A Scuola di Parità_ALA MIlano Onlus

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A Scuola di Parità_ALA MIlano Onlus
PROGETTO
“A scuola di parità”
…per conoscere, prevenire e fermare la violenza sulle donne
Finanziato da:
Premessa.
Il Progetto “A scuola di parità” si rivolge ai bambini, alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze
frequentanti le scuole elementari e medie del territorio della Zona 5 e alle loro figure educative di
riferimento (insegnanti, genitori,educatori/trici). Dalla nostra esperienza decennale nella
realizzazione di progetti di prevenzione su questo tema emerge, spesso, la tendenza dei giovani ad
identificare “stereotipicamente” la persona che compie violenza sulle donne nel “pazzo”,
“alcolizzato”, “uomo nero”. Questo tentativo si può spiegare come una modalità difensiva per
allontanare la problematica da sé. La violenza contro le donne è invece un fenomeno purtroppo
molto più ampio e diffuso. 6 milioni 788 mila donne hanno subìto nel corso della propria vita una
qualche forma di violenza fisica o sessuale e i partner attuali o ex commettono le violenze più
gravi. La violenza all’interno delle relazioni di coppia può manifestarsi sotto forma di violenza
psicologica ed economica fino ad arrivare a vere e proprie minacce e intimidazioni. Nel 2014 sono
circa 4 milioni 400 mila le donne che dichiarano di subire o di avere subìto violenza psicologica dal
partner attuale, il 26,4% della popolazione femminile in coppia. (dati ISTAT 2014).
Ciò che emerge, quindi è che c’è ancora molto da fare, la prevenzione di questo fenomeno è
necessaria per arginarlo. L’importanza di un’educazione alle pari opportunità e alle pari
responsabilità tra uomo e donna, nonché al rispetto reciproco deve essere coltivata in primo
luogo all’interno della famiglia e successivamente approfondita dalla scuola per alimentare la
consapevolezza su questi temi. Pre-adolescenza e adolescenza sono, inoltre, fasi di passaggio alla
vita adulta durante le quali i ragazzi e le ragazze costruiscono il proprio ruolo sessuale e
sperimentano le prime relazioni sentimentali: in questa fase si erigono i modelli dei rapporti
affettivi che li accompagneranno fino all’età adulta.
Dalla letteratura e dalla nostra esperienza diretta sul campo emerge che molti ragazzi e ragazze
condividono una rappresentazione asimmetrica e tendenzialmente sessista dei rapporti di
genere, unita alla possibilità di giustificare l’azione violenta in determinate situazioni, questo
perché «Essendo tutti inseriti, uomini e donne, nell’oggetto che ci sforziamo di cogliere, abbiamo
incorporato, sotto forma di schemi inconsci di percezione e valutazione, le strutture storiche
dell’ordine maschile.»1 Risulta interessante prendere visione di un sondaggio di opinione
promosso da WeWorld Intervita2 in occasione della Giornata internazionale contro la violenza
sulle donne, il 25 novembre 2014, nel quale emerge che in Italia gli stereotipi sulla figura
femminile sono ancora abbastanza presenti, “gli uomini diventano violenti per il troppo amore” (15
%) “la violenza domestica deve essere affrontata soprattutto in seno alla famiglia” (28 %) senza
coinvolgere le autorità. L’asimmetria di potere può essere una variabile critica nel predire la
violenza di coppia, il potere e il controllo sono infatti componenti della mascolinità: l’uso di
violenza da parte degli uomini può essere funzionale al mantenimento di potere nella coppia. La
disuguaglianza tra i generi affonda, quindi, le sue radici nella struttura patriarcale, che riserva agli
uomini l’autorità e il prestigio necessari per dominare la vita della comunità, attraverso il controllo
delle istituzioni politiche, religiose e sociali.3
1
Bourdieu P., Il dominio maschile, Feltrinelli, Milano, 1998 p. 13
WeWorld Intervita, Rosa shocking, Violenza, stereotipi… e altre questioni del genere, WeWorld Onlus , Milano, 2014
3
Volpato C., Psicosociologia del maschilismo, Bari, Laterza, 2013.
