ORDINE DEGLI ARCHITETTI P.P.C. DELLA PROVINCIA DI

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ORDINE DEGLI ARCHITETTI P.P.C. DELLA PROVINCIA DI
ORDINE DEGLI ARCHITETTI P.P.C. DELLA PROVINCIA DI GROSSETO
MOSTRA DELLE TESI DI LAUREA V° EDIZIONE
Cassero Senese delle Mura Medicee di Grosseto
20 maggio – 5 giugno 2016
Abstracts delle Tesi di Laurea
Le tesi di laurea in mostra affrontano tematiche di carattere sia generale che locale di grande interesse,
soffermandosi su argomenti di grande rilevanza attuale come l’architettura ecosostenibile, la bioarchitettura,
le politiche e le strategie di smart- city, ma anche tematiche che riguardano la conservazione di beni
archeologici, il restauro di beni architettonici e monumentali, la progettazione di nuove architetture e la
pianificazione e il governo del territorio.
Nella nostra provincia si affrontano temi che interessano Grosseto, Orbetello, Campagnatico, Caldana e
Scansano; poi ci sono interventi a Cecina, Siena, Arezzo, Firenze, Bologna, Lugo di Romagna, Roma, Salerno e
per finire all’estero, a Berna, a Parigi e a Chicago.
Sono interventi di grande fascino, che desteranno grande interesse anche al pubblico dei visitatori della
mostra.
Elena Angeloni e Giorgia Marenzi
La Serra Solare: evoluzione funzionale e prestazione energetica.
Sebbene la serra solare sia un tema ricorrente nell’ambito della cosiddetta architettura sostenibile, viene
difficilmente affrontato in modo approfondito. La complessità di questo sistema, infatti, è tale da rendere
articolato il percorso di reale conoscenza dell’argomento, che non riguarda il solo aspetto architettonico, ma
un’ampia sfera progettuale. Lo studio di esempi contemporanei consente di effettuare un’analisi critica su
come ne sia cambiata la percezione. La nuova serra non è più solo un sistema solare passivo, ma un
organismo architettonico capace di creare un ambiente di relazione sociale e di contatto con la natura,
senza prevaricare la sua valenza energetica. Come supporto al calcolo del bilancio energetico della serra è
stato ampliato il foglio di calcolo "SERRA 832" di C. Zappone aggiornandolo con la normativa UNI EN ISO 13790
e aggiungendo ulteriori verifiche sul comportamento estivo, in particolare introducendo la valutazione della
ventilazione naturale per la rimozione dell'eccesso di calore nella serra.
Monica Bancalà
Parco della cultura nell’ex Foro Boario di Grosseto
Come è possibile osservare dalle foto aeree e dalle tavole del Piano Regolatore e del Piano Strutturale, il Foro
Boario si presenta come una “ferita” del tessuto urbano; questa struttura non è mai riuscita ad osservare il
ruolo di “nuova centralità” del contesto urbano, sebbene fosse stata destinata ad ospitare il mercato del
bestiame ogni giovedì della settimana. L’incuria e la negligenza hanno portato nel corso degli anni, al
completo abbandono e al conseguente degrado della struttura, diventando “casa” di senzatetto e nomadi
e ricettacolo di sporcizia. L'intento della mia tesi è stato quello di proporre una riqualificazione di questa area
cercando di assegnarne una nuova funzionalità.
Il progetto prevede la realizzazione di una nuova biblioteca e di una sala espositiva. L’intervento propone il
recupero degli edifici esistenti (sala contrattazione, stalle per capi vaccini, “fungo” in c.a. per i capi suini),
data la loro valenza sia strutturale, sia architettonica.
A fronte di quanto detto ho cercato di creare dei nuovi ambienti che si unissero ai precedenti mediante la
compenetrazione di solidi, che diventano rappresentativi degli spazi principali.
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Monia Barzucchi
Bologna: i movimenti del suono
Per il tema di un auditorium polifunzionale ho progettato due edifici, indipendenti ma connessi, disponibili a
fornire un’esperienza musicale a tutti i livelli.
Nel piano interrato, comune ai due edifici, si trovano: studi di registrazione, negozi e librerie specializzati, sala
computer, uno spazio per esibizioni, uno spazio espositivo che si sviluppa nei piani superiori.
