Rassegna Stampa del 18/09/2008 08:37

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Rassegna Stampa del 18/09/2008 08:37
AESVI
Rassegna Stampa del 18/09/2008 08:37
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INDICE
VIDEOGIOCHI
18/09/2008 Sole Nova
Il game di Apple
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18/09/2008 Il Tempo - Nazionale
Un videogioco anti-Chavez
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18/09/2008 Sole Nova
Incontrarsi per gioco
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18/09/2008 Sole Nova
Il lato jazz del videogame
9
17/09/2008 WallStreetItalia 16:42
BUFERA SUL VIDEOGIOCO "ANTI-CHAVEZ"
10
17/09/2008 La Stampa Web 16:04
Arriva il videogioco anti-Chavez
11
17/09/2008 AGI 12:35
IL 'MELAFONINO' E' IL GADGET DELL'ANNO
13
17/09/2008 AGI 12:04
DAGLI USA ARRIVA IL VIDEOGAME ANTI-CHAVEZ
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17/09/2008 Computer Week
I videogiochi in Europa
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VIDEOGIOCHI
9 articoli
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Sole Nova
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
SVOLTE IL LATO LUDICO DELL'IPHONE
Il game di Apple
Dal successo parte la sfida alla Nintendo
L'azzardo di Apple nel mondo dei videogiochi sta tutto in tre numeri: 100 milioni, 3mila e 700. Come ha
spiegato la scorsa settimana Steve Jobs, durante l'evento di presentazione dei nuovi iPod Nano e Touch, in
60 giorni di vita del l'iPhone 3G, sono state scaricate 100 milioni di applicazioni su un portafoglio di 3mila titoli,
di cui 700 sono giochi. Nel mazzo c'è tutto: dai piccoli scacciapensieri gratuiti ai titoli veri e propri, che fanno
concorrenza a quelli disponibili per Nintendo Ds e a Playstation portatile. Il risultato, indica la triade di analisti
di Wall Street che da anni segue con attenzione Apple, è in potenza la conquista di un nuovo mercato: quello
del gaming su telefonino, che finora è stato elusivo e residuale rispetto ad esempio al business delle suonerie
e dei wall-paper scaricabili a pagamento. E sul quale si sono nel tempo gettati tutti, a partire da Nokia con il
suo sfortunato N-Gage fino a Sony con Mylo e Danger con Hiptop (solo negli Usa).
Il pagamento e la piattaforma sono i punti di forza commerciale: sul negozio App Store incorporato negli
iPhone (e presente anche nel software per Pc e Mac, iTunes) stanno aumentando in maniera esponenziale i
programmi. Grazie alla semplicità di sviluppo e soprattutto alla modalità unica di vendita: tutti gli sviluppatori
possono competere alla pari, i clienti trovano sull'apparecchio i software e le recensioni degli altri utenti,
l'unica nota che piace meno è l'alto controllo che Apple mantiene a tutti i costi sui programmi pubblicati.
«Però - scrive Gene Munster, analista di Piper Jaffray - non c'è dubbio che i giochi non solo stanno
aumentando sensibilmente di numero, ma sono anche quelli più redditizi». Il punto è che il software per
cellulare vende quando costa 99 centesimi, due euro al massimo. Sono pochi i programmi che possono
arrivare a costare quattro euro. Per iPhone le applicazioni gratuite sono 600 su 3mila e il 90% costa meno di
10 euro. I giochi come Spore Origins di Will Wright o Real Soccer 2009 invece costano di più: dieci euro o
poco più. E comunque, sempre meno dei 30-40 per una cartuccia di Nintendo o un dischetto Ums di Sony,
anche se lo schermo dell'iPhone è ben più piccolo.
Cosa sta aiutando lo sbarco del gaming in massa su iPhone, a parte la piattaforma di distribuzione? È la
natura di computer sempre connesso del piccolo telefono di Apple, che facilita il compito. Lo sostiene
perlomeno Shaw Wu di American Technology Research: «L'iPhone è facile e innovativo al tempo stesso, sia
per gli utenti che per i programmatori». Il caso più esemplare è Laminar Research, che a differenza del nome
altisonante è una "one man band", una società di software individuale che fa concorrenza da tempo al
colosso Microsoft con il suo X-Plane, uno dei pochissimi simulatori di volo commerciali competitivi con
Microsoft Flight Simulator, su Mac, Linux e Pc. E che ne ha appena lanciata una versione per iPhone, a 9,99
dollari. Perché? Semplice, scrive Austin Meyer, 37 anni, il titolare della piccola azienda: «Sono ancora
shoccato da quanto sia potente e innovativo questo piccolo apparecchio. E quanta della tecnologia software
del mio simulatore sia stato possibile condensarci dentro».
