il kit disegno - Palazzo Strozzi

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il kit disegno - Palazzo Strozzi
IL KIT DISEGNO
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Pare che nelle bozze molte volte, nascendo in un subito
dal furore dell’arte, si sprima il suo concetto in pochi
colpi, e che per contrario lo stento e la troppa diligenza
alcuna fiata toglia la forza et il sapere a coloro che non
sanno mai levare le mani dall’opera che fanno.
Giorgio Vasari
Un breve manuale pratico per chi vuole visitare la mostra e
osservare le opere in modo originale e, perché no, mettere in
moto la propria creatività. Il manuale è pensato sia per chi
non ha mai disegnato, sia per chi è già un po’ esperto.
Troverai dei suggerimenti e qualche esempio per scoprire
come si disegna una scultura insieme ai maestri del
rinascimento: ci sono infatti dei piccoli consigli per
rompere il ghiaccio, alcune indicazioni su come disegnare
un drappeggio e un esercizio guidato davanti a un’opera
della mostra. Puoi scegliere di seguire le pagine passo passo
oppure saltare direttamente all’esercizio che più ti interessa.
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fig. 1
iL lapis,
uno strumento per inventare!
ricorda che gli strumenti che usi sono molto importanti.
Varietà e intensità dei segni si possono ottenere
anche usando mine con gradazione di durezza diversa:
- B (Black) sono mine molto morbide. Da 8B a 5B per
ombreggiature intense. Da 4B a 2B per schizzi e disegni
artistici e architettonici
- HB e F (Fine) sono morbide, adatte per disegno e scrittura
- H (Hard) sono mine dure. Quelle da H a 5H servono per
disegni tecnici; quelle da 6H a 9H sono mine extra dure
molto resistenti e adatte per litografie e xilografie.
Il disegno è l’arte di condurre una linea a fare una passeggiata
Paul Klee
i un po' e
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L GhiAcCio...
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Ecco qualche esercizio con cui iniziare la visita in mostra!
Il lapis:
1. permette di indagare un’infinita varietà di
gradazioni di chiaro e di scuro a seconda della pressione
che si esercita sul foglio.
A sinistra del tuo foglio disegna un tratteggio
premendo con forza in modo da farlo il più scuro possibile;
a destra, disegna con un tratto più
leggero possibile. Avrai così alle estremità del foglio il
massimo scuro e il massimo chiaro.
Adesso crea una scala tonale tra i due estremi
2. è un mezzo molto duttile che ti offre la
possibilità di ottenere vari tipi di tratto:
eccone alcuni…
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disegnare la figura umana
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testa
sotto braccia
fianchi
, 1448-1449
mento
inguine
metà coscia
metà gamba
piede
Nella rappresentazione espressiva del corpo umano e dei suoi sentimenti sono fondamentali il gesto
e la posizione che la figura assume nello spazio. Ecco qualche breve indicazione per stabilire i volumi
e studiare la postura. La testa corrisponde a una di queste parti, è il modulo base .
Per ricostruire lo schema strutturale della figura umana: misura della testa x altre 7 volte su un asse verticale.
Andrea del Castagno,
ginocchia
disegnare il drappeggio
Le pieghe di un vestito sono influenzate dalla legge di
gravità, dalla forma della figura sottostante e
soprattutto dai movimenti del corpo. Per esempio:
le azioni di piegamento, quando si flettono le braccia
mediante la rotazione del gomito o le gambe tramite
il ginocchio; oppure le azioni di torsione, quando
la testa ruota verso destra o sinistra rispetto
al collo, o quando si gira il busto.
le pieghe sostengono e rafforzano l’azione del corpo
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Le forze generate dalle
azioni partono
da punti specifici, detti di
ancoraggio, che risiedono
solitamente sul collo,
sotto le ascelle, nei gomiti e
nelle ginocchia, all’altezza
dell’ombelico, lungo
l’inguine e i glutei.
Michelozzo,
1427-1438
,
I punti di ancoraggio possono
essere anche parti del vestito dove
la presenza di un elemento
genera tensioni: per esempio
un bottone da cui partono
linee di tensione quando la figura
assume una data posa.