Al piano terra del primo edificio la musica si apprezza tramite installazioni tecnologiche; lo spazio ha un arredo
minimale per consentire la massima flessibilità degli allestimenti. Al primo piano, la musica della natura:
troviamo una fontana e il suo spazio di meditazione, incontro, relax, uno spazio per la ristorazione, un giardino
zen e il giardino di giunchi tecnologici. Al secondo piano troviamo il doppio volume costituito dal club.
Al secondo edificio si accede, oltre che dal piano interrato, dall’esterno. Al piano interrato troviamo il Foyer,
con la zona biglietteria, guardaroba, l’accesso al deposito e ai sistemi di gradinate attrezzate. Tramite una
scalinata monumentale si accede al piano superiore occupato quasi interamente dal deposito, dove si trova
il sistema mobile del palco dell’Auditorium. Qui troviamo zone di ristoro e il primo degli accessi alla scala di
emergenza. Al secondo piano si trova la sala dell’Auditorium da 1200 posti, divisa in platea e galleria, con un
palco centrale per consentire l’impiego dell’intera sala o di una metà soltanto.
Amedeo Ceciarini e Giacomo Davitti
Parco Archeologico di San Vincenzino - Cecina (LI), conservazione e
valorizzazione di un sito complesso
Questo lavoro ha avuto per oggetto lo studio e il successivo progetto di restauro e valorizzazione della Villa
Romana di San Vincenzino a Cecina, nell’omonimo parco archeologico, sfruttando le potenzialità latenti di
un importante manufatto storico, per creare un polo di attrazione che diventasse punto di riferimento per la
zona di Cecina e Volterra e il turismo ad essa associato. Alla base del lavoro svolto è stata fondamentale la
collaborazione con gli studenti e i laureandi della Facoltà di Archeologia dell’Università di Pisa e con gli
studenti della Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze, con i quali si è instaurato un proficuo e mutevole
rapporto interdisciplinare.
Il progetto ha previsto: un restauro totale dei lacerti presenti; la realizzazione di un nuovo percorso di visita più
strutturato e incentrato su un periodo storico ben preciso, il IV secolo d.C. (periodo di massimo splendore della
villa); la realizzazione di nuove coperture a protezione dei reperti. Tutto il lavoro è stato svolto sotto la
supervisione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, e reso possibile, in particolare, grazie
alle figure dell’Arch. Francesca Fabiani e della Dott. Susanna Sarti, della Proff. Fulvia Donati e del nostro
relatore, Proff. Arch. Roberto Sabelli dell’Università degli Studi di Firenze.
Davide Cellini
Parco tematico a Orbetello: Progetto di recupero dell'area ex-Sitoco
L’area dell’ex SITOCO a Orbetello è un sito di rilevante valore archeologico-industriale all’interno di un ambito
territoriale dagli eccezionali contenuti paesaggistici e naturalistici. La dismissione dello stabilimento, avvenuta
più di venti anni fa, ha innescato un processo di degradazione economica e sociale dell’area e ha portato a
criticità ambientali ed urbane, ancora irrisolte. L’obiettivo di questa tesi è quello di restituire questo brano di
città al suo territorio attraverso un intervento complesso di ricucitura urbana, di riuso e ricerca di un sistema
integrato di funzioni, che hanno portato alla definizione di un “parco tematico” orientato alla ricerca e
didattica ambientale, alla produzione tecnologica, alla fruizione culturale e turistica, alternativa per lo
sviluppo locale.
Filippo Chiarelli
Nuovo Spedale in Campagnatico
La tesi riguarda la progettazione di un complesso religioso, che andrà a sostituire i ruderi dell’ antico edificio
che gli abitanti di Campagnatico chiamano “lazzeretto”, la struttura è addossata sul lato nord della chiesa di
S. Maria delle Grazie, lato rivolto verso la vallata del fiume Ombrone tra i promontori di Campagnatico e
Cinigiano.
Il lavoro si divide in due parti: una riguardante una accurata ricerca storica su Campagnatico, ponendo
l’attenzione sul complesso monastico di “S. Maria fuori le mura”, l’altra riguarda lo studio del contesto attuale
per la realizzazione di un nuovo progetto.
