che gli aiuti diretti siano corrisposti soltanto ai beneficiari che soddisfano la definizione di «agricoltore» del regolamento; - vi sono carenze concernenti l’affidabilità del sistema di identificazione delle parcelle agricole (Sipa), visto che superfici inammissibili sono state registrate come ammissibili; - gli organismi pagatori hanno sostituito le parcelle inammissibili dichiarate dagli agricoltori con altre parcelle dopo il termine ultimo previsto dalla normativa; - gli organismi pagatori hanno calcolato gli aiuti in maniera non corretta, per lo più in riferimento a «diritti al pagamento» erronei, anch’essi stabiliti dagli organismi pagatori; - valutazione inaccurata dei terreni ammissibili all’interno delle parcelle dichiarate. La Corte conclude formulando alcune raccomandazioni riguardanti soprattutto i controlli amministrativi e in loco che dovrebbero essere condotti dagli Organismi pagatori in modo più rigoroso e la qualità delle banche dati Sipa, che dovrebbe essere migliorata. Un’altra raccomandazione riguarda le linee guida pubblicate dalla Commissione per l’attuazione di sistemi di controllo adeguati e per la compilazione delle relazioni statistiche che dovrebbero essere meglio esplicitate e la loro attuazione dovrebbe essere monitorata in modo più stringente. La relazione contiene anche la difesa della Commissione chiamata per prima in causa, che si difende affermando che nella gestione dei fondi Ue, da tempo, prende in considerazione altri elementi rispetto alle informazioni trasmesse dagli Stati membri, compreso il parere dei revisori dei conti della Direzione agricoltura, del Tribunale e degli organi di controllo indipendenti. E userà questa nuova metodologia per tutte le spese agricole in futuro. 22 Terra e Vita [ ATTUALITÀ ] n. 12/2014 22 marzo 2014 IL CASO Obsoleta la legge 157/92. Occorrono strumenti nuovi per tutelare le imprese agricole Fauna selvatica fuori controllo DI LUCA ZUCCARO In Francia i danni alle colture e all am biente sono pagati dai cacciatori I l sistema è ormai al collasso: la gestione della fauna selvatica non funziona più e si è rotto l’equilibrio tra agricoltura, animali selvatici e grandi predatori. Occorrono interventi urgenti a livello legislativo e normativo, altrimenti la situazione potrebbe degenerare in modo irreversibile. Sono queste le conclusioni a cui è giunto il confronto organizzato di recente dalla Confagricoltura provinciale al Centro incontri della Provincia di Cuneo dove si è fatto il punto sulla situazione in Italia e all’estero. Per esaminare le possibili soluzioni a un problema sempre più complicato da gestire l’organizzazione agricola ha chiamato a Cuneo alcuni esperti del settore. L’assessore all’Agricoltura del Piemonte Claudio Sacchetto ha invitato alla concretezza. «C’è troppa disinformazione e in molti giocano ad alimentare polemiche sull’argomento. La verità è che la legge 157/92 che regola la gestione della fauna in Italia è ormai obsoleta – ha detto l’as- sessore – e andrebbe rivista secondo le esigenze attuali sull’argomento». Secondo il dirigente del settore Politiche agricole della Provincia di Cuneo Paolo Balocco «la fauna può essere una risorsa, ma oggi i selvatici sono troppi e occorre rientrare nei limiti. Manca una gestione organica e unitaria di fauna e caccia per la presenza di molti soggetti competenti, non c’è un piano faunistico regionale e la Regione è senza una legge sulla caccia». UNGULATI TOSCANI Ma anche dove le normative ci sono, e puntuali, la situazione è critica. Il tecnico della Provincia di Pisa Vito Mazzarrone ha ricordato che in Toscana alcune specie di selvatici sono proliferati in maniera incontrollata. I danni da cinghiale rappresentano il problema principale (in regione ci sono 116.000 abbattimenti all’anno di ungulati), ma anche i lupi stanno iniziando a creare allarme, perché si trovano nella rotonde alle periferie delle città. In Francia i danni alle colture agricole e all’ambiente li devono pagare i cacciatori. Sono molto diffusi i cinghiali, i cervi, i daini, i camosci e i mufloni. Nicolas Jean, presi- dente dellaFederazione dei cacciatori delle Alte Alpi (il dipartimento francese della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra) ha ricordato che la Federazione si occupa di gestire i danni, controllando popolazione dei grandi selvatici, attuando misure di prevenzione puntuali e raccogliendo i fondi tra i cacciatori per pagare gli indennizzi: ogni cacciatore paga, oltre al costo del bracciale di caccia, una tassa di selezione. IN SVIZZERA DECIDONO I CANTONI In Svizzera sono i Cantoni a fissare le misure di risarcimento per i danni alle colture e agli animali da reddito. I danni principali sono provocati dai cervi; la prevenzione viene fatta prevalentemente con le recinzioni elettrificate, ma anche con segnalatori acustici a ultrasuoni. È però soprattutto il prelievo venatorio a limitare i danni. «Nei Grigioni – ha ricordato Marco Viglezio, vicepresidente della Federazione Cacciatori Ticinesi – i danni sono in calo da oltre vent’anni e si assesta- no sui 50.000 €/anno, perché l’attività venatoria è stata pianificata in modo scientifico». Danni in calo anche nel Vallese, grazie alla forte pressione venatoria, dove gli indennizzi si quantificano in circa 150.000 €/anno. CANTON TICINO, MILIONI DA RIMBORSARE Nel Canton Ticino invece i danni sono molto pesanti e ammontano a oltre 1 milione di €/anno, anche se occorre considerare che i produttori agricoli vengono risarciti sul valore del prodotto finito. Nel cantone di Ginevra, dove la caccia è vietata, su soli 280 km² i danni ammontano a 1.000 franchi svizzeri per chilometro quadrato. Il direttore della Confagricoltura di Cuneo Roberto Abellonio chiudendo il convegno ha ricordato che «agli imprenditori non interessano i risarcimenti del danno, perché gli indennizzi non saranno mai utili per compensarli abbastanza. Occorrono strumenti nuovi e sistemi alternativi di gestione della fauna che tutelino meglio le imprese agricole». n. 12/2014 22 marzo 2014 [ ATTUALITÀ ] Terra e Vita 23 CONTAMINAZIONE Stop alla vendita di prodotti da aree a rischio. Definito un indice di rischio Terra dei fuochi sospetta solo al 2% DI FEDERICA LEVI S top immediato alla coltivazione e alla vendita dei prodotti ortofrutticoli provenienti da 51 siti - per un totale di 64 ha - della cosiddetta Terra dei Fuochi, territorio compreso tra Napoli e Caserta e martoriato dallo sversamento illegale di rifiuti. Lo ha stabilito il decreto interministeriale firmato dai ministri delle Politiche agricole, della Salute e dell’Ambiente, che ha disposto l’avvio di indagini dirette sui terreni “a rischio”, per stabilire dove e cosa si potrà coltivare. La decisione è il primo risultato di un lavoro avviato lo scorso dicembre con lo scopo di affrontare e circoscrivere il problema, restituendo credibilità ai prodotti campani che in questi mesi hanno subito un crollo delle vendite. La mappatura, realizzata attraverso il confronto dei dati in possesso degli enti coinvolti su un perimetro di 1.027 kmq, ha messo in evidenza l’esistenza di una zona “rossa”: 21,5 kmq, di cui 9,2 destinati all’agricoltura. Senza voler minimizzare, ha sottolineato il ministro Maurizio Martina, «si tratta di appena il 2% dell’area. Per il restante 98% non abbiamo, allo stato attuale, elementi per considerare i terreni a rischio». È stato inoltre definito un indice di rischio, che va da 1 (non rilevante) a 5 (massimo). La seconda fase del lavoro, da attuare entro 90 giorni, consiste nell’analisi diretta dei terreni che rientrano nelle categorie 3,4 e 5 al fine di indicare le aree off limits per la produzione alimentare e quelle dove sarà introdotta la fitodepurazione. Nel frattempo è scattato il divieto di vendere i prodotti ortofrutticoli coltivati in queste aree a meno che non sia dimostrata la loro sicurezza. Due le possibilità: che le colture siano state oggetto di controlli ufficiali con esito favorevole negli ultimi 12 mesi; che l’agricoltore richieda, a sue spese, nuove indagini. Intanto la Campania ha istituito un fondo da 50 milioni di € per aiutare gli imprenditori ad affrontare le spese per i controlli e per finanziare operazioni di marketing. [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] 24 Terra e Vita n. 12/2014 22 marzo 2014 Mancato rispetto condizionalità Non è colpa del contoterzista È sempre responsabile l’agricoltore anche per lavori eseguiti male DI GIUSEPPE FUGARO A ffidarsi a terzi per far eseguire i lavori che consentano il rispetto dei requisiti della condizionalità, non esime il beneficiario degli aiuti Pac dalla colpa di non aver rispettato tali requisiti se i lavori sono stati eseguiti male. L’affermazione è contenuta in una sentenza della Corte di Giustizia Ue chiamata a dare un interpretazione a una controversia insorta tra un agricoltore olandese e le autorità di controllo che avevano rilevato l’irregolarità e sanzionato l’agricoltore riducendo l’aiuto. In particolare nel marzo del 2009 l’Organismo di controllo dei Paesi Bassi, a seguito di una verifica sul rispetto della condizionalità della Pac in azienda, aveva accertato che taluni fertilizzanti non erano stati applicati con modalità riduttive di emissioni, come richiesto da una disposizione della legislazione nazionale in applicazione del criterio comunitario della condizionalità. I fertilizzanti infatti erano stati distribuiti sulla parcella di pascolo, su incarico dei ricor- AIUTI PAC Pascolo di terzi, è legittimo C renti, da un lavoratore agricolo indipendente al servizio di un’impresa adibita a lavori conto terzi. Sulla base di tale accertamento, l’Organismo di controllo aveva ridotto del 20% l’aiuto a favore dell’azienda olandese, imputando ai ricorrenti l’inadempienza da parte del lavoratore agricolo contoterzista. Contro tale decisione i ricorrenti hanno proposto un reclamo che è stato respinto dall’Autorità di controllo; successivamente hanno interposto appello al giudice del rinvio che ha deciso di sospendere il procedimento e di sottoporre alla Corte comunitaria alcune questioni pregiudiziali tra cui, appunto, quella oggetto della recente sentenza. Il giudizio della Corte Ue afferma che le norme regolamentari devono essere interpretate nel senso che, nell’ipotesi di una violazione dei requisiti relativi alla condizionalità da parte di un terzo che esegue lavori su incarico di un beneficiario dell’aiuto, detto beneficiario può essere ritenuto responsabile di on ordinanza del 6 marzo il Consiglio di Stato ha sospeso gli effetti della circolare con cui l’Agea ha escluso, ai fini dell’ammissibilità delle superfici dichiarate a pascolo magro, il pascolamento dei terzi. L’istanza cautelare, che era stata in primo grado rigettata dal Tar del Lazio, è stata invece accolta dal Consiglio di Stato in considerazione del grave pregiudizio che le aziende ricorrenti avrebbero subito non potendo presentare domanda Pac entro il 15 maggio prossimo con evidente ricaduta negativa anche per le annualità successive. tale violazione qualora abbia agito intenzionalmente o con negligenza in sede di scelta del terzo, di controllo esercitato su quest’ultimo oppure di istruzioni che gli sono state fornite, e ciò a prescindere dall’intenzionalità o dalla negligenza del comportamento di detto terzo. Tale interpretazione, come si legge nella sentenza, consente di prevenire gli abusi, poiché il beneficiario dell’aiuto non può discolparsi affidando ad altri i lavori agricoli, né ridurre la propria responsabilità fornendo la prova che il terzo ha, per esempio, agito con negligenza per escludere la sua responsabilità per inadempienza intenzionale. Peraltro, la responsabilità del beneficiario dell’aiuto per la propria negligenza o per il proprio comportamento intenzionale può essere dimostrata a prescindere dall’intenzionalità o dalla negligenza del comportamento del terzo che è all’origine dell’inadempienza alle regole della condizionalità. Il Consiglio di Stato ha rinviato quindi gli atti al Tar Lazio per una prossima udienza di discussione. Indiscussa la rilevanza del risultato raggiunto, il pronunciamento crea tuttavia problematiche più complesse di quelle risolte, dal momento che la sentenza definitiva non potrà ragionevolmente giungere entro il 15 maggio. Gli effetti dell’ordinanza sono estesi a tutte le aziende che si avvalgono del pascolamento di terzi, quindi ci chiediamo se l’intero comparto potrà con tranquillità presentare domanda per la campagna 2014 confidando sul positivo esito del giudizio (in 1° e in 2° grado) o dovrà rischiare nel futuro il possibile recupero da parte di Agea sulle somme erogate in caso contrario? Fabio Giuseppe Lucchesi [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] n. 12/2014 22 marzo 2014 Terra e Vita 25 Quando il bio non è conforme Tutte le misure da prendere Come intervengono gli organismi di controllo nei confronti dei produttori DI MASSIMO DAMOCLE D prolungati nel tempo e non determinare variazioni sostanziali dello “status” aziendale; le irregolarità comportano l’applicazione della soppressione delle indicazioni biologiche sui prodotti, e di conseguenza il divieto per l’operatore di riportare le indicazioni relative al metodo di produzione bio, nell’etichettatura e nella pubblicità dell’intera partita o dell’intero ciclo di produzione; - infrazione: inadempienza grave di carattere sostanziale che compromette la conformità del processo di produzione e/o il sistema di auto-controllo sul metodo di produzione o la gestione della documentazione o il rispetto degli obblighi contrattuali assunti nei confronti degli Organismi di controllo e si caratterizza per avere effetti prolungati tali da determinare variazioni sostanziali l Mipaaf avrebbe voluto dello “status” aziendafar pagare la tassa di conle e/o di conformità dei cessione governativa agli prodotti e/o di affidaesperti degli oli di oliva extrabilità dell’operatore; vergine che chiedono e ottenl’infrazione porta alla gono l’iscrizione all’elenco sospensione della certinazionale degli assaggiatori istituito e tenuto dallo stesso ficazione o all’esclusioMinistero, ma l’Agenzia delle entrate è stata di parere ne dell’operatore dal sicontrario. Infatti, con la Risoluzione n. 22 del 18 febbraio stema di controllo. scorso, l’Agenzia ha chiarito che l’iscrizione in albi o L’Organismo di elenchi, che non abilitano all’esercizio di attività inducontrollo deve comunistriali o commerciali e di professioni, non sconta i tributi sulle concessioni governative. care non oltre i 5 giorni Pertanto i tecnici e gli esperti degli oli di oliva vergini ed extravergini non sono tenuti a lavorativi dall’adoziocorrispondere la tassa sulle concessioni governative per ottenere l’iscrizione all’elenco ne della misura il provnazionale. M.D. vedimento emesso. al 1° gennaio è entrato in vigore il nuovo elenco delle non conformità riguardanti la qualificazione biologica dei prodotti e le corrispondenti misure che gli Organismi di controllo devono applicare agli operatori. Un decreto del Mipaaf (G.U. del 13 febbraio 2014) ha definito tali non conformità, le ha classificate e ha stabilito le misure che devono essere adottate da parte degli Organismi di controllo. Il decreto è stato adottato per dare attuazione alla corrispondente normativa comunitaria e in particolare per fornire definizioni che garantiscano una gestione uniforme e coerente delle non conformità e delle misure da prendere. Le non conformità, precisa il decreto, si distinguono in: - inosservanza: inadempienza lieve che non compromette la conformità del processo di produzione e/o il sistema di auto-controllo sul metodo di produzione ESPERTI OLIO Iscrizione Albo, niente tassa I o la gestione della documentazione aziendale e non ha effetti prolungati nel tempo e non determinare variazioni sostanziali dello “status” aziendale e/o di conformità dei prodotti e/o di affidabilità dell’operatore; le inosservanze comportano l’applicazione, da parte dell’Organismo di controllo, di una diffida, un invito scritto a correggere l’inosservanza in tempi definiti e a predisporre le opportune azioni correttive affinché l’evento non si ripeta; - irregolarità: un’inadempienza che compromette la qualificazione dei prodotti, ma non la conformità del processo di produzione e/o il sistema di autocontrollo sul metodo di produzione o la gestione della documentazione aziendale e si caratterizza per non avere effetti [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] 26 Terra e Vita n. 12/2014 22 marzo 2014 Tutti i terreni agricoli sono esclusi dalla Tasi Indipendentemente dalla qualifica soggettiva del proprietario DI CORRADO FUSAI C ome brevemente anticipato nello scorso numero di TV, il Dl. n. 16 del 6 marzo scorso (meglio noto come decreto “Salva Roma-ter”) ha introdotto numerose modifiche alla disciplina del nuovo Tributo sui servizi indivisibili (Tasi), istituito, nell’ambito dell’Imposta unica comunale (Iuc), dall’ultima legge di stabilità. Va detto che, al di là delle ottime notizie riferite al settore agricolo (come già si sa, i terreni agricoli sono esclusi dal tributo), le modifiche apportate dal decreto rimediano ad alcuni “errori” di impostazione abbastanza evidenti. IL PRESUPPOSTO IMPOSITIVO Il decreto ha quasi completamente riformulato il comma 669 e abrogato il comma 670 della L. n. 147/2013, che all’art. 1 fissava il presupposto impositivo della Tasi. Il nuovo comma 669 recita: “Il pre- FABBRICATI Strumentali all 1 per mille P supposto impositivo della TASI è il possesso o la detenzione, a qualsiasi titolo, di fabbricati, ivi compresa l’abitazione principale, e di aree edificabili, come definiti ai sensi dell’imposta municipale propria, ad eccezione, in ogni caso, dei terreni agricoli”. Come si vede scompare del tutto il riferimento alle “aree scoperte”. Non solo perché tra le “aree scoperte a qualsiasi uso adibite” sarebbero rientrati, con tutta evidenza, anche i terreni agricoli, che oiché tutti i fabbricati sono assoggettati al tributo, lo sono anche i fabbricati rurali, sia quelli ad uso di abitazione principale, sia quelli ad uso strumentale. Ovviamente, come già avviene per la disciplina dell’Imu, anche per la Tasi ai fabbricati rurali ad uso di abitazione principale si applicherà la disciplina delle abitazioni principali (aliquota e relative eventuali deduzioni). Quanto ai fabbricati rurali ad uso strumentale (il riferimento normativo è sempre all’art. 9, comma 3-bis, del Dl. n. 557/93) va ricordato che il comma 678 stabilisce che l’aliquota Tasi non può comunque essere superiore all’1 per mille. Si ricorda inoltre che dal 1° gennaio 2014 i fabbricati rurali strumentali sono esenti dall’Imu, come stabilito dal comma 708 della citata legge n. 147/2013. C.F. sono ora invece esplicitamente esclusi dalla Tasi. Ma anche perché, più in generale, la nozione di “area scoperta”, quale elemento imponibile, non esiste neppure nella disciplina dell’Imu. Pertanto, a seguito del nuovo comma 669 e dell’abrogazione del comma 670, risulta che saranno assoggettati alla Tasi: - tutti i fabbricati, compresa la casa di abitazione principale; - le aree edificabili; - le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali imponibili, non operative; - le aree condominiali che non siano detenute o occupate in via esclusiva. IN OGNI CASO Vale la pena, nel ribadire che i terreni agricoli sono ora esclusi dalla Tasi, che l’esclusione si applica “in ogni caso”. Tale formulazione ha certamente un’ampia portata, ma vale, in particolare e soprattutto, a non condizionare l’esclusione alla qualifica soggettiva dei possessori del terreno. Come noto, infatti, la disciplina dell’Imu, come già fu per quella dell’Ici, riserva alcune agevolazioni ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali, se iscritti alla previdenza agricola. Si ricordi, come esempio, che la base imponibile per l’Imu sui terreni agricoli si calcola applicando, al reddito dominicale risultante in catasto rivalutato del 25%, il moltiplicatore “135”, e che n. 12/2014 22 marzo 2014 tale moltiplicatore, nel caso di terreni posseduti e condotti da coltivatori diretti e Iap iscritti nella previdenza agricola, già ridotto a “100”, dal 2014 è pari a “75”. Per quanto riguarda la Tasi, dunque, l’esclusione dei terreni agricoli dal tributo si applica in ogni caso, e quindi anche se il terreno è posseduto e condotto da soggetti che non sono in possesso della qualifica di coltivatore diretto o Iap iscritti nella previdenza agricola. LE ALIQUOTE Premesso che la base imponibile della Tasi è la medesima stabilita ai fini dell’Imu, il comma 677 stabilisce che l’aliquota di base della Tasi è pari all’1 per mille e che il Comune può deliberare anche di ridurla fino all’azzeramento. Tuttavia, lo stesso comma 677 stabilisce che il Comune, nel deliberare tale l’aliquota deve rispettare in ogni caso il vincolo in base al quale la somma delle aliquote della Tasi e dell’Imu, per ciascuna tipologia di immobile, non deve superare l’aliquota massima consentita dalla legge statale per l’Imu al 31 dicembre 2013, fissata al 10,6 per mille e ad altre minori aliquote, in relazione alle diverse tipologie di immobile. Per il 2014, l’aliquota massima non può eccedere il 2,5 per mille, che costituisce anche l’aliquota massima applicabile per la Tasi sulle abitazioni principali. Qui è intervenuto il decreto-legge in commento, che ha aggiunto al comma 677 quanto segue: “Per lo stesso anno 2014, nella determinazione delle aliquote TASI possono essere superati i limiti stabiliti nel primo e nel secondo periodo, per un ammontare complessivamente non superiore allo 0,8 per mille a condizione che siano finanziate, relativamente alle abitazioni principali e alle unità immobiliari ad esse equiparate…detrazioni d’imposta o altre misure, tali da generare effetti sul carico di imposta TASI equivalenti a quelli determinatisi con riferimento all’IMU relativamente alla stessa tipologia di immobili...”. L’aliquota massima della Tasi per l’anno 2014, quindi, potrà essere pari al 3,3 per mille (ferma restando comunque all’1 per mille l’aliquota Tasi per i fabbricati rurali strumentali, come previsto dal [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] AREE EDIFICABILI Niente Tasi e Imu se coltivate da Cd o Iap N EQUITALIA Rottamazione Proroga al 31/3 S Terra e Vita 27 el nuovo comma 669 del Dl. n. 16 del 6 marzo scorso è scomparsa la frase, che nella formulazione originaria era riferita anche alle aree edificabili, “a qualsiasi uso adibiti”. Infatti, se fosse rimasto questo riferimento, un’area edificabile sarebbe stata assoggettata alla Tasi, anche se utilizzata per scopi agricoli. La nuova formulazione, invece, anche con riferimento alle aree edificabili, rinvia alla disciplina dell’Imu. Deve quindi valere quanto precisato nella circolare n. 3 del 18 maggio 2012 emanata dal dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia. Nella citata circolare, al par. 2, si fa esplicito riferimento al fatto che “non sono considerati fabbricabili i terreni posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali di cui all’art. 1 del D.Lgs 29 marzo 2004, n. 99, iscritti nella previdenza agricola…sui quali persiste l’utilizzazione agro-silvo-pastorale mediante l’esercizio dirette alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura, alla funghicoltura e all’allevamento di animali”. In tali casi, dunque, l’area edificabile, essendo considerata un terreno agricolo ai fini dell’Imu, dovrà essere esclusa dalla Tasi. Ovviamente, invece, qualora l’area edificabile fosse adibita all’esercizio delle attività agricole, ma da parte di soggetti che non sono iscritti alla previdenza agricola in qualità di coltivatori diretti o di imprenditori agricoli professionali, non scatta l’agevolazione, e l’area sarà assoggetta alla Tasi (oltre che all’Imu) come area edificabile. Inoltre, quel “in ogni caso”, vale anche ad escludere dalla Tasi i terreni agricoli ovunque siano ubicati, a nulla rilevando la loro collocazione in aree di collina o montagna o comunque aree svantaggiate. C.F. u TV n. 5/2014 abbiamo illustrato le disposizioni, contenute nell’ultima legge di stabilità, che prevedono la possibilità di pagare le cartelle e gli avvisi esecutivi senza gli interessi di mora e gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo, per le somme affidate a Equitalia in riscossione fino al 31 ottobre 2013. Il termine per provvedere alla definizione agevolata, già fissato al 28 febbraio 2014, è stato prorogato al 31 marzo dal Dl. n. 16 del 6 marzo scorso. C.F. già citato comma 678). La nuova disposizione consente sì a ciascun Comune di aumentare l’aliquota base per il 2014 al massimo di uno 0,8 per mille, ma ad una condizione: quella di stabilire, a favore delle abitazioni principali, detrazioni dall’imposta in modo da evitare che il carico d’imposta della Tasi sulle abitazioni principali risulti maggiore di quello prima prodotto dall’Imu. Da ricordare che la legge di stabilità (co. 679) aveva già previsto che, ai fini della Tasi (ma anche della Tari), i Comuni potessero prevedere riduzioni ed esenzioni in vari casi, tra cui (alla lettera e) i fabbricati rurali ad uso abitativo. 28 Terra e Vita [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] n. 12/2014 22 marzo 2014 FILO DIRETTO CON L’ESPERTO Il pensionato Cd, iscritto Inps, ha diritto alle agevolazioni Imu Come comportarsi se il C0mune invia un avviso di accertamento No, non hanno affatto ragione: se un coltivatore diretto pensionato continua a prestare la propria attività (con tanto di partita Iva) essendo regolarmente iscritto Inps, ha diritto alle agevolazioni Imu. Mi risulta che alcuni Comuni abbiano contestato il fatto che l’agevolazione non è dovuta in quanto il pensionato paga l’Inps con la riduzione contributiva del cinquanta per cento, ma quanto contestato è a mio avviso privo di ogni riferimento giuridico e normativo. Infatti l’art. 9 primo comma del Dlgs. n. 504/92 fa solo riferimento alla condizione di coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale che è del tutto soddisfatta nel caso prospettato. Nel caso i Comuni inviino avvisi di accertamento, in prima istanza, presenti subito il lettore una domanda di annullamento in autotutela e, se il Comune insiste, si rivolga con l’aiuto di un esperto o di un professionista, alla competente Commissione tributaria. Luciano Boanini 2/IMU Mai a carico dell’affittuario perché il contratto non è un diritto reale Sono un coltivatore diretto e conduco un’azienda agricola ricadente in zona montana con regolare contratto d’affitto di circa 40 ha, di proprietà dei miei genitori; su detto fondo ci sono due case coloniche accatastate come fabbricati rurali, in una ci abitano i miei genitori ex Cd ora in pensione, nell’altra ci abito io e mia moglie, tutti e due Cd regolarmente iscritti all’Inps e i miei due figli come per gli altri coltivatori per quanto riguarda i terreni agricoli? Dato che molti Comuni sono in disaccordo e mandano avvisi di accertamento, hanno ragione loro? D.P. - email TARSU I tributi locali omessi decadono dopo cinque anni Foto Concorso Fata 2007 di Claudio Portinari S e un pensionato continua a svolgere attività agricola mantenendo il possesso dei requisiti per il Cd ed è ancora iscritto negli elenchi Inps e paga i contributi, gli spetta la riduzione Imu Sono un affittuario di fondo rustico nel quale svolgo l’attività di coltivatore diretto. Il proprietario ha eseguito l’accatastamento del fabbricato nell’agosto 2012. Preciso che non utilizzo il fabbricato come abitazione. Il Comune mi ha inviato la cartella della Tarsu dal 2008 al 2012, compresi gli interessi per mancato pagamento e le more per mancata presentazione della denuncia. Possono richiedere con retroattività di cinque anni il tributo Tarsu essendo questo entrato in vigore solo nel 2013? I tributi locali come la Tarsu (indipendentemente dal nome: Tassa rifiuti, Tia ecc.) decadono, in caso di omessa o infedele dichiarazione “entro il 31 dicembre studenti. Debbo pagare l’Imu in quanto non del quinto anno successivo a quello in cui la sono proprietario ma affittuario dell’immobidichiarazione o il versamento sono stati o le in cui abito? avrebbero dovuto essere effettuati“. Quanto sopra è stabilito dall’art. 71 del Dlgs. L’Ici e oggi l’Imu (Imposta municipa507/93, modificato dall’art. 1 co. 161 delle unica) non sono la L. 296/06 (Legge mai a carico dell’affinanziaria 2007). Ai fittuario in quanto il fini della decadenza soggetto passivo di D LGS. N. 504 DEL 30/12/1992 si ricorda che, poiimposta è colui che “Riordino della finanza degli enti territoriali, a ché il termine per la detiene il diritto rea- norma dell’art. 4 della legge 23 ottobre 1992, n. dichiarazione del421” (G.U. n. 305 del 30/12/1992). le di proprietà o/e l’art. 70 Dlgs. di usufrutto e/o di 507/93 è “entro il 20 uso e/o diritto di abitazione. Non essengennaio dell’anno successivo all’inizio deldo il contratto un titolo annoverato tra i l’occupazione o detenzione dell’immobile”, il diritti reali, non produce alcun effetto termine di decadenza avanza di un anno sull’Ici e sull’Imu. e quindi il 2008 decade con il Luciano Boanini 31/12/2013. * 22 marzo 2014 Per quanto riguarda la quantificazione del tributo il Comune deve applicare il Regolamento comunale al quale rimandiamo per la quantificazione del Tributo. Ovviamente per gli anni pregressi si applicheranno le normative e gli indici in vigore anno per anno. Mi permetta però di fare presente che spesso i fabbricati rurali non abitativi (cantine, frantoi ecc.) producono rifiuti speciali e hanno convenzioni per il ritiro dei suddetti rifiuti. Consiglio, prima di pagare il tributo, di contattare un professionista che si occupa di rifiuti o di un esperto di un’associazione per valutare se nel computo della Tarsu il Comune ha tenuto conto di quanto sopra evidenziato. Luciano Boanini ti eventuali vendite nel biennio precedente). E l’art. 5 prevede che, quando fosse stata resa detta dichiarazione e non fosse stato esibito né il certificato definitivo né quello provvisorio, erano dovute PICCOLA PROPRIETÀ CONTADINA le imposte nella misura ordinaria, con il Difficile ottenere a posteriori diritto al rimborso qualora, nel termine il rimborso delle imposte pagate triennale di prescrizione, gli interessati Un soggetto che ha acquistato un terreno nel presentassero apposita domanda. 