Amundi TLMC Azionario Globale
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AMUNDI SGR AMUNDI TLMC AZIONARIO GLOBALE Relazione Semestrale al 28 giugno 2013 Fondo comune di investimento mobiliare aperto di diritto italiano armonizzato alla Direttiva 2009/65/CE Relazione Semestrale – 28 giugno 2013 Amundi TLMC Azionario Globale INDICE Considerazioni Generali - Commento Macroeconomico ........................................................ 3 Politica d’investimento e redditività ......................................................................................... 5 Situazione Patrimoniale .......................................................................................................... 6 Pag. 2 Relazione Semestrale – 28 giugno 2013 Amundi TLMC Azionario Globale Considerazioni generali - Commento macroeconomico Il primo semestre del 2013 ha visto consolidarsi la crescita americana e il permanere in recessione dell’area euro, mentre dalle economie emergenti sono giunti segnali di parziale rallentamento. Le stime per tutto il 2013 continuano a puntare ad un limitato rimbalzo della crescita globale rispetto allo scorso anno e ad un contemporaneo parziale rientro del tasso d’inflazione. Nel primo semestre l’inflazione ha decelerato in gran parte delle economie avanzate, in primis in Europa e negli USA. Le politiche monetarie sono rimaste globalmente espansive e pertanto favorevoli ad un miglioramento dello scenario di crescita reale. Stati Uniti Nel primo semestre gli Stati uniti hanno confermato il positivo percorso di crescita imboccato lo scorso anno. La crescita dell'occupazione si è rafforzata, così come il recupero del settore immobiliare e degli investimenti delle imprese. Il superamento della questione del fiscal cliff ha contribuito a ridurre eventuali impatti negativi sui consumi, mentre rimane ancora aperta la questione su come distribuire i tagli di spesa. Dal canto suo, la Fed ha proseguito sulla strada della creazione di nuova liquidità tramite acquisti di titoli nel mercato dei capitali. Tuttavia, pur confermando la volontà di mantenere i tassi agli attuali livelli prossimi a zero fino al 2015, la Banca centrale americana ha aperto alla possibilità di un progressivo rallentamento negli acquisti di titoli nell’ultima parte dell’anno, innescando un aumento della volatilità dei mercati obbligazionari nel mese di giugno. L’inflazione, infine, non costituisce una minaccia immediata negli USA, come confermano sia i trend degli indici dei prezzi al consumo sia le revisioni al ribasso delle stime della Fed per i prossimi mesi. Area Euro Nell’area euro si assiste a tre trend principali sotto il profilo macroeconomico: 1) l’inflazione sta rientrando in molti paesi dell’area, soprattutto al netto degli effetti sui prezzi delle manovre fiscali approvate lo scorso anno. La debolezza della domanda interna per consumi e investimenti e l’aumento del tasso di disoccupazione sono alla base del raffreddamento dei tassi di inflazione nei paesi dell’area euro, ad esclusione di poche eccezioni. 2) Come si scriveva, l’economia dell’area euro rimane in moderata recessione, ma con una combinazione differente rispetto al 2012: le spinte recessive si stanno spostando dai paesi che hanno sofferto di più lo scorso anno ai paesi chiamati “core”. Infatti, ad esclusione della Spagna, i paesi periferici dovrebbero mostrare dati di crescita meno negativi quest’anno, mentre Francia e Germania incominciano a soffrire rispettivamente di una limitata recessione e di un rallentamento. 3) Al contempo, le dinamiche del credito al settore privato permangono deboli e rispecchiano sia la deludente performance macroeconomica che gli effetti ritardati e indiretti della crisi del debito sovrano del 2011 e dello scorso anno. Dal canto suo, la BCE, grazie alle misure già prese e ad un politica monetaria accomodante ha mantenuto basso il rischio sistemico, nonostante le incertezze venutesi a creare a seguito delle elezioni italiane e alla successiva crisi cipriota. La BCE ha provveduto inoltre a tagliare nuovamente i tassi ufficiali e a confermare di essere pronta a nuove misure sia di tipo tradizionale che di tipo straordinario, nel caso fosse necessario. Sul versante fiscale si sta diffondendo un più ampio consenso politico a livello europeo sulla necessità di combattere la recessione pur tutelando i progressi raggiunti in termini di rientro degli squilibri di bilancio. Ne è prova anche il risultato del summit di giugno scorso che ha stanziato maggiori fondi per contrastare la disoccupazione ed il recente indirizzo espresso in questa direzione da parte della commissione europea. Giappone Dal Giappone sono venuti importanti cambiamenti