La tesi inizia con la presentazione del paese di Campagnatico dal punto di vista architettonico e territoriale,
per poi passare alla ricerca basata sulla cartografia e la viabilità storica, mettendo in evidenza il percorso
della “Via Publica” .
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Il progetto si riferisce a una vasta struttura ecclesiastica, (comprendente il ricovero per anziani, il convento dei
monaci, una biblioteca, un complesso farmaceutico con erboristeria e un giardino botanico) e una struttura
ricettiva (albergo con ristorante interno e all’ aperto e con una sala conferenze).
Gianluca Egisti
Ecotowers (Concorso Internazionale Skyscraper 2011)
Il progetto fu elaborato per il concorso internazionale “Skyscraper 2011” con l’obiettivo di ridefinire il
concetto di grattacielo e avviare un nuovo dibattito su come modificare le future metropoli e migliorare il
modo di vivere attraverso un’architettura ecosostenibile.
Il progetto è stato ideato per la città di Chicago, in un lotto di terreno ancora libero situato nel Loop (il
downtown) a poche centinaia di metri dalla Sears Tower, simbolo primo della grande metropoli americana.
Le Ecotowers sono due torri, alte rispettivamente 400 e 450 metri, completamente autosufficienti sia dal punto
di vista organizzativo sia dal punto di vista energetico, grazie alla capacità di autoalimentarsi mediante la
conversione e lo sfruttamento di forze ed energie naturali.
Ilaria Gentili
Recupero e conversione funzionale del complesso di S. Marta a Firenze
L’obiettivo di questo lavoro è il recupero del complesso di S. Marta, oggi Facoltà di Ingegneria dell’Università
degli Studi di Firenze.
L'area oggetto di studio è situata nella zona nord di Firenze, sulla collina sovrastante Careggi; negli anni Trenta
venne scelta per la realizzazione del Seminario Minore, in quanto all’epoca la zona era periferica e isolata
dalla città, costituiva quindi una situazione favorevole alla meditazione, alla concentrazione ed al riposo.
Nel 1971 la Curia vende l’edificio all’Università degli Studi di Firenze che vi instaura la Facoltà di Ingegneria e
adatta la struttura alle nuove necessità didattiche.
In previsione del trasferimento della Facoltà di Ingegneria nel nuovo Polo Scientifico di Calenzano, la sede di
Via S.Marta verrà messa in vendita, pertanto il presente studio vede nella sua proposta finale la creazione di
un centro congressi alberghiero che possa valorizzare al massimo le potenzialità del luogo senza alterare
l’atmosfera di bel vivere che fu degli ospiti della villa antica e allo stesso tempo sfrutti la rigida solidità
dell’impianto seminariale.
Filomena Guariglia
Agropoli (SA) - progetto per un centro turistico nell'ambiente
All’estremità meridionale del golfo di Salerno sorge, a picco sul mare, un importante centro turistico, Agropoli,
noto per le sue bellezze naturalistiche e per l’eccelsa qualità delle acque di balneazione. Il turismo, principale
risorsa economica della cittadina cilentana, aspetta ancora una risposta diversa da quella sin ora proposta
nel corso degli anni, durante i quali ha prevalso un’offerta di livello medio-basso, costituita da seconde case e
da alberghi di piccole dimensioni. La nuova struttura, completamente calata nella natura del luogo e
caratterizzata da un elevato livello qualitativo, è costituita da varie tipologie di alloggio, capaci di soddisfare
la domanda di un ampio bacino di utenza. Progettata su un’area di circa 10 ettari e situata ad un’altezza
media di circa 100 metri s.l.m., offre al visitatore la possibilità di dominare uno dei punti più suggestivi della
Costiera Cilentana: il tratto di costa che va da Paestum fino a Capri. Tale risultato è stato raggiunto grazie ad
uno studio approfondito del Territorio nel suo complesso e ad una meticolosa elaborazione progettuale che
ha tenuto conto, nella divisione e distribuzione degli spazi, della continua ricerca di valorizzazione
dell’ambiente circostante.
Andrea Marchi
Tra il già e non ancora, nuova chiesa ad Arezzo
L'oggetto dell'elaborato finale è la progettazione di una Nuova Chiesa ad Arezzo. Lo studio ha cercato,
innanzitutto, di analizzare il significato di Sacro nella società contemporanea,
soffermandosi sul significato di Chiesa come luogo di culto. Si è proceduto, poi, con un'analisi storica
dell'evoluzione dell'edificio Chiesa dalle origini alla contemporaneità, indagando più approfonditamente la
novità apportate dal Concilio Vaticano Secondo.