C'è infatti anche un'altra cosa: l'interfaccia dell'iPhone. Che può ruotare, essere scossa, inclinata e poi
toccata con le dita per allargare, stringere, scorrere. Altrettanto innovativa e intuitiva di Apple c'è solo
Nintendo. Ma la casa di Kyoto ha innovato nel mondo delle console da televisione con il Wii, Apple in quello
degli apparecchi portatili, sostiene in sintesi Daniel Eran Dilger. E le opportunità si vedono in giochi come
Labyrinth: lo schermo diventa il labirinto di legno in cui scorre la biglia di acciaio, il telefono va tenuto girato
verso l'alto e inclinato dolcemente per evitare di cadere in buca. «Un gioco che dà dipendenza come il Tetris
di vent'anni fa», si arrischia Dilger. Un piccolo blockbuster da qualche milione di download: gratis la demo,
6,99 la versione completa. Aperto alla collaborazione delle community online.
A svolgere un ruolo chiave è anche la nuova versione 2.1 del sistema operativo: più stabilità di segnale
telefonico, più autonomia delle batterie, più veloci i backup del telefono. Adesso, manca poco perché, dopo il
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business della musica e poi quello di film e telefilm, adesso sia il momento dei giochi. Tutto su iPhone.
ANTONIO DINI
antoniodini.nova100.ilsole24ore.com
Foto: Nuovi campioni. Fra i 700 giochi per iPhone, spiccano Labyrinth (qui accanto), Spore Origins (in alto a
sinistra) e X-Plane (in alto a destra), tre maniere innovative di sfruttare il telefono di Apple.
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18/09/2008
Il Tempo
ED. NAZIONALE
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Un videogioco anti-Chavez
Gli Stati Uniti mandano i mercenari a destituire il governo venezuelano e a prendere possesso delle risorse
petrolifere del Paese. Sembra una pagina di cronaca della crisi internazionale, in realtà è la trama di un
attesissimo videogioco, Mercenaries 2 World in Flame, realizzato in tre anni di lavoro dal team dei Pandemic
Studios di Los Angeles, che sta scatenando appelli al ritiro e polemiche.
Polemiche che non potevano non esplodere visto il recente inasprirsi delle tensioni diplomatiche tra Chavez e
Usa che ha portato, oltre all'espulsione dei rispettivi diplomatici, anche ad accuse gravissime, come quelle di
un tentato colpo di stato che secondo il presidente venezuelano è finanziato proprio dalla Casa Bianca. In
Mercenaries 2, il giocatore ha il compito di guidare un gruppo di mercenari in Venezuela con l'obiettivo di
destituire il dittatore e riconquistare il controllo delle risorse petrolifere.
I parallelismi tra il videogame e la situazione reale hanno fatto sì che già all'annuncio della creazione da parte
dei Pandemic Studios - in passato saliti all'onore delle cronache Usa per aver sviluppato dei simulatori
utilizzati per l'addestramento dall'esercito americano - scoppiassero delle polemiche e dei dissapori tra
l'amministrazione di Washington e importanti membri del governo venezuelano.
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HUB UNIVERSALI IL SOCIAL GAMING SI ALLARGA
Incontrarsi per gioco
Molti i segnali del cambiamento, tra cui l'interesse di Microsoft ed Electronic Arts. E il business è la pubblicità
Il lfenomeno del social gaming matura e tende a diventare come un porto di mare, da laghetto che era. Ora
aperto a tante destinazioni e contatti interpersonali. Lo si vede soprattutto in Raptr, ultima vetta evolutiva
raggiunta dal social gaming, matrimonio tra giochi e social network. Ma segnale del cambiamento è anche la
crescita, in pubblico e business, dei network specializzati, come Sgn. I cui concorrenti pure si rafforzano. E la
dice lunga il boom d ' linteresse che grandi nomi stanno avendo per il social gaming: come Microsoft o
Electronics a lrts.
La notizia dell a l settimana è lo sbarco, in beta pubblica, di Raptr, sostenuto con 12 milioni di finanziamento.
È il primo sito di social gaming a essere un hub universale (o quasi) per giochi online e social network.
