Mostra a cura di Francesca Alix Nicoli

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Mostra a cura di Francesca Alix Nicoli
Mostra a cura di Francesca Alix Nicoli
Con interventi di Anna V. Laghi e Giovanna Bernardini
Titolo della Mostra
Antoine Poncet
Aureo equilibrio nell’astrattismo internazionale
Centro Internazionale di Arti Plastiche di Carrara
Allestimenti a cielo aperto
Via Verdi, Piazza XXVII Aprile
CARRARA 30 giugno- 8 settembre 2013
Chevalier de l’Ordre
National du mérite
Officier dans l'Ordre
des Palmes académiques
Si terrà nell’ambito della prossima edizione di Carrara Marble Weeks,
organizzata dall’Ente Fiera di Carrara in collaborazione con il Comune di
Carrara e l’Associazione Industriali Massa e Carrara, ed andrà avanti per quasi
tutta l’estate la mostra di opere monumentali del grande esponente del
linguaggio astratto Antoine Poncet.
Lungo l’arco di tutta una vita Antoine Poncet ha seguitato ad accumulare
successi senza mai strafare, anzi il più delle volte con una certa placidità. Dal
1993 è accademico all’Institut de France, più tardi è presidente dell’Académie
des Beaux Arts di Parigi, ma la sua prima partecipazione alla Biennale di
Venezia si registra già nel 1956. Sue opere monumentali, di un linguaggio
astratto nettissimo e raffinato, si trovano nelle migliori collezioni d’arte del
mondo, dalla Fondazione Gianadda in Svizzera all’Open-Air Museum di Hakone
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in Giappone, dal parco della università californiana di Stanford al ben più vicino
Centre Pompidou della sua amata Parigi. È rappresentato a New York da
Nathan Cummings, Slatkine e Weintraub dagli anni settanta, ma è la sua
rapida e ben radicata penetrazione in Medio ed Estremo Oriente a fare di questo
artista franco-svizzero una figura tipica e anche precoce del mondo globalizzato.
È a un simposio storico in Giappone nel 1963, l’anno successivo l’archi-star
giapponese Kenzo Tange lo intercetta per la Fondazione Kyoto. E segna un altro
punto nel 1967 ponendo un grosso lavoro all’ambasciata svizzera di Pechino.
Dagli albori del XXI secolo Poncet non smette di lavorare in Cina, introdotto per
vie personali e per la fitta rete di consolidati rapporti internazionali. E l’affinità
di carattere diventa motivo di successi. Non turbare, passare inosservati, ma
fare breccia e trapassare anche i muri più spessi per forza di inerzia, come
l’acqua, attraverso l’azione blanda, perseverante e cocciuta, propria di chi ha
dalla sua la calma e quasi una svogliatezza. Guai a volere troppo, mai forzare la
mano, al bando la ricetta che vale nelle arringhe televisive della politica,
nell’intrattenimento o nella pornografia. Non piace nelle corti più influenti
d’Europa e d’oltremare. Poncet ha attraversato con passo felpato un secolo
scompigliato e triste, troppo votato all’analisi introspettiva e ai mali sociali, che
ha visto succedersi a Parigi un po’ di tutto, fino ai situazionisti e ai filosofi poststrutturalisti contestatari anche di Freud, Lacan e persino di Marx, visti questi
ultimi come altrettanti lacci alla liberazione totale. Dei puristi dell’astrazione
internazionale egli ha fatto sua una dura lezione di etica che lo sospinge senza
scossoni attraverso e oltre le sirene del nichilismo relativista. Al pari di Moore e
Arp, Poncet continua a radicare la creazione artistica in una caratura intima che
s’ispira a parole terribili e solenni come onestà intellettuale, parole fuori tempo
in un’epoca votata a mode tanto più spettacolari quanto più effimere, in
condizioni d’impermeabilità uniche e incredibili per uno che lavora con i giovani,
estraneo alla volgarità televisiva, incolume dai vizi della società dello spettacolo,
così ben preconizzata da Guy Debord nel 1964. Artista di successo di cui
volentieri si ricerca la compagnia nel bel mondo a Parigi, nei palazzi reali qatari
della sceicca Mozah, nelle più alte sfere della burocrazia cinese di Pechino e
Shanghai, così come a casa del maggiore azionista della società di rating
internazionale Fitch, l’importante uomo d’affari francese Marc de la Charrière.