Attraverso lo studio delle trasformazioni urbane di Arezzo nei secoli, delle matrici territoriali e delle necessità
della nuova parrocchia, è stato scelto il luogo di insediamento del nuovo complesso.
Il nuovo edificio si presenta come una roccia incastonata nella collina, lo spazio sacro è racchiuso all'interno
di un recinto, dove movimenti orografici generano gli spazi chiusi e gli spazi aperti.
Dal recinto, come nei quadri di Piero delle Francesca, emergono soltanto il volume dell'aula ed il campanile.
L'aula liturgica è stata progettata in modo da garantire la più ampia e attiva partecipazione possibile dei
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fedeli. L'aula traduce in termini fisici la tensione escatologica del Già e Non Ancora. Un volume che con la sua
altezza richiama le architetture gotiche, ma al tempo stesso, con la sua pulizia e semplicità geometrica crea
uno spazio accogliente ed intimo nel qual il fedele può entrare in contatta con Dio.
Francesca Mazzini e Elisa Zoni
Shindler Award 2012: Access for All - Berna
Il concorso, oggetto di questa tesi, ha come tema principale l’access for all connesso alla riqualificazione
urbana dell’area nord-ovest della città vecchia di Berna, in Svizzera.
Progettare senza barriere architettoniche significa costruire per tutti.
Se, fino a ieri, abbiamo parlato di “disabilità”, oggi “acces for all” è diventato un termine comune: una
mobilità sicura ed affidabile è una delle principali sfide delle città moderne.
Il progetto prevede la realizzazione di nuovi spazi pubblici, un nuovo piano generale che aumenti l’utilizzo e la
densità all’interno del perimetro, un sistema di collegamenti tra le istituzioni culturali presenti e un centro di
recupero per tossicodipendenti.
Quanto è stato pensato ed in seguito disegnato all’interno di questo progetto nasce dalla volontà di rendere
un’area tanto critica per la sua posizione e per i servizi che offre fruibile a tutti, in modo semplice ed
immediato, senza però tralasciare un disegno che la renda al contempo parte urbana, inserita in un contesto
esistente, ma con una propria identità.
Partendo dunque da quanto è già presente nel luogo ed intorno ad esso, si opera un tentativo di ricucire le
parti, mettere in relazione gli spazi, delineare percorsi e progettare nuove funzioni.
Priscilla Naldini
Progetto di un centro culturale nel nuovo ecoquartiere del docks a Saint-Ouen
(Parigi)
Saint-Ouen è un comune della periferia parigina, noto per il suo storico mercato delle pulci.
L’obbiettivo della mia tesi è stato proporre in questa zona un disegno alternativo a quello proposto dal
comune per la realizzazione di un nuovo ecoquartiere, in particolar modo ho concentrato il mio interesse sulla
creazione di un Centro Culturale.
L’ edificio è stato progettato partendo da una struttura a setti il cui spazio interno è sviluppato su tre livelli
collegati tra loro attraverso delle passerelle che percorrono tutta la struttura. Fungendo da prolungamento dei
cannocchiali esterni, queste passerelle bucano i setti a distinte quote e creano percorsi visivi per facilitare la
fruizione dell’ambiente interno.
In questo complesso culturale ho cercato di esaltare il linguaggio della prospettiva in quanto gli elementi
portanti forati e posti in successione, rispettando una struttura logica, coinvolgono il visitatore in un continuo
gioco prospettico.
Alessandra Pelosi
Stazione ferroviaria di Siena. Origine ed evoluzione di un processo progettuale e
costruttivo
Nelle molteplici Tavole di Tesi illustrate di Alessandra Pelosi è rappresentato il complesso ferroviario di Siena
originario (1932/35) progettato e costruito dall’architetto Angiolo Mazzoni.
Nella Tesi vengono ripercorse le tappe fondamentali del processo evolutivo della Ferrovia Italiana: lo sviluppo
della Ferrovia Centrale Toscana, i primi progetti redatti per il Fabbricato Viaggiatori della stazione di Siena
dalla <Sociètè de Chemins de Fer en Toscane> al progetto definitivo approvato di Angiolo Mazzoni.
