Segnala comportamenti anomali in banca. L`azienda lo ha licenziato
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Segnala comportamenti anomali in banca. L`azienda lo ha licenziato
Repubblica, Speciale Le Inchieste, 9 dicembre 2013 Segnala comportamenti anomali in banca. L'azienda lo ha licenziato in tronco di Andrea Sceresini Storia di Enrico Ceci, impiegato del Banco Desio. Ha notato irregolarità, le ha denunciate ai dirigenti, ma senza risultati. Poi sono arrivate indagini, patteggiamenti, cambi di dirigenza e multe della Banca d'Italia. Lui però ha perso il posto perché in Italia il "whstleblower, il soffiatore di fischietto, non è tutelato. "Aspettiamo che la magistratura termini il suo lavoro", dice il nuovo ad dell'istituto di credito ROMA - "Whistleblower": ovvero, letteralmente, il soffiatore di fischietto. Così viene chiamato, nel mondo anglosassone, colui che, assistendo a illeciti e irregolarità sul proprio posto di lavoro, decide di uscire dall'omertà e di rivolgersi alle autorità competenti. In molti Paesi, il whistleblower è tutelato da un'apposita legislazione: in Italia, ancora no. Se ne è accorto a proprie spese un giovane ragazzo di Parma, Enrico Ceci, 26 anni, che da ormai un quinquennio si ritrova a combattere, praticamente in solitaria, la sua battaglia di primo e unico whistleblower italiano del settore privato. Tutto inizia 5 anni fa. E' il maggio del 2008, quando Ceci viene assunto dalla filiale parmense del Banco Desio. Lavorando come operatore di sportello, si rende conto dell'esistenza di una falla nel sistema informatico dell'istituto di credito, in virtù della quale è possibile nascondere la reale giacenza di valuta estera presente nel caveau delle filiali. "Per prima cosa, segnalai la cosa ai miei superiori", racconta l'ex bancario "Compilai una relazione dettagliata con tutte le mie osservazioni, ma non ricevetti alcun tipo di risposta". Cacciato. Tra ottobre e novembre, si rivolge direttamente al collegio sindacale e al presidente Agostino Gavazzi. Il 14 novembre, mentre è in infortunio sul lavoro, viene improvvisamente licenziato. Stupefatto, inoltra le sue relazioni anche alla Banca d'Italia. Poi si appella alla Guardia di Finanza. Nell'estate del 2009 Enrico Ceci viene interrogato dal Gruppo investigativo criminalità organizzata (Gico) di Roma, che per conto della procura capitolina sta svolgendo delle indagini proprio sul Banco Desio. Grazie al contributo del giovane bancario, gli inquirenti riusciranno a ricostruire il complesso meccanismo "ad elevata pericolosità" che l'istituto di credito avrebbe messo in atto, nel corso degli anni, per esportare in Svizzera i capitali dei propri clienti più facoltosi. Il tutto, con la complicità dei dirigenti del Credito Privato Commerciale, la banca svizzera di proprietà del gruppo. "Vogliamo uscirne al più presto". Nel luglio del 2011 Banco Desio Lazio, Credito Privato Commerciale e numerosi ex manager vengono rinviati a giudizio con pesanti accuse, che vanno dal riciclaggio internazionale all'appropriazione indebita. Qualche mese più tardi, l'ex ad di Banco Desio Lazio, Renato Caprile, patteggia 2 anni e 10 mesi di reclusione. Nel frattempo, giunge la sanzione di Banca d'Italia, per un totale di 360mila euro. La vicenda giudiziaria è ancora in corso e la prima udienza del processo è prevista per metà gennaio. "Aspettiamo che si pronuncino i giudici", dichiara l'attuale ad di Banco Desio, Tommaso Cartone "Come banca, abbiamo interesse ad uscire al più presto da questa vicenda, che tiene impegnate parecchie risorse. Possibilmente, con le carte in regola: con una sentenza di assoluzione. Per quanto riguarda l'operato dei singoli, ognuno risponderà in proprio di ciò che ha effettivamente fatto". "Lo rifarei". Anche il whistleblower è in attesa di giudizi: innanzitutto, quello del tribunale del lavoro. In primo grado il verdetto è stato negativo, ma Enrico è oggi in attesa della sentenza d'appello. Cinque anni di battaglie gli sono costati cari, tra spese legali, avvocati e la difficoltà concreta di trovare un nuovo lavoro nel suo campo. A qualunque porta bussi, la sua fama lo precede. "E' stata dura", sorride Ceci "e lo è ancora. Ma lungo la strada ho trovato alcuni supporter. Se rifarei ciò che ho fatto? Certo che sì, senza alcuna esitazione". Parola di soffiatore di fischietto. Video: http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/repit/2013/12/09/news/ceci_whistleblower_denuncia_banco_di_desio-72277651/