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Presenza quasi unica che unisce in modo raro la dolcezza nei modi e
l’essenzialità come missione.
Dopo i primissimi studi della storica Anna Laghi ed a seguito del recentissimo e
voluminoso
Astratto
Monumentale,
curato
di
Valentina
Fogher
con
l’Associazione Arkad, questa mostra intende celebrare Antoine Poncet,
grandissimo maestro internazionale. Ma in verità, e alla fin fine, qui si cerca di
riaprire un caso, riscrivere una pagina nella storia dell’arte che rimane troppo
spesso tralasciata dalla critica odierna, così ostinatamente arroccata sul
contemporaneo da trascurare completamente gli esiti della scuola moderna nei
suoi attingimenti più alti e significativi. Insieme agli amici e sodali Carlo Sergio
Signori e Augustin Cardenas, l’opera di Antoine Poncet segna, nell’ambito
dell’astrattismo internazionale dai suoi primissimi inizi in Kandinskij e Klee a
noi, la stagione più felice, un’età aurea, una maturità morfologica e d’intenti
attinta passando oltre, e digerendo, la naturale irrequietezza dell’espressionismo
astratto degli americani attivi negli anni cinquanta. Intorno al 1975, entra nella
sua terza generazione il linguaggio
dell’esistenzialismo
aprendosi
ad
astratto,
una
più
e va oltre i malesseri
ampia
dimensione
sociale.
Un’importantissima pagina nella storia dell’arte cha ha fatto centro nell’area
apuo-versiliese, ed è patrimonio spirituale comune fra Carrara e Pietrasanta,
nel più generale rigoglio di forme sbocciato all’ombra delle Alpi Apuane, una
stagione
gloriosa
che
incomprensibilmente
stenta
ancora
ad
essere
correttamente intesa ed assimilata dai critici e dagli storici dell’arte di oggi.
BIOGRAFIA : Nato nel 1928 a Parigi. Nipote di Marcel Poncet, pittore e vetraio
svizzero, Antoine Poncet scopre la scultura dall’età di 14 anni, dapprima con
Reymond a Losanna, ed in seguito Germaine Richier a Zurigo (1942). Studia
all’École des beaux-arts di Losanna dal 1942 al 1945. Borsista dello Stato
francese, rientra a Parigi dove si stabilisce in modo definitive dal1948. Diviene
allora allievo di Zadkine e Gimond, incontra Hans Jean Arp (del quale sarà
assistente dal 1953 al 1955), Brancusi, Laurens e si lega d’amicizia con Alicia
Penalba, Etienne Martin, François Stahly, Walber. Nel 1956, Antoine Poncet
partecipa alla Biennale di Venezia e riceve l’anno successive il Prix André Susse
(Académie des beaux-arts). La sua prima mostra personale ha luogo nel 1956
alla Galerie Iris Clert di Paris. Antoine Poncet partecipa da allora a numerose
manifestazioni. Nel 1960, è Membro della Giuria del Prix Bourdelle, dal 1961 al
1965, partecipa alle Biennali di Anversa - Middelheim (Belgio), e nel 1963 al
Simposio di scultura di Manazvru (Giappone). Nel 1969 è Presidente del
Comitato del Salon de Mai. En 1983 riceve il Prix Henry Moore dal Museo di
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Hakone (Giappone) e nel 1996 il Prix de l'Hermitage (Lausanne). Antoine Poncet
è Membro dell’Accademia di Belle Arti. E’ stato Presidente dell’Accademia di
Belle Arti nel 2009.
