Il ruolo della meteorologia nella didattica delle scienze

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Il ruolo della meteorologia nella didattica delle scienze
Rovereto, Via Tartarotti, 15
38068 (TN)
www.iprase.tn.it
tel. +39 0461 494500
fax +39 0461 494399
IL RUOLO DELLA METEOROLOGIA
NELLA DIDATTICA DELLE SCIENZE
Intervista a Filippo Orlando, a cura di
Francesca Lavagna
A
bbiamo intervistato Filippo Orlando,
collaboratore della Fondazione Museo Civico di
Rovereto in qualità di Responsabile dell'Area
Meteorologia, membro del team organizzativo
del Festival Meteorologia, giunto quest’anno alla
seconda edizione.
Il Festival Meteorologia è stato un’importante occasione d’incontro
volto a favorire l’interazione tra le diverse realtà della meteorologia
italiana e il consolidamento di una cultura meteorologica di base,
attualmente carente in Italia. La manifestazione, tenutasi a Rovereto
l’11 e il 12 novembre 2016, ha riunito operatori dei servizi
meteorologici, realtà associative e aziendali, ricercatori, utenti dei
servizi meteorologici, insegnanti, studenti e semplici appassionati.
IN EVIDENZA
• Come far conoscere il tema
della meteorologia agli
studenti?
• Quali sono i vantaggi e le
opportunità che ne
derivano?
• Sono molte le risorse
informatiche per la
meteorologia utilizzabili dai
docenti nelle attività
didattiche.
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Nei mesi di novembre e dicembre 2016, Filippo Orlando ha
collaborato con l’Iprase e ha contribuito allo svolgimento del corso
di formazione “Meteorologia per docenti”. Grazie a tale iniziativa
sono state presentate varie tematiche, come il valore della
comunicazione della meteorologia nelle attività di formazione e nei
media, il funzionamento della “Specola” di Rovereto, gli attrezzi
utilizzati dal meteorologo, l’analisi e l’osservazione del
cambiamento climatico.
Buongiorno Filippo Orlando, La ringraziamo per aver
accettato il nostro invito. Innanzitutto, cos’è la meteorologia
e di che cosa si occupa?
Il termine deriva dal greco meteorologhìa, parola composta da
metèoros - elevato - e logo - parlo -, che significa “discorso
razionale intorno a ciò che si trova in alto”, più precisamente studio
dei fenomeni che si verificano negli strati atmosferici più vicini alla
terra.
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In altre parole, tale disciplina scientifica osserva e studia le
precipitazioni - come la pioggia, la neve e la grandine -, i venti, le
nubi e tutto ciò che origina questi fenomeni dal punto di vista
scientifico.
Cosa distingue la meteorologia dalla climatologia?
La meteorologia si occupa di analizzare i fenomeni atmosferici in
un periodo di tempo limitato e ci aiuta a capire che tempo fa oggi
e, al massimo, nei prossimi giorni. Per questo si distingue dalla
climatologia, che a sua volta studia la distribuzione dei fenomeni
atmosferici nell’arco di almeno trent’anni. La climatologia, inoltre,
permette la raccolta di dati necessari per il confronto con il passato
e studia l’insieme delle condizioni atmosferiche medie di una
località.
Qual è il valore della comunicazione relativa alle previsioni
meteorologiche?
Il valore della comunicazione in ambito meteorologico è legato
soprattutto a ragioni pratiche, al supporto cioè dell’agricoltura, dei
trasporti (specie in ambito aeronautico o navale), ma anche del
turismo, spesso condizionato dalla presenza di neve sugli impianti
sciistici o dal tempo soleggiato nelle località marittime.
Quali criticità si rilevano, a tal proposito, in Italia?
La meteorologia, purtroppo, di fatto è un enorme business di cui,
negli ultimi anni, si sono approfittati soprattutto alcuni soggetti
privati. È necessario, dunque, diffidare da tutti coloro che tendono
a convertire la meteorologia in spettacolarizzazione,
sensazionalismo ed esasperazione dei fenomeni, con l’unico
scopo di attirare pubblico e aumentare l’indice di ascolto. Per fare
un esempio pratico, la comunità scientifica è contraria all’utilizzo di
termini non tecnici spesso utilizzati dai media per creare
allarmismo, come l’espressione “bomba d’acqua” o l’invenzione di
nomi che evocano grandi sciagure (“Attila, Caronte, etc,”) per
classificare delle banali perturbazioni o delle normali irruzioni di aria
calda o fredda. Conseguenza inevitabile è lo scalpore generale, la
perdita di credibilità e la formazione di luoghi comuni che
eguagliano la meteorologia all’oroscopo. Un consiglio che posso
dare ai non addetti ai lavori è affidarsi al servizio pubblico
dell’aeronautica militare piuttosto che ai soggetti privati e diffidare
da chi fornisce previsioni che si spingono oltre i cinque giorni di
distanza.