di politica fiscale e monetaria, peraltro in parte già annunciati alla fine dello scorso anno. La Banca centrale nipponica ha aumentato significativamente i volumi dei titoli acquistati, espandendone considerevolmente lo spettro e immettendo grandi quantità di nuova liquidità nel sistema. Gli effetti di sostegno all’economia prodotti da tale politica monetaria si aggiungeranno a quelli già prodotti dalla politica fiscale divenuta già espansiva. L'effetto finale sullo yen è stato di un forte e rapido deprezzamento contro tutte le altre principali divise: tale deprezzamento dovrebbe contribuire a sostenere l’export nipponico nei prossimi trimestri e contribuire altresì ad un parziale quanto auspicato rientro dell’inflazione in territorio positivo dopo una lunga fase di deflazione. Pag. 3 Relazione Semestrale – 28 giugno 2013 Amundi TLMC Azionario Globale Economie emergenti Le economie emergenti hanno mostrato dati complessivamente meno brillanti rispetto alle attese ed i relativi mercati hanno corretto generalmente in misura più significativa rispetto a quelli dei paesi avanzati soprattutto dopo gli annunci della Fed su un eventuale rallentamento della creazione di liquidità. L’area Asiatica continua a trainare la crescita delle economie emergenti, pur evidenziando un parziale raffreddamento, seguita dall’area latino-americana e dalle economie dell’Europa orientale. Nonostante il rallentamento, il comparto emergente continua ad offrire tassi di crescita nettamente più elevati rispetto a quelli delle economie avanzate. I mercati nel primo semestre del 2013 Tutti i principali mercati finanziari hanno prodotto performance generalmente positive nei primi mesi dell’anno, per poi entrare da metà maggio in poi in una fase parzialmente riflessiva e relativamente volatile. La combinazione di buoni dati economici dagli USA e del permanere di condizioni di liquidità particolarmente abbondanti nell’ambito di politiche monetarie espansive negli USA e in Giappone è stata alla base del recupero dei comparti azionari e obbligazionari, soprattutto a spread questi ultimi, nei primi mesi dell’anno. Le successive incertezze sull’eventuale fine anticipata del piano di immissione di nuova liquidità da parte della Fed hanno contribuito a innescare una rapida correzione soprattutto dei mercati obbligazionari nelle ultime settimane del semestre, sebbene le ultimissime sedute di giugno abbiano visto un parziale recupero. Prospettive per il secondo semestre Le attuali differenze negli scenari macroeconomici delle principali aree economiche globali sono destinate a persistere anche nella seconda parte dell’anno. In particolare, il dibattito emerso negli Stati Uniti sull’eventuale rallentamento nella creazione di nuova liquidità da parte della Fed conferma l’avvenuto miglioramento del quadro di crescita americano. In Giappone, al contrario, la necessità di uscire da una prolungata fase di deflazione favorirà il pieno mantenimento delle attuali misure straordinarie di politica monetaria e fiscale. La BCE dal canto suo ha deciso nuove misure di sostegno al credito e ha annunciato di mantenere i tassi bassi per un prolungato periodo di tempo, confermando che il quadro di crescita fatica a tornare in positivo nell’area euro richiedendo pertanto una politica monetaria accomodante. Il denominatore comune dovrebbe ancora una volta riguardare il trend del tasso d’inflazione che non continua a non costituire una minaccia in tutte le principali economie avanzate e in buona parte di quelle emergenti. La politica monetaria rimarrà pertanto globalmente accomodante anche nel secondo semestre soprattutto sul versante dei tassi di interesse ma il rimbalzo della crescita sarà limitato. In questo quadro, l’atteggiamento nei confronti dei mercati finanziari è cautamente ottimista per la seconda parte dell’anno privilegiando mercati e aree che offrono migliori prospettiva di crescita in combinazione con politiche monetarie accomodanti. Pag. 4 Relazione Semestrale – 28 giugno 2013 Amundi TLMC Azionario Globale Politica d’investimento L’andamento dei mercati nella prima metà del 2013 è stato la continuazione del trend registrato nell'ultima parte del 2012. I mercati azionari sono andati bene e il rischio sistemico è diminuito con le anticipazioni di un prolungato periodo di politiche monetarie accomodanti da parte delle banche centrali. Tuttavia, la tendenza al rialzo è stata una combinazione di “stop and go”, poiché quasi ogni mese si sono verificati eventi che hanno generato preoccupazioni sui mercati. Dalla crisi di Cipro e le elezioni italiane che hanno testato l'Europa, al tetto del debito e i sequester negli Stati Uniti. I mercati si sono attestati al ribasso prima