Nella Tesi, grazie alla documentazione inedita acquisita e al supporto di rappresentazione grafica, viene
ricostruito fedelmente tutto il complesso ferroviario che a seguito del conflitto mondiale è andato distrutto.
Dopo i bombardamenti del 1944 da parte degli alleati su Siena il complesso ferroviario è gravemente
danneggiato, l’amministrazione pubblica si mostra solerte nella riattivazione della rete ferroviaria ma non
altrettanto cosciente dell’importanza che avrebbe avuto una ricostruzione che tenesse conto del linguaggio
architettonico originario dell’architetto-designer Angiolo Mazzoni.
La ricostruzione grafica del complesso ferroviario è rappresentata con disegni e modelli virtuali 3D, rendering,
esplosi assonometrici e disegni prospettici a colori (sia dell’edificio nella sua collocazione urbanistica che per
gli interni come per gli arredi non mobili dove l’inventiva di Mazzoni si esplica compiutamente).
La volontà è quella di suggerire alle autorità competenti una proposta concreta di attuazione di ‘restauro
filologico’.
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Federica Pucci e Letizia Vincentelli
Le cave storiche di marmo "Portasanta" a Caldana (GR) - Analisi per un recupero
culturale e conoscitivo
Attraverso analisi storiche, territoriali, ambientali, la conoscenza della strumentazione urbanistica, l'esecuzione
dei rilievi sulle cave dismesse e la valutazione sullo stato di conservazione delle stesse, si è arrivati ad una
ipotesi di progetto dove l'obbiettivo proposto è quello di un recupero ambientale e culturale, diretto alla
realizzazione di un ambiente finalizzato a riportare il territorio abbandonato ad una fruizione pubblica, che pur
mantenendo vivo il valore storico dell’attività estrattiva, ne permettano la conoscenza, l’apprezzamento e
l’arricchimento sotto il profilo culturale. Si è pensato alla cava come ad un’architettura e considerato gli
ambienti scavati come delle stanze, di conseguenza abbiamo limitato gli interventi, realizzandone pochi e
puntuali, per riuscire a valorizzare la naturale bellezza del luogo e soprattutto senza stravolgere la reale
percezione del sito, nella linea più generale di riqualificare il degrado materico e antropico, restituendone il
significato di “paesaggio culturale”, pur mantenendo il valore testimoniale di queste trasformazioni.
La riqualificazione delle aree estrattive dismesse è purtroppo un tema poco affrontato, e solo negli ultimi anni
si è manifestata una nuova sensibilità riguardo queste specifiche tematiche. Questo tipo di paesaggio è una
trasformazione del territorio che può definirsi alterato dall'azione umana, il risultato di una continua
manipolazione delle risorse del territorio come testimonianza per le generazioni future della propria cultura.
Eugenio Salvetti
On-line biblioteca e campus per studenti. Grosseto
Proprio come le mura storiche di una citta delimitavano la parte abitata e servivano per difendersi da
attacchi esterni, queste “nuove mura” delimitano l'intera area della cittadella dello studente. Il progetto
prevede spazi sia per studenti, che per l'intera citta, creando nuovi spazi pubblici. Proprio da queste necessita
nasce l'idea di far diventare questo confine, questo limite, uno spazio architettonico, creando un unico
sistema polifunzionale. Quest'ultimo andrà a creare sull'esterno dei nuovi fronte strada, mentre all'interno
invece si relazionerà con il parco e con la cittadella stessa. Il progetto prevede un grande parco, aree per
eventi e spettacoli e aree sportive con attrezzature specifiche, oltre agli edifici esistenti che ospitano le scuole
superiori. La biblioteca si colloca nella parte sud-ovest, diventando cosi la vera “porta sud” della citta. La
facile riconoscibilità e la posizione ad angolo, sono diventati i presupposti per l'interno progetto della
biblioteca: un “blocco” vetrato che si differenzia dall'intero sistema in laterizio e cemento.
Andrea Spinelli
Museo degli idrovolanti ad Orbetello
Il lavoro di tesi ha riguardato la riqualificazione dell’intera area dell’Idroscalo e del Parco delle Crociere ad
Orbetello, concentrandosi sulla progettazione di una nuova struttura museale dedicata all’esposizione dei
gloriosi idrovolanti SS.55x ed al racconto della loro storia.