Il cuore è la buddy list, dove è possibile vedere a quali giochi i nostri amici stanno partecipando e unirsi a
loro, su una varietà di piattaforme. Tra cui anche Xbox Live e Stream. È il primo sito di social gaming a
supportare non solo giochini ("casual games"), ma anche videogame normali ("hardcore games"), come
World of Warcraft. Sia giochi in Flash su browser sia quelli più sofisticati che si installano su Windows o Mac,
o che vanno sulla Wii o sulla Playstation 3. Raptr manda un avviso all ' lutente, quando uno dei suoi amici sta
giocando, attraverso Facebook, Friendfeed, Twitter (anche via sms, quindi). Non tutti i giochi, delle varie
piattaforme, sono supportati: dipende dalla disponibilità di sviluppatori e produttori di console di fornire l '
laccesso a Raptr. Microsoft l ' lha fatto per l ' lXbox Live, mentre Sony no (di conseguenza solo alcuni giochi
Playstation 3 funzionano con Raptr).
Altro elemento distintivo: c ' lè un news feed che ci fa vedere le azioni e i traguardi dei nostri amici nei giochi,
in alcuni casi molto dettagliate (per esempio, un oggetto magico raccolto in World of Warcraft).
C ' lè anche un sistema di consigli, come nei social network dedicati alla musica: Raptr suggerisce un gioco
da provare, in base a quelli che l ' lutente o i suoi amici hanno mostrato di apprezzare.
Raptr è insomma il primo sforzo ecumenico, certo ancora da raffinare, per riunire due mondi, social network
e videogame, entrambi frastagliati in tante piattaforme che sono giardini recintati.
Finora i siti di social gaming si erano limitati a offrire casual games, limitandosi a fare da ponte tra i social
network. Il più grande, Sgn (Social gaming network) dichiara 1,1 milioni di utenti attivi ogni giorno tra
Facebook, Bebo, Myspace e Hi5 ed è arrivato a raccogliere investimenti consistenti, oltre 20 milioni di dollari.
Tra gli investitori, c ' lè Jeff Bezos, capo di Amazon. Al secondo posto per numero di utenti c ' lè Zynga, che
ha raccolto 40 milioni di investimenti.
Il fenomeno cresce in varietà e apertura, tanto che a luglio è arrivato anche Come2Play. Definibile il Ning del
social gaming. Permette a ciascuno di creare il proprio network di social gaming, per fare giocare altri utenti e
da riempire con casual game in Flash.
Il modello di business per questi siti è la pubblicità, che riescono a mettere ovunque, anche prima e dopo l '
lavvio del gioco.
C ' lè dietro una tendenza: « li social network smettono di essere solo un luogo dove parlare con gli amici e
sempre più ambiscono a diventare strumenti di interazione totale » l, spiega Paul Jackson, analista di
Forrester Research ed esperto di videogame. « lI social network erano prima solo un canale con cui entrare
in contatto con gli amici. Non si occupavano del passo successivo: che cosa vogliono fare gli amici dopo
essersi incontrati. Ora si preoccupano di gestire, in forme sempre più complete, anche questo secondo
aspetto. E Raptr è il sito che a oggi lo fa nel modo più completo » l, aggiunge. Il punto è che ci sono esigenze
che convergono. Gli utenti di social network vogliono (anche) giocare tra loro. Gli utenti di giochi vogliono
(anche) comunicare tra loro.
I big cominciano a valutare il terreno: « lMicrosoft ha appena annunciato che renderà Xbox Live un po ' l più
simile a un social network, permetterà di avere avatar - l aggiunge Jackson - l. Sony ha Think Home, che
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
però ancora non ha lanciato al grande pubblico: la tiene in beta, non disponibile ovunque » l. Electronics Arts,
il maggiore editore di videogame, ha aperto in estate un gruppo di lavoro dedicato ai social game.
Manca una mossa da parte dei principali social network, ma ormai i tempi sono maturi: « lcominceranno a
sostenere applicazioni di social gaming - l prevede Jackson - l. Soprattutto mi aspetto presto qualcosa da
MySpace, che ha un ' lutenza più giovanile » l. Comunicazione e intrattenimento, attraverso internet, sono
destinati quindi a mescolarsi in forme ancora più evolute.