Quali opportunità, quindi, possono derivare proponendo lo
studio della meteorologia nelle scuole secondarie?
Le opportunità e gli sbocchi che ne possono derivare riguardano lo
sviluppo e il miglioramento delle applicazioni agro-meteorologiche,
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di quelle relative al settore aeronautico, dei trasporti, del turismo e
all’importante ruolo della protezione civile. Quest’ultima, in
particolare, ha contribuito a costituire una rete a livello locale in
grado di informare i cittadini in caso di situazioni critiche.
Attualmente in Italia non esiste un corso di laurea interamente
incentrato sulla meteorologia, ma voglio ricordare che il Professor
Dino Zardi dell’Università degli Studi di Trento si sta attivando in
questa direzione.
Esistono vari metodi per far conoscere il tema della
meteorologia agli studenti. Saprebbe indicarci i più efficaci?
Sicuramente i metodi più efficaci sono gli esperimenti e le attività di
laboratorio in grado di affascinare gli studenti più delle nozioni
teoriche, seppur ovviamente strettamente necessarie. Consiglio ai
docenti di integrare il percorso didattico con attività di raccolta dati,
osservazione diretta dei fenomeni, misurazione di temperature e
costruzione di piccoli strumenti rudimentali.
Filippo Orlando, trentasettenne,
collaboratore della Fondazione
Museo Civico in qualità di
Responsabile dell'Area
Meteorologia. Qui egli si occupa
principalmente di raccolta dati,
didattica, consulenze in ambito
meteorologico e installazioni di
strumentazione per la raccolta di
dati meteorologici. È inoltre titolare
dell'osservatorio amatoriale
www.meteorovereto.it e, dal 2010,
socio fondatore dell'Associazione
di Promozione Sociale "Meteo
Trentino Alto Adige" di cui ricopre
la carica di Presidente. Infine, è
membro del team organizzativo del
Festivalmeteorologia.
Con quali discipline scientifiche è strettamente correlata la
meteorologia?
La meteorologia è una sottodisciplina della fisica e si può associare
a materie come la geografia e le scienze naturali. Vi sono delle
possibilità interdisciplinari anche con l’astronomia, se si considera il
fatto che, ad esempio, il ciclo delle stagioni e la conseguente
incidenza dei raggi solari sulla terra sono strettamente correlati con
le variazioni di temperature. Ulteriori stimoli interdisciplinari possono
nascere anche dalla creatività dell’insegnante stesso, il quale, ad
esempio, può trarre spunto persino dalla poesia San Martino del
Carducci per introdurre il tema dei cambiamenti climatici. Il verso
“La nebbia a gli irti colli”, per dire, ci racconta che, al contrario di
oggi, centocinquant’anni fa attorno all’11 di novembre gli alberi
erano già privi di foglie a causa delle temperature che, all’epoca,
risultavano già molto rigide.
Quali sono le risorse informatiche per la meteorologia che
possono essere utilizzate dai docenti e proposte nelle
attività didattiche?
Innanzitutto, in Internet esistono siti dov’è possibile osservare in
diretta dati meteo come la temperatura, l’umidità, l’intensità e la
direzione del vento, le precipitazioni e la pressione atmosferica
sovrapposti, ad esempio, ad una Google Map che fornisce il
supporto per numerose reti di stazioni meteorologiche installate sul
territorio. Esistono, tra l’altro, delle reti istituzionali come quella di
www.meteotrentino.it, delle reti private ma con funzione pubblica
come quella della fondazione Mach attiva nella nostra regione il cui
sito è www.fmach.it, delle reti amatoriali in particolare quella di
www.meteotrentinoaltoadige.it. Quest’ultima ha circa quaranta
stazioni meteo dislocate sul territorio provinciale.
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Vi è inoltre la possibilità di vedere in diretta i modelli di calcolo
aggiornati quotidianamente da istituti di ricerca come l’ECMWF European Centre for Medium-Range Weather Forecasts - con
sede a Reading, nel Regno Unito, il cui sito è www.ecmwf.int. Con
un minimo di dimestichezza i modelli di calcolo permettono di
prevedere il tempo in maniera fai da te. Osservando il contesto
barico, infatti, si può avere l’idea di come si stanno muovendo le
masse d’aria e si può intuire che tempo farà.
La ringraziamo molto per il Suo contributo, arrivederLa.
Arrivederci e buon lavoro.
Sitografia:
Risorse informatiche istituzionali:
http://www.meteoam.it/
http://www.meteotrentino.it/
http://meteo.iasma.it/meteo/mappa.php
Risorse informatiche amatoriali:
http://www.meteonetwork.it/
(mappa:http://www.meteonetwork.it/rete/livemap/)
http://www.meteotrentinoaltoadige.it/
http://www.meteorovereto.it/
Modelli di calcolo:
http://www.wetterzentrale.de/
http://www.meteociel.fr/
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