2009 senza benefici Ppc e che nel 2010 è Se il lettore non ha invocato alcuna agediventato coltivatore diretto “retroattivo” volazione nell’atto di acquisto, difficil(cioè effettuando l’iscrizione a partire dal mente potrà ottenere a posteriori il rim2008 e pagando regolarmente tutti gli arreborso delle imposte trati), ha diritto a chiepagate. Inoltre, dere il rimborso della l’agenzia delle Endifferenza delle imposte tra quelle ordinarie L EGGE N. 296 DEL 27/12/2006 trate potrebbe eccee quelle agevolate per “Disposizioni per la formazione del bilancio an- pire il decorso del nuale e pluriennale dello Stato (legge finanzia- termine triennale di l’acquisto del 2009? ria 2007)” (G.U. n. 299 del 27/12/2006). decadenza per il diritto al rimborso. L’agevolazione Tuttavia, potrebbe comunque provare “Ppc” (Piccola proprietà contadina) conad inoltrare la richiesta; sul sito delle siste nella possibilità di pagare le impoEntrate (www.agenziaentrate.gov.it – ste indirette in misura ridotta in sede di acquisto di terreni. Introdotta con la L. n. cosa devi fare – richiedere – rimborsi) si 604/54, a carattere temporaneo, proropossono anche trovare istruzioni per rigata di anno in anno fino al 31 dicembre chiedere i rimborsi di imposte già pagate. 2009. Nel 2010 non ne è stata riproposta Barbara Segato la proroga, ma, con il Dl. n. 194/09 (conv. in L. n. 25/10) è stata introdotta un’age UNICO volazione simile, per gli atti posti in esseQuando, come e dove re dal 28/2/2010. dichiarare il canone d’affitto L’art. 3 della L. n. 604 prevede che l’acL’importo derivante dall’affitto di terreni quirente dovesse “dichiarare contestualagricoli deve essere denunciato sulla dichiamente nell’atto quali sono i fondi che a titolo razione dei redditi? di proprietà o di enfiteusi sono posseduti da loro e dai membri del nucleo familiare, e Nel quesito manca un elemento foninoltre che si trovano nelle condizioni di cui damentale, e cioè le caratteristiche del al n. 3 dell’articolo precedente” (riguardansoggetto che concede in affitto i terreni * Terra e Vita 29 Foto Concorso Fata 2011 di Luca Berloni [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] n. 12/2014 agricoli (si tratta di un privato persona fisica, o di una società come la srl ecc.). Per i terreni agricoli sono possibili due diverse tipologie di contratti di affitto: 1 - in regime vincolistico del canone (L. n. 203/82); 2 - in regime non vincolistico del canone. Se il percettore del canone è una persona fisica che agisce in qualità di privato, come riportato anche nelle istruzioni ministeriali alla dichiarazione dei redditi modello Unico persone fisiche, nel primo caso il proprietario dovrà confrontare il canone annuo risultante dal contratto con l’80% del reddito dominicale, rivalutato dell’80% e aumentato del 15% (o del 5% se in possesso di qualifica di Cd o Iap). Se il canone risulta l’importo minore, potrà dichiarare questo. Altrimenti, dichiara il reddito dominicale (con rivalutazione e aumento). Nella dichiarazione dei redditi, modello Unico, quadro RA, nella casella “titolo” si indica il codice “2”. Nel secondo caso (affitto in libero mercato) invece il proprietario dichiara sempre il reddito dominicale rivalutato dell’80% (e aumentato del 15% o del 5%), e non è rilevante l’importo del canone di affitto. Per indicare il “titolo” nel modello Unico, quadro RA, si utilizza il codice “3”. In ogni caso, il reddito agrario è di competenza dell’affittuario del terreno. Questo vale nel caso in cui si tratti di affitto per usi agricoli. Invece, nel caso di terreni concessi in affitto da un privato per usi non agricoli, deve essere dichiarato e tassato Irpef il canone di affitto 30 Terra e Vita [ LEGGI, LAVORO E FISCO ] n. 12/2014 22 marzo 2014 percepito, che è considerato un “reddito diverso”. Barbara Segato Mio padre aveva una una p. Iva agricola, era iscritto alla Camera di commercio in quanto comprava il gasolio agricolo, aveva 2 trattori intestati e aveva dichiarato alcuni terreni intestati a noi figli con contratto di affitto. A gennaio è venuto a mancare. Preciso che si tratta di lavorare i terreni per uso personale e comunque, pur vendendo qualche prodotto (ad es. fieno) non si sono mai superati i 7.000 euro. Ora il punto è capire cosa fare sia come scelta personale che come fiscalità. Dobbiamo comportarci come una qualsiasi ditta e quindi fare la procedura di successione? Volendo rilevare l’attività cosa dovrei fare? La morte del padre del lettore (entro 30 giorni) deve essere comunicata sia all’agenzia delle Entrate che alla Camera di commercio (registro Imprese). A seguito di tale comunicazione il Registro delle imprese provvederà alla cessazione (mortis causa) della ditta individuale e l’agenzia delle Entrate provvederà ad annotare la p. Iva a nome “Eredi di…”. Successivamente dovrete provvedere ad effettuare l’inventario delle attività e delle passività della Ditta individuale. Dall’inventario dovete redigere una sorta di situazione contabile nella quale inserire oltre ai trattori anche le quote Pac, i crediti, i clienti e i debiti e fornitori. Se tale situazione non prospetta attività rilevanti ai fini della dichiarazione di successione, è sufficiente che decidiate (tutti gli eredi) quale forma di conduzione continuare per i terreni e in tale caso formare una nuova ditta individuale (del fratello che si occuperà della conduzione) o di una società agricola semplice dei fratelli che effettueranno la conduzione agricola. Nel caso invece che dalla situazione contabile si prospettino attività, si dovrà provvedere alla stregua di una normale successione di una ditta individuale indicandola in dichiarazione di successione e successivamente formare una comunio- Foto Concorso Fata 2011 di Giovanni Cappello SUCCESSIONE I passaggi da compiere e le tempistiche ne ereditaria da regolarizzare una volta presentata la dichiarazione di successione in una società agricola semplice. Trattandosi di attività agricola consiglio di rivolgersi a un tributarista esperto di fiscalità agraria o a esperti di associazioni agricole che sicuramente daranno un parere basato su elementi soggettivi. Luciano Boanini RINNOVABILI Produrre energia eolica non rientra tra le attività connesse La nostra è una società semplice agricola, e ci hanno proposto di realizzare un impianto minieolico (60 kWp), per la produzione e la vendita totale dell’energia (tariffa omnicomprensiva). Il consulente fiscale però ci ha avvertito che tale attività non rientra nelle attività connesse dell’agricoltura (mentre lo è il fotovoltaico) e quindi la società semplice non lo può fare. È corretto? Il parere del consulente è condivisibile. La norma a cui fare riferimento per individuare l’inquadramento dell’attività di produzione e vendita di energia è contenuta nell’art. 1 co. 423 della L. n. 266 del 2005 (Legge finanziaria 2006), che ha ricompreso tra le attività agricole connesse - e tassate con il reddito catastale agrario - la produzione di energia “da fonti rinnovabili agroforestali”; in seguito, con la L. n. 81/2006 è stata aggiunta la produzione di energia “da fonti fotovoltaiche” e l’anno successivo, con la L. n. 296 del 2006 (Legge finanziaria 2007) è stata inclusa anche la produzione di “carburanti ottenuti da produzioni vegetali, e di prodotti chimici derivanti da prodotti agricoli”. Pertanto, la produzione di energia da fonti eoliche è attualmente esclusa dall’ambito agricolo, non rientrando nelle attività definite all’art. 2135 del codice civile. Dal punto di vista fiscale, per l’Irpef è tassata la differenza tra i ricavi e i costi inerenti, quali quello dell’impianto. Per l’Iva: deve essere emessa la fattura per le vendite dell’energia e si liquida l’imposta calcolando la differenza tra l’Iva sulle fatture emesse e quella sugli acquisti relativi. Il lettore inoltre dovrà tenere conto che la società semplice agricola può svolgere solo le attività agricole e connesse di cui all’art. 2135 del codice civile, tra le quali, come sopra evidenziato, non rientra la produzione di energia eolica. Barbara Segato DOVE INVIARE I QUESITI New Business Media Srl Piazza Galileo Galilei, 6 - 40123 Bologna fax: 051-6575856 e-mail: [email protected] 32 Terra e Vita [ ATTUALITÀ/REGIONI ] PIEMONTE Domande entro metà maggio Misure ambientali, l’assessore garantisce la continuità della 214 I l 2014 è l’anno di transizione verso la nuova Pac e di rinnovo per il consiglio regionale, con elezioni già fissate per il 25 maggio. Ciononostante, da Torino si punta a dare continuità a una misura importante come la 214 riferita ai pagamenti agroambientali «proseguendo il sostegno alle realtà imprenditoriali agricole mediante il Psr 2007-13 anche nel periodo transitorio che ci conduce alla nuova programmazione, cominciando a investire anche le risorse previste per il Psr 2014-20». Lo sottolinea l’assessore all’agricoltura piemontese Claudio Sacchetto. Nello specifico, la delibera fissa per l’anno 2014 il prolungamento facoltativo degli impegni pluriennali scaduti nel 2013, la prosecuzione degli impegni non ancora scaduti e la possibilità di presentare nuove domande di manutenzione (collegate alla misura 216 “Investimenti non produttivi”). L’operazione è peraltro conforme al regolamento comunitario, il quale prevede per la misura 214, nel caso siano state impegnate tutte le risorse assegnate dal Psr 2007-13 e i cui pagamenti verranno completati nel corso del 2014-15, di applicare il regime di transizione tra i due periodi di programmazione. Per consentire il prolungamento e la prosecuzione degli impegni pluriennali in oggetto si calcola stimato in oltre 38 milioni di euro, suddiviso tra le quote comunitaria, statale e regionale (quest’ultima di poco superiore ai 6,5 milioni di euro). La direzione Agricoltura della Regione avvierà le procedure per poter rendere possibile la conclusione della presentazione delle domande entro la metà del mese di Jacopo Fontaneto maggio. FRIULI-VENEZIA GIULIA Cresce il prezzo (+2,64%) n. 12/2014 22 marzo 2014 LOMBARDIA Coinvolti 80 player del comparto Associazione di filiera per l’avicoltura N NORD asce in Lombardia l’associazione di filiera del distretto avicolo lombardo, una realtà innovativa che coinvolge 80 player della filiera avicola regionale divisi nelle cinque province di Brescia, Mantova, Cremona, Bergamo e Sondrio. «Realtà interessante, perché – come commenta anche l’assessore regionale all’agricoltura Gianni Gava – copre l’intera filiera, dagli incubatori fino alla grande distribuzione, caso unico in tutti i 23 distretti lombardi». Del resto, la Lombardia pesa per oltre il 17% nel valore dell’avicoltura nazionale; dati che hanno portato l’assessore a garantire la propria disponibilità per sollecitare un tavolo di filiera. Sempre Fava sottolinea come, in termini di macro-regione zootecnica «anche il comparto avicolo vede Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte produrre il 70% del totale nazionale». Gianni Comati (federazione avicoltori) sottolinea che «grazie al distretto avicolo i produttori lombardi potranno cercare una più equa distribuzione del reddito, a partire dalla riduzione dei costi». Per Gabriele Canali, docente di Economia agraria all’Università Cattolica di Piacenza e referente scientifico del distretto, «l’aggregazione potrà assicurare anche una migliore reazione degli attori della filiera in risposta alle esigenze dei consumatori e del mercato». Nel futuro della nuova realtà c’è anche l’idea di un marchio specifico. E grande attenzione alla strategicità dell’etichettatura, uno degli aspetti di maggiore interesse per promuovere il made in Italy, forte di maggiori controlli e normative sanitarie stringenti. J.F. LIGURIA Domande entro il 30 giugno 2014 Una filiera bosco-legno tutta italiana Investimenti, riaperto bando del Psr I l volume di legname friulano commercializzato nel 2013 dalla cooperativa Legno Servizi–Pefc Fvg di Tolmezzo ha superato i 19mila mc. Il prezzo medio di vendita è migliorato, passando dai 68,84 €/mc del 2012 agli attuali 70,66 €/mc (+2,64%). Il legname prelevato dai boschi regionali è rimasto in Friuli-Vg per il 36,84%. In particolare, il 35,52% del legname tagliato è rimasto in provincia di Udine. «Dunque, il nostro impegno per una filiera boscolegno tutta friulana e italiana è confermato dai numeri. Nel 2013, infatti, il 100% dei clienti dei lotti boschivi che abbiamo commercializzato, operavano nel Triveneto, nessuno in Austria» sottolinea il presidente Er Adriano del Fabro mes De Crignis. L a Giunta regionale ha riaperto i termini per la presentazione delle domande di aiuto inerenti alcune misure del Psr 2007-2013. Fra queste quella relativa al sostegno agli investimenti non produttivi nei terreni agricoli che si prefigge i seguenti obiettivi: realizzazione di fonti di approvvigionamento per la fauna selvatica, conservazione e fruizione delle aree agricole a valenza paesaggistico ambientale, salvaguardia e tutela dell’ambiente, del paesaggio rurale. Le risorse finanziarie messe a disposizione ammontano a 5.505.654 euro e le domande possono essere presentate al Settore Ispettorato agrario regionale entro il 30 giugno 2014. Le domande di aiuto vanno presentate prima dell’avvio degli investimenti. Isabella Puma 34 Terra e Vita [ ATTUALITÀ/REGIONI ] EMILIA-ROMAGNA Assemblea di Confcooperative Nonostante la crisi, cooperazione agricola in crescita del 3,1% 22 marzo 2014 EMILIA-ROMAGNA Stanziamento di 100mila euro Piano di prevenzione contro i lupi A «I (scendendo da 1.832 a 1.700), n un periodo estrefrutto del processo di aggregamamente difficile a zione della base sociale portato causa della pesante avanti in questi anni. recessione che ha messo a dura «Le buone performances prova la tenuta dell’intero sistemesse a segno negli ultimi cinma produttivo la crescita di que anni – ha proseConfcooperative guito Rossi – trovano Emilia-Romagna IN CINQUE ANNI riscontro anche nella non si è arrestata CREATI OLTRE recente indagine nemmeno nel 2013: 5.200 NUOVI congiunturale su un il volume d’affari POSTI campione del 7% di delle imprese adeDI LAVORO imprese socie, e tesa renti ha infatti regiIN REGIONE a verificare le percestrato un incremenzioni dei dirigenti to del 2,6% rispetto sull’andamento economico. al 2012 con punte del 7,2% per le Dall’analisi emerge un coop di consumo e del 3,1% per trend positivo in quanto, le coop agricole e agroalimentasecondo le previsioni ri (+15% le vitivinicole, +3,9% le nei primi sei mesi del ortofrutticole e +3,1% del lattie2014, il volume d’affari ro caseario)». Così il direttore di dovrebbe registrare Confcooperative Emilia-Romaun incremento per le gna Pierlorenzo Rossi che ha cooperative dei servisottolineato come il movimento zi sociali e mantenersi cooperativo abbia «saputo resistazionario per quelle agricole e stere meglio delle altre realtà di produzione e lavoro. Previsti produttive alla crisi. In Emiliain aumento gli investimenti delRomagna, nel quinquennio le coop agricole e di quelle ope2008/2013 la cooperazione ha ranti nella solidarietà sociale. creato più di 5.200 nuovi posti Non migliorano infine i tempi di di lavoro portando gli addetti a pagamento da parte di enti pubsfiorare quota 175.000 (+3,1%), blici e privati: questi ultimi sono mentre il sistema composto dalcomunque sempre più solleciti, le altre forme ha perso oltre rispetto ai “colleghi” pubblici, a 63.500 occupati (- 3,8%)». saldare i propri debiti». Sempre a livello regionale, in «Inoltre – ha aggiunto Rossi questo periodo Confcooperati– nel biennio 2012/2013 Confcove ha visto aumentare il proprio operative E-R ha registrato la fatturato, passato da circa nascita di 167 nuove imprese, di 12.430 a oltre 12.940 milioni di cui 17 agricole: alcune di queste euro (+3,6%), gli addetti (da poi sono nate da altre realtà, non 69.900 a 73.000 con un +4,4%) e i coop, entrate in crisi, casi in cui i soci (da circa 340.600 a 385.000 dipendenti hanno unito le forze con un +13%). Le imprese adee scelto il modello cooperativo renti hanno fatto registrare inper proseguire l’attività». T.V. vece una leggera contrazione n. 12/2014 NORD l via un piano di intervento destinato alla prevenzione degli attacchi dei lupi al bestiame. Lo ha messo a punto l’assessorato all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna per sostenere le aziende zootecniche collinari e montane esposte al rischio predatorio. A questo scopo, nel piano finanziario regionale è stato introdotto per il 2014 lo stanziamento di specifici fondi, che ammontano a 100mila euro e che potranno essere ulteriormente incrementati. «Il lupo è una specie protetta dalla legge italiana ed europea. Noi vogliamo proteggere anche i nostri allevamenti. L’obiettivo del piano è rendere possibile una convivenza difficile». Con queste parole l’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni, ha presentato l’iniziativa. Il piano, sperimentale, prevede tre fasi: sensibilizzazione degli allevatori, con incontri sul territorio per far conoscere le opportunità offerte e raccogliere le manifestazioni d’interesse. Sopralluoghi di esperti nelle singole aziende per individuare gli interventi più idonei alla protezione del bestiame. La pubblicazione di un bando regionale per finanziare l’acquisto di cani da guardia addestrati e di materiale di protezione, come recinzioni e dissuasori. «Il progetto – ha spiegato Rabboni – nasce dal fatto che: il fenomeno degli attacchi dei lupi sta diventando una realtà purtroppo significativa anche nell’Appennino emilianoromagnolo. Convivere con il lupo è possibile, ma per farlo gli allevatori devono adottaT.V. re le precauzioni adeguate». VENETO Nel 2013 primo sorpasso della storia Il Prosecco batte lo Champagne G iampietro Comolli, responsabile dell’Osservatorio economico italiano dei vini (Ovse), ha confermato ufficialmente che, nel 2013, il consumo di Prosecco nel mondo ha battuto per la prima volta quello dello Champagne: 307 milioni di bottiglie contro 304 milioni. A questo si aggiunge l’aumento dell’11,5% dell’export di spumanti italiani. «Il Prosecco – ha commentato l’assessore all’agricoltura del Veneto, Franco Manzato – non è concorrente dello Champagne, ma si affianca a questo per confermare il primato dei vini di territorio. Quando il sistema produttivo ha dato vita alla rivoluzione del Prosecco, legando il suo nome al territorio e non al vitigno e facendone una bandiera del Nord Est italiano l’obiettivo non era battere lo Champagne, ma dare testimonianza di origine e di qualità di una produzione nata e sviluppatasi qui». D. Del Zotto 36 Terra e Vita [ ATTUALITÀ/REGIONI ] TOSCANA Se ne occupa l’Università di Siena Cinque progetti per la tracciabilità dei prodotti locali S ono 5 i progetti di ricerca dell’Università di Siena (che ha vinto un bando di concorso) nel settore agrifood. I progetti, finanziati dalla Regione Toscana, vanno dal tartufo al pesce, dal Brunello di Montalcino alla cioccolata e all’olio. Lo scopo di questi progetti è garantire la qualità, la tracciabilità dei prodotti agricoli toscani, tutelando allo stesso tempo i produttori e i consumatori, avendo come base scientifica comune l’analisi del Dna. Il progetto “Winefinger” si basa sulla possibilità di leggere il Dna dei vitigni ancora presente nei vini e quindi risalire al vitigno di origine dei vini monovarietali. Il progetto prevede la caratterizzazione genetica e biochimica di un territorio e di un vino pregiato come il Brunello di Montalcino. Il progetto “Fishtrack”, volto alla tracciabilità e identificazione molecolare di specie ittiche, permetterà attraverso lo studio del Dna, la corretta identificazione di esemplari ittici commercializzati in Toscana. Il progetto “Tosco Magnatum Trace” è dedicato al tartufo bianco toscano e permetterà di tracciare geneticamente prodotti come le salse contenenti tartufo. La prima fase del progetto durerà due anni e prevede una serie di accertamenti sul tartufo fresco proveniente dai differenti areali toscani. Su ogni confezione di prodotti a base di tartufo sarà apposto un codice univoco protetto da una superficie argentata da grattare via. Il consumatore potrà verificare direttamente l’originalità e le caratteristiche del prodotto acquistato leggendo il codice con il proprio smart Roberto Sorrentino phone. TOSCANA Prevista una copertura di 11 milioni n. 12/2014 22 marzo 2014 UMBRIA Si vuole creare una filiera 100% umbra Al via il progetto “pollo rurale” P resentato il 4 marzo presso la facoltà di agraria di Perugia il progetto “pollo rurale” che ha come soggetto capofila il dipartimento di Scienze Zootecniche della facoltà, con Cesare Castellini, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche (Telemaco Cenci per le analisi veterinarie del caso), l’agro industria (mangimistica Grigi di Bastia Umbra) e Agricola San Nicolò (fornitrice dei pulcini) e l’azienda Fattoria Capanne interna al penitenziario di Perugia (direttrice del carcere Bernardina Di Mario e direttore dell’azienda Michelangelo Menna). Il progetto nasce come spin off della facoltà di agraria al fine di creare una filiera del pollo rurale 100 % umbra, caratterizzato da linee genetiche maggiormente adattabili all’allevamento estensivo e dalla non standardizzazione delle produzioni come invece avviene negli allevamenti intensivi, nonché per la riqualificazione di terreni agricoli quali uliveti e lo sviluppo della biodiversità. Esso si prefigge anche finalità di agricoltura sociale come dimostra l’inserimento nell’azienda agricola capanne, struttura già curata direttamente da 4 detenuti e dove il progetto ha preso l’avvio con la messa in opera di un piccolo macello interno. CENTRO Inoltre è intenzione di creare un macello itinerante che verrà presentato alla prossima edizione di Agriumbria in programma alla fine del mese di marzo, come ha tenuto a precisare il direttore della fiera Lazzaro Domenico Aloia Bogliari. LAZIO Nel 2014-2020 disponibili 780 milioni Piano operativo contro gli incendi Nuovo Psr, programmazione al via G ianni Salvadori, assessore regionale all’Agricoltura, ha presentato il piano operativo antincendi boschivi per il 2014, destinando ad esso oltre 11 milioni di euro. Alla riunione erano presenti i rappresentanti degli Enti Locali (Upi per le Province, Uncem per le Unioni dei Comuni ed Anci per i Comuni) e i soggetti che fanno parte del sistema antincendi boschivi della Regione Toscana, volontariato, Cfs e Vf. Il piano operativo punta a tre obiettiv: prevenzione, razionalizzazione delle risorse e interventi di lotta attiva. Per la prevenzione, la regione ogni anno investe nell’educazione e sensibilizzazione rivolta a tutta la popolazione, sulle buone pratiche rivolte agli agricoltori e forestali e sulla sorveglianza del territorio a titolo preventivo. R.S. S i è svolta in Regione la prima riunione del tavolo di partenariato con i rappresentanti istituzionali, economici e sociali per condividere gli obiettivi della nuova Programmazione dello sviluppo rurale 2014-2020. «Oggi compiamo un ulteriore passo nel percorso intrapreso di ascolto, concertazione e condivisione per il Psr 20142020 – dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura Sonia Ricci –. Un’importante occasione per presentare le informazioni raccolte attraverso il confronto con i soggetti interessati e quelle derivanti da Agridee, la consultazione on line attivata sulla nostra pagina web, con parti sociali e istituzionali. Il Lazio avrà 77 milioni di euro in più rispetto alla precedente programmazione, per un totale di 780 milioni di euro». T.V. 38 Terra e Vita [ ATTUALITÀ/REGIONI ] PUGLIA Cresce ancora la comunità “Armando” Grano duro tutto italiano Un contratto di filiera che coinvolge 9 regioni P artiamo dai numeri: 11.400 ettari seminati, 995 aziende partecipanti, 38 stoccatori, 9 regioni coinvolte (Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Molise, Puglia, Toscana, Umbria, Marche), 18 le province di provenienza delle aziende, prima quella di Foggia (6.200 ha). Si tratta della campagna di adesioni 20132014 al contratto di filiera “Armando” promosso dal pastificio De Matteis Agroalimentare di Flumeri (Av) e finalizzato alla coltivazione di un grano duro 100% italiano dall’alto contenuto proteico per la produzione della pasta “Grano Armando”. «È davvero un risultato brillante, che segna un aumento delle adesioni del 40% rispetto all’anno scorso e un incremento dei terreni coltivati del 56% – dichiara Gianluca Ciamillo, responsabile marketing del pastificio –. La grande “Comunità Armando” cresce progressivamente a conferma della bontà dell’accordo di filiera, fra agricoltori, stoccatori, l’industria sementiera Coseme di Foggia, Syngenta e il pastificio De Matteis, che assicura agli agricoltori una remunerazione garantita e al pastificio uno standard qualitativo del frumento con un contenuto proteico superiore al 14,5%. L’innovazione del contratto di coltivazione “Armando” fa in modo che centinaia di agricoltori non abbandonino la coltivazione del grano duro. Al consumatore “Grano Armando” restituisce la certezza che il valore e la genuinità del cibo siano in stretta relazione con l’origine della materia prima: un universo ricco di contenuti, cultura e tradizioni da salvaguardare». Giuseppe Francesco Sportelli n. 12/2014 22 marzo 2014 SARDEGNA Incentivi fino all’80% del premio Campagna per assicurare il bestiame L SUD a Regione Sardegna prevede la possibilità di istituire aiuti e incentivi al fine di incoraggiare e stimolare gli imprenditori agricoli alla sottoscrizione dei certificati di assicurazione agevolata contro le malattie del bestiame, i danni alle strutture aziendali e alle colture. Questa campagna assicurativa volontaria è possibile fino al 30 settembre del corrente anno. Questo contributo è in funzione delle risorse disponibili, che andranno ripartite sulla base delle domande pervenute. Per poter beneficiare dell’assicurazione agevolata, sotto forma dell’abbattimento dei premi assicurativi fino ad un massimo dell’80% è necessario essere imprenditori agricoli (possessori di Partita iva e iscritti alla Camera di Commercio); aggiornare o costituire il Fascicolo Aziendale (per le produzioni vegetali) o Registro di stalla aggiornato (produzioni zootecniche). Per questa campagna assicurativa il Consorzio di Difesa ha predisposto una serie di convenzioni con primarie compagnie assicurative. L’assicurazione copre: le strutture (serre, tunnel), allevamento (api, avicoli, bovini, bufalini, cunicoli, equidi, ovicaprini, suini). La copertura assicurativa copre alcune fattispecie, come l’abbattimento forzoso, i costi di smaltimento, il mancato reddito, a seguito dei rischi provocati da epizoozie negli allevamenti. Per sottoscrivere tali coperture assicurative e avere ulteriori chiarimenti, la Regione Sardegna, ha affidato tale compito ai Consorzi di Difesa delle Produzioni Intensive istituiti nelle province di CaMaurizio Orrù gliari, Oristano e Sassari. PUGLIA Intesa Confagri-Banca Popolare Vicenza CALABRIA Via libera alla carta potenziale Accesso al credito più facile Aree agricole di valore naturalistico C ontribuire al miglioramento e all’innovazione della produzione agricola, nonché predisporre e gestire servizi utili all’agricoltura, attraverso un più facile accesso al credito. Sono le finalità dell’accordo di collaborazione firmato dal presidente di Confagricoltura Puglia, Umberto Bucci, con la Banca Popolare di Vicenza. «L’accordo, che ha validità annuale, assicura le migliori condizioni di tasso d’interesse alle imprese associate a Confagricoltura e un’assistenza nei rapporti con la banca, venendo incontro alle istanze degli agricoltori – dichiara Bucci –. Ora la nostra organizzazione agricola e la Banca Popolare di Vicenza definiranno piani di lavoro comuni finalizzati alla diG.F.S. vulgazione dell’accordo ». L’ assessore all’agricoltura della Regione Calabria, Michele Trematerra ha illustrato la carta potenziale delle aree agricole e seminaturali ad alto valore naturalistico della Calabria, elaborata dal Dipartimento Agricoltura insieme a una relazione tecnica e approvata all’unanimità dalla Giunta regionale a febbraio. La proposta dell’assessore Trematerra si rifà alla Pac che incentiva e promuove il ruolo del mondo agricolo come principale tutore del patrimonio naturalistico. E l’invito dell’Ue agli Stati membri di identificare le zone ad alto valore naturale nell’ambito degli ecosistemi agricoli ha lo scopo individuare precise politiche di intervento a favore del paesaggio e della biodiversità, T.V. con gli strumenti previsti dal II pilastro Pac. [ APPUNTAMENTI ] 40 Terra e Vita 28-30 MARZO Ad Agriumbria D alla terra la chiave della ripresa I 5-6 APRILE Cesena Hobby farmer e Agrofer 2-6 APRILE Locarno (Svizzera) 17a rassegna internazionale della camelia C C esena Fiera, in collaborazione con Blu Nautilus, organizza Hobby farmer, la seconda edizione della Fiera degli orti e dei giardini, che condurrà il pubblico in un percorso per conoscere non solo i metodi migliori per avere più salute ed economicità dal proprio orto, ma anche per la manutenzione dell’ambiente rurale ed urbano. Ad Hobby farmer, viene affiancata Agrofer, la rassegna dedicata alle fonti energetiche rinnovabili. Accanto alla ricca esposizione commerciale la manifestazione si contraddistingue per i ‘Semi di sapienza’ un fitto calendario di conferenze e dimostrazioni pratiche per apprendere le nozioni fondamentali di coltura e giardinaggio e per favorire la cultura del riciclo e del risparmio energetico. Per informazioni: www.hobbyfarmerfiera.it www.expoagrofer.it DOVE INVIARE LE SEGNALAZIONI posta: Terra e Vita, Appuntamenti Piazza G. Galilei, 6 - 40123 Bologna fax: 051-6575856 e-mail: [email protected] n. 12/2014 22 marzo 2014 l logo della 46a edizione di Agriumbria (Mostra nazionale dell’agricoltura, zootecnia e alimentazione, al Quartiere fieristico di Bastia Umbria, Pg) lancia lo slogan “Dalla terra la chiave della ripresa”, interpretando graficamente l’invito a realizzare un “sistema agroindustriale Italia” che consenta di superare i punti critici dello stato di precarietà che penalizza l’imprenditoria e le classi sociali. Lo sottolinea il presidente di Umbriafiere spa Lazzaro Bogliari, che continua: «Agriumbria incontra l’interesse degli operatori