ALESSANDRO LONGO
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18/09/2008
Sole Nova
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Dietro lo specchio
Il lato jazz del videogame
di Luca Tremolada Che differenza c'è tra i vari giochi musicali che stanno uscendo in questi mesi? «Beh,
possiamo dire che se Rock Band di Mtv è pop e Guitar Hero di Activision è rock, allora Wii Music è jazz».
Sembra un dialogo tratto da un film di Nanni Moretti. Invece no. Chi ha partecipato alla presentazione dei
nuovi titoli della Nintendo, ha sentito questo e altro. Protagonista del dialogo un giovane (tra i venti e i
trent'anni) con la maglietta della Grande N, grande conoscitore delle novità Wii. «Chi sa suonare la chitarra
sicuramente apprezzerà Guitar Hero. Sotto il profilo della tecnica - spiega - la posizione delle mani ricorda
molto da vicino la gestualità con cui si suona una chitarra elettrica. Cioè, se ami l'heavy metal con Guitar
Hero ti sembrerù di essere una rock star. Stesso discorso ma in chiave pop per Rock Band. Con Wii Music
invece è tutto diverso». E gli occhi gli si illuminano.
Il giovane afferra il telecomando della Nintendo e mostra la demo del gioco, precisando che è ancora in fase
di lavorazione e quindi potrebbe cambiare molto ora di Natale quando il titolo uscirà. Tuttavia, secondo lui, la
filosofia del videogame è chiara. «Come in molti altri giochi Nintendo si usano le mani. Il che significa che non
avrai bisogno di joystick a forma di chitarra, flauto o violino. Il tuo compito non è tanto simulare la tecnica
dello strumento, quanto interpretare la melodia, andare a tempo. In un certo senso si fa finta di suonare». Il
giovane comincia a giocare: sceglie una melodia, uno strumento (il piano) e comincia a muovere le mani.
Prima a tempo, poi aumentando il ritmo. Il suo alter ego virtuale ciccioso e buffo in classico stile Nintendo, si
agita come la sua controfigura umana. Il risultato però è una improvvisazione sul tema. Non ci sono messaggi
di errore, né sequenze di tasti da premere.
Il gioco, almeno in questa versione, appare estremamente rilassante e intuitivo ma poco competitivo. Con
Guitar Hero o Rock Band si deve restare concentrati. La musica richiede disciplina, ritmo e precisione.
Insomma richiede doti di coordinazione non trascurabili. La Nintendo ha scelto ancora una volta di puntare
sulla semplicità. In altre parole, la tromba si suona facendo finta di suonare lo strumento a fiato e quindi
alzando e abbassando la testa. Il pianoforte muovendo le mani ritmicamente in alto e in basso. Il tutto appare
estremamente rilassante e apparentemente senza uno scopo. È poco chiaro dove stia la competizione, come
si vinca, in sostanza quale sia l'obiettivo. Si suona, per il gusto di suonare. Forse è vero. Wii Music in fondo è
jazz.
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17/09/2008
16:42
WallStreetItalia
Sito Web
In "Mercenaries 2 World in Flame" gli Usa mandano soldati a destituire il governo venezuelano. Carac...
In "Mercenaries 2 World in Flame" gli Usa mandano soldati a destituire il governo venezuelano. Caracas si
ribella. E già scatta il boicottaggio. FOTO Le immagini del videogioco / VIDEO Il trailer di "Mercenaries 2"
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BUFERA SUL VIDEOGIOCO "ANTI-CHAVEZ"
17/09/2008
16:04
La Stampa Web
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In "Mercenaries 2 World in Flame" gli Stati Uniti mandano i mercenari a destituire il governo venezuelano:
Caracas insorge, scatta il boicottaggio
ROMA
Gli Usa mandano i mercenari a destituire il governo venezuelano e a prendere possesso delle risorse
petrolifere del Paese. Sembra una pagina di cronaca della crisi internazionale che vede da un lato Bolivia e
Venezuela e dall'altro l'amministrazione Usa, partita con l'espulsione dei rispettivi ambasciatori.
In realtà è la trama di un attesissimo videogioco, "Mercenaries 2 World in FlamE2, dove il giocatore ha il
compito di guidare un gruppo di mercenari in Venezuela con l'obiettivo di dare la caccia e destituire il
«crudele dittatore» e riconquistare il controllo delle risorse petrolifere, restituendole alle grandi compagnie
americane. Insomma la finzione anticipa e addirittura supera la realtà, anche se i parallelismi tra quello che
sta avvenendo in Centro America e le vicende raccontate dal videogioco sembrano essere veramente tanti.
