Le «stelle olimpiche» per l`ADOS
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Le «stelle olimpiche» per l`ADOS
ANNO XXVIII - N. 157 Trieste, novembre/dicembre 2008 direttore responsabile: luisa nemez - autorizzazione del tribunale di trieste n. 596 dd. 6 agosto 1981 - redazione: trieste, via udine, 6 tel. (040) 364716 - spedizione in abbonamento postale, art. 2, comma 2/c l. 662/96 - filiale di trieste periodico bimestrale - stampato presso: tipografia villaggio del fanciullo - coordinamento editoriale: alessio curto Le «stelle olimpiche» per l’ADOS La “Barcolana”, la regata più affollata del mondo che da ormai quarant’anni si svolge nel Golfo di Trieste (quest’anno erano iscritte 1981 barche piccole e grandi) ha aggiunto nella sua lunga storia in cui si sono avvicendate bora, nebbia, pioggia e bonaccia, un’altra pagina gloriosa segnata dalle reduci giuliane delle olimpiadi di Pechino. Le olimpiche di vela, Giulia Pignolo, ideatrice del progetto, assieme a Larissa Nevierov, hanno armato una barca su cui hanno trovato posto medaglie d’oro, d’argento, bronzo e atlete, non medagliate, ma piene di orgoglio per essere state selezionate a partecipare ai giochi olimpici di Pechino a rappresentare l’Italia, a rappresentare la nostra Regione Friuli Venezia Giulia. Abbiamo parlato di pagina gloriosa perché queste ragazze: Giulia Pignolo, Larissa Nevierov, Valentina Turisini, Margherita Granbassi, Francesca Clapcich, delegata da Chiara Cainero, Chiara Calligaris, Federica Macrì, Francesca Benolli, Noemi Batki, Francesca Scognamiglio (di Livorno) hanno tagliato per prime il traguardo della solidarietà. La loro regata ha avuto, infatti, uno scopo benefico: sono andate sul mare per dimostrare solidarietà all’ADOS, Associazione Donne Operate al Seno. È stato allestito un banchetto dove nei tre giorni della manifestazione sono stati messi a disposizione i manifesti della “Barcolana” con le firme delle atlete azzurre e il ricavato è stato devoluto all’associazione donne operate al seno. La “Barcolana” si svolge sempre nella seconda domenica di ottobre, nel mese cioè che, in tutto il mondo, si tinge di rosa per sensibilizzare le donne alla diagnosi precoce onde sconfiggere il male da loro più temuto: il cancro al seno. Grazie ragazze per la vostra generosità e sensibilità: il Cielo si è arricchito di nuove stelle, le stelle olimpiche. Per trovarle basta cercare “la seconda stella a destra, questo è il cammino, poi sempre diritto fino al mattino, poi la strada la trovi da te” la strada dei sogni, delle speranze, della gioia di vivere, in pace con se stessi e con il mondo che ci circonda. Luisa Nemez pagina 2 LA VOCE La nostra “Barcolana” Sì, “nostra”, perché quest’anno anche l’ADOS di Trieste si è iscritta alla “Barcolana” con una propria barca sulla cui vela spiccava a grandi lettere proprio il logo ADOS mentre sul fianco della barca c’era un telone con la scritta “…per la vita”. Prima di andare a prendere il posto per la partenza, un colpo d’occhio incredibile con una distesa immensa di vele piccole e grandi (e questo è il bello della “Barcolana” dove tutti possono regatare a prescindere dal tipo di barca) le nostre “ragazze” (con maglietta rosa, sciarpa e fazzoletto rosa, e giacca a vento bianca) e tre marinai (con maglia blu con scritta ADOS e giacca a vento blu) si sono portati nel bacino antistante piazza dell’Unità per mostrarsi agli occhi di tutti i cittadini presenti. È importante l’ordine di arrivo? No – in assenza di vento centinaia di barche sono rimaste all’orizzonte fra un cielo e un mare increbilmente azzurri – l’importante era partecipare e ritornare davanti alla nostra postazione di fronte al mare per un saluto gioioso. Grazie a Lili, Graziella e Maria e ai “lupi di mare” Tullio, Giorgio e... LA VOCE pagina 3 N OT I Z I A R I O Il VI FORUM dell'ADOS, che va ad aggiungersi ai 19 organizzati sempre con l'imput da Trieste, ha trovato degno collocamento a Campello, presso la “Fondazione dott. Giulio Loreti”. È stato un incontro che ha dato molto al centinaio di partecipanti. L'inaugurazione ha visto la partecipazione del giovanissimo Sindaco di Campello, Paolo Pacifico, che con parole sentite ha dato il benvenuto alle partecipanti al FORUM, presente Sandro Loreti, presidente della “Fondazione dott. Giulio Loreti”, mentre il messaggio commosso e partecipativo è stato portato dalla moglie signora Olga Urbani Loreti. La Famiglia Loreti, assieme anche a Mariella Loreti, moglie di Giulio a cui è intitolata la Fondazione, è l'asse portante di questo Fondo a cui affluiscono malati da varie parti che ivi trovano assistenza e cure di alto livello. Dopo il saluto della Presidente del FORUM, Luisa