Progetto - Provincia di Trieste

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Progetto - Provincia di Trieste
LA LUCE E IL BUIO
1914: dalla Belle Epoque alla Grande Guerra
PREMESSA L'assassinio, a Sarajevo, dell’erede al trono asburgico, il 28 giugno del 1914,
segnò la fine della cosiddetta "belle époque" e l’inizio di un conflitto senza precedenti,
destinato non solo a mutare gli assetti geo-politici consolidati da secoli, ma anche a
tramutarsi in un’apocalittica carneficina, fino ad allora mai vista.
L’evento “LA LUCE E IL BUIO” 1914: dalla Belle Epoque alla Grande Guerra
propone uno spettacolo dedicato agli anni d’inizio della prima guerra mondiale,
comprendendo appunto anche quell’intenso periodo, la Belle Epoque, in cui la tecnologia
liberò tutte le sue potenzialità esercitando una straordinaria forza di attrazione culturale,
psicologica e di sviluppo civile, e che ha preceduto lo scoppio del tragico conflitto.
Ma la Società della Bella Epoque visse inconsapevolmente in un campo minato: l’Europa
che estendeva il proprio dominio su tutti i continenti, forte di un modello politico e
culturale senza rivali, era la stessa che preparava sotterraneamente la grande tragedia della
guerra. Nelle trincee scavate nel fango, tra fili spinati e campi minati, moriva una società
ricca di grandi aspirazioni. E così LA LUCE di una potenziale età dell’oro si spegneva
sull’Europa, facendo crollare i miti della sicurezza borghese e della fiducia nel progresso:
ad essa si sostituì, tra il crepitio dei fucili e delle mitragliatrici, IL BUIO della prima
guerra mondiale.
IL PROGETTO Dunque il nostro progetto propone uno spettacolo musicale/teatrale e
multimediale che vuole raccontare il “passaggio” da questo particolare periodo storico,
contrassegnato da un ventennio di particolare euforia e dinamica artistica, alla tragedia del
conflitto mondiale. con particolare riferimento alle vicende dei primi anni della Guerra.
La prima parte dello spettacolo sarà dedicata ai più famosi brani dei primi anni del ’900 e
al fascino dei balli dell’epoca, interpretati da cantanti, corpi di ballo e cori, tutti provenienti
dalla Venezia Giulia. Totale cambio di atmosfera nella seconda parte dello spettacolo: si
introdurrà così il periodo buio della guerra. Saranno proiettati filmati storici e foto,
proposti canti del periodo e recitativi in prosa e poesia. Saranno poi eseguiti altri brani
inediti, scritti per l’occasione da autori regionali, che affronteranno il tema della Grande
Guerra in maniera non retorica, con un approccio non eroico, lontano dai miti pattriottici e
militari. Importante peculiarità dell’evento: tutti gli interpreti (cantanti, attori, cori...)
saranno i personaggi di un’unico copione musicale/teatrale la cui trama coinvolgerà lo
spettatore nel rivivere la transizione dalla Luce della Belle Epoque al Buio della Guerra. E
così il tenore, protagonista delle serate al Maxim, viene catturato dai soldati austriaci...il
coro di mamme e mogli intonano piangenti i canti dei militari italiani d’Austria nel
litorale..il soldato che pur capendo l’assurdità della guerra vuole obbedire al suo
comandante e andare incontro a una morte certa...
OBIETTIVI e FINALITA’ Obiettivo dell’iniziativa è coinvolgere lo spettatore con una
sorta di Musical (ogni interprete sul palco è un personaggio della trama di un’unica
storia...) e trasportarlo indietro nel tempo per rivivere l’atmosfera “luminosa” del periodo
prebellico e quella cupa e buia degli anni della Prima Guerra Mondiale: quasi un tranfert
emozionale che porti il pubblico presente a rivivere nelle trincee, accanto ai giovani soldati,
le dure sofferenze di una guerra condotta ai limiti della follia; per “sentire” e capire meglio
quanto siano orribili e assurde tutte le guerre. Tra i protagonisti, i giovanissimi ( cori e
solisti di voci bianche), per meglio sensibilizzarli alla conoscenza della storia e della
tragedia della Prima Guerra Mondiale e promuovere, conseguentemente, tra le nuove
generazioni, la voglia di Pace, integrazione tra i popoli e la completa negazione della
guerra
Il PROGRAMMA E GLI ARTISTI Nella prima parte dello spettacolo saranno proposti i
più celebri brani dei primi anni del ’900 accompagnati da coreografie attinenti alle frenesie
dei balli dell’epoca, con la partecipazione di scuole di danza regionali (Scuola di danza
Giselle di Gorizia...): tra i cantanti protagonisti il tenore triestino Andrea Binetti ed il
soprano Stefania Seculin che interpreteranno magistralmente arie d’opera e d’operetta
legate storicamente al vivace periodo anteguerra. Un travolgente Can Can chiude la parte