Il progetto di riqualificazione dell’area del Parco delle Crociere a Orbetello sorge in una zona ricca di storia e
di fascino.
Stretta tra le due lagune di Ponente e di Levante, la fascia territoriale di progetto si pone a cerniera tra la
periferia disgregata e priva di identità e un centro storico compatto chiuso dai possenti bastioni spagnoli.
L’osservazione del territorio dell’Argentario e lo studio della genesi degli insediamenti urbani, ha generato il
concept di progetto: i percorsi che segnano la penisola di Orbetello, termineranno in delle polarità, delle isole
funzionali che daranno nuova vita e senso alle varie parti del parco.
Roberto Picchianti
La valutazione paesaggistica - Un'applicazione preliminare sul territorio del
Comune di Scansano
La tesi descrive i risultati di un'attività sperimentale condotta sul territorio del comune di Scansano per la messa
a punto di un metodo di valutazione e gestione delle trasformazioni del paesaggio attraverso la realizzazione
di un sito internet interattivo che rappresenti un “codice del paesaggio locale”. Ipotesi fondamentale è che il
paesaggio rurale e urbano può essere letto e valutato attraverso l’approccio “pattern language” ovvero
elementi ricorrenti per poi organizzarli in un linguaggio. Il linguaggio utilizzato è un approccio “wiki” che
consente una partecipazione "alla pari" tra esperti e utenti oltre tracciabilità del processo di formazione.
Ispirazione della tesi è la definizione di paesaggio tratta dal D.Lgs n.42/2004: “una parte omogenea di
territorio i cui caratteri derivano dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni.” ed in
particolare che il paesaggio sia espressione di valori, da salvaguardare, identificabili come “manifestazioni
identitarie percepibili”. Questo ultimo aspetto è il più significativo ed interessante ai fini del lavoro, in quanto
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implica che sia la popolazione, o comunque il semplice fruitore del bene paesaggistico, ad attribuire un
valore al bene paesaggio esprimendo così un “desiderio” di salvaguardia.
Ispirata alla definizione di legge, la tesi ha privilegiato la costruzione di un linguaggio per il paesaggio di
Scansano secondo un criterio bottom up ovvero la messa a punto di una serie di pattern che vengono
raccolti e relazionati in maniera incrementale e che confluiscono all’interno di un “codice”, rappresentativo
della popolazione e creato dalla popolazione stessa, contribuendo così alla valutazione delle trasformazioni
del paesaggio, materia che mostra ancora notevoli carenze dal punto di vista dell'elaborazione disciplinare.
Come dovrebbe risultare chiaro, l'approccio proposto potrebbe divenire una modalità permanente per una
progressiva e sempre più efficace definizione del paesaggio come valore identitario.
Andrea Andreoni Del Tenno
Lugo di Romagna - Smart city - green mobility
Il tema progettuale affrontato riguarda la riqualificazione dello spazio urbano del Pavaglione, un edificio
quadriportico situato al centro della città di Lugo, attraverso il suo ripensamento come luogo pubblico
all’interno delle politiche e strategie di smart-city, di creatività urbana cercando connessioni nuove e utili fra
gli elementi già esistenti, duttilità per essere “green e sostenibili”, per essere socialmente “vivaci, mobili e
accesi”.
Il progetto ha previsto la sistemazione della piazza con la creazione del “giardino meraviglioso”, la
realizzazione di una struttura polivalente con funzione di auditorium e la rivisitazione dell'edificio modernista sul
lato est; interventi mirati alla riqualificazione dello spazio urbano, attraverso il suo ripensamento come luogo
pubblico cercando nuove connessioni fra gli elementi esistenti in maniera versatile.
In particolare il “giardino meraviglioso”, concepito sulla piazza come mobilità orizzontale, si concretizza in
vasche di verde mobile di variabile altezza in grado di generare un effetto dinamico in base alle
configurazioni che possono assumere le quali assolvono a specifiche funzioni (funzione commerciale –
funzione aggregativa – funzione spettacolo). L’auditorium prende forma dagli intrecci dei percorsi generati
dalle direttrici degli accessi al Pavaglione ed è concepito come lembi di terra che si sollevano dalla piazza,
fino ad un’altezza di circa 3 metri, in modo tale da non risultare impattante nel rispetto del contesto. La parte
seminterrata è composta da due volumi principali: il primo ospita lo spazio per gli spettacoli invernali, l’altro
accoglie la sala prove e gli spazi di servizio. La copertura inclinata sopra l'auditorium ha permesso la creazione
di una platea adibita agli spettacoli all'aperto, mentre l'altra è allestita a giardino (verde fisso).