Nel videogioco realizzato in tre anni di lavoro dal team dei Pandemic Studios di Los Angeles, quattro soldati
di ventura, capitanati da un gigantesco svedese, Mattias Nilsson, vengono inviati nella giungla del Venezuela,
con il compito di raggiungere Caracas e, combattendo strada per strada, sgominare i militari schierati a difesa
del palazzo dove si nasconde il dittatore, salito al potere grazie ad un golpe militare. Per il conseguimento
della missione i «contractors» non hanno nessun tipo di vincolo, a cui devono invece attenersi le forze armate
regolari: possono distruggere interi palazzi, chiedere all'aviazione di bombardare quartieri civili e strade,
impadronirsi dei mezzi dell'esercito venezuelano e utilizzarli per portare la distruzione tra i viali e i vicoli di
Caracas (ricostruita alla perfezione e nei più minimi particolari grazie a mappe e foto satellitari), trasformando
la città e i suoi abitanti in un cumulo di macerie.
Ma questo non è che il primo obiettivo dei soldati di ventura. I mercenari infatti devono riuscire a riprendere il
controllo delle risorse petrolifere del Venezuela, che il dittatore ha nazionalizzato, e riportarle sotto quello
delle compagnie americane. Insomma una storia moto simile a quello che è avvenuto nel Venezuela «reale»,
dove Hugo Chavez, salito al potere con il sostegno dei militari, ha nazionalizzato le risorse petrolifere,
lasciando una piccolissima percentuale alle multinazionali come Total, BP, Exxon, Chevron e la norvegese
Statoil. E proprio questi parallelismi hanno fatto sì che già all'annuncio della creazione del videogioco da
parte dei Pandemic Studios, che in passato sono saliti all'onore delle cronache Usa per aver sviluppato dei
simulatori utilizzati per l'addestramento dall'esercito americano, scoppiassero delle polemiche e dei dissapori
tra l'amministrazione di Washington e importanti membri del governo venezuelano.
Addirittura dei membri del parlamento, come Ismael Garcia, e dell'Assemblea Nazionale, come Gabriela
Ramirez, hanno rilasciato dichiarazioni a testate come l'Associated Press e la BBC, parlando di «una mossa
propagandistica da parte degli Usa per preparare un intervento militare in Venezuela». Polemiche che non
potevano che riesplodere nel momento dell'uscita del gioco, che per altro coincide con la nuova crisi
diplomatica tra Chavez e Usa e che ha portato, oltre all'espulsione dei rispettivi diplomatici, anche ad accuse
gravissime, come quelle di un tentato colpo di stato che secondo il presidente venezuelano sarebbe stato
finanziato proprio dalla Casa Bianca. Il risultato? In tutto il Centro America stanno nascendo iniziative volte a
bloccare Mercenaries 2 e vengono lanciati appelli per boicottare quello che già viene definito il «videogiocoanti Chavez», a cui fanno eco anche organizzazioni di sostegno negli stessi Stati Uniti e in Australia, dove
risiedono moltissimi emigranti venezuelani, come ad esempio il US e l'Australian Venezuela Solidarity
Network.
Si è insomma scatenato un vero e proprio casus belli che ha portato ad appelli, petizioni per il suo ritiro e
denunce che condannano l'estremo realismo del gioco, additando Mercenaries 2 come una vera e propria
provocazione, se non uno strumento di pressione politica e psicologica. Sotto accusa, oltre ai contenuti,
anche l'estremo realismo del gioco: gli sviluppatori della Pandemic, infatti, hanno utilizzato tutte le più
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Arriva il videogioco anti-Chavez
17/09/2008
16:04
La Stampa Web
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
moderne tecniche e i software più avanzati per dare al gioco il massimo realismo. Nella stessa presentazione
di «Mercenaries 2 World in Flame», presente sul sito, si spiega infatti come è possibile distruggere interi
palazzi, mettere a ferro e fuoco quartieri, far esplodere autocisterne e rendere inservibili pozzi petroliferi, per
strapparli al controllo delle forze nazionali del Venezuela. Non solo, si dà la possibilità al giocatore di creare
un vero e proprio campo di addestramento per mercenari, dove pianificare l'invasione, ma anche prepararsi
nelle tecniche di guerriglia urbana, imparare a costruire esplosivi e ad usare ogni genere di arma. Il tutto è
inoltre stato realizzato sotto le precise direttive e con la continua consulenza di esperti militari e mercenari
americani che hanno preso parte alle missioni negli scenari più caldi del pianeta.
