Cos`è la produzione
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Cos`è la produzione
Analisi dei processi FUNZIONI FONDAMENTALI DEI PROCESSI PRODUTTIVI Design, engineering, industrializzazione Acquisti Attrezzaggio delle macchine; Trasformazione; Movimentazione dei materiali; Collaudo-controllo; Manutenzione delle macchine. Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica ALCUNE CLASSIFICAZIONI DI PROCESSO PRODUTTIVO: Approccio tecnico; Approccio gestionale; Attenzione: le classificazioni non vanno considerate alternative Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica ANALISI TIPOLOGICA DEI PROCESSI PRODUTTIVI Possiamo utilizzare due modelli di analisi dei processi produttivi. Le due classificazioni non vanno considerate alternative. La prima di matrice maggiormente tecnica, risulta utile ai fini descrittivi, pur essendo sostanzialmente statica. Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica APPROCCIO TECNICO: (A. Brandolese e M. Garetti) PROFILI RILEVANTI PER L’ANALISI DEI SISTEMI Risposta alla domanda: a magazzino; commessa ripetitiva, commessa singola Modalità di realizzo del volume di produzione: unitaria, a lotti, continua Modalità di realizzo del prodotto: per processo, per parti Questo modello è statico perché non offre soluzioni organizzative Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Altri tipi di processo Processo in serie: c’è un unico percorso per tutte le fasi di produzione Processi alternativi: alcune produzioni seguono percorsi alternativi laddove si utilizzino due o più macchine per aumentare la capacità Processi logistici: la movimentazione di oggetti come materiali, persone o prodotti finiti Posizionamento delle scorte lungo la Supply Chain Tipi di azienda Aziende Make-to-stock: aziende che servono i clienti a partire da stock di prodotto finito Aziende Assemble-to-order: rispondono alle specifiche del cliente combinando un certo numero di moduli preassemblati Aziende Make-to-order: aziende che realizzano il prodotto a partire da materie prime, parti e componenti Aziende Engineer-to-order: aziende che lavorano con il cliente per progettare e poi realizzare il prodotto Come sono organizzati I processi produttivi Per progetto: il prodotto rimane in una postazione fissa Le attrezzature produttive vengono trasportate sul luogo di produzione Workcenter (job shop): attrezzature o funzioni simili sono raggruppate insieme Celle di produzione: aree dedicate in cui si realizzano prodotti simili in termini di requisiti di processo produttivo Linea di assemblaggio: i processi di lavorazione sono organizzati secondo le fasi successive di realizzazione del prodotto Processi continui: come la linea di assemblaggio, solo che il flusso è continuo, come per i liquidi ANALISI TIPOLOGICA DEI PROCESSI PRODUTTIVI Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Dove si collocano le aree di incoerenza Modelli di processo Flusso frammentario Flusso discontinuo con una linea tipo Esempla Bassi volumi; re unico molti modelli Job-shop Flusso continuo rigido automatizzato Costi opportunità Flusso a lotti Flusso condizionato da: -Ritmi della manodope ra -Ritmi degli impianti Altissimi volumi; standardizzazione Obiettivi critici (commodity) del management Alti volumi; alcuni modelli principali Flusso in linea Flusso in linea Maggiori costi Flusso continuo Scheduling, affidabilità, consegne, eliminazione colli di bottiglia Motivazione maestranze, bilanciamento; mantenere sufficiente flessibilità Investimenti per grossi aumenti di capacità; innovazione tecnologica, gestione dei materiali; integrazione verticale Obiettivi critici Puntualità consegne e Qualità (differenziazione Prezzo del management possibilità di produttiva); personalizzare il elasticità nei volumi di output prodotto Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica ALCUNE RIFLESSIONI: Nel passaggio dalla produzione su progetto a quella a flusso continuo si osserva una diminuzione della flessibilità produttiva (variabilità o varietà del ciclo di produzione) dei processi, cioè la loro capacità ad adattarsi ad eventuali variazioni qualitative o quantitative dell’output Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica I DIVERSI PROCESSI PRODUTTIVI JOB SHOP: è caratterizzato da attrezzature generiche, manodopera