tecnici e economici, come viene confermato dalle numerose richieste già pervenute da parte di ditte e industrie di essere presenti alla manifestazione umbra». Il programma delle tre giornate fieristiche è in fase di definizione. Sicuramente, continuano gli organizzatori, l’edizione 2014 di Agriumbria «può rappresentare l’occasione per mettere a fuoco proposte per definire, in attesa dell’entrata in vigore della nuova Pac 2014-2020, soluzioni progettuali e operative utili a dare identità e dinamicità al settore». L’articolata esposizione di mezzi tecnici, le mostre e rassegne zootecniche e i diversi momenti convegnistici su temi di attualità rappresentano un’opportunità, sottolinea Bogliari, «per confermare che sussistono i presupposti tecnici per realizzare modelli agroindustriali in grado di competere con le nuove indicazioni contenute nella Pac 2014-2020». Per informazioni: www.agriumbria.eu amelie, mimose, magnolie, rododendri, azalee… Da nessuna parte in Svizzera la primavera è più fiorita che a Locarno. Ed è anche più precoce, perché le prime fioriture si hanno già da fine febbraio. Fra i fiori che per primi anticipano la bella stagione in riva al Lago Maggiore, la camelia è la regina. L’evento, denominato “Camelie Locarno” e organizzato dalla Società Svizzera della Camelia in collaborazione con l’Ente turistico Lago Maggiore e la Città di Locarno, riscuote sempre un grande successo. Per informazioni: www.ascona-locarno.com DAL 4 AL 27 APRILE Italia Streetfood, da Monza alla Puglia via Toscana Q uattro gli appuntamenti di aprile del tour targato Streetfood® che per il 5° anno porta il cibo di strada italiano più autentico e genuino sulle piazze del bel paese. Il tour, partito da Castelfiorentino (Fi) si chiuderà ad Arezzo dal 19 al 21 settembre; in aprile visiterà: - dal 4 al 6 “Streetfood Area in “Libando, viaggiare mangiando”, P.zza F. de Sanctis, Foggia; e “Streetfood Village” Burago di Molgora (Mb); - dall’11 al 13 “Streetfood village Argentario”, Via Roma e Via Baschieri, Porto S. Stefano (Gr); - dal 25 al 27 “Streetfood area” in “Foodies festival” Via Aurelia Castiglioncello (Li). Per informazioni: www.streetfood.it DA APRILE A NOVEMBRE Budrio (Bo) Cer, campo mostra delle attrezzature irrigue D a aprile a novembre il Cer (Canale emiliano romagnolo) offre ai tecnici operanti nel settore dell’irrigazione e agli agricoltori la possibilità di visitare il “Campo mostra delle attrezzature irrigue” nell’azienda “Idice” del Cer, località Riccardina - Budrio. Le visite iniziano alle ore 9.30 in queste date: 4-11 aprile; 9-23 maggio; 6 giugno; 5-19 settembre; 10-24 ottobre; 7-14 novembre. Per informazioni: www.consorziocer.it CORSI E CONCORSI Legnaro (Pd) L azienda agricola nei social network: istruzioni per l uso Veneto Agricoltura organizza presso la Corte Benedettina (Legnaro Pd) la 2ª edizione del seminario “L’azienda agricola nei social network: istruzioni per l’uso” nei giorni 31 marzo, 7 e 14 aprile. Il seminario vuole fornire alcune semplici indicazioni per far sì che un’impresa del sistema rurale possa sfruttare con efficacia le opportunità offerte dal web e dai social network (Facebook e Twitter in particolare). Il seminario è rivolto a consulenti ed operatori di imprese agricole, agroalimentari e dello sviluppo rurale che a vario titolo sono interessati a dare visibilità alla propria attività professionale o di impresa attraverso il web e i social network. La preadesione è obbligatoria. Scadenza preadesioni: martedì 25 marzo. Il seminario è finanziato nell’ambito del Psr 2007-2013. La partecipazione, comprensiva del materiale didattico, prevede una quota di co-finanziamento di € 50. Per informazioni: http://www.venetoagricoltura.org/ basic.php?ID=2601 SPECIALE Vinitaly e Sol Una mini-Expo mirata per il vino e per l’olio PAGINA 42 Italia campione dell’export (ma il fronte interno soffre) PAGINA 46 La coccinella porta fortuna. Lo scafoideo solo guai PAGINA 50 Packaging smart e sostenibile PAGINA 53 Una nuova identità per l’olio di qualità PAGINA 60 42 [ SPECIALE VINITALY E SOL ] Terra e Vita Una mini-Expo mirata per il vino e per l’olio Le novità DI LORENZO TOSI di Vininternational e VinitalyBio. Così Veronafiere investe sull’internazionalizzazione e sulle produzioni sostenibili certificate. E rivendica il proprio ruolo come volano dell’export nazionale L a fiera del vino più importante del mondo è a Verona. Certo, ognuno ha i suoi gusti, e non tutti saranno d’accordo con questa affermazione. Ma constatare come Vinitaly cresca ogni anno nei numeri, nonostante l’attacco congiunto di altre manifestazioni internazionali (il Prowein di Duesseldorf ad esempio) e nonostante la cronica difficoltà italiana a costruire sinergie (vedremo cosa succederà all’Expo di Milano), sono tutti argomenti che testimoniano l’abilità di Veronafiere a costruire una rassegna che anno dopo anno si è evoluta nella forma e nei contenuti. Una fucina di iniziative e attività che ha saputo costruire una collana di eventi collaterali come Vinitaly for you, Vinitalywineclub, OperaWine. Insomma, la grande rassegna del vino ci ha abituati ad una capacità di invenzione e rinnovamento senza pari. Quale sarà la novità per la 48a edizione della fiera? IL NUOVO POLO INTERNAZIONALE «Ogni anno presentiamo delle novità – conferma Ettore Riello, presidente e amministratore delegato di Veronafiere –. Quest’anno abbiamo lavorato ancora di più sull’incoming, con un investimento di 1 milione di euro». Le nuove iniziative si sviluppano infatti sul doppio binario di una crescente internazionalizzazione e una particolare attenzione al panorama delle produzioni biologiche. «Con Vininternational - International Wine Production – continua Riello –, per la prima volta abbiamo reso organica la presenza degli espositori esteri all’interno di un padiglione che ne ospita più 70 dai principali Paesi produttori. Attraverso l’International Buyers' Lounge, con Taste and Buy, presentiamo la nuova area per il B2B wine&spirit dedicata a operatori esteri selezionati presenti in fiera, al fine di favorire relazioni e scambi commerciali». SPAZIO AD HOC PER IL BIO CERTIFICATO Ettore Riello. «Vinitalybio, infine, realizzato con la collaborazione di FederBio è il salone specializzato riservato ai vini biologici certificati. L’intento è quello di valorizzare le produzioni enologiche che seguono le norme del regolamento UE, e di rispondere a una precisa domanda del mercato, in particolare nei Paesi del Nord Europa, dell'America del Nord e dell'Estremo Oriente». Lavorare sull’incoming significa che, per supportare al meglio le nuove iniziative, Veronafiere ha ampliato il numero dei visitatori invitati e ospitati direttamente (e diminuito quello dei giornalisti). In collaborazione con i delegati Veronafiere in 60 Paesi e l'Agenzia-Ice, sono state infatti organizzate delegazioni di buyer da Svizzera, Germania, Austria, Gran Bretagna, Slovenia, Croazia, Romania, Bulga- n. 12/2014 22 marzo 2014 n. 12/2014 22 marzo 2014 [ SPECIALE VINITALY E SOL ] Terra e Vita 43 I NUMERI DELLA 48 EDIZIONE 100mila mila aa II metri metri quadri quadri netti netti già già venduti venduti ad ad un un mese mese della della kermesse kermesse veronese veronese grazie grazie alla alla novità novità dell’allestimento dell’allestimento del del padiglione padiglione “I” “I” che che ospitarà ospitarà Vininternational, Vininternational, destinato destinato agli agli operatori operatori stranieri stranieri Un milione didi Gli Gli investimenti investimenti per per promuovere promuovere la la fiera fiera all’estero all’estero (soprattutto (soprattutto nelle nelle nazioni nazioni indicate indicate dagli dagli operatori operatori in in uno uno specifico specifico sondaggio: sondaggio: Giappone, Giappone, Germania, Germania, Nord Nord Europa, Europa, Nord Nord America, America, Russiae Russiae Cina) Cina) 36 le le delegazioni delegazioni di di visitatori visitatori stranieri stranieri attesi attesi Quasi Quasi 140mila mila visitatori visitatori dei dei quali quali ilil 35% 35% esteri esteri provenienti provenienti da da 116 116 Paesi Paesi (il (il record record da da battere battere della della scorsa scorsa edizione) edizione) 44 Terra e Vita [ SPECIALE VINITALY E SOL ] LA NUOVA NUMERAZIONE DEI PADIGLIONI n. 12/2014 22 marzo 2014 nuovi vini ancora poco conosciuti. Il packaging, in più, sta assumendo un rilievo sempre maggiore nella scelta del vino da parte del consumatore. Lo scorso anno, il 52% degli acquirenti di vino che hanno risposto all’indagine di Veronafiere ha dichiarato di aver comprato almeno una volta una bottiglia attirato dalle caratteristiche del packaging. Come spesso accade per molti prodotti, anche il vino si compra con gli occhi. IL FLOP DEL PADIGLIONE ALL’EXPO ria, Russia, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Svezia, Danimarca, Ungheria, Portogallo, Repubblica Ceca, India, USA, Canada, Estremo Oriente, Taiwan, Hong Kong, Corea del Sud, Giappone, Cina, Australia, Sud Africa, Israele, Camerun, Messico, Ucraina, Estonia, Lettonia, Lituania, Finlandia. SINERGIE CON IL COMPARTO DELL’OLIO In contemporanea, come ogni anno, si svolgono Sol&Agrifood ed Enolitech, i due saloni che completano l’offerta di Vinitaly con l’eccellenza del food e delle tecnologie per la viticoltura, l’enologia e l’olivicoltura made in Italy. In tutto tre manifestazioni per una vetrina internazionale unica che fa dell’agroalimentare di qualità il proprio punto di forza: un comparto che vede l’export italiano protagonista con 33 miliardi di euro nel 2013, di cui 5 totalizzati dalla filiera vinicola e 1,3 da quella olearia. Sul Salone delle tecnologie pende in realtà un’incognita. Il recente accordo di valorizzazione stretto tra veronafiere e Uiv, Unione italiana vini, porterà dal prossimo anno nuova concorrenza interna all’Enolitech con l’edizione di Enovitis ospitata all’interno della Fieragricola, a inizio febbraio. Riprendono invece a funzionare le sinergie con i concorsi. Il Concorso Enologico Internazionale e il Concorso Packaging sono infatti tornati alla consueta programmazione primaverile, dopo l'edizione del ventennale, spostata a novembre nel 2012 (e la conseguente pausa forzata nel 2013). Nel 2014 i due eventi sono invece tornati alla calendarizzazione pre-Vinitaly, la più strategica da punto di vista del marketing, perché permette ai buyer internazionali di conoscere la qualità di In definitiva, anche per il 2014 il Vinitaly si conferma una sorta di mini-Expo del vino, un ruolo importante per un Paese privo di catene della grande distribuzione organizzata in grado di raggiungere i mercati esteri. Secondo Riello, che è anche presidente di Aefi (Associazione esposizioni e fiere italiane), dalle fiere internazionali italiane passa il 15% dell’export complessivo del paese e si generano 60 miliardi di euro di affari. Un volàno spesso poco considerato, vista la propensione “esterofila” delle nostre istituzioni (una buona fetta dei fondi europei per la promozione dell’agroalimentare sono investiti nell’organizzazione di collettive da portare all’estero, un’attitudine che ha fatto la fortuna di manifestazioni come Biofach o FruitLogistica, rassegne di prodotti in cui il mediterraneo è leader, ma ospitate in Germania). Un autolesionismo che non sembra risparmiare l’organizzazione dell’Esposizione Universale di Milano del 2015. Dove in molti si aspettavano l’organizzazione di un padiglione del vino, in linea con l’accordo sottoscritto proprio con Veronafiere l’8 aprile in occasione del Vintaly dello scorso anno. Invece l’area del vino sarà ospitata all’interno del padiglione Italia, e non godrà di uno spazio “verticale”. La scelta giusta secondo Lamberto Vallarino Gancia, presidente di Federvini e, guarda caso, membro della segreteria tecnica del Padiglione Italia, che secondo Gancia sarà il più visitato. Nessun commento invece da parte di Veronafiere. L’accordo con il comitato expo 2015 prevede di coinvolgere Verona l’anno prossimo anche con una serie di iniziative già in programma sotto il marchio di OperWine&FoodExpo. Tra queste l’esposizione dei capolavori dell’Ermitage di San Pietroburgo nella mostra “Arte e Vino” presso il palazzo della Gran Guardia. E dopo aver perso il Padiglione vino all’Expo di Milano, ai visitatori del Vinitaly conviene appuntarsi la nuova mappa della Fiera di Verona per non “perdere” i padiglioni del vino del Vinitaly già nel 2014 (si veda in pagina). Con lo sviluppo dei nuovi spazi espositivi internazionali e per il bio, FieraVerona ha infatti riveduto la numerazione delle strutture della fiera. 46 Terra e Vita [ SPECIALE VINITALY E SOL ] n. 12/2014 22 marzo 2014 Italia campione dell’export (ma il fronte interno soffre) DI DENIS PANTINI * C on un export che nel 2013 ha di poco superato i 5 miliardi di euro, il vino italiano non solo ha toccato un ennesimo record ma ha accorciato le distanze con il suo principale concorrente storico in termini di quota sul commercio internazionale: la Francia. Secondo i dati di Wine Monitor, nel 2013 la quota dell’Italia sulle vendite mondiali di vino è arrivata al 19,5% contro il 18,4% del 2012. Nello stesso intervallo di tempo, la Francia è scesa dal 31,2% al 30,5%. Pur mantenendo la leadership, il calo va ad aggiungersi ad una diminuzione di lungo periodo che ha ridotto il “peso” dei vini francesi di quasi 8 punti percentuali nel giro di un decennio (nel 2001, l’incidenza dei vini francesi sull’export mondiale di vino in valore era pari al 38%). I COMPETITOR NON TENGONO IL PASSO Record di 5 miliardi di euro di vendite all’estero. Così, grazie al boom delle bollicine e nonostante la frenata dello sfuso, il vino italiano cresce all’estero a un ritmo doppio rispetto alla Francia La Francia non è riuscita a tenere il passo della crescita nelle importazioni di diversi importanti mercati se è vero che, tra il 2003 e il 2013, ha aumentato le proprie esportazioni “solamente” del 34% contro un corrispondente incremento del commercio internazionale di vino del 69%. Ma, a differenza dell’Italia che è cresciuta dell’88%, anche altri Cala la Cina (-5%). Colpa del boom dell’euro? importanti competitor non sono riusciti a tenere il passo di questa corsa. L’Australia, che fino a pochi anni fa rappresentava l’avversario più temuto dell’Emisfero Sud vitivinicolo, nello stesso frangente è addirittura scesa del 2%. Meglio dei nostri vini hanno fatto quelli statunitensi e cileni, il cui export in valore è aumentato rispettivamente del 122% e 138%. Questi diversi movimenti nello scacchiere internazionale sono il frutto di rilevanti cambiamenti che hanno avuto nel 2013 una particolare accentuazione, specie in alcuni grandi e importanti mercati di consumo. Vediamo dove e secondo quali risvolti. LA CINA NON È PIÙ L’ELDORADO In Cina, da molti indicato come l’Eldorado dei consumi di vino, dopo una crescita esponenziale degli acquisti di vini stranieri passati nell’arco di un ventennio da 1,7 milioni a 1.170 milioni di euro, si è registrata una diminuzione rispetto all’anno precedente di quasi il 5% (-4,4% nei volumi). Di quei 60 milioni di euro che mancano all’appello, metà deriva dagli imbottigliati e metà dallo sfuso. Ma mentre per quest’ultima tipologia si evidenzia anche un calo nei volumi importati di circa il 27% (le In Italia in 5 anni quantità di vino sfuso pesano per circa un quarto sul totale il consumo è calato di 4 Mhl. Terra e Vita n. 12/2014 22 marzo 2014 47 Cala la vendemmia (2012), cresce il pezzo medio dell e xport. delle importazioni della Cina), nel caso dei vini fermi imbottigliati la quantità non è calata, anzi è cresciuta del 5%. In altre parole sembra esserci stato un effetto sostituzione tra prodotti a più alto posizionamento di prezzo con altri più “economici” (e in questo può aver giocato un ruolo “deterrente” sugli importatori l’indagine anti-dumping minacciata dalle autorità cinesi nei confronti dei vini europei). A testimoniare questa tendenza vi è il calo subito dalla Francia (-12,5%) nel valore delle esportazioni di vini imbottigliati in Cina – che, lo ricordiamo, è leader con una quota vicina al 50% in tale tipologia – andato a beneficio degli altri competitor, prima fra tutti l’Italia che all’opposto ha incrementato il proprio export di oltre l’11%. Lo stesso dicasi per gli spumanti. Anche in questo caso la Francia ha lasciato sul campo un analogo -12,5% a fronte di una crescita esponenziale dei nostri prodotti, il cui export in valore è quasi raddoppiato (+86%). OVERPERFORMING IN USA Negli Stati Uniti le importazioni sono diminuite sul fronte dei volumi (-6%), ma il calo ha riguardato solamente gli sfusi, tant’è vero che sia sul versante dei fermi imbottigliati che degli spumanti/frizzanti si è registrata una crescita (rispettivamente del 3% e 9%) che si è riflessa anche sui valori (+3% e +2%). La perdita a livello complessivo è dipesa dal fatto che gli sfusi pesano sui volumi totali di vino importato per quasi un terzo. A differenza della media, i vini italiani hanno “sovraperformato” il mercato: 11,9% -4,8% 5,7% 2,9% 7,6% 0,3% 5,5% 3,3% 3,3% -5,2% 6,7% -4,0% 0,4% -1,1% -1,5% [ Fonte: Nomisma Wine Monitor % ,0 30 % % ,0 25 ,0 % ,0 15 20 % ,0 10 5, 0% 0% % 0, ,0 -5 -1 0, 0% IMPORT DI VINO (VAR.2013/12 NEI VALORI) Russia 26,8% Cina Svizzera Usa Germania Import totale Import da Italia Regno Unito Giappone Canada [ SPECIALE VINITALY E SOL ] 48 Terra e Vita L EXPORT DEI PRINCIPALI PRODUTTORI (VALORE) IMPORT NEI PRINCIPALI MERCATI (MILIONI DI €) 2003 VAR. 2012/03 (%) USA 3.947 2.865 38 0,2 UK 3.731 3.103 20 87,7 7,7 Germania 2.376 1.889 26 70,7 1,8 Canada 1.524 726 110 Cina 1.171 30 3.803 Giappone 1.156 794 46 Svizzera 949 682 39 Russia 912 267 242 VAR. 2013/03 (%) VAR. 2013/12 (%) 5.874 7.857 33,7 Italia* 2.680 5.030 Spagna 1.445 2.467 Francia 2003 (MILIONI €) 22 marzo 2014 2013 2013 (MILIONI €) PAESI n. 12/2014 Cile 592 1.409 137,9 1,6 Australia 1.361 1.337 -1,7 -12,1 Stati Uniti 529 1.174 122,0 9,0 *dato stimato Fonte: Nomisma Wine Monitor l’import dall’Italia è infatti cresciuto in valore del 5,5%, superando il 9% nel caso degli spumanti. IL TRAINO DEGLI SPUMANTI Un’analoga situazione si è verificata nel Regno Unito. Anche in questo importante mercato (il secondo per valore delle importazioni, dopo gli Stati Uniti) i flussi in entrata di vino si sono ridotti del 5% in valore, ma l’export di vini italiani è cresciuto del 7%, grazie soprattutto all’incremento registrato sul fronte degli spumanti (+50%), il cui “peso” sull’import britannico di tale tipologia è arrivato così al 21% contro il 4% di appena cinque anni fa. E come per la Cina, anche in Gran Bretagna sono stati i vini francesi a perdere quota (-12% in valore), seguiti a ruota da quelli australiani (-10%) che così hanno dovuto cedere la seconda posizione di mercato a quelli italiani. Infine la Russia, dove l’import di vino ha messo a segno una sensibile crescita: +12% a valore, a fronte di un +2% nei volumi. Anche in questo mercato i nostri vini hanno conquistato ulteriori posizioni, a seguito di un incremento nei flussi di vino esportato superiore al 20%, sia nei valori che nelle quantità. Nel caso degli spumanti, l’import dall’Italia è aumentato del 49% in termini economici, a fronte di una crescita del 43% nei volumi, consolidando così la leadership detenuta dal nostro paese in tale segmento, con una quota oggi pari al 63% dell’import di spumante in Russia, contro il 27% della Francia. L INCOGNITA DEI DIRITTI Questi importanti e positivi movimenti nell’export di vino italiano sono fondamentali per la salvaguardia dell’in- MERCATI Fonte: Nomisma Wine Monitor tera filiera vitivinicola italiana, stretta tra una crisi strutturale dei consumi a livello nazionale che finisce con il penalizzare i produttori più piccoli e meno organizzati e una nuova PAC che, pur foriera di novità anche positive per il settore (come la riconferma delle dotazioni per l’OCM vino e la possibilità di allargare il pagamento diretto alle superfici a vigneto) rischia di indebolire ulteriormente le aziende “meno strutturate” Bollicine boom in Usa e Uk. con la trasformazione dei diritti d’impianto in autorizzazioni nominative non più trasferibili a titolo oneroso. MA GLI ITALIANI HANNO PERSO LA PASSIONE Rispetto a questi due aspetti, vale la pena sottolineare come sul fronte dei consumi di vino, in appena 5 anni, si siano persi in Italia 4 milioni di ettolitri. Il risvolto ancora più grave, sintomo di una forte mutazione negli stili di vita e di consumo della popolazione, è dato dalla contrazione nella spesa mensile pro-capite di vino che passa da 5,2 € a 5 € a fronte della crescita della spesa destinata alla birra (da 2 € nel 2007 a 2,5 € nel 2012). In merito invece al provvedimento normativo che “rivoluziona” il regime dei diritti d’impianto, occorre evidenziare come la non trasferibilità delle autorizzazioni rischia di generare una possibile perdita di patrimonio vinicolo a livello nazionale, in particolare in quei territori più marginali dove il vigneto – spesso in mano a piccoli coltivatori part-time – presenta una redditività più bassa della media. Il regolamento di base prevede infatti che per le autorizzazioni emesse a seguito di un espianto (e quindi utili ad un successivo reimpianto) se non utilizzate entro 4 anni, si annullino senza rientrare nella disponibilità dello Stato Membro per nuove assegnazioni. Non è un dettaglio da poco, per un paese come il nostro che ha oggi tutto l’interesse a salvaguardare il proprio potenziale vinicolo, sia per ragioni di sostenibilità economica che ambientale dei diversi territori italiani. *Nomisma Wine Monitor 50 Terra e Vita [ SPECIALE VINITALY E SOL ] n. 12/2014 22 marzo 2014 La coccinella porta fortuna Lo scafoideo solo guai DI LORENZO TOSI I Folta presenza del bio a Verona, cus ficus o la Drosophyla suzukii. Anzi, quando, Robin Hood della nostra era non lottano mentre infuria secoli fa, sono state messe a punto le varietà contro i tiranni, ma contro i “pesticidi”. attualmente coltivate, la vite europea non aveEmmanuel Giboulot è un viticoltore bioil caso va ancora fatto conoscenza con avversari didinamico francese che possiede un’azienda di struttivi come la peronospora, l’oidio, la fillos10 ettari a Beaune, dipartimento della Côtedel disobbediente sera. d’Or, in piena zona Aoc della Borgogna. RiLa nostra viticoltura non ha gli anticorpi schia sei mesi di carcere e una multa da 30mila civile Giboulot “naturali” per difendersi da questi avversari, e euro per non avere effettuato il trattamento contravvenire ad un obbligo di legge come preventivo obbligatorio contro Scaphoideus titaquello della lotta preventiva obbligatoria, permetterà a Giboulot nus, vettore della temibile fitoplasmosi della flavescenza dorata. di essere a posto con la propria coscienza, ma espone i suoi La sua storia è finita sui giornali di mezzo mondo: Le Monde, vicini, che nessuno si è scomodato a intervistare, a subire i danni Repubblica, New York Times. Nella rubrica d’opinione del graneconomici devastanti indotti dall’espansione della flavescenza. de quotidiano americano l’editorialista Andy Rosenthal ha preso spunto da questo caso per affermare che non è vero che i vigneti europei sono coltivati in modo naturale come crede la L’ALTERNANZA DELLE ANNATE maggioranza dei consumatori americani, affascinati dalla resiQuestione di equilibrio. E di priorità. Il vino è un prodotto stenza del vecchio continente all’avanzata degli ogm. voluttuario, non ha un ruolo decisivo nella missione di “nutrire il mondo”. L’interesse economico privato non può vincere con EROI DELLA SOSTENIBILITÀ E SEGUACI DELLA “NATURALITÀ” tro una coscienza ecologica così diffusa e radicata. L’alternanza produttiva, nelle qualità e nelle quantità, può essere uno scotto È però vero che vivono in Europa i “nuovi eroi” della sostenibiliaccettabile, ed è del resto già ben consolidata nei consumatori di tà. Una consapevolezza, quella del ruolo dell’attenzione alle vino, già abituati a distinguere tra millesimi e annate. tecniche di produzione sulla tutela dell’ambiente, che contagia Il Reg. 203/2012 ha consentito di dare una dimensione legale a ormai tutti i viticoltori dei paesi tradizionali, declinandosi in questa convinta aspettativa, disciplinando finalmente, dopo 20 diverse risposte, dall’adozione della produzione integrata, a anni di vuoto legislativo, la produzione di vino biologico. A quasi quella biologica, all’avanguardia dei vignaiuoli seguaci dei vini due anni dalla pubblicazione della normativa gli effetti positivi sedicenti “naturali”. Come i quattro produttori italiani scovati dell’etichetta con l’eurofoglia, dal regista Jonathan Nossiter, il logo del biologico eurol’autore del pluripremiato peo,sono evidenti. Il biologico “Mondovino”, che ha dedicanon è una categoria tracciata to il suo ultimo docufilm “Nada Istat e quindi non è possibile tural Resistance”, di recente quantificare l’incremento delpresentato al festival di Berlil’export dei vini bio e biodinano, ai paladini della viticoltumici, comunque evidente, sora “secondo tradizione e seprattutto verso le destinazioni condo natura”. storiche della Germania, della Una tradizione che in realScandinavia , degli Usa e del tà deve fare i conti solo da poCanada (Paesi, questi ultimi, chi anni con emergenze come dove il vino bio è normato da quella causata dalla flavetempo). La domanda è comunscenza dorata, o da altri orgaque presente anche nei mercati nismi di recente introduzione Vigneti bio dell azienda barone Pizzini in Franciacorta. emergenti dell’Estremo Est. come la cocciniglia Planococ- n. 12/2014 22 marzo 2014 [ SPECIALE VINITALY E SOL ] Terra e Vita 51 IRI REGISTRA UNA CRESCITA DEL 4% Sul fronte del mercato interno, invece, la consueta indagine Iri presentata in occasione del Vinitaly registra la crescita del 4% in volume delle vendite di vini biologici nei supermercati, con 1 milione di litri venduti per un valore di 5 milioni di euro (in un contesto di crisi economica che per il vino convenzionale comporta invece uno spostamento dei consumi verso private label e formati meno costosi). Un dato significativo che fa da volàno all’esordio di Vinitalybio, rassegna nella rassegna. La collaborazione tra Veronafiere e Federbio, la federazione nazionale delle organizzazioni operanti in tutta la filiera dell’agricoltura biologica e biodinamica, ha consentito di creare uno spazio dedicato all’interno del padiglione 11 (ben distinto da Vivit, dove sono presenti produzioni non certificate da enti terzi). «Un’area – dichiara Roberto Pinton di Federbio – con 70 spazi dedicati che sono stati precocemente esauriti». Contando che per alcuni di questi stand saranno presenti anche 2-3 aziende, significa che la presenza del bio al prossimo Vinitaly sarà massiccia, anche con degustazioni (35 aziende partecipano ad incontri con buyer stranieri) e convegni mirati (lunedì 7 aprile alle ore 15 presso la sala Puccini si terrà il convegno organizzato da Federbio intitolato “Il vino biologico italiano alla sfida dei mercati”, e nell’occasione sarà diffuso lo studio sulla competitività della filiera del vino bio all’estero). Il tutto senza considerare le grandi aziende presenti con spazi individuali fuori da Vinitalybio. Interfilare da sovescio. Una peculiarità tecnica del bio copiata dal convenzionale EFFETTO SDOGANAMENTO Perchè l’atteso “sdoganamento” normativo sta convincendo anche i grandi nomi dell’enologia nazionale a tentare la strada del bio per fornire una risposta qualificata all’aumento della domanda di sostenibilità ambientale dei mercati esteri. Così nomi come Gaja e Villa Banfi stanno intraprendendo il percorso di conversione in alcune tenute, mentre un produttore storico della Franciacorta come Barone Pizzini, biologico da sempre, ha avuto la soddisfazione di vedere i propri spumanti inseriti nell’enciclopedia mondiale “Champagne & Sparkling wines” di Tom Stevenson tra le 3 migliori cantine della Franciacorta. E rimanendo nell’ambito delle grandi bollicine italiane, ma cambiando regione e “riva”, anche a Conegliano, nella patria del Prosecco Docg, l’alternativa del bio è stata definitivamente “istituzionalizzata” con la nomina di Ivo Nardi, patron di casa Perlage (antesignano del Prosecco bio) al vertice dell’Unindustria locale. La credibilità è così definitivamente conquistata, ma per dare al settore maggiori prospettive in termini economici servono risposte ad alcune questioni ancora aperte La norma per la vinificazione biologica non rappresenta infatti la fine di un percorso ma la volontà, espressa chiaramente dalla Commissione Europea, di so- Corno letame. La ricetta di Steiner per le concimazioni biodinamiche. stenere un miglioramento progressivo dei processi, soprattutto di cantina. LE QUESTIONI ANCORA APERTE IN CANTINA Lo stesso Reg.203, infatti, prevede la possibilità di revisione nel 2015 dell’uso di alcune sostanze e delle tecniche di produzione. Con il riesame diquestioni ancora non definite circa l’uso di trattamenti termici, l’utilizzo di resine a scambio ionico per la rettifica dei mosti concentrati e di osmosi inversa. Ma soprattutto sull’uso degli additivi e dei coadiuvanti tecnologici e sulla difficile applicazione degli accordi di equivalenza con le normative bio extra-Ue. Preoccupazioni ben diverse rispetto a quelle di chi si ostina a definire autonomamente il proprio vino “naturale”, senza adeguarsi a nessun processo normativo, nemmeno volontario (rischiando così di essere paragonato all’oste che dice che il suo vino è buono). La mancanza di una precisa definizione normativa ha fatto nascere negli ultimi anni manifestazioni parallele al Vinitaly come “ViniVeri”, in programma anche quest’anno a Cerea (Vr) dal 5-7 di aprile. Il piatto forte dell’edizione è proprio la presenza di Giboulot. Mentre il bio che osserva la legge sarà tutto in Fiera al Vinitaly. [ SPECIALE VINITALY E SOL ] n. 12/2014 22 marzo 2014 Terra e Vita 53 Packaging smart e sostenibile Vetro riciclato, DI GUIDO MONTALDO chiusure da I Operazione riciclo. Per il vetro interessa ormai il 90% delle bottiglie scure e il 40% di quelle incolori. Cresce anche il riutilizzo del sughero grazie a campagne di raccolta promosse dai sugherifici. l packaging del vino è sempre più "eco". Nuomateriali rinnovabili ve forme, spessori ridotti, nuove strategie di approvvigionamento