Buste paghe da fame nei fast food
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Buste paghe da fame nei fast food
VENERDÌ 5 SETTEMBRE ATTUALITÀ 2014 IL SONDAGGIO Sbugiardato da Valerie, Hollande sempre più giù PARIGI - Un trionfo in libreria, un muro di gomma conta le confidenze ovviamente riservatissime della ex attorno all'Eliseo, un Hollande che sprofonda nei son- first lady, Carla Bruni, al momento del passaggio deldaggi: il libro shock di Valerie Trierweiler sta batten- le consegne degli appartamenti all'Eliseo, svelando le do tutti i record nelle prime ore di vendita al pubblico parole di lei: «Ho paura che Nicolas senza politica perda il senso della vita». Poi i particolari delle ma i politici e i mass-media lo stanno discenate intime e il discusso appellativo di struggendo. Per Segolene Royal si tratta Vendite «sdentati» che Hollande avrebbe usato taldi «cavolate», mentre il primo ministro Marecord per volta in privato per indicare i «poveri». Un nuel Valls invita a mantenere la «digniracconto buttato lì dopo aver - pagina dotà».La lettura delle 320 pagine della ex preil libro shock po pagina - spiegato di aver amato per anmiere dame non lascia indifferenti. La giordell’ex ni l'humour, la capacità di scherzare e di nalista assurta all'Eliseo e poi cacciata dai compagna autoironia del presidente socialista.Hollanluoghi del potere non tralascia nulla, non ridel presidente de, che sarebbe stato messo al corrente nuncia a niente pur di nuocere in ogni modell'uscita del libro dalla stessa ex compado al suo ex compagno, il presidente Francois Hollande. Arriva a ricordare fin nei particolari un gna soltanto alla vigilia delle anticipazioni di Paris Mamassaggio alla pelle che fece alla madre di Hollande tch, è intanto crollato ancora nei sondaggi, sprofondanmorente, nel 2009, dopo il quale lui le promise che non do al 13% di popolarità, un fondo mai toccato dai presil'avrebbe mai lasciata. Dice tutto e anche di più, rac- denti da quando esistono gli istituti di rilevamento. 9 «Comunque vada non mi dimetterò» Referendum in Scozia, Cameron mette le mani avanti LONDRA - Mentre i secessionisti sperano sempre di più in una vittoria, David Cameron mette le mani avanti e afferma che non pensa proprio a dimettersi da primo ministro britannico se la Scozia lascerà il Regno Unito col referendum del 18. «Quello che è in gioco non è questo o quel primo ministro o leader politico bensì il futuro della Scozia», ha aggiunto. Ma nonostante Cameron affermi che la sua posizione sia irrilevante molti nella campagna unionista temono che la minaccia di una sua vittoria alle prossime elezioni possa spingere molti scozzesi a votare per la secessione. C'è la sensazione insomma di un "effetto Cameron", di una influenza negativa del leader conservatore sul voto: che insomma molti scoz- zesi voteranno «s’» all'indipendenza più per il desiderio di liberarsi dell'attuale premier che di affrontare la difficile, e per certi versi sconosciuta, strada verso la creazione di un nuovo Stato. Questo sembra valere in particolare per l'elettorato laburista che, stando ai sondaggi, si sta spostando sempre di più dal fronte del "no" a quello del "sì". Andando così contro le indicazioni del Labour che invece è dichiaratamente unionista, come del resto i tre maggiori partiti britannici. Ieri è toccato al leader Ed Miliband tentare di rassicurare il suo elettorato a Glasgow. «Il modo per liberarsi di questo governo conservatore è quello di votare "no" al referendum e per il Labour alle elezioni nazionali del 2015», ha detto. R.U. «Basta paghe da fame nei fast food» Negli Usa migliaia di lavoratori in piazza NEW YORK - I dipendenti dei fast metà agosto sono scoppiate rivolte in sefood di 150 città americane sono scesi in guito all'uccisione da parte di un agente piazza per dire basta alle paghe definite della polizia di un adolescente di colore da «fame» e chiedere l'aumento del sala- disarmato. In piazza anche un dipendenrio minimo a 15 dollari l'ora. Migliaia di te di McDonald's di 81 anni costretto anpersone, fin dalle prime ore di ieri, han- cora a lavorare perchè non riesce ad anno abbandonato temporaneamente patati- dare in pensione a causa del salario tropne fritte e hamburger e si sono dati alla po basso. La mobilitazione nazionale disobbedienza civile per attirare attenzio- dei dipendenti di fast food è stata il culne su ciò che loro definiscono il diritto mine di una serie di scioperi iniziati prodi avere un salario dignitoso, contro gli prio a New York due anni fa. Anche se attuali 7 dollari e 25 l'ora. «Sappiamo per ora la categoria non ha raggiunto alche sarà una dura battaglia», spiega alla cun risultato pratico, a livello nazionale Tv Latoya Caldwell, impiegata Wen- ha sollevato il dibattito sulla necessità di dy's di Kansas City in Missouri, costret- aumentare i salari minimi. L'appello è arta a tirare su quattro figli con 7,50 dollari rivato anche alle orecchie del presidente l'ora: «Ma vinceremo». Obama, che ha fatto della Da Los Angeles a New battaglia per l'innalzamenYork, i dipendenti di to del salario minimo una Chiedono McDonald's, Wendy's, Burdelle priorità della sua l’aumento ger King, al grido di «Fiagenda sociale. Non a caght for 15» (lotta per i 15 so, lo scorso febbraio, andel salario dollari), hanno