Nemez, c'è stata la lettura del dott. Giovanni Battista Thomas che ha introdotto i lavori svoltisi nella matti- nata successiva. Lavori che hanno visto l'intervento chiaro e preciso del prof. Franco Buzzi, oncologo, presidente della sezione di Terni della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, che ha illustrato come e perché deve esistere un Centro di Senologia. Per la Sessione dedicata alla Prevenzione il prof. Valerio De Carlo, del San Raffaele di Milano nonchè Direttore scientifico della Fondazione, ha messo l'accentro sulla diagnosi precoce, importante per tutti i tipi di tumore e non solo per il carcinoma della mammella, mentre il prof. Fulvio Bratina dell'Università degli Studi di Trieste, nonché coordinatore scientifico dell'ADOS di Trieste ha messo in risalto quanta parte rivestano nella prevenzione l'alimentazione e l'attività fisica. Di tutta l'interessante e piacevole relazione, diamo soltanto un piccolo stralcio, ma utilissimo per dimostrare come anche nella propria casa - senza frequentare costose palestre - si possa dare l'avvio ad una giornata in piena forma: pagina 4 LA VOCE La sessione del mattino si è chiusa con la risposta di Imhotep, il primo medico di cui abbiamo notizia, che cinquemila anni or sono ci lasciò la prima diagnosi e prognosi scritta sul cancro della mammella: “è duro come noce di hamset: è una malattia che non tratterò” giunta direttamente dalla Heaven's Clinic, la Clinica del Cielo - alla lettera che il dott. Giulio Chiappa, senologo e presidente dell'ADOS di Terni, aveva inviato l'anno scorso con la provocante richiesta : “Siamo ad un passo dalla meta?”. Il dott. Giulio Chiappa, in sostanza, aveva chiesto a Imothep: “Quanti passi dobbiamo ancora compiere per arrivare alla meta?” e aggiungeva: “Noi, ora, siamo in grado di curare” e, per quanto concerne la guarigione “possiamo garantirLe ottimi risultati perchè riusciamo a guarire quattro donne su cinque” e aggiungeva “possiamo affermare di essere ad un passo dalla meta! Purtroppo siamo ancora incapaci di prevenire”. E concludeva chiedendo : “Quanti passi dovremo ancora compiere per raggiungere questa meta?” Ecco la risposta: tanto difficile da decifrare, ma estremamente semplice nel pensiero (e non poteva essere che così, dal momento che proviene dalla Heaven's Clinic, dove tutto si stempera perché si va all'essenza delle cose) LA VOCE pagina 5 te medica o, meglio ancora, sanitaria, dove collaborazione dovrebbe significare nient'altro che integrazione, troppo spesso si trova ostilità. La raccomandazione di Imothep significa dunque perseveranza. dove ciò che vale veramente è la qualità della vita che possiamo offrire alle donne che si affidano ad una associazione di volontariato dedicata a questo fine. Per cui la conclusione è un invito a perseguire questo fine, anche se da par- ❖❖❖❖❖❖❖❖❖❖❖❖❖❖❖❖❖❖❖❖❖❖❖❖❖❖❖❖❖❖❖❖ Nel pomeriggio si è svolta la ormai classica sessione “Le donne si raccontano”, dove non si è voluto tanto mettere in evidenza la mole del lavoro svolto – il che avrebbe potuto anche deprimere qualche associazione – quanto le difficoltà che si incontrano ormai sul cammino del lavoro svolto dal volontariato ed abbiamo constatato, una volta di più, che le difficoltà emergono dagli uomini chiamati a reggere la cosa pubblica: dove c'è sensibilità, generosità e altruismo là il volontario ha diritto di ascolto e di parola. Dove invece predominano gli interessi, i personalismi là il volontario disturba perché va a intralciare appunto gli interessi ed i personalismi. Comunque, una volta di più ci siamo rese conto di quanto è importante, almeno una volta all'anno, incontrarsi, confrontarsi per trarre nuovo slancio, nuovo vigore e superare gli ostacoli che inevitabilmente deprimono. Nella terza giornata i lavori si sono svolti in due sessioni: I Sessione: aggiornamento di linfodrenaggio, coordinato dalla Infermiera Volontaria CRI Sor. Margherita Bertoli II Sessione: formazione e informazione volontarie, guidata dalla psicologa Pilardi di Terni. La prima sessione è stata estremamente soddisfacente sotto il profilo tecnico. La seconda sessione ha lasciato un segno tangibile nelle volontarie che hanno parlato a cuore aperto, hanno espresso timori, speranze, paure e la conclusione è stata liberatoria: tutte pronte a riprendere, rinvigorite, la strada di sempre. Non sono stati trascurati gli aspetti sociali e l'Umbria offre veramente tanto: storia, cultura, paesaggio, senza trascurare l' eno-gastronomia. Dopo una tappa prolungata nella città della pace: Assisi, che tutti dovrebbero visitare, in silenzio, per sentire la presenza di San Francesco, la conclusione non poteva altro che essere un pranzo storico