per rispondere ad una e anche la carta Per limitare l’impatto sull'ambiente occorre tetriplice esigenza: produrre meno rifiuti, utilizzare nere in considerazione diverse variabili: l'utilizzo materiali naturali facilmente disponibili ed essere delle etichette di materiali a basso impatto; la possibilità di ridurbiodegradabile. re lo spreco di spazio durante la fase di trasporto; la Certo, una bella sfida perché l’Italia è ancora è a impatto zero riduzione degli scarti di materiale in fase di produmolto legata all’immagine tradizionale del confezione; l'impiego di inchiostri o elementi naturali; il zionamento del vino. La sostenibilità è però ormai limitato utilizzo di colle (a favore di fustellature) nelle scatole. la chiave che guida le prospettive di sviluppo anche di questo settore, mediante il riciclaggio e il riutilizzo, ma anche con la proposta di chiusure alternative e packaging più pratici. LA RINASCITA DEL VETRO Il vetro rimane in assoluto il materiale preferito per l’imbottigliamento del vino e paradossalmente stiamo assistendo ad un suo vero e proprio rilancio, (con un ritorno anche per le acque minerali). La tiké Wine & Spirits nasce da filiera “vetro” ha infatti chiuso il bilancio dell'annata 2013 in positiun progetto ambizioso, quelvo, registrando un generale +2,3% in volume rispetto al 2012, anno in lo di coniugare due eccellenze itacui si era registrata una contrazione. Vini e spumanti, all'interno del liane: l'enologia e l'arte ceramica. settore vetro cavo (bottiglie, vasi, flaconi e casalingo), rappresentano Etiké Wine & Spirits, detiene incirca la metà dei volumi e circa il 45% del fatturato, che vale oltre due fatti, l'esclusiva mondiale per la miliardi di euro. vendita di bottiglie con etichetta Una crescita, per l’appunto, trainata anche dalla carta vincente in ceramica ultrasottile. La bottidella sostenibilità ambientale. Nel 2011 l’industria italiana del vetro glia perde il significato di sempliha utilizzato, a fronte di una produzione per i soli imballaggi pari a ce contenitore e diventa un pezzo 3,5 milioni di tonnellate, 2,05 milioni di tonnellate di vetro riciclato di artigianato, da collezione. (+7,6%) con un ricorso alle importazioni di rottame per circa 223.000 (www.etike.it) tonnellate, in quanto il vetro proveniente dalle raccolte differenziate ETIKÈ Ceramica ultrasottile E 54 Terra e Vita [ SPECIALE VINITALY E SOL ] n. 12/2014 22 marzo 2014 nazionali non riesce a soddisfare il fabbisogno dell’industria. elix è il primo tappo in sughero Per dare una misura del ruoche si può facilmente svitare lo del riciclo basti pensare che su dalla bottiglia senza cavatappi e che dieci bottiglie scure (le più cosi può altrettanto facilmente riavvitamuni) ben nove sono prodotte re. Si tratta di un’innovativa soluziocon vetro proveniente dalle racne brevettata dai due leader internacolte differenziate; una percenzionali nel packaging del vino: Amorim e O-I. Il nuovo concettuale alta di rottame di vetro to “gira per aprire” combina un tappo in sughero dal design (45%) si trova anche nelle bottiergonomico e una bottiglia in vetro, glie chiare, che, per essere con una filettatura interna posizioprodotte, hanno bisogno di nata nel collo, che crea così una vetro incolore. soluzione di packaging sofisticata e Proprio per migliorare la dalle elevate performance, unendo tutti i benefici del sughero e del vetro: qualità del rottame di vetro, qualità, sostenibilità e immagine premium, con la comodità nell’apertura in alcune città, come Verona e e richiusura per un utilizzo successivo. Ferrara, sono state avviate raccolte differenziate per colore. dove il brand “Sicilia” rafforza la comunicazione di marcaE' una Dalla sinergia tra aziende bordolese da 450 gr in Uvag Plus, un colore speciale, più scuro del produttrici di vetro e aziende vitivinicole nascono nuove linee di classico Uvag. Le dimensioni sono standard e non richiedono alcun bottiglie più leggere ed economiche, con un minor spessore delle intervento sulle imbottigliatrici. pareti, spesso il fondo convesso viene eliminato o abbassato con una generale diminuzione del materiale e quindi anche dei costi. Au PET, BAG IN BOX & BRIK menta la quantità di vetro riciclato nelle miscele, con un generale Il PET (polietilene tereftalato) continua a crescere nel confezionaeffetto sostenibile, che fa del vetro un materiale del futuro. mento delle bibite analcoliche. E per sfondare anche nel settore del vino, si sviluppano contenitori multistrato OxSc-PET), caratterizzati da strati di resina con funzione di barriera che permettono un’effi LE STRATEGIE DELLE VETRERIE ciente conservazione per un periodo superiore ai 6 mesi. Nel vino Verallia, il marchio che riunisce sotto un unico nome tutte le attività intanto, grazie ad una tecnologia all’avanguardia, trovano sempre del packaging alimentare in vetro del gruppo Saint-Gobain, è leader più spazio i bag in box. nel riciclo del rottame di vetro e lo scorso 12 ottobre ha inaugurato il Il BIB è costituito da un sacchetto di plastica, di solito formato da nuovo stabilimento produttivo di Vetreco S.r.l. a Supino (Fr), che più strati in cui una poliolefina si alterna a materiali barriera, che è trasforma il rottame grezzo di vetro proveniente dalla posizionato all’interno di una scatola. raccolta differenziata operata dai comuni e gestita dal Nella grande distribuzione francese tra gennaio e novembre CoReVe (Consorzio per il Recupero del Vetro) in rotta2012 (dati FranceAgriMer) le vendite di vini confezionati in BIB me, pronto per essere reimpiegato nei forni delle vetresono cresciute del 33% rispetto alla media degli ultimi cinque anni e rie per la produzione di bottiglie e vasi per alimenti. ora rappresentano quasi un terzo delle vendite, il 32%. Ecovà è la gamma eco-valorizzante dell'azienda, con In Italia con l’estensione del sistema delle denominazioni d’oriun peso considerevolmente ridotto delle bottiglie realizzate con l'85% di vetro riciclato. Il core business di Vetrerie Bruni è invece la progettazione di nuove forme di packaging. Bruni è ideatore e organizzatore del Progetto Millennio, che dall’edizione 2013 ha assunto il nome di “Bruni Glass Design Award” con l’obiettivo di creare una sinergia tra il mondo della formazione e quello della realtà industriale, offrendo ai giovani studenti e futuri designer una opportunità unica di sperimentare le loro capacità passando dalla teoria alla pratica (i design premiati suwww.progettomillennio.com) . O-I (Owens-Illinois) ha investito invece sulla bottiglia “Cento per Cento Sicilia”, pensata appositamente per i produttori di vino del territorio, Cento per Cento Sicilia. La linea di bottiglie con diciture in che desiderano accrescere il valore comunicativo del loro prodotto, soprattutto nelle esportazioni, rilievo pensata per valorizzare il vino del territorio. HELIX Sughero che si svita H [ SPECIALE VINITALY E SOL ] 56 Terra e Vita n. 12/2014 22 marzo 2014 Ecovà linea eco-valorizzante Peso ridotto delle bottiglie e 85% di vetro riciclato. gine al bag in box, si è aperto un nuovo futuro per questo contenitore soprattutto nella Grande distribuzione. Ma i dati non sono ancora edificanti per il BIB, essendo meno del 2% del volume totale e dello 0.9% di valore. Il vino in Brik invece, con 215 milioni € di vendite, rappresenta il 15% circa del totale. Il decreto ministeriale del 2008 ha aperto di fatto l’utilizzo di questi contenitori alternativi ai vini a Denominazione protetta. La Doc Piemonte è quella che più si è avvalsa della possibilità di condizionare in box i propri vini, con un volume di circa 30.000 hl e una quota sul totale certificato del 9%. Seguono due Doc Venete: Soave e Valpolicella, mentre una vera esplosione si è avuta in un’altra Doc piemontese, il Langhe, che è passata in un anno da un centinaio di hl. a oltre 3.700, per una quota del 14% sul totale rivendicato della denominazione. In totale, le Doc che oggi autorizzano l’impiego di questo ti- Progetto millennio. La bottiglia thunder è una delle creazioni nate dalle sinergie tra vetrerie e giovani studenti di design. IDCORK L impronta antifrode I po di confezionamento sono 63, di cui solo tre (Frascati, Amelia, Spoleto) hanno fissato il limite minimo di capacità dei contenitori a 3 litri contro i 2 previsti dal decreto ministeriale che autorizzò i BIB nel 2008. Tra le aziende che lavorano sul bag in box, Sacmi ha di recente presentato una riempitrice rotativa asettica per bag in box. Cosmapack, invece un’incartonatrice automatica per bag in box per formati da 3,5 e 10 litri. ETICHETTE SMART LABEL Nel settore delle etichette sono in declino i virtuosismi grafici e la ridondanza estetica, in favore di maggiore pulizia e chiarezza. Con i suoi 630 milioni di euro di fatturato, l’Italia si colloca al quarto posto nella classifica europea dei produttori di etichette autoadesive in carta, preceduta da Francia (642 mil. €), Gran Bretagna (837 mil. €) e Germania (954 mil. €). La produzione spagnola vale circa la metà di quella italiana, ossia poco meno di 363 mil. € In Italia, non più di trenta etichettifici indirizzano la propria offerta all’industria del beverage alcolico e dell’olio di qualità. Dopo anni di crescita, anche il segmento delle etichette autoadesive sta vivendo una fase di assestamento, influenzato dalla struttura e dalle dinamiche dei mercati di destinazione. Le esigenze del mercato si sono evolute molto rapidamente e sono numerose le tendenze che favoriscono la stampa digitale. Dopo la diffusione del Qr code il futuro sembra essere delle smart label, particolari etichette di identificazione integrate con piccoli microchip per l'identificazione a radio frequenza (RFID). I produttori di materiali per etichette autoadesive hanno sviluppato poi vaste gamme di speciali supporti in carta per tutte le esigenze dei produttori di vini. Queste includono superfici ruvide, lisce e metallizzate, nonché carte riciclate ecologiche e soluzio- dcork è una delle ultime invenzioni antifrode. Un brevetto al 100% italiano firmato da Brentapack, azienda trentina di Borgo Valsugana. Per realizzarlo i produttori si sono ispirati alle impronte digitali, perché ogni tappo di sughero ha la sua trama. Il sistema funziona in questo modo. Sul tappo vengono impressi dei codici e un numero personale, poi viene fotografato da più parti. Il tutto viene sottoposto a scansione per creare un profilo di quel tappo e che contiene anche dettagli sulla tipologia, sul luogo e sul periodo di raccolta. Questi dati vengono caricati in una app che funziona con il ricono- scimento visivo del tappo e della sua trama. Con il cellulare o altro device come tablet e ipad, il consumatore e i gestori di enoteche e ristoranti potranno rilevare "l'impronta digitale", verificare così l'origine e l'autenticità del tappo e avere ogni genere di informazione, consultabile digitando un codice che si trova nella chiusura, da quelle relative alla lavorazione alla cantina che utilizza quel tappo fino alle caratteristiche del vino stesso. [ SPECIALE VINITALY E SOL ] n. 12/2014 22 marzo 2014 Terra e Vita 57 Etichette impermeabili. Prodotte in multistrato per resistere all’effetto “cestello”. Tappi sintetici da materie rinnovabili. Una scommessa per rilanciare la carta della sostenibilità anche in questo settore. ni speciali come quelle ottenute dal riciclo delle fibre della canna da zucchero dopo l’estrazione. Le etichette per i vini bianchi e rosé, da servire freddi, spesso devono resistere a prolungate immersioni in cestelli del ghiaccio, senza disaccoppiarsi. A tale scopo sono disponibili etichette in carta autoadesive dotate di barriere integrate che proteggono il marchio della bottiglia fino all’ultima goccia. E ovviamente anche l’etichetta con pellicola in plastica trasparente fa la sua parte in questo. Il nuovo orizzonte infine riguarda la tridimensionalità, e quin- di il tatto, un effetto che si ottiene tramite il processo della stampa serigrafica, che dà una sensazione di rilievo in etichetta. MANUALI GIULIA TAMAI Catalogo dei Cloni Varietà di uva da vino Codice: 5300 Formato: 17 x 24 Pagine: 152 Prezzo e 9,00 anziché e 10,00 Sconto del 10% Acquisti online sul sito www.agricoltura24.com FANTASIA NEI TAPPI Tappi a vite. Oggi nel mondo più di 4 miliardi di bottiglie di vino vengono chiuse con il sistema a vite in alluminio. Si tratta di un packaging vincente, che ha raggiunto il 15% della quota del mercato e che si svilupperà notevolmente, in seguito al Decreto del 24 settembre 2013 che abolisce la regola dell'uso esclusivo del tappo in sughe- 58 Terra e Vita [ SPECIALE VINITALY E SOL ] n. 12/2014 22 marzo 2014 Tappi tecnici in agglomerato di sughero stampato in vivaci colori. ro per vini Doc e Docg. Ora anche per Brunello di Montalcino, Barolo o Amarone il tappo a vite potrà ora soddisfare le esigenze dei mercati esteri. In questo segmento Guala Closures detiene la leadership con oltre 1 miliardo di chiusure all'anno. Un sistema brevettato, ’ Roll On TE’, studiato per le chiusure standard in alluminio, I tappi sintetici, riciclabili al 100%, godono infatti che adotta sul tappo un anello di plastica colorata, che di una filiera propria che permette, a partire dalla dopo la prima apertura non può essere rimosso, raccolta nel comune cassonetto della plastica, di evidenziando senza equivoci che la bottiglia è ridare vita al prodotto sotto forma di materiale stata aperta. da costruzione per tubi, componenti per le E sul fronte della sostenibilità il fiore all'ocauto e persino vasi da fiori e panchine. chiello è 'Green Cap', un sistema brevettato L’eccellenza di questi tipi di chiusura sono che permette la rimozione della gonna in alcertificati dal marchio SQM (Sintesi Quality luminio dal collo della bottiglia con evidenti Mark), basato sui requisiti della Norma Uni vantaggi ambientali: la separazione dei mate11311, un’idea che nasce dal Gruppo Sintesi riali e la loro completa differenziazione a fine nato nel 2008, membro di Federgomma Plastica. vita. Nomacorc, leader nella produzione di chiusure Tappi sintetici. Il tappo sintetico espanso, nato alternative per il vino, ha creato la prima chiusura a ad inizio degli anni '80, è oggi il secondo più diffuso base vegetale, Select Bio, utilizzando il polietilene sistema di condizionamento dei vini di qualità al “I’m green” TM della Braskem. Questo materiale mondo, dopo il tappo in sughero e il primo nell'am- Raccolta tappi. La deriva dall’etanolo ricavato dalla canna da zucchebito dei distillati. vetrofania utilizzata dai punti ro, rinnovabile al 100 per cento. Materie prime che Si stima che il 20% delle bottiglie italiane sia vendita che aderiscono alla aiutano a ridurre le emissioni di gas serra. chiuso con tappi sintetici, una percentuale in linea campagna etico di Amorim. Sughero. Numerosi studi hanno dimostrato che con quella mondiale, dove su una quota di circa 17 i consumatori di tutti i mercati hanno una forte preferenza per il miliardi di bottiglie, sono stati oltre 3 i miliardi di tappi sintetici sughero per la chiusura del vino: il 94% dei cittadini americani utilizzati nel 2012. preferisce i tappi di sughero (studio Tragon, 2012), così come 9 Il punto di forza del sintetico è rappresentato dalla costanza e consumatori francesi su 10 (sondaggio Ipsos, 2010), mentre il l’86% ripetibilità delle prestazioni, con tappi omogenei per dimensioni e degli spagnoli crede che il sughero preservi meglio la qualità del peso che presentano un margine di tolleranza dell’ordine del centevino rispetto alle chiusure alternative (Cork Project, 2012). I tappi in simo di grammo (con un range di ± 0,05 g rispetto ai ±0,8 g delle sughero sono anche preferiti dall’85% dei consumatori italiani, con chiusure di inizio anni ’90). l’88% che crede sia un piacere aprire una bottiglia di vino e annusare Grazie agli importanti investiil tappo. menti nella ricerca e nello svilupAmorim, leader di mercato con il 25% dell’offerta mondiale, ha di po oggi le chiusure sintetiche prerecente creato la linea “Excellence , (che affianca la Premium - sughero sentano alte prestazioni su tutti i naturale - e Performance - tappi tecnici), pensata per valorizzare i fronti, con elevati livelli di neugrandi vini italiani a lunga maturazione delle cantine che compontralità organolettica e un grado di gono il “Wine Research Team”, un progetto esclusivo, curato dall’enobarriera all’ossigeno capace di logo Riccardo Cotarella per la produzione di vini senza anidride garantire una corretta evoluzione solforosa. anche per i vini che richiedono Questa linea è frutto della selezione del miglior sughero. La tempi di affinamento più lunghi. garanzia tca-free è totale, l’assenza di “odore di tappo” è assicurata Chiusure in alluminio. Un non solo dalla tecnologia “Rosa Evolution”, in grado di eliminare oltre l’80% del TCA, ma è integrato da una specifica analisi sensoriaanello di plastica colorata le operata da esperti degustatori, tecnici specializzati e selezionati evidenzia senza equivoci se per la loro peculiare sensibilità olfattiva. la bottiglia è già stata aperta. 60 Terra e Vita [ SPECIALE VINITALY E SOL ] n. 12/2014 22 marzo 2014 Una nuova identità per l’olio di qualità DI GIORGIO PANNELLI D I valori nutrizionali, salutistici bile nell’alto Lazio dove la tradizionale cv Caninese a molte parti si propone un recupero di e sensoriali è da tempo soggetta ad una progressiva sostituzione competitività dell’olivicoltura nazionale atcon varietà ritenute migliori per la possibilità di traverso un radicale rinnovamento delle vanno proposti meccanizzare la raccolta con vibratori del tronco (es. piantagioni, ma senza prospettive di mercato diverFrantoio e Leccino). Ora che sono disponibili macse da quelle perseguibili con olio di generica qualità da media, medici chine per la raccolta alternative alle precedenti (bacmerceologica o con olio di qualità certificata (Dop/ chiatori meccanici) compatibili con le peculiari caIgp). Nel primo ambito commerciale l’olivicoltura e cuochi. ratteristiche della varietà (piante di notevoli dimennazionale ha già perso ogni capacità competitiva o sioni e frutti piccoli con maturazione tardiva e di penetrazione nel mercato, anche ricorrendo alle I mercati? Locali scalare), i locali operatori di filiera rimpiangono la migliori tecniche agronomiche e tecnologiche, così quasi esclusiva presenza della Caninese per la tollecome confermato dal prezzo dell’olio extravergine ranza alla mosca, l’elevata resa, l’estraibilità e la tipicità dell’olio. sul mercato internazionale sempre meno remunerativo per i produttori nazionali. Nel secondo ambito, invece, la qualità è resa generica da disciplinari poco restrittivi per cui si assiste ad una generale caduta PRODUZIONI GENERICHE, VISIONE POCO LUNGIMIRANTE d’interesse verso questo percorso di certificazione degli oli. Le produzioni generiche rappresentano ormai una visione ristretta e poco lungimirante della produzione italiana. Gli oli dotati di identità analitica e sensoriale rappresentano, invece, un’opportunità aggiunti IDENTITÀ ANALITICA E SENSORIALE va rispetto alle altre categorie commerciali, ma necessitano di decisi La via da privilegiare per il futuro dell’olivicoltura nazionale è ritenuinterventi nel settore della formazione, sia degli operatori che dei ta quella della produzione di olio con identità analitica e sensoriale consumatori. Quando il consumatore condivide un’opinione e consi(anche Dop/Igp), così come conferita dall’azione congiunta o disgiundera autentico un prodotto tutto diventa più semplice. Il caso dell’olio ta di varietà e territorio. Tutte le varietà di olivo sono portatrici di di oliva nel mercato Usa è emblematico: l’Italia è leader proprio perché specifici comportamenti agronomici, di una tipicità dell’olio e di un il prodotto viene considerato autentico. Anche l’ultima “invasione” elevato grado di compatibilità con il territorio di appartenenza, tali da spagnola nel settore dell’industria di confezionamento dell’olio nazioscoraggiare il trasferimento in località diverse da quelle di origine. nale, può essere motivata con il desiderio di qualificare la loro massicRitenere obsolete, e quindi meritevoli di sostituzione, alcune tra le cia produzione di oli omologati e standardizzati con produzioni italiavarietà a maggior diffusione nazionale per presunte difficoltà di mecne di eccellenza (nel nome e/o nei fatti), indispensabili per acquisire canizzazione e/o per una presunta modesta qualità dell’olio, peraltro spazi nella grande distribuzione organizzata internazionale. senza indicare le alternative, appare quantomeno imprudente per la La diversità genetica e amconcreta possibilità di incorrere bientale, all’origine della variabiin sostanziali modifiche del comlità territoriale dell’olivicoltura portamento agronomico, della italiana, deve essere considerata tipicità del prodotto, del grado di come una ricchezza che, però, va compatibilità ambientale delle organizzata. L’identità è la chiave “nuove” varietà. di lettura, considerata come sinUn esempio per tutte è reperitesi di un’origine genetica e terri Il grado di maturazione e toriale delle nostre produzioni olivicole. Gli oli varietali, in pul’integrità morfologica del frutto rezza o in miscele dichiarate, possono requisiti essenziali per sono giustificare un incremento estrarre oli extravergini di oliva di prezzo comunicando ai consudi elevata qualità e con matori più evoluti il valore nutriproprietà nutraceutiche. n. 12/2014 22 marzo 2014 [ SPECIALE VINITALY E SOL ] zionale, salutistico e sensoriale dell’olio di qualità “totale”. Le migliori condizioni di mercato si prospettano in ambito locale, dove residenti e visitatori condividono un elevato grado di apprezzamento per i prodotti territoriali e dove tale tipologia di olio può godere di un valore aggiunto derivante dal contesto ambientale, agronomico, storico e culturale dell’olivo e dell’olio. Percorsi analoghi potranno essere iniziati anche negli ambienti più evoluti, sia nazionali che internazionali ma, in ogni caso, necessitano sicuramente di un sostegno formativo sia dei produttori che dei consumatori. LA FUNZIONE DELL OLIO La funzione dell’olio dovrebbe evolvere da “antiaderente” dei cibi sul fondo di pentole e padelle, ed anche da agevolatore nella ingestione delle insalate, a dispensatore di salute e soddisfazione a tavola. Le percezioni gustative ed olfattive esclusive dell’olio di qualità superiore rappresentano, nel loro insieme, l’identità e il valore nutrizionale, salutistico e sensoriale del prodotto. I primi due valori appaiono di esclusiva competenza della classe medica che, solo nel recente passato, ha prodotto circa 2mila lavori Terra e Vita 61 Dispensatore di salute e di soddisfazione a tavola: dovrebbe essere questa la funzione dell ol ioda proporre al consumatore. scientifici a supporto del consumo di olio ricco di antiossidanti naturali, per questo amaro e piccante. Ai maestri di cucina dovrebbe competere la soddisfazione gastronomica del consumatore che dovrebbe essere avviato all’utilizzo, prevalentemente a crudo, di olio diversamente amaro e piccante e con sensazioni olfattive (congiunte o disgiunte) di erba fresca, mandorla verde, carciofo, pomodoro, erbe aromatiche, frutti di bosco, ecc. Questa nuova tipologia di olio e questa nuova utilizzazione ad esaltazione di ogni tipo di pietanza, dovrebbero essere proposte al consumatore congiuntamente dai media, dalla classe medica e dagli esperti di cucina. Si dovrebbe portare a conclusione il percorso virtuoso avviato dalle suddette categorie a partire dalla seconda metà del secolo scorso, quando i consumi di grassi alimentari sono gradualmente evoluti, prima verso quelli di origine vegetale (semi), poi verso l’olio di sansa o di oliva (nella sua denominazione commerciale), poi verso l’extravergine che, attualmente, rappresenta più dell’80% dei consumi nazionali di olio estratto dalle olive. Ora siamo all’ennesima situazione di crisi, stavolta indotta dalla concorrenza di altri Paesi produttori di olio di qualità generica, e logica 62 Terra e Vita [ SPECIALE VINITALY E SOL ] vorrebbe che concordemente si proseguisse nella strada dell’innalzamento qualitativo dei consumi proponendo olio di qualità superiore a quella del generico extravergine. Il mercato nazionale, fortemente deficitario nei quantitativi prodotti internamente e il più evoluto al mondo nei consumi di grassi alimentari, si presenta come il substrato ideale su cui investire per elevare ulteriormente i consumi di olio di qualità. Molti consumatori sarebbero disposti a progredire nella direzione indicata, ma finora si sono dimostrati molto scettici sull’autenticità dell’offerta. È assolutamente necessario superare le ragioni che finora hanno privilegiato gli interessi di pochi confezionatori a discapito di molti produttori, pena la definitiva perdita di competitività per tutta la filiera olivicolo-olearia. IL FUTURO È NELL’AUTONOMIA Il percorso di produzione e valorizzazione di olio con identità potrebbe iniziare proprio da quella elevata quota di olivicoltura tradizionale riconducibile ad una maggiore redditività mediante adeguati interventi di coltivazione, potatura e raccolta. Solo al termine di questa preliminare fase di elevazione qualitativa e commerciale dell’olio potrà avvenire il tanto agognato rinnovamento degli impianti, utilizzando ampiamente le varietà autoctone, comprese quelle ritenute obsolete. Insistere pedissequamente nel rinnovamento colturale in assenza di una moderna strategia di valorizzazione dell’olio condurrà, inevitabilmente, agli stessi deludenti risultati conseguiti negli ultimi decenni. Rincorrere i Paesi concorrenti sulla strada della riduzione esasperata dei costi di produzione di un olio di generica qualità merceologica o n. 12/2014 22 marzo 2014 certificata produrrà, probabilmente, l’ennesima delusione per i produttori che, per ragioni strutturali, ambientali, sociali ed economiche, sosterranno costi di produzione sempre maggiori degli altri. LA STRATEGIA SPAGNOLA Ancora per poco questo percorso di valorizzazione resterà prerogativa del nostro Paese, fino a quando dagli operatori spagnoli si vedrà realizzato il disegno strategico di indirizzare almeno il 10% della loro produzione (1,0-1,5 milioni di q) verso oli varietali e/o territoriali, precludendo ai nostri produttori anche questa ultima possibilità. A quel punto agli operatori nazionali resterà solo il valore amatoriale della coltura e, forse, ci renderemo finalmente conto della scarsa lungimiranza di chi si rifiuta ostinatamente di investire nella promozione del valore nutrizionale, salutistico e sensoriale dell’olio di massima qualità, nell’applicazione di normative commerciali serie e severe a difesa del consumatore, o di chi dibatte ostinatamente con argomenti che appaiono più pretestuosi che fondati. Tutti i progetti ultimamente predisposti da pochi volenterosi nel tentativo di coinvolgere le migliori competenze in tema di formazione e comunicazione sono ignorati, sminuiti o falliti. Evidentemente, la mancanza di strategie condivise era e resta il principale problema del comparto olivicolo nazionale. Se questo è il futuro del comparto olivicolo nazionale c’è poco da rallegrarsi per occasionali vittorie di Pirro di chiunque lungo l’intera filiera: siamo tutti sulla stessa barca (dai produttori ai confezionatori)! L’articolo integrale è stato pubblicato su Olivo e Olio n°4 64 [ TECNICA E TECNOLOGIA ] Terra e Vita n. 12/2014 22 marzo 2014 AGROFARMACI L’obiettivo è ridurre l’impatto dei prodotti fitosanitari su ambiente e salute umana Barre irroratrici protagoniste del Piano d’azione nazionale DI OTTAVIO REPETTI Lo scorso gennaio è stato finalmente S ono passati quasi cinque anni da quando la Direttiva 128 della Comunità Europea ha imposto agli stati membri di intervenire per ridurre i rischi e l’impatto dei prodotti fitosanitari sull’ambiente e sulla salute umana. Anni durante i quali, per una volta, gli italiani non sono stati a guardare, ma si sono dati da fare per mettere in pratica la direttiva senza che ne derivasse l’impossibilità di fare agricoltura in area mediterranea. Per come è stata formulata, infatti, la norma europea poteva avere effetti micidiali sul sud del continente, certamente più sensibile ai problemi delle fitopatologie rispetto alle realtà del centro e nord Europa. Obiettivi come la riduzione drastica dell’uso NUOVE NORME Caratteristiche per essere ok pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Pan. Vediamo cosa cambia sul fronte delle macchine operatrici di fitofarmaci, sostituiti da lotta integrata e agricoltura biologica, se applicate in modo rigido avrebbero reso estremamente complessa la vita degli agricoltori di casa nostra. L’azione congiunta di tutti gli attori della filiera – dai sindacati agricoli agli enti lo- C La barra deve essere stabile e senza giochi, con sistema di ritorno automatico funzionante (quando presente) e distanza tra gli ugelli uniforme. cali – ha invece portato a un regolamento che rende sostenibile l’uso dei fitofarmaci senza far diventare insostenibile l’attività agricola in sé. Il 22 gennaio scorso è stato infine pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo Pan (Piano di azione nazionale) ovvero il ome deve essere eseguito il controllo funzionale sulle irroratrici e le barre? Lo spiega l’allegato II alla Gazzetta ufficiale, prendendo in esame le varie componenti da sottoporre a verifica. Riassumiamo, di seguito, i punti salienti del documento. Trasmissione. Presenza di protezioni per l’albero cardanico, in buone condizioni e con sistema di trattenuta operante. Assenza di usure nei giunti e nelle diverse parti dell’albero. Adeguata protezione per le connessioni elettriche. Pompa principale. Deve garantire un’adeguata polverizzazione anche lavorando con gli ugelli più grandi tra quelli montati e al massimo della portata, assicurando al tempo stesso l’agitazione visibile della miscela. Non devono inoltre essere presenti pulsazioni o perdite. documento che riforma completamente l’uso dei fitofarmaci nel nostro paese, prendendo in considerazione tutto il settore: dalla formazione degli operatori ai requisiti delle macchine per trattamenti. Proprio di quest’ultimo aspetto, naturalmente, vogliamo occu- Serbatoio. Non devono esservi perdite nel serbatoio o nella