2
Un obiettivo per noi importante è quello di diffondere l’idea che il benessere di coppia si fondi su
una relazione paritaria. Da ciò risulta fondamentale stimolare tra i ragazzi e le ragazze una
riflessione sugli stereotipi tradizionalmente associati ai ruoli di genere al fine di renderli
manifesti e di metterli in discussione, creando maggiore consapevolezza.
Obiettivi
“A Scuola di Parità” individua come finalità generale quella di tematizzare e criticizzare gli schemi
di pensiero, gli atteggiamenti e i conseguenti comportamenti che possono danneggiare od
ostacolare le relazioni paritarie uomo-donna nonché offrire strumenti di protezione e di criticità.
Individua poi alcuni obiettivi specifici tra cui: aumentare il pensiero critico sul concetto di
relazione paritaria, favorire un clima positivo in un ambito di gruppo, aumentare la
consapevolezza circa l’azione latente degli stereotipi sui processi di pensiero, diminuire la
presenza e gli effetti degli stereotipi legati alle differenze di genere, favorire un aumento di
consapevolezza dei propri agiti nella vita quotidiana, criticizzare il modello femminile trasmesso
culturalmente, informare rispetto agli strumenti di legge a tutela della persona e dei minori e dei
servizi territoriali operativi sul territorio milanese, offrire uno spazio di riflessione sulle
opportunità pedagogiche della famiglia nella lotta alle discriminazioni e alla violenza.
I laboratori.
Il progetto mira a promuovere la realizzazione di laboratori di prevenzione rivolti a studenti e
studentesse frequentanti alcune scuole elementari e medie (considerati luoghi privilegiati per
promuovere benessere e ridurre i rischi di disagio4) con attività e contenuti mirati all’età del
target coinvolto. Al fine di sviluppare un processo di messa in discussione dei ruoli culturalmente
predeterminati, si utilizzerà come strumento principe il gruppo classe, avvalendosi delle
dinamiche comportamentali e relazionali che usualmente si presentano, per declinare i temi sopra
proposti e per criticizzarli, discendendoli in una dimensione concreta ed attuale. La classe
diventerà lo specchio entro cui riflettere sui propri agiti che potrebbero sfociare in comportamenti
discriminatori. Per quanto riguarda le differenze legate al genere, la riflessione ruoterà attorno alla
necessità non di percepirsi uguali, ma equi, cioè aventi medesimi diritti e stesso potere
relazionale.
La metodologia utilizzata per lo svolgimento degli interventi sarà attiva e partecipativa; nel corso
degli incontri verranno utilizzate esercitazioni di gruppo, letture di favole (sc. elementari),
momenti di discussione in plenaria, tecniche attive, giochi psicopedagogici e momenti frontali per
il passaggio di informazioni sulla prevenzione e la difesa. Verrà dato spazio all’acquisizione di
consapevolezza rispetto al fenomeno (violenza fisica e psicologica, violenza domestica, violenza in
rete – predatori online e cyber bullismo).
I percorsi avranno la durata di n.4 incontri di n.2 ore ciascuno co-condotti da un/una psicologo/a e
un/una educatore/trice professionale (nelle scuole elementari e medie è prevista la presenza dei
docenti in classe). Il ruolo dei conduttori, sarà quello di tecnico/esperto rispetto alla tematica, ma
4
E. Bruni, F. Del Citto, A.R. Giaccone, U. Mariani, R. Schiralli, L. Zoncheddu; “La prevenzione del disagio e delle
dipendenze patologiche in età evolutiva” F. Angeli 2007.
soprattutto di facilitatore e moderatore nei momenti di confronto, nei quali ragazzi e ragazze
metteranno in gioco vissuti ed emotività.
I docenti.