altamente qualificata e polivalente. Si tratta in genere della realizzazione di opere con elevato contenuto artigianale od artistico, tipicamente su commessa, ovvero realizzazioni uniche, anche molto complesse; REPARTI: sono caratterizzati da una articolazione del processo produttivo per macchinari ed operazioni omogenee sotto il profilo funzionale, con flussi fisici molto complessi ed articolati(es. produzioni calzaturiere); LINEA: è caratterizzata da una disposizione dei macchinari sequenziata secondo le necessità dettate dallo specifico ciclo tecnologico di un prodotto o di una famiglia di prodotti(es. elettrodomestici); PROCESSO CONTINUO: in questa tipologia prevalgono le problematiche tecnologiche, il flusso segue un ciclo tecnologicamente obbligato. Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Differ enziaz ione e numer osità dei prodot ti Pro dott o unic o Processo continuo Prodotto unico e standardizzato Prodotto di massa Su progetto Prodotto unico su progetto o su commessa Struttura produttiva transitoria Mol ti pro dotti dive rsi Per grandi lotti Molti prodotti ripetuti in grandi serie Processo intermittente per il magazzino Sul modello Molti prodotti ripetuti in piccole serie Processo intermittente e su commessa Produzione di massa Prodotto standardizzato Piccoli lotti Prodotto su commessa Dimensione dei flussi e grado di standardizzazione del prodotto Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica IL PROCESSO PRODUTTIVO CONTINUO Un processo produttivo si denomina di tipo continuo se l’impianto nel quale il processo si svolge è concepito per fornire una sola varietà di prodotto e per svolgere un solo tipo di lavorazione per un periodo indeterminato. Nel processo produttivo in continuo il prodotto subisce delle trasformazioni fisico-chimiche a causa delle lavorazioni, e pertanto il prodotto finito non è identificabile con nessuno dei semilavorati e/o delle materie prime che concorrono alla sua realizzazione(es. il petrolio). Organizzazione del processo: il processo produttivo è ben delineato e la sequenza delle operazioni vincolante. La produzione avviene per magazzino indipendentemente dagli ordini. Le attività sono fortemente automatizzate, con una forte presenza di personale indiretto con compiti di assistenza, servizio e controllo. Organizzazione dei macchinari: la disposizione dei macchinari segue direttamente il ciclo tecnologico delle lavorazioni. Capacità produttiva: è facilmente determinabile in relazione alle caratteristiche dell’impianto. Criticità: riuscire ad operare senza interruzioni dovute a mancanza di materiali o di guasti. Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica NELL’AMBITO DI QUESTO APPROCCIO SI INDIVIDUANO I SEGUENTI SISTEMI: Sistemi rigidi: coincidenti con i processi continui; Sistemi poco flessibili: individuati nei processi produttivi intermittenti a grandi lotti di magazzino; Sistemi tendenzialmente flessibili: identificabili nelle produzioni intermittenti a piccoli lotti su modello per magazzino; Sistemi flessibili: rappresentati dalle produzioni intermittenti su modello, per commessa e su progetto. Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica RAFFIGURAZIONE PROCESSO PRODUTTIVO CONTINUO Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Raffinazione del petrolio Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica CONSERVE VEGETALI PRODOTTO FRESCO RICEVIMENTO Stoccaggio PREPARAZIONE Lavaggio, cernita, calibratura, pelatura, snocciolatura, detorsatura PRETRATTAMENTO Riduzione delle dimensioni, scottatura, precottura, evaporazione, ecc. Confezionamento Preriscaldamento Chiusura dei contenitori Trattamento dei contenitori Trattamento termico Raffreddamento Stoccaggio Distribuzione e consumo Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica OLIO DI OLIVA OLIVE Stoccaggio Lavaggio Molitura Gramolatura PASTA Estrazione MOSTO OLEOSO SANSA Molitura Separazione Essicazione Acqua Acqua di vegetazione Morchie Estrazione con solvente OLIO Depurazione OLIO Estrazione Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica OLIO DI SANSA APPROCCIO ALL’ORIENTAMENTO ORIENTAMENTO AL PRODOTTO Il processo produttivo è condizionato dalle caratteristiche del singolo prodotto, e quindi viene ad essere dedicato e facilmente automatizzabile, mentre il flusso dei materiali è standardizzato. ORIENTAMENTO ALLA FUNZIONE L’elemento guida diviene il tipo di operazioni che devono essere svolte sui differenti prodotti. Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica APPROCCIO ALL’ORIENTAMENTO ORIENTAMENTO AL PRODOTTO Produzione a progetto Produzione in linea Produzione a flusso continuo ORIENTAMENTO ALLA FUNZIONE Produzione job shop Produzione a lotti Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica OSSERVAZIONE Le modalità di svolgimento dei cicli di lavorazione, alcune volte possono essere scelte liberamente dall’impresa, altre volte questa è costretta ad adottare una particolare forma di organizzazione. La tecnologia utilizzata può infatti imporre o rendere più conveniente processi di lavorazione a ciclo continuo, intermittente o misto. Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Buffering, Blocking e Starving Buffering: un’area di stoccaggio tra due fasi successive in cui l’output di una fase sosta in attesa di attraversare la fase seguente Blocking: avviene quando le attività di una fase devono interrompersi perché non c’è spazio per depositare l’output Starving: avviene quando le attività di una fase devono interrompersi per mancanza di lavoro Collo di bottiglia: fase che limita la capacità del processo Le tipologie di flusso Flusso a rete: possibilità di variare l’ordine di successione dei prodotti (sistemi integrati); Flusso rigido sequenziale: la successione delle operazioni è fissa, non vi è possibilità di variazione se non attraverso una modifica della programmazione. Flusso asincrono sequenziale:variante del flusso rigido ottenuta con l’introduzione di magazzini-polmone. Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica LA SCELTA DEL DIMENSIONAMENTO DELL’IMPIANTO DIPENDE: volume d’affari previsto; scelte di orientamento della produzione in relazione alla variabilità della domanda; natura e modalità di approvvigionamento; strategie di occupazione del mercato. Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Modelli In presenza di più unità produttive oltre al problema del dimensionamento di ciascuna di esse, si presenta l’esigenza di scegliere un determinato modello di suddivisione dei cicli e delle linee di produzione. Di ripetizione degli impianti : Quando ogni centro produttivo lavora gli stessi prodotti. Di specializzazione delle produzioni: Ogni impianto produce un particolare tipo di prodotto da inserire nella gamma Di parcellizzazione del ciclo di produzione: L’impianto svolge una parte del processo di fabbricazione, producendo parti o componenti da avviare agli stabilimenti di montaggio Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Dimensionamento Vari livelli di dimensionamento: - complessivo, a livello di impresa multiplant - per singolo stabilimento - per aggregato di reparti - per singola linea - per singola macchina Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Dimensionamento degli impianti Il processo produttivo di un’impresa tessile si sviluppa attraverso 4 stazioni di lavoro (A B C D). Il macchinario tipo di ciascuna stazione di lavoro può produrre i seguenti pezzi all’ora A 7, B 5, C 3, D 12. Il processo produttivo è in funzione 8 ore al giorno e il personale è organizzato su due turni lavorativi di 4 ore in cui vengono impiegati contemporaneamente 12 addetti per ciascun turno, 3 per ogni stazione di lavoro. Si calcoli il flusso minimo di pieno impiego ed il relativo dimensionamento delle stazioni di lavoro. La domanda giornaliera è pari a 4.000. Si calcoli il nuovo dimensionamento e il relativo coefficiente di inutilizzo. Con il nuovo dimensionamento rispetto alla domanda, lo spazio di stabilimento si esaurisce. Il product manager deve fronteggiare un aumento della domanda del 50% e ha a disposizione due strategie: ricorrere all’outsourcing o aggiungere un turno di lavoro. Per ogni 1000 pezzi prodotti in outsourcing si genera un costo di 800€, mentre il costo orario di ogni addetto alla linea è di 35€/ora. Quale delle due strategie è preferibile? Corso di GPM – Primo Modulo – Prima Unità Didattica Sviluppo della progettazione di prodotto: fasi tipiche Sviluppo del concept Pianificazione di prodotto Ingegneria di prodotto/processo Produzione pilota/rump up Progettazione