chiusura del medesimo, dove deve essere inoltre presente un filtro in buone condizioni, a meno che l’attrezzo non sia dotato di premiscelatore. Deve essere possibile raccogliere facilmente e senza perdite il liquido dal serbatoio e un eventuale caricamento direttamente dalla pompa dell’irroratrice richiede un dispositivo di non ritorno. Con metà serbatoio e irrorazione a regime nominale della presa di potenza dev’essere visibile il ricircolo interno. Infine, l’indicatore del livello di liquido dev’essere visibile dalla cabina o dalla postazione di riempimento. Il premiscelatore, se presente, deve operare correttamente. Comandi. I dispositivi per la regolazione della pressione devono mantenere una pressione costante, con una tolleranza del 10% rispetto al valore nominale. I comandi essenziali (regolazione della pressione, apertura e chiusura delle sezioni) devono essere facilmente raggiungibi- n. 12/2014 22 marzo 2014 [ TECNICA E TECNOLOGIA ] 65 Gli ugelli devono essere uguali lungo la barra, non gocciolare e assicurare uniformità di distribuzione orizzontale con verifica al banco. parci, vista la natura di questa rivista. Passeremo pertanto in rassegna i dettami del Pan riguardo alle irroratrici – sia per vigneto/frutteto sia per colture erbacee – e ci soffermeremo in particolare sull’aspetto che più ha suscitato discussione in questi anni, ovvero la revisione obbligatoria. ENAMA RESTA CENTRALE A imporre il controllo periodico delle macchine operatrici è stata, in primo luogo, la Direttiva 2009/128/Ce, ovvero quella da cui tutto si è originato. Imposizione netta, dunque senza possibilità di mediazione. Tuttavia, in questo ambito l’Italia non partiva da zero, dal momento che – come ricorda il Pan stesso – da circa 35 anni è attiva una rete di controllo volontario istituita dalle regioni e dedicata in primo luogo alle imprese che effettuano agricoltura integrata o biologica ma estesasi poi a molte altre aziende. Tanto che i centri di controllo sono diventati, nel tempo, 150. E con il crescere del loro numero si è anche sentita la necessità di armonizzarne le funzioni e l’attività, al punto che il Mipaf approvò, nel 2004, un “Programma per le attività di controllo delle macchine per la protezione Terra e Vita delle colture” affidato in gestione all’Enama, l’Ente nazionale per la meccanizzazione agricola. Sotto la sua supervisione, nel tempo sono stati redatti numerosi manuali per la verifica e la taratura delle irroratrici, allo scopo di armonizzare questa attività tra le varie regioni italiane. Questa struttura, ovviamente, è stata utilissima per organizzare il sistema di revisione obbligatoria richiesto dalla direttiva 128, tanto è vero che il Pan attribuisce anche in questo caso un ruolo di primo piano all’Enama: «Il lavoro fatto dal gruppo interregionale, capeggiato da Enama e dall’Università di Torino, è stato recepito in maniera pressoché totale e ha fatto sì che il settore relativo ai controlli sia uno dei punti li durante la guida. Ammessa la rotazione della testa e del busto dell’operatore. I flussimetri devono avere un errore di misurazione massimo del 5%. Il manometro, con scala adeguata alla pressione di lavoro, deve avere lancetta stabile ed errore del 10% al massimo con verifica al banco di prova. Condotte e tubazioni. Non vi devono essere perdite nelle tubazioni, che devono inoltre essere sistemate in modo da non presentare gomiti sporgenti o abrasioni che ne espongano la tessitura. Filtri. Sulla tubazione di mandata o sull’aspirazione della pompa deve essere presente almeno un filtro, in buone condizioni e con maglie adatte agli ugelli montati sulla macchina, sostituibile senza perdite di prodotto, a parte quello presente nel filtro stesso. Barra. Deve essere stabile e senza giochi, con sistema di ritorno automatico funzionante (quando presente) e distanza tra gli ugelli uniforme. A qualsiasi distanza si trovi il bersaglio, gli ugelli non devono erogare prodotto sulle parti già meglio organizzati all’interno del Pan», conferma Roberto Limongelli, responsabile dell’ufficio Procedure e Formazione di Enama. «Il nostro ruolo – di concerto con il gruppo di lavoro regionale – sarà quello di aggiornare i documenti e le varie metodologie di controllo adeguandole all’evoluzione normativa». Un ruolo del quale, ovviamente, Enama è decisamente soddisfatta: «Senza dubbio. Sono anni che lavoriamo – spiega Sandro Liberatori, direttore dell’Ente – e abbiamo predisposto una grande manualistica, attivando già anni fa un tavolo di lavoro con le regioni. Grazie a questa attività, siamo stati in grado di informare tutti sui contenuti della direttiva prima dell’usci- ta della medesima e di concertare, in seguito, una linea d’azione comune a livello nazionale. Abbiamo anticipato la direttiva, mostrandoci pronti nel momento in cui è stata emanata. Diversamente, avremmo dovuto rincorrerla e subirla, come accaduto in molte altre occasioni. È stato fatto un ottimo lavoro e il merito va ovviamente anche ai tecnici delle regioni che hanno collaborato con noi in questo periodo». Il ruolo dell’Enama è precisato nello stesso Pan, anche se dovrà essere formalizzato da un decreto del Mipaf, atteso entro sei mesi. Si parla comunque di supporto per preparare le procedure di controllo delle macchine, raccolta dati sui centri di controllo, assistenza tecnica alle regioni per la formazione dei tecnici e collaborazione per attivare un registro nazionale delle attrezzature in uso, nel quale siano contenute informazioni sulla macchina operatrice (marca e modello, numero di telaio) e dell’irroratrice. Se la lunghezza della barra supera i 10 metri, gli ugelli devono essere protetti da un urto accidentale con il terreno. Deve inoltre essere possibile aprire e chiudere le singole sezioni individualmente. Ugelli. Devono essere uguali lungo la barra, non gocciolare e assicurare una uniformità di distribuzione orizzontale con verifica al banco. Lo scarto dalla portata nominale non deve superare il 10%. Per le irroratrici da vigneto e frutteto, gli ugelli devono essere simmetrici sul lato destro e sinistro della macchina e deve essere possibile la chiusura di ciascuno di essi in modo separato. Lo scarto rispetto alla portata nominale, in questo caso, può arrivare al 15%. Gruppo ventola. Deve essere in buone condizioni, senza deformazioni o lacerazioni e operare in assenza di vibrazioni. Deve essere protetto da dispositivi che evitino il contatto con le mani. I deflettori di aria, se presenti, devono operare correttamente. O.R. 66 Terra e Vita [ TECNICA E TECNOLOGIA ] n. 12/2014 22 marzo 2014 Il gruppo ventola deve essere in buone condizioni e protetto da dispositivi che evitino il contatto con le mani. sul suo proprietario. Una sorta di database dell’attività svolta, insomma. «Anche questo è un aspetto interessante, che richiederà però una concreta collaborazione da parte delle regioni. Permetterà di conoscere il parco macchine italiano più nel dettaglio», ha precisato il direttore dell’Ente. CONTROLLI: DOVE E QUANDO Cominciamo, allora, a parlare di controlli. Entro il 26 novembre 2016 tutte le irroratrici verticali (per vigneto e frutteto), i cannoni, i tunnel con o senza recupero e infine le barre per trattamento in campo aperto dovranno essere sottoposte a controllo funzionale, da ripetersi ogni cinque anni fino alla fine del 2020 e successivamente ogni tre anni. Le attrezzature acquistate dopo quella data dovranno sottoporsi al primo controllo entro cinque anni dall’acquisto. Fanno eccezione le macchine dei contoterzisti: per esse si prevede un primo controllo entro il 26 novembre di quest’anno e controlli successivi ogni due anni; regola che vale anche per i nuovi ac- Per gli ugelli lo scarto dalla portata nominale non deve superare il 10% (15% nel caso delle irroratrici da vigneto e frutteto). quisti dei contoterzisti. Questo, ovviamente, perché l’attrezzatura di un’azienda di meccanizzazione è molto più sfruttata e quindi si usura più rapidamente. Inoltre, un eventuale difetto di funzionamento potrebbe fare molti più danni, proprio per l’uso intenso e continuativo della macchina. «Resta ancora da definire – interviene Limongelli – la tempistica per quelle categorie di macchine che hanno tempi di controllo diversi rispetto alle irroratrici più diffuse. Per esse occorrerà fare un’analisi dei rischi che ci dica come classificarle». La domanda principale, però, è quanto questi controlli peseranno sulle macchine in attività. In altre parole, è lecito attendersi un’alta percentuale di “rottamazioni”? «Impossibile dirlo a priori – risponde il direttore di Enama – ma non è certo detto che tutte le attrezzature un po’ in età debbano essere sostituite. Di sicuro molte necessiteranno di una messa a punto, ma questo non significa doverle cambiare. Vorrei però sottolineare – continua Liberatori – che il controllo funzionale rappresenta, in primo luogo, un beneficio per l’utilizzatore della macchina, che può in questo modo ottimizzare l’uso del fitofarmaco, evitare sprechi, migliorare la protezione delle colture e tutelare la propria e altrui salute». LA TARATURA VOLONTARIA Al di là del controllo funzionale – subito ribattezzato revisione – il Pan prevede un controllo periodico demandato all’utilizzatore. Questa verifica, da realizzarsi annualmente, deve prendere in considerazione alcuni aspetti fondamentali: individuazione di lesioni o perdite, funzionalità del circuito idraulico, del manometro, degli ugelli e dei dispositivi antigoccia, pulizia di filtri e ugelli e, infine, verifica delle protezioni, come la copertura del giunto cardanico e la rete di protezione della ventola. In luogo di questa verifica fai-da-te è prevista una taratura strumentale dell’irroratrice, da eseguire presso uno dei centri-prova autorizzati e che prende in considerazione volume di distribuzione, tipo e portata dell’ugello, pressione di esercizio e velocità di avanzamento. La taratura, precisa il Pan, dev’essere eseguita in presenza del proprietario e in abbinamento al trattore normalmente usato per i trattamenti, in modo da ricreare le normali condizioni operative nell’ambito delle quali la macchina è utilizzata. La presenza dell’agricoltore, inoltre, permette di trasformare la taratura in un momento di confronto sulle tecniche di trattamento adottate dal medesimo e su eventuali suoi errori, come un extra-dosaggio o una velocità di avanzamento eccessiva o troppo ridotta. Questa soluzione, è bene precisarlo, è al momento volontaria. È pertanto poco probabile che vi ricorrano in molti, visto che può essere facilmente sostituita dal controllo in azienda. C’è però la possibilità che a livello europeo la taratura strumentale sia presto o tardi trasformata in obbligatoria, mentre resta da chiarire come si comporteranno le regioni che in passato imponevano questa soluzione per le n. 12/2014 22 marzo 2014 [ TECNICA E TECNOLOGIA ] Terra e Vita 67 A livello regionale possono essere previsti incentivi ad esempio per acquistare irroratrici costruite secondo principi che riducano la deriva. imprese agricole del proprio territorio. «Sarà importante fare formazione presso gli agricoltori, in modo che la regolazione fatta in azienda non sia soltanto un adempimento burocratico, ma si trasformi in un beneficio per l’attività dell’impresa. Si tratta di un’operazione importante, occorre fornire elementi affinché sia fatta con un minimo di attenzione», spiega Limongelli. Per favorire il ricorso alla taratura strumentale, le regioni possono mettere a disposizione appositi contributi. Che sono previsti anche per altre iniziative che gli agricoltori possono attuare volontariamente. Per esempio, l’acquisto di irroratrici costruite secondo principi che riducano la deriva o recuperino la miscela (tunnel), ma anche la realizzazione di depositi per i prodotti fitosanitari, di aree attrezzate per la preparazione delle miscele con tombini e serbatoi di rac- colta oppure l’acquisto di strumenti per la pulizia degli attrezzi o dei contenitori vuoti. Potrebbe essere un aiuto concreto per quegli agricoltori che vogliono dare un contributo attivo nel rendere l’uso dei fitofarmaci meno impattante sull’ambiente e sulla salute umana. 68 Terra e Vita [ TECNICA E TECNOLOGIA ] n. 12/2014 22 marzo 2014 BILANCIO AZIENDALE Per l’azienda di 50 ettari è conveniente far ricorso al contoterzista Riso, redditività a rischio nonostante il contributo Ue Balzo in avanti DI GIUSEPPE SARASSO delle varietà I l ruolo di Cassandra non ha mai goduto di popolarità, ma questo è toccato all’Associazione dei Laureati in Scienze Agrarie e Forestali di Biella e Vercelli a partire dal 2002, quando presentò, per la prima volta, il bilancio delle aziende risicole, successivamente adottato dalla Camera di Commercio di Vercelli, che ne ha curato le diverse edizioni del 2004, 2009 e 2012. L’ultima versione è stata presentata nel febbraio scorso. Questa presenta dati sempre più negativi (tab. 1), nonostante sia possibile godere ancora di un sostanzioso contributo Ue a ettaro, che si prevede sensibilmente ridotto a partire dal 2015. Con queste prospettive il riso rischia di ridimensionarsi molto più rispetto ai 32mila ha persi nell’ultimo triennio. In pratica, però, la specifica sistemazione dei terreni e del reticolo irriguo, la natura di molti terreni che presentano la falda affiorante, e la presenza nelle aziende di attrezzatura specializzata solamente per il riso, ostacolano la riconversione ad altre colture. Le aziende, specie le più piccole, tentano di sopravvi- Nell’arco di 30 anni la superficie media di un’azienda risicola è passata da 21 a 53 ha. vere, nella speranza di tempi migliori, rinunciando ad accantonare gli ammortamenti, alla remunerazione del capitale investito, e spesso accontentandosi di una remunerazione del lavoro dell’imprenditore inferiore a quanto previsto dalle tariffe sindacali. Dopo oltre quarant’anni di buona redditività, non è ancora del tutto abbandonata la speranza di un ritorno alle condizioni dei bei tempi andati. Non traggano però in inganno i fuochi d’artificio ultimamente comparsi sui listini delle varietà pregiate da risotto; si tratta infatti di segnali di debolezza piuttosto che di speranza. Queste varietà, che producono mediamente 5 t/ha, a fronte dei tipi indica e tondi, che possono arrivare a 7 t/ha, da risotto. Ma è un segno di debolezza con punte di 8 e oltre, necessitano di un prezzo superiore del 40% per essere competitive. Per esemplificare, sono esposte in tab. 2 le superfici seminate delle varietà del gruppo Carnaroli, e i prezzi del risone Carnaroli e comune Originario nei mesi di febbraio negli ultimi anni. ONDA EMOTIVA Appare evidente che le tipologie seminate vengono decise, al momento di prenotare la semente, nel mese di febbraio, sull’onda emotiva dei prezzi del momento, modificando l’offerta su di un mercato limitato con domanda molto rigi- da, che produce una imbarazzante altalena dei prezzi. I rialzi vengono rapidamente trasferiti agli scaffali dei supermercati, dove i ribassi si verificano, quando accade, in tempi molto più lunghi, scoraggiando così il consumo. Per il 2014, sia le intenzioni di semina derivanti dal sondaggio telematico eseguito da Enr su di un campione di aziende, sia la notizia delle ditte sementiere che dichiarano esaurite le scorte delle varietà da risotto, indicano un incremento eccessivo della disponibilità per il prossimo anno, con prezzi in calo. Oltretutto il 18% del quantitativo totale composto dalle varietà pregiate, delle quali solo una parte modesta è stata contrattata ai prezzi attuali che superano i 700 €/t, rappresenta un palliativo alle entrate complessive delle aziende risicole. A queste il prezzo, inferiore a 300 €/t per oltre il 60% della produzione totale, costituita dai tipi tondo e indica, che si confrontano con il mercato mondiale, impedisce di recuperare le spese sostenute, continuamente crescenti, come evidenziato dallo studio dell’Associazione Laureati (scaricabile dal sito della camera di Commercio di Vercelli): http:/ /www.vc.camcom.it/Page/ t02/view_html?idp=2213). [ TECNICA E TECNOLOGIA ] n. 12/2014 22 marzo 2014 Terra e Vita 69 TAB. 1 - COME COPRIRE LE SPESE IN RISICOLTURA NELLE VARIE TIPOLOGIE DI AZIENDE AZIENDA (HA) ANNO 2002 2004 2009 2012 RACCOLTO NECESSARIO E SPESE TOTALI 50 50 150 300 ATTREZZATURA PROPRIA (1) O CONTOTERZI (2) PREZZO RISONE (€/T) PRODUZIONE MEDIA ITALIA (T/HA) RICAVO (€/T) CONTRIBUTO UE (€/T) TOTALE (€/T) AZIENDE RISICOLE (N°) (1) (2) (1) (1) t/ha 7,93 7,88 7,06 6,59 - 6,58 - - - - €/ha 2.684 2.635 2.425 2.285 298 - 1.963 318 2.281 4.894 t/ha 8,76 9,03 7,74 6,85 - 6,64 - - - - €/ha 2.685 2.670 2.425 2.285 298 - 1.981 1.069 3.050 4.918 t/ha 7,77 7,24 7,20 6,65 - 6,89 - - - - €/ha 3.087 2.986 2.910 2.790 267 - 1.840 874 2.714 4.652 t/ha 9,41 8,10 8,58 7,85 - 6,58 - - - - €/ha 3.700 3.304 3.449 3.230 300 - 1.974 870 2.844 4.433 RISONE DAI PMA Per i tipi indica, adatti alle esportazioni nel nord Europa, la agevolazioni tariffarie concesse con grande leggerezza a Paesi meno avanzati come Cambogia e Myanmar, fanno giungere in Europa quantità crescenti di risone, e di riso lavorato e confezionato (+273%). In un paio d’anni, l’importazione totale dalla Cambogia è passata da 6mila a 195mila tonnellate annue, base riso lavorato. Non è una novità che i produttori lamentino questo tipo di concessioni, elargite ai Pma dalla Commissione europea per motivi politico-umanitari; per la prima volta, l’importazione riguarda riso lavorato che raggiunge direttamente la grande distribuzione. Gli interessi dell’industria di trasformazione si sono quindi saldati a quelli dei produttori, per cui la richiesta di attivazione della clausola di salvaguardia, prevista dalla legislazione comunitaria, per la prima volta nella storia viene caldeggiata congiuntamente da tutta la filiera, che ha appena dato prova di un migliorato rapporto tra produttori e trasformatori mediante la ste- sura congiunta di un testo di contratto tipo unico, per le contrattazioni del risone. Le camere di Commercio di Novara, Pavia e Vercelli hanno agevolato l’accordo, mentre a Vercelli è stato approvato in seduta congiunta da Comitato e Deputazione di Borsa, e attende a breve, come a Novara, il passaggio in giunta. Concluso l’iter autorizzativo da parte delle tre camere di Commercio, sul cui territorio si produce il 90% del riso italiano, la filiera si sarà dotata di un aggiornato strumento di contrattazione. Si auspica una migliore collaborazione anche nell’affrontare le sfide di un mercato sempre più difficile. Una valu- tazione delle possibilità di assorbimento del mercato nel programmare le semine, almeno nel comparto del consumo interno, potrebbe portare a una contrattazione più ordinata e meno speculativa. I contratti di filiera, da sempre auspicati e scarsamente realizzati, sono uno strumento prezioso da incrementare. SVANTAGGI COMPETITIVI Sul versante produttivo, procede lento l’ampliamento delle aziende, essendo la superficie media passata da 21 a 53 ha nell’arco di un ventennio. Una dotazione base di macchine, necessaria alla coltivazione del riso, può tranquillamente coprire 80 ha, per cui l’azienda TAB. 2 – EVOLUZIONE DI SUPERFICI E PREZZI ANNO SEMINE (HA) CARNAROLI (€) (*) BALILLA (€) (*) 2010 11.957 412 221 2011 14.504 727 373 2012 17.607 492 290 2013 9.944 332 285 2014 Semente esaurita 727 275 (*) mese di febbraio di 50 ha si ritrova a dover ammortizzare investimenti sovradimensionati. Pur assumendo i valori massimi riportati nello studio, per coltivare 50 ha sono sufficienti 1.500 ore lavorative annue, per cui la capacità dell’imprenditore non è utilizzata appieno, almeno dal punto di vista operativo. Questi sono gli svantaggi competitivi che contribuiscono ad aumentare i costi rispetto alle aziende di maggiori dimensioni. Dai calcoli effettuati risulta evidente anche la convenienza, per l’azienda di 50 ha, di ricorrere al contoterzismo. Tuttavia la riduzione del costo delle prestazioni lavorative sono un risparmio per l’azienda, ma un mancato reddito per il coltivatore che, pur avendone la capacità di eseguirlo direttamente, affida ad altri il lavoro. Come sottolineato, la capacità lavorativa si intende dal punto di vista operativo. Diverso è l’approccio considerando l’adempimento a tutti i compiti burocratici che lievitano continuamente a causa delle nuove leggi, promulgate a ritmi ossessivi. Molte di queste leggi sono 70 Terra e Vita pensate per grandi stabilimenti con migliaia di operai e si pretende di farle applicare alle aziende agricole, che sono in genere individuali o famigliari, al massimo con qualche dipendente. Per questo gli imprenditori agricoli in generale, dei quali fanno parte i risicoltori, sono assoggettati agli obblighi burocratici imprenditoriali (mettere a norma le attrezzature, compilazione della valutazione del rischio, ecc.), e poi recitano la parte dei lavoratori nel seguire i corsi di formazione specifici (primo soccorso, incendio, utilizzo delle varie tipologie di macchine, ecc.). L’ORGANIZZAZIONE Le ore impiegate in queste attività si assommano a quelle operative, strettamente legate alla coltivazione, tanto da far [ TECNICA E TECNOLOGIA ] n. 12/2014 22 marzo 2014 del 2002, lo studio paventava i pericoli dell’eccessiva burocratizzazione dell’agricoltura, tendenza già allora evidente. In effetti questa è aumentata esponenzialmente, e continuerà a farlo. Appezzamento di riso Carnaroli allettato. dubitare che alla fine il risicoltore con l’azienda di 50 ha trovi ancora tempo sufficiente per aggiornarsi sulle nuove tecnologie, sulle dinamiche dei mercati, e su quanto servirebbe per far progredire la sua azienda. Le risorse finanziarie necessarie ad adempiere agli obbli- ghi di legge sono sottratte agli investimenti produttivi, e utilizzate per creare posti di lavoro per burocrati e controllori, come certificato dai resoconti Enama, che indicano l’Italia come fanalino di coda in Europa per il tasso di rinnovamento del parco agromeccanico. Nella sua prima edizione Basta dare uno sguardo al nuovo Pan sui fitofarmaci e alla nuova politica comunitaria, che ha spostato molte risorse finanziarie sui Psr che richiedono, almeno in Italia, la compilazione di notevoli quantità di carte per essere erogate. La Cassandra originale, pur lanciando tempestivi moniti, non riuscì a impedire ai suoi concittadini di spalancare le porte al famoso cavallo di legno; a meno di un rapido cambiamento di rotta, l’Associazione dei Laureati in Scienze Agrarie di Biella e Vercelli incontrerà analogo insuccesso. n. 12/2014 22 marzo 2014 [ TECNICA E TECNOLOGIA ] Terra e Vita 71 FRUTTICOLTURA Una sperimentazione della Fondazione Edmund Mach, di S.Michele all Adige Dalle stalle letame di qualità per i coltivatori del Trentino DI ANDREA CRISTOFORETTI (*) La filiera zootecnica locale offre A nche nella frutticoltura trentina, come in altre realtà dove si pratica la monocoltura in successione, sono stati riscontrati problemi di stanchezza del terreno, ossia l’instaurarsi di condizioni di “inospitalità del suolo” nei confronti della successione di una singola specie a se stessa. A questa sono da imputare, pur con altre concause, fenomeni di “moria del melo” che hanno riguardato per lo più impianti di giovane età ma anche appezzamenti in produzione. Pur non essendo possibile stabilire un nesso causa-effetto fra la stanchezza del terreno e la moria delle piante, vi è unanimità di vedute nell’attribuire alle condizioni del suolo un ruolo predominante ammendanti di grande valore ai meleti e ai vigneti della provincia Letame in cumulo all inizio delle prove. per il manifestarsi del fenomeno. Non essendo economicamente sostenibili in provincia la rotazione con altre colture, o la messa a riposo del terreno, da sempre indicati come i metodi migliori per ovviare alla stanchezza, una delle soluzioni proponibili è l’apporto di ammendanti organici, al fine di ristabilire un adeguato grado di biodiversità, favorire lo sviluppo della popolazione microbica e ripristinare la fertilità del suolo. Da qui la parziale riscoperta da parte dei frutticoltori dell’impiego del letame, che in Trentino viene prodotto in quantità negli allevamenti bovini. È in quest’ottica che nel corso del 2013 la Fondazione Edmund Mach, di San Michele all’Adige (Tn), ha avviato una sperimentazione per la messa a punto di una Copertura dei cumuli con teli in geotessile. Rivoltamento dei cumuli. “filiera del letame di qualità” che mira a mettere in rete allevatori e frutticoltori, impegnando i primi a produrre letame di elevata qualità con la tecnica della maturazione controllata e i secondi a utilizzarlo per la fertilizzazione organica dei loro terreni. Come caso di studio è stata individuata la Valle di Non, sempre in Trentino, dove coesistono, spesso a breve di- 72 Terra e Vita [ TECNICA E TECNOLOGIA ] Particolare delle operazioni di movimentazione. stanza, allevamenti di bovini da latte e una coltivazione intensiva del melo (circa 6.500 ettari). E dove è stato verificato che sussiste la condizione di base affinché il sistema di filiera sia praticabile, ossia che il costo degli ammendanti, utile a coprire le spese di produzione, sia ritenuto sostenibile da parte degli acquirenti. Con questi presupposti si è potuta avviare l’attività sperimentale in campo. MATURAZIONE CONTROLLATA Presso due aziende zootecniche il letame con buon contenuto di paglia è stato disposto in cumuli ad “andana” in campo e sottoposto a matu- Distribuzione di ammendante su melo. razione controllata per circa tre mesi, effettuando rivoltamenti periodici delle masse in cumulo mediante una macchina operatrice dedicata trainata da una trattrice agricola (in totale sette interventi). In questo modo si riforniscono di ossigeno i microrganismi aerobi responsabili della maturazione del letame accelerandone l’attività. I cumuli sono stati coperti con appositi teli in geotessile, che consentono il passaggio dell’aria e l’evaporazione, ma li proteggono dalle precipitazioni con conseguente calo di umidità del letame, sensibile nella stagione calda e più ridotto nei periodi autunno-invernali. Al termine della maturazione i prodotti ottenuti sono stati caricati su auto- n. 12/2014 22 marzo 2014 Letame maturo utilizzato in un frutteto. mezzi e consegnati ai frutticoltori. GLI AMMENDANTI OTTENUTI Il miglioramento della qualità agronomica del letame si ottiene intervenendo principalmente su tre aspetti: stabilizzazione e umificazione della sostanza organica, aumento dell’aliquota di azoto organico a scapito di quello minerale, riduzione dell’umidità. Gli ammendanti, come è noto, sono materiali da aggiungere al suolo principalmente per conservarne o migliorarne le caratteristiche fisiche e chimiche e l’attività biologica ed è altrettanto noto che tali benefici sono garantiti dalla sostanza organica e in particolare da quella più sta- bile, umificata. Un buon ammendante dovrà pertanto avere una buona dotazione di sostanza organica stabile, in parte costituita da humus. Gli effetti nutritivi degli ammendanti si esplicano attraverso il rilascio graduale di elementi, in particolare azoto. Basti pensare al concetto di “forza vecchia” applicato proprio al letame maturo a indicare la propensione di quest’ultimo a mantenere nel tempo la capacità nutritiva, grazie alla dotazione di azoto in forma prevalentemente organica, a lenta mineralizzazione. Uno dei motivi che ha limitato le possibilità di collocazione extra-aziendale del letame è l’elevata umidità, anche in conseguenza della riduzione dell’impiego di lettiera. È evidente che da parte di potenziali utilizzatori è difficilmente sostenibile dover acquistare, trasportare e distribuire “100” per mettere a disposizione del suolo “15” (umidità del letame pari a 85%). La maturazione controllata consente di intervenire sugli aspetti sopra esposti grazie a: - buon contenuto di fibre vegetali nel letame dovute alla presenza di paglia e conse- [ TECNICA E TECNOLOGIA ] n. 12/2014 22 marzo 2014 FIG. 1 - L’INDICE RESPIROMETRICO FIG. 2 - L’ALIQUOTA DI AZOTO ORGANICO 100 % N organico su N totale IR (mg 02 kg SV-1 h-1) 2500 Prova a Prova b 2000 1500 1000 500 0 Terra e Vita 73 0 42 Tempo (giorni) guente agevolazione della sintesi dell’humus, gli allevatori che aderiscono alla filiera si impegnano a utilizzare un quantitativo minimo prefissato di paglia come lettiera; - ottimizzazione dell’attività dei microrganismi aerobi grazie alla porosità dei materiali e ai rivoltamenti e conseguente accelerazione dei pro- 85 cessi di stabilizzazione della sostanza organica; - trasformazione dell’azoto minerale in organico per immobilizzazione dovuta all’azione dei microrganismi; - riduzione dell’umidità per evaporazione dell’acqua e mancata reidratazione dei cumuli. Nella tabella1 sono ripor- Prova a Prova b 80 60 40 0 42 Tempo (giorni) tate le caratteristiche analitiche dei letami in fase di maturazione e degli ammendanti ottenuti e delle quali si evidenziano i seguenti aspetti. La riduzione dei valori di indice respirometrico nel corso del processo, a indicare una rapida stabilizzazione biologica della sostanza organica; un basso consumo di os- 85 sigeno da parte dei microrganismi è sintomo di una loro ridotta attività e significa che le reazioni di trasformazione della s.o. sono pressoché concluse (fig. 1). Il buon contenuto di acidi umici e fulvici in tutti i materiali, con buona probabilità dovuto alla elevata presenza di paglia; l’aumento di hu- [ TECNICA E TECNOLOGIA ] 74 Terra e Vita mus nel corso del processo è apprezzabile solo in una delle due prove. La trasformazione dell’azoto in forma quasi totalmente organica, non dilavabile e a lenta cessione (fig. 2), aspetto molto importante per l’utilizzo in frutticoltura in quanto evita rischi di squilibri vegeto-produttivi e di peggioramento della qualità dei frutti (ad es. scarsa colorazione delle mele). Il calo di umidità apprezzabile, anche se riduzioni molto più sensibili (H2O finale 67%) sono state registrate in altre prove condotte nella stagione calda anziché in autunno come quelle qui descritte. Per quanto attiene gli altri parametri, è da notare una buona dotazione di sostanza organica in entrambi i prodotti maturi, così come la dotazione di fosforo e potassio. Piuttosto elevati sono i valori di pH, ma consoni con l’impiego degli ammendanti in pieno