al Castello di Sorci. Abbiamo atteso prima di mandare in tipografia questo numero perché volevamo pubblicare i commenti delle associazioni partecipanti al FORUM. Commenti entusiastici, tristezza per una conclusione che è arrivata troppo presto, arrivederci fraterni al prossimo anno... Ma quanto a scrivere... pagina 6 LA VOCE L’evoluzione nella malattia (da “Fondamentale” ottobre 2008) La teoria dell'evoluzione applicata al cancro ha anche il vantaggio di decolpevolizzare il paziente per ciò che gli sta accadendo. Spesso malati si chiedono “perchè proprio a me?” La risposta del medico è: “perché ha subito una mutazione genetica. La verità è che la mutazione da sola non basta, è necessaria, ma non sufficiente. Bisogna che la spinta ambientale all'interno dell'organismo favorisca il cancro perché questo si sviluppi. La risposta corretta alla domanda “perché proprio io?” è, purtroppo, “per sfortuna”. Tutti noi siamo potenzialmente a rischio ma solo alcuni si ammaleranno. Il caso del cancro è il più eclatante, ma è chiaro che è possibile rileggere tutte le malattie dal punto di vista evoluzionistico. “Si parla oggi di medicina “evoluzionistica”, una medicina che si pone il problema delle cause remote che determinano la salute e la malattia” afferma Gilberto Corbellino professore di storia della medicina presso l'Università La Sapienza di Roma. Il punto di vista evoluzionistico rifiuta l'idea, abbastanza diffusa tra i fisiologi e gli anatomisti, che il nostro corpo è costituito in materia ottimale. In realtà in quanto risultato del lavoro cieco della selezione naturale, siamo pieni di difetti, di imperfezioni: cominciando dai rischi del parto per arrivare alle lombosciatalgie, senza dimenticare l'inefficienza dei processi di riparazione del DNA, che mettono in moto la serie di eventi che portano al cancro. Da una prospettiva evoluzionistica, il tumore nel suo insieme può essere visto come una popolazione composta da tanti individui, le singole cellule, che competono tra di loro per lo spazio e le risorse, che devono sfuggire ai predatori (il sistema immunitario) e che, in alcuni casi particolari (le metastasi), lasciano la loro popolazione di origine per colonizzare altri ambienti, proprio come accade in natura tra le specie animali. “Oggi il pensiero di Charles Darwin continua a essere largamente ignorato dai medici e nelle scuole che insegnano la medicina, ma non dalla ricerca biomedica, inclusa l'oncologia molecolare” spiega Corbellino. “Infatti non solo è comunemente riconosciuto che l'origine cancro è una conseguenza della naturale vulnerabilità dei nostri processi fisiologici, ma il principio darwiniano della selezione viene usato per spiegare la capacità delle cellule tumorali di evolvere verso una crescente malignità e sviluppare resistenza ai trattamenti”. Per comprendere questi concetti, è necessario tener presente che le forze evolutive agiscono sulla popolazione cancro a diversi livelli. Le cellule che compongono i tessuti sono infatti organizzate secondo precise regole di convivenza, come una vera comunità, ma può succedere che alcune di esse a un certo punto si trasformino e subiscano una mutazione. Questo evento non porta necessariamente al cancro: esistono mutazioni che non hanno alcun effetto (mutazioni silenti), altre che addirittura portano alla morte della cellula e altre ancora che vengono riconosciute ed eliminate dai meccanismi di riparazione cellulare. Ci sono però mutazioni che conferiscono un vantaggio evolutivo alla cellula, ovvero la rendono più forte o comunque più adatta a vivere in un determinato contesto e, nel caso del cancro, spesso tali mutazioni sono a carico dei geni che controllano la crescita e la morte cellulare, Secondo le leggi della selezione naturale queste cellule mutate avranno la meglio su quelle non mutate. Ma cosa determina l'insorgere di una mutazione? Un'ipotesi sostiene che, come negli ecosistemi più grandi, anche nel tumore le mutazioni si presentino in maniera casuale, per errori nei meccanismi di replicazioni del DNA, ma il caso da solo non basta a spiegare tutto. Occorre, come già detto, che giochino un ruolo anche gli stimoli esterni e l'ambiente in cui la cellula si trova. LA VOCE Le terapie utilizzate nella cura del cancro a volte si rivelano inefficaci perché all'interno del tumore alcune cellule possono subire una mutazione che le rende resistenti al farmaco. Saranno proprio queste a essere selezionate, rendendo inutile la terapia. “E' del tutto coerente con la rappresentazione evoluzionistica il fatto che le diagnosi e gli interventi più precoci siano i più efficaci” afferma Corbellino, sottolineando l'importanza di agire prima che