simultanea Definizione La progettazione simultanea può essere definita come l’azione contemporanea delle diverse funzioni preposte a elaborare il progetto, attraverso una comunicazione aperta e interattiva fra tutti i componenti del team, allo scopo di ridurre il tempo di introduzione sul mercato, di abbassare i costi e di migliorare qualità e affidabilità. Progettazione simultanea (continua) Nei programmi di progettazione simultanea (Concurrent Engineering, CE) i meccanismi di integrazione sono affidati ai gruppi di lavoro. Vi sono tre tipi di gruppi: Gruppo per il project management Gruppo tecnico Gruppi di progettazione-costruzione. Il risparmio di tempo dei programmi CE deriva dall’esecuzione in parallelo delle attività. Progettare per il cliente Casa della qualità (House of Quality, HOQ) Quality function deployment, QFD Prodotto ideale per il cliente Analisi del valore/ progettazione del valore Progettare per il cliente: Quality Function Deployment Gruppi di lavoro interdisciplinari provenienti dal marketing, dall’ingegneria di prodotto e dal manufacturing Voce del cliente House of Quality 35 Correlazione: Molto positiva X Valutazione competitiva Resistenza all’acqua Insonorizzazione finestrino * X = Noi A = Concorrente A B = Concorrente B (5 = massimo) 1 2 7 X Restare aperta in pendenza 5 X AB Apertura facile 3 2 5 4 3 2 1 B A X BA X B A X 9 B X A 2 BXA 3 Mantenere livello attuale 6 Mantenere livello attuale 6 Ridurre energia necess. a 7,5 ft./lb 10 Valori obiettivo ©The McGraw-Hill Companies, Inc., 2004 5 AB X A Peso di importanza Valutazione tecnica (5 = massimo) 4 A XB 3 Ridurre forza a 9 lb Tenuta stagna con pioggia No rumore in marcia 3 XAB Mantenere liv. attuale La conoscenza delle esigenze del cliente forma la base della matrice, usata per tradurre tale conoscenza in obiettivi operativi o di progettazione. Negativa Molto negativa X X Chiusura facile Ridurre energia necess. a 7,5 ft.lb The House of Quality X Dosaggio forza in piano Richieste del cliente Positiva X Tenuta della guarnizione Caratterist.di progett. ne Energia necessaria per chiudere la portiera X Energia necessaria per aprire la portiera Progettare per il cliente: BA X Relazioni Molto = 9 Mediamente = 3 Poco = 1 B Progettare per il cliente: Analisi del valore/progettazione del valore (Value Analysis/Value Engineering, VA/VE) Conseguire prestazioni migliori o equivalenti a costi inferiori, pur rispettando tutte le richieste funzionali manifestate dai clienti. L’articolo possiede caratteristiche di progetto non indispensabili? È possibile accorpare due o più componenti? Come è possibile ridurre il peso? Vi sono componenti non standard che possono essere eliminati? Progettazione del prodotto per la produzione e l’assemblaggio (DFMA) Approccio tradizionale “Noi lo progettiamo, voi lo costruite”, detto anche metodo “oltre il muro” Progettazione simultanea “Lavoriamo insieme contemporanemente” Progettazione del prodotto per la produzione e l’assemblaggio (DFMA) I più significativi miglioramenti connessi al DFMA (Design for Manufacturing and Assembly) derivano dalla semplificazione dei prodotti grazie alla riduzione del numero di parti distinte: 1. Quando il prodotto è in funzione, il componente si muove rispetto a tutte gli altri componenti già montati? 2. Il componente deve essere di materiale diverso o deve essere isolato rispetto ad altri componenti già montati? 3. Il componente deve essere separato da tutti gli altri componenti per consentire lo smontaggio del prodotto a scopo di riparazione o manutenzione? Fabbrica virtuale Definizione Il concetto di fabbrica virtuale definisce un’attività manifatturiera non espletata da uno stabilimento centrale, ma da fornitori e imprese partner dislocati in diversi sedi nell’ambito di un’alleanza strategica Analisi del punto di indifferenza Approccio standard per decidere fra processi o attrezzature alternativi. Il modello mira a stabilire il livello di unità prodotte (e vendute) al quale l’azienda comincerà a trarre profitto dal processo o dalle attrezzature. Il modello mira a stabilire il livello di unità prodotte (e vendute) al quale il totale entrate e il totale costi si equivalgono. Progettazione del flusso di processo Definizione La progettazione del flusso di processo è definibile come la mappatura degli specifici processi seguiti da materie prime, parti e componenti di assemblaggio nella loro movimentazione attraverso lo stabilimento. Gli strumenti più tipici della progettazione del flusso di processo comprendono i disegni e gli schemi di assemblaggio, i cicli di lavoro e i diagrammi di flusso di processo. La natura dei servizi 1. Tutti sono esperti di servizi. 