campo. n. 12/2014 22 marzo 2014 Letame da maturazione controllata utilizzato in viticoltura. Un aspetto rilevante, che i frutticoltori non hanno mancato di apprezzare, è la possibilità di ridurre il quantitativo di ammendante distribuito per unità di superficie a parità di apporto di sostanza organica ed elementi nutritivi, impiegando il letame da maturazione controllata rispetto a quello tradizionale. Ad esempio per apportare a un ettaro di frutteto 9 tonnellate di sostanza secca (contenenti circa 6 tonnellate di sostanza organica secca e 180 kg di N) sono sufficienti 37 t di prodotto maturato rispetto a 50 t di letame tradizionale. COSTI E SOSTENIBILITÀ Come detto uno dei presupposti per la creazione della filiera era la copertura dei costi dovuti alla maturazione controllata con i proventi della vendita del letame maturo. Le cooperative frutticole hanno indicato come prezzo sostenibile per l’acquisto del materiale circa 2 €/quintale, pertanto in sede sperimentale TAB. 1 - LA QUALITÀ DEGLI AMMENDANTI PARAMETRO Umidità pH UNITÀ DI MISURA PROVA A PROVA B TEMPO 0 42 GIORNI 85 GIORNI TEMPO 0 42 GIORNI 85 GIORNI % t.q. 77 75,2 73,35 81,9 80,8 78,61 - 8,3 8,58 8,99 8,43 8,76 9,06 Cond. elettrica spec. μS/cm 2.640 1.510 2.040 2.690 1.670 2.270 Azoto totale % s.s. 2,45 2,38 2,39 2,92 2,44 2,14 Azoto ammoniacale % s.s. 0,76 0,18 0,09 0,91 0,44 0,2 % su N totale 76,3 93 96,4 76,2 84,7 91,5 Carbonio organico % s.s. 44,8 38 37,5 42,9 39,9 38,4 Sostanza organica % s.s. 77,2 65,5 64,7 73,9 68,8 66,2 Acidi umici e fulvici % s.s. 9,8 10,9 11,2 10,8 9,3 8,7 Fosforo totale % s.s. 0,99 0,95 0,94 1,06 1,04 1,01 Potassio totale % s.s. 1,76 2,33 2,24 1,76 1,52 1,83 1.668 1.044 480 2439 999 683 Azoto organico Indice respirometrico mg O2 kg SV-1 h-1 Caratteristiche analitiche dei materiali in trasformazione e del letame maturo (85 giorni). andava verificata la congruità di tali aspetti. Presso una delle aziende coinvolte sono stati contabilizzati tutti i tempi di lavorazione, dal prelievo del letame fresco in concimaia alla sua disposizione in “andane” e ai rivoltamenti, fino al carico del prodotto maturo e alla consegna agli utilizzatori. I valori emersi indicano che nella maggior parte delle condizioni operative considerate il bilancio dell’operazione è positivo. Solo in un caso, effettuazione della maturazione controllata non presso l’allevamento ma in campo e necessità di maggiorazione di paglia impiegata per dare struttura al letame, il prezzo dei vendita deve salire a 2,50 €/q per coprire le spese di produzione. LA FILIERA È SOSTENIBILE In conclusione la sperimentazione condotta ha confermato la sostenibilità della filiera dal punto di vista tecnico, economico e ambientale, nel caso di studio in esame. Il miglioramento delle caratteristiche agronomiche del letame in soli tre mesi di maturazione controllata è evidente. Gli ammendanti prodotti hanno elevate dotazioni di sostanza organica stabile e in parte umificata e di azoto in forma quasi totalmente organica, il contenuto di acqua è sensibilmente inferiore rispetto al letame tradizionale. I costi di trattamento si sono dimostrati sostenibili per gli allevatori così come il prezzo degli ammendanti per i frutticoltori, dai quali è emerso un buon interesse nei confronti della filiera. (*) L’autore è della Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di San Michele all’Adige (Tn). n. 12/2014 22 marzo 2014 [ TECNICA E TECNOLOGIA ] Potatura verde della vite NORD ITALIA DI RICCARDO BUGIANI E MASSIMO BARISELLI N ella vite, oltre ai trattamenti fungicidi, il contenimento delle malattie e la loro maggiore o minore gravità in campo può essere, in parte, influenzata da accorgimenti e pratiche agronomiche volte sia a ridurre l’influenza del microclima sulla pianta e sul patogeno, sia ad aumentare l’efficacia degli eventuali interventi fungicidi, ma soprattutto a migliorare le qualità organolettiche degli acini. La potatura verde è un insieme di pratiche agronomiche che influiscono considerevolmente sia sui costi che sulla qualità delle uve e, indirettamente, anche sulla efficacia della difesa fitosanitaria. DA ALLEGAGIONE A INVAIATURA Questa comprende una serie di operazioni da eseguire durante la fase vegetativa per far si che la crescita della chioma rallenti a partire dalla allegagione per arrestarsi all’invaiatura, evitando che vi sia competizione fra il germoglio in accrescimento e il grappolo. Queste vanno dalla cimatura, alla scacchiatura, al diradamento, fino alla sfogliatura e sfemminellatura. La cimatura si attua tagliando l’apice vegetativo del germoglio comprese alcune giovani foglie. con lo scopo di garantire luminosità e arieggiamento alla chioma e ridurre l’ingombro per il passaggio I grappoli arieggiati ed esposti in seguito alla sfogliatura sono meno suscettibili all’oidio, botrite e più facilmente protetti dai trattamenti fitosanitari. delle macchine. Nelle forme a spalliera questa operazione si esegue tra fine fioritura e l’allegagione, mentre nelle forme di allevamento come il GDC è necessario eseguirla in prefioritura per irrobustire la parte basale e determinare nelle piante un comportamento vegetativo più eretto. La scacchiatura rimuove i germogli in più che prendono avvio dalle gemme lasciate durante la potatura invernale, con lo scopo di evitare un maggiore ombreggiamento sia della chioma ma, soprattutto, dei grappoli. Il diradamento ha finalità puramente enologiche, e viene eseguito asportando i grappoli generalmente più distanti dal germoglio. Ciò determina in alcune varietà un miglioramento del colore, dell’aroma e del gusto del vino. ARIEGGIAMENTO E IRRADIAZIONE Con la sfemminellatura e la sfogliatura si intende l’eliminazione di una parte della chioma (foglie o germogli laterali) al fine di esporre all’irradiazione solare i grappoli e favorirne un miglior arieggiamento. Dal punto di vista della fisiologia della pianta, si ottengono però due effetti distinti. Con la sfogliatura si asportano foglie mature o senescenti, con un calo della superficie foto sintetica attiva, ma tuttavia compensato da una migliore illuminazione della chioma e dei grappoli. Con la sfemminellatura invece, specialmente se eseguita precocemente si eliminano i germogli in attiva crescita, riducendo una parte di vegetazione in grado di richiamare le sostanze fotosintetizzate e si Terra e Vita 75 migliora il bilancio fotosintetico netto. D’altro canto con tale operazione si rinuncia alla stessa parte di vegetazione che avrebbe, in futuro, contribuito al bilancio energetico della pianta. Entrambe le operazioni, unite alla vigoria delle piante, alla fase fenologica, ma principalmente al decorso climatico, influenzano il contenuto di fenoli e aromi. Tuttavia, pur se la sfogliatura è in grado di favorire la maturazione ottimale, in areali caldi e asciutti e con decorso climatico siccitoso risulta conveniente mantenere uno strato di foglie a protezione del grappolo dall’eccessivo irragiamento solare e dalle temperature elevate. Per quanto invece riguarda l’epoca migliore di intervento, la sfogliatura eseguita all’invaiatura negli areali viticoli del nord Italia ha il vantaggio di arieggiare i grappoli, prevenire gli attacchi botritici e migliorare l’efficacia dei trattamenti fitosanitari. Negli areali del sud Italia la stessa operazione rischia di favorire la degradazione degli antociani e la formazione di tannini grossolani, con conseguente riduzione di aroma nei vini prodotti. Alcuni studi suggeriscono pertanto una cimatura (asportazione della parte distale dei germogli e conseguente schiusura delle gemme pronte) all’allegagione consentendo di esporre il grappolo in fase erbacea alla luce prima dell’avvento della stagione calda, seguita dalla sfogliatura fra allegazione e pre-invaiatura ottenendo l’emissione di germogli secondari che andranno ad ombreggiare la fascia produttiva nella fase di accrescimento dell’acino proteggendolo dalle alte temperature durante la maturazione. 76 Terra e Vita CENTRO ITALIA L’ oidio della vite, malattia nota anche con il nome di “mal bianco”, è in grado di esercitare un impatto negativo sulla produzione viticola in termini sia quantitativi sia qualitativi. E’ particolarmente diffuso nei comprensori viticoli del centro-sud, tuttavia in questi ultimi anni ha determinato seri danni anche nelle regioni del settentrione destando in certe annate maggiore preoccupazione della peronospora, considerata tradizionalmente la malattia più frequente nel nord Italia. Per le sue caratteristiche biologiche ed epidemiologiche l’agente causale dell’oidioè dotato di una elevata capacità di moltiplicazione e diffusione, ed essendo poco dipendente dalle condizioni climatiche, rende particolarmente impegnativa la difesa del vigneto durante la stagione vegetativa. Per lungo tempo ha avuto credito la convinzione che la perpetuazione della malattia fosse affidata alla forma agamica del fungo patogeno (Oidium tuckeri), ovvero al micelio imprigionato tra le perule delle gemme. Con l’individuazione della forma ascofora (Erysiphe necator) si [ TECNICA E TECNOLOGIA ] n. 12/2014 22 marzo 2014 L’oidio della vite punta a Nord NOVITÀ Formulato in suspo-emulsione DI FRANCESCO CORVI P INOCULO Il ruolo dei cleistoteci I cleistoteci sono corpuscoli sferici del diametro di circa 0,1 millimetri che si formano a partire dal mese di agosto sugli organi vegetativi colpiti dall’oidio; inizialmente sono trasparenti, successivamente diventano gialli, quindi marroni ed infine neri quando sono completamente maturi. Detti corpi fruttiferi, formatisi nella muffa che ricopre a fine estate gli organi vegetativi ed i grappoli, vengono dispersi nell’ambiente circostante dal vento e dalle piogge autunnali. Ciascuno di essi contiene 6 aschi e ogni asco produce 4-8 ascospore. Le screpolature della corteccia rappresentano il luogo in cui trascorrono la stagione invernale e dove riescono a mantenersi vitali anche con condizioni climatiche avverse ed essere in grado di germinare nella primavera successiva. fece sempre più strada l’ipotesi che i cleistoteci rappresentassero il mezzo più efficace di ibernamento del patogeno e conseguentemente la principale fonte di inoculo della malattia. Questa ipotesi è avvalo- rata dalla constatazione che, salvo qualche caso sporadico dovuto per lo più alla cattiva conduzione della difesa, anche nei comprensori viticoli ad alto rischio di infezione è raro osservare la presenza di “germogli a bandiera” all’inizio della ripresa vegetativa; per contro l’insediamento del patogeno avviene più frequentemente a primavera inoltrata mediante sporadici centri di infezione di origine ascosporica in grado di incidere in maniera rilevante sull’evoluzione della malattia nel corso della stagione vegetativa. I risultati conseguiti nel corso di alcune sperimentazioni condotte negli ambienti col- Esiti dell’attacco di oidio su foglia di vite. olithiol è un preparato a base di olio minerale paraffinico, formulato in modo innovativo (suspo-emulsione) con coadiuvanti specifici e contenente zolfo. Essenzialmente è un insetticida-acaricida che agisce per contatto ed è attivo contro le forme svernanti di numerosi parassiti dei fruttiferi e della vite (eriofidi, acari tetranichidi, cocciniglie ed altri insetti fitofagi), ma è dotato anche di una buona efficacia nei confronti dei propaguli di alcuni funghi patogeni, in particolare nei riguardi della forma ascofora svernante (cleistoteci) di Erysiphe necator. Il prodotto non risulta selettivo su piante in vegetazione, pertanto deve essere applicato su vite durante il riposo invernale, entro la fase fenologica della “gemma cotonosa”, alla dose di 5-6 l/hl d’acqua. Per massimizzare l’efficacia del prodotto è opportuno impiegare un volume di irrorazione adeguato al fine di garantire una sufficiente bagnatura delle piante trattate. linari dell’Italia Centrale hanno permesso di accertare che Polithiol, applicato prima dell’inizio del germogliamento della vite, è in grado di devitalizzare gli organi ibernanti (cleistoteci) del fungo patogeno. Pertanto, in zone ad alto rischio di infezione, l’agrofarmaco può rappresentare un elemento aggiuntivo alle usuali strategie di difesa del vigneto nei riguardi dell’oidio, rendendo più agevole il controllo della malattia durante il periodo vegetativo. n. 12/2014 22 marzo 2014 [ TECNICA E TECNOLOGIA ] Fragola, il caldo è amico dei tripidi SUD ITALIA DI ARTURO CAPONERO D opo un inverno abbastanza mite e la prima metà di marzo piovosa e con temperature leggermente sotto la norma, l’alta pressione dovrebbe portare un periodo di bel tempo. (Amblyseius andersonie Phytoseiulus persimilis) è importante evitare che l’umidità relativa dell’aria si abbassi troppo nei tunnel perché in queste condizioni i fitoseidi riducono la loro mobilità e, quindi, la capacità di predare i ragnetti rossi. L’aumento dell’umidità dell’aria può essere ottenuto mediante la nebulizzazione di acqua anche con una irroratrice o, più semplicemente, lasciando scorrere dell’acqua nelle interfile. RAGNETTO E AFIDI VENTILARE LE SERRE Di conseguenza la temperatura dell’aria dovrebbe iniziare a salire stabilmente e nei tunnel di fragola, anche per le maggiori ore di luce, si potrebbero raggiungere temperature elevate che andranno controllate con un’adeguata regolazione della ventilazione, utile anche ad evitare condensa ed eccessiva umidità di cui si avvantaggiano i patogeni fungini (soprattutto la botrite, temibile sui frutti in maturazione). Per quanto riguarda il controllo dei fitofagi, particolare attenzione andrà posta ad eventuali infestazioni di ragnetto rosso (Tetranychus urticae) e del tripide Frankliniella occidentalis la cui popolazione inizierà ad aumentare per la maggiore disponibilità di fiori spontanei che attirano gli adulti con il polline. Per il controllo biologico dei due fitofagi si proseguirà il loro monitoraggio e quello dei rispettivi antagonisti i cui lanci dovrebbero già essere stati avviati in autunno o nei mesi scorsi. Le soglie di intervento per Terra e Vita 77 Sintomi fogliari di attacco di ragnetto rosso. programmare nuovi lanci variano a seconda della zona, della fase della coltura e di altre variabili locali di cui il tecnico fitopatologo dovrà tenere conto. Valori indicativi possono essere forniti dai disciplinari regionali di produzione integrata o, dove disponibili, dai bollettini fitosanitari locali. LANCI DI ORIUS Con popolazioni di Frankliniella superiori alle soglie di guardia, si ricorrerà ai lanci degli specifici predatori (es. il rincote Orius laevigatus), concentrandoli sui focolai di infezione o si proseguiranno i trattamenti con il fungo Beauveria baussiana. È da considerare che F. occidentalisè favorita da temperature alte e aria secca; in queste condizioni la Orius concolor su infiorescenza di fragola. popolazione sale rapidamente ed è difficilmente contenibile, per cui potrebbe rendersi necessario intervenire con prodotti insetticidi ammessi in biologico come lo spinosad. Per il controllo biologico del ragnetto con i fitoseidi Il controllo chimico del ragnetto rosso sarà ancora possibile ricorrendo a prodotti con limitato periodo di carenza (abamectina, exitiazox, pyridaben 7 giorni; milbemectina, bifenazato, clofentezine, etoxazole, spiromesifen 3 giorni) preferendo quelli più selettivi verso i fitoseidi. L’abamectina unisce all’azione acaricida un efficace controllo dei tripidi contro i quali, al superamento della soglia, si potrà intervenire anche con prodotti a base di acrinatrina, lufenuron (entrambi 7 giorni di carenza) o spinosad (3 giorni di carenza). Attacchi di afidi (Chaetosiphon fragaefolii, Sitobium fragariae, Aphis gossypi ecc.) potranno essere controllati con metodi biologici mediante l’uso di piretro, intervenendo sui focolai in maniera localizzata o ricorrendo al lancio di Chrysoperla carnea (circa 20 larve/m2). In alternativa si ricorrerà ad un trattamento con un piretroide con basso periodo di carenza (es. deltametrina 3 giorni) o azadiractina. [ RUBRICHE ] 78 Terra e Vita n. 12/2014 22 marzo 2014 MARKETING Un valido mezzo di promozione e tutela dei prodotti tipici Innovare in azienda con l’analisi sensoriale DI MARIANNA MARTORANA Buyer e chef diventano ambasciatori del brand I n Sicilia è stata approvata una nuova legge regionale “Tutela e valorizzazione delle risorse genetiche Born in Sicily per l’agricoltura e l’alimentazione”, che insieme all’analisi sensoriale può rappresentare un valido mezzo di promozione e tutela delle produzioni tipiche. Secondo Raffaele Fabbrocini, presidente del Consvip di Napoli, si può anzitutto ampliare il mercato di sbocco. «Se il pomodoro datterino siciliano si vende a Milano e Bologna, ma non a Roma, forse è una questione di educa- PROMOZIONE Dall’analisi al mercato Migliorare il lessico significa affinare la percezione della realtà. zione e formazione». Nel 2012 alcune aziende produttrici di olio guardando ai mercati emergenti hanno realizzato programmi di formazione per gli chef e sono andati nelle scuole per creare una cultura di quel prodotto. Così come il vino Docg Taurasi approdato in Cina, è sostenuto da azioni di divulgazione della cultura e storia che lo accompagna per evitare un calo dopo gli iniziali apprezzamenti. Le imprese, associandosi, possono muoversi in questo senso e differenziare il nuovo prodotto. In questa direzione agisce l’Istituto delle eccellenze italiane certificate, un’associazione di produttori trasversale al food business italiano, che lavora per costruire un’immagine certificata del made in Italy, rivolta soprattutto agli acquirenti esteri. Dal punto di vista sensoriale, una parte del- D l’istituto ha come soci i buyers che imparando a conoscere e divulgare i prodotti, diventeranno ambasciatori del brand. Luigi Odello, presidente del Centro Studi e Formazione Assaggiatori Italiantasters, spiega che il presupposto dell’analisi sensoriale è che il nostro cervello tende a generare delle mappe o modelli per orientarsi nella realtà. Queste mappe sono influenzate da tre vincoli (neurologico, sociale, individuale), tre modalità distorsive, un canale di comuni- all’analisi sensoriale si ottengono dati ripetibili e riproducibili. Un mezzo potente per l’agroalimentare e anche per la cosmesi, la farmaceutica, il tessile, l’automobilistico secondo Antonio Scacco, docente di Analisi Sensoriale all’Università di Palermo. Questo tipo di analisi individua i punti di forza e debolezza di un prodotto. Può essere usata per realizzare nuove referenze tramite gruppi di giudici selezionati e addestrati per la descrizione oggettiva di prodotti omogenei tra di loro, al fine di valutare differenze e/o similitudini. Altre applicazioni riguardano la preferenza/accettabilità per il lancio di un nuovo prodotto o la scelta del packaging. Il marketing sensoriale è una frontiera che vuole soddisfare oltre alla mente anche il cuore del consumatore che ha voglia di piacevolezza e identità. M.M. cazione prevalente e la sinestesia. In particolare è possibile agire sul vincolo sociale perché dipende dal linguaggio. Infatti, se noi non conosciamo una parola per definire qualcosa, quella cosa non esiste. Ciò significa che migliorare il lessico permette di avere una più dettagliata percezione della realtà. «Quindi il miglior libro che si può utilizzare – continua Odello – è il vocabolario della lingua italiana». Ognuno di noi poi ha un canale di comunicazione prevalente per cui è possibile distinguere i visivi, i cinestesici e gli uditivi. I primi rappresentano il gruppo più cospicuo, circa il 70% e per questo i commerciali puntano su cataloghi molto accattivanti. Per sinestesia, invece, due stimoli che arrivano dallo stesso organo di senso o da organi di senso diversi, si enfatizzano o si deprimono a vicenda. Per cui, in generale, un evento determina la produzione di un’informazione che viene percepita e inviata al cervello e l’elaborazione dipende da chi percepisce. Sapere come produciamo le mappe della realtà ci permette di capire come la percepiamo e, con l’analisi sensoriale, tutto questo viene reso oggettivo, consentendo di definire la qualità di un pro dotto. 80 Terra e Vita [ AZIENDE E PRODOTTI ] n. 12/2014 22 marzo 2014 POMODORO DA INDUSTRIA Una prova presso l’azienda agricola biologica Maida (Piana del Sele) Produttività e sostenibilità con l’impiego di biostimolanti DI CATELLO PANE1, FRANCESCO GARGIULO2, MASSIMO ZACCARDELLI1 Il trattamento radicale L’ ® con Vitanica Si Italia è il primo proSi (costituito da: 5% di azoto, duttore europeo di 3% di fosforo, 7% di potassio, ha determinato pomodoro da indu7,7 mg/l di auxine vegetali e stria destinato al confeziona0,02 mg/l di citochinine vegeincrementi mento di pelati, passate, contali, associate ad una matrice centrati e altro. In questo setminerale al 10% di silicio disignificativi tore esiste una particolare sponibile), sulla produzione attenzione verdi pomodoro della produzione so la ricerca e la da industria in IN COLLABORAZIONE CON sperimentaziopieno campo. COMPO EXPERT totale e commerciale ne di nuovi La prova mezzi da introsperimentale è durre nella gestione colturale, stata condotta nel 2013 presso La conduzione della prova al fine di migliorarne produtl’Azienda Agricola a conduè avvenuta in regime biologitività e sostenibilità. zione biologica Maida sita co, con differenziazione dei Tra questi mezzi i biostinella Piana del Sele nel comutrattamenti fungicidi tra le molanti stanno rivestendo ne di Capaccio, in provincia parcelle sperimentali. In parsempre più un ruolo impordi Salerno. Il disegno speriticolare, le tesi confrontate sotante. Questi prodotti contenmentale ha previsto la realizno state le seguenti: gono microrganismi, sostanze zazione di parcelle di 4,8 m2, distribuite su blocchi rando1) controllo non trattato ormonali, amminoacidi, acidi mizzati replicati tre volte. Le (Ctrl); umici. Alcuni di essi contenpiantine di pomodoro da in2) trattamenti chimici congono silicio, considerato un dustria (cv. Rio Grande) sono sentiti in agricoltura biologielemento importante per lo state trapiantate il 15 maggio ca a base di rame e zolfo (Chisviluppo delle piante e in par2013, in file singole, con sesto mico); ticolare per l’apparato foglia0,40×1,20 m. 3) trattamento settimanale re. L’azione di questo elemento si esplica a livello dell’epidermide, dove l’accumulo di TAB. 1 - INDICI BIOMETRICI ALLA RACCOLTA silicio può fungere da barriera INDICE BIOMETRICI fisica alla penetrazione di funTRATTAMENTI ghi fitopatogeni. È stata anche STATO GRADO DI GRADO DI FITOSANITARIO (1-5) COPERTURA (1-5) VIGORIA (1-5) riportata l’ipotesi di un coinvolgimento del silicio nell’atControllo 2,3 b 2,7 a 3,0 a tivazione della risposta difensiva della pianta. Chimico 3,0 a 3,3 a 3,3 a TESI A CONFRONTO VitSi-Spray 3,3 a 3,4 a 3,6 a In questo lavoro si pone l’obiettivo di valutare l’effetto dell’applicazione di Vitanica® VitSi-Drench 3,7 a 3,7 a 3,7 a Legenda: 1 = situazione peggiore; 5 = situazione migliore. con Vitanica® Si al 2% della parte aerea (Vit Si-Spray); 4) trattamento settimanale con Vitanica® Si al 2% della parte radicale (Vit Si-Drench). Durante il ciclo colturale sono stati effettuati dei rilievi sullo stato fitosanitario generale della coltura. Alla raccolta, avvenuta 13 agosto 2013 sono stati valutati, oltre agli indici fitopatometrici, anche i principali indici bioproduttivi. CRESCE LA PRODUZIONE Lo sviluppo vegetativo delle piante, durante il ciclo colturale, è stato influenzato dai trattamenti. In particolare, le piante che non hanno ricevuto alcun trattamento sono apparse, nelle prime fasi, meno vigorose (vedi foto). La valutazione dello stato fitosanitario della coltura non ha evidenziato, per i mesi di giugno e luglio, nessuna differenza di rilievo. Al contrario, nell’ultimo mese, la comparsa di fitopatie a carico della parte aerea ha comportato la perdita di funzionalità dell’apparato fogliare con ripercussioni sul grado di copertura e sull’indice di stato fitosanitario della coltura (tabella 1). I trattamenti hanno prodotto effetti significativi sui livelli produttivi della coltiva- [ AZIENDE E PRODOTTI ] n. 12/2014 22 marzo 2014 Terra e Vita 81 Andamento temporale dello stato della coltivazione di pomodoro da industria nel blocco sperimentale. zione (tabella 2). In particolare, il trattamento radicale con Vitanica® Si ha determinato incrementi significativi della produzione totale e di quella commerciale. I trattamenti fogliari, invece, hanno determinato valori di produzione superiori al controllo non trattato sebbene in maniera non significativa. La stima dei difetti biotici e abiotici e l’incidenza delle bacche assolate hanno mostrato il medesimo profilo. QUALITÀ INALTERATA In merito alle caratteristiche della produzione, inoltre, i trattamenti non hanno evidenziato differenze significative nei valori misurati inerenti i principali parametri qualitativi delle bacche (tabella 3). La sperimentazione agronomica condotta in pieno campo, ha mostrato l’influenza del prodotto Vitanica Si sull’esito della coltivazione TAB. 2 - EFFETTO DEI TRATTAMENTI SPERIMENTALI SU POMODORO PRODUZIONE (T/HA) DIFETTI (%) TRATTAMENTI MASSA VERDE (T/HA) TOTALE COMMERCIALE BIOTICI ABIOTICI ASSOLATE Controllo 2,35 a 9,35 b 8,60 b 8,0 a 7,3 a 17,7 a Chimico 2,50 a 17,71 a 17,19 a 5,3 a 7,0 a 24,3 a VitSi-Spray 3,19 a 13,79 ab 13,23 ab 4,3 a 3,3 a 15,4 a VitSi-Drench 2,92 a 20,25 a 19,25 a 8,4 a 3,4 a 8,6 a TAB. 3 - EFFETTO DEI TRATTAMENTI SULLA QUALITÀ DEL POMODORO TRATTAMENTI QUALITÀ BACCHE PESO (G) Ø POLARE (CM) Ø EQUATOR. (CM) PH °BX SS% Controllo 40,7 a 5,03 a 3,8 a 4,63 3,5 7,4 Chimico 47,3 a 5,23 a 3,9 a 4,65 3,8 6,9 VitSi-Spray 41,2 a 5,20 a 4,2 a 4,65 3,6 7,6 VitSi-Drench 45,1 a 5,07 a 4,1 a 4,55 4,2 7,4 del pomodoro da industria. In particolare, l’effetto più rilevante è stato quello evidenziato a carico della produzione. Tale risultato è ascrivibile a uno stato fisiologico e fitosanitario favorevole per la pianta dovuto all’applicazione del fattore sperimentale. 1Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in agricoltura, Centro ricerca per l Orticoltura di Pontecagnano (Sa) 2Compo Expert Italia 82 Terra e Vita [ INFORMAZIONI DALLE IMPRESE ] n. 12/2014 22 marzo 2014 SEMENTI E AGROFARMACI Un ampia offerta di soluzioni integrate per il mondo dell agricoltura Una sola società, un solo catalogo N ata nel 2000 come unico Gruppo interamente dedicato all’agricoltura, Syngenta compie nel 2014 un ulteriore passo verso la completa integrazione delle differenti unità di business, racchiudendo in una sola società, la Syngenta Italiaspa, le risorse umane ed esperienziali che hanno permesso di realizzare il catalogo più completo al mondodi soluzioni integrate per l’agricoltura. In esso sono infatti elencati tutti i prodotti e tutte le novità derivanti dalle precedenti realtà, ovvero Syngenta Seeds, Syngenta Crop Protection e Syngenta Bioline, unificando in un solo documento un’offerta di estrema completezza in termini di genetica e di prodotti per la difesa delle colture, come pure di soluzioni funzionali alle mutate sensibilità di tipo ambientale, come per esempio gli insetti ausiliari. Si consolida quindi ulteriormente la vocazione di Syngenta a mettere gli agricoltori al centro delle proprie attenzioni offrendo loro non solo prodotti, bensì anche servizi e assistenza. Strategica si è rivelata inoltre l’implementazione di progetti ad alto valore aggiunto, miranti alla valorizzazione delle produzioni di qualità attraverso la creazione di filiere dedicate. Due progetti di grande successo in tal senso sono “Grano Armando”, dedicato alla produzione di pasta di qualità 100% italiana, e “BisQItaly”, dedicato invece al settore biscottiero. Entrambe le iniziative poggiano sui Programmi di Coltivazione CerealPlus di Syngenta, grazie ai quali gli agricoltori possono sempre contare sulle migliori e più complete soluzioni attualmente a disposizione in materia di cerealicoltura. vo standard per la protezione delle radici. Grazie all’effetto “rooting power” garantisce sanità degli apparati radicali di frumenti e orzi in ogni condizione, eccellente investimento iniziale, superiore vigoria e sanità delle plantule, ponendo le basi per massimizzare le produzioni alla raccolta. LA GENETICA L’ORTICOLTURA La continua ricerca e il meticoloso perfezionamento dei propri germoplasmi consentono a Syngenta di offrire un panorama di varietà e di ibridi di assoluta eccellenza qualitativa, capaci di adattarsi alle molteplici realtà agricole italiane. Di tale ricchezza d’offerta beneficiano sia le colture industriali ed estensive, sia quelle specializzate, come le numerose orticole di pregio coltivate in Italia. Da sempre a livelli d’eccellenza, l’offerta di genetiche innovative si rafforza anche nel settore delle colture orticole. Nel mercato delle Angurie si aggiungono infatti WDL8001 e Fascination: entrambi vocati al pieno campo, sono caratterizzati il primo da ciclo di medio, il secondo invece da mediotardivo nel segmento Crimson senza semi. Ma le novità non si fermano qui. LA DIFESA Continua il consolidamento del catalogo Syngenta anche per quanto riguarda i prodotti per la difesa delle colture. Nel segmento dei fungicidi, ad esempio, Vibrance Gold è il primo fungicida sviluppato specificatamente per la concia delle sementi, con spiccata azione biostimolante. A base di sedaxane, fludioxonil e difenoconazolo, Vibrance Goldil nuo- GLI AUSILIARI Sempre più profonda l’integrazione fra agrofarmaci e soluzioni naturali. La Linea Syngenta Bioline offre infatti un ventaglio di insetti utili capaci di contenere fitofagi e fitomizi esercitando un controllo delle popolazioni del tutto naturale. I benefici dell’integrazione fra chimica e insetti ausiliari si esaltano soprattutto nella difesa delle colture orticole in serra, le quali possono contare su otto differenti prodotti LA RESPONSABILITÀ Syngenta crede fortemente nella necessità di promuovere l’intensificazione colturale so- stenibile, offrendo soluzioni in grado di produrre più cibo utilizzando meno risorse. Da qui nasce The Good Growth Plan (GPP) che viene ad affiancare i numerosi e consolidati progetti di Agricoltura Responsabile. Si tratta di un insieme di impegni concreti a sostegno del futuro dell’agricoltura globale. Lanciato nel settembre 2013, GGP rappresenta l’impegno di Syngenta per la sicurezza e la sostenibilità alimentare del pianeta. The Good Growth Plan ha fissato sei differenti impegni da raggiungere entro il 2020: l’aumento del 20% della produttività media a parità di risorse impiegate, il miglioramento della fertilità di 10 milioni di ettari agricoli a rischio di degrado e l’arricchimento in biodiversità di 5 milioni di ettari di terreno agricolo. Un occhio attento è stato posto anche a favore dei piccoli produttori, in particolare nei paesi in via di sviluppo, ai quali Syngenta intende fornire il proprio supporto al fine di aumentare la loro produttività del 50% e di formare 20 milioni di giovani agricoltori in materia di sicurezza sul lavoro. Tutti obiettivi che Syngenta intende raggiungere anche garantendo condizioni di lavoro eque in tutta la rete di clienti e fornitori. Per informazioni: www.syngenta.it. n. 12/2014 22 marzo 2014 [ INFORMAZIONI DALLE IMPRESE ] Terra e Vita 83 FERTILIZZANTI Una soluzione efficace per la nutrizione delle vite (e di molte altre colture) Ferro alle piante dal sangue FarPro R ecentemente sono state svolte ricerche innovative finalizzate a sviluppare strategie agronomiche e formulati alternativi, in particolare composti di origine naturale, denominati complessi, come i lignosulfonati, acidi umici, gluconati, amminoacidi, nonché derivati del sangue animale ed estratti vegetali, il cui uso è consentito in agricoltura biologica. Tali composti devono presentare una stabilità adeguata a mantenere il Fe in soluzione e ad essere rilasciato alla pianta. I prodotti derivati dal sangue animale sono considerati fertilizzanti azotati dalla normativa italiana. Inoltre questi prodotti rappresentano anche un’importante fonte di ferro. Nell’ambito di ricerche condotte presso il Dipartimento di Scienze agrarie dell’Università di Bologna sono stati investigati formulati innovativi a base di sangue bovino sia fluidi che in polvere. In particolare, di quest’ultimo Comitato Scentifico P remio Sergio Finocchi del Gruppo Farpro. Da sinistra: Fabrizio Ferrarini, Simone De Paola, Marika De Paola, (management di Gruppo FarPro), Maria Lucia Prieto, Adamo Domenico Rombolà e Pier Giovanni Baldoni (Resp. Tec. Com. FarProAgro) al Macfrut di Cesena. Adamo Domenico Rombolà al Macfrut. (ferro 0,5%, azoto 12%) è stata valutata la stabilità in funzione del pH e la sua reattività col suolo e le sue componenti. I risultati evi- denziano che questo formulato può adattarsi alle caratteristiche chimiche delle acque e pedologiche di suoli calcarei e alcalini e non ha presentato particolari problematiche di solubilità in soluzioni basiche e ricche di calcio. Sono stati altresì valutati gli effetti di tali formulati sulla nutrizione ferrica della vite. Sono stati realizzati due esperimenti su piante del portinnesto 140 Ruggeri, allevate in ambiente controllato. Un terzo esperimento è stato condotto in ambiente semicontrollato, su piante appartenenti a diverse Effetti dei concimi a base di sangue bovino sul tenore di clorofilla delle foglie. combinazioni d’innesto allevate in vaso.I risultati evidenziano come i formulati a base di sangue bovino siano in grado di migliorare efficacemente nutrizione ferrica della vite producendo un effetto simile e, in alcuni casi più positivo, rispetto al chelato di ferro sintetico Fe-EDDHA. I dati indicano la possibilità di ridurre la quantità di Fe somministrata rispetto a quella applicata con i chelati in virtù delle caratteristiche chimiche dei formulati e della loro interazione con la pianta. Negli esperimenti condotti in condizioni controllate è stato osservato un effetto di stimolo dei formulati a base di sangue bovino sull’apparatoradicale. L’apporto di formulati a base di sangue animale in condizioni di pieno campo ha incrementato il contenuto di clorofilla, il peso del legno di potatura e la concentrazione di potassio nelle foglie, senza modificare il livello degli altri elementi minerali. Nell’impiego agronomico di tali formulati sarà necessario considerare diversi fattori come il materiale portinnesto, le condizioni colturali, le dosi e le moda lità di applicazione. Per informazioni: http://agro.farpro.it. TARIFFE: minima 9,00. Oltre 15 parole 0,70 a parola, in neretto L. 0,80 a parola. Modulo (cm 4 × 4) 126,00 per TERRA E VITA e INFORMATORE ZOOTECNICO Tutti i prezzi si intendono Iva inclusa. I testi degli annunci dovranno pervenire almeno 30 giorni prima della data di copertina. Indirizzare domande e risposte a: New Business Media srl Piazza Galileo Galilei 6, 40123 Bologna (sede operativa) Per il pagamento attendere la fattura INI. TEL. 045/8680095 CELL. 348/4786745. ATTREZZATURE Ann. 753/13/P AGRICOLTORE VOLENTEROSO CON BUONA ESPERIENZA IN FRUTTICOLTURA – VITICOLTURA E COLTIVAZIONI ESTENSIVE ESAMINA PROPOSTE NORD ITALIA – SUD AMERICA. CELL. 329/2924692. [email protected] VENDESI AUTOCARICANTE STEYR “JUNIOR”, SEMINUOVO, CON COLTELLI ORIGINALI. € 1.500,00. TEL 338/1524917. Ann. 747/13/G BESTIAME Ann. 748/13/G AGRICOLTORE VOLENTEROSO CON BUONA ESPERIENZA IN ALLEVAMENTI, PRATICHE E MEZZI AGRICOLI, ESAMINA PROPOSTE DI LAVORO CON POSSIBILITA’ DI ALLOGGIO. TELEFONARE A GIACOMO AL N° 340/6792099. VENDESI CAVALLI HAFLINGER, DI PURA RAZZA, OTTIMA GENEALOGIA, SANI, VACCINATI, MUNITI DI PASSAPORTO; PULEDRE DAI 3 – 1 ANNI, PRONTO DOMA, FATTRICE E CASTRONE ADDESTRATI A SELLA; SONO CAVALLI RUSTICI E OTTIMI PER TENERE PULITI PRATI O ALTRO. ZONA TRENTINO – VALLE DI FIEMME. TEL VALENTINO N° 339/1881147. Ann. 744/13/G USATO Ann. 751/13/G VENDO, PER FORZATA CESSAZIONE ATTIVITÀ DI ALLEVATORE, PICCOLO BRANCO DI BOVINI DOCILI, DI RAZZA HIGHLAND E DUE ASINE, TUTTI IN OTTIMA SALUTE, REGOLARMENTE DENUNCIATI, FATTURABILI, CEDIBILI SOLO A CHI HA IL CODICE DI STALLA (DA RICHIEDERE PRIMA DEL TRASPORTO, A CARICO DELL’ACQUIRENTE). PREFERIAMO DIRETTAMENTE AD ALLEVATORI NO INTERMEDIARI. ALTRE FOTO SU FACEBOOK ADRIANO LEMMI SISMANO O SU RICHIESTA VIA MAIL O TELEFONO. CONTATTO: ADRIANO 327 66 77 859 [email protected] Ann. 745/13/G VENDESI AUTOCARRO FIAT 330 35, 6 RUOTE MOTRICI, CON CISTERNA VERDERONE LT 15.000 CON POMPA DI TRAVASO E PRESA DI FORZA AL CAMBIO ADIBITA AL TRASPORTO LIQUAME. SE INTERESSATI TELEFONARE AL 348.4142747 Ann. 757/14/P VENDO : - FIAT CINGOLO 8885 FD - CARICABALLONI ALBERTI NR 14 BALLONI AUTOSTERZANTE Q.LI 10 - RANGHINATORE STELLARE ABBRIATA MAURO 6+6 RUOTE CELL / 335 6208124 – CASEGGIATO. TELEFONARE ALLO 091/321875. Ann. 750/13/G DOMANDE DI LAVORO AZIENDA ZOOTECNICA ANCELLOTTI SERGIO E ROBERTO, DI PRIMARIA IMPORTANZA, CERCA PERSONA DA INSERIRE NEL PROPRIO ORGANICO COME ADDETTO ALL’ALIMENTAZIONE E TUTTOFARE. INVIARE CURRICULUM A: [email protected] O FAX 0525/975050. Ann. 754/14/G UNIONE COMMERCIALE LOMBARDA SPA, AZIENDA LEADER NEL SETTORE INTEGRATORISTICO IN FASE DI ESPANSIONE, CERCA AGENTI PLURIMANDATARI PER ZONE LIBERE SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE. INVIARE CURRICULUM [email protected] - FAX 0302681315. Ann. 743/13/P CERCASI STALLA PICCOLE DIMENSIONI IN PROVINCIA LECCO-COMO. TEL. 339/6287331. Ann. 739/13/G OMOLOGAZIONI AGRIS SRL EFFETTUA: OMOLOGAZIONI: MACCHINE E RIMORCHI AGRICOLI/INDUSTRIALI IN SERIE O IN UNICO ESEMPLARE; ACCREDITAMENTO PRESSO I CPA; VARIAZIONI LIBRETTO DI CIRCOLAZIO- Terra e Vita 99,00 cartaceo Informatore Zootecnico 79,00 cartaceo NE: GRU, PALA NEVE, IMPIANTO DI FRENATURA, PASSAGGI DI CATEGORIA. CERTIFICAZIONI: MARCHIO CE; ANALISI QUALITÀ AZIENDALE; SICUREZZA: TRATTORI (ANTIRIBALTAMENTO), MACCHINE, STABILIMENTI. COSTRUZIONE: RIMORCHI E MACCHINE AGRICOLE OMOLOGATE. AGRIS SRL 00124 ROMA – VIALE TIMOCLE,58 TEL. 06/50913250; FAX 06/5098152 29100 PIACENZA – VIA ROMAGNOSI,33; E MAIL: [email protected] Ann. 755/14/G VENDO: MIETITREBBIA FIATAGRI 3350; RUSPA AD9; FIAT 65/66 S; FIAT 100/90; LANDINI 98/80; JOHN DEERE 6220 PREMIUM; FIAT 70/75 ERGOMATIC E ATTREZZATURE VARIE. TELEFONARE ORE SERALI AL N° 338/4984012. Ann. 749/13/G VARIE Ann. n. 756/14/P OFFERTE DI LAVORO VETERINARIO CON PERMESSO CERCA LAVORO IN ALLEVAMENTI BOVINI E SU- VENDO SERRE CAMPIONI MQ 2.400, ALTEZZA MAX M 4,60 SOLO STRUTTURA SMONTATA E CONSERVATA IN ZONA BAT. € 20.000. TEL. 348/5160081. Ann. 746/13/G 50,00 digitale 40,00 digitale IMMOBILI A CREMA AFFITTASI STRUTTURE AGRICOLE IDEALI PER BESTIAME D’ALLEVAMENTO ZOOTECNICO. LE STRUTTURE COMPRENDONO: STALLE PER OLTRE 300 CAPI, PORTICI, TRINCEE E VARI LOCALI TECNICI DI SERVIZIO. VALUTIAMO POSSIBILITÀ DI AFFITTARE O DI DARE IN USO ALL’INTERNO DELL’ACCORDO, ANCHE UNA PARTE DI TERRENO AGRICOLO PER SMALTIMENTO LIQUAMI. PER ULTERIORI INFORMAZIONI: TEL. 335.7682434. Bonifico bancario: IBAN IT98G0306909504100000009929 Conto corrente postale n° 1017908581 Intestato a: New Business Media Srl (allegare ricevuta) Tariffe: € 9,00 per 15 parole. Oltre € 0,70 per parola, € 0,80 a parola se in neretto. Tutti i prezzi si intendono Iva inclusa. Per il pagamento attendere la fattura Ann. 752/13/P VENDESI PROVINCIA DI PALERMO MAGNIFICO ULIVETO HA 33, IMPIANTO GOCCIA – LAGO ARTIFICIALE – STRADA Ai sensi del D.Lgs 196/03 garantiamo che i dati forniti saranno da noi custoditi e trattati con assoluta riservatezza e utilizzati esclusivamente ai fini commerciali e promozionali della nostra attività. I Suoi dati potranno altresì essere comunicati a soggetti terzi per i quali la conoscienza dei Suoi dati risulti necessaria o comunque funzionale allo svolgimento dell’attività della nostra Società. Il titolare del trattamento è: New Business Media Srl - Via Eritrea 21, 20157 Milano. Al titolare del trattamento Lei potrà rivolgersi mediante il numero 02/3909.0349 per far valere i Suoi diritti di rettificazione, cancellazione, opposizione a particolari trattamenti dei propri dati, esplicitati all’art. 7 D.Lgs 196/03. Ritagliate e spedite in busta chiusa: New Business Media srl Piazza Galileo Galilei 6, 40123 Bologna (sede operativa) n. 12/2014 22 marzo 2014 [ TENDENZE E MERCATI ] Terra e Vita 89 Periscopio Prezzi dei prodotti agricoli M ercato dei bovini vivi leggermente cedente, in particolare flettono le quotazioni delle vacce di tutte le razze, dei vitelli di razza marchigiana e dei vitelloni delle razze francesi. BOVINI, MERCATO CEDENTE Sul fronte dei ristalli si registrano diffusi rialzi per i vitelli baliotti, mentre restano invariate le quotazioni dei broutards sul mercato italiano, mentre su quello francese si conferma la scarsa disponibilità (soprattutto di capi ben conformati) e la tendenza a prossimi rialzi delle quotazioni, malgrado la domanda da parte degli ingrassatori italiani resti molto cauta. MIGLIORANO I SUINI Dopo i primi segnali negativi registrati sui listini di Modena e Milano che sembravano confermare l’ennesima ottava di cali, il mercato ha invertito la tendenza trasmettendo segnali di miglioramento con la quotazione della taglia classica (156/176 kg) che chiudeva ad 1,428 €/kg sulla piazza di Parma. Il mercato sembra evolversi lentamente verso una situazione più positiva pur permanendo una situazione di domanda debole, ma anche di offerta non in particolare esubero. La rilevazione della CUN di metà settimana non è stata possibile per l’assoluta mancanza di accordo tra le controparti, ed è quindi stata spostata al prossimo lunedì. In questo contesto più positivo la pressione al calo del vivo dovrebbe limitarsi e in previsione di una domanda più attiva, restando l’offerta ancora al limite, il prezzo del vivo potrebbe recuperare qualche cent. AVICUNICOLI IN RIPRESA I consumi di carne di pollo hanno registrato un andamento inferiore alle aspettative. Contestualmente l’offerta di vivo si è mantenuta contenuta e ciò ha fatto sì che alcuni prezzi di scambio registrassero miglioramenti (+2 o 3 cent/kg). Stabili i valori di tacchini e delle galline leggere, mentre in lieve ridimensionamento il valore delle pesanti. Lievi segnali di ripresa per il coniglio, a fronte di minori arrivi da oltre frontiera il mercato sembra riprendere la strada del recupero. Ancora senza spunti interessanti il mercato delle uova, per cui ci si attende un miglioramento nelle prossime settimane. (dal 10 al 17 marzo) GRANA IN SOFFERENZA Le rilevazioni indicano, ancora una volta, una situazione di sofferenza sia per il segmento dei due Grana sia per lo zangolato e burro, pur in presenza di scambi ancora nella norma. Il Parmigiano Reggiano Dop ha proseguito il proprio trend discendente; i listini sui centri di scambio di Parma e Modena hanno subito flessioni oscillanti tra i 5 ed i 7 cent per entrambe le stagionature (1 anno e due anni) palesando un sostanziale allineamento dei prezzi sulle varie piazze. Situazione analoga per il Grana Padano Dop per il quale, si registra una contrazione dei listini sulla piazza di Mantova per tutte le varietà di 5 cent/kg. VINI, MERCATO CALMO Nella seconda settimana di marzo il mercato vitivinicolo si è mostrato particolarmente calmo con contrattazioni limitate al fabbisogno a breve termine. Le quotazioni dei vini comuni rimangono sostanzialmente invariate, rispetto alla settimana precedente, nella maggior parte delle piazze italiane, con qualche cedimento nel Nord della Puglia. Anche per le Igt non si registrano variazioni apprezzabili nei listini. Il mercato estero, invece, mostra due situazioni contrapposte: in Spagna continuano a scendere i listini dei prodotti comuni che si mostrano fortemente concorrenziali sul mercato italiano. Diversa è la situazione in Francia dove i prezzi medi dei vini Igp, tra il mese di gennaio e febbraio, sono in rialzo del 3% per i bianchi e del 2% per i rossi mentre rimangono sostanzialmente invariate le quotazioni dei prodotti comuni. OLI, ANDAMENTO POSITIVO La seconda settima di marzo ha evidenziato un mercato sostanzialmente positivo per gli oli di oliva. Mentre le quotazioni medie dell’olio lampante e del vergine sono risultate stabili, sui valori riscontrati sette giorni fa, l’olio extravergine si è attestato a 3,10 €/kg (+ 0,05 €cent). Il rettificato di oliva si è fermato a 2,07 €/kg mentre quello di sansa a 1,35. Positivo anche l’andamento degli oli di semi che risultano tutti in crescita ad eccezione di quello di arachide che passa, in media, da 1,30 €/kg a 1,29. In collaborazione con Ismea - Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare [ TENDENZE E MERCATI ] 90 Terra e Vita n. 12/2014 22 marzo 2014 PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI In collaborazione con ISMEA - Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare ANIMALI VIVI UOVA E MIELE AGNELLI DA MACELLO €/KG KG. 10-12 CAGLIARI FERRARA FOGGIA KG. 10-13 GROSSETO 2,80/3,00 3,20/3,30 3,30/3,40 2,80/2,90 3,00/3,30 3,10/3,30 KG. 12-15 CAMPOBASSO GROSSETO NAPOLI VITERBO 3,50/6,00 2,60/2,70 3,50/6,00 2,90/3,10 KG. 9-10 FIRENZE SIENA 1,70/1,75 2,80/3,20 2,20/2,80 AGNELLONI DA MACELLO €/KG NAZIONALI KG 16 NOCI NAZIONALI KG 18 FOGGIA NAPOLI NAZIONALI KG 20 CAMPOBASSO FERRARA VITERBO 2,40/2,70 2,40/2,80 3,50/4,80 3,00/5,50 2,80/3,00 - €/KG 2,30/2,54 2,35/2,54 2,30/2,54 2,34/2,51 2,35/2,54 BOVINI DA RISTALLO €/KG BALIOTTI INCROCIO CREMONA VICENZA LIMOUSINE MODENA MONTICHIARI 2,91/3,30 3,12/3,22 POLACCHI MODENA 2,26/2,38 CONIGLI 3,00/4,00 1,70/2,00 BALIOTTI PEZ.NERA CREMONA MODENA PADOVA VICENZA 0,80/0,90 1,25/1,68 1,05/1,75 0,80/0,90 BALIOTTI PEZ.ROSSA VICENZA 3,00/4,00 BALIOTTI R. CARNE MODENA PADOVA 3,34/3,93 3,00/3,50 BALIOTTI R. VARIE MONTICHIARI R. EMILIA 1,00/1,10 2,70/2,83 CHAROLAISE MODENA MONTICHIARI PADOVA 2,65/2,98 2,94/3,04 3,02/3,07 PEZZATA ROSSA MODENA 2,06/2,21 ALLEVAMENTO INTENSIVO AREZZO 1,53/1,66 CUNEO 1,57/1,67 FORLÌ 1,53/1,66 MACERATA 1,63/1,68 PERUGIA 1,45/1,51 TREVISO 1,45/1,57 VERONA 1,49/1,61 FARAONE €/KG DA KG.176/180 CREMONA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA SIENA 1,38/1,41 1,39/1,41 n.q. n.q. n.q. n.q. 1,31/1,39 0,40/0,50 0,30/0,45 1,00/1,10 0,90/1,20 0,40/0,60 0,45/0,45 0,90/1,20 0,50/1,10 KG. 144/156 CREMONA FORLÌ MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA SIENA 1,41/1,41 n.q. 1,38/1,41 n.q. n.q. n.q. n.q. 1,31/1,39 5,60/5,80 5,20/5,40 5,60/5,80 Kg. 156/176 CREMONA FORLÌ MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA SIENA 1,41/1,41 n.q. 1,41/1,41 n.q. n.q. n.q. n.q. 1,31/1,39 KG.180/185 AREZZO CREMONA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA n.q. 1,38/1,38 1,39/1,39 n.q. n.q. n.q. n.q. OLTRE KG. 185 CREMONA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA 1,38/1,38 1,39/1,39 n.q. n.q. n.q. n.q. 3,50/3,68 - RAZZE VARIE MILANO 2,13/2,20 €/KG PICCIONI TAGLIA LEGGERA CUNEO PADOVA PERUGIA TREVISO VERONA 2,30/2,34 2,25/2,29 2,33/2,47 2,18/2,22 2,30/2,34 TAGLIA PESANTE AREZZO FORLÌ TREVISO 2,33/2,47 2,33/2,47 2,28/2,32 €/KG GENERALE AREZZO CUNEO FORLÌ POLLI €/KG TAGLIA MEDIA AREZZO CUNEO PERUGIA TREVISO VERONA 0,39/0,41 0,38/0,40 0,42/0,44 0,40/0,42 0,38/0,40 TAGLIA PESANTE AREZZO CUNEO FORLÌ PADOVA TREVISO VERONA 0,39/0,43 0,40/0,42 0,39/0,43 0,38/0,40 0,38/0,40 0,39/0,43 MANZE DA MACELLO €/KG CHAROLAIS CARMAGNOLA MODENA MONTICHIARI VICENZA 2,10/2,10 2,61/2,69 2,58/2,68 2,70/2,80 FRISONA/PEZZ. NERA CREMONA MODENA 1,03/1,35 1,46/1,61 INCROCIO FRANCESE CREMONA MACERATA MONTICHIARI VICENZA 1,81/2,19 3,40/3,55 2,52/2,62 2,25/2,50 LIMOUSINE CARMAGNOLA MODENA MONTICHIARI VICENZA 2,45/2,65 2,87/3,02 2,90/3,00 2,90/3,05 €/KG A TERRA AREZZO CUNEO FORLÌ MACERATA PADOVA PERUGIA TREVISO VERONA n.q. 1,31/1,39 n.q. - 2,70/3,43 RAZZE DA CARNE MILANO MODENA KG. 30-50 CAGLIARI CAMPOBASSO FERRARA FOGGIA GROSSETO NAPOLI NOCI VITERBO R. EMILIA SIENA DA KG.145/160 MACERATA MANTOVA PIEMONTESE/COSCIA CUNEO PECORE DA MACELLO GALLINE ANATRE GENERALE AREZZO CUNEO FORLÌ TREVISO VERONA 2,94/3,04 3,04/3,09 €/KG KG. 11-13 MACOMER NOCI OLTRE 13 KG. SIENA INCROCIO FRANCESE MONTICHIARI PADOVA 1,11/1,13 1,10/1,12 1,11/1,13 1,09/1,11 1,10/1,12 1,11/1,13 1,10/1,12 1,10/1,12 SUINI DA MACELLO €/KG DA KG. 115/130 AREZZO CREMONA MACERATA MILANO MODENA PERUGIA R. EMILIA SIENA n.q. 1,32/1,35 n.q. 1,37/1,37 n.q. n.q. n.q. 1,31/1,39 DA KG. 160/180 MACERATA MANTOVA n.q. - DA KG. 90/115 MACERATA MILANO MODENA PERUGIA R. EMILIA SIENA n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. DA KG.130/144 CREMONA FORLÌ MACERATA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA 1,35/1,41 n.q. n.q. 1,37/1,38 n.q. n.q. n.q. SUINI D’ALLEVAMENTO €/KG DA 100 KG. CREMONA MACERATA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. DA 15 KG. CREMONA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. DA 20 KG. AREZZO FORLÌ n.q. n.q. DA 25 KG. CREMONA MACERATA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA SIENA n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. 3,01/4,49 DA 30 KG. AREZZO CREMONA FORLÌ MACERATA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. DA 40 KG. AREZZO CREMONA FORLÌ MACERATA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA SIENA n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. 2,05/3,01 DA 50 KG. CREMONA FORLÌ MACERATA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. DA 60 KG. FORLÌ n.q. DA 65 KG. AREZZO CREMONA MACERATA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA SIENA 1,66/1,66 n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. 1,69/2,05 DA 80 KG. CREMONA MACERATA MANTOVA MILANO MODENA PARMA PERUGIA R. EMILIA SIENA n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. 1,50/1,69 UOVA GALLINA DA CONSUMO €/100 UNITÀ GENERALE AREZZO CUNEO 13,95/14,15 n.q. [ TENDENZE E MERCATI ] n. 12/2014 22 marzo 2014 Terra e Vita 91 PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI FIRENZE FORLÌ MACERATA MILANO PADOVA PERUGIA TREVISO VERONA 13,23/13,43 12,70/12,90 11,75/12,50 n.q. n.q. 13,23/13,43 13,48/13,68 n.q. VACCHE DA MACELLO €/KG BRUNA VICENZA 0,80/0,95 CHIANINA GROSSETO PERUGIA 1,35/1,48 1,43/1,60 FRISONA/PEZZ. NERA CARMAGNOLA CREMONA FORLÌ MODENA MONTICHIARI PERUGIA R. EMILIA VICENZA 0,86/1,22 0,66/0,78 1,05/1,15 0,70/0,85 0,50/0,65 1,01/1,17 0,85/1,15 MARCHIGIANA MACERATA 1,35/1,53 MAREMMANA GROSSETO 0,88/1,05 PEZZATA ROSSA FORLÌ PERUGIA VICENZA 1,20/1,25 0,65/0,85 1,20/1,30 PIEMONTESE CARMAGNOLA CUNEO 1,35/1,58 1,23/2,23 RAZZE DA CARNE MILANO MODENA 1,30/1,35 - ROMAGNOLA FORLÌ 1,35/1,45 VARIE RAZZE MILANO PADOVA VICENZA 0,88/1,00 1,03/1,14 0,65/0,75 VITELLI VITELLE DA MACELLO €/KG FRISONA/PEZZ. NERA MODENA MONTICHIARI R. EMILIA VITELLONI / MANZI DA MACELLO €/KG CHAROLAISE CARMAGNOLA FORLÌ MODENA MONTICHIARI PADOVA VICENZA 2,40/2,60 2,43/2,50 2,53/2,67 2,62/2,72 2,60/2,67 2,65/2,80 CHIANINA GROSSETO PERUGIA 2,80/3,05 2,95/3,08 FRISONA/PEZZ. NERA CARMAGNOLA CREMONA MODENA MONTICHIARI PADOVA R. EMILIA VICENZA 1,45/1,60 1,36/1,51 1,64/1,77 1,39/1,52 1,66/1,78 2,00/2,20 INCROCI CREMONA GROSSETO MACERATA MODENA PADOVA PERUGIA VICENZA 1,72/1,88 1,78/2,00 2,60/2,68 2,16/2,29 2,30/2,35 1,73/1,88 2,30/2,45 INCROCIO FRANCESE MONTICHIARI 2,52/2,62 LIMOUSINE CARMAGNOLA FORLÌ MODENA MONTICHIARI PADOVA VICENZA 2,50/2,70 2,85/2,93 2,75/2,98 2,82/2,92 2,75/2,95 2,80/2,90 MARCHIGIANA MACERATA 2,85/3,05 PEZZATA ROSSA FORLÌ MODENA MONTICHIARI VICENZA 1,78/1,85 2,14/2,25 2,40/2,50 2,40/2,55 PIEMONTESE CARMAGNOLA CUNEO - PIEMONTESE/COSCIA CUNEO 2,70/3,18 2,90/3,05 1,25/1,50 POLACCHI MODENA MONTICHIARI PADOVA 2,60/4,40 3,65/3,75 3,50/3,65 RAZZE DA CARNE GROSSETO MILANO 2,35/2,55 2,65/2,75 MARCHIGIANA MACERATA 4,25/4,45 ROMAGNOLA FORLÌ 2,60/2,80 PIEMONTESE/COSCIA CUNEO 4,35/5,65 INCROCI CUNEO GROSSETO PERUGIA POLACCHI MODENA - RAZZE DA CARNE MILANO MODENA 3,90/4,00 - VARIE RAZZE MILANO PADOVA VICENZA 2,60/2,78 3,64/3,88 3,10/3,33 VARIE RAZZE MILANO 1,89/2,02 2,20/2,30 2,21/2,35 1,50/1,63 CEREALI AVENA 193,00/195,00 210,00/215,00 NAZIONALE BARI BOLOGNA CATANIA FIRENZE FOGGIA GROSSETO MACERATA NAPOLI ROMA TORINO 155,00/160,00 136,00/141,00 150,00/155,00 220,00/225,00 140,00/150,00 188,00/190,00 165,00/170,00 - FRUMENTO DURO €/TONNELLATE BUONO MERCANTILE BARI CAGLIARI CATANIA FOGGIA GROSSETO MACERATA MILANO NAPOLI PALERMO PESCARA ROMA 270,00/275,00 n.q. 245,00/250,00 275,00/280,00 282,00/287,00 246,00/258,00 281,00/286,00 290,00/292,00 245,00/250,00 278,00/285,00 263,00/273,00 FINO ANCONA BARI BOL.IT. SUD BOL.IT.CENT BOL.IT.NORD CAGLIARI CATANIA FIRENZE FOGGIA GROSSETO MACERATA MILANO NAPOLI PALERMO PESCARA ROMA 264,00/270,00 277,00/283,00 288,00/290,00 285,00/290,00 n.q. 255,00/260,00 241,00/243,00 280,00/285,00 295,00/299,00 265,00/270,00 289,00/294,00 295,00/297,00 255,00/260,00 285,00/295,00 276,00/286,00 MERCANTILE BARI CATANIA FOGGIA MACERATA NAPOLI PALERMO PESCARA ROMA 240,00/245,00 270,00/275,00 197,00/237,00 240,00/245,00 - FRUMENTO DURO ESTERO €/TONNELLATE AMBER DURUM 1-2 BOLOGNA MILANO NAPOLI - GRECO MILANO NAPOLI - MONDUR MILANO - FRUMENTO TENERO €/TONNELLATE ESTERA BOLOGNA CATANIA FIRENZE MILANO NAPOLI PADOVA ROMA TORINO TREVISO €/TONNELLATE 200,00/210,00 198,00/210,00 202,00/207,00 BUONO MERCANTILE ALESSANDRIA 212,00/214,00 ANCONA BOLOGNA BRESCIA 207,00/209,00 CUNEO 210,00/212,00 FIRENZE GROSSETO MACERATA MILANO NAPOLI PADOVA PERUGIA PESCARA ROMA TORINO TREVISO UDINE VERCELLI VERONA 185,00/189,00 240,00/245,00 255,00/256,00 220,00/222,00 240,00/245,00 208,00/211,00 222,00/224,00 212,00/215,00 210,00/215,00 - FINO ALESSANDRIA ANCONA BOLOGNA BRESCIA FIRENZE GROSSETO MACERATA MILANO NAPOLI PADOVA PERUGIA PESCARA ROMA TORINO TREVISO VERCELLI VERONA 188,00/193,00 216,00/221,00 250,00/255,00 212,00/217,00 220,00/222,00 255,00/256,00 189,00/193,00 250,00/255,00 237,00/239,00 214,00/215,00 GRANI DI FORZA ALESSANDRIA BOLOGNA BRESCIA MILANO PADOVA TREVISO 246,00/250,00 262,00/270,00 239,00/242,00 - MERCANTILE ALESSANDRIA CUNEO MACERATA NAPOLI PADOVA PESCARA ROMA TORINO TREVISO UDINE VERONA 193,00/195,00 201,00/207,00 196,00/203,00 230,00/233,00 205,00/207,00 220,00/222,00 200,00/202,00 - VARIETÀ SPECIALI ALESSANDRIA BOLOGNA BRESCIA MACERATA MILANO PADOVA ROMA VERONA 219,00/224,00 239,00/246,00 - BRESCIA CUNEO MILANO NAPOLI PADOVA ROMA TORINO TREVISO 243,00/245,00 222,00/224,00 - NORTHERN SPRING ALESSANDRIA BOLOGNA 306,00/308,00 MILANO 312,00/316,00 NAPOLI 300,00/302,00 PADOVA TORINO 320,00/324,00 VERONA 295,00/298,00 GRANTURCO €/TONNELLATE COMUNITARIO ALESSANDRIA ANCONA BOLOGNA BRESCIA CATANIA FIRENZE MACERATA MILANO NAPOLI ROMA TORINO 207,00/210,00 203,00/205,00 202,00/203,00 - IBRIDO-NAZIONALE ALESSANDRIA ANCONA BOLOGNA BRESCIA FIRENZE GROSSETO MACERATA MANTOVA MILANO MODENA NAPOLI PADOVA PERUGIA R. EMILIA ROMA TORINO TREVISO UDINE 182,00/184,00 182,00/190,00 196,00/200,00 191,00/192,00 164,00/172,00 193,00/199,00 197,00/199,00 188,00/191,00 194,00/195,00 198,00/199,00 218,00/220,00 192,00/195,00 185,00/191,00 183,00/185,00 189,00/193,00 186,00/188,00 186,00/188,00 186,00/188,00 ORZO FRUMENTO TENERO ESTERO €/TONNELLATE COMUNITARIO BOLOGNA MILANO NAPOLI VERONA 222,00/226,00 224,00/229,00 222,00/225,00 214,00/215,00 C.W.R.S. N.1 CUNEO MILANO NAPOLI PADOVA 310,00/314,00 300,00/302,00 - FRANCESE PANIFICABIL BARI BOLOGNA - €/TONNELLATE ESTERO ANCONA BOLOGNA BRESCIA CATANIA CUNEO FIRENZE MACERATA MANTOVA MILANO MODENA NAPOLI PADOVA ROMA TORINO TREVISO 219,00/221,00 220,00/232,00 220,00/225,00 215,00/218,00 223,00/226,00 219,00/230,00 215,00/218,00 215,00/219,00 NAZIONALE ANCONA BARI BOLOGNA BRESCIA CATANIA CUNEO 181,00/185,00 200,00/203,00 204,00/206,00 - [ TENDENZE E MERCATI ] 92 Terra e Vita n. 12/2014 22 marzo 2014 PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI FIRENZE FOGGIA GROSSETO MACERATA MANTOVA MILANO MODENA NAPOLI PADOVA R. EMILIA ROMA TORINO TREVISO UDINE 164,00/172,00 160,00/165,00 220,00/227,00 187,00/192,00 212,00/216,00 214,00/216,00 218,00/220,00 218,00/220,00 220,00/222,00 184,00/187,00 196,00/200,00 210,00/213,00 209,00/214,00 RISONE €/TONNELLATE ARBORIO BOLOGNA MILANO MORTARA NOVARA VERCELLI ARGO/PADANO MILANO MORTARA BALILLA-ORIGINARIO MILANO MORTARA NOVARA VERCELLI 715,00/725,00 710,00/730,00 690,00/720,00 700,00/720,00 680,00/720,00 260,00/270,00 260,00/270,00 260,00/270,00 270,00/280,00 CARNAROLI E SIMILI MILANO 755,00/775,00 MORTARA 690,00/740,00 NOVARA 720,00/740,00 EUROPA-LOTO E SIM. MILANO MORTARA NOVARA VERCELLI 410,00/430,00 435,00/450,00 420,00/460,00 430,00/450,00 LIDO-ROSA M. E SIM MILANO MORTARA NOVARA VERCELLI 360,00/380,00 385,00/400,00 375,00/390,00 380,00/390,00 LUNGOB(IND.PA.TH.) MILANO MORTARA NOVARA VERCELLI 250,00/260,00 245,00/265,00 255,00/265,00 254,00/264,00 RIBE E SIMILARI MILANO MORTARA NOVARA VERCELLI 410,00/430,00 430,00/450,00 RIZZOTTO S.ANDREA MILANO 640,00/660,00 NOVARA 640,00/670,00 VERCELLI 665,00/670,00 ROMA MILANO MORTARA NOVARA VERCELLI VIALONE NANO MILANO MORTARA 640,00/670,00 640,00/675,00 650,00/670,00 650,00/670,00 925,00/960,00 940,00/960,00 SORGO FONTINA 187,00/192,00 COLTIVAZIONI FORAGGERE FIENO €/TONNELLATE ERBA MEDICA BRESCIA CREMONA MODENA PIACENZA UDINE 170,00/180,00 215,00/250,00 150,00/175,00 95,00/105,00 220,00/250,00 PRATO STABILE BRESCIA CREMONA MODENA UDINE 150,00/160,00 165,00/185,00 100,00/120,00 €/TONNELLATE 85,00/95,00 120,00/130,00 100,00/120,00 LATTE E DERIVATI ASIAGO PRESSATO €/KG LATTE INT. 20 GG DI MATURAZIONE THIENE 5,29/5,29 BURRO €/KG BURRO CEE MANTOVA MILANO R. EMILIA 3,45/3,45 3,45/3,45 - BURRO PASTORIZZATO CREMONA 3,30/3,30 FRESCO - DI CENTRIFUGA MILANO 3,65/3,65 FRESCO D’AFFIORAMENTO PIACENZA 2,80/2,90 THIENE 3,87/3,88 ZANGOLATO DI CREME FRESCHE MANTOVA 2,35/2,35 MILANO 2,60/2,60 MODENA 2,30/2,30 PARMA 2,20/2,20 R. EMILIA 2,20/2,20 CACIOTTA €/KG LATTE MISTO FOGGIA GROSSETO 5,90/6,40 7,45/9,44 LATTE OVINO FRESCA ROMA 6,20/7,80 LATTE OVINO 6 MESI ROMA 8,50/9,80 LATTE OVI.20/40GG. ROMA 6,80/8,20 €/KG 196,00/200,00 187,00/192,00 MATURA MILANO UDINE MATURA AOSTA 8,00/9,95 GORGONZOLA 4,35/4,60 6,00/6,40 VAL PADANA MATURO CREMONA MILANO PIACENZA 5,75/6,00 5,85/6,10 - RICOTTA €/KG FRESCO DOLCE MILANO NOVARA 4,00/4,10 4,25/4,45 MATURO DOLCE MILANO NOVARA 5,35/5,65 6,00/6,30 GRANA PADANO PAGLIA FRUMENTO BRESCIA CREMONA MODENA UDINE €/KG €/KG CRESCENZA €/TONNELLATE BIANCO ANCONA BOLOGNA MACERATA ROSSO ANCONA BOLOGNA MACERATA LATTE MISTO FOGGIA GROSSETO 3,00/3,40 2,90/3,66 LATTE OVINO CAGLIARI FOGGIA ROMA 1,40/1,60 4,80/5,20 3,50/6,00 TALEGGIO €/KG €/KG STAGION. 4/12 MESI CREMONA MANTOVA MILANO PIACENZA 7,30/7,45 7,10/7,40 7,15/7,35 7,10/7,35 STAGION.12/15 MESI CREMONA MANTOVA MILANO PIACENZA 7,85/8,05 8,00/8,30 7,90/8,55 8,10/8,40 STAGION.16/24 MESI CREMONA MANTOVA 8,20/8,80 8,50/8,80 ITALICO €/KG FRESCO BRESCIA MILANO 4,50/4,65 4,45/4,55 MATURO MILANO 5,20/5,50 PARMIGIANO REGGIANO €/KG STAGIONATO 1 ANNO MANTOVA MILANO MODENA PARMA R. EMILIA 8,73/9,03 8,65/9,00 8,95/9,35 8,90/9,25 8,95/9,35 STAGIONATO 2 ANNI MANTOVA MILANO MODENA PARMA R. EMILIA 10,35/10,55 10,55/11,30 10,25/10,65 10,25/10,60 10,30/10,70 PECORINO ROMANO €/KG EXP. PRODUZ. SARDA CAGLIARI 7,50/7,60 EXP.PRODUZ.LAZIALE ROMA 7,50/8,50 ITALIA PRODUZ.LAZ. ROMA 7,50/8,50 PROVOLONE €/KG NON TIP. FR.-6 SETT. PIACENZA - NON TIP. MAT.