dedicata alla Belle Epoque: ma la grande euforia generale, espressa dai cantanti e dal
corpo di ballo, viene interrotta bruscamente dall’ annuncio dell’ attentato di Sarajevo
(filmato d’epoca). Buio... tutti fermi, paralizzati dal terrore. Entrano i soldati figuranti dell’
associazione“Rievocatori Gruppo Monte 6 Busi” che mimando azioni di guerra,
catturano il tenore che in un grido esprime il suo sgomento:” In un soffio la morte e la
disperazione soffocarono gli animi e spensero le luci e i ricordi della passata
euforia….”Entra in scena il coro del Gruppo Costumi tradizionali Bisiachi che eseguono
alcuni Canti militari degli Italiani d’Austria nel Litorale, con parole e musiche frutto della
rielaborazione spontanea degli arruolati in attesa di partire per il fronte: l’esibizione del
Coro sarà inframmazzata dalla lettura di alcune poesie del periodo interpretate e “spiegate”
dal ricercatore storico e studioso della Grande Guerra, Roberto Todero. E’ la volta poi del
blasonato e conosciutissimo Coro Illersberg di Trieste, che proporrà alcune delle più note
canzoni della Prima Guerra Mondiale. E poi altre canzoni supportate dalla proiezione di
filmati e foto dell’epoca: la cantante/madre che esegue il sommesso canto “Stelutis
alpinis”con l’accompagnamento del Coro Panta Rhei; il giovane cantante/soldato che,
immerso nel fango della trincea, grida alla Patria “Sarò sempre presente!”; il professore di
lettere, acceso non intervenista, (il noto cantautore goriziano Gino Pipia con la sua
“Gorizia mai più maledetta”) che esprime l’ appello accorato ai propri alunni di non
arruolarsi, di capire che ogni tipo di guerra, anche se vittoriosa, compone un cumulo di
affanni, spreme lacrime e lacrime... ...
E’ prevista poi l’eccezionale partecipazione di due attori di fama nazionale, il friulano
Omero Antonutti e la triestina Ariella Reggio, che interpreteranno poesie, stralci di brani
in prosa, lettere di soldati dal fronte...Anche per allievare i toni un po’ cupi della parte che
ricorda la Guerra, ci sarà poi l’esibizione degli attori Gianfranco Saletta e Giorgio
Amodeo che proporranno, nella parte dei marittimi dell’epoca Toni Polidrugo e sior
Bortolo, brani tratti dalle più spassose Maldobrie. La parte finale dello spettacolo è dedicata
ai giovanissimi: a loro l’evento vuole ricordare che la Prima Guerra Mondiale è stato una
tragedia scatenata da cinici nazionalismi e tenuto conto che la pace è fragile e non potrà mai
essere data per acquisita in nessun continente, oggi c’è bisogno di un’Europa moderna,
aperta e democratica contro la vecchia concezione di un'Europa che continua a pensare in
categorie di potere, sfere di influenza, assolutismi e logica del "dividi e regna”.Un’Europa
che promuovendo, soprattutto tra le nuove generazioni, l’esperienza del contatto con
persone di varia provenienza, cultura e religione possa diventare lo strumento per un
migliore futuro di integrazione, comprensione e di rispetto della Libertà fra i popoli.La
celebre Leggenda del Piave e altri brani legati alla Grande Guerra (Ta-pum, Era una notte
che pioveva...) saranno proposti da alcuni cori di Voci Bianche. Siamo certi che,
nell’imparare ed apprezzare musiche e liriche del periodo bellico, i giovanissimi potranno
essere maggiormente sensibilizzati ad approfondire e meglio conoscere la storia e la
tragedia della prima guerra mondiale: in tal senso il nostro spettacolo vuole promuovere tra
le nuove generazioni, la voglia di Pace e Fratellanza tra i Popoli e la completa negazione
della guerra. Ad ulteriore conferma di ciò, sarà presentato anche un brano inedito, scritto
anni fa da alcuni alunni della Scuola Media Locchi di Gorizia, che si esprime in modo
diretto e categorico contro tutte le guerre.
A seguire gran finale: tutti in scena con la canzone “‘O’surdato ‘nnammurato”, composta
nel 1915.
La produzione tecnica prevede un service audio (4 fonici), un service luci (2 tecnici), un
videoproiettore (1 tecnico), riprese televisive (Studio mobile con 2 registi, 3 cameramen),
assemblaggio filmati storici e foto (1 tecnico)
Verrà realizzato un DVD della serata e teletrasmesso da Telefriuli (bacino d’utenza
giornaliero:120.000 telespettatori) e da altre emittenti regionali: ciò darà grande visibilità
all’evento.
La “prima “dello spettacolo sarà proposta a Trieste presso il Teatro Orazio Bobbio; sono
previste anche delle repliche, pur in forma lievemente ridotta, in provincia di Gorizia
(Teatro Comunale di Gradisca) e in provincia di Udine (Teatro Italia di Pontebba).
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