insorgano mutazioni che rendano la cellula resistente al trattamento. Non si può dunque parlare di tumore senza prendere in considerazioni il microambiente che lo circonda. Le cellule cancerose interagiscono in modo continuo con l'ambiente esterno, vi si adattano o cercano di modificarlo a proprio vantaggio, per esempio costringendo le cellule circostanti a rilasciare fattori di crescita o stimolando la creazione di nuovi vasi sanguigni. Con le terapie è possibile però agire sull'ambiente in cui il tumore cresce e introdurre nuove forze evolutive per provocare una sorta di selezione artificiale. pagina 7 “Esistono già diverse linee di ricerca e aspettative terapeutiche che sono coerenti con un approccio evolutivo” chiarisce Corbellino. “Se si riesce a impedire che il tumore induca cambiamenti nell'ambiente che ne favoriscono la proliferazione, si potrebbe arrivare a una condizione in cui il tumore c'è, ma non si sviluppa la malattia”. Inoltre, almeno in teoria, è possibile applicare terapie che mirano a selezionare solo le cellule sensibili ai farmaci o che modificano le competizione tra cellule cancerose e non cancerose. La strada da percorrere per riuscire a comprendere i meccanismi di origine e crescita del tumore è ancora lunga, ma la teoria evoluzionistica fornisce almeno un nuovo punto di vista. “Conduce a pensare il cancro non come qualcosa di tragicamente eccezionale, ma come un rischio del tutto naturale che dipende dal fatto che siamo organismi multicellulari dove è statisticamente inevitabile che qualche elemento si ribelli” conclude Corbellini. pagina 8 LA VOCE E L A R G I Z I O N I A FAVO R E D E L L’ A D O S D I T R I E S T E ELARGIZIONI RICEVUTE IN SEDE Zimperla Lorenzini Olga . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Venturini Rina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Rolic Nadia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Venturini Rina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Maraia Leonarda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Mosca Rosetta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fam. De Marchi (PN) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fam Basso (PN) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . In memoria di Serena Danielis Scaggiante Godina Anna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Guerrato Susanna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Udovich Marcella . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Giurco Maria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ferluga . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Speranza Italia e Adriano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ per le nozze d’oro “ De Carli Lauro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . In memoria di Bianca Mauri Fam. Langmann . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Per i propri defunti Perini Elda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Venturini Rina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Giurissi Lidia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Simcich Bianca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Venturini Rina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Dalle “Stelle Olimpiche” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ricavato offerte “Barcolana” e e e e e e e e 20,00 50,00 20,00 50,00 20,00 50,00 100,00 50,00 e e e e e e 50,00 50,00 20,00 20,00 50,00 950,00 e 300,00 e 50,00 e 20,00 e 50,00 e 15,00 e 20,00 e 50,00 e 2.028,89 ELARGIZIONI A MEZZO “IL PICCOLO” Da Sonia Jurissevich . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . In memoria di Nadia Pescatori Da Rinaldo e Bruno Dapretto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Piero e Flavia Visintini Da Argentina Dapretto e Franca Valastro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . In memoria di Nidia Salvadori Da Isabella Redivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . In memoria del marito Delio Da Condomini v.Eremo 241/2 e Fam. Pecchiar . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Dalle cugine Annamaria e Licia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . In memoria di Lia Meloni Da Fiora Crepaz e figli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . In memoria di Nora Buchler Del Pesco Da Maria Grazia Sambri e figlio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . In memoria di Eugenio Pagnini Da Tiziana Ulcigrai con Paolo e Alessandro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . In memoria di Athina Padovan A tutti va il nostro più sentito ringraziamento e 50,00 e 100,00 e 100,00 e 20,00 e e 120,00 50,00 e 100,00 e 100,00 e 30,00