-STAG. PIACENZA - VAL PADANA FRESCO CREMONA MILANO PIACENZA 5,55/5,70 5,65/5,80 - FRESCO BRESCIA MILANO 4,55/4,70 4,40/4,65 MATURO MILANO 5,10/5,55 TERNI TRAPANI VITERBO n.q. 3,70/3,90 n.q. VERG.LAMPANTE OLTRE Andria BARI Bitonto BRINDISI CATANZARO COSENZA CROTONE GIOIA TAURO GROSSETO LECCE R. CALABRIA ROSSANO SANT’AGATA TARANTO n.q. 1,68/1,70 n.q. 1,63/1,65 1,60/1,65 1,60/1,65 n.q. 1,45/1,65 n.q. 1,63/1,65 n.q. 1,60/1,65 1,63/1,65 SEMI SEMENTI COLTURE INDUSTR. E DERIVATI POLPA BARBABIETOLA OLIO DI OLIVA ED ALTRI OLI E GRASSI OLIO DI OLIVA €/KG €/TONNELLATE GENERALE MODENA PADOVA TREVISO 228,00/230,00 243,00/246,00 SOIA (PREZZI) VERGINE Andria BARI Bitonto BRINDISI CATANZARO COSENZA CROTONE FOGGIA GROSSETO LECCE PERUGIA PESCARA R. CALABRIA ROSSANO SALERNO TARANTO n.q. 2,15/2,30 n.q. 2,40/2,60 2,40/2,50 2,40/2,50 n.q. 2,48/2,60 n.q. 2,40/2,60 n.q. 2,40/2,50 1,90/2,10 2,40/2,60 VERGINE EXTRA ALTO TAVOLIERE ANDRIA BARI BASSO TAVOLIERE BITONTO BRINDISI CAGLIARI CATANIA CATANZARO CHIETI COSENZA FIRENZE FOGGIA GARGANO GROSSETO LAMETIA TERME LECCE MILANO PALERMO PERUGIA PESCARA R. CALABRIA RAGUSA ROSSANO SABINA(RIETI) SALERNO SCIACCA SIENA TARANTO 3,00/3,05 3,14/3,19 3,00/3,05 3,15/3,22 2,65/3,05 3,80/4,00 n.q. 2,65/3,10 3,90/4,00 2,70/3,10 3,15/3,17 n.q. 2,80/3,15 2,65/3,05 3,13/3,37 3,50/3,70 3,20/3,40 3,80/3,90 n.q. 6,00/6,50 2,70/3,10 5,60/6,40 3,20/3,60 3,30/3,50 n.q. 2,65/3,05 €/TONNELLATE GENERALE BOLOGNA MILANO TREVISO 461,00/466,00 477,00/480,00 464,00/469,00 VINI ED ALTRE BEVANDE VINI BIANCHI DA TAVOLA €/ETTOGRADO BIANCO TAV. 12/13° CAGLIARI TRAPANI 2,40/2,50 BIANCO TAV. 9/11° BARI FAENZA LUGO MODENA PESCARA ROMA S.BENEDETTO TREVISO VERONA 2,70/2,85 3,20/4,20 3,10/3,40 4,50/5,00 3,48/3,60 3,80/4,00 5,20/5,70 6,00/6,70 5,00/5,50 VINI ROSSI DA TAVOLA €/ETTOGRADO ROSSO TAV. 12/13° BARI LECCE NORD PUGLIA PESCARA SALENTO TREVISO 2,80/2,90 4,50/4,80 3,30/3,50 4,30/4,70 4,50/4,80 - ROSSO TAV. 9/11° FAENZA FIRENZE LUGO MODENA PESCARA R. EMILIA S.BENEDETTO TOSCANA CENTRALE TREVISO VERONA 3,20/3,90 4,50/6,50 3,30/3,80 6,00/6,20 4,10/4,20 6,00/6,20 3,30/3,80 4,50/6,50 5,80/6,30 - [ TENDENZE E MERCATI ] n. 12/2014 22 marzo 2014 Terra e Vita 93 IL BORSINO DELL’ORTOFRUTTA BIOLOGICA* A cura di Duccio Caccioni I l tono del mercato dei prodotti ortofrutticoli bio rimane buono con quotazioni elevate – nel listino si notano ancora alcuni rialzi che hanno riguardato le cipolle nazionali, i peperoni e l’actinidia. Le cipolle nazionali sono come al solito carenti in questo periodo stagionale, sta aumentando la importazione dall’estero e in particolare dal Centro e Nord Europa, in attesa dei prodotti dell’emisfero Sud. In alto anche il prezzo dei peperoni, sempre scarsamente offerti. Cinque cent/kg in più anche per l’actinidia: ci stiamo avviando verso il termine della stagione, in arrivo i primi carichi di prodotti dal Cile. Scarsa l’offerta di pomodoro a grappolo: le quotazioni sono rimaste stabili, ma potrebbero verificarsi dei rialzi a breve. Altalenanti le quotazioni delle zucchine: l’offerta ha risentito della mutevole situazione meteo nelle aree di produzione. In aumento il prezzo delle banane visto che vi sono difficoltà nelle aree di produzione peruviane. Stabili gli agrumi - sempre bene il mercato interno ed estero delle mele. Terminata la stagione delle pere con le ultime parti te della cv Conference. *La Commissione prodotti ortofrutticoli biologici fa parte del Comitato della Borsa Merci della Camera di Commercio Ind. Agricoltura e Art. di Bologna (Presidente Bruno Filetti). Membri della Commissione: La Commissione prodotti ortofrutticoli biologici fa parte del Comitato della Borsa Merci della Camera di Commercio Ind. Agricoltura e Art. di Bologna (Presidente Bruno Filetti). Membri della Commissione: Naturitalia (Simone Beghelli), APO FRUT (Ilenio Bastoni), Gruppo AGRIBOLOGNA (Cinzia Ferrari), BioService Italia (Gianluigi Trama), Brio Spa (Alessandro Stagnoli), Ecor spa (Gabriele Borghesan), Copagri (Luigi Andrea Gallerani), Coop. Agrobiologica, Verdefrutta, DiPisa, CORER-PEMPA (Ivo Lanconelli), UNACOA-AFE (Marco Salvi), Consorzio Mercabio, PROBER (Paolo Carnemolla), CSO (Elisa Macchi). Presidente: Duccio Caccioni. Segretario: Nadia Trudaiu (CCIIAA di Bologna). LE QUOTAZIONI (13 MARZO) SPECIE VARIETÀ PROV. CAL. CONFEZIONE MIN. MAX. PREV. VAR ° ORTICOLE Aglio secco Pvn Rete 3 teste n.q n.q. n.q. / Aglio secco Pve Sfuso in casse da 10 kg 4,8 5 4,9 = Bietole Pvn Casse 7 kg 1,8 2 1,9 = Carote Pvn Cartoni 10 kg 2 2,2 2,1 = Sicilia Cartoni 10 kg n.q. n.q. n.q. / Carote Novelle Cavolfiore Cavolfiore Cetrioli Plat 2,35 2,45 2,5 = Romanesco Pvn Pvn 8/10 pz Casse 8 kg 2,25 2,45 2,4 = 1 cat Pvn Plateaux 1 strato n.q. n.q. n.q. / Cipolle Dorate Pvn 60/80 Cassa 10 kg 1,8 1,9 1,85 + Cipolle Dorate Pvn 40/60 Cassa 10 kg 1,7 1,8 1,75 + Cipolle Dorate Pve 60/80 Cassa 10 kg 1,65 1,75 1,7 = Cipolle Dorate Pve 40/60 Cassa 10 kg 1,5 1,6 1,65 = Pvn Plateaux 18 pz 2,3 2,4 2,35 = Finocchi Indivia Scarola Pvn Plateaux 5 kg n.q. n.q. n.q. / Lattuga Trocadero Pvn Cassa 1 strato 2,8 3,1 3 = Lattuga Gentile Pvn Cassa 1 strato 2,9 3,1 3,05 = Ovale Pvn Cassa 1 strato n.q. n.q. n.q. / Comuni Pve Sacchi 10 kg 1,6 1,7 1,65 = Melanzane Patate Patate Comuni Pvn Sacchi 10 kg 1,5 1,65 1,6 = Peperoni Lunghi gialli/rossi Sud Italia Rinfusa cassa 5 kg 2,4 2,7 2,6 + Peperoni Verdi Pvn Rinfusa cassa 5 kg n.q. n.q. n.q. / = Pomodori Ciliegino Pvn Vaschetta 500 g 2,9 3 2,95 Pomodori Insalataro tondo liscio verde Pvn Plateaux 5 kg n.q. n.q. n.q. / Pomodori Insalataro tondo liscio verde Sud Italia Plateaux 5 kg 2,8 2,9 2,85 = Pomodori T.l. Grappolo Sud Italia Rinfusa cassa 5 kg 3 3,2 3,1 = Sedano Verde Pvn Casse 8 kg 2 2,2 2,1 = Zucche Varie cvv Pvn Casse 8 kg 1,7 1,8 1,75 = Scure medie Pvn Doppio strato cassa 5 kg 2,2 2,3 2,25 = + Zucchine FRUTTICOLE Actinidia Hayward Pvn 33/36 Casse 2,15 2,35 2,2 Arance Navel Pvn 8 Casse 1,4 1,6 1,5 = Arance Tarocco Pvn 8 Casse 1,4 1,6 1,5 = Banane Equosolidali Banane Clementine Comuni Pve Cartoni 18 kg 1,95 2,35 2,2 = Pve Cartoni 18 kg 1,85 2,15 2,05 = Casse n.q. n.q. n.q. / Pvn 3/4 Clementine Tardive Pvn 3/4 Casse 2 2,3 2,25 = Limoni Verdello Sicilia 58/67 Casse multistrato 10 kg 1,5 1,7 1,6 = = Mandarini Avana Pvn 3/4 Casse 1,7 1,9 1,8 Mele Rosse varie cvv Pvn 70/75 Casse 2,1 2,3 2,2 / Mele Golden Montagna 70+ Casse 2,25 2,35 2,3 = ° legenda colonna VAR. (variazione): = prezzo invariato, + prezzo in aumento, - prezzo in diminuzione. PVN provenienza varia nazionale PVE prov.varia estera NQ non quotato 94 Terra e Vita [ TENDENZE E MERCATI ] n. 12/2014 22 marzo 2014 PREZZI NAZIONALI E MONDIALI A CONFRONTO (DAL 7 AL 13 MARZO 2014) a cura di Stefano Serra Frumento tenero in netto rialzo 340 280 250,0 250 218,5 206,5 220 190 160 GEN-13 MAR-13 MAG-13 LUG-13 Fino Panificabile 3 Ager BO 1 DNS 16% pro CIF 192,0 SET-13 N° 1 Speciali Forza Ager BO Francia partenza Eure et Loir NOV-13 GEN-14 MAR-14 Black Sea Milling FOB 76-220-12,5% di proteina sui 225 €/t (+5) reso camion. Mercato mondiale forte tensione sia per la situazione nel Mar Nero che per il clima gelido nelle aree dei “winter” negli Usa. Usa: sulle borse a termine si sommano la speculazione e la volontà di “copertura” degli operatori agro-alimentari. Canada: il Governo potrebbe “per legge” accelerare il recupero del gap logistico. Mar Nero: al momento nessun ritardo, ma i dubbi restano. Prezzi Fob: argentino “pan” a 330 $/t (+5), lo Spring US “Pacifico” a 375 $/t (+26), l’Australiano Soft White a 278 $/t (+5). Duro in attesa del Canada 310 290,0 290 (euro / t) Italia l’orizzonte commerciale si rasserena di poco anche in procinto della ripresa degli arrivi dei canadesi ritardatari stante la difficoltà di dare continuità all’importazione sull’aprile-giugno. Il prodotto nazionale è sempre più appetitoso dai molini locali e dagli esportatori e da Sud a Nord le quotazioni si adeguano anche se con qualche cautela ad evitare eccessi di volatilità sulle piazze storicamente legate ai “contratti a listino”. L’enigma è tra il quando terminerà l’emergenza arrivi dal Nordamerica e il come sarà il prossimo raccolto Italiano (ed europeo) a livello di quantità e qualità, con gli operatori che manifestano nervosismo. Prezzi: a Foggia il fino vale partenza sui 290 €/t (+10) mentre Bologna e Milano quotano (con pochi scambi) 5 €/t per l’origine Centro a 290-295 €/t arrivo. Europa l’accelerazione della domanda comunitaria (Italia e Nord Europa) porta a una rapida riduzione degli stock disponibili col rischio di finire la campagna con scorte comunitarie ai minimi; raccolto 2014 stimato poco sui 7,5 milioni di t, in calo sul 2013. Francia: gli scambi rallentano ma la domanda Italiana è ben presente sia sul pronto che sul nuovo raccolto, ove sono attivi anche gli operatori locali si erano coperti a suo tempo fino al luglio p.v. Spagna/Grecia: i pochi volumi disponibili offerti a prezzi elevati che non attraggono gli 308,0 310 (euro / t) Italia le tensioni internazionali condizionano il corso e in particolare le classi dipendenti dall’importazione comunitaria ed estera: misti rossi, biscottieri e grani di forza. La domanda non preme ma le coperture di molti non arrivano oltre Pasqua e sulle piazze del Nord si registra qualche ansia; per contro l’offerta di “superiori” e “di forza” è presente anche se frenata dall’aumento dei prezzi imposti dalla crisi del Mar Nero. L’arrivo di comunitario rallenta e si nota una progressiva riduzione della disponibilità ai porti di “spring” Nordamericano. Bologna e Milano sono al netto rialzo per tutte le categorie e classi con incrementi tra i 2 e i 5 euro/t. Europa sull’Europa soffiano i gelidi venti della crisi russo-ucraina che spingono molti operatori ad accelerare le coperture a medio termine con acquisti sui mercati a termine del Nordamerica. Francia: a sostenere il mercato si sommano la domanda puntuale degli utilizzatori locali e un crescente interesse dal Nord Europa e (soprattutto) dal Nord Africa per consegne marzo-aprile. Se l’Egitto riporterà il limite dell’umidità della granella al 13,5% vedremo rafforzarsi ulteriormente i prezzi dall’odierno Fob per 76 kg/hl - 220 Hag. e 11% proteina a 201 €/t (+9). Altri UE: l’esportazione dal Danubio prosegue a buon livello, mentre rallenta la domanda spagnola e del Sud Europa tranne che per i grani superiori austro-tedeschi. Prezzi del 270 250 245,0 230 210 GEN-13 MAR-13 MAG-13 Centro fino Ager BO 241,0 LUG-13 SET-13 Francia partenza Sud-Ovest NOV-13 GEN-14 MAR-14 # 2 HAD FOB USA operatori comunitari. Prezzi Cif Italia: il Fino vale 285 €/t (+5), il tipo buono-mercantile sui 280 €/t (+5). Mercato mondiale la notizia è l’impegno del governo canadese a ridurre il ritardo sull’export accumulato. Usa e Canada: disponibilità ampia per tutte le classi ma la normalizzazione si avrà non prima di maggio. Stock finali in aumento e l’incertezza sulle quotazioni da luglio in poi. Nord Africa: torna la domanda e questo sostiene i prezzi fino a giugno anche in Messico ove l’offerta si fa più pressante. Prezzi Cif Italia: il # 1/2 Cwad resta sui 295 €/t, il #3 da Usa e Canada nominale sui tra 270 e 280 €/t. Legenda: 1 DNS 14 pro CIF : 1 Dark Northern Spring con 16% di proteina sulla s.s. reso porto di sbarco Rotterdam - Partenza Francia (E&L) Eure & Loire - HAD FOB USA : 2 Hard Amber Durum reso porto imbarco Laghi USA/Canada - YC 3 CIF Rotterdam : 3 Yellow Corn reso porto di sbarco Rotterdam [ TENDENZE E MERCATI ] n. 12/2014 22 marzo 2014 Terra e Vita 95 PREZZI NAZIONALI E MONDIALI A CONFRONTO (DAL 7 AL 13 MARZO 2014) Mais sotto l’incubo ucraino Italia il mercato dei cereali vive l’incubo di ritardi nell’esportazione Ucraina e le notizie di riduzione delle semine 2014 in Italia con l’evidente risultato di rafforzare la convinzione dell’offerta locale a chiedere prezzi superiori sul breve periodo. La domanda zootecnica preme alla pari della costante richiesta 2014 per biomassa e le prospettive sono per un mercato ben tenuto anche nelle prossime settimane/mesi stante anche una minore pressione da parte dei detentori Centro-Europei. Rincari a Bologna e Milano sui 5 €/t per un arrivo del nazionale sui 200 €/t; stabili le origine estere a premio tra i 5 (Ucraina) e i 10 (Sud America) €/t. Europa occhi sempre puntati sull’Ucraina e sulla sua capacità di mantenersi competitiva; al Botta e risposta contrario il super euro spegne parte delle speranze degli esportatori. Francia: l’offerta si fa sempre più attendista. L’esportazione sul resto d’Europa è nella normalità e i prezzi in lieve rialzo. La Spagna continua a rivolgere l’attenzione fuori Europa e gli altri UE si fanno guardinghi a offrire in attesa di capire lo scenario 2014: con o senza l’Ucraina? Prezzi reso treno Italia: 200 (+5) €/t. Mondiale il “weather market” in Sud America tiene banco alla pari del Mar Nero e delle stime produttive Usa 2014 che, comunque, si sommerebbero a un’ampia disponibilità presso gli agricoltori. Usa: l’esportazione è sempre elevata ma nonostante tutto gli stock finali al maggio 2014 saranno quasi il doppio del 2013. Oleaginose e cereali foraggeri Italia Cereali foraggeri: il mercato riflette l’andamento dei cereali a uso alimentare umano con il crescente supporto dal mais. La domanda incontra adeguata offerta, ma il rischio di default dal Mar Nero sospinge le quotazioni al rialzo con l’orzo nostrano pesante sui 215 €/t (+3) arrivo, il sorgo bianco a 200 €/t (+5) partenza e il tenero sui 220 €/t arrivo. Oleaginose: c’è disponibilità di merce. La soia cede un 3-4 €/t per un prezzo partenza sui 460 €/t. Europa Cereali foraggeri: i forti rincari dei teneri condizionano il livello degli scambi anche per gli orzi. Il nuovo raccolto di cereali vernini procede bene, ma al momento a fare il mercato è la politica con la domanda comunitaria che da un lato si copre alla settimana e dall’altro vorrebbe coprire parte del luglio-settembre; l’orzo vale 185 €/t (+2) reso Rouen, il tenero Uk Fob a 206 €/t (+1). Oleaginose: la ben nota scarsa disponibilità di colza comunitaria si interseca con un mercato mondiale meno in tensione dopo i dati Usda, ma resta comunque ben tenuto con la colza in Francia che vale “spot” sui 406 €/t (+9) reso Rouen con il maggio a sconto di 6 €/; il girasole sul pronto vale nominale 360 €/t (+15) reso Saint Nazaire. Mondiale Cereali foraggeri: l’orzo vede una settimana di conferma con qualche segnale di ribasso stante l’idea di semine record in Ucraina; il sorgo segue il mais nelle Americhe, mentre in Australia cresce il rischio siccità, il grano soffre la speculazione. NOLI FLASH Settimana di iniziale forte debolezza e sul finire qualche segnaledirafforzamentosoprattutto per i tonnellaggi superiori. Le panamax trovano incostante domanda nei due oceani e le supramax-handysize vivono simile scenario dal Golfo del Mesico verso il Mediterraneo. Il Baltic Indexrecuperaun19%. Ucraina: fonte Governativa rassicura che al momento non si registra alcun rallentamento dell’esportazione, ma sul futuro c’è incertezza sui costi logistici e sull’inflazione: gli operatori sono molto cauti a prendere ulteriori posizioni di vendita. Usa: fonte Drought monitor conferma che il 43% delle superfici seminate nel Kansas soffre per la forte siccità; per contro le basse temperature nel Nord ritardano il disgelo e l’inizio delle pratiche agronomiche per le colture “spring”. Canada: alle Il prezzo del grano duro riprende a salire, che attese per il nuovo raccolto? Importiamo un buon 35% dei nostri fabbisogni e gli scenari mondiali sono profondamenti cambiati negli ultimi anni. Ad aggravare questa incertezza si sono uniti il gelo Canadese e la convinzione che il mercato potesse arrivare a livelli sempre più bassi sospinto dalle eccedenze in Usa e Canada. Oggi in l’Italia e inEuropa mancano all’appello volumi (attesi da gennaio) di merce estera e con i molini che da mesi si coprono con il solo prodotto locale; quindi i prezzi sono in rapida ascesa. Il nuovo raccolto inizierà quando, auspicabilmente, lo scenario logistico mondiale sarà risolto e come tale si dovrebbe gradualmente ridurre l’attuale tensione, ma come sempre è il “clima” che dirà l’ultima parola: primo appuntamento le semine in Usa e Canada dai primi di aprile in poi, a seguire i raccolti in Nord Africa e Sud Europa... fino a giugno la situazione non dovrebbe cambiare di molto, poi si vedrà. INVIATE LE VOSTRE DOMANDE A: [email protected] due principali società ferroviarie è stato imposto di raddoppiare a marzo i volumi di cereali trasportati (a scapito di altri prodotti come i petroliferi). Argentina: grazie alle piogge arrivate per tempo la produzione 2013/14 di soia sarà di 54,5 mio/t (più 6 mio/t sul 2012/13). Il mais, in raccolta da pochi giorni, si attesterebbe sui 23,5 mio/t (meno 3,5 mio/t). Brasile: al 28 febbraio solo il 50% della soia prodotta sarebbe già stata venduta (-13% sull’annata precedente) a causa dei prezzi in ascesa. RIPRODUZIONE RISERVATA [ TENDENZE E MERCATI ] 96 Terra e Vita n. 12/2014 22 marzo 2014 PREZZI DEI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI (17 MARZO) LISTINO BMTI (€/KG) SPECIE ARANCE ARANCE ARANCE ARANCE ARANCE ARANCE ARANCE ARANCE CLEMENTINE CLEMENTINE LIMONI LIMONI MANDARINI MANDARINI ACTINIDIA ACTINIDIA ACTINIDIA ACTINIDIA FRAGOLE FRAGOLE FRAGOLE FRAGOLE MELE MELE MELE MELE MELE MELE MELE MELE MELE MELE MELE MELE MELE MELE MELE PERE PERE PERE PERE PERE PERE PERE PERE PERE PERE PERE PERE PERE UVA DA TAVOLA UVA DA TAVOLA UVA DA TAVOLA AGLI AGLI AGLI ASPARAGI ASPARAGI ASPARAGI ASPARAGI BIETOLE CARCIOFI CARCIOFI CARCIOFI CARCIOFI CARCIOFI CAROTE CAROTE VARIETÀ NAVEL LATE NAVEL LATE NAVEL LATE TAROCCO TAROCCO TAROCCO TAROCCO WASHINGTON NAVEL NADORCOTT NADORCOTT PRIMO FIORE PRIMO FIORE TARDIVI TARDIVI HAYWARD HAYWARD HAYWARD HAYWARD CANDONGA ANNURCA ANNURCA CRIPPS PINK FUJI FUJI GOLDEN DELICIOUS GOLDEN DELICIOUS GOLDEN DELICIOUS GRANNY SMITH GRANNY SMITH MORGENDUFT RENETTA DEL CANADA RENETTA DEL CANADA STARK DELICIOUS STARK DELICIOUS ABATE FETEL ABATE FETEL ABATE FETEL CONFERENCE CONFERENCE CONFERENCE DECANA COMIZIO DECANA COMIZIO KAISER KAISER MAX RED BARTLETT WILLIAM WILLIAM BIANCA SUGRAONE NERA DAN BEN HANNA ROSATA RED GLOBE BIANCHI BIANCHI ROSA VERDI VERDI VERDI VERDI DA COSTA CON SPINE ROMANESCO APOLLO ROMANESCO APOLLO VIOLETTO TEROM coordinamento di Fabrizio De Giacomi CALIBRO PRESENTAZIONE 70-80 (6) 77-88 (4) 77-88 (4) 70-80 (6) 70-80 (6) 77-88 (4) 77-88 (4) 77-88 (4) 54-64 (3) 58-69 (2) 58-67 (4) 58-67 (4) 63-74 (1X) 67-78 (1XX) 110-120 G 120-130 G 130-140 G 90-100 G 30-40 30-40 30-40 30-40 65-70 70-75 80-85 80-85 80-85 70-80 80-85 80-85 70-80 80-85 80-90 85-90 90-95 70-80 80-85 70-75 70-80 75-80 65-70 70-75 75-80 75-80 80-85 70-80 75-80 70-75 70-75 80-85 N.C. N.C. N.C. ALLA RINFUSA CON FOGLIE A PIÙ STRATI ALLA RINFUSA CON FOGLIE A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI MONOSTRATO A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA IN VASCHETTE IN VASCHETTE IN VASCHETTE IN VASCHETTE DOPPIO STRATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO ALLA RINFUSA MONOSTRATO MONOSTRATO ALLA RINFUSA MONOSTRATO ALLA RINFUSA MONOSTRATO MONOSTRATO ALLA RINFUSA MONOSTRATO MONOSTRATO 16 PZ. (30X50) ALLA RINFUSA MONOSTRATO 14 PZ. (30X50) MONOSTRATO 24 PZ. (30X50) MONOSTRATO 20 PZ. (30X50) MONOSTRATO 18 PZ. (30X50) VERTICALE 14 PZ. (30X40) VERTICALE 12 PZ. (30X40) ALLA RINFUSA MONOSTRATO 18 PZ. (30X50) A PIÙ STRATI 90 PZ. A PIÙ STRATI 90 PZ. A PIÙ STRATI 35 PZ. MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO 50-70 N.C. N.C. 12-16 16-20 ASPARAGINA N.C. N.C. 6-7.5 CM 7.5-9 CM 11-13 CM 9-11 CM 7.5-9 CM N.C. N.C. ALLA RINFUSA IN GRAPPOLI ALLA RINFUSA IN MAZZI IN MAZZI IN MAZZI IN MAZZI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI IN MAZZI IN MAZZI A PIÙ STRATI ALLA RINFUSA VASSOI FILMATI BOLOGNA PROVENIENZA FRUTTICOLE SPAGNA SPAGNA SPAGNA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA SPAGNA SPAGNA SICILIA SPAGNA SICILIA SICILIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA SPAGNA ITALIA CAMPANIA CAMPANIA ITALIA EMILIA ROMAGNA TRENTINO ITALIA ALTO ADIGE TRENTINO ALTO ADIGE ALTO ADIGE ITALIA TRENTINO TRENTINO ALTO ADIGE ALTO ADIGE EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA ARGENTINA ARGENTINA ARGENTINA SUD AFRICA SUD AFRICA PERÙ ORTICOLE SPAGNA ITALIA FRANCIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA SARDEGNA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA PREZZO 0.70 0.75 0.90 1.00 0.90 1.60 1.40 0.80 1.20 1.60 0.60 0.80 0.90 1.10 1.10 1.20 1.30 0.80 1.80 2.30 1.80 3.30 0.90 1.30 1.80 1.60 1.50 0.65 1.30 1.70 1.20 1.40 0.85 1.30 1.40 1.10 1.50 1.40 1.20 1.60 1.30 1.50 1.60 1.80 2.00 0.80 1.40 1.50 1.40 1.70 3.00 2.30 3.00 2.00 1.80 6.00 4.00 5.00 2.80 2.50 0.50 0.15 0.30 0.65 0.55 0.35 0.50 0.60 PADOVA PROVENIENZA PREZZO SPAGNA SPAGNA SPAGNA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA 0.57 0.62 0.62 0.90 0.75 1.05 0.85 SPAGNA SPAGNA SICILIA SPAGNA SICILIA SICILIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA SPAGNA ITALIA CAMPANIA CAMPANIA ITALIA EMILIA ROMAGNA TRENTINO ITALIA ALTO ADIGE TRENTINO 1.35 1.50 0.77 0.80 1.00 1.10 1.35 1.45 1.60 1.10 1.60 2.50 2.20 3.80 1.40 1.50 1.83 1.55 1.62 0.60 1.10 1.60 ALTO ADIGE ITALIA TRENTINO TRENTINO ALTO ADIGE ALTO ADIGE EMILIA ROMAGNA 1.15 0.65 1.42 1.43 0.90 1.15 1.12 EMILIA ROMAGNA 1.35 EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA 1.50 1.70 EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA 0.90 1.30 ARGENTINA 1.40 SUD AFRICA SUD AFRICA 3.20 2.10 SPAGNA ITALIA 2.30 2.50 ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA 4.65 5.20 2.65 3.00 0.45 0.15 ITALIA ITALIA 0.50 0.40 ITALIA ITALIA 0.53 0.56 VERONA PROVENIENZA SPAGNA SPAGNA SPAGNA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA SPAGNA SPAGNA SICILIA SPAGNA SICILIA SICILIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA SPAGNA ITALIA CAMPANIA CAMPANIA ITALIA EMILIA ROMAGNA TRENTINO ITALIA ALTO ADIGE TRENTINO ALTO ADIGE ALTO ADIGE TRENTINO TRENTINO ALTO ADIGE ALTO ADIGE EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA EMILIA ROMAGNA ARGENTINA ARGENTINA ARGENTINA PREZZO 0.75 1.00 1.35 0.70 0.90 0.75 0.80 1.25 1.35 1.40 1.00 2.50 1.62 0.55 1.00 1.32 1.20 1.40 1.30 1.45 1.20 SUD AFRICA PERÙ 2.10 2.44 SPAGNA 2.20 FRANCIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA SARDEGNA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA 4.00 5.20 0.75 0.52 0.60 [ TENDENZE E MERCATI ] n. 12/2014 22 marzo 2014 Terra e Vita 97 LISTINO BMTI (€/KG) SPECIE VARIETÀ CAVOLFIORE BIANCO CAVOLFIORE ROMANESCO CAVOLI BROCCOLI CAVOLI CAPPUCCI BIANCHI CAVOLI VERZA CETRIOLI CICORIA WITLOOF CICORIA BIANCA LUNGA DI MILANO CICORIA CATALOGNA A PUNTARELLE CICORIA CATALOGNA CIME DI RAPA CIPOLLE PIATTE BIANCHE CIPOLLE TONDE DORATE CIPOLLE TONDE ROSSE CIPOLLOTTI BIANCHI FAGIOLINI FAGIOLINI PIATTI VERDI FAVE FINOCCHI FINOCCHI INDIVIE SCAROLA LATTUGHE CAPPUCCIO LATTUGHE GENTILE LATTUGHE ICEBERG LATTUGHE ROMANA MELANZANE CHIARE MELANZANE LUNGHE MELONI GIALLI INVERNALI PATATE P. BIANCA PATATE P. GIALLA PATATE P. GIALLA PATATE P. GIALLA PATATE ROSSE PEPERONI LUNGHI GIALLI PEPERONI LUNGHI ROSSI PEPERONI QUADRATI GIALLI PEPERONI QUADRATI ROSSI PISELLI VERDI SCURI PISELLI VERDI SCURI POMODORI CILIEGINI POMODORI CILIEGINI POMODORI CILIEGINI POMODORI COSTOLUTI TIPO MERINDA POMODORI COSTOLUTI VERDI POMODORI CUORE DI BUE VERDI POMODORI DATTERINI POMODORI TIPO PICCADILLY POMODORI TIPO PIXEL TONDI LISCI ROSSI A GRAPPOLO POMODORI POMODORI TONDI LISCI VERDI POMODORI TONDO SARDO PORRI PREZZEMOLI RADICCHIO CICORINO MISTO RADICCHIO ROSSO LUNGO PRECOCE RADICCHIO ROSSO LUNGO PRECOCE RADICCHIO ROSSO SEMILUNGO RADICCHIO ROSSO TARDIVO RADICCHIO ROSSO TONDO RADICCHIO VARIEGATO RAVANELLI TONDI ROSSI SCALOGNO COMUNE SEDANI DA COSTA VERDI SPINACI RICCI ZUCCHE TONDE DELICA ZUCCHINE COSTOLUTE ZUCCHINE SCURE LUNGHE ZUCCHINE SCURE LUNGHE ZUCCHINE SCURE LUNGHE coordinamento di Fabrizio De Giacomi CALIBRO PRESENTAZIONE 6 PZ. (30X50) 6 PZ. (30X50) N.C. 6 PZ. (30X50) 6 PZ. (30X50) 14-21 CM N.C. N.C. N.C. N.C. N.C. 30-50 60-80 60-80 N.C. N.C. N.C. N.C. 10 PZ. (30X50) 10 PZ. (30X50) 8 PZ. (30X50) 6 PZ. (30X50) 8 PZ. (30X50) 6 PZ. (30X50) 8 PZ. (30X50) N.C. N.C. 1600-2000 G 40-60 40-60 40-60 40-60 40-60 N.C. N.C. GG (90-110) GG (90-110) N.C. N.C. MEDI MEDI PICCOLI 57-67 82-102 82-102 N.C. N.C. N.C. 67-82 82-102 N.C. 40-60 N.C. N.C. N.C. N.C. 18 PZ. (30X50) N.C. 12 PZ. (30X50) N.C. N.C. N.C. MEDI N.C. MEDIE 14-21 CM 14-21 CM 21-28 CM 7-14 CM MONOSTRATO MONOSTRATO VERTICALE FILMATO MONOSTRATO MONOSTRATO A PIÙ STRATI VASSOI FILMATI MONOSTRATO MONOSTRATO A PIÙ STRATI IN MAZZI A PIÙ STRATI MONOSTRATO ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA IN MAZZI ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO MONOSTRATO DOPPIO STRATO MONOSTRATO ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA MONOSTRATO MONOSTRATO ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA A PIÙ STRATI IN VASCHETTE A PIÙ STRATI DOPPIO STRATO MONOSTRATO MONOSTRATO IN VASCHETTE A PIÙ STRATI ALLA RINFUSA DOPPIO STRATO DOPPIO STRATO ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA IN MAZZI ALLA RINFUSA A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI MONOSTRATO A PIÙ STRATI MONOSTRATO MONOSTRATO 20 MAZZI ALLA RINFUSA MONOSTRATO ALLA RINFUSA ALLA RINFUSA A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI A PIÙ STRATI MONOSTRATO BOLOGNA PROVENIENZA PREZZO ITALIA ITALIA PUGLIA ITALIA ITALIA SICILIA FRANCIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA OLANDA ITALIA ITALIA MAROCCO MAROCCO ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA SICILIA SICILIA BRASILE ITALIA ITALIA OLANDA SICILIA ITALIA SICILIA SICILIA SPAGNA SPAGNA ITALIA SPAGNA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA ITALIA SICILIA SICILIA SICILIA SPAGNA MAROCCO ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA VENETO 0.90 1.00 1.30 0.70 0.50 1.00 1.30 0.50 0.70 0.60 1.00 1.40 0.45 0.70 0.80 2.50 2.00 1.80 0.70 0.90 1.40 0.90 0.90 0.80 1.00 1.30 1.50 1.40 0.65 0.55 0.40 0.80 0.65 2.30 2.30 2.00 1.80 2.80 2.00 2.20 2.50 2.60 4.50 2.20 2.30 4.00 2.20 2.20 1.50 1.00 2.50 0.80 1.00 1.80 1.50 VENETO VENETO ITALIA VENETO ITALIA FRANCIA ITALIA ITALIA ARGENTINA 1.80 4.50 1.30 3.00 0.35 1.80 0.50 1.00 1.20 SICILIA SICILIA LAZIO 0.80 0.60 1.20 N.B. I prezzi si riferiscono a prodotti di 1a categoria (regolamento Ue 2251/92); calibratura in mm e imballaggi base 30x50 cm. PADOVA PROVENIENZA PREZZO ITALIA ITALIA PUGLIA ITALIA ITALIA SICILIA FRANCIA 0.82 1.50 1.30 0.40 0.45 0.90 1.80 ITALIA 0.50 OLANDA VERONA PROVENIENZA ITALIA ITALIA PUGLIA ITALIA ITALIA SICILIA FRANCIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA 0.34 ITALIA MAROCCO MAROCCO ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA 1.35 2.65 1.80 1.50 0.75 1.05 1.40 1.00 0.70 ITALIA SICILIA SICILIA 0.90 1.45 1.45 OLANDA SICILIA 0.43 0.78 SICILIA SICILIA SPAGNA SPAGNA ITALIA 2.00 1.80 1.70 1.55 2.65 SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA ITALIA SICILIA SICILIA 2.25 2.25 2.50 2.70 1.80 2.60 4.60 2.00 SPAGNA 1.65 ITALIA ITALIA ITALIA VENETO VENETO VENETO VENETO ITALIA VENETO ITALIA FRANCIA ITALIA ITALIA 0.52 1.00 2.00 1.10 0.80 1.85 2.20 0.90 1.65 0.18 1.65 0.50 0.80 SICILIA 0.85 ITALIA ITALIA MAROCCO MAROCCO ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA SICILIA SICILIA BRASILE ITALIA OLANDA SICILIA SICILIA SPAGNA SPAGNA SPAGNA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA SICILIA ITALIA SICILIA SICILIA SICILIA SPAGNA MAROCCO ITALIA ITALIA ITALIA ITALIA VENETO VENETO VENETO VENETO ITALIA VENETO ITALIA FRANCIA ITALIA ITALIA ARGENTINA SICILIA SICILIA LAZIO PREZZO 1.40 0.35 0.40 1.40 0.90 1.00 0.60 0.40 0.57 1.20 2.00 1.70 1.50 0.90 1.65 0.70 0.60 1.25 0.48 0.40 1.45 1.30 2.30 2.20 2.50 3.50 2.70 3.50 1.50 2.30 0.65 1.00 1.70 2.80 1.60 0.36 2.00 0.70 1.15 0.75 98 Terra e Vita [ L'OPINIONE ] RIFORMA DEL CATASTO Al via la raccolta dei dati, ma con l’appoggio di tutti 22 marzo 2014 ncorso Fata 20 09 di Andr é Van St ijn on il cambiamento del governo e con la nuova linea introdotta da Matteo Renzi qualcuno aveva già ipotizzato un blocco della riforma catastale. Invece del blocco da parte del governo c’è stata una conferma del lavoro del vecchio esecutivo Letta. In aula il provvedimento delega è passato con il 75% di voti favorevoli. In pratica con la legge delega è stato demandata al Governo l’emanazione di decreti legislativi con i quali attuare la riforma stessa. Si parla di quattro provvedimenti (vedi anche TV 10/2014). È indubbio che in un paese moderno la riforma è obbligatoria e non più rimandabile. Il patrimonio immobiliare censito in catasto dall’ultimo dato fornito dall’agenzia delle Entrate è di oltre 60 milioni di unità immobiliari, quindi parliamo di numeri che non lasciano spazio a incertezze e il carico fiscale è tale che non possiamo pensare a dilazioni. Per questo le 14 organizzazioni rappresentanti il mondo economico coinvolto della norma (Abi, Ance, Ania, Casartigiani, Cia, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confedilizia, Confesercenti, Confindustria e Fiaip) si sono riunite subito per monitorare ed elaborare proposte volte alla più equa proposizione della riforma. La revisione del catasto dei fabbricati porterà ad attribuire a ciascuna unità immobiliare un valore patrimoniale di mercato e un valore rappresentante la rendita dell’immobile. In pratica nei fabbricati non si avrà una sola rendita catastale ma un valore di mercato che rappresenta la redditività dell’immobile stesso. Per i terreni, dove la rendita è già divisa per reddito dominicale e reddito agrario si dovrà verificare la congruità delle stessa e la riforma, come per i fabbricati, in un valore (ex dominicale) che rappresenti il valore di mercato del bene e un valore (ex agrario) che rappresenti il reddito di detto terreno. È quindi indispensabile che le 14 organizzazioni di categoria effettuino un monitoraggio sui valori di compravendita e sui canoni di locazione delle unità immobiliari. In un recente comunicato hanno infatti annunciato che, anche a livello territoriale, raccoglieranno dati che potranno poi essere confrontati con i valori e i redditi (rendite) dell’agenzia delle Entrate. Infatti quest’ultima partendo sia per terreni che fabbricati dai metri quadrati, elaborerà i dati sulla base di un algoritmo che tenga conto del mercato, della zona e delle condizioni dell'immobile (stato conservativo dell’immobile). Il procedimento non sarà collegato alla vecchia struttura della rendita il cui aggiornamento avviene solo per i nuovi fabbricati accampionati, ma si ripartirà dai dati base applicando su di essi il nuovo sistema di elaborazione. Un lavoro complesso che però eliminerà sicuramente alcune incongruità di oggi, ove solo gli ultimi accampionamenti, di fatto hanno rendite congrue e vaste aree del territorio hanno rendite ancora determinate su criteri non più reali. Non mancheranno sicuramente con un lavoro di così ampia mole casi in cui l’impostazione dell’algoritmo darà risultati errati e non congrui e per questo è necessario, a mio avviso, che vengano studiate anche valutazioni che partono da elementi diversi. È per questo che la revisione delle 14 organizzazioni invece partirà dall’acquisizione di una consistente e qualificata mole di »dati e documentazione per ogni possibile tipologia di immobile oggetto della revisione catastale (abitazioni, uffici, studi, negozi, botteghe artigianali, laboratori, magazzini, opifici industriali, ecc.) e con la più ampia varietà di distinzioni possibili (per zona, stato conservativo dell’immobile, ecc.), così da consentire l’elaborazione di proposte per la revisione del sistema estimativo di tutte le unità immobiliari, a destinazione sia ordinaria sia speciale». Aspettiamo i decreti per vedere in concreto la riforma ma, dobbiamo far presente ai lettori, che l’azione delle 14 organizzazioni dovrà essere quanto mai supportata da tutti, fin da oggi. Foto Co DI LUCIANO BOANINI C n. 12/2014