di riprendere il loro trend rialzista, che non è stato però omogeneo. Il Giappone ha continuato il rally di mercato iniziato l'anno scorso, gli Stati Uniti sono stati supportati dal miglioramento dei dati economici e dalla modesta ma costante crescita delle proprie imprese. D'altra parte l'Europa ha avuto delle difficoltà e ha concluso con un andamento piatto il primo semestre dell'anno. Durante il primo trimestre l'attività economica ha toccato il fondo nei mercati emergenti, ma la crescita non è tornata ai livelli previsti, in quanto i prezzi delle materie prime sono rimasti bassi e i dati sulla crescita della Cina sono stati rivisti al ribasso. La percezione del rischio di investimento è stata trasferita dai paesi sviluppati alla Cina! Nel mese di giugno, la Fed ha evocato un ridimensionamento dei suoi acquisti di titoli ed ha scatenato un'ondata di panico su tutti i mercati. I mercati devono adeguarsi a questa fase di transizione, in cui la crescita economica deve riprendere dopo il flusso di liquidità proveniente dalle banche centrali. Come tutti i periodi di transizione la strada della ripresa rischia di essere irregolare, riteniamo comunque che i mercati azionari abbiano ancora molto da offrire, sostenuti da dividendi relativamente alti, valutazioni ancora in linea con la media di lungo periodo e possibile ripresa del ciclo di fusioni & acquisizioni. Durante il primo semestre (fino al 12 giugno) il fondo ha sottoperformato il benchmark, rispettivamente +8,7% vs +12,5%. Quattro settori hanno contribuito positivamente alla performance in termini di stock picking: utilities (NextEra e Questar negli Stati Uniti), energia (Anadarko e Core lab negli Stati Uniti), beni di prima necessità (Danone in Francia e Pepsico negli USA) e telecomunicazioni. Al contrario i settori industriale, tecnologico e materiali sono stati i peggiori nello stock picking in termini di performance. Successivamente, per far fronte alla richiesta di riscatto del 100% delle quote del fondo, abbiamo provveduto alla vendita di tutti gli strumenti finanziari. Il fondo è attualmente in attesa di incassare gli ultimi dividendi per poter rimborsare totalmente le quote rimanenti. REDDITIVITÀ Il Fondo ha registrato, nel primo semestre del 2013, una performance dI -2,93%, mentre quella del benchmark di riferimento è stata pari a +11,23%. Pag. 5 Relazione Semestrale – 28 giugno 2013 Amundi TLMC Azionario Globale Situazione patrimoniale ATTIVITÀ Situazione al Situazione a fine 28/06/2013 esercizio precedente In percentuale del Valore complessivo In percentuale del Valore complessivo totale attività A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI A1. Titoli di debito totale attività 58.766.166 91,9 58.766.166 91,9 A1.1 titoli di Stato A1.2 altri A2. Titoli di capitale A3. Parti di OICR B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI B1. Titoli di debito B2. Titoli di capitale B3. Parti di OICR C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia C2. Opzioni, premi o altri strumenti C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati finanziari derivati non quotati D. DEPOSITI BANCARI D1. A vista D2. Altri E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E F. POSIZIONE NETTA LIQUIDITÀ F1. Liquidità disponibile F2. Liquidità da ricevere per operazioni F3. Liquidità impegnata per operazioni G. ALTRE ATTIVITÀ G1. Ratei attivi G2. Risparmio di imposta G3. Altre OPERAZIONI ASSIMILATE 59.761 79,9 5.105.903 8,0 59.761 79,9 3.647.367 5,7 58.184.277 91,0 da regolare da regolare TOTALE ATTIVITÀ -56.725.741 -88,7 15.060 20,1 48.243 0,1 115 0,1 2.773 0,0 14.945 20,0 45.470 0,1 74.821 100,0 63.920.312 100,0 Pag. 6 Relazione Semestrale – 28 giugno 2013 Amundi TLMC Azionario Globale Situazione patrimoniale 100.000.000,001 PASSIVITÀ E NETTO H. FINANZIAMENTI RICEVUTI I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E 100.000.000,001 Situazione al Situazione a fine 28/06/2013 esercizio precedente Valore complessivo Valore complessivo 757.471 OPERAZIONI ASSIMILATE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI M1. Rimborsi richiesti e non regolati M2. Proventi da distribuire M3. Altri N. ALTRE PASSIVITÀ N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati N2. Debiti di imposta N3. Altre TOTALE PASSIVITÀ VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO Numero delle quote in circolazione Valore unitario delle quote 12.450 15.561 2.450 3.560 10.000 12.001 12.450 773.032 62.371 63.147.280 660,000 648.650,226 94,502 97,352 MOVIMENTI DELLE QUOTE NELL’ESERCIZIO Movimenti delle quote nel periodo Quote emesse 4.339,278 Quote rimborsate 652.329,504 Pag. 7 Relazione Semestrale – 28 giugno 2013 Amundi TLMC Azionario Globale Pag. 8