Pianificazione finanziaria, fattore critico per le start-up

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Pianificazione finanziaria, fattore critico per le start-up
Pianificazione finanziaria, fattore critico per le
start-up
Buone idee, potenziale di mercato e un valido team dirigenziale sono
solo tre dei requisiti necessari per un’efficace fondazione d’impresa.
Ciò che rende possibile il funzionamento di un’azienda, tuttavia, è la
liquidità, vero carburante e lubrificante del motore imprenditoriale.
Per ottenere una pianificazione realistica della liquidità è necessario
tenere conto, in maniera più dettagliata possibile, di tutti i possibili
deflussi: da un lato, è importante non fare stime troppo “risicate”, così
da evitare un inceppamento del motore a causa di potenziali
“ristrettezze” o altri eventi imprevisti; dall’altro, è necessario contenere
la liquidità in eccesso, che non può essere impiegata in maniera
redditizia. In ogni caso, soprattutto nella fase di avvio, l’operatività
dev’essere assistita da sufficienti risorse, così da consentire il
raggiungimento della successiva fase di sviluppo.
A tale scopo, è ineludibile un piano finanziario dettagliato: si tratta,
infatti, di uno strumento efficace per la pianificazione della liquidità,
ma anche di un punto di riferimento per gli investitori, consentendo
loro di giudicare la destinazione ultima del loro denaro e l’accuratezza
con cui l’imprenditore gestisce le risorse. Una pianificazione realistica
e un’informativa completa ai datori di capitale sono inoltre importanti,
poiché questi ultimi sono a loro volta fonte di raccomandazioni e
possono apportare ulteriori informazioni e punti di vista.
In fase di pianificazione, è opportuno dare una risposta a domande
del tipo “quanto” e “per quanto tempo”. Un finanziamento troppo
esiguo o a scadenza troppo ravvicinata si traduce in un nuovo
fabbisogno di risorse, implicando così il ricorso a costosi strumenti di
breve termine (ad es. scoperto di conto corrente). Se viene chiesto un
prestito maggiore di quanto effettivamente necessario, ciò comporta
un aumento degli interessi passivi, a fronte del quale non si registra
un maggior fatturato. Anche un finanziamento più lungo del previsto, a
fronte di entrate che consentirebbero un rimborso anticipato e di un
impiego più redditizio del capitale, ingenera un inutile aggravio
d’interessi. La pianificazione deve, inoltre, considerare attentamente
le condizioni, ad es.:
• è possibile un’estinzione anticipata?
• quali garanzie devono essere prestate?
© ROI TEAM CONSULTANT
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In breve
Autore
Andreas Siese
Bibliografia/fonte
Starting Up, numero
04/2007: “Die 7
Todsünden der
Unternehmensfinanz
ierung”. [I 7 peccati
mortali del
finanziamento
aziendale, NdT]
Management Memo n°
Di regola, chi presta capitali a un’azienda richiede garanzie, il cui valore è superiore a quello
dell’importo effettivamente garantito. Se tali garanzie sono eccessive, è possibile che non vi
sia ulteriore spazio per accedere a nuovi finanziamenti. Ma anche la presenza in bilancio di
una quota eccessiva di capitale di terzi può essere un deterrente per i potenziali investitori.
Spesso, i fondatori d’impresa non sono consapevoli dell’intera gamma di possibilità a loro
disposizione: incentivi e sovvenzioni vengono richiesti troppo tardi e, alla fine, si preferisce
far ricorso a nuovi crediti bancari. Per accrescere la quota di capitale proprio, ad esempio,
potrebbe tornare utile il concetto di venture capital: società che non offrono solo capitale di
rischio, ma propongono anche servizi di consulenza finalizzati a un’attenta analisi delle idee
commerciali e una valutazione dell’opportunità dell’investimento. Per le piccole e medie
imprese, più restie a tollerare l’“intrusione” di società terze, una valida alternativa è offerta dai
mezzanine capital, finanziamenti composti da quote che in bilancio figurano come capitale
proprio e che, quindi, vanno ad accrescere la percentuale patrimoniale, ma che nel
trattamento sono assimilate al capitale di terzi. Per convincere i finanziatori, i rating rilasciati
da agenzie esterne non sono solo utili, ma talvolta addirittura indispensabili: un sigillo di
qualità “certificata” si vende meglio. In ultima analisi, il mercato finanziario non si discosta poi
così tanto da quello delle uova di produzione biologica!
Infine, un buon piano finanziario dipende dalla sua realizzazione, dalla conformità con i
parametri e dal controllo degli obiettivi. A certe condizioni, può rendersi necessario un
adeguamento, qualora si verifichino eventi imprevisti: un buon sistema di controllo consente
reazioni rapide e flessibili, introducendo una nuova pianificazione di lungo respiro. In
conclusione, la ricetta per una buona pianificazione finanziaria si basa sui seguenti
ingredienti: scrupolosità, controllo e disciplina.
Ristrettezza di liquidità
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Management Memo n°