See Me… Feel Me… Touch Me
(The Who)
Normalmente una scultura si guarda
ma non si può toccare… in questa mostra ci sono
due sale interattive che ti propongono un’esperienza
diversa: vedere con le mani prima che con gli occhi.
Se lo sguardo consente infatti di catturare un oggetto e di
fissarlo come in una foto, non sempre agevola la scoperta dei particolari
delle forme, non sempre permette di sentire le rotondità o le asperità di
un viso o di un corpo. Con le mani invece si può misurare la linearità di un naso
o di un mento, al tatto una forma scolpita diviene forma ‘viva’…
Desiderio da Settignano,
, 1464 circa
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fase 1
TOCCA la copia del busto di Marietta Strozzi di Desiderio da Settignano nella Sala Gessi. Fermati davanti, chiudi gli occhi e
inizia l’esplorazione tattile della scultura. Memorizza le sensazioni che provi, focalizza l’attenzione sui pieni e i vuoti,
sulle forme concave e convesse. Al termine dell’esplorazione fai
un passo indietro e pensa all’immagine che si è formata nella
tua mente cercando di unificare i vari particolari.
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fase 2
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OSSERVA adesso l’opera originale nell’ultima sala. Concentrati
per adesso sulla visione d’insieme e non soffermarti troppo sul
soggetto, altrimenti rischi di perdere di vista le linee di
costruzione del disegno. Un esercizio che potrebbe facilitarti
è osservare il busto “per spazi negativi” ovvero guardare
il contorno del viso concentrandosi sugli spazi vuoti,
quelli cioè all’esterno del volto.
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fase 3
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COSTRUISCI l’impianto del volto.
Per prima cosa disegna un ovale, poi le linee di costruzione che ti serviranno
per realizzare le varie parti del volto:
- l’asse centrale
- la linea degli occhi a metà dell’ovale
- la linea del naso
- la linea della bocca che è a un terzo circa della distanza tra naso e mento.
Una volta definito l’impianto puoi procedere con le parti che compongono il viso: cancella le
linee di costruzione e lavora sui dettagli degli occhi, aggiungi i capelli e le soprac¬ciglia.
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fase 4
GUARDA adesso da dove proviene la luce dominante: se proviene da sinistra, la parte sinistra del
volto sarà più illuminata, mentre a destra troveremo la gradazione chiaroscurale e l’ombra.
Segna sul tuo foglio con un contorno leggero le zone in ombra. Poi usa un tratteggio più fitto per le
zone più in ombra. Se vari lo spessore, la forza, la densità o l’inclinazione delle linee, otterrai
effetti diversi. Il tratteggio può essere incrociato, incurvato o sfumato… il chiaroscuro è una
tecnica molto personale e, dopo un po’ di esercizio, ognuno sceglie la propria!
Quando disegno mi sento rilassato. Mi piace molto disegnare e,
da piccolo, questo è tutto ciò che ti chiedono di fare alla scuola
materna. Splendido. […]Poi le cose cambiano. Quando ero alla scuola
d’arte e dovevo fare i disegni dal vero era una vera fatica. Invece di
aiutarti a esprimerti come facevi quand’eri bambino, cominciano
a importi le regole della società. E ti dicono: “No, no, non disegnare
così. Devi disegnare ”. […]
Poi all’improvviso mi è scattato qualcosa nella testa e ho pensato:
“chi se ne frega se so disegnare o no. A me piace farlo” e, giuro su
Dio, in quel preciso istante ho scoperto una libertà che non possedevo
prima. Da quel giorno non m’è importato più se il corpo umano che
stavo disegnando assomigliasse o no a un corpo umano. Non mi
sono più preoccupato che potesse piacere agli altri. Ero come drogato
da questo nuovo senso di libertà. Ancora oggi mi trovo a combattere con gente che mi dice: “Non puoi fare così. Non ha senso”. Ogni
giorno è una lotta. Ma l’importante è cercare di difendere almeno
un minimo di libertà.
Tim Burton,
, Milano 2011, p. 36
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@PalazzoStrozzi #kitdisegno
Se ti piace questo manuale puoi scaricarlo dal nostro sito:
www.palazzostrozzi.org/kitdisegno
Ideazione, disegni e testi: Lisa Colombi
Traduzione: Stephen Tobin
Progetto grafico: Benedetta Scarpelli
© Fondazione Palazzo Strozzi