Il progetto intende promuovere una forte sinergia con la realtà educativa scolastica; questa
modalità crea un effetto amplificatore che aumenta sensibilmente l’efficacia dell’intervento, come
evidenziato da diversi studi a cura dell’OMS. Si prevede di realizzare con i consigli di classe incontri
di presentazione, monitoraggio e restituzione del lavoro svolto in un’ottica di co-progettazione e
valutazione degli interventi, Laddove ci sia disponibilità verranno organizzati veri e propri
Workshop formativi, con un taglio molto pratico, in cui i docenti verranno invitati a lavorare sulle
buone prassi e le possibili strategie di prevenzione su questo tema nell’ambito della relazione
educativa con studenti e studentesse e la didattica. E’ infatti possibile adottare molti accorgimenti
in questo ambito per diffondere un’educazione alla parità ed una valorizzazione della figura
femminile (es. programmi didattici che prevedano una maggiore presenza di figure femminile; un
utilizzo più attento e paritario del linguaggio scritto e parlato; l’attribuzione di ruoli di
responsabilità sia ai maschi che alle femmine; una comunicazione scuola-famiglia che si rivolga a
entrambi i genitori e non solo alle mamme, ecc.). La stessa tipologia di proposta formativa può
essere formulata per tecnici del settore educativo (es. educatori, psicologi, animatori, ecc) che
gestiscono servizi rivolti ai minori (es. centri di aggregazione, centri diurni, oratori,ecc) e che il
progetto intende intercettare (vedi paragrafi successivi relativi alla rete territoriale).
Le famiglie.
Il progetto intende realizzate momenti formativi rivolti alle famiglie; hanno come finalità la
sensibilizzazione verso il tema in oggetto da parte del mondo adulto Le tematiche che saranno
affrontate verteranno principalmente sulle opportunità pedagogiche della famiglia per far in
modo che gli stessi adulti si riconoscano come interlocutori adeguati nel confronto con i/le figli/e
sui temi connessi alla parità e al benessere derivante dalle relazioni paritarie. La coppia genitoriale
ha infatti una funzione di modello e di imprinting, essendo il primo e più pregnante riferimento
relazionale a disposizione per i figli. Infatti, può accadere che sia in primis la famiglia ad
indirizzare i propri figli verso scelte connesse agli stereotipi di genere (es: spingo il figlio maschio
verso facoltà scientifiche e attività ricreative legate all’identità maschile - rugby, pugilato, calcio e
la figlia femmina verso facoltà umanistiche e attività legate all’identità femminile - danza,
ginnastica artistica, pallavolo). Altri atteggiamenti all’interno del nucleo familiare possono
evidenziare stili educativi differenziati in base al sesso della prole (es: richiedere aiuto domestico
prevalentemente alle figlie). Il percorso vuole anche essere un’occasione di formazione per
riconoscere e codificare potenziali segnali di possibili atti discriminatori subiti o agiti. Il progetto
prevede di realizzare alcune serate a tema e laddove possibile stimolare la prosecuzione in brevi
percorsi di piccolo gruppo condotti da psicologi e psicologhe di ALA Milano.
I cittadini.
Nell’ ambito del progetto si prevede di realizzare una seri di iniziative volte a sensibilizzare ed informare la
cittadinanza sui temi legati alla violenza di genere (serate a tema con esperti, mostre, dibattiti, ecc..).
Gli eventi verranno concordati con l’ Amministrazione Comunale (Consiglio di Zona) perché possano
eventualmente confluire in iniziative già programmate più ad ampio raggio. I prodotti realizzati dai ragazzi
verranno esposti nell’ambito di queste iniziative e potrebbero offrire spunto per momenti di discussione,
dibattito, sensibilizzazione rispetto al tema.
Il Web.
Il progetto utilizzerà la pagina Facebook di ALA Milano Onlus dedicata alla violenza di genere come
ulteriore canale di scambio e confronto sia con i giovani che adulti. Grazie a questa possibilità
l'equipe di progetto può tentare di rimanere in contatto con i ragazzi incontrati nelle scuole e nelle
uscite dell’ Unità Mobile, e essere per loro una fonte di informazione o di confronto anche nel
lungo periodo.
Contatti/Informazioni
Antonio D’Ercole
Coordinatore Area Scuole
02.89516464
377.7079670
[email protected]
www.alainrete.org