sfidato le che per dare un segnale dominimo forze dell'ordine e ignoranpo le prime proteste da para 15 dollari l'ora te dei dipendenti di fast do il fatto che rischiavano l'arresto hanno inscenato food, ha aumentato il salae diritti sindacali, sit in in particolare per rio minimo per gli impiega70 manifestanti bloccare la circolazione. ti federali a 10,10 dollari arrestati E le manette non si sono l'ora. fatte attendere, in particoScene di lotta di classe in lar modo a New York, Deun’America che non è mai troit, Indianapolis e San Diego. Il bilan- stata così "grassa". Nel 2013 il numero cio è stato di una settantina di persone degli obesi ha superato tutti i record, metfermate. Nella Grande Mela, la protesta tendo in luce un problema che peggiora ha scelto Times Square, la piazza più af- sempre più nonostante le tante campafollata della città, per far sentire la pro- gne per un'alimentazione sana. Il 20% pria voce. Circa 400 manifestanti si sono della popolazione di ogni Stato americaradunati lì nell'ora di punta, sollevando no è obeso, e la percentuale sale ancora cartelli con scritto «Uniamoci per i 15 di più in West Virginia e Mississippi, dodollari e per i diritti sindacali». Gli arre- ve addirittura più del 35% dei cittadini sti sono scattati quando alcuni di loro si locali è "grasso". A scattare la fotografia sono seduti per strada bloccando la circo- dell'America 'grassà è uno studio del lazione. Trust per la Salute in America e dalla «Li abbiamo arrestati - ha detto un porta- Fondazione Robert Wood Johnson, sulla voce della polizia di New York - per base di dati forniti dal governo. Le nuoschiamazzi». A New York è arrivato an- ve cifre suggeriscono così che il probleche un gruppo di persone provenienti da ma dell'obesità sta peggiorando invece Ferguson, la città del Missouri dove a che migliorare. La protesta dei lavoratori del settore è esplosa ieri a Times Square, nel cuore di New York (foto Ansa) Una Onu delle religioni, idea di Shimon Peres La proposta formulata dall’ex presidente israeliano durante l’incontro con il Papa CITTÀ DEL VATICANO - Costruire una «Onu delle religioni», un organismo che raggruppi le principali confessioni e agisca come forza di interposizione nei conflitti. E alla cui guida potrebbe esserci lo stesso papa Francesco. E' la proposta formulata al Pontefice dall'ex presidente israeliano Shimon Peres, ricevuto da Bergoglio in Vaticano. Peres, 91 anni, Nobel per la pace nel 1994, è stato l'8 giugno scorso con il presidente palestinese Abu Mazen della storica preghiera per la pace in Vaticano promossa da papa Francesco. E ora che ha lasciato la presidenza di Israele si dedica a questa nuova iniziativa di pa- ce, che ha voluto illustrare di per- Santo Padre è un leader rispettato sona al Papa, proprio nel momen- ma anche dalle più diverse relito in cui il fondamentalismo reli- gioni e dai loro esponenti. Anzi: gioso semina orrori nel mondo e forse è l'unico leader davvero riminaccia come spettato. Per quenon mai la coesisto mi è venuta stenza dei popoli. l'idea che ho pro«Alla guida vedrei «In passato, la posto a papa Franproprio il Santo maggior parte delcesco». Per l'exle guerre erano mopresidente israeliaPadre, l’unico tivate dall'idea di no, quella odierna leader rispettato nazione. Oggi, indei tanti movimenvece, le guerre venti terroristici «che al mondo» gono scatenate sopretendono di ucprattutto con la cidere in nome di scusa della religione», ha sottoli- Dio», è «una guerra del tutto nuoneato parlando a Famiglia Cristia- va rispetto a quelle del passato, na. Secondo Peres, però, «forse sia nelle tecniche sia soprattutto per la prima volta nella storia, il nelle motivazioni». E di fronte a questa deriva, l'Onu, «organismo politico», «non ha nè gli eserciti che avevano le nazioni nè la convinzione che producono le religioni». Peres lo esemplifica chiaramente: «quando l'Onu manda in Medio Oriente dei peace-keepers che vengono dalle Isole Fiji o dalle Filippine e questi vengono sequestrati dai terroristi, che può fare il segretario generale dell' Onu? Una bella dichiarazione. Che non ha nè la forza nè l'efficacia di una qualunque omelia del Papa, che nella sola Piazza San Pietro raduna mezzo milione di persone». R.V. Lotta contro il tempo per il vaccino a Ebola ROMA - È una corsa contro il tempo quella nei laboratori di tutto il mondo per riuscire a testare e ottenere in pochi mesi cure e vaccini contro il virus Ebola. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha presentato al vertice di esperti di ieri a Ginevra otto trattamenti sperimentali e due vaccini. I nuovi farmaci non saranno disponibili per un uso generalizzato prima della fine dell’anno. «Nessuno è stato clinicamente provato», ha tenuto a precisare il massimo organismo sanitario mondiale in un documento di lavoro. Ma anche se sono state messe in campo misure eccezionali per accelerare il ritmo dei test clinici, i nuovi trattamenti e i nuovi vaccini non potranno essere disponibili per un uso generalizzato prima della fine del 2014. Fino ad allora, ha dovuto ammettere l’Oms raffreddando le speranze di chi auspicava maggiori possibilità di azione, «potranno essere disponibili solo piccole dosi da utilizzare come test». Normalmente ci vorrebbero «fino a dieci anni in circostanze normali».