2. I servizi non sono necessariamente soggetti alle medesime regole. 3. La qualità del lavoro non è la qualità del servizio. 4. La maggior parte dei servizi contengono una miscela di attributi tangibili e intangibili. La natura dei servizi Il cliente è il punto focale di ogni azione o decisione L’organizzazione esiste per servire il cliente Le operation sono responsabili del sistema di servizio Inoltre sono responsabili della gestione del lavoro del personale che offre il servizio Indicazioni generali sui servizi (continua) 5. I servizi a elevato contatto vengono sperimentati, mentre i beni vengono consumati. 6. Una gestione efficace dei servizi presuppone la conoscenza del marketing e del personale, nonché delle operations. 7. Spesso i servizi si sviluppano in forma di cicli di contatto o incontri (encounter) che implicano interazioni vis-à-vis, telefoniche, telematiche e/o postali. Imprese di servizi Definizione Impresa di servizi: si tratta della gestione di un'organizzazione le cui attività primarie richiedono interazione con la clientela per produrre il servizio. Servizi in sede: per fruire del servizio il cliente deve trovarsi nelle strutture dell’azienda. Servizi sul campo: produzione e consumo del servizio hanno luogo nell’ambiente del cliente Servizi interni Definizione I servizi interni sono quei servizi necessari a supportare le attività più generali dell’organizzazione. Comprendono funzioni quali l'elaborazione dati, la contabilità ecc. Fornitore interno Cliente interno Cliente esterno Fornitore interno Figura 5.1 Il triangolo dei servizi Secondo questa prospettiva, l’organizzazione esiste per servire il cliente, i sistemi e i dipendenti esistono per facilitare il processo di erogazione del servizio. La strategia dei servizi Il cliente I sistemi Il personale Applicazione della scienza comportamentale al tema del contatto (service encounter) 1. Il front-end e il back-end del processo non nascono eguali. 2. Centellinare il piacere e “far soffrire” in una volta sola. 3. Lasciate controllare il processo al cliente. 4. Prestate attenzione a norme e rituali. 5. È più facile biasimare le persone che i sistemi. 6. In fase di recupero, che la pena sia commisurata al crimine. Strategia dei servizi: orientamento e vantaggi Priorità di rendimento Trattamento del cliente Rapidità e comodità nell’erogazione del servizio Prezzo del servizio Varietà dei servizi Qualità dei beni tangibili Abilità uniche costituenti il servizio offerto Figura 5.7 Matrice di progetto servizio-sistema Grado di contatto clientefornitore Elevata Sistema disaccoppiato (assente ) Sistema permeabile (parziale) Opportunità di vendite Contatto postale Bassa Internet e tecnologia in sede Contatto telefonico Specifiche vis-à-vis rigide Sistema reattivo (elevato) Specifiche faccia-a-faccia flessibili Bassa Personalizzazione vis-à-vis totale Efficienza produttiva Elevata “Service fail-safing” Poka-yoke (a prova di errore) Impedire che gli errori divengano difetti del servizio. Compito (Task) Trattamento (Treatment) Come preservare le tre “T”? Attributi tangibili (Tangibles) Progettazione del servizio: tre modelli contrastanti Approccio linea di produzione (esempio: McDonald’s) Approccio self-service (esempio: bancomat) Approccio fondato sull’attenzione personale (esempio: Ritz-Carlton Hotel Company) Caratteristiche di un sistema di erogazione del servizio ben progettato 1. Ogni elemento del sistema di servizio è coerente con il focus operativo dell’azienda. 2. Il sistema di erogazione servizio è userfriendly. 3. Il sistema di erogazione servizio è robusto. 4. Il sistema di erogazione servizio è strutturato per garantire costanti e coerenti performance, da parte degli addetti e dei sistemi. Caratteristiche di un sistema di erogazione del servizio ben progettato (continua) 5. Il sistema di erogazione servizio offre collegamenti efficaci tra back office e front office, cosicché nulla vada perso nelle “pieghe” del sistema. 