17/09/2008
12:35
AGI
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L'iPhone 3G e' il gadget dell'anno. L'ultima versione del gioiello della Apple, che racchiude un telefono
cellulare con tecnologia Umts, un MP3 e altre molteplici funzioni, e' stato incoronato dai lettori di Stuff
Magazine come il "must" del 2008. Il "melafonino" l'ha spuntata su tre nuove consolle di videogame (Wii, XBox360 e PlayStation 3), il pc Asus Ee e l'impianto audio per iPod a forma di sfera. La rivista descrive
l'iPhone 3G, come il "piu' veloce e il piu' ingegnoso telefono in commercio". Non a caso, nel giorno in cui e'
stato commercializzato, milioni di persone in tutto il mondo hanno atteso un'intera notte in fila per
aggiudicarselo. La Apple vince anche per quanto rigurda il design, con il MacBook Air, il computer portatile
piu' sottile al mondo. Per quanto riguarda i videogame, Grand Theft Auto IV e' quello che ha riscosso il
maggiore successo e non solo tra i lettori della rivista: 10 milioni di copie sono gia' state vendute in tutto il
mondo, malgrado le polemcihe per il fatto che si basa sui furti d'auto. (AGI) - Londra, 17 settembre
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IL 'MELAFONINO' E' IL GADGET DELL'ANNO
17/09/2008
12:04
AGI
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Gli Usa mandano i mercenari a destituire il governo venezuelano e a prendere possesso delle risorse
petrolifere del Paese. Sembra una pagina di cronaca della crisi internazionale di questi giorni, in realta' e' la
trama di un attesissimo videogioco, 'Mercenaries 2 World in Flame' (realizzato in tre anni di lavoro dal team
dei Pandemic Studios di Los Angeles) dove il giocatore ha il compito di guidare un gruppo di mercenari in
Venezuela con l'obiettivo di dare la caccia e destituire il 'crudele dittatore' e riconquistare il controllo delle
risorse petrolifere, restituendole alle grandi compagnie americane. La notizia e' annunciata dalla societa' di
comunicazione "Bocconi Trovato&Partners". I parallelismi con la realta' sono numerosi, e, gia' all'annuncio
della creazione del videogioco da parte dei Pandemic Studios, scoppiarono le polemiche tra
l'amministrazione di Washington e importanti politici venezuelani. Alcuni membri del parlamento, come Ismael
Garcia, e dell'Assemblea Nazionale, come Gabriela Ramirez, hanno parlato di "una mossa propagandistica
da parte degli Usa per preparare un intervento militare in Venezuela". Ora il gioco esce in coincidenza con la
nuova crisi diplomatica tra Chavez e Usa, che ha portato ad accuse gravissime e all'espulsione dei rispettivi
diplomatici. Il risultato? In tutto il Centro America stanno nascendo iniziative volte a bloccare 'Mercenaries 2' e
anche le associazioni umanitarie statunitensi hanno lanciato un appello per boicottare quello che gia' viene
definito il "videogioco-anti Chavez". Sotto accusa, oltre ai contenuti, anche l'estremo realismo del gioco,
raggiunto tramite le piu' moderne tecniche e i software piu' avanzati. Nel videogioco e', infatti, possibile
distruggere interi palazzi e quartieri, far esplodere autocisterne e rendere inservibili pozzi petroliferi, per
strapparli al controllo delle forze nazionali del Venezuela, e, addirittura, creare un vero e proprio campo di
addestramento per mercenari, dove pianificare l'invasione. Il tutto e' inoltre stato realizzato sotto le precise
direttive e con la continua consulenza di esperti militari e mercenari americani che hanno preso parte alle
missioni negli scenari piu' caldi del pianeta. (AGI) - Roma, 17 settembre -
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DAGLI USA ARRIVA IL VIDEOGAME ANTI-CHAVEZ
17/09/2008
Computer Week
Pag. 10
N.177 - 22 SETTEMBRE 2008
I videogiochi in Europa
• Per la prima volta, nel 2007, le vendite dei videogiochi in Europa hanno superato quelle degli Stati Uniti.
Una ricerca Nielsen dimostra che nel Vecchio Continente sono stati spesi 7,3 miliardi di euro contro i 6,9 del
paese degli USA. L'area AsiaPacifico resta comunque in testa, come rileva una ricerca del 2006:7,4 miliardi
di euro!
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