OPERE MONUMENTALI:
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Fondation Kyoto, Kyoto (Japon)
Résidence Sun and Surf, Palm Beach (ÉtatsUnis)
Société Oxford Chemical, Atlanta (États-Unis)
Gant Ltd, New Haven (États-Unis)
Northwestern University (États-Unis)
Stanford University (États-Unis)
Mount Sinaï Hospital, New York
Crédit lyonnais, New-York
Connecticut College, New London (États-Unis)
École Polytechnique, Saclay (Essonne)
ENA, Paris
Université de Besançon (Doubs)
Marina Center, Singapour
Ambassade de Suisse, Pékin
Place des Bergues, Genève
Jardin du Palais des Congrès, Montreux
Hôpital universitaire, Genève
Swiss Atlantic, Lausanne (Suisse)
Université de Lausanne, Dorigny (C.M.)
Fondation Pierre Gianadda, et Ville de Martigny, Suisse
Antoine Poncet è Presidente Membre della Fondation Jean Arp e Presidente
degli Amici di Antoine Bourdelle, è Accademico di Francia ed è stato presidente
Accadmia Belle Arti di Parigi.
SCHEDA TECNICA
VERNISSAGE: Sabato 29 Giugno alle ore 18.00
Presso Centro Internazionale Arti Plastiche 2 Via Canal de Rio Carrara.
FINISSAGE: Conferenza in chiusura 6-8 settembre, giorno, orario e luogo da
stabilirsi.
PROMOSSA DA: Laboratori Artistici Nicoli in collaborazione con il Comune di
Carrara, Assessorato alla Cultura e con il sostegno di Comune di Carrara, Fiera
Marmi e Macchine, Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, Associazione
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Industriali Massa e Carrara.
MAIN SPONSORS: Henraux s.p.a., Laboratori Artistici Nicoli,
Fonderia
Tesconi, Laura Natali Membro Cda Henraux.
QUANDO: 29giugno – 29 agosto 2013.
DOVE: Centro Internazionale delle Arti Plastiche di Carrara
Indirizzo: Via Canal Del Rio – 54033 Carrara
Orari: 10.00 -13.00 ; 15.30-18.00
Chiuso la domenica
Ingresso: 2 €
SCULTURE A CIELO APERTO: Piazza XXVII Aprile, Carrara.
INFO: Francesca Alix Nicoli at [email protected] or cell. 349 6612408
Centro Internazionale delle Arti Plastiche tel. 0585 779681.
CATALOGO EDIZIONI SEA a cura di Francesca Alix Nicoli:
Introduzione di Giovanna Bernardini Assessore alla Cultura Comune di
Carrara, con saggi critici di Giacinto Di Pietrantonio, Francesca Alix Nicoli,
Anna Vittoria Laghi.
Con una testimonianza di Antoine Poncet in lingua francese e italiana
VISITE AI LABORATORI ARTISTICI NICOLI: I visitatori dell’esposizione
potranno effettuare visite guidate all’interno dei Laboratori Artistici Nicoli nei
seguenti orari e giorni: lunedì- venerdì 9-12 e 13-16. Costo Euro 5 a persona. Per
visite al di fuori dei normali orari di apertura al pubblico è possibile effettuare
una richiesta all’indirizzo: [email protected].
LA CURATRICE: Dopo gli studi classici Francesca Alix Nicoli si laurea in Storia
della Filosofia e, di seguito, in Storia e Metodologia della Critica d’Arte. Le sue
prime pubblicazioni vertono sul pensiero filosofico di David Hume nella
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produzione storiografica più recente, ed escono su riviste specialistiche
universitarie. Nel 2004 dà alle stampe il primo libro di critica d’arte su “Le
giuste premonizioni di Fausto Melotti”.
Interrompe gli impegni universitari
come assistente di cattedra di storia della filosofia all’Università degli Studi di
Bologna e fa rientro a Carrara per prendere in mano la direzione dell’azienda di
famiglia, gli Studi di Scultura Nicoli che operano dal 1835 in campo
internazionale. Da allora opera con i maggiori artisti contemporanei come
production manager. Suoi saggi specialistici sono apparsi in cataloghi e volumi
collettanei di arte contemporanea ed approfondimento critico, ed è collaboratrice
di numerose riviste di settore e magazines, fra le quali Flash Art, Arte e Critica,
Artribune, Segno. Presso Mimesis Editore nella collana Eterotopie è uscito nel
2013 il suo secondo libro “Giù le mani dalla modernità”.
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