6. Il sistema di erogazione servizio comprova la qualità del servizio erogato in modo che il cliente ne percepisca il valore.. 7. Il sistema di erogazione servizio è efficiente in termini di costo. Componenti del servizio 1. Strutture di supporto Le risorse fisiche che devono essere predisposte per poter offrire il servizio 2. Beni facilitatori I materiali acquistati dall’acquirente o forniti al cliente Dati forniti dal cliente Benefici sperimentabili attraverso i sensi Benefici psicologici che il cliente percepisce solo in modo vago 3. Informazioni 4. Servizi espliciti 5. Servizi impliciti Progettare l’organizzazione dei servizi I servizi non si possono mettere a stock Bisogna soddisfare la domanda esattamente quando si manifesta La capacità di servizio è un tema caldo “Che capacità obiettivo svegliere?” Il marketing può influenzare la domanda Nei servizi non si può separare la gestione delle operation dal marketing Le liste d’attesa possono contribuire alla capacità Come la progettazione dei servizi differisce da quella dei prodotti 1. Il processo e il prodotto devono essere sviluppati simultaneamente Il processo è il prodotto 2. Un’attività di servizio non gode della protezione legale che comunemente esiste per i beni 3. Le componenti del servizio rappresentano il principale output del processo di sviluppo 4. Molti elementi del servizio dipendono dalla formazione che il personale riceve 5. Molte aziende di servizio possono modificare la loro offerta praticamente da un giorno all’altro Virtual Service: il nuovo ruolo del cliente I clienti non si accontentano più di interagire semplicemente con il business Contatto virtuale puro: i clienti interagiscono in un ambiente aperto eBay SecondLife Contato misto virtuale e reale: i clienti interagiscono tra loro in un ambiente moderato da un ente di servizio YouTube Wikipedia Service Blueprinting e a prova di errore Il flowchart è lo strumento standard per progettare processi di servizio Si può definire “service blueprint” Una caratteristica distintiva è la divisione tra le attività che richiedono un intenso contatto con il cliente e quelle che invece sono invisibili al cliente Esiste una “linea di visibilità” Sette caratteristiche di un servizio ben progettato 1. Ogni elemento del servizio è coerente con il focus operativo dell’azienda 2. E’ user-friendly 3. E’ robusto 4. E’ strutturato in modo da mantenere facilmente performance coerenti da parte del personale e dei sistemi 5. Presenta legami efficaci tra back office e front office 6. Gestisce in modo evidente la qualità del servizio, così che i clienti vedano il valore del servizio offerto 7. Vale quel che costa Gestire la variabilità introdotta dal cliente Come i servizi dovrebbero porsi rispetto alla variabilità che dipende dai clienti Un approccio diffuso consiste nel considerare il trade-off tra costo e qualità Più adattabilità → più costi Meno adattabilità → mano soddisfazione Approcci standard potrebbero sopravvalutare i modi di adattarsi alle Cinque tipi di variabilità 1. Variabilità d’arrivo I clienti arrivano in momenti in cui non ci sono sufficienti risorse per offrire il servizio 2. Variabilità nelle richieste Es: viaggiatori che richiedano una camera con vista 3. Variabilità nelle capacità Es: un paziente non in grado di esporre i sintomi al medico 4. Variabilità di impegno Es: Clienti che non mettono a posto il carrello 5. Variabilità legata a preferenze soggettive Diverse interpretazioni delle azioni di servizio Scienza comportamentale applicata agli eventi di servizio 1. Il front-end e il back-end dell’incontro non sono fatti allo stesso modo 2. Segmentare gli elementi gradevoli, riunire quelli negativi 3. Lasciare al cliente il controllo del processo 4. Fare attenzione a norme e costumi 5. E’ più facile incolpare le persone che il sistema 6. La punizione per gli errori è il risarcimento del servizio Garanzie di servizio e driver di progettazione 1. Una qualsiasi garanzia è meglio che nessuna garanzia 2. Coinvolgere nella progettazione sia il cliente che i dipendenti 3. Evitare linguaggio complesso o da legali 4. Non sottilizzare né tergiversare quando il cliente richiede garanzie 5. Chiarire che siete contenti che il cliente richieda una garanzia