A completamento del complessivo intervento progettuale sul lato est, al posto della costruzione modernista è
stato pensato un nuovo volume, che si integra con l’interno della piazza, proiettando sulla facciata il verde
che assume il concetto di mobilità verticale.
Manuela Banini
Riqualificazione di uno spazio compreso all’interno del Convento di San Silvestro in
Capite sito in Piazza San Silvestro (Roma)
L'ambito del progetto si svolge nell’ex monastero di San Silvestro in Capite, edificio che costituisce una delle
quinte urbane dell’antistante piazza, divenuta importante nodo urbano del centro storico di Roma Capitale, e
che attualmente ospita gli Uffici del Segretariato Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il
complesso sorge su un’area rettangolare e si articola in più corpi disposti attorno a due grandi corti chiuse,
sviluppati su un’altezza di quattro livelli, di cui un piano nobile. L’area oggetto di riqualificazione si trova
proprio a quest’ultimo piano, prospiciente la piazza, e si articola in due grandi ambienti contigui, separati da
una zona di raccordo, oltre spazi di servizio. La serie di ampie bifore poste sul prospetto che lambisce la piazza
San Silvestro, unitamente all’inusuale connubio tra le proporzioni slanciate e la ritmica scansione degli
elementi strutturali in ghisa, fanno degli ambienti uno spazio unico, a metà tra il frammento di archeologia
industriale e la navata di una chiesa, particolarmente vocato a divenire luogo di riflessione intellettuale; da
ciò, la scelta del tema progettuale: una biblioteca pubblica. La complessità dell’intervento, dunque, è
rappresentata proprio dalla ricerca di coniugare precisi requisiti funzionali ed esigenze sottese al ruolo e
all’organizzazione della nuova destinazione d’uso con l’eclettismo lessicale ed il “carattere” del luogo.
Riccardo Renieri
Lugo di Romagna - Smart city - green flow
Il tema progettuale affrontato riguarda la riqualificazione dello spazio urbano del Pavaglione, un edificio
quadriportico situato al centro della città di Lugo, attraverso il suo ripensamento come luogo pubblico
all’interno delle politiche e strategie di smart-city, di creatività urbana cercando connessioni nuove e utili fra
gli elementi già esistenti, duttilità per essere “green e sostenibili”, per essere socialmente “vivaci, mobili e
accesi”.
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Il progetto ha previsto la sistemazione della piazza con la creazione del “giardino meraviglioso”, la
realizzazione di una struttura polivalente con funzione di auditorium e la rivisitazione dell'edificio modernista sul
lato est; interventi mirati alla riqualificazione dello spazio urbano, attraverso il suo ripensamento come luogo
pubblico cercando nuove connessioni fra gli elementi esistenti in maniera versatile.
Il concept del “flusso verde “scaturisce dalla volontà di portare all’interno del quadriportico un’ondata di
naturale morbidezza, che vuol sorprendere e avvincere per la sua duttilità, vivacità, e creatività; si concretizza
in uno spazio naturale sotto forma di una duna mobile, zona di verde flessibile, concepita come un archetipo
dalle molteplici funzioni e costituita da settori mobili che muovendosi generano, oltre ad una inaspettata
scenografia, spazi espositivi e mutevoli scenari.
L’auditorium, un guscio in calcestruzzo leggero è morfologicamente legato alla originaria funzione svolta nel
Pavaglione, mercato dei follicoli da seta, riecheggiando la forma del bozzolo; questo dialoga con l'antistante
cavea per gli spettacoli all’aperto attraverso il palco apribile.
Per completare l’intervento progettuale di riqualificazione sul lato est del Pavaglione è stato ripensato al
posto del nuovo edificio modernista un nuovo edificio caratterizzato da una semplicità compositiva e
leggerezza dei materiali usati che sul prospetto richiama e anticipa la piazza giardino con i suoi settori “green
wall”.
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